Bergamo Didattica di base Lezione 2

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Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanza Didattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti Corso per docenti/operatori/volontari Bergamo 25 novembre 2011 Silvana Cantù

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L'Italiano per stranieri. Didattica di base Lezione 2

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Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanza Didattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti

Corso per docenti/operatori/volontari

Bergamo

25 novembre 2011

Silvana Cantù

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Definizione del profilo sociolinguistico

degli apprendenti

Testare, valutare

e

certificare

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I bisogni: una variabile prioritaria nella

progettazione di un percorso didattico

“L’attenzione tutta particolare con cui, in ambito

pedagogico, si guarda oggi al discente, l’averlo posto al

centro del processo di insegnamento/ apprendimento,

comporta il porsi in modo nuovo di fronte al problema

delle sue motivazioni e delle sue necessità.

L’individuazione delle diversità di natura motivazionale,

cognitiva, esperenziale esistenti tra i discenti costituisce

così un prerequisito importante per la diversificazione del

processo didattico, per operare un raccordo tra i bisogni

individuali e gli obiettivi di insegnamento fissati

dall’istituzione.”

(Ciliberti 1994:117-118)

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Il processo di insegnamento/apprendimento

Apprendente

attore sociale

caratteristiche bisogni

risorse/competenze motivazioni

OBIETTIVI SIGNIFICATIVI

CURRICOLO

METE GLOTTODIDATTICHE

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Chi è l’apprendente?

Che cosa dovrà fare l’apprendente con la lingua?

Che cosa ha bisogno di imparare per usare efficacemente la lingua per quegli scopi?

Qual è il contesto di apprendimento?

Che cosa sappiamo del contesto di apprendimento?

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Zoom sul profilo dell’apprendente Uno schema di riferimento flessibile

• Mettere a fuoco bisogni, motivazioni, risorse, obiettivi, caratteristiche

quando?

nella fase dell’accoglienza/orientamento

parte integrante dell’attività didattica e pratica continua

come?

1° step: Colloquio individuale: scheda conoscitiva

2° step: Accertamento delle abilità: test d’ingresso

3° step: Condivisione dei criteri di valutazione e

costituzione dei gruppi

4°step: Avvio del patto formativo

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Il profilo dell’apprendente

• Dati anagrafici: generalità, data di arrivo in Italia,….

• Livello di scolarizzazione

• Repertorio linguistico

• Attività lavorativa nel paese d’origine

• Lavoro in Italia

• Situazione familiare/socio-affettiva

• Occasioni d’uso dell’italiano

• Progetti di vita

• Progetti lavorativi futuri

• Aspirazioni/interessi

• Bisogni formativi dichiarati, aspettative

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Il profilo del territorio

• Attività produttive e mercato del lavoro

• Strutture del tempo libero

• Risorse culturali

• Esposizione alla lingua (es. dialetto, varietà

regionale,…)

• Punti di aggregazione sociale

• Inserimento abitativo degli immigrati

• Inserimento lavorativo

• Risorse specifiche della zona

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Prove di familiarità con l’alfabeto latino

Le prove mirano:

a valutare se le difficoltà nella realizzazione

delle prove d’ingresso sono imputabili a

scarsa familiarità con l’alfabeto latino

a sapere se si può o non si può fare

affidamento sin dall’inizio su input didattici

scritti

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“Ogni valutazione linguistica implica una

concezione della lingua, una concezione

pedagogica e, in modo forse più indiretto, una

nozione di apprendimento linguistico.

Cambiando le teorie linguistiche, quelle

pedagogiche e quelle psicolinguistiche

cambiano anche i tipi di prove”. (Ciliberti , 1994)

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Non tutto ciò che viene appreso è direttamente

verificabile e, ancor meno, misurabile.

Esistono tuttavia competenze /abilità esprimibili in

termini di operazioni/comportamenti che

permettono di verificarne la padronanza.

Per competenza si intende, in un contesto dato,

potenzialità o messa in atto di una prestazione che

comporti l’impiego congiunto di atteggiamenti e di

motivazioni, conoscenze, abilità e capacità e che

sia finalizzata al raggiungimento di uno scopo. (Ambel, 2000)

Bertocchi, 2000

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• VERIFICA

• VALUTAZIONE /AUTOVALUTAZIONE

• CERTIFICAZIONE

TRE PAROLE CHIAVE

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VERIFICA

• Pratica di raccolta di dati per misurare il

raggiungimento di determinati obiettivi didattici o di

un dato livello

• Si verifica l’acquisizione di ciò che si è insegnato, in

termini di abilità, di padronanza degli atti

comunicativi, di acquisizione delle regole verbali e

non verbali

• Strumenti: le tecniche usate per la verifica sono le

stesse usate per l’insegnamento

• Le diverse abilità vengono testate secondo parametri

specifici

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• Parametri utilizzati nelle abilità ricettive: comprensione

“fallita”, “parziale”, “completa”

• Parametri utilizzati nelle abilità produttive e interattive:

capacità “poca”, “sufficiente”, “buona”

• Modalità: testing diffuso, testing formale

Problematiche

Dubbi sulla verificabilità dell’acquisizione della

competenza comunicativa.

L’insegnante può conoscere i prodotti linguistici e le

esecuzioni comunicative, ma non può individuare i

processi sottesi alla realizzazione delle abilità linguistiche.

L’insegnante non conosce “dati” ma elabora ipotesi sui

dati

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VALUTAZIONE

È il complesso di operazioni che consiste nel:

reperire informazioni sulla quantità e la qualità dell’acquisizione di un allievo ( testing)

definire dei parametri ( scaling) da applicare ai dati del test per ottenere un punteggio ( scoring)

elaborare:

• un giudizio statistico sul rapporto tra un allievo e il suo gruppo

• un giudizio di merito sull’acquisizione avvenuta

• un giudizio rapportato alla personalità del singolo (storia personale dell’allievo, punti di partenza, progressi, capacità, atteggiamenti, condizionamenti psicofisici e ambientali)

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esprimere il giudizio, che può essere un voto in numeri

o in lettere oppure può avere la forma di un giudizio, in

cui si fa una diagnosi e, se necessario, si suggerisce

una terapia di recupero

ripasso, rinforzo (problemi relativi all’unità didattica appena

conclusa esercitazioni sui punti critici)

recupero continuo/intensivo (carenze globali - progetto ad hoc

per lo studente)

Per un recupero efficace occorre stabilire un contratto

psicologico con lo studente

VALUTAZIONE FORMATIVA, SOMMATIVA … Per approfondimenti: Cap. 9 del QCER, 9.3 Tipi di valutazione

P.E. Balboni, 1999

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CERTIFICAZIONE

• La valutazione certificatoria è diversa da tutti gli altri

tipi di valutazione perché è indipendente da tutti i

soggetti che entrano in gioco nel processo di

sviluppo della competenza

• Rimanda a un proprio curricolo e si pone su un piano

di generalità

• La certificazione è rilasciata da un organismo

nazionale o internazionale autorizzato e accreditato

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• La funzione della certificazione non è formativa, non

nasce con scopi pedagogici, ma deriva

dall’attribuzione di valore economico e sociale alla

conoscenza di una lingua (spendibilità sociale).

Lo scopo è quello di attestare la capacità d’uso della

lingua da parte dell’apprendente nell’ambito di

contesti socioculturali e sociolinguistici (Vedovelli 1998)

• Attesta formalmente il grado di competenza

linguistica di un apprendente

• Il più importante progetto di certificazione

internazionale è il Language Portfolio del Consiglio

d’Europa.

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QCER e Certificazioni nazionali di italiano L2

• CELI (Certificato Lingua Italiana), Università per Stranieri di Perugia, sei livelli, www.unistrapg.it

• CELI immigrati, tre livelli:A1, A2, B1

• CELI adolescenti (13-17 anni), tre livelli: A2, B1, B2

• CELI 5 DOC

• CIC (Certificato Italiano Commerciale) Università per Stranieri di Perugia, due livelli: B1, C1

• Sito di riferimento: http://www.cvcl.it (Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia)

• CILS (Certificato di italiano lingua straniera), Università per Stranieri di Siena, sei livelli. Prevede moduli diversi per profili diversi di utenza: immigrati adulti, bambini figli di immigrati, ragazzi figli di immigrati

www.unistrasi.it

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QCER e Certificazioni nazionali di italiano L2

• IT (Certificato di competenza generale in italiano come lingua straniera) Università degli Studi di Roma TRE, 2 livelli: B1, C2, www.uniroma3.it

• PLIDA (Prova di Lingua Italiana Dante Alighieri), 6 livelli,

• PLIDA Juniores (13 -18 anni), e PLIDA Commerciale

www.ladante.it/plida/index.asp

• Le certificazioni si rivolgono a una pluralità di categorie di apprendenti con competenze diverse per contesti d’uso della lingua e relative situazioni comuicative

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LA VALUTAZIONE

Valutare significa “valorizzare qualcosa in funzione di uno scopo”

(Tessaro 2004)

Il “qualcosa” in questione non deve e non può riguardare la sola sfera

della conoscenza

È un processo complesso che coinvolge docente e

apprendenti in tutti i momenti del percorso di insegnamento

– apprendimento

La valutazione è sterile sul piano dell’acquisizione se

insegnante e studente/i non riflettono, individualmente o

insieme sulle ragioni dei risultati, sulla natura degli errori,

sulle modalità di risoluzione dei punti critici (metavalutazione)

Implica l’esistenza di un progetto, di obiettivi e di mete che

sono, esse stesse, da verificare. La valutazione non riguarda

solo lo studente

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Presenta difficoltà oggettive:

- costruire, interpretare e utilizzare prove di verifica utili

e significative

- considerare correttamente i fattori afferenti

all’universo personale dello studente e del docente

stesso

È un’operazione soggettiva e interpretativa: fa

riferimento ai dati oggettivi della verifica, leggibili e

comparabili, e li soggettivizza nell’atto del giudizio

valutativo. Molte sono le varianti che intervengono sui

criteri di giudizio nel momento del confronto tra le

attese e le prestazioni

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Bibliografia

Per accedere alla bibliografia di riferimento visitare il sito: www.ismu.org

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Per informazioni e consulenza

Silvana Cantù

Settore Educazione

[email protected]

Tel. 02 67877940-41

Fax.02 67877979

Fondazione Ismu

via Copernico1- 20125 Milano

www.ismu.org