LE RADICI DEL PRESENTE p. 32, vol. 2 La risurrezione ... · LE RADICI DEL PRESENTE T. C...

4
LE RADICI DEL PRESENTE T. CHIAMBERLANDO, Lo specchio dei cieli © SEI 2011 On line p. 32, vol. 2 1 Unità 1 Il Vivente La risurrezione: opinioni a confronto Pregiudizi Oggi, la scienza tende ad ammettere i propri limiti, il fatto di non riuscire a spiegare tutto o a risolvere ogni problema. Il teologo tedesco Bultmann, e molti altri con lui, ancora legati a una mentalità ottocentesca che considerava la fede irragionevole e la scienza nemica della fede, non riteneva possibile la risurrezione, semplicemente perché fatto insolito e non analizzabile come fenomeno. Qualsiasi rifiuto “a priori” non è corretto neppure dal punto di vista scientifico. Se- condo Flew, scienziato ateo giunto dopo una vita di studi a cambiare idea sull’esistenza di Dio, «la questione se il Divino abbia rivelato se stesso nella storia umana resta aperta… Non si pos- sono limitare le possibilità dell’onnipotenza eccetto per quello che è una impossibilità logica. Qualunque altra cosa è alla portata dell’onnipotenza». A priori potrebbe anche essere rifiutata la teoria scientifica del Big Bang, invece generalmente accettata, perché non capita tutti i giorni che dal nulla abbia origine l’universo. Il fisico inglese Davies parla di “singolarità” indicando il li- mite estremo dell’universo naturale spazio-temporale e dunque ammette comportamenti, quali la comparsa e la scomparsa della materia nel e dal mondo fisico, e forze del tutto imprevedibili dalle scienze fisiche. Una “singolarità” è quanto di più prossimo a una entità soprannaturale che la scienza ha saputo scoprire. Una “Nuova Creazione” Se dobbiamo credere a qualcosa che non ve- diamo, ma che dimostra di esistere perché pro- duce effetti, allora è più sensato credere all’esi- stenza di Dio e alla presenza viva del Risorto che a quella di un microbo, confrontando gli effetti delle due realtà sul destino umano… Razionale è riconoscere che Dio, se esiste… può fare qualsiasi cosa andando ben oltre le nostre potenzialità umane. Si può ipotizzare ragione- volmente una creazione, riconoscendo i limiti dello spazio e del tempo nel cui ambito ci muo- viamo; possiamo altrettanto ragionevolmente ipotizzare una “Nuova Creazione”, la risurre- zione di Cristo. Lo scienziato “onesto” può fare affermazioni certe su ciò che può dimostrare, in caso contrario è corretto che sospenda il giu- dizio fino ad acquisire nuovi elementi. William Blake, Resurrezione, 1805 ca. (Cambridge, Massachusetts, Usa, Harvard University, Fogg Art Museum).

Transcript of LE RADICI DEL PRESENTE p. 32, vol. 2 La risurrezione ... · LE RADICI DEL PRESENTE T. C...

Page 1: LE RADICI DEL PRESENTE p. 32, vol. 2 La risurrezione ... · LE RADICI DEL PRESENTE T. C hiamberlando, Lo specchio dei cieli © SEI 2011 Unità 1 Il Vivente 2 Testimoni di un fatto

LE RADICI DEL PRESENTE

T. C

hia

mb

erla

nd

o, L

o sp

ecch

io d

ei c

ieli

© S

EI 2

011

On linep. 32, vol. 2

1Unità 1 Il Vivente

La risurrezione: opinioni a confronto

PregiudiziOggi, la scienza tende ad ammettere i propri limiti, il fatto di non riuscire a spiegare tutto o a risolvere ogni problema. Il teologo tedesco Bultmann, e molti altri con lui, ancora legati a una mentalità ottocentesca che considerava la fede irragionevole e la scienza nemica della fede, non riteneva possibile la risurrezione, semplicemente perché fatto insolito e non analizzabile come fenomeno. Qualsiasi rifiuto “a priori” non è corretto neppure dal punto di vista scientifico. Se-condo Flew, scienziato ateo giunto dopo una vita di studi a cambiare idea sull’esistenza di Dio, «la questione se il Divino abbia rivelato se stesso nella storia umana resta aperta… Non si pos-sono limitare le possibilità dell’onnipotenza eccetto per quello che è una impossibilità logica. Qualunque altra cosa è alla portata dell’onnipotenza». A priori potrebbe anche essere rifiutata la teoria scientifica del Big Bang, invece generalmente accettata, perché non capita tutti i giorni che dal nulla abbia origine l’universo. Il fisico inglese Davies parla di “singolarità” indicando il li-mite estremo dell’universo naturale spazio-temporale e dunque ammette comportamenti, quali la comparsa e la scomparsa della materia nel e dal mondo fisico, e forze del tutto imprevedibili dalle scienze fisiche. Una “singolarità” è quanto di più prossimo a una entità soprannaturale che la scienza ha saputo scoprire.

Una “Nuova Creazione”Se dobbiamo credere a qualcosa che non ve-diamo, ma che dimostra di esistere perché pro-duce effetti, allora è più sensato credere all’esi-stenza di Dio e alla presenza viva del Risorto che a quella di un microbo, confrontando gli effetti delle due realtà sul destino umano…Razionale è riconoscere che Dio, se esiste… può fare qualsiasi cosa andando ben oltre le nostre potenzialità umane. Si può ipotizzare ragione-volmente una creazione, riconoscendo i limiti dello spazio e del tempo nel cui ambito ci muo-viamo; possiamo altrettanto ragionevolmente ipotizzare una “Nuova Creazione”, la risurre-zione di Cristo. Lo scienziato “onesto” può fare affermazioni certe su ciò che può dimostrare, in caso contrario è corretto che sospenda il giu-dizio fino ad acquisire nuovi elementi.

William Blake, Resurrezione, 1805 ca. (Cambridge, Massachusetts, Usa, Harvard

University, Fogg Art Museum).

Page 2: LE RADICI DEL PRESENTE p. 32, vol. 2 La risurrezione ... · LE RADICI DEL PRESENTE T. C hiamberlando, Lo specchio dei cieli © SEI 2011 Unità 1 Il Vivente 2 Testimoni di un fatto

LE RADICI DEL PRESENTE

T. C

hia

mb

erla

nd

o, L

o sp

ecch

io d

ei c

ieli

© S

EI 2

011

2Unità 1 Il Vivente

Testimoni di un fatto o fatto immaginato a causa della fede?La storiografia (e anche la legge, in relazione ai processi penali) attribuisce una grande importan-za alle testimonianze certe su un fatto. Esse devono essere il più possibile numerose e concordi; provenire da persone il più possibile attendibili anche perché di evidente “statura morale”, con principi di onestà già dimostrati. La risurrezione è testimoniata da molti, e i testimoni sono stati disposti a pagare costi altissimi: hanno messo a repentaglio i loro beni, la sicurezza stessa dei loro cari, la loro vita, spesso terminata con il martirio. Tutto a garanzia della loro testimonianza nei confronti di una storia dove loro, a cominciare da Pietro, facevano figure spesso meschine, come attestano i Vangeli approvati e diffusi da Pietro stesso con gli altri apostoli. I testimoni della risurrezione hanno unanimemente ritenuto ciò che era accaduto e la loro missione di dif-fusione più importante di qualsiasi altra cosa.

Non credettero … resistetteroNegli ultimi due secoli si è affermata tra gli studiosi l’ipotesi che i Vangeli fossero risultato di una elaborazione di teorie, mettendone in dubbio l’attendibilità storica; secondo studiosi come il già citato Bultmann, la risurrezione sarebbe un mito per esprimere la “vita nuova” del seguace degli insegnamenti di Cristo… Nel Nuovo Testamento, i testimoni delle apparizioni, di quella tomba vuota con il telo funebre afflosciato su se stesso, descrivono un Gesù con un corpo libero da limiti spazio-temporali, ma assolutamente concreto e segnato dalle ferite.I resoconti degli incontri non assomigliano ad alcun altro testo letterario. È come se i testimo-ni, nel loro modo di esprimersi asciutto, volessero dire: “Lo so, è incredibile, ma è andata così e io lo devo raccontare, che mi si creda o no”. Gli stessi apostoli hanno temuto di avere delle allucinazioni, di vedere un fantasma; erano increduli, pieni di vergogna per aver abbandonato il Maestro, sconvolti dalla sua morte che sembrava una fine tremenda e non un inizio. Per nulla predisposti, secondo studi accreditati, a incontrarlo risorto. Non credettero alle donne, resistet-tero… Si convinsero perché altrimenti non avrebbero più potuto credere ai loro occhi che vede-vano, alle loro mani che toccavano, alle loro orecchie che udivano; essi si arresero gradualmente davanti all’evidenza.

Aleksandr Ivanov, Apparizione di Cristo alla Maddalena, xix secolo (San Pietroburgo, Museo Statale Russo).

Page 3: LE RADICI DEL PRESENTE p. 32, vol. 2 La risurrezione ... · LE RADICI DEL PRESENTE T. C hiamberlando, Lo specchio dei cieli © SEI 2011 Unità 1 Il Vivente 2 Testimoni di un fatto

LE RADICI DEL PRESENTE

T. C

hia

mb

erla

nd

o, L

o sp

ecch

io d

ei c

ieli

© S

EI 2

011

3Unità 1 Il Vivente

Esistenze sconvolteSe le apparizioni di Gesù fossero state frutto di autosuggestione, del desiderio degli apostoli e di altri di rivederlo, non si spiegherebbe l’analogo incontro con Gesù risorto da parte di san Paolo, che di certo non lo amava, che perseguitava i suoi seguaci; fu un “fatto esterno” a farlo cadere da cavallo, non un’elaborazione di desideri e teorie. In breve tempo, egli capovolse le proprie convinzioni: perché arrivare a questo, se nulla di reale fosse accaduto sulla via di Damasco?Evidentemente, non conosciamo tutti i nomi dei numerosissimi testimoni della risurrezione (pensiamo ai 500 citati da Paolo nella prima lettera ai Corinzi, del 55-57 d.C.).Il filosofo e scrittore francese J. Guitton, in Gesù, afferma: «… Non si tratta di un mito raccontato in modo vago da cantori popolari, ma di una storia predicata subito in pubblico, nello stesso tempo, negli stessi luoghi, nelle medesime circostanze. Se tale predicazione ha potuto compier-

Gli evangelisti«Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho”. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: “Avete qui qualche cosa da mangiare?”. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo man-giò davanti a loro» (24,36-43).Giovanni riferisce che quella sera mancava un apostolo, Tommaso. Quando arrivò e gli amici gli dissero concitati: «“Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”.Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”» (20,24-28).

“L’eventuale idealizzazione postuma di un personaggio, la sua divinizzazione leggendaria, mai sarebbe stata plasmata così, dando al protagonista divinizzato una rozza scodel-

la con del pesce arrostito che era avanzato e guardandolo mentre ne assaggia un po’.Troppa «volgare» concretezza per essere un falso, troppo squalificante «materialismo» per essere una sim-bolizzazione, una mitizzazione…”. Afferma Benedetto XVI: «La fede nella risurrezione è scaturita da questo travolgimento e cioè da un avvenimento che precedeva il loro pensare e volere (degli apostoli), che anzi lo rovesciava».

(Elaborato da A. Socci, Indagine su Gesù, Rizzoli Editore, Milano,

pp. 260-261)

CHE COSA DICE…

Gli evangelisti

pensare e volere (degli apostoli), che anzi lo rovesciava».

(Elaborato da A. Socci, Indagine ” L’incredulità dell’apostolo Tommaso, 1476, miniatura dal codice De Prediis (Torino, Biblioteca reale).

Page 4: LE RADICI DEL PRESENTE p. 32, vol. 2 La risurrezione ... · LE RADICI DEL PRESENTE T. C hiamberlando, Lo specchio dei cieli © SEI 2011 Unità 1 Il Vivente 2 Testimoni di un fatto

LE RADICI DEL PRESENTE

T. C

hia

mb

erla

nd

o, L

o sp

ecch

io d

ei c

ieli

© S

EI 2

011

4Unità 1 Il Vivente

si senza essere, fin dall’inizio, respinta e dimostrata falsa, questo avvenne perché si era davvero verificato in quegli stessi luoghi, sotto gli occhi dei contemporanei, un qualche avvenimento strano e inspiegabile, ma innegabile, che per la sua evidenza si era imposto tanto agli amici quanto agli avversari» che preferivano non indagare, insabbiare… forse per paura di scoprire ciò che non avrebbero voluto.La risurrezione non può essere un mito rielaborato, perché fu il primo annuncio, la base di ogni riflessione successiva e di ogni evoluzione del pensiero cristiano.

Giovanni, l’apostolo amico«Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi».

(1 Gv 1,1-3)

CHE COSA DICE…

Giovanni, l’apostolo amico

“che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi».”

Giulio Licinio,La conversione di San Paolo,

xvi secolo, Collezione privata.