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Dipartimento di Scienze della Formazione III Giornata di Studio LeVoci delle Musiciste Storia e storie 24 aprile 2018, ore 10.00 Via Principe Amedeo, 182 /b Roma Aula 4, I piano Ideazione Milena Gammaitoni [email protected] Comitato Scientifico Luca Aversano, Raffaele Pozzi, Barbara De Angelis, Orietta Caianiello, Milena Gammaitoni, Gilberto Scaramuzzo Segreteria scientifica: Katiuscia Carnà Edmondo Grassi Arianna Marziali Info: [email protected] In collaborazione con: Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo Fondazione Roma Tre - Teatro Palladium Associazione Toponomastica femminile La Giornata di studio del 24 aprile è riconosciuta come tirocinio interno degli studenti SDE del Dipartimento di Scienze della Formazione. Gli Attestati saranno rilasciati al termine della giornata. In copertina Le Artiste, di Arianna Bonamore Grafite su carta La storia delle musiciste è l’indicatore di un’identità sociale cancellata dalla storiografia affermatasi nell’Europa dell’800. Fin dal paleolitico si trovano raffigurazioni di donne che suonano uno strumento; nel Libro dell’Esodo Miryam celebra la traversata del Mar Rosso accompagnandosi con un tamburello, nella Grecia antica Cassia compone musiche liturgiche divenute ufficiali nelle celebrazioni. L’analisi dei percorsi biografici infatti, rileva come le donne siano state attive e protagoniste nelle arti, presenti nelle recensioni, autorevoli e stimate, attente testimoni della società a loro contemporanea. Sul finire della tradizione gregoriana Ildegarda di Bingen compone espressamente musiche originali per voci femminili, nel ‘600 Francesca Caccini crea una delle prime forme di Dramma in Musica e centinaia di altre compositrici in diverse parti del mondo si affermano e divulgano le proprie musiche. La condizione sociale delle compositrici fu spesso privilegiata, perché nate in famiglie di musicisti venivano introdotte ed educate ad una professione e coloro che entravano in convento riuscirono comunque ad esprimere la propria genialità musicale. Tuttavia è un dato storico che le cantanti per lungo tempo non poterono esibirsi in pubblico. Solo agli uomini era consentito divenire Maestro di Cappella o Maestro di corte. Un retaggio culturale che arriva fino ai nostri giorni, tanto che è raro, soprattutto in Italia, vedere sul podio una direttrice d’orchestra, anche se non furono poche a ricoprire questo ruolo fin dal ‘700. La Giornata di studio, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre, il concerto che si terrà il 26 aprile presso il Teatro Palladium, e la Mostra a cura dell’Associazione Toponomastica femminile, aperta al pubblico fino al 24 maggio, permetteranno di scoprire le storie di vita, le musiche, e i loro volti.

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Dipartimento di Scienze della Formazione

III Giornata di Studio

Le Voci delle Musiciste

Storia e storie

24 aprile 2018, ore 10.00

Via Principe Amedeo, 182 /b Roma

Aula 4, I piano

Ideazione

Milena Gammaitoni [email protected]

Comitato Scientifico

Luca Aversano, Raffaele Pozzi, Barbara De Angelis, Orietta Caianiello, Milena Gammaitoni,

Gilberto Scaramuzzo

Segreteria scientifica: Katiuscia Carnà Edmondo Grassi

Arianna Marziali Info: [email protected]

In collaborazione con: Dipartimento di Filosofia

Comunicazione e Spettacolo Fondazione Roma Tre - Teatro Palladium

Associazione Toponomastica femminile

La Giornata di studio del 24 aprile è riconosciuta come tirocinio interno degli studenti SDE del Dipartimento

di Scienze della Formazione. Gli Attestati saranno rilasciati al termine della giornata.

In copertina Le Artiste, di Arianna Bonamore

Grafite su carta

La storia delle musiciste è l’indicatore di un’identità sociale cancellata dalla storiografia affermatasi nell’Europa dell’800. Fin dal paleolitico si trovano raffigurazioni di donne che suonano uno strumento; nel Libro dell’Esodo Miryam celebra la traversata del Mar Rosso accompagnandosi con un tamburello, nella Grecia antica Cassia compone musiche liturgiche divenute ufficiali nelle celebrazioni. L’analisi dei percorsi biografici infatti, rileva come le donne siano state attive e protagoniste nelle arti, presenti nelle recensioni, autorevoli e stimate, attente testimoni della società a loro contemporanea. Sul finire della tradizione gregoriana Ildegarda di Bingen compone espressamente musiche originali per voci femminili, nel ‘600 Francesca Caccini crea una delle prime forme di Dramma in Musica e centinaia di altre compositrici in diverse parti del mondo si affermano e divulgano le proprie musiche. La condizione sociale delle compositrici fu spesso privilegiata, perché nate in famiglie di musicisti venivano introdotte ed educate ad una professione e coloro che entravano in convento riuscirono comunque ad esprimere la propria genialità musicale. Tuttavia è un dato storico che le cantanti per lungo tempo non poterono esibirsi in pubblico. Solo agli uomini era consentito divenire Maestro di Cappella o Maestro di corte. Un retaggio culturale che arriva fino ai nostri giorni, tanto che è raro, soprattutto in Italia, vedere sul podio una direttrice d’orchestra, anche se non furono poche a ricoprire questo ruolo fin dal ‘700. La Giornata di studio, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre, il concerto che si terrà il 26 aprile presso il Teatro Palladium, e la Mostra a cura dell’Associazione Toponomastica femminile, aperta al pubblico fino al 24 maggio, permetteranno di scoprire le storie di vita, le musiche, e i loro volti.

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Ore 12.30

Presiede Anna Lisa Tota, Università Roma Tre Orietta Caianiello, Conservatorio N. Piccinni, Bari, progetto “L’ombra illuminata. Donne nella musica”, Musica per resistere. Alma Rosé e l’ultima orchestra Angela Annese, Conservatorio N. Piccinni, Bari, progetto “L’ombra illuminata. Donne nella musica”, Musica per resistere. Dignità della bellezza sotto le bombe: Myra, Imogen e le altre Angelina Zhivova, Università degli Studi di Udine, Sofia Gubajdulina e il suo percorso controcorrente nell’URSS Ore 15.00 Aula Magna Presiede Raffaele Pozzi, Università Roma Tre Paola Ciarlantini, Conservatorio A. Casella, l’Aquila, La compositrice Elvira De Gresti, 'dilettante' di genio nei salotti asburgici con intervento musicale di Angela Annese Carla Conti, Conservatorio di Santa Cecilia, Roma, Quatre Instants di Kaija Saariaho. La voce femminile come paradigma dell'universo musicale Linda Maria Bongiovanni, Centro Notabene, Roma, Essere musicista e musicoterapeuta: il viaggio della mia vita

Ore 16.00

Mimesis e musica: una proposta di ascolto dinamico attraverso il movimento corporeo.

Un intervento danzato.

A cura di Gilberto Scaramuzzo e delle studentesse del Master “Pedagogia dell’Espressione.

Teatro, danza, musica, arte, sport: educazione” Università Roma Tre

Ore 16.30

Reading Musicale Mon amour et aussi l’amour de la musique

in tre quadri di Valeria Palumbo

Voci recitanti: Valeria Palumbo e Paola Salvi Al pianoforte: Emanuele Frenzilli

George Sand e Fryderyk Chopin; Clara Wieck e Robert Schumann; Fanny e Felix Mendelssohn:

tre storie, tre coppie, tre donne, tre destini. Dalle lettere, dai diari, dalle cronache, la ricostru-

zione di tre vicende legate profondamente alla musica che esprimono la lotta delle donne per

sottrarsi al destino loro imposto nell'Ottocento.

Ore 17.30

Trio Musikanten Introduce Luca Aversano

Clara Wieck Schumann, Trio Op.17 in sol minore Raffaello Galibardi, violino

Roberto Vecchio, violoncello Guido Carpentiere, pianoforte

Saluti ore 10.00 Lucia Chiappetta Cajola, Prorettrice Vicaria Università Roma Tre Massimiliano Fiorucci, Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione, Università Roma Tre Luca Aversano, Coordinatore Corsi di Studio DAMS, Università Roma Tre Barbara Belotti, Associazione Toponomastica femminile Francesco Antonelli, Associazione Italiana di Sociologia, Sezione Studi di Genere

Introduce Milena Gammaitoni, Università Roma Tre

La testimonianza della compositrice

Teresa Procaccini introdotta da Paola Ciarlantini,

Conservatorio A. Casella, l’Aquila Ore 11.30 Presiede Bianca Maria Antolini, Conservatorio F. Morlacchi, Perugia Liliosa Azara, Università Roma Tre, I gender studies al cospetto delle artiste escluse e dimenticate dalla storia Maria Cristina Locori, Archivista, Da compositrice a professionista della musica: un percorso ad ostacoli Antonietta Cerocchi, Conservatorio di Santa Cecilia, Roma, L’opera per pianoforte di Julie Baroni Cavalcabo