Lecco Lezione 6. Didattica di base
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Transcript of Lecco Lezione 6. Didattica di base
Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanza Didattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti
Corso per docenti/operatori/volontari
Lecco
23 Gennaio 2012
Silvana Cantù
Materiali e strumenti per lo sviluppo di abilità e
competenze linguistico-comunicative
• Analisi e valutazione di materiali specifici
• Esempi di materiali differenziati per abilità,
livelli ed autenticità
Considerazioni preliminari
• La scelta dei materiali didattici per l’insegnamento di qualunque
disciplina è sempre stato un compito istituzionalmente rilevante e
affidato alla professionalità insegnante
• Il problema della scelta dei materiali afferisce all’ambito metodologico
• La ricchezza della produzione editoriale (in termini di prodotti cartacei
e multimediali) comporta un aumento considerevole delle suggestioni
pedagogiche e rende più complesso il processo di selezione
• E’ fondamentale acquisire indicatori e strumenti concettuali per
orientarsi consapevolmente nell’articolata offerta dei materiali didattici,
analizzarli e valutarli
Considerazioni preliminari
• Quadro di riferimento:
o La prospettiva teorica e le indicazioni del Framework europeo
o Le caratteristiche degli apprendenti (potenzialità, bisogni,
competenze linguistiche già presenti, motivazioni,…) e del
contesto didattico entro il quale si sviluppa ed è sollecitata la
competenza linguistico-comunicativa
• Il docente adotta, adatta, integra, crea materiali didattici
• Il docente-ricercatore non si può considerare il mero applicatore di
sillabi, sistemi didattici, metodologie, strumentazioni che originino
totalmente al di fuori della propria realtà (Vedovelli,2002)
• Il materiale didattico funge da strumento di comunicazione tra i vari
elementi dell’atto didattico: studente, docente, disciplina (lingua e
cultura d’arrivo). La scelta delle modalità di comunicazione
qualifica quale tipo di atto didattico si intenda realizzare: in presenza,
in rete, frontale, cooperativo, ecc.
Il ruolo del docente fra teoria e prassi
“In una metodologia comunicativa l’insegnante ha due ruoli principali. Il
primo consiste nel facilitare i processi comunicativi tra tutti
partecipanti della classe e tra i partecipanti, le varie attività e i testi
proposti. Il secondo ruolo consiste nel fungere da partecipante
interdipendente all’interno del gruppo di apprendimento-insegnamento.
[…]
Questi ruoli implicano un insieme di ruoli secondari: innanzitutto
l’insegnante è un organizzatore delle risorse a disposizione ed una
risorsa egli stesso. In secondo luogo è una guida nelle procedure ed
attività della classe. In questo ruolo, l’insegnante cerca di rendere
chiaro agli allievi ciò che essi devono fare per poter svolgere specifiche
attività o compiti. Questo ruolo di guida è sempre necessario e non è
predicibile. Per questo motivo l’insegnante deve condividerlo con altri
discenti”
Breen e Candlin, 1980
Le componenti della pianificazione curriculare
Finalità Per quali scopi gli allievi apprendono?
Obiettivi/competenze Quali obiettivi devono raggiungere/sono loro assegnati?
Contenuti Che cosa devono apprendere?
Approcci e attività Come devono apprendere?
Raggruppamenti e luoghi Dove e con chi apprendono?
Materiali e risorse Con che cosa devono apprendere?
Tempi Quando apprendono? Quanto tempo hanno a
disposizione?
Ruolo dell’insegnante Come l’insegnante promuove, avvia, organizza e facilità il
loro apprendimento
Cooperazioni Quali cooperazioni, in particolare tra gli insegnanti, sono
necessari per favorire e facilitare gli apprendimenti?
Valutazione Come valutare le acquisizioni e i progressi realizzati?
J. Van den Akker 2006
Materiali didattici: dalla pagina alla rete
• MATERIALI EDITORIALI
• MATERIALI AUTENTICI
• MATERIALI GRIGI
La natura del supporto:
- cartaceo
- su schermo
Nuovi strumenti tecnologici e nuovi contesti
per ascoltare, leggere, parlare e scrivere
Criteri di selezione dei testi
• La batteria di criteri per selezionare i testi è ampiamente articolata,
va oltre la semplice contrapposizione tra autentico e non autentico
• I fattori da prendere in considerazione:
- la complessità linguistica
- la tipologia testuale
- la struttura del discorso
- la presentazione attraverso canali diversi
- l’ importanza per l’apprendente
Materiali editoriali
• Presentano la necessità di un loro adattamento alle caratteristiche del
singolo gruppo di studenti. Sul piano della qualità glottodidattica sono
superiori a quelli creati dal singolo docente.
• Includono:
manuali di base ( su carta, su CD-Rom o in Rete), presentano percorsi
programmati, graduati, e che devono guidare lo studente a raggiungere
uno dei livelli codificati dal QCER. Spesso sono corredati da una guida
per l’insegnante, da un’appendice di materiale integrativo, un volume (o
una sezione) per il lavoro autonomo, ecc.
testi per lo studio della lingua in un’ottica socio-culturale
materiale audio con monologhi e dialoghi, con una lingua autentica
basata su un canovaccio predisposto dagli autori
un ampliamento in Rete, navigazioni guidate corrispondenti a specifiche
unità didattiche
Materiali editoriali
video (in DVD o in Rete) per offrire una contestualizzazione soprattutto
culturale
materiali per lo sviluppo delle abilità integrate
testi per la certificazione, prove di verifica graduate
testi di rifermento grammaticale ed eserciziari
collane di letture graduate per gli apprendenti
giochi didattici
italiano per lo studio: testi ascrivibili a precisi ambiti disciplinari /
testi sui linguaggi settoriali
collane di approfondimento metodologico e glottodidattico
riviste
Griglie per l’analisi dei materiali didattici
• Esistono numerosi modelli di griglie per facilitare l’orientamento nella
scelta dei testi. Vi sono griglie generali e griglie specifiche per alcuni
aspetti.
• Le griglie di analisi dei materiali didattici (GAM) sono strumenti
modulari, adattabili alle esigenze concrete dei docenti, finalizzate alla
promozione della loro autonomia decisionale
• In sintesi un testo “ideale” dovrebbe:
essere aggiornabile (aspetti culturali)
avere una buona grafica
essere adatto sia al lavoro di classe che individuale
avere un approccio a spirale
avere unità variate per attività ed input e non troppo lunghe
Griglie per l’analisi dei materiali didattici
contenere attività adatte ai principali tipi di intelligenza e di strategie di
apprendimento
possedere una appendice di materiale integrativo
includere l’uso di glottotecnologie
avere una visione della lingua italiana plurilinguistica e attuale
integrare aspetti linguistici e culturali in una prospettiva interculturale
essere corredato da una guida per l’insegnante
Fonte: Benucci, Dolci
Materiali autentici
• Rientrano in questa categoria i materiali prodotti con fini non
didattici, creati per i madrelingua. Per molti studiosi un testo è da
considerarsi rigorosamente autentico solo nel suo contesto originario.
• Gli sviluppi più recenti di tale dibattito considerano il materiale
autentico in relazione in modo specifico al suo contenuto culturale
• I materiali autentici non possono costituire l’asse portante di un
approccio alla lingua data la loro mancanza di sistematicità e di
graduazione in termini di frequenza d’uso e di difficoltà linguistica (BaIboni,2000)
• La selezione del materiale autentico è complessa sia per l’autore dei
manuali sia per l’insegnante.
• Il materiale autentico deve essere adattato al contesto e occorre
facilitare e graduare attentamente le attività proposte
Materiali autentici
• Il materiale autentico, se vicino ai bisogni e agli interessi degli
apprendenti, promuove e sostiene la motivazione
• I vantaggi dal punto di vista glottodidattico:
presenta una lingua inserita in un contesto autentico, in eventi
comunicativi reali, e offre un’ampia serie di variazioni linguistiche
• In base al supporto di cui si avvale si può suddividere in:
materiale cartaceo
materiale video
materiale audio
materiale multimediale
La questione dei materiali grigi
• Con questa denominazione si intende tutta quella serie di
“unità didattiche, eserciziari, test d’ingresso e finali prodotti dal singolo
insegnante o da un piccolo gruppo di insegnanti che non escono dal
contesto in cui sono stati prodotti. Sono spesso fotocopie di pezzi di
materiali in commercio, collage di cose prese qua e là (articoli di
giornale, brani di letteratura ecc.) o esercizi pensati per un altro tipo
di pubblico e adattati a una nuova utenza” (Barni, 2001:54)
• I materiali grigi costituiscono una produzione paraeditoriale, densa in
termini di contenuti e di funzionalità didattica, ma poco strutturata dal
punto di vista formale e grafico
• Fra i materiali grigi possono figurare anche testi che rappresentano
l’avanguardia dei materiali per apprendenti stranieri, elaborati in
gruppi di lavoro in formazione e con una supervisione scientifica
La questione dei materiali grigi
• I materiali grigi sono facilmente deperibili e impediscono il formarsi di
una memoria storica delle azioni didattiche a svantaggio non solo
degli studenti, ma anche degli insegnanti: non rappresentano un
punto di riferimento unitario, scientificamente fondato sul piano
linguistico e glottodidattico (cfr. Vedovelli e altri,2004)
• I materiali grigi hanno come contropartita il fatto di essere creati ad
hoc per rispondere a particolari esigenze e di essere sempre nuovi e
modificabili per le concrete e specifiche situazioni didattiche
Bibliografia
Per accedere alla bibliografia di riferimento visitare il sito: www.ismu.org
Per informazioni e consulenza
Silvana Cantù
Settore Educazione
Tel. 02 67877940-41
Fax.02 67877979
Fondazione Ismu
via Copernico1- 20125 Milano
www.ismu.org