DOMENICA DI PASQUA RISURREZIONE DEL SIGNORE

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DOMENICA DI PASQUARISURREZIONE DEL SIGNORE

MESSA DEL GIORNOCELEBRATA DAL SANTO PADRE

B E N E D E T T O X V I

PIAZZA SAN PIETRO, 12 APRILE 2009

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PIETRO TESTIMONE DELLA RISURREZIONE

La Chiesa celebra la Pasqua con l’annunzio gioioso e solennedella risurrezione di Cristo, suo Sposo e Signore, vincitore del pec-cato e della morte. «È a Cristo risorto che ormai la Chiesa guarda...Lo fa ponendosi sulle orme di Pietro... Lo fa accompagnandosi aPaolo che lo incontrò sulla via di Damasco e ne restò folgorato... Aduemila anni di distanza da questi eventi, la Chiesa li rivive come sefossero accaduti oggi» (GIOVANNI PAOLO II, Lettera apostolica Novomillennio ineunte, n. 28).

Davanti all’Icona di Cristo Salvatore

A partire dalla celebrazione della Pasqua del Grande Giubileodel 2000 la Messa del mattino di Pasqua, presieduta dal Santo Padrein Piazza San Pietro, ha come punto focale l’immagine di CristoSalvatore.

Oggi, come nel medioevo, l’Icona di Cristo è «presenza sacra-mentale» di colui che è il Verbo del Padre, consacrato dallo Spirito,Figlio della Vergine Maria, Crocifisso e Risorto.

La paleo «Acheropíta»

Dalla Pasqua del 2000 alla Pasqua 2006, con la sola eccezionedel 2005, è stata portata in Piazza San Pietro l’Icona Acheropíta(a-cheiro-poieta, «no-da-mano-fatta») del Santissimo Salvatore in-signe reliquia proveniente probabilmente dall’Oriente, conservatanell’Oratorio di San Lorenzo al Laterano (oggi Santuario della ScalaSanta) e già ricordata nel Liber Pontificalis nelle note biografichedi Papa Stefano III (752-757). Data la presenza di una insigne reli-quia della Santa Croce e la custodia dell’immagine Acheropítaquesto luogo, ritenuto uno dei più santi di Roma, era consideratoe chiamato, come il centro del tempio di Gerusalemme, il SanctaSanctorum.

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La venerata Icona Acheropíta è un’immagine completa delSalvatore seduto in trono, dipinta su tela applicata sopra una tavoladi legno delle dimensioni di m. 1,52 per 70 cm. circa. L’Icona è statapiù volte restaurata; l’ultimo restauro è del 1995-1996. L’unica partedell’immagine che oggi si vede è il volto del Signore dipinto su un veloserico aggiunto sopra l’originale. Tutto il resto è coperto da unalamina d’argento.

La neo «Acheropíta»

A partire dalla Pasqua 2007, è parso bene, allestire una Iconaapposita per la celebrazione. L’Icona è stata realizzata prestando ladebita attenzione al prototipo medioevale. La nuova Icona, comequella antica, è costituita dall’immagine dipinta del Salvatore sedutoin trono, con due sportelli laterali.

La pittura della parte lignea centrale, realizzata da un ico-nografo georgiano, fa riferimento sia all’idea del Pastore risorto daimorti, già raffigurato nell’Icona millenaria, sia all’idea del Cristoglorificato ricapitolatore dell’intero universo. L’Icona pittorica at-tuale pertantooffre alla contemplazione il Pantocratore re, sacerdotee profeta — coronato di croce gemmata, la spalla destra rivestita distola e lamanodestra atteggiata a benedire, lamano sinistra reggenteil suo Vangelo — assiso là dove la sua divinità ha trasferito, in sestesso Verbo fatto Carne, la nostra umanità, e da dove, glorioso, egliritornerà per il Giudizio sull’Amore.

Sopra e sotto l’Icona del Cristo è trascritto in lingua greca untesto petrino sulla risurrezione:

DI ANASTASEWS IHSOU XRISTOU (in alto)

«In virtù della risurrezione di Gesù Cristo

OS ESTIN EN DEJIA QEOU (in basso)

il quale è alla destra di Dio»(1 Pt 3, 21d-22a).

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I due sportelli laterali, composti da quattro riquadri ciascuno,opera di un gruppo di orafi romani (Associazione Regionale RomanaOrafi), raffigurano un testo paolino sulla risurrezione scandito negliotto riquadri a destra e a sinistra dell’Icona:

1. «Cristo è morto ... secondo le Scritture

2. è stato sepolto ed è risuscitato il terzo giorno

3. apparve a Cefa

4. e quindi ai Dodici

5. apparve a più di cinquecento fratelli

6. apparve a Giacomo

7. e quindi a tutti gli Apostoli

8. ultimo tra tutti apparve anche a me» (1 Cor 15, 3-8).

Il kerigma dei due Apostoli «romani» è offerto alla mistagogiapasquale mediante inflessioni mirate della luce sia nel quadrocentrale petrino, che nei riquadri laterali paolini.

La nuova Icona, che dalla Pasqua 2007 appare nella LiturgiaEucaristica papale, non è destinata ad essere conservata tra la sup-pellettile ma ad essere esposta alla venerazione dei fedeli. Un’Iconainfatti è detta Acheropíta non solo per la sua qualità figurativa, masoprattutto per l’estetica spirituale della Verità e della Bellezza checomunica. La nuova opera realizzata per la liturgia farà risplen-dere ancora di più nella Chiesa la nobile Bellezza del MisteroPasquale.

Riti di ieri e di oggi

Alcuni documenti liturgici redatti subito dopo l’anno mille,come il Liber Politicus (Ordo Romanus XI) e il Liber CensuumRomanæ Ecclesiæ (Ordo Romanus XII) attestano un’antica tra-

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dizione della liturgia papale. Ilmattino di Pasqua il Vescovo di Roma,vestito con abiti pontificali, entrato nel Sancta Sanctorum delLaterano, venerava e baciava per tre volte i piedi dell’Icona aprendoi piccoli sportelli d’argento che li coprivano (gli sportelli sono oggisigillati), quindi cantava il versetto: «Surrexit Dominus de sepulcro,alleluia» e l’assemblea rispondeva: «Qui pro nobis pependit in ligno,alleluia». Veniva portata sull’altare anche la Croce, riposta il Venerdìsanto, che il Papa ugualmente venerava.

Dopo il Papa tutti i membri del seguito papale veneravanol’Icona e la Croce e si accostavano quindi al Sommo Pontefice per ilbacio di pace. Il Papa augurava la pace dicendo il versetto: «SurrexitDominus vere», a cui ciascuno rispondeva: «Et apparuit Simoni».Nel frattempo la schola cantava alcune antifone. Terminate questesequenze rituali si formava il corteo papale lungo la via Merulanaverso la Basilica di Santa MariaMaggiore dove si celebrava la statio,mentre il Papa veniva informato da un notaio sui battesimi celebratila notte precedente.

Con il trasferimento della sede apostolica in Avignone, il rito delResurrexit decadde. Al ritorno dei Papi a Roma, la statio di Pasquafu trasferita alla Basilica di San Pietro.

L’odierna celebrazione papale, dopo il ripristino dell’antico ritodel Resurrexit, opportunamente aggiornato, in occasione dellaPasqua del Giubileo del 2000, si apre con le seguenti sobrie sequenzerituali:

– dopo l’ingresso del Santo Padre due Diaconi aprono glisportelli e mostrano l’Icona del Santissimo Salvatore all’assembleae al Santo Padre;

– il Diacono rivolto verso l’assemblea canta l’annuncio dellarisurrezione: «Surrexit Dominus de sepulcro, qui pro nobis pe-pendit in ligno» e l’assemblea risponde con il festoso canto del-l’Alleluia;

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– il Diacono, rivolto verso il Santo Padre, annuncia l’appari-zione del Signore Risorto a Simone, cantando: «Surrexit Dominusvere et apparuit Simoni »;

– dopo l’acclamazioneAlleluia da parte dell’assemblea il SantoPadre venera l’Icona e dà inizio alla celebrazione.

Pietro primo testimone della Risurrezione

Le sequenze rituali ora ricordate trovano il loro fondamento e illoro autentico significato nel testo del Vangelo di Luca che descrivelo stupore di Pietro nel vedere il sepolcro vuoto e l’attestazione degliundici che il Signore era davvero risorto ed era apparso a Simone(Lc 24, 12. 34; cf.Gv 20, 3-10). L’apparizionedel Risorto aPietro e aglialtri testimoni è il fondamento teologico della fede pasquale deidiscepoli del Signore (cf. At 1, 21-22; 1 Cor 15, 36).

Anche oggi, seguendo l’antica tradizione, il Vescovo di Romaall’inizio della celebrazione eucaristica incontra il Signore Risortonell’Icona del Santissimo Salvatore e, dopo il solenne annuncio dellaPasqua nella notte, diventa, nel giorno di Pasqua, il «primo te-stimone» davanti a tutta la Chiesa dell’Evangelo della risurrezionedel Signore.

* * *

Nello spirito della riforma liturgica conciliare, è sembrato beneche l’antico rito della testimonianza papale di fronte all’Icona delSantissimo Salvatore, opportunamente valorizzato e adattato, po-tesse rivivere e caratterizzare i riti di introduzione della liturgiafestiva del giorno di Pasqua.

— Surrexit Dominus vere, alleluia.

— Et apparuit Simoni, alleluia.

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PETER, WITNESS OF THE RESURRECTION

The Church joyfully celebrates Easter by solemnly proclaimingthe Resurrection of Jesus Christ, her Lord and Spouse, whotriumphed over sin and death. “It is the Risen Christ to whom theChurch now looks ... She does so in the company of Paul, whoencountered the Lord on the road to Damascus and was over-whelmed. ... Two thousand years after these events, the Churchrelives them as if they happened today” (John Paul II, ApostolicLetter Novo Millennio Ineunte, No. 28).

Before the Icon of Christ the Saviour

Beginning with the Great Jubilee of the Year 2000, the EasterMorningMass celebrated by the Holy Father in Saint Peter’s Squarehas had as its focal point the image of Christ the Saviour.

Today, as in the Middle Ages, the Icon of Christ is the“sacramental presence” of the One who is the Word of the Father,consecrated by the Spirit, the Son of the Virgin Mary, Crucified andRisen from the dead.

The ancient “Acheiropoieta”

FromEaster 2000 to Easter 2006,with the exception of 2005, theacheiropoieta (i.e., “not made by human hands”) icon of Christ theSaviour was placed in Saint Peter’s Square. This celebrated relic,probably brought to Rome from the East, is kept in the Oratory ofSaint Lawrence in the Lateran (known today as the Shrine of theHoly Stairs), and was already mentioned in the Liber Pontificalisunder the entry for Pope Stephen III (752-757). TheOratory, becauseit preserved a significant relic of the Holy Cross as well as theacheiropoieta, was considered one of the most sacred places inRome andwas called, like the sanctuary of the Temple in Jerusalem,the Sancta Sanctorum.

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The venerable acheiropoieta icon is a full-length representationof the enthroned Saviour. Painted on cloth applied to a woodentablet, it measures approximately 1.52 m. by 70 cm. The icon wasfrequently restored, most recently in 1995-1996. The only partpresently visible is the Lord’s face, painted on a silk cloth placed overthe original. The rest of the icon is covered by a sheet of silver.

The new “Acheiropoieta”

FromEaster 2007 on, a new Icon will be used, created with duerespect for its medieval prototype. The new Icon, like its pre-decessor, is a painted image of the enthroned Saviour, with two sidepanels.

The painting of the wooden central panel, the work of aGeorgian iconographer, alludes both to the Shepherd risen from thedead, an image also appearing on its ancient predecessor, and to theglorifiedChrist,who recapitulates in himself thewhole universe. Thenew Icon thus presents for our contemplation the Pantocrator, king,priest and prophet – crowned with a jewelled cross, his rightshoulder covered by a stole, his right hand raised in blessing, his lefthand holding his Gospel – enthroned at the right hand of the Father,where he, the incarnate Word, has exalted our humanity andwhence he will return in glory for the Judgment on Love.

Above and beneath the Icon of Christ is written, in Greek, a textof Saint Peter concerning the Resurrection:

(above)

DI ANASTASEWS IHSOU XRISTOU

“In virtue of the Resurrection of Jesus Christ”

(below)

OS ESTIN EN DEJIA QEOU

“who is seated at the right hand of God”(1 Pet 3:21d-22a).

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The two side panels, each made up of four square com-partments, are the work of a group of Roman goldsmiths (theAssociazione Regionale Romana Orafi). They illustrate, in eightcompartments on right and left, a text of Saint Paul concerning theResurrection:

(right)

1. “Christ died ... in accordance with the Scriptures

2. he was buried and was raised on the third day

3. he appeared to Cephas

4. and then to the Twelve

(left)

5. he appeared to more than five hundred brethren

6. he appeared to James

7. and then to all the Apostles

8. last of all, he appeared also to me” (1 Cor 15:3-8).

The kerygma of the two “Roman” Apostles can serve as amystagogy of Easter, thanks also to the skillful portrayal of light,both in the central Petrine panel and in the lateral Pauline panels.

The new Icon, introduced in the papal eucharistic liturgy forEaster 2007, is not intended to be kept in storage, but exposed for theveneration of the faithful. An Icon is called Acheiropoieta not onlybecause of its artistic quality, but above all for the spiritual aestheticsof Truth and Beautywhich it conveys. This newwork created for theliturgy will help to make the noble beauty of the Paschal Mysteryshine forth ever more brilliantly in the Church.

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Rites past and present

A number of liturgical documents dating from soon after theyear 1000, like the Liber Politicus (Ordo Romanus XI) and the LiberCensuum Romanae Ecclesiae (Ordo Romanus XII), attest to anancient tradition of the papal liturgy. On Easter morning, the Bishopof Rome, vested in pontificals, entered the Sancta Sanctorum of theLateran, opened the small silver doors covering the feet of the icon(the doors are now sealed) and kissed the feet three times. He thenchanted the versicle: “Surrexit Dominus de sepulchro, alleluia”, towhich the assembly responded: “Qui pro nobis pependit in ligno,alleluia”. The Cross, which had been removed on Good Friday, wasthen placed on the altar for the Pope’s veneration.

After the Pope, the members of the papal entourage veneratedthe icon and the Cross, and then approached the SupremePontiff forthe kiss of peace. The Pope gave the sign of peace, reciting theversicle: “Surrexit Dominus vere”, to which each person responded:“Et apparuit Simoni”. Meanwhile the choir chanted a series ofantiphons. Following these rites the papal procession set off alongthe ViaMerulana to the Basilica of SaintMaryMajor, while the Popewas informed by a notary of the Baptisms celebrated the previousevening.

When the Apostolic See moved to Avignon, the rite of theResurrexit fell into disuse.With the return of the Popes to Rome, theEaster statio was transferred to the Basilica of Saint Peter.

The ancient rite of the Resurrexit was fittingly restored andreintroduced on Easter Sunday in the Jubilee Year 2000. Today’spapal celebration opens with the following sober ritual:

– after the entrance of the Pope, two deacons open the doorsand display the icon of theMost Holy Saviour to the assembly and tothe Holy Father.

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– one of the deacons, turning to the assembly, chants theproclamation of the Resurrection. Surrexit Dominus de sepulchro,qui pro nobis pependit in ligno, and the assembly responds with thefestive chant of the Alleluia.

– the deacon, turning to the Pope, proclaims the appearance ofthe Risen Lord to Simon and chants: Surrexit Dominus vere etapparuit Simoni.

– following the chant of the Alleluia by the assembly,the Holy Father venerates the Icon and then introduces thecelebration.

Peter, first witness of the Resurrection

The ritual just outlined finds its foundation and its deepestmeaning in the text of the Gospel of Luke, which describes Peter’samazement at seeing the empty tomb and the testimony of theEleven that the Lord had indeed risen and appeared to Simon(Lk 24:12, 34; cf. Jn 20:3-10). The appearance of the Risen Christ toPeter and to the other witnesses is the theological foundation of theEaster faith of the Lord’s disciples (cf. Acts 1:21-22; 1 Cor 15:36).

Today too, following ancient tradition, the Bishop of Rome, atthe beginning of the eucharistic celebration, encounters the RisenLord in the Icon of the Most Holy Saviour and, following the solemnproclamation of Easter the evening before, becomes, on the day ofEaster, before all the Church, the “first witness” of the GoodNews ofthe Lord’s Resurrection.

* * *

In the spirit of the conciliar liturgical reform, it seemed fittingthat the ancient rite of the papal witness before the Icon of the MostHoly Saviour, restored and adapted, should be revived and madepart of the introductory rites of the festive liturgy of Easter Day.

— Surrexit Dominus vere, alleluia.

— Et apparuit Simoni, alleluia.

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Canto di attesa

CRISTO RISUSCITI

1. Cantate, o popoli del regno umano,Cristo sovrano!C. Cristo si celebri...

2. Noi risorgiamo in te, Dio Salvatore,Cristo Signore.C. Cristo si celebri...

3. Tutti lo acclamano, angeli e santi,tutti i redenti.C. Cristo si celebri...

4. Egli sarà con noi nel grande giorno,al suo ritorno.C. Cristo si celebri...

5. Cristo nei secoli! Cristo è la storia!Cristo è la gloria!C. Cristo si celebri...

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DI ANASTASEWS IHSOU XRISTOU

OS ESTIN EN DEJIA QEOU

1. CHRISTVS MORTVVS ESTPRO PECCATIS NOSTRISSECVNDVM SCRIPTVRAS

2. SEPVLTVS EST ET SVSCITATVS ESTTERTIA DIE SECVNDVM SCRIPTVRAS

3. VISVS EST CEPHAE

4. ET POST HÆC DVODECIM

5. DEINDE VISVS EST PLVSQVAM QVINGENTIS FRATRIBVS SIMVL

6. DEINDE VISVS EST IACOBO

7. DEINDE APOSTOLIS OMNIBVS

8. NOVISSIME AVTEM OMNIVM VISVS ESTET MIHI

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RITI DI INTRODUZIONE

Mentre il Santo Padre e i Ministri si avviano all’Altare la schola

esegue il

Canto d’ingresso

SURREXIT DOMINUS

Lc 24, 34; cf. Ap 1, 6

Surrexit Dominus vere, alleluia.Ipsi gloria et imperium per uni-versa æternitatis sæcula.

Il Signore è davvero risorto, al-leluia. A lui gloria e potenza neisecoli eterni.

Pietro testimone della Risurrezione

I Diaconi aprono gli sportelli e mostrano l'Icona del Santissimo

Salvatore all'assemblea e al Santo Padre.

Il Diacono, rivolto verso l'assemblea, canta:

Alleluia, alleluia, alleluia.

L'assemblea e successivamente la schola ripetono:

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Il Diacono canta:

Surrexit Dominus de sepulcro, qui pro nobis pependit in ligno.

L'assemblea e successivamente la schola cantano:

Il Diacono, rivolto verso il Santo Padre, canta:

Surrexit Dominus vere et apparuit Simoni.

L'assemblea e successivamente la schola cantano:

Il Santo Padre venera l'icona.

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Il Santo Padre:

In nomine Patris, et Filii, etSpiritus Sancti.

C. Amen.

Nel nome del Padre e del Figlioe dello Spirito Santo.

C. Amen.

... saluta l’assemblea:

Pax vobis.

C. Et cum spiritu tuo.

La pace sia con voi.

C. E con il tuo spirito.

... e introduce la celebrazione:

Fratelli e sorelle,in questo giorno santissimo,esultiamo di gioia grandeper la celebrazione della Risurrezione di Gesù Cristo,nostro Signore.

La luce pasquale di Cristo risortoirradia le nostre menti e i nostri cuorie ci rende più disponibilia ricevere il dono della grazia,che Cristo stesso ci offreinviando dal Padre il suo Santo Spirito.

Lieti per i tanti doniche riceviamo dal nostro Redentore,siamo anche consapevolidi dover continuare sempreil nostro cammino di purificazione,per essere meno indegnidi stare davanti a lui per servirlo.

Con questo spirito,disponiamoci a celebrare i Santi Misteri,riconoscendo i nostri peccati.

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Il Santo Padre asperge l’assemblea mentre si canta:

VIDI AQUAM

Ecco l’acqua, che sgorga dal tempio santo di Dio, alleluia; e aquanti giungerà quest’acqua porterà salvezza, ed essi canteranno:alleluia, alleluia.

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SALMO 117

La schola:

1. Dextera Domini exaltavitme; * dextera Domini fecit vir-tutem!

1. La destra del Signore si èalzata, la destra del Signore hafatto meraviglie.

C. Vidi aquam.

2. Non moriar, sed vivam * etnarrabo opera Domini.a

2. Non morirò, resterò in vita eannunzierò le opere del Si-gnore.

C. Vidi aquam.

Il Santo Padre:

Deus omnipotens nos a peccatispurificet, et per huius Eucha-ristiæ celebrationem dignos nosreddat, qui mensæ regni sui par-ticipes efficiamur.

Dio onnipotente ci purifichi daipeccati, e per questa celebra-zione dell’Eucaristia ci renda de-gni di partecipare alla mensa delsuo regno.

C. Amen. C. Amen.

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Gloria

(Lux et origo)

Il Santo Padre intona il Gloria in excelsis: la schola e l’assemblealo cantano acclamando a Dio e a Cristo Signore.

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Orazione colletta

Il Santo Padre:

Oremus.Deus, qui hodierna die, per Uni-genitum tuum, æternitatis nobisaditum,devictamorte, reserasti,da nobis, quæsumus, ut, qui re-surrectionis dominicæ sollemniacolimus, per innovationem tuiSpiritus in lumine vitæ resur-gamus.

Per Dominum nostrum IesumChristum Filium tuum, qui te-cum vivit et regnat in unitateSpiritus Sancti, Deus, per omniasæcula sæculorum.

C. Amen.

Preghiamo.O Padre, che in questo giorno,per mezzo del tuo unico Figlio,hai vinto la morte e ci hai apertoil passaggio alla vita eterna, con-cedi a noi, che celebriamo laPasqua di risurrezione, di essererinnovati nel tuo Spirito, perrinascere nella luce del Signorerisorto.Egli è Dio, e vive e regna con te,nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli.

C. Amen.

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LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura

Noi abbiamo mangiato e bevuto con luidopo la sua risurrezione dai morti

Lectura del libro de los Hechosde los Apóstoles.

Dagli Atti degli Apostoli.10, 34. 37-43

En aquellos días, Pedro tomó lapalabra y dijo: «Conocéis lo quesucedió en el país de los judíos,cuando Juan predicaba el bau-tismo, aunque la cosa empezóenGalilea. Me refiero a Jesús deNazaret, ungido por Dios con lafuerza del Espíritu Santo, quepasó haciendo el bien y curandoa los oprimidos por el diablo,porque Dios estaba con él.a

In quei giorni, Pietro prese laparola e disse: «Voi sapete ciòche è accaduto in tutta la Giu-dea, cominciando dalla Galilea,dopo il battesimo predicato daGiovanni; cioè come Dio con-sacrò in Spirito Santo e potenzaGesù di Nàzaret, il quale passòbeneficando e risanando tutti co-loro che stavano sotto il poteredel diavolo, perché Dio era conlui.

Nosotros somos testigos de todolo que hizo en Judea y enJerusalén. Lo mataron colgán-dolo de un madero. Pero Dios loresucitó al tercer día y nos lohizo ver, no a todo el pueblo,sino a los testigos que él habíadesignado: a nosotros, que he-mos comido y bebido con éldespués de su resurrección.

E noi siamo testimoni di tutte lecose da lui compiute nella re-gione dei Giudei e in Gerusa-lemme. Essi lo uccisero appen-dendolo a una croce, ma Dio loha risuscitato al terzo giorno evolle che si manifestasse, non atutto il popolo, ma a testimoniprescelti da Dio, a noi che abbia-momangiato e bevuto con lui do-po la sua risurrezione dai morti.

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Nos encargó predicar al pueblo,dando solemne testimonio deque Dios lo ha nombrado juez devivos y muertos. El testimoniode los profetas es unánime: quelos que creen en él reciben, porsu nombre, el perdón de lospecados».

E ci ha ordinato di annunciareal popolo e di testimoniare cheegli è il giudice dei vivi e deimorti, costituito da Dio. A luitutti i profeti danno questa te-stimonianza: chiunque crede inlui riceve il perdono dei pec-cati per mezzo del suo nome».

Salmo responsoriale

Il salmista: dal Salmo 117

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Questo è il giorno che ha fatto il Signore, alleluia; rallegriamoci edesultiamo, alleluia.

L’assemblea ripete: Hæc dies quam fecit Dominus, alleluia; exul-temus et lætemur in ea, alleluia.

1. Confitemini Domino, quo-niam bonus, * quoniam in sæcu-lum misericordia eius. C.

1. Rendete grazie al Signoreperché è buono, perché il suoamore è per sempre.

2. Dicat nunc Israel, quoniambonus, * quoniam in sæculummisericordia eius. C.

2. Dica Israele: « Il suo amore èper sempre».

3. Dextera Domini fecit virtu-tem! * Dextera Domini exaltavitme. C.

3. La destra del Signore si èinnalzata, la destra del Signoreha fatto prodezze.

4. Lapidem, quem reprobave-runt ædificantes, † hic factus estin caput anguli; * a Dominofactum est istud, et est mirabilein oculis nostris. C.

4. La pietra scartata dai costrut-tori è divenuta la pietra d’an-golo. Questo è stato fatto dalSignore: unameraviglia ai nostriocchi.

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Seconda lettura

Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova

A reading from the first letterof Paul to the Corinthians.

Dalla prima lettera di san Paoloapostolo ai Corìnzi. 5, 6b-8

Do you not know that a littleyeast has its effect all throughthe dough? Get rid of the oldyeast to make of yourselvesfresh dough, unleavened loaves,as it were; Christ our Passoverhas been sacrificed.

Fratelli, non sapete che un po’di lievito fa fermentare tutta lapasta? Togliete via il lievito vec-chio, per essere pasta nuova,poiché siete àzzimi. E infattiCristo, nostra Pasqua, è statoimmolato!

Let us celebrate the feast notwith the old yeast, that of cor-ruption and wickedness, butwith the unleavened bread ofsincerity and truth.

Celebriamo dunque la festa noncon il lievito vecchio, né conlievito di malizia e di perversità,ma con àzzimi di sincerità e diverità.

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Sequenza

La schola:

L'assemblea:

La schola:

Il cantore:

Il cantore:

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L’assemblea:

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Alla vittima pasquale,s’innalzi oggi il sacrificio di lode.L’Agnello ha redento il suo gregge,l’Innocente ha riconciliatonoi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontatein un prodigioso duello.Il Signore della vita era morto;ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:che hai visto sulla via?».«La tomba del Cristo vivente,la gloria del Cristo risorto,e gli angeli suoi testimoni,il sudario e le sue vesti.Cristo, mia speranza, è risorto;e vi precede in Galilea».

Sì, ne siamo certi:Cristo è davvero risorto.Tu, Re vittorioso,abbi pietà di noi.

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Acclamazione al Vangelo

Mentre il Diacono porta solennemente il Libro dei Vangeli all’am-bone, l’assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola.

La schola:

L’assemblea ripete: Alleluia.

La schola: cf. 1 Cor 5, 7-8Pascha nostrum immolatus estChristus; itaque festa celebre-mus in Domino.

Cristo, nostra Pasqua, è statoimmolato: facciamo festa nelSignore.

L’assemblea: Alleluia.

Vangelo

Egli doveva risuscitare dai morti

D. Dominus vobiscum.C. Et cum spiritu tuo.

D. Il Signore sia con voi.C. E con il tuo spirito.

c Lectio sancti Evangelii se-cundum Ioannem.

c Dal Vangelo secondo Gio-vanni. 20, 1-9

C. Gloria tibi, Domine. C. Gloria a te, o Signore.

Il primo giorno della settimana,Maria di Màgdala si recò al sepolcrodimattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata toltadal sepolcro.

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Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello cheGesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcroe non sappiamo dove l’hanno posto!».

Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro.Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più velocedi Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là,ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nelsepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario — che era stato sul suocapo — non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.

Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo alsepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso laScrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Il Santo Padre bacia il Libro dei Vangeli in segno di venerazione e

benedice con esso l’assemblea.

Intanto si canta: Alleluia.

Omelia

Il Santo Padre tiene l’omelia.

Segue una pausa di silenzio per la riflessione personale.

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C.

C.

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Credo

(III)

Il Santo Padre intona il Credo. La schola e l’assemblea lo cantanoa cori alterni, affermando la propria fede.

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Preghiera dei fedeli

Il Santo Padre:

Fratelli carissimi,illuminati dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato,accostiamoci con fiducia a Cristo risorto,presentandogli le nostre suppliche e preghiere,affinché egli, che è sempre vivoper intercedere a nostro favore,le presenti al Padre, rafforzate dalla sua opera di mediazione.

Il cantore:

Francese

1. Nous te prions, Seigneur Jé-sus, pour notre Pape bien-aimé,le Saint-Père Benoît XVI. Garde-le dans ta vérité et dans tonamour. Donne-lui constammentla force et la joie nécessairespour guider avec fidélité ton

1. Ti preghiamo, Signore Gesù,per il nostro amato Papa, il San-to Padre Benedetto XVI. Cu-stodiscilo nella tua verità e neltuo amore. Dagli sempre la forzae la gioia necessarie a guidarecon fedeltà il tuo gregge e di-

C.

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troupeau et que la puissance deta bénédiction le protège de toutmal!

fendilo da ogni male con la po-tenza della tua benedizione.a

Il cantore: Dominum oremus.

C. Adveniat regnum tuum.

Tedesco

2. Wir bitten dich, Herr Jesus,für unsere Bischöfe, die Nach-folger der Apostel. Bewahreauch sie mit dem Licht deinerGnade. Stärke sie imGlauben, inder Hoffung und in der Liebe,daß sie uns den Weg zu zeigenvermögen, der in diesemschwie-rigen und zugleich spannendenMoment der Geschichte be-schritten werden muß.

2. Ti preghiamo, Signore Gesù,per i nostri Vescovi, successoridegli Apostoli. Custodisci ancheloro con la luce della tua grazia.Confermali nella fede, nella spe-ranza e nella carità, affinchépos-sano indicarci la via da percor-rere in questa difficile ed av-vincente ora della storia.aa

Il cantore: Dominum oremus.

C. Adveniat regnum tuum.

Arabo

.3

3. Ti preghiamo, Signore Gesù, per il mondo intero. Esso anela allapace, ma spesso non sa dove incontrarla. La luce della tua Ri-surrezione rischiari le tenebredei cuori di tutti e, in particolare, di chiè chiamato a decidere le sorti dei singoli e di intere nazioni. Possa

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sempre prevalere nel loro cuore l’amore per la verità e il desiderio dioperare per il bene comune.

Il cantore: Dominum oremus.

C. Adveniat regnum tuum.

Ebraico

4. Ti preghiamo, Signore Gesù, per coloro che soffrono, nel corpo onello spirito. Concedi loro di scoprire la fecondità del dolore vissutoed offerto con amore. L’immagine della tua Croce gloriosa faccialoro scoprire l’intima gioia di poter unire le loro sofferenze alle tue,divenendo, sin d’ora, testimoni della tua Risurrezione.

Il cantore: Dominum oremus.

C. Adveniat regnum tuum.

Portoghese

5. Nós Vos rogamos, Senhor Je-sus, pelos nossos irmãos defun-tos. Neste dia, em que se celebra

5. Ti preghiamo, Signore Gesù,per i nostri fratelli defunti. Inquesto giorno, in cui si celebra

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a vossa Ressurreição, pedimo-Vos que os acolhais na vossainfinita misericórdia e admitaisna Jerusalém do Céu, onde pos-

la tua Risurrezione, ti chiedia-mo di accoglierli nella tua in-finita misericordia e di ammet-terli alla Gerusalemme del cielo,

sam louvar o vosso Nome emjubilosa exultação.

dove possano lodare il tuo nomein gioiosa esultanza.

Il cantore: Dominum oremus.

C. Adveniat regnum tuum.

Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno,ascolta benigno le preghiereche ti presentiamo attraverso l’unico Mediatore,il Sommo ed Eterno Sacerdote Gesù Cristo,affinché tu le accolga e, nella tua misericordia compassionevole,le esaudisca per la tua maggior gloriae per la nostra salvezza.Per Cristo nostro Signore.

C. Amen.

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LITURGIA EUCARISTICA

Mentre vengono portate al Santo Padre le offerte per il sacrificio,

si esegue il

Canto di offertorio

PIETRE VIVE

La schola:

L'assemblea ripete: Pietre vive con Cristo pietra viva, offriamosacrifici a Dio graditi.

SALMO 117

1. Celebrate il Signore, perché è buono;perché eterna è la sua misericordia.Lo dica chi teme il Signore:eterna è la sua misericordia.

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C.

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Mia forza e mio canto è il Signore,il Signore è stato mia salvezza.La destra del Signore si è innalzata,la destra del Signore ha fatto meraviglie. C.

2. Il Signore mi ha provato duramente,ma non mi ha consegnato alla morte.Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,perché sei stato la mia salvezza.

La pietra scartata dai costruttoriè divenuta pietra angolare.Ecco l'opera del Signore:una meraviglia ai nostri occhi. C.

3. Questo è il giorno che ha fatto il Signore:rallegriamoci ed esultiamo. C.

4. Sei tu il mio Dio e io ti rendo grazie,sei tu il mio Dio e io ti esalto.Celebrate il Signore, perché è buono:perché eterna è la sua misericordia. C.

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Il Santo Padre:

Orate, fratres: ut meum acvestrum sacrificium acceptabilefiat apud Deum Patrem omni-potentem.

Pregate fratelli, perché il mio evostro sacrificio sia gradito aDio, Padre onnipotente.

C. Suscipiat Dominus sacrifi-cium de manibus tuis ad lau-dem et gloriam nominis sui,ad utilitatem quoque nostramtotiusque Ecclesiæ suæ sanctæ.

C. Il Signore riceva dalle tuemani questo sacrificio a lode egloria del suo nome, per il benenostro e di tutta la sua santaChiesa.

Orazione sulle offerte

Il Santo Padre:

Sacrificia, Domine, paschalibusgaudiis exsultantes offerimus,quibus Ecclesia tua mirabiliterrenascitur et nutritur.

Esultanti per la gioia pasquale tioffriamo, Signore, questo sacri-ficio, nel quale mirabilmentenasce e si edifica sempre la tuaChiesa.

Per Christum Dominum no-strum.

C. Amen.

Per Cristo nostro Signore.

C. Amen.

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PREGHIERA EUCARISTICA III

Il Santo Padre invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il

Signore nell’orazione e nell’azione di grazie, e l'associa a sé nella

solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo

di Gesù Cristo nello Spirito Santo.

Prefazio

Cristo Agnello pasquale

Il Santo Padre:

Dominus vobiscum.

C. Et cum spiritu tuo.

Il Signore sia con voi.

C. E con il tuo spirito.

D. Sursum corda.

C. Habemus ad Dominum.

D. In alto i nostri cuori.

C. Sono rivolti al Signore.

D. Gratias agamus DominoDeo nostro.

C. Dignum et iustum est.

D. Rendiamo grazie al Signorenostro Dio.

C. È cosa buona e giusta.

Vere dignum et iustum est,æquum et salutare: Te quidem,Domine, omni tempore confi-teri, sed in hac potissimumdie gloriosius prædicare, cumPascha nostrum immolatus estChristus.

È veramente cosa buona e giu-sta, nostro dovere e fonte disalvezza, proclamare sempre latua gloria, o Signore, e soprat-tutto esaltarti in questo giornonel quale Cristo, nostra Pasqua,si è immolato.

Ipse enim verus est Agnusqui abstulit peccata mundi.Qui mortem nostram moriendodestruxit, et vitam resurgendoreparavit.

È lui il vero Agnello che ha toltoi peccati del mondo, è lui chemorendo ha distrutto la mortee risorgendo ha ridato a noi lavita.

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Quapropter, profusis paschali-bus gaudiis, totus in orbe ter-rarum mundus exsultat. Sed etsupernæ virtutes atque angelicæpotestates, hymnum gloriæ tuæconcinunt, sine fine dicentes:

Per questo mistero, nella pie-nezza della gioia pasquale,l’umanità esulta su tutta la terra,e con l’assemblea degli angelie dei santi canta in coro l’innodella tua gloria:

Sanctus

(Lux et origo)

La schola: L’assemblea:

La schola:

L'assemblea: La schola:

L'assemblea:

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Lode a Dio da parte delle creature e del popolo ecclesiale.

Il Santo Padre:

Vere Sanctus es, Domine, etmerito te laudat omnis a te con-dita creatura, quia per Filiumtuum, Dominum nostrum Ie-sum Christum, Spiritus Sanctioperante virtute, vivificas etsanctificas universa, et popu-lum tibi congregare non desinis,ut a solis ortu usque ad occasumoblatio munda offeratur nominituo.

Padre veramente santo, a te lalode da ogni creatura. Permezzodi Gesù Cristo, tuo Figlio e no-stro Signore, nella potenza delloSpirito Santo fai vivere e san-tifichi l'universo, e continuia radunare intorno a te un po-polo, che da un confine all'altrodella terra offra al tuo nome ilsacrificio perfetto.

Invocazione dello Spirito Santo perché consacri questi doni.

Supplices ergo te, Domine, de-precamur, ut hæc munera, quætibi sacranda detulimus, eodemSpiritu sanctificare digneris, utCorpus et Sanguis fiant Filiitui Domini nostri Iesu Christi,cuius mandato hæc mysteriacelebramus.

Ora ti preghiamo umilmente:manda il tuo Spirito a santifi-care i doni che ti offriamo,perché diventino il Corpo e ilSangue di Gesù Cristo, tuoFiglio e nostro Signore, checi ha comandato di celebrarequesti misteri.

Racconto dell'istituzione dell'Eucaristia.

Ipse enim in qua nocte trade-batur accepit panem et tibigratias agens benedixit, fre-git, deditque discipulis suis,dicens:

Nella notte in cui fu tradito,egli prese il pane, ti rese graziecon la preghiera di benedizione,lo spezzò, lo diede ai suoi di-scepoli, e disse:

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Accipite et manducate exhoc omnes: hoc est enimCorpus meum, quod provobis tradetur.

Prendete, e mangiatene tut-ti: questo è il mio Corpoofferto in sacrificio pervoi.

Il Santo Padre presenta al popolo l'ostia consacrata e genuflette

in adorazione.

Simili modo, postquam cena-tum est, accipiens calicem ettibi gratias agens benedixit,deditque discipulis suis, dicens:

Dopo la cena, allo stesso modo,prese il calice, ti rese grazie conla preghiera di benedizione, lodiede ai suoi discepoli e disse:

Accipite et bibite ex eo om-nes: hic est enim calix San-guinis mei, novi et æternitestamenti, qui pro vobis etpro multis effundetur in re-missionem peccatorum.Hoc facite in meam com-memorationem.

Prendete, e bevetene tutti:questo è il calice del mioSangue per la nuova edeterna alleanza, versato pervoi e per tutti in remissionedei peccati.Fate questo in memoria dime.

Il Santo Padre presenta al popolo il calice e genuflette in

adorazione.

Il Santo Padre:

Mysterium fidei. Mistero della fede.

L'assemblea:

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Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci,o Salvatore del mondo.

Memoriale e offerta.

Il Santo Padre:

Memores igitur, Domine, eius-dem Filii tui salutiferæ passionisnecnon mirabilis resurrectioniset ascensionis in cælum, sed etpræstolantes alterum eius ad-ventum, offerimus tibi, gratiasreferentes, hoc sacrificium vi-vum et sanctum.

Celebrando il memoriale del tuoFiglio, morto per la nostra sal-vezza, gloriosamente risorto easceso al cielo, nell'attesa dellasua venuta ti offriamo, Padre,in rendimento di grazie questosacrificio vivo e santo.

Invocazione a Dio perché accetti questo sacrificio...

Respice, quæsumus, in oblatio-nem Ecclesiæ tuæ et, agno-scens Hostiam, cuius voluistiimmolatione placari, concede

Guarda con amore e riconoscinell'offerta della tua Chiesa, lavittima immolata per la nostraredenzione; e a noi, che ci nu-

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ut qui Corpore et SanguineFilii tui reficimur, Spiritu eiusSancto repleti, unum corpus etunus spiritus inveniamur inChristo.

triamo del Corpo e Sangue deltuo Figlio, dona la pienezza delloSpirito Santo perché diventiamoin Cristo un solo corpo e un solospirito.

... e perché lo Spirito Santo operi la nostra unità.

Ipse nos tibi perficiat munusæternum, ut cum electis tuishereditatem consequi valea-mus, in primis cum beatissimaVirgine, Dei Genetrice, Maria,cum beatis apostolis tuis et glo-riosis martyribus, et omnibussanctis, quorum intercessioneperpetuo apud te confidimusadiuvari.

Egli faccia di noi un sacrificioperenne a te gradito, perchépossiamo ottenere il regno pro-messo insieme con i tuoi eletti:con la beata Maria, Vergine eMadre di Dio, con i tuoi santiapostoli, i gloriosimartiri e tutti isanti, nostri intercessori pressodi te.

Preghiera di intercessione per il mondo e per la Chiesa...

Hæc hostia nostræ reconcilia-tionis proficiat, quæsumus, Do-mine, ad totius mundi pacem

Per questo sacrificio di ricon-ciliazione dona, Padre, pace esalvezza al mondo intero. Con-

atque salutem. Ecclesiam tuam,peregrinantem in terra, in fide

ferma nella fede e nell’amorela tua Chiesa pellegrina sulla

et caritate firmare digneris cumme indigno famulo tuo, quemgregi tuo præesse voluisti, cumepiscopali ordine et universo cle-ro et omni populo acquisitionis

terra: me indegno tuo servo chehai posto a capo del tuo gregge,il collegio episcopale, tutto ilclero e il popolo che tu hai re-dento. Ascolta la preghiera di

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tuæ. Adesto propitius votis huiusfamiliæ, quam tibi astare voluistiin die glorioso resurrectionis Do-mini nostri Iesu Christi secun-dum carnem. Omnes filios tuosubique dispersos tibi, clemensPater, miseratus coniunge.

questa famiglia, che hai con-vocato alla tua presenza nel gior-no glorioso della risurrezione delCristo Signore nel suo vero cor-po. Ricongiungi a te, Padre mi-sericordioso, tutti i tuoi figliovunque dispersi.

... e per i defunti.

Fratres nostros defunctos et om-nes qui, tibi placentes, ex hocsæculo transierunt, in regnumtuum benignus admitte, ubifore speramus, ut simul gloriatua perenniter satiemur, perChristum Dominum nostrum,per quem mundo bona cunctalargiris.

Accogli nel tuo regno i nostrifratelli defunti e tutti i giusti che,in pace con te, hanno lasciatoquesto mondo; concedi anche anoi di ritrovarci insiemea godereper sempre della tua gloria, inCristo, nostro Signore, permezzo del quale tu, o Dio, donial mondo ogni bene.

Lode alla Trinità.

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L’assemblea:

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RITI DI COMUNIONE

Preghiera del Signore

Il Santo Padre:

L'assemblea:

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Il Santo Padre:

Libera nos, quæsumus,Domine,ab omnibus malis, da propitiuspacem in diebus nostris, ut, opemisericordiæ tuæ adiuti, et apeccato simus semper liberi etab omni perturbatione securi:exspectantes beatam spemet ad-ventum salvatoris nostri IesuChristi.

Liberaci, o Signore, da tutti imali, concedi la pace ai nostrigiorni, e con l'aiuto della tuamisericordia vivremo sempre li-beri dal peccato e sicuri da ogniturbamento, nell'attesa che sicompia la beata speranza evenga il nostro salvatore GesùCristo.

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L'assemblea:

Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

Rito della pace

Il Santo Padre:

Domine Iesu Christe, qui dixistiapostolis tuis: Pacem relinquovobis, pacemmeam do vobis: nerespicias peccata nostra, sed fi-dem Ecclesiæ tuæ; eamque se-cundum voluntatem tuam pa-cificare et coadunare digneris.Qui vivis et regnas in sæculasæculorum.C. Amen.

Signore Gesù Cristo, che haidetto ai tuoi apostoli: «Vi lasciola pace, vi do la mia pace», nonguardare ai nostri peccati, maalla fede della tua Chiesa, e do-nale unità e pace secondo la tuavolontà.Tu che vivi e regni nei secoli deisecoli.C. Amen.

Il Santo Padre:

Pax Domini sit semper vo-biscum.C. Et cum spiritu tuo.

La pace del Signore sia semprecon voi.C. E con il tuo spirito.

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Il Diacono:

Nello Spirito del Cristo risorto datevi un segno di pace.

I presenti manifestano il loro desiderio di pace con un gesto che li

unisce ai fratelli.

Mentre il Santo Padre spezza il pane eucaristico, si canta:

Agnus Dei

(Lux et origo)

La schola: L’assemblea:

La schola:

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*

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L'assemblea: La schola:

L’assemblea:

Il Santo Padre:

Ecce Agnus Dei, ecce qui tollitpeccata mundi. Beati qui ad Ce-nam Agni vocati sunt.

Beati gli invitati alla Cenadel Signore. Ecco l'Agnello diDio, che toglie i peccati delmondo.

L'assemblea:

Domine, non sum dignus utintres sub tectum meum: sedtantum dic verbo, et sanabituranima mea.

O Signore, non sono degno dipartecipare alla tua mensa: madi' soltanto una parola e io saròsalvato.

Il Santo Padre si comunica al Corpo e al Sangue di Cristo.

Anche i fedeli ricevono la comunione.

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Nel frattempo inizia il

Canto di comunione

TU ES CHRISTUS, FILIUS DEI VIVI

La schola: Mt 16, 17

Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, alleluia.

L’assemblea ripete: Tu es Christus, Filius Dei vivi, alleluia.

SALMO 144

1. Exaltabo te, Deus meusrex, et benedicam nomini tuoin sæculum et in sæculumsæculi. C.

1. O Dio, mio re, voglio esaltartie benedire il tuo nome in eternoe per sempre.a

2. Suavis Dominus universis, etmiserationes eius super omniaopera eius. Confiteantur tibi,Domine, omnia opera tua; etsancti tui benedicant tibi. C.

2. Buono è il Signore verso tut-ti, la sua tenerezza si espandesu tutte le creature. Ti lodino,Signore, tutte le tue opere e tibenedicano i tuoi fedeli.

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C.

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3. Gloriam regni tui dicant etpotentiam tuam loquantur, utnotas faciant filiis hominum po-tentias tuas et gloriam magni-ficentiæ regni tui. C.

3. Dicano la gloria del tuo regnoe parlino della tua potenza, permanifestare agli uomini i tuoiprodigi e la splendida gloria deltuo regno.

4. Regnum tuum regnum om-nium sæculorum, et dominatiotua in omnem generationem etgenerationem. C.

4. Il tuo regno è regno di tutti isecoli, il tuo dominio si estendead ogni generazione.a

Pausa di silenzio per la preghiera personale.

Orazione dopo la comunione

Il Santo Padre:

Oremus. Preghiamo.Perpetuo,Deus, Ecclesiamtuampio favore tuere, ut, paschalibusrenovata mysteriis, ad resurrec-tionis perveniat claritatem.aaPer Christum Dominum no-strum.

C. Amen.

Proteggi sempre la tua Chiesa,Dio onnipotente, con l'inesau-ribile forza del tuo amore, per-ché, rinnovata dai sacramentipasquali, giunga alla gloria dellarisurrezione.Per Cristo nostro Signore.a

C. Amen.

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C.

RITI DI CONCLUSIONE

Benedizione

Il Santo Padre:

Dominus vobiscum.

C. Et cum spiritu tuo.

Il Signore sia con voi.

C. E con il tuo spirito.

D. Sit nomen Domini benedic-tum.

D. Sia benedetto il nome delSignore.

C. Ex hoc nunc et usque insæculum.

C. Ora e sempre.

D. Adiutorium nostrum in no-mine Domini.

D. Il nostro aiuto è nel nomedel Signore.

C. Qui fecit cælum et terram. C. Egli ha fatto cielo e terra.

D. Benedicat vos omnipotensDeus, Pater c et Filius c etSpiritus c Sanctus.

C. Amen.

D. Vi benedica Dio onnipo-tente, Padre c e Figlio c eSpirito c Santo.C. Amen.

Congedo

Il Diacono:

La Messa è finita: andate in pace. Alleluia, alleluia.

C. Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.

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REGINA CÆLI

La schola e l’assemblea:

Regina dei cieli, rallegrati, alleluia:Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,è risorto, come aveva promesso, alleluia.Prega il Signore per noi, alleluia.

*

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CHRISTUS VINCIT

La schola:

Cristo vince! Cristo regna! Cristo impera!

L’assemblea ripete: Christus vincit, Christus regnat, Christusimperat.

1. Benedicto, Summo Pontificiet universali Patri, pax, vita etsalus perpetua. C.

1. A Benedetto, successore diPietro e pastore di tutto il greggedi Dio, pace, vita e salvezza.

2. Tempora bona veniant, paxChristi veniat, regnum Christiveniat! C.

2. Venga la gioia di Cristo! Ven-ga la pace di Cristo! Venga ilregno di Cristo!

C.

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MESSAGGIO PASQUALEE BENEDIZIONE «URBI ET ORBI»

Il Santo Padre pronuncia il Messaggio pasquale.

Quindi il Cardinale Protodiacono annuncia la concessione del-

l’indulgenza:

Il Santo Padre Benedetto XVIconcede a tutti i fedeli presenti,e a quelli che ricevonoa mezzo della radio e della televisionela sua benedizione,l’indulgenza plenarianella forma stabilita dalla Chiesa.

Preghiamo Dio onnipotenteperché conservi a lungo il Papaa guida della Chiesa,e conceda pace e unitàalla Chiesa in tutto il mondo.

Il Santo Padre:

Sancti Apostoli Petrus et Paulus,de quorum potestate et aucto-ritate confidimus, ipsi interce-dant pro nobis ad Dominum.C. Amen.

I Santi Apostoli Pietro e Paolo,nella potestà e autorità dei qualinoi confidiamo, intercedano pernoi presso il Signore.C. Amen.

Precibus et meritis beatæ Mariæsemper Virginis, beati MichaelisArchangeli, beati Ioannis Bap-tistæ, et sanctorum Apostolo-rum Petri et Pauli et omniumSanctorum, misereatur vestri

Per le preghiere ed i meriti dellabeata sempre Vergine Maria, diSan Michele Arcangelo, di SanGiovanni Battista, dei Santi Apo-stoli Pietro e Paolo e di tuttii Santi, Dio onnipotente abbia

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omnipotens Deus et, dimissisomnibus peccatis vestris, per-ducat vos Iesus Christus advitam æternam.C. Amen.

misericordia di voi e, dopoaver perdonato i vostri peccati,Cristo Gesù vi conduca alla vitaeterna.C. Amen.

Indulgentiam, absolutionem etremissionem omnium peccato-rum vestrorum, spatium veræ etfructuosæ pœnitentiæ, cor sem-per pœnitens et emendationemvitæ, gratiam et consolationemSancti Spiritus, et finalem per-severantiam in bonis operibustribuat vobis omnipotens et mi-sericors Dominus.C. Amen.

Il Signore onnipotente e mise-ricordioso vi conceda l’indulgen-za, l’assoluzione e la remissionedi tutti i vostri peccati, un perio-do di vera e fruttuosa penitenza,un cuore sempre ben dispostoe l’emendamento della vita, lagrazia e la consolazione delloSpirito Santo e la perseveranzafinale nelle buone opere.C. Amen.

Et benedictio Dei omnipotentis,Patris c et Filii c et Spiritus cSancti, descendat super vos etmaneat semper.C. Amen.

E la benedizione di Dio onni-potente, Padre c e Figlio c eSpirito c Santo discenda su divoi e con voi rimanga sempre.C. Amen.

L’assemblea si scioglie lodando e benedicendo il Signore.