Nel Trentino orientale, la “forestra demaniale del Paneveggio”, è da sempre sinonimo del “legno di risonanza”, per la produzione di strumenti musicali a corde. Già Antonio Stradivari sceglieva quì le proprie tavole armoniche di abete rosso, così come le migliori botteghe musicali del 700. E tuttora liutai di tutto il mondo scelgono quì le proprie tavole armoniche.

Solo pochissimi esemplari risultano idonei per le tavole armoniche. Per capirci, mediamente solo lʼ1% degli abeti rossi tagliati annualmente sono destinati alla liuteria (parliamo di 40/50 m. cubi sui 4.000/4.500 tagliati). Solitamente sono tronchi con diametro maggiore di 45/50 cm. che talvolta possono avere 150-200 anni.

Il tronco viene tagliato di quarto (taglio radiale, praticamente a spicchi) per ottenere la venatura perfettamente perpendicolare alla tavola. Questo garantisce robustezza (pensate allʼesiguo spessore di una tavola armonica) stabilità e caratteristiche omogenee su tutta la larghezza.

Lʼabete rosso presenta al suo interno dei microscopici canali resiniferi lungo tutta la lunghezza. Quando lʼalbero è vivo questi canali servono per il passaggio della resina; dopo il taglio questi rimangono cavi e sono quelli che permettono il passaggio delle vibrazioni. Eʼ quindi essenziale che la stagionatura sia naturale, senza riscaldamenti artificiali, così negli anni la resina allʼinterno dei canali si cristallizza e diventano come delle piccole canne dʼorgano.