Le raccomandazioni SIMTI sulla MEN - eqasitalia.it · Per la sua storia… G. Curciarello 3 …È...
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Giuseppe Curciarello
7° UK NEQAS USERS MEETING
Milano, 13 Novembre 2014
Le raccomandazioni
SIMTI sulla MEFN
Per la sua storia…
G. Curciarello 3
…È avvenuto assai raramente in Medicina che nel giro di poco più di venticinque anni di una malattia sconosciuta e misteriosa, indicata con le più varie definizioni (ittero familiare dei neonati, ittero grave del neonato, eritroblastosi fetale, eritremia neonatali, etc.) sia stata scoperta l’eziologia, sia stata precisata la patogenesi immunologica, sia stata introdotta un’efficace terapia e soprattutto sia stata realizzata una prevenzione, almeno della MEN più complessa e grave da incompatibilità Rh (D) tanto valida da far diminuire di oltre cento volte i casi di morte endouterina del feto e del 90 % l’incidenza dell’alloimmunizzazione materna….
Prof.ssa Anna Lucia Massaro
Malgrado i risultati post IP dal 1968 la MEN non è sparita.
PERCHE’?Possibili errori nella tipizzazione delle gravide e neonato
Possibili immunizzazioni anti D in caso di gravidanza (1% delle donne Rh(D) negative con feto Rh(D) positivo )
Mancata somministrazione di IP (donne a provenienza da paesi in via di sviluppo)
Inefficacia dell’IP per mancata stima di EFM (“giusta dose”)
Immunizzazione secondaria a trasfusioni ( Piastrine )
Malgrado i risultati post IP dal 1968 la MEN non è sparita.
PERCHE’?
Possibili errori nella tipizzazione delle gravide e neonato
Possibili immunizzazioni anti D in caso di gravidanza (1% delle donne Rh(D) negative con feto Rh(D) positivo )
Mancata somministrazione di IP (donne a provenienza da paesi in via di sviluppo)
Inefficacia dell’IP per mancata stima di EFM (“giusta dose”)
Immunizzazione secondaria a trasfusioni ( Piastrine )
La prevenzione della Malattia Emolitica del
Neonato
Gruppo di lavoro
Francesco Bennardello
Giuseppe Curciarello
Daniela Inverardi
Sisto Vecchio
Stefania Villa
Tipologie di prestazioni eseguite e registrazioni di legge
SI NO
Esegue esami
immunologici su madre
e feto
46% 54%
Da indicazioni riguardo
alla IP
25% 75%
Registrazione della IP 29%
Disponibilità registro
MEN
57%
Registrazione IP eseguite 74%
Registro esito valutazione FMH
27%
Registrazione gruppo partner 24%
Registrazione efficacia IP 20%
Registro cartaceo 58%
Registro elettronico 42%
43%
Disponibilità di un SW
specifico per gestione
MEN
13% 87%G. Curciarello 10
Criticità emerse e questioni aperte
G. Curciarello 11
Gestione dell’immunoprofilassi e tenuta del registro
Tpizzazione RhD (D weak, D partial, D variant)
Ricerca anticorpi irregolari in gravidanza
Profilassi antenatale
Dosaggio immunoglobuline
Valutazione emorragia feto materna
Immunoprofilassi antenatale eseguita in Italia sulle
gravide Rh (D) negative
G. Curciarello 12
SURVEY SULLA PREVENZIONE DELLA MALATTIA
EMOLITICA DEL NEONATO
Il panorama nazionale
appariva dunque variegato, malgrado le
Raccomandazioni emesse nel 2006 dalla
SIMTI – SIGO e malgrado la Legge
219/2005 e gli Standard SIMTI 2010
G. Curciarello13
Abbiamo bisogno di un
minimo comune denominatore Lo spirito di questa conferenza per la problematica
MEN è quello di gettare le basi per la preparazione di
un documento che possa aggiornare le
raccomandazioni MEN esistenti (Raccomandazioni SIMTI-SIGO 2006))
garantendo su tutto il territorio nazionale un
“minimum” di qualità
G. Curciarello 14
QUAL E’ IL MINIMO COMUNE
DENOMINATORE CHE CONSENTE DI:
EVITARE MEDICALIZZAZIONI
EFFETTUARE UNA “GIUSTA” IP PER
EVITARE MEN
IDENTIFICARE MEN LABORATORISTICHE
E CLINICHE
IDENTIFICAZIONI DIMEN IN DONNE NON
CAUCASICHE
G. Curciarello SIMTI Toscana15
PER CHI le Raccomandazioni
sulla MEFN ?
• Per gli immunoematologi
• Per i ginecologi
• Per le ostetriche
• Per gli infermieri
• Per i medici del Pronto Soccorso(..non solo
ostetrico)
G. Curciarello 16
Raccomandazione ? Prevenzione
Gestione
Per avere un percorso omogeneo nazionale
EQUITA’ di trattamento di tutte le donne
Non sostituiscono la valutazione clinica, né l’esperienza personale
Costituiscono uno strumento di consultazione per verificare l’appropriatezza del trattamento
G. Curciarello 18
Benefici attesi Diminuzione della incidenza di MEFN
Diminuzione dell’incidenza di alloimmunizzazione
Aumento dell’appropriatezza dell’uso clinico di emocomponenti in età fetale e neonatale
Aumento dell’appropriatezza dell’uso clinico di emocomponenti in donne con potenziale gravidico
Aumento dell’appropriatezza dell’uso clinico e della posologia delle Ig anti D
Maggiore coinvolgimento delle pazienti nelle decisioni relative alla prevenzione e alla gestione della MEFN
G. Curciarello 19
Grado 1
• gli autori sono certi che i benefici per la salute superano chiaramente glieffetti indesiderati, sia in termini di rischio, sia di costo economico. Si trattaquindi di una raccomandazione forte.
Grado 2
• gli autori sono meno certi, il compromesso tra effetti desiderabili eindesiderati è meno chiaro. Si tratta pertanto di una raccomandazionedebole.
Grado C: EVIDENZA BASSA O MOLTO BASSA
Le evidenze derivano dall'analisi di studi clinici osservazionali con risultati meno consistenti, o da esperienze cliniche/opinioni di esperti.
Grado B: EVIDENZA MODERATALe evidenze derivano da studi clinici randomizzati, ma con importanti limitazioni. Il grado B viene
anche attribuito a raccomandazioni che derivano da evidenze forti tratte da studi osservazionali o da serie di casi .
Grado A: EVIDENZA ALTALe evidenze derivano dall'analisi di numerosi e consistenti studi randomizzati senza importanti limitazioni. È poco probabile che ulteriori ricerche potranno modificare le conclusioni a cui sono
arrivati tali studi.
Sistema GRADE(Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation)
Mi soffermerò su alcune… ..raccomandazioni
1. L’importanza dell’esecuzione dei test presso ST(il D variant..)
2. La “giusta” considerazione della MEFN ABO
3. La diagnosi delle MEFN non da Rh (D)
4. Immunoprofilassi antenatale sistemica
5. Il dosaggio differenziato di Ig anti D per EPI a seconda dell’EG
6. Ig anti D ed EFM
7. L’informazione alla donna e la esaustiva refertazione dei test per il ginecologo curante
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... alcuni punti delle Raccomandazioni (1 L’importanza dell’esecuzione dei test presso ST)
4.1 Indagini immunoematologiche da eseguire su tutte le donne
4.1.1 Su tutte le gravide devono essere effettuati presso una ST, possibilmente entro il primo trimestre, la determinazione del gruppo ABO e del fattore RhD con metodica convalidata.
4.1.3 Per la determinazione del tipo RhD devono essere utilizzati due diversi reagenti anti-D monoclonali che non devono riconoscere la variante DVI dell'antigene RhD. La determinazione dell'antigene D weak non è raccomandata perché inutile e foriera di pericolose omissioni di IP in assenza di possibilità d'indagini approfondite non eseguibili in tutti ilaboratori d'immunoematologia.
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Alcune considerazioni sull’antigene D
E’ il più importante degli Atg Rh
Coinvolto nelle reazioni trasfusionali
Coinvolto nella MEN
Almeno il 30% dei soggetti D - che riceve sangue D + sviluppa anti D
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…ancora sul D Il fenotipo D- consiste
nell’assenza della proteina RhD
Questo spiega perché nessun Atg antitetico al D grande sia stato mai individuato
Pertanto d (piccolo) indica l’assenza di D (grande)
D+ possono essere Dd o DD
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d- può essere una delezione del gene oppure nei neri africani il gene c’è ma c’è un codone di stop della trascrizione
Varianti del DD DEBOLE O D WEAK
( ex Du unknown o unspecified= sconosciuto o non specificato):
L’intero antigene D è espresso ma espresso debolmente
tutti gli epitopi D sono presenti e teoricamente non è possibile alcuna sensibilizzazione
È associato a sostituzioni aa intramembranarie e intracitoplasmatiche ( si conoscono almeno 90 tipi di mutazioni dove + comuni sono tipo 1,2 e 3 con diverse sostituzioni aa)
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Varianti del D
D PARZIALE:
Manca una parte dell’Atg D e solo alcuni epitopi sono espressi in modo normale o più debole
Mancando alcuni epitopi è possibile una sensibilizzazione per gli epitopi mancanti
Gli anticorpi suscitati contro gli epitopi mancanti reagiscono anche contro l’intero D
E’ associato a variazioni aa sui loop extracitoplasmatici
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D variant? D weak? D parziale?:
le variazioni intramembrana sono appannaggio del D w
le variazioni dei loop extracell. sono tipiche dei D parziali
MA le variazioni intramembrana possono determinare una variazione di epitopi extracell.
inoltre…
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…quindi
alcuni soggetti tipizzati come D weak (ad esempio il tipo 4.2 e il tipo 15) trasfusi con unità Rh(D) pos hanno prodotto anticorpi anti-D
alcuni D parziali, come il DVI, hanno anche un’espressione attenuata di alcuni epitopi
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D variant? D weak? D parziale?:
…inoltre
…quindi
LA TENDENZA ATTUALE È QUELLA DI ABOLIRE LA DISTINZIONE FRA Dw E D PARZIALE MA DI PARLARE SOLO DI D VARIANT
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…alcuni punti delle Raccomandazioni (2 La “giusta” considerazione della MEFN ABO)
3. Malattia emolitica del feto e del neonato da incompatibilità materno-fetale ABO
….La MEFN da incompatibilità ABO rappresenta oggi la più comune malattia emolitica neonatale nel mondo occidentale; nel 15-20% delle gravidanze nella popolazione bianca è presente, infatti, incompatibilità tra madre di gruppo O e figlio A o B; nel 10% di esse si manifesta una MEFN dovuta alla distruzione degli eritrociti fetali causata dagli anticorpi anti-A e/o anti-B di classe IgG presenti nel siero materno. La situazione sierologica madre-figlio nella quale più facilmente si sviluppa una MEFN ABO clinicamente rilevante è osservata quando la madre è di gruppo O e il neonato è di gruppo A1.
Tuttavia, soltanto in circa l'1,5-2% dei casi, la malattia emolitica presenta…..
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La ricerca e il monitoraggio degli anticorpi immuni anti-A e anti-B nelle donne in gravidanza nonsono raccomandati, perché la loro presenza non predice l'insorgenza della MEFN ABO e non causaproblemi al feto in utero.
Raccomandazione n. 7 GdR
Si suggerisce di non eseguire la ricerca e il monitoraggio degli
anticorpi immuni anti-A e anti-B nelle donne in gravidanza. 2B
…alcuni punti delle Raccomandazioni (2 La “giusta” considerazione della MEFN ABO)
Indagini immunoematologiche post-natalida eseguire in caso di sospetta MEFN da incompatibilità
materno-fetale ABO
Raccomandazione n. 15 GdR
In presenza di evidenze laboratoristiche (TAD positivo) o
cliniche (ittero) di emolisi neonatale, quando la madre è di
gruppo O, si suggerisce di eseguire la tipizzazione gruppo-
ematica ABO/RhD sulle emazie del funicolo, la ricerca e la
titolazione delle IgG anti-A e/o anti-B nel siero materno e, in
caso di TAD positivo, l’eluizione delle IgG (anti-A e/o anti-B)
dalle emazie neonatali.
2C
…alcuni punti delle Raccomandazioni (2 La “giusta” considerazione della MEFN ABO)
…alcuni punti delle Raccomandazioni 3 La diagnosi delle MEFN non da Rh (D)
)
“…2. Malattia emolitica del feto e del neonato da incompatibilità per altri antigeni eritrocitari
Oltre all'antigene RhD, anche altri antigeni appartenenti al sistema Rh e ad altri sistemi gruppoematici noti (con la possibile esclusione di quelli del sistema Lewis, Chido e Rodgers, Knops e della Collection I/i), con i quali un soggetto che ne sia privo è venuto in contatto in seguito a gravidanza o terapia trasfusionale, sono in grado di evocare la produzione di anticorpi IgG e di provocare, conseguentemente, anche una MEFN “
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IP antenatale sistemica alla 28a settimana E.G.
Eventi sensibilizzanti occorsi dopo la somministrazione dell’IP prenatalesistemica dovrebbero essere coperti con una dose addizionale di Ig anti-D(valutazione EFM)
…alcuni punti delle Raccomandazioni (4 Immunoprofilassi antenatale sistemica)
Punti salienti delle Raccomandazioni (5 Il dosaggio differenziato di Ig anti D per EPI a seconda dell’EG
)
Raccomandazioni 25,26,27,28
fino alle 19+6 settimane di EG: 625 UI (125 µg)dopo le 20+0 settimane di EG: 625 UI+ valutazione EFMaltrimenti 1.500 UI (300 µg)
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Nella stragrande maggioranza dei casi, una dose di 625 UI (125 µg) è considerata in grado di impedire un’immunizzazione attiva se EFM ≤ 4 ml di GR fetali
(99% delle EFM)
alcuni punti delle Raccomandazioni (6 Ig anti D ed EFM)
Al parto: < 4 ml di emazie nel 99% delle gravidanze
Evidenze da studi clinici hanno dimostrato che circa lo0,3% delle gravidanze presentano al parto EFM >15 ml,CIRCA LA META’ DEI CASI anche durante un parto normale
fino a 3/1000 donne RhD negative potrebbero essere a rischio dialloimmunizzazione, poiché la dose standard di Ig somministrata non èsufficiente
MA….. non tutte le donne Rh(D) neg daranno una risposta immune, inparticolare nei casi di incompatibilità ABO materno/fetale e si stima che iltasso effettivo di sensibilizzazione possa essere inferiore a 0,07 % dei parti (Fung et al 2003 )
Punti salienti delle Raccomandazioni (6 Ig anti D ed EFM)
Per eventi potenzialmente immunizzanti occorsi prima di 20 settimane di EG, lavalutazione della EFM non è consigliata (BCSH 2009).
trauma addominale durante il 3°trimestre
idrope fetale non spiegata
distacco di placenta
versione cefalica esterna
gravidanze multiple
Valutazione emorragia feto-materna:
quando?
nati morti e morti intrauterine
parto strumentale
parto cesareo
rimozione manuale della placenta
Punti salienti delle Raccomandazioni (6 Ig anti D ed EFM)
Valutazione EFM: come?EFM
Madre: RhD
-
* rosette, gel card, Kleihauer
NEG POS
Dose IP standard:
OK
Citofluorimetria
Dose IP calcolata su volume EFM
Punti salienti delle Raccomandazioni (6 Ig anti D ed EFM)
alcuni punti delle Raccomandazioni (7 L’informazione alla donna e la esaustiva refertazione dei test per il curante)
4.1.8 In caso di rilevazione di anticorpi è necessario che il referto immunoematologico contenga delle informazioni sulla rilevanza clinica del risultato e sull'eventuale necessità d'indagini successive.
G. Curciarello 43
In sintesiDevono essere elaborati protocolli concordati tra i Servizi di Immunoematologia eMedicina Trasfusionale (SIMT) e gli Ostetrici-Ginecologi che operano nelmedesimo territorio, anche a livello regionale.
Immunoprofilassi anti-D: misura efficace di prevenzione della MEFN- durante la gravidanza (in occasione di eventi immunizzanti e di routine alla 28asettimana di EG)- al parto
Valutazione EFM: indispensabile per ridurre la quota di alloimmunizzazioneresidua
Dose di IP da somministrare: necessaria per un uso appropriato di Ig anti-D
Il SIMT deve diventare il punto di riferimento per tutti gli aspetti della MEN senzaalcun timore di inserirsi in un percorso clinico che rientra nelle nostre competenze.
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I FONDAMENTALI DELLA SANITA’
MODERNA:
Sicurezza: evitare danni ai pazienti
Efficacia: fornire servizi basati su conoscenze scientifiche
Centralità del paziente: fornire cure rispettose e
rispondenti alle preferenze
Tempestività: ridurre le attese potenzialmente dannose
Efficienza: evitare sprechi di tecnologie, materiale, idee
Equità: assicurare una qualità delle cure indipendente da
fattori socioculturali
Institute of Medicine, 2001 Crossing the quality chasm