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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA EUROPE DIRECT LEZIONI D’EUROPA 2012 LE PARI OPPORTUNITÀ NELL’UNIONE EUROPEA e la condizione delle donne nei balcani occidentali FEDERICA DI SARCINA Università di Siena Modulo europeo Jean Monnet « L’UE e le pari opportunità »

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENAEUROPE DIRECT

LEZIONI D’EUROPA 2012

LE PARI OPPORTUNITÀ

NELL’UNIONE EUROPEA

e la condizione delle donne nei balcani occidentali

FEDERICA DI SARCINA

Università di Siena

Modulo europeo Jean Monnet

« L’UE e le pari opportunità »

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8 MARZO

« GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA »

Da quando si celebra ufficialmente?Dal 1977, in seguito a una decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Uniteche riconobbe «gli sforzi della donna in favore della pace e la necessità della loropiena e paritaria partecipazione alla vita civile e sociale».

Perché l’Onu ha scelto proprio l’8 marzo?Perché fin dall’inizio del secolo scorso, in un clima di rivendicazione di dirittiinfluenzato specialmente dalle proposte e dall’azione del Congresso Socialista, ledonne avevano scelto questa data per celebrare le loro conquiste. Infatti l’8

marzo era il giorno in cui, più di altri, le donne erano state protagoniste di

grandi eventi.

Quali eventi?

Nel 1908 a New York decine di migliaia di operaie protestarono con una

marcia per ottenere lavoro e paga più dignitosi, per il diritto di voto e

l’abolizione del lavoro minorile. Lo slogan era «Bread and Roses»: pane per

simboleggiare la sicurezza economica e rose a indicare una qualità di vita

migliore. Ma negli Usa la prima giornata della donna fu voluta dal

partito socialista per il diritto di voto la domenica del 28 febbraio

1909.

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8 MARZO

«GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA»

E nel resto del mondo?In alcuni Paesi europei la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste.Poi a San Pietroburgo l'8 marzo 1917 le donne russe guidarono una grandemanifestazione che chiedeva la fine della guerra, dando inizio alla rivoluzione chediede fine allo zarismo. In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenutaper la prima volta nel 1922 per iniziativa del Partito comunista che volle celebrarlail 12 marzo, prima domenica successiva all'8 marzo 1917La festa è anche legata alla morte in un rogo di oltre cento donneIl 25 marzo del 1911 ci fu un incendio alla «Triangle Shirtwaist Company»di New York (a Washington Square, nella zona industriale Est di Manhattan),che produceva le camicette alla moda di allora: ma erroneamente si è diffusa lacredenza secondo cui la tragedia sarebbe avvenuta l’8 marzo.Nel rogo morirono 146 operai di cui 129 donne, quasi tutte camiciaieimmigrate italiane ed ebree dell’Europa dell’Est. Erano rinchiuse a chiave nellostabilimento durante il lavoro per il timore di furti o di pause troppo lunghe: 62di loro nel disperato tentativo di scampare alle fiamme si lanciarono dallefinestre dell’edificio, alto 10 piani. Alcune avevano 12 o 13 anni e facevanoturni di 14 ore al giorno: la settimana lavorativa andava dalle 60 alle72 ore con un salario dai 6 ai 7 dollari la settimana.

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LA MIMOSA…

L’idea di abbinare alla festa della donna un fiore è solo

italiana e fu di Rita Montagnana e Teresa Mattei, due

attiviste dell’UDI (Unione donne italiane) nel 1946: la

mimosa fu scelta perché fiorisce nei primi giorni di marzo

e non costa tanto, per cui è accessibile a molti.

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SUFFRAGIO FEMMINILE IN EUROPA

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L’UNIONE EUROPEA OGGI: 500 MILIONI DI ABITANTI, 27 PAESI

Stati membri dell’Unione europea

Paesi candidati

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L’UGUAGLIANZA TRA UOMINI E DONNE

UN VALORE FONDAMENTALE DELL’UE

1. Il Trattato di Roma (1957)

2. Il Trattato di Amsterdam

(1997)

3. Trattato di Lisbona (2009)

4. Carta dei diritti

fondamentali dell’UE

► Articolo 119 sulla parità

salariale

► Articolo 2 e 3 del TUE;

articolo 13 e 141 del TCE

► Articolo 2 e 3 del TUE;

articolo 8 e 10 del TFUE

► Articolo 23

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UN APPROCCIO DUPLICE…

GENDER MAINSTREAMING

INTEGRAZIONE DEL

PRINCIPIO DI PARI

OPPORTUNITÀ IN TUTTE LE

POLITICHE COMUNITARIE

MISURE SPECIFICHE

Legislazione

Campagne di

sensibilizzazione

Programmi di

finanziamento

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LA DIRETTIVE COMUNITARIE

SULLA PARITÀ TRA UOMINI E DONNE

Oltre ai diritti sanciti nei Trattati, tra il 1975 e il 2010 sonostate adottate 15 Direttive europee. Questo corpusnormativo concerne:

Parità salariale Parità di trattamento in ambito lavorativo e nei regimi di sicurezza

sociale Il congedo parentale La sicurezza delle lavoratrici incinte Le lavoratrici autonome La lotta contro le molestie sessuali

Queste direttive costituiscono il PILASTRO SOCIALE dellapolitica di pari opportunità della CEE/UE perché sanciscono ilprincipio della parità di trattamento tra i lavoratori e lelavoratrici

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«Grazie a questa legislazione la Comunità si è postatra gli spazi giuridici più avanzati del mondo ed hastimolato e sostenuto in un decennio difficile il poterecontrattuale femminile, l’evoluzione della mentalità,armonizzando «verso l’alto» le legislazioni degliStati membri. Attraverso questa legislazione ledonne sono venute costituendosi come uno deigruppi sociali a più alto interesse rispetto alproseguimento dell’integrazione comunitaria»

Paola Gaiotti de Biase

Parlamentare europea 1979-1984

LE DIRETTIVE SULLA PARITÀ DI

TRATTAMENTO

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GENDER PAY GAP

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-Il concetto di pari opportunità è strettamente legato alconcetto di eguaglianza sostanziale-È nato negli USA negli anni Sessanta per lottare contro ladiscriminazione razziale-Le politiche pari opportunità mirano a ristabilire gli stessipunti di partenza nella vita sociale, economica, politica tragli appartenenti ai diversi gruppi sociali attraversol’adozione di «azioni positive»-Le politiche di pari opportunità non garantiscononaturalmente il conseguimento degli stessi risultati

DALLA PARITÀ ALLE PARI OPPORTUNITÀ

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PIANI D’AZIONE PER LA PARITÀ DELLE POSSIBILITÀ

TRA GLI UOMINI E LE DONNE

QUARTO PROGRAMMA D’AZIONE (1996-2000)

1. Acquisizione di poteri e responsabilità

2. Integrazione del punto di vista di genere nelle politichegovernative

3. Formazione di una cultura della differenza di genere

4. Prevenzione e tutela della salute

5. Prevenzione e repressione della violenza

6. Cooperazione e relazioni internazionali

7. Politiche di sviluppo e di promozione dell’occupazione

8. Valorizzazione della professionalità e della imprenditorialitàfemminile

9. Politiche dei tempi, degli orari e dell’organizzazione dellavoro

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PROGRAMMI DI FINANZIAMENTO

1. Il Fondo Sociale Europeo

2. Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

3. PROGRESS

4. DAPHNE5. STOP

► Formazione professionale delle donne

► Promozione delle strutture per l’infanzia in età prescolare

► Implementazione degli obiettivi dell’Agenda Sociale Europea (occupazione, inclusione sociale; condizioni di lavoro; non discriminazione; pari opportunità); 50,3 milioni di Euro per i progetti che riguardano le pari opportunità

► Protezione di bambini e donne da ogni forma di violenza

► Combattere la tratta di donne e bambini

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DAPHNE III (2007-2013) Assistenza e sostegno alle organizzazioni non governative e ad

altre organizzazione attive nella lotta contro la violenza digenere

Elaborare e attuare delle azioni di sensibilizzazione mirate

Diffondere i risultati ottenuti nel quadro dei programmiDaphne precedenti

Definire e rafforzare le azioni che contribuiscono altrattamento positivo delle persone minacciate dalla violenza

Creare e sostenere le reti interdisciplinari

Assicurare la diffusione delle best practices

Elaborare e testare strumenti di sensibilizzazione e dieducazione

Studiare i fenomeni legati alla violenza

Elaborare programmi di assistenza alle persone a rischiononchè d’intervento sui colpevoli

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LE PRIORITÀ DELLA COMMISSIONE EUROPEA

LA STRATEGIA PER L’UGUAGLIANZA TRA GLI UOMINI E LE DONNE

(2010-2015)

Documento con il quale la Commissione europea ha ribaditoil suo impegno nella promozione dell’uguaglianza di generein tutte le politiche comunitarie per le seguenti prioritàtematiche:

Pari indipendenza economica Parità salariale Parità nel processo decisionale Dignità, integrità e fine della violeza di genere Gender equality nelle relazioni esterne Questioni orizzontali (ruoli di genere, legislazione e

governance)

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L’UNIONE EUROPEA E L’EMPOWERMENT FEMMINILE

Contributo del primo Parlamento europeo eletto a suffragiouniversale diretto (1979)

Nascita del network « Women in decision-making » - 1992

Vertice di Atene su « Women in Power » - 1992

Conferenza mondiale di Pechino - 1995

Entrata della Svezia e della Finlandia nell’UE - 1995

La questione dell’acquisizione di poteri e responsabilità daparte delle donne è divenuto il primo punto del Quartoprogramma d’azione (1996-2000)

Summit europeo “Le donne per il rinnovamento dellapolitica e della società” - La Carta di Roma (1996)

Raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre 1996 riguardante lapartecipazione di donne e uomini al processo decisionale

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IL CONTRIBUTO DI VIVIANE REDING

VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA E RESPONSABILE ALLA

GIUSTIZIA, DIRITTI FONDAMENTALI E CITTADINANZA

Il 1° marzo 2011 la Commissaria ha dichiarato sul suo sitopersonale l’auspicio di vedere le donne più numerose nei CDA:30% nel 2015, 40% nel 2020

Per il raggiungimento di questo obiettivo la Commissaria contasull’autoregolamentazione e ha fatto un appello alle impreseaffinchè « esse utilizzino tutti i talenti della nostra societàeuropea per far decollare l’economia ».

Se entro l’8 marzo 2012 l’autoregolazione non si sarà rivelataefficace allora la Commissaria sarà disposta ad andare oltre(proporrà una direttiva europea?)

Dal 1° marzo la Commissaria europea ha inoltre aperto unapagina sul suo sito internet «Più donne nei CDA, una promessaper l’Europa» che può essere sottoscritta dalle aziende europeeallo scopo di «sviluppare mezzi credibili per ottenere un numeropiù elevato di donne nelle posizioni apicali »

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LEGGE DEL 12 LUGLIO 2011, N. 120 - MODIFICHE AL TESTO UNICO DELLE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA, DI CUI AL

DECRETO LEGISLATIVO 24 FEBBRAIO 1998, N. 58, CONCERNENTI LA PARITÀ DI

ACCESSO AGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E DI CONTROLLO DELLE

SOCIETÀ QUOTATE IN MERCATI REGOLAMENTATI

La proposta di legge è stata propsta dall’onorevole

Lella Golfo (PDL) e dall’onorevole Manuela Mosca (PD)

Approvata con 438 sì, 27 no e 64 astenuti

«L’Italia più vicina all’Europa» (onorevole R. Bindi)

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LEGGE DEL 12 LUGLIO 2011, N. 120 - MODIFICHE AL TESTO UNICO DELLE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA, DI CUI AL DECRETO

LEGISLATIVO 24 FEBBRAIO 1998, N. 58, CONCERNENTI LA PARITÀ DI ACCESSO AGLI

ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E DI CONTROLLO DELLE SOCIETÀ QUOTATE IN MERCATI

REGOLAMENTATI

Effettuare la distribuzione degli amministratori da eleggere in base a un

criterio che assicuri l’equilibrio tra i generi

I CDA dovranno essere composti da un quinto di donne a partire dal 2012e da un terzo di donne a partire dal 2015

Qualora la composizione del Consiglio di amministrazione risultantedall’elezione non dovesse rispettare il criterio di riparto previsto la Consobdiffida la società

Se dopo 4 mesi dalla diffida non v’è stato nessun adeguamento: sanzioneda 100.000 euro a 1 milione di euro per i CDA e da 20.000 euro a 200.000 euro per i collegi sindacali

In caso di ulteriore inottemperanza i componenti eletti decadono dalla carica

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DONNE E UOMINI NEI RUOLI DECISIONALI

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PERCENTUALE DI DEPUTATE AL PARLAMENTO EUROPEO NEI

PAESI MEMBRI (1979-2009)

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Il “soffitto di cristallo” non è stato ancora scalfito…

Il “soffitto di cristallo” è quella barriera invisibile derivante dauna complessa interazione di strutture nell'ambito delleorganizzazioni che impedisce alle donne di accedere a posti diresponsabilità

Per scalfire il soffitto di cristallo è necessaria la definizione el’implementazione di azioni positive volte ad invertire queifattori discriminatori che vedono le donne - oramai largamentepresenti sul mercato del lavoro - vittime di una segregazioneoccupazionale ai livelli più bassi delle gerarchie aziendali(segregazione verticale)‏

In occasione del Consiglio europeo di Lisbona del 2000 l’UE haposto l’obiettivo di raggiungere un tasso di occupazionefemminile pari al 60% ed ha altresì messo in luce la necessità dimigliorare la qualità dell’occupazione delle donne accrescendola qualificazione professionale, promuovendo l’accesso delledonne alle professioni tecnico-scientifiche, i percorsi di carrierae l’imprenditorialità femminile.

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LE PRIORITÀ DELLA COMMISSIONE EUROPEA

LA CARTA DELLE DONNE (2010):

“This Charter represents the commitment of the Commission tomaking gender equality a reality in the EU. Women and men stillface widespread inequalities, with serious repercussions foreconomic and social cohesion, sustainable growth andcompetitiveness, and the ageing of Europe's population. It istherefore important to include a strong gender dimension in thefuture Europe 2020 strategy that the Commission will develop inthe next five years. Especially in times of crisis, we need toincorporate the gender dimension in all of our policies, for thebenefit of both women and men”

José Manuel BarrosoPresidente della Commissione europea

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TASSO DI OCCUPAZIONE E DI DISOCCUPAZIONE

MASCHILE E FEMMINILE

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TASSO DI OCCUPAZIONE MASCHILE E FEMMINILE

A SECONDA DELLA PROLE CON MENO DI 12 ANNI

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RISCHIO DI POVERTÀ

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VERSO NUOVI ALLARGAMENTI…

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PAESI «CANDIDATI POTENZIALI »

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CONCLUSIONI

Le pari opportunità sono un valore fondamentale dell’UEAlle origini della costruzione europea, l’uguaglianza tra isessi era un concetto estremamente ristretto Nel tempo il principio di uguaglianza tra gli uomini e ledonne è stato ampliato:1. Nell’ambito sociale2. Nell’ambito della protezione dei diritti umani3. In tutti i campi d’azione dell’UE

Problemi legati all’implementazione della politica dipari opportunità della CEE/UE negli Stati membri

Problematiche poste da eventuali futuri allargamentidell’UE

Importanza dello sviluppo della “cultura di parità” neipaesi dell’UE

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Grazie!