Le principali teoriche del Nursing A cura di: Cristina Fabbri Ausl di Cesena.

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Le principali teoriche del Nursing A cura di: Cristina Fabbri Ausl di Cesena

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Le principali teoriche del Nursing

A cura di:

Cristina Fabbri

Ausl di Cesena

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Virginia Henderson

Nacque nel 1897 a Kansans City

esperienza di insegnamento, direzione di scuola in infermieristica, autrice e ricercatrice. I suoi testi principali sono stati tradotti in 25 lingue. Per i suoi successi e la sua influenza in ambito infermieristico le sono stati conferiti più di 9 lauree ad honorem

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La sua teoria“Funzione dell’infermiere è quella di assistere

l’individuo sano o malato, per aiutarlo a compiere tutti quegli atti tendenti al mantenimento della salute o alla guarigione, atti che compirebbe da solo se disponesse della forza,della volontà o delle cognizioni necessarie, e di favorire la sua partecipazione attiva in modo da aiutarlo a riconquistare il più rapidamente possibile la propria indipendenza”(1960)

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persona

• Individuo che necessita di assistenza per poter giungere ad uno stato di salute e di indipendenza oppure ad una morte serena

• l’uomo tende a una condizione di indipendenza

• l’uomo necessita di forza, volontà o conoscenze per eseguire attività necessarie ad una vita sana

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salute

• La definizione di salute è strettamente collegata al concetto di indipendenza

indipendenza

capacità di un individuo di operare in modo indipendente rispetto al soddisfacimento dei 14 bisogni fondamentali

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Assistenza infermieristica

• Aiuto che viene dato al paziente nel soddisfacimento dei 14 bisogni fondamentali, con l’obiettivo di creare le condizioni affinchè possa recuperare velocemente l’indipendenza

• l’infermiere supplisce l’individuo nelle sue funzioni vitali e fondamentali

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I 14 bisogni fondamentali• Respirare • mangiare e bere • espletare i bisogni corporali• muoversi e mantenere una posizione confortevole• dormire e riposare• vestirsi e spogliarsi• mantenere la temperatura del corpo entro limiti normali• essere pulito e proteggere i tessuti cutanei• evitare pericoli• comunicare con gli altri• praticare la propria religione• agire per la propria realizzazione• divertirsi• apprendere

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Fonti di difficoltà

• Si intendono le ragioni che impediscono all’individuo di soddisfare i propri bisogni fondamentali.

• Le cause dei problemi di dipendenza sono di tre tipi: – mancanza di forza fisica– mancanza di conoscenza– mancanza di volontà

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Infermiere come agisce?

• Applica i tre livelli della relazione infermiere-paziente:– sostituto (fornisce al paziente ciò che gli manca

per essere autonomo)– aiutante (lo sostiene)– partner (lo educa e lo informa)

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Dorothea Orem

Laureata in scienze dell’educazione, ha svolto attività di docenza, di consulenza e di amministratrice in qualità di infermiera.

Nel 1976 ottiene un dottorato ad honorem in scienze e un premio accademico per l’elaborazione della sua teoria

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autoassistenza

È il concetto cardine della teoria di D Orem (1959)

“la pratica di attività che gli individui compiono per proprio conto al fine di conservare la vita, la salute e il benessere”

le azioni di autoassistenza costituiscono una delle abilità dell’essere umano cioè di assistere se stesso

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I fattori di autoassistenza

• 1) Fattori universali

• 2) fattori evolutivi

• 3) fattori derivanti da problemi di salute

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1) fattori universali

• Sono associati con il processo vitale ed il mantenimento dell’integrità e funzionamento dell’uomo

• sono comuni a tutti gli esseri umani (attività di vita quotidiana)

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1) fattori universali • Mantenimento di una sufficiente quantità di aria• Mantenimento di una sufficiente quantità di acqua• Mantenimento di una sufficiente quantità di cibo• prestazione di asssitenza connessa ai processi di eliminazione

dei rifiuti e degli escrementi• amntenimento dell’equilibrio fra attività e riposo• mantenimento dell’equilibrio fra solitudine e interazione sociale• prevenzione dei pericoli che minacciano la vita umana, l’attività

dell’individuo e il suo benessere• promozione dell’attività umana e del suo sviluppo nell’ambito

dei gruppi sociali

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2) fattori evolutivi

• Sono espressioni particolari dei fattori universali dell’autoassistenza, resi specifici in seguito a processi evolutivi o derivanti da una nuova condizione o evento

• esempio: la perdita di una persona cara, l’inizio di un nuovo lavoro...

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3) Fattori di autoassistenza derivanti da problemi di salute

• Sono richiesti in condizioni di malattia, infermità o risultare in seguito a interventi medici che modificano lo stato patologico o funzionale esistente

• esempio: la persona colostomizzata che deve apprendere nuove tecniche per eliminare le scorie, il bambino che deve imparare a camminare con le stampelle a seguito di una frattura

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Deficit di autoassistenza

• È il centro della teoria di Orem perché definisce quando l’infermiere deve agire e cioè quando:– la persona è totalmente o parzialmente incapace di

prendersi cura di sé stesso– le capacità individuali sono minori di quelle

richieste per mantenere l’autoassistenza– esiste la necessità di mettere in atto nuove tecniche

di selfcare che richiedono specifiche conoscenze e abilità

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5 metodi di aiuto

• Agire o fare per gli altri

• guidare gli altri

• sostenere fisicamente o psicologicamente gli altri

• creare un ambiente che promuova lo sviluppo personale

• insegnare agli altri

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Sistemi infermieristici

• Viene definito dall’infermiere secondo i bisogni di autoassistenza e le capacità dell’individuo

• Orem ha definito 3 categorie di sistemi infermieristici:– totalmente compensativo– parzialmente compensativo– educativo e di sostegno

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S.I. totalmente compensativo

• L’individuo è incapace di compiere quelle azioni di selfcare che richiedono l’uso della deambulazione e la funzionalità degli arti superiori in modo autonomo e controllato– persone in coma– persone incapaci di autoassistersi

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S.I. parzialmente compensativo

• Situazione nella quale sia l’infermiere che il paziente compiono azioni di assistenza o di altra natura che esigono l’uso degli arti– paziente recentemente operato all’addome

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S.I. Sistema educativo e di sostegno

• La persona è capace di agire o può e vuole compiere le azioni necessarie per l’autoassistenza terapeutica ma non può farlo senza aiuto– ragazza che chiede informazioni sul controllo

delle nascite

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M. Leininger

Diplomata nel 1948, specializzata in nursing psichiatrico. Nel 1965 ottiene il dottorato in antropologia e dottorato ad onorem in lettere dal College del Kansans. Direttore del centro ricerche sanitarie e direttore del dei corsi di studio di nursing transculturale

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Nursing transculturale

• Un campo specialistico o branca del nursing che prende in considerazione lo studio comparato e l’analisi di diverse culture in rapporto al nursing e alle pratiche di assistenza connesse allo stato di salute-malattia, alle credenze e ai valori, con lo scopo di fornire alle persone assistenza infermieristica efficace e significativa, in linea con i valori culturali ed il loro contesto (1979)

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cultura

• Gli esseri umani sono esseri culturali, capaci di sopravvivere nel tempo grazie all’abilità di assistere i loro simili in ogni ambiente

• “apprendimento di valori trasmessi e condivisi, di credenze, di norme e pratiche di vita che guidano il pensiero, le decisioni, le azioni di un gruppo sociale secondo determinati schemi di comportamento

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Assistenza culturale• “Valori appresi cognitivamente, credenze ed

espressioni codificate che aiutano, sostengono e rendono capace l’individuo di conservare il benessere, di migliorare la condizione umana e il modo di vivere o di affrontare la morte o l’invalidità”

• mezzo più idoneo per conoscere spiegare guidare la pratica dell’assistenza infermieristica

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ambiente

• La totalità di una situazione, evento o esperienza particolare vissuta in una dimensione culturale che dà significato alle espressioni umane quali interazione sociale fisica, ecologica, emotiva

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salute

• È uno stato di benessere che viene definito, valutato e praticato secondo la cultura e che riflette la capacità di individui (o di gruppi) di eseguire le attività quotidiane, connesse al loro ruolo, in maniera culturalmente soddisfacente

• tutte le culture hanno pratiche di assistenza professionali e popolari o folk

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assistenza

• Un insieme di fenomeni relativi all’assistere, sostenere o attuare un comportamento valido nei confronti di o in rapporto ad un altro individuo che presenti la necessità evidente o già nota di migliorare la condizione umana o il modo di vivere

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Assistenza infermieristica

• Ass culturale di conservazione (mantenimento)

• asss culturale di adattamento (negoziazione)

• ass culturale di rimodellamento (ristrutturazione)

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Modello del sole nascente• Quattro livelli con un diverso livello di astrazione

dal 1 al 4

• 1° visione del mondo e il sistema sociale

• 2° conoscenza connessa ad individui, famiglia, gruppi, istituzioni

• 3° sistema popolare o folk, sistema professionale ed il nursing

• 4° decisioni e delle azioni di ass inf e si riferisce ai 3 sistemi attuabili

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Il modello delle prestazioni

• Nasce dall’opera di M. Cantarelli (SUDI Milano)

• Milano 1987 “ un modello professionale per l’assistenza infermieristica-il passaggio da una assistenza per mansioni ad una assistenza per prestazioni”

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Elementi centrali:

• assunto base: l’individuo ha per sua natura dei bisogni che lui stesso è in grado di soddisfare (1° livello)

• durante alcune fasi della vita però l’individuo perde questa capacità per cui ha necessità di supporto (2° livello)

bisogno di aiuto

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Bisogno di aiuto

La risposta al bisogno di aiuto è:

azione di assistenza

che scaturisce dal supporto culturale, sociale..

nel 3° livello i bisogni non sono soddisfatti dalla competenza culturale per cui si ha:

bisogno specifico di assistenza infermieristica

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Bisogno specifico di assistenza infermieristica

“la necessità, esigenza, da aprte dell’uomo di ricevere asssitenza infermieristica qualora si verifichino particolari condizioni fisiche o psichiche che lo richiedano. In bisogno specifico di asssitenza infermieristica può essere soddisfatto unicamente dal professionista infermiere” (Cantarelli, 1990)

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• Ogni Bisogno specifico di assistenza infermieristica non è sempre noto alla persona

• è composto da una componente biologica-fisiologica, socio-culturale e psicologica

• la risposta che l’infermiere dà viene detta prestazione: complesso coordinato di azioni

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persona

• Avviene tramite al teoria dei sistemi: l’uomo ha diversi sottosistemi in continua relazione fra loro, generanti un sistema globale che è maggiore della somma delle parti

• sistema aperto

• ha molteplici bisogni

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ambiente

• Sistema aperto

• “luogo più o meno circoscritto, in cui si svolge la vita dell’uomo, con i suoi aspetti, le sue risorse, i suoi equilibri, considerato in sé stesso, sia nella sua trasformazione operata dall’uomo e nei nuovi equilibri che ne sono risultati” (Cantarelli, 1996)

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salute

• Viene identificato con la misura della capacità dell’uomo di soddisfare i propri bisogni e di adattarsi all’ambiente che esercita al sua azione

• è un concetto dinamico e mutevole in base al tempo, alla cultura e alla società

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Assistenza infermieristica

• Definito come: comportamento osservabile che si espleta mediante la prestazione

• l’obiettivo che si pone è di fornire la risposta al bisogno specifico di assistenza infermieristica delle persone

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• il piano di assistenza

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Cos’è il piano di assistenza

È lo strumento che permette di documentare il processo di assistenza infermieristica

Metodo scientifico di risoluzione dei problemi specifico della disciplina infermieristica

SI DOCUMENTA NELLA CARTELLA INFERMIERISTICA

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Esiste un obbligo legislativo per utilizzare la cartella

infermieristica?

• Con la Legge n. 42 del 26/2/99 si sono definiti due importanti elementi della vita professionale dell'infermiere:

- la sostituzione della definizione "professione sanitaria ausiliaria" con la definizione "professione sanitaria".

- l'abolizione del DPR 225/74 conosciuto come il "Mansionario". • La cartella infermieristica è Atto pubblico in senso lato (la sua

adozione è riconosciuta nel D.P.R. 384 del 1990) perché redatto da un incaricato di pubblico servizio nell'esercizio delle sue funzioni

• Per quanto concerne la regolare compilazione, il segreto e la conservazione sono applicabili le normative dedicate alla cartella clinica.

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Il Processo di assistenza è il metodo che permette in modo sistematico di raggiungere lo scopo della dell’assistenza infermieristica: aiutare gli individui, le famiglie e i gruppi a determinare e raggiungere il loro potenziale fisico, mentale e sociale, nel contesto mutevole dell’ambiente in cui essi vivono e lavorano

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Il processo di assistenza è formato da 4 fasi:

• raccolta dati o accertamento

• pianificazione con indentificazione del problema e/o diagnosi infermieristica

• attuazione

• valutazione dei risultati

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scopo

• Identificare i problemi per affrontarli in modo logico

• Risolvere i problemi

• soddisfare i bisogni della persona in modo individualizzato

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Caratteristiche del processo

• È circolare e dinamico

• è valutabile

• è riproducibile

• è osservabile

• è centrato sull’utente/paziente (suoi problemi)

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• Il processo di assistenza permette di coniugare la struttura teorica e concettuale dell’assistenza con la struttura sintattica cioè con proceure, strumenti, elementi applicativi, scale di valutazione ecc…

• la struttura concettuale è costituita dall’insieme di teorie elaborate nel contesto disciplinare

• lo scopo di una teoria è di descrivere, spiegare, predeterminare e controllare i risultati

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PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING

IL PROCESSO ASSISTENZIALE E’ UN METODO DI IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI. DERIVA DAL METODO SCIENTIFICO, MA NON E’ PRIVO DI INFLUENZE VALORIALI.(Gordon, 1994)

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PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING

SI ATTUA ATTRAVERSO L’APPLICAZIONE DI UN PROCESSO CHE INIZIA DALLA

IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI

VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI PIANIFICATI

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FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE

• ACCERTAMENTO

• PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI

• ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

• VALUTAZIONE

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Schema - Parti della cartella

infermieristica

C) INTERVENTI INFERMIERISTICI

SCHEDE COLLABORATIVESCHEDA TERAPIASCHEDA DIAGNOSTICASCHEDA PARAMETRI VITALISCHEDA .......

E) DIMISSIONE e TRASFERIMENTO

Dati anagraficie di ricovero

A

Dati sui livelli didipendenza eproblemi odiagnosiinfermieris.

B

Pianificazione

C

Scheda terapia

S.1

Schedadiagnostica

S.2

Schedaparametri

S.3

Scheda .....

S.n

Scheda didimissione

E

Attuazione

D

SCHEDA DI

TRASFERIMENTO

ACCERTAMENTO:

PIANIFICAZIONE eATTUAZIONE:

ATTUAZIONE:

VALUTAZIONE:

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FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE

• ACCERTAMENTO

• PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI

• ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

• VALUTAZIONE

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ACCERTAMENTO

• RACCOLTA SISTEMATICA DI DATI OGGETTIVI E SOGGETTIVI

• CONSENTE DI RACCOGLIERE INFORMAZIONI, PER INDIVIDUARE I PROBLEMI DELLE PERSONE E LE RELATIVE MOTIVAZIONI CHE VI SONO ALLA BASE

• RACCOLTA DATI• ANALISI DATI

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ACCERTAMENTO

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STRATEGIE PER LA RACCOLTA DATI

FONTE DEI DATI

COLLABORAZIONE DELLA PERSONA

TECNICHE DI RACCOLTA DATI

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QUALI ABILITA’ METTE IN GIOCO L’INFERMIERE PER ESEGUIRE

L’ACCERTAMENTO

OSSERVAZIONE

INTERVISTA

INTUIZIONE

ESAME FISICO

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Osservazione

• Esaminare con attenzione motivata da ragioni critiche, tecniche e scientifiche al fine di ottenere una visione completa e dettagliata o per formulare un giudizio

• capacità di osservare:– elemento fondamentale della pratica inf– identificazione e descrizione delle deviazioni

rispetto alla normalità– rispetto di un piano logico e organizzato

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intervista

• Scopo: fornire informazioni sullo stato generale del paziente

• vantaggi: – entrare in relazione con il paziente– fornire informazioni al paziente– osservare il comportamento del paziente

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intervista

• Condizioni per l’intervista:– ambiente tranquillo– privacy psicologica– evitare orari assegnati a trattamenti particolari– evitare le interruzioni

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Tecnica per l’intervista

• Formualre domande in modo chiaro, preciso e comprensibile

• dare al paziente il tempo di rispondere

• rispettare il silenzio

• se il silenzio è troppo lungo valutare la possibilità di chiudere il colloquio

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Analisi dei datiRaccolta dati

interpretazione in base alla situazione

interpretazione influenzata da:• conoscenza

• esperienza

• valori

identificazione dei problemi della persona

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Analisi ed interpretazione dei dati

• Che cosa ha di particolare questo paziente?

• Quale è il suo grado di dipendenza?

• Sino a che punto le alterazioni del suo stato di salute incidono sulle capacità di mantenere le abitudini di vita?

• Quanto l’infermiere lo può aiutare?

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INTUIZIONE

USO DELL’INTROSPEZIONE,

DELL’ISTINTO E DELL’ESPERIENZA

CLINICA PER ESPRIMERE UN

GIUDIZIO CLINICO SUL PAZIENTE

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STRUMENTI VALIDATI E RICONOSCIUTI DALLA COMUNITA’

SCIENTIFICA

SCALE DI RILEVAZIONE, ORGANIZZAZIONE E ANALISI DEI DATI

• SCALA DI BRADEN• SCALA DI BARTHEL• SCALA DI GLASGOW

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ORGANIZZAZIONE DEI DATI E LORO ANALISI

UTILIZZO DI MODELLI CONCETTUALI DI RIFERIMENTO O TEORIE INFERMIERISTICHE CHE SERVONO DA GUIDA

• MODELLI, SCHEMI, CONCETTI E LINGUAGGIO COMUNE

• CONDIVISO E CONDIVISIBILE• FONDATO SU BASI SCIENTIFICHE

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FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE

• ACCERTAMENTO

• PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI

• ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

• VALUTAZIONE

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Documentare la PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA

OGGIE’ LA PARTE DEL PROCESSO DI ASSISTENZA

MENO DOCUMENTATA NELLA PRATICA QUOTIDIANA, PUR ESSENDO AMPIAMENTE

UTILIZZATA IN FORMA VERBALEDOMANI

UN DOCUMENTO SCRITTO, COMPLETO, RINTRACCIABILE, CONFRONTABILE,

UNIVOCO, RAPPRESENTATIVO E APPROPRIATO

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PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA ANCORA DUBBI?

Si ricorda che:

L’attuale legislazione (dal 1994 ) impone una metodologia di lavoro per obiettivi e

riconosce all’infermiere la piena responsabilità e autonomia nella gestione dei problemi assistenziali e della corretta esecuzione delle prescrizioni diagnostico-

terapeutiche

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PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA

• Si può definire come la descrizione di ciò che deve essere previsto ed attuato per assistere la persona; deve comprendere le finalità e gli obiettivi assistenziali da raggiungere, le priorità ed i mezzi per risolvere i problemi reali o potenziali e porre le basi per la valutazione.

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PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA DESCRIZIONE

• MODELLO CONCETTUALE DI RIFERIMENTO

• LINGUAGGIO CONDIVISO

• SCHEMA DI RIFERIMENTO

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FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE

• ACCERTAMENTO

• PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI

• ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

• VALUTAZIONE

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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALEE’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona

•L’identificazione dei problemi assistenziali

•Le finalità da raggiungere

•I mezzi e i metodi per risolvere i problemi reali/potenziali

•Diagnosi infermieristica

•Gli obiettivi che la persona deve raggiungere

•Attuazione degli interventi

Valutazione

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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE

E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona

•L’identificazione delle complicanze potenziali legate ai trattamenti prescritti dal medico e al quadro clinico

•Prevenire l’insorgere delle complicanze, monitorare l’eventuale insorgenza

•I mezzi e i metodi per ridurre al minimo le complicanze

•Problema collaborativo

•Gli obiettivi che l’infermiere deve perseguire

•Attuazione degli interventi

Valutazione

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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALEE’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona

Diagnosi infermieristica

È la dichiarazione di un problema della persona assistita, reale o potenziale correlato ai motivi che lo determinano o che lo possono determinare. Costituisce la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici volti a conseguire gli esiti di cui l’infermiere è responsabile (NANDA 1990)

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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALEE’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona

Problema collaborativo

Descrive le complicanze potenziali o reali, che possono derivare da uno stato patologico o da un trattamento o da uno studio diagnostico, in cui gli infermieri intervengono in collaborazione con altre professioni

Non è necessario scriverlo con metodologia infermieristica ma si utilizza linguaggio comune es. ritenzione urinaria, ileo paralitico ecc….

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DIAGNOSI

MEDICA•Descrive la patologia di organi specifici

•Raccoglie informazioni sui segni e sintomi del processo di malattia

•Offre modalità di comunicare richieste di trattamento della patologia

INFERMIERISTICA•Descrive una risposta umana, reale o potenziale ad un problema di salute•Descrive la risposta del paziente al processo di malattia, e lo stadio di sviluppo•Offre modalità di comunicare trattamenti o interventi infermieristici

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Le diagnosi infermieristiche non sono:

Diagnosi mediche (es. diabete mellito)Stati patologici (es. ridotta ossigenazione cerebrale)Trattamenti o strumenti (es. iperalimentazione, SNG)

Effetti collaterali di farmaciIndagini diagnostiche (es. cateterismo cardiaco)

Segni (es. pianto, livello di emoglobina )

Situazioni (es.gravidanza, processo del morire)

Obiettivi (es. provvederà da solo alla cura della colonstomia )

Bisogni del paziente (es. bisogno di camminare ad ogni turno)

Bisogni infermieristici (es. cambio della medicazione)

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NANDA

• NORTH AMERICAN DIAGNOSIS ASSOCIATION

• organizzazione creata negli anni 80 che ha validato un elenco di diagnosi infermieristiche

• ha identificato le:– diagnosi reali– diagnosi potenziali – diagnosi di benessere

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Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?

• Le enunciazioni diagnostiche sono costituite da una, due o tre parti:– una parte (diagnosi a sindrome o di

benessere): titolo diagnostico– due parti (diagnosi potenziali o di rischio):

titolo diagnostico + fattori che contribuiscono a modificare lo stato di salute (fattori di rischio)

– tre parti (diagnosi reali): titolo diagnostico + fattori contribuenti + segni e sintomi

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Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?

Enunciazione in una parte:

D.I. di benessere (definita come un giudizio clinico su una persona in fase di transizione da un determianto livello di benessere ad un altro)

“Potenziale miglioramento del ruolo genitoriale

Potenziale miglioramento della nutrizione”

• Enunciazione in una parte:

D.I. a sindrome

Sindrome da immobilizzazione

Sindrome del trauma da stupro

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Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?

Enunciazione in due parti:D.I. potenziale o di rischio

(è un giudizio clinico sulla vulnerabilità di una persona a sviluppare un problema)

Rischio di infezione, correlato a posizionamento di CVC, secondario a immunodeficienza

Enunciazione in due parti:D.I. possibile (possibile

comparsa di un problema che necessita di una raccolta di maggior dati per ottenerne la convalida o l’eliminazione)

Possibile disturbo dell’immagine corporea, correlato a comportamenti di isolamento in fase post chirurgica riferiti dal marito

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Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?

• Enunciazione in due partiD.I. reali quando si

registrano a parte segni e sintomi

Compromissione dell’integrità cutanea correlata a immobilità prolungata secondaria a frattura pelvica

• Enunciazione in tre partiD.I. reali

Compromissione dell’integrità cutanea, correlata a immobilità prolungata secondaria frattura pelvica, che si manifesta con lesione sacrale di 2 cm

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COME SI SCRIVONO LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE?

Elementi delle enunciazioni in tre parti: FORMATO P.E.S

PROBLEMA = titolo diagnostico

correlato a

EZIOLOGIA = fattori contribuenti

che si manifesta con

SINTOMO = segni e sintomi

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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE

Diagnosi Problema

Infermieristica Collaborativo

Infermiere Infermiere

Prescrittore Collaboratore

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• Enunciazione del problema– D reale

– D di rischio

– D possibile

– problema collaborativo (complicanza potenziale)

• Oggetto dell’intervento– ridurre o eliminare il

problema

– ridurre i fattori di rischio per prevenire l’insorgenza di un PR

– raccogliere altri dati per confermare o escludere segni o sintomi o fattori di rischio

– individuare la comparsa del problema e gestirlo

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Standardizzare?

• È possibile formulare le DI in termini rigidamente standardizzati attraverso una lista predefinita e convalidata

• è possibile formulare DI attraverso la standardizzazione ma con la possibilità per il professionista di completarle sulla base delle diverse esigenze del paziente – comunicazione alterarata per…….

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FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE

• ACCERTAMENTO

• PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI

• ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

• VALUTAZIONE

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IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI

•Gli obiettivi si definiscono dopo la formulazione della diagnosi infermieristica

•Sono la meta da raggiungere in termini di risultati previsti per la persona

•Non devono essere espressi in termini di azioni infermieristiche e neppure in maniera vaga

•Deve essere una descrizione precisa dei comportamenti che la persona dovrà compiere e o dei risultati che dovrà raggiungere

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OBIETTIVI

• Affermazioni specifiche, misurabili, realistiche

•Devono contenere:

soggetto (CHI?)

verbo (QUALE AZIONE?)

Condizione (IN QUALI CIRCOSTANZE)

Criterio (QUANTO BENE?)

Tempo specifico (QUANDO?)

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LA PRIORITA’• Problema ad alta priorità: se non risolto subito è

pericoloso per la vita (bisogno fisiologico come respirare, mangiare...)

• Problema a media priorità: deve essere risolto in tempi brevi in quanto può alterare lo stato di salute del paziente Es mobilizzare il paziente costretto a letto

• problema di bassa priorità: può essere risolto dal paziente con l’apporto dell’infermiere in tempi più lunghi

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FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE

• ACCERTAMENTO

• PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI

• ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

• VALUTAZIONE

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SCELTA DEGLI INTERVENTI

Risponde alla necessità di definire gli interventi assistenziali da attuare

Dagli obiettivi

Che derivano dalla formulazione della

Diagnosi infermieristica

Dai trattamenti prescritti dal medico e relativa

gestione delle complicanze

Problemi collaborativi

Per interventi si intende ogni trattamento di assistenza diretta che l’infermiere compie a beneficio della

persona, hanno origine

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FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE

• ACCERTAMENTO

• PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI

• ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

• VALUTAZIONE

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ATTUAZIONE INTERVENTI INFERMIERISTICI

• RELATIVI ALLE D. I.

– Esecuzione di accertamenti infermieristici per identificare nuovi problemi o determinare lo stato di quelli esistenti

– Educazione dell’utente per la gestione della malattia

– Consulto con altri professionisti

– Esecuzione di azioni specifiche volte a rimuovere o ridurre problemi di salute

– Esecuzione di attività per l’utente o di aiuto all’utente

• RELATIVI AI P.C.

– Monitoraggio di instabilità– Consultazione del medico

per l’indicazione di interventi appropriati

– Esecuzione di azioni specifiche per la gestione e la riduzione della gravità dell’evento

– Spiegazione dei problemi e giustificazione degli interventi

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COME SI DOCUMENTALA PIANIFICAZIONE E L’ATTUAZIONE?

Dedicando uno spazio specifico nella cartella infermieristica, dove gli interventi di assistenza

infermieristica prescritti, sono

esplicitati

e la loro attuazione è registrata

e sono esplicitate eventuali modificazioni alla pianificazione

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REGISTRAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE E ATTUAZIONE

La registrazione degli interventi consente agli infermieri di:

•Condividere la gestione dell’assistenza generale infermieristica della persona

•Garantire la continuità assistenziale

•Modificare la pianificazione in funzione della valutazione dello stato di salute della persona

•Integrare gli aspetti standardizzati del percorso clinico assistenziale con la Visione olistica della persona

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FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE

• ACCERTAMENTO

• PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI

• ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

• VALUTAZIONE

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VALUTAZIONE FINALE

La valutazione finale esplicita il risultato dell’intero

processo assistenziale

L’obiettivo può essere:

•Completamente raggiunto

•Parzialmente raggiunto

•Non raggiunto

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I criteri di risultato

• “Affermazioni descriventi un comportamento misurabile del cliente/famiglia che denotano uno stato favorevole (modificato o mantenuto) dopo che è stata erogata assistenza infermieristica”

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• I criteri di risultato aiutano a determinare il successo all’ appropriatezza del piano di assistenza infermieristica/sono standard per misurare l’efficacia del piano di assistenza

• Devono rappresentare stati favorevoli che possono essere conseguiti o mantenuti mediante interventi infermieristici

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Criteri di risultato• Per il problema collaborativo non sono

previsti criteri di risultao

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VALUTAZIONE FINALE

•VERIFICA DEI RISULTATI DEL PROCESSO DI

ASSISTENZA

FEEDBACK FINALE

•VALUTAZIONE DELLE FASI

FEEDBACK CONTINUO