Le iperlipidemie - swissheart.ch · Il medico ha constatato in lei dei tassi sanguigni troppo alti...

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Le iperlipidemie Informazioni per i pazienti Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale Fondazione Svizzera di Cardiologia

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Le iperlipidemie

Informazioni per i pazienti

Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Fondazione Svizzera di Cardiologia

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Il genere maschile vale anche per quello femminile.

IntroduzioneIl medico ha constatato in lei dei tassi sanguigni troppo alti dei grassi (lipidi), cioè un’iperlipidemia. Forse il risultato delle analisi la sorprende perché non ha notato nessun sintomo, e quindi è possibile che questa diagnosi non l’abbia neppure particolar-mente impressionata. Infatti, di solito i tassi sanguigni troppo ele-vati o sfavorevoli dei lipidi non causano direttamente alcun disturbo. Però costituiscono un pericolo. Numerosi studi di vasta portata dimostrano che un tasso troppo elevato del colesterolo (col fumo, l'ipertensione arteriosa e un tasso sanguigno troppo alto dello zucchero) è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Un eccesso di colesterolo nel sangue favorisce l'arteriosclerosi ed è corresponsabile dell’insorgenza di un infarto cardiaco, di un ictus cerebrale o di un'occlusione delle arterie delle gambe.

Molti sono nella sua stessa situazione, perché in Svizzera quasi una persona su tre ha problemi di iperlipidemia. Per gli interessati vale la pena di contribuire attivamente ad abbassare delle lipide-mie troppo elevate, modificando lo stile di vita: rinunciare a fumare, cambiare l'alimentazione, svolgere regolarmente attività fisica ed eliminare il sovrappeso. In certi casi è indicato anche assu-mere dei medicamenti che abbassano il tasso sanguigno del cole-sterolo. Con questi provvedimenti è possibile ridurre nettamente il rischio di ammalarsi.Questo opuscolo la informa sul problema delle iperlipidemie. Le spiega che tipi di lipidi sanguigni ci sono, quali sono quelli buoni e quelli sfavorevoli per il cuore e la circola-zione e che cosa può fare da sé per correggere la situazione, come modificare lo stile di vita e qual è il trattamento medicamentoso, rispondendo pure alle domande più frequenti in materia.

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Cosa sono i lipidi sanguigni?Il colesterolo è una sostanza simile ai grassi che nell'organismo umano svolge numerose funzioni, per esempio come costituente della parete delle cellule o sostanza di partenza per la biosintesi di diversi ormoni. Inoltre dal colesterolo si producono gli acidi biliari, che favoriscono la digestione.

Nella determinazione dei lipidi sanguigni si misura il cosid-detto colesterolo totale. Si distinguono il colesterolo LDL, il cole-sterolo HDL e i trigliceridi. Normalmente, per esempio nei bam-bini sani o in molti individui appartenenti a popoli primitivi, il tasso sanguigno del colesterolo totale (colesterolemia) è inferiore a 4 mmol/l. Però nei Paesi industrializzati, fra cui la Svizzera, molte persone hanno una colesterolemia più elevata, dovuta allo stile di vita moderno con alimentazione non equilibrata, poca attività fisica, sovrappeso ecc. Le ipercolesterolemie sono uno dei motivi per cui nei Paesi industrializzati le malattie cardiovascolari sono nettamente più frequenti.

Cosa significa colesterolo «buono» o «cattivo»?I lipidi non sono solubili nel sangue. Perciò, per trasportarli nella circolazione sanguigna sono legati a proteine. Questi composti costituiti da lipidi e proteine sono chiamati lipoproteine (figura 1). Ci sono diversi tipi di lipoproteine che influiscono in modo diffe-rente sul rischio di arteriosclerosi.

Le lipoproteine a bassa densità («Low Density Lipoproteins», LDL) sono le lipoproteine più importanti. Favoriscono l'insorgenza dell'arteriosclerosi (vedi a pagina 6) e perciò si chiamano anche colesterolo «cattivo». Le LDL trasportano principalmente coleste-rolo utilizzato nelle cellule dell'organismo per edificare le pareti cellulari e produrre ormoni. Nelle cellule del fegato le LDL ven-

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gono demolite. Se la loro assimilazione nel fegato è perturbata, il tasso sanguigno delle LDL aumenta. Il colesterolo LDL in eccesso si deposita nelle pareti delle arterie, determinando così l’arterio-sclerosi. Perciò un tasso troppo elevato di colesterolo LDL è sfavo-revole («cattivo») per il cuore e i vasi sanguigni.

Le lipoproteine ad alta densità («High Density Lipoproteins», HDL) hanno delle proprietà che proteggono dall'arteriosclerosi. Perciò si chiamano anche colesterolo «buono». Nell'organismo le HDL raccolgono il colesterolo in eccesso, soprattutto quello già depositato nelle pareti delle arterie, e lo trasportano al fegato, dove viene demolito ed escreto con la bile. Quindi un tasso troppo basso di HDL nel sangue è sfavorevole per il cuore e i vasi sangui-gni.

colesterolo libero apoproteine

trigliceridi

fosfolipidi

esteri del colesterolo

Figura 1: Composizione di una lipoproteinaLe lipoproteine trasportano nel sangue i grassi non solubili nell’acqua ai diversi organi. Il nucleo delle lipoproteine contiene trigliceridi ed esteri del colesterolo. L’involucro esterno è costituito da fosfolipidi e apoproteine.

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Le lipoproteine a bassissima densità («Very Low Density Lipopro-teins», VLDL) trasportano soprattutto grassi neutri, i cosiddetti trigliceridi, che vengono depositati nelle cellule adipose come riserve di energia oppure utilizzati nelle cellule muscolari come fornitori di energia. Dalle VLDL «ristrette» per riduzione di volume si formano poi delle LDL nocive. Dato che per trasformare le VLDL si consumano dei costituenti delle «buone» HDL il loro tasso nel sangue diminuisce. Perciò tassi elevati di trigliceridi sono sfavore-voli per il cuore e i vasi sanguigni.

Come fanno le iperlipidemie a causare l’arteriosclerosi?L'arteriosclerosi causa restringimento («stenosi») o addirittura occlusione di arterie con le conseguenze che possono derivarne, per esempio un ictus cerebrale o un infarto cardiaco. Questo pro-cesso, comunemente chiamato anche «calcificazione delle arte-rie», comincia con l’accumulo di colesterolo LDL nello strato interno della parete arteriosa (strisce di grasso) (figura 2a). Grossi fagociti (macrofagi) assorbono il colesterolo, dando origine a grandi cellule gonfie come una schiuma (cellule schiumose). Ad esse si aggregano delle cellule muscolari lisce e delle cellule di tessuto connettivo con le relative fibre. Così attorno ai grassi accumulati si formano delle specie di «cuscinetti», le cosiddette placche, che sporgono nella corrente sanguigna e ostacolano il flusso del sangue (figura 2b).

Questo fenomeno diventa pericoloso quando una placca si rompe. In questo caso rapidamente si forma un coagulo di sangue (trombo) che occlude completamente l'arteria. Se succede in una coronaria ne consegue un infarto cardiaco, perché cessa l'irrora-zione sanguigna di una parte del muscolo cardiaco (miocardio). Se un trombo si forma in un'arteria che porta al cervello si ha un ictus cerebrale, perché improvvisamente viene interrotto l'ap-

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Figura 2a: Arteria normale e inizio dell’arteriosclerosi

Arteria normaleL’arteria normale è rivestita di un tappeto di cellule a strato unico (endotelio) situato direttamente sopra lo strato muscolare.

Inizio dell’arteriosclerosiL’inizio dell’arteriosclerosi si manifesta con la presenza di strisce di grasso, caratterizzate dall’accumulo di colesterolo LDL ossidato e grossi fagociti (macrofagi) sotto l’endotelio.

endotelio

endotelio

cellule muscolari lisce

macrofagi

particelle di LDL

cellule muscolari lisce

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Arteria ristretta (stenosi)A causa del notevole accumulo di colesterolo nei macrofagi essi si gonfiano come una schiuma, trasformandosi in cellule schiumose. A queste cellule schiumose si uniscono poi cellule muscolari lisce e cellule di tessuto connettivo, formando un cuscinetto (placca) che restringe il lume dell’arteria.

macrofagi

piastrine(trombociti)

particelle di LDL

endotelio

cellula schiumosa

Figura 2b: Arteria ristretta (stenosi) e placca rotta con coagulo di sangue (trombo)

Placca rotta con coagulo di sangue (trombo)Se uno di questi cuscinetti (placche) si rompe si attiva il processo di coagulazione del sangue. Piastrine (trombociti) e filamenti di fibrina si depositano sul punto di rottura e formano un coagulo di sangue (trombo) che può occludere completamente l’arteria. A seconda di dove succede può conseguirne un infarto cardiaco, un ictus cerebrale o l’occlusione di un’arteria della gamba.

trombo con filamenti di fibrina

cellula schiumosa

cellule muscolari lisce

cellule muscolari lisce

particelle di LDL

piastrine(trombociti)

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porto di sangue alla zona cerebrale corrispondente. Se si occlude un’arteria della gamba v’è il rischio di atrofia dell'arto (figura 2b).

Protraendosi per molti anni le iperlipidemie fungono per così dire da «carburante» della stenosi delle arterie. Particolarmente minacciosa è la situazione quando i tassi sanguigni del colesterolo nocivo LDL sono troppo alti e quelli del colesterolo HDL troppo bassi. Ciò si verifica sovente nei pazienti che già soffrono di sin-tomi dell’arteriosclerosi (per esempio angina pectoris, infarto car-diaco o ictus cerebrale).

Tabella 1: Altri fattori di rischio per l’arteriosclerosiFattori di rischiosu cui si può influire

• fumo• sedentarietà• sovrappeso• ipertensione arteriosa• diabete mellito• stress• sindrome metabolica: associazione di

sovrappeso, ipertensione arteriosa, lipidemie sfavorevoli e tassi sanguigni troppo elevati dello zucchero

Fattori di rischio sucui non si può influire

• sesso maschile• età: donne dopo la menopausa,

uomini oltre i 45 anni• ereditarietà o predisposizione fami-

gliare alle malattie arteriosclerotiche: infarto cardiaco o ictus cerebrale in parenti consanguinei di primo grado (padre o fratello sotto i 55 anni, madre o sorella sotto i 65 anni)

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Oltre alle iperlipidemie c’è anche tutta una serie di altri fattori di rischio di insorgenza dell’arteriosclerosi (tabella 1). Più fattori di rischio sono presenti, maggiore è il rischio di arteriosclerosi. Il pericolo di ammalarsi si può ridurre efficacemente solo se si riduce o addirittura si elimina il maggior numero possibile di fattori di rischio su cui si può influire.

Per questo motivo un approccio globale focalizzato su attività fisica regolare, alimentazione salutare ed equilibrata, riduzione del peso in caso di sovrappeso, rinuncia a fumare e controllo della pressione arteriosa, della glicemia (tasso sanguigno dello zuc-chero) e del colesterolo LDL costituisce la base di ogni preven-zione con buone prospettive di successo.

Quanto colesterolo è troppo?A partire da quale valore il colesterolo LDL costituisce un rischio da prendere sul serio dipende non solo dal suo tasso sanguigno, ma in primo luogo anche dalla presenza di ulteriori fattori di rischio, per esempio un pregresso infarto cardiaco, un diabete o un'arteriosclerosi. Più alto è il rischio, pìù basso è il valore auspi-cabile per il colesterolo LDL. Nella tabella 2 sono indicati i valori auspicabili del colesterolo LDL in dipendenza dei tre gruppi di rischio (medio, alto, molto alto).

Per il colesterolo HDL e i trigliceridi, in base allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non vi sono dei veri e propri valori auspicabili. In linea generale si ritiene che il tasso dei trigliceridi dovrebbe essere inferiore a 1,7 mmol/l. In presenza di valori sfa-vorevoli assumono particolare importanza cambiamenti dello stile di vita, il trattamento di malattie di base e di altri fattori di rischio.

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Tabella 2: Valori auspicabili del colesterolo LDL per diversi gruppi di rischioValore auspicabile del colesterolo LDL per persone con rischio medio (intermedio)

meno di 3,0 mmol/l

Valore auspicabile del colesterolo LDL per persone con alto rischio (per esempio a causa di diabete, dopo un ictus cerebrale o con presenza concomitante di diversi fattori di rischio)

meno di 2,6 mmol/l

Valore auspicabile del colesterolo LDL per persone con rischio molto alto (per esem-pio a causa di arteriosclerosi già presente, dopo un infarto cardiaco)

meno di 1,8 mmol/l

Dunque le lipidemie di una persona non si considerano mai a sé stanti, bensì in rapporto alla situazione complessiva dal profilo della salute. Lipidemie che non comportano rischi in una donna sana di 30 anni possono costituire un alto rischio per un paziente di 60 anni con diabete e/o ipertensione.

Cause di iperlipidemieCi sono diversi fattori di rischio che causano un aumento malsano delle lipidemie. In molte persone con lipidemie elevate sono pre-senti parecchi di questi fattori, per esempio:• alimentazione non equilibrata (troppi grassi, troppo zucchero,

troppe calorie)• malattie, per esempio diabete o malattie della tiroide, del

fegato, dei reni• consumo eccessivo di bevande alcooliche• assunzione di certi medicamenti

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• predisposizione ereditaria alle iperlipidemie (ipercolesterole-mia famigliare, vedi più avanti)

Un ruolo importante, ma su cui purtroppo non si può influire lo svolgono l’età e il sesso. Le lipidemie aumentano leggermente con l’età. Nelle donne questo aumento è però notevolmente più lento che negli uomini. Soltanto durante o dopo la menopausa – solitamente dopo i cinquant'anni – le lipidemie cambiano anche nelle donne: nel sangue circolano più colesterolo LDL e triglice-ridi, mentre il tasso del colesterolo HDL tende piuttosto a diminu-ire. Fino alla menopausa gli ormoni sessuali femminili (estrogeni) riducono il rischio d'arteriosclerosi dovuto all'ipercolesterolemia. Dopo la menopausa questo effetto protettivo degli ormoni viene a mancare e nelle donne, in media, le lipidemie sono addirittura più elevate che negli uomini loro coetanei.

Ipercolesterolemia famigliareL'ipercolesterolemia famigliare (IF) è una malattia ereditaria per effetto della quale il fegato può assumere dal sangue meno cole-sterolo LDL. Perciò spesso le colesterolemie sono pericolosamente elevate già al momento della nascita. In Svizzera la FH riguarda circa 1 persona su 200. È corresponsabile di quasi il 30% degli infarti cardiaci prematuri. Generalmente questa malattia eredita-ria proviene da un singolo genitore. Si parla allora della cosid-detta forma eterozigote della FH perché è mutato uno di due geni. In questo caso la probabilità di ereditare un gene mutato, e quindi anche la frequenza della FH nei discendenti della famiglia in questione, è del 50%. Nelle persone che ereditano la malattia il tasso del colesterolo LDL è da due a tre volte più elevato che nella media della popolazione sana. Molto rara (da uno a sei casi per milione di nascite) è la forma omozigote, in cui entrambi i

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genitori trasmettono ai figli i loro geni mutati. In questa forma il tasso del colesterolo LDL fra i soggetti colpiti è da sei a dieci volte più elevato che nella media della popolazione sana. La FH non si può guarire. Ma il riconoscimento precoce della malattia e il suo trattamento con dei medicamenti ipocolesterolemizzanti riduce notevolmente il rischio di un infarto cardiaco o un ictus cerebrale precoce. Dato che la FH è congenita, chi ne soffre può avere già da bambino o in gioventù delle colesterolemie pericolosamente elevate e quindi un forte aumento del rischio di infarto cardiaco, anche se è di corporatura snella e sportivo. Perciò è importante determinare già da bambino la colesterolemia, specialmente se uno dei genitori o un fratello/sorella ha già subito un infarto car-diaco prima dei 55 anni (uomini), rispettivamente 65 anni (donne).

Che ruolo svolge l’alimentazione?Un'alimentazione equilibrata, salutare è importante per tutte le persone con iperlipidemie. La piramide alimentare la illustra (figura  3) e mostra l'importanza dei singoli alimenti con riferi-mento alla loro quantità ideale nei menù.

Specialmente sui trigliceridi, in minor misura però anche sulla colesterolemia si può esercitare un influsso positivo agendo sull'a-limentazione indipendentemente dal peso corporeo. Se inoltre si riduce un eventuale sovrappeso, generalmente si verifica un ulte-riore calo del tasso dei trigliceridi. I due provvedimenti più impor-tanti per diminuire di peso sono un'alimentazione equilibrata a contenuto calorico ridotto e un'attività fisica regolare. Anche la rinuncia alle bevande alcooliche è utile.

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Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

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Quale alimentazione è opportuna per il cuore e i vasi sanguigni?In caso di iperlipidemie vale la pena di modificare le abitudini alimentari (vedi alle pagine 16 e 17). In questo contesto la cosid-detta alimentazione mediterranea serve da guida. Essa si basa sui seguenti principi:• molta verdura, frutta e insalate• carboidrati complessi sotto forma di pane integrale, prodotti e

pasta a base di cereali integrali e patate• leguminose come i fagioli bianchi e rossi, i ceci o prodotti a

base di soia• preferibilmente grassi con acidi grassi insaturi (olio d'oliva,

olio di colza, frutti/semi secchi oleaginosi come noci e simili)• meno carne rossa e/o lavorata e insaccati, dare la preferenza

al pesce e al pollame

Trattamento delle iperlipidemieSpetta al medico decidere se in presenza di iperlipidemie è neces-sario un trattamento. Oltre alle lipidemie egli valuta anche lo stato generale di salute e altri fattori di rischio di malattie cardio-vascolari, cioè:• presenza di arteriosclerosi o di malattie cardiovascolari• età e sesso• predisposizione famigliare a malattie cardiovascolari come

l’infarto cardiaco e l’ictus cerebrale• fumo• ipertensione arteriosa• lipidemie: colesterolo LDL, colesterolo HDL, trigliceridi• glicemia• sovrappeso e accumuli di grasso nella zona addominale

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Figura 3: La piramide alimentare Consigli per mangiare e bere in modo salutare e piacevole per adulti (© Società Svizzera di Nutrizione, www.sge-ssn.ch)

La piramide alimentare rappresenta un’alimentazione mista che garantisce un apporto sufficiente di energia e di sostanze nutritive e protettive di necessità vitale e contribuisce in misura determinante al nostro benessere. Gli alimenti dei piani inferiori della piramide

Prodotti a base di cereali integrali e leguminose, altri pro-dotti a base di cereali e patate: ad ogni pasto principale.

Oli, grassi e frutti secchi olea-ginosi: ogni giorno con misura. Dare la preferenza all’olio d’o-liva e di colza.

Dolciumi, salatini da sgranoc-chiare e bevande energetiche: mo-deratamente, con piacere.

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Figura 3: La piramide alimentare Consigli per mangiare e bere in modo salutare e piacevole per adulti (© Società Svizzera di Nutrizione, www.sge-ssn.ch)

Dolciumi, salatini da sgranoc-chiare e bevande energetiche: mo-deratamente, con piacere.

Latte, latticini, carne, pesce e uova: ogni giorno a sufficienza. Nei latticini scegliere le varianti a tenore di grassi ridotto.

Verdura e frutta: 5 porzioni al giorno di diversi colori. Una porzione = circa una «manciata».

Bevande: in abbondanza, ripartite nel corso della giornata. Da 1 a 2 litri di liquidi al giorno, preferibilmente sotto forma di bevande non zuccherate.

vanno assunti in quantità maggiori, quelli dei piani superiori invece in quantità minori. Assieme ai consigli specifici dati alle pagine 16 e 17 di questo opuscolo costituiscono la base di un’alimentazione con-sigliabile specialmente in caso di lipidemie sfavorevoli.

Però, se lei soffre di insufficienza cardiaca deve limitare il consumo di liquidi d’intesa col medico.

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Consigli alimentari in caso di ipercolesterolemia

• Mangi in abbondanza alimenti vegetali contenenti fibreLe fibre vegetali idrosolubili (solubili nell’acqua) contribuiscono a ridurre una colesterolemia troppo elevata.

Ricchi di fibre alimentari sono: - verdura, insalata, frutti come mele, pere, bacche (5 porzioni, cioè circa 600 g al giorno, di cui 3 porzioni crude)- prodotti a base di cereali (3 porzioni al giorno); dia la preferenza ai prodotti a base di cereali integrali come pane, fiocchi, cereali, pasta e riso integrali, fiocchi d’avena- leguminose (almeno 1–2 porzioni alla settimana) come lenticchie, fagioli rossi e bianchi, ceci, tofu

• Scelga i grassi e gli oli giustiDia la preferenza ai grassi insaturi come l’olio d’oliva e di colza. È consigliabile consumare ogni giorno 1 porzione (20–30 g) di frutti semi oleaginosi (noci, nocciole, mandorle).

• Riduca il consumo di - pane bianco e semibianco, cornetti (gipfel), panini al latte, treccia- prodotti a base di farina bianca, «spätzli», gnocchi- dolciumi, biscotti, pasticceria - insaccati e prodotti salmistrati (affettato, prosciutto, salame, lardo), carne rossa; dia la preferenza al pollame e 1–2 volte alla settimana al pesce (salmone, sgombro, aringa)- latticini come panna, salse con molto grasso, formaggio grasso, gelato; dia la preferenza ai prodotti a contenuto ridotto di grassi - fritto, patatine chips, barrette al burro, noccioline salate, salatini da aperitivo- grasso di cocco, olio di palma

• Limiti il consumo di certi alimentiFrattaglie (fegato, rognoni, animelle ecc.), crostacei e molluschi (gamberetti, cozze, scampi ecc.), uova (al massimo 2 al giorno)

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• Gli integratori alimentari non sostituiscono un’alimentazione salutareCi sono diversi prodotti arricchiti con dei supplementi e che promettono un beneficio per la salute. Si tratta tra l’altro di margarine speciali e di yogurt drink con sterine vegetali che dovrebbero abbassare il tasso del cattivo colesterolo LDL. Però gli esperti non sono concordi sull’effetto a lunga scadenza di questi prodotti perché mancano studi in materia.

Come sostituto del pesce sono disponibili anche capsule di olio di pesce. Ma non è ancora stato dimostrato in modo convincente che abbiano lo stesso effetto sulla salute cardiovascolare. In linea di principio questi prodotti non sono dei sostituti di un’alimenta-zione variata.

Consigli alimentari in caso di tasso troppo elevato dei trigliceridi

• Se è in sovrappeso cerchi di diminuire di peso riducendo l’apporto calorico e svolgendo maggior attività fisica. La diminuzione di peso abbassa la trigliceridemia. Rinunci per quanto possibile alle bevande alcooliche.

• Limiti il consumo di cibi e bevande contenenti zucchero.

• Riduca l’apporto di prodotti amilacei a scarso contenuto di fibre (raffinati) quali pane bianco, panini al latte, cornetti (gipfel), treccia, riso bianco, «spätzli» e il consumo di frutta ad alto tenore di fruttosio (uva, banane, datteri).

Se è troppo alta anche la colesterolemia tenga pure conto dei consigli in merito.

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Persone a basso rischio di malattie cardiovascolariQuando una persona non ha disturbi dovuti all’arteriosclerosi ed ha solo un basso rischio di malattie cardiovascolari, di norma sovente basta modificare lo stile di vita per abbassare dei tassi troppo elevati di colesterolo LDL e trigliceridi e aumentare quelli troppo bassi di colesterolo HDL. Questi adeguamenti dello stile di vita comprendono la rinuncia a fumare, un’alimentazione equili-brata, sufficiente attività fisica e l’eliminazione del sovrappeso. Le persone con lipidemie molto elevate necessitano però inoltre eventualmente di medicamenti per abbassare le lipidemie.

Persone a rischio alto e molto alto di malattie cardiovascolari e/o con sintomi di arteriosclerosiUn trattamento più intenso delle iperlipidemie è necessario nelle persone che già soffrono oppure hanno un rischio alto o molto alto di malattie cardiovascolari, tra cui anche quasi tutti i diabe-tici. Oltre ad adeguare lo stile di vita (come per le persone a basso rischio) è inoltre generalmente necessario che questi pazienti assumano dei medicamenti per abbassare le lipidemie, i cosid-detti ipolipidemizzanti, perché spesso solo così si possono otte-nere i valori auspicabili del colesterolo LDL (vedi tabella 2, pagina 10) che riducono il rischio di (ulteriori) infarti cardiaci, di un ictus cerebrale o di altre occlusioni di arterie.

Medicamenti per abbassare le lipidemie (ipolipidemizzanti)Sono disponibili diversi medicamenti per ridurre le iperlipidemie. Quale farmaco impiegare dipende tra l’altro dal tipo di iperlipi-demia e dalla tollerabilità del paziente al medicamento.

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StatineLe statine costituiscono solitamente la base della riduzione della colesterolemia mediante medicamenti. Esse inibiscono la produ-zione di colesterolo nel fegato. Nel sangue arriva così meno cole-sterolo e le cellule del fegato possono demolire una maggior quantità di «cattivo» colesterolo LDL. I tassi sanguigni del coleste-rolo LDL e dei trigliceridi diminuiscono, quelli del colesterolo HDL aumentano leggermente. Le statine possono avere anche un influsso positivo sui complicati processi che si svolgono nello strato interno delle arterie, ostacolando la penetrazione del cole-sterolo nella parete vasale e impedendo che si depositi. Questi effetti frenano l'evoluzione dell'arteriosclerosi e riducono il rischio di un (eventualmente ulteriore) infarto cardiaco o ictus cerebrale. Le statine si devono prendere una volta al giorno. Occasionalmente possono manifestarsi degli effetti collaterali quali dolori muscolari, dolori di ventre o nausea.

FibratiI fibrati diminuiscono i tassi sanguigni troppo elevati dei triglice-ridi. Si utilizzano quando, pur avendo modificato adeguatamente l’alimentazione, non si riesce ad abbassare a sufficienza una tri-gliceridemia molto alta. Come effetti collaterali possono verifi-carsi disturbi gastrointestinali e un aumento dei valori degli enzimi del fegato. La somministrazione di fenofibrato (un princi-pio attivo ipolipidemizzante del gruppo dei fibrati) in associa-zione a una statina può essere indicata se, malgrado il miglior controllo possibile del colesterolo LDL, non si può abbassare in misura ottimale il tasso dei trigliceridi. Anche in questo caso si tratta di un'ulteriore protezione dei vasi sanguigni dall'arterio-sclerosi e quindi della riduzione del rischio di una malattia cardio-vascolare.

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Scambiatori di ioniGli scambiatori di ioni agiscono a livello dell’intestino, dove impe-discono l’assorbimento nel sangue degli acidi biliari e il loro suc-cessivo passaggio nel fegato. La sintesi degli acidi biliari nel fegato consuma colesterolo, per cui la colesterolemia diminuisce. Come effetti collaterali possono manifestarsi meteorismo, stitichezza, nausea ed eruttazioni.

Inibitori dell’assorbimento del colesteroloGli inibitori dell’assorbimento del colesterolo ostacolano l’assor-bimento del colesterolo dall’intestino. Così i tassi sanguigni del «cattivo» colesterolo LDL e dei trigliceridi si abbassano e quelli del «buon» colesterolo HDL aumentano leggermente. Associando un inibitore dell’assorbimento del colesterolo a una statina si pos-sono inibire contemporaneamente l’assorbimento del colesterolo dall’intestino e la produzione di colesterolo nel fegato, abbas-sando efficacemente il tasso del colesterolo LDL. Come effetti col-laterali possono occasionalmente manifestarsi mal di testa, dolori di ventre o diarrea.

Inibitori della PCSK9Gli inibitori della PCSK9 sono degli anticorpi, appartenenti a una nuova classe di principi attivi, che si somministrano ogni due-quattro settimane con un'iniezione sottocutanea. Essi inibiscono la proteina PCSK9, che riduce l'assorbimento del colesterolo LDL nel fegato. Mediante questa inibizione della PCSK9 si ottiene un pronunciato abbassamento del tasso sanguigno del colesterolo LDL. Gli inibitori della PCSK9 si somministrano in aggiunta a sta-tine (ed eventualmente altri medicamenti) a pazienti con coleste-rolemie molto elevate, specialmente in caso di ipercolesterolemia famigliare (vedi a pagina 11) od a pazienti in cui è già presente

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una malattia cardiovascolare. Trattandosi di medicamenti molto cari, la loro prescrizione richiede una preventiva garanzia di assunzione dei costi da parte dell'assicuratore malattie («cassa malati»). Studi effettuati finora mostrano che con questi farmaci la colesterolemia e il rischio di una malattia cardiovascolare pre-coce possono essere ridotti molto di più che con le sole statine. Gli effetti collaterali più frequenti sono reazioni allergiche e irrita-zioni nella zona del punto dell'iniezione. Inoltre possono mani-festarsi degli stati simili a un'influenza e delle infiammazioni delle vie aeree superiori.

È in sovrappeso?L’indicatore più semplice del sovrappeso è la circonferenza addo-minale (giro vita) misurata all’altezza dell’ombelico. Dato che è specialmente il grasso nella zona del ventre ad aumentare il rischio di una malattia cardiovascolare, la misurazione della cir-conferenza addominale è indicata come marcante del rischio. Una diminuzione di peso è particolarmente auspicabile in caso di:• circonferenza addominale superiore a 102 cm negli uomini• circonferenza addominale superiore a 88 cm nelle donne

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Altre domande, altre risposte

Che differenza c'è tra grassi saturi ed insaturi?I grassi e gli oli contengono principalmente trigliceridi e fosfoli-pidi, costituiti tra l’altro di acidi grassi. A seconda del numero di atomi di idrogeno che contengono si distinguono acidi grassi saturi (di atomi di idrogeno), monoinsaturi (in cui manca un paio di atomi di idrogeno) e polinsaturi (in cui mancano diverse paia di atomi di idrogeno). Gli acidi grassi saturi aumentano la colestero-lemia, quelli mono- e polinsaturi la riducono leggermente.

I grassi animali (contenuti nella carne, negli insaccati, nei lat-ticini, nel burro), come pure i grassi tropicali di palma e di cocco contengono principalmente acidi grassi saturi. Negli altri grassi vegetali ci sono invece soprattutto acidi grassi insaturi. Un effetto favorevole sui vasi sanguigni l'hanno gli oli e i grassi ad elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi come l'olio d'oliva e quello di colza.

Che ruolo svolgono gli acidi grassi polinsaturi?Negli ultimi anni certi acidi grassi polinsaturi come l'acido alfa-linolenico, gli acidi grassi omega-3 e omega-6 hanno suscitato particolare interesse. Questi acidi grassi polinsaturi sono pure contenuti nell'olio di colza, in altri alimenti vegetali come le noci e nei pesci di acque fredde (salmone, sgombro, aringa). Special-mente agli acidi grassi polinsaturi di origine vegetale si attribui-sce un effetto protettivo dalle malattie cardiovascolari. Perciò è consigliabile inserire stabilmente questi cibi nel menù.

Cosa sono gli acidi grassi trans?Certi alimenti contengono acidi grassi trans. I grassi trans sono per lo più dei grassi induriti artificialmente che l'organismo non

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può trasformare. Possono essere contenuti in prodotti da fast food, nelle patatine chips, in cibi fritti, in alimenti da spalmare sul pane ecc. Degli studi dimostrano che i grassi trans hanno un effetto sfavorevole sui lipidi del sangue e aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. È vero che in Svizzera il loro tenore è stato limitato per legge negli oli e nei grassi commestibili. Cio-nondimeno è consigliabile un consumo consapevole e limitato di alimenti con acidi grassi trans.

Le fibre alimentari possono ridurre le iperlipidemie?Le fibre idrosolubili possono ridurre leggermente colesterolemie troppo elevate. Queste fibre alimentari sono contenute in pro-dotti a base di avena, leguminose, patate e molti frutti (p.es. mele e pere). Le fibre alimentari insolubili come quelle contenute nei prodotti a base di cereali integrali e nella crusca di frumento non abbassano la colesterolemia, però hanno comunque un influsso positivo sulla salute.

Che importanza hanno gli antiossidanti nell'alimentazione?L'ossidazione è un fattore importante nell'accumulo di colesterolo LDL nella parete interna dei vasi sanguigni. In questo contesto si formano delle forme particolarmente reattive di ossigeno, i cosid-detti «radicali liberi», che accelerano i processi d'invecchiamento, come per esempio anche l’arteriosclerosi. Però l’effetto nocivo dei radicali liberi si può frenare in parte con i cosiddetti antiossidanti. Gli antiossidanti naturali presenti nell'alimentazione, come le vita-mine E, C e il beta-carotene, contenuti soprattutto nella frutta e nella verdura, proteggono il nostro organismo da questi radicali liberi. Anche molte sostanze vegetali secondarie (per esempio dei composti polifenolici come i flavonoidi), contenute soprattutto nella buccia, nella scorza e nelle sostanze aromatiche della frutta

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e della verdura, hanno effetto antiossidante. Non c'è una ricetta garantita riguardante l'assunzione della quantità giornaliera ottimale di antiossidanti e non esiste neppure una pillola «magica» di antiossidanti. Anzi, in base a molti studi di vasta portata sap-piamo oggi che gli antiossidanti sotto forma di pillole e di com-presse vitaminiche non ottengono l'effetto auspicato o sono addirittura nocivi. Perciò si può soltanto consigliare di attenersi ai principi dell'alimentazione mediterranea e assumere quotidiana-mente vitamine nella loro forma naturale con frutta, verdura e insalata (a titolo indicativo 5 porzioni o 600 g in cifra tonda al giorno).

Per quanto tempo devo modificare l'alimentazione?L'alimentazione consigliata in questo opuscolo non è una dieta in cui deve rinunciare a certi alimenti per un determinato tempo. Anche se prende pure dei medicamenti ipolipidemizzanti l’ali-mentazione sana per il cuore va mantenuta per sempre.

Prendo degli ormoni per curare i disturbi della menopausa: possono ridurre le mie lipidemie?In molte donne, dopo la menopausa, le lipidemie subiscono delle modificazioni sfavorevoli. Il trattamento ormonale attenua questo processo, ma parecchi studi di vasta portata hanno dimostrato che esso non ha alcun influsso positivo sul rischio di malattie cardiova-scolari: in alcune donne durante questo trattamento tale rischio addirittura aumenta.

Prendo un medicamento ipolipidemizzante. Con che frequenza mi si devono controllare le lipidemie?In caso di trattamento medicamentoso, all'inizio il medico con-trollerà a intervalli di circa un mese come l'ipercolesterolemia

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reagisce al farmaco. Se l'efficacia è buona di solito basta un con-trollo all'anno.

Cosa significano i termini dislipidemia, ipercolesterolemia, iperli-pidemia e iperlipidemia mista?• Dislipidemia significa disturbo delle lipidemie in senso gene-

rale. Può trattarsi di un aumento del tasso sanguigno del cole-sterolo LDL o dei trigliceridi, come pure di una diminuzione di quello del colesterolo HDL.

• Nell’ipercolesterolemia si ha un aumento del tasso sanguigno del colesterolo LDL.

• I termini iperlipidemia o iperlipoproteinemia significano au-mento dei tassi sanguigni del colesterolo LDL e/o dei triglice-ridi, spesso associato a diminuzione di quello del colesterolo HDL.

• In un’iperlipidemia mista si ha aumento del tasso sanguigno sia del colesterolo LDL che dei trigliceridi.

Molti medici però non usano questi termini nel loro senso esatto ma indifferentemente per designare dei tassi sanguigni sfavore-voli dei lipidi.

Ci sono dei sintomi esterni di un disturbo del metabolismo dei grassi?Nella maggior parte delle persone non si vede se hanno un'iper-colesterolemia. Talvolta però si possono notare dei sintomi esterni sulla pelle o attorno agli occhi:• Gli xantelasmi sono dei piccoli noduli di grasso giallognoli o

rossicci nella zona delle palpebre. Possono però essere presenti anche in persone con lipidemie normali.

• Gli xantomi sono dei depositi gialli ad alto contenuto di grassi sotto la superficie cutanea, spesso sul dorso delle mani od ai

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piedi nella zona del tendine di Achille, che indicano un'iperco-lesterolemia molto pronunciata, per esempio in caso di iperco-lesterolemia famigliare.

• Anche un anello biancastro attorno agli occhi al margine della cornea in giovani adulti può essere indizio di un'ipercolestero-lemia famigliare.

Le lipidemie possono essere troppo basse?I limiti inferiori di normalità delle lipidemie non si conoscono con precisione. Diversi popoli, per esempio in Africa e in Asia, hanno lipidemie basse e al contempo solo raramente delle malattie car-diovascolari. In parecchie persone le lipidemie sono nettamente inferiori al normale a causa di una modificazione genetica e di solito sono associate a un aumento dell'aspettativa di vita. Perciò lipidemie basse in persone sane sono senz’altro da considerare un aspetto positivo. Delle lipidemie molto basse si possono riscon-trare anche nello stadio terminale di gravi malattie, per esempio cancro, affezioni metaboliche e malattie intestinali croniche, oppure in stati di gravissima denutrizione. In questi casi le lipide-mie basse sono conseguenza di quella malattia.

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Ringraziamo la Società Svizzera di Cardiologia e il suo gruppo di lavoro lipidi

e aterosclerosi (AGLA) per la collaborazione e la consulenza specialistica.

Swiss Atherosclerosiswww.agla.ch

Schweizerische Gesellschaft für Kardiologie Société Suisse de Cardiologie Società Svizzera di Cardiologia

Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Comprendere –

Vivere meglio» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Un impegno

congiunto per informare i pazienti in modo completo e comprensibile e per

promuovere la loro competenza.

SAPERE · COMPRENDERE · VIVERE MEGLIOSAPERE · COMPRENDERE · VIVERE MEGLIO

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Questo opuscolo le è dato dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia. Vogliamo infor- mare in modo approfondito e oggettivo i pazienti e i loro congiunti sugli esami, i tratta-menti, la riabilitazione e la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’ictus cere-brale. Inoltre sosteniamo dei progetti di ricerca molto promettenti in questi ambiti. Per entrambi i compiti ogni anno occorrono cospicue somme di denaro. Con un’offerta ci aiuta a proseguire la nostra attività a beneficio delle persone colpite e della popolazione. La ringraziamo di cuore del suo contributo.

Fondazione Svizzera di Cardiologia Dufourstrasse 30Casella postale 3683000 Berna 14Telefono 031 388 80 80Telefax 031 388 80 [email protected]

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Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri medici specialisti (in tedesco: ogni mercoledì dalle 17 alle 19, in francese: ogni martedì dalle 17 alle 19)

Risposta scritta alle sue domande nella nostra consultazione su www.swissheart.ch/consultazione o per lettera

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Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

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