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1 L’EDITORIALE Via Così Carissimi, il nostro anno si è aperto nella preghiera e nella festa. Significativa è stata l’assemblea di alcuni di noi domenica 30 settembre, convocati come “Comunità educante”, fratelli e sorelle nella Fede, che trovano nell’incontro con Gesù Risorto, il principio unitario dell’esistenza e per questo “educanti” nell’incontro con ciascuno, prima e oltre il ruolo assunto in parrocchia. Non solo gli educatori o i catechisti, ma tutta la Comunità di coloro che hanno trovato nel Vangelo la sorgente della loro vita, “educano” alla Fede. In assemblea oltre a noi sacerdoti e il diacono Stefano, c’erano le suore, alcune memores e diversi laici, che hanno portato la loro testimonianza e mi/ci hanno “educato” alla comunione e missione. Vorrei lasciarvi qualche passaggio, affinché questa ricchezza si diffonda, anche se ciò che c’è realmente nei cuori, arriva più efficacemente nella condivisione e nelle relazioni quotidiane. Questi brevi estratti, messi in un certo ordine, sembrano comporre un discorso unitario: “Incontro il Signore in tutta la realtà, ma a condizione che il mio cuore si abitui”. “Incontro il Signore in tante situazioni quotidiane e negli imprevisti, anche ciò che apparentemente non mi aiuta, è prezioso”. “Un’esperienza di fede superficiale, si sta trasformando in consapevolezza”. “Gesù per me è la roccia e questa ripresa dell’anno non è scontata, ricominciare insieme è un dono di Grazia, tante occasioni per testimoniare la bellezza di una vita”. “Dopo un tempo di lontananza, ho voglia di dire la misericordia che il Signore ha avuto con me, grazie alla Chiesa e a tanti amici che ho incontrato”. “Sto sentendo che questa Comunità, ha molto da donarmi”. “Spesso comunichiamo tra noi solo per le cose da fare, mentre vorrei che ci aiutassimo di più a capire chi siamo e dove stiamo guardando”. “Mi avete aiutato a capire che questo luogo, è anche il mio”.

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L’EDITORIALE Via Così

Carissimi, il nostro anno si è aperto nella preghiera e nella festa. Significativa è stata l’assemblea di alcuni di noi domenica 30 settembre, convocati come “Comunità educante”, fratelli e sorelle nella Fede, che trovano nell’incontro con Gesù Risorto, il principio unitario dell’esistenza e per questo “educanti” nell’incontro con ciascuno, prima e oltre il ruolo assunto in parrocchia. Non solo gli educatori o i catechisti, ma tutta la Comunità di coloro che hanno trovato nel Vangelo la sorgente della loro vita, “educano” alla Fede. In assemblea oltre a noi sacerdoti e il diacono Stefano,

c’erano le suore, alcune memores e diversi laici, che hanno portato la loro testimonianza e mi/ci hanno “educato” alla comunione e missione.

Vorrei lasciarvi qualche passaggio, affinché questa ricchezza si diffonda, anche se ciò che c’è realmente nei cuori, arriva più efficacemente nella condivisione e nelle relazioni quotidiane.

Questi brevi estratti, messi in un certo ordine, sembrano comporre un discorso unitario:

“Incontro il Signore in tutta la realtà, ma a condizione che il mio cuore si abitui”.

“Incontro il Signore in tante situazioni quotidiane e negli imprevisti, anche ciò che

apparentemente non mi aiuta, è prezioso”.

“Un’esperienza di fede superficiale, si sta trasformando in consapevolezza”.

“Gesù per me è la roccia e questa ripresa dell’anno non è scontata, ricominciare

insieme è un dono di Grazia, tante occasioni per testimoniare la bellezza di una

vita”. “Dopo un tempo di lontananza, ho voglia di dire la misericordia che il Signore

ha avuto con me, grazie alla Chiesa e a tanti amici che ho incontrato”.

“Sto sentendo che questa Comunità, ha molto da donarmi”.

“Spesso comunichiamo tra noi solo per le cose da fare, mentre vorrei che ci

aiutassimo di più a capire chi siamo e dove stiamo guardando”.

“Mi avete aiutato a capire che questo luogo, è anche il mio”.

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“Mi sento evangelizzato da voi, mi incontrate oltre il ruolo, come persone, come

amici”.

“Sento una spinta missionaria, ad offrire ciò che mi è stato donato”.

“Essere mandati a due a due, riguarda innanzitutto la mia esperienza di coppia”.

“Il cammino di questi anni mi ha portato ad andare oltre le mura della parrocchia, a

dare priorità all’ascolto dell’altro”.

“Mi sento lontana e sono grata a chi mi ha invitato a riconoscere una luce che prima

non vedevo”.

“Sta sorgendo un inizio nuovo del popolo cristiano, che ha un incontro che consegna

ciascuno alla proprio dignità”.

Ringrazio il Signore e la nostra Comunità per questo inizio, per niente scontato, perché nel Signore “cresce il vigore lungo il cammino”, perché tutto è sempre nuovo, affascina e accresce il desiderio. don Davide

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VITA DI PARROCCHIA Appuntamenti e riflessioni

Appuntamenti di catechesi per giovani e adulti

Da ottobre ricominciano gli incontri formativi di catechesi per giovani e adulti con le serate bibliche che saranno come di consueto la domenica sera dalle 21.00 al Centro Sacra Famiglia, primo appuntamento sarà domenica 21 ottobre con “ Il libro dei Numeri”.

Approfondimenti Culturali Prosegue anche quest’anno il duplice appuntamento legato alla cultura proposto dalla parrocchia presso la sala multimediale al centro sacra famiglia con il “Cineforum” e i “Pomeriggi all’opera”.

Dopo il film “Il giardino dei limoni”, il prossimo appuntamento sarà il 10 novembre con “Crimini e Disfatti”. Il delitto paga, questo è l'imperativo della società in cui viviamo ed è anche quello che sostiene Woody Allen con questo film del 1989. Con l'inizio da commedia si prosegue col dramma e infine col giallo impunito.

Per l’appuntamento dei pomeriggi all’opera invece si comincia con un doppio appuntamento lunedì 8 ottobre alle ore 15.00 e martedì 9 alle ore 21.00 con l’opera di Giuseppe Verdi ATTILA.

Iniziative Caritas

La CONFERENZA SAN VINCENZO DE PAOLI invita alla festa di apertura dell’anno sociale giovedì 25 ottobre alle 15.00 al Centro Giovanile. Sarà celebrato un momento di adorazione nella cappella cui seguirà un momento di festa nel salone. Un caloroso grazie da parte dei volontari a chi vorrà partecipare.

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Grazie suor Carla, benvenuta suor Agnese

La nostra comunità è in continua evoluzione, e dopo tanti anni salutiamo Suor Carla Morelli richiamata dalla Madre Generale delle suore Sacramentine a prestare servizio a Bergamo che ringraziamo per il servizio nella nostra comunità e accompagniamo nella preghiera per la sua nuova esperienza. Riabbracciamo invece Suor Agnese Usubelli che torna nella nostra comunità (vi era stata dal 1981 al 1985) dopo 33 anni e alcune esperienze in missione in Croazia e Brasile. Suor Agnese, viene in mezzo a noi anche come superiora delle nostre suore. Riportiamo di seguito il saluto a suor Carla letto in chiesa durante la messa di domenica 9 settembre.

Un saluto a Suor Carla

La vita di una suora è un prestito vocazionale che Gesù fa alla famiglia, perché è orientata alla cura e alla crescita dei suoi figli, e se una suora vive da 21 anni in una comunità, questo prestito è stato reso con gli interessi perché ha contribuito all’educazione del senso dell’amore, della gioia e soprattutto dell’iniziazione spirituale di molte generazioni. Suor Carla è di Cerro, è figlia della nostra terra e si è affiliata a quella bergamasca, per cui ne è uscita una donna pratica, sbrigativa e di poche parole ma di tanti, tanti fatti. Ho avuto il piacere di girare con lei per le benedizioni natalizie e ne ho apprezzato la sensibilità di fronte alla tante situazioni che si incontrano girando di casa in casa. Certamente addolora vederla andar via perché si perde un petalo del fiore che le suore rappresentano per l’asilo, noi vorremmo che tutte le suore non ci lascino mai, perché la loro casa è la nostra casa, la loro dolcezza compensa il nostro nervosismo, la loro pazienza frena la nostra impetuosità, ma dobbiamo ricordare che sono soldati di un esercito che ha in madre Geltrude il simbolo e magari, amaramente, la necessità vengono prima della persona. Rimane quindi il doveroso ringraziamento per ciò che ha fatto per la nostra comunità e la richiesta di continuare a pregare per noi. Franco Palamidese

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CALENDARIO PARROCCHIALE OTTOBRE 2018

Inizio del catechismo per i ragazzi

1 lunedì ore 17.00 Catechismo 5^ elementare

2 martedì ore 17.00 Catechismo 2^ elementare

ore 21.00 Incontro di preparazione al pellegrinaggio in Terra Santa

3 mercoledì ore 17.00 Catechismo 4^ elementare

ore 21.00 Preparazione Battesimi

4 giovedì ore 17.00 Catechismo 3^ elementare

5 venerdì ore 18.00 Catechismo classi medie

ore 19.45 Catechismo adolescenti

6 sabato Serata culturale in sacra famiglia: ore 20.45 Proiezione del Film “Il Giardino dei Limoni”

7 domenica VI DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL PRECURSORE ore 11.00 Messa con anniversari di matrimonio

ore 16.00 Battesimi

Raccolta “operazione Zaccheo” per le famiglie bisognose della parrocchia dopo le messe

ore 19 Serata ripresa Musical per don Matteo, in oratorio Proiezione del video integrale del Musical alle 20.30

8 lunedì ore 15.00 Pomeriggio all’opera: proiezione di ATTILA di G. Verdi

ore 21.00 Consiglio pastorale in sacra famiglia

9 martedì ore 21.00 Pomeriggio all’opera: proiezione di ATTILA di G. Verdi

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13 sabato Inizio pellegrinaggio in Terra Santa fino al 20 ottobre

ore 21.00 In chiesa parrocchiale, XV Rassegna autunnale CORI A.N.B.I.M.A Provincia di Milano

14 domenica VII DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL PRECURSORE

21 domenica DEDICAZIONE DEL DUOMO DI MILANO ore 16.30 Incontro in oratorio per i genitori e i bambini dai 0 ai 6 anni

ore 21.00 Serata Biblica al centro sacra famiglia “il libro dei Numeri”

22 lunedì ore 21.00 consiglio di oratorio al centro sacra famiglia

27 sabato ore 10.00 -12.00 Incontro in Sacra Famiglia per i genitori, padrini/madrine dei cresimandi

ore 21.00 Serata montagna in oratorio

ore 21.00 Veglia missionaria diocesana in Duomo con mandato ai nuovi missionari

28 domenica I DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE DEL DUOMO Giornata di ritiro per i cresimandi in oratorio, a partire dalla messa delle ore 9.00

Catechismo sospeso fino al 5 novembre

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RROCCHI

NOVEMBRE 2018

1 giovedì FESTIVITA’ DI TUTTI I SANTI ore 15.30 Vespri in parrocchia, al termine processione al cimitero

Nel pomeriggio castagnata in oratorio

2 venerdì Commemorazione dei fedeli defunti Sante messe alle ore 9.00 – 21.00 in parrocchia e alle 15.00 al

cimitero

3 sabato ore 21.00 In parrocchia, concerto della banda con il coro degli alpini per il 100° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale

4 domenica II DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE DEL DUOMO

Raccolta “operazione Zaccheo” per le famiglie bisognose della parrocchia dopo le messe.

Inizio celebrazioni feriali nella chiesetta di san Giovanni

5 lunedì Pomeriggio all’0pera ore 15.00 proiezione della TRAVIATA di G. Verdi

ore 21.00 Incontro del Gruppo Giovani in oratorio dall’anno 2000

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Per aggiornamenti e modifiche del calendario si rimanda al foglietto settimanale disponibile in chiesa.

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Ogni domenica alle ore 10.00 su RADIO PUNTO dopo il radiogiornale Tino t’invita all’ascolto della PAGINA DELLA FAMIGLIA: un punto d’incontro su temi di attualità che coinvolgono direttamente o indirettamente la sfera familiare.

Ecco gli argomenti delle prossime trasmissioni:

7 ottobre Accoglienza, Gualzetti Caritas "serve più collaborazione”

14 ottobre Vestire gli ignudi

21 ottobre L'orrore della pedofilia, quel grido che sale al cielo

28 ottobre Quando a messa tuo figlio strilla e il vicino ti guarda storto

4 novembre Un futuro agli stranieri in alternativa alla strada

E-mail: [email protected]

Per chi non avesse la possibilità di muoversi o uscire di casa, ricordiamo che è possibile seguire la S. Messa in streaming sul sito www.livestream.com/radiopunto.

Sul sito ufficiale www.radiopunto.it è possibile ascoltare un breve commento del parroco al Vangelo della domenica. (lo trovate nel menu – podcasting – gli speciali).

Per poter ascoltare Radio Punto anche fuori casa potete scaricare l’applicazione e non perdere i numerosi appuntamenti che la radio propone giornalmente.

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NOTIZIE DALLA SOGLIA Marco, seitrentuno…

«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'» La fede di Marco riporta questa esclamazione che Gesù rivolge ai suoi discepoli, quanta attenzione emerge da queste parole, vicinanza, affetto. Non sbagliamo di certo se pensiamo che ancora oggi il Signore, nel tempo dello Spirito, continua a dare vigore alla necessità di trovare momenti in disparte, di riposo interiore, riposo dei

pensieri e delle azioni. Il nostro tempo crea pressioni che in precedenza non esistevano, viviamo a ritmi frenetici con l’agenda sempre colma di impegni. Si creano così situazioni di duplice stanchezza: quella fisica, determinata da tutto ciò che sollecita il nostro stato di forma, dalle ore di sonno alla consistenza delle attività quotidiane in termini di “dover fare”; ma c’è anche una stanchezza interiore riscontrabile in ciò che chiamiamo “stress”…e qui possiamo individuare tutto ciò che “inquina” il nostro stato d’animo e i nostri pensieri trascinandoli lontano dal Vangelo, un lento processo che provoca una mentalità mormorante, critica su tutto, sempre accesa nell’antagonismo tra persone, un continuo rincorrere prigionieri di un’inquietudine che non trova soluzioni. È proprio da questa consapevolezza che nasce la proposta di preghiera comunitaria del venerdì, un “tempo in disparte”, ristoro interiore e accompagnamento verso la liturgia domenicale. Iniziamo alle 18.00, in S.Giovanni, con la celebrazione dei vespri, segue alle 18.15 una breve Lectio del Vangelo della domenica e alle 18.30 la preghiera con il rosario. Ognuno potrà partecipare a tutto o solo ad alcuni di questi momenti, l’importante è cogliere con cuore docile l’opportunità di fermarsi un istante, cercare di privilegiare la preghiera, la meditazione, l’ascolto. Possa ciascuno prendere in considerazione come preziose le occasioni di incontro con il Signore attraverso la preghiera e la conoscenza della sua Parola. Mi vengono sempre in mente le parole del mio insegnante di teologia in facoltà quando dice che chi conosce…ama, aggiungerei poi “…chi non conosce…mormora”. Vi aspettiamo. diac. Stefano

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NOTIZIE DALLA SOGLIA Zerosei… si parte!

Sembra ieri, ma sono passati più di sei mesi dall’incontro “zero” dedicato ai bimbi in età prescolare e alle loro famiglie. Da quest’anno questi …”spazi gioco” saranno distribuiti lungo tutto l’anno pastorale con l’obiettivo di creare un piccolo segno di attenzione alle famiglie che vivono questa bellissima stagione della vita…quella che vive la presenza di bambini…diciamo in tenera età. Il 21 ottobre dalle 16.30 in oratorio potrete trovare un ambiente giocoso e adatto ai più piccoli, animato da ragazzi e ragazze. L’obiettivo di tutto questo, oltre che permettere a tutti di famigliarizzare con l’ambiente oratoriano, mira soprattutto a creare relazioni buone e famigliari tra animatori e bambini, relazioni proiettate al cammino della catechesi d’iniziazione Cristiana (per intenderci quello per la prima comunione e per la Confermazione) contribuendo a motivare così quella che oggi più che mai deve essere una scelta ben motivata, cioè il donare ai propri figli un’educazione secondo il Vangelo (…ogni riferimento alla celebrazione del Battesimo è assolutamente voluta). Chissà…magari a piccoli passi, ci accorgeremo insieme di ciò che già accade e che Papa Francesco in Amoris Laetitia segnala con vigore: “Con la testimonianza, e anche con la parola, le famiglie parlano di Gesù agli altri, trasmettono la Fede, risvegliano il desiderio di Dio e mostrano la bellezza del Vangelo e dello stile di vita che ci propone. Così i coniugi cristiani dipingono il grigio dello spazio pubblico riempendolo con i colori della fraternità, della sensibilità sociale, della difesa delle persone fragili, della Fede luminosa, della speranza attiva. La loro fecondità si allarga e si traduce in mille modi di rendere presente l’amore di Dio nella Società” (par. 184)

Ecco le date: 21 ottobre dalle 16.30 in oratorio 25 novembre dalle 16.30 in oratorio 15 dicembre ore 17.00 festa di Natale in sacra famiglia 6 gennaio 2019 ore 16.30 in oratorio (con bimbi battezzati nel 2018) 17 marzo dalle ore 16.30 in oratorio 12 maggio dalle ore 16.30 in oratorio

diac. Stefano

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NOTIZIE DALL’ORATORIO e che settembre ci porti una strana felicità

Vogliamo intitolare l’articolo di ottobre del bollettino con una celebre frase di Jovanotti, perché proprio come dice lui anche per noi è stato un settembre che ci ha portato una strana felicità. Tutto ricomincia e a volte è difficile ripartire dopo il riposo delle vacanze estiva, ma ricominciare con il botto come abbiamo fatto pone delle buonissime basi per quello che sarà il nuovo anno pastorale 2018-2019 del nostro oratorio. Un settembre ricco di tante belle iniziative qualcuna nuova, qualcuna consolidata negli anni.

Partiamo dalla prima che ha coinvolto in particolare i ragazzi di prima superiore; domenica 9 Settembre i nostri ragazzi hanno fatto la loro Professione di Fede e sono così pronti per entrare a far parte del gruppo Adolescenti e a diventare se lo vorranno animatori mettendosi al servizio del prossimo. Alcuni con i loro educatori hanno vissuto per il primo anno l’esperienza della Fiaccolata con gli amici dell’oratorio di Cerro Maggiore. Due giorni di corsa a staffetta con partenza dalle Cave di Carrara. Bisogna ammetterlo, i nostri ragazzi erano un po’ titubanti all’idea di dover correre per due giorni anche di notte ma appena accesa la fiaccola si è illuminato qualcosa dentro: “bisogna portare la luce della fiaccola a casa”. Dopo centinaia di chilometri, un sacco di gente salutata lungo il percorso, una notte in bianco, la nostra missione è compita: la fiaccola è arrivata per la messa delle 18 accompagnata dalle ragazze che poco dopo avrebbero partecipato alla Professione di Fede.

Anche quest’anno, come tutti gli anni, a settembre si è tenuta anche la festa dell’oratorio. Durante la giornata ci sono state diversi giochi a stand organizzate dai nostri animatori per coinvolgere tutti i bambini, hanno collaborato con noi anche diverse associazioni che si sono esibite in vari numeri, rendendo la giornata più divertente.

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Inoltre la messa che ha radunato la nostra comunità in oratorio ha introdotto il tema proposto dalla Fom che accompagnerà i nostri ragazzi in quest’anno di catechismo.

VIA COSÌ è tutt’altro che “si è sempre fatto così”! È una spinta in avanti, rendendosi conto di quanto l’oratorio sia un’opportunità di crescita per ogni ragazzo, rimettendo in campo in modo nuovo tutte le sue potenzialità, cercando sempre nuove risorse, soprattutto nelle

persone che incontriamo, mettendole insieme e tirando fuori da ciascuna il meglio di sé, per il bene di tutti. VIA COSÌ è la sfida per “uscire” ad accogliere nuova gente e invitarla a fare parte di un “popolo”. L’oratorio è il “ponte” fra la strada e la Chiesa; può essere soprattutto per i ragazzi un luogo di incontro e di amicizia per tutto l’anno, può diventare una “seconda casa” per loro, in cui si impara la gioia di stare insieme e il prendersi cura gli uni degli altri. La novità di quest’inizio di oratorio è stata una serata tutta musicale “The SVOce”, preceduta dall’aperitivo organizzato dai nostri ragazzi con la collaborazione dei nostri educatori. L’obiettivo di questo Talent è stato quello di far esibire diversi ragazzi che si sono messi in gioco per far uscire le loro abilità musicali, i quattro giudici hanno proclamato, il vincitore di questa serata che è stato Andrea Paladino, con l’esibizione di “Uptown funk” alla batteria, aggiudicandosi cosi il primo posto.

Con la fine della festa dell’Oratorio si dà inizio al catechismo per tutti i bambini e ragazzi, con la novità del ritorno del gruppo Giovani. Vi ricordiamo di rimanere sempre connessi sui nostri canali social per rimanere aggiornati su tutte le iniziative del nostro oratorio!

Noi abbiamo ricominciato alla grande, adesso aspettiamo solo voi! Veronica, Giulia e Silvia

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C.G.SVO 1974 Ritiro calcistico CGSVO di Clusone 2018

Quando mi fu proposto di partecipare al ritiro calcistico di Clusone in qualità di accompagnatore e aiutante dei MISTER, la mia prima impressione fu di titubanza: rinunciare ad una settimana di vacanza con la mia famiglia, sacrificandola per seguire il gruppo dei ragazzi mi pareva francamente eccessivo. Questa la mia primissima sensazione che però, col passare del tempo, si è trasformata dapprima in curiosità ed in seguito in vera e propria sfida, su un terreno, quello dei ritiri calcistici, mai sperimentato in prima persona in precedenza. Ed ecco quindi sopraggiungere l’entusiasmo per un’esperienza nuova ed intrigante per molti aspetti. Sì perché ora, appena ritornato, posso dire di essere felicissimo di aver partecipato attivamente a questo appuntamento. Proviamo a descrivere com’è andata…. Siamo partiti da San Vittore Olona in 42, di cui 33 ragazzi (6 del 2009; 4 del 2008; 10 del 2007; e 13 tra 2004 e 2002), 4 dirigenti, 2 mister e 4 volontari, oltre al sottoscritto.

La struttura che ci ha ospitato (la Casa dell’Orfano di Ponte della Selva) è molto accogliente, essenziale, pratica ed inserita in un ambiente familiare, veramente adatta alle nostre necessità: campo da calcio, campo da calcetto, ping-pong e biliardino per il tempo libero dei ragazzi, sale riunioni e camere da 3/4 ospiti, tutte raggruppate nella medesima ala, il tutto in un ambiente completamente immerso nella natura, circondato da immense pinete e con uno skyline a 360° di montagne e prati verdissimi, in totale sicurezza. Ultimo ingrediente, ma non

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meno importante, l’assenza di “distrazioni tecnologiche”, TV, internet e telefonini che venivano autorizzati solo dopo cena, per le comunicazioni con le famiglie dei ragazzi. La giornata tipo prevedeva per le categorie dei più piccoli (2007-2008-2009) colazione alla 8,30 ed inizio attività alle 9,30, con partenza per la passeggiata mattutina attraverso le pinete, percorsi vita, mete da raggiungere, natura incontaminata (lumachine, funghi, felci, bruchi, cavalli …) ed una vera e propria scorpacciata di more “epica” alla gita più suggestiva, quella al cannone. Al rientro rimaneva comunque il tempo anche per un’oretta di esercizi con e senza palla sul campetto. I più grandi invece (2002-2004) dedicavano la mattinata alla preparazione fisica e tecnica sui campi di calcio. Doccia ed alle 12,30 pranzo. A seguire riposo e svago sino alle 15,30 quando ci si ritrovava per l’attività calcistica pomeridiana: palleggi, esercizi, schemi, tiri, cross e l’immancabile partitella finale, con tanto di calci di rigore…. e con qualche eccesso di competizione per i più piccoli…. Insomma, rispetto delle regole, rispetto per sé stessi e gli altri, la bellezza dello stare insieme e vivere immersi nella natura, hanno fatto di questo ritiro una bellissima esperienza. Lo stupore dei più piccoli nel vedere l’avvicinarsi di una volpe durante una cena è stato impagabile, così come le bellissime chiacchierate sotto il portico tra noi adulti, che mi hanno ricordato la vita di cortile della mia infanzia. E che dire dell’entusiasmo con cui i più piccoli hanno accolto e salutato l’arrivo il martedì del nostro Pinuccio.

Un grazie di cuore alle volontarie (Luigia, Rosanna e Santina) che si sono prodigate nel rifare i letti, le pulizie, le lavatrici, accudire i ragazzi febbricitanti, servire ed apparecchiare a tavola; ad Angelo “guardiano della notte” oltre che mister dei piccoli insieme a me; ad Ivan e Massimo mister del 2007 e 2002 ed a Claudio e Donato in qualità di Dirigenti ed alla simpatia di

Gustavo, sempre presente sugli spalti ad assistere all’allenamento. Che dire allora per concludere?? Vi aspettiamo numerosi anche l’anno prossimo!!

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Massimo Vanzan

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FAMIGLIA INSIEME Buon anniversario asilo nido!

10 ottobre 2008- 10 ottobre 2018: 10 anni

Sono già passati 10 anni! Chi l’avrebbe detto che sarebbe durato così a lungo? E già farlo nascere è stato un miracolo.

Stiamo parlando dell’ASILO NIDO “I BELLI ANATROCCOLI” di San Vittore Olona, via C. Battisti n. 110/a.

Nato dall’iniziativa di semplici famiglie, che già da qualche anno, con l’Associazione familiare “Una Casa per Pollicino Onlus”, avevano dato vita a nidi famiglia per sovvenire al bisogno di servizi per i bambini delle giovani coppie, mettendosi in gioco in

prima persona, nel mutuo aiuto familiare.

Grazie alla generosità della famiglia Lattuada, che ha messo a diposizione e ristrutturato per il nido la loro vecchia officina, e delle famiglie dell’Associazione, in primis il mai dimenticato Flavio, con Ivana, e poi Alberto, Michela, la nostra pedagogista, Carlo, Denis, e tanti altri, che hanno

avviato e gestito nei primi anni l’attività, compresi i primi genitori dei bimbi ospiti. Queste famiglie, in modo gratuito e volontario, si sono prodigate, ciascuno secondo le proprie competenze, a far sì che il Nido prendesse forma e fosse regolarmente avviato: chi si è occupato della parte giuridica, chi di quella organizzativa, chi della predisposizione dei progetti per la partecipazione ai diversi bandi, chi dell’allestimento, montando mobili, sistemando gli impianti, ecc. (il tutto peraltro il mese di agosto!).

E l’11 ottobre 2008, con il parroco, don Piero, le autorità, la nostra banda, ecco finalmente l’inaugurazione!

Il Nido è insomma il frutto maturo di quella solidarietà tra famiglie che come Associazione da sempre cerchiamo di perseguire.

Il 2008 era l’anno pastorale dedicato al tema

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“Famiglia: anima del mondo”. Ricordo ancora con commozione la lettera che per l’occasione l’Arcivescovo di Milano, card. Dionigi Tettamanzi, mi fece pervenire. Nella nostra esperienza, il card. Tettamanzi, ritrovava “le linee guida del percorso pastorale…, che vede nella famiglia uno dei patrimoni più preziosi della nostra società. Patrimonio da tutelare e da aiutare, perché portatore di valori essenziali per la convivenza e creatore di sviluppo e di progresso. Voi avete accolto con generosità e coraggio la mia proposta e con la vostra Associazione avete dimostrato che – quando c’è sincera condivisione di intenti e disponibilità a donare tempo e risorse – i risultati non mancano … e ora sono molto lieto di festeggiare anch’io, con voi, la nascita del nuovo asilo nido”.

Nella solidarietà tra famiglie questa esperienza vuole continuare, con il prezioso supporto prima della Coop. Sociale La Ruota Onlus e ora della Coop. Sociale Stripes, a cui abbiamo affidato la gestione, realizzando un positivo e riuscito esperimento di collaborazione associazionismo e cooperazione sociale.

Ma potevamo non festeggiare alla grande il decennale? Certo che no.

Ecco il programma

Giovedì 11 ottobre 2018 – ore 18.15 all’Oratorio di San Vittore Olona,

GRANDE FESTA DI COMPLEANNO

Con inaugurazione mostra fotografica, video e racconti di 10 anni di nido e dell’esperienza dei nidi famiglia da cui il nido nasce.

Apericena con torta e brindisi finale La mostra fotografica resterà allestita e visitabile da tutti fino a domenica 14 ottobre, nel salone al primo piano, durante gli orari di apertura dell’Oratorio

Sabato 20 ottobre, ore 9.30

presso la sede del nido, in via C. Battisti n. 100/a

…LA FESTA CONTINUA!

Laboratori creativi, stand , “aperipranzo” e con l’eccezionale presenza del … Mago Rufus

Festeggiate con noi! Tutti sono invitati !!!

Alberto Fedeli, con le famiglie dell’Associazione “Una Casa per Pollicino

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LO SAPEVI CHE…? L’incompiuto

Il 30 giugno 2018 è stato pubblicato sulla pagina del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (http://www.serviziocontrattipubblici.it) l’aggiornamento 2017 dell’anagrafe delle opere incompiute. L’elenco realizzato grazie all'azione congiunta di MIT, Regioni e Province autonome con la collaborazione di ITACA (Istituto per la trasparenza, l’aggiornamento e la certificazione degli appalti, nato nel 1996 su proposta delle stesse Regioni), è il risultato dei dati inseriti dalle amministrazioni titolari dei procedimenti sull’apposito sito tramite il SIMOI (Sistema informatico di monitoraggio delle opere incompiute).

Le cifre. I dati evidenziano che, rispetto al 2016, c’è stata una contrazione del numero delle opere incompiute, ridotte da 752 a 647 (-105 opere, pari a -14%), confermando una ripresa al completamento delle opere, già registrata lo scorso anno. Le uniche due regioni che hanno avuto un incremento del numero delle opere incompiute sono state la Sicilia e la Campania: la Regione siciliana è tuttavia l’unica che ha un numero di opere incompiute over 150, per l’esattezza 162, con una percentuale del 25% rispetto al complessivo numero di opere incompiute nazionale; in pratica un quarto delle opere incompiute si trova nel territorio della Regione siciliana con un mostruoso importo di quasi 500 milioni di euro, più basso soltanto a quello delle opere di competenza del MIT pari a circa 1.865 milioni di euro.

L’incompiuto. Da anni il collettivo artistico Alterazioni Video sta conducendo un lavoro di identificazione, mappatura e ricerca sull’Incompiuto. Con questo termine sono identificati i manufatti architettonici e infrastrutturali che punteggiano tutto il territorio italiano, la cui costruzione è rimasta sospesa. Si tratta prevalentemente di opere pubbliche: per motivi differenti (errori progettuali, decisioni politiche contrastanti, valutazioni errate dei costi, fallimenti delle imprese, palesi contraddizioni con i regolamenti vigenti, prosciugamento delle risorse disponibili) a un certo punto la loro costruzione si è interrotta, lasciando solo rovine abbandonate, ancora prima di qualsiasi loro utilizzo. Alterazioni Video propone una serie di operazioni culturali e artistiche, a posteriori, che legittimano questi oggetti: film documentari che interrogano protagonisti e utilizzatori; installazioni artistiche che trasferiscono

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nell’ambito museale l’esperienza visiva e percettiva dell’Incompiuto, fino ad arrivare alla definizione di un nuovo stile architettonico: l’Incompiuto.

Il Parco Archeologico. Une delle tante operazione condotta da Alterazioni video ha avuto come luogo e oggetto il territorio della cittadina di Giarre, in provincia di Catania, la cui particolarità, quella perlomeno visibile agli occhi degli artisti, è quella di presentare un’altissima concentrazione di opere pubbliche, architettoniche e infrastrutturali, incompiute e lasciate al degrado. Una situazione che, come è noto, accomuna tutta l’Italia ma che qui, per quantità e tipologia, presenta tratti peculiari se non unici. Tra le opere edificate fra il 1956 e il 2000, mai finite e abbandonate, abbiamo: un teatro, una piscina olimpionica (ma inferiore di un metro alla lunghezza regolamentare), uno stadio, un centro d’atletica con campo da polo, un parcheggio a più piani (ma privo di uscita), una casa di riposo, un salone multifunzionale, un parco intitolato a Chico Mendes, un mercato di lori, una pista per macchinine radiocomandate. Opere progettate e avviate per ottenere i finanziamenti e mai portate a termine. Il lavoro, iniziato nel 2004 e tuttora in fase di realizzazione, consiste nell’istituzione, su un’area di 300 ettari, di un Parco archeologico dell’Incompiuto Siciliano di Giarre. L’intervento non prende la via della provocazione e dell’aperta denuncia: l’abbandono viene, fino a sfiorare il paradosso, promosso a “Incompiuto”, l’abuso nobilitato a “non finito artistico” (un po’ come con la scultura michelangiolesca) e così integrato nelle retoriche e nelle politiche dell’arte, del patrimonio e del turismo culturale della Sicilia e del Paese. Ai più comuni sentimenti di rabbia o rassegnazione, suscitati dall’ennesimo “danno irreparabile”, questi acuti osservatori delle rovine della nostra epoca accostano una chiave interpretativa nuova: “Può sembrare surreale, ma se la realtà è quello che rimane, con le opere incompiute dovremo farci i conti per tutto il ciclo di vita del calcestruzzo. Conviene quindi iniziare a guardarsi allo specchio e imparare ad accettarle, partendo da un punto di vista che le renda finalmente parte del patrimonio comune. Ci sono molti motivi per aprire un nuovo capitolo della propria esistenza e ci sono altrettanti modi di farlo, poco importa cosa succederà dopo: quello che è importante è che ora lo stile Incompiuto esista e che abbia un nome, una dignità.” Guardare queste reliquie della mala-amministrazione con un occhio nuovo, da esploratori o da turisti consente, non senza un pizzico di ironia, di notare, osservare e scoprire qualcosa di assolutamente nuovo: un Bel Paese al contrario.

“La storia umana non si svolge sempre come un calcolo matematico sul principio che due più due fa quattro. A volte nella vita fa cinque oppure tre;

e talvolta la lavagna si gira nel mezzo della somma e lascia la classe in disordine e il maestro con un occhio nero.” (W. Churchill)

Vale

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L’ANGOLO DEL NUTRIZIONISTA Alimentarsi o nutrirsi?

Alimentarsi o nutrirsi? Ecco la differenza.

Ad oggi, parlando di una corretta e bilanciata alimentazione, focalizziamo

sempre la nostra attenzione sulle calorie e sul rapporto tra i vari macronutrienti

quali le proteine i carboidrati e i grassi, così facendo indubbiamente ci stiamo

ben alimentando ma non è detto che stiamo anche nutrendo al meglio il nostro

organismo.

Perché venga assunto tutto ciò che serve per una corretta funzionalità organica,

occorre tener presente non solo i Macronutrienti ma anche i micronutrienti,

spesso poco considerati, ma tanto essenziali per la nostra salute.

Una loro carenza si associa infatti a patologie più o meno gravi come li

rachitismo, osteoporosi, anemia, ipotiroidismo che in alcuni casi possono portare

anche alla morte.

I micronutrienti a cui facciamo riferimento sono le vitamine e sali minerali, sono

i catalizzatori delle reazioni chimiche del nostro organismo che in loro mancanza

funziona meno bene o rallentato.

Secondo i dati della letteratura scientifica, ad oggi, non ne assumiamo in dosi

sufficienti, e i motivi di ciò sono molteplici:

Importanti studi riportano che i nostri alimenti (frutta, verdura, carne, pesce,

cereali, etc…), contengono dal 30 % al 70% in meno dei nutrienti rispetto al

passato e questo è dovuto a fattori quali l’inquinamento, le modalità di

produzione e conservazione degli alimenti e il mancato rispetto della stagionalità

di frutta e verdura.

Inoltre, facendo largo uso di prodotti congelati e surgelati, i relativi processi

comportano la perdita di gran parte del valore nutritivo dei cibi stessi.

Infine, molti metodi di cottura utilizzati vanno a svuotare completamente

l’alimento dei suoi micronutrienti, dovremmo privilegiare cotture lunghe a basse

temperature (come il lesso della nonna) e non rapide ad alte temperature.

E’ NECESSARIA UN’INTEGRAZIONE?

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Direi quantomeno consigliata poiché ad oggi, in molti casi, non è sempre

possibile raggiungere il quantitativo giornaliero di micronutrienti necessari al

buon funzionamento organico e, ad esempio, una carenza di Vitamina C correla

con un deficitario stato delle difese immunitarie.

Buona regola è quella di assumere un multivitaminico a colazione (che contenga

almeno per quelle idrosolubili come la C e il gruppo B), nonché premunirsi di

integratori di Sali minerali (soprattutto nelle stagioni più calde) e di Omega 3 (i

grassi essenziali antiinfiammatori per eccellenza).

Resta inteso che una integrazione più specifica e ad personam andrebbe valutata

caso per caso, e con un esperto.

Infine, nel nostro piccolo, non dimentichiamo di cercare il più possibile di

mangiare alimenti in base alla loro stagionalità (contengono più micronutrienti)

e a Km zero in modo da far passare il meno tempo possibile dal “distacco”

dall’albero a quando lo mangiamo (una frutta o una verdura nel momento che

viene staccato dall’albero o dal terreno inizia a disidratarsi e a perdere sostanze

nutritive).

Prof. Andrea Fossati

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LA PAROLA DEL PAPA Giornata missionaria: con i giovani portiamo il Vangelo a tutti

Cari giovani, insieme a voi desidero riflettere sulla missione che Gesù ci ha affidato. Rivolgendomi a voi intendo includere tutti i cristiani, che vivono nella Chiesa l’avventura della loro esistenza come figli di Dio. Ciò che mi spinge a parlare a tutti, dialogando con voi, è la certezza che la fede cristiana resta sempre giovane quando si apre alla missione che Cristo ci consegna. «La missione rinvigorisce la fede» (Lett. enc. Redemptoris missio, 2), scriveva san Giovanni Paolo II, un Papa che tanto amava i giovani e a loro si è molto dedicato.

L’occasione del Sinodo che celebreremo a Roma nel prossimo mese di ottobre, mese missionario, ci offre l’opportunità di comprendere meglio, alla luce della fede, ciò che il Signore Gesù vuole dire a voi giovani e, attraverso di voi, alle comunità cristiane.

La vita è una missione

Ogni uomo e donna è una missione, e questa è la ragione per cui si trova a vivere sulla terra. Essere attratti ed essere inviati sono i due movimenti che il nostro cuore, soprattutto quando è giovane in età, sente come forze interiori dell’amore che promettono futuro e spingono in avanti la nostra esistenza. Nessuno come i giovani sente quanto la vita irrompa e attragga. Vivere con gioia la propria responsabilità per il mondo è una grande sfida. Conosco bene le luci e le ombre dell’essere giovani, e se penso alla mia giovinezza e alla mia famiglia, ricordo l’intensità della speranza per un futuro migliore. Il fatto di trovarci in questo mondo non per nostra decisione, ci fa intuire che c’è un’iniziativa che ci precede e ci fa esistere. Ognuno di noi è chiamato a riflettere su questa realtà: «Io sono una missione in questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 273).

Vi annunciamo Gesù Cristo

La Chiesa, annunciando ciò che ha gratuitamente ricevuto (cfr Mt 10,8; At 3,6), può condividere con voi giovani la via e la verità che conducono al senso del vivere su questa terra. Gesù Cristo, morto e risorto per noi, si offre alla nostra libertà e la provoca a cercare, scoprire e annunciare questo senso vero e pieno. Cari giovani, non abbiate paura di Cristo e della sua Chiesa! In essi si trova il tesoro che riempie di gioia la vita. Ve lo dico per esperienza: grazie alla fede ho trovato il fondamento dei miei sogni e la forza di realizzarli. Ho visto molte sofferenze, molte povertà sfigurare i volti di tanti fratelli e sorelle. Eppure, per chi sta con Gesù, il male è provocazione ad amare sempre di più. Molti uomini e donne, molti giovani hanno generosamente donato sé

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stessi, a volte fino al martirio, per amore del Vangelo a servizio dei fratelli. Dalla croce di Gesù impariamo la logica divina dell’offerta di noi stessi (cfr 1 Cor 1,17-25) come annuncio del Vangelo per la vita del mondo (cfr Gv 3,16). Essere infiammati dall’amore di Cristo consuma chi arde e fa crescere, illumina e riscalda chi si ama (cfr 2 Cor 5,14). Alla scuola dei santi, che ci aprono agli orizzonti vasti di Dio, vi invito a domandarvi in ogni circostanza: «Che cosa farebbe Cristo al mio posto?».

Trasmettere la fede fino agli estremi confini della terra

Anche voi, giovani, per il Battesimo siete membra vive della Chiesa, e insieme abbiamo la missione di portare il Vangelo a tutti. Voi state sbocciando alla vita. Crescere nella grazia della fede a noi trasmessa dai Sacramenti della Chiesa ci coinvolge in un flusso di generazioni di testimoni, dove la saggezza di chi ha esperienza diventa testimonianza e incoraggiamento per chi si apre al futuro. E la novità dei giovani diventa, a sua volta, sostegno e speranza per chi è vicino alla meta del suo cammino. Nella convivenza delle diverse età della vita, la missione della Chiesa costruisce ponti inter-generazionali, nei quali la fede in Dio e l’amore per il prossimo costituiscono fattori di unione profonda.

Questa trasmissione della fede, cuore della missione della Chiesa, avviene dunque per il “contagio” dell’amore, dove la gioia e l’entusiasmo esprimono il ritrovato senso e la pienezza della vita. La propagazione della fede per attrazione esige cuori aperti, dilatati dall’amore. All’amore non è possibile porre limiti: forte come la morte è l’amore (cfr Ct 8,6). E tale espansione genera l’incontro, la testimonianza, l’annuncio; genera la condivisione nella carità con tutti coloro che, lontani dalla fede, si dimostrano ad essa indifferenti, a volte avversi e contrari. Ambienti umani, culturali e religiosi ancora estranei al Vangelo di Gesù e alla presenza sacramentale della Chiesa rappresentano le estreme periferie, gli “estremi confini della terra”, verso cui, fin dalla Pasqua di Gesù, i suoi discepoli missionari sono inviati, nella certezza di avere il loro Signore sempre con sé (cfr Mt 28,20; At 1,8). In questo consiste ciò che chiamiamo missio ad gentes. La periferia più desolata dell’umanità bisognosa di Cristo è l’indifferenza verso la fede o addirittura l’odio contro la pienezza divina della vita. Ogni povertà materiale e spirituale, ogni discriminazione di fratelli e sorelle è sempre conseguenza del rifiuto di Dio e del suo amore.

Gli estremi confini della terra, cari giovani, sono per voi oggi molto relativi e sempre facilmente “navigabili”. Il mondo digitale, le reti sociali che ci pervadono e attraversano, stemperano confini, cancellano margini e distanze, riducono le differenze. Sembra tutto a portata di mano, tutto così vicino ed immediato. Eppure senza il dono coinvolgente delle nostre vite, potremo avere miriadi di contatti ma non saremo mai immersi in una vera comunione di vita. La missione fino agli estremi confini della terra esige il dono di sé stessi nella vocazione donataci da Colui che ci ha

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posti su questa terra (cfr Lc 9,23-25). Oserei dire che, per un giovane che vuole seguire Cristo, l’essenziale è la ricerca e l’adesione alla propria vocazione.

Testimoniare l’amore

Ringrazio tutte le realtà ecclesiali che vi permettono di incontrare personalmente Cristo vivo nella sua Chiesa: le parrocchie, le associazioni, i movimenti, le comunità religiose, le svariate espressioni di servizio missionario. Tanti giovani trovano, nel volontariato missionario, una forma per servire i “più piccoli” (cfr Mt 25,40), promuovendo la dignità umana e testimoniando la gioia di amare e di essere cristiani. Queste esperienze ecclesiali fanno sì che la formazione di ognuno non sia soltanto preparazione per il proprio successo professionale, ma sviluppi e curi un dono del Signore per meglio servire gli altri. Queste forme lodevoli di servizio missionario temporaneo sono un inizio fecondo e, nel discernimento vocazionale, possono aiutarvi a decidere per il dono totale di voi stessi come missionari.

Da cuori giovani sono nate le Pontificie Opere Missionarie, per sostenere l’annuncio del Vangelo a tutte le genti, contribuendo alla crescita umana e culturale di tante popolazioni assetate di Verità. Le preghiere e gli aiuti materiali, che generosamente sono donati e distribuiti attraverso le POM, aiutano la Santa Sede a far sì che quanti ricevono per il proprio bisogno possano, a loro volta, essere capaci di dare testimonianza nel proprio ambiente. Nessuno è così povero da non poter dare ciò che ha, ma prima ancora ciò che è. Mi piace ripetere l’esortazione che ho rivolto ai giovani cileni: «Non pensare mai che non hai niente da dare o che non hai bisogno di nessuno. Molta gente ha bisogno di te, pensaci. Ognuno di voi pensi nel suo cuore: molta gente ha bisogno di me» (Incontro con i giovani, Santuario di Maipu, 17 gennaio 2018).

Cari giovani, il prossimo Ottobre missionario, in cui si svolgerà il Sinodo a voi dedicato, sarà un’ulteriore occasione per renderci discepoli missionari sempre più appassionati per Gesù e la sua missione, fino agli estremi confini della terra. A Maria Regina degli Apostoli, ai santi Francesco Saverio e Teresa di Gesù Bambino, al beato Paolo Manna, chiedo di intercedere per tutti noi e di accompagnarci sempre.

Papa Francesco

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ARCHIVIO PARROCCHIALE .

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BATTESIMI Sono entrati nella comunità cristiana, la Chiesa, con l’impegno dei loro genitori e dei padrini a

credere in Cristo e nella fede cattolica:

24 Nathan di Petrillo Diego e Tiron Elena 25 Antonio di Gegaj Paulin e Gegaj Alda 26 Matilde di Di Venosa Francesco e Bono Marzia 27 Gabriele di Carsenzola Alberto e Cavallari Marina 28 Sofia di Rizzo Luca e Rottondi Marta

UNITI IN MATRIMONIO Hanno assunto l’impegno di formare la famiglia con amore perenne e ispirato al vangelo:

13 Pelatti Giacomo con Della Foglia Ilenia Bibiana 14 Neri Silvio con Marascio Valentina 15 Zanini Mauro con Potenza Pamela

DEFUNTI La nostra preghiera di suffragio interceda presso Dio, perché, nella sua misericordia e perdono, conceda la vita eterna:

43 Galli Pietro di anni 83 44 Colombo Irene di anni 92 45 Posca Graziano Vincenzo di anni 66 46 Lafranceschina Margherita di anni 87 47 Ronzio Gian Luigi di anni 52 UN GRAZIE PER CHI SI È RICORDATO

DELLA PARROCCHIA

S. Messe € 1.000 – Battesimi € 350 - Funerali € 780 – Matrimoni € 700- – Vari offerenti € 380 – Fratelli Galli ricordando la cognata Cesira € 150 – Gruppo vedove € 770.

DEL SANTUARIO N.N. € 150

DEL CENTRO GIOVANILE

Gruppo Amichevolmente € 250

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SPAZIO APERTO Scrivi alla redazione

Aspettiamo le vostre riflessioni, pensieri, fotografie e suggerimenti circa eventi o

iniziative all’indirizzo della redazione ([email protected]) che dovranno

arrivare entro il 25 Ottobre per poter essere pubblicati sul numero di Novembre.

Questo mese ci ha scritto Dino Meda, parlando del nostro parroco

A se vistu ul Don !

In mes tra ul Santus e la benedisiun se vistu ul Don su l’ambun a la fin da la funsiun Par impegn vari ul nostar Don cun i paruchian a tel vedi dumà in mumenti rari anca se i funsiun a in tuti regular cume mess e funeral Num maruchian a desiderum che ul tempu Da la sò presensa al sia superoiur a la sò asensa Sa te vori parlà te da telefunà al ga ul satelitar parchè tel se mai

E’ apparso il Don Tra il Santus E la benedizione È apparso il Don Sull’ambone Al termine della funzione Per impegni vari il nostro Don con i parrocchiani lo vedi solo in momenti rari anche se le funzioni sono regolari come messe e funerali Noi parrocchiani desideriamo il tempo della sua presenza superiore all’assenza Se vuoi parlare devi telefonare ha il satellitare perché non si sa

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sa l’è in tera o al mar Par incuntral te da mandaghi un mesagiü a l’è sempar in viagiü Anca a lù ga par vera no da ricevi un afetu tantu sincer, la genti a l’è cuntenta a videl e ascultà al sò Vangel A la fin però disem che veramenti ul Don a l’è vun da nun! ul Signur la mandà e guai sal va in un altar cà

se è in terra o in mare Per incontrarlo manda un messaggio è sempre in viaggio Anche al Don non pare vero di ricevere un affetto tanto sincero, la gente è contenta di vederlo e ascoltare il suo Vangelo Alla fine però diciamo che veramente il Don è uno di noi! il Signore ce l’ha dato e guai a chi lo tocca

Dino Meda

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Riportiamo qui di seguito i turni delle guardia farmaceutica durante i festivi

Ottobre 2018

Domenica 7 Farmacia DELLA STAZIONE via Liberazione, 2 Legnano

Domenica 14 Farmacia CENTRALE p.zza S. Magno, 32 Legnano

Domenica 21 Farmacia DELLA STAZIONE via Liberazione, 2 Legnano

Domenica 28 Farmacia COLOMBO via Roma, 57 S. Giorgio su Legnano

Novembre 2018

Giovedì 1 Farmacia S. BARTOLOMEO via S. Bartolomeo, 15 Cerro Mag. Domenica 4 Farmacia DELLA STAZIONE via Liberazione, 2 Legnano

I Turni delle Farmacie sono consultabili sul sito:

http://www.ats-milano.it/portale/Consulta-farmacie/Turni-Farmacie

SERVIZIO DI FARMACIA NOTTURNA

La Farmacia della Stazione via Liberazione (angolo piazza del Popolo) Legnano è aperta tutte le notti dell’anno, festivi inclusi, a partire dalle 19,30.

I cittadini potranno liberamente accedere ai locali fino alle ore 23,00 mentre dopo tale ora, per motivi di sicurezza, verranno serviti

dallo sportello

CONTINUITÀ ASSISTENZIALE - DISTRETTO DI LEGNANO

Guardia Medica Tel.800.103.103 Dalle 20.00 alle 08.00 di tutti i giorni feriali

Dalle 8.00 alle 20.00 il sabato Dalle 8.00 alle 20.00 dei giorni prefestivi e festivi

ASSOCIAZIONE VOLONTARI CROCE AZZURRA Sezione di SAN VITTORE OLONA

Sede: Piazza Italia, 16 - Tel. 0331-422573 - Cell 331-5419881