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LE EMOZIONI
Le emozioni…
¤ Ci sono sempre!
¤ Emergono nella relazione col mondo e con noi stessi, grazie ai 5 sensi, unito al lavoro della mente (pensieri, intuizioni, fantasie, desideri….) che mantengono il SISTEMA in un continuo processo vitale
¤ Le emozioni si sentono… dove?
Le emozioni hanno un perché! nella relazione con noi stessi e con l’altro
¤ La gioia à disponibilità ad un’interazione amichevole, sintonia con se stessi e il contesto
¤ Il disgusto/la repulsione à evitare qualcuno o qualcosa fuori e dentro di sé
¤ La sorpresa à prepararsi ad assimilare una nuova esperienza, ampliare il campo visivo/mentale
¤ La tristezza à stimolare gli altri a consolarci, soffermarci
¤ La paura à comprendere la minaccia, evitare il pericolo interno o esterno
¤ La rabbia à superare l’ostacolo, raggiungere l’obiettivo (a volte è un contrastare la paura)
Ci si spaventa quando… ¤ Non posso controllare
¤ C’è un imprevisto/una diversità (rispetto alle mie routine, rispetto a come sono ecc.)
¤ Ci sentiamo impotenti/passivi
¤ Si sente di “non esistere” (non si è riconosciuti/amati/accettati)
¤ Si associa a qualche azione una conseguenza negativa e dolore
à La paura cerca di farci fuggire da una potenziale sofferenza
Come si manifesta?
Comportamenti di ritiro o al contrario di attacco (dipende dall’età, dalle strategie di coping, dal contesto, da quanto si avverte come intensa la minaccia…) o di freezing
ü Nel bambino ü Nell’adulto
Come fare con i bambini? ¤ Ascoltare la paura
¤ Fare ipotesi (flessibili) per poter agire
¤ Ti capisco…
¤ Quando ero piccola…
¤ Fare domande e lavorarci in maniera metaforica (favole, disegni, gioco dell’uomo nero, immaginazione…)
¤ Liberare il diaframma (respirare, gridare, ridere)
¤ Routine e prevedibilità
¤ Fiducia nelle capacità del bambino di stare al mondo
Costringere qualcuno ad affrontare una certa cosa è inutile e, in generale, consolida le paure. Aiutare qualcuno, bambino o adulto, a superare una paura richiede tempo, il tempo necessario perché la paura sia sostituita dal desiderio.
La rabbia
¤ Da cosa è generata la rabbia?
¤ Quando ci si arrabbia?
La non sintonizzazione…. genera rabbia
Ci si arrabbia quando… ¤ Si avverte una minaccia per se stessi (es.
abbandono)/protezione da un’intrusione
¤ Frustrazione/impotenza
¤ Non sintonizzazione/per avere attenzione
¤ …..
Come reagiamo alla rabbia altrui? ¤ Scapparare
¤ Immobilizzarsi
¤ Senso di impotenza
¤ Attacco
…. L’altro si sente proprio così!!!
à Non aver paura della paura/rabbia dell’altro. Posso fermarmi se non capisco, se non so cosa fare, entro in contatto con l’angoscia dell’altro e interrompo così il circolo vizioso della rabbia. Non sono impotente.
Cosa favorisce la “crisi”
¤ La crisi di collera scatta quando il bambino coglie (grazie alle esperienze precedenti) che il loro impatto è maggiore sull’adulto
¤ Stanchezza, fame, troppi stimoli (sia per il bambino, ma anche per l’adulto)
¤ Desiderio di far da soli/Paura di fa da soli (conflitto, dato dalla possibilità di decidere/scegliere: che agitazione! Mi butto a terra così non sento più tutto questo)
Principali sviluppi 1 anno
¤ Inizia a camminare à vado qui o vado là? Che emozione! à rabbia per la frustrazione di essere fermati, presi, stretti
¤ E’ impegnato in una nuova acquisizione e questo può creare scoppi d’ira: è difficile!
¤ Esplora tirando capelli, mordendo à se faccio così, cosa succede all’altro?
¤ Può protestare se l’adulto si allontana à la separazione è pericolosa?
Principali sviluppi 16-18 mesi ¤ Faccio io! Decido io! à è esaltante… ma che
paura… Sperimento da solo! vs Accudiscimi!
¤ Morde e picchia in maniera più intenzionale
à Sta imparando tanto sul mondo e su come si sta al mondo, sull’autonomia e sul legame con l’altro, sulle proprie reazioni e su quelle dell’altro
• E’ più difficile distrarlo, si “incaponisce” e si arrabbia se gli viene chiesta una modifica in ciò che sta facendo à è un buon momento per iniziare a sviluppare autocontrollo e tolleranza alla frustrazione
Mordere e picchiare
¤ Intornoai16-18mesiàquandolʼeccitazioneolafrustrazionesonoeleva3
¤ Sia“vi5ma”che“aggressore”sonosorpresiespaventa3
¤ Eʼnormaleunafasecosì.Ciòcheèimportanteèchiedersi:COSAPOSSOFAREPERAIUTAREILBAMBINOARIPRENDEREILCONTROLLO?Cosamipiacediciòchevedo?(OSSERVAZIONEDICARUBELLI)
¤ Agitarsipuòportareadintensificareicomportamen3el’ansiadelbambinoànonsentepiùl’adultocomepuntodiriferimento
¤ CʼèbisognodiunadultoaffeWuosochediadeilimi3elorassicuri“Sonosicurachecelafaraiaimparareacontrollar6!”
¤ Comportamen3aggressivisonoperlopiùmessiinaWoper:richiamareaWenzione,rabbiaperesserestatoostacolato,stanchezzaotroppis3moli,difesacontropotenzialiminacce
¤ Ilbambinodevecapirecheisuoicomportamen3hannodelleconseguenze:devesaperecosaloaspeWadopoavermorsoopicchiato
¤ Quandoicomportamen3aggressivisonoripetu3àcercareimo3vi:stasegnalandounproblema(sen3rsinonproteWoeminacciatoades.acasaoconcompagnipiùgrandichefannodispe5,arrivodiunfratellino,os3litàtraigenitori,ritardodellinguaggiochedàfrustrazionenellʼespressionedeipropribisogni,nonsen3rsiconsiderato)
Principali sviluppi 2-3 anni
¤ Sviluppodellacoscienzamoraleeconoscenzamigliorediciòchelʼaltropensaeprova:“Sepicchioquelbambino,nonvorràpiùgiocareconme”,“Segliportoviailgioco,urleràelamaestramidaràlacolpa”
¤ Staimparandoatrovareunequilibriotraipropribisogniequellialtruieages3relesituazioniconfliWuali àsostenerlonell’imparareapianificare,arisolvereconfli5edevitarecrisi
¤ CONDIVISIONE
Principali sviluppi 4 anni
¤ Comprendeleemozionidell’altro“VedicomʼètristeEleonora?Esaiperché?”…“Pensochelosai,quandol’haimorsa,hasenAtodoloreesièspaventata.SochevuoleesseretuaamicaeleseisimpaAco,nonsiaspeCavachetulefacessidelmale.EforsenemmenotuteloaspeCavi”
¤ Esempiodegliadul3àcomeconteniamolarabbiaversoglialtri?“ComemihafaWoarrabbiarequell’uomochehafaWoilfurbosuperandolafila!Mivenivavogliadipicchiarloeurlare,manonlʼhofaWo,hoaspeWatounpoʼepoiglihodeWogen3lmentechetoccavaameprimadilui”
¤ Ilbambinoèorgogliosodipoterges3reipropriimpulsi!àautos3ma
¤ 5anniàformediaggressività“passive”(es.faappostaaperderetempo,stuzzical’altroinmanieraindireWa,piagnucola…):importanzadipocheregoleechiare.
¤ Pensareconilbambinoaltremodalitàpersfogarelarabbiaolafrustrazione
Principali sviluppi dai 5 anni
Come fare con i bambini? ¤ Ascoltare la rabbia
¤ Fare ipotesi (flessibili) per poter agire
¤ Ti capisco…
¤ Quando ero piccola…/Istruzioni esplicite sulle strategie
¤ Fare domande e lavorarci in maniera metaforica (favole, disegni, gioco dell’uomo nero, immaginazione…
¤ Contenere (l’onnipotenza spaventa…)
¤ Muoversi per scaricare la tensione
¤ I bambini hanno capacità di autoregolazione, possono trovare da soli la strategia migliore (rinforzare positivamente quando lo si vede fare)
I capricci
¤ I capricci sono un modo che i bambini hanno di sperimentare… non sono fatti a caso, interagiscono con l’ambiente e modificano la realtà in base ai bisogni che hanno: ESPERIMENTI FATTI DI TENTATIVI ED ERRORI
¤ I capricci sono un linguaggio per comunicare, chiedere, provare, imparare, sperimentare. Reprimere o permettere i “capricci”, far smettere immediatamente i pianti, distrarre… aumentano la confusione del mettersi in contatto con le proprie emozioni à EDUCARE ALLE EMOZIONI
Il cervello / 1
“Sotto” à parte più primitiva (tronco encefalico e regione limbica), per le funzioni di base (es. respiro), per sopravvivere (risposta di fuga o attacco, emozioni intense di rabbia e paura), parte istintuale
Il cervello / 2
“Sopra” à parte più recente (corteccia prefrontale), dove avvengono processi mentali evoluti (pianificare con giudizio, pensare, immaginare, regolare le emozioni, comprendere sé e gli altri, riflettere prima di agire…) à almeno 25 anni per svilupparsi!! Porta pazienza…
I bambini
¤ Stanno costruendo il “sopra” à regoliamo le nostre aspettative!
¤ Quando avvertono una minaccia, il “sopra” lascia spazio al “sotto” (l’amigdala scatena la tempesta, bloccando le scale)
Il cervello: costruire una scala tra i due piani
¤ Se c’è la tempesta al piano sotto… qual è la prima cosa da fare? Lavorare sull’amigdala, solo dopo i ragionamenti
¤ Se il piano di sopra ha ancora il controllo, il capriccio è gestito facilmente dal bambino
¤ Sintonizzarsi
¤ A volte gli ultimatum aumentano la tempesta…
La tristezza ¤ Sto un po’ con me stesso…
Quali segnali nel bambino?
¤ Tristezza è differente da depressione
I bambini sono tristi perché….
Noi ci intristiamo quando…
La gioia
¤ Soddisfazione/successo
¤ Le emozioni positive facilitano l’apprendimento (cognitivo, relazionale ecc.)
Come si manifesta? E come farla manifestare?
Alcuni modi per far ridere i bambini (oltre a quando provano soddisfazione per qualcosa che sono riusciti a fare). I BAMBINI COME TUTTI GLI ANIMALI VIVONO DI GIOCO! E allora…giochiamo!!!
¤ Pernacchiette: funziona benissimo già con i bambini piccoli, basta avvicinare le labbra alla loro pancia facendo delle pernacchiette e l’obiettivo è raggiunto. Irresistibile è cambiare tonalità della pernacchia da più acuta a più grave, mettendo grande enfasi nell’inspirare l’aria prima di iniziare la pernacchia.
¤ Piedino puzzone: avvicinate il naso al piedino del bimbo e, simulando disgusto, esclamare: “come puzza questo piedino…”. Non si sa perché tutto quello che ha a che fare con puzze varie è assolutamente esilarante per tutti i bambini
¤ Adesso ti prendo: allargate le braccia e simulare gli artigli di un mostro, quindi inseguite il pargolo cercando di fargli il solletico. Non servirà nemmeno sfiorarlo che comincerà a ridere solo all’idea che lo acchiappiate.
¤ Dormi dormi: fingete di dormire e intimate al bambino di non svegliarvi per nessun motivo. Ovviamente non resisterà alla tentazione e si divertirà cercando di svegliarvi in tutti i modi.
¤ Invertire le risposte: Alla domanda: come fa la mucca? Rispondete voi con un sonoro grugnito e così via con tutti gli animali che vi vengono in mente.
¤ Travestimenti: nascondetevi dietro una parete con qualche indumento (cappello, maglione, maglietta, pantaloni…) e ricomparite all’improvviso indossando l’indumento non nel modo corretto: i pantaloni sulla testa, la maglietta al posto dei pantaloni e simili
¤ Le mille bolle: prendete bicchiere e cannuccia e soffiate forte per creare delle bolle. Ripetete il gioco a intermittenza… la suspance creerà ancora più divertimento.
¤ Cade cade…: fate rimbalzare un palloncino cercando di non fargli mai toccare terra e colpendolo con diverse parti del corpo (testa, piedi, gomiti…). Enfatizzate i vostri movimenti come se faceste delle vere acrobazie, dando l’impressione che il palloncino sia sempre sul punto di cadere.
¤ La batteria: armatevi di cucchiai di legno e contenitori di vari materiali e date il via ad uno sfrenato concerto di percussioni. Presi dalla vena musicale non dimenticate di dare un cucchiaio anche al piccolo per farlo partecipare al concerto.
Ipse dixit
¤ “Il segreto, Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore. E’ allora, solo allora, che troverai il Paese delle Meraviglia”. (Cappellaio Matto)
I momenti difficili…