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IL CICLO DEI PROGRAMMI DI COESIONE 2007-2013

POSTIT II

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LE NUOVE OPPORTUNITA’ PER I COMUNI

A) CIRCA LA PROGRAMMAZIONE

- unica politica di coesione, comunitaria e nazionale, attraverso il QSN e il DSR

- rafforzamento del partenariato istituzionale

- il focus dello SVILUPPO URBANO

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LE NUOVE OPPORTUNITA’ PER I COMUNI B) CIRCA LA GESTIONE DEI PROGRAMMI

Possibilità della DELEGA di funzioni gestionali di una parte del PO tramite gli istituti:

- ORGANISMO INTERMEDIO - SOTTODELEGA alle AUTORITA’ URBANE - SOVVENZIONE GLOBALE

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FORME DI GESTIONE DEI PO 1. A titolarità o a regia regionale;

2. a bando;

3. tramite distribuzione di risorse a determinati soggetti secondo parametri automatici

4. tramite decentramento mirato ossia delega di funzioni a determinati territori/città

da indicare nel programma operativo

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GLI ORGANISMI INTERMEDI

Gli ORGANISMI INTERMEDI sono soggetti, pubblici o privati, delegati a svolgere funzioni della AdG o di Certificazione del Programma Operativo.

Quando dette funzioni riguardino la gestione di una parte del PO, all’Organismo Intermedio delegato è conferita una SOVVENZIONE GLOBALE tramite apposita Convenzione/APQ con la Regione.

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GLI ORGANISMI INTERMEDIRequisiti e CondizioniI REQUISITI e le CONDIZIONI per la scelta

degli O.I. variano a seconda della complessità della delega, massima se associata alla Sovvenzione Globale (S.G.)

I Requisiti “base” , relativi alla separazione delle funzioni amministrative (artt.57, 58, 60 Reg.Gen.), devono essere integrati dalla capacità di solvibilità nel caso della S.G.

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GLI ORGANISMI INTERMEDIRequisiti e CondizioniLe Condizioni per gli EE.LL, singoli o

associati, o di loro soggetti strumentali (STU,…), di accedervi riposano solo sulla impostazione del PO FESR, e del PO FSE, di farvi ricorso per la realizzazione delle strategie del PO, e si concretizzano con le designazioni nello stesso ( §.2 art.58), a seguito di intese (APQ/SAR/Convenzioni).

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IL DOCUMENTO STATEGICO REGIONALE (DSR) - IIl DSR costituisce la sede unitaria delle politiche di

Coesione (Sviluppo, Competitività, Risorse Umane), anche della PAC, e la cornice :

- di integrazione dei relativi strumenti; - per l’incontro e il confronto sia con le politiche

e i Programmi nazionali (es. Trasporti), sia con i Piani Strategici degli EE.LL.

Il DSR costituisce la base per l’Intesa Istituzionale e si accompagna al DPEF regionale.

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IL DSR - II

Con la cornice del DSR si può conciliare l’applicazione del principio della concentrazione delle risorse (FESR, FSE, FAS, PAC…) in masse critiche per obiettivi e priorità, con una equa distribuzione territoriale degli effetti delle politiche regionali, piuttosto che delle risorse finanziarie, in quanto atta ad assicurare ovunque livelli appropriati dei servizi pubblici -Coesione interna.

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IL DSR - III

La cornice del DSR consente anche di conciliare il principio di concentrazione con la distribuzione di risorse sia per trasformare le emergenze in opportunità sia di costruire il futuro.

La riabilitazione di quartieri degradati, ad es., può costituire l’occasione di esperienze pilota, anche utilizzando le competenze dei punti di eccellenza il cui contesto va migliorato per rafforzarne la competitività.

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VIII PRIORITA’ QSN - I

LE CORNICI ISTITUZIONALI, STRATEGICHE E OPERATIVE

Coniugare gli obiettivi specifici in una visione volta a favorire l’integrazione degli interventi, le diverse scale di programmazione e il coordinamento con i programmi di settore.

Coordinamento fra gli investimenti di programmi nazionali di infrastrutture “nei territori del mutamento” , quale economie esterne, con gli investimenti nelle Città e nei sistemi territoriali”.

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VIII PRIORITA’ QSN - II

Necessità della preliminare ricognizione delle “informazioni sull’approccio della Regione allo sviluppo urbano sostenibile” - §4 , a, art.36 (ruoli dei diversi territori, parametri di integrazione/connessione con i programmi di settore..) in modo che ogni Comune possa collocarvi in modo coerente i propri piani e programmi strategici.

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VIII PRIORITA’ QSN - III

La Programmazione Operativa regionale (il POR) identificherà le unità territoriali beneficiarie degli interventi fra le seguenti:

Città metropolitane Città Sistemi territoriali inter-comunali o “territori

di progetto” per sostenervi lo sviluppo di iniziative su Comuni singoli o associati.

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VIII PRIORITA’ - IV

Il POR nell’ambito delle regioni della Convergenza assicurerà risposte specifiche, di carattere multisettoriale e plurifondo, sui temi della lotta alla marginalità nelle aree periferiche e peri-urbane, del recupero socioeconomico ed ambientale delle medesime per favorire il raggiungimento di target di servizio per i servizi minimi essenziali.

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VIII PRIORITA’ - V

Il POR promuoverà non solo iniziative di finanza di progetto, ma anche iniziative su concessioni, su strumenti societari (società miste e STU, o su “schemi innovativi di urbanistica consensuale o perequativa.

Cfr. l’art. 42 Reg. Gen. circa l’ammissibilità di contributi per “fondi per lo sviluppo urbano…tra i settori pubblico e privato e in altri progetti inclusi in un Piano integrato per lo sviluppo urbano”.

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VIII PRIORITA’ - VI

I SISTEMI DI SELEZIONE devono: raggiungere l’obiettivo della concentrazione

territoriale degli interventi, di massimizzare l’addizionalità e l’effetto leva finanziario delle risorse aggiuntive;

Prevedere procedure per la valutazione ex ante e per la selezione degli i interventi basati su una batteria di criteri minimi quali: a) integrazione di proposte interventi infrastrutturali con piani esecutivi di gestione;

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VIII PRIORITA’ - VII

c)Completamento di iniziative progettuali rivelatesi proficue; e) co-finanziamento locale; f) partecipazione finanziaria di operatori privati; g) meccanismi per favorire la cooperazione orizzontale per le reti di Comuni); h) progetti integrati fra Comune metropolitano e altri Comuni della cintura.

Le proposte di intervento dovranno essere corredate di studi di fattibilità.

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VIII PRIORITA’ - VIII

I RAPPORTI “REGIONI-COMUNI-SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI

Per progetti e programmi per le città e i sistemi metropolitani il POR potrà adottare specifici Accordi di programma, attraverso procedure negoziali, che identifichino: a) gli obiettivi strategici; b)i piani di investimento; c) la struttura e le fonti finanziarie; d) i meccanismi gestionali e amministrativi.

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VIII PRIORITA’ - IX PRINCIPI da seguire: “promozione del decentramento alle Città di

funzioni rilevanti per la definizione ed attuazione di programmi integrati”;

circa le città metropolitane, per l’ampiezza della delega di funzioni gestionali “ si terrà conto del concetto di proporzionalità con le risorse disponibili al livello regionale”;

per i PIT, già in fase di impostazione, siano definiti meccanismi istituzionali e di gestione “anche attraverso impegni finanziari pluriennali”.