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Il termine ecoturismo è da qualche tempo utilizzato in diversi contesti, spesso anche in modo non appropriato e contraddittorio. Ci li- mitiamo in questo scritto a definire il prodotto ecoturistico, senza approfondire le diverse fi- nalità che sostengono la promozione di questo settore, ed il rapporto con il più complesso con- cetto di turismo sostenibile. L’ecoturismo costituisce un segmento spe- cifico del settore turistico, che qualifica “una vacanza caratterizzata dal rispetto e valorizza- zione dell’ambiente naturale, uso di materiali ecologici nella costruzione e nell’arredo dell’edi- ficio, cucina a base di prodotti dell’agricoltura biologica e menù adatto anche ai vegetaria- ni” 1 . Fra gli elementi che qualificano un prodotto ecoturistico si possono quindi trovare: - fruizione della natura e delle tradizioni locali; - fruizione individuale o in piccoli gruppi; - organizzazione specialistica di associazioni e piccole strutture professionali; - viaggi a piedi, in bicicletta, in barca a vela; - ospitalità in strutture costruite e arredate se- condo criteri bioecologici; - strutture immerse nel verde; - ristorazione a base di prodotti tipici, biologici, e menu vegetariani; - basso impatto ambientale (consumi energe- tici, uso di materiali, riciclo/riutilizzo); - silenzio; - animazioni a carattere psicofisico, artigianale e a contatto con la natura; - spazi attrezzati per attività psicofisiche e di ricerca interiore 2 ; L’ecoturismo passa anche attraverso il ri- spetto di alcune regole, sintetizzabili in sei pun- ti: la non causalità del viaggio, la preparazione del viaggio finalizzata ad ottenere dinamiche positive nel gruppo e con gli ospitanti, le valen- ze culturali del viaggio, l’equità sul piano eco- nomico, la permanenza della maggio parte del budget nel paese di destinazione, la logica della cooperazione che si concretizza finalizzando il viaggio a piccoli progetti di cui beneficino diret- tamente le comunità locali, la scelta di poche destinazioni da scoprire in alternativa al “mordi e fuggi” 3 . In Calabria non è ancora definito un prodot- to ecoturistico, essendo insufficiente il sistema di offerta ed, in particolare, non essendo suf- ficientemente maturata la consapevolezza del contenuto “ecologico” dell’offerta. Quello che viene oggi presentato come ecoturismo, in ef- fetti è uno sviluppo, molto interessante, del tu- rismo ambientale ed escursionista, che costitui- sce una componente “storica” dell’ecoturismo. Vi è poi un’attenzione diffusa verso la crescita del settore, fatto coincidere con la possibilità di sviluppo delle aree interne, di fruizione della risorsa ambientale, d’educazione e divulgazio- ne 4 . Per definire un prodotto ecoturistico re- gionale, si rende necessario sistematizzare l’of- ferta attuale qualificandola nei suoi contenuti e nei suoi “valori” ecologici, sia nella dimensione strutturale: criteri bioecologici applicati alle costruzioni/ristrutturazioni, gestione dell’impat- to ambientale, utilizzo di energie alternative, uso di materiali ecologici; sia nella dimensione di servizio: adozione di linee enogastronomiche biologiche, scelta di modalità di fruizione del territorio a basso impatto ambientale, adozione d’approcci relazionali orientati alla socializzazio- ne ed allo scambio interpersonale, coinvolgi- mento della comunità locale. Per raggiungere uno standard adeguato, quindi, dovrà passare del tempo, e occorre la- vorare per la qualificazione dell’offerta attuale. 1.1 La sentieristica La rete sentieristica costituisce uno degli elementi più importanti del sistema di offerta territoriale ecoturistica in quanto, attraverso le tracce dei sentieri, si percorre la storia di un territorio. La rete sentieristica soddisfa una 29 L’ECOTURISMO IN CALABRIA di Saverio Porchia

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Il termine ecoturismo è da qualche tempo utilizzato in diversi contesti, spesso anche in modo non appropriato e contraddittorio. Ci li-mitiamo in questo scritto a definire il prodotto ecoturistico, senza approfondire le diverse fi-nalità che sostengono la promozione di questo settore, ed il rapporto con il più complesso con-cetto di turismo sostenibile.

L’ecoturismo costituisce un segmento spe-cifico del settore turistico, che qualifica “una vacanza caratterizzata dal rispetto e valorizza-zione dell’ambiente naturale, uso di materiali ecologici nella costruzione e nell’arredo dell’edi-ficio, cucina a base di prodotti dell’agricoltura biologica e menù adatto anche ai vegetaria-ni”1.

Fra gli elementi che qualificano un prodotto ecoturistico si possono quindi trovare:

- fruizione della natura e delle tradizioni locali;

- fruizione individuale o in piccoli gruppi;

- organizzazione specialistica di associazioni e piccole strutture professionali;

- viaggi a piedi, in bicicletta, in barca a vela;

- ospitalità in strutture costruite e arredate se-condo criteri bioecologici;

- strutture immerse nel verde;

- ristorazione a base di prodotti tipici, biologici, e menu vegetariani;

- basso impatto ambientale (consumi energe-tici, uso di materiali, riciclo/riutilizzo);

- silenzio;

- animazioni a carattere psicofisico, artigianale e a contatto con la natura;

- spazi attrezzati per attività psicofisiche e di ricerca interiore2;

L’ecoturismo passa anche attraverso il ri-spetto di alcune regole, sintetizzabili in sei pun-ti: la non causalità del viaggio, la preparazione del viaggio finalizzata ad ottenere dinamiche positive nel gruppo e con gli ospitanti, le valen-

ze culturali del viaggio, l’equità sul piano eco-nomico, la permanenza della maggio parte del budget nel paese di destinazione, la logica della cooperazione che si concretizza finalizzando il viaggio a piccoli progetti di cui beneficino diret-tamente le comunità locali, la scelta di poche destinazioni da scoprire in alternativa al “mordi e fuggi”3.

In Calabria non è ancora definito un prodot-to ecoturistico, essendo insufficiente il sistema di offerta ed, in particolare, non essendo suf-ficientemente maturata la consapevolezza del contenuto “ecologico” dell’offerta. Quello che viene oggi presentato come ecoturismo, in ef-fetti è uno sviluppo, molto interessante, del tu-rismo ambientale ed escursionista, che costitui-sce una componente “storica” dell’ecoturismo. Vi è poi un’attenzione diffusa verso la crescita del settore, fatto coincidere con la possibilità di sviluppo delle aree interne, di fruizione della risorsa ambientale, d’educazione e divulgazio-ne4. Per definire un prodotto ecoturistico re-gionale, si rende necessario sistematizzare l’of-ferta attuale qualificandola nei suoi contenuti e nei suoi “valori” ecologici, sia nella dimensione strutturale: criteri bioecologici applicati alle costruzioni/ristrutturazioni, gestione dell’impat-to ambientale, utilizzo di energie alternative, uso di materiali ecologici; sia nella dimensione di servizio: adozione di linee enogastronomiche biologiche, scelta di modalità di fruizione del territorio a basso impatto ambientale, adozione d’approcci relazionali orientati alla socializzazio-ne ed allo scambio interpersonale, coinvolgi-mento della comunità locale.

Per raggiungere uno standard adeguato, quindi, dovrà passare del tempo, e occorre la-vorare per la qualificazione dell’offerta attuale.

1.1 La sentieristica

La rete sentieristica costituisce uno degli elementi più importanti del sistema di offerta territoriale ecoturistica in quanto, attraverso le tracce dei sentieri, si percorre la storia di un territorio. La rete sentieristica soddisfa una

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L’ECOTURISMO IN CALABRIA

di Saverio Porchia

delle maggiori motivazioni ecoturistiche: cam-minare. Si ripercorrono i passi del Santo, del pellegrino, del viandante, del mercante, del contadino, del soldato5. Camminare, per rag-giungere una meta, oppure per riflettere alla ricerca di un equilibrio interiore. I “cammini”6 moderni vanno organizzati seguendo una logi-ca di valorizzazione culturale che sia coerente con le aspettative dei fruitori e che garantisca facilità di accesso e percorrenza, sicurezza, assistenza e supporto organizzativo. Il novello viandante/pellegrino dovrà trovare servizi qua-lificati in un contesto di scoperta del territorio e riscoperta della propria storia. La problematica della sentieristica nella nostra regione si pre-senta con caratteristiche che non soddisfano ancora queste esigenze:

1) esistono molte iniziative finalizzate alla costruzione di reti sentieristiche locali fi-nanziate da fonti diverse (regionali, na-zionali, europee) e generalmente attuate senza prendere in considerazione standard riconosciuti e omogenei di progettazione (identificazione, segnaletica, cartografia), di manutenzione, di promozione e commer-cializzazione. Le piccole reti sentieristiche locali si configurano quindi come iniziative orientate alla qualificazione e valorizzazio-ne del territorio con un basso orientamento “all’utente” e complessivamente al “merca-to”;

2) sentieri con grande valenza ambientale, storico culturale, paesaggistica, segnalati nelle ormai numerose pubblicazioni sulla natura calabrese, che non possiedono, pe-rò, standard dignitosi di sicurezza e fruibili-tà;

3) sentieri ad anello con punto di partenza ed arrivo in centri urbani, che costituiscono un elemento di qualificazione e valorizzazione dei borghi delle aree interne;

4) poche reti organizzate all’interno dei Parchi Nazionali che seguono standard di segnale-tica, cartografia e promozione propri;

5) poche iniziative di progettazione sentieri-stica in aree urbane, periurbane, marine, collinari, archeologiche eccetera;

6) pochi long trail o significativi circuiti di trekking.

Siamo in presenza, quindi, di un sistema molto debole, che non incontra i favori del mercato. Se si considera il costo d’allestimento, presentazione cartografica, mantenimento (ma-

nutenzione ordinaria e straordinaria) del sentie-ro, rigenerazione, promozione, si capisce come molte di queste iniziative non riescono nemme-no ad emergere sul mercato ecoturistico. Tale situazione si potrebbe superare con l’individua-zione di sentieri che esprimano una linea forte e prevalente di contenuti e così caratterizzati:

- un percorso agile, classificato e percorribile da diverse tipologie d’utenza;

- almeno cinque tappe, opportunamente se-gnalate, con tecniche riconosciute di segna-tura dei sentieri;

- tappe servite da strutture ricettive che sod-disfino uno standard adeguato;

- percorso presentato su apposita carta escursionistica, elaborata secondo criteri omogenei nell’elaborazione cartografica, oppure turistica.

L’idea è quella di definire proposte di sentieri che superino la logica dell’organizzazione e va-lorizzazione del territorio, finora prevalente, e puntino alla reale fruibilità, in un mercato che si appresta a diventare prevalentemente di tipo “individuale”.

Si tratta di sentieri che costituiscono già un sistema integrato d’offerta: organizzazione turistica e informazione sulle tappe, ricettività – tappa, sentiero e servizi di mantenimento,

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Tabellone informa-

servizi di supporto che in primo momento sa-ranno ancora di guida e accompagnamento, ma che saranno presto sostituiti da servizi di logi-stica (trasferimento bagagli, pranzi tipici all’aria aperta eccetera) nel momento in cui l’utenza individuale sostituirà definitivamente i gruppi. I sentieri potranno, quindi, essere commercializ-zati e seguiti nel loro trend di sviluppo al fine di mantenerne adeguati standard di qualità.

A questo punta il progetto LONG TRAIL, che l’Associazione Loisir sta elaborando in collabo-razione con l’AFOR, e sul quale si stanno iden-tificando i necessari sostegni di partenariato e

subpartenariato locale.1.2 La ricettività ecoturistica

Il problema della ricettività turistica è molto importante per la reale fruibilità della risorsa nelle aree interne. Fra le possibilità ricettive delle aree interne calabresi, emergono alcune importanti e qualificate tipologie ricettive:

1. le strutture ricettive agrituristiche, diffuse negli ultimi anni a seguito dell’intervento di sostegno dei fondi strutturali europei7 e oggi diventate il punto di riferimento dell’of-

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IL PROGETTO LONG TRAIL

Sintesi progettuale

Gestione integrata su base regionale di sentieri di media e lunga percorren-za (Long Trail) con servizio di accoglienza su posti tappa, sistema informativo e divulgativo locale, promozione. Si tratta di organizzare sul territorio e mantenere in vita attraverso un’attività continua di monitoraggio e manutenzione, sentieri di media e lunga percorrenza che possono rappresentare identità tematiche e/o territoriali omogenee.

Aree territoriali individuate:

1) La Via Grande dall’Aspromonte a Serra S. Bruno;2) Trekking dei laghi in Sila;3) I Monti Reventino – Tiriolo – Mancuso;4) Dai Monti dell’Orsomarso al Pollino;5) Itinerario dei Borghi nel cosentino;6) L’alto crotonese.

Attività

- Infrastrutturazione della rete sentieristica con apposizione di segnaletica com-pleta su tutti i tratti di sentiero e messa in posa di tabelloni nelle località più importanti;

- ristrutturazione e adeguamento delle strutture di proprietà demaniale indivi-duate;

- formazione degli operatori a funzioni di informazione, accoglienza, divulgazio-ne, accompagnamento;

- creazione di pacchetti di fruizione integrati e tematici;- strutturazione della rete;- elaborazione di materiale divulgativo: carte, guide, brochure eccetera;- promozione, commercializzazione.

IdeazioneLabor piccola società cooperativa – Centro Servizi Loisir

PromotoriAssociazione Loisir

ferta ricettiva delle aree interne. Nell’ambi-to della ricettività agrituristica comincia ora ad emergere un’offerta caratterizzata da produzioni aziendali biologiche.

2. il sistema d’offerta di ospitalità “di comu-nità” nei centri rurali calabresi. Il sistema organizzato dell’ospitalità “di comunità” risulta essere una delle prospettive più in-teressanti di sviluppo della ricettività nei centri rurali interni, con possibilità di creare nuove occasioni di lavoro, in particolare per le donne e i giovani. Diverse esperienze, anche se con approcci diversificati, sono in corso in alcune aree della regione Calabria (cfr. tabella pag. 30).

1. Rifugi escursionistici, Ostelli, Case di cam-pagna ed altre tipologie extralberghiere, spesso ricavate attraverso il recupero e l’adeguamento del patrimonio abitativo già presente.

2. Alberghi montani, in particolare collocati nelle località montane di maggiore frequen-tazione turistica.

3. Centri di Educazione ambientale. Per Centri di Educazione Ambientale intendiamo dei centri residenziali che ospitano gruppi di ragazzi interessati a vivere una “esperien-za” in natura, collocati nelle aree di offerta per i quali, nella nostra regione, si può fare

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Paese albergo

Tipologia Caratteristiche Ambiti territoriali

Ospitalità all’interno di un co-mune che possiede un qualifi-cato Centro Storico, organizza-to come una struttura ricettiva orizzontale, con posti letto e servizi comuni. Numero signi-ficativo di posti letto, commer-cializzati in modo unitario da

Centri storici che possiedono beni culturali di grande inte-resse, rifunzionalizzati per fini di ospitalità o servizi.Esperienza significativa in Calabria: Oriolo.

Borgo rurale Ospitalità all’interno di un Bor-go rurale abbandonato adegua-tamente recuperato, organizza-to come una struttura ricettiva orizzontale (villaggio vacanza rurale), con posti letto e servizi comuni. Numero significativo di posti letto, commercializzati in modo unitario da professionisti

Borghi rurali ancora integri da recuperare e destinare completamente a tipologia di ospitalità.Esperienza significativa in Calabria: Il borgo di S. Ma-ria di Sambiase a Lamezia Terme.

Ospitalità diffusa Ospitalità funzionale alla rea-lizzazione di percorsi escursio-nistici organizzati, presso fa-miglie indipendenti, singole o associate, case di campagna, rifugi escursionistici.

Percorsi escursionistici or-ganizzati.Esperienza significativa in Calabria: Sentiero dell’In-glese nell’area grecanica

Bed & Breakfast Ospitalità in famiglia indipen-dente con offerta del posto let-to e della prima colazione.

Centri storici. Aree rurali, montane, ar-cheologiche, termali.

Rete di offerta turisticaintegrata (R.o.t.i.)8

Ospitalità integrata con le va-rie tipologie e modalità di of-ferta turistica esistenti.

Territorio omogeneo a preva-lente economia rurale.

riferimento solo alle caratteristiche di cui alla Delibera Cipe 21.12.1993 che identifica i Centri di Esperienza quali “ luoghi in cui si associa all’attività didattica e di ricerca anche quella di esperienze significative in campo ambientale“.

L’aumento della dotazione ricettiva nelle aree interne e la diversificazione delle tipologie sono indispensabili per consentire lo sviluppo dell’ecoturismo nella regione. Per raggiungere tale obiettivo risulta importante adeguare la normativa regionale di riferimento per ricono-scere e valorizzare le nuove tipologie di ospita-lità emerse9, sostenere lo sviluppo del settore, identificare gli standard di qualità, tenendo in particolare conto degli standard “ecologici” di struttura e servizio.1.3 I servizi per l’ecoturismo

I servizi rappresentano la componente anco-ra mancante per far nascere un prodotto ecotu-ristico territoriale. Fra i più importanti servizi da prendere in considerazione:

1. I servizi d’educazione ambientale, che con-sistono in quelle attività di presentazione, sperimentazione, divulgazione, effettuate nelle aule didattiche, in locali appositamen-te attrezzati, svolte nelle aree di domanda oppure sul territorio, con visite ed escursio-ni, finalizzate alla conoscenza, alla tutela e al rispetto della natura in tutte le sue com-ponenti.

2. I servizi d’accompagnamento in natura, orientati alle diverse tipologie di clientela;

3. I servivi d’informazione e divulgazione, in genere svolti all’interno di strutture desti-nate a tale finalità (centri visita, aree espo-sitive, musei naturalistici e delle tradizioni locali);

4. I servizi d’animazione culturale, sportiva, ecologica;

5. I servizi di raccordo ed integrazione delle risorse del territorio, d’animazione econo-mica, di marketing e commercializzazione.

1.4 I bacini territoriali interessati

All’interno del territorio calabrese, possiamo identificare alcune macro aree che possono essere maggiormente coinvolte dallo sviluppo dell’ecoturismo:

1. Le Montagne di Calabria: è il prodotto “ver-

de” più maturo. Nell’area della montagna calabrese emerge un minimo d’ infrastrut-turazione del territorio, che favorisce la fruizione: rete sentieristica, cartografia, centri visitatori dei parchi, posti tappa, servizi d’animazione e accompagnamento. In particolare, lo sviluppo più importante interessa le aree montane collocate all’in-terno delle aree protette, in quanto al pro-prio “appeal” si aggiungono gli investimenti orientati e l’effetto promozionale dei parchi nazionali di Pollino, Sila e Aspromonte.

2. Le Colline calabresi: in questo momento potremmo collocare l’area territoriale al-l’interno del sistema di offerta dei bacini enogastronomici. Infatti, con la maturazio-ne del sistema ricettivo delle aziende agri-turistiche e l’avvio degli investimenti sulla rete delle “Strade del vino e dei sapori”10 appena avviata in Calabria, si completerà l’offerta complessiva per il settore. Tale offerta andrà qualificata con la diffusione dell’agricoltura biologica e dei prodotti ad essa collegati, lo sviluppo dell’animazione culturale legata al recupero delle tradizioni colturali e dei processi produttivi tipici della società contadina (cfr. Appendice), infine si dovranno consolidare le reti territoriali di offerta integrata. L’offerta legata ai borghi interni, sia come proposta di ricettività dif-fusa sia come recupero di tradizioni locali risulta, invece, ancora debole, soprattutto per la necessità di notevoli investimenti per il recupero delle strutture e per i problemi legati al riconoscimento normativo delle tipologie di ospitalità di comunità.

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3. Le oasi e i parchi marini: esiste un’offerta emergente nel settore delle oasi, aree umi-de, riserve naturali, parchi marini11 rivolta in particolare al segmento scolastico, e trai-nata dalla buona organizzazione dei gestori delle oasi12.

4. Il mare d’inverno: un’interessante proposta d’offerta, legata alla fruizione delle aree costiere con motivazioni diverse dalla bal-neazione e quindi non nel periodo estivo. L’offerta fa riferimento alla valorizzazione della “cultura del mare” ed alle tradizioni delle comunità locali costiere, alla fruizione dei paesaggi della costa, alla scoperta delle civiltà costiere come la Magna Grecia, ed alla fruizione del patrimonio archeologico. Oggi, tale offerta interessa in particolare le aziende agrituristiche, ma potrebbe coin-volgere anche le aziende alberghiere.

5. I luoghi del benessere psicofisico: è una proposta che coincide solo in parte con le aree in cui so-no presenti gli stabilimenti ter-mali e vedono l’inserimento di località e siti ad alta vocazione spirituale.

2. I nuovi seg-menti

E’ stato già am-piamente spiegato che la domanda di ecoturismo in Ca-labria ha un’origine sia internazionale che nazionale. La domanda interna-zionale è minima ma con tassi di sviluppo e motiva-zioni di grande interesse; l’area di provenienza è centroeuropea e nordeuropea. La domanda nazionale è prevalentemente legata ai circuiti associativi (CAI, WWF) e ad operatori specializ-zati. In ascesa il segmento familiare e i gruppi scolastici nelle aree protette. Importante dal punto di vista del numero anche il segmento escursionistico regionale e meridionale13. In questa sede proveremo, invece, a presentare le caratteristiche di altri segmenti di domanda che potranno svilupparsi nel futuro.

2.1 Dal turismo religioso

al turismo spirituale

Le principali mete di turismo religioso in Eu-ropa, oltre alla “Città eterna” sono: Santiago di Compostela (Spagna) con 10 milioni di pellegri-ni stimati nel 2000, Lourdes (Francia) con 5 mi-lioni di pellegrini, e Fatima con 4 milioni e mez-zo di pellegrini. Seguono le destinazioni italiane di Assisi e Loreto con 4 milioni di pellegrini14. L’Italia, quindi, si caratterizza come il paese ri-cettivo più importante per quanto riguarda que-sto segmento, sia dal punto di vista quantitati-vo sia dal punto di vista della distribuzione della risorsa. L’evento del Giubileo ha poi consentito di mettere al centro dell’offerta complessiva del “sistema Italia” i beni culturali più direttamente collegati alla tematica religiosa: antichi cammi-ni, abbazie, monasteri. Il sistema d’offerta del turismo religioso è molto collegato alle carat-teristiche dell’offerta ricettiva tradizionale, cioè strutture ricettive alberghiere collocate all’in-terno o in prossimità dei centri di maggiore af-flusso, e strutture ricettive extralberghiere con

connotazione reli-giosa. Una compo-nente consistente di visitatori di una meta religiosa, in particolare se proveniente dal bacino di prossi-mità, è costituita dagli escursionisti: gruppi di pellegrini che raggiungono la destinazione per una visita giornaliera e non usufruiscono di servizi ricettivi. Il mezzo di trasporto utilizzato in pre-valenza è l’auto-bus, che consente

la massima flessibilità di orario e percorso, e quindi l’ottimizzazione del tempo e dei costi. La tipologia del viaggio è, quindi, prevalentemente di gruppo e gli organizzatori fanno riferimento ad associazioni d’ispirazione religiosa, comuni-tà parrocchiali ed ecclesiastiche, associazioni pro loco, enti locali. Sono presenti, e si stanno diffondendo, operatori specializzati nella orga-nizzazione di questo tipo d’offerta, d’estrazione laica e prettamente imprenditoriale o collegati con le strutture ecclesiastiche. Il turismo reli-gioso, generalmente definito “pellegrinaggio”, si può considerare un segmento tradizionale di of-ferta turistica, da sempre presente sul mercato, anche se con caratteristiche che sono mutate

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Santuario S. Francesco di

nel tempo, fino a farlo diventare un segmento importante per la programmazione turistica.

Oltre al turismo religioso, si è affermato in questi anni un nuovo segmento di domanda, dalle dimensioni quantitative sicuramente più ridotte, ma importante per le esigenze che esprime. Tale segmento si può definire di “turi-smo spirituale”, intendendo per spirituale quella ricerca interiore, comune ad ogni persona, laica o religiosa, che può avvenire all’interno di am-bienti vocati e collocati in situazioni naturali di particolare pregio. Il territorio italiano possiede anche in questo ambito un ricco, variegato e diffuso patrimonio di beni che possono costi-tuire il sistema di ospitalità per tale forma di turismo: conventi, monasteri, abbazie, certose, eremi, ritiri che fanno riferimento a diversi or-dini religiosi.

“Ogni ospite che bussa alla vo-stra porta accoglietelo come se fosse Cristo stesso”

San Benedetto

Molte strutture religiose, come un tempo, hanno ripreso a spalancare le porte delle pro-prie “foresterie” all’ospite. Gli ambienti d’acco-glienza sono oggi ricavati dalle aree destinate al noviziato o allo studentato, di ambienti di servizio, da nuove costruzioni edificate nei pressi della struttura. Le strutture sono in ge-nere “autogestite”, dai gruppi in quanto le co-munità monastiche sono in genere costituite da un numero di membri abbastanza ridotto per poter dedicare tempo alla gestione ricettiva. I componenti religiosi della comunità sono spesso disponibili ad “assistere” il novello pellegrino/

viandante nel suo soggiorno, illustrando gli aspetti storici e spirituali della vita comunitaria prefigurando un ruolo emergente di professio-nalità, una “guida” turistico – spirituale che accompagni il percorso di ricerca del viaggiato-re. Le possibilità di essere ospitati all’interno di queste strutture sono ampie per ogni tipologia di fruitore: singoli, famiglie, gruppi. Il soggior-no presso le strutture di accoglienza spirituale è generalmente settimanale, un tempo minimo per inserirsi nei “ritmi” della vita comunitaria, e segue un andamento stagionale: in inverno le foresterie sono chiuse a causa degli alti costi di riscaldamento che non riescono ancora ad esse-re coperti da un flusso sufficiente di visitatori.

Il periodo di maggiore richiesta è quello cor-rispondente alla Settimana Santa, per le ceri-monie che si svolgono e per il “clima” di grande coinvolgimento spirituale che comportano. I periodi estivi sono quelli di maggiore affluenza, anche perché le strutture di accoglienza spiri-tuale, essendo collocate in aree di grande pre-gio ambientale, soddisfano anche esigenze di conoscenza, scoperta e fruizione dell’ambiente. I prezzi, che in genere sono delle vere e pro-prie “offerte”, si attestano mediamente intorno ai 25 euro per persona, per un soggiorno che comprende vitto e alloggio. La caratteristica peculiare del soggiorno nelle strutture di ospi-talità spirituale è il rispetto delle regole della comunità, che si richiamano ad una concezione ecologica, modellata sul ciclo naturale: sveglia al sorgere del sole, consumo della colazione di buon ora, conclusione della giornata al tramon-to, cena e ritiro; rispetto rigido degli orari pre-visti per i pasti e rispetto del silenzio durante la consumazione. Anche se non costituisce ob-bligo, una delle attività che qualificano l’espe-

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Certosa di Serra San

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PROGETTO A.P.E.APPENNINO PARCO D’EUROPA

Sintesi progettuale

Il progetto APE, Appenino Parco d’Europa rappresenta un programma d’intervento su scala nazionale, applicato ad una serie di ambiti territoriali di tutta la catena Appenninica carat-terizzati da alti livelli di naturalità, con finalità rivolte alla realizzazione di una strategia complessiva di conservazione della natura e di valorizzazione degli ambiti naturali, culturali, storici e delle attività umane.

Progetto pilota della Regione Calabria

L’Appennino calabrese dal monachesimo al latifondo agrario. Una rete di monasteri, borghi e castelli per antichi e moderni viandanti.

Sintesi progettuale

Nell’ambito degli obiettivi e dell’ispirazione del progetto Ape, la Regione Calabria vuole pri-vilegiare i siti ed i percorsi che testimoniano la presenza monastica sul proprio territorio. I monasteri hanno svolto un ruolo importante nell’entroterra calabrese, assumendo il ruolo di traino delle piccole comunità locali circostanti, a volte nate in funzione della presenza della struttura religiosa, e costituendo per secoli il nodo di una maglia di vie di comunicazione, strade e sentieri su cui si spostarono incessantemente uomini e greggi, soldati e briganti.

Misure, ambiti d’intervento e azioni progettuali

- Itinerari storico culturali;

- Corridoi ecologici;

- Servizi territoriali;

- Formazione, informazione ed educazione ambientale;

- Sostegno alle attività produttive.

Interventi finanziati

Calabria Ultra nella Provincia di Catanzaro;

Itinerari storico-culturali ed educazione ambientale nella Provincia di Crotone;

Valorizzazione dell’area di S. Maria della Certosa di Serra S. Bruno e del Sentiero Frassati nella Provincia di Vibo Valentia.

Recupero della Chiesa di Santa Maria Odigitria e Monastero Basiliano nella Comunità Montana del Pollino; I percorsi di S. Nilo nella Comunità Montana Destra Crati; Costituzione di una sociatà d’area nella Comunità Montana della Sila Greca; Aree attrezzate informative e formazione degli operatori nella Comunità Montana della Media Valle Crati; Giardino natura-listico nella Comunità Montana delle Serre Cosentine; Riqualificazione dell’Abbazia Florense di S. Giovanni in Fiore nella Comunità Montana Silana; Itinerari naturalistici attrezzati e strutture complementari nella Comunità Montana dell’Aspromonte Orientale; Recupero e restauro d’itinerari storici nelle Comunità Montane dell’Alto Mesima e delle Serre.

Finanziamento

4.958 milioni di lire Delibera Cipe 01.02.2001

rienza di soggiorno monastico è la condivisione dei momenti di preghiera. Andar per Conventi è un piacere che incontra i favori di un numero crescente di persone di diversa età, cultura ed estrazione sociale, ed ha ri – attivato un siste-ma di ospitalità che ha origine in tempi lontani.

Questa forma di “turismo spirituale” riguar-da in particolare il territorio europeo, e l’Italia è una delle mete privilegiate per la tradizione mo-nastica e la ricchezza, conservazione, maesto-sità e posizionamento delle strutture. Si citano, a titolo di esempi, la Certosa di Pavia, l’Abbazia di Vallombrosa, il Convento de La Verna, l’Ere-mo di Camardoli, l’Abbazia di Montecassino, la Basilica Convento di S. Francesco d’Assisi15. In Calabria potrebbero qualificare e trainare l’of-ferta le aree in cui sono presenti importanti siti religiosi: il Santuario di S. Francesco di Paola, la Certosa di Serra S. Bruno, il Santuario della Madonna del Pettoruto, Il Santuario di Madonna delle Armi, il Santuario di Polsi, tra l’altro quasi tutte già tappe del Sentiero Italia. Oltre a tali siti di grande pregio e rinomanza, si potrebbe creare un sistema diffuso di fruizione del terri-torio ispirato al turismo spirituale, che recuperi antichi cammini, luoghi di meditazione, eremi, segni della tradizione spirituale locale. Questa consapevolezza si sta diffondendo fra i vari enti di programmazione del territorio, che comincia-no a promuovere la valorizzazione del patrimo-nio che fa riferimento ai bei culturali “minori” che costituiscono traccia delle esperienze di una religiosità diffusa, espressione del territorio di riferimento16.

A questo tema s’ispira anche il progetto pi-lota predisposto dalla Regione Calabria nell’am-bito del più ampio progetto A.P.E. (Appennino Parco d’Europa): “L’APPENNINO CALABRESE dal monachesimo al latifondo agrario (cfr. tav. di pag. 34).

Esperienze di “turismo spirituale” si erano manifestate anche a partire dagli anni ’60, con origine dei flussi nell’occidente industrializzato e destinazione in alcune aree dell’oriente: India, Nepal, Tibet. Alla base di queste esperienze vi era la stessa ispirazione alla ricerca di un equi-librio interiore, ma con un approccio orientato ideologicamente, ed una tendenza alla com-pleta estraniazione dal contesto sociale d’ap-partenenza. L’esperienza spirituale non veniva vissuta come un momento di riflessione sulla propria condizione di “uomo contemporaneo”, e di arricchimento proteso a “dare senso” alla propria quotidianità, bensì come radicale rifiuto dell’assetto sociale esistente per la costruzione di nuovi nuclei comunitari ispirati a religioni orientali oppure a nuove regole di convivenza, rispettose e coerenti con i cicli biologici.

2.2 Le esperienze new age

L’ispirazione di tali esperienze è stata in parte recuperata dal fenomeno della New Age che, a partire dalla nascita della Comunità di Findhorn in Scozia, si è sviluppato in tutto l’oc-cidente, interessando in modo trasversale quasi tutte le espressioni umane, dalla letteratura, alla musica, all’arte, all’economia. La New Age si può considerare un “fenomeno, una galassia, una costellazione di realtà disparate e tenute insieme da alcune idee forti, come, ad esem-pio, quella che sarebbe stata imminente una “nuova era” molto più positiva dei quella che l’umanità aveva attraversato precedentemente: un’età senza guerre, senza conflitti, senza ma-lattie”17.

Al di là degli aspetti filosofici o sociologici del fenomeno, quello che si vuole cogliere in que-sto contesto sono le tracce di una ricerca ricon-ducibile allo stesso bisogno di spiritualità che abbiamo finora incontrato. Il percorso di ricerca di spiritualità del fenomeno new age è ritmato dall’impiego archetipico dei quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco, che ripercorrono le prospettive culturali messe in atto dai nuovi consumi di tipi “spirituale”. Ognuno dei quattro elementi richiama possibili esperienza di ricerca che costituiscono il “sistema di offerta” di que-sto segmento di possibili fruitori.

All’aria sono collegate tutte quelle attività che propongono la possibilità di ricerca interio-re e meditazione, attraverso il movimento del corpo nello spazio, e le tecniche di respirazio-ne: yoga, biodanza, rebirthing, tantra. All’ac-qua sono collegate quelle attività che propon-gono la rigenerazione idroterapica, la scoperta di antichi ninfari, i viaggi di ricerca per mari e per fiumi, il benessere termale. Alla terra so-no collegate quelle attività che propongono il buon rapporto con la natura, attraverso la co-noscenza e la scoperta, il ripercorrere le rotte di pellegrini e viandanti, la coscienza ecologica, l’alimentazione sana e biologica, il rispetto dei ritmi naturali. Al fuoco sono collegate le attivi-tà di pirobazia, di medicina sciamanica: trager, shiatsu, fire–walking18.

Le esperienze di “turismo spirituale”, per le caratteristiche del segmento fruitore e le tipolo-gie di offerta, rientrano pienamente nell’ambito dell’ecoturismo anche perché si contrappongo-no in modo radicale alle tipologie di fruizione del “turismo di massa”, banale, massificato, po-co rispettoso dell’ambiente, delle culture locali, e della propria persona.

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2.3 Vivere slow

La tendenza ad affrontare la vita quotidia-na con ritmi più “ecologici” è oggi sempre più crescente e si diffonde in diversi ambiti della società, proponendo nuovi stili di vita ai quali seguono nuove possibili forme d’organizzazio-ne sociale e tipologia di consumi. Si è partiti dal pionieristico Slow Food, che negli anni ’80 si contrapponeva ai modelli dominanti dell’ali-mentazione “fast” lanciando un messaggio che è divenuto nel corso del tempo di grande forza culturale e che è andato oltre la battaglia per salvaguardare la cultura alimentare del nostro paese.

Oggi si valorizza la “lentezza” per trovare il “giusto rimo della vita”19. La “lentezza” è un tema diffuso, che fa riferimento al ripensa-mento del nostro modo di vivere e “si riconosce

dalla volontà di non accelerare i tempi, di non lasciarsi mettere fretta, ma anche di aumenta-re la nostra capacità di accogliere il mondo e di non dimenticarsi di noi stessi strada facen-do”20. Vivere slow è la nuova proposta, che ha due orientamenti prevalenti: un recupero dei ritmi, degli stili di vita, dei contesti di socializ-zazione del passato, con un contenuto per certi aspetti nostalgico e conservatore; un nuovo modello di vita che colga fino in fondo le op-portunità della rivoluzione telematica in termini di ripensamento dei tempi e luoghi di vita e di lavoro.

In questo contesto, si presume ci possa es-sere una maggiore attenzione per quelle aree interne, rurali e montane, in cui si vive ancora seguendo i ritmi della società del passato. Tali aree potranno essere scelte come mete di de-stinazione turistica, per soggiorni mediamente

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L’INTERNATIONAL 3 DAYS MTB-O 2002La tre giorni internazionale di Mountain Bike – Orienteering

Area territoriale interessata: Monti Reventino – Tiriolo – Mancuso

Periodo di svolgimento: 25 aprile – 1 maggio 2002

Eventi sportivi: Gare di Orienteering, Mountain Bike Orienteering(MTB O), Corsa d’Orien-tamento nei boschi (CO) e, in notturna, nei Centri Storici (Park O), minicorsi di avvicina-mento agli sport di orientamento con piccole gare (Training O);

Partecipanti: 350 atleti di cui 60% italiani e 40% stranieri

Impatto territoriale previsto600 presenze turistiche giornaliere, di cui 400 nelle strutture ricettive del territorio, per sei giorni. 10.000 presenze in sei giorni nell’area Expo.

Risultati attesiRealizzazione di altri eventi entro l’anno 2002 (Coppa Italia e Campionati regionali)Candidatura dell’area per lo svolgimento dei Campionati del mondo nel 2004 – 2005

OrganizzazioneAssociazione Internazionale 3 Days Orienteering appositamente costituita da Orienteering Club Alonte, Orienteering Club ”Nonsolomare”.

Partenariato di sostegno Regione CalabriaProvincia di CatanzaroComunità Montana dei Monti Reventino – Tiriolo – MancusoFederazione Italiana Sport di Orientamento (FISO)Azienda Forestale Regionale (Afor)Consorzio SmartouristAssociazione Loisir

Gruppo operativoPoem s.r.l.Coop. NonsolomareD&D Comunication

più lunghi degli attuali pacchetti “cinquepiùdue” o per soggiorni ricorrenti, quali week end e “ponti festivi”. Una tendenza parallela potrebbe poi essere quella legata al mercato immobiliare, in quanto emerge la disponibilità all’acquisto di unità immobiliari, in particolare nei piccoli bor-ghi prossimi ai centri urbani, per garantirsi un maggiore radicamento con la comunità locale, fino al possibile trasferimento di residenza dalla città verso queste destinazioni21. Occorrerà, quindi, assecondare queste tendenze, ade-guando anche il sistema di organizzazione com-plessiva del territorio: favorendo, ad esempio, la mobilità lenta, riqualificando il patrimonio immobiliare; adeguando i ritmi delle giornate del visitatore; dando più spazio alla socialità; favorendo l’interazione con la comunità locale; creando le condizioni per l’allungamento del-la permanenza nella stessa località. Alle città slow22 dovranno seguire i distretti slow, coin-volgendo il territorio in questa nuova organizza-zione dei tempi e degli spazi.

2.4 Il turismo ecosportivo

Le attività di movimento costituiscono una componente fondamentale del prodotto eco-turistico, fra queste alcune si caratterizzano

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Escursione didattica

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3.0 Impresa e professioni

L’ecoturismo è un settore capace di generare nuova occupazione con bassi investimenti e far emergere nuovi profili professionali all’interno del mercato del lavoro. Il settore rientra pie-namente nell’ambito dei “nuovi bacini di impie-go”24, che soddisfano una domanda espressa e latente di “turismo qualificato”25, coerente con orientamenti e stili di vita improntati a modelli di sostenibilità ambientale.

Fra le imprese di ecoturismo presenti nella regione Calabria, possiamo far rientrare tutte quelle che si occupano di turismo ed educazio-ne ambientale, che costituiscono l’esperienza più solida ed interessante, e l’emergente circui-to di ospitalità all’interno di aziende agrituristi-che “biologiche”.

I casi presentati nell’ambito di questo qua-derno26 sono abbastanza rappresentativi del-l’universo delle imprese di ecoturismo calabrese e sostanzialmente confermano quanto emerso da analoghe ricerche locali27 e nazionali28.

3.1 L’impresa ecoturistica in Calabria

Possiamo distinguere due fasi che hanno portato alla nascita dell’impresa ecoturistica in Calabria: una prima fase “pioneristica” (risale alla fine degli anni ‘80), in cui l’impresa, esclu-sivamente cooperativa, nasce in continuità/integrazione con il diffondersi dell’associazio-nismo ambientale ed escursionistico. In que-sto periodo le imprese di ecoturismo nascono intorno ad esperienze di associazionismo attivo, orientato alla fruizione della risorsa naturale, oltre che alla denuncia delle politiche di abu-sivismo e sfruttamento della risorsa naturale. Le cooperative sono collegate con le associa-zioni ambientaliste delle quali costituiscono il “braccio operativo”. Le Associazioni ambienta-liste, che hanno una organizzazione nazionale, garantiscono anche un circuito di visibilità e canale di vendita del prodotto. Una seconda fase (dalla metà degli anni ’90), coincide con lo sviluppo del prodotto ecoturistico. In questo periodo le imprese nascono in seguito ad una considerazione sulle opportunità di mercato, legate alla nascita dei Parchi Nazionali, alla crescita del settore nelle regioni dell’Italia cen-trale e settentrionale. Per questo motivo sono risultate importanti le attività di orientamento e accompagnamento organizzate per la nascita di nuova imprenditorialità giovanile nel settore ecoturistico, nell’ambito di progetti di svilup-po locale finanziati dall’Unione Europea29; le attività di programmazione dei nuovi Parchi

Nazionali30 che hanno fatto aumentare la con-sapevolezza delle opportunità del settore; gli incentivi messi a disposizione dalle diverse nor-mative per lo start up d’impresa.

Tale differenziazione risulta importante per-ché determina due modi di vivere ed organiz-zare l’impresa ecoturistica che, ancora oggi,

potrebbero entrare in conflitto.

3.2 Le attività

Le imprese di ecoturismo propongono attività integrate di guida per escursioni naturalistiche, gestione di rifugi ed ostelli, educazione ambien-tale. In effetti l’attività prevalente proposta e venduta è stata, finora, quella di guida per escursioni naturalistiche. Tale prodotto risulta essere quello più qualificato del settore e an-che quello più diversificato: le escursioni sono proposte in diversi ambienti, con diverso conte-nuto, con diverse tipologie di clientela. L’escur-sione costituisce l’elemento qualificante del pacchetto e quello interamente gestito dall’im-presa ecoturistica. La proposta escursionistica delle imprese ecoturistiche calabresi, è sempre stata orientata, prevalentemente, al segmento turistico. Solo da qualche anno, in corrispon-denza all’emergere del mercato locale, le im-prese di ecoturismo stanno qualificando i propri servizi nel settore dell’educazione ambientale, in particolare proponendo l’escursione come momento di conoscenza del territorio. Questa caratteristica è di grande interesse, in quanto segna una discontinuità con le esperienze di impresa ecoturistica a livello nazionale, nate e sviluppatesi prevalentemente intorno ai servizi di educazione ambientale, quindi all’interno di un mercato prevalentemente locale e mediato dall’intervento pubblico31. Ad alimentare le ca-ratteristiche della Calabria come “destinazione ecoturistica” sono stati alcuni elementi che pos-sono ancora oggi costituire un “vantaggio com-petitivo” a livello nazionale: il posizionamento geografico e le caratteristiche “wilderness” di alcune aree naturali, il collegamento di molte imprese di ecoturismo con associazioni am-bientaliste nazionali, l’interesse per la Calabria da parte di alcuni grossi operatori associativi e tour operator specializzati tedeschi, l’interesse di scoperta dell’appennino meridionale da parte delle sezioni alpine del nord Italia, in genere fruitrici di aree montane prossime alle aree ur-bane di provenienza. Queste circostanze hanno consentito di attivare un flusso di ecoturisti nel-la regione che ha fatto crescere il settore.

Oltre alle attività di servizio, molte imprese gestiscono una struttura ricettiva extralberghie-

ra (rifugio montano o ostello della gioventù). Le strutture sono utilizzate per finalità di ospita-lità, spesso assente nelle aree in cui si opera, e come centri di educazione e divulgazione ambientale. La gestione della struttura assicu-ra continuità operativa e migliori performance aziendali, anche perché, in questa fase, si trat-ta prevalentemente di una gestione affidata agli stessi operatori dei servizi di ecoturismo. Inoltre, la gestione delle strutture ricettive, consente di elaborare pacchetti turistici inte-grati, dando corpo a proposte autosufficienti e competitive dal punto di vista del prezzo. Le imprese che attualmente non gestiscono strutture, sono interessate a farlo e lavorano per identificare la tipologia di struttura che può soddisfare al massimo le proprie aspettative.

Le proposte ecoturistiche e le attività delle imprese calabresi sono ancora prevalentemente caratterizzate da finalità di fruizione naturalisti-ca, in particolare delle aree di maggiore pregio ambientale dei Parchi Nazionali. Solo da qual-che tempo le attività si stanno diversificando e qualificando con proposte di conoscenza della “cultura materiale” del territorio, con una dif-fusione delle attività nelle aree collinari e nei borghi storici. Si tratta di un adeguamento che tiene conto degli orientamenti della domanda e che trova riscontro nell’interesse del settore agrituristico ad integrare la propria offerta con qualificati servizi di scoperta del territorio. Si

denota quindi una certa attenzione e flessibilità delle imprese a cogliere le opportunità del mer-cato, alla quale però spesso non corrisponde la definizione di prodotti duraturi. L’impresa eco-turistica si muove, insomma, “a tutto campo” assumendo come obiettivo il consolidamento delle proprie posizioni più che la crescita e l’in-serimento in altri ambiti operativi. Rendere tali

prodotti duraturi, vuol dire, infatti, impegnare risorse umane (spesso da riqualificare) e finan-ziarie che sono invece utilizzate per i prodotti “classici”.

Contrariamente a quanto avviene nelle re-gioni del centro–nord Italia, in cui l’impresa ecoturistica si sviluppa su una committenza prevalentemente pubblica e con modalità di concessione dei servizi che generano mec-canismi di forte concorrenzialità32, l’impresa ecoturistica opera in calabria prevalentemente sul libero mercato, vendendo i propri prodotti a gruppi provenienti dal settore associativo33. Ciò non vuol dire che l’impresa operi solo sul mercato “privato” senza accedere a risorse pub-bliche. Da qualche anno, infatti, il settore pub-blico ha cominciato a favorire la realizzazione di attività di educazione ambientale e di scoperta dei territori delle aree interne da parte di scola-ri e studenti, attraverso la concessione di con-tributi agli istituti scolastici, su presentazione di progetti. In particolare, già da due anni vengo-no pubblicati: un bando da parte dell’Assesso-rato all’Ambiente regionale che finanzia progetti di “informazione e divulgazione ambientale a scuole dell’obbligo e medie superiori attive sul territorio calabrese” e una circolare dal parte dell’Assessorato al Turismo per la erogazione di contributi alle istituzioni scolastiche pubbli-che e private, presenti sul territorio nazionale, che organizzano gite scolastiche presso località montane della regione calabria, usufruendo dei servizi offerti dalle aziende alberghiere e della ristorazione ricadenti nei comuni indicati in un apposito elenco.

Nel primo caso le imprese di ecoturismo realizzano progetti in collaborazione con le istituzioni scolastiche e contribuiscono alla rea-lizzazione degli stessi, utilizzando le modalità tipiche dei progetti di educazione ambientale. L’accesso alle risorse messe a disposizione avviene con l’approvazione di progetti, in cui prevalgono gli aspetti di qualità della progetta-zione, di raccordo con il territorio, di congruità economico – finanziaria della proposta. Il mec-canismo selettivo spinge quindi alla concorren-zialità fra istituzioni e territori, su criteri di “not price competition”, valorizzando la proposta complessiva.

Nel secondo caso risulta più difficile l’inse-rimento di servizi che qualifichino il soggiorno, in quanto i contributi sono erogati solo per le spese di trasporto, vitto e alloggio. In questo caso la misura sembra più orientata al soste-gno delle aziende alberghiere, di ristorazione e di trasporto che allo sviluppo del turismo scola-stico montano, se si considera che le attività di servizio, oltre a costituire l’elemento che quali-

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Materiale didat-

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REGIONE CALABRIA - ASSESSORATO AL TURISMO

INIZIATIVE PER IL TURISMO SCOLASTICO MONTANOFinalità: Promuovere il turismo montano calabrese attraverso l’organizzazione di gite scolastiche.

Soggetti beneficiari: Istituti scolastici pubblici e privati (se legalmente riconosciuti o equiparati).

Interventi contributivi1. Spese di soggiorno: riferite a gite scolastiche che prevedono almeno due pernottamenti, il contributo è fissato

in lire 25.000 al giorno per pensione completa per ogni singola persona e comunque per un gruppo composto da non meno di 20 persone, compresi due accompagnatori. Per tale ipotesi il contributo massimo erogabile è di lire 15.000.000 per ogni istituto scolastico.

Riferite a gite senza pernottamento, il contributo è fissato in lire 10.000 per ogni singola persona sul costo del pranzo e comunque per un gruppo composto da non meno di 20 persone compresi n. 2 accompagnatori. Per tale ipotesi il contributo massimo erogabile è di lire 2.000.000 per ogni istituto scolastico.

2. Spese di trasporto: riferire a gite scolastiche organizzate da istituti scolastici presenti sul territorio cala-brese, è fissato un contributo pari a lire 1.500 per chilometro percorso con partenza e ritorno dal luogo di residenza della Scuola interessata e con un limite massimo di lire 3.000.000.

Riferite a gite scolastiche organizzate in Calabria da istituti scolastici non calabresi, è fissato un contributo pari a lire 1.000 per chilometro percorso con partenza e ritorno dal luogo di residenza della Scuola interessata e con un limite massimo di lire 5.000.000.

I contributi di cui alle lettere a) e b) del punto 1) sono cumulabili con i contributi di cui alle lettere a) e b) del punto 2).

Modalità di concessione dei contributiPresentazione della richiesta all’Assessorato al Turismo, corredata da breve relazione illustrativa del pro-

gramma di viaggio con l’indicazione dei giorni di durata della gita, del numero dei partecipanti, delle località di soggiorno, delle aziende alberghiere e ristorative prescelte, non ché la indicazione del soggetto, legalmente abilitato, a cui è stata affidata l’organizzazione della gita. I contributi sono erogati adottando il criterio della precedenza in base alla data di presentazione delle istanze, a rendiconto delle spese sostenute.

Comuni Montani interessati: vedi nota 36.

Fonte normativa

REGIONE CALABRIAASSESSORATO ALL’AMBIENTE

CATANZARO LIDO

Bando per l’affidamento di progetti di informazione e divulgazione ambientale a scuole dell’obbligo e medie superiori attive sul territorio calabrese.

L’Assessorato all’Ambiente della Regione Calabria, al fine di sensibilizzare i giovani e l’intera co-munità locale alle problematiche ambientali, invita le Scuole dell’Obbligo e medie superiori attive sul territorio calabrese, a presentare, entro quindici giorni dalla data di pubblicazione sul B.U.R. della Regione Calabria, un progetto educativo e di diffusione in tema ambientale, per la compren-sione dei valori e dei rischi all’interno del territorio regionale e per l’avvio di processi di sviluppo sostenibile. Tale progetto, che potrà essere svolto in collaborazione con associazioni culturali e ambientaliste, dovrà riportare:

- ricerca sul territorio di riferimento, mediante indagini documentali e sul campo, rilevamenti fotografici;

- divulgazione dei risultati della ricerca mediante acquisizione o produzione di materiale biblio-grafico, cinematografico, videoregistrato, quaderni tematici sulla flora e sulla fauna, presenti in Calabria e sui percorsi naturalistici più significativi, mostre e convegni con le comunità locali, seminari d’insegnamento e di sensibilizzazione delle proprie comunità, anche attraverso la utilizzazione di supporti informatici;

I progetti dovranno indicare la metodologia perseguita, gli obiettivi specifici, le modalità di realizzazione, nonché contenere anche un piano finanziario dettagliato.

I progetti presentati saranno valutati da apposita Commissione e dalla stessa selezionati.

fica qualunque soggiorno turistico, risultano in-dispensabili per l’offerta destinata al segmento scolastico34.

La continuità occupazionale nelle imprese ecoturistiche viene inoltre assicurata anche attraverso l’adesione a progetti formativi, di promozione, di sviluppo locale35. Nell’ambito di tali progetti si spende la propria esperienza e conoscenza del settore e del territorio per for-mare e accompagnare nuovi aspiranti operatori di ecoturismo, per definire proposte di ecoturi-smo sul territorio, per creare reti territoriali in-tegrate di offerta. Con queste attività si accede a risorse pubbliche, destinate allo sviluppo del territorio, provenienti in particolare dalla nor-mativa comunitaria, che consentono di poter operare in periodo di basso afflusso turistico. Le modalità operative di tali attività sono gene-ralmente quelle della consulenza ma, a volte, diventano quelle della realizzazione di veri e propri package di servizi e soggiorni, in conti-nuità con l’offerta tipica dall’impresa. E’ il caso della realizzazione di moduli formativi che han-no contenuto analogo ai moduli di educazione ambientale, di attività di conoscenza del terri-torio realizzate all’interno di progetti formativi, di “stage” aziendali presso le strutture gestite, di organizzazione e realizzazione di soggiorni per gruppi nell’ambito di scambi transnazionali di enti organizzatori di progetti europei, di or-ganizzazione di seminari, conferenze, attività divulgative.

3.3 Dimensione e operatività

Le imprese di ecoturismo in Calabria pos-sono essere considerate di piccola dimensio-ne, con un numero minimo di soci. In genere, all’interno della cooperativa sono impegnati, a tempo pieno, un numero di soci non superiore a 4 che assicurano il funzionamento della strut-tura e la continuità operativa. Altri soci assi-curano prestazioni con discontinuità e diverse tipologie di rapporto contrattuale (prestazioni occasionali, consulenze professionali), in rela-zione alle esigenze e cicli operativi stagionali. Si tratta generalmente di professionisti che, oltre a collaborare con le imprese, operano anche sul libero mercato. Questa ottimizzazione delle prestazioni, riduce in parte la debole posizione delle imprese sul mercato, che non consente di garantire continuità occupazionale a tutti i so-ci. Una tipologia di impresa recentemente nata nell’ambito del settore ecoturistico è la piccola società cooperativa, che è risuscita a creare una corrispondenza piena fra il mercato dell’im-

presa e l’occupazione dei propri soci37. Il fatturato delle imprese di ecoturismo cala-

brese è al di sotto dei 500 milioni che risultano essere l’obiettivo di fatturato per il prossimo futuro, in quanto corrisponderebbe alle esigen-ze di salvaguardia e crescita occupazionale.

Il territorio nell’ambito del quale operano le imprese di ecoturismo fa riferimento ad un bacino omogeneo che possiede alcune carat-teristiche di pregio ambientale o culturale. In genere il territorio coincide con i confini ammi-nistrativi di un Parco Nazionale o di una Comu-nità Montana. L’impresa ecoturistica si qualifica quindi per il suo radicamento territoriale che rappresenta un punto di forza nella presenta-zione dei servizi. La conoscenza approfondita del territorio, il rapporto con la popolazione lo-cale, l’inserimento nella rete di relazioni sociali del territorio di riferimento costituisce sicura-mente un elemento di qualità coerente con le peculiarità del prodotto ecoturistico. In effetti, i confini dell’ambito operativo sono anche de-terminati dall’esigenza di gestire un sistema di relazioni istituzionali finalizzata ad acquisire nuove commesse: istituzioni scolastiche, co-munità montane, ente Parco. Per questi stessi motivi, le imprese tendono a posizionarsi sia sul punto di domanda, che corrisponde all’area urbana più prossima o alla località turistica più frequentata, sia sul punto offerta, con le proprie strutture ricettive o con punti di informazione e divulgazione.

L’impresa ecoturistica è orientata quindi ad aderire a sistemi di offerta territoriale, in quan-to necessario per la qualità del proprio prodotto e per garantirsi continuità operativa. La ten-denza collaborativa si esprime molto bene con le istituzioni pubbliche, il settore propriamente turistico, agricolo ed artigianale, con cui si cer-ca di definire prodotti che esprimano il meglio del territorio. All’interno dello stesso settore ecoturistico prevale, invece, una tendenza com-petitiva, in particolare nell’ambito dello stesso territorio di riferimento. Sembra che l’aspirazio-ne di ogni impresa sia quella di essere l’unico operatore che qualifica il settore ecoturistico in un determinato territorio, al fine di intercettare ogni possibile occasione di mercato.

I problemi di competizione sono alimentati anche dalla presenza dell’associazionismo am-bientale. Nel settore dell’ecoturismo, infatti, di enorme importanza è il ruolo dei consumatori associati, afferenti ad associazioni ambienta-liste ed escursioniste come WWF, Lega Am-biente, TCI, CTS, ma anche CAI, ARCI o as-sociazioni minori importanti sui territori locali, che assumono il ruolo di operatori turistici e di educazione ambientale, e spesso anche di

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gestori di strutture di ospitalità. La presenza dell’associazionismo è interpretata dagli opera-tori come fattore di disturbo al corretto svolgi-mento dell’attività professionalmente svolta, e come temibile concorrenza nei rapporti con le istituzioni, in particolare nell’area ambientale (convenzioni, appalti, accreditamenti). Tale pre-senza potrebbe essere invece valorizzata come una qualificata modalità di socializzazione della pratica di ecoturismo, di sensibilizzazione della domanda, di sperimentazione di nuove forme di cittadinanza e di ricollocazione del consumo turistico nell’area della scelta motivata. Nel mercato globalizzato, del resto, le dinamiche di produzione - distribuzione - consumo non sono ormai più quelle indicate nei manuali di tecnica turistica38.

3.4 L’organizzazione

L’organizzazione delle imprese di ecoturi-smo calabrese sta cambiando. Finora il modello prevalente era quello dell’èquipe operativa che si occupa dell’intero ciclo di produzione, dalla progettazione alla realizzazione della propo-sta turistica o di educazione ambientale. Ciò è stato possibile fino a quando si è lavorato con pochi prodotti da presentare a segmenti quasi esclusivi. La crescita del settore ecoturistico

non consente più di adottare questa modalità operativa, in quanto la dinamica concorrenzia-le comporta una continua innovazione di pro-dotto39 da destinare a segmenti diversi, una maggiore capacità di gestione manageriale, una capacità di rapportarsi con le dinamiche del territorio, per progettare interventi e accedere a risorse pubbliche. L’impresa ecoturistica, che si è sempre caratterizzata come organizzazione professionale di tipo orizzontale, comincia oggi a specializzare le proprie funzioni e strutturarsi in aree operative. Gli operatori che in questi anni hanno accompagnato turisti e scolari, pre-sentando le caratteristiche della natura calabre-se, devono oggi assolvere alle funzioni di pro-gettazione, di pubbliche relazioni, di marketing. Le figure professionali di guida cominciano a specializzarsi almeno sulle due macro aree ope-rative di maggiore importanza: l’area turistica e quella dell’educazione e della divulgazione ambientale.

Per la gestione delle strutture di accoglienza si comincia a pensare a gestioni specializzate che possano aumentare gli standard del sog-giorno complessivo, qualificando il livello di ospitalità e valorizzando i piaceri della “buona tavola”.

Le competenze finora acquisite “sul campo” non sono più sufficienti per comporre proposte orientate ai diversi segmenti di domanda. In questa situazione diventa strategica la forma-zione finalizzata all’inserimento di nuove figure professionali e alla qualificazione degli operatori sulle nuove funzioni.3.5 La sfida associativa

L’associazionismo di settore è rappresentato oggi dall’Associazione Loisir alla quale aderi-scono undici strutture40. L’adesione di tutti gli operatori coinvolti nelle iniziative del progetto Loisir è avvenuta nel 1999, dopo una serie di incontri che hanno fatto superare molte resi-stenze alla collaborazione. Le esigenze che si riteneva dover soddisfare erano legate alla pic-cola dimensione delle imprese, alla necessità di proporsi unitariamente, oltre che di effettuare economie di produzione e commercializzazione, di garantire un supporto continuo allo sviluppo delle imprese associate, in particolare attraver-so la formazione e qualificazione delle risorse umane.

Si è scelta una formula operativa molto fles-sibile, una “associazione di marchio” finalizzata alla promozione dei propri prodotti (strumenti unitari di promozione quali cataloghi, depliant, partecipazione a fiere eccetera) e che punta al-la certificazione di “qualità” ecologica o per lo meno all’adozione di protocolli operativi comuni

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Loisir alla Fiera del

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o di codici deontologici, etici, di buone prassi, necessari per le caratteristiche dell’impresa ecoturistica, che svolge attività in aree a par-ticolare rilevanza ambientale, che si rivolge a particolari soggetti sociali (bambini, studenti), e che svolge attività con particolari risvolti edu-cativi e preventivi. Con tale scelta si è intenso privilegiare una forma fortemente flessibile di aggregazione, basata sulla ricerca di strategie comuni e standard di qualità, sulla costruzione di proposte unitarie per il sostegno all’attività di commercializzazione, sulla presenza del mar-chio per l’identificazione sul mercato, anche a livello di qualità dell’offerta. Per il futuro è pre-vista l’organizzazione associata di un servizio di booking attraverso l’adozione di un numero verde e la migliore utilizzazione del sito Inter-net.

Il rapporto fra gli aderenti è impostato quasi esclusivamente sull’adesione a progetti specifi-ci, all’interno dei quali ogni aderente trova for-me diversificare di partecipazione.

L’Associazione Loisir ha poi affidato la ge-stione di un Centro Servizi ad una struttura socia qualificata41 che, assumendone il rischio d’impresa, ha il compito di “monitorare” il siste-ma–rete identificando di volta in volta i servizi più opportuni da offrire ed elaborare appositi progetti. Il Centro Servizi garantisce attività di supporto allo sviluppo imprenditoriale quali

la formazione continua, l’analisi dei mercati, la consulenza per i finanziamenti, oltre che ap-procci integrati per soluzioni organizzative e innovazione tecnologica, la progettazione di interventi di sviluppo locale. Nell’ambito dell’as-sociazione si potranno comunque sviluppare, se necessarie, ulteriori forme di aggregazione, più o meno flessibili, utili per particolari segmenti di offerta (franchising per le strutture di ospita-lità, rete punti informativi), far nascere nuove aziende collaterali di servizio (tour operator), strutture associative di consumo (Clubs).

Il protocollo di adesione all’Associazione Loisir prevede il rispetto delle seguenti regole minimali:

a) L’utilizzazione di figure professionali adegua-tamente formate e riconosciute, in ogni fase di erogazione dei servizi;

b) il rispetto e il riconoscimento delle professio-nalità locali, in ogni area territoriale;

c) il sostegno e la diffusione dei prodotti in “re-te”;

d) l’utilizzazione, la qualificazione e l’incremen-to delle risorse della “rete” (figure professio-nali, posti letto, itinerari, servizi eccetera);

e) la standardizzazione delle proposte e l’ade-guamento dei prezzi;

Natura protetta: rappresenta l’integrazione con le attività di salvaguardia ambientale, tutela del territorio,

divulgazione e scoperta, protezione della fauna, anche attraverso il coinvolgimento dell’as-sociazionismo, volontariato ambientale e della sperimentazione di campi natura.

Ecoland: integrazione con il territorio rurale, artigianato, agricoltura tipica, folklore e tradizioni,

strade del vino e dei sapori, eccetera. Il territorio ecologico.Oasi di benessere psicofisico: integrazione con le attività di fruizione dei beni culturali che fanno riferimento al patrimo-

nio ecclesiastico e con le tradizioni locali ispirati alla religiosità popolare. Integrazione con le attività di benessere fisico delle aree termali.

Natura in movimento: Integrazione con le attività di benessere fisico, con l’offerta di servizi sportivi, anche nelle

aree urbane. Sport come avventura in una natura da vivere.L’altracalabria: integrazione con l’offerta turistica classica, in particolare balneare, per far conoscere i trat-

ti essenziali di natura, cultura e tradizioni, arte calabrese.I Parchi Letterari: integrazione con l’offerta turistica culturale che valorizza i territori raccontati dagli scrittori

locali o narrati dai viaggiatori stranieri ospiti della nostra regione dall’epoca del Gran Tour.

Ecoturismo sociale: turismo per tutti e per tutta la vita. Integrazione con le politiche sociali, di sviluppo umano

e socializzazione.

P E R C O R S I D I S V I L U P P O D E L L ’ E C O T U R I S M O I N C A L A B R I A

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f) la standardizzazione degli strumenti e moda-lità di promozione dei singoli prodotti;

g) l’identificazione di procedure per la realizza-zione di proposte comuni (utilizzo di risorse, economie di rete, compensi eccetera).

L’associazione Loisir rappresenta un tenta-tivo di accompagnare la crescita delle imprese di ecoturismo, fornendo un equilibrato sostegno volto a far maturare definitivamente la consa-pevolezza dell’adozione di strategie operative associative, le uniche che possono consentire un posizionamento sul mercato nazionale e in-ternazionale.4. Nuove imprese e nuove professioni

L’analisi fin qui condotta ha fatto emergere alcuni elementi interessanti per capire la situa-zione del mercato:

- L’ecoturismo soddisfa una domanda diffusa e diversificata di turismo di qualità in cre-scita;

- La Calabria possiede le risorse naturali, umane e culturali per poter soddisfare tale domanda;

- Attualmente, il sistema delle imprese ca-labresi propone quasi esclusivamente una offerta di turismo ambientale ed escursioni-sta, segmento storico dell’ecoturismo.

In questo contesto emergono quindi op-portunità interessanti per la nascita di nuove imprese e per l’inserimento di nuovi profili professionali. Le nuove iniziative troverebbero spazio nelle attività di gestione ricettiva ex-tralberghiera, nella gestione di servizi turistici, nella gestione di servizi e centri di educazione ambientale, nella gestione di servizi e centri per il benessere psicofisico, nella programma-zione turistica e nel marketing.

Tali iniziative dovrebbero comunque essere inserite in contesti territoriali orientati allo svi-luppo ecocompatibile, ed integrarsi in uno dei percorsi di sviluppo sintetizzati nello schema seguente.

Nell’ambito di tale offerta troverebbero pos-sibilità occupazionale, nuove figure e compe-tenze professionali, da collocare nelle aree qui di seguito esposte.

MANAGEMENT

Profilo Manager impresa ecoturistica

Competenze

Gestione efficiente dell’impresa ecoturisti-ca, prevalentemente cooperativa, attraver-so l’ottimizzazione delle risorse economico – finanziarie, una qualificata gestione am-ministrativa, l’ottimizzazione della gestione degli operatori.

Profilo Operatore di ecoturismo

Competenze L’operatore di ecoturismo elabora i pro-

grammi complessivi di soggiorno e ne cura la promozione e commercializzazione pres-so i canali specializzati. In considerazione

del par-t i c o l a r e s e t t o r e , l’attività è condo t ta in stretto ra c co rdo con gli or-ganismi di pianifica-zione e di valorizza-zione della r i s o r s a ambienta-le.

R I C E T -T I V I TA’ ECOTU-RISTICA

Profili Gestori di rifugi escursionistici, strutture di

ospitalità religiosa, ostelli della gioventù, centri di educazione ambientale, sistemi di ricettività diffusa, B&B.

Competenze Le competenze sono prevalentemente

gestionali e di accoglienza. Le strutture ricettive extralberghiere citate hanno una organizzazione di gestione non complessa che può essere affidata ad un “gestore”, che assicura efficienza economico-gestio-nale e qualità dell’accoglienza. L’attività di “gestore” potrà essere esercitata all’interno dell’impresa ecoturistica oppure attraverso una gestione autonoma di strutture colloca-te lungo percorsi o in aree territoriali orga-nizzate in sistemi di offerta ecoturistica. Se la gestione riguarda strutture collocate in zone di alta montagna, il gestore dovrà es-

Operatori in aggiornamento

sere capace di assicurare anche funzioni di informazione, supporto logistico, assistenza e primo soccorso.

EDUCAZIONE AMBIENTALE

Profilo Progettista di interventi di educazione am-

bientale

Competenze- L’operatore progetta interventi di educazio-

ne ambientale, in relazione alle caratteristi-che dell’utenza target che, attualmente, si identifica con: bambini e ragazzi con finalità propriamente didattiche (progetti obietti-vo di istituzioni scolastiche o pubbliche in genere); bambini e ragazzi con finalità di animazione e ludico - ricreative; giovani, anziani, pubblico di addetti ai lavori per le iniziative di livello scientifico (convegni e seminari);

- studia le esigenze del target e l’approccio pedagogico;

- confeziona un pacchetto adeguato alle ca-ratteristiche della domanda;

- valuta i risultati, in collaborazione con altre figure professionali.

Profilo Operatore di educazione ambientale

Competenze Realizza interventi educativi e divulgativi

rivolti a diverse fasce di utenza, in parti-colare bambini e ragazzi. Nella fattispecie l’operatore organizza momenti di divulga-zione ed informazione, in particolare sul-le caratteristiche dei vari ambienti, sulla esigenza di protezione, sulla esigenza di mantenere l’equilibrio fra uomo e natura, attraverso la proposta di un corretto uso della risorsa. Le modalità operative s’identi-ficano con il campo scuola, realizzato prefe-ribilmente, all’interno di aree di particolare pregio ambientale; l’escursione naturalisti-ca; la presentazione di prodotti divulgativi multimediali (videocassette, diaproiezioni, eccetera); l’animazione naturalista; la pro-posta di attività convegnistiche e semina-riali.

ACCOMPAGNAMENTO

Profilo Guida turistica42 Il profilo di guida turistica nel corso degli

anni si è modificato ed è diventato molto complesso. Nel settore dell’ecoturismo sono emersi diversi profili di guida e accompa-gnatore che sono stati anche riconosciuti a livello di normativa regionale. La nostra

impressione è che si dovrebbe pensare alla certificazione della professione di guida tu-ristica attraverso percorsi di alta formazione o universitari (laurea breve), prevedendo un livello base che assicuri una formazione omogenea e qualificata a tutti gli operatori, in particolare nella conoscenza linguistica, storica e artistica della regione, di comuni-cazione, e una specializzazione successiva con l’approfondimento della conoscenza specifica del segmento d’offerta individua-to.

Nel settore dell’ecoturismo potremmo cosi individuare le seguenti specializzazioni:

Guida ambientale escursionistica: si ap-profondiscono gli elementi tecnici e turisti-

co-culturali dell’accompagnamento in am-bienti rurali e montani per far conoscere il paesaggio e le bellezze naturali, nonché gli aspetti storici, etnografici e topografici dei luoghi in cui si svolgono le escursioni. La guida conduce quindi il turista alla sco-perta del territorio nei suoi vari aspetti e a trarre informazioni ed elementi conoscitivi utili a cogliere le peculiarità dell’ambien-te naturale visitato anche in rapporto alla qualità della presenza umana che lo ca-ratterizza. A tale formazione si potrebbero aggiungere ulteriori qualificazioni, brevetti, certificazioni che stabiliscono le modalità di conduzione dell’attività di guida (a cavallo, in bicicletta), le tecniche di specializzazione (orienteering, canyoning, torrentismo, sci-alpinismo), le aree territoriali di maggiore

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competenze (rurali, montane, fluviali, umi-de, marine).

Guida del turismo spirituale: si approfondi-scono le conoscenze sul patrimonio spiritua-le della regione, costituito dalle emergenze storico artistiche (chiese, conventi, eremi), dalle tracce di spiritualità presenti sul terri-torio riconducibili alle presenze di tradizioni e culti delle diverse culture religiose che so-no state presenti nella regione, dalle diverse forme di religiosità popolare.

Guida ecogastronomica: si approfondiscono le conoscenze sul patrimonio enologico ed alimentare della regione, i prodotti tipici e le aree di produzione, le tecniche tradizio-nali di produzione, le aziende di produzione, i piatti tipici, i vini , i menù tradizionali. Il tutto in relazione alla storia della regione e delle aree sub regionali interessate, alle tradizioni della civiltà rurale, agli eventi che segnano i cicli delle produzioni rurali.

BENESSERE

Profili Figure professionali esperte in discipline

non tradizionali che stanno emergendo e/o consolidandosi con lo sviluppo del settore. Figure professionali che organizzano il si-stema di offerta di benessere psicofisico.

Competenze Delle discipline specifiche, fra le qua-

li si citano a titolo di esempio: biodanza, stretching, training autogeno, yoga, aroma-

Proposte turistiche

Trekking segmento Italia

Trekking segmento estero

Educazione ambientale

Campi ecologici estivi

Escursioni giornaliere seg-

mentolocale

Week end

Escursioni giornaliere seg-

mentoturistico

Soggiorni invernali

Soggiorni ecogastronomici

Soggiorni di turismo spirituale

Soggiorni di turismo ecospor-

tivo

Soggiorni ecoturismo scola-

Marzo

*

*

X

*

X

*

*

*

Aprile

*

X

X

X

*

*

X

*

*

*

Luglio

X

X

X

*

*

X

Oasi WWF - Cozzo del Pesco

terapia, meditazione, musicoterapia, tantra, trager, zen...ANIMAZIONE

Profilo Animatore ecologico

Competenze L’animazione ecologica rientra pienamente nelle attività di animazione socio culturale43. L’animatore ecologico applica le teorie e le tecniche dell’animazione socio-culturale alle temati-

che ambientali al fine di soddisfare le esigenze di socializzazione, di crescita equilibrata, di edu-cazione alla creatività. L’attività di animazione viene esercitata sia nell’area del benessere, con contenuti preventivi, di supporto ai processi di socializzazione, cognitivi, di crescita; sia nell’area del “disagio” con contenuti riabilitativi e d’integrazione sociale.

Conclusioni

Il settore ecoturistico può diventare una buona occasione di sviluppo e creazione di nuova occu-pazione. L’iniziativa imprenditoriale non è però sufficiente per far emergere definitivamente l’offerta. Le caratteristiche del prodotto ecoturistico chiamano in causa in modo determinate i soggetti di pro-grammazione e sviluppo del territorio. Iniziativa d’impresa e programmazione del territorio orientata alla sostenibilità ambientale dovranno quindi procedere insieme. La programmazione territoriale do-vrà creare quelle condizioni di contesto che consentono di poter proporre, in modo non estempora-neo, il prodotto ecoturistico calabrese: trasporti, accoglienza, salvaguardia e protezione ambientale, riqualificazione di siti ambientali e culturali.

L’iniziativa imprenditoriale dovrà qualificare i diversi sistemi territoriali di offerta con proposte originali che consentano di attivare flussi di clientela motivata, cercando di superare quelle difficoltà legate alla piccola dimensione delle imprese e alla continuità operativa.

Il superamento delle difficoltà di accesso e permanenza sul mercato potrà avvenire attraverso uno sviluppo delle politiche associative: a livello locale per costruire sistemi territoriali di offerta integrata e sostenere una competizione fra distretti ecoturistici; a livello regionale o nazionale per garantire economie di commercializzazione e visibilità al settore.

Le programmazione turistica dovrà infine seguire un ciclo operativo che tenga conto della stagio-nalità e sia capace di soddisfare ogni aspettativa della domanda e valorizzare tutte le componenti del territorio, garantendo al contempo continuità occupazionale (cfr. tabella su riportata).

NOTE

1. Buttiglieri P., 2001, pag. 9.2. Idem.3. Garrone R., 1993-1998.4. Aiello F. e Nisticò R., 2000.5. Le Breton D., 2001.6. Coelho P., 2001.7. In particolare con gli interventi del Piano Operativo Plurifondo ‘94–’99 e con le iniziative co-

munitarie Leader e Leader II.8. Il sistema R.O.T.I. è stato ideato e sperimentato da Sinergheia network s.r.l. di Salsomaggiore

(Pr).9. Diverse proposte di legge sono state presentate al Consiglio Regionale della Calabria per lo

sviluppo dell’attività di B&B. Sarebbe auspicabile l’approvazione di una legge regionale di rico-noscimento dei Centri di Educazione Ambientale (CEA).

10. B.u.r. Calabria n.102 del 3-11-2000. Gli undici progetti approvati in Calabria sono i seguenti: Strada dei sapori silani (Camigliatello - Cs), Strada dei sapori del Poro (Spilinga - VV), Stra-da dei sapori del medio tirreno cosentino (Paola - Cs), Strada dei sapori Cassiodorei (Staletti - Cz), Strada del vino, dei saperi e dei sapori (Torre Melissa - Kr), Strada del bosco e del vino (Soveria Mannelli - Cz), Strada del vino e dei sapori Valle Crati- Donnici (Savuto - Cs), Strada del vino e dei sapori di Lamezia (Lamezia Terme - Cz), Strada del vino e dei sapori del Pollino (Castrovillari - Cs), Strada del vino e dei sapori della Locride (Locri - Rc), La strada dei Nor-manni (Corigliano Calabro - Cs).

11. Parco Marino di Capo Rizzuto, Oasi WWF dell’Angitola e degli Scogli di Isca, Riserva naturale del Bacino di Tarsia e della Foce del Crati.

12. Si fa riferimento in particolare all’Oasi WWF degli Scogli di Isca a Belmonte Calabro.13. Capalbo M., capitolo “Loisir: la domanda ecoturistica emergente” in questo quaderno.14. Touring Club Italiano, Annuario del Turismo, 2000.15. Romanò C., 2001.16. L’Associazione Loisir aderisce al gruppo di partneriato promotore del programma CERTIS

(Centro Ecologico Regional per il turismo internazionale e spirituale) in corso di elaborazione.17. “Seduzioni di fine millennio. Dall’utopia all’individualismo” intervista a Ingrovine Massimo in

Lacche F., Goretti P., 1999.18. Lacche F., Goretti P.19. Sansot P., 1999.20. Idem pagg. 12,13.21. Meluzzi A., 2001.22. Cittaslow “le città del buon vivere” associa 36 località italiane città “dove abitare è una scelta

di qualità e la correttezza una filosofia di vita”.23. In particolare gli interventi previsti dalle leggi 285/98, 162/98 e 45/99.24. Le iniziative locali di sviluppo e occupazione, (sec 95/564) Unione Europea. Lussemburgo.

1995.25. Capalbo M., idem 13.26. Capalbo M., capitolo “L’offerta ecoturistica in rete:il caso Loisir” in questo quaderno.27. Fera M. P., tesi, a.a. 1998/99.28. Caldelli A. in n. 1, 2001.29. In particolare le iniziative comunitarie Leader II , Occupazione e Adapt e il progetto Loisir.30. Parco Nazionale del Pollino e Parco Nazionale dell’Aspromonte.31. Caldelli A., idem 28.32. Caldelli A., idem 28.33. In particolare sezioni del Club Alpino Italiano e WWF.34. Regione Lombardia/ Touring Club Italia “Indagine sul turismo scolastico in Italia e in Lombar-

dia” 1999.35. Progetti di formazione professionale relativa a profili emergenti del settore ecoturistico e pro-

getti di sviluppo locale che riguardano territori rurali e montani.36. PROVINCIA DI CATANZARO

- Zona della Piccola Sila e della fascia Presilana Comuni: Albi, Andali, Belcastro, Cerva, Cropani, Fossato Serralta, Magisano, Pentone, Petronà, Sellia, Sersale, Sorbo San Basile, Soveria Simeri, Taverna, Zagarise.

- Zona dei Monti Tiriolo, Reventino, Mancuso Comuni: Carlopoli, Cicala, Confluenti, Decollatura, Falerna,