Le pagine della nostra vita...N Il libro orth Carolina, 1946: il giovane Noah, tornato nel paese...

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  • N

    Illibro

    orthCarolina,1946: ilgiovaneNoah, tornatonelpaesenataledopo laguerra, realizza il sogno - coltivatoda tempo -di abitarenellagrandecasavicinoalfiume,daluiriportataall'anticosplendore:allaperfezione

    del quadro manca però Allie, una seducente ragazza incontrata anni prima,amatadisperatamentenelbrevespaziodiun'estateemaipiùritrovata.Invece,ungiorno lei ricompare, per vederlo un'ultima volta prima di sposarsi... Ma ildestinohadecisoaltrimenti,scrivendoperlorounastoriadiversa...

  • L’autore

    NICHOLAS SPARKSNicholas Sparks, autore americano della nuovagenerazione,vivenelSouthCarolinaconlamoglieeduefigli.Questosuoprimoromanzo,tradottoinventilingue,ègiàdiventatouncasoeditoriale.

    www.nicholassparks.comeNewsletter:www.hachettebookgroup.com/authors/nicholas-sparks/www.nicholassparks.it

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  • NicholasSparks

    LEPAGINEDELLANOSTRAVITA

    TraduzionediLisaMorpurgo

    SPERLING&KUPFER

  • Titolooriginale:TheNotebook

    Copyright©1996byNicholasSparksThiseditionpublishedbyarrangementwithWarnerBooks,Inc.,NewYork,

    NewYorkUSAAllrightsreserved©1996EdizioniFrassinelli

    ©1998Sperling&KupferEditoriS.p.AISBN978-88-7824-941-7

    Questo romanzo è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono fruttodell'immaginazione dell'autore e sono usati in chiave fittizia. Ogni somiglianza con persone esistenti oesistite,fattiolocalitàèpuramentecasuale.

    LepoesiediWaltWhitmancitateneltesto,appartengonotutteallaraccoltaFoglied'erba.

  • Questolibroèdedicatoconamore

    aCathy,

    miamoglieemiaamica.

  • V

    Ringraziamenti

    orrei ringraziare due persone molto speciali che mi hanno aiutato ascriverequestastoriacosìcomelaleggereteora.TheresaPark,l'agentechemihastrappatoall'oscurità.Grazieperlatuagentilezza,perlatua

    pazienza, per le molte ore di lavoro che mi hai dedicato. Ti serberò eternariconoscenzapertuttociòchehaifatto.EJamieRaab,ilmioeditor.Grazieperlatuasaggezza,periltuoumorismo,periltuobuoncarattere.Mihaifattovivereunasplendidaesperienzaesonofelicediessertiamico.

  • LEPAGINEDELLANOSTRAVITA

  • Miracoli.

    Chisonoio?Ecomefinirà,michiedo,questastoria?

    Ilsoleèsortoesiedoaccantoalvetrodellafinestraappannatodalfiatodiuna vita scivolata via. Sono un vero spettacolo stamattina: due camicie,calzonidipannopesante,unasciarpaavvoltaadoppiogiroattornoalcolloeinfilata nel maglione fatto a mano da mia figlia trenta compleanni fa. Iltermostato in cameramia è regolato sul livellomassimo e ho unapiccolastufapiazzataproprio alle spalle. Sibila e gemee sputa aria calda come ildragodiunafavola,etuttaviailmiocorpotremadifreddo,unfreddodicuinon riusciròmai a liberarmi, un freddo che ha impiegato ottant'anni perconsolidarsi.Ottant'anni,avoltecipenso,esebbeneabbiaaccettatalamiaetà,mistupisceancoraquestogelonelleossachenonmiabbandonapiùdaquandoGeorgeBusherapresidente.Chissàsecapitalastessacosaatuttigliottantenni.La mia vita? Difficile definirla. Non è stata il trionfo spettacolare che

    avevoimmaginato,manonsononemmenorimastosepoltoinunbucocomeunatalpa.PotreifareunparagoneconunportafogliodiBluechips:titolidiBorsa solidi, tendenti più al rialzo che al ribasso e che si valorizzanogradualmentenelcorsodeglianni.Unbuoninvestimento,uninvestimentofortunato, e ho imparato che non tutti possono dire altrettanto della lorovita.Manonfraintendetemi.Nonsononulladispeciale,suquestopuntononhodubbi, unuomo come tanti che la pensa come tanti e ha vissuto cometanti. Non mi hanno dedicato monumenti e il mio nome sarà prestodimenticato,mahoamatoqualcunocontuttoilmiocuoreecontuttalamiaanima,eloconsideroundonochemihacolmato.Periromanticiquestaèunastoriad'amore;iciniciladefinirebberouna

    tragedia.Nellamiamenteèunpo'tutt'eduelecose,ecomunquesivogliainterpretarnelafine,noncambiailfattochehacoinvoltounagrandepartedella mia esistenza determinando la via da seguire. Non rimpiango talesceltaeiluoghidovemihacondotto;esistonoaltririmpianti,quantobastaperriempireunatendadacirco;ma laviapresceltaeraquellagiusta,non

  • avreipotutoaccettarneunadiversa.Il tempo, purtroppo, non agevola il cammino. Il sentiero si allunga

    davanti a me diritto come sempre, ma ingombro di massi e di terricciofranoso accumulatosi nel corso di una vita. Fino a tre anni fa potevoignorarli,maoramiè impossibile.Unmalesserepercorrerullandotutto ilmiocorpo,mimancanoforzaesaluteetrascorroigiornicomeunpallonedimenticato in un canto dopo una festa: inerte, grinzoso e sempre piùsgonfio.Tossisco,econun'occhiataunpo'strabicacontrollo l'orologio.É tempo

    diandare.Mialzodallapoltronaaccantoalla finestra,attraverso lastanzastrascinando i piedi e mi fermo accanto alla scrivania per prendere iltaccuino che ho letto centinaia di volte. Non lo sfoglio nemmeno eme loinfilo sotto unbraccioper proseguire ilmio cammino verso il luogodovedevoandare.Imieipiedisiposanosuunpavimentodipiastrellebianchechiazzatedi

    grigio. Come i miei capelli e quelli di quasi tutti gli ospiti qui, sebbenestamattina io sia l'unico a percorrere il corridoio. Sono tutti nelle lorostanze,soli,conlatelevisione.Ma,comeme,cisonoabituati.Unapersonasiabituaatutto,selesidàtempoasufficienza.Odo l'eco soffocata di singhiozzi in distanza e so esattamente chi sta

    singhiozzando. Poi le infermieremi vedono e ci sorridiamo scambiandocisaluti.Sonoamichemieeparliamospesso,madicertosipongonodomandesu di me e su ciò che sopporto volontariamente ogni giorno. Le sentosussurrarementre passo: «Eccolo che ci va ancora... speriamo che finiscabene».Maconmenonaffrontanodirettamentel'argomento,forsepensanoche mi ferirebbe parlarne così presto al mattino e, da come mi conosco,credoabbianoprobabilmenteragione.Unminutodoporaggiungolacamera.Laportaèrimastaspalancataper

    me, come sempre. Dentro ci sono altre due infermiere e anche lorosorridono quandomi vedono. «Buongiorno», dicono con voci allegre, e iochiedonotiziedeilorobambini,deivotiascuolaedelleimminentivacanze.Le nostre voci si incrociano al di sopra dei singhiozzi. Sembra che leinfermierenoncifaccianocaso,forsenonlisentonopiù.Macapitaancheame,seèperquesto.Poisiedonellapoltronachehaormaiassuntolamiaforma.Leinfermiere

  • stanno completando il loro lavoro, lei ormai è vestita, ma continua apiangere.Sicalmeràunpo'quandoquelleduesenesarannoandate, loso.L'eccitazione del mattino la sconvolge sempre e oggi non fa eccezione.Finalmente latapparellaèrialzatae le infermiereescono,sorridendomidinuovoesfiorandomiunaspalla.Michiedochecosasignifichi.Mi siedo e la fisso per un secondo, ma non risponde al mio sguardo.

    Comprensibile, perché non sa chi io sia. Uno sconosciuto, per lei. Poi,voltandomi,piegoilcapoepregoinsilenzioperottenerelaforzadicuiavròbisogno.HosemprecredutofermamenteinDioenelpoteredellapreghiera,anchese,peresseresincero, lafedemihasuggeritounaseriedidomandeperlequaliesigoassolutamenteunarispostaquandomenesaròandato.Cisiamo.Viagliocchiali, lalentediingrandimentosfilatadallatasca.La

    pososul tavolomentreapro il taccuino.Devo leccareduevolte ilmioditonocchiutoperaprirloallaprimapagina.Poimettoafuocolalente.C'è sempre un attimo, prima che io cominci a leggere, in cui il mio

    cervello turbinaemichiedo:Accadràoggi?Non loso,nonsomainulla inanticipo,enelpiùprofondodimesochenonimporta.Élapossibilità,nonlagaranzia,quellachemifaandareavanti.Unaspeciediscommessadapartemia.Echiamatemipurepazzoosognatoreoquelchevipare, iocredochetuttosiapossibile.Mirendocontocheilcalcolodelleprobabilitàelascienzasonocontrodi

    me.Malascienzanonèlarispostatotale,losoperchéhoavutounavitapercapirlo. E ciò mi lascia la fede nei miracoli. Per quanto inspiegabili eincredibili, i miracoli sono autentici e possono verificarsi a dispettodell'ordine naturale delle cose. Perciò anche oggi, come tutti i giorni,comincioa leggere il taccuinoavocealta inmodoche lei senta, sperandocheilmiracoloingradodicambiarelamiavitasiripeta.Eforse,soloforse,siripeterà.

  • Fantasmi.

    Eral'iniziodiottobredel1946,eNoahCalhounfissavaillentoaffondarediunpallidosoleoltre la lineadelparapettodelportico,nellasuacasa instilecoloniale.Glipiacevasederelìaltramonto,speciedopounagiornatadiduro lavoro, lasciando che i suoi pensieri vagassero senza una direzioneprecisa.Eraunmodoperfettoperrilassarsi,secondounatecnicaimparatadasuopadre.Inmodoparticolareglipiacevaposarelosguardosuglialberiesullororiflessonelfiume.GlialberidelNorthCarolinasonosplendidiinautunno:verdi,gialli,rossi,arancioneedituttelesfumatureintermedie.Quei colori smaglianti si esaltano alla luce del sole e, per la centesima

    volta,NoahCalhounsichiesesegliantichiproprietaridelladimoraavesserotrascorso le seratepensando le stessecose.Lacasaerastatacostruitanel1772ederadunqueunadellepiùvecchie,nonchédellepiùvaste,diNewBern.Inorigineeraladimorapadronalediunapiantagioneinpienaattività,e Noah l'aveva comprata subito dopo la fine della guerra. Aveva poiimpiegatoundicimesidi lavoro,eunanotevolesomma,perrestaurarla. Ilcronistadelgiornalelocaleavevascrittounarticolopochesettimaneprimadicendocheeralapiùbellaoperadirestaurocheavessemaivista.Disicurolacasaerabellissima. Il restodellaproprietàeraun'altra storia, e lìNoahavevatrascorsolasuagiornata.Lacasasorgevaalcentrodidodiciacriditerradelimitatisuunlatodal

    BricesCreek,eNoahsieraoccupatodellosteccatochedelimitavaglialtritre lati, controllando se le termiti si erano annidate nei vecchi legni esostituendo i paletti quando era necessario. Rimaneva molto da fare,specialmente sul lato ovest, e mentre riponeva gli attrezzi aveva presomentalmente nota di farsi consegnare altro legname. Poi entrò in casa,bevveunbicchiereditèzuccheratoefeceladoccia.Facevasempreladocciaal termine della giornata, l'acqua spazzava via contemporaneamente ilsudoreelafatica.Sieraravviatoicapelliall'indietro,avevaindossatodeijeansstintieuna

    camicia azzurra a maniche lunghe, e con un secondo bicchiere di tè era

  • uscitosulporticodoveorasedeva,dovesedevaognigiornoaquell'ora.Allungòlebracciasoprailcapoepoiorizzontalmente,roteandolespalle

    percompletarel'esercizio.Si sentivabene,pulito, fresco. I suoimuscolieranostanchieprevedeva

    chel'indomanisisarebbesvegliatoindolenzito,maerasoddisfattoperaverportatoaterminetuttociòchesieraprefissodifare.Noah allungò la mano verso la chitarra, ricordò suo padre mentre

    compivaquelgestoepensòaquantoglimancava.Fecescorrereleditasullecorde, ne aggiustò la tensione, controllò di nuovo e poi, soddisfatto,cominciò a suonare.Musica soft,musica tranquilla. Fischiettòper qualchesecondo e infine cantò mentre la notte gli calava attorno. Suonò e cantòfinchéilsolenonscomparvedeltuttoeilcielodivennenero.Eranopassatedapocolesettequandosmiseesiappoggiòalloschienale

    dellapoltronaperdondolarsi.Alzòlosguardo,comesempre,evideOrioneel'OrsaMaggioreeCastoree

    Polluceelastellapolarechepalpitavanonelcieloautunnale.Cominciòmentalmentea farecalcoliepoisi interruppe.Sapevadiaver

    speso quasi tutti i suoi risparmi per restaurare la casa e avrebbe dovutotrovarsiunnuovolavoroalpiùpresto,mascacciòquelpensieroedecisedigodersi gli ultimi mesi della ristrutturazione senza porsi problemi. Unasoluzionel'avrebbetrovata,neeracerto.Latrovavasempre.Epoi,pensareallequestionieconomiche loannoiava.Findall'infanziaaveva imparatoadapprezzarelecosesemplici,chenonsonoinvendita,efaticavaacapirechilapensavadiversamente.Eraun'altracaratteristicaereditatadasuopadre.Clem, il suo cane da caccia, si avvicinò sfregandogli il muso contro la

    manoprimadiaccucciarsiaisuoipiedi.«Ehi,bella,comeva?»chieseNoahaccarezzandole la testa, e Clem uggiolò piano, fissandolo con gli occhirotondi.Avevapersounazampainunincidented'auto,mariuscivaancoraamuoversi con disinvoltura e gli teneva compagnia nelle dolci serate comequella.Noah aveva trentun anni, non troppo vecchio, ma quanto basta per

    avvertire il peso della solitudine. Non era più uscito con una ragazza daquandoeratornatolì,nonneavevamaiincontrataunachedestasseinluiilminimointeresse.Colpasua,elosapeva.

  • Qualcosa di indefinibile creava una barriera tra lui e qualsiasi donnatentassediavvicinarlo,qualcosacheforsenonsarebberiuscitoasuperareanche provandoci. E a volte, negli attimi che precedevano il sonno, sichiedevaseeradestinatoarimaneresolopersempre.La temperaturanoncambiòcon l'avanzaredellanotte, rimase tiepidae

    piacevole.Noah ascoltava i grilli e il frusciare delle foglie, pensando che isuonidellanaturaeranopiùautenticiedestavanopiùemozionideirumoridelle auto o degli aerei. La natura dava in cambiomolto di più di quantoavessericevuto,equeisuoniglifacevanopensareaciòchel'uomoavrebbepotuto essere. C'erano stati momenti durante la guerra, specie dopo duebattaglie, in cui aveva spesso pensato ai grilli e al fruscio delle foglie. «Tiimpedironodi impazzire»,gli avevadetto suopadre il giorno incui si eraimbarcato. «Sono la musica di Dio e ti riporteranno a casa.» Vuotò ilbicchieredi tè,entrò incasa,preseun libroeuscìdinuovoaccendendolalucesottoilportico.Sedetteconillibrotralemani:eraunvolumeconsunto,lepaginemacchiatedifangoediumidità.Foglied'erbadiWaltWhitman,cheavevaportatoconsédurantetuttala

    guerra.L'avevapersinosalvatodaunapallottola.Accarezzò la sovracoperta, liberandola dalla polvere, poi aprì il libro a

    casoelesseleparolecheavevasottogliocchi:Questaèlatuaora;oAnima,il libero volo nell'assenza di parole, lontano dai libri, lontanodall'arte,cancellatoilgiorno,lalezioneconclusa.Tuemerginellatuapienezza,silente,assorta,meditandoitemiprediletti,

    lanotte,ilsonno,lamorteelestelle.Sorrisetrasé.Whitman,perqualcheragione,gliricordavasempreNew

    Bern,ederafelicediessercitornato.Nonostanteun'assenzadiquattordicianni,quellaerapursemprecasasuaeconoscevaunsaccodigente,quasituttiamicidigioventù.Nientedistrano.ComeinmoltecittàdelSud,lagentechecivivevanoncambiavamai,silimitavaainvecchiareapocoapoco.IlsuomiglioreamicoinqueigiornieraGus,unsettantenneneroconuna

    casapiùgiùlungolastrada.L'avevaconosciutopochesettimanedopoavercomprato la vecchiadimora, quandoGus si erapresentato conun liquorefatto in casa e uno stufato alla Brunswick, e avevano trascorso la primaserataincompagniaubriacandosieraccontandosistorie.OraGussi facevavedereunpaiodi sere la settimana,di solitoverso le

  • otto.Conquattrofiglieundicinipotiniincasa,avevabisognodiprendereillargodiquandoinquandoeNoahnonpotevabiasimarlo.Gusportavaconsé l'armonica e dopo aver chiacchierato per un po' cantavano qualchecanzone insieme. A volte per ore. Noah si era abituato a considerare Guscome uno di famiglia. Non aveva più parenti, da quando suo padre eramorto l'anno precedente. Era figlio unico, aveva perso sua madre, uccisadall'influenza, quando aveva due anni, e sebbene un tempo l'avessedesiderato,nonsieramaisposato.Eppuresierainnamoratounavolta,elosapeva.

    Una volta sola e tanto tempo addietro, e quell'esperienza l'avevacambiatoper sempre. Ilperfettoamorepuòagire così suunapersona, ederastatounamoreperfetto.Lenubichevenivanodallacostacominciaronoanavigarelentamentenel

    cielonotturno,brillandoatrattidiluceargenteaalriflessodellaluna.Noahappoggiòilcaposulloschienaledellapoltronaadondolo.Muovevalegambeautomaticamente,conritmosempreuguale,elasuamentescivolòindietroversounatiepidaseracomequelladiquattordicianniprima.Fu subito dopo la laurea, nel 1932, durante il Neuse River Festival. La

    cittàsierariversatatuttainstrada,godendosiilbarbecueeigiochiapremi.Unanotteumida,Noah lo ricordavaperfettamente.Eraarrivatoda solo, ementregirovagavatra la folla incercadiconoscenti,videFineSarah,dueamicid'infanzia,cheparlavanoconunaragazzamaivistaprima.Molto graziosa, rammentò di aver pensato, e quando finalmente li

    raggiunse,leiloguardòconduegrandiocchivelatichesifacevanosemprepiùvicini.«Salve»,dissesemplicementeporgendoglilamano,«Finleymihaparlatomoltodite.»Un incontro banale, facile da dimenticare nel caso di qualsiasi altra

    ragazza.Mamentrelestringevalamanoefissavaqueglismagliantiocchidismeraldo,Noahnonebbenemmenoiltempodirespirareunasecondavolta.Capìsubitocheunadonnacosìavrebbepotutocercarlapertuttalasuavitasenzatrovarneunauguale.Lavideincomparabile,perfetta,mentreilventofrusciavatralefoglie.Daquelmomentoinpoi,ilventodiventòuntornado.Finglidisseche laragazzatrascorreva l'estateaNewBerncon la famigliaperché suopadre lavoravaperR.J.Reynolds, e sebbene lui si limitasse adannuire,ilmodoincuileiloguardòreseeloquenteilsuosilenzio.AlloraFin

  • rise perché capì che cosa stava accadendo, e Sarah propose di bere delleCoche alla ciliegia e tutti e quattro si godettero la festa finché la follacominciò ad assottigliarsi e anche il fuoco del barbecue si spense nellanotte.Si incontrarono di nuovo l'indomani e anche il giorno seguente e ben

    prestodivenneroinseparabili.Ognimattina salvo ladomenica,quandodovevaandare in chiesa,Noah

    sbrigavaisuoicompitiilpiùinfrettapossibileefilavaalFortTottenPark,dove lei loaspettava.Poichénonconosceva ilpostoenoneramaivissutaprimainunacittadinadiprovincia,trascorrevaigiornifacendocoseperleideltuttonuove.Noahleinsegnavaainnescareunamoeapescareilpescepersiconelle acquebasse e insieme si addentravanonellaCroatanForest.Pagaiavanofelicisullecanoeecontemplavanoilcieloguizzantedilampideitemporaliestivi,eaNoahparevachesifosseroconosciutidasempre.Maancheluiimparòdellecose.Alballoneldepositoditabacco,fuleiche

    gli insegnò i passi del valzer e del charleston, e sebbene all'inizio Noahincespicasse parecchio, la sua pazienza fu premiata e danzarono finchél'orchestrasmisedisuonare.Dopolariaccompagnòacasa,equandoindugiaronosottoilporticodopo

    essersiauguratilabuonanotte,Noahlabaciòperlaprimavoltaesichieseperchémaiavesseaspettatotantoperfarlo.Inseguitolemostròquellacasa,ne sottolineò la decadenza,ma disse che un giorno l'avrebbe comprata esistemata.Trascorserooreparlandodeilorosogni-luiavrebbefattoilgirodel mondo, lei sarebbe diventata pittrice e in un'umida notte di agostoperseroentrambilaloroverginità.Quandolaragazzaseneandòtresettimanedopo,portòconséunaparte

    diNoahetuttalaloroestateincomune.Noahlavidepartirecolprimotrenodelmattino,laseguìcongliocchichequellanottenonavevanodormito,poiandò a casa e fece la valigia. Trascorse la settimana seguente sull'isola diHarkers.Noahsipassòlemanitraicapellieguardòl'orologio.Leottoeventi.Si

    alzò e girò attorno alla casa per scrutare la strada. Gus non si vedeva eprobabilmentenonsarebbevenuto.Noahtornòallasuapoltrona.RammentòquandoavevaparlatoaGusdellaragazza.Laprimavoltache

    vi aveva fatto cenno, Gus aveva cominciato a scrollare il capo ridendo.

  • «Alloraèquestoilfantasmadacuifuggisti.»Pregatodispiegarsi,Gusdisse:«Sai, il fantasmadellamemoria. Ti ho osservatomentre lavoravi giorno enotte,contantoaccanimentocheaveviappenailtempodiriprenderefiato.Stroncarsilaschienacosì,losifapertreragioni:ounoèpazzo,oèstupido,o cerca di dimenticare. Nel tuo caso non avevo dubbi: cercavi didimenticare.Manonsapevocosa».Ripensòaquelleparole.Gusavevaragione,naturalmente.NewBernera

    infestatodal fantasmadelricordodi lei.LarivedevaalFortTottenPark, illoroluogodiincontro,ognivoltachecipassavaaccanto.La vedeva seduta su una panchina oppure ritta accanto al cancello,

    sempresorridente,conibiondicapellichelesfioravanolespalleegliocchicolor smeraldo.Quando sidondolava sotto il portico la sera, o suonava lachitarra,avvertivaaccantoasélapresenzadilei,cheascoltavainsilenziolecanzoni della sua infanzia. Provava qualcosa di analogo quando andavaall'emporiodiGastonoal teatromassonicoopersinoquandopasseggiavaper le strade del centro. Ovunque guardasse, c'era sempre qualcosa chefacevariviverel'immaginedilei.Unfenomenodavverostrano,eluilosapeva.EracresciutoaNewBern,ci

    aveva trascorso i primi diciassette anni della sua vita, eppure, quandopensavaaquellacittadina,ricordavasolol'ultimaestate,l'estateincuileigliera accanto. Gli altri ricordi erano semplici frammenti, episodi sconnessidellasuainfanziaeadolescenza,ebenpochi,forsenessuno,suscitavanoinluiunaqualsiasiemozione.NeavevaparlatoconGusunasera,enonsoloGusavevacapito,maera

    stato anche il primo a fornirgli una spiegazione. Si espresse con parolesemplici:«Miopapàmidicevachequandotiinnamoriperlaprimavolta,latuavitacambiapersempre,eperquanto tu ti sforzidi liberartene,quellasensazionenonti lasciapiù.Laragazzadicuimiparlièstata il tuoprimoamore,equalunquecosatufaccial'avraisempreaccanto».Noah scrollò il capo, e quando quel fantasma cominciò a impallidire,

    riprese tra le mani il volume di Whitman. Lesse per un'ora, alzando losguardodiquandoinquandoperseguirelerapidecorsettedegliopossumedeiprocionilungolarivadelfiume.Allenoveemezzochiuseillibro,salìincameradalettoescrissenelsuodiarioriflessionipersonaliecommentisullavorocompiutoperilrestaurodellacasa.

  • Quarantaminutidopo,dormivaprofondamente.Clemzoppicòsuper lescale,fiutòl'odorediNoahimmersonelsonnoeinfinegiròpiùvoltesusestessaprimadi acciambellarsi aipiedidel letto.Quella stessa sera, alcuneore prima e a un centinaio di miglia di distanza, lei sedeva da sola suldondolodelportico,nellacasadeisuoigenitori.Icuscinieranounpo'umidiperchédurante ilpomeriggioera cadutaunapioggiaduraepungente,maora lenuvolesidiradavanoe lei fissava losguardoinalto,suglisquarcidicielodoveapparivanolucidestelle.Sichiedevaseavessepresoladecisionegiusta.Aveva lottatoconsestessapergiorni,e inparteanchequellasera,ma infineavevacapito che lasciarsi sfuggireuna simileoccasione sarebbestatoimperdonabile.Lon ignorava la vera ragione della sua partenza l'indomanimattina. La

    settimana prima, gli aveva parlato vagamente di una visita ai negozi diantiquariatodellacostacheleinteressavano.«Solounpaiodigiorni»,avevadetto.«Einoltre,hobisognodiconcedermiunapausainquestipreparativiperilmatrimonio.»Labugialecostavaparecchio,masapevachenonc'eramododidirglila

    verità. Quel breve viaggio non aveva nulla a che fare con Lon, e sarebbestatoingiustochiederglidicapirla.Partì al mattino da Raleigh e guidò lungo una strada praticamente

    sgombraperpocopiùdidueore.Arrivòadestinazioneprimadelleundici.Scese in un alberghetto del centro, salì in camera, disfece le valigiesistemandoconcuraivestitinell'armadioelabiancherianeicassetti.Dopounrapidopranzo,chieseallacamerieradovesitrovasseroimigliorinegozidiantiquariatoededicòleoreseguentiagliacquisti.Perlequattroemezzoeradiritornoinalbergo.

    Sedutasulbordodel letto,prese il telefonoechiamòLon.Luinonpotéparlarealungo,dovevaprecipitarsiintribunale,maprimadiriattaccareleigli diede il suo numero, l'indirizzo dell'albergo, e promise di richiamarlol'indomani.Bene,pensòsoddisfatta,unaconversazionediroutine,nientediinsolito,nientechepossadestaresospetti.L'avevaconosciutoquattroanniprima,nel1942: ilmondo in fiammee

    l'Americainguerradaunanno.Tuttifacevanolaloroparteeleilavoravacomeinfermierainunospedale

    cittadino.Avevanobisognodi leie laapprezzavano,ma il compitoerapiù

  • difficile di quanto avesse immaginato. Le prime ondate di giovani soldatiferitistavanorimpatriando,trascorrevalesuegiornatetrauominidistruttiecorpilacerati.QuandoLon, con tutto il suo fascino suadente, si presentòduranteuna

    cena di Natale, vide in lui esattamente ciò che desiderava: una personafiduciosa nel futuro e con un senso dell'umorismo che spazzava via ognipaura.Era bello, intelligente, motivato, un avvocato di successo di otto anni

    maggiore di lei, che si dedicava al suo lavoro con passione e non solovincevalecause,mastavacostruendosiunasolidareputazione.Leiapprezzavaquellasuasetedisuccesso,perchéanchesuopadree la

    maggior parte degli uomini del suo ambiente sociale la pensavano allostessomodo.Nel sistema di caste del Sud, il nome della famiglia e i risultati

    professionalieranospessolequalitàpiùimportantipreseinconsiderazioneperunmatrimonio.Incerticasieranoaddiritturaleunichedicuisitenesseconto.Sebbenesi

    fosse silenziosamente ribellata a queste convenzioni durante l'infanzia, eavesse frequentato alcuni ragazzi che si potevano definire a dir pocoturbolenti,sisentìattrattadalladisinvolturadiLoneapocoapocofinìconl'amarlo.Eragentileconlei,purdedicandomoltissimeoreaisuoiimpegni.Unverosignore,maturoeresponsabile,einqueidurissimiannidiguerra,quandoavevabisognodiqualcunochelaconfortasse,nonladelusemai.Sisentivaprotetta, al sicuroaccantoa lui, e sapevacheancheLon laamava,eccoperchéavevaaccettatolasuapropostadimatrimonio.Mentrepensavaaquellecoseprovòunsensodicolpaperesserevenuta

    lì,esiresecontocheavrebbedovutorifarelavaligiaepartiresubito,primadicambiareidea.L'avevagiàfattounavolta,moltotempoaddietro,ederasicurachenonavrebbemaipiùtrovatolaforzapertornaredinuovo.Presela borsetta tra le mani, esitò, stava quasi per varcare la porta. Ma unacoincidenzal'avevacondotta inquel luogo,edinuovosiresecontochesefosseripartitanonavrebbemaicessatodichiedersichecosasarebbepotutoaccadere.Nonpotevavivereconqueltarlonellamente.Andò in bagno e riempì la vasca.Dopo aver controllato la temperatura

    dell'acqua, siavvicinòallospecchio, si tolsegliorecchini, aprì laborsadel

  • trucco, prese un rasoio e una saponetta e si spogliò. L'avevano definitabellissima fin da quando era ragazzina, e ora si contemplò nuda allospecchio.Ilsuocorpoerasodoebenproporzionato,imorbidisenitondi,lostomacopiatto, legambeslanciate.Avevaereditatodallamadregli zigomialti, lapelleluminosa,icapellibiondi,malapartemiglioredelvisoeradeltuttosua.Aveva«occhisimilialleondedell'oceano»,comeLon leripetevaspesso.Col rasoio e il sapone in una mano, si avvicinò alla vasca, chiuse il

    rubinetto,sistemòunaccappatoiolìaccantoedentrònell'acqua.Ilbagnolarilassava sempre, le piaceva quella sensazione di benessere e si lasciòaffondarefinoalmento.Lagiornataerastatafaticosaelaschienaledoleva,ma si rallegrò per aver completato i suoi acquisti in così poco tempo.DovevatornareaRaleighconqualcosadi tangibile,eglioggetticheavevascelto le sembravano perfetti. Pensò di prender nota del nome di altriantiquari nella zonadiBeaufort,ma subito si rese conto chenon sarebbestatonecessario.Lonnoneratipodacontrollarelesuemosse.Siinsaponòlegambeecominciòaraderle.Nelfrattempopensavaaisuoi

    genitorieacomeavrebberogiudicatoilsuocomportamento.Senzadubbioavrebbero disapprovato, specialmente la mamma che non aveva maiaccettato quanto era accaduto durante l'estate trascorsa lì, e tanto menol'avrebbeaccettatoadesso,qualichefosserolesuegiustificazioni.Indugiò ancora a lungo nella vasca prima di decidersi a uscirne per

    asciugarsi.Aprìl'armadioedesaminòisuoivestiti,scegliendoneunogialloelungo,conunascollaturaapunta,unmodelloapprezzatonelSud.Loinfilòesiguardòallospecchio,difronteediprofilo.Lestavad'incantoeaccentuavalasuafemminilità,madopounabreveesitazionedeciseperilnoeriappesel'abitosullastampella.Trovòqualcosadipiùsemplice,unvestitinobluconguarnizioni di pizzo, abbottonato fino al collo. Molto meno seducentedell'altro, suggeriva però un'immagine di lei che la ragazza giudicò piùadeguataallecircostanze.Sitruccòpochissimo,solounpo'diombrettoedimascarapervalorizzare

    gliocchi.Poiilprofumo,pochissimoanchediquello.Siinfilòdueorecchiniacerchio nei lobi delle orecchie e i sandali bassi di cuoio grezzo ai piedi.Spazzolòibiondicapelli,lifissòinunacrocchiaincimaalcapoesiguardòallospecchio.No,tropposofisticato,pensò,elisciolsedinuovolasciandoliricaderesullespalle.Moltomeglio.

  • Alla fine fece un passo indietro per valutare il risultato complessivo.Soddisfacente. Non troppo elegante, non troppo casual. Inutile strafare.Dopo tutto, non sapeva che cosa la aspettava. Era passato tanto tempo -tantissimo - e molte cose potevano essere accadute, anche se non se lasentiva di prenderle in considerazione. Abbassò lo sguardo, vide che letremavanolemanierisedisestessa.Strano,disolitononeracosìnervosa.ComeLon,erasemprestatafiduciosa,anchedabambina.Rammentòcheciòaveva fattosorgereproblemi, speciequandouscivaperunappuntamento,perchéfinivaconl'intimidirequasituttiiragazzidellasuaetà.Prese la sua borsetta e le chiavi della macchina, poi la chiave della

    camera.Selarigiròtraleditaunpaiodivoltepensando:Seiarrivatafinqui,non rinunciare proprio adesso, e fu sul punto di uscire, invece sedette dinuovosulbordodel letto.Guardò l'orologio.Quasi lesei.Dovevasbrigarsipernonarrivaredaluiquandofossegiàbuio,maleoccorrevaancoraunpo'ditempoperriflettere.«Maledizione»,sussurrò,«checosastofacendo?

    Non dovrei essere qui. Non ce n'è ragione.» Ma appena pronunciatequelleparolecapìchenoneravero.Unaragionec'era.Senonaltro,avrebbetrovatolasuarisposta.Aprìlaborsaevifrugòfinoatrovareilritagliodigiornaleripiegato.Lo

    estrasse lentamente, quasi con cautela, e lo fissò in silenzio. «Ecco laragione»,disseinfinetrasé,«eccodichecosasitratta.»Noah si alzò alle cinque e pagaiò per un'ora sul suo kayak risalendo il

    BricesCreek,comefacevadisolito.Poisicambiòindossandoabitidalavoro,riscaldòdeibiscottidelgiornoprima,mangiòunpaiodimeleeconcluselacolazioneconduetazzedicaffè.Si occupòdi nuovodello steccato, riparandoquasi tutti i paletti chene

    avevanobisogno.Eral'estateindiana,latemperaturaquasicalda,eall'oradipranzosisentìstanco,sudatoefelicedifareunapausa.Mangiò sulla riva del fiume perché i muggini stavano saltando e gli

    piacevavederlibalzaredueotrevolteinariaconilorocorpiargenteiprimadirituffarsinellacorrente.Perunaqualcheragionesirallegravaall'ideachel'istinto di quei pesci non fosse cambiato nel corso di migliaia, forse didecinedimigliaiadianni.

  • A volte si chiedeva se gli istinti dell'uomo fossero invece mutati nellostessoperiododitempo,econcludevadino.Perlomenogliistintibasilari,primordiali. Da quanto ne sapeva, l'uomo era sempre stato aggressivo,prevaricatore,avevacercatodidominare ilmondoe tuttociòchevi stavasopra.LaguerrainEuropaeinGiapponeneeralaprova.Smisedilavoraredopoletreeraggiunseuncapannochesorgevapresso

    lasuadarsena.Entrò,trovòlacannadapescaedelleesche,deigrillivivicheteneva a portata di mano, poi si sedette all'estremità del piccolo molo,innescòl'amoegettòlalenza.Pescareloinducevasempreariflessionisullapropria vita e gli capitò anche allora. Dopo la morte di sua madrerammentavadiavertrascorsoisuoigiorniinmoltecasediversee,perunaragione o per l'altra, balbettava terribilmente e tutti si burlavano di lui.Cominciòaparlaresemprepiùraramenteeacinqueannismisedeltutto.Inprima elementare, le sue insegnanti pensarono che fosse mentalmenteritardatoeconsigliaronochenonfrequentassepiùlascuola.Suopadre, invece,non sipersed'animo.Continuòamandarloa scuola,

    ma nei pomeriggi lo portava con sé alla segheria, dove selezionava eaccatastavalalegna.«Mipiacestareunpo'ditempoconte»,dicevamentrelavoravanoafiancoafianco,«propriocomefacevamomiopadreeio.»E nel corso di quelle ore, suo padre gli parlava degli uccelli e di altri

    animali e gli raccontava storie o leggende del North Carolina. Nel giro dipochimesiNoahparlavadinuovo,sebbenenonperfettamente,esuopadredecise di insegnargli a leggere cominciando da libri di poesia. «Leggili adalta voce e sarai in grado di dire tutto quello che vuoi.» Aveva di nuovoragione,el'annoseguenteNoahnonbalbettavapiù.Peròcontinuòarecarsiognigiornoallasegheriaperchésuopadreeralì,

    eallaseraleggevaadaltavoceleoperediWhitmanediTennysonmentresuo padre lo ascoltava sulla sedia a dondolo. Non aveva più smesso dileggerepoesiadaqueitempi.Quandofuunpo'piùgrande,trascorrevaifinesettimanaelevacanzeda

    solo.Esplorò laCroatanForest con la suaprimacanoa, risalendo ilBricesCreekperventimigliafinoalpuntoincuinonpotevaspingersipiùoltre,epercorsealtremigliaapiediperraggiungere lacosta.Spostarsidormendoall'apertodivennelasuapassione,trascorrevaoreneiboschi,sedevasottole querce fischiettando o suonando la chitarra per i castori, le oche

  • selvaticheegliaironiazzurri.Ipoetisannocheisolarsinellanatura,lontanodagli uomini e dalle cose artefatte, giova all'anima, e Noah si era sempreidentificatoconipoeti.Sebbene non fosse competitivo per temperamento, gli anni trascorsi

    sollevandotronchil'avevanoaiutatoaeccellereneglisport,eisuoisuccessiatletici gli procurarono una certa popolarità. Gli piaceva anche giocare afootball, ma sebbene i suoi compagni di squadra trascorressero insiemeanche il tempo libero, raramente si univa a loro. Qualcuno lo giudicavaarrogante, altri pensavano che fosse cresciuto troppo in fretta e fosse piùmaturo dei coetanei. Aveva poche amiche tra le compagne di scuola, enessuna che lo avesse particolarmente impressionato. Con una solaeccezione.Chesipresentòdopolalaurea.Allie.LasuaAllie.

    Rammentòdi averneparlato conFindopo il loro incontro la seradellafesta,eFinscoppiòinunagranrisata.Avevaprevistoduecose:laprima,chesisarebberoinnamorati,laseconda,chenonavrebbefunzionato.CifuunleggerostrappoallasualenzaeNoahsperòcheavesseabboccato

    unbelpescepersico,maglistrappicessaronoedopoaverriavvoltolalenzaecontrollatol'esca,lanciòdinuovo.LeprevisionidiFinsiavveraronopuntualmente.

    Per gran parte dell'estate Allie fu costretta a raccontare bugie ai suoigenitori per incontrare Noah di nascosto. Non perché Noah a loro nonpiacesse,maappartenevaaunadiversaclassesociale,troppopovera,enonavrebberomaipermessochelalorofigliaavesseconluiunrapportoserio.«Nonmi importa di quel che pensano imiei genitori», diceva Allie, «io tiamoetiameròsempre.Troveremoilmodoperstareinsieme.»Maalla finenonciriuscirono.Aiprimidisettembre il tabaccoerastato

    raccoltoeAllienonpoté faraltrocheritornarecon la famigliaaWinston-Salem.«É finita l'estate, Allie,ma non è finito il nostro amore», disse Noah la

    mattinaincuileipartì.«Nonfiniràmai.»Einvece,perdelleragionichenongliriuscìdicapire,lesuelettererimaserosenzarisposta.DopoqualchetempodecisedilasciareNewBern,nonsolopertogliersiil

    ricordo di Allie dalla mente, ma anche perché la Depressione aveva reso

  • difficile, se non addirittura impossibile, guadagnarsi da vivere in quellacittadina.DapprimasirecòaNorfolkelavoròinuncantiereperseimesi,finchéfu

    licenziato.PoisispostònelNewJerseyperchéavevasentitodirechelassùlecondizionieconomicheeranounpo'menodisastrose.Infine trovòun lavoro inundepositodi rifiuti industriali dove aveva il

    compitodi separare frammentidimetalloda tutto il resto. Ilproprietario,un ebreo di nome Morris Goldman, si era impegnato con fervore nellaraccolta dei rottami perché era convinto che la guerra sarebbe scoppiatamolto presto in Europa e che l'America vi sarebbe stata coinvolta. Noah,tuttavia,nonsiinteressavaaqueiragionamenti.Erasolofelicediintascarelapaga.Glianniinsegherial'avevanoallenatoallefaticheelavoravadilena.Non

    soltanto perché ciò gli impediva di pensare adAllie durante il giorno,maancheperchésentivadidoverlofare.Suopadreglidicevasempre:«Daiungiornodeltuolavoroincambiodiungiornodipaga.Diversamentesarebbeun furto». La sua solerzia piaceva al padrone. «Peccato che tu non siaebreo»,dicevaGoldman,«seiquasiperfettopertuttoilresto.»Erailmigliorcomplimentochepotesseusciredallasuabocca.Noah continuava apensare adAllie, specialmente lanotte.Unavolta al

    meselescrivevaunalettera,senzamaiottenererisposta.Allafinespedìunalettera d'addio e si costrinse ad accettare il fatto che l'estate trascorsainsiemeerastatal'unicodonoconcessolorodaldestino.Eppure,ilricordononlolasciava.Treannidopoquell'ultimalettera,andò

    aWinston-Salemcon la speranzadi ritrovarla. Scoprì chenonabitavapiùnellavecchiacasa,parlòcon ivicini,e infinechiamò laR.J.Laragazzacherisposealtelefonoeraunanuovachenonriconobbeilnomemaacconsentìa consultare le schede del personale. Scoprì che il padre di Allie avevalasciato la compagnia senza notificare il suo nuovo indirizzo. Quello fu ilprimoel'ultimoviaggiocheNoahfeceperrintracciareAllie.Negli otto anni seguenti continuò a lavorare per Goldman. Dapprima

    comeunoqualsiasideidodiciimpiegati,macolpassardeltempol'aziendasiingrandì e Noah fu promosso. Nel 1940 la sua conoscenza del ramo eraperfetta e dirigeva tutte le operazioni, dalla stipulazione dei contratti allagestionedelpersonale,salitoatrentadipendenti.Ilvecchiomagazzinoera

  • diventato il più importante centro di smistamento di rottami della costaorientale.Durantequelperiodo,Noahfrequentòdiversedonne.Conunadiloro, una camerieradel ristorante locale conprofondi occhi azzurri e liscicapellineri,stabilìunrapportoabbastanzaserio.Masebbeneillorolegamedurasse due anni, con momenti molto piacevoli, Noah non riuscì mai aprovareneisuoiconfronticiòcheavevaprovatoperAllie.Anche la sua amante, tuttavia, divenne a suomodo indimenticabile. Di

    poco maggiore di lui, gli insegnò come soddisfare una donna, doveaccarezzarla e baciarla, dove indugiare, quali parole sussurrarle. A voltetrascorrevano l'intera giornata a letto, stretti l'una all'altro e facendol'amore inmodoentusiasmanteperentrambi.Lei sapevachenonsarebbedurato per sempre. Verso la fine del loro rapporto, un giorno gli disse:«Vorrei darti quel che cerchi,ma non so che cosa sia. C'è una parte di tedove ti rinchiudi escludendo tutti gli altri, me compresa. Come se io nonfossiladonnachetistaaccanto.Latuamenteèaltrove».Noahcercòdinegarlo,maleinonglicredette.«Sonounadonnaequeste

    coseleso.Avolte,quandomiguardi,ècomesetuvedessiqualcunochedaunmomentoall'altropotrebbematerializzarsinellospazioperportartiviacon sé...» Un mese dopo andò a trovarlo in ufficio e gli disse che avevaconosciutoqualcunaltro.Noahcapì.Sisepararonodabuoniamiciel'annoseguente una cartolina gli annunciò che lei si era sposata. Da quel giornononneseppepiùnulla.MentrevivevanelNewJersey,andavaatrovaresuopadreperpescaree

    chiacchierare insiemeeavoltesispingevanofinoallacostaaccampandosisulleOuterBanksneipressidiOcracoke.Neldicembredel1941 l'America entrò in guerra, comeGoldmanaveva

    previsto.Noahavevaventiseianni.Ilmeseseguentesipresentònell'ufficiodiGoldmane lo informòcheavevadecisodiarruolarsi,poiritornòaNewBern per salutare suo padre. Cinque settimane dopo, mentre era in uncampo di addestramento, ricevette una lettera di Goldman che loringraziavaper il suo lavoro e accludevaun atto notarile in base al qualeNoah avrebbe incassato una piccola percentuale semmai il deposito dirottamifossestatovenduto.«Nonsareimaiarrivatoatantosuccessosenzalatuacollaborazione»,dicevalalettera.«Seiilgiovanottopiùingambacheabbiamailavoratoperme,anchese

  • nonseiebreo.»Trascorse i treanni seguenti con laTerzaArmatadiPatton,marciando

    nel deserto del Nord Africa e nelle foreste europee con venti chili sullespalle,elasuaunitàsemprevicinaallalineadelfuoco.Videmoriregliamiciattorno a sé, li vide seppellire a migliaia di miglia da casa. Un giorno,accucciato in una trincea in prossimità del Reno, ebbe l'impressione cheAllieloosservassedall'alto.Rammentava la fine della guerra in Europa e pochi mesi dopo in

    Giappone. Poco prima di essere congedato, ricevette una lettera da unavvocatodelNewJerseycherappresentavaMorrisGoldman.Ilvecchioeramortol'annoprecedenteeisuoibenieranostatiliquidati.QuandoNoahsirecò nello studio del legale, gli fu consegnato un assegno di quasisettantamiladollari.Perqualchestranaragione,lacosanonloeccitòpiùditanto.LasettimanaseguentetornòaNewBernecompròlacasa.Rammentava

    diaverciportatosuopadrepermostrarglituttoquellocheintendevafare,laristrutturazione, i cambiamenti.Suopadresembravamoltodebolementresiaggiravaper lestanze,tossivaestarnutiva.Noahsenepreoccupò,mailvecchiolorassicuròdicendoglicheavevasolounpo'diinfluenza.Ilmese seguente suopadremorìdipolmonitee fu sepoltoaccantoalla

    moglienelcimiterolocale.Noahportavaregolarmentedeifiorisullatomba,a volte ci lasciava anche un biglietto. E ogni sera recitava una brevepreghiera in ricordodell'uomochegli aveva insegnato tutto ciò checontaveramente.Dopoaverriavvoltolalenza,riposelacannadapescaetornòacasa.La

    suavicina,MarthaShaw,eravenutaperringraziarloportandoglitresfilatinidipaneedeibiscotti fatti incasainsegnodiriconoscenza.Suomaritoeramorto in guerra, lasciandola con tre bambini da allevare in una casupolacadente. L'inverno si avvicinava, e la settimana precedente Noah avevadedicato tre giorni di lavoro alla povera donna, riparandole il tetto,sostituendo i vetri rotti delle finestre e sistemando la stufa a legna. Forsesarebbestatosufficientepercombattereilfreddo.QuandoMarthasenefuandata,NoahsalìsulvecchiocamioncinoDodge

    per recarsi all'emporio e strada facendo si fermò da Gus, perché quellafamiglianonavevamezziditrasporto.Unadelleragazzesedetteaccantoa

  • luinellacabinaeinsiemefecerocomperealCapersGeneralStore.Tornatoacasa, Noah lasciò le provviste sul tavolo di cucina e prima di sistemarlepreseunabirra,unlibrodiDylanThomasesedettesottoalportico.Stentavaancoraacrederlo,sebbeneneavesse laprova tra lemani.Tre

    domenicheprimaaveva lettoquell'articolo sul giornale che i suoi genitoriricevevanoregolarmente.Era andata in cucina per bere una tazza di caffè, ementre si sedeva al

    tavolo suopadre aveva sorrisomostrandole unapiccola fotografia. «Te loricordi?»Le aveva allungato il giornale, e dopo una prima occhiata distratta,

    qualcosa in quella foto attirò la sua attenzione e la osservò piùattentamente. «Non è possibile»,mormorò, poi lesse l'articolo in silenzio,ignorandolosguardoincuriositodisuopadre.Ricordavavagamentecheeraarrivata anche sua madre e si era seduta davanti a lei, e dopo qualcheminutoavevacominciatoafissarlaconlastessaespressionedisuopadre.«Ti senti bene?» le aveva chiesto. «Mi sembri unpo' pallida.»Allie non

    risposesubito,nonpoteva,esiaccorsechelesuemanitremavano.Fuallorachetuttocominciò.«Ed è qui che finirà, in unmodo o nell'altro»,mormoròdi nuovoAllie.

    Ripiegò il foglio e rammentò che era uscita di casa col giornale, quelladomenica, per poter ritagliare segretamente l'articolo. Lo lesse ancoraprimadicoricarsi,cercandodiafferrareilsignificatodiquellacoincidenza,elorilesselamattinaseguenteperassicurarsichenonfosseunsogno.Eora,dopo tre settimane di passeggiate solitarie, dopo tre settimane diturbamenti,quell'articolol'avevaportatafinlì.A chi si stupiva del suo strano comportamento, Allie spiegava che era

    colpadellostress.Eraunascusaperfettaetuttilaaccettavano,inclusoLon;eccoperchénonavevasollevatoobiezionialsuodesideriodiassentarsiperunpaiodigiorni. Ipreparativiper lenozzeavrebberostressatochiunque.Quasi cinquecento invitati, compreso il governatore, un senatore el'ambasciatore statunitense in Perù. Un'esagerazione, secondo Allie, ma illoro fidanzamento aveva fatto notizia e le cronache dei giornalicontinuavano a occuparsene da quando lo avevano annunciato, sei mesiprima.AvolteAllie era tentatadi fuggire conLonper sposarlo in segretosenza pompa, ma sapeva che lui non avrebbe accettato. Come tutti gli

  • aspirantiaentrare inpolitica,adoravasentirsialcentrodell'attenzione.Sialzòrespirandoafondo.«Adessoomaipiù»,sussurrò,esidiresseversolaporta.Esitòsolounattimoprimadiaprirlaescenderelescale.Ildirettoredell'albergosorrisevedendolapassare,e leiavvertìsudisé ilsuosguardomentre usciva e saliva in macchina. Controllò un'ultima volta il suo visonello specchietto retrovisore, poi innestò la marcia e svoltò a destraimboccandoFrontStreet.Non fu sorpresa nel constatare che si orizzontava benissimo. Sebbene

    nonvenissepiù lìdaanni, lacittàerapiccolae faciledapercorrere.Dopoaver varcato il fiume Trent sul suo ponte antiquato, percorse la stradasterratache l'avrebbecondottaadestinazione. Ilpaesaggioerabellissimo,comesempre.AdifferenzadellazonapedemontanadoveAllieeracresciuta,quiunafertilepianuragarantivalecondizioniidealiperlacoltivazionedelcotoneedeltabacco.Dueraccoltiche,unitamenteallegname,mantenevanoprosperelecittàinquellapartedelloStato.Mentreguidava,Allieavvertìilfascinodellaregionecheavevaattirato lì iprimicoloni.PerAllienullaeracambiato. Chiazze di sole filtravano tra i rami delle querce e dei noci altitrenta metri, smaglianti di colori autunnali. Alla sua sinistra, un torrentelucidocomel'acciaioviravaversolastrada,poiseneallontanavadinuovoperimmettersiinunfiumepiùimportanteaunmigliodidistanza.LastradasisnodavaattornoavecchiefattorieprebellicheeAlliesapevachealcunideiproprietari vivevano esattamente come i loro nonni. Quel paesaggioimmobileneltemporisvegliavainleiunfiottodiricordi,eavvertìunnodoalla bocca dello stomaco via via che riconosceva punti di riferimentodimenticati.Il sole sembrava sospeso sugli alberi alla sua sinistra e, superata una

    curva,passòdavantiaun'anticachiesaabbandonatadaannimanonancoradiroccata. L'aveva visitata in quella estate remota, in cerca di cimeli dellaguerradi Secessione, e altri ricordi l'assalirono, vividi comese tutto fosseaccaduto il giorno prima. Dopo un'altra curva vide una querciamaestosasulla riva del fiume, coi rami grossi e solidi che si allargavanoorizzontalmente, avvolti dal muschio spagnolo che ricadeva come undrappeggio.Rammentòdiessersisedutasottoquell'alberoinunpomeriggiodiluglio,accantoaqualcunochelafissavaconundesideriocosìintensodacancellareognialtracosa.Efuinquelmomentochesiinnamorò.Avevadueannipiùdilei,ementrepercorrevaquellastradaaritrosonel

  • tempoAllieriuscìamettereafuocoilsuoviso.Rammentòchedimostravapiùdellasuaetàeilsuoaspettosembravaunpo'consuntodallavitaall'ariaaperta, come quello di un contadino che rincasa dopo una giornata neicampi.Avevalemanicalloseelespallelarghetipichedichihafattolavoripesanti, e rughe leggere cominciavano a formarsi attorno agli occhi scuri,prontialeggeretuttiipensieridilei.Alto e robusto, aveva capelli castano chiari e a suo modo era un

    bell'uomo,maeralasuavocecheAlliericordavasoprattutto.Leavevalettopoesie quel giorno,mentre giacevano nell'erba sotto il grande albero, e ilsuoaccentoeramorbidoefluente,conqualcosadimusicale.Iltipodivoceperfettaperlaradio,echesembravaindugiaresospesanell'aria.Rammentòdiaverchiusogliocchiperascoltarlomeglio,perlasciarecheleparolecheleggeva raggiungessero il suo cuore: Suadente mi attira tra i vapori delcrepuscolo mi abbandono nell'aria, scuoto le ciocche grigie verso il solefuggente...Le dita di Noah scorrevano tra le pagine consunte di vecchi libri che

    avevagiàlettocentinaiadivolte.Alliegliraccontavaciòchesiaspettavadallavita,speranzeesogniperil

    futuro,eluil'ascoltavaattento,lepromettevachetuttosisarebbeavverato.E ilmodo incui lodiceva ispiravatotale fiducia,Allieglicredevaesapevaquanto ormai lui contasse per lei. Di quando in quando, se lei glielochiedeva, Noah parlava di sé, oppure spiegava perché avesse scelto unacertapoesiaechecosanepensasse.Oancorasilimitavaafissarlaconquellasuaparticolareintensità.Illorosguardoseguivailtramontodelsolementremangiavanoqualcosa

    sottolestelle.Eratardiormai,eAlliesapevacheisuoigenitorisisarebberoinfuriatiseavesseroscopertoconchileisitrovavainquelmomento.Mainrealtànonglieneimportavanulla.Riuscivaapensaresoloaquellagiornatacosì speciale, all'uomo così speciale che le stava accanto, e quando, pochiminutidopo,siavviaronoversolacasadilei,NoahlestrinseunamanonellasuaeAllieavvertìuncalorechelainvadevatutta.Un'altra svolta e finalmentevide la casa in lontananza.Era cambiata in

    modo vistoso da come la ricordava. Rallentò mentre si avvicinava,imboccandoilvialepolverosofiancheggiatod'alberichelaportavaalfarolacuiluceammiccantel'avevarichiamatadaRaleigh.Ormaiprocedevaapasso

  • d'uomo, gli occhi fissi sulla casa, e respiròprofondamentequando sotto ilportico vide lui che osservava la sua auto. Vestiva in modo semplice. Dalontano,nonparevaaffattocambiato.Perunattimo,quandolalucedelsoleloinvestìdilato,sembròsvaniretraleparetidelportico.Alliesi fermòaccantoallaquerciachesorgevadavantiallacasa.Girò la

    chiavedell'accensione,gliocchisemprefissisuNoah,eilmotoresispenseronzando.Noah cominciò ad avanzare verso di lei con il suo passo sciolto,ma si

    immobilizzòdicolpoquandoAlliescesedallamacchina.Per lunghiminutinonpoteronofaraltrochefissarsiinsilenzio.Allison Nelson, ragazza ventinovenne della buona società, fidanzata, in

    cerca di risposte essenziali, e Noah Calhoun, il sognatore, visitato dalfantasmacheavrebbedominatolasuavita.

  • Riunione.

    Rimaseroimmobili,l'unodifronteall'altra.

    Noahnonavevadettonulla,isuoimuscolisembravanocongelatieperunattimoleipensòchenonl'avessericonosciuta.Provòunsensodicolpaperessersi presentata così, senza preavviso, e ciò rendeva tutto più arduo.Aveva immaginato che l'incontro si svolgesse in modo diverso e che leiavrebbetrovatoleparolegiustedadire.Einvecelefrasichelevenivanoinmenteeranomoncheeinappropriate.Riaffioraronoinleiricordidell'estatetrascorsa assieme ementre fissava Noah si accorse di quanto poco fossecambiatodall'ultimavoltachel'avevavisto.Avevaunbell'aspetto,conlacamiciainfilatanei jeansscoloriti, lespalle

    larghe, i fianchistrettie lostomacopiatto.Eraancheabbronzato,comeseavesse lavorato all'aria aperta per tutta l'estate, e sebbene i suoi capellifosserounpo'piùradieunpo'piùchiari,eraancorailNoahcheleiavevaconosciuto.Respiròafondoperfarsicoraggioesorrise.

    «Salve,Noah.Sonofelicedirivederti.»

    Quelle parole lo colsero di sorpresa e la fissò quasi intontito prima dicominciareasorridere.«Sonofeliceanch'io...»balbettò.SiportòunamanoalmentoeAllienotò

    chenonsierarasato.«Seipropriotu,vero?Nonriescoacrederlo...»Dal suono della sua voce capì che era sconvolto e tutte le emozioni si

    condensarono in un'unica realtà: era lì, di fronte a lui. Qualcosa palpitòdentrodi lei,qualcosadianticoeprofondo,qualcosacheperunattimo lefece girare la testa. Lottòper recuperare il controllo.Non si era aspettatacheciòaccadesseenonvolevacheaccadesse.Erafidanzata,ormai.NoneravenutaaNewBernperquesto...eppure...Eppure...

    Eppurequellasensazionecontinuòa lievitarenonostante i suoisforzie

  • nellospaziodiunsecondoebbel'impressionediaverequindiciannienefufelice,comesetuttiisuoisognipotesserodinuovorealizzarsi.Comesefossefinalmentetornataacasa.

    Senza dire altre parole avanzarono l'uno verso l'altra e con totalespontaneità Noah la cinse con le braccia, tirandosela vicina. Siabbracciarono stretti e la realtà di quell'abbraccio fece dissolverequattordiciannidiseparazionenellalucesemprepiùtenuedelcrepuscolo.Rimaserocosìa lungoeAllie fu laprimachesiscostòper fissare il suo

    sguardosuNoah.Daquellabrevedistanzapotévedere i cambiamentichenon aveva notato prima. Era un uomo fatto, ormai, e il suo viso avevaperduto lamorbida freschezzadellagioventù.Piccole rughesegnavanogliangoli degli occhi e sul mento c'era una cicatrice recente. Anche la suaespressioneapparivadiversa,menoinnocente,piùcauta,eppure,tralesuebraccia,Alliesiresecontodiquantoluilefossemancato.Avevagliocchi lucidiquando infinesi staccarono l'unodall'altraeAllie

    risenervosamenteasciugandosilelacrime.«Qualcosa non va?» chiese lui, mentre cento altre domande gli si

    leggevanoinviso.«Scusami,nondovreipiangere...»

    «Nondeviscusarti»,sorrise.«Nonriescoancoraacrederechetusiaqui.Comemihaitrovato?»Alliefeceunpassoindietro,cercandosubitodiricomporsi.

    «Due settimane fa ho letto un articolo sulla tua casa in un giornale diRaleighehosentitoilbisognodirivederti.»IlsorrisodiNoahsidilatò.«Éstataun'ottimaidea.»

    Anche lui arretrò un poco. «Dio, sei fantastica. Sei ancora più bella diallora.»Allie si sentì immediatamente arrossire come quattordici anni prima.

    «Grazie.Anchetustaibenissimo.»Ederavero,iltempoavevalasciatopochetracce.«Checosahaicombinato?Comemaiseiqui?»

    Quelledomandelariportaronoalpresente,allaconsapevolezzadiciòche

  • sarebbe potuto accadere se non fosse stata cauta. La situazione non devesfuggirmi di mano, si disse, e potrebbe diventare durissima se ciaddentriamosuunterrenominato.Maquegliocchi,Diosanto,queidolciocchineridiNoah.

    Voltòleggermenteilcapoerespiròafondoperdeciderequelchedovevadire, e quando finalmente parlò la sua voce era ferma. «Noah, è vero chevolevorivederti,maprimache tu timetta in testadelle ideesbagliate, c'èun'altraragionechemihaspintoavenirequi.Devoconfessartiqualcosa.»«Checosa?»

    Alliedistolse losguardoenonrisposesubito,sorpresadallasuastessa,invincibileesitazione. InquelsilenzioNoahavvertìunvuotoallostomaco.Diqualunquecosasitrattasse,eraunabruttanotizia.«Nonsocomedirtelo.Pensavodiavereleideecosìchiaremaadessonon

    nesonopiùtantosicura.»L'ariafuimprovvisamentelaceratadalgridodiunprocioneeClemscese

    dalporticoabbaiando.QuelbaccanointerruppelaconversazioneeAlliefubenfelicediapprofittarne.«Étuoquelcane?»

    Noahannuì,lottandocontroilnodoallostomaco.

    «A dire il vero è una cagna. Si chiama Clementina ed è proprio mia.»SeguironolemossediClemchesiscrollòepoipartì indirezionediqueglistranirumori.Allie inarcò leggermente le sopracciglia quando la vide zoppicare. «Ha

    persounagamba?»chiese,cercandodiguadagnartempo.«Travoltadaun'autoqualchemesefa.IldottorHarrison,ilveterinario,mi

    hachiestoseerodispostoaprenderlaconmeperchéilproprietariononnevoleva più sapere.Dopo averla vista, non ho avuto il coraggio di lasciarlaabbattere.»«Hai sempre avuto un animo gentile», disse Allie mentre cercava di

    recuperarelacalma.Siinterruppeeguardòversolacasa.«Hai fatto unameravigliosa opera di restauro. Adesso sembra perfetta,

    comehosempreimmaginatochedovesseessere.»

  • Noah voltò il capo nella stessa direzione, conscio che Allie aveva fattoscivolarelaconversazionesuargomentibanaliperchévolevanascondergliqualcosa.«Grazie,seimoltogentile.Éstatadavverounagrossaimpresaenonsose

    lorifareiunasecondavolta.»«Certo che lo rifaresti», disse lei. Sapeva esattamente quali sentimenti

    provasse per quella casa, anzi, sapeva esattamente quali sentimentiprovasseperqualsiasicosa,oalmenol'avevasaputomoltotempoprima.A quel punto si rese conto di quante cose fossero cambiate da allora.

    Erano diventati praticamente due estranei, lo capiva guardandolo.Quattordiciannisonotanti.Troppi.«Che c'è, Allie?» Si voltò cercando di catturare il suo sguardo, ma lei

    continuavaafissarelacasa.«Mi sto comportando come una sciocca, vero?» disse, cercando di

    sorridere.«Inchesenso?»

    «In tutti i sensi. Piombo qui all'improvviso e non riesco nemmeno atrovareleparoleperdirtiquellochevorrei.Penseraichesonopazza.»«Tu non sei pazza», disse Noah con dolcezza. Le prese unamano e lei

    lasciòcheglielastringessementrerestavanoafiancoafianco.Luicontinuò:«Sebbene ne ignori le ragioni, vedo che stai affrontando una prova assaidifficile. Vuoi che andiamo a fare una passeggiata? » «Come ai vecchitempi?»«Perchéno?Pensocheneabbiamobisognotuttiedue.»

    Allie esitò e guardò verso la casa. «Devi avvertire qualcuno? » Noahscosseilcapo.«No.Nonc'ènessunoqui.SoloioeClem.»

    Allie l'aveva immaginato ancorprimadi porrequelladomanda e avevadei sentimenti confusi in proposito. Se ci fosse stata una donna, dietroquellaporta,lesarebbestatopiùfaciledireciòcheadesso,invece,diventavasemprepiùdifficile.Sidiresseroverso il fiumee imboccarono il sentiero che costeggiava la

    riva.AlliesistaccòdallamanodiNoahcherimaseunpo'stupito,ecamminò

  • in modo da lasciare una leggera distanza fra loro, quasi volesse evitarequalsiasicontatto.Noahlaguardavacongrandeintensità,lasciandositrasportaredallesue

    intimeconsiderazioni.Erasemprebella,conifolticapellieimorbidiocchi,ecamminavacontantagraziachesembravasilibrassenell'aria.Avevavistomoltedonneanchepiùbelle,donnecheagganciavanoilsuo

    sguardo ma non la sua mente perché mancavano di certe doti per luiessenziali. Come l'intelligenza, la sicurezza di sé, la forza dello spirito, lapassione.Doticheincitavanoglialtriagrandicose,doticheavrebbevolutopossedereluistesso.Allie le aveva tutte, le sentiva palpitare in lei mentre la vedeva

    camminare. «É una poesia vivente», ecco le parole che gli affioravanosempreallelabbraquandocercavadidescriverlaagliamici.«Da quanto tempo sei tornato qui? » chiese lei mentre il sentiero si

    perdevatral'erbadiunacollinetta.«Dallo scorsodicembre.Ho lavorato alNordperun certoperiodo eho

    trascorsogliultimitreanniinEuropa.»Lofissòconunosguardointerrogativo.«Laguerra?»

    Noahannuìeleicontinuò:«Immaginavochetifossiarruolato.Sonofelicechetusiatornatoacasasanoesalvo».«Anch'io.»

    «Seicontentodiesseredinuovoacasa?»

    «Sì.Quihoritrovatolemieradici.Équichedevovivere.»Si interruppe.«Ma che mi dici di te?» Pose quella domanda quasi a bassa voce,aspettandosiilpeggio.Allieesitòalungoprimadirispondere.

    «Sonofidanzata.»

    Noahabbassòlosguardoesisentìall'improvvisopiùdebole.Dunquecosìstavanolecose.EAllieeravenutaperdirglielo.«Congratulazioni»,riuscìamormorareconuntonochetemevafosseben

    pococonvincente.«Aquandoilgrangiorno?»«Fratresettimane,ilsabato.Lonvuolesposarsianovembre.»«Lon?»

  • «LonHammondJunior,ilmiofidanzato.»

    Noah non ne fu sorpreso. Gli Hammond erano una delle famiglie piùpotenti e influenti dello Stato. Ricchezza che veniva dal cotone.Contrariamenteaquantoeraavvenutopersuopadre,lanotiziadellamortediLonHammondSeniorerastatapubblicatasulleprimepaginedeigiornali.«Nehosentitoparlare.Suopadrehacostruitounimperofinanziario.ÉLoncheseneoccupaadesso?»Leiscrollòilcapo.«No,èavvocato.Haunimportantestudiolegale.»«Con

    quelsuonome,dicertononglimancherannoiclienti.»«Infatti,lavoramoltissimo.»

    Noah colse qualcosa di particolare nel tono della sua voce e passòautomaticamenteaunasecondadomanda:«Égentileconte?»Allie non diede subito una risposta, come se stesse riflettendo sul

    problema per la prima volta. Poi disse: «Sì. É una cara persona. Credopropriochetipiacerebbe,Noah».Mamentrepronunciavaquelleparolelasuavocesuonòunpo'smarrita,

    o almeno così parve a Noah che pensò: Forse mi illudo. «Come sta tuopadre?»chieselei.Noah avanzò di due passi prima di rispondere. «É morto all'inizio di

    quest'anno,pocodopoilmioritorno.»«Mi dispiace», disse lei, ricordando quanto il vecchio fosse stato

    importanteperNoah.Lui annuì, e continuarono a camminare a fianco a fianco in silenzio.

    Giunseroallasommitàdellacollinaesifermarono.Indistanzasivedevalavecchia quercia avvolta dalla luce del sole. Mentre guardava in quelladirezione,AllieavvertìgliocchidiNoahfissisudilei.«Quantiricordilegatiaquell'albero,Allie.»

    Sorrise.«Loso.É laprimacosachehovistoarrivandoqui.Rammenti ilgiornocheabbiamotrascorsosottoquellaquercia?»«Sì»,rispose,nonosandoaggiungerealtro.

    «Ticapitamaidiripensarci?»

    «Avolte.Disolitoquandovadoalavoraredaquelleparti.Ilterrenoèdi

  • miaproprietà,adesso.»«L'haicomprato?»

    «Non potevo tollerare che abbattessero quella quercia per farne deimobilettidacucina.»Allie rise con una strana sensazione di gioia. «Leggi sempre poesie?»

    Annuì.«Nonhomaismesso.Pensodiaverlonelsangue.»«Sai,seil'unicopoetacheioabbiamaiconosciuto.»

    «Nonsonounpoeta.Leggoiversi,manonsoscrivernenemmenouno.Cihoprovato.»«Ciònontogliechetusiaunpoeta,NoahTaylorCalhoun»,lasuavocesi

    addolcì,«iopensospessoaquelgiorno.Nessunomiavevamailettopoesieprima.Ineffetti,ful'unicavolta.»Quel commento fece scivolare entrambi sulla corrente della memoria

    mentre tornavano verso casa seguendo un diverso sentiero che passavaaccantoalladarsena.Ilsolesiabbassavaall'orizzonteeilcielositingevadigialloeNoahchiese:«Perquantotempointendirimanerequi?»«Nonloso.Nonmolto.Forsefinoadomanioadopodomani.»

    «Iltuofidanzatoèvenutoperaffari?»

    Leiscrollòilcapoerisposeavocebassa:«No,èrimastoaRaleigh».Noahinarcòlesopracciglia.«Losacheseiqui?»Dinuovouncennodidiniegoeparolesussurrate.

    «No.Glihodettochevenivoafarcomperedagliantiquari.Nonavrebbecapitocertamenteimieiverimotivi.»Noaherasemprepiùsorpreso.CheAllieavesseavutovogliadirivederlo

    eraabbastanzanormale,mailfattocheavessementitoalsuofidanzatodavaaquellavisitauncaratterebendiverso.«Nonc'erabisognochetuvenissiquiperdirmicheerifidanzata.Potevi

    scrivermiunalettera.Otelefonarmi.»«Loso.Masentivochedovevodirtelodipersona.»

    «Perché?»

    Esitò. «Non riesco a spiegarmelo», mormorò, e per il modo in cui

  • pronunciòquelleparoleNoahlecredette.Laghiaiascricchiolavasottoiloropassimentreavanzavanoinsilenzio.PoiNoahchiese:«Allie,tuloami?»Risposequasiautomaticamente:«Sì,loamo»...

    Unapugnalata.MadinuovoNoahavvertìqualcosadiparticolarenelsuotono, comeseparlasseper convincere se stessa. Si fermòedolcemente leposò le mani sulle spalle, costringendola a guardarlo in faccia. La lucemorentedelsolesiriflettevanegliocchidilei.«Setuseifelice,Allie,eseloami,iononfarònullaperimpedirtiditornaredalui.Maseunapartediteèancoraindubbio,allorafermatierifletti.Ilmatrimoniononèunimpegnochesipuòassumereametà.»

    Lasuarispostagiunsefintropporapida.

    «Hopresoladecisionegiusta,Noah.»

    Lui la fissò per un attimo, chiedendosi se doveva crederle. Poiricominciarono a camminare. Noah ruppe il silenzio con una nuovadomanda.«Nontistofacilitandolecose,vero?»SullelabbradiAllieaffioròunpiccolosorriso.

    «Nontipossobiasimare.»

    «Miscusocomunque.»

    «Ti prego, non ce n'è ragione. Semmai sono io quella che dovrebbescusarsi.Forsesarebbestatomeglioscrivertiunalettera.»Noah scrollò il capo. «Per essere sincero, sono felice che tu sia venuta.

    Nonostantetutto.Éunagioiarivederti.»«Grazie,Noah.»

    «Credichesiapossibilericominciaredazero?»

    Lofissòperplessa.

    «Seistatalamiamiglioreamica,Allie.Vorreichetulofossiancora,ancheseseifidanzata,anchesepersoliduegiorni.Potremmoraccontarciquelchecièaccadutoinquestianni.»Leiriflettésuqueldilemma,rimanereopartire,edecisechepoichéormai

    Noah lasapeva fidanzata,eragiustorimanere.Oalmenononeradel tuttosbagliato.Sorriseeannuì.

  • «D'accordo.»

    «Bene. Che ne diresti di una cena? Conosco un posto davvero specialedovecucinanoimigliorigranchidellacittà.»«Splendido,edov'è?»

    «Acasamia.Hosistematolenassenel fiumedaunasettimanae ierihovisto che ci si erano infilati dei begli esemplari. Ti dispiace se vado aprenderli?»«Nient'affatto.»

    Noahsorriseeindicòcolpolliceunpuntodietrolasuaschiena.«Sonogiùalladarsena.Micivorrannounpaiodiminuti.»Allie lo seguì con lo sguardo e si accorse come la tensione che si era

    accumulata in lei quando gli avevaparlatodel suo fidanzamento si stesseallentando.Chiusegliocchiesipassòleditatraicapellimentreunabrezzaleggerale

    accarezzava le guance. Inspirò a fondo e trattenne il fiato, espirando poilentamente mentre i muscoli delle spalle e della schiena si scioglievanocompletamente. Quando riaprì gli occhi, fu colpita dalla bellezza che lacircondava.Le erano sempre piaciute sere come quella, quando il pungente aroma

    delle foglie autunnali cavalca sulla groppa dei morbidi venti del sud. Lepiacevanoglialberieilfrusciodellefronde.Ascoltandoqueisuoniritrovavalapace.Pocodopo,voltandosi,guardòNoahconocchidiversi.Dio,chebell'uomo.Anchedopotuttoqueltempo.

    Loosservòmentreafferrava lacima immersanell'acquaecominciavaatirarlaasé.Nonostantelasemioscurità,videguizzareisuoimuscolimentresollevava la nassa e la teneva sospesa scuotendola perché si svuotassedell'acqua.Poilasistemòsulpontile,laaprìeneestrasseigranchiaunoauno, lasciandoli ricadere in un secchio. Allie gli andò incontro, i grillicominciaronoacantareeleirammentòquellocheledicevanodabambina:Contaquanticricrìsentiinunminuto,aggiungidiecieotterraiigradidellatemperaturaesterna.Forselarispostanoneramaiesatta,maeraungiocodivertente.Mentre

    camminava, si rese conto di aver dimenticato quanto fossero belli e puri

  • quei luoghi. Voltando leggermente il capo vide la casa in distanza. Noahavevalasciatounpaiodiluciacceseesembraval'unicadimoralìattorno.Oalmenol'unicadotatadielettricità.Oltreilimitidellacittà,nellecampagne,moltefattorienoneranoancoracollegateallarete.Avanzò sul piccolo molo di legno e le assi scricchiolarono sotto i suoi

    passi come una vecchia fisarmonica sfiatata. Noah alzò lo sguardo e lesorriseammiccando,poisichinòdinuovosuigranchiscegliendoimigliori.Allie raggiunse la vecchia poltrona a dondolo all'estremità del molo e laaccarezzò facendo scorrere le mani sullo schienale. Immaginò Noah chesedeva lì per pescare, leggere, meditare. Si chiese quanto tempotrascorressedasolo,eachecosapensasseinqueimomenti.«Era la poltrona di papà», disse lui senza nemmeno guardarla, e Allie

    annuì.Videvolareipipistrelli,leranesieranouniteaigrillinelcoroserale.Allieraggiunsel'altraestremitàdelpontileeavvertìunsensodidisagio.

    L'impulso cheda tre settimane lepremevadentroperchévenisse lì si eraimprovvisamente spento. Voleva che Noah sapesse del suo fidanzamento,checapisse,cheaccettasse,nonavevadubbiinproposito,maorapensavasolo a lui e a quell'estate lontana. A testa china, si guardò attornoattentamente finché trovò quel che cercava, l'incisione. Noah ama Alliechiusainuncuore.Incisanellegnopochigiorniprimadellasuapartenza.UnventopungentesialzòimprovvisoeAllieincrociòlebracciasulpetto

    perproteggersi.Rimasecosì,guardandooral'incisioneeorailfiume,finchéNoahlaraggiunse.Avvertìlasuavicinanza,ilteporedelsuocorpoedisse:«C'ètantapacequi».«Lo so. Ci vengo spesso perchémi piace stare accanto all'acqua. Mi fa

    sentirebene.»«Fareilostesso,sefossiinte.»

    «Adessoandiamo.Lezanzaresistannoscatenandoeiomuoiodifame.»IlcieloeraormaineroquandoNoahsiavviòversocasa.Alliealsuofiancosisentiva confusa, e avanzava lungo il sentiero con passi quasi incerti. Sichiedeva che cosa pensasseNoah di quella sua visita, e non era sicura diavere lei stessa le idee chiare in proposito. Quando raggiunsero la casa,Clem li accolse sfregando il suo naso umido nei punti sbagliati. Noah leordinòdiandarseneelacagnolinasiallontanòconlacodatralegambe.

  • «Hai lasciato in macchina qualcosa che ti occorre? Vuoi che vada aprenderla?»chieselui.«No.Hogiàdisfatto la valigianellamia camerad'albergo.»La suavoce

    oraavevaunsuonodiverso,comesegliannitrascorsisifosserodissolti.«Benissimo», disse Noah mentre saliva i gradini del portico. Lasciò il

    secchio accanto alla porta e guidò Allie all'interno, dirigendosi verso lacucinachesitrovavasubitosulladestraederagrande,odorosadilegno.Siaimobilisiailpavimentoeranodiquerciaelegrandifinestreguardavanoaest,pronteadaccogliere ilprimosolemattutino.Tuttoera stato fatto congustoesobrietà,cosararaavedersinellevecchiecaseristrutturate.«Tidispiacesefaccioungiroperlacasa?»

    «Mafigurati.Vaipure.Hofattolaspesa,prima,enonhoancorasistematoleprovviste.»I loro sguardi si incrociarono per un attimo e Allie sentì che lui

    continuavaaosservarlamentrelasciavalastanza.Qualcosavibròdinuovoinlei.Passò da una stanza all'altra ammirando tutto ciò che vedeva, un vero

    prodigio se si pensava allo stato di degrado in cui era caduta la vecchiadimora.Sceselescaleetornòincucina,videNoahdiprofiloeperunattimolesembròilragazzodiciassettennediuntempo.Maledizione,sidisse,cercadicontrollarti.Ricordaticheseifidanzata.

    Noah era in piedi davanti a un armadio aperto e fischiettava piano.SorriseadAlliementreriponevaloscatolamenellescansie.Alliesifermòapochi passi da lui e si appoggiò a uno scaffale, incrociando una cavigliasull'altra.«Haifattounlavoromeravigliosoinquestacasa,Noah.Quantotempotici

    èvoluto?»Luiaccartocciòl'ultimosacchettovuoto.«Quasiunanno.»

    «Tuttodasolo?»

    Rise.«No.Quand'eroragazzopensavochesarebberobastatelemiesolebraccia,ehocominciatocosì.Maeraunafaticaenormechesarebbedurataanni.Hoassuntodeglioperai...adireilveroparecchi.

  • Maancheconilloroaiutoillavoroèstatomassacrante.Avoltesmettevosoloamezzanotte.»«Perchél'haifatto?»

    Fantasmi,avrebbevolutodire,mascelseunarispostadiversa.«Nonloso.Mieroassuntouncompitoevolevoportarloatermine,immagino.Tivadiberequalcosaprimadicena?»«Checos'haidaoffrirmi?»

    «Nonmolto,adirelaverità.Birra,tè,caffè.»

    «Iltèvabenissimo.»

    Noahsisbarazzòdellecartacce,poipassòinunapiccoladispensaaccantoallacucinaeneriemerseconunascatoladitè.Posòduebustineaccantoalfornelloeriempìd'acquailbollitore.PoiacceseilgasconunfiammiferoeAllie udì il sibilo delle fiammelle. «Ci vorrà poco, questi fornelli sonoottimi.»«Perfetto.»

    Quandoilbollitorecominciòasibilare,Noahversòl'acquanelletazzechecontenevanolebustineeneporseunaadAllie.Leil'accettòsorridendoesiavvicinòallafinestra.

    «Immagino che questa cucina sia bellissima al mattino, illuminata dalsole.»Luiannuì. «Évero.Hovolutodelle finestremoltograndi suquesto lato

    dellacasaproprioperquellaragione.Anchenellacameradalettodisopra.»«Immagino che i tuoi ospiti la apprezzino, a meno che non vogliano

    dormirefinoatardi.»«Adirelaverità,nonhomaiavutoospiti.Daquandoèmortomiopadre,

    nonsapreichiinvitare.»Dal suo tono, Allie capì che cercava solo di mantenere viva la

    conversazioneeall'improvvisoprovòunsensodiabbandono.ComeseNoahindovinasse il corso dei suoi pensieri, ma le impedisse di esprimerlicambiandoargomento.«Faròmarinareigranchi,primadicuocerli»,disseposandolasuatazza

    sul tavolo. Poi prese una grossa pentola con il suo coperchio, la riempì

  • d'acquasottoilrubinettodellavandinoeinfinelaposòsulfornello.«Possodartiunamano?»

    Noah le rispose senza voltarsi. «Certo. Puoi affettare le verdure dafriggere. Ne troverai una quantità nel cassetto del frigorifero. Mettile inquellaciotola.»Allie bevve un ultimo sorso di tè prima di mettersi al lavoro. Con la

    ciotola inmanoaprì il frigoriferoenelloscomparto inferioretrovòcarote,cipolle e zucchini. Noah si avvicinò e Allie si spostò per lasciargli spazio.Sentì l'odoredi lui, cosìpulitoenotoecaratteristico,e fu sfioratadal suobraccio che si allungava all'internodel frigoperprendereunabottiglia dibirraeunadisalsapiccante.Poi tornò ai fornelli, stappò la birra e la versònell'acquadella pentola,

    aggiunseunpo'disalsaedellespezie,edopoavermescolatoiltuttoandòaprendereigranchi.Primadientrare incucinasi fermòunattimosullasogliaperosservare

    Alliechestavaaffettandolecarote.Sichiesedinuovoperchéfossevenutalì,puressendofidanzata.Lacosanonavevasensoperlui.D'altronde,Allieerasemprestataunaspecialistainfattodisorprese.Sorrise tra sé, rammentando la ragazzina di un tempo. Ardente,

    spontanea,appassionata-cosìimmaginavafosserogliartisti.PoichéAllieloera senza dubbio, il suo talento era un dono naturale. Noah aveva vistoparecchiquadrineimuseidiNewYorkeglisembravacheleoperediAlliefosseroaltrettantovalide.Quell'estate, primadi partire, gli aveva regalatoun suodipinto cheora

    era appeso sopra il camino nel soggiorno. L'aveva intitolato il quadro deisuoisognieaNoahsembravaestremamentesensuale.Quandologuardava,il che gli capitava spesso a tarda sera, leggeva il desiderio tra le linee e icolori,e riuscivaa immaginareciòcheAllieavevapensatoaogni toccodipennello.Un cane abbaiò nella notte: Noah si rese conto che era rimasto lì

    immobiledaunpezzoeavvicinandosirapidamenteadAlliesichieseseleisenefosseaccorta.«Comeva?»domandòvedendocheavevaquasifinito.

  • «Benissimo.C'èqualcos'altropercena?»

    «Hodelpanecottoincasa.»

    «Cottoincasa?»

    «Da una vicina», disse Noah piazzando nel lavandino il secchio con igranchi. Li sciacquò a uno a uno sotto l'acqua corrente, lasciando poi chescorrazzasseronellabacinella.Alliesiavvicinòperosservarlomeglio.«Nonhaipaurachetipinzinoquandoliprendiinmano?»

    «No, basta afferrarli nel modo giusto.» E glielo dimostrò, sorridendo.«Dimenticavochelofaidatuttaunavita.»«NewBernèpiccola,matiinsegnalecosechecontano.»

    Allie si appoggiò a uno scaffale accanto a lui e vuotò la sua tazzadi tè.Quandoigranchifuronotuttilavati,Noahlimisenellapentolasulfornello.Poisi lavò lemaniesirivolseadAllie.«Li lasceròmacerarepermezz'ora.Vuoicheandiamoasedercisottoilportico?»«Volentieri»,disselei.

    QuandouscironoNoahacceselaluceesternaesedettesullavecchiasediaadondolooffrendoadAlliequellanuova.Videchelasuatazzaeravuotaetornòincasaperprenderealtrotèperleieunabirrapersé.Alliebevveunpaiodisorsiprimadiposarelatazzasultavolinotraleduesedie.«Tueriquiquandosonoarrivata,vero?»

    Noahsiappoggiòalloschienalecercandolaposizionepiùcomoda.«Sì.Misiedoquituttelesere.Ormaièun'abitudine.»«Capiscoperché»,disseleiguardandosiattorno.«Echecosafaidibelloin

    questoperiodo?»«Adirelaveritànonfaccionulla;mioccuposolodellacasa,chesoddisfa

    lemienecessitàcreative.»«Maalloracomepuoi...vogliodire...»

    «MorrisGoldman.»

    «Nonhocapito.»

    Luisorrise.«Ilmiovecchioboss,sualNord.SichiamavaMorrisGoldman.Mioffrìunacompartecipazionenelladittaquandomiarruolaiemorìprima

  • che tornassi in patria. Quando arrivai negli States, i suoi avvocati miconsegnaronounsostanziosoassegnochemipermisedi comprarequestacasaediristrutturarla.»Allie si lasciò sfuggire una risatina. «Mi hai sempre detto che avresti

    trovatoilmododicavartelainognicaso.»Rimaseroinsilenzioperalcuniminuti,ripensandoalpassato.Alliebevve

    unaltrosorsoditè.«Ricordi come riuscii a raggiungerti qui di soppiatto la sera in cui mi

    parlastidiquestopostoperlaprimavolta?»Noah annuì e lei continuò: «Rincasai tardi e trovai i miei genitori

    furibondi. Vedo ancoramio padre in piedi nel soggiorno che fumava unasigarettaemiamadresedutasuldivano,losguardofissodavantiasé.Giuro,avevanol'ariadichihaappenaricevutolanotiziadellamortediunparente.Fualloracheimieigenitoricapironoperlaprimavoltaquantoiotenessiate,emiamadremiparlòa lungoquellastessasera.Midisse: 'Sonosicurache tu credi che io non capisca ciò che stai provando, ma lo capiscobenissimo. Il fatto è che a volte il nostro futuro ci è imposto da ciò chesiamo,incontrastoconciòchevorremmo'.Rammentochelesueparolemiferironoprofondamente».«Ferironoancheme,quandomeneparlasti,ilgiornodopo.Ituoigenitori

    mipiacevano,enonavevoideadinonpiacerealoro.»«Nonèpropriocosì.Pensavanosoltantochetunonfossiallamiaaltezza.»«Nonc'èmoltadifferenza.»

    C'eraunveloditristezzanellesueparoleeAlliecapìcheavevaragionedirisentirsi.Alzògliocchiversoilcielostellatomentresiravviavaconleditaunacioccaribelle.«Soquellocheprovi.L'hosempresaputo.Infattidaallorasiècreatauna

    certadistanzatrameemiamadre.»«Eadessoqualèlatuaopinioneinproposito?»

    «Semprelastessa.Chenoneragiusto.Perunaragazzina,èun'esperienzaterribilescoprirechelaposizionesocialecontapiùdeisentimenti.»Noahsorrisesenzafarecommenti.

    «Hospessopensatoatedopoquell'estate»,disseAllie.

  • «Davvero?»

    «Perchénondovresticredermi?»Sembravasinceramentesorpresa.«Nonhaimairispostoallemielettere.»«Mihaiscritto?»

    «Dozzine di volte. Ti ho scritto per due anni senza mai ricevere unarisposta.»Leiscrollòilcapolentamenteprimadiabbassaregliocchi.

    «Comemai...»disseinfine,eNoahcapìchedovevaesserestatalamadreacontrollare la posta eliminando le lettere all'insaputa di Allie. L'avevasempresospettato,eguardandoAllie lessesulsuovisocheeragiuntaallastessaconclusione.«Miamadrehaavutotorto,hafattounacosamoltoingiusta.Macercadi

    capirla.Quandopartimmodaqui,probabilmentepensòchepermesarebbestatopiùfaciledimenticartideltutto.Nonhamaicapitoquantotucontassiperme,eadireilverononsonemmenosehaamatomiopadrecomeiohoamatote.Nella sua testa, ha pensato di fare il mio bene nascondendomi le tue

    lettere.»«Nonspettavaaleiprendereunadecisionesimile»,disseNoah.«Loso.»«Le cose sarebbero andate diversamente se tu le avessi lette?»

    «Certamente.Misonosemprechiestadovetufossifinito.»«No,volevodire:credicheavremmopotutocontinuareadamarci?»Esitò

    primadirispondere.«Non lo so, Noah. Davvero non lo so e non lo sai nemmeno tu. Ormai

    siamodellepersonediverse.Adulte.Mature.Tutt'edue.»

    Allie si interruppe lasciandovagare lo sguardo verso il fiume. EpoichéNoahnonparlava, continuò:«O forse sì,Noah.Forseci saremmoamati.Oalmenomipiaceimmaginarechesarebbestatocosì».Luiannuì,manonosòguardarlainfaccia.«ChetipoèLon?»

    Allie esitò perché non si aspettava quella domanda. Il nome di Lon

  • riportavaagalla i sensidicolpae lìper lìnonseppechecosarispondere.Allungòlamanoverso lasuatazza,bevveunsorso,ascoltòunpicchiochemartellavauntroncochissàdove.Poiparlòavocebassa.«Lonèunbell'uomo,affascinante,disuccesso,equasituttelemieamiche

    sonopazzediinvidia.Pensanochesiaperfetto,epermoltiversiloè.Conmesi dimostramolto gentile,mi fa ridere e so che, a suomodo,mi ama.» Siinterruppe, come se volesse mettere ordine nei suoi pensieri. «Ma c'èsemprequalcosachemancaneinostrirapporti.»Fusorpresadallesuestesseparole,puressendocostrettaadammettere

    checorrispondevanoallaverità.E guardandoNoah capì che aveva già presagito quella risposta. «Come

    mai?»chieselui.Alliesorrisedebolmenteescrollòlespalle,lasuavoceerapocopiùdiun

    sussurro.«Forsestoancoracercandounamorecomequellochecifutranoi.»Noah

    rifletté a lungo su quelle parole e pensò alle donne che aveva conosciutodopoavervistoAllieperl'ultimavolta.«Etu?»chieselei.«Haimaipensatoanoi?»

    «Sempre.Cipensoancora.»

    «Frequentidelledonne?»

    «No»,risposescrollandoilcapo.

    Tutti e due sembravano agganciati a quel pensiero e non riuscivano atoglierselo di testa. Noah finì la sua birra, sorpreso di aver vuotato ilbicchieretantoinfretta.«Vadoainiziarelacottura.Haibisognodiqualcosa?»

    Lei negò con un cenno del capo eNoah andò in cucina, accese il fuocosotto lapentoladeigranchiemise ilpanenel forno. Infarinò leverdureefecesciogliereunpo'digrassoneltegameperifritti.Dopoaverabbassatolafiammaalminimo,preseun'altrabirradalfrigoriferoprimaditornaresottoilportico.NelfrattempoavevasemprepensatoadAllieeall'amorecheerastatosottrattoallelorovite.AncheAlliestavapensando.ANoah,asestessa,Iaunaquantitàdicose.

    Perunattimosiauguròdinonesserefidanzataesubitofusopraffattadaun

  • sensodicolpa.NoneraNoahl'uomocheamava:amavailsuoricordo.Ilchepoteva risultare un fatto abbastanza normale. Il suo primo vero amore,l'unicouomocuisieraunita,comeavrebbepotutodimenticarlo?Maeranormalecheilsuocorpovibrasseognivoltacheluisiavvicinava?

    Eranormale confessargli cose chenon avevamai rivelato a nessun altro?Eranormalevenirelìtresettimaneprimadelgiornodelsuomatrimonio?«No»,sussurròasestessacontemplandoilcielostellato.«Nonc'ènulladi

    normaleintuttoquesto.»NoahritornòproprioinquelmomentoeAllieglisorrise,felicechelasua

    presenzaleimpedissedicontinuareapensare.«Lacenasaràprontatrapochiminuti»,disseluisedendosisuldondolo.«Ottimo.Hofame,mapossoancoraaspettare.»

    Luilaguardòconun'infinitadolcezzanegliocchi.

    «Sonofelicechetusiaqui,Allie»,disse.

    «Anch'io. Sebbene abbia rischiato di rinunciare alla mia decisione.»«Perchéseivenuta?»Perchénonpotevo farneameno, avrebbevolutodire,manon lodisse.

    «Sono venuta per vederti. Per scoprire che cosa avevi fatto in tutti questianni,ecom'eriadesso.»Noah dubitava che quelle fossero le uniche ragioni della sua visita,ma

    nonleposedomande.Invececambiòargomento.«C'èunacosachevolevochiederti:dipingiancora?»

    Leiscrollòilcapo.«No,nonpiù.»

    Noah la fissòstupefatto.«Perchéno?Aveviungrandetalento.»«Non loso.»«Certamentechelosai.Cidevepuressereunaragione.»

    «Éunalungastoria.»

    «Hotuttoiltempoperascoltarla»,insistettelui.

    «Seidavveroconvintocheioavessideltalento?»

    chieseAllieabassavoce.

    «Vieni»,disseluiprendendolapermano.«Tivogliomostrareunacosa.»

  • Alliesialzòeloseguìfinoalsoggiorno.Noahsifermòdifrontealcaminoe indicò il quadro che era appeso lì sopra. Allie sobbalzò, stupita di nonaverlonotatoprimaeancorpiùstupitadivederlolì.«L'haiconservato?»«Naturalmente.Ébellissimo.»

    Lei gli lanciò un'occhiata scettica e Noah spiegò: «Mi fa sentire vivoquando lo guardo. A volte devo alzarmi per andare a toccarlo. É cosìautentico, le forme, le ombre, i colori. Lo sogno persino di notte. Éincredibile,Allie.Possocontemplarloperore.»«Diciseriamente?»chieselei,turbata.«Maistatopiùserio.»

    Allie non fece commenti e Noah continuò: «Vuoi farmi credere chenessunotihamaidettoquestecoseprimad'ora?»«Ilmioprofessoresì»,ammiseAllie,«manonpensavochefossedeltutto

    sincero.»Noaheraconvintochecifossedell'altro.Alliedistolselosguardoprimadi

    continuare: «Disegnavo e dipingevo fin da quando ero bambina. Poi,crescendo, cominciai a pensare di essere dotata. E dipingere mi piacevaimmensamente.Ricordocomelavoraiaquestoquadrodurantequell'estate,ogni giorno aggiungevo qualcosa, piccoli cambiamenti che riflettevanol'evolversidelnostrorapporto.Nonsochecosaavessiinmentequandoloincominciai,maapocoapocogiunsiaquestorisultato.»«Rammento che non riuscivo a smettere di dipingere quando tornai a

    casa quell'anno. Probabilmente era un modo per soffocare il dolore.Comunquemi diplomai in arti figurative perché non avevo altri interessi.Trascorrevoorechiusanelmiostudio,feliceperlasensazionedilibertàcheprovavo mentre creavo, e sapevo di produrre qualcosa di bello. Il mioprofessore, che era anche critico d'arte del giornale locale, mi disse cheavevomolto talento e chedovevoproseguire suquella strada.Manon glidiediretta».Siinterruppe,comesedovesseriordinareleidee.

    «Imieigenitorieranoconvinticheunaragazzadelmiorangononpotesseguadagnarsi da vivere dipingendo. Era indecoroso. Dopo qualche temposmisi.Enontoccopiùunpennellodaanni.»Fissògliocchisulquadro.

  • «Pensichepotrestiricominciare?»

    «Nonnesonosicura.Épassato tanto tempo... forse troppotempo.»«Tupuoifarcela,Allie.Nesonosicuro.Haiuntalentochevienedall'internodite,daltuocuore,nondalletuemani.Untalentosimilenonsicancella.Tuseiciòchemigliaiadipersonesognanodiessere.Un'artista,Allie.»

    PronunciòquellafrasecontalesinceritàdafarcapireadAlliechenonsitrattavadiunbanalecomplimento.Noahcredevadavveronelsuotalentoeperunaqualcheragioneciòassunseperleiunsignificatopiùimportantediquantoavesseimmaginato.Maaccaddeanchequalcosad'altro,qualcosacheavevainséunastraordinariapotenza.Allie non riuscì a identificare ilmomento preciso in cui si verificò quel

    miracolo, ma capì che il crepaccio scavato nella sua vita per separare ildolore dal piacere si stava chiudendo. E allora intuì, sebbene in modoconfuso,chequellasuavisitaaNewBernimplicavamoltodipiùdiquantoleivolesseammettere.Tuttavianonne era ancora sicura e si voltò versoNoah, allungò la sua

    manoversoquelladiluielasfioròesitando,condolcezza,stupitachedopotanti anni Noah avesse pronunciato esattamente le parole che lei volevasentirsidire.Quandoilorosguardisiintercettarono,siresecontounavoltadipiùcheeraunuomodavverospeciale.Einunattimofuggente,inunafrazioneditemposospesanell'ariacome

    unalucciolanelcieloestivo,sichiesesefosseancorainnamoratadilui.IltimersquillòincucinaconunaseriedidingeNoahsialzòrompendo

    l'incanto,mamoltoturbatodaciòcheeraaccadutotraloro.GliocchidiAlliegliavevanoinviatounmessaggioalungoagognato,etuttavianonriuscivaasoffocarelavocecheglironzavaintesta.LavocediAlliechegliparlavadelsuoamoreperunaltrouomo.Maledìinsilenzioiltimermentreentravaincucinaetoglievailpanedal

    forno. Si scottò le dita, lasciò ricadere la pagnotta sul tavolo e vide che iltegameperifrittierapronto.Cigettòleverdureelesentìsfrigolare.Poi,borbottandotrasé,preseilburronelfrigorifero,nespalmòunpoco

    sulpaneefecesciogliereilrestoperigranchi.Allie l'aveva seguito e segnalò la sua presenza schiarendosi la gola.

  • «Possoprepararelatavola?»Noahusòlapuntadelcoltellocomeunindice.

    «Certo, i piatti sono lì. La tovaglia e le posate là. E di posate ce nevorranno parecchie, sgusciare i granchi è un bel lavoro.» Non la guardòmentreparlava.Temeva di rompere l'incanto. O peggio, temeva di constatare che tutto

    era stato frutto della sua immaginazione. E non voleva accettarlo. AncheAllie stava pensando a quelmomentomagico che la riscaldavadentro. LeparolediNoahcontinuavanoarisuonarenellasuatestamentresistemavaipiatti, le posate, il sale e il pepe. Noah le porse il pane e le loro dita sisfioraronoperunattimo.PoiNoahdedicòlasuaattenzioneaifornelli,rimescolòleverdure,sollevò

    il coperchiodellapentolae constatòche igranchi richiedevanoancoraunminuto di cottura. Aveva recuperato il controllo di sé e riprese unaconversazionefacile,senzaproblemi.«Haigiàmangiatoigranchi?»«Unpaiodivolte.Masoloininsalata.»

    «Allorapreparati a un'avventura.Aspetta unmomento.»Volò super lescaleeritornòconuncamicioneazzurro.LoporseadAllie.«Indossaquesto.Neavraibisognopernonmacchiartiilvestito.»Alliese

    lo infilò e fiutò la fragranza racchiusanella stoffa, l'odoredi lui, intenso enaturale.«Nontipreoccupare»,disseNoahinterpretandomalelasuaespressione,

    «èpulita.»Lei rise. «Lo so. Ma mi è venuto in mente il nostro primo vero

    appuntamento. Tumi prestasti la tua giacca, quella sera, ricordi?» Annuì.«Sì,loricordo.FineSaraheranoconnoi.Fin continuava a darmi gomitate mentre ti riaccompagnavo a casa,

    perchévolevacheiotistringessilamano.»«Perònonl'haifatto.»

    «No»,risposeluiscrollandoilcapo.

    «Perché?»

    «Timidezza forse. Paura.Non lo so.Nonmi sembrava la cosa giusta da

  • fareinquelmomento.»

    «Seciripenso,eridavverotimido,sai?»

    «Preferirei la definizione 'moderatamente fiducioso'», disse luiammiccando,esorrise.Leverdureeigranchigiunserocontemporaneamentealpuntodiperfetta

    cottura. «Stai attenta, sono caldissimi», disse Noah servendoli in tavola, esedetterol'unodifronteall'altra.DopoaverscodellatoleverdureneipiattiNoahviaggiunseungranchioeAllielofissòperplessa.«Sembraun'enormecimice.»

    «Maunacimiceottima.Guardachecosadevifare.»

    Glielo dimostrò con gesti rapidi e apparentemente facili, sgusciando lapolpa e mettendogliela sul piatto. Ma quando Allie provò a fare da solaspezzòlechelecontroppaforzaefucostrettaausareleditaperliberarelapolpa.Sisentivaimpacciata,preoccupatadisbagliare,mabenprestoriuscìasuperare la propria insicurezza. Noah non si curava affatto di similibazzecole,nonsen'eramaicurato.«Dov'èoraFin?»chiese.

    Noahesitòprimadirispondere.

    «Finèmortoinguerra.Lasuacorazzatafusiluratanelquarantatré.»«Midispiace.Socheerauntuoottimoamico.»Lasuavocecambiò,preseuntonopiùprofondo.

    «Lo era, infatti. Pensomolto a lui in questi giorni. Ricordo soprattuttol'ultima volta che lo vidi. Ero tornato a casa per salutare tutti prima diarruolarmi e ci incontrammo. Lavorava in banca, come suo padre, etrascorremmo il fine settimana assieme. A volte mi rimprovero di averloindottoadarruolarsi.Forsenonl'avrebbefatto,senzailmioesempio.»«Non devi fartene una colpa», disse Allie, rammaricandosi di aver

    affrontatoquell'argomento.«Loso,mamimancamolto.»

    «Ancheamepiaceva.Mifacevaridere.»

    «Eralasuaspecialità.»

    Alliegli lanciòun'occhiata.«Sierapresounacottaperme,sai?»«Loso.

  • Mel'avevaconfessato.»«Davvero?Echecosatihadetto?»

    Noahscrollòlespalle.«Telopuoiimmaginare.Cheeripazzadiluiechedovevascappareperchéloinseguividappertutto.Lesuesoliteballe.»Leirise.«Etuglihaicreduto?»

    «Naturalmente.Perchénonavreidovutocredergli?»

    «Voi uomini vi spalleggiate sempre a vicenda.» Allungò una mano sultavoloeglistuzzicòilbraccioconlapuntadelledita.«Eadessoraccontamituttoquellochehaifattodaquandocisiamovistil'ultimavolta.»Con una fitta conversazione recuperarono il tempo perduto. Noah le

    raccontòdicomeavevalasciatoNewBern,delsuolavoroalNordprimanelcantiereepoineldepositodirottami.ParlòconaffettodiMorrisGoldmaneaccennòallaguerrasenzadilungarsiindettagli.Poiledissedisuopadreediquanto soffrisse per la sua scomparsa. Allie a sua volta parlò del college,della pittura, delle ore di volontariato all'ospedale, della sua famiglia, deisuoi amici e delle varie opere di carità cui si dedicava. Nessuno dei dueaccennò a possibili coinvolgimenti sentimentali. Persino Lon fu ignorato,sebbeneentrambisirendesserocontodiquella importanteomissione.PoiAllie cercò di ricordare, tra sé, in quale occasione lei e Lon avesserochiacchierato così. Sebbene fosse un buon ascoltatore, e nemico dellediscussioni, Lon faticava a esprimersi. Come il padre di Allie, l'idea dicomunicare ad altri i suoi pensieri e i suoi sentimenti lo faceva sentire adisagio.Allieavevacercatodi spiegargli chevolevaesserglipiùvicina,masenzarisultato.Eora,sedutainquellacucina,capivaquantecoselefosseromancate. Nel cielo sempre più buio galleggiava una limpida luna, e senzarendersene conto cominciaronoa ricreare tra loro