Le responsabilità attuali e future del termotecnico ... · matizzazione “sostenibile” non...

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Le responsabilità attuali e future del termotecnico RISCALDARE IN MODO SOSTENIBILE BIMESTRALE D’INFORMAZIONE DEL GRUPPO IMAR SPA NOVEMBRE / DICEMBRE 2004 N°2 Un vero prodotto sostenibile lo è soprattutto dalla nascita La news letter aziendale è ormai uno strumento di comunicazione utilizzato da molte aziende. Quando abbiamo pensato di inviare il nostro “Gruppo Imar News” a più di 16000 opera- tori tra termotecnici, installa- tori e centri assistenza, non immaginavamo che la nostra news potesse riscuotere un interesse così elevato come in realtà è successo. Abbiamo ricevuto molti mes- saggi di clienti che sono stati lieti di riceverlo e molti di operatori che desiderano conoscere meglio il mondo Gruppo Imar. Inutile dire che quanto è avvenuto ci fa molto piacere e costituisce un forte stimolo a fare sempre meglio e svi- luppare tutti i temi di comune interesse. www.gruppoimar.it to” normativo, che dovrà essere operati- vo entro il 2005, “mandato” al CENT/CT 226 “Heating systems in buildings”. L’obiettivo è il dimezzamento degli attuali consumi energetici nella climatiz- zazione (non industriale, di processo) degli edifici civili. Per anticipare e risolvere i problemi connessi con l’implementazione della nuova normativa, il CTI ha emesso delle linee guida che anticipano il possibile raccordo tra la vigente normativa italia- na con la emananda normativa euro- pea. L’ANTA ha messo a punto delle tipologie impiantistiche finalizzate all’obiettivo del dimezzamento del consumo energetico nella climatizzazione invernale, basate sulla combustione a condensazione, una tecnica che consente di “raschiare il barile” fino a bucarne il fondo, acce- dendo al recupero di un ulteriore migliaio di calorie per metro cubo di metano, nascoste nel sottofondo, come calore latente, all’uso obbligatorio di componenti evoluti e perfino all’uso “non convenzionale” degli stessi Attuati a titolo volontario in Danimarca (per iniziativa degli stessi operatori energetici), i criteri della Legge 10/91 hanno prodotto risultati eccellenti. Per questo sono stati fatti propri dalla CEE, che sta preparando un “pacchet- sede di progettazione (e verificata suc- cessivamente dai consumi reali) respon- sabilizzerà il costruttore edile per il fab- bisogno reale della “scatola” ed il termo- tecnico per l’efficienza dell’impianto che dovrà fornire il servizio energetico. Per la progettazione di un impianto di cli- matizzazione “sostenibile” non sarà più sufficiente un “clic” ma bisognerà dimez- zare i consumi per poter far spazio al raddoppio dei consumatori. Gruppo Imar in collaborazione con ANTA promuove una serie di convegni dal titolo: Riscaldare in modo sostenibile: le responsabilità attuali e future del termotecnico. componenti usuali. La certificazione energetica dei com- plessi edificio/impianto, da dichiarare sul rogito notarile e sui contratti di loca- zione, effettuata per la prima volta in Le ricorrenti “crisi petrolifere” non posso- no più essere attribuite esclusivamente all’instabilità politica dei Paesi produttori dell’oro nero. Occorre prendere atto dell’affacciarsi tumultuoso al mercato dei consumi energetici (civili ed industriali) dei due subcontinenti Cinese ed Indiano, che farà raddoppiare, nei prossimi vent’anni, il “parco utenti” delle sorgenti energeti- che. La Legge 10/91, già 13 anni fa, aveva proposto una soluzione che puntava sulla generale responsabilizzazione degli operatori energetici per la riduzio- ne dei consumi (a parità di servizio reso) mediante l’implementazione delle migliori tecnologie disponibili adatte a ridurre fabbisogni, consumi e sprechi. Purtroppo il risultato è stato ridotto ad una farsa cartacea per la mancata ema- nazione dei previsti decreti delegati. L’obiettivo degli eventi è quello di fare il punto sullo stato dell’arte nella progetta- zione termotecnica e di valutare insieme le opportunità e gli strumenti che la moderna tecnologia consente di utilizza- re, per offrire all’utente un sempre mag- gior grado di comfort unito alla massima economia di gestione dell’impianto. Chiunque desideri avere ulteriori infor- mazioni sulle date e sui contenuti dei convegni può scrivere una e-mail all’in- dirizzo [email protected] o chia- mare il numero 030.9638312. corpi in ghisa comporta una produzio- ne di polveri sottili che annualmente si attesta sui 240.000 chilogrammi. Mediante un doppio circuito di depu- razione e recupero dei fumi il sistema recupera il 99,5% delle polveri prodot- te. Questo fa sì che i valori di emis- Fase di colatura della ghisa Particolare della fase di recupero delle polveri di depurazione sione siano di molto inferiori a quelli posti dalle normative. Un altro versan- te sul quale sono impegnati i ricerca- tori del Gruppo Imar é la tutela delle materie prime. Utilizzare meno mate- ria prima a parità di risultato vuol dire risparmiare energia per l’estrazione, la trasformazione e per la lavorazione. I corpi caldaia in ghisa di ultima gene- razione del Gruppo Imar vantano il migliore rapporto peso/potenza. Per ogni kW di potenza prodotta utiliz- ziamo 8 etti di ghisa contro 3,5 kg necessari ad un tradizionale scambia- tore in ghisa. Quanto vale un prodotto che fa rispar- miare se per costruirlo é stata impie- gata più energia di quanta ne farà risparmiare quel prodotto in tutta la sua vita operativa? Quanto vale un prodotto che non inquina se i processi produttivi dove é stato realizzato emettono più sostan- ze nocive di quante ne produrrà l’ap- parecchio in tutta la sua vita? Queste sono le riflessioni alla base del modo di pensare del Gruppo Imar. Noi più di altri costruttori di caldaie siamo sensibili a queste tematiche, in quanto il Gruppo Imar é fra le pochis- sime aziende produttrici ad essere dotato di una fonderia specialistica che produce i corpi caldaia in ghisa per le proprie caldaie. La fusione dei Un successo oltre le aspettative Scambiatore tradizionale in ghisa Scambiatore Gruppo Imar Ceramic Compact Rapporto peso/potenza scambiata

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Le responsabilità attuali e future del termotecnico

RISCALDARE IN MODO SOSTENIBILE

BIMESTRALE D’INFORMAZIONE DEL GRUPPO IMAR SPA NOVEMBRE / DICEMBRE 2004 N°2

Un vero prodotto sostenibile lo è soprattutto dalla nascita

Se desidera saperne di più sul Gruppo Imarpuò inviare questo coupon al n° di fax 0309969315

Saremo lieti di farla contattare da un nostro agente che sarà a sua disposizione per ogni esigenza

pag 4MARKETING PER L’INSTALLATORE...

Il progetto

Questa newsletter non vuole essere un documento a senso unico, piuttosto vuole costituire un canale

di discussione tra attori di un mercato.Pertanto chi volesse porre quesiti o proporre riflessioni

sulle problematiche sia tecniche che commerciali inerenti il mondo della termoidraulica può scrivere una

e-mail all’indirizzo di posta elettronica

o inviare un fax al numero

all’attenzione dell’ufficio marketing.Su ogni numero di Gruppo Imar News andremo

a trattare gli argomenti proposti con le opinioni di specialisti in materia.

nenewsletter@[email protected] .it

030-9969315030-9969315

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La news letter aziendale èormai uno strumento dicomunicazione utilizzato damolte aziende.Quando abbiamo pensato diinviare il nostro “Gruppo ImarNews” a più di 16000 opera-tori tra termotecnici, installa-tori e centri assistenza, nonimmaginavamo che la nostranews potesse riscuotere uninteresse così elevato comein realtà è successo.Abbiamo ricevuto molti mes-saggi di clienti che sono statilieti di riceverlo e molti dioperatori che desideranoconoscere meglio il mondoGruppo Imar.Inutile dire che quanto èavvenuto ci fa molto piaceree costituisce un forte stimoloa fare sempre meglio e svi-luppare tutti i temi di comuneinteresse.

www.gruppoimar.itwww.gruppoimar.it

to” normativo, che dovrà essere operati-vo entro il 2005, “mandato” al CENT/CT226 “Heating systems in buildings”.L’obiettivo è il dimezzamento degliattuali consumi energetici nella climatiz-zazione (non industriale, di processo)degli edifici civili.Per anticipare e risolvere i problemiconnessi con l’implementazione dellanuova normativa, il CTI ha emesso dellelinee guida che anticipano il possibileraccordo tra la vigente normativa italia-na con la emananda normativa euro-pea.L’ANTA ha messo a punto delle tipologieimpiantistiche finalizzate all’obiettivo deldimezzamento del consumo energeticonella climatizzazione invernale, basatesulla combustione a condensazione,una tecnica che consente di “raschiareil barile” fino a bucarne il fondo, acce-dendo al recupero di un ulterioremigliaio di calorie per metro cubo dimetano, nascoste nel sottofondo, comecalore latente, all’uso obbligatorio dicomponenti evoluti e perfino all’uso“non convenzionale” degli stessi

Attuati a titolo volontario in Danimarca(per iniziativa degli stessi operatorienergetici), i criteri della Legge 10/91hanno prodotto risultati eccellenti.Per questo sono stati fatti propri dallaCEE, che sta preparando un “pacchet-

sede di progettazione (e verificata suc-cessivamente dai consumi reali) respon-sabilizzerà il costruttore edile per il fab-bisogno reale della “scatola” ed il termo-tecnico per l’efficienza dell’impianto chedovrà fornire il servizio energetico.Per la progettazione di un impianto di cli-matizzazione “sostenibile” non sarà piùsufficiente un “clic” ma bisognerà dimez-zare i consumi per poter far spazio alraddoppio dei consumatori.

Gruppo Imar in collaborazione conANTA promuove una serie di convegnidal titolo:Riscaldare in modo sostenibile:le responsabilità attuali e future del termotecnico.

componenti usuali.La certificazione energetica dei com-plessi edificio/impianto, da dichiararesul rogito notarile e sui contratti di loca-zione, effettuata per la prima volta in

Le ricorrenti “crisi petrolifere” non posso-no più essere attribuite esclusivamenteall’instabilità politica dei Paesi produttoridell’oro nero.Occorre prendere atto dell’affacciarsitumultuoso al mercato dei consumienergetici (civili ed industriali) dei duesubcontinenti Cinese ed Indiano, chefarà raddoppiare, nei prossimi vent’anni,il “parco utenti” delle sorgenti energeti-che.La Legge 10/91, già 13 anni fa, avevaproposto una soluzione che puntavasulla generale responsabilizzazionedegli operatori energetici per la riduzio-ne dei consumi (a parità di servizioreso) mediante l’implementazione dellemigliori tecnologie disponibili adatte aridurre fabbisogni, consumi e sprechi.Purtroppo il risultato è stato ridotto aduna farsa cartacea per la mancata ema-nazione dei previsti decreti delegati.

L’obiettivo degli eventi è quello di fare ilpunto sullo stato dell’arte nella progetta-zione termotecnica e di valutare insiemele opportunità e gli strumenti che lamoderna tecnologia consente di utilizza-re, per offrire all’utente un sempre mag-gior grado di comfort unito alla massimaeconomia di gestione dell’impianto.

Chiunque desideri avere ulteriori infor-mazioni sulle date e sui contenuti deiconvegni può scrivere una e-mail all’in-dirizzo [email protected] o chia-mare il numero 030.9638312.

corpi in ghisa comporta una produzio-ne di polveri sottili che annualmente siattesta sui 240.000 chilogrammi.Mediante un doppio circuito di depu-razione e recupero dei fumi il sistemarecupera il 99,5% delle polveri prodot-te. Questo fa sì che i valori di emis-

Fase di colatura della ghisa Particolare della fase di recupero delle polveri di depurazione

sione siano di molto inferiori a quelliposti dalle normative. Un altro versan-te sul quale sono impegnati i ricerca-tori del Gruppo Imar é la tutela dellematerie prime. Utilizzare meno mate-ria prima a parità di risultato vuol direrisparmiare energia per l’estrazione,

la trasformazione e per la lavorazione.I corpi caldaia in ghisa di ultima gene-razione del Gruppo Imar vantano ilmigliore rapporto peso/potenza.Per ogni kW di potenza prodotta utiliz-ziamo 8 etti di ghisa contro 3,5 kgnecessari ad un tradizionale scambia-tore in ghisa.

Quanto vale un prodotto che fa rispar-miare se per costruirlo é stata impie-gata più energia di quanta ne faràrisparmiare quel prodotto in tutta lasua vita operativa? Quanto vale un prodotto che noninquina se i processi produttivi dove éstato realizzato emettono più sostan-ze nocive di quante ne produrrà l’ap-parecchio in tutta la sua vita?Queste sono le riflessioni alla basedel modo di pensare del Gruppo Imar.Noi più di altri costruttori di caldaiesiamo sensibili a queste tematiche, inquanto il Gruppo Imar é fra le pochis-sime aziende produttrici ad esseredotato di una fonderia specialisticache produce i corpi caldaia in ghisaper le proprie caldaie. La fusione dei

Un successo

oltre le aspettative

La cifra scritta sul preventivo é solo la punta di un iceberg,

sotto la quale sta tutto il valore di un’impresa.

Quante volte riusciamo a farci pagare per quello che vale la nostra impresa?

Alla fine il risultato certo é uno:due persone che non sono completa-mente soddisfatte.L’utente: perché con l’andar del temposi renderà conto di non aver rispar-miato niente.L’installatore: che non ha potuto espri-mere la sua professionalità e oltretuttone ha ricavato uno scarso tornacontoeconomico.

Queste situazioni il più delle voltesono generate dalla mancanza di inci-sività sul cliente.Uno dei punti fondamentali delProgetto Master prevede la collabora-zione con uno degli istituti di consu-lenza per aziende più qualificati delsettore.Il Gruppo Imar in sinergia con ISFOR2000 ha messo a punto un program-ma di incontri tesi a sviluppare tutti ipunti cardine che costituiscono il valo-re di un’ impresa.

L’efficacia della propostaDurante gli incontri vengono illustratele tecniche di comunicazione più

adatte per capire le esigenze impliciteed esplicite del cliente ed il modo perproporre efficacemente la miglioresoluzione impiantistica.

Comunicazione e MarketingCome sfruttare gli strumenti marketingin modo efficace e produttivo.Il modo per sfruttare al meglio le tec-niche di comunicazione per aumenta-re il livello di immagine dell’impresanel proprio territorio.

Quante volte abbiamo dovuto realiz-zare un impianto essendo consapevo-li che quello non era l’impianto ottima-le ma semplicemente la scelta piùeconomica per l’utente? Quante volte abbiamo realizzatoimpianti economici pur sapendo che alungo termine sarebbero costati all’u-tente ben più di quanto avrebbe paga-to per un impianto realmente in gradodi soddisfare le sue esigenze reali?

Incisività, che non deve essere intesacome semplice insistenza, ma come ilfar valere la propria professionalità ecredibilità per dare soluzioni di alta

qualità.Ad oggi il progetto ha visto coinvoltipiù di cinquecento installatori prove-nienti da tutta Italia.Gli incontri si tengono presso le strut-ture moderne ed attrezzate di ISFOR2000. I corsi di formazione sono tenu-ti da docenti altamente qualificati spe-cializzati nelle problematiche delleaziende artigiane.In parallelo alle attività di formazionevengono messi a disposizione dei par-tecipanti gli strumenti per la comuni-cazione al mercato e le risorse per unsupporto pratico di tipo logistico ecommerciale. Il progetto Master é giàgiunto al suo terzo anno e i risultati ciincoraggiano a proseguire su questastrada. Molti installatori, dapprimascettici, si sono resi conto che unamigliore organizzazione del tempo edelle risorse, porta vantaggi sia eco-nomici che qualitativi.

Per ulteriori informazioni sul progettoMaster é possibile scrivere una e-mailall’indirizzo [email protected] telefonando al numero 030.9638312

Scambiatoretradizionalein ghisa

ScambiatoreGruppo ImarCeramic Compact

Rapporto peso/potenza scambiata

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www.gruppoimar.it www.gruppoimar.it

Regimi di temperatura e intermittenzaLe caldaie ad acqua calda operano in un campo dilivelli termici che va dal limite inferiore, poco più di30°C, alla soglia superiore di 105°C, nuovo limiteeuropeo. Il limite inferiore é dovuto alle necessità diutilizzo dell’acqua come fluido vettore. Nel campodel riscaldamento degli ambienti la temperatura diriferimento é tradizionalmente 20°C risultando inuti-le e poco confortevole, se non dannoso, alimentaregli impianti con acqua a temperatura molto diversa.

la portata d’acqua nel primo caso viene dimezzata;la dimensione dell’elettrocircolatore ne viene note-volmente ridotta; la sezione delle tubazioni, rivesti-menti coibenti, raccordi e valvolame si riduce a suavolta, con notevoli ed evidenti vantaggi di costo diacquisto, di installazione, di ingombro, di rumorosità;aumenta il rendimento di distribuzione per le ridottedimensioni della superficie di rete esposta, comecalcolabile applicando la UNI10347,... e diminuisce ilF.E.N. (Legge 10/91 e relativi regolamenti di attua-zione); aumenta il rendimento di produzione, conulteriore riduzione del F.E.N. per la minore energiaelettrica consumata dall’elettrocircolatore, il quale

elevate.Risulterà più elevato il rendimento mantenendo piùbassa possibile la temperatura di utilizzo, il che pro-lungherà il tempo di combustione in regime di con-densazione. Da limitare il più possibile l’inserimentodel circuito ad alta temperatura, per la caratteristicapotenza che tenderebbe a portare rapidamente aregime il locale riscaldato ottenendo riduzione delbenessere (calore a ondate, moti convettivi) eaumento dei consumi (combustione senza conden-sazione).

Ci si sofferma su questo punto, in genere considera-to con poca attenzione nel comune progettare: aparità di temperatura media superficiale possonoessere ottenute identiche condizioni di emissivitàcon diversi salti di temperatura fra andata e ritorno.

Le pompe elettroniche a porta-ta variabile consentono di rego-lare tramite il software della cal-daia la portata dell’acqua nel-l’impianto. Il ritorno dall’impian-to ad alta temperatura noninterferisce con il ritorno abassa temperatura mantenen-do così una media che consen-te al gruppo termico di sfruttarea pieno i vantaggi della conden-sazione.Il software della caldaia rileva latemperatura del ritorno e regoladi conseguenza la velocità delcircolatore elettronico in mododa mantenere sempre la mag-gior ∆t fra mandata e ritornonell’impianto ad alta temperatu-ra.In oltre, l’ottimizzazione del fun-zionamento in base al fabbiso-gno fa si che le pompe consu-mino molto meno in termini dienergia elettrica.

Alucond 500 PMB BT prevedela possibilità di gestire autono-mamente due zone di riscalda-mento (una in bassa tempera-tura e una in alta), questo per-mette di abbattere i costi deri-vanti dall’installazione di ulte-riori elementi esterni alla cal-daia.Il gruppo termico Alucond 500PMB BT é dotato di uno scam-biatore in alluminio siliciosovradimensionato che con-sente, quando installato inimpianti a bassa temperatura,di raggiungere rendimenti sem-pre abbondantemente superio-ri al 100%.In oltre, Alucond 500 PMB BTpermette di sfruttare a pieno latecnica della condensazioneanche in fase di produzione diacqua calda sanitaria grazieallo scambiatore a piastre da40kW.Il rendimento medio stagionalein impianti misti dei gruppi ter-mici Alucond 500 PMB BTsupera sempre il 100%.

I gruppi termici tradizionali (condensazione e non) richiedono, seinstallati in impianti misti, l’utilizzo esterno di elementi come la centra-lina di regolazione, la pompa e la valvola miscelatrice. Alucond 500PMB BT racchiude già di serie questi componenti al suo interno, il checomporta i seguenti vantaggi:

- Abbattimento dei costi impiantistici- Unica assistenza tecnica specializzata- Minore ingombro nel locale di installazione

Al fine di raffreddare i fumi, a vantaggio della con-densazione, dobbiamo avere a disposizione un ritor-no impianto a temperatura più bassa possibile.Sotto questa ottica, occorre rivedere la progettazio-ne degli impianti termici riguardo agli emettitori,preoccupandosi non più della temperatura di man-data, ma cercando di minimizzare la temperatura diritorno in caldaia, considerando che le condizioni diprogetto raramente si verificano in una stagione diriscaldamento.Non considerando per ovvi motivi (spreco di energiapreziosa) la soluzione degli impianti che lavorano adintermittenza, occorre intervenire variando la porta-ta circolante nel circuito per far si di raggiungere loscopo di ottenere acqua di ritorno alla temperaturapiù bassa possibile.

alimentare gli impianti secondari alla temperatura piùopportuna. I gruppi termici, vere e proprie centralicomplete, sono inoltre dotati di specifiche regolazio-ni automatiche, idonee a garantire la produzione ter-mica adeguando il livello al carico e mantenendotemperature di andata proporzionali al fabbisognoreale. Si abbandonino dunque i sistemi ad intermit-tenza, deleteri per il comfort e per il risparmio, e siconti piuttosto sui regimi continui e prolungati consi-derando nelle regolazioni anche, o specialmente, lecondizioni medie, quando per riscaldare la casa nonserve gran che ed è deleterio operare a temperature

La tradizione ci consegna impianti funzionanti a tem-perature di 80°C e più, ma la tecnica attuale é orien-tata verso le basse temperature, come nel caso deipavimenti radianti, con livelli termici medi del fluidodell’ordine di 40°C o meno, ad esempio temperaturamassima di andata 43°C e temperatura di ritorno37°C, con un salto di 6K. In passato non era conce-pibile una caldaia funzionante a tali livelli, a causadella presenza di zolfo nei combustibili e della suafacoltà di combinarsi con l’acqua di condensa pro-ducendo anidridi ed acidi corrosivi ed inquinanti. Orala combustione dei gas in assenza di zolfo ha ristret-to questi problemi ed anzi la tendenza odierna équella di ridurre la temperatura in caldaia ottenendola condensazione del vapore d’acqua, recuperandoil calore latente ed una ulteriore frangia del caloresensibile contenuto nei prodotti della combustione.Si tende dunque a regimi di temperatura, per i servi-zi di riscaldamento, che progressivamente scendonodai tradizionali 80°C via via verso i 60°C ed ancormeno, contando comunque sul fatto che i circuiti diutilizzo sono serviti da idonee regolazioni in grado di

E’ il momento di concludere queste note ed ora arriva la sorpresa: abbiamo pensato ad un impianto composto da un gruppo termico completo, pronto a produrre l’acqua caldanecessaria all’abitazione e ad alimentare in modo controllato il riscaldamento a pavimento e l’integrazione a radiatori e scaldasalviette, abbiamo cercato di colpire diversiobiettivi oltre al miglior comfort ambientale, come il massimo risparmio di energia preziosa e il minimo impatto ambientale del sistema casa. Ed ora ci si accorge che la solu-zione scelta corrisponde anche al minimo tempo di installazione del sistema, in quanto il gruppo termico é una vera centrale termica completa. Come dire: minimo costo perl’acquirente a parità di servizio reso, minimo costo di mano d’opera e minimo impegno per l’installazione finale. Nel tempo di esecuzione di una centrale termica vecchiamaniera si possono senz’altro installare tre o quattro di questi gruppi, con la certezza della precisa funzionalità, collaudata in fabbrica.

La migliore soluzione per impianti misti

Alucond 500 PMB 30 Bassa

Temperatura

Circolatorielettronici

a portata variabilee software

Tutto sotto il mantello

Schema di impianto misto con caldaia a condensazione tradizionale

Schema di impianto misto con Alucond 500 PMB BT

Tutti i componenti per la gestione delle zone sono incorporati all’interno del gruppo termico

CC- Centralina climaticaCI- Compensatore idraulicoCAT- Circolatore alta temperaturaCBT- Circolatore bassa temperaturaVM- Valvola miscelatriceSM- Sonda di mandataTS- Termostato di sicurezza

C o n i u g a r e c o m f o r t e r i s p a r m i o

Migliorare i regimi di temperaturaeliminando l’intermittenza

Ad esempio la temperatura media del corpo scal-dante di 80°C (sconsigliata) può essere ottenuta conandata a 90°C e ritorno a 70°C ovvero con andata a85°C e ritorno a 75°C. Altrettanto si può ripetere perregimi minori: andata a 60°C e ritorno a 40°C deter-minano la temperatura superficiale di 50°C, ottimaleper il comfort, con identico effetto rispetto ad un regi-

me 55-45°C.Ma il salto termico maggiore, rappresentato dal regi-me 60/40°C, é senz’altro quello che meglio consente di realizzare la condensazione utilizzando i tradi-zionali radiatori in condizione di regime, anche afronte delle minime termperature esterne.Vale la pena allora di considerare per i radiatori glialtri vantaggi ottenibili con l’adozione del ∆t 20K aconfronto con la scelta di ∆t minori, come ad esem-pio 10k, anch’esso frequente:

ultimo, nel calcolo dell’energia eseguito secondoUNI 10379 é considerato continuativamente funzio-nante.

Il progresso tecnologico ci ha consegnato gli stru-menti per questi nuovi passi con i software per ilbilanciamento delle reti di distribuzione in fase diprogetto e la regolazione automatica in fase digestione adeguando in continuo la temperatura diesercizio alle richieste termiche nell’arco stagionale.Che dire poi degli elettrocircolatori a regolazioneelettronica, pronti a far coincidere le proprie caratte-ristiche al carico effettivo.

Emissione termica radiatori a diversi ∆t

Variando la portata varia il ∆t e non varia l’emissione termica dei radiatori

Tm 65°C

70°C 80°C 85°C

86 l/h 29 l/h 21 l/h

60°C 50°C 45°C

1000 W 1000 W 1000 W

Tm 65°C Tm 65°C

Emissione termica radiatori a diversi ∆t

Variando il ∆t non varia l’emissione termica dei radiatori

Tm 65°C

70°CRapporto temperatura fumi / Rendimento

Temperatura fumi (C°) Rendimento (%)

PUNTO DI RUGIADA

80°C 85°C

60°C 50°C 45°C

1000 W 1000 W 1000 W

Tm 65°C Tm 65°C

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www.gruppoimar.it www.gruppoimar.it

Regimi di temperatura e intermittenzaLe caldaie ad acqua calda operano in un campo dilivelli termici che va dal limite inferiore, poco più di30°C, alla soglia superiore di 105°C, nuovo limiteeuropeo. Il limite inferiore é dovuto alle necessità diutilizzo dell’acqua come fluido vettore. Nel campodel riscaldamento degli ambienti la temperatura diriferimento é tradizionalmente 20°C risultando inuti-le e poco confortevole, se non dannoso, alimentaregli impianti con acqua a temperatura molto diversa.

la portata d’acqua nel primo caso viene dimezzata;la dimensione dell’elettrocircolatore ne viene note-volmente ridotta; la sezione delle tubazioni, rivesti-menti coibenti, raccordi e valvolame si riduce a suavolta, con notevoli ed evidenti vantaggi di costo diacquisto, di installazione, di ingombro, di rumorosità;aumenta il rendimento di distribuzione per le ridottedimensioni della superficie di rete esposta, comecalcolabile applicando la UNI10347,... e diminuisce ilF.E.N. (Legge 10/91 e relativi regolamenti di attua-zione); aumenta il rendimento di produzione, conulteriore riduzione del F.E.N. per la minore energiaelettrica consumata dall’elettrocircolatore, il quale

elevate.Risulterà più elevato il rendimento mantenendo piùbassa possibile la temperatura di utilizzo, il che pro-lungherà il tempo di combustione in regime di con-densazione. Da limitare il più possibile l’inserimentodel circuito ad alta temperatura, per la caratteristicapotenza che tenderebbe a portare rapidamente aregime il locale riscaldato ottenendo riduzione delbenessere (calore a ondate, moti convettivi) eaumento dei consumi (combustione senza conden-sazione).

Ci si sofferma su questo punto, in genere considera-to con poca attenzione nel comune progettare: aparità di temperatura media superficiale possonoessere ottenute identiche condizioni di emissivitàcon diversi salti di temperatura fra andata e ritorno.

Le pompe elettroniche a porta-ta variabile consentono di rego-lare tramite il software della cal-daia la portata dell’acqua nel-l’impianto. Il ritorno dall’impian-to ad alta temperatura noninterferisce con il ritorno abassa temperatura mantenen-do così una media che consen-te al gruppo termico di sfruttarea pieno i vantaggi della conden-sazione.Il software della caldaia rileva latemperatura del ritorno e regoladi conseguenza la velocità delcircolatore elettronico in mododa mantenere sempre la mag-gior ∆t fra mandata e ritornonell’impianto ad alta temperatu-ra.In oltre, l’ottimizzazione del fun-zionamento in base al fabbiso-gno fa si che le pompe consu-mino molto meno in termini dienergia elettrica.

Alucond 500 PMB BT prevedela possibilità di gestire autono-mamente due zone di riscalda-mento (una in bassa tempera-tura e una in alta), questo per-mette di abbattere i costi deri-vanti dall’installazione di ulte-riori elementi esterni alla cal-daia.Il gruppo termico Alucond 500PMB BT é dotato di uno scam-biatore in alluminio siliciosovradimensionato che con-sente, quando installato inimpianti a bassa temperatura,di raggiungere rendimenti sem-pre abbondantemente superio-ri al 100%.In oltre, Alucond 500 PMB BTpermette di sfruttare a pieno latecnica della condensazioneanche in fase di produzione diacqua calda sanitaria grazieallo scambiatore a piastre da40kW.Il rendimento medio stagionalein impianti misti dei gruppi ter-mici Alucond 500 PMB BTsupera sempre il 100%.

I gruppi termici tradizionali (condensazione e non) richiedono, seinstallati in impianti misti, l’utilizzo esterno di elementi come la centra-lina di regolazione, la pompa e la valvola miscelatrice. Alucond 500PMB BT racchiude già di serie questi componenti al suo interno, il checomporta i seguenti vantaggi:

- Abbattimento dei costi impiantistici- Unica assistenza tecnica specializzata- Minore ingombro nel locale di installazione

Al fine di raffreddare i fumi, a vantaggio della con-densazione, dobbiamo avere a disposizione un ritor-no impianto a temperatura più bassa possibile.Sotto questa ottica, occorre rivedere la progettazio-ne degli impianti termici riguardo agli emettitori,preoccupandosi non più della temperatura di man-data, ma cercando di minimizzare la temperatura diritorno in caldaia, considerando che le condizioni diprogetto raramente si verificano in una stagione diriscaldamento.Non considerando per ovvi motivi (spreco di energiapreziosa) la soluzione degli impianti che lavorano adintermittenza, occorre intervenire variando la porta-ta circolante nel circuito per far si di raggiungere loscopo di ottenere acqua di ritorno alla temperaturapiù bassa possibile.

alimentare gli impianti secondari alla temperatura piùopportuna. I gruppi termici, vere e proprie centralicomplete, sono inoltre dotati di specifiche regolazio-ni automatiche, idonee a garantire la produzione ter-mica adeguando il livello al carico e mantenendotemperature di andata proporzionali al fabbisognoreale. Si abbandonino dunque i sistemi ad intermit-tenza, deleteri per il comfort e per il risparmio, e siconti piuttosto sui regimi continui e prolungati consi-derando nelle regolazioni anche, o specialmente, lecondizioni medie, quando per riscaldare la casa nonserve gran che ed è deleterio operare a temperature

La tradizione ci consegna impianti funzionanti a tem-perature di 80°C e più, ma la tecnica attuale é orien-tata verso le basse temperature, come nel caso deipavimenti radianti, con livelli termici medi del fluidodell’ordine di 40°C o meno, ad esempio temperaturamassima di andata 43°C e temperatura di ritorno37°C, con un salto di 6K. In passato non era conce-pibile una caldaia funzionante a tali livelli, a causadella presenza di zolfo nei combustibili e della suafacoltà di combinarsi con l’acqua di condensa pro-ducendo anidridi ed acidi corrosivi ed inquinanti. Orala combustione dei gas in assenza di zolfo ha ristret-to questi problemi ed anzi la tendenza odierna équella di ridurre la temperatura in caldaia ottenendola condensazione del vapore d’acqua, recuperandoil calore latente ed una ulteriore frangia del caloresensibile contenuto nei prodotti della combustione.Si tende dunque a regimi di temperatura, per i servi-zi di riscaldamento, che progressivamente scendonodai tradizionali 80°C via via verso i 60°C ed ancormeno, contando comunque sul fatto che i circuiti diutilizzo sono serviti da idonee regolazioni in grado di

E’ il momento di concludere queste note ed ora arriva la sorpresa: abbiamo pensato ad un impianto composto da un gruppo termico completo, pronto a produrre l’acqua caldanecessaria all’abitazione e ad alimentare in modo controllato il riscaldamento a pavimento e l’integrazione a radiatori e scaldasalviette, abbiamo cercato di colpire diversiobiettivi oltre al miglior comfort ambientale, come il massimo risparmio di energia preziosa e il minimo impatto ambientale del sistema casa. Ed ora ci si accorge che la solu-zione scelta corrisponde anche al minimo tempo di installazione del sistema, in quanto il gruppo termico é una vera centrale termica completa. Come dire: minimo costo perl’acquirente a parità di servizio reso, minimo costo di mano d’opera e minimo impegno per l’installazione finale. Nel tempo di esecuzione di una centrale termica vecchiamaniera si possono senz’altro installare tre o quattro di questi gruppi, con la certezza della precisa funzionalità, collaudata in fabbrica.

La migliore soluzione per impianti misti

Alucond 500 PMB 30 Bassa

Temperatura

Circolatorielettronici

a portata variabilee software

Tutto sotto il mantello

Schema di impianto misto con caldaia a condensazione tradizionale

Schema di impianto misto con Alucond 500 PMB BT

Tutti i componenti per la gestione delle zone sono incorporati all’interno del gruppo termico

CC- Centralina climaticaCI- Compensatore idraulicoCAT- Circolatore alta temperaturaCBT- Circolatore bassa temperaturaVM- Valvola miscelatriceSM- Sonda di mandataTS- Termostato di sicurezza

C o n i u g a r e c o m f o r t e r i s p a r m i o

Migliorare i regimi di temperaturaeliminando l’intermittenza

Ad esempio la temperatura media del corpo scal-dante di 80°C (sconsigliata) può essere ottenuta conandata a 90°C e ritorno a 70°C ovvero con andata a85°C e ritorno a 75°C. Altrettanto si può ripetere perregimi minori: andata a 60°C e ritorno a 40°C deter-minano la temperatura superficiale di 50°C, ottimaleper il comfort, con identico effetto rispetto ad un regi-

me 55-45°C.Ma il salto termico maggiore, rappresentato dal regi-me 60/40°C, é senz’altro quello che meglio consente di realizzare la condensazione utilizzando i tradi-zionali radiatori in condizione di regime, anche afronte delle minime termperature esterne.Vale la pena allora di considerare per i radiatori glialtri vantaggi ottenibili con l’adozione del ∆t 20K aconfronto con la scelta di ∆t minori, come ad esem-pio 10k, anch’esso frequente:

ultimo, nel calcolo dell’energia eseguito secondoUNI 10379 é considerato continuativamente funzio-nante.

Il progresso tecnologico ci ha consegnato gli stru-menti per questi nuovi passi con i software per ilbilanciamento delle reti di distribuzione in fase diprogetto e la regolazione automatica in fase digestione adeguando in continuo la temperatura diesercizio alle richieste termiche nell’arco stagionale.Che dire poi degli elettrocircolatori a regolazioneelettronica, pronti a far coincidere le proprie caratte-ristiche al carico effettivo.

Emissione termica radiatori a diversi ∆t

Variando la portata varia il ∆t e non varia l’emissione termica dei radiatori

Tm 65°C

70°C 80°C 85°C

86 l/h 29 l/h 21 l/h

60°C 50°C 45°C

1000 W 1000 W 1000 W

Tm 65°C Tm 65°C

Emissione termica radiatori a diversi ∆t

Variando il ∆t non varia l’emissione termica dei radiatori

Tm 65°C

70°CRapporto temperatura fumi / Rendimento

Temperatura fumi (C°) Rendimento (%)

PUNTO DI RUGIADA

80°C 85°C

60°C 50°C 45°C

1000 W 1000 W 1000 W

Tm 65°C Tm 65°C

Page 4: Le responsabilità attuali e future del termotecnico ... · matizzazione “sostenibile” non sarà più sufficiente un “clic” ma bisognerà dimez-zare i consumi per poter far

Le responsabilità attuali e future del termotecnico

RISCALDARE IN MODO SOSTENIBILE

BIMESTRALE D’INFORMAZIONE DEL GRUPPO IMAR SPA NOVEMBRE / DICEMBRE 2004 N°2

Un vero prodotto sostenibile lo è soprattutto dalla nascita

Se desidera saperne di più sul Gruppo Imarpuò inviare questo coupon al n° di fax 0309969315

Saremo lieti di farla contattare da un nostro agente che sarà a sua disposizione per ogni esigenza

pag 4MARKETING PER L’INSTALLATORE...

Il progetto

Questa newsletter non vuole essere un documento a senso unico, piuttosto vuole costituire un canale

di discussione tra attori di un mercato.Pertanto chi volesse porre quesiti o proporre riflessioni

sulle problematiche sia tecniche che commerciali inerenti il mondo della termoidraulica può scrivere una

e-mail all’indirizzo di posta elettronica

o inviare un fax al numero

all’attenzione dell’ufficio marketing.Su ogni numero di Gruppo Imar News andremo

a trattare gli argomenti proposti con le opinioni di specialisti in materia.

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La news letter aziendale èormai uno strumento dicomunicazione utilizzato damolte aziende.Quando abbiamo pensato diinviare il nostro “Gruppo ImarNews” a più di 16000 opera-tori tra termotecnici, installa-tori e centri assistenza, nonimmaginavamo che la nostranews potesse riscuotere uninteresse così elevato comein realtà è successo.Abbiamo ricevuto molti mes-saggi di clienti che sono statilieti di riceverlo e molti dioperatori che desideranoconoscere meglio il mondoGruppo Imar.Inutile dire che quanto èavvenuto ci fa molto piaceree costituisce un forte stimoloa fare sempre meglio e svi-luppare tutti i temi di comuneinteresse.

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to” normativo, che dovrà essere operati-vo entro il 2005, “mandato” al CENT/CT226 “Heating systems in buildings”.L’obiettivo è il dimezzamento degliattuali consumi energetici nella climatiz-zazione (non industriale, di processo)degli edifici civili.Per anticipare e risolvere i problemiconnessi con l’implementazione dellanuova normativa, il CTI ha emesso dellelinee guida che anticipano il possibileraccordo tra la vigente normativa italia-na con la emananda normativa euro-pea.L’ANTA ha messo a punto delle tipologieimpiantistiche finalizzate all’obiettivo deldimezzamento del consumo energeticonella climatizzazione invernale, basatesulla combustione a condensazione,una tecnica che consente di “raschiareil barile” fino a bucarne il fondo, acce-dendo al recupero di un ulterioremigliaio di calorie per metro cubo dimetano, nascoste nel sottofondo, comecalore latente, all’uso obbligatorio dicomponenti evoluti e perfino all’uso“non convenzionale” degli stessi

Attuati a titolo volontario in Danimarca(per iniziativa degli stessi operatorienergetici), i criteri della Legge 10/91hanno prodotto risultati eccellenti.Per questo sono stati fatti propri dallaCEE, che sta preparando un “pacchet-

sede di progettazione (e verificata suc-cessivamente dai consumi reali) respon-sabilizzerà il costruttore edile per il fab-bisogno reale della “scatola” ed il termo-tecnico per l’efficienza dell’impianto chedovrà fornire il servizio energetico.Per la progettazione di un impianto di cli-matizzazione “sostenibile” non sarà piùsufficiente un “clic” ma bisognerà dimez-zare i consumi per poter far spazio alraddoppio dei consumatori.

Gruppo Imar in collaborazione conANTA promuove una serie di convegnidal titolo:Riscaldare in modo sostenibile:le responsabilità attuali e future del termotecnico.

componenti usuali.La certificazione energetica dei com-plessi edificio/impianto, da dichiararesul rogito notarile e sui contratti di loca-zione, effettuata per la prima volta in

Le ricorrenti “crisi petrolifere” non posso-no più essere attribuite esclusivamenteall’instabilità politica dei Paesi produttoridell’oro nero.Occorre prendere atto dell’affacciarsitumultuoso al mercato dei consumienergetici (civili ed industriali) dei duesubcontinenti Cinese ed Indiano, chefarà raddoppiare, nei prossimi vent’anni,il “parco utenti” delle sorgenti energeti-che.La Legge 10/91, già 13 anni fa, avevaproposto una soluzione che puntavasulla generale responsabilizzazionedegli operatori energetici per la riduzio-ne dei consumi (a parità di servizioreso) mediante l’implementazione dellemigliori tecnologie disponibili adatte aridurre fabbisogni, consumi e sprechi.Purtroppo il risultato è stato ridotto aduna farsa cartacea per la mancata ema-nazione dei previsti decreti delegati.

L’obiettivo degli eventi è quello di fare ilpunto sullo stato dell’arte nella progetta-zione termotecnica e di valutare insiemele opportunità e gli strumenti che lamoderna tecnologia consente di utilizza-re, per offrire all’utente un sempre mag-gior grado di comfort unito alla massimaeconomia di gestione dell’impianto.

Chiunque desideri avere ulteriori infor-mazioni sulle date e sui contenuti deiconvegni può scrivere una e-mail all’in-dirizzo [email protected] o chia-mare il numero 030.9638312.

corpi in ghisa comporta una produzio-ne di polveri sottili che annualmente siattesta sui 240.000 chilogrammi.Mediante un doppio circuito di depu-razione e recupero dei fumi il sistemarecupera il 99,5% delle polveri prodot-te. Questo fa sì che i valori di emis-

Fase di colatura della ghisa Particolare della fase di recupero delle polveri di depurazione

sione siano di molto inferiori a quelliposti dalle normative. Un altro versan-te sul quale sono impegnati i ricerca-tori del Gruppo Imar é la tutela dellematerie prime. Utilizzare meno mate-ria prima a parità di risultato vuol direrisparmiare energia per l’estrazione,

la trasformazione e per la lavorazione.I corpi caldaia in ghisa di ultima gene-razione del Gruppo Imar vantano ilmigliore rapporto peso/potenza.Per ogni kW di potenza prodotta utiliz-ziamo 8 etti di ghisa contro 3,5 kgnecessari ad un tradizionale scambia-tore in ghisa.

Quanto vale un prodotto che fa rispar-miare se per costruirlo é stata impie-gata più energia di quanta ne faràrisparmiare quel prodotto in tutta lasua vita operativa? Quanto vale un prodotto che noninquina se i processi produttivi dove éstato realizzato emettono più sostan-ze nocive di quante ne produrrà l’ap-parecchio in tutta la sua vita?Queste sono le riflessioni alla basedel modo di pensare del Gruppo Imar.Noi più di altri costruttori di caldaiesiamo sensibili a queste tematiche, inquanto il Gruppo Imar é fra le pochis-sime aziende produttrici ad esseredotato di una fonderia specialisticache produce i corpi caldaia in ghisaper le proprie caldaie. La fusione dei

Un successo

oltre le aspettative

La cifra scritta sul preventivo é solo la punta di un iceberg,

sotto la quale sta tutto il valore di un’impresa.

Quante volte riusciamo a farci pagare per quello che vale la nostra impresa?

Alla fine il risultato certo é uno:due persone che non sono completa-mente soddisfatte.L’utente: perché con l’andar del temposi renderà conto di non aver rispar-miato niente.L’installatore: che non ha potuto espri-mere la sua professionalità e oltretuttone ha ricavato uno scarso tornacontoeconomico.

Queste situazioni il più delle voltesono generate dalla mancanza di inci-sività sul cliente.Uno dei punti fondamentali delProgetto Master prevede la collabora-zione con uno degli istituti di consu-lenza per aziende più qualificati delsettore.Il Gruppo Imar in sinergia con ISFOR2000 ha messo a punto un program-ma di incontri tesi a sviluppare tutti ipunti cardine che costituiscono il valo-re di un’ impresa.

L’efficacia della propostaDurante gli incontri vengono illustratele tecniche di comunicazione più

adatte per capire le esigenze impliciteed esplicite del cliente ed il modo perproporre efficacemente la miglioresoluzione impiantistica.

Comunicazione e MarketingCome sfruttare gli strumenti marketingin modo efficace e produttivo.Il modo per sfruttare al meglio le tec-niche di comunicazione per aumenta-re il livello di immagine dell’impresanel proprio territorio.

Quante volte abbiamo dovuto realiz-zare un impianto essendo consapevo-li che quello non era l’impianto ottima-le ma semplicemente la scelta piùeconomica per l’utente? Quante volte abbiamo realizzatoimpianti economici pur sapendo che alungo termine sarebbero costati all’u-tente ben più di quanto avrebbe paga-to per un impianto realmente in gradodi soddisfare le sue esigenze reali?

Incisività, che non deve essere intesacome semplice insistenza, ma come ilfar valere la propria professionalità ecredibilità per dare soluzioni di alta

qualità.Ad oggi il progetto ha visto coinvoltipiù di cinquecento installatori prove-nienti da tutta Italia.Gli incontri si tengono presso le strut-ture moderne ed attrezzate di ISFOR2000. I corsi di formazione sono tenu-ti da docenti altamente qualificati spe-cializzati nelle problematiche delleaziende artigiane.In parallelo alle attività di formazionevengono messi a disposizione dei par-tecipanti gli strumenti per la comuni-cazione al mercato e le risorse per unsupporto pratico di tipo logistico ecommerciale. Il progetto Master é giàgiunto al suo terzo anno e i risultati ciincoraggiano a proseguire su questastrada. Molti installatori, dapprimascettici, si sono resi conto che unamigliore organizzazione del tempo edelle risorse, porta vantaggi sia eco-nomici che qualitativi.

Per ulteriori informazioni sul progettoMaster é possibile scrivere una e-mailall’indirizzo [email protected] telefonando al numero 030.9638312

Scambiatoretradizionalein ghisa

ScambiatoreGruppo ImarCeramic Compact

Rapporto peso/potenza scambiata