Le fonti in storia

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Come si fa storia? Base di una coppa attica a figure nere riportante la firma dello scultore Fidia, ritrovata nello studio di Olimpia dove realizzò la famosa statua di Zeus

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Le fonti in storia

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Page 1: Le fonti in storia

Come si fa storia?

Base di una coppa attica a figure nere riportante la firma dello scultore Fidia, ritrovatanello studio di Olimpia dove realizzò la famosa statua di Zeus

Page 2: Le fonti in storia

La storia secondo gli

antichi

Erodoto, Storie I, 1

Erodoto di Alicarnasso espone qui il risultato delle sue ricerche storiche; lo scopo è di impedire che avvenimenti determinati dall'azione degli uomini finiscano per sbiadire col tempo, di impedire che perdano la dovuta risonanza imprese grandi e degne di ammirazione realizzate dai Greci come dai barbari; fra l'altro anche la ragione per cui vennero a guerra tra loro.

Tucidide, Storie I, 1

1. Tucidide d'Atene descrisse la guerra tra Peloponnesi e Ateniesi, come combatterono fra loro. Mise subito mano alla stesura dell'opera, dallo scoppio della guerra, che prevedeva sarebbe stata grave, anzi la più degna di memoria tra le precedenti. Lo deduceva dal fatto che i due popoli vi si apprestavano all'epoca della loro massima potenza e con una preparazione completa osservava inoltre il resto delle genti greche schierarsi con gli uni o con gli altri, chi immediatamente, chi invece meditando di farlo. Fu senza dubbio questo l'evento che sconvolse più a fondo la Grecia e alcuni paesi barbari: si potrebbe dire addirittura che i suoi effetti si estesero alla maggior parte degli uomini. Infatti, sugli avvenimenti che precedettero il conflitto e su quelli ancor più remoti era impossibile raccogliere notizie sicure e chiare, per il troppo distacco di tempo; ma sulla base dei documenti, cui l'indagine più approfondita mi consente di prestar fede, ritengo che non se ne siano verificati di considerevoli, né sotto il profilo militare, né per altri rispetti.

Page 3: Le fonti in storia

Come si fa storia:

l'interpretazione e la

ricerca storica

È da notare come entrambi i brani presentino delle caratteristiche comuni, qualil'indicazione del nome dell'autore, il cosiddetto sigillo, a principio. Tuttavia già dall'inizioErodoto mette in chiaro come la sua sia una ricerca che non va dietro ad un fineprogrammatico (questo, di ricerca, l'originale valore della :istor'ia) e che tenta di non farescomparire dal ricordo imprese considerate meravigliose, alla stregua di una narrazionepoetica come può essere quella di Omero (ed infatti la ricerca del kl'eoj ricorre anche inOmero). Non manca tuttavia in Erodoto, anche se messa in secondo piano già a partiredallo stesso proemio, la volontà di mostrare le cause (a;it'ian, a;it'ihn nel dialetto ionico deltesto di Erodoto) della guerra che lo storico si appresta a narrare. In Tucidide, come già inErodoto, ritroviamo a principio del proemio il sigillo con il nome dell'autore, ma già pocodopo lo storiografo pone in causa dei principi metodologici, quando dice che dei tempi piùremoti è difficile tenere notizie chiare e sicure (saf̂wj e:ure^in dià cr'onou

pl̂hqoj ;ad'unata %hn), ponendo in antitesi la ricerca storica sulla contemporaneità rispettoa quella sul passato.

Page 4: Le fonti in storia

Come si fa storia: cosa

non è storia

La semplice elencazione degli eventi

accaduti, messi in ordine cronologico, non è

storia! Questa è la cronologia, ed essa è uno

degli strumenti in mano allo storico. Fare

storia è però un'operazione intellettuale più

complessa. Lo storico appura la veridicità

dei fatti, e li connette per dare

un'interpretazione storica degli eventi.

Page 5: Le fonti in storia

Come si fa storia: l'uso

delle fonti

Gli storici, quelli antichi come quelli

moderni, ricorrono all'uso di diverse fonti

per poter accertare gli eventi ed

interpretarli nel loro susseguirsi nel tempo,

nelle loro connessioni e nelle loro

differenze.

Page 6: Le fonti in storia

Come si fa storia: quali

fonti?

Nella sua opera lo storico ricorre a diversi

tipi di fonti. È importante notare come

nessun tipo di fonte possa considerarsi più

importante di altri tipi, e che lo storico, nel

suo lavoro, deve essere capace di analizzare

e di adoperare più tipi possibili di fonti

Page 7: Le fonti in storia

Come si fa storia: quanti

tipi di fonti?

Fonti primarie o

dirette:

Documenti

Testi coevi

(memorie o

autobiografie)

Epigrafi

Reperti

archeologici

Repertorio

iconografico

Fonti secondarie o

indirette

Monografie

storiche

Testi

posteriori

all'evento

Biografie

Page 8: Le fonti in storia

Come si fa storia: le

differenze tra le fonti

Si parla di fonti primarie o dirette quando

ci si riferisce a fonti contemporanee

all'evento preso in considerazione. In

particolare per parlare di fonti dirette

tale documentazione non deve essere

passata (almeno in linea teorica)

attraverso l'interpretazione di alcun

mediatore.

Page 9: Le fonti in storia

Come si fa storia: le

differenze tra le fonti

Si parla di fonti secondarie o indirette

quando lo storico si trova ad avere a che

fare con fonti posteriori all'evento

studiato, in cui agisca già una forma di

interpretazione dell'evento, basata anche

sull'uso di fonti poi scomparse. Talora,

quella che è una fonte indiretta è anche

l'unica fonte disponibile su un evento

Page 10: Le fonti in storia

Come si fa storia: le

differenze tra le fonti

• L'arco di Tito a Roma. Assieme, un esempio di fonte epigrafica ed archeologica

Page 11: Le fonti in storia

Come si fa storia: le

differenze tra le fonti

Lavoro in uno scavo archeologico

Page 12: Le fonti in storia

Come si fa storia: l’uso

delle fonti.

Page 13: Le fonti in storia

Come si fa storia: L'esempio

di una fonte antica

143 1) Quando lo scrittore Ecateo espose a Tebe la sua genealogia,ricollegando la sua stirpe ad un Dio come sedicesima generazione, isacerdoti di Zeus fecero con lui come più tardi fecero con me, ma ionon esponevo la mia personale genealogia. 2) M’introdusseronell’interno del tempio, che è vasto; e mi mostrarono, enumerandole,ingenti statue di legno in quel numero che ho detto. Perché ogni gransacerdote fa nella sua vita erigere qui la propria immagine. 3)Mostrando ed enumerando i sacerdoti mi fecero vedere che ciascunoera figlio di un padre compreso nella serie; e percorsero tutte lestatue, cominciando dal morto più recente, fino a che non lemostrarono tutte. 4) Ad Ecateo che aveva esposto la propriagenealogia e che si ricollegava da un Dio nella sedicesima generazione,avevano essi con questa enumerazione opposta un’altra genealogia,respingendo la sua affermazione che da un Dio fosse nato un uomo. Gliopposero questa genealogia come segue. Gli affermarono che ciascunadelle statue colossali rappresentava un piromis nato da un piromis , edimostrarono questa discendenza da piromis a piromis per tutte letrecentoquarantacinque statue, senza collegarle né a un Dio né a unEroe. Piromis corrisponde al valent’uomo della lingua ellenica.

Page 14: Le fonti in storia

145 1) Fra i Greci gli dei più recenti sono ritenuti Eracle, Dioniso e Pan, invece fragli Egiziani Pan è il più antico e appartiene al novero degli otto indicati come primidei; Eracle invece è fra i secondi dei, detti i dodici, e Dioniso in quella terza serieoriginata dai dodici. 2) Già ho precisato quanti anni, secondo gli Egiziani, sianotrascorsi dall'epoca di Eracle a quella del re Amasi; da Pan dicono siano stati di più,da Dioniso meno, e calcolano 15.000 anni da lui fino al regno di Amasi. 3) Gli Egizianisi dichiarano sicuri di queste informazioni, perché tengono costantemente il contodegli anni e lo registrano per iscritto. 4) E dunque, dall'epoca del Dioniso che si dicesia nato da Semele, figlia di Cadmo, fino ai nostri giorni sarebbero trascorsi non piùdi 1000 [e 600] anni, da quella dell'Eracle figlio di Alcmena, circa 900, e dal Panfiglio di Penelope (nato appunto da Ermes e da Penelope, come asseriscono i Greci)fino a oggi meno anni di quelli che ci separano dalla guerra di Troia, ossia circa 800anni.146 1) Ciascuno accolga pure delle due la versione che gli pare più convincente, ioper me la mia opinione al riguardo l'ho già espressa. Se questi due individui, ilDioniso figlio di Semele e il Pan figlio di Penelope, fossero nati e invecchiati inGrecia come accadde per Eracle figlio di Anfitrione, allora li si potrebbe ugualmenteritenere degli esseri umani omonimi di divinità sorte ben prima di loro: 2) ma i Grecinarrano che questo Dioniso, appena concepito, fu cucito da Zeus in una sua coscia eportato a Nisa, cioè oltre l'Egitto, in Etiopia; quanto a Pan, poi, i Greci non sannoproprio dire dove sia andato a finire dopo essere venuto al mondo. A me perciòsembra chiaro che i Greci conobbero Dioniso e Pan più tardi degli altri dei e poiattribuirono la loro nascita all'epoca in cui ne avevano sentito parlare per la primavolta.147 1) Tutto ciò che precede è di fonte egiziana. Ora invece passo a esporre iracconti egiziani che concordano con notizie di altra provenienza sempre a propositodi questo paese; e vi aggiungerò anche qualche cosa constatata da mepersonalmente.

Erodoto, Storie, II, 143 - 147

Page 15: Le fonti in storia

Come si fa storia: l'analisi

della fonte

• Di che tipo di fonte si tratta:

– - secondaria

– - primaria

– - mista

– - scritta

– - materiale

– - iconografica

Page 16: Le fonti in storia

Come si fa storia: l'analisi

della fonte

• Si tratta di:

– - una fonte d’archivio

– - indagini e rapporti ufficiali

– - cronache e storie

– - fonti familiari e personali

– - documento di polemica

– - mezzo di informazione

– - archeologia-epigrafia

Page 17: Le fonti in storia

Come si fa storia: l'analisi

della fonte

• Come e perché è stato scritto questo documento?

• In quale misura fornisce informazioni di prima mano?

• Questi brani danno testimonianza dei fatti centrali?

– - si

– - no

– - non sono sufficienti

• Motivi:

• Quali informazioni dirette/esplicite ci comunica la fonte?

– Di tipo temporale:

– Di tipo tematico/contenutistico:

Page 18: Le fonti in storia

Come si fa storia: l'analisi

della fonte

• Quale ritieni essere il campo di pertinenza, il tema centrale? Quali informazioni indirette puoi ricavare?

• Descrivile.

• Chi è o chi sono gli autori originari di queste fonti?

• Quali atteggiamenti di fondo o presupposti credi di ricavare dalla fonte?

• Le informazioni fornite sono verisimili?

• Perché?

Page 19: Le fonti in storia

Come si fa storia: l'analisi

della fonte

• Per quale scopo è nato questo documento?

• Gli autori delle fonti erano davvero in grado di disporre di informazioni di prima mano e in che misura?

• Gli autori sono in qualche modo influenzati?

• Esistono problemi di decifrazione?

– - si

– - no

– - alcuni

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Come si fa storia: l'analisi

della fonte

• Esistono problemi di lingua o linguaggio?

– - si

– - no

• Quali:

• Oltre a generici problemi linguistici, ci sono problemi legati ad espressioni tecniche o semitecniche settoriali?

– - si

– - no

• Quali:

• Se nel testo ci si riferisce ad altri luoghi e ad altre persone, dovremmo sapere di chi e di che cosa si tratta?

Page 21: Le fonti in storia

Come si fa storia: l'analisi

della fonte

• Quali sono o potrebbero essere i luoghi di ritrovamento di queste fonti?

• E i luoghi di conservazione?

• Quali pensi debbano essere le preconoscenze riguardanti il periodo o il contenuto/argomento, da mobilitare per la comprensione della fonte?

• Quali pensi possano o debbano essere le preconoscenze da promuovere? Quali altre fonti hai conosciuto, dalle quali ora trai le preconoscenze utili per la comprensione di queste?

• Quale altra base documentaria sarebbe utile per approfondire il tema, il campo di pertinenza della fonte?

Page 22: Le fonti in storia

Come si fa storia: l'analisi

della fonte

• Che cosa abbiamo veramente appreso da questa fonte?