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Le prime immagini della Vergine Maria sola o con il bambino sono state rinvenute nelle
catacombe romane ma la Madonna divenne soggetto di sculture e dipinti dopo il Concilio
Ecumenico di Efeso del 431 che ribadì la centralità di Maria Madre di Dio. Vediamo come alcuni
artisti l’hanno raffigurata nei secoli.
La prima è una delle immagini ortodosse più conosciute e venerate , si tratta della protettrice
della Russia : la Madre di dio della tenerezza o Vergine di Vladimir di autore ignoto,
accanto l’immagine della Madonna Nera di Częstochowa un’icona bizantina di cui non si
conosce l’autore ma una leggenda narra che sia stata realizzata da un santo contemporaneo alla
Madonna : San Luca che la dipinse con il volto scuro perché la Vergine era mediorientale. Nel
Seicento il dipinto rappresentò per i polacchi la resistenza del paese alle invasioni straniere.
L’immagine non è delle migliori ma se osservate bene il volto della Madonna vedrete due tagli
sulla guancia che sono la conseguenza di uno sfregio subito parecchi anni fa.
Due opere del ‘300 ed una del ‘400, rispettivamente la Madonna di Ognissanti di Giotto,
la Madonna con bambino di Duccio da Boninsegna e la Madonna dell’umiltà di Gentile
da Fabriano. L’opera di Giotto è una tempera ed oro su tavola di 3 metri per 2. Anche la
Madonna di Duccio da Boninsegna è una tempera su tavola di dimensioni inferiori alla
precedente, l’opera fu attribuita a Duccio solo nel 1911, un’assegnazione considerata da molti
audace a causa dei numerosi ritocchi eseguiti nel ‘400. La Madonna dell’Umiltà è una tempera
ed oro su tavola realizzata intorno al 1420-23.
Altre quattro splendide opere datate 1400, le prime due immagini sono la Madonna di Lucca
e la Madonna del latte rispettivamente di Jan Van Eych e di Jean Fouquet.
La Madonna di Lucca è un’opera realizzata con tecnica ad olio su tavola, viene così
convenzionalmente chiamata perché , all’inizio dell’Ottocento, apparteneva alla pregiata
collezione di Carlo di Borbone, duca di Parma e Lucca , Van Eych dipinse diverse Madonne tutte
molto simili tra loro. La Madonna del latte è un quadro magnifico ed insolito faceva parte
del Dittico di Melun, oggi smembrato. Fu commissionato dal segretario di Carlo VII re di Francia
. La madonna ritratta sarebbe ispirata ad Agnès Sorel, amante del re e morta dopo aver dato
alla luce il quarto figlio del re.
Il terzo dipinto è la famosissima Annunciazione del Beato Angelico. L’opera realizzata con
tecnica a fresco nel convento di San Marco a Firenze e viene considerata come una delle opere
più significative e migliori dell’autore. Il quarto dipinto è uno dei capolavori di Antonello da
Messina.
L’Annunciata di Palermo è un’opera realizzata dal pittore siciliano con tecnica a olio su
tavola, l’armonia cromatica e la purezza nelle forme, l’espressione magnetica dell’intera figura
ne fanno un pregiatissimo capolavoro.
L’opera, secondo gli studiosi di storia dell’arte, rappresenta una delle mete fondamentali della
pittura italiana del periodo rinascimentale.
Dopo l’Annunciata ancora due lavori quattrocenteschi , la Pala di Brera o Pala
Montefeltro dal nome del donatore.
Si tratta di una tempera ed olio su tavola dipinta da Piero della Francesca e pare terminata o
ritoccata dal pittore di corte Pedro Baugurrete. Accanto una splendida Madonna di Filippo
Lippi, una tempera su tavola che divenne il punto di riferimento perle madonne di molti pittori,
soprattutto per Sandro Botticelli.
La Madonna del Magnificat e La Madonna con gigli ed angeli. Sono due dei numerosi dipinti
che Sandro Botticelli ha dedicato alla Madonna . La modella nella maggior parte dei casi è la
splendida Simonetta Vespucci la donna amata dal pittore . La Madonna del magnificat fu dedicata
alla famiglia Medici ed è una tempera su tavola dai colori preziosi e brillanti. Il maestro Lippi
influenzò moltissimo il lavoro dell’allievo, le loro madonne rappresentano l’ideale della perfetta
e malinconica bellezza della Vergine .
La Madonna col bambino, San Giovannino ed un angelo, più nota come Vergine delle Rocce di
Leonardo da Vinci. Il primo dipinto è conservato al Louvre, il secondo alla National Gallery.
Apparentemente uguali differiscono nel colore ed in diversi particolari tra cui la dimensione delle
figure . Come in molte altre Madonne dei grandi maestri tutti gli atteggiamenti delle quattro
figure sono collegati tra loro con scambi di gesti e sguardi.
Due magnifiche opere del ‘500, Il Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti e la Madonna
della Seggiola di Raffaello Sanzio . Il primo è una tempera grassa su tavola ed è considerata
una delle opere più importanti del ‘500 italiano, il secondo un olio su tavola estremamente curato
nei dettagli e nell’alternanza dei colori caldi e freddi, anche questo dipinto è considerato un
capolavoro dell’arte rinascimentale. Una curiosità: l’utilizzo della forma tonda nella tradizione
pittorica ebbe il massimo fulgore nel rinascimento fiorentino come derivazione del cosiddetto
vassoio da parto, un vassoio di forma tonda decorato da pittori con scene che rappresentavano
la nascita, la fertilità, l’infanzia e che veniva regalato alla puerpera. In seguito divennero dipinti
veri e propri con forme sempre più grandi e il formato tondo venne utilizzato da tutti i più grandi
artisti del rinascimento (Michelangelo, Botticelli, Raffaello, Caravaggio e altri).
. La prima Madonna (sacra famiglia) è un olio su tela del pittore manierista Jacopo Carucci
detto il Pontormo. Il dipinto non è costruito secondo i principi del rinascimento: il Bambino e il
volto della Madonna, ad esempio, sono costruiti in modo da farne risaltare il volume, il panneggio
ha un disegno delle pieghe piatto, quasi inconsistente. Molto bello intenso e di grande effetto il
contrasto tra i colori complementari del verde e del rosso nella veste di Maria. La seconda
immagine è un olio su tavola di Pietro Cristoforo Vannucci detto il Perugino, si tratta della
Madonna della consolazione eseguita con un sapiente accordo di colori e con grande senso
dei volumi , magistrale il panneggio della veste della Vergine.
Inizio del ‘600 Le annunciazioni di El Greco (il tondo) e del Caravaggio, interessante la
composizione del primo dipinto dove le figure sono adattate al tondo ed i volti dei protagonisti e
della colomba posti su una diagonale. Caravaggio invece ci propone una nuova prospettiva:
l’Angelo in volo è più grande della figura di Maria che s’inchina di fronte al messaggero di Dio
contrariamente alla tradizione (figure che si fronteggiano o angelo che si inginocchia di fronte
alla Vergine). L'opera fu quasi sicuramente lasciata incompiuta dal pittore e finita da qualche
allievo.
Ancora due lavori seicenteschi : L’annunciazione di Torino di Orazio Gentileschi , la scena è
ambientata in una stanza nobiliare dell’epoca tanto da essere stata interpretata non come un
dipinto di tema sacro, ma profano dal titolo “Donna aristocratica che ascolta con attenzione le
parole di un giovane gentiluomo nella sua camera” Non soltanto i personaggi ma anche
l’ambiente trasmette un forte realismo. L’opera , considerata uno dei capolavori del XVII
concentra diverse influenze artistiche: la bellezza aristocratica della Vergine è di influenza
toscana, il letto sfatto di cultura fiamminga, e l’insieme realistico e naturale è un chiaro omaggio
alla lezione di Caravaggio. L’altro dipinto è una Madonna con bambino del pittore Murillo , un
dipinto lineare pulito illuminato da un sapiente gioco di luci ed ombre.
Due bellissimi primi piani del ‘700. La prima Madonna è un’opera di Pompeo Gerolamo
Batoni, pittore toscano che si conquistò la fama di miglior ritrattista italiano del suo tempo. La
seconda è la Madonna del Cardellino di Giovan Battista Tiepolo, opera bellissima anche se meno
famosa di quella dipinta da Raffaello.
Fine Ottocento un dipinto italiano ed uno francese. La Madonna del riposo o la Madonna
delle vie del pittore dalmata Roberto Ferruzzi che utilizzò come modelli una ragazzina di 11 anni
ed il fratellino di pochi mesi. Irrintracciabile il dipinto originale acquistato da un francese e
rivenduto in America, in ogni caso è un dipinto molto conosciuto dai fedeli perché il più riprodotto
su santini e preghiere. La Madonna dei gigli di W.Adolphe Bouguereau, pittore che non ha
subito le influenze delle avanguardie pittoriche di fine ‘800 come si evince da questo dipinto
molto classico ed accademico. la Madonna di Bouguereau indossa un abito monacale e sembra
offrire in dono all’umanità il figlio benedicente. Bellissimo il contrato dell’abito scuro con i gigli
bianchi segno di purezza della Vergine.
Nel ‘900 la Madonna del Villaggio di March Chagall, una madonna in abito da sposa che
protegge gli abitanti di un villaggio che ha fede in lei (v. la candela votiva), una madonna che
porta la luce , evidente il contrasto tra la luminosità del cielo e le tenebre del villaggio. Ho
ingrandito il lato destro del quadro per rendere più visibile l’immagine dello stesso Chagall che
bacia la Madonna.
Due magistrali opere di Salvator Dalì , lo stesso soggetto La Madonna di Port Lligat dipinto in
anni successivi. Il primo è del 1949 ed il secondo 1950. La Pala di Brera di Pier della Francesca
ha ispirato la composizione, in entrambi i dipinti sono presenti la conchiglia e l’uovo che
rappresentano il mistero all’origine della vita e la nascita, la Madonna che prega è impersonata
da Gala , moglie e musa del pittore , i dipinti differiscono nei colori e nei particolari , invariato lo
sfondo, soggetto molto amato da Dalì.
Anche nel XXI secolo la Madonna continua ad ispirare molti artisti come testimoniano questi dipinti eseguiti da un’affermata pittrice ed illustratrice americana di origini filippine, Rose Datoc Doll.
La produzione di Madonne con o senza bambino è ricchissima , l’abilità degli artisti è indiscutibile
com’è indiscutibile la spiritualità che trasmettono molti dipinti, pertanto è stato piuttosto
imbarazzante operare una scelta tra gli autori e tra opere dello stesso autore . Ho seguito a
grandi linee una traccia e poi sono andata “a braccio” lasciandomi attirare dalle immagini .
Donata Graziano.