Le stanze di pelle

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Le stanze di peLLe GianLuiGi CanneLLa

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Gianluigi Cannella

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Le stanze di peLLe

GianLuiGi CanneLLa

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Le stanze di pelle

Gianluigi Cannella

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Prima edizione: giugno 2009

Ebook © Clepsydra Edizioni

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1729 SENTENZA SI

In direzione delle emozioni l’innocenza di un dio adultoquello di una fede ipotecata fuori dalle sfere rotondeche vuole incontrarla solo all’inizio della fnefacendo gossip da luoghi instabili atraverso la crocifssione di natale.

domenica 18 marzo 2007 - h. 01.50

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1738 LA STRADA

Stare da qualche parte, da qualche parte o da nessunanessuna, schierarsi da un lato, una curva, da un latoun curva dopo l’altra, un angolo di harem maschileresta libero o va via, in movimento, non muoversi non muoversi, restare immobili, sopramobiliarea vivibile, video-sorvegliata resta o va via va via da qualche parte, partorisce incenso.Vuot e piani giù per terra, arrotolat come saracinesche di un palazzo roto, al terzo piano dei bianchi.Se devo la vita alla morte, non devo niente alla morte della vita quella del secondo piano rialzato, dai capelli bianchi che sulla stradaavant, guardando lo specchieto retrovisore, avant retrovisore, retromarcia, ripetere, prego.Quando mi fermo, andare avant e indietro indietro, avant, prendere per mano, un altro mano assordante che mi ricordi, ricordi di stare da qualche parte da tute le part, nessuna possibile, nessuna utle niente scont, niente accont, una caramella di resto marchiare con seduzione il prossimo organismo genetcamente modifcato.Nascere in strada, t accompagna, la strada t raccogliet prende, a pezzi, in pezzi, resttuisce a saldonascere vivi, il corpo sorveglia, seziona, ossigena la pelle, le ossa, il tubo catodico, il ramadham, il travestmento.Il camaleonte, atento a cambiare pelle, al momento giusto .

venerdì 11 maggio 2007

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1748 ESISLIO

In esilio per non morire camminare sui viviatraversando la libertà su un marciapiede che non sopporta il silenzio profeta sopravvissuto all’estnzione perché vivi uomini diversi immortali per chi confonde il chi come dove quando con i perché degli innocentcon i mai dei colpevoli confusi dalla vista dal tatodall’olfato per il gusto della morte nutrita dai corpi rimast normali anche nei giorni diversi.

giovedì 9 agosto 2007

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1754 MAESTRI

Quaderni senza numeri ne parole mangiat dalla rabbia dal dolore elementareè dagli occhi che escono parole e numeri senza lucecontare le croci di un' aula di una chiesa o di una casermat trasforma in killer con la legge che rispeta il ladro e l’assassino con me che non lo sono diventatosguardo amante bambino gigolò per tant destnil' ufciale ozioso si esercita da modello l’amore di prete pubblicato sulle riviste patnatela zia arrendevole nascosta soto la luce biancami sono assolto prima di rapinare l'assassino rubare gli animali alla foresta i serpent al desertoconfessato i resident del cielo maestri cannibali della stradarimane il frusciare del tempo Maria il prete la zia l'ufcialepossessori delle anime della terra dove l'amore ha suoi peccat come la guerra lacera e uccide.

giovedì 6 setembre 2007

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1759 OSSIGENO

Procurami ossigeno è diventato un mestere mi assale la morte ascetcal’avvicinarsi davant all’entrata della via latea di una famiglia sintetca incriminata dal fglio predileto costringe l’uomo nella camera iperbarica sventrato dal buio solido.Depredare la verità dalla parola dove inizia la fgura di venere con giove protetore complice il dio della guerra che si suicida tra falene palafte e caverne di vetro narcotzzate non dormo mai fno alla fne del silenzio.

domenica 28 otobre 2007

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1782 TERRA DI NESSUNO

Questo quartere tene a batesimo gli animali che vaganole piante grasse gli uomini magri le nature mortela dieta mentale. Questo luogo formoso, diversità, terra di nessunoadorato senza pregarlo con una sola strada davant alle aiuole bianchelucide come un lago ghiacciato, non esiste pericoloche vada in pezzi. Ogni sasso solidifcato al centro del corpotene ancorat gli avanzi di un sogno a un luogo possibile mi riprendo il buco nero il buco rosso, il dove sonoluogo mai per sempre.

venerdì 18 gennaio 2008 ore 03.46

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1787 ANIMA ANALFABETA

Questa sera voglio che mi trovi sveglio come un santone in un cucchiaio di fame, per un'urgenzaper un’atesa insolita rimasta fermanella corte moderna del sonnodove il dio algoritmo e androgino con l’ anima analfabeta organizza nuclei di scorribande religiosezero pret, zero due e zero zero, al traguardoaltre sotovoci zero virtù.Questa matna voglio che mi ritrovi addormentato sulla guerra senza fame, reclutando una sedia qualsiasi per una donna vista una volta per sempre da uno mai incontrato superando tut i sant del calendario.Mi sono svegliato in un bicchiere di acqua vuoto senza sete immaginando giardini pensili promessi da altri almanacchi senza ritosenza numeri senza parole combatendo una guerra di codici criptatdove ci siamo promessi di non vivere mai da soli al di fuori di questa vita.

domenica 20 gennaio 2008 h. 02.37

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1790 NOI

Quando non c’è, ioquando, quanto donnaperché sempre conto il tc dei nervila voce bassa, io crudo grido che cuoceparlo silenzio non vedo il tu che taceanimale che posseggo il tuo segreto che ascolttu parola.

mercoledì 20 febbraio 2008

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1803 ARREDAMENTO D’INTERNI

L’edera sofoca più veloce di un cuore a sonagli dichiarazioni d’intent di guerra di pozzanghere d’acqua nerabiasimare tant perdoni interno terra-pieno ipermercato dove met i piedi arredamento d’internisembrano gli stessi piedi da questa parte del viaggionon valgo soldi valore di un amore grafato dagli orologi dell’ultmo bicchiere di tè aspirato dall’acqua piovanacon la possibilità di annegare se allargo le braccia per nuotare potrei essere appeso al solaio vecchiofuori all’aria resto fermo se mi muovose non fossi mai tornato mano a mano che il prezzo lievitavaalla borsa dell’anima di note passo dopo passoil fuoco afoga l’acqua non si fermano le maniaccavallate sulla lingua nera sporca la pioggia sui piedi nudi.

Mumbai sabato 14 giugno 2008

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1805 DENTRO L’ALBERO BAMBINO

Il sonno se fosse fame aritmetcaprendo il verbo essere senza oscurarlonon abbaiare e poi sciolto il sapere dei silenzi intatsilenzio rigido incorrutbile complice del buiodi traverso quanto un amore che mangia l’area quadrata del tempolo spazio l’ovale delle forme ambigue e quelle precisedi un altro passatotrangugia un futuro più che da indovinare da costruireverità virtuale a velocità del silenzio viraleun contrato di luce biancacon l’amore fregiato di eccesso ordinato con catene di cotone colare come miele sopra gocce di saliva dentro un focolare lento all’apice dell’incendio e dentro l’albero di natale da lacerare vivotoccare e prendere in mano la corteccia durafar cadere a terra la linfa senza farsi maledue occhi grossi cadut dalla sedia alta sull’angolo del caminocancellare le frasi d’amore dalle fotografe ingiallitetagliare i sostantvi consumat dall’atesain una fossa comune, dove sei, quello che cercolungo fossat svestt sulla tavola rotonda dove un posto vale l’altroè la che si curva la mente rimasta senza raccontdei vecchi si ha la tenera età del sapere invanoprima di avere voglia di vivere ancora tuto tuto il resto che suggerisce la terra.

giovedì 21 agosto 2008

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1816 AMORE CANE

All’ordine del giorno amore cane arresto il cuore lo porto nel labirinto osé del cervello, lei l’amore che non è vado lontano arriva prima l’ombra poi l’oggetoil soggeto la forma più riconoscibile non si riconosce soto una luce accecante non conosco nessun animale che faccia l’amore guardando negli occhima tu che mi guardi non t ho deto sì.

lunedì 12 gennaio 2009

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1821 LUOGHI ALLONTANATI

Diversi, allontanat luoghi imprecisi luoghi di terra di ritorno dal sangue dell’ultmo gioco da terminare proteggo la solitudine dentro l’acqua come un fle nascostodentro un ombreto e scarpe con i tacchi agent patogeni impazient di penetrare la pioggia della pelle acuta sotle una mollica di pane già sazia salire su un flo di sangue che congiunge i seni alle labbra nascoste come nuclei ebraici in fuga dai video game.

Vicenza venerdì 13 marzo 2009

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1824 LE STANZE DI PELLE

Guant bianchi e mani aspetano uomini diopercepisco un’ombra dinoccolarsi nell’infnitoabitata da una insaziabile resurrezione che non posso uccidereanimando il possessore quando sarà ora di vestrloaccorderò l’intenzione con l’esordioquando coscienza e intelleto si scambieranno i ruoliaccenderò l’afto di acri di lager prendendoin ostaggio il pianeta divino. Ho scarpe che aspetano guant candidi per vivacizzare un vuoto, quanto basta alle mie paurecontrollate da maestri della percezione visivaa non guardarmi il piacere sommersoin antri di ferraglia, sciupata in dissolvenza nel dio promiscuo in svendita per legitma difesainvadendo l’anima rubando la religione all’altro corpo.Giacca e cravata la domenica asciuga piat nei giorni ferialinon si pregano neanche le stanze di pelle in diatriba con l’eterno l’atesa di assoluzione esente da parola dopo l’ultmo respiroscenari di atrazione in bianco sporco e nero innocentesenza sapere il sototerra del corpo dall’altra parte del paesaggiose Auschwitz è stato bruciato dal resto degli uomini.Tute le cose nate ieri le abito insieme al cospeto di un occidente concavoestendibile come un lungometraggio asimmetrico intorno al globoil tempo mete in ordine il grande spaziometerei in ginocchio il cielosenza muovermi dalla culla di legno rotondo di erba maschileper reggere la curiosità di seguire un’ombrasi infla in qualsiasi vuoto non sai dove t porta.

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lunedì 23 marzo 2009

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1825 TERRA DA MASTICARE

Bisogna abusare delle donne quelle che t chiedono solo amoreil sapore più del gusto è cosa antca come la terra da mastcare dovrebbe essere da dividersi tra le ginocchia e i gomituna bambina che port a casa sulle punte dei piedi e delle manisulla punta del naso una bugia di troppo nascondendo il respiroresistere ignorando come fa a vivere quando decide di tornare dalla morte non ha tempo di lasciarsi indietrola vita in antcipo, un noleggio da saldarecon accont di dolore e il bisogno di nascere difcile con le parole tecniche della soferenza manualeavvelenare l’amore, se resta il già stato il presente rimane un si energico un no prudente.Bisogna eccedere degli uomini quelli che pretendono il doloreil gusto di mangiare quello che non si ha per morire con il quotdiano metro quadro di ufciodi corsia di ospedale nei vicoli della razzanell’ ascensore che costruisce associazioni dal pian terreno al cielo in sessanta secondi nelle ventquatro ore nelle sete stanze per trenta giorni nei dodici mesi restant con gli sguardi online dolcifcando l’ umano sconsacrato sotrato alla posta eletronica e note soferentseparando gli indiani d’America dagli ebreicon l’uso sof della trazione posteriorecome un matno consumato dal breakfast.

venerdì 3 aprile 2009

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1699 VIBRAZIONI

Efet di transizione messi in ombra o soto la luce in trazionenessuna variante lui e lei predefnit soto scorta in dissolvenza.Vibrazioni ostentate trascorse soto coperta variazioni a intermitenza ritmi incalzant sospesi dentro lo specchio.Diversità e mutament alla luce del solesi deve sognare di nascosto non fare silenzi e rumori comprensibiliil sole disegna miliardi di ombre creano rumore più del silenzioconsumano il sole stllicidio di tuto a sedici noni.Distnzione somiglianza defnizione e sorgente di nero colorelimitazione ripartzione selezione del bianco puro.Ossessioni fssazioni segment di perfezionismo illuminato dall’acciaio in polvere da ordini sprigionat dai computer.Il mare produce una quanttà smisurata di vite la terra milioni di mort che salgono in cielo, così dice l’uomo, l’animale che sa vestrsi da vitma o carnefce, una pelle per ogni atenuante oscillazioni motvate da paradiso e inferno.Got mit Uns arriva da oriente senza sospet ne ombrenon può stare da tute le part resiste a occidente credevo fosse il mio dionon vivrò la tua morte quella giusta ne quella sbagliata.Mescolanze l’uomo padrone del suo involucro di emozioniapprensioni e suggestoni lei e lui predefnit da agitazioni e sommosse dell’uguaglianza indiscriminata perfetamente plagiata.Imponderabile magnetsmo imitazione e fascinoè difcile sognare anche sopra la luce della note incantesimo e magia due razze senza confni ne fronterecompatbili per amore senza paura di morire e vivere.Blu giallo rosso sillabario incalcolabile sulle vie segnate nell’aria azzurra rubare l’arcobaleno e regalarlo al bianco al nero incedibili vibrazioni di un imprevedibile credo o di impollinazione di credi mimetzzat tra gli uominitraduzione unica per tut i dialet del mondo.

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Seducente libertà bruciare la luce a levante arroventare la note a ponente indicibili distnzioni senza dubbi ne incertezze bambini riconoscibili per amore anonimi uomini mort per una libertà immoralenon ho morale nel volere capire se l’uomo deve vivere per essere imperdibile vibrazione di emozioni o se deve estnguersi per un dio immortale, oasi o miraggio che sia o imperturbabile sedersi con un amore impercetbile sopra una nuvolacome sanno fare le favole.

domenica 21 agosto 2006

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