Professoressa Wilma Siciliano Professoressa Wilma Siciliano.
Legge sul Federalismo Fiscale siciliano (Attuazione dello Statuto in materia finanziaria)
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Legge sul Federalismo Fiscale siciliano (Attuazione dello Statuto in materia finanziaria)
Presentazione a c. di:Massimo Costa
Principio Generale
Lo Stato, all’infuori di pochi e definiti servizi e trasferimenti NON DÀ NULLA,
ma la Regione, all’infuori di pochi e definiti tributi, PRENDE TUTTO ciò che matura nel territorio della
Regione, acque territoriali incluse(SEPARAZIONE E AUTONOMIA FINANZIARIA PIENA)
Funzioni amministrative di Regione (e degli enti locali) e relative SPESE
FUNZIONI
• Funzioni proprie (tutte quelle su cui la Regione ha potestà legislativa – art. 20, comma 1 Statuto)
• Funzioni delegate (tutte le altre dello Stato, tranne la difesa – art. 20, comma 2 Statuto)
• Uffici finanziari (immediatamente trasferiti alla Regione – art. 37, comma 2 Statuto)
• Interni e Ordine pubblico (artt. 15 e 31 Statuto)
SPESE
• Tutte a carico della Regione, anche quando questa le delega operativamente agli enti locali
ENTRATE• Devolute ma indisponibili:
Entrate extratributarie, Entrate doganali:vanno alla Regione ma questa non può disporne legislativamente
• Devolute e disponibili:IRPEF, IRES, IVA e imposte sostitutive:vanno alla Regione e questa può mutare aliquote, detrazioni, etc. ma non può radicalmente cambiare le imposte statali
• Proprie:TUTTI gli altri tributi (accise, etc):vanno alla Regione che li regola con legge propria – non si applicano le leggi comuni dello Stato se non recepite
In ogni caso:Tutte le entrate tributarie ed extratributarie (tranne i giochi e scommesse) riscosse o “MATURATE” nel territorio della Regione (comprese le acque territoriali) VANNO ALLA REGIONE, o agli enti locali cui questa garantisce una compartecipazione o un tributo
proprio
Dal Fisco alla Liquidità Complementare
• Il modello non è fatto per far fare debiti alla Regione o a enti locali, se non eccezionalmente
• Ma essa può emettere (art. 41 Statuto) prestiti interni privi di interessi e irredimibili prima di tre anni con funzione di Certificato di Credito Fiscale per il pagamento di tributi locali, regionali ed erariali
• È in pratica l’emissione di una Moneta Complementare, sotto forma di Strumento Finanziario al Portatore
DEMANIO E PATRIMONIO
• Tutto il demanio e patrimonio statale nell’Isola è immediatamente assegnato, anche solo provvisoriamente in uso, alla REGIONE
• I relativi proventi (e oneri) vanno alla REGIONE• Fa eccezione solo quello militare effettivamente
adibito a tale scopo• Con successivi provvedimenti la Commissione
Paritetica individuerà i pochi beni di “interesse nazionale” da attribuire allo Stato
Finanza statale residua in Sicilia
Entrate• Entrate da giochi e
scommesse• Contributo della Regione per
le spese comuni dello Stato: Esteri, Organi costituzionali, Servizio del debito
ATT! Il Contributo di cui sopra non potrà superare il 2 % PIL siciliano (oggi circa 1.600 milioni di euro)
Spese• Militari• Spese comuni dello Stato• Perequazione infrastrutturale
ex art. 38 Statuto (Fondo di Solidarietà Nazionale)
• Perequazione di parte corrente per minore capacità impositiva (attribuito alla discrezione dello Stato)
• Eventuali altri fondi per la coesione (facoltativi)
Rapporti con l’Europa
• La Sicilia rispetta da sé gli obblighi europei senza imposizioni di Patti di stabilità interni da parte dello Stato
• La Sicilia può negoziare con l’Europa lo status di Zona Doganale Speciale, puntando sulla sua Insularità, caratteristica riconosciuta e tutelata dai Trattati europei
Norme di “chiusura” della Riforma
• Gli enti locali, attribuiti alla competenza esclusiva regionale, devono godere della più ampia autonomia finanziaria, per mezzo di trasferimenti, compartecipazioni e tributi propri istituiti per mezzo di LEGGE REGIONALE
• Il Commissario dello Stato deve fare un controllo EX POST della legislazione regionale (e quindi anche di quella finanziaria) come fa il Governo per le Regioni a statuto ordinario
• L’Attuazione finanziaria della riforma è neutralizzata nel primo esercizio e successivamente attuata con molta gradualità nell’arco di un decennio, per dare il tempo alle due amministrazioni (STATO e REGIONE) di adeguare le maggiori o minori entrate o spese
EFFETTI ECONOMICI
• Allentamento dell’austerità finanziaria per Regioni e Comuni
• Diminuzione della crisi di liquidità per imprese e famiglie
• Aumento e miglioramento dei servizi pubblici• Aumento dei redditi per imprese e famiglie• Aumento della domanda interna e dei redditi d’impresa• Defiscalizzazione generalizzata• AUMENTO DELL’OCCUPAZIONE!• Nessun effetto collaterale negativo
Grazie per l’attenzione
Massimo Costa