LE NUOVE SFIDE DELL’INSEGNAMENTO€¦ · La rivoluzione digitale e la compressione...

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LE NUOVE SFIDE DELL’INSEGNAMENTO Formazione docenti neoassunti Mantova 1517 febbraio 2016 A cura di S. Rebecchi

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LE NUOVE SFIDE DELL’INSEGNAMENTO

Formazione docenti neo‐assuntiMantova 15‐17 febbraio 2016

A cura di  S. Rebecchi

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““ La scuola La scuola ……………………””

• “Sempre mossi dal desiderio, mai dal calcolo”• Capace di appassionare ed entusiasmare per la

conoscenza• Capace di orientare e di integrare forte delle sue

certezze educative• Sgombra dalle emergenze• Socialmente significativa• Motivante.. Formativa.. Educativa..

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Lo Lo scenarioscenario di riferimentodi riferimento

Una società complessa, tecnologicamente avanzata, cosmopolita e globalizzata, eterogenea, variabile e contradditoria, caratterizzata da •profondi mutamenti socio-economici e politici,•una pluralità dei valori di riferimento e di norme morali in rapido cambiamento,•eterogeneità e contraddizione delle proposte e dei modelli culturali contemporaneamente presenti nel sociale, che non facilitano l’integrazione, non ci fanno vedere bene la strada che stiamo percorrendo e la nostra destinazione, disorientandoci e rendendoci più fragili.

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È un processo inarrestabile che coinvolge l’intero pianeta e caratterizza l’attuale sistema economico- sociale, tecnologico, politico e culturale.

Alimentato dal forte sviluppo dei sistemi di comunicazione, influenza il mondo del lavoro e la vita di ognuno a vari livelli.

Comporta per ciascuno il continuo aggiornamento delle competenze e l’acquisizione di nuove allo scopo di rispondere alle attese della società e del mercato del lavoro.

La globalizzazioneLa globalizzazione

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La rivoluzione digitale e La rivoluzione digitale e la compressione spaziola compressione spazio--temporaletemporale

I progressi tecnologici nel mondo dell’informazione e della comunicazione hanno permesso una straordinaria riduzione delle distanze in termini di tempo e di spazio: singoli attori sociali o gruppi, sia pure collocati agli estremi confini della terra e perfino eventi accaduti in lontanissimi luoghi sconosciuti, entrano in contatto e interagiscono, dando vita a conseguenze globali.

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Le sollecitazioni provenienti dal Le sollecitazioni provenienti dal mondo del lavoromondo del lavoro

• Costante acquisizione di nuove conoscenze• Arricchimento delle competenze• Disponibilità alla condivisione• Attitudine al lavoro cooperativo

….da un modello produttivo di tipo fordista-taylorista, connotato da rigida divisione del lavoro, ad un modello di sviluppo postindustriale caratterizzato da una elevata flessibilità organizzativa e produttiva

….da una organizzazione verticistica e settoriale ad una articolazione ……..orizzontale

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La complessitLa complessitàà socialesociale

• L’età della globalizzazione è anche quella delle migrazioni, delle dislocazioni, degli incontri-scontri tra lingue e culture diverse che i nuovi assetti economici costringono spesso a convivere. A poderose spinte di omologazione, soprattutto in campo economico, si contrappongono tendenze fondamentaliste, di chiusura e di rifiuto verso l’altro o il diverso da sé.

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La complessitLa complessitàà socialesociale

• Se si aggiungono i conflitti in corso in molte regioni del globo che determinano forti flussi migratori di disperati, la regressione economica che continua a coinvolgere molti paesi, la forzata convivenza di culture e di etnie si comprende come questa sia anche l’età del disagio, della difficoltà dei giovani di pervenire alla costruzione del Sé e al rapporto di rispetto e di collaborazione con l’Altro.

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La complessitLa complessitàà socialesociale

• E’ necessario un nuovo umanesimo, vero e concreto, che sappia ispirare una cultura del confronto che è apertura, dialogo, superamento continuo di barriere ed ostacoli verso la costruzione dell’uomo europeo e del cittadino del mondo. Sul piano pedagogico la nuova cultura del confronto tende a sostituirsi alla ricerca di modelli, che inevitabilmente tendono ad uniformare, privilegiando il confronto di pratiche, rispettoso della diversità, riconosciuta come valore.

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La complessitLa complessitàà socialesociale• Occorre far maturare attraverso l’insegnamento una nuova

conoscenza che superi la separazione dei saperi presente nella nostra epoca e sia capace di educare ad un pensiero della complessità che Edgar Morin individua in sette saperi fondamentali:

• Cogliere i limiti della conoscenza: l'errore e l'illusione• Educare ad un sapere "pertinente"• Insegnare la condizione umana• Educare all'identità "terrestre"• Educare ad affrontare l'imprevisto• Educare alla comprensione• Costruzione di un’etica del genere umano

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Le attese dellLe attese dell’’utenzautenza

Profondamente differenziata per• Cultura• Etnia• Credo religioso • Background• Bisogni educativi particolari

rivendica il diritto a percorsi educativi individualizzati in ragione della propria specificità

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Le attese dellLe attese dell’’utenzautenzaAl contempo sperimenta la discrepanza tra vita e scuola

• Nella vita si impara per “oggi” e “subito” a scuola per “domani” e “dopo”

• Nella vita si impara facendo, a scuola studiando• Nella vita si è protagonisti, nella scuola ……….• La vita è interessante, coinvolgente, la scuola noiosa• Il pensiero è fatica ……………..crolla la motivazione

Lo sforzo cognitivo è in rapporto con la spinta motivazionale.

La dispobilità ad apprendere è infatti il risultato di • Rinforzi appropriati (individualizz, riconoscim, successo)• Fattori socio-affettivi, emotivo-relazionali

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I contesti educativi informaliI contesti educativi informali• Ulteriore elemento di attenzione nella costruzione della

conoscenza e dell’identità personale e sociale è rappresentato dal ruolo crescente dei contesti educativi informali e non formali: gruppo dei pari, varie forme di strutture associative, mass-media, agenzie formative specializzate, contesti di lavoro. L’ambiente informale di apprendimento costituisce infatti una riserva considerevole di sapere e di esso la scuola del passato si è ampiamente avvalsa ponendosi implicitamente in continuità con gli apprendimenti informali realizzati nei contesti di vita degli alunni. L’operazione era favorita dalla omogeneità sociale tra scuola e la cultura delle classi di provenienza degli alunni e si traduceva nella piena realizzazione dei risultati attesi.

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I contesti educativi informaliI contesti educativi informali• Mutato, con l’avvento della scuola di massa, il mandato

sociale nei confronti della scuola, questa si è trovata in chiara difficoltà, non riuscendo a rinvenire spontaneamente un comune terreno di riferimento a cui agganciarsi per realizzare la propria attività. Sono emerse discontinuità e criticità e il sapere scolastico è apparso incapace di completare i processi informali di apprendimento di un’utenza diventata enormemente diversificata, quindi con background molto differenziati e pertanto difficilmente intercettabili dalla scuola. Un gap culturale si è interposto tra la cultura degli alunni e la cultura della scuola e ciò ha prodotto un esito fallimentare di molte azioni formative.

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LL’’attuale situazione della scuola italiana potrebbe attuale situazione della scuola italiana potrebbe essere tratteggiata dai seguenti puntiessere tratteggiata dai seguenti punti:

1.non si educa più soltanto, o soprattutto a scuola;2.si apprende anche al di là delle pareti di un’aula o di un laboratorio scolastico;3.non si impara solo sui libri o seguendo lezioni impartite dai docenti;4.il tempo dell’apprendimento di una persona non è più legato soltanto alla “scolarità”;5.si apprende per tutta la vita; 6.la società evoluta (oggi denominata a livello europeo come società della conoscenza) chiede per i ragazzi e per i giovani di oggi e per quelli che verranno una scuola qualitativamente migliore e che si sappia anche avvalere delle tecnologie più innovative e avanzate nel campo dell’informazione e della comunicazione.

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La scuola nel nuovo scenarioLa scuola nel nuovo scenario

“la scuola non può e non deve abdicare al compito di scoprire la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei

bambini e degli adolescenti”

“Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle molte esperienze di formazione

che i bambini e gli adolescenti vivonoe

per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici

ciò nonostante

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La scuola nel nuovo scenarioLa scuola nel nuovo scenario

“Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati

affinché

ogni persona sviluppi

UN’IDENTITÀ

CONSAPEVOLE E APERTA”

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La scuola nel nuovo scenarioLa scuola nel nuovo scenario

La scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere.

Il “fare scuola oggi” significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multidimensionale.

Al contempo significa curare e consolidare le competenze e i saperi di base, che sono irrinunciabili perché sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere diffuso e perché rendono precocemente effettiva ogni possibilità di apprendimento per tutto l’arco della vita.

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La scuola nel nuovo scenarioLa scuola nel nuovo scenario

Alla scuola competono alcune finalità specifiche

“deve far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a

selezionare le informazioni;

deve promuovere negli studenti la capacità dielaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da

bussola negli itinerari personali;

deve favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi.

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Nuove forme di apprendimentoNuove forme di apprendimento

• Oggi viene emergendo una nuova information literacy, che è basata sulla navigazione dell’informazione, che viene estratta dal suo contesto e riusata in un contesto nuovo

• la cultura postmoderna è cultura del frammento, della riscrittura, del riutilizzo

• Le nuove forme di apprendimento si basano sull’esperienza, sul provare le cose, sull’azione piuttosto che sulla conoscenza astratta

• avvengono assieme agli altri e non in forma isolata

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Nuove forme di apprendimentoNuove forme di apprendimento

• L’intelligenza che oggi è richiesta è l’intelligenza connettiva, cioè capace di costruire identità attraverso la pluralità, la molteplicità.

• In quest’ottica si è giunti alla riqualificazione del disordine e del caso e alla sostituzione della razionalità deterministica, deduttiva-matematica, con quella aperta all’evento e quindi disponibile a porsi in termini interrogativi rispetto alla realtà. Il modello di razionalità a cui oggi si fa riferimento è pragmatico, problematico, dialogico, consensualistico-negoziale.

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Una nuova Una nuova ““missionmission””• L’attenzione alle nuove emergenze sociali ed economiche

e alle nuove frontiere formative sollecita ad intervenire in tutti i livelli scolastici nella direzione di guidare ogni giovane a farsi protagonista di responsabili processi di scelta e di decisione. Tale visione muta completamente la “mission” della scuola rispetto al modello tradizionale. La nuova scuola, infatti, impone il passaggio dalla scuola delle conoscenze a quella delle competenze, dai programmi delle discipline alla costruzione unitaria del curricolo verticale, dalla centralità dell’insegnamento a quella dell’apprendimento, dalla preoccupazione dei contenuti del sapere al valore aggiunto che l’alunno pone nel rapportarsi ai contenuti del sapere.

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La competenzaLa competenza

“capacità del soggetto/persona di usare a pieno le sue risorse per fronteggiare situazioni e compiti”, cioè come “capacità di svolgere un compito o risolvere un problema”, in qualunque contesto, ovvero come esercizio di “autonomia, responsabilità, capacità di decidere e di portare a termine qualcosa” connesso con la vita reale e le sfide che essa pone.

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Apprendimento significativo per Apprendimento significativo per competenzecompetenze

• Dal tradizionale modello formativo, basato sull’insegnamento della disciplina, sulla trasmissione delle conoscenze, spesso solo disciplinari, e sull’esercizio mnemonico delle stesse ………ad un sistema di padronanza di conoscenze e competenze, che implica il profondo coinvolgimento e protagonismo della persona che apprende.

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Apprendimento significativo per Apprendimento significativo per competenzecompetenze

• le competenze sono un insieme di conoscenze e abilità, sostenute da motivazioni coerenti con il contesto di riferimento, necessarie per realizzare o risolvere compiti e problemi complessi. Nella struttura della competenza, sono presenti tre componenti: - una di natura cognitiva …… comprensione dei concetti - una di natura operativa…… applicazione della conoscenza - la terza di natura affettiva……. relativa ad atteggiamenti e motivazioni.

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Le competenze chiaveLe competenze chiave• comunicazione nella madrelingua, che è la capacità di esprimere e interpretare concetti,

pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico;

• comunicazione in lingue straniere che richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza dipende da numerosi fattori e dalla capacità di ascoltare, parlare, leggere e scrivere;

• competenza matematica scientifica e tecnologica Abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane, ponendo l’accento sugli aspetti del processo, dell’attività e della conoscenza; la padronanza, l’uso e l’applicazione di conoscenze e metodologie che spiegano il mondo naturale; la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino;

• competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI);

• imparare ad imparare è collegata all’apprendimento, all’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento sia a livello individuale che in gruppo, a seconda delle proprie necessità, e alla consapevolezza relativa a metodi e opportunità;

• competenze sociali e civiche. personali, interpersonali e interculturali e tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale, civile e lavorativa.

• senso di iniziativa e di imprenditorialità saper tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere ob

• consapevolezza ed espressione culturali consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee esperienze ed emozioni attraverso la musica, le arti visive e dello spettacolo, la letteratura…

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La riflessione pedagogicaLa riflessione pedagogica• L’ampio spettro di trasformazioni che ha investito la

società contemporanea ha fortemente sollecitato la ricerca pedagogica a ri..definire obiettivi e strategie:

• conquista di una autonomia intellettuale e morale in grado di permettere l’esercizio di un pensiero libero e critico, la formazione di un atteggiamento sociale di reciprocità; (Piaget)

• Opzione socio-costruttivistica: il sapere non si trasmette ma si costruisce attraverso lo scambio intersoggettivo (Vygotskij-Bruner)

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La riflessione pedagogicaLa riflessione pedagogica

• Intelligenze multiple la scuola ha sempre privilegiato il tipo di intelligenza logico-linguistica (Gardner)

• Fornire principi di selezione/organizzazione; meglio una testa ben fatta…….(Morin)

Alla razionalità deterministica (deduttivo-matematica) si sostituisce oggi quella aperta all’evento (riqualificazionedel disordine e del caos) disponibile a porsi in termini interrogativi rispetto alla realtà. Il nuovo modello di razionalità è pragmatico, problematico, dialogico, negoziale, consensualistico.

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Gli orientamenti didatticiGli orientamenti didattici• Il nuovo contesto impone di rivedere anche

l’organizzazione della scuola, le scelte metodologiche e didattiche e, soprattutto, la formazione del personale docente.

• In una società che spinge a non smettere mai di imparare il lifelong learning è una necessità, che si protrae ben al di là e al di fuori dell’ambiente scolastico e presuppone la disponibilità al cambiamento unitamente alla capacità di realizzare apprendimento autoregolato per tutto il corso dell’esistenza.

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Gli orientamenti didatticiGli orientamenti didattici

Ciò comporta l’utilizzo di metodologie didatticheautoregolative, non direttive:• Didattica metacognitiva (conoscenza del proprio

stile di apprendimento e controllo dell’emotività)• Didattica per problemi (problem solving, pensiero

abduttivo, scaffolding)• Apprendimento cooperativo (valorizzazione delle

diversità, della collaborazione, del confronto e delle conoscenze tacite)

• Tutoring (consolidamento del sé)• Uso del WEB (individuazione, extrapolazione, riuso)

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Il ruolo del docenteIl ruolo del docente

• E’ essenzialmente un ruolo di mediazione, di sostegno, di supporto, di accompagnamento, di stimolo, di consulenza alla formazione della persona e del cittadino. Osservando il docente il bambino apprende a relazionarsi con gli altri, a sentirsi accettato e valorizzato per quello che è e che può dare.

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Il ruolo del docenteIl ruolo del docente

• Buona parte del futuro della formazione e del successo o insuccesso formativo di ciascuno si determina già nei primi anni della formazione, a livello di scuola dell’infanzia e primaria, quando cioè si struttura e si consolida il concetto di sé, che si basa sulla stima della propria AUTOEFFICACIA, che fin dall’infanzia si accompagna ad esperienze di successo/ insuccesso in riferimento a figure significative.

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Il ruolo del docenteIl ruolo del docente• Il lavoro per competenze implica che ogni

situazione formativa, deve coinvolgere mente, cuore, corpo ed essere riletta secondo categorie di significato che tengono conto sia della realtà esterna che del mondo interno e delle loro interconnessioni.

• “Competenze” e “Motivazione ad apprendere” si sviluppano e consolidano nella scuola primaria, il che significa che il ruolo della formazione di base, quale presupposto della formazione successiva, è essenziale e insostituibile.

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Il ruolo del docenteIl ruolo del docente• Le principali competenze trasversali,….. per la vita che

ogni docente, qualunque sia la disciplina d’insegnamento, deve promuovere nei suoi studenti sono innanzitutto: - Conoscere se stessi, - Gestire le emozioni, - Governare le tensioni, - Analizzare/valutare situazioni, - Prendere decisioni, - Risolvere problemi, - Affrontare ogni situazione con adeguata motivazione, - Esprimersi efficacemente, - Comprendere gli altri, - Interagire positivamente.

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Il ruolo del docenteIl ruolo del docente

E’ compito del docente• individuare i bisogni formativi di ogni alunno, •progettare percorsi formativi coerenti con la domanda e in grado di supportare sia modelli formali che non formali di apprendimento, •rafforzare le abilità di scelta, di autovalutazione della persona. Ciò postula una progettazione curricolare che si sviluppa attraverso attività didattico-formative intenzionali e coerenti, volte a sviluppare un modo di pensare e di agire personale e autonomo e un’attitudine a riflettere sull’esperienza vissuta.

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Elementi per una formazione di Elementi per una formazione di qualitqualitàà

• In sintesi, i punti chiave per un efficace intervento formativo sono: - La personalizzazione della formazione e degli interventi formativi, - Il coinvolgimento attivo dello studente, - La progettazione per competenze, - Lo sviluppo di un curricolo unitario e verticale, - Il raccordo con la realtà e con il mondo del lavoro, - La didattica attiva e laboratoriale - Il ruolo consapevole di intermediazione e di supporto alla formazione da parte del docente,

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La La personalizzazionepersonalizzazione• La centralità della persona nell’intervento formativo

significa che lo studente con la sua individualità e diversità (età, genere, appartenenza sociale e culturale, valori, aspirazioni, attitudini, etc. ) è al centro dell’azione educativa e costituisce il fulcro dell’azione della scuola nel suo complesso.

• La persona, nel suo percorso formativo, deve essere messa in condizione di costruire e acquisire competenze, che possano accompagnarlo nei vari momenti della vita e facilitarlo nell’effettuazione di scelte ragionate e consapevoli.

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La La personalizzazionepersonalizzazione• Lo sviluppo di un curricolo unitario e verticale

implica il superamento della separatezza e frammentazione tra ordini e gradi di scuola in funzione di una formazione unitaria che si sviluppa per gradi e livelli e che utilizza le discipline in modo strumentale, funzionale all’apprendimento formativo. La disciplina, quindi, non è il fine della formazione ma lo strumento al servizio dell’intervento formativo.

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La La personalizzazionepersonalizzazione• La didattica attiva e laboratoriale è una didattica

vicina ai bisogni degli alunni, centrata sull’operatività, sull’organizzazione di percorsi di apprendimento basati sul compito, dotati di senso e motivanti, e che utilizzano l’aula scolastica come un “laboratorio”, inteso sia come luogo fisico specificamente attrezzato, sia come momento in cui gli alunni progettano, costruiscono artefatti e manipolano materiali, prevedono, sperimentano, confrontano e discutono affiancati dal docente mediatore e guida.

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La La personalizzazionepersonalizzazione

• Il laboratorio, ove lo studente è attore e protagonista, ha un forte valore formativo e, quindi, anche orientante per il suo coniugare insieme sapere, saper fare e saper essere nonché per il rendere concreto, reale ed efficace l’apprendimento

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Il Rapporto Delors (UNESCO 1995)sottolinea come, per riuscire nei suoi compiti, “l’educazione deve offrire simultaneamente le mappe di un mondo complesso in perenne agitazione e la bussola che consenta agli individui di trovarvi la propria rotta”, organizzandosi attorno

a quattro tipi fondamentali di apprendimento che sono i pilastri della conoscenza:– imparare a vivere insieme– imparare a conoscere– imparare a fare– imparare a essere

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LO STATO GIURIDICO DEL DOCENTE

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A cura di S. Rebecchi

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La funzione docente La funzione docente scenari di riferimentoscenari di riferimento

Globalizzazione, unificazione europea, tracce di federalismo…….•Insegnamento dell’identità terrestre•Insegnamento dell’etica della responsabilità•Riflessione sulle grandi questioni che riguardano la condizione umana•Elevazione degli standard

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La funzione docente La funzione docente scenari di riferimentoscenari di riferimento

La realizzazione del successo formativomediante il perseguimento di standard educativi di alto livello costituisce per la scuola un obiettivo ineludibile •per lo sviluppo della moderna economia•per la creazione di una società più equaDal controllo-standardizzazione delle situazioni di ingresso (con assoluta variabilità dei risultati raggiunti) al controllo degli output da cui derivare la variazione degli input. "Fra non molti anni la gente riderà di una pratica finora dominante secondo cui a tutti si insegna la stessa cosa nello stesso modo e nello stesso momento" (Gardner)

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La funzione docente La funzione docente scenari di riferimentoscenari di riferimento

Autonomia delle scuole.Per il momento il tentativo di fare dell’Autonomia lo strumento di elevazione degli standard sembra una scommessa ancora da giocare. Tre fattori sono ritenuti importanti per il decollo delle scuole autonome:•Elevato livello di fiducia all’interno delle istituzioni scolastiche•Accesso delle scuole alle «migliori pratiche didattiche»•Pratica della «valutazione» come strumento di regolazione e miglioramento delle attività della scuola, ma anche valutazioni esterne di sistema, che analizzino i risultati delle scuole, il loro "valore aggiunto"

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LA DOCENZA: una professioneLA DOCENZA: una professione

La «raccomandazione sullo status degli insegnanti» dell’UNESCO ha sancito, già nel 1966, che l'insegnamento deve essere considerato una vera e propria "professione" che richiede "conoscenze e competenze specialistiche", che necessita della definizione, del mantenimento e dell'aggiornamento di "Standard professionali", che si fonda sull'"autonomia della professione docente" che deve essere autoregolata da un "Codice etico".

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Lo stato giuridico dei docentiLo stato giuridico dei docenti• Complesso di norme che regolano il rapporto di servizio, ossia

le norme relative all'assunzione, alla prestazione e alla cessazione del servizio.

• Il rapporto di lavoro del personale docente (impiego pubblico) è regolato dalla contrattazione collettiva, che è nazionale e decentrata e si svolge, salvo i casi di esclusione previsti dalla legge, su tutte le materie relative al rapporto di lavoro. In sede di contrattazione collettiva, l'ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale) rappresenta la P.A.

• Il personale docente, i dirigenti scolastici, gli ispettori tecnici hanno impieghi non cumulabili con altri rapporti di pubblico impiego (incompatibilità). Il personale docente, tuttavia, può esercitare la libera professione, previa autorizzazione del direttore didattico o preside, a patto che l'attività in questione sia compatibile con l'orario di insegnamento e di servizio.

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I PUNTI CHE QUALIFICANO UN I PUNTI CHE QUALIFICANO UN NUOVO STATO GIURIDICO NUOVO STATO GIURIDICO

• Professione docente e organismo di autogoverno

• Dipendenza funzionale• Funzione docente• Diritti e doveri fondamentali degli insegnanti, • Formazione iniziale e continua,• Reclutamento, • Valutazione,• Carriera e leadership professionale, • Dirigenza.

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Il vigente stato giuridico • Le attuali norme che regolano la funzione

docente costituiscono l’esito di cinque precedenti codificazioni e di alcuni più recenti interventi legislativi:

• la legge Casati (Regio Decreto n.3725 del 13-11-1859); • lo "Stato giuridico degli insegnanti delle scuole medie,

regie e pareggiate" (Regio Decreto 8 aprile 1906); • la legge Gentile (Regio Decreto n.1054 del 6-05-1923);• il DPR n.3 del 1957 "Statuto degli impiegati civili dello

stato"; • la Legge delega n. 477 del 1973 e il relativo DPR n. 417

del 1974, poi inserito nel Testo unico n. 297 del 1994

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Il vigente stato giuridico • la Legge n.93/1983, nota come legge quadro del Pubblico

Impiego, a seguito della quale i docenti furono inseriti nel 6° e 7° livello impiegatizio, la funzione docente perse ogni specificità entro un comparto che impostava in termini omogenei la contrattazione di tutto il personale della scuola, dall'ausiliario al capo d'istituto, e recise definitivamente il legame con la docenza universitaria;

• la legge delega n.421/1992 sul Pubblico Impiego che ha dato il via alla privatizzazione del rapporto di lavoro, distinguendo fra ciò che rimaneva riserva di legge e ciò che diventava contrattualizzato;

• la legge 59/97 all'interno della quale è stata istituita l'autonomia scolastica e si è attribuita la dirigenza ai capi d'istituto,

• la legge n.3/2001 di riforma costituzionale che, come noto, coinvolge in maniera sostanziale l'istruzione.

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Il vigente stato giuridicoIl vigente stato giuridico

…….e…… recentemente la legge 107/2015

•Organico dell’autonomia…•Procedure di assunzione…•Comitato per la valutazione dei docc…•Periodo di formazione e prova…•Formazione in servizio…

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...e il loro modello di riferimento

• L'organizzazione scolastica fondata sull'apprendimento simbolico-ricostruttivo

• La "compressione" dell'apprendimento negli anni della scolarizzazione

• L'organizzazione centralistica dell'istruzione• La funzione della scuola di organizzazione del

consenso

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Funzione docente• L’art. 395 del D.Lgs. 16-4-1994, n. 297 (T.U.

delle leggi sull’istruzione) definisce la funzione docente come "esplicazione essenziale dell’attività di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalità".

• si esplica in attività individuali e attività collegiali nonché nella partecipazione alle commissioni d’esame e alle attività di aggiornamento e di formazione in servizio.

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Attività di insegnam. e non• Le attività individuali, si suddividono in: attività di

insegnamento, attività funzionali all’insegnamento, attività aggiuntive.

• Per le attività di insegnamento l’orario di servizio è articolato su 25 ore settimanali nella scuola materna, 22+2 ore nella elementare e 18 ore nella secondaria.

• Le attività funzionali all’insegnamento richiedono:1. adempimenti individuali che riguardano la

preparazione delle lezioni e delle esercitazioni, la correz degli elaborati, i rapporti individuali con fam.

2. adempimenti collegiali consistenti nella partecipazione alle riunioni collegiali

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La formazione• Le attività di formazione costituiscono un aspetto di

fondamentale importanza: la scuola dell’autonomia richiede un personale dotato di qualificata profess.tà.

• Una efficace politica di sviluppo delle risorse umane condotta e perseguita attraverso iniziative di formazione del personale docente, in ingresso e in servizio, diventa un obbligo cui l’amministrazione deve ottemperare ai fini del necessario sostegno agli obiettivi riformistici nonché ai fini del potenziamento dell’offerta formativa nel territorio con particolare riguardo alla prevenzione dell’insuccesso scolastico e al recupero degli abbandoni e alla formazione continua degli adulti.

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La formazione• la partecipazione ad attività di formazione e di

agg. costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie professionalità. A tal fine, l’art.13 del CCNL 1998-2001 e l’art.12 del CCNL integrativo prevedono che le attività di formazione si svolgano, ordinariamente, al di fuori dell’orario di servizio; tuttavia il personale docente può usufruire di cinque giorni per anno scolastico per la partecipazione ad iniziative di aggiornamento riconosciute dall’amm.ne.

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La formazione• Le attività di formazione possono essere svolte

anche all’interno delle scuole secondo le indicazioni emergenti dal Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione deliberato dal Collegio dei docenti.

— attività promosse prioritariamente dall’amm.ne;— attività progettate dalla scuola, singolarmente

o in rete con altre scuole o collaborando con gli INDIRE, con le Università e con Associazioni;

— attività proposte da soggetti esterni e riconosciute dall’amministrazione.

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La formazioneLa formazione

• Con la legge 107/2015 la formazione in servizio dei docenti a T.I. diviene obbligatoria, permanente, strutturale

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Le attività delle FF SSLe attività rientranti nelle funzioni strumentali possono riguardare:— la gestione del Piano dell’offerta form. e in particolare il coordinamento delle attività del Piano o della progettazione curricolare, la valutazione delle attività proposte dal Piano e il coordinamento dei rapporti tra la scuola e le fam.— il sostegno al lavoro dei docenti quali l’accoglienza ai nuovi docenti, la gestione del Piano di formazione e di aggiornamento, la produzione di materiali didattici, la cura della documentazione educativa, il coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della biblioteca etc.;

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Le attività delle FF SS— gli interventi e i servizi per gli studenti. Vi rientrano il coordinamento delle attività extracurricolari, il coordinamento e la gestione delle attività di continuità, di orientamento e di tutoraggio, il coordinamento delle attività di recupero e integrazione educativa;— la realizzazione di progetti formativi di intesa con enti e istituzioni esterni alla scuola quali il coordinamento dei rapporti con enti pubblici o aziende per l’attivazione di stage formativi, il coordinamento delle attività svolte dalle scuole-lavoro, il coordinamento delle attività scolastiche con la formazione professionale.

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Reclutamento docenti – art 425 e segg D. Lgs 297/94 e L.124/99 –

• Il reclutamento dei docenti ha luogo per il 50 per cento dei posti mediante concorso regionale per titoli ed esami e per il restante 50 per cento attingendo alle graduatorie ex permanenti, periodicamente integrate, cui accedono mediante concorso per soli titoli i candidati risultati idonei a precedenti concorsi, in possesso dei previsti requisiti di servizio: SSIS – TFA (Decreto 249/2010) fino ad esaur. delle GaE (L. 107/15)

• Laurea in Scienze della formazione primaria

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Art. 437 Nomina in prova a anno di formazione

1. Il personale docente della scuola è nominato in prova. 2. La nomina decorre dalla data di inizio dell'anno scolastico e ha la durata di un anno (in carenza di 180 gg. di effettivo servizio, la prova è prorogata di un anno scol). 3. Il personale docente ed educativo cosi nominato, è ammesso ai sensi dell'articolo 440 TU e c.115 L 107/15, ad un anno di formazione, che è valido come periodo di prova (anche se prestato per orario inferiore a cattedra). 4. Compiuto l'anno di formazione il personale docente consegue la conferma in ruolo.

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Comitato valutazione dei doccComitato valutazione dei doccIl c.129 della L 107/2015 riscrive l’art 11 del D. Lgs. 297/94:•Dura incarica tre anni•E’ presieduto dal DS e composto da 3 docc dell’Istituto (2 scelti dal Collegio,1 dal C.d. I. 2 rappr dei genitori nella scuola di base,1 genitore e 1 studente nella scuola superiore); un componente esterno individuato dall’USR•Individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base a) della qualità dell’insegnamento, del successo formativo degli studenti e del contributo al miglioramento dell’Istituzione scol; b) dei risultati ottenuti dal docente in relazione in relazione allo sviluppo delle competenze degli studenti, dell’innovaz tecnol della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione alla diffusione delle buone pratiche; c) delle responsabilità assunte nel coordinamento amministr/did e nella formazione del personale

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Comitato valutazione dei doccComitato valutazione dei docc

• In composizione ridotta (DS + docenti ), integrato dal Tutor, esprime il proprio parere al Ds sul superamento del periodo di formaz. e prova del personale docente neoassunto.

• Esercita altresì le competenze per la riabilitazione del personale docente ai sensi dell’art. 501 TU

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Valutaz docc in prova cc 115Valutaz docc in prova cc 115--120 L107/15120 L107/15

• A fronte di servizio prestato per almeno 180 gg di cui 120 in attività didattiche il DS procede alla valutazione del docente in prova, sentito il comitato ai sensi dell’art 11 del TU, come riscritto dal c. 129 della L 107, sulla base dell’istruttoria da parte del docente Tutor

• Con decreto del Ministro dell’Istruzione sono fissati obiettivi, modalità di valutazione del grado di raggiungimento degli stessi, le attività formative e i criteri per la valutazione del personale docente in prova.

• In caso di valutazione negativa il pers docente è sottoposto ad un secondo periodo di prova non rinnovabile

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Art. 439 - Esito sfavorevole della prova/formaz

• In caso di esito sfavorevole della prova, il DS sentito il comitato di valutazione, provvede alla dispensa dal servizio o, se il personale proviene da altro ruolo docente, alla restituzione al ruolo di provenienza, ovvero, a concedere la proroga di un altro anno scolastico al fine di acquisire maggiori elementi di valutazione.

Resta i vigore, ai sensi del c. 120 L 107/15, nelle parti non incompatibili con le nuove disposizioni.

Esempio: la concessione della proroga, anche per più anni, in caso di mancato raggiungimento del n di giorni di serv previsto

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Diritti e ….• Diritto alla funzioneIl diritto alla funzione si estrinseca nel diritto del

docente all’assegnazione di una classe• Diritto allo stipendio• Diritto alla carriera e alla progressione

economica• Diritti sindacali• Ferie• Permessi retribuiti ed assenze per malattia• Aspettative

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….doveri• Orario di servizio del personale docente a

tempo pieno o parziale- ore da destinare all’attività didattica in senso

stretto, ovvero all’insegnamento.- ore riguardanti le attività funzionali alla

prestazione di insegnamento• Divieto di cumulo d’impieghi, altre

incompatibilità (art 53 D Lgs 165/2001)• Divieto di impartire lezioni private ad alunni del

proprio istituto

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Sanzioni disciplinariAl personale docente della scuola nei casi di violazione dei propri doveri possono essere inflitte le seguenti sanzioni disciplinari:- avvertimento scritto;- censura;- sospensione dall’insegnamento o dall’ufficio fino ad un mese;

- sospensione dall’insegnamento o dall’ufficio da oltre un mese a sei mesi;

- sospensione dall’insegnamento o dall’ufficio per un periodo di sei mesi e utilizzazione, trascorso il periodo di sospensione, per lo svolgimento di compiti diversi;- destituzione.

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Cessazione del rapporto di servizio - Riammissione

Il rapporto d’impiego del personale docente della scuola cessa a seguito di collocamento a riposo per limiti di età, per dimissioni, per decadenza, per dispensa dal servizio.•Il collocamento a riposo per raggiunti limiti di età è effettuato d’ufficio alla data del compimento del 67º anno ed ha decorrenza dal 1º settembre successivo al compimento della predetta data; a domanda dal 1º settembre dell’anno successivo al compimento del 41º anno di servizio e 8 mesi utile al pensionamento. La decorrenza dal 1º settembre vuole salvaguardare il principio della continuità didattica, evitando l’avvicendamento del personale nel corso dell’anno scolastico.•Il limite del 67º anno d’età viene derogato nel caso in cui l’insegnante non abbia raggiunto il numero di anni richiesto per ottenere il minimo della pensione e comunque non oltre il 70º anno d’età.

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I servizi utiliIl servizio da considerare ai fini del computo dell’anzianità massima o minima è in primo luogo il servizio di ruolo agli effetti giuridici. A questo si aggiunge:- il servizio militare (se svolto in costanza di servizio);- il periodo degli studi universitari (per i soli docenti di scuola secondaria), per il quale sia stato emesso provvedimento di riscatto o computo registrato alla CC ;- i servizi non di ruolo da computare senza oneri, se sono coperti da contribuzioni; da riscattare negli altri casi;- i servizi resi alle dipendenze di Enti pubblici e quelli comunque prestati con iscrizione ad istituti di previdenza dei quali l’interessato abbia chiesto la ricong;- servizi coperti da contribuzioni resi alle dipendenze di privati mediante ricong;- servizi prestati nelle scuole legalmente riconosciute o parificate per i periodi in cui i servizi siano stati retribuiti e per i quali sia stato emesso provvedimento di riscatto.

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Cessazione del rapporto di servizio

• Le dimissioni decorrono normalmente dal 1º settembre successivo a quello in cui sono state presentate.

• La decadenza dall’impiego è una forma di cessazione dal servizio, che avviene mediante un provvedimento amministrativo. Può essere disposta nei seguenti casi:

—mancata cessazione della situazione di incompatibilità trascorsi assunzione/riassunz servizio entro 15 giorni dalla diffida;

—assenze ingiustificate dal servizio per un periodo non inferiore a 15 giorni;

—conseguimento dell’impiego mediante produzione di documenti falsi o viziati da invalidità non sanabile;

—perdita della cittadinanza italiana o accettazione incarichi o missione all’estero senza autorizzazione;

• La dispensa può essere pronunciata per inidoneità fisica, incapacità persistente, insufficiente rendimento

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Riammissione in servizio

Il personale cessato dal servizio per dimissioni, per collocamento a riposo o per decadenza dall’impiego, può essere riammesso in servizio con provvedimento del direttore generale o del capo del servizio centrale competente o del Provveditore agli studi, sentiti gli organi consultivi competenti•La riammissione è subordinata alla disponibilità del posto o della cattedra e ha decorrenza dall’anno scolastico successivo a quello in cui viene emesso il relativo provvedimento•La riammissione non può avere luogo se la cessazione dal servizio sia avvenuta in applicazione di disposizioni di carattere transitorio o speciale.

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Grazie dell’attenzione