le metafore del risparmio · il progetto, che ha ottenuto il patrocinio dell’accademia ed è...
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le metafore del risparmio
Il Salone del Risparmio 2011
Catalogo pubblicato in occasione della mostra “le metafore del risparmio” realizzata nell’ambito e con il contributo diIl Salone del Risparmio 2011 6, 7, 8 aprile - Università Bocconi, Milano
Mostra a cura difranco marroccopreside del dipartimento di arti Visiveaccademia delle Belle arti di Brera
Intervento criticoGiovanni iovane professore di storia dell’arte contemporaneaaccademia delle Belle arti di Brera
Organizzazione e coordinamentoUfficio Comunicazione - assogestioniscuola di pittura - dipartimento di arti Visiveaccademia delle Belle arti di Brera
Coordinamento tecnico della mostraVeronica Zanardi
Fotografiematteo Girola
Progetto grafico e impaginazioneoliviero fiori e Blandine minot
Progetto e direzione lavori di allestimentoproeVeNt srl e sinergie srl
© 2011 Nomos EdizioniISBN 978-88-88145-66-2
Nomos ediZioNi s.r.l.Via piave, 1521052 Busto arsizio (Va)t +39 0331.382339f +39 [email protected]
Un’iniziativa a cura di
Con il patrocinio di
Si ringraziano per il contributo:Blackrock, BNp paribas am, eurizon Capital, Jpmorgan am, pictet funds, pioneer investments,prima sgr, UBi pramerica
tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo li-bro può essere riprodotta o trasmessa in qual-siasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta degli autori proprietari dei diritti e dell’editore.
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI
BRERA
risparmiare è una vocazione degli italiani. il nostro paese è da ormai molti anni in cima alle classifiche europee per la capacità dei propri cittadini di risparmiare, mettere da parte, conservare il denaro per il futuro. Non solo: siamo anche un popolo abituato ad investire; forse in un modo più elementare, conservativo e meno “evoluto” di quanto non si faccia nei paesi anglosassoni, ma pur sempre tale da generare un volume di risparmio privato pari a circa 8 volte il debito pubblico nazionale.
per molti italiani “stringere la cintura” non è stato in passato e non è oggi soltanto un modo di dire, ma un vero e proprio stile di vita. e quella del risparmio è un’attitudine che, stando ai fatti e alle dichiarazioni delle nostre autorità di vigilanza, nella storia recente ha anche contribuito in maniera significativa a preservare l’italia dalle ripercussioni più violente della crisi finanziaria. la “rete di sicurezza” costituita dal risparmio privato delle famiglie ha sal-vato il sistema bancario e la nostra economia dal default, laddove in altri contesti e mercati - anche più maturi - l’insufficiente copertura finanziaria dei singoli ha accellerato la dinamica negativa innescatasi a livello di sistema.
Con l’intenzione di indagare il rapporto degli individui con il concetto di risparmio e in-vestimento - e proseguendo il percorso intrapreso nella precedente edizione del salone - anche nel 2011 assogestioni ha invitato gli studenti dell’accademia di Belle arti di Brera ad avvicinarsi al mondo della finanza, interrogandosi sul rapporto tra il risparmio e la vita quotidiana degli individui.
il progetto, che ha ottenuto il patrocinio dell’accademia ed è stato realizzato in collabo-razione con il dipartimento di arti Visive, ha coinvolto i giovani artisti nella ricerca delle “metafore” del risparmio, analizzando e reinterpretando in chiave artistica il suo ruolo per le famiglie italiane e per l’equilibrio economico del paese.
al termine del percorso di ricerca i docenti dell’accademia hanno individuato i 20 lavori migliori, esposti in mostra all’interno del salone e raccolti in questo catalogo, che siamo anche quest’anno felici di presentare agli ospiti della manifestazione.
premessa
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Che le scuole debbano impegnarsi a non essere delle monadi separate è un’idea ormai condivisa dai più.
l’accademia di Belle arti di Brera rinnova così l’intenzione di ampliare il dialogo con la contemporaneità di cui è parte, proseguendo positivamente sulla strada inaugurata lo scorso anno attraverso la prima edizione de Il risparmio con gli occhi degli artisti, iniziativa che ha visto ventun giovani artisti protagonisti di un evento espositivo realiz-zatosi a palazzo mezzanotte a milano.
la scuola di pittura, nelle cattedre dei professori italo Bressan, ignazio Gadaleta, re-nato Galbusera, Gaetano Grillo, franco marrocco, stefano pizzi, Nicola salvatore, conferma la propensione ad un dialogo culturale di ampio respiro, che non esiti a con-frontarsi con realtà, quali quella della finanza e dell’economia, raramente frequentate.
studenti di diversa formazione e il pubblico legato al mondo della finanza sono chia-mati ad uscire dagli abituali luoghi di progettazione per aprirsi ad un confronto, per accogliere, laddove è possibile, una nuova visione.
le venti opere in mostra inducono infatti i visitatori a vedere oltre l’immaginario collet-tivo, la visione consueta, persino la norma di cui la finanza si nutre.
le venti opere offrono alternative letture poetiche dell’economia e del risparmio; gli autori sono stati chiamati a proporre una differente lettura del lessico finanziario, che si è tradotta nell’offerta di una nuova visione. Chi infatti meglio di altri fonda la propria vita sulla visione, se non un giovane artista?
e’ dunque con entusiasmo che la scuola di pittura rinnova l’adesione all’invito che as-sogestioni ha rivolto alla nostra accademia, recepito come il segno di un’attenzione verso chi, avviato nel cammino dell’arte, vive l’importante momento della formazione.
Franco Marrocco
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i primi a ricorrere agli occhi degli artisti furono le famiglie dei grandi banchieri fiorentini del 400. i rucellai, i medici inaugurarono una particolare forma di mecenatismo artistico. par-ticolare perché oltre a marcare, in maniera straordinaria e imperitura, l’umanesimo e l’arte rinascimentale in una città, determinarono alcune funzioni e soprattutto l’origine dell’arte occidentale moderna.
il mecenatismo di quella finanza proto-capitalistica era spinto essenzialmente dalla necessità di rendere meno opaca e altrimenti visibile l’origine e la natura degli ingenti capitali allora accumulati (in gran parte frutto di prestiti bancari).
in breve, “gli occhi degli artisti” erano richiesti anche per “ripulire” o persino per stabilire un nuovo e brillante punto di vista al posto di un’origine oscura e non facilmente confessabile (come l’usura, ad esempio).
e’ da notare, inoltre, come questo particolare accordo tra banchieri ed artisti, che non fini-remo mai di ringraziare,avesse anche segnato l’origine dell’opera d’arte occidentale, che nonostante i tentativi moderni di filosofi come martin Heidegger, resta opaca se non oscura; una gemella della finanza.
Nelle opere d’arte di alcuni artisti contemporanei osserviamo una sorta di “archeologia del capitalismo”, ovvero ad una analisi, compresa tra l’estetica e la sociologia, dei meccanismi visibili e visivi adoperati ad esempio dalle grandi corporazioni o dalle istituzioni bancarie (si pensi, come esempio, ai lavori di liam Gillick o alle griglie moderniste di sarah morris).
in sostanza, questi artisti non prestano più il loro sguardo al mondo della finanza ma cer-cano di evidenziarne le strutture nascoste e persino i marchi e i modelli rappresentativi. tutto ora sembra giocarsi all’interno dell’immagine, giacché come scriveva a ragione il filosofo sopra citato, il mondo contemporaneo è il mondo dell’immagine.
le opere richieste agli studenti che frequentano i corsi dell’accademia di Brera hanno un tema preciso: il “risparmio visto con gli occhi degli artisti”.
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Giovanni Iovane
CoN Gli oCCHi deGli artisti
la richiesta di far immaginare e rendere opera d’arte una attività del mondo finanziario sembra dunque scaturire da un vecchio e storico accordo. Nel mondo, nel nostro mondo occidentale dell’immagine (ovviamente differente dal mondo come immagine), tale richiesta sembra essere quella di moltiplicare e differenziare gli sguardi, visto che qualsiasi società finanziaria possiede già una sua propria immagine.
l’attività e l’immagine del risparmio richiedono, dunque, altre immagini affinché si possa rendere ancor più visibile (e forse anche differibile) la propria presenza.
le immagini proposte dai giovani artisti dell’accademia si ancorano a supporti classici (quadri, fotografie, sculture) e tecnologici (video).
l’elenco, anche parziale di queste immagini ci offre un panorama vasto e complesso (mul-tiscreen, naturalmente) di una progettazione a tema: carte da gioco, case dirute, grafici, tavole delle tabelline, finestra inscritta in un muro di mattoni, teca contenente il libretto di risparmio della propria infanzia, piccola cassaforte/nido alla parete, figure di formiche, un kit completo con semi e strumenti utili a far germogliare l’albero dei soldi, un dipinto sulla folla anonima, tre mani che rappresentano il proprio nucleo familiare che recano una didas-calia “formativa”, un video sull’ibernazione e un altro che riprende all’alba l’entrata di un luna park nel parco sempione e infine un autoritratto dell’artista le cui mani sono raffigurate mentre giocano a cat’s cradle.
immagini, queste, oggetto di sguardi che vanno dalla riflessione sul ruolo dell’opera d’arte alla illustrazione, talora ironica, di una immagine (il committente risparmio, appunto).
e il gioco delle stringhe (il Cat’s Cradle, che è anche il titolo di un romanzo del 1963 di un grande scrittore come Kurt Vonnegut) mi sembra l’immagine e la metafora più appropriata per riassumere relazioni, conflitti e accordi, storici e contemporanei tra arte e finanza.
Giovanni Iovane
Gli artisti Vanessa anzoni 14
lucia Barbagallo 16
alice Basile 18
Giulia Calvanese 20
lisa Ciccarelli 22
Giuseppe Costa 24
daniele fabiani 26
emenuela favarato 28
debora fella 30
federica ferri 32
adi Haxhiaij 34
ottavio mangiarini 36
orestis mavroudis 38
N.J. 40
marco Noris 42
Giuliana storino 44
rosa tamburino 46
tabita Valsecchi 48
teresa Venuta 50
Giuseppe Zappalà 52
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Vanessa anzoni “senza titolo”installazione, dimensioni ambientali
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lucia Barbagallo “prospetto di struttura abitativa #1”stampa digitale su alluminio, 70x100 cm
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alice Basile “strategie”olio su tela, 80x80 cm
Giulia Calvanese “Calcolo”stampa fotografica, 28,5x83,9 cm
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lisa Ciccarelli “imp s.p.a.”stampa digitale su alluminio, 56x140 cm
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Giuseppe Costa “sweet year 2011”tecnica mista su carta, 32,8x45,6 cm
daniele fabiani “mibtel”tecnica mista su tela, 150x110 cm
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emanuela favarato “senza titolo”stampa digitale montata su d.bond, 100x66 cm
debora fella “Balla adesso se ti pare”stampa fotografica su tela, 60x90 cm
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federica ferri “soldi, seme e sogni”installazione, dimensioni ambientali
adi Haxhiaj “Non toccare il fondo”installazione, dimensioni ambientali
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ottavio mangiarini “protecto”installazione, 17x12x15 cm
orestis mavroudis “piccolo disaccordo 723”video in Hd, durata 34’03’’ min., colore sonoro
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N.J. “elionor ostrom”stampa inkjet su carta, 50x50 cm
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marco Noris “Hibernation”video, durata 5’28’’ min.
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Giuliana storino “aurea del risparmio”stampa su carta, 100x100 cm
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rosa tamburino “penelope”tecnica mista su yuta, 150x100 cm
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tabita Valsecchi “Genesi del risparmio”acrilico su tavola, ø 90 cm
teresa Venuta “Grandi aspettative”tecnica mista su carta, 75x75 cm
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Giuseppe Zappalà “17/3/99 - 9/5/07”installazione, dimensioni ambientali
priNted iN italYfinito di stampare nel mese di aprile 2011
ISBN 978-88-88145-66-2
9 788888 145662 >