PROF. GIANNINI NARRA STORIA CHIESA SANTA LUCIA

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PROF. GIANNINI NARRA STORIA CHIESA SANTA LUCIA Scritto da La Redazione Domenica 13 Gennaio 2013 09:00 RedazioneIl professor Franco Giannini - in occasione del 25° anniversario della Consacrazione della Parrocchia di Santa Lucia , dedica ai fedeli un incontro per raccontarne la storia. L’iniziativa - inserita nella felice rassegna di conferenze organizzate dalla Commissione Famiglia e Cultura della Parrocchia e da don Giuseppe Di Corrado - ha riunito in chiesa numerosi fedeli ed appassionati di storia. Un’esperienza iniziata ricordando il culto di San Filippo Neri , don Rocco Traversa nel centenario della sua nascita ( http://www.gioianet.it/attualita/5458-ricordo-di-don-rocco-traversa-foto-e-atti-inediti-.html ), la Confraternita di Santa Lucia in occasione del 130° anniversario della sua fondazione e rievocando il culto della Santa a Gioia il 13 dicembre. La Chiesa di S. Lucia - ricorda il professore Giannini il 27 dicembre a fine messa - è stata un tempo una modesta Cappella rurale di rito greco, costruita alla periferia del paese probabilmente nel 16° secolo. Nel verbale della prima Santa Visita dell'Arcivescovo di Bari Antonio Puteo 1 / 8

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Scritto da La RedazioneDomenica 13 Gennaio 2013 09:00

RedazioneIl professor Franco Giannini - in occasione del 25° anniversario dellaConsacrazione della Parrocchia di Santa Lucia, dedica ai fedeli un incontro per raccontarne la storia.

L’iniziativa - inserita nella felice rassegna di conferenze organizzate dalla CommissioneFamiglia e Culturadella Parrocchia e da don Giuseppe Di Corrado- ha riunito in chiesa numerosi fedeli ed appassionati di storia.

Un’esperienza iniziata ricordando il culto di San Filippo Neri, don Rocco Traversa nelcentenario della sua nascita (http://www.gioianet.it/attualita/5458-ricordo-di-don-rocco-traversa-foto-e-atti-inediti-.html), la Confraternita di Santa Luciain occasione del 130° anniversario della sua fondazione e rievocando il culto della Santa a Gioia il 13 dicembre.

“La Chiesa di S. Lucia - ricorda il professore Giannini il 27 dicembre a fine messa - è stata untempo una modesta Cappella ruraledi rito greco, costruita alla periferia del paese probabilmente nel 16° secolo. Nel verbale dellaprima Santa Visita dell'Arcivescovo di Bari Antonio Puteo

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, tenutasi a Gioia il 24 ottobre 1578, si parla del culto di Santa Lucia de' Greci.

La Confraternita di S. Lucia, istituita il 15 luglio 1882 dall'Arcivescovo Pedicini, che tra i suoiscopi statutari si occupa di culto e di attività caritative, il 6 dicembre del 1881 ottiene laconcessione di un suolo al Camposanto per costruirvi dei loculi per

i suoi confratelli.

Da una delibera della Giunta comunale del 19 giugno 1882  - continua Giannini - veniamo aconoscenza della decisione di migliorare alcune piazze di Gioia e tra queste  il marciapiede chedalla Cappella di Santa Lucia porta alla stazione ferroviaria. 

Nel 1885 la Cappella viene distrutta dal terremoto; si salva solo una immagine della Santa,che viene portata nella Cappella dell'Addolorata, di proprietà della famiglia Buttiglione, all’ingresso di via Bartolomeo Paoli. Tale Cappella viene sconsacrata nel 1921.

Della vecchia Cappella oggi non restano che le fondazioni sulle quali sono stati costruiti gliambienti della casa canonica e una piccola statua in pietra raffigurante S. Lucia, in viaCappellini, strada adiacente al lato destro della chiesa, situata sul tetto della costruzione 

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addossata all'abside.

Il 10 novembre 1899 il Consiglio Decurionale di Gioia si riunisce per deliberare sulladomanda presentata dalla Confraternita di S. Lucia per ottenere un concorso del Comune nellespese di costruzione della

Chiesa.

Le opere in muratura sono già in uno stadio avanzato in via Stazione, dove c'è uno spiazzoper uso pubblico. I Decurioni deliberano un contributo di 500 lire.

Un'ulteriore richiesta di concorso nelle spese di costruzione della Chiesa è esaminatadalla Giunta in il 26 aprile del 1900. La Chiesa, in stile gotico, viene edificata su progettodell'architetto Cristoforo Pinto

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, che ne dirige i lavori. Il progetto originale prevede che la pianta della chiesa arrivi sino aimargini della strada, un tempo via Stazione ora via Roma, ma per mancanza di fondi, non va inporto.

I lavori proseguono lentamente a causa dei costi elevati, tanto che la Confraternita presentauna nuova richiesta di sussidio al Comune, ricordando che la stessa da molti anni ha datol'avvio ai lavori, che sono in uno stadio avanzato; tale richiesta viene accettata dal Consigliocomunale in data 1 ottobre1906 eroga un contributo di altre 500 lire.

Nel 1907 il Comune provvede a riparare il piazzale di Santa Lucia, a causa del degrado in cuiversa. Il prospetto della Chiesa viene ultimato nel 1918 e abbellito con un'immagine della Santa, inpietra, opera eseguita da uno scultore di Martina Franca.

La Chiesa diviene parrocchia il 16 dicembre 1919 tenuta a “battesimo” da Monsignor Giulio

Vaccaro, Arcivescovo di Bari che - in data 3 febbraio 1920 -, nomina parroco il sacerdote donRocco Passiatore.

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A causa degli ingenti costi sopportati, la Giunta comunale di Gioia il 18 maggio1920 deliberadi concedere al parroco un sussidio, finalizzato alla costruzione della Chiesa, di 150 lire..

Alla morte del Passiatore subentra, il 26 luglio 1963, don Paolo Meliota. A lui si deve lacostruzione dell'oratorio, di una palestra e di una sala cinematografica.

A seguito del violento sisma del 23 novembre 1980 don Paolo si adopera per ottenerefinanziamenti per 60 milioni dalla Regione Puglia, 29 dai fedeli parrocchiani ed altrettanti dallaconfraternita di S. Lucia, per i primi interventi di restauro della Chiesa.

Dalla perizia effettuata da tecnici del Genio Civile e da esperti interpellati risulta che per unrestauro completo occorrono circa 400 milioni di lire. In realtà a danneggiare la Chiesa non èstato il sisma, ma le strutture tecniche non eseguite a regola d'arte durante il periodo dicostruzione.

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Dopo due anni, grazie ai lavori di consolidamento delle strutture murarie, il 31 ottobre 1982,con il ritorno solenne della statua di Santa Lucia dal cinema parrocchialeadibito a luogo di culto, la Chiesa si riapre ai fedeli. Meno di due anni dopo, però, il 21 luglio 1984, don Peppino Cutrone, subentrato a donPaolo Meliota, con la collaborazione del Genio Civile, provvede al consolidamento dellefondazioni in cemento armato lungo il perimetro della chiesa e al rinforzo dei muri laterali concolate di cemento all'interno degli stessi, fino all'altezza della volta. Per questo secondo lotto di lavori, la spesa si aggira sui 350 milioni. L'apertura definitiva della Chiesa, con la consacrazione della stessa e dell'altare si tiene il 27dicembre 1987 con la partecipazione di Monsignor AndreaMariano Magrassi ,Arcivescovo di Bari. La Chiesa di S. Lucia gode di donazioni lasciate da illustri e pii parrocchiani, tra cui lanobildonna Annetta Savino e il signor Paolo Miraglino.” Dopo aver raccontato la storia della Chiesa, il professor Franco Giannini ne traccia lecoordinate artistiche ed architettoniche.

“Il prospetto della Chiesa, in stile gotico, è suddiviso in tre parti da altrettante lesene, la cuipresenza farebbe pensare ad una costruzione a tre navate; in realtà le due parti estremecostituiscono la base su cui poggiano i due campanili laterali. La parte centrale è caratterizzatada una scansione dal basso verso l'alto in tre sezioni. La prima presenta alla base il  portoned'ingresso, chiuso da un architrave. Questo, su cui campeggia la scritta "AVE MARIA", è sormontato da un arco ogivale, con la scritta "Pel culto della fede nello slancio dell'animareligiosa Nicola Miraglinoil suolo di questa Chiesa e l'immagine della Vergine Martire offrì 1918". Il tutto è  racchiuso in unfrontone triangolare sulla cui sommità è stata posizionata la statua di S. Lucia, alla cui base èscritto: Nicola Miraglino 1918. Ai lati del portone due colonne reggono la trabeazione cuspidalesu cui è posta la statua della Santa e terminano con una testa di angelo sormontato da untempietto quadrangolare che nella parte terminale richiama le guglie dei due campanili. Aquesta prima parte, che alla base è costruita in pietra, segue per tutta la restante altezza unaseconda parte in materiale tufaceo locale. La parte centrale è occupata in gran parte da unenorme rosone a 16 petaliche si snoda intorno ad un rosone più piccolo a quattro spicchi. La parte superiore con timpanocuspidale presenta nel centr

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o  un oculo, mentre sul punto di massima altezza  è posta  una croce in muratura. La facciata si completa lateralmente con due campanili uguali e simmetrici che presentanodue aperture sovrapposte per ogni torre, una monofora gotica e una bifora anch'essa gotica, che terminano con una guglia sulla cui punta è appoggiata una sfera. Da ammirare il prezioso portale in legno con due battenti, opera dell'intagliatore gioiese Giuseppe Vinci. La parte superiore presenta i quattro evangelisti, mentre la restante parte è formata di formellelignee: quattordici, piccole, raffigurano alcuni momenti della vita di S. Lucia; due, più grandi,raffigurano due fedeli, un uomo e una donna, nell'atto di invocare S. Lucia, che è in cieloattorniata dagli angeli.Completa la facciata una Croce metallica sita sul lato destro, a ricordodelle S.S. Missioni predicate dai P.P. Passionisti dal 24 novembre all'otto dicembre del 1929. Sulle facciate laterali sono visibili due bifore di stile gotico, due piccoli rosoni ciechi, unrosone identico a quello frontale, nella zona del transetto e un altro piccolo rosone, anch'essocieco, nella zona presbiteriale.

L'interno della Chiesa, ad una navata, ricalca lo stile gotico della facciata. Sul lato sinistro una rientranza accoglie in una teca la statua di S. Lucia. Segue un altareprivilegiato, in marmo policromo, fatto costruire a devozione dei coniugi Domenico e Annina Pavone, che racchiude un trittico in altorilievo, rappresentante la Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, sormontata dall'immagine dell'Eterno Padre, opera del 1925 del cav. Raffaele Carettadi Lecce. Ai piedi dell'altare è presente una statua raffigurante la Madonna della Pace. Sul  versante opposto si nota un quadro che rappresenta S. Gerardo Maiella. Segue unaltro altare in marmo policromo, che racchiude la statua del Cuore di Gesù e quella di

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S. Margherita Maria Alacoque, Vergine, opera risalente al 1925. Sul lato destro, nella zona a confine con il presbiterio si può osservare una grande pala, operadel pittore Umberto Colonna, di Bari, che raffigura il martirio di S. Lucia;questa pala, prima degli ultimi lavori di restauro, era situata nella zona absidaleimmediatamente retrostante l'altare maggiore. Il passaggio dalla zona destinata ai fedeli a quella presbiteriale è sottolineata nella partesuperiore da una cupola ottagonale, che, oltre a dare slancio alla struttura, serve anche a darluce alla chiesa, attraverso le otto aperture circolari. Dietro l'altare centrale, in marmo policromo, campeggia un artistico Gesù crocifisso,poggiato sulla parete absidale che presenta 5 slanciate monofore gotiche.  Nella partesuperiore del  dipinto è rappresentata la Creazione, con  il Padre, Adamo, Eva e l'Albero delBene e del Male. Sotto l'albero si libra una colomba che rappresenta lo Spirito Santo, che  creaun collegamento con la Croce sottostante e completa la rappresentazione della Trinità.  Ai latidei bracci corti della Croce si può notare l'immagine di due apostoli; ai lati del Cristo Crocifisso,dal cui costato sgorga  un fiotto di sangue, sono rappresentati l'apostolo S

an Giovanni con il rotolo del vangelo e la Madonna che raccoglie le ultime gocce di sangue delFiglio, mentre ai piedi della Croce c'è l'immagine di S. Lucia. L'opera, commissionata dall'allora parroco don Giuseppe Cutrone, è stata eseguitadall'artista barese Bux. Un organo a canne,  posizionato sulla artistica bussola d'ingresso, completa l'arredo dellaChiesa. L'attuale  parroco, don Giuseppe Di Corrado, ha  avviato  e  portato  a  compimento alcunilavori  di restauro e ammodernamento dell'arredamento della Chiesa.” Le foto sono tratte dal sito parrocchiale: http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.it/ .  

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