1. NOTE SULLO SFONDELLAMENTO DEI SOLAI Norme per l’esecuzione delle opere in conglomerato...

22
1 NOVITÀ DALLA RUREDIL Nuova tecnologia per il restauro strutturale dei solai in laterocemento sfondellati AUTORE: Mario Marongiu ingegnere libero professionista 1. NOTE SULLO SFONDELLAMENTO DEI SOLAI Lo sfondellamento dei solai in latero-cemento è un fenomeno che si sta manifestando con sempre maggiore frequenza, nella maggior parte dei casi all’improvviso, spesso senza evidenti segnali di pericolo. Esso interessa, in modo particolare, i solai con travetti realizzati in opera e riguarda in genere fabbricati costruiti a partire dal primo dopoguerra. Le tecnologie più note per la messa in sicurezza dei solai in laterocemento sono in parte sistemi antisfondellamento ed in parte interventi di ristrutturazione dei travetti che prevedono l’applicazione al loro intradosso di armature metalliche o, più spesso, fibre o reti con sottili fili di acciaio ad alta resistenza. Per tutte queste tipologie di interventi esistono dei precisi limiti di applicabilità che devono essere, di volta in volta, valutati. Trascureremo i sistemi antisfondellamento, dei quali la Ruredil ha quello denominato X-Plaster W-System, particolarmente efficace, e dedicheremo la nostra attenzione agli interventi di ristrutturazione veri e propri con particolare riferimento al nuovo sistema Ruredil X Beam System, novità del settore, protetta da Brevetto per Modello di Utilità, e del quale la Ruredil è licenziataria. Gli interventi di ristrutturazione dei solai riguardano di solito fabbricati datati realizzati, nella quasi totalità, quando era in vigore il R.Decreto – Legge 16 Nov. 1939 n.2229 – Norme per l’esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice ed armato. Il carico di sicurezza nelle sollecitazioni di flessione pressoflessione e taglio doveva assumersi come segue: A Conglomerato di cemento idraulico normale (Portland) à c = 40 Kg/cm 2 Ã Ä = 4 Kg/cm 2 à r 28 e 120 Kg/cm 2 B Conglomerato di cemento normale ad alta resistenza ed alluminoso à c = 50 Kg/cm 2 Ã Ä = 6 Kg/cm 2 à r 28 e 160 Kg/cm 2

Transcript of 1. NOTE SULLO SFONDELLAMENTO DEI SOLAI Norme per l’esecuzione delle opere in conglomerato...

  • 1

    NOVITÀ DALLA RUREDIL

    Nuova tecnologia per il restauro strutturale dei solai in

    laterocemento sfondellati

    AUTORE: Mario Marongiu ingegnere libero professionista

    1. NOTE SULLO SFONDELLAMENTO DEI SOLAI

    Lo sfondellamento dei solai in latero-cemento è un fenomeno che si sta manifestando

    con sempre maggiore frequenza, nella maggior parte dei casi all’improvviso, spesso

    senza evidenti segnali di pericolo.

    Esso interessa, in modo particolare, i solai con travetti realizzati in opera e riguarda in

    genere fabbricati costruiti a partire dal primo dopoguerra.

    Le tecnologie più note per la messa in sicurezza dei solai in laterocemento sono in

    parte sistemi antisfondellamento ed in parte interventi di ristrutturazione dei travetti

    che prevedono l’applicazione al loro intradosso di armature metalliche o, più spesso,

    fibre o reti con sottili fili di acciaio ad alta resistenza.

    Per tutte queste tipologie di interventi esistono dei precisi limiti di applicabilità che

    devono essere, di volta in volta, valutati.

    Trascureremo i sistemi antisfondellamento, dei quali la Ruredil ha quello denominato

    X-Plaster W-System, particolarmente efficace, e dedicheremo la nostra attenzione

    agli interventi di ristrutturazione veri e propri con particolare riferimento al nuovo

    sistema Ruredil X Beam System, novità del settore, protetta da Brevetto per Modello

    di Utilità, e del quale la Ruredil è licenziataria.

    Gli interventi di ristrutturazione dei solai riguardano di solito fabbricati datati realizzati,

    nella quasi totalità, quando era in vigore il R.Decreto – Legge 16 Nov. 1939 n.2229 –

    Norme per l’esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice ed armato.

    Il carico di sicurezza nelle sollecitazioni di flessione pressoflessione e taglio doveva

    assumersi come segue:

    A Conglomerato di cemento idraulico normale (Portland)

    Ãc = 40 Kg/cm2 ÃÄ = 4 Kg/cm

    2 Ãr 28 e 120 Kg/cm2

    B Conglomerato di cemento normale ad alta resistenza ed alluminoso

    Ãc = 50 Kg/cm2 ÃÄ = 6 Kg/cm

    2 Ãr 28 e 160 Kg/cm2

  • 2

    C Nel caso venisse eseguita la determinazione preventiva della resistenza cubica a

    28 g. e questa venisse costantemente controllata durante l’esecuzione del lavoro

    si potevano assumere i seguenti valori :

    Ãc = 75 Kg/cm2 Ãr 28 e 225 Kg/cm

    2

    D Per l’acciaio si adottava il carico di sicurezza:

    Ãf = 1400 Kg/cm2

    Nella generalità dei casi durante l’ispezione di un solaio datato siamo in presenza di

    un manufatto realizzato con calcestruzzo della tipologia A o B.

    All’epoca le conoscenze tecniche erano scarse ed i mezzi di produzione del

    calcestruzzo erano alquanto approssimativi e si aveva poco e nessun riguardo al

    fenomeno della carbonatazione.

    Le barre di armatura dei travetti non sempre venivano ben protette dalla malta con

    conseguente formazione di ruggine e successiva espulsione del copriferro.

    Le tecnologie di rinforzo richiamate prevedono sostanzialmente il trasferimento delle

    tensioni della nuova armatura “per aderenza” all’interfaccia matrice–substrato,

    intendendo per matrice il collante che può essere resina epossidica bicomponente o

    malta cementizia ad alta resistenza.

    Appare evidente la necessità di accertare l’idoneità di ciascun travetto ad essere

    rinforzato agendo esclusivamente sul lato inferiore con una nuova armatura che deve

    interagire con tutta la sezione.

    E’ di fondamentale importanza conoscere l’evoluzione storica delle caratteristiche dei

    materiali utilizzati nell’edilizia per ottenere il migliore risultato dall’accoppiamento dei

    materiali originali di scarse caratteristiche di resistenza con quelli attuali dotati di

    maggiori caratteristiche di resistenza.

    Il primo controllo è quello della omogeneità su tutta l’area da rinforzare per

    scongiurare problemi di asportazione di un sottile strato di calcestruzzo (peeling) o il

    distacco del copri ferro non precedentemente asportato.

    Il secondo controllo è quello di verificare la resistenza a compressione del

    calcestruzzo originale, resistenza che non dovrebbe essere mai inferiore a 150

    Kg/cm2.

    Nella maggior parte dei casi la superficie esterna dei travetti da ristrutturare è più o

    meno ammalorata, con porzioni di calcestruzzo danneggiato o staccato dal resto e

    dalle armature. Le parti staccate o in fase di distacco devono essere sempre rimosse

    e ripristinate con malte idonee ad alta adesività.

    Eventuali fessure devono essere ripulite e intasate di idonea malta antiritiro o

    ancorante chimico in cartuccia.

  • 3

    In caso contrario si possono generare sconnessioni della superficie che a loro volta

    possono innescare concentrazioni di tensioni parassite.

    Le figure che seguono mettono in evidenza il fenomeno per rinforzi a flessione e

    taglio quando non viene assicurata la perfetta adesione del rinforzo.

    Il fenomeno sarebbe facilmente evitabile in un travetto le cui facce laterali fossero ben

    visibili, come avviene per una trave, e dove sarebbe possibile l’intasamento delle

    fessure difficilmente aggredibili dal basso.

    Nella realtà la situazione è molto più complessa perché le superfici laterali del

    calcestruzzo dei travetti sono sempre nascoste alla vista dalle pareti delle pignatte

    rimaste in sito.

    Nel caso di solaio sfondellato si ha il distacco delle cartelle e dei diaframmi ma

    rimangono sempre in sito le porzioni di laterizio a diretto contatto col calcestruzzo dei

    travetti e della caldana.

    Per avere la massima garanzia, prima dell’applicazione dei nuovi rinforzi, in teoria

    dovrebbero essere rimosse anche queste porzioni di laterizi, operare la bonifica

    completa dei travetti e procedere alla sigillatura di tutte le fessure.

    L’uso dei materiali composti in genere presuppone la presenza di personale

    appositamente addestrato in grado di evitare meccanismi di crisi dovuti al fatto che il

    comportamento meccanico di questi materiali è molto complesso per effetto della loro

    disomogeneità e anisotropia.

    Deve essere curato l’allineamento delle fibre per evitare la compressione della

    matrice sotto l’azione del carico.

    Deve essere curata la distribuzione delle fibre in modo da non provocare il generarsi

    di tensioni tangenziali tra fibre e matrice, fenomeno più noto come “taglio

    intralaminare” sotto l’azione del carico.

    Nel caso di matrici a base polimerica bisogna evitare che restino bolle d’aria durante

    l’impregnazione o si sviluppino gas durante la polimerizzazione della resina.

  • 4

    Nel caso di matrici a base cementizia è sufficiente superare eventuali difficoltà

    dell’operazione di impregnazione delle fibre a causa della viscosità della malta.

    Con questa tecnologia deve essere posta particolare cura a risolvere il problema

    delle azioni di taglio dei travetti se molto ammalorati sia nel calcestruzzo che nelle

    armature.

    Non ultima devono evitarsi le matrici epossidiche nelle strutture che possono essere

    soggette ad alte temperature, a meno che non si prevedano idonee protezioni al

    fuoco, e optare per le matrici a base cementizia.

    Tutte le tecnologie sopra richiamate, e che sostanzialmente consistono nell’incollare

    alla base dei travetti fibre o reti monodirezionali ad alta resistenza, sono

    particolarmente valide nei casi di solai poco o nulla degradati quando si vogliono

    aumentare le loro capacità portanti.

    2. LA NUOVA TECNOLOGIA

    Tutti i problemi sopra elencati ed in particolare in presenza di solai fortemente

    degradati possono essere superati applicando una tecnologia indipendente dalle

    caratteristiche e dello stato di conservazione del calcestruzzo e delle armature dei

    travetti originali.

    Si tratta di una NUOVA TECNOLOGIA PER LA RISTRUTTURAZIONE DI SOLAI IN

    LATERO CEMENTO CON TRALICCI PIANI ASIMMETRICI E MALTA DA

    RESTAURO STRUTTURALE protetta da Brevetto per Modello di Utilità e del quale la

    Soc. RUREDIL è licenziataria.

    La nuova tecnologia è sempre applicabile nei casi in cui si sia verificato un principio di

    sfondellamento e nei casi in cui si giudichi opportuno rimuovere fondelli e cartelle dei

    blocchi di laterizio per garantirsi, in modo definitivo, dal rischio di sfondellamento nel

    tempo.

    È sempre applicabile qualunque sia il degrado delle armature e quello del

    calcestruzzo dei travetti.

    E’ particolarmente efficace nei casi in cui, dopo l ‘espulsione del copriferro e inizio del

    processo di sfondellamento, si evidenziano cavità e gravi ammaloramenti dei travetti

    tali da mettere in dubbio la garanzia del loro utilizzo con interventi limitati al rinforzo

    del bordo inferiore.

    Caratteristica essenziale di questa nuova tecnologia è quella di creare intorno a tutti o

    parte dei travetti ammalorati nuovi travetti ad U di calcestruzzo armato ad alta

  • 5

    resistenza tali da ripristinare o aumentare la capacità portante del solaio iniziale in

    modo totalmente autonomo e quindi indipendentemente dal grado di

    ammaloramento.

    Viene cosi ridotta la vulnerabilità di un elemento che diventa a tutti gli effetti

    strutturale con grande beneficio per la resistenza sismica dell’intero edificio.

    Con semplici accorgimenti si possono sia garantire che aumentare le capacità

    portanti originali con il rinforzo di un travetto ogni due ammalorati o di un travetto ogni

    tre ammalorati.

    Si riportano alcune tipologie di modalità operative ed il tipico traliccio elettrosaldato.

    TAV. 1 – Ristrutturazione di tutti i travetti.

    L’intervento viene eseguito totalmente dal basso con o senza l’ausilio di

    puntelli

    TAV. 2 - Ristrutturazione di un travetto su due.

    Si può adottare nel caso in cui sia prevista la rimozione del pavimento e sia

    possibile realizzare una nuova soletta armata al di sopra di quella originale

    ed in modo particolare in casi di miglioramento o adeguamento sismico del

    fabbricato interessato.

    TAV. 3 – Ristrutturazione di un travetto su tre.

    Procedimento analogo al caso precedente.

    TAV. 4 – Traliccio elettrosaldato standard:

    Nella tavola è rappresentata la tipologia del traliccio, la tabella con le

    caratteristiche per le varie altezze ed un tipico di utilizzazione accoppiando

    ad un traliccio due mezzi tralicci

  • 6

  • 7

  • 8

    3. IL SISTEMA RUREDIL X BEAM

    Elemento essenziale per l’applicazione della nuova tecnologia di rinforzo strutturale

    dei solai in latero-cemento è il traliccio metallico piano elettrosaldato in unione

    solidale con malta da restauro strutturale.

    Il traliccio fornito dalla Ruredil è asimmetrico con corrente inferiore Ø8, corrente

    superiore Ø6 e staffa continua Ø6 tutti di acciaio classe B450 C/A nervato.

    Si prevedono tre tipologie con altezza rispettivamente 120, 160 e 200 mm.

    Per la diffusione capillare della tecnologia si prevede di fornire tralicci della lunghezza

    fissa di 300 cm, riuniti in fasci e pallet di fasci, facilmente maneggiabili e facilmente

    trasportabili.

    La continuità strutturale in zona tesa sarà garantita da una sovrapposizione di due

    maglie della staffatura pari a 40 cm e quindi 50 diametri del corrente inferiore Ø8.

    I calcoli che seguono mettono in evidenza che nel caso di calcestruzzo con classe di

    resistenza C40/50 sarebbe sufficiente una sovrapposizione di 21 cm in zona

    compressa e 32 cm in zona tesa.

    Con malta classe R4 (Ruredil Exocem FP) il calcolo giustificherebbe una

    sovrapposizione di 20 cm in zona tesa.

    Il traliccio standard da 300 cm è un prodotto pronto disponibile a magazzino.

    Nel caso di richieste per interventi importanti ed in particolare in presenza di luci

    libere ripetitive, caso tipico quello delle scuole, delle comunità in genere e dei grandi

    complessi di edilizia abitativa è possibile concordare una fornitura di tralicci con

    misure diverse da quelle standard.

    A titolo puramente esplicativo si riporta la verifica della lunghezza di sovrapposizione

    di due tralicci.

  • 9

    Indicando con Ä l•azione tagliante lungo il tratto generico o di sovrapposizione di

    due barre in zona di calcestruzzo compresso e adottando la trazione massima

    dell’armatura si ha la seguente condizione di equilibrio:

    Per acciaio B 450 C si ha :

    Il valore medio di compressione del calcestruzzo con classe di resistenza C 40/50 è:

    da cui si ricava la resistenza a trazione :

    Il valore ridotto risulta :

    La tensione di calcolo tangenziale di aderenza risulta :

    La lunghezza risulta infine

    , pari a 21 cm , valido, come precisato, in zona di

    calcestruzzo compresso

    Per sovrapposizione in zona di calcestruzzo teso si consiglia :

    Per corrente inferiore si ha

    Cautelativamente si consiglia il valore La = 40 cm e cioè due maglie della staffatura

    continua.

    Nella verifica si sono trascurati :

    - il contributo allo sfilamento delle barre tese/compresse della staffatura

    - il fatto che il valore di trazione del calcestruzzo per le malte classe R4 è sempre

    molto maggiore di fbd e non inferiore a 6 N/mm2

    Adottando e quindi

    si avrebbe

    e quindi

    Nel caso di sovrapposizione in zona tesa si avrebbe

    La = 1,5 = 24Ø = 19,2 cm

  • 10

    Con tale risultato si potrebbe operare la sovrapposizione per una sola maglia e quindi

    20 cm.

    Per motivi di sicurezza è opportuno adottare comunque la sovrapposizione di due

    maglie.

    Si tenga ancora conto che le luci libere dei solai per fabbricati di abitazioni datati sono

    intorno a 5 metri.

    Posizionando sulla mezzeria il traliccio di lunghezza 3,0 m i tratti di sovrapposizione

    risultano posizionati dove la trazione nelle armature inferiori è ridotta e quindi con

    ulteriore beneficio per la sicurezza.

    La figura che segue rappresenta schematicamente il tipico di un solaio da ristrutturare

    verificato cautelativamente per vincoli di incastro per i momenti agli appoggi e vincoli

    di semincastro per il momento massimo in campata.

    Nella sezione di sovrapposizione si ha una riduzione del 30% del momento massimo

    in campata e naturalmente pari riduzione nella trazione dell’armatura inferiore del

    traliccio.

  • 11

    4. LE FASI OPERATIVE

    Per gli interventi di messa in sicurezza e rinforzo dei solai sfondellati con la tecnologia

    X Beam System si consiglia di rispettare le seguenti fasi operative già sperimentate:

    • Predisporre ponteggio di lavoro ad altezza opportuna;

    • Operare lo sfondellamento totale rimuovendo tutte le parti in fase di distacco sia

    del laterizio che del calcestruzzo;

    • Operare la pulizia e la successiva passivazione delle armature ammalorate con

    protettivo tipo Ruredil Rurecoat 3;

    • Eseguire l’inghisaggio alle strutture di appoggio delle armature di chiamata

    risultanti dal calcolo mediante idonei ancoranti chimici ad iniezione tipo Ruredil

    Resinfix 400 CE;

    • Eseguire il fissaggio nella parte superiore dei lati di ciascun travetto di due o più

    tasselli di plastica ad espansione con gancio medio – lungo per il sostegno

    provvisorio dei due tralicci;

    • Applicare alle estremità di ciascun traliccio le porzioni di traliccio per comporre la

    lunghezza pari a la luce libera con legature traliccio – traliccio e traliccio – ferro di

    chiamata;

    • Collegare ai correnti inferiori di ogni coppia di tralicci la tavola cassero previo

    posizionamento a pressione di distanziatori altezza 15 mm e legature con filo di

    ferro ricotto;

    • Inserimento di eventuali armature aggiuntive da sostenere con le stesse legature

    del punto precedente;

    • Applicazione a mano o con macchina spruzzatrice della malta ai lati dei travetti per

    uno spessore di circa 3 cm, previa bagnatura dei supporti;

    • Dopo qualche ora rimuovere le tavole, da utilizzare per un successivo intervento, e

    completare l’applicazione della malta al fondo dei travetti per uno spessore di circa

    4 cm;

    • Inserire a fresco eventuali tasselli ad espansione Stucanet M6 per il sostegno del

    controsoffitto Stucanet S che può essere applicato dopo tre giorni dal

    completamento della ristrutturazione dei travetti.

    Nel caso si debba realizzare una nuova soletta superiore, sia per esigenza di

    miglioramento o adeguamento sismico del fabbricato e sia per ridurre il numero dei

    travetti da rinforzare, è necessario inserire opportuni connettori antiscorrimento che

    colleghino tra loro i nuovi travetti di malta e le due solette.

  • 12

    Per l’inserimento dei connettori si consigliano le seguenti fasi operative:

    • Operare il rinforzo strutturale dei travetti prescelti;

    • Inghisare con malta speciale o resina epossidica bicomponente i connettori,

    calcolati per assorbire l’azione tagliente nell’interfaccia tra i due calcestruzzi, entro

    fori che interessano le due solette ed i nuovi travetti.

    • Posizionare le reti elettrosaldate e gettare la nuova soletta che farà corpo unico

    con la struttura originale.

    Nella figure seguenti sono visibili in forma schematica forme e posizione dei

    connettori.

  • 13

    5. UN INTERVENTO REALIZZATO

    Si tratta del restauro strutturale del solaio del primo livello, su vuoto tecnico sanitario,

    di una palazzina “ex dipendenti INAIL” a Nuoro.

    Il solaio ha la superficie di circa 120 mq ed è composto da campate di luce netta

    variabile da 3,525 m a 5,675 m.

    È stato realizzato in opera con pignatte forma-travi, travetti passo 40 cm, altezza

    16+4 cm di caldana.

    L’ambiente sottostante è al grezzo, privo di finiture, altezza modesta, poche gratte

    alle pareti, accessibile con difficoltà.

    La mancanza di intonaco al soffitto, la mancata manutenzione e l’umidità del vano

    tecnico sono stati la causa principale del notevole degrado e conseguente

    sfondellamento esteso a quasi tutta la superficie.

    Alla prima visita si è avuta la sensazione che la porzione con luce maggiore fosse in

    procinto di collassare e che la soluzione più idonea fosse la demolizione e successiva

    ricostruzione.

    Si tenga presente che l’appartamento soprastante era abitato ed era stato

    ristrutturato da poco tempo per cui tale tipo di intervento avrebbe comportato sia costi

    importanti che notevoli disagi.

    D’accordo col Direttore dei Lavori si è comunque deciso di applicare la Nuova

    Tecnologia adottando alcuni accorgimenti utili per operare in sicurezza.

    Si è proceduto alla puntellatura della porzione di luce maggiore e in situazione di

    pericolo interessando, alternativamente, un travetto su due.

    Per maggior sicurezza si è proceduto allo sfondellamento per file di pignatte ed al

    successivo intervento di rinforzo del travetto interessato.

    A puro titolo esemplicativo si riporta un estratto della relazione di calcolo riferita alla

    luce maggiore e nell’ipotesi del rinforzo di un travetto ogni due con passo 40 + 40 cm.

    Si è ipotizzato che il calcestruzzo fosse della classe C 25/30 e si sono utilizzati tralicci

    10/8/8 H = 16 cm al momento disponibili.

    La verifica è stata fatta ipotizzando l’applicazione dei seguenti carichi:

    - carichi fissi G = 380 daN/mq

    - sovracc. accidentali Q = 200 daN/mq

    Per ciascun travetto oggetto di restauro si prevede infine :

    P = (Gx1,3+Qx1,5)x0,80 = (380x1,3+200x1,5)x0,80 = (494+300)x0,80 = 635 daN/m

    L’armatura inferiore dei tralicci è stata incrementata con un ulteriore ferro diritto $ 10.

  • 14

    In campata si ha:

    L = 5,675 m Lc = Lx1,05 ≅ 5,90 m

    Mxed = P x Lc2/16 = 635 x 5,902 /16 = 1382 daNm/trav

    b = 15 cm, h = 23 cm, As = [(1+1)$ 10tralicci+1$ 10aggiuntivo] = 2,36 cm2

    Risulta

    MxRd = 1.769 daNm > MxEd = 1.382 daNm

    Per quanto riguarda la verifica al taglio si ha:

    Vy,Ed = 635 · 5,90 /2 = 1.873 daN

    Si verificano i travetti come elementi privi di armature trasversali resistenti al taglio.

    La resistenza al taglio si valuta in base all’art. 4.1.2.1.3.1 delle NTC 2008 :

    Vrd = {0,18· k(100 · Á1 · fck)1/3/γc + 0,15 · σcp}· bw · d e (vmin + 0,15 · σcp)· bw · d

    Con: k = 1+ (200/d)1/2 d 2 vmin = 0,035·k3/2·fck

    1/2

    e dove

    d altezza utile della sezione

    Á1 = Asl / (bw·d) rapporto geometrico di armatura longitudinale (e 0,02)

    σcp = NEd/Ac tensione media di compressione nella sezione (e 0,2 fcd)

    bw larghezza della sezione (in mm)

    pertanto per:

    d = 200 mm; bw = 150mm; k = 1+• (200/200) = 2; vmin = 0,035 · 23/2 · • 25 = 0,495;

    per:

    Asl = 236 mm2 (3$ 10: chiamate tralicci ed aggiuntivi); Á1 = 236 / (150·200) = 0,0079

    si ha:

  • 15

    Vrd = {0,18 · 2(100·0,0079·25)1/3/1,5 + 0,15·0} · 150·200 e 0,495·150·200

    Vrd = 19.462 N e 14.850 N

    La resistenza al taglio è pari a

    Vrd = 1.946 daN > Vy,Ed = 1.873 daN

    Nei calcoli non si è tenuto conto della collaborazione dei travetti originali anche se le

    armature sono state bonificate.

    Le fotografie che seguono mostrano diverse fasi dell’andamento dei lavori, i travetti

    rinforzati, con passo uno su due, e quelli intermedi originali con le armature bonificate

    e protette da uno strato di alcuni centimetri di malta R4.

    Tutto l’intervento si è sviluppato in condizioni di notevole disagio operativo dando

    priorità alla sicurezza più che ai dettagli delle finiture.

    I lavori di restauro si sono conclusi con notevole soddisfazione di tutti i partecipanti e

    ancor più degli inquilini del piano soprastante che non hanno lamentato alcun danno

    durante i lavori e che ora si sentono al sicuro.

    Foto 1 – Porzione di solaio sfondellato e fortemente ammalorato

    Copriferro in parte espulso

  • 16

    Foto 2 – Porzione di solaio con le armature dei travetti corrose ed in fase di distacco.

    Il copriferro è stato espulso

    Foto 3 – Altra porzione di solaio con le armature dei travetti fortemente corrose

  • 17

    Foto 4 – Intervento di sfondellamento mirato per file di pignatte

    Foto 5 – Posizionamento dei tralicci su un travetto del solaio di luce intermedia e

    senza ferro aggiuntivo

  • 18

    Foto 6 – Particolare della fase di rivestimento con malta Exocem FP delle pareti

    laterali del travetto della Foto 5

    Foto 7 – Particolare dell’intervento completato.

    La foto mette in evidenza le caratteristiche dell’ambiente dove si è operato.

  • 19

    Foto 8 – Particolare dell’Intervento completato con la ristrutturazione di un travetto

    su due e la bonifica dei travetti originali non rinforzati

  • 20

    6. LA PLAFONATURA PIANA DI FINITURA

    La tecnologia di rinforzo strutturale dei solai in latero-cemento Ruredil X – Beam

    System con tralicci piani elettrosaldati e malta da restauro presuppone il totale

    sfondellamento preventivo.

    Completato il restauro strutturale si può procedere immediatamente alla realizzazione

    della plafonatura piana di finitura.

    La nuova plafonatura dovrà essere in grado di portare eventuali carichi appesi .

    E’ opportuno che sia a diretto contatto con i travetti ristrutturati in modo da non

    modificare in modo sensibile l’altezza libera originale dei vani di abitazione.

    Per il naturale completamento dell’opera di ristrutturazione è particolarmente adatto

    l’innovativo sistema “XPlaster W-System” che la Ruredil ha messo a punto e

    sperimentato con successo.

    Si tratta sostanzialmente di un pannello costituito da una rete metallica elettrosaldata

    galvanizzata o in acciaio inox (Stucanet) nella quale è intessuto un foglio di cartone

    che assicura l’aderenza della malta nella fase plastica di esecuzione e

    successivamente l’aggrappo, attraverso i fori, alla rete metallica in fase indurita.

    Si prevede di adottare il prodotto speciale “Plasterwall” che è una malta leggera

    fibrorinforzata a ritiro compensato a base di legante naturale pozzolanico, con posa in

    opera sia a mano che a spruzzo, da utilizzare sia per interni che per esterni e per uno

    spessore di circa 2 cm.

    Sono disponibili tre tipologie di reti:

    - Rete “Stucanet S” per interni con fissaggio ai travetti posti ad interasse sino a 50

    cm;

    - Rete “Stucanet BM” per esterni analoga alla precedente ma con in più una

    membrana impermeabile all’acqua;

    - Rete “Stucanet 80” per interni con fissaggio ai travetti posti ad interasse

    maggiore di 50 cm.

    Il fissaggio delle reti sarà effettuato con tasselli e piastrine metalliche appositamente

    studiate di fornitura Ruredil.

    I tasselli saranno posizionati lungo i travetti ristrutturati ad interassi di 30/45 cm

    tramite la infissione manuale nella malta immediatamente dopo la posa in opera dello

    strato inferiore.

    Le fotografie che seguono mostrano un pannello prima del fissaggio, la fase di

    fissaggio con tasselli e apposite piastrine, la fase di intonacatura

  • 21

    PANNELLO PRIMA DEL FISSAGGIO

    FASE DI FISSAGGIO CON TASSELLI E PIASTRINE

    FASE DI INTONACATURA

  • 22

    7. CONCLUSIONI

    Lo sfondellamento dei solai in laterocemento è un fenomeno che si manifesta

    all’improvviso, spesso senza alcun segnale di preavviso, molto pericoloso per le

    persone e, il più delle volte, segnale premonitore di una situazione di degrado

    pericolosa per la stabilità del solaio.

    Le tecniche di intervento riparatore più diffuse sono in generale sistemi

    antisfondellamento che consistono, solitamente nella realizzazione di un controsoffitto

    aderente all’intradosso del solaio con la funzione di contenere ulteriori crolli spontanei

    di intonaco e fondelli delle pignatte.

    Il controsoffitto può anche essere portante nei confronti dello stesso solaio o può

    essere integrato da armature metalliche o da materiali compositi di nuova

    generazione applicati all’intradosso dei travetti.

    Ciò a cui si deve mirare, ed è sicuramente possibile, è che l’intervento sia duraturo e

    che il solaio guadagni una nuova vita utile stimabile in ulteriori 40/50 anni.

    Nel caso di solai fortemente degradati i sistemi antisfondellamento possono

    presentare difficoltà applicative e necessitare spesso dell’intervento di maestranze

    specializzate.

    La nuova tecnologia invece è sempre applicabile qualunque sia il degrado delle

    armature e quello del calcestruzzo dei travetti. È sempre conveniente nei casi in cui si

    sia verificato un principio di sfondellamento e si giudichi opportuno rimuovere fondelli

    e cartelle dei blocchi di laterizio per garantirsi, in modo definitivo e senza particolari

    ausili di contenimento, dal rischio di sfondellamento nel tempo.

    In sostanza si tratta di rivestire tutti o parte dei travetti con una trave di malta classe

    R4 con sezione ad U armata con tralicci metallici elettrosaldati, eventuali armature

    aggiuntive, e con l’intervento di maestranze comuni.

    Contatto con l’autore:

    Dott. Ing. Mario Marongiu

    [email protected]

    Cagliari, 05 Luglio 2017

    NOVITÀ DALLA RUREDILNuova tecnologia per il restauro strutturale dei solai in laterocemento sfondellatiAUTORE: Mario Marongiu ingegnere libero professionista