Le Mani - rassegna stampa

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RASSEGNA STAMPA

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Recensioni in occasione dell'uscita dell'album omonimo.

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LE MANI Le mani BTF 2006 ITA

Questo mini CD (quattro canzoni per un totale diappena 18 minuti) è un ripescaggio delle pocheregistrazioni di questo effimero gruppo checomprendeva Claudio Fucci, autore anche di unalbum solista, e il tastierista Dario Piana, poidivenuto un apprezzato regista. Il gruppoesistette per un breve periodo ma riuscì asuonare molto dal vivo e stava cominciando aregistrare un album per la Trident nel '76quando, proprio per la chiusura dell'etichettadiscografica, la cosa s'interruppe a metà, dandoorigine solo a queste poche canzoni chepossiamo qui ascoltare. A completare il gruppoc'erano Roberto Bianconi (flauto e sax), MarioOrfei (basso) e Maurizio Gazzi (batteria). E'davvero sorprendente come, dopo così tanti anniche il mercato Prog ha provveduto a rispolveraree riscoprire anche la registrazione più nascosta,possa saltar fuori un album (o mezzo, in questocaso) di questo tipo. La musica de Le Mani nonpuò che far sobbalzare dalla sedia ogniascoltatore per cui EL&P non è la sigla di unostudio legale associato, ma non bisogna pensaread un'opera di mera emulazione. Il gruppomette molto del suo e, soprattutto, delleesperienze e sonorità di Prog italico in questecanzoni. Mai è stata più vera l'affermazione cheil CD termina molto prima di quanto vorremmo:facciamo appena a tempo a riprendercidall'assalto iniziale di un pezzo indiavolato quale"Tarantella", con organo e flauto in grandeevidenza, o come "Il palazzo", in cui è la voltadel sax di dettar legge, con uno Hammonddecisamente emersoniano, che siamo già a metàdel viaggio. "Canto" presenta atmosfere piùbucoliche, con l'utilizzo di flauto e chitarraacustica, ed atmosfere meno anglosassoni e piùtipicamente nostrane. La brevissima "Mani", unpezzo di un minuto e mezzo per solo pianoforte,ci introduce al brano di chiusura, "La casa delvento", un tranquillo brano in stile pop italiano,caldo e piacevole, che inizia sullo sfumare delpezzo precedente e in maniera quieta ecarezzevole ci accompagna negli ultimi secondidel CD. Una gran bella riscoperta che ci farimpiangere decisamente che questo gruppo nonabbia avuto maggior fortuna.

Alberto Nucci

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Le Mani - Le Mani Sabato 10 Ottobre 2009 18:56 | Author: Peppe |

Brani:

1-Tarantella; 2-Il palazzo; 3-Canto; 4-Mani;5-La casa del vento

Formazione:

Dario Piana: tastiere, organo Hammond epianoforte; Roberto “Bigwhite” Bianconi: flautoe sax; Maurizio Gazzi: batteria; Mario Orfei:basso; Claudio Fucci: voce e chitarre; DarioGuidotti: flauto su 5

Anno: 2006, Vinyl Magic - AMS - Durata: 18:07

La storia delle Mani è una storia già sentita… Una storia comune a molti gruppi formatisi negli anni '70, armatidi tante buone intenzioni e di tante belle idee, che non hanno avuto vita lunga e che, nonostante l'attivitàconcertistica ed il traguardo raggiunto di registrazioni in studio, non hanno mai avuto la soddisfazione di vederepubblicato un loro disco. Nello specifico, questa band nasce a Milano all'inizio degli anni '70 e nel corso deglianni, tra esibizioni live e mutamenti d'organico, raggiunge una fisionomia definitiva con l'innesto del cantautoreClaudio Fucci, già noto negli ambienti prog per il suo omonimo disco datato 1975. Dopo circa trent'annipossiamo ascoltare questa piccola (18 minuti) testimonianza delle notevoli potenzialità delle Mani, grazie ad uncd pubblicato in una confezione vinyl-replica (ormai sempre più in voga), nella quale leggiamo ancheun'introduzione scritta dallo stesso Fucci. Il primo brano è aperto da impetuose tastiere, in pieno stileemersoniano e prosegue con melodie gioiose e inserti di flauto di chiarissimo stampo mediterraneo. E nonpoteva essere diversamente visto che il titolo della composizione è Tarantella e che, come la celeberrima E'festa della PFM (con la quale il paragone si rende inevitabile), va a unire rock sinfonico e tradizione italiana conun'esuberanza, una frenesia ed un'allegria assolutamente coinvolgenti. Con Il palazzo entra in gioco il cantato,con la calda voce di Fucci e si rimane in territori classicheggianti per via dei suoni e dei riferimenti ancora indirezione di Emerson, Lake & Palmer, senza disdegnare spunti jazzistici dettati soprattutto dai temi sviluppatidal sax e dal flauto. Bella la commistione di suoni elettroacustici di Canto, in cui prog e folk si uniscono allaperfezione. Mani è un brevissimo ed elegante strumentale di solo piano, mentre la conclusiva La casa del ventofa emergere un delicato romanticismo tutto italiano che può ricordare il Banco e la Locanda delle Fate.Diventa sempre più difficile scovare oggigiorno inediti di valore come questo; sono certo che sorpresa e piacered'ascolto non mancheranno quando le note di questo cd raggiungeranno le vostre orecchie.

PeppeDicembre 2006

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Questo è un titolo italiano molto raro della cui storia non conoscevo nulla. Posso quindi far riferimento solo a quanto contenuto nel booklet del CD. Le Mani vengono da Milano dove fino al 1973 si sono esibite nel circuito dei festival e dei concerti eseguendo cover. Il loro stile voleva essere un mix tra ELP e la tradizione classica Italiana. Il Compositore e cantante Claudio Fucci si è unito a loro ed hanno iniziato a lavorare insieme ad un album che non fu mai realizzato per i problemi della loro Casa Discografica (scioccante, lo so…) Queste 5 canzoni sono sopravvissute e sono state inserite in un CD in edizione limitata e rimasterizzata. Ci sono una versione Italiana e una Giapponese, ma credo siano state realizzate entrambi in numero limitato. Sbrigatevi quindi se volete ascoltarle. La musica è sicuramente buona, anche se, a mio parere, è lontana dalla “lista A” del prog. Italiano Classico. “Tarantella”, caratterizzata dall’organo e dal flauto che si inseguono in entusiastiche giravolte, ha una base ritmica modesta. “Il palazzo” è la più lunga traccia di sei minuti che alterna il flauto con il sassofono. Il ritmo rallenta quando entra Il canto. La voce di Fucci è piacevole e suona bene col sassofono. L’Hammond è usato bene nelle sue estensioni di alti e bassi nel mix col flauto che ritorna nel finale. ”Canto” e la successiva traccia e mi ricorda il Fucci dell’album Solista con le chitarre acustiche e le armonie vocali. Flauto e organo ancora completano lo spettacolo. Devo dire che la produzione non è perfetta c’è un suono un po’ ovattato e alcune volte confuso ma non è così grave da rovinare le cose. “Mani„ è la traccia più corta, soltanto un minuto e mezzo ma è il punto culminante. È solo uno stupendo intervallo di assolo di pianoforte, ma lo amo. “La casa del vento” Chiude il disco ed è chiaramente la meglio realizzata presenta grande vocalità con un flauto perfetto e d’atmosfera e una piacevole e ottima chitarra acustica. Più vicina alla PFM che a ELP e penso che questo sia la migliore cosa per questo gruppo. Questo CD dura solo 18 minuti ed è consigliato ai fans degli anni 70. E’ una di quelle rarità degne d’ascolto. Le ultime due tracce mostrano particolarmente le potenzialità con le quali Le Mani avrebbero potuto avere ancora più successo. Quelle due canzoni portano il disco da 2 a 3 stelle ”Le mani rischiavano di essere un bellissimo sogno che all’alba svanisce nella nostra memoria. Resta solo una sensazione, un sapore ma non ricordiamo niente. La memoria ci tradisce. Il cuore mio e di Dario ascoltando i vecchi pezzi ha sussultato.. e poi ci siamo rimessi a suonare e a scrivere

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Autore: MANI, LETitolo album: Le ManiNazionalità: ItaliaEtichetta: BTF/Vinyl MagicAnno di pubblicazione: 2006

Voto medio: (7)

Recensito da Donato Zoppo

Arriva su cd il dimenticato gruppo di Claudio Fucci e Dario Piana

Il mondo delle ristampe prog italiane sembra non fermarsi mai e in particolare la rinnovata BTF negliultimi tempi si sta dando molto da fare. Un'interessante riedizione in cd riguarda il misconosciuto gruppoLe Mani, che annoverava tra le proprie fila il cantautore Claudio Fucci, che recentemente è tornatoall'attivo con un nuovo disco.

Formazione milanese fondata all'alba degli anni '70 dal batterista Maurizio Gazzi e dal bassista UmbertoLicari (poi sostituito da Mario Orfei), assume una certa stabilità con l'ingresso del tastierista Dario Pianae del fiatista Roberto Bianconi. E' il 1973, la band comincia ad elaborare brani propri, avvicinandosimolto all'imperante rock sinfonico di ELP e Orme. E' una formazione con la personalità ancora acerba,ma nel 1975 arriva Claudio Fucci e lo scontro tra diverse anime (rock, classica, melodica) porta allastesura di materiale proprio. Fucci era l'unico cantante della scuderia Trident e Le Mani avrebberodovuto pubblicare un disco con loro, ma questo non vide mai la luce per la chiusura dell'etichetta.

Restano solo quattro brani del gruppo (più "Mani", con piana da solo al pianoforte), ristampati in tiraturalimitatata (666 copie) dalla BTF: quattro pezzi che però ci danno testimonianza di un gruppo moltocapace, ispirato, con un prog di forte derivazione anglofona, una sorta di miscela tra ELP, Jethro Tull,lievi richiami ai Focus e qualche affinità con il coevo Biglietto per l'Inferno."Tarantella" è il manifesto della band, che vede nell'accoppiata hammond-flauto il proprio trademark; "Ilpalazzo" prosegue sulle stesse coordinate ma sfrutta la voce del sax (con soluzioni alla VDGG) ealterna le ritmiche incalzanti a passaggi più ariosi, valorizzati dalla voce di Fucci, che emula vagamentel'enfasi di un Di Giacomo; "Canto" invece è una ballata frizzante e corale che può ricordare alcune cosefatte da New Trolls e Ibis. Ancora più dolce e suggestiva - c'è il flauto di Dario Guidotti dei Jumbo - "Lacasa del vento", nel classico stile pop melodico anni '70 ma molto convincente.

Un interessante mini album che i fanatici del prog storico apprezzeranno sicuramente, con la speranzadi rivedere la band sui palchi. Magari anche presto, in questo nuovo revival di riunioni dei "vecchi leoni"italiani.