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INDICE

Introduzione1_Come riconoscere i falsi in 9 passi2_Modelli e pellame3_Le Limited Edition4_Un successo lungo due secoli5_Curiosità

INTRODUZIONE Siete da sempre state attratte dal mondo della moda e volete essere quotidia-namente informate sulle ultime novità del settore? Grazie a Private Griffe, da oggi, potrete fare un vero e proprio viaggio nell’alta moda con una serie di tutorial che vi spiegheranno, passo dopo passo, come scegliere accessori ed abiti senza cadere nella trappola, sempre più comune, del falso d’autore.Per iniziare assieme questa avventura nel meraviglioso mondo dell’haute couture, parliamo di una delle griffe più famose dell’alta moda internazionale, Louis Vuitton, prendendo in esame non solo la storia del marchio, ma anche la grandis-sima scalata al successo che l’ha attual-mente decretato come uno dei migliori marchi al mondo.

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LE GUIDE DELLA MODAPrimo volume: analisi dei prodotti Louis Vuitton by PrivateGriffe

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2_LA FODERA INTERNAUn piccolo accorgimento consiste nel toccare, prima di acquistare una borsa, la sua fodera interna: nelle borse originali essa deve aderire perfettamente alla forma della borsa.Generalmente la Speedy e la Neverfull hanno la fodera in tela egiziana, in altri modelli come ad esempio la Artsy, l’in-terno è in alcantara (simil camoscio).

Gli accessori di Vuitton sono i più copiati nella storia della moda ed è per questo che, oggi, appare davvero difficile, so-prattutto per un occhio inesperto, ricono-scere una originale Vuitton da una copia che vale pochi euro. Lo stesso George Vuitton, nei primi anni del 1900, molto prima che i falsari diventassero così copiosi, decise di registrare il marchio dell’azienda per evitare che i competitor copiassero lo stile ed il monogram dei suoi bauli.

Per riconoscere una borsa Vuitton ori-ginale servono piccoli ed importanti accorgimenti:

1_I MANICI E LE PARTI IN PELLEPer i modelli Monogram tutti i manici e le rifiniture sono in vacchetta naturale.Nelle borse appena acquistate avranno un colore più chiaro che si scurirà col passare del tempo. Se la borsa, nuova, è già di colore scuro, siamo sicuramente di fronte ad un falso. Nessuna borsa di Vuitton alla vendita ha i manici rivestiti di una guaina protettiva in plastica. Anche tutte le targhette interne sono in vacchetta e sono cucite interamente sulla tela.

01 COME RICONOSCERE I FALSI IN 9 PASSI

falso

vero

3_L’ETICHETTAL’etichetta all’interno deve riportare esat-tamente la scritta: “Louis Vuitton Paris made in France”. Inoltre la lettera “O” delle borse originali è tonda, e lo spazio tra un carattere e l’altro è assolutamente identico.

falso

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01 COME RICONOSCERE I FALSI IN 9 PASSI

6_IL SITOPer quanto riguarda il nuovo, non esisto-no rivenditori on line di Louis Vuitton su siti differenti da quello ufficiale www.louisvuitton.it, mentre per la vendi-ta diretta gli unici negozi dove si posso-no trovare borse originali Louis Vuitton sono quelli gestiti direttamente dalla Maison, non è quindi possibile trovarle in negozi rivenditori.

7_IL LUCCHETTOIl lucchetto delle borse originali è in ottone dorato perciò il peso risulta notevole per la sua dimensione. Se il lucchetto è leggero e le lettere incise sono allungate rispetto alle originali siete di certo di fronte ad un falso.

8_LA DUST BAGTutte le borse vengono vendute esclu-sivamente nella sacca beige in tessuto con la scritta “Louis Vuitton” di tono leggermente più scuro.

4_LE PARTI METALLICHETutte le parti metalliche delle borse sono in ottone dorato. Attenzione alle borchie che devono essere avvitate da parte a parte e non incollate.

5_LA SIMMETRIATutte le borse Louis Vuitton sono sim-metriche, per cui i simboli sono perfet-tamente uguali, in tutti i lati della borsa, e sono perfettamente centrati attorno ai disegni. I manici della borsa, infatti, copriranno esattamente lo stesso simbolo sia da una parte che dall’altra della borsa.

9_IL CARTELLINOOcchio al prezzo! Le borse originali Louis Vuitton non hanno mai cartellini con il prezzo, ma solo un talloncino di carta recante il tipo di pelle e la ricevuta di acquisto che vale come certificato di garanzia.

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Le collezioni di Louis Vuitton sono dav-vero molte, come la grande voglia che lo stilista in primis e i suoi predecessori poi, hanno avuto di stupire il pubbli-co maschile e femminile con tessuti eleganti, unici ed affidabili. La qualità al servizio del lusso crea accessori davvero ineguagliabili. Dall’anno della nascita della casa di moda fino ad oggi, le borse firmate Vuitton hanno rappresentato un’epoca, modificandosi nel corso dei decenni unendo al gusto tradizionale nuove tendenze moderne ed innovative. Il segreto di Vuitton, dal 1854 ad oggi, è la sua grande abilità di rendere attuale ed intramontabile una linea di accessori che ha seguito e segue tuttora la storia del mondo e il suo progresso.

02 MODELLI EPELLAME

SPEEDY NEVERFULL PALERMO TIVOLI MILLA EVA

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1_ Tela Monogram2_Tela Monogram Multicolore

3_Tela Damier Ebene4_Tela Damier Azur

5_Pelle Monogram Vernis6_Tela Monogram Idylle

7_Pelle Monogram Empreinte8_Pelle Antheia

9_Python10_Pelle Mahina

11_Pelle Sofia Coppola Collection

12_Pelle EPI

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Come moltissime altre case di moda internazionali, anche Lou-is Vuitton ha celebrato, nel corso degli anni, la sua eleganza con la commistione con il mondo dell’arte. In particolar modo è stato Marc Jacobs, stilista della casa di moda da più di 15 anni, a collaborare con artisti tra cui Stephen Sprouse e Takashi Murakami.

LA STEPHEN SPROUSE COLLECTIONLa collaborazione con Stephen Sprouse dà origine ad una collezione davvero unica che comprende pelletteria, accessori e calzature. Le due linee, Roses e Graffiti, sono completamente diverse l’una dall’altra ma sono la dimostrazione lampante di come l’alta moda riesca ad incrociare il mondo dell’arte con un risultato davvero sorprendente. L’idea di sporcare il classico Monogram di Louis Vuitton con disegni street-art, i colori ac-cesi ed eccentrici è un nuovo modo di creare la moda. La linea Roses, che racchiude modelli come la Neverfull, la Speedy, la Pochette e il borsone Keepall, è creata con colori fluorescenti e disegni di arte moderna, mentre la linea Graffiti racchiude modelli con testi sul tessuto che sembrano scritti davvero con una bomboletta spray.

LA TAKASHI MURAKAMI COLLECTIONL’artista giapponese Takashi Murakami ha collaborato con gli stilisti di Louis Vuitton per creare assieme una collezione unica dallo stile romantico ed anticonvenzionale. Ecco l’origine della linea Cosmic Blosson in cui una serie di pupazzi alla moda entra a far parte dell’elegantissimo mondo Vuitton. Le stampe particolari delle borse, dalle city bag alle sacche da spiaggia, con i toni del viola, del fucsia e del blu, rendono vivaci questi accessori da abbinare liberamente su ogni tipo di abbigliamen-to, da quello casual a quello retrò e elegante per un tocco di frivolezza, senza abbandonare la sobrietà tipica di Vuitton. Ma la celebri bamboline di Murakami non si trovano solo sulle bor-se! In tutti i negozi di Vuitton, infatti, per il lancio della nuova collezione Multicolor Spring Pallet, è possibile trovare i simpa-

03 LE LIMITED EDITION

tici pupazzetti in stile hawaiano, coloratissimi e tutti diversi tra loro, con un richiamo al Monogram di Vuitton.Murakami ha anche realizzato un cortometraggio “Super-flat Fist Love” che vede protagonisti gli stessi pupazzetti creati per Louis Vuitton. Il video è visibile al seguen-te link http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=yqaXxSBZTZcLa collaborazione con Murakami è iniziata nel 2003 ed è anche a lui che va il merito del successo delle collezioni Monogram Multicolore, Cherry Blossom, Eye Monogram serie, Mono-gram Cerise, Monogramouflage e l’ultima appunto Cosmic Blossom, che risale al 2010.

LA YAYOI KUSAMA COLLECTIONI classici pois di cui Yayoi Kusama si serve per le sue uniche collezioni d’arte diventano il leitmotiv della nuova collezione di Louis Vuitton. Il motivo storico Monogram diventa la base su cui Yayoi dipinge questi fantastici pois dai colori intensi e psichedelici. Vuitton, da sempre conosciuto per la sobrietà e l’eleganza dei suoi accessori, stupisce il mondo dell’alta moda internazionale con una collezione futurista e all’avanguardia.

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re e con il coperchio piatto per consentire l’appoggio di più bauli, uno sull’altro, Vuitton rivestì questi bauli da una tela di cotone cerata grigia che li rendeva impermeabili: la Grey Trianon. Dopo circa 20 anni di duro lavoro, nel 1854, Louis Vuitton, spinto dal grande successo dei suoi bauli alla corte di Francia, decise di lasciare il laboratorio di Maréchal e di aprire il suo primo negozio di articoli da viaggio, con un vasto assortimento di bauli e cappelliere. Nel 1875 Louis scrive una pagina importante della storia della moda con il modello Wardrobe: un baule da aprire in verticale che racchiude al suo interno un appendiabiti e dei cas-setti per riporre gli oggetti. Lo stemma LV, celebre in tutto il mondo, con le iniziali di Louis Vuitton in stile floreale, tuttavia, non fu una prerogativa di Louis. Fu infatti il figlio George Vuitton, nel 1896, con l’intento di omaggiare il duro lavoro del padre, a rivestire i bauli con questo tessuto impermeabile monogram-mato che ancora oggi è il marchio di fabbrica della casa di moda. Il primo negozio di Louis Vuitton, in veste ufficiale, venne aperto sui maestosi Champs Elysées, a Parigi, ed in poco più di un secolo, i negozi sono moltiplicati in tutte le città del mondo fino a diventare il marchio dell’alta moda più richiesto dal grande pubblico.

Come poteva la storia di un celebre marchio di alta moda non iniziare nella Francia del 1800, quando la tecnologia e le comunicazioni decretarono lo stato francese come uno dei più sviluppati del secolo? Esattamente nel 1835, Louis Vuitton, un giovane ragazzo di Anchay, decise di trasferirsi in quella che era una delle città più belle dell’intero pianeta: Parigi. Come una sorta di nuovo mondo, per il giovane Louis, nato in un piccolo villaggio, Parigi poteva essere in grado di esaudire i più grandi desideri degli uo-mini, con la sua ricchezza e il fasto che la incoronerà, presto o tardi, capitale del lusso e della moda. Era il 1837 quando Louis iniziò a lavorare alle dipendenze di Monsieur Maréchal, un celebre fab-bricante di bauli (un leyeter- emballeur) parigino che si occupava soprattutto di confezionare bauli per i viaggi dell’alta nobiltà della capitale francese. Perio-do di viaggi e di spostamenti lungo la Francia: proprio in quegli anni, infatti, venne inaugurata la prima linea ferrovia-ria francese e una nave a vapore, per la prima volta, attraversò l’Atlantico.

Louis Vuitton, al servizio di Monsieur Maréchal, preparava quotidianamente i bauli per le dame e per i signori che si accingevano a partire, tutti in pioppo lavorati a mano e su misura. La figura del fabbricante di bauli divenne così richiesta che l’imperatrice di Francia Eugénie de Montijo, moglie di Napole-one III, richiese personalmente i servigi di Louis Vuitton. Fu proprio allora che il giovane ragazzo decise di creare un nuo-vo tipo di baule, resistente e maneggevo-le, che fosse molto semplice da trasporta-

04 UN SUCCESSO LUNGO DUE SECOLI

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05 CURIOSITÀ

UN FIORE E UN DIAMANTE CHE RAPPRESENTANO IL LUSSOL’idea di creare un monogramma era già nella mente di Louis Vuitton a causa del-le numerose imitazioni che seguivano ai suoi capolavori. Nel 1872, infatti, Louis crea un motivo a righe rosse e beige per bauli e borse, in grado di distinguere i suoi accessori. Il motivo Damier che noi tutti conosciamo oggi, invece, a scacchi beige e marroni, è stata una creazione del figlio, George, nel 1888, a cui succedette pochi anni più tardi il più celebre motivo Monogram, rappresentato da un motivo composto da un fiore di quattro petali rotondi con all’interno un cerchio, un fiore a quattro punte, un diamante con i lati concavi che contiene all’interno le iniziali di Louis Vuitton. Questa tela fu registrata nel 1897 e nel 1905 venne registrato il marchio che permetteva l’utilizzo del motivo solo ed esclusiva-mente alle creazioni Vuitton. Attualmen-te il tessuto classico è uno dei motivi più richiesti delle linee di Vuitton e fa parte della collezione Damier.

La casa di moda tiene particolarmente al benessere dei suoi dipendenti ed è per questo che ha inserito negli uffici di una boutique a Londra un letto gigante, con annessi giornali e riviste, per far riposare, dopo diverse ore dal lavoro, i suoi dipendenti.

Il negozio romano di Louis Vuitton, inaugurato a gennaio 2012, possiede al suo interno una sala cinematografica in cui è possibile assistere gratuitamente a spettacoli di cinema d’autore.

Sul sito ufficiale di Louis Vuitton è pre-sente un video sull’arte di preparare la valigia con consigli utili per portare con sé in ogni occasione tutti i capi di cui si ha bisogno in pochissimo spazio.Qui il video:http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=yqaXxSBZTZc

La collaborazione con Takashi Mura-kami è durata per ben 6 anni e Marc Jacobs ha corteggiato a lungo l’artista giapponese considerato l’unico artista ad avere un’energia a dir poco infinita.Ad ottobre 2012 è uscita la seconda par-te della collezione con la collaborazione di Yoyoi Kusama. Protagonisti saranno i nervi biomorfici, un altro motivo predo-minante dell’arte di Kusama.

Fu George Vuitton ad inventare il famo-sissimo lucchetto a 5 cifre, che oggi si trova su moltissimi articoli di valigeria e che rappresenta una rifinitura di altissi-mo pregio.