LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

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1 LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. CONSIDERAZIONI TEORICHE E PROPOSTE OPERATIVE Prof. Ing. Giorgio Nicola Siniscalco SI.ME.TE S.R.L TORINO Dott. Ing. Nicola Mordà DOMO STUDIO TORINO Dott. Ing. Giovanni Mario Cavallero ITALFERR TORINO Sommario Il contributo propone la descrizione di una procedura semplificata da applicare nelle prove di carico per il collaudo di strutture orizzontali, mediante l’ausilio di un’esposizione teorica per la determinazione dei coefficienti di vincolo sulla struttura reale, sia per carichi di prova distribuiti sia per carichi concentrati. Vengono inoltre presentati alcuni esempi pratici con funzione esplicativa per varie casistiche di collaudi statici effettuati dal Siniscalco correlatore della presente nota. A. PREMESSE E PRINCIPI TEORICI Nei collaudi dei solai di edifici ed in strutture orizzontali in genere, quali solettoni, anche misti, si presenta la necessità di determinare alcuni parametri della struttura realizzata, quasi sempre incerti e, tuttavia, fondamentali per il confronto fra freccia di prova e freccia teorica della struttura in opera, quest’ultima spesso determinata in misura non propriamente conforme a quella ipotizzata in progetto. La valutazione di tali parametri non può essere affidata ad interpretazioni o ad ipotesi semplificative, posto che ciò non consentirebbe un valido confronto, generando una sorta di indeterminatezza nella stima della reale collaudabilità della costruzione. In particolare, le frecce della struttura sotto carico sono influenzate dalle coppie di vincolo alle estremità dell’elemento caricato, imposte in fase di calcolo ma, come accennato, incerte nel corso dell’effettivo svolgimento dell’opera. Si rende, quindi, indispensabile determinare, con sufficiente approssimazione, il valore delle frecce, al fine di consentirne il divisato confronto. Prendendo spunto e sviluppando una proposta formulata negli anni ’80 dal Prof. G.. Morelli sarà dato corso ad un’esposizione teorica generale riportando alcuni casi di prove di carico, adottate more solito con la presentazione dei coefficienti correttivi preventivamente calcolati, i quali si mostrano necessari per la determinazione della freccia teorica da confrontare con quelle effettive riscontrate, in fase di carico, nel corso delle prove di collaudo. È bene sottolineare che tali coefficienti, per assumere rilevanza, richiedono un alto numero di decimali, poiché spesso presentano valori molto esigui, che meritano di essere espressi con numeratore e denominatore in forma intera. Com’è, inoltre, noto, nella generalità dei casi l’impronta del carico di prova non copre l’intero solaio, essendo caricata unicamente una striscia. Occorre, quindi, preventivamente valutare l’effetto di collaborazione esercitato dalle zone di solaio adiacenti alla striscia caricata, e determinare il coefficiente K 1 di riduzione del carico di prova sulla striscia di solaio sottoposta a carico. La determinazione di K 1 verrà successivamente presentata. La larghezza di tale striscia b, pur non essendo strettamente vincolante, deve rispettare il rapporto suggerito da Pereswiet – Soltan [1] : 2 2 1 1 1 arg p q campata di luce carico del hezza l b n + > = = l (1) dove: p K q 1 = rappresenta il carico ridotto dovuto alla ripartizione trasversale e p 2 = peso del carico esistente sulla struttura al momento della prova ciò vale anche per carichi concentrati. Il metodo di collaudo che viene presentato può essere utilizzato anche per solai pieni, o strutture orizzontali composte da travi affiancate collegate con soletta. Pur tuttavia, è necessario che l’elemento da collaudare disponga di una morfologia strutturale definita, con materiali omogenei e sufficientemente definiti nel loro sviluppo. Ciò postula che siano uniformi e costanti, per l’intera lunghezza, sia il modulo elastico E sia il momento d’inerzia J. Se così non fosse, come si verifica nel caso di sezioni di spessore variabile, il calcolo risulterebbe notevolmente più complesso; nella doppia integrazione dell’equazione base della deformata EJ M dz d = 2 2 η si dovrebbe, infatti, considerare la variabilità del denominatore lungo l’asse x, oltre a quella normale del momento flettente causato dal carico di prova e dalle coppie d’incastro. Deve, inoltre, notarsi che il metodo condurrebbe a risultati inattendibili ove gli elementi della struttura fossero ragguardevolmente variabili, come si verifica per i solai composti da vecchie travi in legno spesso, fessurate longitudinalmente, collegate con travi secondarie ed assito superiore, affiancato e collegato (foto 1e 2), o per i solai di cui sia dubbia e/o non accertabile la consistenza.

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LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. CONSIDERAZIONI TEORICHE E PROPOSTE OPERATIVE

Prof. Ing. Giorgio Nicola Siniscalco SI.ME.TE S.R.L TORINO Dott. Ing. Nicola Mordà DOMO STUDIO TORINO Dott. Ing. Giovanni Mario Cavallero ITALFERR TORINO

Sommario

Il contributo propone la descrizione di una procedura semplificata da applicare nelle prove di carico per il collaudo di strutture orizzontali, mediante l’ausilio di un’esposizione teorica per la determinazione dei coefficienti di vincolo sulla struttura reale, sia per carichi di prova distribuiti sia per carichi concentrati. Vengono inoltre presentati alcuni esempi pratici con funzione esplicativa per varie casistiche di collaudi statici effettuati dal Siniscalco correlatore della presente nota.

A. PREMESSE E PRINCIPI TEORICI

Nei collaudi dei solai di edifici ed in strutture orizzontali in genere, quali solettoni, anche misti, si presenta la necessità di determinare alcuni parametri della struttura realizzata, quasi sempre incerti e, tuttavia, fondamentali per il confronto fra freccia di prova e freccia teorica della struttura in opera, quest’ultima spesso determinata in misura non propriamente conforme a quella ipotizzata in progetto. La valutazione di tali parametri non può essere affidata ad interpretazioni o ad ipotesi semplificative, posto che ciò non consentirebbe un valido confronto, generando una sorta di indeterminatezza nella stima della reale collaudabilità della costruzione. In particolare, le frecce della struttura sotto carico sono influenzate dalle coppie di vincolo alle estremità dell’elemento caricato, imposte in fase di calcolo ma, come accennato, incerte nel corso dell’effettivo svolgimento dell’opera. Si rende, quindi, indispensabile determinare, con sufficiente approssimazione, il valore delle frecce, al fine di consentirne il divisato confronto. Prendendo spunto e sviluppando una proposta formulata negli anni ’80 dal Prof. G.. Morelli sarà dato corso ad un’esposizione teorica generale riportando alcuni casi di prove di carico, adottate more solito con la presentazione dei coefficienti correttivi preventivamente calcolati, i quali si mostrano necessari per la determinazione della freccia teorica da confrontare con quelle effettive riscontrate, in fase di carico, nel corso delle prove di collaudo. È bene sottolineare che tali coefficienti, per assumere rilevanza, richiedono un alto numero di decimali, poiché spesso presentano valori molto esigui, che meritano di essere espressi con numeratore e denominatore in forma intera. Com’è, inoltre, noto, nella generalità dei casi l’impronta del carico di prova non copre l’intero solaio, essendo caricata unicamente una striscia. Occorre, quindi, preventivamente valutare l’effetto di collaborazione esercitato dalle zone di solaio adiacenti alla striscia caricata, e determinare il coefficiente K1 di riduzione del carico di prova sulla striscia di solaio sottoposta a carico. La determinazione di K1 verrà successivamente presentata. La larghezza di tale striscia b, pur non essendo strettamente vincolante, deve rispettare il rapporto suggerito da Pereswiet – Soltan [1] :

2

2

111arg

pqcampatadiluce

caricodelhezzalbn+

−−>==l (1)

dove: pKq 1= rappresenta il carico ridotto dovuto alla ripartizione trasversale e p2 = peso del carico esistente sulla struttura al momento della prova ciò vale anche per carichi concentrati. Il metodo di collaudo che viene presentato può essere utilizzato anche per solai pieni, o strutture orizzontali composte da travi affiancate collegate con soletta. Pur tuttavia, è necessario che l’elemento da collaudare disponga di una morfologia strutturale definita, con materiali omogenei e sufficientemente definiti nel loro sviluppo. Ciò postula che siano uniformi e costanti, per l’intera lunghezza, sia il modulo elastico E sia il momento d’inerzia J. Se così non fosse, come si verifica nel caso di sezioni di spessore variabile, il calcolo

risulterebbe notevolmente più complesso; nella doppia integrazione dell’equazione base della deformata EJM

dzd

−=2

2η si

dovrebbe, infatti, considerare la variabilità del denominatore lungo l’asse x, oltre a quella normale del momento flettente causato dal carico di prova e dalle coppie d’incastro. Deve, inoltre, notarsi che il metodo condurrebbe a risultati inattendibili ove gli elementi della struttura fossero ragguardevolmente variabili, come si verifica per i solai composti da vecchie travi in legno spesso, fessurate longitudinalmente, collegate con travi secondarie ed assito superiore, affiancato e collegato (foto 1e 2), o per i solai di cui sia dubbia e/o non accertabile la consistenza.

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2

In queste ultime ipotesi, risulta particolarmente efficace ed attendibile l’applicazione della normativa americana ACI 318-08 [2], la quale, in estrema sintesi, propone di capovolgere la metodologia di approccio al problema; essa, infatti, introduce criteri concettualmente simili a quelli praticati nei collaudi di mezzi meccanici: ossia, rifiuta l’analisi di singoli

componenti e impone una severa prova d’uso del mezzo. Con riguardo a queste tipologie di solaio, non è, pertanto, opportuno indulgere ad una minuta indagine della struttura sceverando le singole componenti che la formano, bene essendo, al contrario, sottoporla ai carichi che si intendono impiegare per il collaudo, opportunamente moltiplicati per un coefficiente, suddiviso, in genere, in quattro step successivi coefficiente che è a discrezione del collaudatore. Se la freccia risulta nei limiti definiti dalla normativa, funzione dello spessore del solaio e della sua luce ed il ritorno è sufficientemente elastico, il collaudo risulta valido.

B. INQUADRAMENTO GENERALE DEL METODO SOTTO IL PROFILO TEORICO

Mediante il metodo proposto, nei collaudi statici la determinazione dei valori dei momenti di incastro viene dedotta dalle misure degli spostamenti effettuati in sito ed è, quindi, fondata su uno schema teorico di trave elastica, alla Bernoulli, con incastri cedevoli, i quali sono simulati applicando alla trave le coppie m1 ed m2, incognite a priori. Per la determinazione delle coppie si ricorre, in generale, al seguente schema teorico. Si consideri le trave riportata nella figura 1, soggetta ad un carico generico q = q(x) (carico di prova nel caso in esame), ed alle coppie di estremità m1 ed m2 (incognite).

Figura 1: schema statico della trave

Lo spostamento in una generica sezione j si esprime come: �( xj) = w0(xj) + w1 (xj) + w2 (xj); (2)

dove: w0(x) = spostamenti generati dal carico q(x) sulla trave semplicemente appoggiata; wk(x) = spostamenti generati dalle coppie di estremità mk ossia m1, m2 sulla trave semplicemente appoggiata.

Foto 1: Solaio in legno misto

Foto 2: Trave in legno fessurata longitudinalmente

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3

In linea generale gli spostamenti precedenti si esprimono con:

)()()(

4*

0 EJlqxxw α

= ; (3)

dove q* indica il carico equivalente, nel senso dei Lavori Virtuali 1, e ancora:

)()(

)(EJ

lmxxw kk

= con k = 1,2 (4)

La freccia teorica in un generico punto si esprime con:

⎥⎦

⎤⎢⎣

⎡+= ∑

=

2

1

4* )()()(

1)(k

kjkjj lmxlqxEJ

x βαη (5)

Secondo lo schema di collaudo riportato ai punti successivi, si individuano, in genere, tre sezioni di lettura delle frecce: a l/4, l/2 e 3l/4 (quarti della luce). Si indicano con fa, fm, fb le frecce lette nelle suddette sezioni; in base alla (5) si ha

⎥⎦

⎤⎢⎣

⎡+= ∑

=

2

1

4* )()()(

1k

kjkjr

j lmxlqxEJ

f βα con j = a, m, b (6)

Si noti che nella (6) il fattore di rigidezza (EJ) è indicato col pedice “r” per chiarire che è riferito alle condizione della struttura in sito, il cui valore reale resta incognito. Di esso può formularsi una stima teorica in base al momento d’inerzia J ed al valore presunto o determinato in situ sulla struttura reale per il modulo elastico E; il valore teorico si indica con (EJ)t.

La (6) può essere scritta per il punto (a) ad 41

della luce ( )

2211 mBmBCfEJ

aaaar ++=

ldove con riferimento alla (2) Ca

è la w0 in (a) dovuta al carico, B1a* m1 è lo spostamento w1 in (a)

1 Considerata una trave in semplice appoggio con un carico distribuito con legge generica q=q(x) (fig.1) e si indica con M0=M0(x) il diagramma dei momenti corrispondente (si trascura il contributo del taglio ma il discorso non perde generalità). Lo spostamento η in una sezione generica x è deducibile applicando il teorema dei lavori virtuali: applicato una forza di valore unitario, duale dello spostamento da ricercare, nella sezione in esame e detto M1 =M1(x) il diagramma della sollecitazione interna

corrispondente, lo spostamento risulta ( ) ( ) ( )dxxMxMEJ

xw 10100

1∫= (i)

Il diagramma dei momenti ( )xMM 00 = può porsi nella forma ( )xqM 000 μ= essendo 0q un parametro che caratterizza il

carico. Ad esempio nel caso di carico uniforme costante di valore uq si ha

( )

( )

( ) ( )⎪⎪⎪⎪⎪

⎪⎪⎪⎪⎪

⋅=

⎟⎠⎞

⎜⎝⎛ −=

=

⎥⎦

⎤⎢⎣

⎡−=−=

xqxM

xxx

qq

Ponendo

xxqxqxqxM

u

uuu

000

0

2

0

2

222

0

1

2

222

μ

μll

l

ll

ll

Pertanto nell’equazione (i) si ha ( ) ( ) ( )dxxMxqEJ

xw 101000

1 μ∫= ponendo ( ) ( ) ( )dxxMxlx

qq 10

104

0* μα

∫=

si ha ( ) ( ) 40 *1

lxqEJ

xw α= (3)

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4

dovuto alla coppia m1 e B2a*m2 è lo spostamento w2 in (a) dovuto alla coppia m2 all’altra estremità della struttura caricata, e semplicemente appoggiata. Similmente si ha per fm in mezzeria fb a 3/4 della luce. Si calcolano i rapporti:

m

jj f

fR = con j = a, b.

Tali valori sono noti direttamente dalle frecce misurate in sito e sono indipendenti dal fattore (EJ)r. Utilizzando la (6), dove mk rappresenta unicamente le due coppie di estremità, con rapidi passaggi la (7), esplicitata per le frecce ai quarti della luce della trave, conduce alle seguenti formule:

m

b

mmm

bbb

m

a

mmm

aaa

ff

mBmBCmBmBC

ff

mBmBCmBmBC

=++++

=++++

2111

2211

2111

2211

(7)

La (8) conduce ad un sistema di due equazioni nelle incognite {m1, m2} che dipende solo dalla posizione dei carichi e dalle frecce misurate. Non è presente alcun valore riferito alla rigidezza della struttura (E o J). La deduzione dei momenti di estremità consente quindi, riapplicando la (5) con il valore teorico di (EJ), di valutare la freccia attesa in mezzeria ft, da confrontare con la freccia misurata fm, quindi, di esprimete un giudizio sull’esito della prova. Lo schema appena esposto si applica indipendentemente dalla tipologia dei carichi usati per la prova. Nei successivi paragrafi, a titolo esemplificativo, si applica la procedura indicata in termini concettuali, per la deduzione in forma chiusa di alcune formule relative a situazioni ricorrenti nelle procedure di collaudo. Lo schema generale resta valido, come riferimento, per l’applicazione in casi differenti da quelli riportati. Con riferimento alla figura 2 si presenta la ripartizione trasversale tipica

Figura 2: schema di posa del carico di collaudo

Il carico di prova p è solitamente distribuito su una “impronta” di solaio limitata. Ciò avviene in vari modi: caricando una striscia di larghezza b sull’intera lunghezza del solaio o per una lunghezza più limitata o utilizzando carichi concentrati. Tali porzioni di solaio limitrofe collaborano a sostenere il carico agente sulla striscia di larghezza b caricata. Tale striscia di carico può considerarsi, quindi, soggetta ad un carico inferiore. Il coefficiente di riduzione è definito da una legge ricavata dalle letture delle frecce in opportuni punti del solaio in una sezione trasversale. Ponendo alcuni flessimetri su un lato del carico (fig.2), con un solaio simmetrico dal lato opposto si ha:

( ) ( ) ( ) 33232121 affaffaffA m+++++= ;

pKpA

bfq m

1=⋅

=

dove: risulta minore dell’unità. Il carico q da considerare per la verifica della striscia di solaio larga b è quindi inferiore al carico p posto in opera. Un’ulteriore, fondamentale, condizione risiede nella necessità di acquisire conoscenza del grado di incastro che i vincoli esercitano agli estremi del solaio di prova. Spesso, infatti, il solaio sottoposto alla prova si trova in relazione di continuità con altri solai, senza, poi, dimenticare che le stesse travi di bordo esercitano un certo grado d’incastro, ipotizzato sí in fase di progetto, e tuttavia da accertare e definire in fase di avvenuta realizzazione e/o di collaudo. È, quindi, essenziale acquisire conoscenza di m1 e m2. (fig. 3).

A

p

f1f2

f 3

fm

a1 a2 a3

b

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5

x

fa

P

fmfb

Figura 3: schema di calcolo

i quali influenzano le frecce effettive della struttura in essere e sono fondamentali per il calcolo della freccia teorica del solaio realizzato. Tali valori sono enucleabili con la lettura, durante la prova, della freccia in mezzeria e a 1/4 della luce (fig. 3), entrambe depurate dagli eventuali cedimenti dei vincoli.

Posti ,, 222

211 qamedqam ll == si determinano i coefficienti a1 ed a2.

Vengono, di seguito, esposti tali coefficienti per alcuni casi fra i più comuni nel corso delle prove di collaudo. Un aspetto merita di essere segnalato. Tutti i coefficienti di seguito riportati, rigorosamente esatti, in alcuni casi possono essere affetti da instabilità numerica per errori di arrotondamento decimale, inevitabili in generale nell'ambito dei calcoli numerici, ed ancor più nel caso di calcoli svolti con procedura manuale. I casi in cui tale fenomeno si riscontra è quello di strutture molto rigide che esibiscono spostamenti molti piccoli. Per ovviare a questo problema è sufficiente, come sarà espresso in una successiva nota, moltiplicare per il medesimo fattore numeratore e denominatore delle frazioni che rappresentano i coefficienti aj nelle formule successive. Teoricamente la frazione non cambia, ma dal punto di vista numerico si migliora la stabilità poiché si trattano numeri in aritmetica finita con un maggior numero di cifre significative. Brevemente : se si ha 0.0666 e più opportuno trattarlo come

C. CASI CON CARICHI CONCENTRATI

In taluni collaudi per determinare il carico di collaudo è conveniente fare uso di carichi concentrati, quali martinetti idraulici opportunamente contrastati o autocarri i cui assali anteriori e posteriori realizzano sollecitazioni assimilabili a carichi concentrati sulla sottostante struttura da collaudare. Le combinazioni di posizionamento dei carichi possono essere molteplici: sia per il numero degli stessi, sia in funzione della loro disposizione. Come presentato in precedenza, attraverso la lettura delle frecce fa, fm ed fb, ai quarti della luce, ottenute dalla prova di carico è possibile calcolare i coefficienti a1 ed a2 idonei a consentire il calcolo dei momenti reali di continuità alle estremità della campata sottocarico di prova, valori indipendenti dalle ipotesi teoriche di progetto.

C.1 Carico concentrato singolo

Di seguito si espone il processo per un carico singolo. Sulla trave semplicemente appoggiata gli spostamenti ai quarti sono:

⎪⎪⎪

⎪⎪⎪

=

=

=

CEJ

Pf

BEJ

Pf

AEJ

Pf

b

m

a

384

384

384

3

0

3

0

3

0

l

l

l

(9)

Ponendo l

x=ξ si ha:

- per il carico nel 1° quarto (1° caso)

m1 = a1·q·l2

l / 4 l / 4 l / 4 l / 4

m2 = a2·q·l2

q

l

fafm

fb

c

F

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6

( ) ( ) ( )333 161532244821 ξξξξξξ −=−=−= CBA

- per il carico nel 2° quarto (2° caso)

( ) ( ) ( )3323 161532241334816 ξξξξξξξ −=−=−+−= CBA

- per il carico nel 3° quarto (3° caso)

( ) ( ) ( )32323 161587296321334816 ξξξξξξξξ −=−+−=−+−= CBA

- per il carico nel 4° quarto (4° caso)

( ) ( ) ( )271231444887296321334816 23323 −+−=−+−=−+−= ξξξξξξξξξ CBA

Ponendo 3

384lPEJH = (10)

le (9) divengono ⎪⎩

⎪⎨

=

=

=

CHfBHfAHf

b

m

a

0

0

0

Gli spostamenti generati dalle coppie d’incastro sono

=

=

=

21

211

211

3841516

1384

21

1l

l

l

mf

mEJ

f

mEJ

f

b

m

a

e reciprocamente per m2 .

222

222

222

38421

161

38415

l

l

l

mEJ

f

mEJ

f

mEJ

f

b

m

a

=

=

=

m 1

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7

Così gli spostamenti totali dovuti al carico ed alle coppie di bordo risultano

⎪⎪⎪

⎪⎪⎪

−−=

−−=

−−=

22

21

3

22

21

3

22

21

3

38421

38415

24

161

161

24

38415

38421

24

lll

lll

lll

mEJ

mEJ

CEJ

Pf

mEJ

mEJ

BEJ

Pf

mEJ

mEJ

AEJ

Pf

b

m

a

(11)

Sostituendo lPam 11 = ed lPam 22 = (12) Sostituendo i valori della (12) e della (10) la (11) diviene

⎪⎩

⎪⎨

−−=−−=−−=

21

21

21

211516242416

152116

aaCHfaaBHf

aaAHf

b

m

a

(13)

Impostando il sistema m

a

ff

ed m

b

ff

e poichè i valori di fa, fm. fb sono le letture della prova di carico e sono quindi noti.

Calcolando i valori A, B e C che dipendono dalle coordinate x e z della posizione del carico si determinano le due incognite a1 ed a2 che permettono di valutare i momenti di incastro con le (12). Risolvendo il sistema si ha

( ) ( ) ( )( )

( ) ( ) ( )( )⎪

⎪⎩

⎪⎪⎨

−−−+−+−

=

−−−+−+−

=

bam

bam

bam

bam

ffffBAfCBfACa

ffffABfBCfCAa

5.148788557

5.148857857

2

1

(14)

I valori dei momenti alle estremità valgono ll PamPam 2211 == Il momento flettente in mezzeria per i quattro casi vale:

- per il 1° e 2° caso ( )212aaPM m −−= ξl

- per il 3° e 4° caso ( )2

1 21lPaaM m −−−= ξ

La freccia teorica in mezzeria vale: - per il 1° e 2° caso

(15) ( ) ( )[ ]212

3

34348

aaEJ

Pft +−−= ξξl oppure ( )[ ]21

2

24384

mmBPEJ

ft +−= ll

16)

- per il caso 3° e 4°

( ) ( )[ ]2123

3

31912448

aaEJ

Pft +−−+−= ξξξl oppure ( )[ ]21

2

24384

mmBPEJ

ft +−= ll

con ( )33224 ξξ −=B nel 1° e 2° caso con ( )8729632 23 −+−= ξξξB nel 3° e 4° caso.

La freccia teorica così calcolata è confrontabile con la freccia effettiva mf misurata con la prova. Uguagliando la (15) o la (16) con la freccia dovuta ad un carico distribuito q.

( )[ ]212

2

245384

mmqEJ

ft +−= ll

(161 )

si calcola con accettabile approssimazione il carico q distribuito su tutto il solaio equivalente al carico concentrato di prova

- per il 1° e 2°caso ( )3322455

ξξ −==ll

PPBq

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8

- per il 3° e 4° caso ( )( )872963255

23 −+−== ξξξll

PPBq

Per il caso più significativo di carico al centro si ha (fig. 4)

Fig. 4

5.02

== ξlx

Si considera il carico nel 2° quarto. ( ) 83224 3 =−= ξξB ( ) 5.51615 3 =−= ξξC ( ) 5.51334816 23 =−+−= ξξξA

da cui dalle (14) ( ) ( )( ) ( ) 1278;485;1157

485;1278;1157−=−−=−=−−=−−=−=−

BACBACABBCCA

( )

( )bam

bam

bam

bam

ffffffa

ffffffa

−−−−

=

−−−−

=

5.14812411

5.14841211

2

1

Il momento flettente in mezzeria risulta ( )21 22141 aaPM m −−= l

La freccia in mezzeria risulta [ ]21

3

33148

aaEJ

Pfm −−=l

Se i rapporti di 5.0==m

b

m

a

ff

ff

si ha 125.021 == aa ossia l’incastro perfetto.

Se i rapporti di 6875.0==m

b

m

a

ff

ff

si ha 021 == aa ossia l’appoggio semplice.

C.2 Carico con più forze agenti concentrate Se più forze agiscono sulla trave, utilizzando il metodo precedente si constata come sostanzialmente il procedimento non cambia. Così lo spostamento fa è dato dalla somma degli spostamenti dovuti dalle singole forze. Nel caso per esempio di 4 forze

4321aaaaa fffff +++=

⎪⎪⎪⎪⎪

⎪⎪⎪⎪⎪

−−=

−−=

−−=

−−=

324

3144

344

323

3133

333

322

3122

322

321

3111

311

38415

38421

384

38415

38421

384

38415

38421

384

38415

38421

384

lll

lll

lll

lll

aPaPAEJ

Pf

aPaPAEJ

Pf

aPaPAEJ

Pf

aPaPAEJ

Pf

a

a

a

a

(17)

Sostituendo: 144133122 PRPPRPPRP ===

Pm1 m2

Page 9: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

9

Pi Pi Pi

Pi

ed 31

384lPEJH = la somma della (17) dà la fa totale delle quattro forze 21 1521 RaRaAfH a −−=

dove

1

4321432

4433221

1P

PPPPRRRR

ARARARAA+++

=+++=

+++=

Analogamente per fm ed fb. Così si ha

⎪⎩

⎪⎨

−−=−−=−−=

21

21

11

21152424

1521

RaRaCHfRaRaBHf

RaRaAHf

b

m

a

(18)

A1 è il parametro dell’abbassamento fa dovuto alla forza P1

A2 è il parametro dell’abbassamento fa dovuto alla forza P2

A3 eccetera

In particolare se la forza generica Pi è nel 1° quarto ( )34821 iiiA ξξ −=

Se la forza generica è negli altri quarti della trave ( )1334816 23 −+−= ξξξiA

– – – – – – – – – –

mm RBRBRBRBBB ......4433221 ++++= dove

B1 è il parametro dell’abbassamento fm in mezzeria dovuto alla P1

B2 è il parametro dell’abbassamento fm in mezzeria dovuto alla P2

B3 ecc. In particolare:

- se la forza generica P1 è nella prima metà della trave si ha ( )33224 iiiB ξξ −=

- se la forza generica Pi è nella 2° metà della trave si ha ( )8729632 23 −+−= ξξξiB

nn RCRCRCRCCC ..............4433221 ++++= dove C1 è il parametro dell’abbassamento fb dovuto alla P1 C2 è il parametro dell’abbassamento fb dovuto alla P2 C3 è il parametro dell’abbassamento fb dovuto alla P3 C4 ecc. In particolare:

- se la forza generica Pi è posizionata nei primi 3 quarti della trave si ha ( )31615 iiiC ξξ −=

- se la forza generica Pi è nell’ultimo quarto si ha ( )2712314448 23 −+−= ξξξiC – – – – – – – – – – –

- la (18) è sostanzialmente simile alla (13) la cui soluzione è quindi simile alla (14) Calcolati A, B,C, ed R, con le letture degli abbassamenti di prova fa fm fb, si calcolano a1 ed a2. Essi valgono

( ) ( ) ( )( ) ( ) ( )⎩

⎨⎧

−+−+−=−+−+−=

bam

bam

fBAfCBfACMafABfBCfCAMa

788557857857

2

1 (19)

Page 10: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

10

( ) 485.1 ×−−= bam fffRM

I momenti reali agli estremi sono RPamRPam ll 122111 == (20)

La freccia teorica in mezzeria vale ( )[ ]21

31 24

384aaRB

EJPft +−=l

(201 )

Esempio n. 1

L’esempio seguente riporta una prova di collaudo di un solettone intermedio di un’importante struttura multipiano

interrata (foto 3).

Foto 3: Complesso strutturale con solettone superiore La prova è stata effettuata dalla “4EMME Service S.p.A.” sotto la direzione dell’arch. Alberto Capussotto il 21 ottobre 2009 a Torino. Le letture riportate nei calcoli sono certificate dalla 4EMME.

Il carico è stato effettuato mediante due celle di carico idraulico con contrasto al solettone superiore (vedi foto 4).

Foto 4: Pistoni idraulici di carico del solettone intermedio contrastati dal solettone superiore

Page 11: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

11

Il solaio è realizzato mediante elementi alveolari tipo SPYROLL con luce di calcolo ,5.10 m=l la rigidezza complessiva di una striscia larga 1 m è pari a 21110*4.5 cmdaNEJ ⋅= come risulta dai dati di progetto. Più propriamente sarebbe necessario controllare specie il valore della E dell’elemento in opera così come il J realmente realizzato poiché talvolta differiscono da quelli di progetto ed i valori di collaudo si riferiscono a quanto realizzato e non ipotizzato di progetto.

La posizione dei carichi ed i punti di lettura sono rappresentati nella figura 5.

Figura 5: posizione carichi e strumenti di lettura

Le letture dei comparatori n. 1-2-3-4 e 5 della fig.6 permettono di calcolare la ripartizione trasversale. Nel caso considerato, il coefficiente K1 risulta pari a K1 = 0.3178. con il seguente calcolo

212

212 22

222 34

234 49

249 58

2 1.25 182.5 10

365 10 0.3178

Page 12: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

12

Figura 6: calcolo ripartizione traversale Il carico attribuito a ciascuno dei martinetti è pari a F=5227 daN. Mediante l’applicazione di tale coefficiente, le forze applicate alla striscia di solaio larga 1 m si riducono a daNPP 166121 == . La figura 7 riporta i valori delle letture ai comparatori 6-7-1-8 e 9, mentre in rosso sono indicate le letture di fa, fm ed fb, depurate dal cedimento dei vincoli. Esse sono espresse in centesimi di millimetro, nei termini in appresso: fa=31.75, fm=48.50, fb=26.25 Calcolo dei momenti di incastro effettivi

Fig. 7

2

1

1

21

1

22

=+

=

==

PPPR

PPR

( ) ( )( ) ( )( ) ( ) 5543.5160107.51615

5926.787296325926.73224

0107.513348165543.51334816

2222

3111

222

322

3111

222

3221

21

311

=−==−=

=−+−==−=

=−+−==−+−=

ξξξξ

ξξξξξ

ξξξξξξ

CC

BB

AA

9

p daN x ξ

P1 1661 4.25 0.4048

P2 1661 6.25 0.5952

PTOT 3322

Page 13: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

13

5650.101852.155650.10

221

221

221

=+==+==+=

CRCCBRBBARAA

I valori di a1 ed a2 sono dati dalla (19) ( ) ( ) ( )( ) ( ) ( )⎩

⎨⎧

−+−+−=−+−+−=

fbBAfaCBfmACMafbABfaBCfmCAMa

788557857857

2

1 (19)

( ) 141625.2675.3150.485.1248 =−−••=M

⎩⎨⎧

×−×−×=××−×−×=×

25.2677626.2175.315940.850.48121.21141625.265940.875.3177626.2150.48121.211416

2

1

aa

1273.00761.0 21 == aa I momenti reali d’incastro sono dati dalla (20) e valgono:

⎩⎨⎧

====

mmdaNRPammmdaNRPam

/*35.4440/*44.2654

122

111

l

l (20)

Il momento in mezzeria vale

( ) ( )[ ] ( )[ ]mdaN

aaRRRPM m

∗=

=−+∗=++−−=

3512

2034.024048.04048.02

5.1016612 2122211 ξξl

Con tale valore si può calcolare il carico equivalente uniformemente distribuito su tutto il solaio uguagliando i momenti.

( ) ( ) 51244402654215.10

813512

21

81 2

212 =+−==+−= qcuidaqmmqM m l

daN

La freccia teorica in mezzeria vale dalla (201 ):

( )[ ]21

31

1 24384

aaRBEJ

Pf +−=l

cmf 0503.04224.5104.5384

1050661.112

3

1 =∗∗∗

∗=

Uguagliano le frecce si ottiene

( )[ ]212

1

231 245

3844224.5

384mmq

EJEJP

+−=∗ lll

con 121 1050,1661,444000,265400 cmdaNPcmdaNmcmdaNm ==⋅=⋅= l

si ottiene daPaq 4801 =

molto simile al precedente calcolato uguagliando i momenti e tali valori sono assai prossimi ai 2/600 mkg previsti nel progetto. Il valore della freccia teorica cmft 0503.0= calcolata con i parametri geometrici di calcolo (luce l rigidezza EJ ) e con i dati effettivi di carico con distribuzione trasversale e di reale incastro ai bordi, è confrontabile con quella effettiva, fm,

Page 14: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

14

"a"

determinata in misura pari a 0.0485cm. D. CARICO GENERICO DISTRIBUITO Al capitolo 2, per i casi di carichi concentrati di collaudo su solai, sono stati calcolati i valori di 21 aea con esempi applicativi. Tuttavia si ritiene necessario ed utile sviluppare il calcolo di tali coefficienti per carichi distribuiti qualsiasi sia nel loro numero sia nella loro posizione e valore anche variabile nel proprio intervallo di impronta. Con riferimento all' “Inquadramento generale del metodo” (Capitolo B) il problema del carico generico anche variabile distribuito parzialmente ed in zona qualsiasi sulla trave è risolvibile in via definitiva ed esatta sul modo seguente. Con riferimento al paragrafo C (Carichi Concentrati) i coefficienti A-B-C sono più propriamente definibili quali funzioni di influenza dello spostamento dei punti di controllo (i quarti della luce) per i carichi agenti nelle varie posizioni, posizioni individuate dalle variabili ζξ e di cui ξζ −= 1 . Per qualsiasi condizione di carico, generico, il loro impiego diviene immediato con risultati esatti. Così per la freccia fa per la prima delle (9) per carico concentrato P su trave semplicemente appoggiata, risulta

( )KPAfa ξ=0

con 3

384l

EJK = (21°)

Considerando un carico generico ( )ξpp = anche variabile, da 21 ξξ a si ha ( ) ξξ dpdP = da cui

=0adf A ( )ξ dP/K = (1/K) A ( )ξ p ( )ξ dξ .

La freccia si ottiene per integrazione sullo sviluppo della trave ( ) ( ) ξξξξ

ξ

dpAKlfa ∫=

2

1

0 . (21)

Come già noto il coefficiente A ( )ξ assume due forme a seconda del tratto di integrazione: a. prima del punto di controllo (“a” in questo caso al 1° quarto della trave) si ha

(22) A1 ( ) ( )34821 ξξξ −=

b. dopo il punto di controllo ossia per gli altri 43

di trave si ha

(23) A2 ( ) ( )1334816 23 −+−= ξξξξ L’integrale (21) diviene

( ) ( ) ( ) ( )EJp

EJdpAdpAfa 384384

44

210

4

3

2

1

ll αξξξξξξξ

ξ

ξ

ξ

=×⎥⎥⎦

⎢⎢⎣

⎡+= ∫∫ (231 )

dove 21 ξξ e sono i limiti per il carico nel primo quarto e 43 ξξ e sono i limiti per i carichi nei tre quarti successivi al punto “a”. α è quindi un numero. Con tale integrazione si possono dedurre tutte le formule relative ai carichi concentrati, distribuiti anche variabili sia d’intensità che di posizione. Analogamente si ottiene per fm0 ed fb0

( ) ( ) ( ) ( )EJp

EJdpBdpBfm

384384

44

210

4

3

2

1

××=

⎥⎥⎦

⎢⎢⎣

⎡+= ∫∫

ll βξξξξξξξ

ξ

ξ

ξ

(241 )

( ) ( )31 3224 ξξξ −=B (24)

( )8729632 232 −+−= ξξξB (25)

( )ξ1B per la forza posizionata nella prima metà della trave e ( )ξ2B posizionata nella seconda metà della trave. – – – – – – – –

( ) ( ) ( ) ( )EJ

pEJ

dpCdpCfb384384

44

210

4

3

2

1

××=×

⎥⎥⎦

⎢⎢⎣

⎡+= ∫∫

ll γξξξξξξξ

ξ

ξ

ξ

(251 )

( ) ( )31 1615 ξξξ −=C (26)

Page 15: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

15

m1 m2

0

fafm

fb

1

( )2712314448 232 −+−= ξξξC (27)

( )ξ1C vale per la forza posizionata nei primi 3/4 della trave

( )ξ2C vale per la forza posizionate nell’ultimo quarto della trave. Così gli spostamenti totali dovuti ai carichi ed alle coppie di bordo risulta

24

14

4

42

41

4

42

41

44

38421

38415

384

38424

38424

384

38415

38421

384

apEJ

apEJEJ

pf

papaEJ

pf

aEJppa

EJEJpf

b

m

a

lll

lll

llll

−−=

−−=

−−=

γ

β

α

ponendo 41384

lpEJH = (27 )

⎪⎭

⎪⎬

−−=−−=−−=

21

211

211

21152424

1521

aaHfaaHf

aaHf

b

m

a

γβα

(28)

La (28) è simile alla (13) dove γβα ,, sostituiscono A,B,C. Quindi per carichi distribuiti si ha

( ) ( ) ( )( )

( ) ( ) ( )( ) ⎪

⎪⎭

⎪⎪⎬

−−−+−+−

=

−−×−+−+−

=

fbfafmfbfafma

fbfafmfbfafma

5.148788557

5.148857857

2

1

βαγβαγ

αββγγα

(29)

I valori dei momenti agli appoggi valgono 2

222

11 ll qamqam == (30) Il momento in mezzeria vale

( )2125.0 aaqMM ostaticamezzeriaism +−= l (31)

La freccia in mezzeria vale

( )[ ]21

4

24384

aaEJ

pft +−= βl (32)

Tale freccia teorica è da confrontare con quelle di prova fm.

Esempio 2 ξ1 ξ2 ξ3

Carico q costante su tutta la trave La (21) diviene

( ) ( )∫ ∫+=1

10

1

210

ξ

ξ

ξξξξ dqAdqAfaKl

1° quarto 2°-3°-4° quarto

( ) ( )∫∫ −+−+−1

25.0

2325.0

0

3 13348164821 ξξξξξξξ dqdq

[ ] [ ]16575625.3953125.2609375.05.16164125.10 1

25.023425.0

042

0 ==+=−+−+−= ξξξξξξfaqKl

1657

3841657 4

0 == αEJ

qfa l

Page 16: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

16

( ) ( )∫ ∫+=5.0

0

1

5.0210 ξξξξ dBdBfm

qKl

sostituendo ed integrando come in precedenza si ha:

EJqfm

3845 4

0l

= ossia 5=β

( ) ( )∫ ∫+=75.0

0

1

75.0210 ξξξξ dCdCfb

qKl

Sostituendo ed integrando si ha 38416

57 4

0 EJqfb l

= αγ ==1657

Sostituendo i valori ,,, γβα nella (29) tenendo conto del denominatore si ha

( ) ( )fbfafmfbfafma

fbfafmfbfafma

−−−−

=−−

−−=

5.1384522857

5.1384285257

21 (33)

I momenti agli appoggi valgono 221

211 ll qamqam ==

La freccia teorica in mezzeria vale dalla (32) con 5=β

( )[ ] ( )[ ] )32(245384

245384

121

21

2

21

4

mmqEJ

foppureaaEJ

qf tt +−=+−= lll

Il momento in mezzeria vale

( )212 25.0

21 aaqM m −−= l

Esempio n.3 Si riporta la prova di un collaudo, nel quale è richiesta un’omologazione per un carico uniformemente distribuito pari a 35KPa. L’attrezzatura e la prova è stata condotta dalla 4EMME Service S.p.A. Si è provveduto a caricare una striscia di larghezza b e lunghezza a. Il solaio è a 3 campate in continuità libero sottostante. È realizzato in soletta mista a blocchi di laterizio e travetti in c.a. indicato in fig. 8

Figura : sezione tipologica del solaio

Le prove eseguite in loco con opportuna strumentazione hanno determinato un modulo elastico del cls. E=290.000 MPa . Il momento d’inerzia, secondo la tabella impiegata dai costruttori per tale solaio, risulta J=56.031 cm4 . Quindi EJ=1,62*1010 kg*cm2 per una striscia larga 1 m. La prova viene effettuata sulla campata centrale di luce netta pari a 6 m e luce di calcolo pari a m3.6=l Il carico a disposizione è costituito da un serbatoio flessibile per carico idraulico di dimensioni b=3 m ed a= 6 m circa a pieno carico. Esso viene posizionato come in fig. 9. Il carico si considera, quindi, come distribuito sull’intera luce teorica.

Page 17: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

17

Figura 9: posizionamento dei flessimetri

Vengono posizionati n. 9 flessimetri centesimali come indicato in fig. 9

Determinazione della ripartizione trasversale

Riempiendo prudentemente il serbatoio fino a 30 cm di altezza si ha un carico di 300 kg/m2 su una larghezza di 3 m e una lunghezza di 6 m. Misurando le frecce si ottengono i valori in mm riportati nella prima fila della tabella 1

Carico f1 f2 f3 f4 f5 f6 f7 f8 f9

300 Kg/m2 0.04 0.06 0 0.82 0.85 -0.06 0.27 0.80 1.25

430 Kg/m2 0.06 0.08 0 1.14 1.19 -0.07 0.39 1.28 1.75

430 Kg/m2

Depurate(*) 0 0 1.07 1.12 1.68

Scarico dopo 12 ore 0.01 0.02 0 0.08 0.06 -0.05 -0.10 0.08 0.10

Tabella 1: letture ai flessimetri -al netto degli appoggi della trave (mm)

I sensori trasversali, depurando le letture del flessimetro n. 9 dal cedimento degli appoggi sono: (fig.10)

Figura 10: letture ai flessimetri depurate dal n.9

Stante il riempimento parziale il serbatoio assume un’impronta pari a b=3.34 cm.

pA

bfq m=

1.50

m1.

50 m

1.50

m

tA6

tA7

tA8

tA9

tA10

tA11

tA12

tA13

tA14

tA15

SERBATOIO 3.00 x 6.00 m

1 9 24 5

8

7

6

tA1

tA2

tA3

tA4

tA5

3

6 8 97-0.06

0.27 0.80 1.20

DEFORMAZIONETRASVERSALEDEL SOLAIO

A30 cm

1.50 m1.50 m1.50 m

b = 3.34 m

Page 18: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

18

[ ] 292.42,18.0*227.0*206.05.1 mA =+++−=

ppq 8146.092.4

34.3*20.1==

Se si intende, quindi, omologare (o meno) il solaio per un carico p1 = 350kg/ m2 è necessario caricare la striscia considerata

larga 1 m con un carico idraulico mkgpq /4308146.0350

8146.01

1 === ossia 43 cm di altezza di carico idraulico nel

serbatoio. Pertanto, il carico di prova p = 430*3.2= 1370 kg/m sull’impronta di carico, che ha assunto la larghezza di 3.20 m, per l’intera (approssimata) lunghezza del solaio risulta di q1 = 430kg/m su striscia larga 1 m; tenendo conto della ripartizione trasversale, l’intero solaio risulta, quindi, essere caricato con una p1 = 350kg/m2. Per il carico idraulico corrispondente ad un riempimento di 43 cm del serbatoio le letture sono riportate nella seconda linea di Tabella 16. Calcolo dei momenti flettenti La campata centrale risente degli effetti delle campate laterali i cui effetti sono schematizzabili con due coppie poste agli appoggi. Le letture ai quarti ed in mezzeria della luce depurate dagli abbassamenti degli appoggi per il carico di 430 Kg/m2 sulla striscia larga 3.20 m (come detto equivalente a p1=350 Kg/m2 ) sono riportati nella terza linea della tabella 1. Sicché, indicando:

2111 lpam = ;

2122 lpam = ; 549 ;; ffffff bam === ;

si ricava applicando le (33):

( ) ( ) 0691.012.107.168.1*5.1384

12.1*2807.1*5268.1*575.1384

2852571 =

−−−−

=−−

−−=

bam ffffbfafma

( ) ( ) ;0597.012.107.168.1*5.1384

07.1*2812.1*5268.1*575.1348

2852572 =

−−−−

=−−

−−=

bam

abm

ffffffa

mkgmm /96036*350*0691.0 2

1 =⋅=

mkgmm /82936*350*0597.0 22 =⋅=

In mezzeria:

( ) mkgmmmpM /8422

82996036*35081

21

81 2

212

1 =+

−⋅=+−= l

Calcolo della freccia teorica. Applicando la (32) con 5=β si ha

( )[ ] 10

44

121

41

10*62.1*384306*5.3*909.1

384909.1245

384⋅

==+−= ll p

EJaa

EJpft

da cui risulta ft=1.692 mm praticamente simile, ma lievemente superiore a quello di prova pari a fm= 1.68mm

A scarico avvenuto, il ritorno dei flessimetri si mostra sufficientemente positivo, denotando una corretta elasticità del solaio e consentendone l’omologazione per il carico richiesto, pari a 350 kg/m2 .

Esempio 4 Prova di carico per il collaudo di un solaio misto a blocchi con H=28cm, con rigidezza flessionale riferita ad 1ml di larghezza del solaio MpaEJ 910*2,3= e con luce l =7 m.

Q = carico su un’area centrale di larghezza b=1.5m e lunghezza ma 5.32==

l.

Page 19: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

19

Figura 11: posizionamento trasversale dei flessimetri

Il carico di collaudo complessivo sia Q =5250 kg, pari a mkgp /15005,3

5250== su una striscia larga 1,5m. A carico

completo le letture, in cm, ai flessimetri risultano: fm fa fb f1 f2 f3 f4

0.16 0.11 0.112 0 0.01 0.04 0.09 Tabella 2 : letture strumentali (cm)

Figura 12: schema di carico longitudinale

Calcolo della ripartizione trasversale

mqA

mqA

88.0

44.02*2

16.009.02*2

09.004.02*2

04.001.02*2

01.002=

=+

++

++

++

=

per cui mkgxpppA

bfq m /41015002727.02727.088.0

5.1*16.0====

⋅=

Il carico q =410 kg/m agisce su una striscia larga 1.5m.

La striscia di solaio verificabile larga 1m pertanto risulta caricata con mkgq /27351

4101 =

⋅= per un tratto centrale

.5.32

m=l

Calcolo dei momenti flettenti Si calcolano i momenti di estremità effettivi nella struttura reale m1 ed m2 tramite la lettura di fa ed fb ai quarti della luce ed fm in

mezzeria dove 2

1222

111 ll qamedqam ==

p = 1500 kg/m

7.00 m

a = 3.50 m = l / 2

fa fm fb F

Posizione del caricoe dei flessimetri

Page 20: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

20

Figura 13: valori numerici di calcolo

Sviluppando il calcolo come indicato al capitolo D secondo l’esempio 1, in questo caso con carico parziale sul solaio, si ha:

( ) ( ) 824.1319.0

112.011.016.0*5.1768112.0*3511.0*7916.0*80

5.1768357980

1 =−−

−−=

−−−−

=bam

bam

ffffffa 0137.01 =a

( ) ( ) 0074.0824.13102.0

112.011.016.0*5.176811.0*35112.0*7916.0*80

5.1768357980

22 ==−−−−

=−−

−−= a

ffffffabam

abm

Calcolo della freccia teorica La freccia teorica risulta:

( )

.163.00566.3*10*2.3*384

700*73.2

0566.3384

241657

384

10

4

41

21

41

cmf

EJqaa

EJqf

t

t

==

=⎥⎦⎤

⎢⎣⎡ +−=

ll

Conclusioni La freccia teorica massima, pari a 0.163 cm, risulta superiore a quella massima di prova misurata, che è pari a fm =0.16 cm ma molto simile.

I momenti flettenti di prova risultano:

./*1007*273*0074.0

/*1837*273*0137.0

/*11131664.0216

32

22

21

21

21

21

mmkgm

mmkgm

mmkgqaaqM m

==

==

==⎥⎦⎤

⎢⎣⎡ −−=

ll

Si calcola a quale carico p1 a m2 esteso a tutto il solaio corrisponde il carico q1 del collaudo.

La freccia teorica risulta: ( )⎥⎦⎤

⎢⎣⎡ +−= 21

21

2

241657

384mmq

EJft l

l

La freccia per il carico uniformemente distribuito su tutta la striscia larga 1 m risulta dalla (321 ):

( )[ ]212

1

2

245384

mmpEJ

ft +−= ll

da cui uguagliando si ha: 11 51657 pq =

.95.12737125.0516

5711 KPaxq

xp ===

Esempio n.5 È, di seguito, rappresentata una prova di collaudo su solettone di copertura di galleria artificiale, effettuata mediante l’utilizzo di una serie di automezzi pesanti (foto 5) nell’ambito di un rilevante complesso di opere realizzate in Torino. La relazione di collaudo è stata redatta in data 9/7/09 e le misurazioni sono state effettuate e certificate dalla 4EMME Service S.p.A.

Page 21: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

La sLa smasIl caIndiAll’La pA ca

struttura struttura è comsetto di compalcolo di progcando la flessatto della prov

posizione dei causa del riport

Figur

mposta da un letamento.

getto considersione del solaiva era già statcamion è indicto la ripartizio

ra 14: Posizio

Fo

impalcato di t

ra le travi inco, la prova pe

to posto uno stcata in fig.14.

one sul solaio

one dei camio

to 5: Camion

travi precomp

astrate alla stermetterà di catrato di terrap dei carichi ris

on e dei comp

21

n carichi adib

resse affianca

truttura portanalcolare il realpieno dello spe

sulta secondo l

paratori cente

biti al collaud

ate, solidarizza

nte verticale dle grado d’incessore di 70cm

la fig.15.

esimali

do

ate con cappa

di sinistra e aastro.

m circa.

collaborante,

appoggiate a q

con getto di

quelle di dest

ra.

Page 22: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

22

Figura 15: Incidenza dei carichi sulla soletta

La somma dei carichi risultante dalle bolle dei pesi è riportata in figura 16.

Figura 16 Analisi dei carichi di ogni camion e di ogni assale

Autocarro 1 14.00 14.00 7.78 7.78Autocarro 2 14.60 14.60 7.91 7.91Autocarro 3 14.50 14.50 7.8 7.8Autocarro 4 13.75 13.75 8.31 8.31Totali 56.85 56.85 31.80 31.80

Tot. assi 113.70 t 63.60 tTot. autocarri 177.30 t

Page 23: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

23

Le letture azzerate e depurate dei cedimenti degli appoggi sono

Letture in centesimi di mm Letture Carichi/flessimetri 1 2 3 4 5 6 7 8 9

1 Scarico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 n.2 camion 0 6 9 4 0 1 13 8 3 3 n.4 camion 0 12.5 21 14.5 0 19 20 15 9 4 n.2 camion 0 10 8 5 0 11 16 13 8 5 Scarico 0 2 -2 -2 0 0 3 1 0

In queste prove di carico si constata l’estrema modestia delle inflessioni e talvolta lo sviluppo dei calcoli può essere influenzato da tale particolarità. I calcoli successivi faranno riferimento al massimo carico.

Coefficiente di ripartizione trasversale Per il massimo carico i flessimetri della sezione in mezzeria hanno dato

Coefficiente di ripartizione trasversale

Calcolo dell’area 2A

dove si ipotizza lo zero a 3,5m oltre l’ultima misura.

6713.0

6713.05.38710.1221

5.37825.1895.3293

215202

220192

21921

2

1 =

=⋅

=

==×+×+

+×+

+×+

=

K

pppA

bfmq

AA

Quindi la striscia di solaio centrale larga 1m è caricata con

21 21308.128.2

700.1136713.0 mKgq =

×=

La striscia laterale è caricata con daPaq 11508.129.2

636006213.02 =×

×=

Page 24: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

24

1.55 m 2.90 m 1.30 m 2.80 m 5.75 m

4° quarto3° quarto2° quarto1° quarto

14.30 m

fa = 12.5 fm = 21 fb = 14.5

m1 m2

q 1q 2

Calcoli teorici

- Determinazione dei gradi d’incastro 21 medm - Dati geometrici

Parametri ξ dei

limiti di integrazione

Letture della prova

Larghezza del solaio di prova b = 1m Luce trave progettodicmdaNEJm 212104.1230.14 ⋅×==l Tale valore è stato ottenuto ipotizzando una 30.000 In fase di collaudo tale valore è stato riscontrato ridotto pari a 27.500 Quindi la rigidezza reale risulta essere 2121037.11 cmdaNEJ ⋅×= per la striscia larga 1m.

3

24l

EJK =

- Carichi cmdaNqcm

daNq 3.215.111 == qq 549.01 =

- Parametri dei limiti di integrazione dei carichi

5979.0,5.0,4021.0

1430575

3122.01430445,25.0

14305.357,1084.0

1430155

654

321

====

======

ξξξ

ξξξ

Dalla teoria si ha

( ) ( ) ( )∫ ∫∫ ++=3

2

6

4

2

1

221110

ξ

ξ

ξ

ξ

ξ

ξ

ξξξξξξ dqAdAqdAqfaKl

( ) ( ) ( )∫ ∫ ∫++=3

1

5

4

6

5

21110

ξ

ξ

ξ

ξ

ξ

ξ

ξξξξξξ dqBdqBdBqfmKl

( ) ( )∫ ∫+=3

1

6

4

1110

ξ

ξ

ξ

ξ

ξξξξ dqCdCqfbKl

dove A1, A2, B1, B2 , C1 e C2 sono le funzioni note Integrando le funzioni fra i limiti indicati si ottiene come negli esempi precedenti

38666.1

0493.2

4846.1

0

0

0

×=

×=

×=

qfbK

qfmK

qfaK

l

l

l

ξ1 ξ2 ξ3 ξ4 ξ5 ξ6

Page 25: LE PROVE DI CARICO NEL COLLAUDO DEI SOLAI. …

25

Gli spostamenti dovuti anche alle coppie m1 ed m2 d’incastro dove 2

222

11 ll qamedqam ==

e ponendo qK

qEJH == 41

384l

le (28) divengono

⎪⎩

⎪⎨

−−====−−=

−−=

211

211

211

211538666.138666.10493.24846.124240493.2

15214846.1

aafbHdoveaafmH

aafaHγβα

Sostituendo nelle (29) i valori , , , ed i valori di spostamenti fa=12.5 fm=21 fb=14.5 ottenuti dalla prova carico si ha 0.038657 0.007290.

Per la striscia di solaio in questione larga 1m, i momenti d’incastro valgono

mmdaNqam

mmdaNqam

⋅=××==

⋅=××==

31763.142130007293.0

168373.142130038657.022

22

2211

l

l

La freccia in mezzeria vale 946572.024240493.2 211 =−−=× aaftH

01.4914303.21

1037.113843844

12

41 =×

××==

lqEJH

cmft 01931.001.49

946572.0== valore assai prossimo allo spostamento reale di collaudo fm pari a 0.021cm.

Conclusioni e considerazioni finali - Dai calcoli esposti si evince che il bordo che nei calcoli di progetto considerato appoggiato, produce in effetti un

vincolo reale flessionale seppure modesto. - Il carico uniforme sul solaio equivalente a quelle di prova, approssimativamente, risulta: dalle

( )21

81

212 mmqM m +−= l

si ha KPaqq 1000006.103.1481237.24 2 =−= contro i 2000KPa richiesti dal progetto.

- La freccia di prova fm=0.021cm è molto simile a quella teorica pari a ft=0.01931 a conferma della correttezza della procedura pur nell’incertezza delle misurazioni

- Per altro risulta estremamente limitata pari a . della luce a conferma dell’estrema rigidezza della struttura. - Infine a scarico avvenuto il ritorno è stato perfettamente elastico.