L'ESERCITO ITALIANO Livorno e fr la difesa di Piombino e di PortoferraIo; - in Sardegna, ove...
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STATO MAGGIORE DELL' ESERCITO UFFICIO STORICO
L'ESERCITO ITALIANO
L'apporto dell'Esercito,.alla Resist~nza, patrimonio com~ne dell mtera N a~lOne, , ampiamente ncono~cl~to. e valonz~ato dagli studiosi e dali opmlOne pubblica. Questo riconoscimento non è soltanto un domoso omaggio ai Caduti, è soprattutto la testimonianza del ruolo sostenuto dall'Esercito in un periodo tanto tormentato della nostra storia.
L'apporto dell 'Esercito al secondo Risorgimento nazionale può considerarsi articolato in quattro diversi settori:
- reazioni opposte alle intimazioni e aggressioni tedesche subito dopo la proclamazione dell'armistizio, nel territorio metropolitano e all'estero;
- partecipazione alla guerra in Italia, a fianco delle Armate alleate operanti sul suolo della Penisola. . , -. partecipazione di singoli compo
nenti dell'Esercito alle azioni della resi;~;n~,a con le formazioni partigiane nel
taua occupata;
:-- resistenza degli internati militari nel campi t d h· d· e esc I I concentramento.
RE'ZIONI ALLE INTIMAZIONI E AGGRESSIO
NI DEI TEDESCHI.
L' gli ~~funzio del concluso armistizio con dell's eall, diffuso dalla radio la sera la segu5ettembre 1943, trovò l'Italia nel-
ente precaria situazione:
Un ma"if~seo lanciato da; T~Jesc"; nel sdlmJ
bre dd 1943 invita alla retQ i uf'drti italiani che ancora resistono.
'OTTO SETT~MBRE E l-E ..sUE CONSE(;UE:NZEI
PERCHÉ COMBATTETE? SONO LE CONDIZIONI D'ARMISTIZIO?
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VI. . L'ESERCITO NELLA
LA LIBERAZIONE LoTTA PER
- Sicilia e Calabri . . cupate dagli An l a m:ndlonale oc-
_ restant g 0- Amencani' e parte della p . '
camente occu ata enlsola prati-d~chi i qual attue cdontrollata dai Te-dIO ,an o un ' ato, avevano di l,plano preor
s OCato In Italia rn-
genti forze, la ma ' affluite subito d gglo~ parte delle quali l, ape gh e ' g lO, Compie ' venti de! 25 lu-SSlvament I
settembre erano r ~ , a sera dell'8 alla linea del f p esenti, dalle Alpi SI 'n l ' ronte p 'd' o eatl, dal Ti resI lata dagli Al rreno all'Ad' , -
natica lungo il
Roma, 8 - lO sett~mbre 1943· U~ umOV~/e da 75/18 apre il fuoco conlro I Tedeschi a Parla San Paolo, Il mancato aviosbarco al/ealo cuntribul a vanificare i tentativi di difesa del/a
capitale,
Garigliano e il Sangro, 17 divisioni tedesche - di cui 6 di fanteria, 9 corazzate e motocorazzate, 2 di paracadutisti - , l brigata ' da montagna ed un considerevole numero di unità non indivisionate. COD
tali forze i Tedeschi avevano raggiunto lo scopo di controllare tutti i punti vitali della Penisola, di incapsulare le forze italiane, di frammischiarsi ad esse, di COD
trollare le centrali di collegamento, le ferrovie, i ponti, i nodi stradali più importanti;
- l'Esercito dislocato con la maggior parte delle sue forze efficienti nei teatri operativi esterni (provenza, Slovenia, Croazia, Dalmazia, Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia, Egeo) e perciò n?n immediatamente recuperabile per la difesa del territorio nazionale. Le un i tà dislocate in Patria si trovavano nelle peggi~ri condizioni per sostenere una valida r~lsten~a perché nella maggior parte pnve di mobilità, disseminate sulla fascia costiera o impegnate in compiti di natu.r:a territoriale che portavano alla dispemone di uomini e di mezzi su vaste aree, Inoltre erano dotate di armamento non certo adeguato a sostenere l'urto delle forze corazzate e meccanizzate tedesche.
. In una tale situazione cadde, improvVISO, l'annunzio dell'armistizio. . Perplessi di fronte ad ordini di incerta IOte . rpretaziOne, anche in conseguenza
)
In Italia e all' estero molti repartt Sf 0ppo~ero con le armi alle unità tedesche. l ' tentativi di reazione costarona all'Esercito il sacrificio di oltre 21.000 uomini.
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LA LOTTA L'ESERCITO NEL VI. - LIBERAZIONE PER LA
. di non atdell'orientamento gova1erna~lv°Co~andi di imi CUnl ..... taccare per pr , ., . I_
. à nei gtornl seguenti a grande urnt, . d . Tedeschi l'armistizio, furono poSti al . . _ principalmente con l'inganno e, .m m:
. con la forza - nella Impo nor misura, l' da sibilità di esercitare la ~ro aZIO~e; qui il disorientamento del. reparti s~tto: posti; molti Corpi e rep.artl furono sCIOIt~ dagli stessi comandanti per salv~re ~h uomini dalla cattura; qualche Unità clr: condata di sorpresa dovette . ar~en~e~s~ per risparmiare alle popolazl?nI clV1h rappresaglie, qualche altra SI sbandò . completamente a c~~sa .de.l generale smarrimento, in una CrISI di nlass.amen~o mo: rale e di annebbiamento del sentimenti migliori,
Ma una valida e fierissima reazione agli attacchi dei Tedeschi ci fu e si manifestò in molti reparti. Si trattò di combattimenti episodici e isolati, assunti quasi dappertutto di iniziativa, ai quali venne perciò a mancare l'indispensabile coordinamento.
Dei tanti episodi verificatisi sul suolo della Penisola si citano solo alcuni tra quelli noti e di maggior rilievo. Essi si manifestarono in particolare:
- in Liguria, ove unità dell'Esercito, poste a difesa della piazza marittima di La Spezia, consentirono alla Squadra na-
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vale italiana di lasciare la base senza perdite per raggiungere Malta;
- in Piemonte, al valico del Moncenisio, a Ormea e a Boves;
- in Alto Adige, ove unità dell'Esercito e carabinieri dovettero difendersi anche dalle azioni ostili delle risorte milizie tirolesi;
- a Gorizia, ove le truppe del presi-
~ Dicembre 1943· l.tan# de! l' Raggrup,.. to Motorizzato rtcevtmo Il ballm ... dtl ien o fra le rocce di Mtmte Lungo. Il &g".".
p::ento fu costituito 17 :%6 Sa/embre l')4j
Il cimitero militare di . Monte Lungo .gri V, riposano le spoglie d .. 651 CadutI nn 1_ 8 e 16 dicembre '943 per la rmosca. "til'Elercito.
l clli a della cit-dio combatterono per a es T' te in . . Il'I nzo' a !1es, tà e del pono su so .' iulia e del
altre località de~a ~ene~.~ l Veneto, Friuli e in molo alm preso l e tra i quali quello di T:evlSO; é a Pian
- in Toscana, ove SI comba~ . a di della Futa, Pisa, Calambrone, da:m
Mar-
. V ' . Forte Cl Pisa CecIna, laregglO, d I La-mi, 'Pietrasanta, Apuania, Torre e
go, Livorno e fr la difesa di Piombino e di PortoferraIo; - in Sardegna, ove l'a llontanamento
dci Tedeschi dall 'isola valse a preservare alcune grandi unità sulle quali si poté basare il successivo intervento dell 'Esercito a fianco degli Alleati; .
- in Campania, in Calabria, in BaSIlicata, in Puglia, specia lmente a Bari ove I nostri reparti rioccuparono il porto; - in Umbria, nelle Marche, nel La
zio, ad Orte, Viterbo ed Ascoli Piceno ; - nei dintorni di Roma sulle vie con
solari Cassia, Claudia e O~tiense e nella Stessa capitale, ove i combattimenti, protratusi per due giorni , consentironò di tc~cre agganciate consistenti forze tede\( c .. impedendo ad esse di accorrere tempesb tlvamente a Salerno per opporsi allo sarCOanl .
, go - americano. AI! estero '.
. , reaZIonI armate resistenze c VCrl e. , atta h' prOpn combattimenti contro gli ven cc I. del Tedeschi si ebbero in Pro-gOslza,. ln .Corsica, in Dalmazia e in Ju-
aVla In Alb . . isole ) '. anla, In Tessaglia, nelle
Tutonle
e nelle isole dell'Egeo. sione ~ conoscono il sacrificio della diviglia du C.'1 I~1 a Cefalonia , ave una battaPOni~ nSSlma, derivata dal fermo pro-.. ,ento di b conclus Com attere i Tedeschi si econun f ' 11.500 '. a eroce rappresaglia' su uomInI }' I . ' caduti in ' g I o tre 9.000 mortI tra
Combattimento, fucilati dai T e-
La linea C uslav e l'avanzala dellc unrtà alleale.
VI. . L'ESERCITO NELLA
LA LIBERAZIONE LOTTA PER
deschi e ' , , :~~:::=~-::.~~"---=-_~!±~ ..... penti In mare " creta testimonianz d' COStituIScono con- l" causto. a I un cosciente 0 10- Immediatezza dell .
Altrettanto conos ' schi, in terra e in a nsposta ai Tede-ddla Corsica, L'is~lute sono le vicende del porto di B , mare, la rioccupazione Francia dalle for la fu restituita ali ~I~~nt,i nella ::a~~~ !:p~ furiosi combat_ un mese di oper ze ar,mate italiane d a aZione della to " e 9 settembre e do aZioni co ' 0po che rpedln ' 802 :m~v~r perduto in ~~o bi T ~deschi ' attaccò e colò a' lera « Aliseo»
nl, di cui 2 m attlmento razione delle batt pICCO, Con la collabo-pad' . 557 feriti oltr 45 caduti sul Cla - sOmm ene Costie d
Ispersi, So e a qualche , cam_ desche e~gibili e sette m re, ue cac-no peraltro d ' centinaio di ' Mal fa otozatte
a ncordare, per combattuto in t rse, altri soldati he te-guerra perdut ~rra straniera d anno
a, In mo~: , opo una ..... era più
generosa
,/ Int~nati militari italian~ a, WielUIItl.,. I Teduchi non vollero , mal ,"C"",o~cf:re .;; Italiani lo stato gIuridICO d, ""gronieri ~
uerra, p~ché non si appellassf:ro Ili l irilli g , ò ' G' concusi dalla ConvenzIone I l''erJr ••
Unità del Corpo Italia"o dj Ljberazione zano v~so Filottrano, luglio 1944· U, sta della cittadina dette luogo a niti e solo al « Nembo " conò oltre jOO
dite. -+
degli ufficiali e dei soldati jtaliani ila Corsica, pur nella serena consapeYOic Il
che il loro sacrificio non avrebbe __ alcuna contropartita.
Così sono certo note le vicende delle divisioni Venezia e Tau,inense in .... te negro che, dopo aver resistito per quasi tre mesi agli attacchi dei Tedeschi, ad dicembre 1943 riunirono le forze e 6-dero vita alla divisione italiana partipua Garibaldi che operò sino alla prinma'a del 1945 con l'esercito popolare jug0-slavo.
Rimanendo in Balcania, SODO aDaII'I da ricordare le cruente azioni di difesa svolte specie in Dalmazia dalle divisioai Bergamo, Emilia, Messina e Marche. La Bergamo, in particolare, combatté per 19 giorni contro la divisione motorizuta tedesca Prinz Eugen sino a quando, priva ormai di munizioni e di rifornirDCIIU, v~nne sopraffatta. Seguì la fucilazione di tre generali e di 56 ufficiali. Alcune unità poterono raggiungere l'Italia, rilevate sulla costa dalmata dai mezzi della Marina. Altre non poterono raggiun~ l~ C~st~ e diedero vita a battaglioni parli' glanl, IOquadrati poi nella brigata d'. salto Italia.
Cosi in Albania dove la divisione Firenze, Costretta a desistere dal suo ge»!J' ~oso ~roposito di liberare Tirana dai Te
eschi, fu severamente impegnata da
ponderanti forze; sospinta dalla pressie: ne: avversaria in zona montana, diede VI
ta al Comando Truppe Italiane .de~la Montagna, le cui formazioni, costituite con personale proveniente anche da. altre grandi unità, combatterono contro I Tedeschi per tutta la durata della gue~ra.
In Grecia, l'incapsulamento degli !taliani ad opera dei Tedeschi fu partlce: !arroente facile, perché quasi tutte le Ufil
tà della II' Armata erano disseminate alla difesa delle coste mentre i Tedeschi erano riuniti per compiti di manovra. In una tale situazione, lo svolgimento di operazioni Coordinate era praticamente lIla~abile e questo fu il motivo del masSICCIO afflusso delle forze italiane verso le or~izzazioni partigiane. La divisione Pmer% ed il reggimento di cavalle~a .1osta, al completo, e unità di altre IV~IOni crearono isole di resistenza con
tro I Tedeschi e poi, in parte, riuscirono ~,~:g&1ungere formazioni dell' las e del-
l:.QCS.
Cosi . Spor d· lIl E~e?, nel Dodecanneso, nelle
A. a I Mendlonali e nelle Cicladi. S'o Rodi i Tedeschi ricorsero al solito ~atagellllll d"
SCo d' a I Intavolare trattative allo rarr imi pren~ere tempo, per poi sferCo ~rovVISI attacchi onde catturare
mandi OcCu .... II zion'" pare poSIZIOru e msta a-I I!Dpo t . reparti. r 3DtI e creare confusione nei
TTA PER LA ''''LLA LO
L'ccERCITO l"" VI. - s;..>
LIBERAZIONE
&/ postazirm~ di mortai nd/~ camp/J",~ d' Sant' Alb"to, a sud di Comacchio (Ralln,,, >' n~l gennaio d~1 1945- /I ,
Distintivi adottati dall~ unità italian~ dur.", la gu"ra di lib"a~ion~, Dall'alto i" 6ru.o~ Gruppi di Combatttm~nto Mantolla, Pol,IIII Cr~mrma, lLgnano, Friuli, Pic~no; fa.cm. r; distintivo dd C/L ~ ddl~ altre unità. ~
A ~oo ac~orse _ un . c~n~gente inglac e vi nrnase S100 al pnml di ottobre qua. do i Tedeschi sbarcarono in forze dal mare sussidiando l'azione con lancio di paracadutisti. Il contingent~ inglae, per evitare la cattura, riparò subito in Turcllia e la difesa dell'isola restò affidata agli ltaliani. La diresse per più giorni il COlli»
dante del IO' fanteria, sino a quando .... vette capitolare coi suoi uomini. eD'ida perirono, fucilati dai Tedeschi, come :I
Cefalonia e a Corfù, più di cento ufficiali. A Lero giunse parimenti in rinfoa.o
un reparto inglese che, insieme con gli Italiani, si preparò ad' ostacolare lo sbar~ co tedesco. Questo avvenne il 12 n0vem
bre, dopo ben 187 incursioni aeree: che trasformarono l'isola in un cumulo di macerie. Gravissime le perdite dei Tedeschi sbarcati dal mare, tanto che fu nece~sario il lancio di 600 paracadutisti per eV1tare l'~uccesso dell'operazione:. ?lJIO 9uattro giorni di duri combattimenti che lmRegnarono in nobile gara di va1or~ soldan, marinai e le forze britanniche, 51 d0-vette cedere. Perdite italiane 1.600 cacJuti, compresi i marinai del cacciatorpedjn~ « Euro » partecipante ai combatti'?"'b.
A Samo, ove si verificarono eventi q1I2" s~ analoghi a quelli di Lero, un fort~ cOlI" tlngente della divisione Cun~o ('ÌIII#
~e1.I'isola combattendo a fianco dei p3"-n -. granr 5100 al 1944.
Sono state citate le isole principali; ma in tutte, anche in quelle presidiate da forze ,mini~e, furono vissuti analoghi avvemmentl e ovunque si verificarono reazi?ni che sarehbero degne di ampi~ CItazIOne e di pieno riconoscimento,
LE UNITÀ ITALIANE OPERANTI CON LE AR
lIATE ALLEATE SUL SUOLO DELLA PENISOLA,
bCoben le forze dislocate nel sud si sa-
re ro potut " , , e costitUIre alcune grandi uruta da ffì. ' alI a ancare subito alle Armate
eate, Governo ' 'l' ' , , ' no " , e capI mlltan lfilziaro-pefC10 Imm d' , lavoro e Iatamente un lfitenso
An l per approntare varie unità ma gli go. Amencani I
lecitudI' l non acco sero con sol-ne e pres " h' vi ade ' santI nc leste e quando
rtrono lo f ' nia quasi afre ,ecer? ~on una parsimo-riZzare l nSIva, hmltandosi ad autodi cantina prc:sc:nza sul fronte di guerra d, genti !tal" l '
I quellI' h ' Iam ma to piÙ modesti f c elfi ff " ornire, e etti SI sarebbe potuto
A.nimato d f la libert'a a ermo convincimento che , non pu'
glto da l ' o essere un dono elar-l'~ . a tn ma '
"-Sercito s" una propna conquista P 1 Inser' Il ' repotenza d I ne a lotta quasi di esasperante' l opo, Un lento, graduale ed re d II' aVOno mi a anim , rante a sgombera-pregiUdizi, o degh Alleati diffidenze e
Le unità regolari dell'Esercito che presero parte alla guerra in Italia con le Armate alleate furono:
- il I Raggruppamento Motorizzato, che operò dal dicembre 1943 all'aprile 1944 con una forza iniziale di 5.000 uomini e che, alla conclusione del ciclo operativo, aveva raggiunto i 10.000 effettivi;
- il Corpo Italiano di Liberazione, che combatté dall'aprile all'agosto 1944 con un ordinamento corrispondente a quello di un Corpo d'Armata ed una forza di circa 30,000 uomini;
- i sei Gruppi di Combattimento, in realtà vere e proprie divisioni di fanteria con una forza complessiva superiore ai 50,000 uomini, che operarono dal gennaio al maggio 1945,
L'attività del I Raggruppamento Motorizzato si può riassumere in due nomi: Monte Lungo e Monte Marrone, che segnano il collaudo del fermo proposito dell'Esercito di combattere per la liberazione del Paese.
Nel quadro della ripresa offensiva della S" Armata americana avente come obiettivo Cassino, il I Raggruppamento Motorizzato ebbe il compito di conquistare le posizioni di Monte Lungo, altura che sbarra la depressione di Mignano percorsa dalla strada statale Casilina e dalla ferrovia Napoli - Cassino - Roma.
L'ESERCITO NELLA VI, '
LIBERAZIONE LOTI'A PER LA
Per la conquista di ,M~nte Lu::!~ !~ rono necessarie due aZlODl: la pr" , be: luogo 1'8 dicembre 19~3 e faJl~, la se conda si svolse il SUCCesSIVO ~6 ?Icembre e fu coronata da successo, L aZlOne del-1'8 dicembre falB perché venne a mancare il concordato appoggio alla colon~~ italiana attaccante da parte delle uDIta laterali americane e della stessa artiglieria USA, appoggio che invece fu presente e operante all'azione del 16 dicembre,
Dopo queste due azioni, durante le quali si registrò la perdita di oltre 700 uomini fra morù, feriti e dispersi, il Raggruppamento venne inviato nelle retrovie in risma, Tornò in linea ai primi di febbraIO mquadrato nel Corpo di spedizione francese,
Anche per la conquista di Monte Marfone ~rono necessarie due fasi operative' a pnma avvenne in modo m' ' li cruento' ne a, seconda ci si dovette difendere d~
~n vlole~to attacco tedesco mirante l I occupazIOne del monte stesso a -, Il Monte Marrone alto l' ,
SI che da esso si d', '77° metn coVolturno COShtw,omma tutta la valle del
' u va una " to importante' poSIZIone mol-, SIa perché , OSservatorio sia h" era un ottlmo Td " percempo , e escm poteva ssesso del sibilità 10gistiche ~~~p:ometter~ le pos_ mento che si snod trada dI arrocca_ al Tirreno, sia pe~~/~d, dalI'Adriatico
a presenza tede_
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I monte stesso avrebbe seriamente sca su , d' C t l
' cI'ato l' contigui settori I as e ~ mmac 'di 'd l
delle Mainarde preSI atl ag 1 nuovo e il I li ' L'occupazione avvenne 31 ta aru, , marzo con un'abile operaz,lO~e ~otturna svolta dal battaglione alpml, P~emonte, da elementi del 4° bersaghen e del CLXXXV battaglione paracadutisti; i combattimenti perché non cadesse nelle mani dei Tedeschi avvennero. il IO aprile.
Nel frattempo, poco prima delI'occupazione di Monte Marrone, il Raggruppamento era passato alle dipendenze della S· divisione polacca Kresowa, inquadrata nel1'S' Armata britannica.
Il 17 aprile 1944 il Raggruppamento ~ssume~a l~ den~minazione di Corpo 1tahano dI LiberazIOne (CIL) ed in breve tempo furono notevolmente aumentati i s~?i effe~tivi, c?,sl da poter rispondere a plU v~s,o e plU impegnativi impìegài 0perallvl,
Dall'S alI' II giugno il CIL t Il ' prese par-e a e operazioni verso il fì
l1""e n l'be Ò O ~ rescara I r rsogna Ch' , ,
d " lell e Gllardia .... ele 0po aspn e san " b'
occupò L'A uila ~OSI comba~enti, batt' I ~ , Teramo e POI come su Chieno a lentino e a M: ' vanzando fino a TOtrano dopo aceratla, Conquistato Filot-
' aver Olt ' , per quattro ì ' alo acçanIt:unente
Il" g Otnl (6 7 S e l " ne mterno dell ,'-, 9 ug\HO~ sin a CItta f ~, ' ,1 M ' aVanzò sull l' , or«> 11 uso .. '!!
a Inea dell'Es' ,,"'" , InO, I!}u.ln~h a
Jesi, CoriDaldo, sto) e Peglio.
Il concreto alIe operazioni Americani iD eventi con i q\1~<. ricostruzione dito che 1'~lj!'fi1'" star-e col E si deve mini do! CIL se Governo ,italiano sere impie~te m DÌ: la Crem01lIl. Legnano, la 1tIjl1ilitift~~
Queste writà « Gruppi ~ C, O~IlJ!d1tiA: te per ragtoDJ .pOJitjiiJM! mizzare il contributo
Uffioiali e soldati di di wùtà destinate al vevano essere ~'~ig, 1iÌve e logistiche, eqwpaggiamento ed #4_ zi@ne agli eserciti aD.SJo,,, . ficiali e soldati tero lasciare ]a veccliia verde, l'uniforme portata
Dopo un indispensabile strativo sulIe armi, i mc:7.Zi ristiche d'impiego tatri. f>I'oprie dell' eserdt@ al I!}llaJe le graadi umtà "'r2iifl
Pattuglia di fa"uria d~l (( Cr~mcma» sulla ùstra del R~"o. I Gruppi di Combattimmto furo"o armati ~d ~quipaggiati CO" matuiali i"gl~si.
•
LOTTA PER LA LIBERAZIONE
L'ESERCITO NELLA V/. •
ad o~rare, gli Italiani poterono finalmente schierarsi sulla ltnea di combattimento,
Primo a trasferi rsi al fronte, il 12 gennaio 1945, fu il Gruppo Cremona (21 ' e 22' fanteria) che prese posizione in un settore dci versante adriatico, dalla ferrovia Alfonsine -Ravenna al mare, Seguirono gli altri Gruppi di Combattimento: il Friuli nel settore di Brisighella, a sud della via Emilia; il Legnano a cavaliere del fiume Idice, a sud di Bologna; II Folgore sul versante adriatico, tra le valh del Senio e del Santerno, impor. tante settore, questo, perché ran)1odava :a parte montana dello schieramento al. eato con quella di pianura,
I Gruppi di Co b ' fin I ' m atti mento svolsero
o a IO apnle 19 ' di attu r , 45 una Intensa attività , p d' g ~e , pOI presero parte alla oH
Slva I primavera che' " enrottura delle lin SI, realIzzo con la b ee nemiche attaglia del Se ' , nota come , tuo e COn l'i ' Sino alla disfatta 't I d nsegmmento desche, ota e elle unità te-
Il Gruppo Cremon 'd" marzo nella con , a SI IStinse il 2 - 3 del Po di P' qUlSta della Zona a d
rlmaro' Il' f su col forzamento del ' ;;e, o fensiva finale poi con I ' 010 e del S ' e aZIOrO di C' anterno' gora, Colomb ,odlgoro M ' su ara, Arlan p , eZZa-
peramento del p Q olesine e I se I suoi Uomini o, aZione che condne
Sino ad Ad ' us-rla, Passato
l'Adige inseguendo il nemico; i, ~oldati del Cremona entrarono per primi ID Ve-
neZia, , Del Gruppo Friuli (8]" e 8~o fante~la),
una delle azioni più rilevanti, compIUte durante l'offensiva di primavera, fu la apertura di una breccia nel munitissimo sistema difensivo tedesco con la costituzione di una testa di ponte oltre il fiume Senio, tra Riolo dei Bagni e Cuffiano. In stretta cooperazione col Gruppo F 01 gore, avanzante alla sua sinistra, il Friuli affrontò con l'intrepido slancio dei suoi fanti gli aspri combattimenti di Grizzano - Casalecchio dei Conti - Palazzo Coccopane ed avanzò sino a Bologna ove en~~lll 21 apriI:, accolto entusiasticamente a a popolaZIone insieme col Gru
Legnano che vi 'un ev PP? rettrice. gJ g a per altra di-
Il Gruppo di Comb ' formato d ' atti mento Folgore d ' ,al paracadutisti del Ne b ' .al mannal del S, Ma . .m o e
tlSSlmi fanti rco, dIvenuti esper-dII' ' aveva dI fro t 11'' ' e offensiva d" n e, a lruzio
, I pnmave ." racadutlsti tedeschi 'l ra, Untta di pa-lotta particolarmen; I che Significò una guerriere, l'ardi' e aspra per le qualità an ' mento l' f
Imavano i comb e, orgoglio che ronlJ T' attenti d l' P' ' OSslgnano ~L eg I opposti leve S, Andr ,lvtOnte dei Me '
teatro di ea, Monte del R {reati, spesso, co~: :t~ accanitissima :o:ono
. Cavalpid ' otta no, corpo a
corpo, alla baionetta. Giunto alla falda appenninica pedemontana, il Pol,." proseguì razione a cavaliere della __ trice Monte Castellazzo - Varignaoo s.periore, parallela alla via Emjlia c .. direttrice di attacco del Friuli. L',,· • richiese il massimo impegno per ... rare la dorsale Monte Castellazzo-Cadriano, presidiata da notevoli forze __ scbe e per conquistare l'abitato di Gritzano. Quest'ultima località costitoin il perno della resistenza tedesca e fu JIC'" ciò difesa strenuamente casa per ca. Conquistato dagli Italiani, l'abitato 1CD
ne contrattaccato dai Tedeschi per bea cinque volte, inutilmente. Paracad_ del Nembo dello squadron( da ric0-gnizione F si distinsero inoltre nelle azioni condotte nelle retrovie tedeschc: fra Modena, Mirandola e Ferrara, a seguito di aviolancio nelle notti del 20 e del 30 aprile .
Il Gruppo di Combattimento ù,..~o , che oltre al 68° reggimento fan~a Inquadrava anche un reggimento speaale formato dai battaglioni alpini Pi(mOtfte, e , L'A. qui/a e dal battaglione bersaghen GOtto , iniziò l'azione offensiva ver~~ no~d col compito di attaccare la l~a
ifenslva tedesca predisposta a cavabere dell'Idice. Conquistato il Monte Armato e Poggio Scanno il Gruppo puntò con travolgente avanz~ta sul fiume Savena in
direzione di S, Lazzaro e S, Ruffìllo; entrò quindi in Bologna il 21 ap:ile insi:me con il Gruppo Frtult a nce~ere II commosso abbraccio della popolazIOne,
Il Gruppo di Combattimento Ma~to: t'a non prese parte attiva alle operaZIOnI perché fu tenuto in riserva,
Gli Anglo - Americani, che avevano aderito in misura molto limitata alle reiterate offerte di un più cospicuo contingente italiano da schierare in prima linea quale forza combattente, chiesero al Governo italiano di mettere a loro dispoSIZione « unità ausiliarie» da adibire al funzionamento dei servizi nelle immediate e remote retrovie ,
, F~rono cosi costituiti, con soldati italfl3Ol: reggimenti di formazione per i ri-Orn ' d
,Imenu elle linee avanzate e per la-VOn stradal' f " b l" , I e errovlan ; attag IOnI por-tualI spec'aJ' ' I ' "
li I IzzatI ne lo scanco del piro-SCa e Il'' ,
ne Impiego delle attrezzature POrtuali' batt l' 'd' l'' ' l' , ag IOnI I po IZla mi Itare' ~.'d' , I l, ti I salmerie per i rifornimenti del-e Inee . \ n 'b plu avanzate delle zone monta-e, attaglI' " d, anI autlen per la condotta I autom ' carristi ezzl , anglo - americani; reparti carri per Il nCUpero e la riparazione di
armau IO l' ni del ' zone avanzate; battag IO-genio 'l' e pan ' per I nattamento di strade
ed altrt~, ,per la costruzione di baracche I lInpl ", .
parazio' aDU va~l; officme per le fi-
ni aUtomobilIstiche; unità per il
Op~azlOne CI Herring », marzo 1945, l paracadutÌJtl italiani dalo CI Squadrone F " furono gli unici a partuipare ad aviolanci con gli Alleati,
VI • L'ESERCITO NELLA LOTTA . PER LA LIBERAZIONE
rastrellamento delle mine e altri nume· rosissimi reparti. Tali unità erano raggruppate in otto divisioni ausiliarie, tre delle quali (ZIO', ZIZ' e zz8') al seguito delle Armate alleate combattenti; le altre cinque (z05" z09" 227', 230' e 231'), dislocate nelle retrovie, ove assolvevano anche compiti di guardia, di difesa costier~, di difesa controaerei e degli aeroportI, ecc. Complessivamente circa 200.000 " lavoratori », come erano denominati, per le mansIOni che assolvevano, i soldati al servizio dei Comandi anglo - americani.
Qu.esti reparti hanno operato con uno slanCIO ,generoso che li portava sin nelle pnm,e lmee, pur senza il privilegio e l'or~ogho di ,essere conSiderati " combatten-li », slanCIO comunque costato Il unità ben d ' a que e
d, 744 ca utl e 1.202 feriti per
cause I guerra.
PARTECIPAZIONE D TI ' El MILITARI PROVENIEN_
TlG~:~ .EsERClTO ALLE FORMAZIONI PAR-
Il fenomeno della R . . e nei terri tOri oc eSistenza, In Italia
CupatI ebbe ' , . stessa sera dell '8 ' IfllZIO la
I settembre 19 '. pa mente ad opera de li 43, . pnncl-soldatI Sottrattisi I d' g ufficlah e dei
. a Isarmo Il r?" al quali si unirono' , e.a a cattu_ clvlh di ogni ' .vla Via l volontari , eta e di o ' SOCiale. gnl condizione
'70
In Roma operò il Fronte Clandestino Militare della Resistenza, costituito pochi giorni dopo l'armistizio, che raccolse ed inquadrò precipuamente personale dell 'Esercito. Il Fronte Clandestino Militare della Resistenza coordinò l'azione di bande urbane ed esterne: le prime, collegate con le organizzazioni dei carabinieri e della guardia di finanza, svolsero nell 'ambito cittadino compiti di carattere prevalentemente difensivo ed informativo; le seconde, inquadrate nei raggruppamenti Monte Soratte, Castelli, Arr:l~t~ e Gran Sasso, esplicarono una attIvlta pa:ticolarmente aggressiva, audace e spe,rIcolata nel Lazio e sulle montagne dell ~bruzzo. Il contributo di san-gue del mtlnari alla lotta di libe . condotta in R . razione basti '. orna fu Invero notevole '
qUI rIcordare le 6 ' . . Fosse Ad ' . 7 vittime delle r eatlne ed I p . '. , lati a Forte B unsSlITll erOI fuci-
ravetta e a La St Nel resto dell'Ita!' Orta.
mente in T la centrale, e special-Oscana In U b'
Marche la ' m Ila e ne Ile le valo;ose foresenza ~ei militari in quel-
. rmazlOO! p '. , cospicua e vall'd" artlgtane e stata
I 1SSIma n. Val d'Aosta I; .
quasI totalmente . ResIStenza venne ufficiali e Sottuf~~anl.lzzata e d.iretta da atllv' . Cla l. I p' . . I, lI\ prevalenza :lml nuclei
Il , crearono la le e composti da militaparlava, al di l' gg nda partigiana ch
a delle linee dI' e e prImo
~ LA bandi~ra ddlo " Squadrone F ». F",. moto da 255 paracadutisti, l'unità er. 'oma.data dal capitano Gay.
Le fasi dclla guerra in Italia ~ I~ I.pp. Jdl'avanzata dcll'Esercito italiano di Liberazione.
~
lembo dell'Italia liberata, di « un Quarto Alpini nascosto tra le valli e le strctte dci monti, avanguardia armata del movimento di liberazione ».
Molti militari erano presenti nelle prime formazioni di Italia Libera costituite nelle valli del Gesso, della Stura e di Madonna del Colletto.
Anche nelle Valli Ossolane erano presenti bande costituite in prevalenza da militari. La loro opera ha come mirabile simbolo l'eroica figura del tenente Alfredo Di Dio, decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Anche nelle formazioni partigiane ope: ranti in Lombardia, numerosi furono I militari che vi combatterono. E' sufficien~e ricordare il loro apporto alle formazioni del movimento Fiamme VerdI.
Nel Veneto, in Friuli e nella Venezia Giulia subito dopo I '8 se ttembre si costitUlro~~ gruppi di partigiani in prevalenza mIlitari , che diedero vita alle formazioni Os~ppo e ai battaglioni Trieste ~ Ganbaldl . A Venezia militari e studenu formarono la ùgione Veneta. . Promotori del movimento partigiano In LIguria e al confine ligure _ piemontese furono alcuni ufficiali superiori del-l'E .
, sercIto che operarono in Val di Vara f In ~ al di Magra, sulle Alpi liguri, nela regIone tra Savona e Ceva e nella zo
na compresa tra La Spezia e Parma.
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Linea di partenza offensiva di primavera
Avanzate delle Armate Alleate in Italia
Avanzata dell'Eserc. Ital. di Liberaz.
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VI. . L'ESERCITO NELLA
LA LIBERAZIONE LOTTA PER
Cosi nell 'Emilia· Romagna gruppi di mil itari costituirono formazioni partigiane nella zona di Parma, Piacenza, Modena e in altre località.
elle formazioni partigiane non operarono solamente ufficiali di ogni grado, giovani o anziani, sottufficiali, soldati di leva o richiamati, ma anche militari giovanissimi che per la loro età avrebbero potuto rimanere fuori dai rischi della guerra, Come, tra gli altri, l'allievo dci Collegio Militare di Milano Mario Crecchi diciottenne l alla cui memoria venne tr'ibutata I~ Medaglia d'Oro al Valor Militare, , lndl~are quanti furono i militari dcllf:serat? operanti nelle formazioni arUglane c prancamente impossibile. Jrto furono moltiSSImi e una confe m ' ,
d Il r a SI puo tr~~e a c 19 1 Medaglie d'Oro al Val Mlhtare con le quali f ,,?r militari dell'E ' , urano inSigniti
sercllo di ogni g d fa o.
LA RES ISTENZA DEGLI lN'r NEI CAMPI T tRNATJ MILITARI
E1)ESCIiI D MENTO, I CONCENTRA_
.~a resistenza o . mlillaci di ogni gPPOSd t~ al Tedeschi dai . d' ra o lnt '
fl , I concentramento d' ~rnatl nei cam_ onl3 è forse I ermania e p
• I , uno dcgl' o-conoSC IUli della C I aspetti meno
, , uerra di Libc ' d, attoniti In Un In razione
ISO ' oment d' . "enlamento, do o I generale po sfortunati com·
'72
battimenti, comunque contro volontà ~ non certo per ignavia, vennero lOternati nei campi di concentramento tedeschi 599,158 tra sottufficiali e soldati e 14.033 ufficiali , Considerati « internati » e non prigionieri di guerra affinché non potessero invocare l'applicazione di garanzie giuridiche, essi affrontarono con stoica fermezza le più avvilenti condizioni di vita, Resistettero alle proposte di entrare a far parte dell'ese rcito tedesco e poi di quello della Repubblica di Salò; resistett~ro alle intimidazioni vessatorie, ad ogni lipo di propaganda, alla realtà della morte; se~pero, mantenere sempre intatte la lorldo dlgntta umana e la loro fierezza di so atl.
E per affermare la validità dI ' mento che impe na I ' e glUrastessa d' , g " a COSctenza e la vita
I ognt mlhtare ' Ostacolo nemmeno il ' non e stato di ger tedesco di N 'bksorveghausstmo la
en a In p l . erano rinchiusi d 'l ' o ama, ove Nello Stesso la ueml a ufficiali italiani.
ger SI trova cento SOltotenent' , vano anche tre-di complemento l ~n servizio effettivo e nomina ai primi ~ ,e avevano ricevuto la no stati c ,I settembre 19 E l' atturatl pres' 43· rala dOve si erano so I d~positi in Iradestmazione, N presentatt in attesa d' rata on aveva t , ' atto che ve ' , no ancora . plUto con ' nlVa e Viene gyu-i ' , cenmonia sol ancora Com_
P CUI glt ufficiali son~n~e ~resso i Cor-esttnati. Ii co-
mandante italiano del campo aderì al de· siderio dei trecento ufficiali di essere chiamati a prestare giuramento. Dopo esser· si riuniti nella baracca adibita alle: fua.. zioni religiose e dopo aver ascoltato la Messa, al cospetto della Bandiera di combattimento di un caccia, salvata a pezzi da alcuni ufficiali di Marina, alla presenza degli altri prigionieri, i trecento sottotenenti giurarono fedc:ltà alla Patria.
Una riprova del fermo comportamento dei militari prigionieri è data dall'alta percentuale di coloro che respinsero le: profferte tedesche: il ij8,7~<' de:gli internati militari scelse la fame, il freddo, gli stenti e la morte: piuttosto che tornare in !taha ad operare contro la propria gente.
CIrca quarantamila internati militari !asciar?no la vita nei campi: ufficiali (tra I qu.ah 17 generali), sottufficiali, soldati, monron.o .per gli stenti, i disagi, la tubercolOSI, I maltrattamenti. Molti furono fucil~ti perché sospettati di atti di sabot~gglO nei centri industriali o nelle miniere ove erano Costretti a lavorare.
Tra gli artefici della Resistenza dalla q~ale è nata la nuova Italia nci Ii~ri ordtnamentI' h'l l' . c e I popo o Sl è dato men-tano dun , , t' fi . .qu~ un posto d onore anche quc-
SSft enSSlml uomini , che furono tra i più ortunatl . , ma non per questo meno mc-ntevol' .
l, combattenti per la libertà.
RAFFAELE CADORNA Pallanza, 18~ - 1973
Ancora ass ' , dalla Sc I a~ glovan~, uscito da poco d, 140 a d, Appl' ' d' , I Pinerol , Icazlon~ I cavall~rla
bia, guad:' !art~cl'pò al/a guerra di Ligrnto, S g ~ndOSl una m~daglia d'ar-d, cOpplato Il ' tal, .. prtmo conflitto mon-, 'prese part " , gam'nto ~ d' ~ con compltt d, col/e-
d I Stato M ' tr, Occalion' agglor~, s~nza per-
a/ fianco d , ,' p~~ m~r~ in prima lin~a drcorato :' ant" NuotJam~nte più volte fi ' ,rtltò ' , n, della l~rVIZIO subito dopo la
gUtrra ntl comando del Corpo
BIOGRAFIE
di occupazione italiano nel Tirolo sette~ trio naie , Grazie anche alle sue vaste conoscenze linguistiche, ebbe incarichi presso la commissione interalleata di controllo a Berlino e presso l'Ambasciata d'Italia a Praga. Intervallò le m.iss~oni all' es~ero co,! il comando di repartt dt cavallerta a Mtlano e a Ferrara. Alla vigilia della seconda guerra mondiale era co~andante del Savoia Cavalleria. Passò POt a comandare la Scuola di Pinerolo, che divenne la culla delle nuove unità di cavalleria meccan;zzata. Nel 1943 fu nommato comandan,te della ricostituita divisione corazzata Ariete e con essa partecipò alla difesa di Roma nei giorni leguenti 1'8 lettembre 1943'
Nell'ertate del 1944 si fece lanciare c~l paracadute in Lombardia per assumere il comando del Corpo Volontari della J..i.. bertà, dal quale dipendevano tutte le ~~mazioni partigiane, che tenne fino ali t~ furrezione dell'aprile 1945 dtmostrando di pOlsedere otttme doti di politieo oltre che di militare.
Appena terminata la K,uerra, ~u n~inato capo di Stato Maggtore de~l Esem.to e curò le prime fasi della IUit ,.,c~ztone. Poiché non riusciva a far definite est#tamente le proprie relponsabi!ità. e !e proprie competenze, nel 1947 n dtmue dalla carica, ma continuò a svolgere per m~/.. ti anni come parlamentare U1lll attiva opera a favore de/I' ammoder1lllmento de/..
le forze armate. Ha lasciato UfI mtne~ sante libro di memorie sulla lecontla perra mondiale.
UMBERTO UTILI Roma, 1895 - Milano, 1952
Ufficiale di artiglieria prOtleniente dall'Accademia di Torino, partecipò giOtlanissimo alla prima gue"a mondiale e percorle poi i vari gradi della camera, alternando i comandi di truppa agli incarichi di Stato Maggiore, lia in Italia, sia oltremare.
173
L'ESERCITO VI. -NELLA
LIBERAZIONE LOTTA PER LA
d rra mon-.. d Il secon a gue Alla I,igtlla e a d Il Scuola cen-
dante e a dia/e era co.man. Partecipò alle opera-trale di artlgllma. lbanese e prestò
' , l f nte greco - a , z/Onz su ro , l comando artz-" , segUitO, ne , f UTt'/z/o, In R R' trato in ltalta, u gli"ia del CSI. ten zioni dello Stato
d l reparto opera , , , a capo e ' D po l'armIStizIo Maggiore dd/'Eurczto. o, d Ila del/' 8 uttembre, fu dapprzma capo e ',z
, , e militare di collegamento con I
mmlond d/X V Gruppo di Armate, tecoman o e . , Il' '' nuto dal generale Alexander. POI, a ml-
zio del 1944, fu prescelto per c0m,andare ili" Raggruppamento Motorzzz,ato, reduce dalla battaglia di Monte Lung?, che riorganizzò e portò nuovam~nte m linea. Accresciuto notevolmente dI forze, il Raggruppamento si trasformò in Corpo Italiano di Liberazione: il generale Utili /0 condusse nell' offenSIva verso nord del/' estate 1944, dando un rilevante contributo alla liberazione dell' Abruzzo e delle Marche.
Ampliata per decisione dei Governi alleati la partecipazione italiana alla guerra, tOrnò a schierarsi sulla lin(:a gotica al comando dd Gruppo di Com_ battimento Legnano, al/a testa del quale fu tra i primi ad entrare in Bologna nell'aprile 1945,
Fu poi, fino alla mOrte prematura, comandante di grandi unità dell'Esercito risorto.
GIUSEPPE PEROTTI Torino, 1895 - 1944
Entrato nel Comitato Militare del C.L.N., portò a termine numerose azioni di sabotaggio e forni preziose notizie operative ai comandi italiani ed alleati. Arrestato COn altri membri del comitato nel d~omo di Torino, il 5 aprile 1944 lu luCllato al poligono « Martinetti». Gli lu conferita, al/a mem,oria, la medaglia d'oro al valor militare.
ERO LANZA GIUSEPPE CO~EMOLO
di MONT _ 1944 Roma, 1901
ClandestinO del Fronte , nazj _ "" Comandante Illto dal 'dIllO
' R arre! f IrtJCI ' , ama, ti Mzluare dz torturato, (}Cctlp#" scisti e leroCt:men~=e Per il pos~o,o Stl/Ji~ Il Fosse Ardeatz. '/ marllrl J,,~ a e per I 'ell-" Il Resistenza e ' dI ", to ne a emorla I d·corato alla m u • l' e d'oro al valor mI Itar .