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15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 1 Le prove OCSE-Pisa e l'insegnamento della matematica nelle scuole italiane Giorgio Bolondi Università degli Studi di Bologna

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15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 1

Le prove OCSE-Pisae l'insegnamentodella matematica

nelle scuole italiane

Giorgio BolondiUniversità degli Studi di Bologna

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Cosa dicono le prove OCSE-Pisa e i loro risultati all'insegnante di matematica italiano?

Come possono essere utilizzati?

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Come si legano i risultati degli

studenti italiani

Nelle prove OCSE-Pisa

Con la prassi didattica delle scuole italiane?

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Le prove OCSE ci aiutano,dal loro particolare punto di vista,

a vederee comprendere

scelte abitudini

pratiche

curricoli

Interpretazione dei “programmi” Libri di testo

Modalità di valutazione

Modalità di comunicazioneTipologie di lavoro

proposte agli studenti

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Quadro di riferimentoQuale matematica si

insegna (e si valuta)

E PERCHE'!

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Framework OCSE-Pisa

Quadro di riferimento dei

curricoli della scuola italiana

QUALE????

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Le scelte che portano alla formazione di un curricolo

Un programma, un insieme di indicazioni o prescrizioni per il lavoro scolastico

NON È MAI NEUTRO!....

neppure per la matematica

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A monte ci sono

• Una particolare visione della matematica• Una particolare idea di ragazzo• Una particolare idea di cittadino• Una particolare idea di scuola• Una particolare idea di famiglia• Una particolare idea di società• …….

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Tutto questo si traduce in scelte

O IN NON-SCELTE!

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• Scelte in ordine alla matematica

Matematicaper il

cittadino

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• Scelte culturali

La riforma Gentile

La matematica è come un sasso: inerte, morta come una pietra

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L’attività di riflessione e scoperta scientifica ha valore formativo?

• Se sì, allora insegneremo la scienza e la matematica con certi obiettivi, curando certi

contenuti e adottando determinate metodologie

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• Scelte dipendenti dall’architettura e dall’organizzazione del sistema

• Il livello di obbligatorietà dell’istruzione

Le proporzioni

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• Scelte determinate dalle necessità della società

Le probabilitàLe percentuali

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Tutti questi fattori hanno plasmato e modellato

i curricoli di matematica nella scuola italiana,

arrivando a delinearein modo esplicito (nel caso del primo

ciclo) o implicito (per il secondo ciclo)

il suo quadro di riferimento

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In generale, le indicazioni nazionali delineano un quadro di riferimento in cui alla matematica sono assegnati obiettivi più ampi di quelli della

valutazione OCSE-PisaUn buon risultato nelle prove OCSE-Pisa

dovrebbe essere un by-product del raggiungimento degli obiettivi formativi della

nostra scuola

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I metodi e i risultati delle prove OCSE-Pisa possono essere utilizzati

Per intervenire sui processi di apprendimentodei nostri allievi

Per il raggiungimento deinostri obiettivi formativi

Per acquisire consapevolezza

delle caratteristiche del nostro

insegnamento

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Una idea generalmente condivisa nella scuola italiana

I diversi processi valutativi messi in atto dall’insegnante accompagnano la vita di classe istante per istante e ne sono parte integrante

La valutazione in matematica è un fatto complesso, non riconducibile a schemi, che

segue quotidianamente i progressi e le conquiste degli allievi

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Però:

Ci sono molti aspetti dell’apprendimento che possono essere valutati (e in qualche modo

misurati) attraverso prove esterne.

Queste prove esterne servono a valutare il sistema nel suo complesso e possono uno

strumento in più in mano all’insegnante

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I diversi aspetti dell’apprendimento della matematica

Unità

Molteplicità di fattori

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numeri Spazio e figure Relazioni e funzioni

Misure, dati, previsioni

MATEMATICA

concetti algoritmi problemi comunicazione rappresentazione

Da: M. Fandino-Pinilla, Molteplici aspetti dell’apprendimento della Matematica, Erickson

Apprendimentoconcettuale

Apprendimentoalgoritmico

Apprendimentodi strategie

Gestione delle rappresentazioni

Apprendimentocomunicativo

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Un primo fatto evidente:

Nelle nostre scuole spesso

ci si concentra sui primi

due aspetti

OCSE-Pisa si interessa

soprattutto agli altri tre

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IL CALCOLO LETTERALE

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Come valutiamo i ragazzi?Quanto spazio occupa?

Domande da porre agli insegnanti:

Quali esercizi proponiamo?

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Ma soprattutto:

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI TUTTO QUESTO LAVORO?

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IL QUESITO“ANDATURA”

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Domanda 1Semplice

manipolazionedi una espressione

letterale

Sostituzione di un valoread una delle lettere

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Domanda 2 “equivalenze”

approssimazione

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L'Italia è in assoluto il paese in cui il calcolo letterale

(manipolazione di espressioni algebriche)

occupa più spazio nei curricoli “reali”

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Da proporre agli insegnanti:

Analisi dei compitiassegnati a casa

Analisi dei libri di testo

Analisi dei “compiti in classe”

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Un testo tra i migliori....

Oltre 2000 (!) esercizisul calcolo letterale

Meno di 20 quelli in cuialle lettere si associa

un significato (tutti in ambito geometrico)

In nessuno si chiede di sostituire

a una lettera un valore

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Il calcolo letterale è insegnato (e appreso) completamente

slegato dagli aspetti relazionali e funzionali, e senza

riferimento a situazioniin cui acquista significato

la manipolazione di espressioni letterali

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L'insegnamento (e l'apprendimento)

si concentra esclusivamente sull'aspetto procedurale

Lasciando in ombra anche quello concettuale

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Questa domanda si presentaall'interno di un problema

Una questione di fondo

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 35

Quale è il ruolo assegnato ai problemi

nell'insegnamento-apprendimento della matematica nelle nostre

scuole?

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Tanti luoghi comuni

La matematica insegna aporre e risolvere

problemi

“Bisogna realizzare un insegnamento per

problemi”

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 37

Alle parole corrispondono i fatti?

Analizzare il ruolo dei problemi

nella pratica didattica

In quali momenti vengono proposti?

Che caratteristiche hanno?

Che peso hanno nellavalutazione?

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SONO VERI PROBLEMI?

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Matematica come attività nasce da problemi

si sviluppa con una sua dinamica dioperazioni

tende alla costruzione diuna teoria formale

Applica i risultati di questateoria a nuovi problemi

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 40

Quanti sono nel percorso didattico standardi problemi (esterni o interni alla matematica)

che motivano lo sviluppo del calcolo letterale?

Quanti sono i problemi a cui si applica

il calcolo letterale?

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 41

Questo quesito mette a nudo il fatto che non basta

l'acquisizione dell'abilità procedurale perché il ragazzo

acquisisca anche il significatodi quello che fa

e sia capace di utilizzare gli strumento che la matematica gli mette in mano

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 42

RIEQUILIBRARE LE DIVERSE COMPONENTI DELL'APPRENDIMENTO PUO' CONTRIBUIRE

A MIGLIORARE L'APPRENDIMENTO NEL SUO COMPLESSO

E RENDERLO PIU' STABILE

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 43

L'AUTOMOBILE MIGLIORE

Anche in questo è coinvoltauna espressione letterale

Anche in questo i risultatisono disastrosi

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STIME E CALCOLO

APPROSSIMATO

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L'area di un continente

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 46

Questo quesito NON è percepito come una

domanda di “vera”matematica

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LA COMPETENZA NEL CALCOLO

Calcolo mentale

Calcolo con carta e

penna

Calcolo approssimato

Calcolo con strumenti

di calcolo

Calcolo letterale

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In OCSE-Pisa la possibilità di approssimare

i calcoliè presentata come opportunità;

per i nostri ragazzi è una minaccia, un tranello, comunque

una insidia

A questo atteggiamentonei confronti del calcolo

approssimato è legato talvoltal'alto numero di risposte omesse

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1) La radice quadrata di 12345a) è compresa tra 100 e 110b) è compresa tra 110 e 120c) è compresa tra 120 e 130d) è compresa tra 130 e 140

Una classica domanda presente nei test di

ammissione all'università

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Le caramelle colorate

Indicazioni sugli ambiti

più trascurati

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RIFIUTI

Indicazioni sulla capacitàdi padroneggiare diverse

formedi rappresentazione

e di argomentare

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VELOCITA' DI UN'AUTO DA CORSA

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15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 54

La capacità di argomentare

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Risultati di una verifica

Questi quesiti non sono percepiti dai nostri studenti

come “vere” domande di matematica

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Le prove OCSE-Pisa mettono anche in evidenza

IL PROBLEMA DEL TESTO IL TESTO DEL

PROBLEMA

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Il testo dei problemi (R.Zan)

• “ Un problema è quando abbiamo delle parole con dei numeri in mezzo e dobbiamo fare delle

operazioni con quei numeri lì”

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 58

Questa definizione…

• Nasconde convinzioni radicate

• E DESCRIVE CORRETTAMENTE LA SITUAZIONE REALE

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 59

Gli studenti italiani adottano comportamenti

stereotipati quando affrontano la risoluzione di un problema

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 60

Questi comportamenti sono anche indotti

da stereotipi dei problemi e del loro testo

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 61

Quanti tra i problemi di un nostro libro scolastico

superano le quattro righe di testo?

15 ottobre 2008 Seminario formatori PON 62

Lavorare su testi/contesti ricchi

Lavorare su testi strutturati

Lavorare su testi provenientida contesti non scolastici