L'Età degli Imperi 1870-19141 L’Età degli Imperi (o quarantennio lungo) 1870-1914 Verso la prima...
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L'Età degli Imperi 1870-1914 1
L’Età degli Imperi(o quarantennio lungo)
1870-1914Verso la prima Guerra Mondiale
L'Età degli Imperi 1870-1914 2
1870-1914L’Età degli Imperi
• Periodo di pace tra le potenze europee;• Periodo di stabilità politica e trionfo dei
regimi liberal-democratici;• Seconda rivoluzione industriale e
integrazione economica mondiale;• Conquista di nuovi mercati e politica
imperialista;• Crescita industriale di USA e Giappone.
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La Seconda Rivoluzione Industriale:
trasformazioni delle campagne• Fino a fine ‘800: il paesaggio agrario
europeo è quello tradizionale (povertà contadina, squilibrio tra piccola e grande proprietà)
• Ultimo quarto dell’800: sviluppo dei mezzi di trasporto e abbassamento dei loro costi
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da coltivazioni finalizzate all’autosufficienza
alla legge della domanda e dell’offerta
specializzazione delle colture e maggiori profitti
maggiore interscambio città-campagna
Il contadino inizia a frequentare la città, ad accedere al credito, a partecipare alla vita pubblica.
La generale modernizzazione delle aziende agricole ha due profonde conseguenze:
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Perdita di poteree prestigio
deiproprietariaristocratici
L’arretramento della ricchezza fondiaria è un ulteriore, duro colpo alla vecchia tradizionale
struttura di potere
Organizzazionecooperativa,
sindacale,politica
dei contadini
Il contadino viene assimilatoalla classe popolare cittadina;non può più essere trascurato
dalla vita politica
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La Seconda Rivoluzione Industriale:
trasformazioni dell’industria• Prima rivoluzione: ferro e carbone (industria
leggera - tessile)
• Seconda rivoluzione: acciaio e petrolio (industria pesante - siderurgia)
• Tre grandi innovazioni tecnologiche:- elettricità- industria chimica- motore a scoppio
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L’elettricità si diffonde grazie a:
- turbina (trasforma la forza di un fluido in movimento rotatorio)
- dinamo (trasforma il movimento in energia)
- isolante (trasporta l’elettricità senza pericoli e dispersioni)
Conseguenze rilevanti su:- vita quotidiana
(illuminazione)- fabbrica (miglioramento
della produzione, nascita della catena di montaggio, nuovo rapporto operaio-lavoro)
- comunicazioni (telefono)
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L’industria chimica permette di produrre:
- gas da illuminazione, cementi, coloranti, esplosivi, concimi, medicinali, disinfettanti;
- alluminio, sistemi di cromatura, acciai speciali;
- sete artificiali;
- coperture pneumatiche
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Il motore a scoppio è più piccolo ed efficace della macchina a vapore;
permette di realizzare il vecchio sogno dell’uomo: il volo;
il motore Diesel viene utilizzato per i grandi motori della Marina
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La Seconda Rivoluzione Industriale:
trasformazionieconomico-finanziarie
L’ingrandirsi del sistema industriale richiede investimenti che il singolo capitalista non è in grado di sostenere
costituzione
disocietà per azioni
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le attività produttive sono
quotate in borsa; le decisioni di mercato sono prese dai consigli di amministrazione
formazione di
concentrazioni monopoliste(trusts, cartelli)
es.: Standard Oil Company,United States Steel, AEG
crisi del liberismo
ottocentesco
John F.RockfellerJohn F.Rockfeller
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L’economia mondiale di fine ‘800 si basa sul sistemaGold Standard
Si dice che un paese ha un sistema monetario aureo
quando l’oro è in uso quale numerario monetario del paese e/o quando gli altri
mezzi usati come numerario monetario , cambiabili dallo Stato o dalle Banche, sono
prontamente redimibili in oro a richiesta dei creditori.
MA:l’oro non è sufficiente a sostenere
economie in forte sviluppo
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Il nuovo ruolo delle banche
Le vecchie banche:- cassa di risparmio- depositi e prestiti a breve
termine ai privati- prestiti a lungo termine
allo stato
La nuova banca:- è finalizzata
all’investimento industriale (rischioso ma remunerativo)
- è “mista”, serve tanto la piccola clientela quanto le grandi industrie
le banche controllano i
portafogli azionari (es., la Deutsche Bank)
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La Seconda Rivoluzione Industriale:trasformazioni politiche
Mutamento dei rapporti stato-economia: lo stato
- interviene per impedire crolli destabilizzanti;
- interviene con leggi antitrust;
- finanzia i settori in crisi;- acquista;-nazionalizza;- protegge
Inevitabilmente, si crea un intreccio
trapotere politico
einteressi finanziari
(es., i Krupp in Germania, i Mitsubishi in Giappone,
Rockfeller in USA)
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Declino del liberalismo
ottocentesco,fondato su:1) non ingerenza dello stato
negli equilibri economici e sociali;
2) non inclusione delle masse popolari nella vita politica
Nuovi compiti dello stato:- intervento pubblico
(strade, illuminazione , trasporti, acquedotti, fognature, rifiuti: tutti servizi non remunerativi per i privati);
- poste e ferrovie;- giustizia, polizia;- istruzione;- difesa
Aumento del carico fiscalecon imposta progressiva
sul reddito
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L’allargamento dell’apparato statale determina:
- un reclutamento senza precedenti tra le masse;
- la nascita di un nuovo settore dell’economia: il terziario, costituito dai “servizi”;
- la costituzione di una borghesia di tipo nuovo: il ceto impiegatizio (pubblico impiego), proprietario non di beni, ma di una “posizione” sociale, deciso a difendere il sistema sociale e politico che l’aveva promosso;
- l’intervento dello stato stesso in materia di legislazione sociale (assicurazioni) per tutelare il lavoratore e la sua dignità.
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In altri termini:1) lo stato interviene nel mercato del lavoro2) il lavoratore acquisisce cittadinanza sociale
A questi fattori di democratizzazione, il pensiero liberale ottocentesco, legato alle vecchie élites economiche e politiche, non era in grado di rispondere adeguatamente: le trasformazioni di fine secolo furono troppo rapide.
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Dal senso di nazione al nazionalismo razzista
Il nazionalismo ottocentesco:- è spontaneo e democratico;- si basa sull’appartenenza comune ad una
lingua e a una tradizione;- si fonda su un ideale di affratellamento
universale;- è finalizzato alla costituzione di uno stato
indipendente e sovrano
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Il nazionalismo di fine secolo:
- è un progetto politico di rafforzamento dei regimi;
- crea un senso di appartenenza aggressiva nei confronti dello straniero;
- giustifica le imprese coloniali e la spartizione dei territori;
- teorizza la necessità dello spazio vitale e la superiorità della razza eletta;
- genera xenofobia (in particolare, antisemitismo: i pogrom, l’affaire Dreyfuss, etc.)
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L’imperialismoCause economico-politiche:
il capitalismo industriale, ormai maturo, moltiplica la potenza e la capacità espansiva militare ed economica, nonché il bisogno di materie prime, dei paesi europei, USA e Giappone
acutizzazione di conflitti
politici e commerciali
Cause culturali-ideologiche:- esaltazione della potenza
nazionale (nazionalismo);- primato della razza;- darwinismo sociale;- coscienza della superiorità
europea
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Gli Europei in Africa e in Asia
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Le date fondamentali dell’imperialismo
1878: Bismarck convoca il Congresso di Berlino dopo la guerra russo-turca (1877) la questione d’Oriente rende i Balcani particolarmente instabili: l’Impero turco è un mosaico di popoli ognuno dei quali rivendica autonomia e indipendenza. Il Congresso ridimensiona il successo russo; Romania, Serbia, Bulgaria, Montenegro sono indipendenti, la Bosnia-Erzegovina è affidata all’Austria in “amministrazione provvisoria”
1882: Triplice alleanza tra Germania, Austria, Italia (patto difensivo)
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1891: Duplice intesa tra Francia e Russia (in funzione anti-tedesca)
1904: Intesa cordiale tra Francia e Inghilterra relativamente agli interessi coloniali (GB in Egitto, F in Marocco)
1905-1906: prima crisi marocchina, in seguito alla visita propagandistica del Kaiser Guglielmo II a Tangeri, già riconosciuta dalle altre potenze sotto l’influenza della Francia
1906: Conferenza di Algeciras, per risolvere la crisi marocchina: la Germania viene isolata dalle potenze europee
1907: Triplice intesa tra Francia, Russia, Inghilterra
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1911-1912: seconda crisi marocchina (incidente di Agadir): si conclude con un accordo franco-tedesco che riconosce il protettorato francese
1911-1912: Guerra di Libia. L’Italia conquista lo “scatolone di sabbia”, insieme a Rodi e alle isole del Dodecaneso.
1912: prima guerra balcanica. La Lega balcanica (Serbia, Bulgaria, Montenegro) attacca e sconfigge la Turchia
1913: seconda guerra balcanica. La Bulgaria attacca la Serbia, ma è sconfitta dall’intervento delle nazioni confinanti