L'età di lutero e di carlo v

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L’ETA’ di Lutero e di carlo V 1

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L’ETA’ di Lutero

e di carlo V

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Medioevo Rinascimento Riforma1450-1550: Rinascimento e Riforma Protestante

Rifiuto del passato

immediato

(Medioevo) e ripresa

del passato remoto

perfetto:

Antica Roma e Chiesa delle origini

Nasce il concetto di Medioevo, polemico e dispregiativo, come periodo lungo e degenerativo che segnala la volontà di ripristinare la purezza delle origini.

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Approfondimento

Medioevo

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Medioevo Rinascimento RiformaMentre Riforma è una categoria cronologica, Rinascimento è, non un’epoca storica, ma una nozione che indica un movimento culturale e artistico: esso inizia ca. alla metà del ‘400 e si dipana sino alla fine del Cinquecento; per altri indica solo la prima metà del Cinquecento.

La storiografia contemporanea tende a sfumare la distinzione tra Umanesimo (studi grammaticali, letterari, riflessione sull’uomo) e Rinascimento (speculazione filosofica più approfondita, confronto dinamico con la classicità, interesse per la natura).

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Umanesimo - RinascimentoMovimento letterario, filosofico e artistico che riscopre ed imita, con passione ed entusiasmo, i testi classici (latini -humanitas) considerati modelli insuperabili ed espressione massima dell’essenza dell’uomo.

1) L’uomo (non più Dio) è ormai al centro dell’universo artefice e protagonista della sua storia.

2) La civiltà rinasce dopo secoli di decadenza (età di mezzo).

Poggio Bracciolini: i testi sono letti senza pregiudizi, senza la lettura allegorica monastica, nel rispetto del loro autentico significato. La lettura è ora storica, grazie alla filologia (scienza della parola corretta, della versione corretta).

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Umanesimo - RinascimentoLorenzo Valla: maggior esponente dell’esigenza filologica scopre la non autenticità della Donazione di Costantino (1440).

3) Giovanni Pico della Mirandola: l’uomo è al centro della storia e dell’universo con la sua dignità: Sulla dignità dell’uomo (1486, orazione).

4) Vi sono mutamenti significativi anche nel campo del pensiero scientifico, con la rivalutazione delle arti meccaniche, tecniche e degli artigiani. Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Toscanelli, Leonardo da Vinci.

5) Le divinità del mondo classico ritornano nella poesia e nell’arte ma non nel costume e nella religiosità.

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Umanesimo - Rinascimento6) Si produce sul piano religioso l’esigenza di una profonda riforma morale e dei costumi: ritorno della Chiesa alle origini evengeliche…

7) Lo straordinario sviluppo delle arti figurative e la scoperta della teoria della prospettiva.

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Poggio Bracciolini

Pico della

Mirandola

Lorenzo Valla 7

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Identità nazionaliNel Cinquecento ebbe un forte impulso la costruzione dell’identità nazionale della cultura.

Italia: la questione della lingua e il superamento del regionalismo.

Spagna: ansia di rinnovamento religioso.

Francia: si avviava a raccogliere l’eredità del mecenatismo italiano.

Germania: trovava in Lutero il proprio orgoglio nazionale.

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Autonomia della culturaLaicizzazione della cultura: autonomia rivendicata respingendo ogni forma di determinazione esterna.

La cultura vuole essere indipendente dalla Rivelazione ed ogni disciplina tende a ritagliarsi un proprio spazio autonomo (statuto epistemologico, regole, oggetto).

E’ la crisi dell’ordine ideale che aveva trovato la sua espressione più completa nella filosofia scolastica medievale: al principio di autorità si sostituiva la ricchezza dell’indagine concreta.

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Aristocraticismo culturaleL’intellettuale rivendicò sempre più spesso l’autonomiadel proprio ruolo, respingendo ogni forma di condizionamento, anche se non era ancora possibile per un intellettuale vivere senza l’appoggio di un mecenate.

La corte o la carriera ecclesiastica continuavano a garantire la prospettiva migliore che l’intellettuale potesse augurarsi. La seconda poi garantiva benefici consistenti, senza particolari obblighi. Con l’emergere di forti stati nazionali e corti molto potenti l’intellettuale perse i connotati del suo impegno civile e cominciò a subordinarsi alle direttive del potere. La situazione reale appariva molto lontana dall’armonia ideale dei modelli antichi vagheggiati.

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La stampaIn questo periodo abbiamo una ampia diffusione della stampa, circoscritta all’ambito aristocratico e borghese.

Il libro, più maneggevole e pratico degli antichi codici, consentì l’ampliamento del pubblico di non addetti ai lavori.

Venezia ben presto si affermò come il centro editoriale dell’Europa (200 tipografie).

Si pubblicavano opere facilmente collocabili sul mercato: testi classici e testi sacri (Bibbia), calendari, almanacchi.

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Rinascimento

Tentativo di trasferire a tutti gli ambiti della vita umana dell’imitazione del modello Roma.

N. Macchiavelli (1469-1527): imitazione di Roma in politica per trarre consiglio nell’ampliamento e conservazione dei domini di un sovrano. Roma aveva trionfato poiché aveva avuto grande abilità politica e un forte esercito. È scomparsa ogni prospettiva/lettura religiosa della storia: il successo arride al principe più scaltro, astuto, brutale a livello politico.

La politica ormai dettava le proprie regole a prescindere dall’insegnamento della chiesa: ambito autonomo.

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Erasmo da Rotterdam (1466-1536)

Utilizzò la cultura umanistica per trasformare la vita cristiana. Dispose accurate traduzioni del nuovo testamento e dei Padri della chiesa come fonte della vera vita cristiana (pericolosamente degenerante verso la superstizione con il culto dei santi).

Denunciò l’ipocrisia e la incoerenza della Chiesa e del papato.

L’uomo può scegliere di seguire il bene (Cristo) o il male (in ciò simile a Pico della Mirandola e alla dignità libera che questi assegnava all’uomo).

Macchiavelli dichiarava invece che tutti gli uomini

sono tristi (cattivi ed egoisti) con un forte

pessimismo antropologico che si impose

in molti intellettuali rinascimentali.13

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Carlo V d’Asburgo (1519-1556)Per resistere alle conquiste francesi gli stati italiani si rivolsero all’Impero o alla Spagna. Quest’ultima nel 1503 si impadronì del Regno di Napoli.

I francesi conquistarono nel 1515 Milano con Francesco I. Intanto compariva sulla scena della storia la figura di Carlo V d’Asburgo.

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Carlo V d’Asburgo1506 – Signore delle Fiandre

1516 – Re di Spagna

1519 – Duca d’Austria e Imperatore di Germania (Aquisgrana, 23-10-1520) come Carlo V grazie al caso che eliminò tutti gli eredi possibili e alle politiche matrimoniali del nonno Massimiliano d’Asburgo.

Nessun sovrano mai, dal tempo di Carlo Magno, aveva esercitato il proprio potere su territori tanto vasti.

Riuscì ad avere l’elezione imperiale corrompendo i principi elettori.

Mercurio Arborio di Gattinara salutò Carlo come un inviato da Dio per rimettere ordine sulla terra grazie al suo vasto potere : forza superiore in grado di fare da arbitro nelle contese umane ed aprire una nuova età dell’oro al riparo dalla cupidigia umana (si rilessero nei circoli vicini all’imperatore le opere di Dante).

Monarchia universale come istituzione provvidenziale.15

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Carlo VPer i suoi nemici un monarca tanto potente era un pericolo per la libertà ed era da combattere con ogni mezzo possibile.

Si ripresentava per il papato il pericolo di essere accerchiato dal potere imperiale come ai tempi di Federico II.

1520-1522, rivolta dei Comuneros e rivendicazioni di tipo “nazionale” degli spagnoli che rispettavano la figura del re ma lo accusavano di non aver a cuore gli interessi della Spagna.

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I territori dominati da Carlo V

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I nemici di Carlo VFrancesco I di Francia – che tentò in più riprese di contrastare l’Imperatore impedendogli l’accerchiamento della Francia.

Milano rappresentava il corridoio naturale di collegamento tra i domini europei di Carlo e quelli del sud Italia.

Battaglia di Pavia (1525) – Francesco I sconfitto e definitiva espulsione degli eserciti francesi dalla penisola.

Per la prima volta su larga scala militare fu utilizzato, dagli spagnoli, l’archibugio, che decimò la cavalleria francese. Lento da maneggiare e da ricaricare non divenne arma decisiva fino alla fine del Seicento.

Il numero degli archibugieri (2/3) crebbe sempre più nell’esercito rispetto ai Picchieri (1/3).

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La Lega di Cognac - 1526Il Papa Clemente VII, temendo l’egemonia spagnola, tentò nel 1526 di contrastare l’imperatore con la Lega di Cognac (Francesco I, Clemente VII, Firenze, Venezia, Francesco II Sforza, Inghilterra) ma il tentativo fallì poiché gli alleati erano in realtà estremamente divisi al loro interno.

L’esercito imperiale calò in Italia e, senza incontrare grandi resistenze,

le truppe giunsero a Roma e la saccheggiarono, di loro iniziativa per mancanza della paga, nel 1527: il saccheggio durò 8 giorni e Roma divenne un bivacco militare per 8 mesi. Clemente VII riparò in CastelSant’Angelo e vi rimase prigioniero. Scappò vestito da maggiordomo.

L’esercito imperiale era composto da 20.000 uomini di cui 12.000 lanzichenecchi luterani. Nessuno accorse in aiuto del papa, anzi gli stati italiani cercarono di impadronirsi delle terre dello Stato pontificio. I francesi cercarono, con l’aiuto dei genovesi e sino al loro tradimento a favore di Carlo, di conquistare il regno di Napoli, ma fallirono l’impresa.

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La paceTrattato di Barcellona – 29-6-1529

•Clemente VII non contrastava l’egemonia imperiale in Italia

•I Medici rientravano a Firenze, Francesco Sforza a Milano

•Venivano restituiti alla Chiesa i territori persi nel 1527

La pace di Cambrai – 2-8-1529

•La Francia rinunciava ad Asti e alle pretese su Napoli e Milano, nonché alle rivendicazioni sulle Fiandre

•L’Imperatore rinunciava alla richiesta della Borgogna e liberava i figli di Francesco I.

Nel 1529, giunto in Italia, Carlo V era arbitro assoluto della situazione Italiana.

Nel 1530 venne incoronato re d’Italia e Imperatore del Sacro Romano Impero.

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L’Impero Ottomano

Dall’inizio del ‘500 ampliò il suo dominio conquistando Siria (1516) ed Egitto (1517) e divenendo padrone delle rotte commerciali in Medioriente. L’Impero divenne anche una potenza militare marittima nel Mediterraneo e conservò tale autonomia fino alla battaglia di Lepanto del 1571. Con la conquista dell’Egitto Selim I divenne anche Califfo, cioè successore del Profeta, e dunque rinvigorì la sua spinta politico – militare con motivazioni religiose verso i nemici dell’Islam. L’impero attaccò l’Europa: 1521 Belgrado, 1526 Ungheria, 1529 assedio di Vienna – cuore dell’Europa e del regno di Carlo V - .

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Carlo V e la Germania

Per contrastare i nemici esterni all’Impero Carlo V aveva bisogno dell’appoggio dei principi tedeschi. La Germania era però divisa profondamente dalla lacerazione luterana. Nonostante i tentativi di schiacciare l’eresia luterana, l’Imperatore dovette riconoscerla come confessione religiosa con la pace di Augusta (1555): ai signori tedeschi fu concesso di aderire o meno alla confessione luterana, mantenendo i beni confiscati prima del 1552 (cosa non possibile per gli ecclesiastici che avevano abbracciato la Riforma dopo il 1552 – reservatum ecclesiasticum). gli abitanti dello stato erano costretti a seguire la scelta religiosa del loro principe, altrimenti potevano emigrare: cuius regio, eius religio. Era la rinuncia all’unità religiosa della Germania: una profonda frattura separava ormai i cattolici dai luterani.

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“I fronti” di Carlo VTre erano i nemici che dovette fronteggiare (e che spesso si allearono contro di lui):

1. Francia – 1525 battaglia di Pavia

2. Ottomani – 1529 assedio di Vienna

3. Principi Luterani (Lega di Smarcalda) – 1555 pace di Augusta

1556 – Abdicazione di Carlo V a favore:

•del figlio Filippo II in Spagna, Paesi Bassi, Italia, Nuovo Mondo

•del fratello Ferdinando nell’Impero

La pace di Cateau – Cambrésis con la Francia (Filippo II, figlio di Carlo V): la Spagna otteneva il controllo del milanese, che insieme al controllo del meridione, le assicurava l’egemonia in Italia

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“la guerra costa …”Nel Cinquecento: vertiginoso aumento dei costi bellici poiché servivano uomini, artiglieria; dunque serviva molto denaro!

Uomini: trovarli non fu un problema, lo era il pagarli attraverso il costante aumento del prelievo fiscale e i prestiti dei grandi banchieri. I mercenari avevano poi liberato il sovrano dal ricatto dei nobili e delle loro milizie.

Artiglieria: essa liberò il re dai ricatti dei nobili e consentì, nelle ribellioni, di abbattere i loro castelli. Ma l’artiglieria fusa in bronzo costava cifre spropositate. In Inghilterra si trovò la maniera di fonderla in ferro senza che scoppiasse, ma la sua qualità era inferiore al bronzo.

Le flotte navali: con esse ben presto l’Europa ottenne la supremazia sull’Islam da cui badò prevalentemente a difendersi in medioriente; era troppo occupata ad espandersi verso Occidente e verso il nuovo mondo.

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Martin Lutero (1483-1546)

1505: entra in convento per fuggire il mondo e i suoi pericoli e raggiungere la pace dell’anima – la misericordia -(aveva una forte convinzione, come molti del suo tempo, di essere destinato alla dannazione ed una visione di Dio come giudice terribile

di fronte al quale nessuno può essere giusto …).

1510: si reca in viaggio a Roma e la corte pontificia non gli fece una buona impressione (anche se già in Germania aveva chiara esperienza della corruzione del clero).

1512: professore di Sacra scrittura a Wittemberg.

1515-1516: corso sulla Lettera ai Romani

(S. Paolo) in cui scoprì il “vero senso del vangelo”.

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Martin Lutero (1483-1546)

Wittemberg

Il castello di Wartburg

La Bibbia tradotta 27

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Martin Lutero (1483-1546)

Il peccato originale ha irrimediabilmente scritto nel cuore dell’uomo la tendenza a compiere il male, cancellando la capacità di compiere il bene e rispettare i comandi di Dio (pessimismo antropologico).

Dunque l’uomo non può far nulla per meritare la salvezza (opere), ma la può meritare solo attraverso la misericordiadi Dio (sacrificio di Cristo) in cui aver fede.

È la dottrina della giustificazione (essere trattati da giusti, cioè salvati) mediante la sola fede. Dio ci tratta da giusti, da salvati, anche se siamo peccatori; a noi spetta semplicemente aver fede nel dono (salvezza) che Dio ci ha fatto.

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Martin Lutero (1483-1546)

La giustificazione mediante la fede:

1- Esclude qualsiasi possibilità di cooperazione umana

2- Il Purgatorio diventava inutile poiché l’uomo veniva salvato da Dio, anche se peccatore, e non doveva purificarsi.

Le indulgenze (opere buone compiute per abbreviare il soggiorno in Purgatorio) divennero bersaglio della polemica luterana poiché completamente inutili.

1517: divulgazione delle sue tesi attraverso un testo in 95tesi: affermazioni che i teologi avrebbero dovuto discutere in un pubblico dibattito.

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DUNQUE

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Martin Lutero (1483-1546)

"Vediamo dunque che per un cristiano basta la fede ed egli non ha bisogno di nessuna opera per essere giustificato; e se non abbisogna più di opere buone, egli è senza dubbio sciolto da tutti i comandamenti e da tutte le leggi; e se ne è sciolto, egli è dunque libero. Tale è la libertà cristiana, è la sola fede che l'ha creata, il che non vuol dire che noi possiamo restare oziosi o fare il male, bensì che non abbisogniamo di buone opere per giustificarci e raggiungere la beatitudine"

M. Lutero, Della libertà del cristiano, 152030

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Martin Lutero (1483-1546)Lutero avrebbe inizialmente inviato le sue tesi rispettando l’ordine gerarchico delle autorità competenti, seguendo un procedimento ecclesialmente corretto; non avendo ricevuto risposta le avrebbe poi rese pubbliche.

Voleva richiamare l’attenzione dei teologi, ma non immaginava di raccogliere un così grande consenso in tutta la Germania. Tale successo fu dovuto probabilmente al tono polemico e anti-romano, alla carica irriverente e dissacratoria che interpretava l’ostilità anti-clericale della nazione che era stanca di pagare forti e robusti dazi al fisco del papa romano. Molti attendevano queste parole:

I principi tedeschi che non volevano perdere soldi delle tasse a favore di Roma;

La piccola nobiltà che ambiva alle immense proprietà clericali;

I contadini che vedevano, affamati, un clero sempre più corrotto;

Gli intellettuali che vedevano nella Chiesa un’avversaria della cultura umanistica.

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Martin Lutero (1483-1546)Le indulgenze avevano acquisito un ruolo spropositato nella dottrina e nella vita della Chiesa. Lutero contestava il concetto dottrinale di indulgenza non il modo corrotto della loro elargizione: pagamento di somme di denaro, utilizzato poi dagli uomini di chiesa in modo non sempre pio e santo.

Lutero contestava l’impostazione teologica dell’indulgenza.

Ma contestandola entrò in conflitto con l’autorità (il Papato) che fin dal giubileo del 1300 l’aveva gestita e amministrata (già dal 1518).

In più la giustificazione mediante la fede era dottrina Neotestamentaria e Lutero affermò esplicitamente di scegliere il Vangelo contro il Papato.

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Martin Lutero (1483-1546)

1518-1521: il principio della sola Scrittura.

Solo la Bibbia è valida fonte per costruire la dottrina della Chiesa, il resto deve essere rifiutato ed eliminato poiché tradizione successiva.

La Riforma significava ripulire la chiesa e la sua dottrina da tutte le incrostazioni umane accumulate nei secoli e non presenti nel Vangelo (Chiesa delle origini):

indulgenze, purgatorio, supremazia del Papato, sacramento dell’ordine (distinzione tra sacerdoti e laici) e il ruolo di mediazione con Dio svolto dalla chiesa, i Santi e la Vergine con i rispettivi culti.

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Martin Lutero (1483-1546)

Esempio di abuso nell’utilizzo delle indulgenze:

Alberto di Brandeburgo, arcivescovo di Magdeburgo e amministratore apostolico di Halberstadt, voleva diventare arcivescovo e principe di Magonza.

Servivano 14.000 (carica) + 10.000 (mantenere le altre cariche) ducati.

Accese un mutuo presso i Fugger offrendo in garanzia i proventi della vendita delle indulgenze dei successivi 8 anni (metà ai Fuggere metà alla Santa sede).

La predicazione fu affidata al domenicano Tetzel che la estese, non correttamente, anche ai morti (indipendentemente dal pentimento e dalla confessione di chi la compiva – con offerta in denaro -). Si acquistavano lettere penitenziali con cui si tornava dal proprio confessore (e Lutero era tra i confessori …).

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Martin Lutero (1483-1546)

Giugno 1519: Carlo d’Asburgo viene eletto Imperatore

5 giugno 1520: condanna con bolla papale (Leone X) –Exsurge Domine

10 dicembre 1520: Lutero brucia pubblicamente la bolla

3 gennaio 1521: Lutero è scomunicato

1521: dichiara la Chiesa diabolica, incarnazione dell’Anticristo.

18 aprile 1521: Lutero convocato alla Dieta di Worms, di fronte a Carlo V imperatore, per ripudiare pubblicamente le sue tesi (maggio 1521: Editto di Worms: banditodall’impero come eretico notorio).

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Martin Lutero (1483-1546)Alcuni principi tedeschi si schierarono con Lutero per distanziarsi dall’Imperatore e rafforzare la loro autonomia: Federico I di Sassonia lo ospitò in uno dei suoi castelli (Wartburg), mentre Lutero tradusse la Bibbia in tedesco affinché ogni cristiano potesse leggere e interpretare le sacre scritture.

Nel frattempo l’ala più radicale del movimento riformatore prese il sopravvento con esiti tanto iconoclasti e “rivoluzionari” da far preoccupare il principe elettore che l’aveva ospitato. Lutero riconobbe progressivamente la necessità di un’autorità sovralocale in grado di garantire un’ordinata vita religiosa. Lutero affidò tale funzione di tutela all’autorità laico-politica che acquisì ben presto il controllo della chiesa locale.

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Martin Lutero (1483-1546)

La rivolta dei cavalieri: la piccola nobiltà vide nella contestazione luterana la possibilità di impadronirsi dei principati ecclesiastici poiché era in profondo declino schiacciata dal superamento della sua funzione militare grazie agli eserciti mercenari e dall’emergere degli stati nazionali.

Ulrich von Hutten sosteneva la riscossa della nazione tedesca contro la dominazione romana.

La rivolta, 1522-1523, fu schiacciata da una lega di principi e vescovi, sancendo definitivamente la fine della pretese di autonomia della piccola nobiltà.

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Martin Lutero (1483-1546)

La rivolta dei contadini: 1524-1525 esplose la rivolta e furono avanzate richieste in cui i contadini chiedevano di essere trattati da uomini liberi e non da schiavi (abolizione delle servitù e dei tributi e delle decime). Essi utilizzarono la Scrittura per presentarsi come difensori dell’ordine divino contro gli abusi dei nobili, e non solo contro quelli della Chiesa! Le rivendicazioni del movimento contadino furono raccolte nei 12 articoli del pellicciaio SebastianLotzer.

Lutero, invocato dai contadini come loro riferimento, intervenne invece con inaudita violenza contro il movimento contadino invocando la spada dei principi affinché lo stroncassero senza pietà.

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Martin Lutero (1483-1546)Il 15 maggio 1525 l’esercito della lega dei principi massacrò 5000 contadini; iniziò una repressione che avrebbe fatto circa 100.000 vittime.

Anche Thomas Muntzer (1489-1525), predicatore, venne decapitato il 27 maggio 1525 dopo atroci torture. Egli aveva teorizzato che ogni cristiano fosse responsabile della realtà del mondo e che fosse immediatamente chiamato ad imporvi la volontà di Dio.

Lutero lo aveva definito un diavolo in carne ed ossa poiché contrastava la sua concezione politica che sosteneva l’autorità del sovrano proveniente da Dio per mantenere con la forza l’ordine e imporre la legge Divina agli uomini peccatori.

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Martin Lutero (1483-1546)I contadini che si ribellano, scrive Lutero, devono essere considerati "al bando di Dio e degli uomini" e chi li uccide "agisce chiaramente in modo giusto. Contro chiunque sia manifestamente sedizioso - prosegue il monaco - qualunque uomo è insieme giudice e carnefice, così come, quando divampa un incendio, migliore è colui che riesce a spegnerlo. La sedizione infatti non è solo un orrendo delitto, ma, come un gran fuoco, incendia e devasta un paese [...]. Per la qual cosa chiunque lo possa deve colpire, strozzare, accoppare in pubblico o in segreto, convinto che non esiste nulla di più velenoso, nocivo e diabolico di un sedizioso, appunto come si deve accoppare un cane arrabbiato, perché se non lo ammazzi tu, esso ammazzerà te e tutta la contrada con te".M. Lutero, Contro le bande brigantesche e micidiali masnade dei contadini, 1523

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La Riforma: cause e conseguenzeLa Riforma ruppe definitivamente la res-publica christiana, cioè l’unità religiosa e politica dell’Occidente. Ma i re non intendevano rinunciare ad uno strumento (religione) indispensabile del loro potere:

“Une foi, un roi, un loi”, “No bishops, no king”

Si dovevano risolvere alcuni gravi problemi:

regolare i rapporti tra diverse comunità religiose all’interno dello stesso stato: si riconobbe in un Stato un’unica confessione e si cominciarono a perseguitare le minoranze religiose.

Il Protestantesimo si affermò dove fu protetto dall’autorità laica e generò vere e proprie chiese nazionali. La stato cinquecentesco, amministrato secondo i dettami della teoria del Macchiavelli, si rivestì di motivazioni religiose e gli scontri dinastici assunsero spesso la forma di conflitti religiosi.

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La Riforma: cause e conseguenze

La Riforma generò una fase di intolleranza e di lotte religiose, nelle quali avrebbero trovato espressione esigenze spesso di natura tutt’altro che religiosa e tutto ciò indipendentemente dall’autenticità della fede dei protagonisti.

Essa si sviluppò in un contesto politico, sociale, istituzionale ed economico che condizionò fortemente le modalità di diffusione e affermazione.

Per capire la Riforma dobbiamo allora riassumere gli elementi del contesto in cui essa nacque.

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La Riforma: cause e conseguenzeFattori religiosi

1. La sensibilità religiosa, vedi il clima angosciato della religiosità cinquecentesca

2. La corruzione del clero, favorì, anche se già presente da molto tempo, la contestazione dottrinale della Chiesa.

3. La decadenza della Chiesa, la sua unità era stata minata dai vari scismi e dall’emergere delle chiese locali

4. La crisi della Scolastica e la confusione dogmatica, si voleva ritornare alla purezza teologica delle origini contro il vuoto formalismo della teologia: veniva contestato il magistero della chiesa e la confusione dogmatica che si era generata.

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La Riforma: cause e conseguenzeFattori politici, economici e sociali

1. La rivolta contro il fiscalismo romano, gli eccessivi costi della corte pontificia generavano un diffuso anticlericalismo

2. L’affermazione dello stato, i principi usarono la riforma per resistere al centralismo dell’Imperatore Carlo V e affermare la loro autonomia politica

3. I conflitti sociali, il concetto di uguaglianza cristiana si trasferì nella società e nelle istituzioni terrene generando forti aspettative tra la gente.

Dopo la Dieta di Spira (1529) i luterani furono chiamati protestanti poiché protestarono contro l’Imperatore e la maggioranza cattolica.

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Nord Europa e InghilterraLuterani divennero anche il re di Svezia e il re di Danimarca; crearono una Chiesa di Stato.

In Inghilterra Enrico VIII (1509-1547) causò il cambiamento di confessione. Non riuscendo ad avere figli maschi dalla moglie Caterina d’Aragona (zia di Carlo V) e preoccupato per la linea di successione dinastica dell’unica figlia femmina, chiese al papa l’annullamento del matrimonio (si era anche innamorato della dama di corte Anna Bolena). Al rifiuto del pontefice introdusse una nuova legislazione:

1533 Act of Appeals: il pontefice non poteva più interferire nei processi ecclesiastici inglesi

1534 Atto di Supremazia: Enrico VIII unico capo in terra della chiesa Anglicana poiché ha ricevuto tale potere direttamente da Dio. Ripudiò dunque la moglie e sposò Anna Bolena (poi nel 1536 accusata di adulterio, ripudiata e decapitata).

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La divisione religiosa in europa

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