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L’espropriazione per pubblica utilità L’espropriazione per pubblica utilità. Gli aspetti procedurali ed estimativi 10.XII.2013 Corso di Estimo - ACC - Prof. E. Micelli - Aa 2013.14

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L’espropriazione per pubblica utilitàL’espropriazione per pubblica utilità.Gli aspetti procedurali ed estimativi

10.XII.2013

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La definizione dell’espropriazione

• Lo scopo dell'espropriazione è quello di trasferire coattivamente la proprietà di un bene da un

i t ll' t i t il l è t t privato all'ente espropriante il quale è tenuto a erogare all'interessato un'indennità

• L'istituto dell'espropriazione è regolato in via • L istituto dell espropriazione è regolato in via generale dall'articolo 42 della Costituzione che riconosce il diritto di proprietà ma anche la sua li i i ff d ll' i bili à limitazione per effetto dell'espropriabilità per motivi di interesse generale e previo indennizzo

• Tutte le disposizioni legislative e regolamentari • Tutte le disposizioni legislative e regolamentari sono state inserite e opportunamente organizzate nell'ambito del Testo Unico sul tema

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La proprietà e la Costituzione

• La Costituzione all’art 3 afferma che• La Costituzione, all art. 3, afferma che– “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e

sono eguali davanti alla legge”sono eguali davanti alla legge

• All’art. 42, la Costituzione afferma inoltre“la proprietà privata è riconosciuta e – la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo od d acqu sto, d god e to e t a oscopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà

òpuò essere, nei casi previsti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale”

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interesse generale

Il T t U iIl Testo Unico• La materia è

attualmente regolata • Nella redazione del TU

si è tenuta presente la attualmente regolata da un nuovo Testo Unico

si è tenuta presente la necessita' del coordinamento tra

– DPR 8 giugno 2001, n. 327 - Testo Unico delle disposizioni

materia urbanistica ed espropriativaIl di t delle disposizioni

legislative e regolamentari in

t i di

• Il procedimento espropriativo presuppone il piano materia di

espropriazione per pubblica utilità

p pp purbanistico e non può essere considerato indipendente rispetto • Numerose sono le

innovazioni di carattere procedurale

indipendente rispetto ad esso

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carattere procedurale

I riferimenti legislativi precedenti

• Di particolare importanza è stata la legge n. 2359/1865 “Disciplina delle espropriazioni f t di bbli tilità”forzate per causa di pubblica utilità”– Questa legge dispone la disciplina generale per la

materia espropriativa ancora in vigoremateria espropriativa ancora in vigore

• Inoltre devono essere ricordate:– la legge 2892 del 1885 detta Legge di Napoligg gg p– le legge 865 del 1971– la legge 10 del 1977– la legge 359 del 1992

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Le fasi del procedimento

• Il procedimento espropriativo si articola in quattro fasi organiche rispetto ai processi di quattro fasi organiche rispetto ai processi di pianificazione e progettazione degli interventi:

la sottoposizione del bene al vincolo la sottoposizione del bene al vincolo preordinato all'espropriola dichiarazione di pubblica utilitàla dichiarazione di pubblica utilitàla determinazione, anche in via provvisoria, dell’indennitàp ,il decreto di esproprio

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Piani e apposizione del vincolo• Il legame tra pianificazione e espropriazione appare

netto– un bene viene infatti sottoposto al vincolo preordinato p p

all'esproprio quando diventa efficace l'atto di approvazione del piano urbanistico generale, ovvero una sua variante, che prevede la realizzazione di un'opera , p ppubblica o di pubblica utilità" (art. 9, c. 1, TUL).

• Il vincolo ha tuttavia validità temporale limitata: entro 5 anni deve essere emanato l'atto che dichiara la entro 5 anni deve essere emanato l atto che dichiara la pubblica utilità dell'opera

• In caso contrario il vincolo decade ed è ammessa la it i tti d t t ti ti sua reiterazione con atti adeguatamente motivati

ovvero mediante l'approvazione di un piano urbanistico generale o di una sua variante.

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L’indennizzabilità dei vincoliE' com nq e acq isito in gi isp den a che la • E' comunque acquisito in giurisprudenza che la reiterazione dei vincoli scaduti preordinati all'espropriazione comporta che « l'amministrazione stessa nel reiterare tali vincoli debba prevedere il relativo indennizzo »

• Di tale orientamento il TU ha tenuto conto riaffermando Di tale orientamento il TU ha tenuto conto riaffermando la necessità di procedere all'indennizzo dei vincoli reiterati

• Con l'art 39 il legislatore stabilisce che la reiterazione • Con l'art. 39, il legislatore stabilisce che la reiterazione del vincolo comporta il pagamento a favore del proprietario di una indennità commisurata ll' i à d l d ff i d d llall'entità del danno effettivamente prodotto e della

cui somma non si terrà conto qualora l'area venga successivamente espropriata (art 39, c. 1 e 5, TU)

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La dichiarazione di PU

• Il TU individua con chiarezza gli atti con cui la dichiarazione di pubblica utilità puo' essere dispostaS l' è t li t ti di i ifi i • Se l'opera è coerente con gli strumenti di pianificazione ordinaria, oltre che con l'approvazione del progetto definitivo dell'opera, la dichiarazione di PU è disposta– con l'approvazione di piani particolareggiati, di

lottizzazione, di recupero, di ricostruzione, delle aree destinate a insediamenti produttivi e di zona (art. 12, c. 1, lett. a, TUL) e comunque di piani attuativi e di settore;

– con il rilascio di una concessione autorizzazione o atto equivalente oppure infine con l'approvazione del progetto q pp pp p gconcernente reti ferroviarie.

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Le tipologie di beni

• La determinazione è regolata diversamente a seconda che l’area sia considerataa seconda che l’area sia considerata– edificata

difi bil – edificabile oppure– abbia destinazione agricola

à• Per la valutazione dell’edificabilità delle aree devono essere considerate le

ibilità l li d ff tti di possibilità legali ed effettive di edificazione

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C i l t iCessione volontariao decreto di esproprio

• Al fine di snellire la procedura espropriativa l'articolo 45 del nuovo testo unico ha confermato l articolo 45 del nuovo testo unico ha confermato l'istituto della cessione volontaria

• La procedura espropriativa non interrotta dalla p p pcessione volontaria del bene da parte dell’espropriato si conclude con l'emissione del decreto di esproprio con cui viene trasferito decreto di esproprio con cui viene trasferito coattivamente il bene dal proprietario del bene all'ente espropriante a seguito della notifica e dell'esecuzione dello stesso

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Esproprio totale e parziale

• Secondo la legge 2359/1865, art. 39– “nei casi di occupazione totale, l’indennità dovuta

àall’espropriato consisterà nel giusto prezzo … che avrebbe avuto l’immobile in una libera contrattazione di compravendita”contrattazione di compravendita

• All’art. 40, la stessa legge afferma che:– “nei casi di occupazione parziale l’indennità – nei casi di occupazione parziale l indennità

consisterà nella differenza fra il giusto prezzoche avrebbe avuto l’immobile avanti l’occupazione, ed il giusto prezzo che potrà avere la parte residua di esso dopo l’occupazione”

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Indennità e legge 2359/1865

• L’esproprio totale deve essere indennizzato, secondo la legge 2359/1865secondo la legge 2359/1865– al valore di mercato– mentre l’esproprio parziale grazie alla stima mentre l esproprio parziale grazie alla stima

del valore complementare

• Nelle leggi successive, si è derogato Nelle leggi successive, si è derogato all’impiego del valore di mercato per la stima dell’indennizzo– I limiti a tali deroghe sono stati fissati dalle

sentenze della Corte Costituzionale

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L’i d ità d ll l l t L’indennità delle aree legalmente edificate

• Nel caso di espropriazione di una costruzione legittimamente edificata costruzione legittimamente edificata, l'indennità è determinata nella misura pari al valore venaleal valore venale

• Alla proprietà è quindi riconosciuto il valore del bene immobile (rendita) per intero del bene immobile (rendita) per intero

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L’indennità delle aree agricole

• Nel caso di un’area agricola, l’indennità è determinata in base al

• Per i terreni incolti, l’indennità di esproprio era commisurata al determinata in base al

criterio del valore agricolo del fondo sulla base della

era commisurata al valore agricolo medio (Vam)corrispondente al tipo sulla base della

coltura effettivamente

ti t

corrispondente al tipo di coltura prevalente nella zona e al valore d i f tti dili i praticata

• Le possibilità di trasformazione

dei manufatti edilizi legittimamente realizzatitrasformazione

dell’area non sono considerate

• Il Vam è determinato dalla Commissione provinciale espropri

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provinciale espropri

L t 181/2011La sentenza 181/2011della Corte Costituzionale

• La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali i commi 2 e 3 dell’art 40 del incostituzionali i commi 2 e 3 dell art. 40 del DPR 327/2001 che stabilivano l’impiego del VAM per la determinazione dell’indennità di esproprio

• Nel caso di aree non edificabili e non coltivate il criterio per la stima dell’indennità espropriativa è ora quello del valore di mercatoora quello del valore di mercato

• Il VAM continua ad essere utilizzato per la determinazione delle indennità aggiuntive spettanti gg pal coltivatore diretto e al fittavolo

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Il caso della cessione volontaria

• Se il proprietario espropriando è coltivatore diretto, sempre nell’ipotesi di , p pcessione volontaria del bene, l’indennità di base è moltiplicata per 3

It = Vm + VAM• Qualora il terreno da espropriare sia Qua o a te e o da esp op a e s a

coltivato da fittavolo o colono costretto ad abbandonarlo, ad esso compete un pimporto uguale all’indennità di basedeterminata in favore del proprietario

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L’i i d l VAM d l t L’impiego del VAM dopo la sentenza 181/2011

• Il VAM continua ad essere utilizzato per la determinazione delle indennità aggiuntivedeterminazione delle indennità aggiuntivespettanti al coltivatore diretto e al fittavolo: tali indennità infatti riguardano fittavolo: tali indennità infatti riguardano interessi che si differenziano da quelli proprietari

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Indennità di esproprio e indennità aggiuntive delle aree agricoleaggiuntive delle aree agricole

Stato di fatto Criterio di stima Indennità aggiuntive in Stato di fatto delle aree agricole

Criterio di stimadell’indennità espropriativa base alla posizione giuridica

dei soggetti interessati

ColtivateCriterio del valore agricolo in base Al proprietario coltivatore

Coltivatealla coltura effettivamente praticata diretto o imprenditore agricolo

e al fittavolo spetta una

indennità aggiuntiva pari al Non coltivate Criterio del valore di mercato gg p

VAM

Non coltivate Criterio del valore di mercato

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L’indennità delle aree edificabili

• Il DPR 327/2001 stabiliva il cosiddetto “criterio della semisomma” che determinava della semisomma che determinava un’indennità espropriativa sostanzialmente pari al 50% del valore di mercatopa a 50% de a o e d e a o

• Le sentenze della Corte Costituzionale 348 e • Le sentenze della Corte Costituzionale 348 e 349 del 2007 hanno riconosciuto l’incostituzionalità di tale criterio e l’indennità di esproprio corrisponde ora al valore di mercato del bene

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Il criterio della semisomma

• La determinazione dell’indennità espropriativa si basa sulla legge 359 del p p gg1992, poi ripreso dal TU

• Il criterio di stima delle aree edificabili è derivato dalla legge 2892 del 1885

I = (Vm + 10 A) / 2( 0 ) /• nel caso gli affitti non fossero accertabili, la

semisomma doveva essere effettuata semisomma doveva essere effettuata tenendo conto del valore imponibile degli immobili

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Il criterio dell’art. 5 bis della 359/92

• La legge 359 del 1992 apporta delle modifiche all’impianto della Legge di p ggNapoli: il valore degli affitti è sostituito con il reddito dominicale

• Il criterio di stima è il seguenteI = ((Vm + 10 Rd) / 2) * (1-0,4)(( 0 d) / ) ( 0, )

• l’abbattimento del 40% avviene solo nel caso in cui il proprietario espropriato caso in cui il proprietario espropriato rifiuti la procedura della cessione volontaria del bene

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L t 348/2007La sentenza 348/2007della Corte Costituzionale

• La Corte europea dei diritti dell’uomo ha invitato più volte l’Italia a correggere il invitato più volte l’Italia a correggere il criterio di stima delle aree edificabili poiché l’indennizzo risulta largamente inferiorel indennizzo risulta largamente inferioreal valore di mercato

• La sentenza 348/2007 della Corte • La sentenza 348/2007 della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il criterio introdotto incostituzionale il criterio introdotto dall’art. 5 bis della legge 359/1992

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Il it i di ti i di t Il nuovo criterio di stima indicato dalla legge finanziaria 244/2007

• La legge finanziaria 244/2007 sostituisce i commi 1 e 2 dell’art 37 del DPR i commi 1 e 2 dell’art. 37 del DPR 327/2001 e stabilisce il criterio di stima dell’indennità delle aree edificabili chedell indennità delle aree edificabili che– “è determinata nella misura pari al valore

venale del bene” evenale del bene e– è ridotta del 25% “quando

l’espropriazione è finalizzata ad attuare l espropriazione è finalizzata ad attuare interventi di riforma economico-sociale”

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