Lee Rothfarb - Energetic
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Transcript of Lee Rothfarb - Energetic
Lee Rothfarb – Energetica (dal Christiensen) Rubrica di teorie musicali basate su qualità dinamiche, energetica come termine un po’ restritti-‐vo. Riferimenti precisi al dominio della fisica solo a partire dal 900. 1934 Rudolf Shafke, riferimento per Schenker, Halm, Jurth e per alcuni compositori come She-‐ring, Mersmann, Westphal. Gli energetici hanno isolato il concetto di movimento da quello degli affetti. 5 caratteristiche per l’energetica:
-‐ forza. Musica come biologia di note (Schenker), organismo (Jode), dramma di forze (Halm), gioco di energia potenziale e cinetica (Kurth, invocazione della spazialità, alter-‐nanza di tensione e distensione (Schering).
-‐ Logica musicale. Successione di eventi in un pezzo, per proprietà completamente inter-‐ne alle note, derivante dalla loro combinazione e autonoma da fattori esterni. Husserl, antipsicologica. 1920 Mersmann penomenlogico, poi Cohn e altri.
-‐ Centralità della forma. L’analisi energetica ricerca come le unità funzionale si fondano in un integrato tutto dinamico. Sintesi olistica. SI distinguono da formalisti e atomisti pro-‐prio per il finale di sintesi.
-‐ Antistoricismo. La legge energetica come legge naturale, indipendente da fattori cultu-‐rali e sociali e dall’evoluzione musicale.
-‐ Missione etico-‐culturale. Salvare dal declino culturale della loro generazione, dalla vol-‐garizzazione della critica e di letture sbagliate, educazione di una nuova generazione di amatori e professionisti che comprendano davvero.
Movimento musicale: concetto chiaro solo superficialmente. Cosa si muove? Le note non si muovono, una nota è sostituita da un’altra, la prima non si muove per diventare la seconda. Moto diverso dal locomotion. Più calzante l’idea di forza impellente che induce al cambiamento, percepito come moto. Per Kurth questa forza è psicologica, deriva dall’autore ed è incorporata nella musica, innanzi-‐tutto nella melodia, osservabile nel contrappunto lineare e nei contrasti armonici e ancora di più in quelli fortemente cromatici. Per Schering, il circolo tensione-‐rilascio della mente è simbolizzato in musica da ritmo, inter-‐vallo e melodia. Risonanza psichica dell’esperienza uditiva. Per Zuckerland le note sono simboli dinamici. Forze direzionali proprie della scala nella tonali-‐tà. Tutte queste teorie rientrano nel pensiero simbolista, in opposizione al formalismo puro. Se questo simbolismo deve essere comprensibile è necessaria un teoria dell’intersoggettività, l’empatia. Herder, Lotze, Vischer, Volkelt, Lipps. Salvano la nozione di contenuto musicale, che non si dissolve nella forma. Dinamica musicale nel pensiero Greco Movimento come quintessenza della musica. Necessario per la creazione del suono e per la sua propagazione, ma anche associato al tempo. Le note cambiano in diversi sensi: posto, frequen-‐za, forza, velocità, durata, timbro, densità, complessità, ecc. Il cambiamento è la fonte del moto. Cambiamento qualitativo, quantitativo, spaziale e temporale. Aristosseno è il primo a teorizzare concretamente il concetto di moto in musica. La dynameis come qualità funzionale delle note, determinate dalla loro posizione nel tetracordo. Questo dà una logica al concetto di melodia e intervallo. Ogni nota, come grado di una scala, ha una sua identità e tendenza direzionale. Dinamismo nel contrappunto medievale La musica, come l’oratoria, deve riuscire a muovere gli affetti. Richiamo delle teorie musicali alla retorica oratoria. La musica come una serie di periodi logici, che guida l’ascoltatore attraver-‐so degli argomenti, che chiariscano la proposizione. Mattheson, Der vollkommene Capellmei-‐ster, la logica della musica e il suo potenziale esplicativo è indipendente dal testo. Il composito-‐re di musica strumentale dev’essere capace di costruire un discorso chiaro, come se parlasse. Koch (1749.1817) apice della retorica musicale. Retorica nella forma sinfonica. L’inizio di una sinfonia esibisce frasi collegate in modo che le loro sezioni finali siano meno percepibili. La sinfo-‐nia si distingue attraverso forza ed energia, mentre la sonata presenta le sfumature dei senti-‐menti. Le sezioni di un brano devono seguirsi come se non potesse essere diversamente.
A.B. Marx e il dinamismo della forma 50 anni dopo Koch, allarga la sua teoria a tutta la forma musicale. L’attenzione passa dalla ri-‐sposta dell’ascoltatore al processo di sviluppo interno del processo musicale, riflesso di un mo-‐to spirituale del compositore. Punto di vista organicistico, attenzione per il processo di nascita e sviluppo del brano, l’energetica. Un sezione tematica principale deve portare un senso di svi-‐luppo verso la sezione successiva. Lo spirito del compositore, come energia residua incor-‐porata nella musica, fa sì che un periodo incompleto richieda una continuazione. Riposo-‐moto-‐riposo. Teoria armonica tonale I trattati musicali del XVII e XIX secolo più o meno esplicitamente, si riferiscono alla nozione di forza impellente per spiegare il movimento delle tonalità e la progressione degli accordi. Per Rameau, la cadenza perfetta, V-‐I è un movimento da una sonorità imperfetta a una più perfetta. La settima dissonante è la vix motrix della tonalità, rompe l’equilibrio della tonalità, fornendo il moto, la progressione armonica. Urti elastici e anelastici. In Generation harmonique passa ad un modello gravitazionale. La dominante e la sotto-‐dominante gravitano attorno alla tonica, creando una forza che generale le progressioni accordali verso il centro di gravi-‐tà. Fetis, un secolo dopo, parla di affinità delle altezze che determinano le caratteristiche della to-‐nalità. Definiscono tecnicamente le proprietà dei gradi della scala. Collega questi movimenti alle reazioni dell’ascoltatore. Vivier, allievo di Fetis, trasferisce la teoria dalle tonalità dalle note agli accordi e alle tonalità. La tonica è l’unico accordo di completo riposo, tutti gli altri sono in moto verso di esso. Teoria di Riemann della dinamica musicale e dell’agogica Dinamica intesa come volume, non movimento delle note. La dinamica cambia molti parame-‐tri, ritmo, melodia, armonia, come una forza vitale della musica. Gli elementi minimi analizzabili sono micro-‐organismi. Crescendo = incremento di forza vitale e diminuzione della massa. La scuola energetista Halm (1868-‐1929) e Schenker (1868-‐1935), riferimenti per Schafke. Collasso della tradizionale cultura musicale tedesca, declino della composizione, dell’educazione musicale, della critica musicale, dei valori estetici. Halm porta l’attenzione sui processi musicali intrinseci, mettendo da parte il lato psicologico e affettivo. Manuale di armonia del 1900. L’essenza della musica è vita e movimento. Vitalismo. La terza maggiore è la forza impellente e germinale del movimento, la progressione domi-‐nante-‐tonica è l’impulso primario della dinamica musicale. Gli accordi non sono inanimati, ma in relazione animata in una crescita organica. Le forze sono dunque individuate concretamente negli elementi musicali. Schenker, harmonielehre (1906), Urlinie. Teorie più specificatamente tecniche, rispetto ai concetti di dinamismo del passato. Le forze mu-‐sicali non sono più metafore. Forte concezione logica della musica, un pezzo di ordine mondia-‐le. La logica interna, libera la musica da programmi imposti e immaginari e dall’emozione comune. Halm, C major Prelude, book 1, Well-‐tempered Clavier, Bach, e Waldstein e Tempers Sonatas, Bee-‐thoven. Per Halm, la logica musicale come riflesso della razionalità, ha un suo significato cosmico, co-‐me potere spirituale, vitale per promuovere l’intelletto umano e sostenere la cultura. Leggi ritenute universali e senza tempo. Rinnegano il concetto di Zeitgeist come una piaga nella let-‐teratura, forse come reazione agli esperimenti compositivi di inizio secolo. Halm, seguendo Kant riconosce la forma come garante dei valori estetici. Il dramma di forze è giocato nella costi-‐tuzione delle componenti di un lavoro, tutte definite dinamicamente da funzioni formali. Per Schenker la forma musicale è una trasformazione energetica di forze che passano in pri-‐mo e secondo piano attraverso i livelli strutturali. Free composition. Ernst Kurth (1886-‐1946), studia con Adler. The Requirements for a Theory of Harmony (1913). Interpretazione psicologica degli accordi. Una serie di terze impilate, con senso di gra-‐
vità, pesanti su una fondamentale, possono trasformare un sonorità acusticamente dissonan-‐te in una soddisfazione psicologica di risoluzione, come la settima di dominante nel Tristan prelude. Una forza di gravità prodotta dalla fusione di sonorità, anche se dissonanti. Energia: cinetica (melodia) e potenziale (armonica). Attività musicale come gioco di forze armonico-‐tonale. L’inizio di ogni melodia è attività di cinestesia. Foundation of Linear Counterpoint (1917), “Melodia è movimento”. La melodia nasce fra le note, nel passaggio di energia cinetica fra esse, tenuta su dall’energia potenziale degli accordi (concorde con Bergson). La melodia non è una successione di note, ma la transizione fra esse e la transizione è moto. Studio sulle voci reali e le voci apparenti e influenza delle dinamiche sulle relazioni armo-‐niche. Inventio in D major, il compositore presenta gli apici melodici come consonanti per poi trasformarli in un passaggio episodico dissonante. La composizione di Bach come un conflitto di interazioni reciproche che intercorrono fra melodia e armonia, non è una melodica animata su un armonia prestabilita. Romantic Harmony and its Crisis in Wagner’s Tristan (1920), origine dell’armonia romanti-‐ca nel incessante lotta di forze psichiche. L’armonia è riflesso dell’inconscio. La musica è una forza naturale dentro di noi, il suono è vuoto. Vive nella volontà attraverso il suono. Ogni sono-‐rità e solo una sintesi uditva di un’immagine di tendenze energetiche. Osservare la trasformzione dei processi di tensione nel suono, per svegliare l’empatia e la simpatia con le forze creative, ristabilento la connessione fra teoria e arte. Vitalismo più per-‐vasivo ed esplicito in questo testo. Armonia cromatica come effetto dell’energia melodica, armonica e tonale. Bruckener (1925), in due volumi, la teoria energetista rende intellegibile quello che i contempo-‐ranei considerano non intellegibile. Immagine centrale della teoria di Kurth è la forza-‐onda che attraversa l’andamento musicale. Direzione melodica, fraseggio, articolazione, registri, orchestra-‐zione, giocano nel mantenimento della tensione. Arnold Schering (1877-‐1941), ogni attività musicale funziona sulla legge basilare psicologica di tensione e rilassamento. Tempo e ritmo (veloce-‐lento), melodia (ascendente-‐discendente), registro (alto-‐basso), armonia (dissonante-‐consonante), tonalità (vicine-‐lontane), ecc. il gioco di forze costituisce il ponte con le nostre esperienze mentali. La musica è simbolo della vita. Anche l’alternanza di suono e silenzio è un piccolo dramma di volontà umane. Bach’s G minor fugue, Beethoven string Quartet Op.74. La nostra comprensione della musica dipende dall’empatia, un tema dominante nell’estetica a cavallo del XX secolo. Le categorie tec-‐niche per esamine Bach sono descritte come una guida per amplificare l’entrata empatica del contrappunto. Influenze per la teoria dell’empatia da Lipps e Volkelt. I sentimenti dominano sui significati concettuali e semantici. Empatia = fusione di percezione e sentimento. Hans Mersmann (1891-‐1971) fenomenologia della musica, ispirazione iniziale da Halm e Sche-‐ring. Analisi come estetica applicata. Il tema principale è la comprensione dello sviluppo ed evoluzione delle forze. Sulla base di tensione e rilassamento in successione continua. Haydn’s Eb major Piano Sonata, evoluzione dinamica giocata da due forze contrastati, gesti iniziali del pezzo, un arpeggiato ascendente, e uno scalare discendente. Tutto il primo movimento si gio-‐ca su questo contrasto. Diagramma del pezzo. Kurt Westphal (1904-‐), studio della musica classica viennese. Chiarisce la nozione di forma e unità musicale. Approccio olistico, non contrasto fra elementi, ma un intero dinamico di cui possono essere analizzate la parti che promuovono la sintesi. Questo intero è un fenomeno di-‐namico, caratterizzato da una curva di processo, che tiene le parti insieme e determina le loro funzioni nell’insieme e le relazioni fra di esse. Simile alla forza-‐onda di Kurth. Mozart’s Piano Sonata K. 284. La teoria musicale e la psicologia cognitiva intercorrono spesso negli scritti energetisti. Kurth af-‐ferma che la teoria musicale deve indagare più a fondo, nei nostri processi primordiali, nelle for-‐ze attivate in noi proiettate nella forma in superficiale. L’attività musicale si esprime con le note, ma non risiede in esse. Riverberi nel XX secolo avanzato
Gli energetisti precedenti non concretizzano le loro speculazioni psicologiche. Descrivono gli avvenimenti energetici in un brano, come eventi che noi seguiamo empaticamente. Steve Larson definisce 3 forze musicali specifiche: gravità musicale, magnetismo musicale, interzia musicale, e costruisce un modello computerizzato su un algoritmo che analizzi queste interazioni. Fred Lerdahl propone un algoritmo simile, come parte del suo metodo per calcolare la tensio-‐ne tonale A Generative Theory of Tonal Music. Per Zuckerkandl come Schering, le note sono simboli dinamici, come simboli musicali. Le for-‐ze che sentiamo nelle note sono tendenze direzionali che risultano come un continuo senso di attesa. Nessuna nota è sufficiente da sé. Il lavoro di Zuckerland è reso accessibile, con esempi semplici anche agli amatori. Quello di Berry, Structural Functions in Music è per professionisti. Paul Hindemith classifica gli accordi in base al loro contenuto intervallare con sonorità diffe-‐renti in base al variare della tensione armonica. Le teorie energetiste sono state sviluppate da molti teorici della musica americani. Ad esempio il modello di implicazione-‐realizzazione dello sviluppo cognitivo di Meyer e Narmour. L’elemento soggettivo dell’analisi energetica è vulnerabile alle critiche ma è difficile che sia escluse in pratica, se non in un analisi tassonomica senza vita. La teoria energetica può ancora avere una certa influenza, anche saltuaria, come un punto storico di riferimento. E con aggiustamenti epistemologici può anche essere un modello per un evoluzio-‐ne del metodo critico nell’analisi musicale contemporanea.