LEFFETTO FOTOELETTRICO MECCANICAMECCANICAMECCANICAMECCANICA...
-
Upload
nico-magni -
Category
Documents
-
view
215 -
download
0
Transcript of LEFFETTO FOTOELETTRICO MECCANICAMECCANICAMECCANICAMECCANICA...
L’EFFETTO FOTOELETTRICO
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
Estrazione di elettroni da un metallo per mezzo di un fascio di luce
luce lamina metallica
elettroni estratti
L’EFFETTO FOTOELETTRICO
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
Eletroni in un metallo = pallina in una buca
Per farla uscire bisogna darle un’energia almeno pari al dislivello di energia potenziale
h
L’EFFETTO FOTOELETTRICO
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
Nel caso della pallina
E = mgh
Per gli elettroni
E = L° (lavoro di estrazione)
L° cambia a seconda del tipo di metallo
COSA FORNISCE L’ENERGIA?
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
La luce cede una parte della sua energia agli elettroni
L’energia di un’onda è pari alla sua intensità, quindi:
• Onda molto intensa = forte estrazione di elettroni
• Onda poco intensa = estrazione debole o nulla
COSA SUCCEDE IN REALTA’ ?
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
In realtà ciò che conta è la frequenza, non l’intensità
Frequenza critica f°
• Se f < f° nessuna estrazione
• Se f > f° estrazione
LA SPIEGAZIONE DI EINSTEIN
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
Riprende l’idea di Max Planck che l’energia delle onde luminose sia divisa in “pacchetti”, ognuno dei quali con energia proporzionale alla frequenza
E = hf
h costante di Planck =6,6 10-
34J/s
LA TEORIA DI EINSTEIN MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
• La luce è costituita da particelle o quanti, dette fotoni, di energia pari ad hf
• Un elettrone può assorbire solo un fotone alla volta, e quando lo fa ne acquisisce l’energia e il fotone sparisce
DA DOVE NASCE f° ? MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
Un elettrone può uscire dal metallo solo se il quanto che assorbe ha energia superiore al lavoro di estrazione
hf > L°
f > L°/h
La frequenza critica è quindi:
f° = L°/h
PUNTI DEBOLI DELLA TEORIA
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
La teoria di Einstein si accorda con l’esperienza, ma al prezzo di attribuire alla luce una doppia natura
• Propagazione di onde
• Fascio di particelle
Quest’ambiguità risultava inaccettabile allo stesso Einstein
L’EFFETTO COMPTON MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
Quando un’onda colpisce un ostacolo questo la diffonde in ogni direzione
Onda incidente e onda diffusa hanno la stessa frequenza
onda incidente
onda diffusa
L’EFFETTO COMPTON MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
L’EFFETTO COMPTONMa quando un fascio di raggi X Ma quando un fascio di raggi X (onde simili alla luce, ma di (onde simili alla luce, ma di frequenza inferiore) colpisce frequenza inferiore) colpisce un elettrone, l’onda diffusa ha un elettrone, l’onda diffusa ha una frequenza inferioreuna frequenza inferiore all’onda incidenteall’onda incidente
Contraddizione con la Contraddizione con la meccanica delle ondemeccanica delle onde
L’EFFETTO COMPTON MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
L’EFFETTO COMPTONCompton descrisse con Compton descrisse con successo questo fenomeno successo questo fenomeno come come urto tra due particelleurto tra due particelle, , un elettrone e un fotoneun elettrone e un fotone
fotone X fotone X incidenteincidente
fotone X diffusofotone X diffuso
elettrone di rinculoelettrone di rinculo
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
L’URTO FOTONE-ELETTRONE
Nell’urto il fotone Nell’urto il fotone cede una cede una parte della sua energiaparte della sua energia all’elettroneall’elettrone
Ma, per la relazione di Planck, Ma, per la relazione di Planck, minore energia significa minore energia significa minore frequenzaminore frequenza
EEdiffusodiffuso < E < Eincidenteincidente
ffdiffusodiffuso < f < fincidenteincidente
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LA REALTA’ DEL FOTONEL’effetto Compton mette L’effetto Compton mette diretta-mente in evidenzadiretta-mente in evidenza la la singola interazione fotone-singola interazione fotone-elettroneelettrone
Non è più possibile dubitare Non è più possibile dubitare dell’esistenza dei fotonidell’esistenza dei fotoni
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LA DIFFRAZIONE DELLE ONDE
Quando la luce incontra un Quando la luce incontra un piccolo ostacolo, come un piccolo ostacolo, come un capello, al di là non si forma capello, al di là non si forma un’ombra netta, ma un’ombra netta, ma una serie una serie di frange chiare e scuredi frange chiare e scure (figura (figura di diffrazione)di diffrazione)
l’ombra di un agol’ombra di un ago
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LA DIFFRAZIONE DELLE ONDE
Gli atomi di un cristallo Gli atomi di un cristallo formano un formano un reticolo di piccoli reticolo di piccoli ostacoliostacoli che, colpiti da onde di che, colpiti da onde di lunghezza molto piccola, lunghezza molto piccola, possono dare figure di possono dare figure di diffrazionediffrazione
Max Von Laue usò queste Max Von Laue usò queste figure per sudiare la struttura figure per sudiare la struttura dei cristalli dei cristalli
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LA DIFFRAZIONE DEGLI ELETTRONI
Davisson e Germer ottennero Davisson e Germer ottennero questa figura di diffrazione questa figura di diffrazione inviando contro un cristallo inviando contro un cristallo un un fascio di elettronifascio di elettroni
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LA DIFFRAZIONE DEGLI ELETTRONI
L’esperienza di Davisson e L’esperienza di Davisson e Germer dimostra in modo Germer dimostra in modo inequivocabile che, in inequivocabile che, in determinate circostanze, gli determinate circostanze, gli elettroni elettroni si comportano come si comportano come ondeonde
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LE SCIE DEGLI ELETTRONI
Il passaggio di un elettrone in Il passaggio di un elettrone in una camera a nebbia lascia una camera a nebbia lascia una scia, come quella di un una scia, come quella di un aereoaereo
Questo sembra provare che Questo sembra provare che l’elettrone è una particellal’elettrone è una particella
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
CHE COS’E’ UN ELETTRONE?
• Un’onda?Un’onda?
• Una particella?Una particella?
• Nessuno dei due….?Nessuno dei due….?
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
L’IPOTESI DI DE BROGLIE
Louis de Broglie Louis de Broglie propose che ogni propose che ogni corpo corpo microscopico, microscopico, fotone, elettrone, fotone, elettrone, molecola, abbia molecola, abbia una una doppia doppia naturanatura, di onda e , di onda e di particelladi particella
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LA RELAZIONE DI DE BROGLIE
De Broglie ipotizzò che tra la De Broglie ipotizzò che tra la quantità di motoquantità di moto p della p della particella e particella e la lunghezzala lunghezza dell’onda esistesse la dell’onda esistesse la relazione:relazione:
= h/p= h/p
(p = mv)(p = mv)
Questa relazione è confermata Questa relazione è confermata da tutti gli esperimentida tutti gli esperimenti
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
GLI SPETTRI DI EMISSIONE
Un corpo caldo emette onde Un corpo caldo emette onde luminoseluminose
Facendo passare la luce in un Facendo passare la luce in un prisma, questo la scompone prisma, questo la scompone nelle sue componenti nelle sue componenti momocromatichemomocromatiche (spettro)(spettro)
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
GLI SPETTRI DEI GAS
Mentre lo spettro di un solido Mentre lo spettro di un solido è una banda continua, quello è una banda continua, quello dei gas è fatto di dei gas è fatto di poche righepoche righe di frequenza ben definitadi frequenza ben definita
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
GLI SPETTRI DEI GAS
Lo spettro dei gas mostra Lo spettro dei gas mostra l’emissione di radiazione di l’emissione di radiazione di ogni singolo atomoogni singolo atomo
Perché gli atomi possono Perché gli atomi possono emettere luce solo a poche emettere luce solo a poche determinate frequenze?determinate frequenze?
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
IL MODELLO DI BOHR
Niels Bohr spiegò lo spettro di Niels Bohr spiegò lo spettro di emissione dell’idrogeno emissione dell’idrogeno riprendendo l’idea dei quanti, riprendendo l’idea dei quanti, il modello atomico il modello atomico “planetario” di Rutherford, e “planetario” di Rutherford, e aggiungendo una novità, una aggiungendo una novità, una regola di quantizzazioneregola di quantizzazione
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LE REGOLE DI BOHR
1.1. All’elettrone sono All’elettrone sono consentite consentite solo alcune orbitesolo alcune orbite, , ciascuna caratterizzata da un ciascuna caratterizzata da un numero intero (numero numero intero (numero quantico principale)quantico principale)
2.2. Ad ogni orbita corrisponde Ad ogni orbita corrisponde un ben definito valore di un ben definito valore di energiaenergia
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LE REGOLE DI BOHR
3.3. Quando un elettrone passa Quando un elettrone passa da un livello superiore a uno da un livello superiore a uno inferiore si libera dell’energia inferiore si libera dell’energia in eccesso in eccesso emettendo un emettendo un singolo fotonesingolo fotone
4.4. L’energia del fotone è pari L’energia del fotone è pari alla differenza di energia tra i alla differenza di energia tra i due livellidue livelli
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LA SPIEGAZIONE DELLO SPETTRO
Poiché i livelli energetici sono Poiché i livelli energetici sono ben definiti, anche i ben definiti, anche i salti di salti di energia saranno ben definitienergia saranno ben definiti
Ma, per la formula di Planck, Ma, per la formula di Planck, l’energia dei fotoni è l’energia dei fotoni è proporzionale alla frequanzaproporzionale alla frequanza
Quindi i fotoni emessi avranno Quindi i fotoni emessi avranno poche ben definite frequenzepoche ben definite frequenze, , quelle osservate negli spettriquelle osservate negli spettri
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
ORIGINE DELLE REGOLE DI BOHR
• La regola 4 è solo il La regola 4 è solo il principio principio di conservazione dell’energiadi conservazione dell’energia
• La 3 era La 3 era già stata usatagià stata usata da da Planck e Einstein Planck e Einstein
• La 2 deriva dalla La 2 deriva dalla meccanicameccanica
• … …e la prima…?e la prima…?
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
L’ELETTRONE COME ONDA
L’origine delle regole di L’origine delle regole di quantizza-zione va cercata quantizza-zione va cercata nella nella natura ondulatoria natura ondulatoria dell’elettronedell’elettrone
Onde stazionarie -> selezione Onde stazionarie -> selezione delle lunghezze d’ondadelle lunghezze d’onda
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
L’ELETTRONE NELLA SCATOLA
Una particella chiusa in una Una particella chiusa in una scatola può essere vista, scatola può essere vista, secondo l’ipotesi di de Broglie, secondo l’ipotesi di de Broglie, come come un’onda stazionaria su un’onda stazionaria su una cordauna corda
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LE ONDE STAZIONARIE
Poiché gli estremi della corda Poiché gli estremi della corda sono fissi, le sono fissi, le lunghezze d’onda lunghezze d’onda permessepermesse sono sono poche e ben poche e ben definitedefinite
= 2L
= L
= 2/3 L
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
LE ONDE STAZIONARIE
In generale, la lunghezza In generale, la lunghezza d’onda deve essere un d’onda deve essere un sottomultiplo interosottomultiplo intero del doppio del doppio della lunghezza della cordadella lunghezza della corda
= 2L/n n = 1,2,3,4…= 2L/n n = 1,2,3,4…
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
L’ELETTRONE - ONDA
Applicando la relazione di de Applicando la relazione di de Broglie, si ottengono i Broglie, si ottengono i valori di valori di quantità di moto permessiquantità di moto permessi alla alla particellaparticella
p = h/p = h/ = 2L/n = 2L/n
p = (h/2L)np = (h/2L)n
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
I LIVELLI ENERGETICI
Ma l’energia cinetica dipende Ma l’energia cinetica dipende dalla quantità di motodalla quantità di moto
E = pE = p22/2m/2m
da cui si ricavano i da cui si ricavano i valori di valori di energia permessienergia permessi alla alla particellaparticella
E = (hE = (h22/8mL/8mL22) n) n22
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
I LIVELLI ENERGETICI
Anche se la particella nella Anche se la particella nella scatola non è un modello scatola non è un modello realistico, possiamo capire da realistico, possiamo capire da questo esempio come questo esempio come l’esistenza dei l’esistenza dei livelli energeticilivelli energetici nasca dalla nasca dalla natura ondulatorianatura ondulatoria delle particelle materialidelle particelle materiali
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
UNA NUOVA MECCANICA
Nasce quindi l’esigenza di una Nasce quindi l’esigenza di una nuova meccanica, basata sulle nuova meccanica, basata sulle relazioni di Planck e de relazioni di Planck e de Broglie, e sulla doppia natura, Broglie, e sulla doppia natura, ondulatoria e corpuscolare, ondulatoria e corpuscolare, della materiadella materia
Hjj = i(h/2p)
t
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
UNA NUOVA MECCANICA
La nuova meccanica dovrà:La nuova meccanica dovrà:
• Contenere le relazioni di Contenere le relazioni di Planck e de BrogliePlanck e de Broglie
• Ridursi all’ordinaria Ridursi all’ordinaria meccanica ondulatoria per meccanica ondulatoria per grandi lunghezze d’ondagrandi lunghezze d’onda
• Ridursi all’ordinaria Ridursi all’ordinaria meccanica newtoniana per meccanica newtoniana per piccole lunghezzepiccole lunghezze
MMEECCCCAANNIICCAA
QQUUAANNTTIISSTTIICCAA
UNA NUOVA FISICA
Ma l’adozione di diverse leggi Ma l’adozione di diverse leggi della meccanica si rivelerà della meccanica si rivelerà ancora insufficienteancora insufficiente
Sarà necessario passare ad Sarà necessario passare ad una nuova fisicauna nuova fisica