Le epistole di Ali Puli (pdf)

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BIBLIOTECA ERMETICA

A cura di Fernando Picchi

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Bihlioteca Ermetica / 4diretta da Stefano Andreani

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LE EPISTOLEDI ALI PULI

Da un manoscritto alchemico del xvn secolo,tradotto dall'inglese da Fernando Picchi

EDIZIONI MEDITERRANEEROMA

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Traduzione, introduzione e notedi Fernando Picchi

Prima edizione 1979Ristampa 2003

Finito di stampare nel mese di novembre 2003

ISBN 88 - 272 - 1541 - 7

Titolo inglese dell'opera: THEEPISTLESOFALI PULI, traduzione dalbasso tedesco di J.w. Harnilton-Jones, Londra, 1953 O Titolo inglesedell'Appendice: AN EXPOSITION UPON SIR GEORGE RIPLEY'SVISION, WRITTEN BY AEYRENAEUS PHILALETES, ANGLUS,COSMOPOLITA, Londra, 1677 O Per l'edizione italiana: © Copyright1979 by Edizioni Mediterranee - Via Flaminia, 109 - 00 196 Roma OPrinted in ltaly O S.T.A.R. - Via Luigi Arati, 12 - 00 151 Roma.

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Indice

I ntroduzione

Pago

9

LE EPISTOLE DI ALI Pur.r

Introduzione all'edizione inglese 59

Prefazione al manoscritto 65

Le Epistole di Ali Puli 69

Nosce Teipsum 73

Il farmaco curioso sconosciuto 97Della Tintura dei Metalli, 123 - Della Luce, 128 - DelloSpirito Universale del Mondo, 130 - Degli Elementi, 131- Dell'Aria, 132- Dell'Acqua, 134 - Della Tma, 136 -Del Limo Terrestre, 138 - Del Magnete, 141 - Della miaTessa, 144 - Del Sole, 144 - Del Mercurio e Vetriolo oZolfo, 148 - Dell'Oro, 1'4 - Dei Colori, 157 - DelTempo e del Recipiente, 160 - Del Fuoco, 160 - DellaFunzione magistrale dei Metalli nel corpo umano, 167 -Delle funzioni peculiari, 168 - Conclusione, 170.

Il centro della natura concentrato 196

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ApPENDICE

Vision, testo inglese

Visione, testo italiano

Commento alla Visione di I. Filalete

222

223

224

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Voi non potete raggiungere il vostro scoposenza inclinazione e senza pazienza e senza avereil coraggio di attendere. perché chi non avrà pa·zienza non penetrerà in quest'arte. Voi cercateun grande segreto; perché dunque non voletedarvi da fare?

TURBA PHILOSOPHORUM

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Introduzione

Dire che l'alchimia affonda le sue radici nella prei­storia non è esagerazione, né luogo comune. Il con­

cetto della trasmutazione, del passare dal peggio al meglio,dell'evoluzione è fondamentale in Natura e ha, quindi, pro­fonde radici anche nella psiche, o nell'inconscio se prefe­riamo, dell'essere umano. Tuttavia, poiché lo scopo di que­sta introduzione è seguire l'evolversi della letteratura alche­mica in Inghilterra, pur tenendo conto degli influssi da e ver­so gli altri paesi, ci limiteremo ad accennare che, nata nell'an­tico Egitto (1), la scienza ermetica si è tramandata in un sus­seguirsi ininterrotto dai primi indagatori, quali Zosimo (2),

(1) Cfr. Jack: Lindsay, The Origins 01 Alchemy in Greco-Roman Egypt,Londra, 1970.

(2) Cito da Bruno Nardini, Misteri e dottrine segrete, Firenze, 1976,pp. 24.5-46: «Zosimo di Panopoli, alchimista del IV secolo d.C., dichiaroche la dottrina dei metalli risaliva all'epoca ricordata dalla Genesi. (...)Zosimo dedicò il suo libro sull'alchimia ad un poeta-mago vissuto piu di3000 anni prima di lui. Con questo egli voleva dire che l'origine del­l'arte alchemica, la Grande Arte, si perdeva nella notte dei tempi. Secondolui, infatti, il credo degli alchimisti lo avrebbe scritto Ermete Trismegistosu una tavoletta di smeraldo trovata nelie mani della mummia di Hermes- cioè lo stesso Ermete - nascosta, secondo l'uso, in un'oscura fossadentro la grande piramide di Gizeh It.

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lO LE EPISTOLE DI ALI PUU

Stefano di Alessandria (3) e Arche1ao (4), attraverso va­ri epigoni arabi quali Khalid ibn Yazìd (5), Giabir ibnHayyàn, noto in Europa col nome di Geber (6), Razi (7) eAvicenna (8), oltre a un folto numero di alchimisti mino-

(3) Stefano di Alessandria, filosofo, matematico, astronomo e alchl­mista, fu attivo nel VII secolo d.C., durante il periodo dell'imperatoreEraclio I. Nelle sue opere di alchimia si nota già una distinzione traalchimia speculativa e alchimia pratica.

(4) Archelao di Bisanzio, autore di un poema Sopra la divina arte,operò nell'ottavo secolo d.C. e sembra che sia uno dei nove filosofi men­zionati nella Turba pbilosopborum (cfr. E.]. Holmyard, Storia dell'Alcbl­mia, Firenze, 1972, pago 87).

(5) Principe omàyyade morto intorno al 704. Gli si attribuiscono leopere Il libro degli amuleti, Il giardino di sapienza, Il libro del testamentosull'arte e I grandi e i piccoli libri del Rotolo. La storia di Khalid ibnYazld e del suo maestro, il filosofo alchimista Morienus, è narrata nellibro Composizione di Alchimia, tradotto dall'arabo da Robert of Chesternel 1144.

(6) Geber resta la figura di maggior rilievo non soltanto nell'alchimiaislamica, ma in tutta l'alchimia occidentale, sia per l'importanza, anche sto­rica, delle opere da lui scritte o a lui attribuite, che ebbero un notevoleinflusso sugli alchimisti successivi, sia per i contributi originali che ap­portò all'alchimia soprattutto con le sue teorie dello zolfo e del mercurioe dell'equilibrio (cfr. nota 13 a questa introduzione). Per una biografia diGeber e una disamina del suo pensiero e del suo influsso sull'alchimiaeuropea, cfr. E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cìt., pago 68 e segg.,oltre alle opere di ]. Ruska e Berthelot, soprattutto di quest'ultimo LaChimie au Moyen Age, vol. III, L'Alchimie Arabe (1893). Non si deveconfondere il Geber arabo col Geber latino, al quale ultimo viene attri­buito un corpus di opere scritte in latino, in gran parte originali, di autoreo autori europei e non, tranne in qualche piccola parte di provenienza araba,come farebbe pensare il nome del loro presunto autore (cfr. E.]. Holmyard,Storia dell'Alchimia, cit., pago 146).

(7) Vissuto dall'825 circa al 925. Tra le tante opere che gli si attri­buiscono e che sono andate perdute, ci è giunto Il segreto dei segreti edalcuni trattati medici.

(8) Nato nel 980 mori intorno al 1036. Tra i suoi scritti ricordiamoAquae rubeae ad tingendum quatuor spiritus sublimatos albos; De conge­latione et conglutinatione lapidum,' Declaratio Lapidis Physici AvicennaeFilio suo Aboali; Tractatulus de tincture metallorum; Septem regullU exquibus componitur lapis Pbilosopborum. Le sue opere furono pubblicamentebruciate, insieme a quelle di Galeno, da Paracelso, che volle cosi indicareil suo disprezzo per la medicina ufficiale dei suoi giorni e la reazione suae della sua scuola alle teorie mediche di Avicenna.

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INTKODUZIONE 11

ri (9), per giungere intorno al XII secolo in Europa, ave ope­rarono ricercatori noti, quali Arnaldo di Villanova (lO) eAlberto Magno (11), e meno noti (12) sui quali sappiamo

(9) Tra i tardi alchimisti minori arabi, ricordiamo Màslama ibn Ahmad(cui è attribuito il testo alchemico Il cammino del saggio e il trattato diastrologia Lo scopo del sapiente); Muhammad ibn Umail (L'acqua argenteae lo terra stellata; Epistola del sole alla luna crescente); Ibn Arfa Ras (Par­ticelle d'oro); Aidamur al-Gildaki (Libro della fine della ricerca).

(10) Arnaldo di Villanova (c. 1240-1313) si dedicò alla chimica e altamedicina e piu tardi alla fisica. Nacque in Spagna, ma soggiornò a lungoin Francia e in Italia, alJa corte di Federico di Sicilia. Durante il suo sog­giorno in Italia fu chiamato per curare il Papa Clemente V, ma nel corsodel viaggio verso Avignone morì e fu sepolto a Genova. Nel 1317 l'Inquì­sizione lo condannò, avendolo trovato colpevole di 15 errori. La sua pro­duzione è vastissima e tra i suoi scritti, o almeno quelli a lui attribuiti,ricordiamo in campo medico Breviarum praticae e il Commentario al regimesalernitano. In campo alchemico fu una grande autorità e fra le sue operemenzioniamo: Rosarius philosophorum; Novum Lumen; Flos Plorum; ArsMaior; De Decoctione Lapidis Pbilosopborum, et de regimine ignis indioersis gradibus decoctionum ad coagulationem lapidis: De Lapide Phi­losopborum; Quaestiones de Arte Transmutationis; Speculum Alchymiae,'Testamentum.

(11) Alberto Magno (Albertus Groot o Grotus) nacque intorno al1194 a Swabia dalla famiglia Bolstadt, andò a Pavia e divenne domeni­cano nel 1222; insegnò filosofia e teologia in Germania e a Parigi e nel1254 divenne Provinciale del suo Ordine a Cologne. Fu fatto vescovo aRegenspurg nel 1260, ma si dimise tre anni dopo per riprendere l'inse­gnamento. Predicò una crociata in Germania e in Boemia, partecipò alConcilio di Lione nel 1274 e mori a Cologne nel 1280. Ebbe fama di uomodalla cultura universale e per questo fu detto Doctor Uniuerselis. Esperto inmatematica, chimica e meccanica, godette anche fama di mago ed ebbeTommaso d'Aquino come suo discepolo. Le sue opere furono raccolte daPeter Iammy e pubblicate a Leida nel 1651 in 21 volumi in folio. Traesse ricordiamo De Alchymia Liber; De Philosophorum Lapide; Campo­situm de Compositis; De Concordantia Pbilosopborum; Lapis Alberti Magn;Rebis; Secretorum Tractatus e Semita Semitae. Nel libro De AJchymiaegli elenca, tra l'altro, le regole che l'alchimista deve seguire nella suavita privata.

(12) Tra le opere piu importanti del periodo, figura la Pretiosa Mar­garita Novella scritta, sembra, tra il 1.330 e il 1.340 a Pola, in Istria, daun certo Pietro Bono, lombardo. Mazzuchelli, nella sua opera Gli scrittorid'Italia, 1762, II parte, dice che trattasi di Pietro Antonio Boni, vissuto nelXV secolo, medico e cultore di filosofia, che si dilettò d'alchimia e scrisseRationes pro Alchimia et contra, incluso nella Collezione di Lacinius del1546, in cui l'autore dimostra che l'alchimia non è attendibile nella prima

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12 LE EPISTOLE DI AU PUU

tanto poco che è finanche difficile inserirli in una tradizionenazionale.

L'alchimia iniziò la sua penetrazione in Inghilterra ap­punto nel XII secolo, attraverso l'opera di traduttori, pro­prio come avvenne nell'Europa continentale, e tra questisi ricordano particolarmente Robert of Chester e Adelardof Bath, che operarono nella prima metà del secolo.

Il primo, oltre alla traduzione del Corano, volse in la­tino l'opera araba Il libro delle composizioni di alchimia,il primo lavoro alchemico portato in latino, che segnò anchel'inizio della penetrazione dell'alchimia in Europa. Ma su­bito, contemporaneamente ai traduttori, iniziarono la loroopera studiosi inglesi, che scrissero libri originali sull'argo­mento, dando l'avvio alla tradizione alchemica britannica,che si è tramandata fino ai giorni nostri. Tra questi studiosioriginali, le figure di maggior rilievo in questo secolo XIIsono quelle di Michele Scotus, Daniel de Morlay e Rogerof Hereford.

parte, mentre nella seconda parte dice che lo è. La prima edizione dellaMargarita fu edita a Venezia da Lacinius nel 1546 e da questa fu fattauna traduzione con prefazione ad opera di A.E. Waite dal titolo The NewPearl 01 Great Price, A Treaise Concerning tbe Treasure and Most Pre­cious Stone 01 the Pbilosopbers, pubblicata a Londra nel 1894. Alchimistadi rinomanza di questo periodo è tal john Dausten o Dastin, probabilmenteinglese, del quale non sappiamo niente di certo. Ashmole, nel suo TbeatrumCbemicum Britannicum del 1652, dice (p. 257) che secondo lui la suaopera fu «volta in versi inglesi da qualche filosofo posteriore; perché nellasua epoca non troviamo opere scritte in un inglese cosI raffinato». TIBorel, nella sua Bibliotheca Chimica (Parigi, 1654) dice (pag. 73) che Daustenscrisse una lettera a Papa Giovanni XXII in difesa degli alchimisti in se­guito alla decretale di condanna di quest'ultimo (per il testo completo dellabolla di Giovanni XXII, cfr. Louis Figuier, L'alchimia e gli alchimisti, Na­poli, 1972, pago 134). Benché si dica (Borel, cit., e Pitseus, RelationesHistoricae de Rebus Anglicis, 1619, p. 871) che abbia scritto varie opere,alcune ancora in manoscritto, le uniche che ci sono giunte sono Rosarium,areanum Pbilosopborum secretissimum comprehendens (1647) e Visio (1675).Altro personaggio di grande rilievo dell'epoca è Nicola Flamel la cui storia,o forse leggenda, è troppo nota perché la si riporti qui. Le opere di Flamel,o a lui attribuite, sono: Le Désir désiri, Explicazion des Figures, Les Figll­res Hieroglyphiques e Le Summaire Pbilosopbique,

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INTRODUZIONE 1.3

Daniel de Morlay diede il suo contributo con il Trattatodelle scienze della natura e la Pbilosopbia, mentre MicheleScotus, di origine scozzese, divenuto famoso in tutta Europaper la sua cultura, propagandò l'alchimia principalmente inItalia, dove soggiornò alla corte di Federico II di Svevia.Dopo aver tradotto opere di Aristotele e commentari arabi,scrisse libri che presto gli fecero acquisire la fama di grandemago e alchimista: di Saper auctorem spberae vi furono dueedizioni (Bologna 1495 e Venezia 1631); il De sole et luna,pubblicato a Strasburgo nel Tbeatrum Cbemicum (1622),tratta principalmente di alchimia e segna l'inizio di unacerta simbologia che in seguito diventerà classica; di Decbiromantia vi furono parecchie edizioni nel corso del XVsecolo, mentre del De pbysiognomia et de bominis procrea­tione si contano diciotto edizioni tra il 1477 e il 1660; maè soprattutto nel Liber particularis, scritto intorno al 1230durante il soggiorno alla corte di Federico II, che Scotustrattò di alchimia, riprendendo la teoria della composizionedei metalli sulla base di zolfo-mercurio della scuola di Ge­ber (13). La fama di Michele Scotus quale mago, alchimistae studioso di scienze occulte fu tale che vari autori lo inse­rirono nelle loro opere (14).

Inizia cosi, con de Morlay e Scotus, una letteratura spe­cialistica alchemica, ma ben presto l'alchimia farà anche lasua comparsa nelle opere di autori della letteratura inglese

(13) Lo spunto della teoria dello zolfo e del mercurio Geber lo trovònelle opere di Apollonia di Tiana. Essa sosteneva che i metalli si fosseroformati sotto terra mediante l'unione dello zolfo, che avrebbe conferito loroaridità e calore, col mercurio, portatore del freddo e dell'umidità. Questateoria fu accettata dagli alchimisti successivi fino a quando fu formulata,alla fine del XVII secolo, la teoria del flogisto (vedi note 36 e 41 allatraduzione delle Epistole). Nella teoria dell'equilibrio, Geber ìntul nonun'eguaglianza di masse, bensì un equilibrio di nature (cfr. E.I. Holmyard,Storia dell'Alchimia, cit., pago 77).

(14) Egli compare nell'Inferno di Dante (Canto XX, 115-17), nel De­camerone di Boccaccio (nona novella dell'ottava giornata) e in Tbe Layof tbe Last Minstrei di W. Scott.

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14 LE EPISTOLE DI ALI PUU

non particolarmente ed essenzialmente alchimistica. E ciòavviene nei due secoli immediatamente successivi con RogerBacon e' Geoffrey Chaucer.

In campo alchemico le figure più importanti del XIII se­colo sono Roger Bacon e Bartholomaeus Anglicus. Quest'ul­timo svolse la sua attività principalmente sul continente ela sua fama si protrasse nei secoli successivi alla sua morte,affidata all'opera enciclopedica che compose, De proprietà­tibus rerum, di cui si ebbero quattordici edizioni a stampaprima del 1500, oltre alle copie che circolavano in mano­scritto. Pur se non può dirsi un'opera essenzialmente alche­mica, De proprietatibus rerum è ricordata nella storia del­l'alchimia per quanto di questa scienza l'autore inserì nellasua compilazione. Anche Roger Bacon (c. 1220 - c. 1292),letterato, filosofo, scienziato e riformatore, ebbe in animodi compilare una grande enciclopedia delle scienze note finoai suoi tempi, su suggerimento o richiesta di Papa Clemen­te IV, ma il progetto non andò oltre la stesura di alcuneopere, quali Gpus ma;us, Opus minus e Opus tertium edei frammenti pubblicati col titolo di Communia naturaliume Communia mathematica.

Nel suo Opus tertium Bacone espresse le sue idee sul­l'alchimia e spetta a lui il merito di aver per primo fattouna netta distinzione fra alchimia speculativa e alchimia pra­tica. Dopo il 1247 Bacone si dedicò completamente allostudio delle scienze occulte, tra le quali era in primo pianol'alchimia (15) ed in esse si guadagnò notevole fama (16),

(15) Altre opere in cui Bacone trattò dell'alchimia sono: SaniorisM~dicina~ Magistri D. Rog~ri Baconis Angli, d~ Art~ Chym~ script«(Francoforte, 1603), D~ Secretis Op~ribus Artis (Oxford, 1594), Tbe Mi"M01 Alchimy (Londra, 1597). Per una bibliografia dettagliata sia delle operealchemiche di Bacone, sia delle leggende su di lui, il lettore interessatopuò consultare ]ohn Ferguson, Bibliatbec« Cbemica, 3 voll., Londra, 1954,voI. I, pp. 63-66.

(l6) Cfr. R. de Fluctibus (Robert Fludd), Tractatus Apolog~ticus In­t~gritatem Soci~tatis de Base« Cruc« def~ndens, Leida, 1617.

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lNTI.ODUZIONE 15

tanto da passare nella leggenda popolare tra l'altro comecreatore di una testa parlante e operatore di strane dia­volerie.

A queste leggende reagirono soprattutto John Dee (17)e Gabriel Naudé, che scrisse: «Se ci fosse giunto il libroche ]OM Dee, londinese e dottissimo filosofo e matemati­co, dice di aver scritto in difesa di Ruggero Bacone in cuidimostra che tutto quanto si dice sulle sue operazioni mera­vigliose deve essere attribuito alla sua conoscenza della na­tura e della matematica, piuttosto che a suoi commerci conil diavolo, che mai intrattenne, non parlerei più di lui (...).Ma poiché questo libro non è ancora venuto alla luce perquanto ne so (...) devo colmare questa lacuna, cOSI che ilbuon nome di questo francescano inglese, che fu Dottoredi Teologia e il piii grande chimico, astrologo e matematicodei suoi tempi, non resti per sempre sepolto e condannatotra la folla di stregoni e maghi, alla quale categoria egli cer­tamente non apparteneva» (18).

La leggenda popolare della testa parlante e delle variediavolerie venne ripresa da Robert Greene (1560-1592),commediografo inglese, in The Honourable History 01 FriarBacon and Friar Bungay in cui mise in ridicolo sia la figuradi Bacone:

BURDEN

Bacon, we bear, that long we baoe suspect,That thou art read in magic's mystery,In pyromancy to divine by jlames,

(17) La difesa di Bacone da parte di ]ohn Dee, dd quale parleremopiu avanti, non è giunta fino a noi. Dee ne parla nella dedica a Massi­miliano Il dd suo Monar hieroglyphica, dicendo che fu scritta nel 1557.

(18) Gabrid Naudé, Apologie pur les grands hommes soupçonnés deMagie, Amsterdam, 1712, pago 350. La prima edizione di quest'opera com­parve nel 1625 e la sua traduzione inglese nel 1657. li brano riportatoè citato da F. Yates in The Rosicrucian Enlightenment, Frogmore, 1975,pago 146.

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16 LE EPISTOLE DI AU PUU

To tell by hydromantic ebbs and tides,By aeromancy to discouer doubts,To plain out questions as Apollo did (§).

CLEMENT

Bacon, we come not grieuing at thy skill,But joying that our academy yieldsA man suppos'd the wonder of the world;For if thy cunning work tbese miracles,England and Europe sball admire thy fame,And Oxford shall in cbaracters of brass,And statues, such as were built up in Rome,Eternize Friar Bacon [or bis art (*).'ii

BACON

Seeing you come as friends unto tbe [riar,Resolue you, doctors, Bacon can by booksMake storming Boreas thunder from bis cave,And dim [air Luna to (J dark eclipse.The great arcb-ruler, potentate 01 bell,Trembles when Bacon bids bim, or bis fiends,Bow to the force of bis pentageron (**) (19).

(§) Bacone, abbiamo sentito ciò che da molto sospettiamo, I che seidotto nei misteri della magia, I nella piromanzia per divinare con le fiam­me, I per svelare con flussi e riflussi di marea idromantici, I per scioglieredubbi con l'aeromanzia, I per rispondere a domande come faceva Apollo.

(*) Bacone, noi non veniamo a lamentarci della tua abilità, I malieti che la nostra accademia dia I un uomo ritenuto la meraviglia delmondo; I poiché se la tua abilità produce questi miracoli, I l'Inghilterrae l'Europa ammireranno la tua fama, I e Oxford in caratteri di ottone, Ie statue, quali furono innalzate a Roma, I immortalerà Frate Bacone perla sua arte.

(**) Vedendo che venite al frate come amici, I sappiate, dottori,che Bacone può coi libri I far tuonare dalle sue caverne Borea tempestoso,I e oscurare la Luna luminosa in cupo eclisse. I Il grande arcisovrano,monarca dell'inferno, I trema quando Bacone ordina a lui o ai suoi dia­voli I di inchinarsi alla forza del suo pentacolo.

(19) R. Greene, Tbe Honourable History or Friar Bacon and Friar

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INTRODUZIONE 17

BACON

Nota, [rolic Edtoard, welcome to my cell,Here tempers Friar Bacon many toys,And bolds this place'bis consistory court,Wherein the devils plead bomage to bis words (*) (20),

sia la credenza popolare in tutto ciò che è al di là dellacomprensione del volgo. È da notare, però, che Greene nondipinge Bacone come un arrivista o un imbroglione, bensìcome studioso profondo, pur se di una scienza che il Greenetendeva a porre in ridicolo.

Ma la prima comparsa, in ordine di data, dell'alchimianella letteratura inglese non alchimistica avviene nel XIVsecolo e precisamente nei Canterbury Tales di GeoffreyChaucer. «Chaucer, che nel 1391 scrisse anche un tratta­to di astrologia, ebbe un posto di grande importanza nellastoria dell'alchimia» (21), ma quasi certamente non fu unalchimista, pur se è sorprendente, tenendo conto del pe­riodo in cui scrisse i suoi Canterbury Tales, che avesse unaconoscenza cosi profonda e minuziosa non soltanto dell'al­chimia, ma anche delle truffe e degli inganni ad essa con­nessi. Una di queste truffe, che procede sfruttando espe­dienti già realmente usati in passato da altri alchimisti im-

Bungay, atto I, sco II, in Fiue Elizabetban Comedies, ed. by A.K. Mcll­wraith, Londra, 1959.

(*) Bene, allegro Edward, benvenuto nella mia cella; I qui FrateBacone appronta molte bagattelle, / e questo luogo è il suo tribunale dioce­sano, / in cui i diavoli rendono omaggio alle sue parole.

(20) Idem, atto Il, sco III. Le successive citazioni di versi sono tratteda: Chaucer's Major Poetry, ed. by A.C. Baugh, Londra, 1964, pp. 524­25 e 514-15: Tbe Poems 01 fohn Donne, ed. by Sir H. Grierson, Londra,1960, pp. 35-36; Selected Poems 01 G. Herbert, ed. by D. Brown, Londra,1960, pago 32.

(21) John Read, Dall'alchimia alla chimica, Milano, 1960, pp. 113.14

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18 LE EPISTOLE DI ALI PUU

broglioni in altri paesi, egli descrive molto umoristicamentenella seconda parte del Canon's Yeoman's Tale ridicolizzan­do la credulità e l'avidità degli ecclesiastici del tempo ecogliendo l'occasione per inserire, secondo i canoni dei verialchimisti, la raccomandazione di non perdere tempo e de­naro nella ricerca della Pietra Filosofale come l'intende ilvolgo:

Thanne conclude I tbus, sith that God 01 heveneNe wil nat tbat the pbilosopbres neveneHow that a man shal come unto this stoon,I rede, as for the beste, lete it goon.For whoso maketh God his adoersarie,As [or to uierken any tbyng in contrarie01 bis ioil, certes, neuer sbal be tbryue,Thogh tbat he multiplie terme 01 bis lyve (*).

Ma è nella prima parte di questo racconto che Chaucerrivela la sua conoscenza della tecnica alchemica di laborato­rio e degli strani ingredienti usati dai soffiatori dell'epoca,che fa menzionare dal famiglio del canonico alchimista:

Ther is also lui many another tbyngThat is unto oure cralt apertenyng.Though I by ordre hem nat reberce kan,By cause that I am a lewed man,Yet wol I telle hem as they come to mynde,Tbogb I ne kan nat sette hem in bir kynde:

(*) Quindi concludo cosi, siccome il Signore del cielo I non vuoleche i filosofi dicano I· come un uomo possa trovare questa pietra, I pensosia meglio lasciarla perdere. I Poiché chi fa di Dio il suo avversario, Iper operare alcuna cosa al contrario I della sua volontà, di certo mai pro­spererà, I anche se moltiplicasse la durata della sua vita.

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INTRODUZIONE

As boole armonyak, uerdegrees, boras,And sondry uessels maad oj erthe and glas,Oure urynals and aure descensories,Yioles, crosletz, and sublymatories,Cucurbites and alambikes eek,

Watres rubiiiyng, and boles galle,Arsenyk, sal armonyak, and brymstoon;And berbes koude I telle eek many oon,As egremoyne, ualerian, and lunarie,

Sal tartre, alkaly, and sal preparai,And combust materes and coagular;Cley maad with hors or mannes beer, and oille01 tartre, alum glas, berme, uiort, and argoille,Resalgar, and oure materes enbibyng,And eek 01 oure materes encorporyng ( ...) (*)

19

e su questo schema il famiglio procede, per giungere all'e­satta corrispondenza alchemica, secondo la tradizione caldea,tra metalli e pianeti, che dimostra ancora una volta quantoChaucer avesse chiari i principali concetti non soltanto del­l'alchimia di laboratorio, ma anche dell'alchimia speculativa:

(*) Ci sono molte altre cose / che appartengono alla nostra arte. /Benché non sappia menzionarle in ordine, I essendo io un uomo ignorante,/ pure ve le dirò come mi vengono in mente, I anche se non so classi­ficarle: I come bolo armeno, verdetto, borace, I e vari vasi di terra e divetro, I i nostri orinali e le nostre storte, I fiale, crogioli e vaporizzatori,I cucurbite e alambicchi I (...) / acque rubefacentì e bile di toro, / arse­nico, sale armeniaco e zolfo; / e molte erbe di cui potrei dirvi, I comeagrimonia, valeriana e lumaria, I (...) / sale di tartaro, alcali, e algala, Ie materie combuste e coagulate; / creta impastata con peli di cavallo oumani e olio I di tartaro, allume di rocca, lievito, mosto di birra, tartarodi botte, I risagallo e le nostre materie umidificanti I e le nostre materieincorporanti (...).

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20 LE EPISTOLE DI ALI PUU

The bodyes sevene eek, lo! bem heere anoon:Sol gold is, and Luna silver we tbrepe,Mars iren, Mercurie quyksilver we clepe,Saturnus leed, and ]uppiter is tyn,And Ventls coper, by my fader kyn.' (*).

Da tutto il racconto a prima vista si ha l'impressione cheChaucer dileggi l'alchimia, ma l'esattezza di alcuni simbolie di alcune asserzioni e le persone alle quali vengono fattienunciare, ci fa pensare che Chaucer tenda, si, a prendersigioco dell'alchimia, ma soltanto di quell'alchimia popolare,dei soffiatori e degli imbroglioni cioè, ma non dell'alchimiaspeculativa, che sembra conoscere fin troppo bene. Ed in­fatti i soli autori che egli cita, nella parte finale del rac­conto, sono «Arnold 01 tbe Newe Toun », cioè Arnaldo

di Villanova, di cui ricorda il Rosarium pbilosopborum, ed« Hermes », cioè Ermete Trismegisto, due autori apparte­nenti alla tradizione alchemica speculativa.

È solo nel XV secolo che cominciano a comparire, nellastoria dell'alchimia inglese, delle figure che possiamo defi­nire di alchimisti puri, in quanto ebbero l'alchimia come in­teresse principale della loro esistenza. A parte Giacomo IV(1473-1513), che univa l'interesse per la medicina a quelloper l'alchimia (22), i personaggi più notevoli del secolo fu­rono George Ripley e Thomas Norton.

Come su tutti gli alchimisti, anche su George Ripleysono state create leggende, tra le quali quella che riferiscedella sua elargizione di centomila sterline d'oro alchemico

(*) I corpi sono sette ed eccoli: / il Sole è l'oro e la Luna l'argentososteniamo, / Marte il ferro, Mercurio argento vivo lo chiamiamo, / Sa­turno è il piombo e Giove lo stagno, / e Venere il rame, per i mieiantenati!

(22) Per gli interessi di Giacomo IV in campo alchemico, dr. E.].Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pp. 248-2.'H.

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INTRODUZIONE 21

ai Cavalieri di Rodi (23). Egli fu non soltanto un divulga.tore in Inghilterra della dottrina dello pseudo-Lullo (24),ma anche autore originale di opere alchemiche di notevoleimportanza, tra cui Opera composita d'alchimia (1470·71)scritta in inglese e Medulla alchimiae. Ripley per la reputa­zione acquistatasi fu inserito sia nel Theatrum ChemicumBritannicum di E. Ashmole, sia nella collezione di alchimiadi Maier Symbola Aurea Duodecim Nationum (Francoforte,1617) insieme agli altri alchimisti inglesi R. Bacon, Nortone Kelley, e il suo libro The Twelve Gates fu commentatoampiamente da Ireneo Filalete (25) tanto tempo dopo lasua morte. Da quest'ultima opera è tratta la Vision di Ri­pley, che riproduciamo in appendice col commento di Ire­neo Filalete, non solo come esempio di poesia alchemica ecome documentazione della realizzazione di Ripley nell'ArsMagna, ma anche per porre in evidenza la differenza tra lasimbologia usata da Ali Puli nel suo libro e quella usatada Ripley nella Vision e da Filalete nel suo commento.

Altra figura di notevole importanza nella storia dell'al­chimia inglese del periodo è Thomas Norton, che si dicesia stato discepolo di Ripley. Thomas Norton scrisse TheOrdinall 01 Alchimy, un poema di argomento alchemico chegli procurò vasta reputazione soprattutto fra gli studiosi dialchimia del XVII secolo. Anch'egli, come il Ripley, fu in-

(23) Cfr. M. Caron • S. Hutin, Gli Alcbimistt, Milano, 1962, pago 58e E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pago 208.

(24) A Raimondo Lullo (c. 123'-1315), detto Doctor Illumina/us, filo­sofo spagnolo e missionario cristiano in Africa dd Nord, sono stati attri·buiti moltissimi libri di argomento alchemico, ma oggi si è concordi nelriconoscere che nessuna di queste opere è autentica. Nello stesso modo sisono create numerose leggende intorno al suo nome, quale quella di avertrasmutato ventidue tonnellate di metallo vile in oro nella Torre di Londra,raccontata, insieme ad altre fantasie su di lui, da John Cremer (vedi no­ta 108).

(25) Il Filalete (Thomas Vaughan, dd quale tratteremo piu avanti)commentò Ripley in una serie di trattati pubblicati sotto il titolo diRipley RelJilJed.

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22 LE EPISTOLE DI ALI PULI

serito in una collezione del Maier, Tripus aureus (Franco­forte, 1618), in una versione latina della sua opera curatadallo stesso Maier (26), mentre la versione originale inglesefu stampata solo nel 1652 nel Theatrum Chemicum Britan­nicum di Ashmole.

Le vicende della vita di Norton connesse al suo studiodell'alchimia risultano oltremodo avventurose e leggenda­rie (27) e non è facile separare ciò che risponde a verità daciò che è stato creato dal volgo sotto forma di leggenda.Restano, però, a documentare le sue reali conoscenze, le ope­re Crede mibi, Standard perpetuall e, soprattutto, The Or­dinall 01 Alchimy che « si compone di un proemio e di settecapitoli scritti in versi agili, comparabili, secondo lo Ascham,a quelli dei poeti di poco posteriori, Wyatt e Surrey» (28).

Quest'ultima opera, pur se in versi, si articola secondoi canoni tradizionali delle opere alchemiche, in cui l'autoremischia parti di verità con parti tendenti ad imbrogliare lecarte in tavola, onde non rendere troppo palese il segretoalchemico, ed anche se sostiene che intende parlare più chia­ramente di coloro che lo hanno preceduto, pure ammetteegli stesso che sarà compreso solo da coloro i quali sonopreparati ed hanno già buone conoscenze della dottrina. Maquesta è una caratteristica comune a tutti gli alchimisti,perché nelle loro opere possono leggere solo coloro che sonogià iniziati all'Arte Reale.

Non manca, nell'opera di Norton, la parte tendente amettere in guardia contro gli imbroglioni né quella tendentea scoraggiare coloro che, spinti dall'avidità, intendesseroiniziare lo studio dell'alchimia nella speranza di fabbricarel'oro. In questo avvertimento, egli non fa che sottolinearela differenza tra i due tipi di alchimia, quella speculativa e

(26) Cfr. ]ohn Read, Prelude to Cbemistry, Londra, 1939, pp. 169 segg.(27) Cfr. E.]. Ho1myard, Storia dell'Alcbimi«, cit., pp. 212·224.(28) E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., p. 216.

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lNTllODUZIONE 23

quella pratica, anche perché, leggendo tra le righe, si capi­sce bene che il Norton non crede e non ammette affatto lapossibilità di trasmutazione dei veri metalli vili in verooro (29).

Ci siamo cOSI avvicinati ai secoli XVI e XVII, che sonoi più ricchi di illustri alchimisti non soltanto in Inghilter­ra, ma anche in tutti gli altri paesi dell'Europa continentale.La storia dell'alchimia inglese registra, nel secolo XVI, no­mi quali Th. Charnock, John Dee, A. Seton, R. Fludd, F.Bacon, Sir Walter Raleigh ed altri.

La prima figura di rilievo che incontriamo in questosecolo è quella di Thomas Charnock, nato intorno al 1525e morto nel 1581. Stando a quanto ci dicono gli storiogra­fi (30), la sua ricerca della Pietra Filosofale fu lunga, fati­cosa e spesso sfortunata. Tuttavia, sembra che sia giunto alrisultato voluto, perché nella sua opera in versi Breviariodi Filosofia naturale (1557) dà l'impressione di saperla mol-

(29) In questo secolo operarono in Europa continentale alchimistiemeriti. Tra i tanti degni di nota, ricordiamo per brevità Bernardo Trevi­giano, sul quale vi sono problemi di identificazione tra Bernhardus Tre­visanus e Bernhardus Trevirensis. Gli studiosi sono ancora in disaccordo,ma sembra che ci si orienti ad ammettere l'esistenza di due persone distinte,un tedesco e un italiano. Le opere attribuite a Bernardo Trevigiano sonoFontina Bernhardi Revelata (1750), Traicté de La Nature de l'Oeuf desPhilosophes (1659), De Cbymico Miraculo, quod Lapidem Philosophiaeappellant (1600), Le Liure de la Pbilosopbie Naturell« des Metaux (1612),Liber de Secretissimo Philosophorum opere Cbemico (1702), Processus La·pidis Pbilosopborum ex Mercurio Corporis (1680), Tractatus de lapidePhilosophorum (1647), De Transmutatione Metallorum Liber (1598), Ver­bum Dimissum (1674), De Cbemi«, opus historicum et dogmaticum in cuinarra la storia della sua ricerca della Pietra. L'abate Tritemio IohannesTritheim (1462-1516), autore tra l'altro di Steganographia e PolygraphiaDenis Zachaire, che operò nel XVI secolo, autore dell'Opuscolo della filo­sofia naturale dei metalli. Il misterioso Conte di Saint-Germain, cui si attri­buisce il curioso manoscritto La Santissima Trinosojia (Biblioteca di Oli·Ions-sur-Marne) ed altri scritti alchimistici minori. Michele Sendivogius(1566-1646), personalità strana e controversa, cui si attribuisce il Trattatosu lo %olfo.

(30) Cfr. F. Sherwood Ta~or, The Alcbemists, New York, 1949, eE.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cito

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24 LE EPISTOLE DI ALI PULI

to lunga. In quest'opera sono presenti tutti gli elementi ci­tati a proposito di The Ordinall of Alchimy, ormai entratinella tradizione. Un'opera più tarda, scritta nel 1566, inti­tolata Un libro di filosofia, dedicata alla regina Elisabetta,capitò inspiegabilmente, dopo la sua scomparsa dalla biblio­teca della regina, nelle mani del «conte stregone» HenryPercy, anch'egli alchimista che operò agli inizi del secolosuccessivo.

Figura molto più importante, dal punto di vista dell'in­fluenza che ebbe sugli studiosi di alchimia, fu senza dubbioJohn Dee (1527-1608), la cui fama fu solo in parte mac­chiata dalla sua associazione con Edward Kelley o Kelly oTalbot (31), nato nel 1555. Sembra infatti assodato (32)che Kelley sia stato soltanto un abile truffatore e furfanteche si servi dell'alchimia, di cui conosceva ben poco, pervivere senza troppa fatica. Con abili trucchi e raggiri, riuscla cattivarsi la stima del credulo Dee, che lo stipendiò elo fece vivere al suo fianco per lunga parte della sua vita.

Ben Jonson (1573?-1637), commediografo inglese con­temporaneo di Shakespeare, si richiama proprio alla figuradi Kelley nella sua commedia The Alchemist (1610) in cuipone in ridicolo non tanto l'alchimia, quanto gli alchimistitruffaldini e i creduli che si fanno da loro menare per il naso,spinti dall'ingordigia e dall'avidità (33). Detto per inciso,Kelley, imprigionato da Rodolfo II (34), mori in seguito

(31) I più noti tra gli imbroglioni ricordati nella storia dell'alchimiasono George Sabellìcus, che operò nel XVII secolo; Cristiano GuglielmoKrohneman, fatto impiccare da Giorgio Guglielmo di Bayereuth; e Dome­nico Manuel Caetano, anch'egli impiccato in Gemnania.

(32) Cfr. E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pago 230 e J.Ferguson, Bibliotheca ChemlCQ, cit., I, pp. 453-55.

(33) john Read, nel suo libro Dall'alchimia alla chimica, cit., pago108, è dell'opinione che Ben Jonson abbia preso a modello, per la suacommedia, Simon Forman (1552-1611), altro alchimista truffaldino e privodi scrupoli, che si guadagnava da vivere vendendo filtri d'amore e prodottidel genere.

(34) Rodolfo II era anch'egli un cultore e uno studioso di alchimia,

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INTRODUZIONE 25

ad un tentativo di fuga intorno al 1593. Kelley trasse in­dubbiamente molta della notorietà di cui godette ai suoitempi dall'associazione con John Dee, eminente studioso dimatematica ed astrologia, del quale Ashmole disse che meri­tava « le lodi di tutti gli studiosi dotti e geniali e di esserericordato per le sue notevoli capacità» (35).

La carriera di mago, astrologo ed alchimista di Dee,specialmente per quanto attiene al suo soggiorno in Europa,non è ancora stata studiata a fondo, e pertanto non possia­mo dire molto al riguardo, ma quel che è certo è che egliebbe una notevolissima influenza sugli studiosi d'alchimiasia inglesi sia dell'Europa continentale. Durante il suo sog­giorno in Europa ebbe contatti con famosi alchimisti euro­pei, tra i quali Khunrath, come ci riferisce Ashmole « quelfamoso Filosofo ermetista dr. Henricus Khunrath di Am­burga» (36). Indubbiamente tutta l'alchimia a lui succes­siva, e specialmente quella tedesca, fu influenzata dai con­cetti filosofici che espose in Aphorisms (Londra, 1558) e nel­la sua Monas hieroglyphica (Anversa, 1564), opera su cui

tanto da meritarsi l'appellativo di Hermes germanico. Durante il suo re­gno Praga, che aveva sostituito Vienna come capitale dell'impero, divennela mecca di esoteristi e scienziati europei. Per gli interessi alchemici edoccultistici di Rodolfo II, cfr. R.].W. Evans, Rudolph II and bis World,Oxford, 1973.

(35) E. Ashmole, Theatrum Chemicum Britannicum, Londra, 1652,pago 480.

(36) Ib., pago 483. Nell'opera di H. Khunrath, Amphitheatrum Sa­pientÌ4e Aeternae Soli"s Verae (1602) è abbastanza palese l'influenza di]ohn Dee. Khunrath nacque a Lipsia nel 1560, studiò medicina in cui silaureò a Basilea nel 1588 e mori a Lipsia nel 1605. Fu un seguace diParacelso ed i suoi curiosi libri sono oscuri e pieni di simbolismo spessoincomprensibile. Oltre all'Amphitheatrum, scrisse De igne Magorum Pbilo­sophorumque secreto externo et visibili (1608), Magnesia Catholica Pbilo­sophorum (1784). Un altro Khunrath che compere nella storia dell'alchimia,Conrad, probabilmente fratello di Heinrich, fu autore di un libro, MedullaDestillatoria et Medica (1594), di cui fu pubblicata una seconda parte(1614) dopo la sua morte, che ebbe notevole successo e rinomanza inEuropa.

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26 LE EPISTOLE DI ALI PULI

fu basata la Consideratio breois (37) rosacrociana e che rap­presenta l'epitome di un nuovo tipo di alchimia, come ci fanotare Frances Yates: «Questa alchimia comprendeva unintenso risveglio dell'antica tradizione alchemica, ma in uncerto senso aggiunse ai concetti alchemici basilari nozioni epratiche provenienti dalla Cabala, il tutto comprendente an­che una formulazione matematica. L'adepto che si fosse re­so padrone di queste formule avrebbe potuto salire e scen­dere nella scala della creazione, dalla materia terrestre, at­traverso i cieli, agli angeli e a Dio. Questo concetto anti­chissimo fu in qualche modo reso vivo in maniera nuovatramite l'integrazione di procedure cabalistiche e matema­tiche » (38).

E non basta, perché Dee non limitò la sua attività alcampo alchemico. «Sembrerebbe che Dee fosse in Boemianon soltanto a capo di un movimento alchemico, ma anchedi un movimento per la riforma religiosa» (39) e la Yates,nel suo studio, porta ancora oltre le sue conclusioni: «Sidovrebbe dunque ricercare un'influenza di John Dee neimanifesti rosacrociani? S1, si dovrebbe, e la sua influenzavi si trova senza ombra di dubbio» (40). Se ciò risponde averità, e l'Autrice è abbastanza convincente nel corso delsuo studio, John Dee deve ritenersi anche tra i precursoridel movimento dei Rosa-Croce, che tanto influf sulla tradì­zione alchemica e occultistica europea (41).

(37) Secretoris Pbilosopbiae Considerasio breuis a Philipp a Gabella,Pbilosopbiae St conscripta, et nunc primum una cum Confessione Frater­nitatis R.e. in lucem edita Cassellis, Excudebat Guilhelmus WesselliusIll.mi Princ. Typographus. Anno post natum Cbristum MDCXV.

(38) F. Yates, The Rosicrucian Enlightenment, cit., pago 240.(39) Ib., pago 23.(40) Ib., pago 68.(41) L'aspetto alchemico della tradizione rosacrociana è rappresentato

inizialmente da Le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreuz, scritto daJohann Valentin Andreae. In seguito sarà ripreso da studiosi dell'alchimiache si suppone abbiano appartenuto alla Fratellanza dei Rosa+Croce, trai quali in Inghilterra ricorderemo R. Fludd, Th. Vaughan e l. Newton.

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INT1tODUZIONE

Ma Dee non fu il solo matematico ad interessarsi dialchimia, perché un suo contemporaneo scozzese, John Na­pier (1550-1617), «celebre inventore dei logaritmi» (42),è ricordato nella storia dell'alchimia della Gran Bretagna (43).

Un altro scozzese, Alessandro Seton o Sethon, meglionoto sotto lo pseudonimo di Cosmopolita, è figura di primopiano non soltanto nella storia dell'alchimia inglese, ma an­che in quella dell'Europa continentale, che girò in lungo ein largo, donde il suo pseudonimo, sempre tenendo desto intutti coloro che avvicinava l'interesse per la scienza erme­tica e per le trasmutazioni alchemiche, cui converti parecchiscettici irremovibili in seguito a dimostrazioni di trasmuta­zioni che la leggenda gli attribuisce. La sua vita avventuro­sa (44) in effetti si presta all'invenzione di leggende di variogenere, ed è per questo che egli «rimane un'ombra nellastoria dell'alchimia» (45). Tra i suoi scritti, o quelli a luiattribuiti, perché varie persone scrissero sotto il nome di

In Germania furono molto vicini ai Rosa+Croce ]. Boehme e M. Maier.Jacob Boehme (1575·1624) fu autore di molte opere di teologia mistica.Non fu un alchimista, ma impiegò fraseologia e simbolismo alchemici deri­vati da Parace1so e dalla sua scuola per illustrare' le sue idee religiose enelle sue opere presenta notevoli affinità con le teorie rosacrociane espressenei «Manifesti.. Tra le opere di Boehme ricordiamo Idea Cbemiae Boeb­mianae Adeptae (1690) e Aurora (Die Morgenroete im Aufgang, scrittanel 1612). Michael Maier (1568-1622), medico di Rodolfo II e suo amicointimo, fu il principale continuatore in Germania della dottrina rosaerocianae un grande divulgatore dell'alchimia speculativa o spirituale e delle teorieparacelsiane attraverso le sue opere focus SelJerus (1597), Arcana Arcanis·sim« (1614), Silentium post clamores (1617), Symbola aurea duodecimnationum (1617), Atalanta fugiens (1618), Themis aurea (1618), Tripuraureus (1618), Viatorum (1618), Septimana philosophica (1620). Per ipresunti rapporti tra Maier e Fludd ed altri alchimisti inglesi, cfr. F.Yates, Tbe Rosicrucian Enlightenment, cit., e F. Yates, Tbe Art 01 Mem·ory, Londra, 1972.

(42) E.J. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pago 251.(4.3) Per il contributo di John Napier all'alchimia, cfr. John Read,

Prelude to Chemistry, cito .(44) Cfr. E.J. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., per la biografia di

A. Seton.(45) John Read, Dall'alchimia alla chimica, cit., pago 12.3.

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28 LE EPISTOLE DI ALI PULI

Cosmopolita (46), ebbero notevole dif.fusione e influenza tragli alchimisti successivi il De Sulphure (Venezia, 1644) e ilNovum lumen chemicum (Venezia, 1644).

Ma passiamo ora ad una figura di notevole spicco nellastoria dell'alchimia, il medico e filosofo inglese Robert F1udd(1574-1637), alias Robertus De Fluctibus (47). Fludd viag­giò a lungo in Europa, ove ebbe modo di leggere gli scrittidi Paracelso (48). Tornato in Inghilterra, praticò la medi­cina ispirandosi alle teorie parace1siane e formò un sistemafilosofico basato su queste teorie. In tale sistema tutto nel­l'universo deriva da Dio e ritorna a Dio. L'atto di creazionenon è altro che la separazione del principio attivo, o luce, daquello passivo, o oscurità, nella monade divina, concetto ri­preso dall'autore delle Epistole di Ali Puli, come il lettoreavrà modo di notare.

(46) Oltre il Seton, si firmarono Cosmopolita lreneo Filalete, Anasta­sius Philaretus e Michael Sendivogius, che sembra abbia pubblicato, sottoquesto pseudonimo, almeno un'opera di Seton, consegnatagli dalla vedovadi quest'ultimo.

(47) Le opere di Robert Fludd furono raccolte e pubblicate in 6 voll.a Oppenheim e Gouda nel 1638. Di notevole interesse, oltre quelle citatenel corso di questa introduzione, sono Pbilosophia Moysaica (Gouda, 1638)e Clavis pbilosopbiae et alchymiae (Francoforte, 1633).

(48) Theophrastus Bombastus von Hohenheim, detto Paracelso (1493­1541), probabilmente allievo dell'abate Tritemio, fu un alchimista moltooriginale, specialmente nel campo medico connesso all'alchimia, ed a luisi devono, tra l'altro, le basi su cui si svilupperà la iatrochimica, la foromulazione della teoria dell'archeo, su cui si baserà il vitalismo, e della teoriadelle corrispondenze tra l'anima e il corpo fisico, su cui è basata la me­dicina ermetica (vedi note 7 e 14 alla traduzione delle Epistole). Cometutti i veri alchimisti, non si dedicò agli inutili ed esasperanti esperimentidi laboratorio, ma ebbe come scopo principale il progresso della medicina.La sua dottrina è basata principalmente sulla tradizione neo-platonica eda lui deriva la teoria del limo terrestre (di cui parla Ali Puli) compostoda sale, zolfo e mercurio, gli elementi costituenti tutti i metalli, di cuitratteremo più avanti. Paracelso segui anche la tradizione caldes dellecorrispondenze tra metalli, intesi nel senso suo, e astri. Le sue operefurono raccolte in dieci volumi da Giovanni Huser e pubblicate nel 1589·91. L'edizione inglese in due volumi (Tbe Hermetic and AJchemical Writings01 Paracelsus), pubblicata nel 1894, fu curata da A.E. Waite.

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INTRODUZIONE 29

L'universo immenso, sempre secondo la filosofia di Fludd,consiste di tre parti: il mondo archetipale, o Dio; il macro­cosmo, o universo fisico; e il microcosmo, o uomo. Que­st'ultimo è l'universo in miniatura ed è in stretta relazionecon l'universo fisico, tanto che ogni parte dell'uno corri­sponde alle parti dell'altro, e come l'universo, anche l'uomopuò diventare immortale, o eterno, subendo un processo ditrasformazione. Nella formulazione della sua filosofia, Fluddfu influenzato non solo da Paracelso e, ovviamente, dalneoplatonismo, ma anche dalle opere di John Dee (49).

Robert Fludd fu tra i primi a diffondere la filosofia rosa­crociana in Inghilterra, specialmente con la sua difesa deiRosa+Croce, cui diede voce nelle sue due opere Apolo­gia (50) e Tractatus Apologeticus (51), opere nelle quali«Fludd seriamente li [i Rosa+Croce] prega di riceverlonella loro compagnia» (52). Quando, in seguito, proprio acausa di queste due pubblicazioni, fu accusato di far partedella Società dei Rosa+Croce, egli si difese dicendo di nonaver avuto risposta alla sua richiesta, cosa che in fondo dice­vano tutti coloro che erano sospettati di appartenere a quellabenemerita Fratellanza.

Anche Maier, che insieme a Fludd si ritenne apparte­nesse ai Rosa+Croce, negò categoricamente tale apparte­nenza e del resto la Società dei Rosa+Croce era estrema­mente segreta e nessuno ha mai potuto affermare di averconosciuto un vero Rosa+Croce. Sta di fatto, tuttavia, cheFludd sostenne sempre la dottrina rosacrociana, alla cui basec'era anche il concetto da lui espresso sulla corrispondenza

(49) Per l'influenza di Dee su Fludd, dr. F. Yates, The RosicrucianEnlightenment, cit., pp. 103-25.

(50) R. De Fluetibus, Apologia compendiaria, Fraternitatem de RoseaCruce suspicionis et infamiae maculis aspersam, oeritatis quasi Fluctiburabluens et abstergens, Leida, 1616.

(51) R. De Fluetibus, Trectatus apologeticus integritatem societatisde Rosea Cruce defendens, Leida, 1617.

(52) F. Yates, The Rosicrucian Enlightenment, cit., pago 109.

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30 LE EPISTOLE DI ALI PULI

tra microcosmo e macrocosmo, e prese ancora le difese dellatradizione ermetica nella controversia, che interessò tuttal'Europa, con Marin Mersenne (53).

« La Storia dei due mondi (54) di Fludd è, in generale,una presentazione della Magia e della Cabala rinascimentali,con l'aggiunta dell'alchimia come fu esposta da Paracelso edegli sviluppi introdotti da John Dee in queste tradizioni.Se i manifesti rosacrociani vengono interpretati come fin­zione tramite la quale si esprime una richiesta di riformabasata sui nuovi sviluppi della Magia, della Cabala e del­l'Alchimia introdotti da Paracelso e da John Dee, allorapuò vedersi che la filosofia di Fludd era in verità una filo­sofia rosacrociana, una filosofia rinascimentale aggior­nata» (55).

Indubbiamente Robert Fludd fu un alto esponente del­l'alchimia speculativa e sarebbe necessario molto piii spaziodi quanto possiamo dedicargliene in questa introduzioneper tracciare l'importanza della sua opera e l'influenza sullatradizione ermetica a lui contemporanea e successiva.

Altra figura inglese che rientra nella tradizione ermeticapiii per il suo pensiero che per un appariscente contributodatole palesemente è Francis Bacon (1561-1626), iniziato eforse appartenente alla Società dei Rosa+Croce. :B statoampiamente dimostrato che Bacone rientra, per la sua cul­tura e per l'origine della sua filosofia, nella tradizione erme­tica, nella magia e nella Cabala rinascimentali (56) e indub­biamente in alcune delle sue opere, come ad esempio in TheAdvancement 01 Learning (1605) e The Wisdom 01 the An·

(53) Cfr. F. Yates, Tbe Rasicrucian Enligbtenment, cit., pp. 147-50.(54) L'Autrice si riferisce all'opera di Fludd Utriusque cosmi bistorta.

Tomus Primus, De Maeroeosmi bistoria, Oppenheim, 1617, 1618; TomusSecundus, De Mieroeosmi bistoria, Oppenheim, 1619.

(55) F. Yates, Tbe Rosicrueian Enligbtenmenl, cit., pago 114.(56) Cfr. Paolo Rossi, Franeis Bacon, From Magie lo Science, Londra,

1968.

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INTRODUZIONE 31

cients (1609), si trovano dei concetti che saranno poi ripresida Fludd e Maier, nonché dalla Società dei Rosa+Croce neiloro famosi manifesti, la cui dottrina occulta e filosofia sonocontemporanee alla filosofia baconiana.

« E la scienza di Bacone è ancora, in parte, scienza oc­culta. Tra le discipline che prende in esame nella sua rasse­gna della cultura ci sono la magia naturale, l'astrologia, dicui chiede una versione riformata, l'alchimia, dalla quale fuprofondamente influenzato, l'incantesimo, lo strumento delmago ed altri temi che coloro i quali hanno interesse a met­tere in risalto l'aspetto moderno di Bacone hanno messo daparte come non importanti» (57).

Ma pur essendo interessato all'alchimia e a teorie chesaranno proprie dei Rosa+Croce, Bacone è contrario, adesempio, alla teoria del macrocosmo e del microcosmo (58),sostenuta da Paracelso e dai suoi seguaci, tra i quali il Fludd,ed al segreto con cui gli alchimisti hanno sempre occultatole loro ricerche e i loro risultati (59).

L'opera in cui si notano le piii grandi affinità tra iconcetti baconiani e quelli rosacrociani è senza dubbio NewAtlantis (1627), pubblicata postuma. I punti di contattotra la Fama (60), uno dei manifesti rosacrociani, e NewAtlantis sono tanti (61) da far pensare che la terra descrittada Bacone sia la Terra dei Rosa+Croce: « Cosl, sebbenenel New Atlantis Bacone non menzioni mai il nome RosaCroce, è sufficientemente chiaro che conosceva la storia della

(57) F. Yates, The Rosicrucian EnUghtenment, cit., pago 157.(58) Cfr. F. Bacon, Tbe Advancement 01 Leàfnlng, II, lO, ii.(59) Cfr. Paolo Rossi, Francis Bacon, From Magic to Science, cit.,

pp. 34 segg.(60) La Fama Fraternitatis Rosee Crucis (1614) fu tradotta in inglese

da Th. Vaughan e pubblicata nel 1652 (vedi nota 92).(61) Cfr. F. Yates, Tbe Rosicrucian Enlightenment, cit., pp. 163-67.

Per uno studio abbastanza esauriente su paral1elismi, affinità e contrastitra filosofia baconiana e filosofia rosacrociana, dr. pp. 155·167 di quest'ape­ra di F. Yates.

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32 LE EPISTOLE DI AU PUU

Rosa Croce e la stava adattando alla sua parabola. La NuovaAtlantide era governata dai Fratelli Rosa Croce, che viag­giavano invisibili come mercanti della luce nel mondo esternopartendo dal loro centro o collegio invisibile, ora chiamatoCasa di Salomone, e che seguivano le regole della Fratel­lanza Rosa Croce, guarire i malati gratuitamente, non in­dossare alcun abito speciale» (62).

Bacone rientra, cosi, in quella parte della tradizione al­chemica definita dal suo illustre predecessore e omonimo,Ruggero Bacone, come alchimia speculativa ed è per il suocontributo di pensiero e per le sue affinità con le correntiiniziatiche della sua epoca, cui senza dubbio appartenne, non­ché per la sua opinione dell'alchimia che viene ricordato nellastoria della scienza ermetica.

Oltre quelli già menzionati, nel secolo XVI, ed esatta­mente a cavallo fra i due secoli, altri personaggi di secondopiano si interessarono di alchimia. Dico di secondo piano,perché non lasciarono una traccia profonda del loro inte­resse né sotto forma di opere di rilievo dal punto di vistaalchemico, né sotto forma di corrente o influenza sulle gene­razioni successive. Tra queste figure ci sono Sir WalterRaleigh (1552-1618), che si dedicò all'alchimia durante ilperiodo in cui fu prigioniero nella Torre di Londra dal 1603al 1616, ed Henry Percy (1564-1632), nono conte di North­umberland, soprannominato il «conte stregone », che si as­sociò al Raleigh nel culto dell'alchimia dopo che fu impri­gionato nella Torre, in cui restò per circa sedici anni, inseguito al Gunpowder Plot del 1605.

Il motivo per cui essi non lasciarono tracce di rilievo èche essi si occuparono di alchimia pratica e sembra, anzi,che Raleigh avesse anche escogitato la composizione di unliquore o cordiale, che godeva di una certa fama al suotempo, se oltre quaranta anni dopo la sua morte c'era ancora

(62) Ib., pago 165.

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JNTJtODUZJONE 33

chi lo preparava, come ci dice John Evelyn: « ... poi accom­pagnai Sua Maestà da Monsieur Febure, il suo Chimico (cheera stato mio maestro a Parigi) per assistere ai preparativiaccurati per la composizione del raro Cordiale di Sir WalterRaleigh, su ciascun ingrediente del quale egli fece un dottodiscorso in francese alla presenza di Sua Maestà» (63).

Ma l'interesse per l'alchimia e per i concetti che essanascondeva si estendeva, come era già avvenuto in passato,anche al campo della letteratura. Basti pensare alle tanteopere letterarie, scritte da autori inglesi nel corso dei secoli,in cui ricorrono, pur se non è esplicitamente menzionata l'al­chimia, il concetto e la filosofia che stanno alla base di que­sta scienza, sotto forma delle trasmutazioni dell'uomo, comead esempio in Faustus di Christopher Marlowe, in Zanoni diEdward Bulwer-Lytton, in Dr. jekyll and Mr. Hyde di R.L. Stevenson, per citarne soltanto alcune. Per quanto ri­guarda il periodo in esame, penso sia superfluo indicarequanto spesso ricorrono l'alchimia e i suoi concetti nelle operedi W. Shakespeare (64); Robert Burton (1576-1640) si in­teressò dell'alchimia nelle sue opere e in The Anatomy 01Melancholy (1621) esamina la posizione dì Paracelso e deisuoi seguaci, mentre nella sua prima opera, la commedialatina Philosophaster (1606), troviamo una vivace esposi­zione del ciarlatanismo che ha affinità con l'esposizione diBen Jonson in The Alchemist. Anche nelle poesie di JohnDonne (1572-1631) si possono rintracciare qua e là dei ri­chiami all'alchimia o a concetti ad essa connessi, come adesempio in «Loves Alchymie », in cui l'atteggiamento delpoeta nei confronti dell'alchimia non è ben chiaro e sem­brerebbe un atteggiamento di scetticismo verso l'alchimia pra­tica, richiamata dal vaso e dalle scoperte casuali:

(63) The Diary 01 fohn Evelyn, edited by E.S. De Beer, Londra, 1959,pag.445.

(64) Cfr. E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pago 5.

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34 LE EPISTOLE DI ALI PULI

Some that have deeper digg'd loues Myne then I,Say, where bis centrique bappinesse doth Zie:

I bave loo'd, and got, and told,But should I loue, get, tell, til! I were old,I should not linde that bidden mysterie;

Oh, 'tis imposture ali:And as no cbymique yet tb'Elixar got,

But glorifies bis pregnant pot,Il by the way to him bejall

Some odorijerous tbing, or medicinali,So, louers dreame a ricb and long deligbt,But get a tointer-seeming summers nigbt. ( ...) (*).

Ma diverso è l'atteggiamento di Donne nel suo « Epith­alamion » in onore di Elisabetta e di Federico V, elettorePalatino, il cui matrimonio fece epoca negli ambienti esote­rici europei, nel quale usa un simbolismo prettamente alche­mico, indicando quel matrimonio come l'unione di due Fe­nici e matrimonio del sole con la luna (65). Un po' piùesplicito è, invece, George Herbert (1593-1633), poeta reli­gioso dell'epoca di Donne, che nella sua poesia « The Elix­ir » canta cosi:

Teach me, my God and King,In all tbings thee to see,

And what I do in any tbing,T o do it as [or thee:

(*) Chi ha scavato più di me la Miniera dell'amore, / dica dove sitrova la sua felicità centrale: / io ho amato e avuto e detto, / ma anchese amassi, avessi, dicessi fino alla vecchiaia, / non troverei quel misteroocculto; / oh, è tutta una impostura: / e come nessun alchimista haancora trovato l'Elisir, / ma esalta il suo vaso pregno, / se per caso sco­pre / qualche sostanza odorifera o medicinale, / cosi gli amanti sognanogioia ricca e lunga, / ma ottengono una notte estiva dall'aspetto inver­nale (...).

(65) -Cfr, john Donne, «An Epithalamion, Or mariage Song on theLady Elizabeth, and Count Palatine being married on St. Valentines day».

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II'n"RODUZIONE

A man that looks on glasseOn il may stay his eye;

Or il he pleasetb, through it passe,And then the beau'n espie.

AlI may 01 thee partake:Nothing can be so mean,

W hich with his tincture (for thy sake)Will not grow bright and clean.

A seruant with tbis clauseMakes drudgerie divine:

Who suieeps a room, as [or thy latos,Makes that and tb'action fine.

Tbis is the [amous stoneTbat turneth all to gold:

For that which God doth touch and ownCannot [or lesse be told. (*)

}}

dimostrando di aver capito dell'alchimia molto di più diquanto non voglia far intendere.

Ma 'Ormai ci siamo addentrati nel secolo XVII ed ilprimo personaggio che incontriamo è Sir Kenelm Digby(1603-1665), diplomatico, filosofo e membro della RoyalSociety, la cui fama di alchimista è, in verità, alquanto di­scussa. Quando Digby frequentava il Worcester College diOxford ebbe come maestro Thomas Allen, insigne matema-

(*) Insegnami, mio Dio e Re, / a vederti in tutte le cose; / e ciòche faccio in ogni cosa / a farlo come se fosse per te! / (...) / Un uomoche guarda il vetro / può su di esso fermare l'occhio / o se gli fa pia­cere, attraversarlo, / e quindi scorgere il cielo. / Tutto può parteciparein te; / niente può essere tanto insignificante, / che con questa tintura(per amore tuo) / non diventi splendente e puro. / Un servo con questafrase / rende divino il lavoro ingrato; / chi spazza una stanza, secondo letue leggi, / rende bella la stanza e l'azione. / Questa è la famosa pietra /che cambia tutto in oro; / poiché ciò che Dio tocca e concede / non puòessere valutato di meno.

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36 LE EPISTOLE DI ALI PUU

tico ed occultista, e fu probabilmente lui ad iniziarlo allericerche occulte. Le sue ricette, giudicate inutili (66), furonopubblicate dopo la sua morte da un suo assistente, taleGeorge Hartmann; il giudizio di Holmyard su queste ri­cette mi sembra un po' troppo frettoloso, perché non dobbia­mo dimenticare che ciò che i praticanti di alchimia specula­tiva indicano come ricette si è sempre dimostrato inuti­le, in quanto è solo il significato occulto e simbolico che bi­sogna cogliere in esse.

Anche John Evelyn si mostra un po' scettico nei con­fronti di Sir Kenelm Digby: «Ho visitato Sir Kenholm[sic] Digby col quale ho discorso a lungo di questioni chi­miche, gli ho mostrato un modo particolare di estrarre oliodi ~ [zolfo] ed egli mi ha dato una certa polvere con cuiaffermava di aver fissato il ~ [mercurio] in presenza deldefunto Re, che mi consigliò di provare e digerire un po'meglio, e mi diede un'Acqua, che disse che era solo acquapiovana dell'equinozio Autunnale estremamente rettificata,molto volatile, aveva il sapore di vetriolo concentrato el'odore di aqua [ortis e diceva che era usata per disciogliereo [sole = oro]. Ma la verità è che Sir Kenhelme era unperfetto ciarlatano» (67).

Tale opinione è ribadita più avanti: «Sembrava cheegli [Lord Vicount Stafford] avesse per le Rose un'avver­sione simile a quella che aveva Lady Selenger e fino al pun­to che, come ci narra Sir Kenhelme Digby, poggiandole sol­tanto una rosa sulla guancia mentre dormiva si producevauna vescica: ma Sir Kenhelme era uno che narrava stranecose» (68).

In altre parti del suo Diario John Evelyn non sembranutrire pregiudizi nei confronti dell'alchimia, ma certamente

(66) Cfr. E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pago 241.(67) The Diary 01 fohn Euelyn, cit., pago 310.(68) Ib., pago 540.

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INTRODUZIONE 37

non era addentro alle segrete cose se era propenso a regi­strare senza alcun commento, e quindi in un certo senso adaccettare, ipotesi quale la seguente: «È venuto a trovarmiquel rinomato matematico, il signor Oughtred avendogli iomandato la carrozza per portarlo a Wotton, poiché ormai èmolto anziano: tra le altre cose di cui abbiamo parlato, miha detto che riteneva che l'Acqua fosse la materia prima deiFilosofi; e che era proprio convinto della possibilità di pre­parare il loro Elisir: egli era convinto che il Sole fosse unfuoco materiale, la Luna un Continente» (69).

Se Eve1yn era disposto a prendere in considerazione si­mili sciocchezze, non era certo in grado di giudicare chi siintendesse di alchimia e chi fosse un impostore. Ma Evelynha il grande merito di averci informato su quanto l'alchimiafosse diffusa ai suoi tempi e quante persone si occupasserodella ricerca della Pietra Filosofale. Altre due parole a pro­posito di Digby, per segnalare che la sua opera piti impor­tante fu Two Treatises, che ci conferma la sua appartenenzaalla tradizione dell'alchimia speculativa, opinione avvaloratadalla grande diffusione che ebbe anche l'altra sua opera (70).

Anche Thomas Browne (1605-1682), insigne medico eautore di Religio Medici (1643) e Pseudodoxia Epidemica

(69) Ib., pago 362.(70) Two Treatises. In tbe one 01 wbicb tbe Nature 01 Bodies; in tbe

otber, tbe Nature 01 Mans soule; is looked into: in Way 01 Discouery 01 tbeImmortality 01 reasonable soules (1644). L'edizione del 1644 del TwoTreatises è quella pubblicata a Parigi, mentre le edizioni a Londra furonopubblicate nel 1658, 1665 e 1669. Un'altra opera di Digby è Oratio dePuluere Sympatbetico, pubblicata a Parigi nel 1658, subito tradotta ininglese da R. White e pubblicata nello stesso anno dell'edizione parigina.A questa seguirono altre edizioni: la seconda, corretta e aumentata cdnl'aggiunta di un indice fu pubblicata anche nel 1658, ma risulta moltodiversa dalla prima. La terza edizione fu pubblicata nel 1660 e la quartanel 1664. Altre edizioni europee continentali, oltre quella di Parigi del1658, furono quelle del 1660, 1681 e 1749 sempre a Parigi; quelle del­l'Aja del 1700 e 1715; quella di Utrecht del 1681; quelle di Leenwardeldel 1697 e di Amsterdam del 1727; ed infine quelle di Francoforte del1664 e 1700.

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38 LE EPISTOLE DI ALI PULl

(1646), che ebbe contatti con E. Ashmole e K. Digby, siinteressò molto all'alchimia (71) e pure Arthur Dee, figliodi John, fu «alchimista [e] medico dello zar di Russia epoi di Carlo I» (72). Di lui parla Thomas Browne in unasua lettera a E. Ashmole: «Il dottor Arthur Dee era giova­netto quando vide effettuare queste proiezioni in Boemia,ma si accese di tal passione per questi studi che vi si dedicòcon tutta l'anima e non fece che leggere libri sull'argomentoin tutta la sua esistenza» (73).

Figura di primo piano nella storia dell'alchimia inglesedel XVII secolo è Elias Ashmole (1617-1692), definito «ilprincipale rappresentante del movimento alchemico nell'In­ghilterra del diciassettesimo secolo» (74).

«Alchimista, astrologo, antiquario, assiduo collezionistadi antichità, le radici di Ashmole affondavano in quell'uni­verso Ermetico governato da corrispondenze magiche da cuistava emergendo la nuova scienza. Eppure egli non era esat­tamente fuori moda, perché il suo interesse per l'alchimiariflette il fortissimo risveglio, o rinascita, dell'alchimia neldiciassettesimo secolo, movimento che influenzò molte figu­re insigni. L'alchimia paracelsiana rappresentò un'influenzadi grande rilievo sulla nuova medicina; la chimica di RobertBoyle era figlia del movimento alchemico; e c'era uno straor­dinario bagaglio di alchimia anche nella mente di IsaccoNewton» (75).

Membro fondatore della Royal Society, Ashmole fu an­che storico di una certa importanza, ma la sua figura nonpotrà essere valutata appieno, finché non saranno studiatia fondo tutti i suoi manoscritti, tra i quali compare una tra­duzione inglese di sua mano dei due manifesti rosacrociani

(71) Cfr. E.J. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pp. 5 e 244.(72) E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pago 236.(73) Ib., pago 243.(74) F. Yates, Tbe Rosicrucian Enlightenment, cit., pago 236.(75) Ib., pago 235.

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(NTRODUZIONE 39

Fama e Conjessio, cui egli aveva premesso la sua richiestaai Fratelli della Rosa+Croce di essere ammesso fra di loro.La sua alchimia era « alchimia rosacrociana » (76), cioè alchi­mia speculativa, che non si perdeva negli esperimenti dilaboratorio.

E sono appunto le opere di alchimisti di questo genereche Ashmole raccolse nel suo Tbeatrum Chemicum Britanni­cum (77), in cui «si trova una grande massa di informa­zioni non solo sui caratteri e sul modo di pensare degli al­chimisti iniziati, ma anche sulla natura dei loro lavori» (78).Se Ashmole sia stato un semplice cultore delle dottrine eso­teriche, come ipotizza Evelyn (79), o se sia stato un dottopraticante non è facile a stabilirsi, ma certamente nella suaraccolta di opere alchemiche dimostrò di non essere unosprovveduto, anzi di avere ben chiaro dove mettere le mani,quali autori inserire e quali tralasciare.

La figura piii possente e interessante nella storia dell'al­chimia pura di questo periodo è quella di Thomas Vaughan(1622-1666), fratello del poeta Henry Vaughan, che scrisseopere alchemiche sotto gli pseudonimi di Eugenio Filaletee Ireneo Filalete.

Ci dice il Sora: «Sédir, a pago 158 dell'Histoire desRose-eCroix, riferisce curiose leggende su questo misteriosoiniziato di cui non si poté mai conoscere con certezza ilnome nel tempo di sua vita, data la folla di pseudonimi che

(76) ts.. pago 240.(77) L'edizione pubblicata a Londra nel 1652 è, ormai, pressocché in­

trovabile. r: stata, però, riprodotta con introduzione di Allen G. Debusdalla johnson Reprint Corporation, New York e Londra nel 1967. Tra lealtre opere di Ashtnole ricordiamo The Way to Bliss (Londra, 1658) e,pubblicata sotto lo pseudonimo di James Hasolle, Fasdculus Chemicus:or Chymicall Coliections (Londra, 16'0); tra le sue opere storiche, TheInstitution, Laws and Ceremonies 01 the most noble Order 01 the Garter(Londra, 1672).

(78) John Read, Dall'alchimia alla chimica, cit., pago 118.(79) Cfr. The Diary 01 [obn Eoelvn, cit., pago 6'0.

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40 LE EPISTOLE DI ALI PULI

egli adottava. Un iniziato di Norimberga affermò di averlovisto nel 1748 al Convegno annuale degli Illuminati d'Eu­ropa; e secondo un'altra leggenda egli sarebbe ancora vivoe presiederebbe tuttora l'Illuminismo Occidentale» (80).Thomas Vaughan non può certo farsi rientrare nel numerodegli alchimisti di laboratorio, perché «sebbene nei suoiprimi anni avesse pasticciato in un laboratorio, provava unavera avversione per quella che egli definiva la tortura deimetalli, il che non gli impediva di servirsi, nei suoi poemi,di idee e di espressioni simbolico-alchemiche » (81).

Tra le opere del Vaughan ricordiamo AntbroposopbiaTheomagica (1650), Anima magica abscondita (1650), MagiaAdamica (1650) e Lumen de lumine (1651). Questo inizia­to gallese respingeva il metodo della scienza scolastica e di­sprezzava coloro che limitavano l'investigazione al mondomateriale trascurando ciò che era alla base ed informavatutta la materia. Egli credeva fermamente che la prima ma­teria avrebbe contribuito ad avvicinare l'uomo al creatore,infrangendo le barriere che separano il mondo fisico dalmondo spirituale. Alla base delle sue idee si riconosce latradizione neo-platonica e quella cabalistica ed egli è, perquesto, molto vicino all'autore delle Epistole di Ali Pali.Le sue opere alchemiche più importanti e piii lette restanoRipley Reoioed, Chymica Vannus ed il famosissimo Introitusapertus ad occlusum Regis Palatium, che è diventato un clas­sico dell'alchimia nelle varie lingue europee. Nel 1652Vaughan pubblicò una traduzione in inglese della Fama e del­la Conjessio (82), due dei manifesti rosacrociani, e ciò fecepensare che egli appartenesse alla Fratellanza dei Rosa+Croce, tanto che alcuni autori non esitano a definirlo tale.

(80) Vincenzo Sora, Introduzione a Il gran libro della Natura, Roma,s.d.e., pago 27, n. 1.

(81) E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pp. 178-79.(82) The Fame and Conjession 01 the Fraternity 01 R.e. Commonly 01

tbe Rosie Cross, Londra, 16'2.

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INTRODUZIONE 41

Con Thomas Vaughan la letteratura alchimistica ingleseraggiunse il massimo grado di oscurità, ed in ciò egli diffe­risce dall'autore dell'opera che presentiamo in questo volu­me. Vaughan fece uso del simbolismo alchemico classicoportandolo ad un'esasperante rarefazione, specialmente nellaprima parte dell'Introitus, il che fa di quest'opera un testoutile solo agli addetti ai lavori, in quanto risulta incompren­sibile a chi non è già padrone della materia alchemica da unpunto di vista sia teorico che pratico.

Ormai l'alchimia era giunta ad assumere una fisionomiaben diversa da quella che aveva durante il suo periodo dimaggior diffusione, quando essere definito alchimista equi­valeva ad essere chiamato scienziato profondo e dotto: intutta Europa essa si era già da qualche tempo occultata, conla preponderanza degli alchimisti speculativi, e gli scritti dialchimia avevano assunto un carattere sempre più misteriosoed occulto, attraverso l'uso della simbologia chimica, plane­taria e mitologica, le cui corrispondenze erano spesso notesoltanto a chi scriveva. Ma nello stesso tempo, specialmentesotto l'influsso di John Dee ed alcuni componenti della suatradizione tra cui F. Bacon e K. Digby, andava prendendoforma un nuovo tipo di alchimia, l'alchimia scientifica, nelsenso piii moderno del termine. Ecco, quindi, l'aggancio traalchimia tradizionale e classica e Isacco Newton (1642-1727).Sfortunatamente, Newton tenne estremamente segreti i suoiesperimenti e le sue ricerche in campo alchemico, cui dedicòbuona parte del suo tempo per tutta la sua vita, e pertantonon siamo in grado di dire quali furono i suoi risultati.

«Come è ben noto, Newton, oltre alle sue stupendescoperte rese pubbliche, aveva altri interessi a riguardo deiquali fu piuttosto riservato durante la sua vita, ma deiquali esistono prove nella gran massa dei suoi scritti nonpubblicati. Uno di questi interessi tenuti segreti era l'al­chimia e negli ultimi anni è andata crescendo la curiosità suquesto aspetto di Newton. PUÒ essere che questo grande

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42 LE EPISTOLE DI ALI PULI

eroe della scienza razionale fosse in segreto un alchimista?O il suo interesse per l'alchimia era semplicemente un capric­cio o qualcosa che può spiegarsi con qualche altra interpre­tazione? » (83).

Indubbiamente Newton conosceva i manifesti rosacro­ciani attraverso la traduzione inglese di Vaughan. Una co­pia di tale libro, conservata nella Biblioteca Universitariadi Vale (84), reca una nota scritta e firmata da Newton, dal­la quale si ricava che egli conosceva anche le opere di Maier.Frank Manuel dedica un capitolo all'alchimia di Newton nelsuo libro su questo scienziato (85) in cui ci riferisce cheNewton copiò con cura vecchi ed oscuri testi alchemici e stu­diò attentamente il Theatrum Chemicum Britannicum diAshmole.

Come si ricava dalla nota alla traduzione del Vaughan,Newton era perfettamente conscio che la storia di ChristianRosenkreuz era semplicemente un mito, ma aveva certamentetrovato qualcosa nell'alchimia che lo spingeva a coltivarla estudiarla, perché « aveva una speranza, o una mezza speran­za, che la via alchemica rosacrociana attraverso la natura p0­

tesse portarlo ancora più in alto » (86). Egli si era reso contoche «vi sono altri segreti accanto alla trasmutazione deimetalli e i grandi maestri sono i soli a comprenderli» (87)ed egli aspirava a questa comprensione, pur se non possiamoaffermare che l'abbia effettivamente raggiunta.

John Maynard Keynes ha scritto: «Newton non fu ilprimo dell'era della ragione: fu l'ultimo dei maghi, l'ultimo

(83) F. Yates, The Rosicrucian Eniigbtenment, cit., pago 242.(84) Cfr. lan Macphail, Alchemy and tbe Occult, Catalogue 01 Bookr

[rom the Collection 01 Paul and Mary Mellon Given to Yale UniversityLibrary, Yale, 1968, II, 102.

(85) Frank E. Manuel, A Portrait 01 Isaac Newton, Cambridge, Mass.,1968, pp. 160-90.

(86) F. Yates, The Rosicrucian Enligbtenment, cit., pago 244.(87) Passo da una lettera di Newton del 1676, citato da J. Bergier in

L'Alchimia a viso scoperto, in Pianeta, n. 21, Marzo-Aprile 1968, pago 117.

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INTRODUZIONE 43

dei Babilonesi e dei Sumeri, l'ultimo grande spirito che abbiaguardato il mondo sensibile e intellettuale con gli occhi dicoloro che, poco meno di diecimila anni fa, cominciarono acostruire il nostro patrimonio di idee (...). I suoi istinti piùprofondi erano occulti, esoterici, semantici: con una granderipugnanza per il mondo, con un timore paralizzante diesporre i propri pensieri, le proprie credenze, le propriescoperte, nella loro nudità, agli sguardi e alla critica delmondo» (88).

Come aveva già fatto il Maier prima di lui, proprio nellamitologia greca Newton cercò il bandolo della matassa:« Michael Maier, le cui opere furono studiate profondamenteda Newton, aveva intrapreso uno studio della mitologia gre­ca nella sua interezza per dimostrare che quei miti rappre­sentavano segreti alchemici. L'interpretazione di Newton del­l'armonia delle sfere è analoga, in quanto la vede come rap­presentazione simbolica di segreti fisici» (89).

Non mancano, nel secolo XVII, altre figure di alchimistidi secondo piano nella storia inglese o di studiosi che crede­vano fermamente nell'alchimia, come ad esempio John Web­ster che in una sua opera (90) auspica che la filosofia diErmete, ripresa dalla scuola di Paracelso, diventi materiadi insegnamento nelle università.

Ma intanto ci avviciniamo sempre di più al periodo incui l'alchimia lascerà i suoi travestimenti di scienza nel sensomoderno della parola e di metodo per la rapida e lucrosafabbricazione dell'oro da metalli vili, per diventare nuova­mente quella che era in origine: una dottrina iniziatica. Ciò,ovviamente, comporta un ulteriore occultamento dell'alchi-

(88) John M. Keynes, L'uomo Newton in Politici ed economisti (tito­lo originale inglese: Essays in Biograpby), Novara, 1951, p. 302.

(89) J.E. McGuire e P.M. Rattansi, Newton and tbe Pipes 01 Pan inNotes and Records 01 tbe Royal Society, 21, 1966, pago 136.

(90) john Webster, Academiarum Examen or tbe Examination 01Academies, Londra, 1654.

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44 LE EPISTOLE DI ALI PULI

mia e degli alchimisti, un processo che va lentamente matu­rando, ed in Inghilterra, infatti, nel XVIII secolo troviamoun solo personaggio di un certo rilievo che si dichiarò alchi­mista e sul quale, d'altra parte, si nutrono seri dubbi. Sitratta di James Price, che sostenne e dimostrò in un'occasio­ne di poter effettuare trasmutazioni (91). Membro dellaRoyal Society, dopo la pubblicazione di alcuni opuscoli suqueste pretese trasmutazioni, Price fu da questa invitato aripetere gli esperimenti alla presenza di persone qualificate,ma sembra che egli abbia preferito suicidarsi piuttosto chedare le dimostrazioni che gli erano state richieste (92).

Dunque, dal diciottesimo secolo l'alchimia sembra scom­parire dalla scena inglese, occultandosi sempre di più e diven­tando oggetto di studio e pratica di pochi adepti che hannopreferito conservare l'anonimato o di gruppi esoterici troppoocculti perché se ne abbia notizia nel mondo profano o, infi­ne, di circoli esoterici che praticano l'alchimia come un aspet­to della più vasta gamma di studi esoterici.

È questo il caso della Golden Dawn, che operò nell'ulti­mo decennio del XIX secolo e nelle prime decadi del XX,cambiando il suo nome in Stella Matutina (93) a significareche gli interessi degli adepti si volgevano più propriamenteverso l'alchimia. Ma anche questa associazione si scisse, pocoprima del 1940, per dar luogo al Tempio di Hermanubisdi Bristol, i cui fondatori intendevano rifarsi ai lavori deigradi della Golden Dawn vera e propria (tralasciando, cioè, igradi superiori dell'Order 01 Rosae Rubeae et Aureae Cru­cis) (94) ed all'alchimia pura. Tale Tempio era ancora attivo

(91) Cfr. E.J. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pp. 306-9.(92) Cfr. Louis Figuier, L'alchimia e gli alchimisti, cit., pp. 107-11.(93) Per la Golden Dawn e la Stella Matutina, dr. R.G. Torrens,

The Golden Dawn, New York, 1973 e F. King, Ritual Magie in England,Londra, 1970. (Edizione italiana: Magia Rituale, Edizioni Mediterranee,Roma, 1979).

(94) Cfr. il mio libro Esoterismo e magia nelle poesie di W.B. Yeatr,Firenze, 1977.

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INTRODUZIONE 45

ne119.59 quando fondò una sua filiazione a Londra (9.5).Di altre associazioni alchimistiche inglesi, che certamente

esistono data la tradizione, non sono purtroppo riuscito atrovare traccia, nonostante le pazienti e lunghe ricerche, se­gno che gli Adepti inglesi ora più che mai reputano oppor­tuno restare al coperto, come del resto fanno i loro Fratellidelle altre nazioni europee.

* * *Anche in una panoramica breve come questa e in gran

parte dedicata all'alchimia inglese, ci si può rendere contoche sono esistiti due tipi principali di alchimisti, sui qualise ne è da poco inserito un terzo, per non parlare dei ciar­latani o truffatori che si spacciavano per alchimisti onde ave­re la possibilità di ingannare più facilmente le loro vittime.Questi due tipi principali di alchimisti corrispondono ai duetipi principali di alchimia di cui troviamo tracce nella suastoria, vale a dire l'alchimia pratica e l'alchimia speculativa,per attenerci alla definizione che ne diede Ruggero Bacone.

Dice il Kremmerz: «Due sono le facce dell'esposizionealchimica: mutare i metalli volgari e di poco prezzo in oro,e trasmutare l'anima vile e volgare dell'uomo in spirito (sof­fio) divino » (96).

La maggior parte di coloro che si definirono alchimistie che i cinesi chiamarono « soffiatori » (97) prese in consi­derazione solo il primo di questi due aspetti: «Sentendo, dauomini che passano per dottissimi, che l'alchimia è lanonna più che la madre della moderna chimica e niente altro,vien voglia di ridere dell'umano sentenziare delle persone cheripetono giudizi stereotipati, emessi da quelli che ne sape-

(95) Cfr. F. King, Ritual Magic in England, cit., pp. 169 e 174-5.(%) Giuliano Kremmerz, Dialoghi sull'Ermetismo in Opera Omnia,

3 voll., Roma, 19:57, 3" vol., pago 139. Una ristampa dei tre volumi è statacurata dalle Edizioni Mediterranee.

(97) Cfr. E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., pago 43.

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46 LE EPISTOLE DI ALI PULI

vano meno di tutti e passavano per saggi. Dal punto di vistadi chi si ferma all'apparenza, l'ho già detto cento volte, l'al­chimia ha generato la chimica del secolo passato e questa,a sua volta, ha avuto una figliola più dotta che è l'attualedel secolo ventesimo. Vi è stata un'epoca in cui l'enunciatoalchimico di trasformare il ferro delle grondaie in oro purofu preso alla lettera da tutto il mondo cristiano perché, perquanto Cristo e i suoi apostoli fossero una grande accoltadi gente onesta e senza quattro centesimi in saccoccia, icristiani e gli ebrei amarono il denaro che è la sintesi di tuttii piaceri e delle comodità della vita. I religiosi, i preti, imonaci, prima di tutti, abboccarono all'amo e giustifica­rono i loro travagli e le loro pene per tale ricerca, col pre­testo di voler armare le galere cristiane contro i Turchi, oper dare i mezzi necessari alla chiesa per la grandezza dellareligione cattolica» (98).

I

Dunque, la chimica moderna ha avuto, si, come antenatal'alchimia, ma come e perché? «Ora quelli che presero allalettera l'alchimia, accesero i forni, soffiarono con la boccae col mantice per far fiammare ad altissimi gradi i crogioliche dovevano creare il seme aurifero necessario alla conver­sione dei metalli. Non riuscendo a trasformare niente, a fu­ria di esperimenti, di prove, di saggi, di distillazioni, detteroorigine alla chimica» (99).

Ma l'alchimia non fu solo questo, o meglio non fu maiquesto, per i veri Filosofi o Adepti alchimisti: «Ed a dirvila cosa francamente, questo scopo profondo e nobile di farel'oro monetabile, l'oro a verghe, l'oro metallo nobilissimo,non credo che gli alchimisti veri l'hanno mai avuto o va­gheggiato (...). Quelli che hanno, leggendo o parlando, fattal'alchimia per produrre l'oro, sono stati coloro che nondovettero mai capir niente della cosa» (100).

(98) G. Kremmerz, Dialoghi sull'Ermetismo, cit., 3° vol., pago 129.(99) Ib., pago 130.(100) Ib., pago 134.

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INTRODUZIONE 47

Ed infatti un Adepto, e potremmo nelle sue parole tro­vare quelle di tutti i Filosofi ermetici, ha detto: «lo di­sprezzo e detesto con ragione questa idolatria dell'oro e del­l'argento, con i quali tutto si apprezza e che non servonoche alla pompa e vanità del mondo» (101) ed è del restoindiscusso che «dalla lettura dei loro scritti non è venutomai nessun principio chimico da mettere in pratica» (102).

È fin troppo chiaro, per chi si prenda la briga di leggerei testi dei veri alchimisti, come ad esempio l'Introitus delFilalete o l'opera che presentiamo in questo volume, chenon soltanto gli Adepti non avevano alcuna intenzione di.fabbricare l'oro, ma non si interessavano neppure della chi­mica analitica, vòlti come erano a scoprire i segreti di unachimica, o meglio di una scienza, sintetica che aveva l'uomocome perno nella sua analogia con l'universo.

Dice, infatti, il Filalete: «Ho nondimeno spiegato can­didamente le sottigliezze della filosofia ermetica; ma coloroche non si accorgeranno della metafora non raccoglierannoper frutto del loro lavoro che perdita di tempo, di denaroe una gran pena» (103).

Ma come è nata, allora, l'idea della trasmutazione deimetalli? Se gli alchimisti veri non si interessavano di chi­mica, è ovvio che con i termini che usavano intendevanoqualcosa d'altro. I metalli non erano i metalli, gli elementinon erano gli elementi come li intende il profano, le fasidell'opera non erano effettive e reali operazioni di laboratorio.

L'equivoco nacque dalle basi filosofiche dell'alchimia:gli alchimisti sostengono che la materia è una, pur se essapuò assumere differenti forme e specificazioni, in dipenden­za dell'energia che la tiene unita: «La materia è una e iden­tica in tutti i corpi, ma la proporzione di energia interna

(101) Ireneo Filalete, L'entrata nel palazzo chiuso del Re, Perugia,s.d.e., pago 37.

(102) G. Kremmerz, Dialoghi sull'Ermetismo, cit., 3° vol., pago 135.(103) 1. Filalete, L'entrata nel palazzo chiuso àe1 Re, cit., pago 50.

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48 LE EPISTOLE DI ALI PULI

(destinata a mantenere l'equilibrio intra-atomico) varia da unelemento all'a:ltro. Le forme o apparenze o elementi chimicipropriamente detti, corrispondono a degli stati di equili­brio diversi, stati di equilibrio essi stessi dipendenti dal­l'energia intrinseca e fondati su rapporti geometrici, come loprova la struttura cristallina dei metalli, e su rapporti ma­tematici, come lo dimostrano egualmente con suprema evi­denza le classificazioni periodiche di Newlands, di Chan­courtois, di Mendéléef. Questi tre principi della metafisicaalchimica: materia} energia} forma, sono precisamente i treprimi principi degli alchimisti di una volta: sale, mercurio ezolfo» (104).

Partendo da questo concetto della materia unica e dellaforma diversa in funzione dell'energia presente, i soffiatoriconclusero che era sufficiente cambiare la quantità di ener­gia per ottenere una diversa forma, o specificazione, dellamateria unica. Ben altro intendevano, invece, gli Adepti, peri quali i tre principi andavano riferiti all'uomo e alla suacostituzione in rapporto alla costituzione dell'universo visi­bile ed invisibile, per cui l'esatta comprensione delle leggiche regolano il microcosmo-uomo dava la chiave per la com­prensione delle leggi che regolano il macrocosmo-universo.Ed in questa analogia è da ricercarsi tutta la sapienza segretadegli alchimisti, alcuni dei quali, trovando ed usando quellachiave, giunsero al possesso della scienza sintetica dell'uni­verso.

E non è vero, come alcuni sostengono (105), che dall'al­chimia pratica è, poi, nata l'alchimia speculativa, perchése esaminiamo la Tavola di Smeraldo, attribuita ad ErmeteTrismegisto identificato col dio egizio Thoth, uno dei piùantichi documenti alchemici, ci rendiamo conto che l'alchi-

(104) Emile De1obel, Il Problema Alchemico in (Le Voile d'Isis,n. 84, Parigi, 1926, riprodotto in) Ibis, n. 2, anno I, Bari, 1950, pp. 25-26.

(105) Cfr. E.J. Holmyard, Storia dell'Alchimia, cit., e john Read,Dall'alchimia alla chimica, cito

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JNT1l.0DUZIONE 49

mia speculativa e non la pratica è alla base delle sue dieciproposizioni:

1. È vero, è vero senza errore, è certo e verissimo.2. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è

in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolodi una cosa sola.

3. Come tutte le cose sono sempre state e venute da UNO,cosi tutte le cose sono nate per adattamento di questaCOSA UNICA.

4. Il Sole ne è il Padre, la Luna ne è la Madre, il Ventolo ha portato nel suo ventre, la Terra è la sua nutrice.Il Padre di tutto, il T elesma di tutto il mondo è qui,'la sua potenza è illimitata se viene convertita in Terra.

5. Tu separerai la T erra dal fuoco, il sottile dallo spes­so, dolcemente, con grande industria. Ei rimonta dallaT erra al Cielo, subito ridiscende in Terra, e raccogliela forza delle cose superiori e inferiori.

6. Tu avrai con questo mezzo tutta la gloria del Mondo,epperciò ogni oscurità andrà lungi da te. È la forzaforte di ogni forza, perché vincerà ogni cosa sottile epenetrerà ogni cosa solida.

7. È in questo modo che il mondo fu creato.8. Da questa sorgente usciranno innumerevoli adattamen­

ti, il cui mezzo si trova qui indicato.9. È per questo motivo che io venni chiamato Ermete Tri­

smegisto, perché possiedo le tre parti della filosofia delmondo.

lO. Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è perfetto ecompleto (106).

Questo testo non può certo definirsi un trattato chimicoe forse non è neppure un modello di chiarezza, il che ci

(106) Per un commento esoterico alla Tavola di Smeraldo, vec!asiIbis, DD. 4, 5 e 6, anno I, Bari, 1950. Il testo della Tavola qui riportataè tratto da quelle riviste.

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50 LE EPISTOLE DI ALI PULI

dimostra che già all'epoca di composizione della Tavola l'al­chimia era gelosa dei suoi segreti. Perché, ci si chiederà.E perché tutti i veri alchimisti successivi hanno velato sottoil simbolo ciò che volevano trasmettere ai loro fratelli, Figlidi Ermete? Una prima risposta non è difficile, se si tieneconto delle epoche in cui operarono gli alchimisti e del tipodi scienza che essi intendevano trasmettere.

Abbiamo già avuto occasione di dire che agli inizi l'al­chimia era studio e pratica riservata alle caste dei sacerdotie dei re; il volgo non doveva e non poteva comprenderla,sia per la sua ignoranza, sia per il grande potere che essapoteva conferire, potere che sia i sacerdoti sia i re intende­vano mantenere ben saldamente in loro possesso. Poi, i tem­pi cambiarono: indagatori coraggiosi iniziarono lo studiodell'alchimia, che poco a poco usci dai templi e si diffusetra il popolo, ma proprio allora essa fu fraintesa ancheperché, a causa dell'arroganza della Chiesa che aveva mono­polizzato lo studio e la cura dell'anima umana, gli alchimi­sti velarono il processo sotto il simbolo della trasmutazio­ne dei metalli, continuando la tradizione simbolica che erastata creata da chi, invece, voleva tenere solo per sé i se­greti alchemici, ma COSI difendendosi perché « la scienza al­lora non era libera, come oggi, di esporre le sue verità con­quistate, senza temere né tratti di corde, né roghi, né fasti­di» (107).

Quindi, il fraintendimento « Ora nel :XVIII secolo, quan­do tante pubblicazioni alchimiche furono compilate, il Lullocompare, come cosa assodata, sotto l'aspetto di un alchi­mista che fa dell'oro (108) e di un teorico sapiente che co-

(107) G. Kremmerz, Dialoghi sull'Ermetismo, cit., )0 vol., pago 127.(108) L'Autore si riferisce alla leggenda secondo la quale il Lullo fab­

bricò l'oro nella Torre di Londra, diffusa da ]ohn Cremer, abate di Wesr­minster, vissuto agli inizi del XIV secolo. Cfr. E. Ashmole, TheatrumChemicum Britannicum, cit., pp. 213 e 465-67 e Michael Maier, Symboll/Aureae Mensae, Francoforte, 1617, pp. 413 e 480.

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INTRODUZIONE 51

nasceva la Grande Arte... lui che l'aveva scritta con altraintenzione. Forse più di tutto il Lullo si riferi a questo sog­getto nel Liber experimentorum, ma bisogna riflettere chela sua fu l'epoca in cui l'Alchimia della trasmutazione cerca­va di mutare l'uomo animale in uomo divino, e si passavadalla filosofia religiosa alla ricerca fisica e psichica, quasi unsegreto da rinvenire, per l'angelizzazione del diavolo uomo.

I quattro elementi non erano chimici, ma stati elementaridei corpi, come in natura: aria, acqua, terra, fuoco, cui cor­rispondevano gli stati spirituali, mentali, psichici, fisici chesono i nostri quattro corpi ermetici di cui vi ho parlato neiprimi dialoghi (Sole, Mercurio, Luna, Saturno) » (109).

Era necessario, a quei tempi, non far capire esattamentedi che cosa ci si occupasse a chi non lo doveva capire e iIFilalete dedica dodici paragrafi del capitolo XIII del suoIntroitus a spiegare perché bisogna conservare il segreto.

Ruggero Bacone disse: «Se si rivela iI segreto, si dimi­nuisce il proprio potere. Il popolo non può capirci nulla, nefarebbe un uso volgare che gli toglierebbe tutto il suo valo­re... E se i malvagi venissero a conoscenza del Segreto, nefarebbero un cattivo uso e sconvolgerebbero il mondo. lonon devo andare contro la volontà di Dio, e neppure control'interesse della scienza; perciò non scriverò il Segreto inmodo che chiunque possa comprenderlo» (11O).

Ed ancora: «Poiché i veri fini dell'alchimia sono statisempre mascherati sotto il simbolismo ermetico in cui èespressa la tradizione della trasmutazione metallica, inevita­bilmente sorgono confusione ed errore quando i non iniziatitentano di interpretare troppo alla lettera le ricette esote­riche. Affascinata dal fatale miraggio dell'oro, un'eterogeneavarietà di persone che i veri alchimisti con disprezzo chia-

(109) G. Kremmerz, Dialoghi sull'Ermetismo, cit., 30 vol., pago 138.(llO) Passo di R. Bacon, citato da Renè Ponot in l segni alchimistici,

Pianeta n. 49, Novembre-Dicembre 1972, pago 67.

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mano soffiatori (a causa del loro frenetico uso dei soffiet­ti), ignorando i veri principi dell'arte, hanno effettuato unamassa di esperimenti invariabilmente infruttuosi e spessodisastrosi che hanno fatto chiamare l'alchimia falsa ar­te» (111).

Per questo motivo molti alchimisti sono stati accusatidi essere dei ciarlatani; i loro detrattori non riuscivano acapire ciò che era occultato nei loro libri e concludevanoche erano tutte sciocchezze. Per loro, come per tanti altri,risultava inutile leggere i libri di alchimia e del resto «innessuna opera ermetica si può sperare di trovare la soluzioneprecisa del problema essenziale dell'alchimia. Nessuno puòfar conoscere questo segreto se non lo possiede lui stesso ed'altra parte niun adepto ha mai tradito il segreto che legai figli di Ermete» (112).

Su questa filosofia superiore, su questa scienza sinte­tica camuffata sotto le spoglie di scienza analitica, si è, inpassato ma ancor di più nel presente, innestata la scienzaufficiale e positiva. Oggi si comincia a rivalutare l'alchimiaalla luce delle scoperte scientifiche dei nostri tempi e ci sirende sempre più conto che queste scoperte si trovavano giàoccultate negli scritti di quegli alchimisti del passato cheessendo entrati in possesso della chiave, cui abbiamo accen­nato prima, si erano impossessati della scienza sintetica.

Ed ecco sorgere, in epoca moderna, il terzo tipo di alchi­misti cui mi riferivo precedentemente: scienziati positivi, cheperò non negano categoricamente la presenza di un elementosconosciuto, invisibile, imponderabile, non isolabile in la­boratorio, che è responsabile delle più grandi realizzazionidell'essere umano, ma che la scienza ufficiale del secoloscorso, e in parte anche quella di questo secolo, ha negato

(111) Stanislas KIossowski de Rola, Alchemy, Tbe Secret Art, Londra,1973, pago 12.

(112) E. Delobel, 1/ Problema Alchemico, cit., pago 27.

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soltanto perché non si fa afferrare per essere sottoposto adesame: intendo dire la massima attenuazione della materia,pervasa di coscienza e intelligenza attive, che riempie e go­verna l'universo nell'infinitamente grande come nell'infini­tamente piccolo e che coloro che amano le definizioni hannochiamato spirito.

Lord Rutherford, il moderno trasmutatore degli elemen­ti, intitola il testo che assomma tutte le sue scoperte TheNewer Alchemy (113) in omaggio a quanti lo avevano pre­ceduto. Nello stesso anno, in Francia, Fulcanelli mette inguardia contro il pericolo atomico (114). Decine e decinedi altri scienziati, che sarebbe troppo lungo elencare, intui­scono nelle profondità del proprio spirito ipotesi e teorieche riusciranno a sviluppare ponendole al servizio dell'uma­nità. Ma tutte queste scoperte scientifiche vengono rese no­te? O alcune sono mantenute segrete, oltre naturalmentequelle belliche, per la portata che esse avrebbero sul genereumano? Eccoci, dunque, di nuovo nel campo dell'alchimia edel segreto alchemico e di conseguenza ad una seconda ri­sposta al perché formulato prima.

Jacques Bergier, in un suo interessante articolo (115),giustifica con queste parole la necessità del segreto che glialchimisti hanno difeso per millenni: «Dopo Newton, vifu una specie di rottura nella conoscenza. Cambiò l'indirizzodella ricerca scientifica e, in particolare, venne completamen­te trascurata, a partire da quell'epoca, l'idea che la cono­scenza implicasse dei pericoli, concezione che era fondamen­talmente radicata negli alchimisti. Oggi, questo loro atteg­giamento viene ripreso da più parti. Sono numerosi gli stu­diosi che ritengono che la diffusione di alcune conoscenze

(113) Ernest Rutherford, The Newer Alchemy, Cambridge, 1937.(114) Cfr. L. Pauwels e]. Bergier, Il Mattino dei Maghi, Milano, 1974,

parte I, cap. III.(1U) ]. Bergier, L'Alchimia a viso scoperto, cito

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54 LE EPISTOLE DI ALI PULI

rischi di mettere in pericolo di morte l'intera umanità» (116).Più avanti, l'Autore ipotizza la presenza di molti segreti

scientifici negli scritti alchemici, come ad esempio nella Ta­vola di Smeraldo, in cui «ciò che chiama l'operazione delsole è la base stessa della costruzione delle bombe 3 F (fis­sione-fusione-fissione) che minacciano di distruggere la no­stra umanità. Ma se si possono effettivamente fabbricare si­mili bombe con mezzi relativamente semplici, è preferibileche la ricetta rimanga un segreto» (117), ed ancora avanzal'ipotesi che la pietra filosofale sia l'allegoria della radioat­tività; che l'alchimia rappresenti i resti di una civiltà moltopiù evoluta della nostra, distrutta per prevaricazione; chel'autore delle Nozze Chimiche conoscesse il peso atomico delferro; che, altra ipotesi, la pietra filosofale sia l'elemento310; e, infine, che i Rosa +Croce avessero scoperto 1'energia

nucleare e avessero, comunque, conoscenze scientifiche mol­to più avanzate di quelle degli uomini del loro tempo, dimo­strate dal loro interesse per le nouae osservate nei primianni del secolo diciassettesimo (118).

Imbroglio perpetrato per oltre 2000 anni o scienza fisicadell'universo in evoluzione e scienza sintetica dell'uomo edelle sue possibilità, l'alchimia custodisce ancora gelosamen­te il suo segreto, un segreto fisico capace di trasmutare ilmetallo-uomo in ordinatore e, quindi, creatore partendo dalcaos microcosmico.

Ed è con le parole di J. Bergier che mi è gradito termi­nare questo breve panorama sull'alchimia: «Forse verrà un

(116) Ib., pp. 110-12.(117) Ib., pp. 112-13.(118) Le nuove stelle che comparvero nel 1604 nelle costellazioni del

Serpente e del Cigno furono osservate da Keplero e trattate nelle suepubblicazioni: De Stella nova in pede Serpentarii (Praga, 1606) e De Stellaincognita Cygni (Praga, 1606). Anche il poeta John Donne si interessòprofondamente a queste stelle che, guarda caso, sono adombrate nel suo« Epithalamion », dedicato a Elisabetta Stuart e al Conte Palatino, in cuiricorrono immagini alchemiche.

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INTRODUZIONE 55

giorno in cui tutti gli uomini giungeranno alla piena cono­scenza alchemica, vale a dire, non soltanto di una scienza,ma di un'etica. Ogni volta che si sono voluti separare questidue fattori del progresso umano, l'umanità è andata avantida zoppa, su di un solo piede. Talora ha fatto anche dei beisalti, ma quanti scivoloni! Si, forse un giorno... l'umanitàfarà, indubbiamente, il grande mutamento predetto da Sta­pleton o da Theilhard de Chardin. Allora l'alchimia avanzeràa viso scoperto. Avrà riportato la sua vittoria definiti­va» (119).

* * *Ci restano, ora, da dire poche parole sull'opera che pre­

sentiamo in traduzione, scritta da un alchimista che si celavasotto lo pseudonimo di Ali Puli (120). L'opera segue fedel­mente i canoni degli alchimisti classici nei motivi che tutti,o quasi tutti, hanno inserito nei loro scritti. Infatti, si aprenel nome e nella lode di Dio e si chiude con la lode e ilringraziamento a Dio, per indicare che senza la fede nel prin­cipio ordinatore che è legge inviolabile nel microcosmo comenel macrocosmo, non è possibile raggiungere alcuna realizza­zione. E come hanno fatto tutti gli altri alchimisti veri,anche Ali Puli pone il lettore in guardia contro gli autori imoibroglioni che non sono a conoscenza di alcun segreto e con­tro i mestieranti dell'alchimia, il cui solo scopo è quello ditrarre illeciti guadagni truHando gli ingenui.

Non solo, ma l'autore va oltre e mette, coloro che voles­sero tentare, esplicitamente in guardia contro la pazza ideadi produrre la pietra filosofale per tentare la trasmutazionedei metalli vili in oro: dice, infatti, che non si può operarealchemicamente sugli elementi morti, cioè sui veri metalli,e ciò è in carattere con tutto l'insegnamento alchemico che

(119) J. Bergier, L'Alchimia a viso scoperto, cit., pago 121.(120) Per notizie bibliografiche sull'opera di Ali Puli, vedi nota 5

alla traduzione.

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.56 LE EPISTOLE DI ALI PULI

raccomanda di non sperperare il proprio tempo e danaro nel­la ricerca di qualcosa che non esiste.

Da una parte, dunque, l'autore dice che la pietra filo­sofale è inutile cercarla, dall'altra, invece, dà indicazioni perfabbricarla. La contraddizione può solo spiegarsi dando unduplice significato all'espressione Pietra Filosofale. Il pri­mo è il significato attribuitole dal volgo, che la ricerca percambiare realmente in oro i metalli vili: questa pietra nonesiste, e l'autore dice esplicitamente nel paragrafo «DelMercurio e Vetriolo o Zolfo » che non si possono trasmu­tare i metalli; il secondo è il significato che le attribuiscel'Adepto, cioè quello di mezzo per trasmutare i metalli-uo­mini: questa Pietra esiste. Su tutto ciò l'autore è moltochiaro, ma altrettanto chiaro egli è su tante altre cose, edè questo il motivo per cui ho scelto quest'opera, tra le tantepubblicate, per sottoporla all'attenzione dell'attento lettore.

Il segreto alchemico è esposto da Ali Puli in questosuo lavoro, ed è esposto anche abbastanza chiaramente; nonnella sua interezza, è ovvio, ma non sarà difficile, per coloroche lo vogliono, e che sanno leggere, afferrare il bandolodella matassa, perché Ali Puli è sincero e quando dice cheparla più chiaramente degli altri alchimisti che l'hanno pre­ceduto, non sta adeguandosi ad un canone, non fa come ilFilalete « che pare sempre che non sappia tenere il segretoin bocca mentre poi non dice mai niente» (121) o quasiniente.

Il nostro autore a chi sa leggere tra le righe dice tutto,o quasi tutto; sotto forma di parabola dà l'avvio, la possi­bilità di identificare la materia prima, molto chiaramente,e dà anche qualche indicazione sulla pratica da seguire. Illettore dovrà avere l'accortezza, se vuole penetrare il se­greto, di cogliere le analogie e i significati a volte etimologi­ci a volte letterali delle parole, perché spesso una parola

(121) G. Kremmerz, Dialoghi sull'Ermetismo, cit., 3° vol., pago 132.

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INTRODUZIONE '57

sembra usata in senso figurato, mentre l'autore la usa colsuo significato fisico e concreto. Allo stesso modo, una pa­rola che ricorre in due contesti differenti, uno chiaro el'altro oscuro, può avere lo stesso valore e mentre nel con­testo chiaro non svela alcun segreto, trasportandola con lostesso significato nel contesto oscuro ci dà la chiave di tuttoil passo.

Alcune lunghe relazioni o narrazioni non sono in sé im­portanti, ma servono a chiarire, se il lettore non si ferma alsignificato più palese ma cerca di penetrarne il senso occultoo velato, ciò che rappresenta la loro conclusione o l'idea sin­tetica generale nascosta nella parabola; sarebbe inutile ad­dentrarsi nell'analisi di tali passi che l'autore ha inserito colduplice scopo di trasmettere il suo pensiero all'accorto let­tore, ma anche di velarlo al lettore curioso che, data la suanatura, non andrà oltre il significato superficiale. E ciò, delresto, è caratteristico degli scrittori alchemici, che nascon­dono la verità sotto una grande massa di bugie ed inganni,allo scopo precipuo di tutelare l'arte contro la curiosità deimalvagi, e nemmeno Ali Puli evita questi accorgimenti.

Il gioco, ovviamente, si complica quando l'autore, sullascia di tanti altri e come giustificazione al testo, inserisce gliesperimenti chimici o pseudo-chimici, perché non è facilecapire quando ci sta prendendo in giro con ricette e sim­boli che non hanno alcun valore e significato e quando,invece, usa tali accorgimenti per svelare qualche verità tra­mite l'analogia o il simbolo.

Una cosa, comunque, deve tener presente il lettore: nonsi può, da soli, comprendere tutto in un sol colpo; si deveandare avanti per gradi, impossessandosi prima di tutto delsegreto iniziale, per poi procedere lentamente verso la com­prensione dei passaggi sempre più elevati. Anche l'autore diquest'opera, infatti, come i Rosa+Croce, ci avverte chebisogna seguire la Natura, e la Natura non presenta salti.

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COSI, il lettore accorto avrà cura di seguire i capitoli di que­sto libro non soltanto nella lettura, ma anche nell'applicazione.

Il Nosce Teipsum, il primo capitolo di Ali Puli, non èaltro che la conoscenza profonda del proprio essere sul pia­no fisico come su quello spirituale, il che implica l'abbandonodi tutto ciò che l'umana società ha appiccicato sul nostro es-­sere. È cOSI che va inteso il detto: ritorna bambino.

Il secondo capitolo ci stimola alla comprensione, unavolta giunti alla purificazione sottintesa nel primo capitolo,della Natura che ci circonda. La presa di possesso delle sueleggi, conseguente alla loro esatta interpretazione, ci daràla chiave che ci permetterà di unire i due elementi per costi­tuire il terzo, la Pietra Filosofale, capace di tutte le trasmu­tazioni, cioè di ogni creazione che è, in fondo, trasmutazioneperché consiste nel porre ordine in ciò che già esiste, se­condo leggi inviolabili che governano il lento cammino dellaNatura che può essere, però, accelerato, come ci dimostrala scienza odierna, da coloro che hanno compreso il suogrande segreto e che di essa si servono per trasmutarla.

FERNANDO PICCHI

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Introduzione all'edizione inglese

Sono venuto in possesso di questo manoscritto tramiteun libraio londinese parzialmente specializzato in li­

bri che trattano di Massoneria, Filosofia, Teosofia, Mistici­smo, Ermetismo e Rosacrucianesimo. È scritto in basso te­desco e reca una data, 1735. Tutto il manoscritto dà adintendere che è stato trascritto da un ecclesiastico chiamatoJoh. Christ Colerus. Il bibliotecario della Konink1ijke Bi­bliotheek dell'Aia in Olanda mi ha informato che il soloJoh. Christ Colerus noto in Olanda era un predicatore lute­rano che mori nel 1720 e, quindi, può darsi che il mano­scritto di cui stiamo trattando sia una copia successiva del­l'originale. Conoscendo pochissimo le lingue teutoniche, fecitradurre il manoscritto da un olandese residente a Londra,il cui inglese non era molto buono e, in aggiunta, non sapevaniente dell'argomento. Comunque, egli fece una traduzioneletterale che io ho ora volto in inglese. Almeno il lettore.avrà un'esposizione giusta di ciò che intendeva dire Ali Puli,poiché io affermo di sapere qualcosa dell'argomento dopoaverlo studiato per quaranta anni.

Il manoscritto reca un ritratto a colori di Ali Pulì, Lostampatore ha cercato di catturare i lineamenti di questopersonaggio ed esso è incluso come frontespizio. A riguardo

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dello stesso Ali Puli, il Reverendo Colerus scrisse dei versielogiativi che sono stati resi in prosa inglese. Questi versisono stampati come prefazione al manoscritto vero e proprio.C'è un altro riferimento al nostro Moro in un libro intitolatoIl centro della natura concentrato, pubblicato a Londra nel1696 (Museo Britannico, 1033-d-35).

Il meglio che io possa fare è trascrivere per esteso laprefazione, che dice cosi:

«Questo trattato, senza molti panegirici, si raccoman­derà da solo. L'Autore, come ho appreso da coloro che glierano familiari e dai suoi stessi scritti, era un Moro asiatico,di nome Alipili (sic) che, dopo aver ripudiato il Maomet­tanesimo ed aver abbracciato la fede cristiana, scrisse varitrattati dei quali soltanto questo, secondo le mie informa­zioni certe, si trova in Europa ed è capitato in mano mia.Per quanto concerne l'onestà dell'uomo, le sue virtù e lasua liberalità verso i poveri, tutti dicono di lui che da solopossiede tesori nascosti ignoti a tutti gli uomini. Ma tutticoloro che lo conoscono, lo considerano il vero possessoredella Tintura Universale. lo stesso sono stato informatosenza dubbio da parte di coloro che ne sono stati testimonioculari che egli, con una piccola quantità del suo Sale Rige­nerato ha diverse volte trasmutato una grande quantità dimetallo vile in buon argento e oro. È anche ben noto amolti che un'eminente persona, con una piccola quantità diquesto Sale Rigenerato comunicatagli (datagli) da Alipili stes­so, aveva trasmutato seimila parti di piombo comune nelmigliore e più puro oro alla presenza di molti, che assistet­tero con ammirazione.

Questo Sale è l'argomento di questo trattato ».È mia opinione che queste pagine dovrebbero essere stu­

diate, da chi ama questa Scienza, non soltanto sotto un aspet­to Spirituale, perché esse possono interpretarsi anche fisi­camente. Vi sono sovrastrutture in questa Scienza, che è altempo stesso Celeste e Terrena, e la comprensione delle

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INTRODUZIONE ALL'EDIZIONE INGI_ESE 61

operazioni della Natura nel suo lavoro fisico può certamenteassistere la nostra mente nella comprensione degli aspettiSpirituali, poiché il Macrocosmo e il Microcosmo sono iden­tici in tutto tranne che nel grado. Non è necessario essere unchimico esperto per seguire e comprendere l'Alchimia. MoltiAutori hanno dichiarato che la Scienza è semplice per tutticoloro che aspirano con riverenza alla comprensione deimetodi della Natura. D'altra parte, è stata descritta comeil più astruso fra tutti gli argomenti ed un numero incalco­labile di uomini ha dedicato tutta la vita matura a quest'operasenza fare dei reali progressi negli aspetti fisici della Scienza.È richiesta molta pazienza insieme ad una facoltà di rapidaintuizione, altrimenti lo studioso è destinato a perdere lastrada in questo labirinto. Sono d'accordo con ThomasVaughan (I) quando dice che il nostro sistema di istruzionerende difficile all'uomo iI procedere in quest'opera. Egli lasciala scuola con troppe «certezze» preconcette che si dimo­strano un grosso ostacolo quando egli giunge a considerarele Scienze Ermetiche, che i suoi Professori, se sono dispo­sti ad esprimere un'opinione, dichiarano che non sono néScienze né Ermetiche. Pochissimi giungono a possedere unacondizione di equilibrio mentale che sottopone ogni cosa,per quanto fantastica in apparenza, ad una rigorosa investi­gazione al fine di giungere alla VERITA'.

H. P. Blavatsky I"), in una lettera aperta agli Scienziati

(I) Per Thomas Vaughan vedi l'Introduzione a quest'opera. Del suoLntroitus è stata edita una versione in italiano a cura della C.L.E.U.P. diPerugia.

(2) Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della SocietàTeosofica (Teosofia moderna), non apportò alcun contributo specifico allatradizione alchemica. I suoi scritti sono ispirati ad un esoterismo più vagoe tendono soprattutto a divulgare la dottrina che pose alla base della suaSocietà e che sosteneva di aver ricevuto da Mahatma tibetani appartenentialla Scuola fondata nel XIV secolo da Tsong-Ka-Pa. Ella stessa ammise diaver scritto la maggior parte delle sue opere in stato di trance. Tra i suoilavori, ricordiamo Isis Unveiled (1877), Tbe Secret Doctrine (1888), TbeKey to Tbeosopby (1889), Tbe Voice 01 tbe Silence (1889) e Glossary 01

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scritta nel 1875, dichiara: «Se un uomo vuole seguire lastrada dei Filosofi Ermetici, deve prima prepararsi al mar­tirio. Deve rinunciare a tutto l'orgoglio personale e a tuttii fini egoistici ed essere pronto a eterni scontri con amicie nemici. Deve separarsi, una volta per tutte, da ogni ricordodelle sue idee precedenti su tutti e su tutto. Le religioniesistenti, la conoscenza, la scienza devono ridiventare unlibro bianco per lui, come nei giorni della sua prima infanzia,perché se vuole riuscire deve apprendere un nuovo alfabetosul grembo di Madre Natura, ogni lettera del quale gli daràuna nuova penetrazione, ogni sillaba e ogni parola una rive­lazione inattesa ».

Uno dei migliori libri moderni di Alchimia è, a mio pa·rere, quello scritto dalla signora Atwood e intitolato Ilmistero ermetico e l'Alchimia. Quest'opera copre molto mi­rabilmente il campo di studio, poiché introduce lo studiosoin ogni ramo o aspetto di questa filosofia e dedica capitolie versi a molte citazioni prese dai testi dei più seri e franchialchimisti del Medio Evo. Usandolo come manuale, si puòseguire la ricerca attraverso i libri di scrittori precedenti conconsiderevole beneficio e risparmio di tempo prezioso. Tuttii maestri sinceri dicono che questo lavoro ha tre aspetti.La tintura fisica dà salute e lunga vita (a meno che Diochiami a sé l'anima). Dà anche una base per la trasmuta­zione di metalli vili in oro e argento e la capacità di dissol­vere tutte le sostanze inclusa la più dura fra tutte, il dia­mante. Il terzo potere è spirituale e concerne l'essere di­vino nell'uomo. È questo aspetto della Pietra Filosofale chehanno insegnato tutti i grandi esponenti, a preferenza deivantaggi mondani che sono, in ogni caso, transitori, propriocome la vita nel corpo fisico è temporanea.

Anche se fosse soltanto per l'aspetto medicinale, l'argo-

Tbeosopbical Terms (1890-91). La Società Teosofica ebbe un notevole suc­cesso al suo tempo, malgrado le forti critiche, ed è tuttora esistente.

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INTRODUZIONE ALL'EDIZIONE INGLESE 63

mento merita l'attenzione dei medici moderni. I saggi diepoche passate hanno dichiarato che esiste in Natura unapanacea universale che curerà tutte le malattie di cui è eredeil corpo materiale dell'uomo. lo credo che questo sia vero,ma i possessori di una medicina cosi preziosa possono usarlacon la farmacopea nota come miscela per accelerare l'azionedel medicamento ordinario applicabile a qualsiasi data ma­lattia. Generalmente è somministrata nel vino. Soltanto inrari casi viene data da sola e allora, a meno che sia som­ministrata da un Medico qualificato, essa può facilmenteuccidere quanto curare; tale è la sua potenza.

Questo manoscritto delle lettere di Ali Puli alla Facoltàdei suoi tempi è rimasto ignorato per oltre 250 anni. lo loreputo un valido contributo alla scienza della medicina. Sonolibero di distruggerlo, ignorarlo, seppellirlo in un Museo odi utilizzarlo altrimenti. Ho deciso di pubblicarlo a miespese e di distribuirne alcune copie gratuitamente alle gran­di biblioteche del Mondo, ai miei amici e familiari, cosi cheinvece di un solo manoscritto in olandese, ce ne siano moltecopie in inglese che, in quest'epoca, è compreso nella mag­gior parte del mondo noto.

Nel nome del, Maestro,J. W. HAMILTON-JONES

Londra, Inghilterra, 1950-51.

NOTA - A riguardo delle parti del testo in latino, glistudiosi ricorderanno che i filosofi e gli uomini di scuoladel Medio Evo usavano molto cosiddetto latino macchero­nico. Ho pertanto trascritto il latino come appare nel mano­'Scritto senza badare alle raffinatezze moderne. Per altro, èstata fatta grande attenzione alla correzione delle bozze eall'ortografia, ma se qualche errore è sfuggito alla mia vigi­lanza, chiedo l'indulgenza del lettore.

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Prefazione al manoscritto

Ali Puli era il più grande di tutti i Mori che mai vis­sero in Olanda. Egli era l'Alto Sacerdote della Natura

e Signore del Fuoco Invisibile, con cui vengono liquefatti imetalli più nobili. Era un Cavaliere del Vello d'Oro chetrasmutava il rame, il piombo e tutti i metalli in oro puro,senza alcuna perdita di peso. Era l'erede di tutti i prodigidella Natura. Con l'aiuto della Pietra Filosofale era in gradodi alleviare il dolore negli uomini e nelle piante e di trasmu­tare i metalli tanto velocemente e dolcemente che gli uominidi cultura ne restavano meravigliati.

Dicci, Ali Puli, dove stai vagando? Quali scene di me­raviglia ti incantano, che noi non riceviamo alcun segno,alcuna parola da te?

O Figli di Ermete! Egli era un Sovrano tra i Saggi, lecui idee hanno elevato molti uomini. Ora alla fine, esaustoper il lavoro, si è spogliato di questo inviluppo mortale edè volato in Cielo. Gli uomini ora vengono a lamentarsi dinon trovare più scritti quali furono prodotti dalla tua mentesaggia e intelligente.

C'è un libretto, breve e piccino, che tratta del Sale Ri­generato della Natura, che dissolve l'oro e l'argento e genera

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66 LE EPISTOLE DI ALI PULI

una tintura che, assistita dalla potenza Astrale insita in essa,imprigiona se stessa. È un capolavoro proveniente da Diostesso che, a volontà e comando dell'uomo, può da se stessoprodurre molti metalli. Questa è la nostra utilissima TESSA- il Ruscelletto, che sebbene sia cosi luminoso e potente, èora disprezzato da tutti, mentre coloro che sono gli elettidi Israele lo considerano un vero e proprio veleno. Nonpossono sopportare che stia loro vicino, né possono sop­portare di considerarlo, ma con molto fracasso e strepito logettano fuori.

Cosi essi trattarono il Signore dei Signori, che venne anoi in profonda umiltà. Gli Ebrei e la feccia Pagana Glisputarono addosso e Lo derisero e, come leggiamo nel Van­gelo, gridarono: «Facciamola finita con Lui ». Eppure ere­dere in Lui divenne la pietra angolare nell'edificio dellaChiesa. Allora ebbe origine la nostra Tessa libera da lordurae perfettamente pura, nata dalla terra Vergine, senza odore,senza sapore. Il vero Figlio della Saggezza può con arte atti­rare la goccia salina filosofale filtrata con diafanità lunare.

Quindi venne un Figlio, nato da questa, bianco e puro,migliore del suo genitore, che getterà un mantello di rasobianco sulle membra imperfette di sua Madre Venereo Que­sta è realtà e non sogno. Quindi che si versi per lui unalibagione del vino dorato del sole, che con esso egli diventicosi sazio da brillare come un gallo cremisi appollaiato inalto, ed ecco! la casa brucia di luce. Quindi essendo tantobenevolo, amichevole e consolante egli concede al suo pa­drone Saggezza, Salute, Buona Fortuna e Onore. Ora chesia portato in alto nella città costruita da Dio, più lucentedell'oro.

Voi nel frattempo vi lamentate e volete altre opere scrit­te! Guardate e osservate, eccolo che torna, scaturendo dalmio Berretto a Cono e).

(3) In inglese Dunce's Cap, il berretto a cono posto sul capo dell'allievomeno bravo. L'espressione è passata a significare ignoranza, asinaggine.

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PREFAZIONE AL MANOSCRITrO 67

o Moro di tutti i Mori: eppure le tue lezioni sarannodi nuovo udite, e questo insegnamento si spargerà ancoraoltre e sarà come fu in tempi passati, quando tutti eranospronati dalla letizia. Che il tuo richiamo sia forte, affinchéil lavoro possa essere ravvivato e possa tu vivere per sem­pre, o uomo tanto saggio.

Ed ora, nel mezzo di questo scoppio di lodi liriche, ven­go a loro nome e per loro conto a renderti grazie per le tuedotte e concise epistole, setacciate e filtrate da tutta la loppadi menzogne. Tenterò di dispensare i tuoi favori ai più umilitra i tuoi figli mentre tu, proprio come adesso, continui adabitare con Dio.

Joh. Christ Colerus, Pastore della fede e confessione(non riformata) di Augusta a Zaandam.

Opere citate nelle note alla traduzione:

Al. = M. Caron - S. Hutin, Gli Alchimisti, Milano, 1962.Diz, = G. Testi, Dizionario di Alchimia e di Chimica Antiquaria,

Roma, 1950.Tel. = G. Kremmerz, Suggestione, Magnetismo, Teleurgla, in Opera

Omni«, voI. II, Roma, 1954.lUt. = F. King, Ritual Magic in England, Londra, 1970.Enl. = F. Yates, The Rosicrucian Enlightenment, Frogmore, 1972.Krem. = G. Kremmerz, Opera Omnia (3 voll.), Roma, 1954.Stal. = E.]. Holmyard, Storia dell'Alchimia, Firenze, 1972.Mit. = F. Birardi, Cento Racconti di Mitologia Classica, Firenze, 1958.

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Le epistole di Ali Puli

Altamente onorati e dotti amici e Colleghi dell'Ac­cademia Reale delle Ricerche nel Mondo della Na­

tura (4):L'amore della Verità e i gravi erron In cui sono imo

pigliati tanti studiosi ogni volta che tentano di fare qual­che importante esperimento di ricerca, mi hanno spinto adinviarvi questo mio trattato con la speranza e l'aspettativache non vi giungerà sgradito, miei Degni Colleghi e onora­tissimi Amici.

Il contenuto del Trattato che vi invio, onoratissimi Ami­ci, è il seguente:

1° « IL NaSCE TEIPSUM »

2° «IL FARMACO CURIOSO ANCORA SCONO­SCIUTO»

3° «IL CENTRUM NATURAE CONCENTRATUM»o Il Sale Rigenerato della Natura.

Ho scritto quest'ultimo lavoro, come voi sapete, sotto

(4) Nella seconda parte di quest'opera, l'Autore menziona il «vostroPIermes Balduino ». Sulla scorta di tale affermazione, potremmo ipotizzareche l'accademia qui menzionata sia l'Academia Naturae Curìosorum, di cuiChristian Adolphus Balduinus fece parte (vedi anche nota 24).

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il nome di ALl PULl, un Moro asiatico. Non posso faredi più che mandarvelo, scritto com'è in lingua olandese, poi­ché è già stato pubblicato e stampato in Alto Tedesco sottoun altro titolo e ciò che piii conta si è detto che fosse tra­dotto in tedesco da una versione portoghese n. È mio dovereavvertirvi che questo trattato non è mai stato pubblicato inPortoghese, sebbene può darsi che l'opera tedesca sia stataprodotta da una traduzione portoghese. Quindi, vi mando ilmanoscritto, cOSI che possiate vedere le differenze tra l'ori­ginale e l'altra opera.

Il trattato pubblicato è ascritto ad Ali Puli, un Moroasiatico, che fu convertito dal credo maomettano alla fede

(5) Ali Puli si riferisce all'edizione del 1682, di cui diamo il titolocompleto: Centrum Naturae Concentratum. Oder: ein Tractat, von demWiedergebohrmen Saltz. lnsgemein und eigendlicb genandt: Der WeisenStein, in Arabiscben gescbrieben von Ali Puli, einem Asiatiscben Mohren,darnacb in Portugisische Sprache durch H.L.V.A.H. Und ins Hochteutscheuersetzt, und berausgegeben von [obann Otto Helbig Rittern, Cbur-Fùrstl.Pjaltzischen Ratb, Leib-Medico, und bey der Heidelbergiscben IlnioersitètProfessore Publico. Gedruckt im [abr 1682. Questo trattatello, che siidentifica con la terza parte dell'opera che presentiamo in questo volume,fu raccomandato da Fictuld (Probier-Stein, i, pago 60) ed è citato da GmelintGescbicbte, ii, pago 14). Oltre al trattatello di Ali Puli (pp. 1-38), l'operacontiene Discursus de Universali (pag. 39) e Discursus Pbilosopbicus(pag. 49) di Martinus de Delle; un estratto dal libro Amor Proximi (pag.58); che Hamilton-Jones ipotizza sia stato scritto da Ali PUlii e la storiadi una guarigione operata da Sebastian Siebenfreund (pag. 61) con la nar­razione del suo assassinio. Per la storia dell'assassinio di S. Siebenfreundil lettore interessato può consultare L. Figuier, L'alchimia e gli alchimisti,cit., pp. 150-52. Una successiva edizione del trattatello di Ali Pulì, tra­dotta in inglese, fu pubblicata nel 1696. Il suo titolo completo è: CentrumNaturae Concentratum: or the Salt of Nature Regenerated. For tbe mostpart improperly called tbe Pbilosopber's Stone. Written in Arabick byAlipili [sic] a Mauritanian, born oi Asiatick Parents; Publisbed in LowDutcb, 1694, and now done into Englisb, 1696. By a Louer of the Her­metick Science. That which has been is named already, and it is knownthat it is Man (Eccles. 6. lO.) London, Printed [or [, Harris at the Harrouiin Little Britain, 1696. Come si rileva dal saluto al lettore, il traduttore fuun certo E. Brice. Una successiva edizione, ancora in tedesco, fu stampatanel 1756. Il titolo, tranne qualche piccola variante, è quello dell'edizionedel 1682.

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LE EPISTOLE DI AU PULI 71

cristiana. Le ragioni di questa conversione non vi sono ignotee non ne parlerò ulteriormente. Voi sapete anche che nonho mai aspirato ad essere chiamato Ministro della Naturaa causa di quanto ho scritto in questo trattato. Ci sono moltiFilosofi e uomini di Medicina oggi che si danno il nome diMinistri della Natura, che io ho tentato, nei miei scritti,di scuotere e porre sulla giusta strada; intendo dire quegliindividui addormentati, disorientati ed in errore la cui men­te è resa bisbetica dalla natura contraddittoria dei convinci­menti che hanno sulla medicina. In quanto allo strepito diquei filosofi vanagloriosi e di quei ciarloni superstiziosi che,spinti dall'errore, sollevarono una tale protesta contro il mioTrattatello, questa per fortuna si è ora esaurita nella Lucedella Verità, che non è soltanto teoria, ma valida filosofiae medicina messe in pratica. Poiché la Verità è mia testi­mone, tutte le loro obiezioni sono semplicemente un giocodi bambini.

Per quanto riguarda me, vi è ben noto che tutto ciò cheho fatto nella mia Pratica è stata opera delle mie sole mani.Ho dovuto cercare la Verità da solo e ho fatto grande usodei frutti delle mie fatiche a beneficio di me stesso, del miopopolo e di altri nel promuovere la buona salute.

Per quanto concerne « Il Farmaco curioso ancora scono­sciuto »: se questo lavoro risulta o no accettabile ai filosofiin generale è una questione per me di indifferenza. Ho scrittociò che è vero, alla gloria di Dio e per il bene dell'umanità.Non ho scritto niente che io non abbia verificato con mol­teplici esperimenti e non sono minimamente spaventato daalcun sentimento ostile nell'atmosfera filosofica dei tempipresenti. Quindi, Compagni dell'Accademia Nota in TerreLontane, quando leggerete questo Trattato, vi prego di valer­lo giudicare senza pregiudizio, affinché non priviate voi diquesti frutti a lungo desiderati e me di una soddisfazione egioia a lungo sperata.

Ora vi chiedo, senza ulteriore indugio, di far uso di que-

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ste epistole e di rimanere saldi in GestI Cristo, la SorgenteUniversale della Vera Saggezza e di meritare realmente ciòche tanto desiderate: cioè, il Nome e la condizione di VeriFilosofi.

ALI PuLI, ancora fiorente per Graziadelle mie Muse, 1735.

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Nasce Teipsum PHYSICO MEDICO

Altamente Onorati, Benevoli Gentiluomini e LealiAmici:

Al fine di mantenere la mia promessa nei vostri con­fronti e soddisfare i vostri desideri, risponderò ora alle do­mande che mi avete fatto. Le risposte sono contenute inquesto piccolo Trattato intitolato « Nosce Teipsum • PhysicoMedico» che ora inizio nel Nome di Gesù Geova, Qui No­bis est omnIAH (6).

Altamente onorati e leali Amici, forse non ignorate chein questi giorni tutta la Verità Naturale e Divina è disprez­zata, abusata ed anche ritenuta « priva di fondamento », Lacausa di ciò è che vi sono due tipi di uomini che, essendosiinsinuati per la porta posteriore proprio come ladri e as­sassini (Giov. Xv. 1, 7, 8, 9 10), non vogliono ammetterealtri che non siano della loro specie nella pratica e nell'eser­cizio pubblico di questa professione. Il motto del primo

(6) Qui l'Autore pone in enfasi, scrivendola in maiuscolo, la finaledella parola omni« con l'aggiunta di una h, per trasmetterei con maggiorforza il concetto della necessità dell'aiuto divino in ogni opera che trattidel divino. Nella tradizione cabalistica, infatti, IAH è il nome del potere diDio, che qui l'Autore implicitamente invoca, come è tradizione di tutti glialchimisti all'inizio delle loro opere.

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tipo è: Ducunt et non /aciunt (Matteo XXIII v. 3) e nel casodel secondo: Essi sono ed essi non sono, eppure essi sono(Apocalisse XVII v. 8). Da ciò potete giudicare il loro ca­rattere e vi sarà chiaro che tutto il male che è stato fatto nelmondo proviene da questi due tipi di persone; e continuaancora anche nei nostri giorni.

Poiché queste persone non hanno una Fede vera, si arro­gano ciò che appartiene a Dio solo. Fingendo di crederenelle Sacre Scritture, il loro movente è suggerito dal lorospirito abietto, invece che dallo Spirito Santo, il solo Di­spensatore di Divina Verità e Saggezza, il solo vero maestroche non viene mai a tali esseri cattivi (La Sapienza XIVv. 7, 27-28).

Non è nostra intenzione discutere qui di Teologia, percui procederemo, ma per quanto concerne la Medicina, fateben attenzione, voi che professate di credere nelle SacreScritture, che esse insegnano che solo Dio è il vero creatoredella Medicina (Eccl. XXXVIII v. 1, 2, 3, 4, 6). Ne con­segue, quindi, che la medicina non è creata dagli uomini,poiché è Dio che svela inf.allibilmente la vera Arte dellaMedicina, Gli sia resa Lode. La medicina del corpo è l'im­magine della medicina dell'anima C), proprio come le in­fermità dell'anima sono l'immagine delle infermità del cor­po e proprio come questi due sono in armonia, cOSI dovreb­be la preparazione della vera medicina del corpo essere con­forme alla preparazione della vera medicina dell'anima, cOSIche l'immagine dovrebbe essere nella sicura somiglianza del­l'anima e dovrebbe seguire lo stesso modello. Cosi, si giun­ge a questo, che Dio è il solo Creatore del sincero dottorein medicina, che lo ammaestra in una medicina veramentefondata in Dio stesso che reca la perfetta immagine dell'a-

(7) Su questo concetto si basano la medicina ermetica di Paracelso:« Paracelso fu anche uno dei fondatori della medicina ermetica, grazie allesue complesse teorie sulla corrispondenza tra l'anima, il corpo e il mondoesterno », (Al, pago 35).

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NOSCE TEIPSUM 75

nima. Di ciò vi ho completamente relazionato nel mio trat­tatello « Amor Proximi ». (V. nota dell'Autore al terminedi questa parte).

Dio è un Dio di bell'ordine ed ha creato ogni cosa se­condo il proprio peso, numero e misura (La Sapienza XIv. 22) e (Ezechiele Capp. XL, XLI, XLII) senza il che nonci sarebbe certezza alcuna sia nell'Arte che nella Natura.Egli soltanto è il Donatore e Dispensatore di tutto. Gli Ir­religiosi pretendono che tutto sia confusione in questo gran­de labirinto: coloro che dubitano procedono sulla loro stra­da disputando e privi di capacità di comprensione, perchénon vogliono imparare nella Vera Scuola dal Vero Maestro,che ha da Solo creato la Natura e ne conosce i segreti piùreconditi, che Egli solo può svelare. Invece, essi chiedonola conoscenza a coloro che sono entrati per la porta posteriore.

Vedete, Amici miei e leali colleghi, che soltanto Re eSacerdoti della Chiesa hanno finora avuto la diligenza distudiare e comprendere a fondo questa professione sacra edivina e ciò è vero per tutte le Nazioni, ma ora essi sonodiventati orgogliosi e si sono esaltati (nella stima di se stes­si), perché questa conoscenza può realmente essere chiamatal'Ars Artium, come è dimostrato anche dalle tre lettere sullacroce di Cristo, che essi ora vi espongono nei loro nume­rosi sermoni.

Vorrei che sapeste che tutte le malattie, qualunque no­me abbiano, si possono curare e per farlo è sufficiente unasola medicina. Questa teoria ve la esporrò ora brevementesotto forma di studio.

Il soggetto più nobile della medicina è l'Uomo stesso,quindi un Dottore in Medicina non può fare di meglio cheapplicare se stesso al Nasce Teipsum, che i dotti Paganiesponevano come loro unico medicamento sui Tempii diApollo, intendendo insegnare che non si può ottenere lavera conoscenza senza l'illuminazione della Luce Divina.

Quando cominciamo a considerare l'Uomo, subito ci

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accorgiamo che tutte le membra e gli organi del suo corpofisico nascono da una prima sostanza spermatica. Se questivari membri ed organi non fossero nascosti entro lo sperma,non potrebbero assolutamente derivare da esso.

Benché gli organi del corpo umano derivino da un sin­golo seme, sono di sostanze ed essenze varie ed esplicanofunzioni differenti: i loro poteri sono differenti, eppuretraggono il nutrimento da un solo cibo. Cosi, deve neces­sariamente essere contenuto nel cibo, quale il pane ad esem­pio, tutto l'essenziale nutrimento e sostentamento adattoalla conservazione e allo sviluppo dei vari organi, poichésarebbe stupido supporre che queste necessità possano orte­nersi da una sostanza in cui esse non siano insite.

L'ulteriore riflessione dimostra che nell'economia del cor­po ha luogo una separazione che divide la buona linfa delnutrimento dalla sostanza superflua, meno essenziale. Que­sta separazione avviene nello stomaco: un processo minu­ziosamente penetrante assorbe il buono e il residuo costitui­sce le feci. Le grezze parti impure vengono espulse in partealla latrina, in parte attraverso l'urina, una terza porzione at­traverso il sudore, un'altra nello sputo ed anche attraversole orecchie e il naso.

Il fatto che l'uomo si ammali può avvenire per nessun'al­tra ragione se non quella che egli conduce una vita disor­dinata, o a causa di qualche incidente, o a causa dell'età;ma qualunque sia l'effetto, esso è causato da qualche di­sturbo nei vari organi della sua costituzione, che li priva delloro normale pieno vigore. Cosi, la separazione, che la volontàdi Dio ordinò che fosse efficace in tutte le parti del corpo,viene disturbata ed invece il corpo seceme vari fluidi edacidità, che alla fine causano un certo grado di combustione.Tutte le malattie e le infermità, quindi, hanno una solacausa. La gravità della malattia e la sua natura devono ricer­carsi negli organi: cosi, ha origine un più o un meno. Nel­l'economia del corpo dell'Uomo si compie un vero processo

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NOSCE TEIPSUM 77

chimico, cioè una separazione del buono dal cattivo, il su­perfluo dalla sua essenza, che nell'Arte del Microcosmo èveramente chiamata Spagirica(8), cioè nostro Issopo (Sal­mi LI, 7).

Come c'è in tutti gli organi solo una materiaC) sperma­tica, da cui hanno origine diverse sostanze, cosi un solo cibo,cioè il chilo viscoso, è completamente sufficiente per nutrire,sostenere e preservare le varie essenze di questi organi. Es­sendoci una sola causa di tutte le malattie, si deve conclu­dere che occorre una sola medicina per correggere tutte leinfermità. Tale sostanza deve possedere la natura della veramedicina e deve contenere in sé l'essenza universale di tuttigli organi ed essere tale che uno stomaco sano la digeriscaad uso degli organi. È la vera funzione della medicina,creata da Dio, venire in aiuto delle nature deboli e soffe­renti ed in tempo debito cominciare ad operare sulla debo­lezza del corpo umano che è distinto dall'essere intimo del­l'uomo; poiché, dove la Natura zoppica, dove essa è troppo de­bole per effettuare la separazione del buono dal cattivo, comin­cia l'opera della medicina. Il Medico non può far ciò con unamedicina che egli stesso ha preparato, poiché tali medica­menti depositano le loro proprie impurità e con la sterilecommozione che producono fanno nascere il bisogno di unaulteriore separazione di queste impurità. Il medicamento de­ve essere inerente alla costituzione per assistere la Naturanella sua debolezza, per rafforzarla, cosi che possa svolgere lesue funzioni proprie: una volta che la Natura è cosi dispo­sta, ella getta via le erbacce, che nel momento della sua de­bolezza il suo nemico, il Sonno, ha seminato e cosi espelle

(8) Con Spagiria o anche atte spagirica veniva indicata da Paracelsoe dai suoi discepoli la chimica, come arte tendente a separare la parte utileo attiva di una sostanza dalla sua parte inutile, ai fini specialmente farma­ceutici. Sembra che il termine sia stato coniato da Paracelso; in seguitopassò ad indicare l'alchimia e gli alchimisti (cfr. inglese: spagyrist),

(9) In latino nel testo.

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le impurità attraverso l'uscita propria in modo naturale. Co­si, è chiaro, non sorge alcun male: l'organo malato è oppor­tunamente risanato, ma non come vorrebbero risanarlo ipresuntuosi Berretti Rossi eO

) che, essendosi insinuati nellaloro professione attraverso la porta dell'errore, somministra­no medicamenti violenti ed estranei che essendo nemici dellaNatura pongono il paziente in maggior pericolo.

Miei cari amici e colleghi, non vedete che in questo casodobbiamo prendere in considerazione i nomi di tutte le ma­lattie nella loro nomenclatura complessa, insieme alle lorosupposte cause e per giunta tutto il labirinto accademico,mentre chiunque comprenderà esattamente questa materiacomprenderà tutte le infermità e la forma peculiare e speci­fica della medicina necessaria. Chi non comprende ciò, nono­stante i suoi titoli e le sue solenni affermazioni, non ha baseO fondamento solidi o reali nella medicina.

Ora veniamo alla questione della preparazione di questamedicina. Abbiamo visto che tutti i corpi hanno origine dauna sola sostanza e che da quell'unica sostanza essi sonosostentati. Il buono viene separato progressivamente dal cat­tivo dall'azione degli organi, quindi la medicina non puòprepararsi tramite un artificio, poiché essa ha origine dallacostituzione della prima materia. Ne consegue, pertanto, chequesta difficoltà deve superarsi tramite la giusta preparazio­ne, perché la causa si trova nella sostanza e sebbene la so­stanza sia contenuta in qualsivoglia medicina preparata, unamedicina falsa non può trattenerla e di conseguenza il medi­camento viene ostacolato nelle sue funzioni. Il processo tra­mite il quale ciò avviene è il seguente e ad esso dovreste pre­stare grande attenzione: lo stomaco è l'organo universaledella preparazione del chilo nutritivo e la sua funzione èquella di cagionare una riduzione radicale delle sostanze pri-

(ID) L'Autore si riferisce ai berretti, di vario colore, che indossavanoi dottori delle diverse università in tempi passati.

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marie viscose in una reale sostanza primaria da cui vienestimolata la scintilla universale della vita in tutte le forme(corpi). Questo nutrimento universale, preparato in uno sto­maco sano, è fatto passare in ogni organo stimolandolo nellasua sede peculiare, come verrà spiegato in seguito. Vorreiche voi comprendeste bene ed esattamente questo gorgo­gliante calderone di Fuoco Essenziale, mediante questo stru­mento universale, poiché allora scoprirete facilmente il Tut­to nel Tutto. Voi certamente non dovreste ignorare questoargomento, perché senza le sue operazioni nei vostri stessicorpi, non potreste né vivere né essere sani (a meno che,naturalmente, non siate giunti a praticare quest'Arte attra­verso la porta dell'errore), e sapete che non dovete cercarealcuna cosa fuori di voi: di conseguenza saprete che la veramedicina deve essere preparata col vostro fuoco, residentenello stomaco.

Sia lode a Dio, che ha celato questa cosa disprezzata etenuta in poca stima agli uomini astuti, dall'inizio del Mondoad oggi e l'ha rivelata agli umili e ai bambini. Chi infrangeràquesto Patto (11), contro la Volontà di Dio, e rivelerà questosegreto di cui solo Dio è il Dispensatore? Anche se qual­cuno lo rivelasse, il mondo e voi lo disprezzereste e non locredereste né l'accettereste.

I poveri anatomisti, desiderando scoprire questo segretonell'Uomo, ne hanno portati molti a una fine prematura.Essi hanno cercato nei morti ciò che deve ricercarsi soltantonei vivi e nei sani. Quindi, nessuno può ottenere questo se­greto finché non conoscerà l'anatomia del corpo vivente,senza arrecare danno al corpo né ai suoi organi. Paracelsodice giustamente che si può estrarre l'essenza di un organo

(II) I Figli di Ermete, cioè gli Ermetisti o Alchimisti, sono legatidal patto di non rivelare il segreto dell'Arte a chi non ne è degno ~

questo patto, cui l'Autore si riferisce anche piii avanti e nella parte finaledell'opera, prevede che chi l'infrangerà pagherà di persona fino alle estremeconseguenze.

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senza danno per l'organo e cOSI compiere un miracolo. Que­sta anatomia ci insegna a conoscere il corpo umano moltomeglio e piti completamente che se aprissimo e sezionassi­mo corpi morti o anche vivi. Molti hanno creduto di scri­vere su questo spirito essenziale di vita, ma per quanto neso io nessuno ha trovato il modo giusto. Gli Adepti hannotenuto celata quest'Arte sotto un manto e l'hanno rivelata,come grande segreto, soltanto a certe persone eminenti:qualsiasi altra cosa a confronto della conoscenza e del pos­sesso di quest'Arte è considerato soltanto gioco di bambini.Abbandonate tutti coloro che non rispettano sinceramenteDio e lasciate che sia Lui ad aprirvi gli occhi, cosi che pos­siate possedere questo segreto, proprio come ha aperto gliocchi a coloro che erano nati ciechi, proprio come i mieiocchi furono aperti, sebbene fossi nato cieco (in senso figu­rato) e in questo modo trovai il segreto mediante la Graziadi Dio.

Tenete tutta la vostra saggezza medica, per cOSI dire, inun compendio e da parte, cOSI che possiate, attraverso laconoscenza del Microcosmo, passare a quella del Macrocosmo,proprio come il Figlio nel Padre, e dalla vostra autocoscienzainteriore passare alla contemplazione esteriore. Andate daquesto grande labirinto della molteplice curiosità ed abilitàin quel TUTTO e dal TUTTO tornate con una vera Saggezzamobile: cOSI sarete liberi da tutti i pregiudizi accademici:e non vi servirà, come dottrina, niente altro che quella del« Tutto nel Tutto ». Considerate che nel seme di una piantaavete una chiara dimostrazione del «Tutto nel Tutto »,perché il seme contiene in se stesso la radice, il tronco, lefoglie, i fiori e anche i frutti e come è in questo cOSI è in tuttigli altri organismi. Ciò è nello stesso modo dimostrato intutti e tre gli ordini (minerale, vegetale ed animale) e lequalità peculiari in ciascuno si possono vivificare a nostropiacimento, perché in tutte le cose possiamo rendere il

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« Tutto nel Tutto» una medicina, sia rispetto al particolaresia rispetto all'Universale.

Affinché possa darvi ulteriore motivo di meditazione,ora descriverò brevemente alcuni dei principali organi delC011pO umano e le loro funzioni e ciò che può apprendersi daciascuno di loro a proposito della vera preparazione dellaMedicina Universale, a tutto sufficiente.

I denti sono le macine mediante le quali vengono ridottele sostanze grossolane: fare attenzione a ciò!

Lo stomaco è il tino o forno in cui, mediante l'azionedell'essenza del fuoco, si cuoce il cibo, prima per formareuna sostanza viscosa, tramite la digestione e la decomposizio­ne: poi, a mezzo del dissolvimento, è ridotto in uno spiritosalino, o chilo, il prodotto del cibo. Il sale grossolano è por­tato alla vescica, il residuo solforoso (feci) va all'intestino,la parte mercuriaie superflua alla bocca (e qui sta il NodoGordiano, che non può essere eliminato in alcun altro modose non con la spada di Alessandro (12) e cOSI via, ciascunoal suo sbocco purificatore. Le vene lattiche sono i filtri, cheseparano il chilo ed anche gli altri elementi nutritivi dalchilo. La funzione dei polmoni è di cambiare tutti i principiin ARIA poiché nell'aria tutti i solidi diventano fluidi, per­ché l'Aria attira in sé e poi riemette da sé.

Il fegato prepara la sostanza del chilo a ricevere un coloresolforoso.

Il cuore, che di per sé è del tutto inerte, batte e imparotisce all'esca del chilo la scintilla della vita animale, permezzo della quale lo spirito igneo di vita nell'umore radicalediventa sangue, che è una rugiada celeste, un'acquea rugiada

(12) L'Autore si riferisce alla leggenda del nodo di Gordio, l'anticacapitale della Frigia. Tale nodo univa il giogo al timone del carro di Zeusnel tempio che Gordio, fondatore della città, gli aveva consacrato. L'oracoloaveva predetto il dominio dell'Asia a chi avesse saputo sciogliere il nodoe Alessandro Magno, visitando la città nel 334 a.C., tagliò il nodo con undeciso colpo di spada.

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ignea universale che sostenta il microcosmo, proprio comel'oro potabile nella sua costituzione, che sostenta l'interocorpo mediante il suo caldo umido essenziale. Di per sésemplice, questa sostanza permea l'intera costituzione. Cosi,la vera essenza degli organi sta in questo fluido acqueo incui risiede l'elemento del FUOCO che gli dà moto. Questarugiada celeste si trasmuta, in ciascun ed ogni organo, inuna forma specifica: da questi organi va nei reni e da li aidue fuochi centrali spermatici in cui si produce il seme.Questi sono creati come opere d'Arte, dall'Archeo (13), intutte le forme animali. Cosi nei reni il rosso diventa di nuovobianco e viene impartita in esso una forza e virni moltipli­cativa e un umore viscoso. Dai reni passa ai tini e da 11 at­traverso uno sbocco nel grembo della madre.

L'intestino è il ricettacolo delle impurità, che sono lesostanze infiammabili del fuoco centrale caldo. La sede del­l'eiezione (dello sperma) è un punto di raccolta per il fuococentrale freddo.

Qui è bene notare che tutti gli organi traggono il loroessere dalla sostanza del fuoco ed il fuoco stesso è l'agenteche dà forma a tutti loro.

Il fuoco risiede nel cuore: nella testa e nei polmoni ilfuoco diventa aria: impartisce agli organi lo spirito dei sen­si; il fuoco stesso è il creatore dell'aria: quanto più fuocoè presente nella sfera celeste (la testa) tanto maggiore, piùpenetrante e più acuta diventa l'intelligenza. La qualità pe­culiare di qualsiasi tipo di fuoco che trae origine dal caldodel cuore, produrrà un effetto corrispondente sull'aria nella

(13) Nome con cui i biologi indicarono la forza vitale che, in base alleteorie del vitalismo, regola e governa i fenomeni vitali e che corrispondeall'anima e all'entelechia aristotelica nella dottrina neo-vitallstica di H.Driesch. Con questo termine Paracelso indicava una forza vitale occulta,o principio immateriale, e distingueva un archeo animale, un archeo vege­tale e un archeo terrestre, il quale ultimo presiedeva alla creazione deifossili (petrefatti).

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volta superiore della testa e avrà effetti sul Microcosmo,perché un'influenza lanciata dalla volta superiore della testaè simile all'influenza di una costellazione, riflessa sulla sededei sensi; questo flusso fa funzionere i sensi attraverso imembri e gli organi del corpo, donde puoi sapere se ilFuoco, l'Aria e lo Spirito di un uomo siano buoni o cattivi.

È stato detto abbastanza ora, miei degni amici e colle­ghi, a proposito dell'armonia del Macrocosmo e del Micro­cosmo (triuna atque catholica) perché vi rendiate conto del­l'armonia che regna tra il Grande e il Piccolo Mondo, tri­plice e Universale: chiunque non riesca a comprendere daciò, deve restare sprofondato nella confusione e nella per­plessità. Quindi confidate sulla vostra reale conoscenza deidue fuochi centrali, essendo desunti sia il piccolo sia il gran­de mondo, poiché da questi scaturiscono tutti gli umori del­la costituzione nei loro poteri di dissoluzione e coagulazione:di caldo e di freddo. Colui che è a conoscenza di ciò, sicura­mente possiede la conoscenza di tutte le malattie, in sensosia universale sia particolare. Inoltre, dovete sapere che dsono soltanto due modi per la preparazione della vera me­dicina.

Primo, dovete imparare ad estrarre da un corpo vivo leessenze dello stomaco, senza arrecare danno allo stomaco néall'uomo stesso, iJl che può essere fatto solo da un veroartista, e poi che sia preparata la vera medicina. Allora pos­siederete nella vostra stessa persona la reale vera conoscenzae tutti gli uomini ne riceveranno da voi una dose sufficiente:ma abbiamo detto abbastanza a voi su voi stessi.

Il secondo modo sta nella possibilità che si impari acomprendere e a preparare l'immagine delle essenze micro­cosmiche e in quel modo fare correttamente la medicina.

Ambedue i modi sono corretti per l'Iniziato e conoscen­done uno, si conosce anche l'altro, Qui facciamo una chiaradistinzione fra la vera Alchimia e ciò che è noto come comune

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Alchimia. I Sofisti non possono superare questi scogli, mavi naufragano contro.

È ormai tempo di dichiarare come questa conoscenzaindichi Dio e Cristo. Gradirei, comunque, evitare tutto illungo discorso, ma vorrei che rifletteste se l'uomo non in­tuisoa una premonizione del Giudizio Universale dallo studiodel Libro della Genesi, quando sarà giudicato da Cristo inpersona, poiché proprio come nel nostro stomaco viene ac­cettato il buono che passa agli organi e il cattivo viene re­spinto, cosi in quel Giorno del Giudizio la Luce sarà separatadalle Tenebre: poiché Cristo ha descritto questo Giorno delGiudizio in Matteo XIII, v. 41 ed è stato appropriatamentemanifestato in Salmi CIV, v. 4 chi dovranno essere i Giudici.

Al fine di creare una relazione armonica tra questo Gior­no e l'Arte, ora svelerò interamente ciò che Dio, a quel­l'epoca, volle che restasse nascosto e quindi dimostrerò l'ar­gomento affinché voi e tutti i ricercatori abbiate motivo dipregare Dio di concedere a voi tutti il Dono dello Spiritoe della Sua Saggezza, cioè che vi sia dato H potere, derivanteda una conoscenza delia Natura, di conoscere Lui, il Crea­tore, al quale solo sia reso Onore per tutti i tempi e l'Eter­nità (Romani I, v. 20. La Saggezza XIII, v. 3, 5, 7).

Penso di aver sufficientemente dimostrato che si puòtrovare in Natura una Medicina Universale. Colui che nonlo crede possibile, scoprirà che non gli sarà d'aiuto neanchel'evidenza delle sue proprie esperienze. Cosi, amati Amicie Colleghi, accettate questa mia piccola offerta dettata dallagenerosità mia e non dubitate di ciò che dico a propositodella certezza che è inerente a quest'Arte. È, comunque,certo che ciò che è divenuto noto fino ad ora non lo è dive­nuto mediante un lavoro veloce, poiché non è affatto undono dappoco ricevere questa conoscenza da Dio stesso. Cer­cate, dunque, la risposta alla vostra domanda leggendo Ec­clesiaste Cap. IV, v. 11, 12, 13, 14, poiché la Saggezza elevai suoi figli e riceve coloro che la ricercano: chi ha amore

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ha vita; chi la ricerca laboriosamente, avrà grande gioia; chile è fedele, avrà grande onore: ciò che egli intraprenderà,Dio concederà. lo posso dimostrarvi che tutte le diverse ope­razioni del Medico dipendono, e sono rese attive, da unasingola Forza, anzi, che tutte le operazioni, benché di­verse all'aspetto esteriore, possono in fatti essere note efatte risalire, ed in ogni caso devono essere ascritte, ad unaunica fonte. Questo è il solo aspetto della sostanza che puòdirsi degna del nome di vera medicina. Questo paradosso ègià stato portato alla vostra attenzione altrove, ma a causadella lunghezza del discorso e della fretta della mia risposta,la spiegazione non fu palese.

Nella vostra lettera chiedete che vi scriva a propositodella vera base della Medicina Diastolica, perché non avetetrovato soddisfazione alcuna in nessun Autore. Forse sapeteche sono rimasto zitto su questo argomento per molte ra­gioni importanti, ma affinché vi rendiate conto dei mieisentimenti di benevolenza nei vostri confronti ora, per amo­re della nostra lunga amicizia, al meglio delle mie capacità,vi comunicherò quanto segue che, spero, non stimerete poco,poiché può ben seguirne qualcosa di uso pratico, che puòessere dimostrato. Per quanto ci sia molto che potrei indi­carvi, non soltanto per soddisfare una curiosità, ma anchein un modo utile, non potrò svelarlo né in questo Trattatoné nelle lettere che vi scrivo, perché non reputo opportunoche ciò venga menzionato.

Miei degni amici! In tutte le cose e dappertutto nellaNatura Dio ha distribuito una Forza che attira in sé e re­spinge da sé, come un magnete per le sue caratteristiche;come l'immissione del respiro; la quale Forza può in veritàessere chiamata il Polo Artico e il Polo Antartico. L'inala­zione è la sua vera vita, che è di spirito e di fuoco, ed èLuce trasformata in acqua, sotto forma di aria - propriocome l'uomo quando respira prende dall'aria esterna e resti­tuisce l'esalazione. B certo che insieme a ciò che viene pre-

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so durante l'inalazione c'è qualcosa d'altro (oltre l'aria) cheviene attratto. Molte cose meravigliose vengono compiutenon soltanto in Medicina, ma anche in altre Arti, attraversoquesta inalazione magnetica che vi rivelerò, benché con unacerta cautela, eppure abbastanza chiaramente per chi haintelligenza e in verità una volta ve l'ho spiegato in tuttasufficienza in una lettera. Mostrerò che cosa è che vieneattirato in tutte le cose create con l'inalazione e restituitonuovamente con l'esalazione ed anche la deduzione che puòtrarsi da questa funzione. Questo respiro sta nella mumia (14)di tutte le cose. È un corpo spirituale e uno spirito corporeo.È della natura di un magnete che tende verso la sua radicee sede di origine e se se ne separa una parte, la radice mantienein sé la vera forza vitale insieme all'untuosità dello spirito,ossia, lo spirito che nasce ed ha origine dalla radice; e fin­ché questa radice ha vita, ha dentro di sé la sede e l'ori­gine dello spirito: è il principio delia vita stessa e la madredello spirito; attira in sé ciò che è il suo principio, attraver­so un'inspirazione di ciò che è separato da esso. Fate attenozione qui, che questa è la Madre di tutti i principi, ogni prin­cipio genera il suo proprio spirito, cioè il temporale generail temporale e l'eterno genera l'eterno soltanto e benché quici interessiamo del temporale, implicitamente possiamo indi­care una corrispondenza come dal tempo all'eternità.

Ora è certo che nel corpo grossolano e pesante non c'èalcun principio di vita, ma solo nel corpo spirituale, che è una

(14) Col termine mummie Paracelso indicava il Tetrasoma o primiquattro metalli (rame, piombo, zinco e ferro), che si trovano morti nellaTomba di Osiride, cioè il recipiente in cui essi sono contenuti e dove,quando si risvegliano sotto il soffio divino che si fissa loro operando ilGrande Mistero, generano tutti gli altri metalli, sempre intesi nel sensodi Paracelso. Con questi quattro metalli simbolici Paracelso e i suoi disce­poli creavano una medicina cui attribuivano grandi virni curative. Il ter­mine mumia ha in alchimia anche un significato più lato, appunto come èusato qui dall'Autore e si distinguono anche vari tipi di mumia, falsa,primaria, secondaria, ecc. (cfr. Diz, pp. 124 e 187).

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forza invisibile che permea tutte le cose: cosi, il principiovitale attira sempre in sé ciò che gli è simile e altrettantocertamente emette da sé i suoi propri raggi, esattamentecome il Sole. Il questo modo stabiliamo il principio delmoto costante.

Ora considerate il magnete. Troviamo che quando il fer­ro viene strofinato opportunamente, si comunica al ferro unaforza magnetica, il quale ferro, quando sarà allontanato dalmagnete, indicherà il polo nord. Attraverso questa dimostra­zione possiamo facilmente osservare da dove può avere ori­gine una cura magnetica, che può essere resa attiva a di­stanza eS) e si può dimostrare che questa influenza attivainerisce non soltanto all'uomo, ma a tutte le cose: l'esisten­za di questa Forza inalante Settentrionale spiega, tramite l'e­sperimento, come opera l'influenza.

In Natura non c'è niente che sia tanto in armonia e indisarmonia con tutte le forze superiori ed inferiori, in modocosi potente e violento, quanto l'Uomo stesso, perché egliè il Microcosmo. Finché l'Uomo è vivo, egli possiede den­tro di sé la più potente triplice Mumiam Magneticam Vivamche costantemente inala ed esala entro di sé e se qualcosasi separa dalla radice di questa Mumia, sia attraverso l'Arteo tramite violenza, allora questa radice attira di nuovo a séla parte perduta, potentlissimamente, i:l che non potrebbeaccadere se non fosse che essa esercita una forza attrattivaproveniente da essa stessa: la parte separata ha in sé esatta­mente altrettanta vim attractivam quanta ne ha il ceppo oradice ed a sua volta esercita una forza attrattiva similaresulla radice madre e poiché il respiro o l'influenza prove­niente dalla radice è pieno di una vita di spirito igneo, es­sendo uno Spiritus Mumiae Vivae, Ignis Centralis Duplicati,esso provoca, mediante questo respiro vivo, una fermenta­zione o un avvelenamento nella parte morta separata da sé

(IS) Su questo principio si basa la teleurgia (cfr. Tel, pp. 98-116).

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ed allora la Mumia separata diventa libera dalle catene del­l'inutile inviluppo mortale e diventa spiritualizzata e similea un respiro vivo e cOSI attrae in sé il Buon Balsamo dellaMumia mediante il respiro del ceppo e della radice viva sucui esercita una maggiore trazione.

Analogamente, l'esalazione dal sangue nell'Uomo, essen­do una liberazione di Aria, fa fermentare il sangue espulsodalle vene e tramite ciò viene liberato il balsamo staccatodel sangue. Una volta che questo diventa mobile, attira dinuovo il respiro di vita al suo ceppo e cura e guarisce laparte malata.

Quando si mischia un aroma o una spezia col Mosto ocon la Birra, si fa tramite 111 fermentazione. Lo spirito fer­mentante non cessa di operare una volta che è terminato ilprocesso di fermentazione, analogamente, quando nel pro­cesso il Mosto è liberato dal vino, insieme alle altre misce­le, alilora la Mumia della Birra o del Vino è impregnata diuna forza estranea ed ha immediatamente « corpo », che èpercettibile attraverso l'aroma e il sapore dopo la distillazio­ne. Questo semplice esperimento, a voi cOSI ben noto, servecome esempio per dimostrarvi che io conosco alcuni esperi­menti molto più prodigiosi e intricati e precisamente che ilsangue e il vetriolo ed altre miscele (l'adjunctorum mumiam),ingredienti del corpo materiale, ci conducono alla sede dellaloro origine o fonte e sono di rapida fermentazione e com­piono una veloce cura simpatetica a causa della loro identitàcon l'origine, essendo una forza magnetica radicata in Natu­ra, ma non inerente all'Uomo stesso. Ciò è perché la mumiaviva riattira di nuovo la parte separata in sé da tutti i corpimateriali. La cura è cOSI compiuta.

Lo spirito vitale mumiale del sangue è riversato dentrole vene e attratto dalle arterie, il restante residuo è contenutonei vasi del cuore cOSI che, con tal mezzo, il respiro del ceppopossa lentamente attrarlo in se stesso: questa fermentazioneriempie il vetriolo e lo impregna di raggi solari insieme all'al-

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tra miscela, rendendolo fertile tramite il Sole. H Vetriolopossiede una doppia natura solforosa: una, un'infiammabi­lità metallica e l'altra, un'infiammabilità vegetale, dotate diBalsami del sale, di cui ciascuna parte possiede il suo proprioBalsamo peculiare omogeneo alla Mumia del corpo umano:è creato dal Sole, mediante i suoi raggi, essendo introdot­to in esso un particolare carattere da questi raggi che lovivificano, con cui il Sole, che è lo strumento del FuocoUniversale della Natura, porta moto e sviluppo in ogni cosaed è l'agente di quel rapido moto (benché esso stesso siadistante) che attira a sé il respiro e cede tutte le forze a tuttele cose, scagliando fuori di se stesso queste forze impregnatee dandone a ciascuna cosa la sua porzione.

L'Aria, che è il freddo fuoco centrale rarefatto, e l'Umi­dità Radicale, è resa fertile dai caldi raggi benevoli del Solee dalla sua dolce Luce balsamica. Proprio come il Sole è lostrumento Universale dell'Umidità Radicale, che insieme, nel­la loro unione, sono la sola causa della vera fermentazionein tutte le cose. Il Sole rimane sempre il primo e principaleMotore, eppure tutto il moto è influenzato da questi due,sia nei loro effetti sia nelle loro proprietà magnetiche, dap­pertutto neLl'intero mondo, Universale come anche parti­colare: i raggi ignei del Sole nell'aria assorbono l'UmiditàRadicale come Forza viva.

Penso di avere sufficientemente dimostrato che nellaMumia sola risiede la simpatia e l'antipatia magnetica ditutte le cose. Qualunque cosa sia destata in queste due,produrrà risultati corrispondenti. Colui che si è liberato dal­le catene deLl'OSCUJrità può compiere le più grandi meravi­glie, poiché egli sa come agire piii abilmente e come usaree applicare lo strumento Universale del caldo e del freddo,essendo cosi in grado di operare grandi miracoli, il che nonvi è ignoto - si può non soltanto compiere una cura, masi possono compiere altre cose meravigliose, di cui non farò

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menzione, ma tutte le trasmutazioni sono basate su questofatto.

Benché il Sole sia la causa principale di tutto il motoocculto, strane cose sono compiute anche dalla Luna, che èun fuoco freddo, e cosi pure dalle Stelle. È evidente chemolte cose in Natura sono governate dalla Luna, essendodecomposte mediante il suo splendore, alcune cose sono rin­novate, mentre altre scompaiono del tutto. Le mumie deimalati e dei morti sono potentemente influenzate dalla Lunae ciò si riferisce in modo rimarchevole sia ai buoni sia ai cat­tivi. Devo tacere, comunque, sulle cause reali, poiché sipotrebbe fare cattivo uso di questa conoscenza.

Il Magnete Universale è presente in ogni organo, nonsoltanto nell'Uomo stesso, ma in ogni parte di tutti gliesseri creati: analogamente, si trova in tutti gli esseri crea­ti un corpo vitale peculiare (simile ad un'apertura o forod'aria) strettamente collegato al potere immaginativo nel­l'Uomo, che può funzionare a distanza operando attraversoil Mezzo Universale (16), che è prossimo a tutte le cose, esenza il quale non può esistere niente. Questo potere del­l'immaginazione può esplicarsi a molte migliaia di migliadi distanza. Che tale respiro mumiale e magnetico esiste edè messo in movimento mediante il calore è dimostrato chia­ramente dalle piante, specialmente gli alberi da frutta ed inmodo particolare nella Vite. Il Sole esplica questa forza ma­gnetica attraverso i suoi raggi, emettendo respiro e nuova­mente riattirandolo, mettendo cosi in azione la forza, cosic­ché i suoi Poli Artico e Antartico cominciano a funzionare.L'influenza del respiro che è provenuto dal Sole produceun effetto sul vino, poiché osserviamo che il vino chiusonelle cantine e nelle botti molte miglia lontano da qualsiasivigneto comincia a fermentare senza assistenza artificiale. La

(16) Il Mezzo Universale, di cui parla qui l'Autore, rende conto deifenomeni di telepatia, teleurgia, ecc. (dr. Tel, pp. 98-116).

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mumia è liberata dal vino e diventa un elemento spmtosoche viene riattirato al suo ceppo vivo nel vigneto dall'in­fluenza solare e piii tardi ritorna a1 vino nella botte. Voipotete vedere che ciò accade a tutti i frutti, come ad esem­pio mele, pere, ecc. e da ciò potete comprendere che molti ve­getali non diventano verdi in Estate o in Inverno, ma inPrimavera e benché posseggano proprietà aromatiche nellatarda stagione, ciò non di meno perdono tutta la loro forzaa meno che Stiano raccolti quando sono freschi e verdi ognianno. Quando la forza del Sole - lo strumento del balsamoUniversale e Fuoco mumiale - fa SI che le radici degli alberiliberino i loro sali e gli alberi cominciano ad emettere unrespiro nell'umidità radicale della terra e dell'aria, allorachiaramente osserverete che i frutti cominciano a perdereil meglio del loro odore, colore ed aroma.

Considerate se non ci sia qualche grande mistero e pro­digio ignoto in tutto ciò e se non ci sia qualche allettamentoa penetrare in questo argomento. Lascio a voi essere giudicidi ciò ed ottenere la comprensione di queste faccende.

Vediamo che tutto ciò che è attratto in sé e nuovamenteemesso deve essere di natura spirituale, e ciò che assorbe lanatura spirituale deve essere fisso, pertanto questi due, ilfisso e il volatile, lo spirituale e il corporeo, sono due naturecontrarie, che però possiedono un'affinità l'una per l'altra.Qui brevemente menzioniamo Ippocrate (17), che si mise il

(17) Ippocrate (c. 460 a.c. • c. 377 a.C) fu chiamato il «padre dellamedicina » principalmente per il grande contributo che apportò, con la suascuola e i suoi discepoli, al progresso dell'arte medica disgiungendola dallamedicina sacerdotale e basandola sull'osservazione e sul ragionamento.A lui si deve la cosiddetta «dottrina umorale », cui l'Autore fa cenno inquest'opera, in base alla quale il corpo umano aveva quattro umori fonda­mentali, cioè sangue, flemma, bile gialla e bile nera o atrabile, dalla cuimiscela sarebbe dipeso il temperamento individuale, catalogabile comesanguigno, flemmatico, bilioso e atrabiliare. Tale teoria stabiliva che lostato di salute o di malattia di un uomo dipendeva dall'equilibrio o dallosquilibrio di questi quattro umori nel corpo umano. La «dottrina umo­rale » ha influenzato le concezioni della patologia fino a pochi anni or

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dito sulla bocca. Tutto ciò che è attratto in sé e liberato dasé deve essere di natura spirituale, mentre ciò che assorbee trattiene la natura spirituale deve essere fisso. Ora nellesostanze medicinali commestibili e corroboranti, sia lo spi­rituale che il fisso sono buoni nelle loro rispettive nature)ma nelle medicine velenose non è cOSI, perché in queste ilvolatile deve essere reso maturo con mezzi artificiali: quellipreparati dalla Natura sono cattivi. Solo il fisso è buono edil fisso è il metodo di attrazione, perché attrae il suo proprioveleno e diventa una medicina fissa che ha bisogno di unmetodo particolare di trattamento e quanto più violento èil veleno tanto più essa è potente, perché iJ veleno è il vola­tile che si attenua o si indurisce nel freddo o nel caldo, cor­rodendo ogni cosa. La mumia fissa, una volta che ne siauscito il veleno, diventa un calore vivo e vivificante che,introdotto nel suo giusto elisir, può far diventare maturoil suo proprio veleno volatile, immaturo, può quindi esseremutato con metodo ed arte appropriati in una medicina pro­digiosa. Prima che tutto ciò possa compiersi alla perfezione ènecessario molto tempo e molto deve restare chiuso a chia­ve nella sicura custodia della mia penna.

Ora vi dimostrerò che si può fare una medicina dallamumia fissa citandovi due esempi o esperimenti, il che fac­cio per amore della nostra reciproca amicizia e benevolenzae qui ve ne do prova.

Chiunque abbia assorbito arsenico o qualche altro velenometallico deve essere curato con la somministrazione di unantidoto fatto di arsenico misto ad un nitro fisso: la per­sona deve essere tenuta al caldo e per Grazia di Dio starànuovamente bene dopo alcune dosi. Questo trattamento èbuono anche per la Peste che ha origine da una sostanza

sono ed è stata ampiamente utilizzata da commediografi inglesi del sette­cento, tra i quali George Chapman (1559-1634) nella sua Comedy 01Humours e Ben Jonson (1572-1637) in Every Man in His Humour.

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minerale e per amore della nostra vecchia amicizia e reci­proca considerazione, essendo cari amici e colleghi di unacOSI rinomata Accademia, non posso che presentarvi unanota del contenuto del mio armadietto delle medicine dimedicamenti antifebbrili e arsenicali che ho preparato inGermania e in Italia e ad Algeri.

Per quanto concerne il preparato, esso è come segue:Sp, - Arsenico Bianco 1 3. Polverizzare e misce1are con unaterza parte di Acet. Vini. Fare evaporare fino a quando ècompletamente asciutto e aggiungere SaI Prunell.

Tartar Ana 1 3. Polverizzare e miscelare con l'Arsenicosummenzionato. Ridurre in cenere: schiacciare e rniscelarein un crogiolo. Dovrebbe nuovamente essere ridotto in ceneree si otterrà una massa di colore giallo-biancastro: schiacciarlae miscelare con Cinab. Nativ. 1 3.

Da conservarsi per l'uso in vetro ben chiuso, cOSI chel'umidità dell'aria non lo raggiunga.

Dovreste sapere che in casi ordinari si può prendere uncucchiaio di queste medicine senza alcun cattivo risultato oneanche indisposizione. La dose per bambini è la stessa, datain un mezzo idoneo. Se ne possono dare anche due o trecucchiai ed è una ricetta del tutto ordinaria nell'uso delcontenuto dell'armadietto delle medicine per un trattamentodi tre o quattro giorni. Potrei mostrarvi molti esempi dialtri trattamenti e gli Accademici Pagani (mìscredenti) pos­sono chiamarìi col nome che vogliono.

Sapete che esiste una mumia nelle parti fisse delle zampedegli animali velenosi, che contiene una certa proprietà cura­tiva e un antidoto al loro veleno? Questo antidoto è effi­cace anche nel caso di un morso di un cane arrabbiato: lacenere del corpo calcinato del cane arrabbiato, applicata in­ternamente ed esternamente, effettua una certa cura. Questoveleno (dall'Idrofobia) è molto pericoloso e rapido ad di so­pra di tutti gli altri, poiché emana dalIo spirito creatore di

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LE EPISTOLE DI ALI PULI

immagini nel corpo vivo del cane ed infetta col suo velenoqualunque cosa. La mumia fissa attrae rapidamente il suoelemento volatile in sé, che la riempie. Da ciò si può dareprova sufficiente dell'afffiusso dal superiore nell'inferiore,accompagnato dall'influenza remota.

Cosi è che ogni creatura possiede un suo proprio vortice,inalando ed esalando il proprio respiro. È grande Arte im­parare come si può, in modo proprio, aprire il vortice inciascuna cosa e attrarle l'una verso l'altra con avidità e buonirisultati intenzionali. Il Vortice della Costellazione della men­te è sempre aperto: esala un respiro peculiarmente forte elo riattrae di nuovo in sé dal mondo inferiore. Il vorticedelle creature nel mondo inferiore si chiude ripetutamente,per la maggior parte, dopo aver attratto in sé il respirobuono e puro della costelìaaione mentale. Dovreste avereun solo scopo; cioè, trovare la chiave per aprire e chiu­dere, allora avrete la reale Arte di unire l'inferiore al supe­riore e renderli fertili. Allora avrete compiuto un prodigio.La remota influenza attiva può meglio di qualsiasi altracosa essere paragonata all'umano potere di immaginazione.La costellazione della mente emana uno spirito maschio. Ilmondo Inferiore emette da sé verso l'alto una nebbia ovapore. Questi due si incontrano e se la congiunzione do­vesse avvenire presso la Luna, allora il più Basso e il piùAlto divengono uniti e Spirituali e la Costellazione della Men·te li attrae in sé; ma se, al contrario, la congiunzione avràluogo presso la Terra, allora il più Alto diventa corporeo ecade giù, come si vede quando cade la pioggia e qu-ando lenuvole sono prossime alla Terra. Cosi la potenza della Stelladiventa un elemento visibile sulla Terra.

Quando i vapori inferiori sono puri, questa congiunzio­ne produce i Gemelli eS) puri (o elemento gemello).

(18) Nel testo inglese Gemini, la costellazione dei Gemelli.

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NOSCE TEIPSUM 95

Ed ora il mio Nosce Teipsum è alla fine. Riflettete suquesto trattatello.

Miei degni amici, passerò alla mia Entrata nella Verità- la medicina ancora ignota - la cui verità non è stataancora svelata all'Acoademia.

NOTA· Il libro « Amor Proximi » cui è fatto riferimentoin questo trattato Eu scritto in tedesco e pubblicato anonimoall'Aia nel 1678. Un'altra edizione fu stampata nel 1686.Il libro fu ristampato a Francoforte e Lipsia nel 1746 e dinuovo nel 1782.

Non sono stato in grado di trovare alcuna edizione ingle­se. Una traduzione recente, che ho visto, conferma, penso,oltre ogni dubbio, che l'autore di «Amor Proximi » e diqueste epistole è una e la stessa persona.

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Il farmaco CUrIOSO sconosciuto

Niente è più sicuro, Nobili Gentiluomini e Leali Ami­ci, del fatto che coloro che ricercano la conoscenza

della Natura sono sviati dalla Via Regia da una molteplicitàdi voci ed opinioni: ciò allo stesso modo è di ostacolo acoloro che già la seguono, ma alla fine essi si rendono contodella trappola. Troviamo che tra tanti uomini illustri cia­scuno di loro tenta nel modo più energico di difendere lapropria opinione preconcetta. Non esiste uomo che avendopresentato qualcosa al mondo non sia stato per ciò respintoe disprezzato da alcuni e nello stesso tempo lodato ed ap­poggiato da altri. Possiamo perdonare alcuni uomini perl'ignoranza che dimostrano di possedere e possiamo scusamealtri per il loro intenso desiderio di apprendere qualcosa dinuovo. Ciò non ostante, è da tale condizione che deriva unacosi grande diversità di dottrina (19), che si formano tantesette e che esistono nelle Scienze Naturali tanti principiincerti. Una scuola riconosce cinque elementi, cioè le regioni

(19) Tenendo appunto conto di questa grande diversità di dottrina, nel1614 i Rosa-l-Croce pubblicarono la Riforma Generale, in cui auspicavanouna riunione di tutti gli uomini di cultura al fine di creare una sintesiscientifica che ponesse fine alle polemiche e divisioni esistenti. Alcuni autorinon sono d'accordo sull'autenticità della Riforma Generale (cfr. Rit., pago 16)

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98 LE EPISTOLE DI ALI PULI

celesti, il fuoco, l'aria, l'acqua e la terra; un altro grupporifiuta il primo elemento e approva gli altri quattro. Un terzogruppo giura su aria, acqua e terra; e non sono i meno co­loro che sostengono che in questi giorni gli elementi si limi­tano ad acqua e fuoco. Alcuni studiosi sono inclini alla teo­ria del piii debole che cede al piii forte in Natura, comeAgente e Paziente, e un esempio immediato si trova nel­l'uomo e nella sua consorte, esempio che è chiaro di per séed al quale ci si può aggrappare con ambedue le mani o,come si è comunemente propensi ad esprimerlo, il tepore ecalore innati insieme all'umidità sono alla radice di tuttele cose. C'è nel Mercurio e nello Zolfo una certa speranza checoloro che basano i loro argomenti sul Sale, rendano effet­tivamente perfetta la Trinità (20). Gli Acidi e gli Alcali, chesono i principi più nuovi inventati tra le teorie più recenti,hanno i loro ricercatori e iI cervello di queste persone èstato sviato a tal punto che esse sono quasi mute e cieche:tale è l'effetto della violenta acredine sui loro occhi e orec­chi che le loro mani non trovano niente al di là dei lorocapelli aggrovigliati. Il risultato è rappresentato da innume­revoli libri, che suonano tutti la lira all'unisono e le ecce­zioni sono le opere di Paracelso, Helmont el ) , Verulanus (22)

(20) L'Autore si riferisce ancora alla teoria della costituzione dei me­talli con sale, mercurio e zolfo, di cui si è discusso nell'Introduzione, divul­gata in Europa principalmente da Paracelso (v. nota 48 all'Introduzione).

(21) ]an Baptiste van Helmont (1577·1644) fu medico e chimico digrandissima fama. Come chimico identificò l'anidride carbonica e compiimportantissimi studi sui fluidi aeriformi, che per primo chiamò gas. Comemedico, fu notevolmente influenzato dall'alchimia e dal naturalismo di Pa­racelso, di cui sviluppò principalmente la teoria dell'archeo (v. nota 13).Le sue opere furono raccolte nel 1648 sotto il titolo di Ortus medicinae,uel opera et opuscula omnia dal figlio Franz Mercurius (1618·1699) il quale,con i suoi scritti Apborismes Chymiques (1692) e Alphabeti oerè NaturalisHebraici brevissima Delineatio, occupa un posto abbastanza importante nellaletteratura occultistica. (Cfr. Enl., pago 273).

(22) L'Autore allude qui a Francis Bacon, barone di Verulam, la cuiappartenenza alla tradizione ermetica è stata oggi non solo ipotizzata, maampiamente dimostrata (v. Introduzione a quest'opera).

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 99

e pochi altri. :B certo che tutta la molteplicità di libri, cheesaltano queste nozioni di Scienze Naturali che sono giàstate esaurientemente investigate, producono soltanto unaripetizione senza fine di un'unica e stessa cosa: differisconosoltanto nello stile dell'esposizione e nel grado di pregiu­dizio. A prima vista sembra esserci un'abbondante sapienza,che ad un esame più attento ammonta a molto poco. Essiaggiungono a questi libri innumerevoli commentari: li pub­blicano in forma succinta in cui ogni scrittore, mentre for­nisce una nota esplicativa, fa in modo di introdurre unalode alla propria opinione. Seguono le traduzioni in linguestraniere: si citano dichiarazioni di Cattedratici e si dannoalle stampe certi passi ed argomenti. Migliaia di personeaprono librerie e fanno soldi sulla pubblicazione di questilibri: promuovendo cosi la marea di controversie e causandoniente meno che un'oscurità sulle idee chimiche e una strava­gante filosofia.

Questa ripetizione costante in cui fui catturato dalla re­te delle Scienze Naturali, mi portò ad una strada di cui miaffrettai ad avvalermi, poiché desideravo ardentemente chemi fosse concesso il possesso dei gioielli nascosti nel grembodella Natura, con maggiore velocità e certezza di quantosembrava probabile che capitasse ad altri.

Cominciai con la Chimica, fermamente convinto nel miointimo che questa scienza mi sarebbe stata di grande aiutonella pratica della Medicina e sentendomi sicuro che avreipercorso la Via Benedetta, ma Oh! Vanità delle Vanità!Cercavo la LUCE nell'oscurità: la SAGGEZZA dal Mondo.Immaginate la mia meraviglia quando, pensando di condurreuna vita emancipata da qualsiasi dubbio, improvvisamentemi trovai privo della speranza.

Mentre riempivo le orecchie dei miei ascoltatori col mioAgente e Paziente, col mio Fuoco e la mia Acqua, lo Zolfoe il Mercurio, e col loro mediatore, l'Aria e il Sale, tutti'questi improvvisamente divennero per me una rete spavento-

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100 LE EPISTOLE DI ALI PULI

samente intricata. Trovai inutile trarre, per mezzo della Re­torica, astrazioni dalla Natura, che non erano sostenute dallaVerità nella Logica. Gli elementi, che erano più forti deimiei principi, sfuggirono all'insieme delle regole sul lorocarattere segreto che io avevo formato; contraddissero lededuzioni derivanti dai miei pensieri; le conquistarono, inde­bolirono la mia teoria e la contestarono. Li giaceva la miaarte, spuria com'era. La Logica e la Retorica, ambedue spaven­tate, fuggirono dalla mia presa senza più baccano. Ecco chestavo li, solo, come un altro IRO, derubato di ciò che pos­sedevo e disprezzando gli altri per ciò che avevano, anchese era stato male acquisito. Non vidi alcuna possibilità diaiuto in alcuna parte del mondo e nell'angoscia e nel dub­bio su dove cercare consiglio, invocai il Cielo in tutta umiltà.Ma le meditazioni di ogni giorno e di ogni notte non feceroaltro che riempirmi il cuore stanco di ulteriore inquietudine.Cominciai a disprezzare le cose mondane: purificai il miocuore e lo purgai dell'orgoglio e anelai con bruciante deside­rio a niente altro che adorare Dio sopra tutto e amare ilmio prossimo come me stesso. Allora divenni certo che l'On­nipossente Spirito di Dio infonde l'Agente Eterno ed Uni­versale nel Cuore di coloro nei quali Egli risiede ed in se­guito il Cuore si libera dell'Oscurità e irradia l'Eterna Lucedella Verità e cosi mi prostrai davanti a Dio e confessaicon lacrime la mia debolezza e la mia ignoranza, pregando'spesso con fervore dal profondo del Cuore che mi ascoltassenella sua Misericordia e che mi illuminasse con l'Eterna lucedella Verità. Mentre giacevo singhiozzando davanti a Dio,fui illuminato dalla Luce Eterna e vidi, come in uno spec­chio limpido, la base della Verità che mi veniva rivelatadalla Forza Divina dello Spirito Eterno, che tutto abbraccia.Vidi la prima materia di tutte le cose create -l'acqua visco­sa, di forma ovale, attaccata al suo punto d'origine e cirocondata dallo Spirito di Dio. Questa sostanza, per quantogrande fosse, restava immobile, oscura, fredda e vuota: ma

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IL FARl4ACO CURIOSO SCONOSCIUTO 101

la Parola Divina FIAT vi fu infusa dall'Agente non creatoe da ciò essa ricevette VITA e divenne animata tramite que­sto Benedetto Spirito di Salvezza. Prima se ne staccò unoSpirito della massima purezza che possiamo in verità chia­mare l'Anima Eterna. La parte più densa, il Supremo Bene,aveva la forma di sfera, come un feto circondato da un caos'della restante materia. Questi servirono in luogo della Lucenel processo della Nascita, poiché sebbene il firmamentofosse, non era ancora realmente creato. Percepii che c'erauno Splendore Divino che brillava attraverso la perfezionedella Luce Sublime, dal quale fui indotto a contemplarel'inesprimibile Maestà dei Beati con animo gioioso. La partepiii bassa, le feci della salvezza, era cOSI spaventosa, oscurae terribile, che l'occhio non poteva contemplarne le funzionisenza trepidazione. Cosi furono i tre divisi e staccati l'unodall'altro, cioè H limpido, il torbido e il mediano. Il lim­pido prese il più alto, il torbido fu precipitato verso il basso,e il mediano rimase per lo più immobile. L'Acqua limpidae piii alta rimase al di sopra della Volta Celeste - il gradopiii alto di prededica. La sostanza densa appesantita da unmezzo acquoso restò fermamente al di sotto. Venne il mo­to e causò una separazione fuori dalle acque e la parte densadivenne visibile e rimase ferma nel mezzo delle acque. Ciòera appena avvenuto che innumerevoli piante erbacee, arbu­sti ed alberi cominciarono a formarsi e a galleggiare: e apoco a poco assunsero le loro forme appropriate. COSI eb­bero origine i fiori, i frutti e i semi dalle acque più puredella Sfera Superiore. Le Due Luci, la grande e la piccola,gettarono i loro raggi sul mezzo acquoso inferiore e torobido e in modo meraviglioso lo essiccarono. Jil mediano die­de origine a molte specie di Animali che si sparsero nellachiara volta del firmamento, nei luoghi verdi. I quadrupedisubito cominciarono ad aumentare e moltiplicarsi ed a dif­fondersi in tutto il mondo. Dalla Trinità delle Acque, alfine,fu formato un Animale di tipo estremamente insolito e

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102 LE EPISTOLE DI AU PULI

l'UOMO, il nostro primo Essere creato, usci dall'energia del­l'eccellentissima delle tre acque, ma privo della capacitàdel Moto; nella cui testa il Creatore, l'Altissimo, soffiò qual­cosa proveniente dalla Luce che stava al di sopra e succes­sivamente, attraverso il naso, il Fluido Eterno, che ho chia­mato l'Anima delle Acque. Cosi, l'Uomo è la più nobiledelle creature, formata dall'eccellentissimo unguento del PiùAlto e del Più Basso; cosi, egli ricevette la vita piena disublimità e potenza, tratta dal Più Alto e dal Piii Basso,per essere reso forte ed aiutato da ambedue.

L'ultimo Atto fu quello di confinare la forza attrattiva- il Magnete Universale - in una cavità scura e umida.Mediante questo Magnete Universale vengono attratti dalPiù Alto e dal Piii Basso due corpi simili che sono le primesostanze distinte ad emergere dalla massa - l'una è la piiialta gloria ed è di grande utilità all'uomo; l'altra è una testi­monianza perenne della perfetta creazione.

Osservando ciò, mi ci avventurai dentro. Ne presi unaparte e con grande zelo la esaminai. Si manifestarono propriole medesime funzioni. Le parti si separarono in un moto ur­gente. Una volta ancora il mezzo acquoso che conteneva la Lu­ce e l'Oscurità si separò nelle acque Più Alte, Mediane e PiùBasse, in cui vidi proprio con i miei occhi la rinascita di unmondo irradiante, dopo che l'avevo pulito dell'Oscurità edavevo permesso che emergesse la Luce. Ma era perverso e nonriuscii proprio a riunirlo di nuovo - le tre parti separaterimasero quietamente ciascuna per proprio conto.

Ora, ero certo che il grande dono del cielo concesso daDio all'uomo poteva essere prodotto da quella cavità in na­tura, cosi che l'occhio potesse vederlo; ed io fui sorpresodella singolarità dell'ubicazione e mi chiesi quali potesseroessere le sue proprietà. Mi ricordai che qui, davanti ai mieiocchi, c'era ciò che i saggi cercano e richiamai alla mentequel silenzio intimato da Ippocrate, poiché desideravo viva­mente di non essere chiamato da Dio a rendere conto della

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 103

rivelazione di questo Segreto al mondo. So che ci sono moltepersone pie e fedeli cui volentieri comunicherei un po' dellaconoscenza che ho raggiunto, ma ciò dipende interamentedalla volontà di Dio.

Cosi avviene, miei degni signori, che ho deciso di mo­strare una volta ancora, con i miei scritti, a coloro che pre­gano cOSI sinceramente e lavorano tanto incessantemente,il vero, unico e indubbio Principio della Natura e far ve­dere che gli Elementi, i Principi e le cause in cui finora si ècreduto, non possono compiere niente - ed io non dubitoche questa Novità e Nuova Verità soddisferanno le VostreEccellenze dell'Accademia delle Ricerche.

Ci sono spiriti ostili che si fanno sentire con aspra mi­naccia. Non mi preoccupo di loro, poiché resterò saldo inquesta nuova Verità professata mediante la Grazia di Dioe contro tutto il mondo dei Dottori in Medicina e finchésarò vivo non mi scoraggerò, ma difenderò energicamentequesta Verità. Dovete aver notato, miei degni amici, che ionon vengo attaccato soltanto con le parole e attraverso cita­zioni di Autori oscuri le cui opere sono tanto detestate, maanche a proposito di altre questioni che la gravità dell'argo­mento esige che siano prese !in considerazione. Trarrò pro­fitto da, e farò buon uso di, queste accuse, poiché con grandediligenza farò a queste persone una genuina relazione sullaVerità da me presentata sia nella Teoria che nella Pratica.

Dico, quindi, che per Grazia di Dio tutto scaturisce daun elemento semplice, creato, oioè l'Acqua Viscosa che, me­diante il mezzo acquoso Divino e un processo di separazione,produce milioni di ,forme, in cui tutte le cose hanno il loroinizio e da cui sono prodotte tutte le cose successive. Scriveròsulla più sottile e sulla più densa Luce e Oscurità in unfuturo trattatello, come è vostro desiderio, per dimostrareche il sottile, I'intermedio e il denso hanno origine nellaLuce, nell'Acqua e nella Terra, come sono a volte chiamate,ma queste non sono la prima materia, che alcuni ignoranti

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104 LE EPISTOLE III ALI PULI

dicono essere soltanto confusione e caos: è l'acqua viscosache è l'origine, appositamente formata in un ambiente allostesso tempo sottile e denso, mediante il moto Divino.

La parte più grande è l'acqua mediana, che viene libe­rata come liquido, la restante parte non è più viscosa, eppu­re tutte e tre sono create in modo tale che ogni volta chela mediana è nuovamente unita con la penetrante in un motoregolare esse determinano sempre una generazione di forme.Il Primo ed Unico Elemento (l'Acqua Viscosa) e l'AcquaAsciutta sono attratti da 'Un Magnete Universale, che continuaad estrarre non soltanto l'acqua fluida, ma anche l'aria vola­tile e le trattiene: poi, mediante un moto graduale e un pro­cesso attivo, esse sono di nuovo portate ad essere acqua.La Terra è prodotta mediante la natura penetrante dell'Aria,che la libera sotto forma di una linfa densa e appiccicaticcia,sufficiente per il processo di generazione. Cosi, nel processodi generazione, la Terra è il Corpo, l'Aria è l'Anima, l'Ac­qua è lo Spirito, che successivamente porta il nutrimento perla crescita. Quindi, tutte le Cose scaturiscono dalle Tre Acqueche, quando sono unite, danno la prima acqua radicale efruttifera. In tale moto e generazione, quella porzione dellamateria delle tre acque che la Natura trova superflua ai suoifabbisogni per la produzione delle sue forme, viene espulsa.La parte piii penetrante e superflua ritorna all'atmosfera ­l'acqua mediana e le parti dense ritornano ad una Terra an­cora più densa non ritenendo niente dell'atmosfera; l'acquae la Terra vengono scomposte e ricomposte - la Terra ri­torna all'acqua mediante un processo naturale; l'acqua ritor­na all'Aria; poi ancora, mediante l'attrazione, l'Aria ritornaall'Acqua; l'Acqua alla Terra. È noto al vero Medico che tuttii corpi generati alla fine ritornano alla Terra, all'Aria e infineall'Acqua; eppure neanche la più piccola parte perisce total­mente o si disperde completamente.

La Maestà in alto usa iII cerchio della Natura per la con­servazione di tutte le cose che iniziano da capo ove termi-

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 105

nano - il denso è reso tenue e il tenue denso. La Naturanon ha bisogno per questo moto della fiamma del Fuoco, néha bisogno (come alcuni sognano) dell'assistenza delle Schie­re Angeliche. L'Agente Universale, lo Spirito Non Creato,Eterno, che tutto può instilla il calore, il Fuoco, la Luce,Il 'Energia e l'Acqua e tutti questi non possono fare a menodi subire di essere condotti dove sono condotti.

L'Aria e la Terra si allontanano dall'Acqua limpida, pro­prio come i rami si protendono da un albero e diventanomembra separate dello stesso Elemento, eppure non sonol'Elemento stesso. L'acqua originale, diventando un Ele­mento, non mantiene più la forma dell'Acqua viscosa ele­mentare, essendo diventata più sottile e piii fluida e cosi me­rita il nome di Elemento più che la Luce o la Terra. La Terrae l'Aria possono da sole mutarsi in acqua fluida e ciò puòessere provocato dall'ingegnosità dell'operatore.

Molti hanno sbagliato nella Filosofia del Fuoco, consi­derando l'instabilità del nostro magnete: l'acqua è la basein cui viene ridotto l'etere, ma ciò non avviene mediante unaviolenta condensazione o compressione dell'Aria, ma tramitel'energia del nostro magnete universale, la Terra, che essoabbraccia strettamente, e della nostra Tessa.

La teoria che propone che l'aria e la terra, che nella loronatura sono completamente distinte l'una dall'altra, sonopertanto in opposizione l'una all'altra, è interamente falsa.Colui che presume che gli elementi siano in conflitto, credein una favola. Sono in errore coloro che scrivono che l'Agen­te Naturale è il calore innato e altri sogni del genere. Co­loro che sostengono che il Fuoco comune è un elemento,sono ciechi, considerato che esso distrugge, disgrega e ucci­de. Gli elementi naturali si usano per sviluppare una so­stanza appropriata e adeguata che non è né sconvolgente,né crudele, né micidiale. Alcuni professori di chimica diconoche non si intende un fuoco fiammeggiante e distruttivo, maio confesso di non sapere cosa possa essere questo Balsamo

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106 LE EPISTOLE DI ALI PULl

immaginato, che è un fuoco innato, uno zolfo, un mezzo cen­trale, un acido che funziona comunemente, riscalda, nutree sostenta e penetra nell'essere più intimo delle cose. CheFuoco è questo? In che senso è inteso? Assolutamente nonlo so!

L'altro Fuoco, che è chiamato con quel nome e che vasotto il nome di Elemento a causa della sua eccellenza, èuna sostanza proveniente dalla prima origine, o fuoco chenon è fuoco, ma il Sale della Natura che l'Acqua creò perprimo. È quindi la secunda materia. Cosi il primo fuoco perdeil nome di elemento ed è invece diventato un'acidità corro­siva e distruttiva e non della natura di un elemento la cuiazione è dolce, paziente e adatta all'opera di creazione. Espor­rò per prima la natura di questa sostanza nella spiegazionedei Principi, come sono chiamati, e poi l'altra.

Noi descriviamo il Fuoco dicendo che è un moto pre­ternaturale del Sale della Natura, che è stimolato o tramiteun moto esterno violento o tramite un moto interno di fer­mentazione, mediante il quale diventa caldo. La parte piùnobile e matura dell'acqua (sal naturae) è fatta spumeggiaree poiché non può sopportare iI moto insolito e la sempreintensa elevazione della sua natura, essa si estingue violente­mente come un lampo. Ho già detto che il fuoco può prodursidai corpi in duplice modo, cioè tramite il moto violentointerno o esterno. Del modo esterno avete parecchi casi, peresempio quando si stregano insieme l'esca e l'acciarino o unapietra su un'altra. Nelle Indie Orientali quando si sfreganol'una con l'altra le canne dure e spesse chiamate bambù,esse emettono scintille. La causa di ciò è il sale, in grandequantità. I carrai hanno un'usanza: bruciano il legno duro eviscido della quercia fissandolo ad una mola e sottoponendoloa violenta rapida rotazione, cOSI riducendolo in carbone dilegna.

Quando studiavo presso un famoso Ginnasio vidi ungiovane coi capelli scuri oleosi e lucidi, che emettevano scin-

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 107

tille quando li strofinava vigorosamente, il che sorprese tantocerti professori che non avevano studiato molta fisica che loconsideravano un prodigio. Come esempio di moto preter­naturale c'è il ben noto fenomeno che avviene nel fieno,nelle radici, nelle piante e simili, mediante la fermentazione.È il Sale della Natura che anima il fuoco che, diventandotroppo gonfio, si deteriora, diventa acido e corrosivo, il cheè sempre mostrato dal suolo quando viene disturbato il pro­cesso ordinato della natura. Che questo è un Sale lo dimo­strano chiaramente sia la sua natura che il suo sostentamen­to, poiché nella dissoluzione è alimentato da grassi e sostanzeoleose e queste sono sostanze saline. Si può facilmente pre­parare un sale da qualsiasi olio distillato. Nelle fiamme, siproduce un residuo che è un sale e una terra. Questa aciditàcomune è abbastanza ben nota ai professori. Quando questaforza salina centrale è portata a stretto contatto con un cor­po, lo attacca e agendo come un veleno lo porta all'autodi­struzione. Ma colui che lo usa con cura e lo applica opportu­namente, può portare un grande beneficio agli uomini.

Dio, H Grande Artigiano, ha dato questo mondo piùpiccolo agli uomini e li ha fatti suoi sorveglianti dei lavoriin questo regno inferiore, dando loro il dono del Fuoco, ilmoto preternaturale, come loro aiuto nelle arti e nei lavoriumani, poiché l'Uomo non è in grado di comandare ed usareil Divino e Soprannaturale Agente. Noi risvegliamo, stimo­liamo e portiamo l'acqua a un grado di condensazione, me­diante ii fuoco, ma non abbiamo il potere di compiere unadissoluzione naturale e omogenea. Si possono fare degli espe­rimenti, ma ce n'è soltanto uno, finora, che è pieno di oscu­ra confusione ed è interpretato in modo errato. A meno checi riempia lo Spirito di Dio, non conosciamo né l'inizio né lafine della Natura. Soprattutto, non sappiamo niente del Ma­gnete; dell'atmosfera del mondo terrestre; né, piii impor­tante di tutto, della nostra dimora cavernosa. Quando ci im­possessiamo di questa conoscenza, la teoria del Fuoco nella

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108 LE EPISTOLE DI ALI PULI

nostra arte ci dà molto aiuto e forza nel nostro lieto compito.Fa tanta meraviglia dunque che i Professori di Chimica va­ghino cosi lontano dalla via regia quando cercano l'originedelle cose nel Fuoco - quell'elemento fiammeggiante? Iprimi elementi, quando sono sottoposti a una potente fiam­ma e diverse altre operazioni, acquistano una forma aborti­va che è di gran lunga differente dalla loro forma originale.

Nei Regni Animale e Vegetale gli elementi acquisisconouna sostanza infiammabile e oleosa, che è zolfo: una sostanzaspiritosa e acquosa, che è mercurio; ed il resto, le feci, ilcaput mortuum , è il sale. Nel Regno Minerale c'è un mer­curio corrente e uno zolfo bruciante. Sotto questi nomi sidevono intendere il Fuoco, l'Acqua, l'Aria e la Terra. Dimo­streremo, comunque, con un'indagine più accurata, che que­sti poveri distillatori (i Professori di Chimica. - H. J.) nonhanno alcuna idea corretta proprio di niente; Zolfo e Mer­curio sono, come primi inizi, soltanto un'invenzione e nonsono altro che sale e acqua. Tralascerò i loro Regni Ani­male, Vegetale e Minerale perché, tanto per cominciare, lospirito oleoso e acquoso, insieme alla terra e alla cenere,combinato col sale, può essere tramutato in acqua, comeavviene nei metalli e nei minerali che, cambiando completa­mente la loro sostanza, effettivamente diventano, tramite lanostra arte, nuovamente sale ed acqua. Ciò avviene in un'Uni­versale dissoluzione, mediante l'azione dell'Aria, e in que­sta dissoluzione non c'è Mercurio né Zolfo, che sarebberonecessariamente scoperti se fossero inerenti ai primi inizi.lo ho, comunque, prodotto Mercurio dall'Animale, dal Mi­nerale e dal Metallico ed ho trovato, inoltre, che questiMercurii hanno prodotto un aumento nei metalli tramitealtre aggiunte dal Regno Animale, ma tale aumento era estra­neo, coesistente con e aderente al corpo. Il primo effetto èprodotto dalla putrefazione, come viene dimostrato dall'Aci­do Tartarico che si può trovare nelle vigne: il secondo effettoè prodotto dalla violenza dell'elemento igneo. Dal Tartaro

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 109

(semplice) ed altri sali si produce un Mercurio corrente, comemi hanno insegnato le mie ricerche. Per quanto riguarda icorpi minerali, essendo impuri a causa delle sostanze estra­nee che aderiscono ad essi, possono soltanto essere fatti apezzi e raffinati nel fuoco.

So anche come produrre Minerali e Metalli dalla terrada cocci ed altre terre grasse, in diversi modi: ciò non vi èignoto, ed il metodo consiste nell'usare la forza inerente enon usare la violenza del fuoco. Ho anche ottenuto una unio­ne di questa terra grassa con qualche altra miscela, come hodimostrato alla presenza dei vostri predecessori a Berlino.Ciò fu erroneamente chiamato l'Electum Immaturum di Pa­racelso, a quell'epoca, dal vostro Hermes Balduinus (23). Lamiscela fu posta in un fuoco di calcinazione; dopo alcune oresi era calcinata e posi la polvere in un recipiente di vetro.Poi la feci percolare da certe gocce distillate, dando tempoper il processo di assimilazione. Dopo alcuni giorni apparveronumerose bolle di Mercurio corrente che fino a quando ilrecipiente fu caldo errarono sul dissolvente ed anche sulminerale, ma quando il recipiente fu fatto raffreddare que­ste gocce andarono sul fondo e scomparvero dalla vista. Daciò apparirebbe che il Mercurio è il primo principio nell'ele­mento Minerale, perché queste gocce scomparvero cOSI velo­cemente. Giacché il corpo era stato bruciato dalla potenza

(23) Christianus Adolphus Balduinus nacque a Doebeln presso Meissen(Sassonia) nel 1632. Studiò dapprima legge, andò a Ratisbona dove visseper un po' di tempo e ritornò in Sassonia nel 1654. Dedicatosi allo studiodell'alchimia, scopri la sostanza fluorescente, nitrato di calcio, che è ancoranota col nome di fosforo di Balduino. Fu membro dell'Academia NaturaeCuriosorum nel 1673, sotto il nome di Hermes, nei cui atti compaiono isuoi scritti. Fu anche membro della Royal Society nel 1676. Mori il 31dicembre 1682. Le sue opere sono: Aurum Aurae, Vi Magnetismi universalisattractum, per Inuentorum anagrammatizomenum (Colonia, 1674), AurumSuperius et Inferius Aurae Superioris et Injerioris Hermeticum ChristianiAdolphi Balduini (Francoforte e Lipsia, 1675), Hermes Curiosus, siue In­venta et Experimenta Physico-Chymica Nova Christiani Adolphi Balduini(Lipsia, 1680).

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110 LE EPISTOLE DI ALI PULI

delle fiamme, il Mercurio doveva aver avuto origine dalminerale. Cosi, a meno che fosse stato generato dal mineraleo da una rigenerazione o dall'unione del sale con le goccefiltranti distillate (non esporrò qui la causa o origine diambedue) si può ben dire che esso fu creato da una rigene­razione del metallo o una miscela, il che dimostra che ilprimo inizio Mercuriale fu prodotto dal niente. Considereròun operatore di miracoli quel Chimico che saprà estrarreun Mercurio corrente mediante la putrefazione, la calcina­zione, la riverberazione e l'assimilazione di qualsiasi sostan­za animale, metallica o di altra natura o dal minerale proprioal Mercurio stesso. Ciò, comunque, è del tutto impossibileseguendo meramente i processi conosciuti, o l'arte adottata,dall'Artista. Per quanto riguarda me, ho spesso dissolto Oroe Argento tramite la pura influenza del nostro Magnete,senza fuoco o alcun agente corrosivo e sostengo che nessunArtista avrebbe potuto farlo, a meno che fosse a conoscenzadella scienza metafisica, mediante il lavoro costante ed es­sendosi convertito a nuovi e differenti metodi.

Il corpo dissolto e decomposto non produce altro chesale e acqua e, certamente, non viene alla luce niente chepotrei descrivere col nome di Zolfo o qualsiasi altra cosa.Da altri metalli e minerali ho estratto una tintura incombu­stibile e una sostanza colorata, oleosa e, fino a un certopunto, che brucia e con ulteriori operazioni, questa sostanzaassume un rivestimento salino meraviglioso e lucente.

Quindi, coloro che sostengono che il Mercurio e lo Zolfosono i principi fondamentali di tutti i corpi esistenti, siallontanano dalla strada giusta e portano i loro errori allaIuce del giorno; poiché è nell'Anima e nello Spirito che inrealtà radicalmente ineriscono i primi principi. Le mie sco­perte sperimentali dimostrano che l'olio e lo spirito dei corpimetallici, che altri sostengono che siano Mercurio e Zolfo,sono in realtà soltanto un sale. E cOSI la teoria caustica chei chimici, in questa passata dozzina di anni, hanno cosi alta-

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mente stimato e lodato, precipita al suolo. È perita, SI, edha subito un tremendo naufragio perché, avendo ingannatoinnumerevoli persone con le loro dispute, essi non sonoriusciti a produrre una vera luce con le loro ricerche nellaNatura.

Lo Zolfo ha consumato le proprietà di molti, il Mercuriocorrente ha rovinato e fatto fuggire altri dalle loro case edalla loro patria in qualche altra nazione. Ora, ci incombedi fare un'altra indagine su una terza cosa: il Sale, la suafama, forza e virtù, lo non sottovaluterò minimamente questosale, a dire il vero finché avrò fiato lo decanterò come H piùprezioso dei Primi Principi che, insieme alla Luce, all'Acquae alla Terra, per le quali è come un centro nel mezzo di unacirconferenza, è ciò che i Saggi ricercano. È, come dice ilmaestro Basilio e4

) , un Tutto nel Tutto, è la migliore guidaalla conoscenza della Natura ed egli ulteriormente ci ammo­nisce: se non riuscite a trovare il Tutto nel Tutto, alloracercatelo nella meditazione dentro di voi, poiché come essochiude la porta, cOSI anche la apre.

Guardate le Luci del Nord, disseminate sulla volta celeste- esse illuminano la Terra e le Acque col supremo splen­dore dei loro raggi. Questo è il primo, ed anche l'ultimo, trai fenomeni di tutte le cose nella Natura.

Oh, Spirito Benedetto! Oh, Salvezza Temporale degli

(24) Basilio Valentino, alchimista di cui si sa poco o niente, tranneche visse probabilmente nel XV secolo. Secondo la tradizione, nacque aErfurt e fu monaco benedettino. La raccolta delle opere attribuitegli fupubblicata nel XVII secolo ed esse contengono osservazioni eccezionali peril suo secolo. Tra le opere che si dicono scritte da Basilio Valentino ricor­diamo Azoth (1613), Apocalypsis chimica (1624), Manifestatio artificiorum(1624), Les Douze CIefs de Pbilosopbie (1659), Tractatus Cbymico-Pbilo­sopbicus de Rebus Naturalibus et Supernaturalibus (1676), De OccultaPbilosopbia (1611), Via Veritatis (1718), Liber de Magno Lapide Antiquo­rum Sapientum (1702), De Prima Materia Lapidis Philosophici (1702),Testamentum Chymicum e il Carro Trionfale dell'Antimonio, di cui si sonoavute numerosissime edizioni. Dalle opere alchemiche di Basilio Valentinosi deduce la sua ferma credenza nella esistenza della Pietra Filosofale. A luisi attribuisce, tra l'altro, la scoperta dell'antimonio (dr. Al., pp. 28-29).

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Uomini - a mala pena lodato sufficientemente dai Saggi.Questo è il Mercurio e lo Zolfo cercati dal Chimico. Unasostanza purissima, penetrante, illuminante, fissante. Ed oradovreste sapere che io intendo il comune sale da cucina ­sale volatilizzato e creato tramite l'azione del Fuoco. Conesso preparai un grano della più nobile sostanza, perfetta­mente matura e accettabile, che è filtrata alla più umile dellesostanze dall'eccellentissimo fra i primi principi, derivantedall'anima di tutte le cose. È il cosiddetto Sale della Natura,il primo creato, non corrosivo, non acre, che non fa male,astringente molto penetrante, confortante, lassativo, solven­te; e quando ci si attiene al modo e al moto naturali, è di­gestivo, coagulante e maturante. È il mezzo Eterno ed uni­versalmente efficace, che ho chiamato la Volontà Soprannatu­rale di Dio: è una sostanza nella realtà, tratta dal punto cen­trale di una Triplice Acqua e mediante il moto continuo resanobile e matura: merita di essere chiamata l'Anima di tuttele cose esistenti, il Sale della Natura. La si trova dovunque.Adamo la portò dal Paradiso: eppure possiede una qualitàpeculiare, poiché è piii abbondante in alcuni luoghi che inaltri ed è meno presente in un luogo che in un altro.

Cosi noi, tra i dotti degli Accademici, abbiamo rigettatoteorie e pregiudizi vecchi e consumati. Ci sono tre Regni:il piii basso sta sotto i piedi degli uomini; il mediano è negliAnimali e nei Vegetali; il più alto, come ho spiegato, è al disopra ed in questo noi abbiamo il nostro Essere. Esiste im­pregnato di elementi immaturi, condensati e impuri: è tantoremoto che, essendo ostacolato dalla sua stessa futilità, nonpuò attrarre in sé le emanazioni pure della sfera superiore,neppure in cento anni, e cosi non può estrarre o creare niente.I regni superiori sono composti degli elementi piii puri enobili di cui essi sono dotati dall'Altissimo. Questi regni so­no remoti ed inaccessibili, eppure per virtù di un magnete,quegli adepti che ricercano nelle opere Divine, possono estrar­re ed utilizzare qualcosa dalle costellazioni e dalle Regioni

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Superne, cioè una sostanza: il Sale. La regione mediana pos­siede il sale della Natura che attrae dalle regioni superiore einferiore ed emette da se stessa.

Potrei rivelare questi segreti della Natura, ma a causadella mancanza di tempo e spazio, mettendomi il dito sullabocca, dimostrerò quel poco che posso e la parte più essenoziale, con la mia penna, concernente la sede approssimata delSale della Natura, poiché ciò è quanto mi è concesso.

Nella regione mediana c'è una cavità (se posso chiamarlacosi) che è l'abitazione del Dolore e della Gioia. Il suo abi­tante è il Magnete e Caos della Salvezza. Esso contiene tantofruttifero Sale della Natura quanto se ne può trovare in tuttoil mondo. È visibile in una veste viscosa di colore chiaroe riconosciuto dal puzzo. Quando viene estratto, non è af­fatto apprezzato, ed è gettato via con disgusto. Può prodursicol lavoro, ma non col denaro. Una volta procurato, ce n'èabbastanza da durare per sempre. Quando questo sale, l'ele­mento primordiale in Natura, viene allontanato dall'attrazionedel Magnete, pulito, purificato e portato a contatto di un'al­tra sostanza, suscita un calore nel moto e ridiventa un Agente.Esso apre, penetra e assiste le sostanze dense e grezze datrasformarsi in acqua: dissolve metalli e minerali, che sonoessi stessi soltanto i prodotti del moto, e li trasforma inacqua, producendo con ciò un fluido salino simile a se stesso,tramite il quale il metallo originale riceve perfezione edè superiore in carattere. Per esempio, quando si dissolvel'oro mediante l'applicazione di questo sale, come un dis­solvente radicale mediante la forza della sua stessa naturae il suo proprio moto, il colore esterno vivifica, rende nobileed esalta l'oro a tal punto che esso diventa di gran lungasuperiore alla sostanza comune e grezza che si trova nellaterra. Quando questo sale elaborato si applica ai metallivili, esso esalta questi metalli, con la sua influenza, e litrasmuta fino a raggiungere l'eccellenza dell'oro comune or­dinario. Da questo sale deriva il solvente Universale, la coa-

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gulata acqua della natura, il vetriolo del microcosrno, il Mer­curio dei Filosofi che, a causa della sua utilità, è stato conansia cercato da molte dozzine di uomini, ma che è cosipoco noto.

Questo sale, questa sostanza mi è nota e dichiaro chein un campo di due acri ho visto il semplice Sale dellaNatura, senza il suo rivestimento impuro ed in quel campoc'erano anche frutti vigorosi. Nella preparazione della sostan­za, per prima cosa l'utile è separato dall'inutile; l'utile vienepoi purificato e diviso in tre. Il grezzo viene evaporato eassorbe il superiore, la fluidità mediana, con la parte menoimportante, resta come morta. Poi, quando viene estrattal'impurità che resta in eccesso, la parte superiore esalta l'in­teriore tramite la mediana e le tre parti fanno l'oro. Ciò portauna fertilità incessante, Onorati Ospiti, che è lo stesso saleche ho menzionato prima.

Ora brevemente esprimerò il prossimo principio, che viho dimostrato tramite esperimento, cosi che possiate me­glio e più esattamente comprendere che cosa siano gli acidie gli alcali che sono considerati, dai dotti in tutte le par­ti del mondo, di carattere effervescente e acre. Avendo perGrazia di Dio compreso il Sale Naturale ed avendolo procu­rato, inizierò col seguente esperimento. La mia pratica rivelòmolti prodigi, poiché non soltanto ottenni ciò che affer­mavano gli antichi Filosofi, ma giunsi a conoscere nuovesostanze, finora in gran parte sconosciute a causa dell'indif­ferenza e del disprezzo. Invertii l'ordine normale della Na­tura nella sua molteplicità e attingendo da una singola so­stanza, debitamente composta e unificata, in una sola opera­zione ottenni dal Sale della Natura una sostanza acida eignea, un materiale corrosivo che, con grande meraviglia,investigai ulteriormente ed in seguito a ciò si presentò allamia attenzione una massa alcalina occulta e quando le ebbiseparate l'una dall'altra e purificate ciascuna in un modospeciale, poiché nelle feci era ancora presente un po' di Sale

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della Natura, mediante la summenzionata decomposizione,le purificai ambedue nuovamente e trovai che avevo persouna parte del peso precedente, ma allora ottenni un sale mi­gliore del precedente, dal quale esperimento, ed altri simili,appresi che l'acido e l'alcali non sono dei primi elementi, masono sostanze degenerate in Natura, che nella loro densitàsono ostacolate da un moto troppo rapido e, propulse daquesto moto, degenerano e si dividono in due sostanze pre­ternaturali che, certamente, tramite la nostra abilità, sonodi nuovo riunite e si produce un corpo unico rigenerato.Questo processo, tuttavia, è ignoto al nostro CancelliereTachenius (25) poiché egli non sa che il risultato è prodottodal nostro magnete invisibile, che agisce sul Sale della Na­tura. In tutto il mondo non esiste un altro singolo elementosemplice, tranne il magnete della nostra caverna terrestre,mediante il quale, senza alcuna divisione innaturale in al­cali e acido e senza fuoco, l'uomo può ottenere il vero, sem­plice e immutabile Sale della Natura.

Possiamo non considerare gli altri elementi, perché nonsiamo in grado di estrarne, con la violenza del fuoco, ciòche vi si trova nascosto, cioè l'acido e l'alcali. Il sale puòessere mutato in spesso o sottile; il secondo diventa un acido,il primo un alcali; entrambi sono deboli e deperibili e nonpossono essere reintegrati con alcun metodo tranne la con­giunzione radicale. In questo processo si presenta nel saleuna tale voracità ad unirsi con altre miscele, che sembra di­venire avido nel suo forte desiderio di uscire dal guscio e riu­nirsi in un abbraccio. A volte, in questo processo, l'umiditàacquosa e rozza, a causa di un moto e una compressione for­tissimi, ribollirà e attrarrà un'altra forma e quindi si pre­senteranno l'acido e l'alcali come sostanze degenerate e dopo

(25) Otto Tachenius, nato a Herford in Vestfalia (si ignora la data)e morto verso il 1670, fu chimico e medico. Asseri per primo che i salisono composti da una parte acida e da una parte alcalina. Scrisse Hippocratescbemicus e Epistola de famoso liquore alcabest.

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116 LE EPISTOLE DI ALI PULI

essersi allontanati dalla via ordinata della Natura, torneran­no ad una via vera e un miglior composto. Con questo espe­rimento è stato dimostrato il carattere preternaturale del­l'acido.

Ho dissolto l'Argento col Sale della Natura e l'ho postoin un vetro ben chiuso, sul calore, aspettando che ne deri­vasse un metallo molto piii perfetto, nobile e rigenerato;ma l'esperimento non era stato concepito bene e il Sale dellaNatura degenerò insieme all'Argento fino a diventare un mi­nerale acido e solforoso e non lo percepii più.

Ho prodotto dal piombo, col Ferro e un Magnete, unminerale simile all'Antimonio; e da altri minerali ho otte­nuto un Mercurio corrente e anche un Vetriolo comune.Ho scoperto che tutti i minerali, tutti i metalli più bassi, comepure il piombo e i minerali fluidi, ed anche molti acidi ealcali vegetali, sono tutti immaturi e degenerati.

Quindi consiglio in tutti i casi di malattia e ferite acidele medicine peculiari ad esse, cioè l'alcali volatile e coagulato,che è la sola vera panacea per la loro cura.

Fra i chirurghi ce ne sono pochi che hanno contemplatola porta della Natura, solo per disprezzarla in favore di ciòche sanno per sensazione vaga o intuito e abilità, che essi pos­sono guarire tali ferite acide usando sostanze grasse e olea­ginose, ma anche questo lo conoscono solo fin dove li mettein grado di riempirsi le borse d'oro. Sono qui costretto adinculcare quanto sono irresponsabili ed erronee quelle teorieche ritengono di curare con sciroppi, erbe essiccate conser­vate a lungo, concozioni, polveri ed innumerevoli infusi,preparati con metodi altamente sospetti, cui si aggrappanoi malati, anche se con avversione, nella speranza di recuperarela salute.

Quanto può perdere in forza una libbra di erbe? Cosapuò assorbire un succo? Cosa può impartire un infuso? Conla migliore arte del Chimico e con un metodo attendibileper dissolvere le sostanze corporee, possiamo assicurarci sol-

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tanto una piccola porzione del radicale Sale della Natura ­la reale forza delle cose. Non vendete feccia per vino! Il gu­scio per gheriglio, il vizio per virtù! Non ingannate una folladi malati che chiedono aiuto, dando loro tali inutili medicine.Ciò che gettate via come rifiuto è molto più utile di ciò chetenete. Perché non preparare un sale, un olio, uno spirito,invece di tanti cataplasmi, sostanze caustiche, senapismi, de­cotti, infusi e sciroppi? Perché non preparare con gli ingre­dienti un unico composto? Tale medicina concentrata sarebbeun rimedio tre volte più potente di un'intera libbra di pol­vere di erbe. Il paziente guarirebbe presto. In questo modonon sarebbero necessarie tante farmacie né tale quantità dimedicinali. La nobile arte della medicina consiste nell'appli­cazione di solo poche regole. Molti uomini retti hanno con­dannato i ghiribizzi e le idee fanciullesche stimate oggi, poichéc'è soltanto una malattia e soltanto una medicina - hodetto abbastanza!

Tenterò qui ora di dimostrare che negli acidi e neglialcali non ci sono alcuni primi principi, ma soltanto il Saledella Natura degenerato, preternaturale e separato e di ciòsarete assolutamente convinti attraverso una ricerca ed inda­gine sulla Natura dal mio «Farmaco ancora sconosciuto »,

sia nella teoria che nella pratica. Qui vi voglio svelare unsegreto sconosciuto concernente il Sale. È una vera ed utileliquefazione dei sali neri e calcinati tanto desiderata daichimici e medici; e qui potete brevemente prendere notache non c'è alcun sale in Natura che sia un sale naturalmentefisso, perché è sempre fluido fino a un certo punto. Ciò checonsideriamo fisso è troppo secco e bruciato e indebolito dal­l'effetto calcinante del Fuoco. Per far SI che la parte perdutapossa essere restituita e resa dall'aria, si usa il seguente me­todo universale: prendete il sale calcinato che è, per natura,pesante, scioglietelo in acqua e ponetelo in un vaso nonvetriato nuovo e opaco; quando è diventato lisciva sufficien­temente debole, separate il sale dall'acqua salata, mediante

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evaporazione, su un fuoco, in modo tale che il sale salga nelcollo del vaso e quando il vaso è esposto all'aria, il sale sirettifica a tal punto che diviene di nuovo fluido e resta attac­cato alla superficie del vaso, dall'aspetto simile a lana. Losi può raccogliere in piccole manciate e lo si può sublimarecol seguente metodo peculiare: prendete sale calcinato diTartaro della forza necessaria, versateci sopra aceto di vinodistillato e mettetelo in una storta a lenta ebollizione: l'acetorimane a bagnare il sale disciolto per un mese filosofico:quaranta giorni. Dopo il processo di imbibizione, togliete l'ace­to e sul fondo rimane un sale in cristalli, quasi trasparente.Rastrellatelo dal fondo e versateci sopra acqua piovana di­stillata e pulitelo delle feci sue: filtratelo molte volte equindi otterrete un sale bianco abbastanza limpido, dal di­stillatore, dopo ripetute immersioni nel bagno marino di spi­ritus vini non infiammabile. Lasciatelo a bagno di nuovo perun mese nello spiritus vini e infine quando lo spiritus viniè evaporato sopra un fornello portatile, il sale si sublima econ un sorriso sulle labbra vedrete il sale volatile di Tartaroche resta attaccato ai lati del vostro recipiente di vetro.

C'è un metodo piii facile: prendete una libbra di zolfocomune e mezza libbra di sale di tartaro o qualche altro salecalcinato. Lo zolfo può essere sciolto su un fuoco in un cro­giolo e il sale di tartaro, pestato finemente, deve essere ag­giunto allo zolfo. Con un pestello di legno rimestate il salenello zolfo liquefatto e ponetelo su carboni ardenti quandola massa acquisterà la consistenza della pece. Versate questamassa in un piatto di legno leggermente inumidito e, tenen­dola al caldo, versatela rimestando in un mortaio caldo, (im­pastate), poi versateci sopra una quantità sufficiente di spiri­tus vini, due dita al di sopra del livello della massa. Ciòimmediatamente tira fuori la tintura di zolfo, che si separadal residuo. Da queste feci e dalla tintura, per mezzo di unfuoco forte, otterrete in poche ore il sale volatile di tartarorettificato dal sale acido di zolfo.

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Per mancanza di tempo devo tralasciare di parlare dialtri metodi. Nel frattempo, fate buon uso del segreto cheho rivelato e prego voi e i vostri colleghi di accettare questaintroduzione ai segreti della Natura, poiché per suo tramitela vostra mente sarà stimolata da nuove idee, cambierete levostre opinioni e fonderete nuove scuole. In questo modosono certo che raggiungerete più facilmente e velocementei segreti della Natura. Devo, comunque, ripetere affinché visia di guida che l'acqua viscosa è l'unico ed il solo elementodi tutte le cose: che i primi Principi sono realmente e senzaalcun dubbio, l'Aria, l'Acqua e la Terra: che la Trinità diquesti Principi non crea niente se non dall'Unità; che l'ori­gine prima degli elementi, o il centro, è il sale; che la qua­lità viva è piii nella Terra; che il suo spirito è più nell'Ac­qua; che la sua anima è più nell'Aria; e che il Sale può esseremutato in mille forme in armonia col moto della Natura.Cercate, quindi, il sale dell'Animale, del Vegetale e del Mi­nerale in niente altro che l'Aria, che si libra intorno a noi,nell'Aria, dico. Il Magnete, dal quale esso è prontamenteattratto, Dio ce l'ha dato allo stato grezzo e concede chearrivino a conoscerlo soltanto coloro che nel cercarlo sonomossi innanzi tutto dalla Sapienza: e nell'amore e nel timoredella Maestà della Trinità. Questo Magnete è nella sua na­tura Animale, Vegetale e Minerale e non è terra, rugiada,nebbia, pioggia, pietra, salnitro, mercurio, sale, minerale,metallo o escremento di animali, per quanto l'abilità e l'artedei più esperti lavorino su queste sostanze. lo vi dico, mieidegni amici e colleghi, che le diverse opinioni che voi aveteemesso a riguardo dello Spiritus Mundi sono soltanto merepuerilità, credendo come io credo nell'Emanazione del VeroDio, che è la nostra Tessa. Dire che il Magnete è spurio è_mera presunzione ed è assurdo. In ciò siete come Hermes (26),

. _ (26) L'Autore si riferisce ancora a Balduinus e alle sue opere (v.nota 23).

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che certamente non è da invidiare. Egli si vanta, nel suotrattato sull'Oro Generato dall'Aria, di aver ricostituito latomba di Semiramide. lo, in un momento di stoltezza, hoaperto la porta sigillata, non come un altro curioso e ambi­zioso Ciro, ma da filosofo, e la trovai, nella mia opinioneconsiderata, piena non di un tesoro inimmaginabile anchein sogno, ma di niente altro che inganno: e ciò un Filosofonon avrebbe dovuto fare per alcun motivo. Arrossisco di ver­gogna al pensiero che in un Collegio di tale fama e autorità,alcuni dei nostri membri abbiano scritto asserzioni mistea cose indegne e false e che tali persone siano portate allestelle per un atto COS1 deplorevole.

Per favore, comprendete che nei miei scritti susseguentile parole che uso non sono allegoriche. né intendono essereenigmatiche, perché secondo me esse non sono né oscure néermetiche. Chiamo le cose col loro nome e ciò che vogliodire lo dico chiaramente. Su questo argomento, tuttavia,preferirei mantenere il silenzio.

I miei scritti che vi sono ora posti dinanzi contengonovarie parole che non si accordano alla perfezione col discorsocomune, per quanto avrei voluto attenermi ai termini antichie tradizionali, perché allora essi avrebbero potuto usarsi inreale accordo con l'argomento che ora viene considerato.

Non cerco fama in parole nuove: voi che mi conoscete,sapete benissimo che i miei pensieri si spostano più in altodelle cose temporali e delle inutili teorie e che io tendo adessere ciò che si chiama un buon naturalista. Nel cambiarele parole non ho altro scopo o motivo che la ricerca dellaVerità.

Con Natura, io intendo il Moto; Sale della Natura, ilmoto autonomo innato; la teoria della Natura, la scienzadella creazione; il tanto desiderato Spiritus Mundi, sale dispirito, a volte, sale etereo (non come in « Il Centro dellaNatura Concentrato» in cui, a causa di un errore di stampa,si legge «Spirito di Sale») Sal Terra Centrale o Vetriolo,

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IL FAR]4ACO CURIOSO SCONOSCIUTO 121

Sale-Vivo, mercurio, metallo vivo o metallo fluido; e deri­vati da questi sono: oro vivo, argento vivo, rame vivo epiombo vivo, la comune tintura metallica, o la Pietra Filo­sofale, questo è il capolavoro dei metalli. Lo Stagno e ilFerro sono meravigliosi: il ferro allo stesso livello dell'oroe lo stagno a quello dell'argento. Fino a questo momentonon mi è stato possibile produrre, senza alcuna miscela, al­cuno dei suddetti metalli dal limo del nostro mondo, nellostesso modo delle altre sostanze, ma in entrambi i casi ilpreparato è un capolavoro dei metalli. Ciò che ho da dire dif­ferisce dagli scritti di altri filosofi. lo rigetto completamentela favola della testa nera del corvo. In questa questione, lebugie che sono assai diffuse da tante centinaia d'anni stannocambiando ed ora vengono rese come « nero luminosissimo »;nella soluzione, il «nero grigio» e il «nero verde» sonopresenti negli scritti di persone che seguono le bugie di qual­cun altro con altre bugie loro proprie.

Inoltre, nello scrivere io uso uno stile semplice e fa­cile cOSI che le mie opinioni vengono affidate alla carta conparole chiare, perché voi le discutiate senza alcuna espres­sione fiorita. Se doveste trovare qualcosa scritta qui ed espo­sta ripetutamente, vi prego di credere che l'ho fatto per amoredi maggior chiarezza e non lo attribuite a leggerezza da partemia. Ci viene richiesta una cosi grande profondità di ragiona­mento per comprendere quest'arte, che per conseguire que­sta conoscenza è indispensabile la Grazia di Dio e un'intelli­genza particolarmente ben ordinata. La Teoria della Luce,dello Spirito e del Sale non deve essere esposta tanto chiara­mente e brevemente quanto desidererebbe qualche uomomalvagio. Per gli uomini, la Luce è indivisibile, perché lasua radiosità può soltanto essere capita tramite la Misura;lo Spirito può essere cambiato, ma non può essere riportatoallo stato precedente né tramite la Misura, né tramite il Pe­so: la sua parte deve essere compresa tramite il Numero;

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il Sale, la dimora dell'aria e dello spirito, deve essere consi­derato tramite il Peso; il Sale si presta ad essere diviso eriunito nuovamente da noi, purché l'Artista faccia il suolavoro con gli utensili appropriati e nell'appropriato uterodi generazione.

Dio risiede nella Luce: la Luce è nello Spirito: lo Spi­rito è nel Sale: il Sale è nell'Aria: l'Aria è nell'Acqua ­dove, in generale, risiede il vetriolo; l'Acqua è nella Terra:la Terra è nell'utero di tutti gli altri: o per cosi dire un'of­ficina, mediante la quale e nella quale essi tutti lavorano.La Luce è il Signore dello Spirito: lo Spirito è la Luce delSale: il Sale è lo Spirito dell'Aria: l'Aria è il Sale dell'Ac­qua: l'Acqua, col suo vetriolo, domina sulla Terra. La Luce,lo Spirito, il Sale, l'Aria e l'Acqua sono Uno.

Dio regna sui vostri sensi e non renderà i miei scritticonoscenza comune ad ognuno di voi, né ciò che è in essicontenuto, né ciò che deve essere compreso in essi, poiché 11Giudizio di Dio è Meraviglioso.

Per l'amore e l'amicizia che ho per voi, io dichiaro diaver rivelato questo segreto a un Re e a due Grandi Principiquando ero a Berlino, come voi ben sapete. Voi sapete ancheche due di questi uomini sono morti. Per questa ragione houn po' di paura che una qualsiasi persona, chiunque possaessere, venga a sapere da me qualcosa di più di quanto homesso giù nel mio Trattato. Prego Iddio che non giudichi unpeccato da parte mia ciò che ho fatto e ciò che ho rivelatoin questi giorni e che mi perdoni. Ho sofferto molto per tuttociò da parte di coloro che mi hanno perseguitato.

Accondiscendendo alla vostra richiesta, ora continueròa parlare dei seguenti argomenti:

Primo:Secondo:Terzo:Quarto:

Della Tintura dei Metalli.Della Natura e dei suoi Moti.Della Luce.Dello Spirito Universale del Mondo.

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 123

Quinto:Sesto:Settimo:Ottavo:Nono:

Decimo:Undicesimo:Dodicesimo:Tredicesimo:Quattordicesimo:Quindicesimo:Sedicesimo:Diciassettesimo:Diciottesimo:

Diciannovesimo:Ventesimo:

Degli Elementi.Dell'Aria.Dell'Acqua.Della Terra.Del limo del Mondo (cioè, della sostanzache è realmente nostra).Del Magnete.Della mia Tessa.Del Sale.Del Mercurio, Vetriolo o Zolfo.Dell'Oro.Dei Colori.Del Tempo e del Recipiente.Del Fuoco.Della funzione magistrale dei Metalli nelcorpo umano.Delle funzioni peculiari.Conclusione.

DELLA TINTURA DEI METALLI

Si è scritto e detto tanto a proposito della Tintura deiMetalli, comunemente chiamata Pietra Filosofale, che di­venta difficile comprendere perché tanto poche persone siprendano, la pena di compiere l'impresa ed ottenerne il pos­sesso. Vi sono pochissime persone che sanno che cosa èquella sostanza che noi chiamiamo Tintura dei Metalli oPietra Filosofale o, in verità, come è possibile che una pic­cola quantità di essa possa trasmutare un gran pezzo dipiombo o altri metalli vili in buon argento e oro. Per amoredi coloro che si affannano in quest'arte e per soddisfare lavostra richiesta, dirò che potrete avere la soddisfazione disapere realmente e, senza il minimo dubbio, di comprendereche sorta di cosa sia questa tintura, di che cosa consista e

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124 LE EPISTOLE DI AU PULl

come possa essere usata per portare a maturità metalli, ecc.Molti di coloro che ne hanno scritto l'hanno fatto in modocosi bizzarro e stupido ed hanno inserito tanto di favolosoche io non posso tentare (e qui lodo Dio per la mia esperien­za) di definirvi correttamente che cos'è che tentano di de­scrivere, né sono in grado di stabilire chi scrive la verità,né chi non è in possesso della verità, tranne quattro o cin­que autori che, per molte circostanze, reputo che siano statiin possesso di un mistero tanto sacro. A parte questi pochi,i restanti autori scrivono in modo cosi generale e fanno usodi tanti leoni, serpenti, aquile, dragoni, volpi, pesci, uccelli,lupi grigi, vecchi, giovani, Diane, belle fanciulle, Dei e Dee,pianeti, teste di dragone, code di dragone, metalli, sangue,sudore, urina della Luna ed escremento del Sole che io,non comprendendo tale modo di discorrere di tante cose,non posso con chiara coscienza spiegare il significato ditutto. Quindi, io vi darò le sostanze chiamandole col loronome appropriato cosi che voi, che comprendete l'industriamineraria, potete afferrare i principali segreti della Natura,non da libri o scritti, ma come vengono manifestati da Dioe come sono noti a certe persone. lo non sono tenuto a se­guire i termini che usano altri scrittori di libri nell'esporre leloro filosofie, iI che avviene quando non si conosce l'originedel Mercurio Universale e come succede che da esso si pro­duca l'Argento Vivo. Questo, comunque, è iI punto somma­mente importante. lo non ho conosciuto più di due personeche fossero maestri in quest'arte, in tutto iI mondo (perquanto ne so io) che abbiano onestamente e con franchezzascritto sulla reale natura di questo Mercurio Universale ecome possa essere mutato in un'Acqua Metallica. Gli altrifilosofi, se mai tentano di trattare l'argomento, comincianoa spiegare il metallo Vivo e la sua Fonte Universale, cioè adire quando è già preparato come sostanza naturale ed iIsuo stato è già determinato e specificato e lo si trova appar­tenente a un minerale nella terra, sotto forma di metallo

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bianco o, come sembra essere, un minerale corrente (27), chela persona comune chiama Mercurio. Con tutta questa spie­gazione il discepolo non diventa affatto più sapiente, né puòtrovare la vera materia della Tintura Metallica; egli si èdato un bel da fare senza ricompensa, lavorando col mercuriocomune o altre sostanze minerali che contengono un metallovivo. Partendo dai termini generali usati da questi autori,molte persone sono giunte alla conclusione che poiché è Uni­versale, il Mercurio dei Filosofi non può essere l'argentovivo comune, ma deve scaturire dal sale della terra, o dal­l'argilla, o terra da cocci, la quale terra, facendo da magnete,attrae in sé il sale generale dall'aria e si unisce ad esso. Daciò risultò la sostanza di un metallo vivo, o forse divenne unmetallo vivo nel suo complesso, che di necessità avrebbedisciolto e decomposto l'oro e, loquor cum vulgo, l'avrebberifissato in oro.

Altri cercarono il Mercurio dei Filosofi in sostanze Ani­mali e Vegetali, ma poiché da queste non potevano preparareuna terra minerale, essa non permeò completamente l'oro elo lasciò inalterato nella sua natura più intima.

Alcuni, i più intelligenti, pensarono che poiché tutte lecreature sublunari traggono la loro vita, lo sviluppo e ilsostentamento dall'aria, e che persino i metalli hanno ori­gine da essa, e tutte le cose hanno li le loro radici e conti­nuano ad esistere attraverso mutamenti del tempo (28), comeper inalazione, dunque il Mercurio dei Filosofi si deve pren­dere dall'Aria, prima che possa diventare una sostanza ter­restre, per materializzazione specifica. Queste buone personehanno usato un falso magnete per catturare un tale Mercu­rio o Spirito e di conseguenza le loro fatiche non ebberosuccesso e dal loro magnete non ottennero altro che salnitro.

(27) Nel testo inglese running, dal verbo to run, correre; quindi cororente non nel significato di comune, andante, bensì in quello di fluente,scorrevole.

(28) Nel testo inglese: weather, cioè il tempo atmosferico.

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126 LE EPISTOLE DI ALI PUL.

Chi avrebbe pensato che il Vero e Vivo Magnete, cheserve alle esigenze di un Mercurio Universale, potesse averorigine dal corpo umano? Gli abili artigiani del laboratoriodi chimica si sono irritati per questo fatto e si sono com­piaciuti di volgere queste sagge informazioni in cosa privadi senso, dicendo che deve certamente essere impossibileche dal corpo umano si produca un metallo; eppure è indub­biamente vero che non c'è niente nel mondo intero, eccettoil nostro magnete umano, in grado di illuminare la nostraAria, producendo cosi un Capolavoro in Natura. L'insegna­mento che vi darò deve da voi essere ricevuto in modo cor­retto ed ordinato. Avevo l'intenzione, quando cominciai que­sto discorso per iscritto, di non parlare molto della SostanzaUniversale, bensi di occuparmene brevemente in modo ca­suale, spiegando semplicemente come accennato sopra, checos'è in realtà la Tintura della cosiddetta pietra dei Saggi;ma la mia coscienza mi costringe, per un sentimento di bene­volenza e per l'amore che porto a voi e al mio Prossimo,aggiunto all'ansia che provo, come uno che si comunica inCristo e come collega del vostro famoso Collegio, a non re­stituire al Signore mio Dio il Talento che ho ricevuto daLui senza aver trovato qualcuno degno di riceverlo e percosi dire farmi da garante e a non lasciare nel silenzio ciò cheè necessario per mettervi in grado di comprendere la Veritàche ora vi svelo, come mi fu affidata, e salvarvi dal sentierodegli errori. Il momento della Rivelazione (29) è prossimo eil Signore vuole che non rimanga nascosto agli uomini alcuntesoro.

lo scrivo da indegno strumento di Dio, per mostrare!'Inizio e l'Origine della Creazione, per amor vostro, franca­mente e chiaramente, senza omettere niente e niente vi sarà

(29) Nel testo inglese Reuelation, che corrisponde a Rivelazione, macon lo stesso termine inglese si indica l'Apocalisse nel Nuovo Testamento.

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 127

negato dal Cielo se farete la vostra parte e se farete buonuso della conoscenza.

In quanto a me, seguo la via di tutta la carne e giornal­mente aspetto il momento della morte, credendo in GesùCristo e nella conoscenza di Dio e delle Sue Creature. Lasua pietà per la mia indegnità è illimitata ed Egli non minegherà i Tesori Eterni e indistruttibili, ma libererà la miapovera anima dai ceppi del peccato, in cui è stata giornalmen­te incatenata; poiché è soltanto tramite il Solvente Divinoe non tramite alcun 'altra misura ed attraverso la Sacra Tin­tura del Suo Sangue e l'Ingresso dello Spirito Santo che saròimpregnato di una perfetta Tintura.

DELLA NATURA E DEL MOTO

Queste parole ricorrono frequentemente nei libri e sem­bra opportuno che io vi dica qualcosa del loro significatocome io l'ho scoperto nel seno più recondito della Natura,per la Grazia che mi è stata concessa. Spiegherò questitermini cosi che possiate comprendere la maniera di parlareusata e non abbiate piii motivo di lamentarvi dell'oscuritàe dell'errore a causa dell'imperscrutabilità dell'argomento.Generalmente si insegna nelle scuole che la Natura è lacausa dell'esistenza; questa causa non deriva da una quantitào da una qualità, bensì è una condizione o stato peculiaretramite e mediante il quale ogni cosa viene gradualmente ma­nifestata. Cosi, ciò che era amaro ieri può diventare dolceoggi, il quale processo non può assolutamente essere dimo­strato. In questa concezione della causa dell'esistenza, sipuò osservare, fino a un certo grado, una somiglianza conciò che ha luogo in una trasformazione, tramite il Motosoltanto, da una qualità della Natura ad un'altra. Compren­detemi correttamente; nell'enunciare la mia opinione sullaconoscenza della Natura e delle sue qualità io non disdegno

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128 I.E EPISTOLE DI AU PULI

e reputo inutile che un uomo, che brama la Sapienza, si oc­cupi per molto tempo nella ricerca delle cause dell'esistenzanella Natura stessa, ma io affermo che può trovarsi in erorore nel pensare a una qualità senza una quantità e restareconfuso nella mente e, in verità, nelle opere. Non si puòcomprendere correttamente la quantità a meno che ci si formianche un'idea corretta della qualità, della natura e del gene­re. Nessuno è in grado di acquisire questa conoscenza dellaqualità senza la comprensione, all'inizio, di una quantità eciò in un modo che sarà veramente utile in sommo gradonell'arte e nella soluzione del problema. Egli sprecherà lasua fatica, sarà ingannato e fallirà nella sua impresa, a menoche abbia una vera conoscenza della quantità, poiché nullaqualitas est sine qualitate.

Ora, affinché le parole Natura e Moto siano chiaramente

comprese descrivo la Natura come motus rerum internus ­il moto interno di tutte le cose. Con Moto io intendo VerbiDivini conseruantts praesentia - la presenza del Verbo Di­vino - che conserva. A e da questo Verbo pende la Luce;a e dalla Luce, il Mezzo dello Spirito; a e dallo Spirito, ilSale generale. Chiunque, mediante la Grazia Divina conoscela Luce, lo Spirito e la creazione del Sale; anche i raggi dellaLuce, il numero dello Spirito e il peso del Sale; potrà vederela Natura, cioè, il suo Moto ed avrà profonda intelligenzae si rallegrerà della meravigliosa presenza del Verbo, a suoreale vantaggio.

DELLA LUCE

Affinché non sia tralasciato niente che possa darvi suf­ficiente cognizione ed una spiegazione della verità delle in­formazioni che vi comunico, è necessario scrivere ciò cheio intendo con la parola Luce e che cosa è la Luce. A pro·posito di questo argomento, sono stati scritti molti tratta-

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telli da persone di acuta intelligenza, che possono leggersi,in cui si discute se la Luce sia o non sia una sostanza e sipresentano differenti conclusioni su cui riflettere. lo nonprenderò in prestito da nessuno, né contraddirò le opinioniespresse, ma rivelerò la mia conoscenza, cosi come essa è.La Luce fu creata dal Respiro Divino e scaturi da Dio al­l'epoca in cui c'era soltanto il glorioso limo terrestre (30).

Questa Luce doveva essere il veicolo del Verbo Eterno, dacui fu irradiata la gloria del limo terrestre e iniziò l'operadi creazione. La sostanza di questo mondo aveva perso laLuce con la caduta del suo precedente Re: il Diavolo. Dopola caduta di Lucifero, la gloria della Luce fu irradiata in tuttala materia ed anche nel glorioso regno di Lucifero, prepa­randolo e sostentandolo e cosi ciò che era completa oscu­rità, nella profondità dell'abisso, fu circondato dal RespiroDivino che diede una Luce nuova alla massa di limo terre­stre, per Grazia benevola, che fu alitata in essa come veicolo,correggendo cosi il moto disordinato di Lucifero che avevacorrotto ed oscurato la materia del limo terrestre. Quandoil limo terrestre ricevette in sé la nuova Luce, iniziò un pro­cesso di cova e, riscaldata dal moto, la Luce diventò un Salenel limo terrestre. Poi un vapore, o Aria, si levò dall'acqua,per formare un'atmosfera ed ebbe inizio la separazione della

(3U) «L'etimologia sembra confermare la tradizione favolosa di un'ori.gine specificamente egiziana dell'alchimia: si fa derivare l'arabo el-kimya(alchimia) dalla parola egiziana kéme, terra nera. Questa terra nera nondeve, beninteso, essere considerata unicamente sotto la specie del limofertilizzante delle piene del Nilo ma, nel pensiero degli alchimisti alessan­drini, come la materia originaria alla quale si tratterebbe di ricondurretutti i metalli prima della loro conversione in oro .. (Al, pago 116). Nellateoria del limo terrestre, il biblico limus terrae da cui fu formato il corpodi Adamo, l'Autore segue da vicino Paracelso, per il quale il limo terre­stre era l'estratto di tutti gli esseri precedentemente creati e compostoprincipalmente di sale, zolfo e mercurio. La separazione di questi elementisimbolici nel corpo dell'uomo, dovuta al mancato funzionamento appro­priato dell'archeo (v. nota 13), sempre secondo Paracelso, causava lamalattia.

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130 LE EPISTOLE DI ALI PULI

terra dall'acqua. Quindi non c'è altro moto che quello pro­dotto tramite la Luce che ha origine e scaturisce dal Verbodel Signore. I principi dell'Aria, Acqua e Terra, insieme atutte le cose che da loro derivano, non possono catturare emantenere lo Spirito per se stessi a causa della natura di que­st'ultimo che tutto pervade e penetra; ciò non ostante, tra­mite la Luce e la sua forza o potere di avvicinare il Sale dellimo terrestre, una certa parte di Luce si è condensata edalla Luce si è prodotto un corpo, che può essere chiamatouno spirito, che viene ricevuto nell'atmosfera, dalla quale ècomunicato all'acqua; dall'acqua alla terra e da queste tre atutte le cose create in abbondanza. Questa Luce non può es­sere ricevuta da una sostanza diversa dallo Spirito, da dovepassa nella materia sotto forma di Sale. Quando giungeremoa parlare dello Spirito e del Fuoco, con l'aiuto di Dio diròdi più su questo argomento che servirà per una maggiorecomprensione della Luce. La Luce, come è percepita ora, nonpuò essere spiegata in modo più illuminato e completo, poi.ché a molte persone dotte verrebbe in mente un sospetto seio, a questo stadio, esponessi al Mondo il suo reale splendore.

DELLO SPIRITO UNIVERSALE DEL MONDO

La parola Spirito è interpretata in vari modi e se nehanno centinaia di spiegazioni e opinioni. Con spirito io in­tendo lo spirito di quelle cose soltanto che hanno avutoorigine dal primo giorno della creazione del mondo attuale.Lo Spirito è nato dalla Luce ed è il corpo della Luce, chepermea tutte le cose e tutte le parti incluse nella matrice,che sono più o meno adeguate a riceverlo. Esso porta con séLuce in tutte le cose a seconda del grado. Tramite il suosplendore, la Parola Divina muove ed anima tutte le coseprovenienti dalla Luce stessa, in quanto da essa deriva cia­scun ed ogni tipo di cose. Quando è catturata e celata, dà

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vita al Sale della Natura o autopropulsione. Tutto provieneda essa, cresce ed è da essa sostentato. Quando la Luce di­venta più densa, diviene uno Spirito, quando lo Spirito siinspessisce diviene Sale. Cosi, è il veicolo del Verbo Divino,la Luce; lo Spirito della Luce; il Sale dello Spirito; il qualeSale, come vedremo quando ne parleremo piii tardi, diventaAria, Acqua o Terra, cioè l'una o l'altra a seconda della quan­tità presente.

Potrei dirvi molto di più a questo punto a propositodella Luce e dello Spirito, una dottrina occulta e penetrante,per vostra più profonda comprensione, che ho spiegato inmodo alquanto approssimativo, ma non è mia intenzioneprocedere con essa qui, perché solo pochi fra voi possonocomprenderla. Comunque, dirò di più sullo Spirito, comeviene inteso generalmente, e come viene ricercato dagli arti­giani per la tintura dei metalli, quando arriverò a trattarela questione del Sale, chiamato Mercurio dei Filosofi; que­sto, che non è prontamente disponibile in forma chiara eluminosa, è un Sale grezzo, penetrante nella degradazione delprimo grado, nato dallo Spirito della Luce, come ho già det­to, mediante un inspessimento e una contrazione degli ele­menti dello Spirito. Esso diventa un Sale visibile mediantela concentrazione, un Signore del mondo, utile agli uomini,docile, maneggevole, per servire loro da scettro.

DEGLI ELEMENTI

Come sapete, la parola elemento deriva dal latino e si­gnifica un inizio di qualcosa, proprio come quando si stabi­liscono le lettere dell'alfabeto dalle quali successivamente siformano le parole. Tra i Filosofi, significa la sostanza prin­cipale delle cose, generalmente quadruplice, come ad esem­pio Fuoco, Aria, Acqua e Terra. Questa opinione è nellostesso tempo giusta e sbagliata, come ho continuamente e

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sufficientemente dimostrato; pertanto, non reputo necessarioripeterlo. Dirò di nuovo che c'è soltanto un elemento visi­bile e tangibile, precisamente l'acqua limacciosa o limo ac­quoso. Quella è l'origine e il primo inizio visibile di tutte lecose ed in essa sono celati Luce, Spirito e Sale: analogamentetutte le cose vengono restituite ad essa nella loro ultimaed estrema dissoluzione, e vengono mutate. Quindi, comeviene introdotta dall'artista una maggiore o minore quantitàdello spirito del sale universale, o Mercurio, o, senza l'inter­vento delle mani umane, attraverso il flusso universale del­l'atmosfera, allora la sostanza grezza delle cose, che è chia­mata Terra, diventa fluida, tramite la natura grassa delmoto del sale universale, la qualità terracquea dell'acqua, eparticolarmente tramite la natura penetrante dell'aria; dopodi che, si sia trattato di sostanza metallica o vegetale o ani­male, quando è disciolta riappare sotto forma di limo acquosoo acqua limacciosa e si presta ad essere divisa in tre parti,cioè in fluido, volatile e denso; acqua, luce e terra; le qualitre diventano una sostanza molto più luminosa, perfetta e(a causa della purezza del sale) benefica quando le partivengono nuovamente riunite l'una all'altra. Il Fuoco, tut­tavia, è una qualità e nessuna qualità, poiché questo statoparticolare consiste di se stesso e si rileva in un moto disor­dinato. Questo è un problema spinoso, poiché il Fuoco è unmoto inerente al Sale, e quando giungerò a parlare del Fuo­co, lo terrò a mente per condurvi a una migliore compren­sione della parola Elemento. Nel frattempo vi rimando aimiei scritti già inviativi, per la sostanza indicata, perché oradobbiamo procedere con l'Aria.

DELL'ARIA

Si sostiene che l'Aria sia uno degli Elementi. lo dico chel'Aria è la prima e più penetrante parte del limo terrestre

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li" FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 133

- cioè a dire, fu la prima sostanza che agitò il limo terrestre,mediante la forza del Verbo divino che affluiva, all'inizio del­la Creazione. Questo moto, che emana calore e dilata l'ac­qua e la terra, si eleva e separandosi, per cosi dire, occupauno spazio intorno all'acqua e alla terra. È in quest'aria chesta nascosto il Mercurio dei Filosofi ed è solo 11 che lo si puòincontrare, perché quello è il suo veicolo e la sua dimora.L'Aria è presente anche nella terra e nell'acqua; la terrala riceve tramite l'acqua, che è il veicolo dell'aria poiché,attraverso i vapori provenienti dall'acqua, si forma un pas­saggio per l'aria. Non possiamo rendere visibile il sale dellospirito o il suo mercurio, né ce li possiamo procurare, ameno che poniamo vicino a loro un magnete igneo, sul qualeessi scivolano delicatamente quando il magnete è pieno divita, di vigore e privo di lesioni. Apparirà sul magnete laforma universale, senza aver acquisito alcuna forma partico­lare dalle mani dell'artista. Le persone commettono un grande errore nell'esporre all'atmosfera cenere di sale o calcinatao pietra o osso calcinati; e nel fare uso di strumenti artifi­ciali; sperando con essi di procurarsi il Mercurio dei Filo­sofi o sale dello Spirito Universale. Essi non ottengono nien­te di adatto al loro scopo, perché né i sedimenti, gli alcali,gli olii, né le pietre calcinate, riterranno niente del passaggiodell'aria attraverso di loro, tranne la sua acredine e la suaacidità, che sono inutili. Da ogni Sal Lixivio deriva un Nitromigliore e più puro del sale comune. Tale Nitro può esseretrasmutato dal processo e dall'industria dell'Artista in unsale fluido, ma questo non è affatto il Mercurio dei Filosofi,né tampoco è il sale ordinario della nostra Vita e del nostroSpirito. Mi sono spesso meravigliato che si riesca a far ere­dere alla gente una simile teoria. Quando si ha il vero saltartari per calcinationem factum et sine additione volatile,allora si possono compiere molti prodigi nei regni mineralee metallico. Non si deve negare, ed è mia esperienza, che sipuò fare molto con sal volatile ex calcinato tartaro, fatto

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134 LE EPISTOLE DI ALI PULI

senza l'aggiunta di alcun sale estraneo; e si può realizzaremolto in medicina e in cose metalliche, ma esso non produceniente di giovevole nel campo della trasmutazione. L'aria,circolando per tutto il mondo, nutre e sostenta tutte le cosee tutte le creature, ma le distrugge anche. Lasciando da partelo Spirito dell'Uomo, tutte le creature consistono dello Spi­rito del Sale universale che tutto penetra, in maggiore ominor grado; analogamente, ogni creatura è sostentata dalsale dello Spirito universale e ne assorbe dall'atmosfera unaporzione appropriata ai suoi bisogni. Quando, comunque,la capacità della creatura di impossessarsi del sale dello Spi­rito universale e di trasformarlo si indebolisce, o sono alte­rate le proporzioni e si produce un vetriolo, a causa o di unevento esterno o di un moto interiore dell'influenza dellastella, allora il passaggio dell'aria attraverso il corpo fa si

che l'atmosfera attragga lontano dal corpo il sale dello Spi­rito universale, proprio come l'acqua scorrendo sulla terraattirerà a sé il sale, dopo di che il corpo crolla; è privato delvigore e resta soltanto salnitro come residuo della vita sa­lina che precedentemente lo animava.

Ciò che ho indicato sopra non è noto ai membri dellaFacoltà; è proprio necessario che sia portato alla loro atten­zione, cosi che si possa diffonderne la conoscenza.

Troverete una più ampia spiegazione di questo processoquando giungerò a parlare del Mercurio e del Vetriolo.

DELL'ACQUA

L'Acqua è da parecchi autori considerata un Elemento,la cui definizione può vedersi nelle opere di molte autorità.lo trovo che l'acqua è la parte più fluida del limo o Ele­mento terrestre e veicolo dell'Aria. Mischiato a un po' diTerra, dà vita a tutte le cose proprio come l'anima di tuttele cose deriva dall'Aria e lo Spirito dallo Spirito dell'Aria.

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Diventa facilmente Terra quando trova un mezzo idoneo epuò prontamente cambiarsi in Terra con un mero moto arti­ficiale, ma ciò deve farsi con attenzione, altrimenti perdetroppo del Sale dello Spirito ed è senza vigore, perché ilSale dello Spirito, essendo la parte più penetrante, può com­binarsi con l'aria ed essere attirato nell'atmosfera aperta sela parte grezza venisse condensata troppo velocemente. Cosi,l'acqua comune sottile non è adatta allo scopo della PietraFilosofale e non può essere della sua natura, perché l'artistanon può cambiarla in Terra tranne che con moto rapido eviolento, per mezzo del quale, come già detto, si perde ilMercurio che abbiamo in mente.

L'Acqua può diventare Terra senza alcun moto violentoe senza perdere molto del suo Mercurio, per esempio, quan­do si aggiunge acqua a questa terra durante il suo moto,il che può avvenire all'infinito e senza proporzioni, questaterra che è gravata sotto la maledizione della Caduta si mi­schia con la terra maledetta e niente viene servito al nostroscopo, perché il Sale della Natura o, piii esplicitamente, ilsale-moto, non può nascere da essa.

La nostra Acqua deve essere un'acqua limacciosa e deveessere propizia; da essa, tramite un moto che è privo di vio­lenza e un lavoro delicato, ci si può assicurare una Terrache è piena del Mercurio Universale e poiché ha a mala penatoccato la Terra maledetta è piena di benedizioni e priva dimaledizioni. La nostra Acqua è il sedimento dell'Aria senzasapore e senza odore, con l'eccezione che in uno stato didecadenza puzza come un cadavere. In quest'acqua voi po­tete disciogliere l'Aria, l'Acqua e la Terra nella loro condi­zione incatenata o, per dirla più chiaramente, in quest'acquapotete dilatare il limo terrestre in Aria, Acqua e Terra, senzafuoco o violenza, cOSI che nella migliore parte dell'Acquaresterà una terra, composta di Aria e Mercurio, che è mi­gliore dell'Oro e delle Pietre Preziose. La nostra acqua nonsopporterà di essere forzata mediante distillazione né preci-

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pitazione, ma è distrutta tramite il calore di un fuoco arden­te e cOSI non produce Mercurio, nonostante che quel miodegno amico, morto da molto tempo, abbia una volta mo­strato, e in pochi giorni prodotto, un metallo vivo dal limoterrestre per mezzo di un processo eccessivamente delicatodi distillazione e imbibizione nel bagno. Lo vidi aderire stret­tamente alla cima dell'alambicco con altre parti del limoterrestre, al che mi meravigliai molto. Comunque, questo fuun caso di alterius artifici invento facile alliquid addi potest,lo personalmente non ho fatto l'esperimento. Nel processoin cui si usa il bagno nel trattamento, la virulenza dellefiamme non è tanto dannosa alla sostanza in un apparecchiodi vetro quanto lo è quando si impiegano sabbia o cenere,perché l'intensità del calore è assorbita dall'acqua e il vetronon viene surriscaldato.

DELLA TERRA

Alcuni sostengono che la Terra sia uno dei quattro ele­menti, eppure è soltanto la parte che serve da matrice al­l'aria e all'acqua, da cui sale ed aria ed anche il sale delloSpirito traggono sostentamento ed in cui in origine nasconotutte le cose. La terra comune è maledetta e non può ricon­ciliarsi col suo Fattore finché non sarà purificata e, per cosidire, castigata dal Fuoco al Giudizio universale. Nella nostrarealizzazione magistrale questa terra non è di alcuna utilità.Quale Terra può dunque essere quella che scaturisce dallimo terrestre per essere percettibile come la prima sostan­za, ancor prima che il limo terrestre abbia avuto contattocon la Terra comune? Questa Terra scende nell'atmosfera e silibra sulla nostra testa, non che essa fosse sempre terra, maè una parte di ciò che è generato dal limo terrestre mediantel'abilità del praticante tramite l'illuminazione dello Spiritodi Dio. È la vera minera del Mercurio comune e del Vetriolo

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del sale superiore ed inferiore, che si trovano uniti. È biancacome la neve, estremamente leggera e, ciò che rappresentaun grande prodigio ed è contrario alle opinioni delle Societàdotte, tale terra diventa in poche ore un metallo vivo, senzal'aggiunta di alcun'altra cosa o tramite qualsivoglia artificio.È il metallo piii pesante dopo l'oro e l'oro vi apparirà anchese sarà tenuto per un periodo di dieci anni senza consentireche in esso si sviluppi alcuna cosa bianca o alcun metallovivo. Quando da questa terra vengono estratti il Mercurioe il Vetriolo, essa diventa rossa ed è la terra più potente delmondo. Non si può separare da essa alcun Vetriolo a menoche sia ripetutamente sottoposta all'azione del Fuoco e del­l'Acqua, allora vi resta tanto Sale dello Spirito attaccato che,mediante l'applicazione di una semplice corrente d'Aria, emet­te e crea metalli, senza l'aggiunta di alcun corpo estraneo.Fu cOSI, suppongo, che Dio creò Adamo da questa terra mera­vigliosa, il cui eguale, per forza magnetica, non si può tro­vare in alcuna parte del mondo. La sua prima nascita è inverità dalla Luce che viene ricevuta come un seme dell'aria,celato nei piii reconditi recessi dello Spirito dell'Aria. Quan­do lo Spirito le dà vita, essa occupa l'atmosfera ed è perquesta ragione chiamata Mercurio. Non è terra, ma Spirito.All'aspetto è simile all'atmosfera che le serve da corpo incui vive e cresce, in cui genera dall'effusione del suo semeed il caldo utero del suo corpo un sale o vetriolo comune.Infatti, come già menzionato, diviene terra tramite l'arteamichevole e delicata dell'artista. Ritiene la precedente pie­nezza della sua forza; diventa più densa, ma non cosi pene­trante e quando diventa un'acqua limacciosa può continuaread operare finché non si compia una separazione. Una voltarigenerata, si accoppia avidissimamente con l'oro. È la verasostanza del Filosofo, per quanto possa definirsi, ed è laminera del nostro Mercurio e del nostro Vetriolo.

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DEL LIMO TERRESTRE (IL NOSTRO VERO MEZZO)

Col termine « Limo Terrestre» io intendo non soltantola sostanza principale di cui sono fatti il nostro Cielo e lanostra Terra e tutto ciò che in essa è contenuto, ma anchela sostanza necessaria per la nostra opera magistrale, perchérassomiglia alla sostanza principale. Un'acqua limacciosa èl'inizio e la fine di tutte le cose. Essa è spessa o sottile aseconda che partecipi molto o poco della natura della Terra.È stato detto molto sul fatto che il Limo Terrestre costitui­sce l'unica e la sola sostanza ed è stato sufficientemente spie­gato nei dettagli. Ora descriverò il nostro Limo Terrestrecome nostro soggetto proprio.

Il nostro Limo Terrestre, essendo già esistente in ognicosa e rassomigliando all'Aria, all'Acqua e alla Terra, è ilsoggetto appropriato per l'esecuzione della nostra operad'arte. Ciò a causa del suo sale e del fatto che è prodottodall'atmosfera e dall'uomo. Esiste nel Mercurio e nel Vetrio­lo; nel Mercurio, a causa dello Spirito di Luce che è innatoin esso, il cui effetto è diluente e disintegrante. Domina sulVetriolo in qualche modo tramite una variazione delle pro­porzioni, cosi che il Vetriolo si degenera e dissolve. Il Ve­triolo d'altra parte possiede un potere di contrazione che fuacquisito all'epoca della prima Caduta dell'unica sostanza nelregno di Lucifero, dove domina il potere astringente, e laLuce divenne Oscurità. Ogni cosa fu contratta e si restrinsesempre più in una sostanza più densa, ma alla creazionedella Nuova Luce, che fu dominante per mezzo della forzadel Sale dello Spirito, o suo Mercurio, fu prodotto un effettodiluente e dissolvente che fu necessario al mondo attualee a tutte le sue creature, per la ragione che quando -l'atmo­sfera cattura il Sale dello Spirito o Mercurio, tutte le crea­ture appaiono, crescono e sono da essa sostentate. SenzaMercurio e Vetriolo, e a meno che si mantengano le loro de­bite proporzioni, non può esistere niente. Il mercurio rende

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tutto sottile; il vetriolo rende tutto spesso; nelle debite pro­porzioni, tuttavia, le cose sono rese sottili o spesse, dure omorbide, fluide o fisse, per mezzo della qual cosa ciascuncorpo nel corso dei suoi moti, assorbe luce, aria e terra, aseconda delle sue capacità, mantiene la sua forma e il suovigore nella matrice della natura e gradualmente si ottienel'armonia. Cosi, questi due sono uniti malgrado le loro pro­prietà dissimili. Il Mercurio sostenta tramite il suo poteredi attenuazione graduale; il Vetriolo, a causa del suo poteredi condensazione graduale; tramite i quali mezzi appaiononella Matrice lo Spirito, l'Anima e la Vita.

Quando, tramite l'opera dell'Artista o tramite qualchecaso o sorte, vengono cambiate le proporzioni del Mercurioe del Vetriolo, la sostanza cambia la sua forma precedente.Se è presente troppo Mercurio, comincia il processo di atte­nuazione; iniziano il gonfiore, la dissoluzione e la decadenzae alla fine la sostanza perisce completamente. Se si aumentail peso del Vetriolo, allora ha inizio la concentrazione; dache era porosa e gonfia, la sostanza diventa spessa, soda edura; essa affonda ed ha inizio il graduale cambiamento inpietra o metallo.

L'origine del nostro Limo Terrestre è nell'Uomo e nel­l'Aria. Un povero può essere più ricco di un Re; poiché que­sta sostanza non si può mai comprare, non avendo corrispet­tivo valore in denaro essendo considerata priva di valore, ela si trova dovunque. L'Uomo ha dentro di sé il materialedel magnete tramite il quale, per mezzo di un semplice arti­ficio e uno strumento adatto, può, quando lo desideri, cattu­rare lo Spirito comune dell' Aria e farne un Sale. Ciò puòavvenire in qualunque periodo dell'anno, sull'acqua, sullaterra, in montagna e nelle valli, eppure ci si procura solouna piccola parte del nostro Mercurio. La nostra sostanza sitrova sulle montagne piii alte e quando un uomo lavora inalta montagna con il suo magnete, la sua mano mette il ma­gnete nell'apparato e il sale spiritoso che è più alto delle

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montagne, molto più alto in verità, entrerà spontaneamente.La materia del magnete universale è gettata via dai Chi­

mici e dai Farmacisti; viene gettata su un mucchio di rifiutidalla serva; si trova nelle strade pubbliche e spesso serve dagiocattolo per i bambini. Nella sua forma grezza è una buonamedicina, ma può anche essere un veleno mortale. Secondole opinioni espresse in pubblicazioni, e come risultato diesperimenti, dai saggi, dai non saggi e dalla gente in ogniluogo, è reputata, dopo l'anima, la migliore, la più gloriosa epiii utile delle sostanze, ma anche allo stesso tempo la piùvile, la più disprezzata e la più inutile sostanza fra tuttequelle che l'uomo possiede o che il mondo produce.

La nostra sostanza è animale, perché ha origine dall'uomoed emette da sé emanazioni nocive. È minerale, perché senzal'aggiunta di alcuna cosa estranea ne nasce il corpo dell'uo­mo. È vegetale, perché non soltanto le piante nascono daessa e dall'aria, ma anche dal suo magnete si produce un saleche, quando tocca le radici delle piante o è posto nel suolopresso le radici, gradualmente produce una grande quantitàdello Spirito Universale, il Sale dello Spirito, che ja germi.nare tutti i semi, fa crescere velocemente gli steli e fa matu­rare le piante; inoltre ridà vita alle piante morenti. Quandoè tenuta nel Regno Animale, la nostra sostanza rigenera ilsale animale; è una medicina superlativa e meravigliosa neglieffetti. Quando è confinata al Regno Vegetale, la sua forzaopera nelle piante come ho già sufficientemente sottolinea­to ed esattamente spiegato.

Non mi è stato permesso di compiere quest'opera magi.strale; la sua conoscenza può essere molto benefica, ma puòanche essere dannosissima. Per il momento vi scrivo a pro­posito della nostra materia Cl) e quando avrete ottenuto la so­stanza della nostra terra minerale e vi sarete resi competentiper produrre la nostra opera d'arte, capirete ciò che ho detto.

(31) In latino nel testo.

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Molti studiosi ed operatori hanno appreso qualcosa sulnostro materiale magnetico dallo studio di altre opere, comemi è giunto all'orecchio; ma ho anche appreso che a causadell'oscurità dell'argomento e di quanto essi ne avevano ca­pito, insieme ad un'opinione preconcetta, o a causa delleistruzioni erronee impartite loro, si sono attaccati a qualchealtro metodo e ad una sostanza diversa per produrre il Mer­curio ed hanno abbandonato l'argomento del nostro LimoTerrestre e si san fatti beffe del loro Maestro. Ho compren­sione per la loro ignoranza; so bene che tra voi ci sonoalcuni membri che hanno abbandonato lo studio del LimoTerrestre, considerandolo una povera cosa disprezzata. Voi edessi siete andati fuori strada, nondimeno, e avete vagato lon­tano dalla strada vera, eppure, per mezzo della Luce che iouna volta ancora offro e per mezzo della benedizione dell'On­nipotente che piove fra voi, potete di nuovo trovare facil­mente la giusta via e stimare una volta ancora la sostanzadel Limo Terrestre.

DEL MAGNETE

Che cosa sia il magnete e come sia inteso dai Filosofi èabbondantemente noto. Il termine Magnete dovrebbe esserebandito dall'investigazione del processo creativo, perché èinadatto in quanto porta molta oscurità e molti ostacoli nel­la mente degli uomini. So che un cOSI detto magnete fatto diosso calcinato, tartaro, pietra macinata, vetriolo o sale nonattrae l'aria, né lo spirito dell'aria, né il sale, né lo aspira,come fa la mia sostanza preparata, con la quale catturo ilMercurio universale proprio come un uomo lo aspira con labocca. Non è possibile fare un buon magnete da una sostanzavegetale. Quando si fa un magnete veramente buono, prontoed adatto ad attrarre, allora si comprenderà che le particelledel corpo magnetico preparato col moto e col movimento e

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trasformato in strumento appropriato dovrebbero esser mes­se in moto con l'applicazione del Vetriolo; l'aria fluida pas­sandovi attraverso lascerà le particelle del Sale dello Spi­rito, o Mercurio Universale, aderenti ad esso.

Ci sono due dimostrazioni che colpiscono in modo mol­to sorprendente una mente completamente aperta. Se lasciostare il limo terrestre, contenuto in un recipiente di vetro, inun posto temperato e ve lo tengo adeguatamente tappato,allora verrà attratto un sale di mercurio intorno alla parteesterna del recipiente, sopra, sotto e sui lati, come i rami diuna vite, e questo sale di mercurio è buono quanto qualsiasialtro che ho fatto e da esso si produce un buon metallo vivo.L'altro esperimento produce sale dal ferro vivo metalliconel Vetriolo, cioè quando si trasforma del Ferro in Vetriolocol comune sublimato vivo e se ne estrae uno Spirito e unolio, i quali sono ambedue di forza comune. Questo puòprepararsi con ampio profitto ed essere usato come mezzocon l'antimonio ed altre sostanze per produrre oro, tramiteil quale, in un'ora, un'oncia attrarrà a sé da tre a quattrolibbre d'acqua. L'aria fluisce con un sibilo attraverso il collodel recipiente ed incontrandosi con la terra vetriolica è cOSIprontamente trasformata in acqua che ci si potrebbe meravi­gliare che essa abbia una tale attrazione che ha effettiva­mente luogo, perché il recipiente non ha altro passaggiodal quale l'aria potrebbe fluire, quindi l'aria diventa acquamolto ampiamente. Il comportamento è esattamente similealla bocca umana che aspira aria, che è poi convertita invarie sostanze, quantità e stati di condensazione. Benché l'ac­qua in questo esperimento possegga grande virtù, nondimenocontiene una minore quantità di mercurio ordinario, nonessendovi niente di alcuna utilità a noi per la nostra operaparticolare. Poiché non ho ancora completato l'esame dellecircostanze che circondano questi esperimenti, devo aste­nermi dal formulare la mia opinione precisa per il momento.Se il cosiddetto magnete realmente attragga l'aria, se, attra-

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verso il fuoco, qualcosa dello Spirito rimanga li ed alcuneleggere tracce di altre sostanze stimolino il Vetriolo, è qual­cosa che non ho ancora scoperto. Il nostro comune magnetedel Mercurio è il Vetriolo (filosofico), ma non tale qualesi trova nella terra, ma che un uomo vivo possiede nel suoproprio corpo.

Senza dubbio desidererete sapere come il vetriolo nel cor­po umano attragga il comune Sale dello Spirito, cosi che essodiventa visibile, tangibile e in forma di un Mercurio, perchéè importantissimo assicurarselo allo scopo di praticare l'arte edel compimento dell'opera d'arte.

Dovete sapere che tale brillante scoperta e tale grandesegreto si deve comunicare soltanto ad amici fidati e, quindi,non posso dare la soddisfazione a ciascuno ed ognuno di voiperché, come ben sapete, non ho il piacere di conoscere per­sonalmente tutti i miei colleghi membri. Ho già chiaramenteesposto per voi la più alta conoscenza riguardante il magnete,ma la conoscenza del recipiente è tutto ciò su cui posso per­mettervi di lavorare (per il momento).

Quando vengono uniti il Sale dello Spirito e il vetrioloumano, la sostanza che è stata già separata tramite una pre­cedente preparazione e divisa in un Mercurio, volatile, bian­co, cristallino e micidiale, e un vetriolo che è costante e con­densato, allora otteniamo il superiore e l'inferiore combinati.Osservando il giusto peso in ciascuno, con un po' della loroacqua, essi possono essere assorbiti l'uno nell'altro. Da que­sta miscela avrà origine un metallo vivo, o un metallo viventefluido, che dal suo aspetto esterno può vedersi essere unmetallo vivo, puro e fluido. L'umidità viene estratta dalMercurio e dal Vetriolo secchi e non come dicono gli igno­ranti dall'umido, perché niente di umido può penetrare neimetalli, tanto meno tingerli. Diventa un metallo vivo conl'aggiunta di Oro e certamente nessuna acqua ordinaria oestranea deve mischiarsi ad esso, altrimenti diventerebbeinadatto per la produzione della nostra Opera d'Arte ed

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estremamente difficile a maneggiarsi. Prima che riusciamo aportare a compimento la nostra Opera d'Arte, dobbiamo os­servare tre cambiamenti: primo, il Mercurio con il Sale delloSpirito passa attraverso l'acqua per la preparazione; secondo,usiamo Vetriolo e Mercurio per la preparazione del metallovivo e dell'oro vivo, che sono anch'essi preparati nell'acqua;terzo, usiamo il metallo vivo, oro vivente e oro comune perla tintura.

DELLA MIA TES SA

Tessa è una parola nuova nell'Arte e contiene in sé unsegreto speciale pertinente alla conoscenza della Creazione.Ho scelto Tessa, perché non c'è alcun'altra parola che ioconosca con cui possa esprimere ciò che desidero descrivere.Benché l'abbia usata in altri scritti che vi ho inviato, non èstata capita correttamente, ciò nondimeno è servita comeuna specie di catenaccio inserito nella porta dell'arte, contro inon degni. A parte quest'unica parola, non ho usato alcuntermine inesistente, che sia irreale o il cui significato sia sco­nosciuto. Comunque, ora sinceramente ed apertamente lospiego e dico che significa niente meno che una terra bianco­neve, senza odore o sapore, fatta dal limo terrestre, senzafuoco ed in cui stanno nascosti il Mercurio e il Vetriolocomuni, come potrete capire quando arriverò a parlare delSale della Terra.

DEL SALE

Il Sale è una cosa buona; un essere gloriosissimo e visi­bile, radice e seme dell'intero universo. È sia fluido che co­stante, sia attenuantesi che condensantesi, sia dolce cheaspro. Della sua origine parlerò brevemente.

Quando Satana cadde con le sue schiere di Angeli, la sua

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luce che tutto copriva fu persa e divenne oscurità. 10 Spi­rito della Luce, fino allora insito in queste schiere, fu espulsonella Caduta e si levò un grande grido di paura mentre ilcastigo Divino diveniva intenso. La parte grezza della so­stanza di Satana e delle sue schiere fu condensata in nebbiae successivamente in limo; la parte più grezza di questo limo,cioè la parte migliore o più bella, precipitò nel centro dellamassa e divenne un sale fluidica contraentesi, Poi Dio,mosso da compassione, creò una Luce per attenuare il limo,la quale nuova Luce mentre Egli la emanava pervase tutte leparti del limo. Fu dallo spirito (espulso) di Lucifero che ebbeorigine il sale nel centro; alcune parti pure esistevano do­vunque nel limo, eppure il sale migliore e più potente fugenerato nel centro. Poi il sale del limo divenne attivo e co­minciò ad operare sulla Nuova Luce. La forza Divina eraattiva e tramite il suo intervento lo Spirito fece in modo chela Luce penetrasse e pervadesse il limo, e traesse qualcosada esso, che divenne aria e servi da corpo e veicolo per laLuce. Questo è ciò che viene chiamato Spirito e fino a uncerto punto è causato come Spirito dal moto continuo tra loSpirito di Luce in attenuazione e il sale del limo in contra­zione, che di necessità viene mutato in un sale (sale delloSpirito) che tutto pervade nelle parti acquose del limo.

Questo sale penetrantissimo è chiamato dagli Antichi neiloro libri con molti nomi, ma principalmente Mercurio. lolo chiamo Sale dello Spirito - l'Universale, Volatile, AstraleSale di Mercurio.

Da questi due sali si ottengono molti altri sali, a causadella loro unione nei comuni processi del Mercurio e delVetriolo, il più alto volatile e il più basso fluido. Di questisali, i principali sono il comune sale da cucina e il salnitro.-N.B.

Laddove, nella sostanza del nostro soggetto, c'è più Ve­triolo che Mercurio, ha origine da esso, cioè dal caput rnor­tuum, un sale da cucina tramite un processo di distillazione.

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Il Mercurio Bianco nel limo passa attraverso la storta nel­l'acqua e diventa uno spirito di sale e olio, ma il resto delMercurio rimasto indietro è dominato dal Vetriolo da cui haorigine un sale da cucina. Quanto Mercurio e Vetriolo resti­no uniti insieme è difficile stabilire perché, a causa di moltiostacoli, non sono stato in grado di effettuare delle indaginiesaurienti. Quando la Nuova Luce nella sua prima esplo­sione di splendore entro l'oscuro limo terrestre fu catturatadal limo salato, si condensò in spirito, parzialmente, nelle par­ti luminose del limo e quando divenne attiva nelle parti acquo­se, si condensò in sale. È attraverso lo Spirito che ha ori­gine il sale. È un sale forte o limo salato, in cui la Luce do­mina nello spirito, e il sale dello spirito domina nelle partipiù penetranti del Vetriolo. Alla fine diventa Salnitro, es­sendosi troppo consolidato attraverso la violenta contrazionedel Vetriolo con cui è unito. Pesi uguali producono menoVetriolo; una maggiore quantità di Mercurio produce unSale dallo Spirito; ma i sedimenti del Limo Terrestre, insecondo luogo, troverete che sono dominati dalle parti piùgrezze del Vetriolo. D'altra parte, tramite l'azione del Mer­curio, alcune parti di questa quantità compatta di Vetriolopossono essere catturate dal sale dello Spirito ed essendotrascinate nei pori del Vetriolo, passeranno con l'acqua nelVetriolo e da ambedue avrà origine un sale che risulta da unaccoppiamento del Mercurio e del Vetriolo, cioè le partipiù interne sia del Mercurio che del Vetriolo. Ciò che ètroppo grezzo o troppo penetrante rimane nella terra, eppurequalcosa sgorga dall'unione di questi due, senza che l'unoprenda niente dall'altro, né lo spesso dal sottile, proprio co­me il Signore Dio iniziò l'opera di creazione. Il sale, in unostato di moto, in combinazione con altre sostanze, divennecaldo; la parte che era nitrosa si uni alla parte che era salecomune e non poté essere nuovamente separata in Vetrioloe Mercurio. Il sale proveniente dal Vetriolo cadde nell'ac-

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qua; il sale proveniente dal Mercurio fu prodotto dall'aria; edi conseguenza abbiamo l'unione di ambedue le sostanze sa­line; il sale da cucina rimase come aria nell'espansione dellimo terrestre, acqua e terra. La parte interna, sollevata inacqua sotto forma di vapore, a tempo debito, ricade sullaterra e la rende fertile. Ho già detto che il nostro sale nel­l'aria non è sale, ma spirito e diventa sale solo quando è unitoall'acqua. Dio opera attraverso tre aspetti derivanti da unoe residenti in uno. Da questi tre, deriva tutta la creazionecome Luce, Spirito e Sale, che risiedono nell'aria, acqua, ve­triolo e terra. A causa di questi tre, c'è una triplice attivitàin Acqua, Vetriolo e Terra. Il sale marino, a causa del suovolume di vetriolo allo stato grezzo, preserva tutte le coseche con esso si salano, riducendole per l'azione di quescosale volatile o spiritoso, cosi impedendo per lunghi periodisia la loro fermentazione sia la loro decomposizione; impe­dendo loro di essere, per cosi dire, assorbite e portate viadall'azione dello spirito terrestre dell'aria, che normalmentele decomporrebbe. Il preservante gradualmente perde la suaforza e col passare del tempo dopo alcuni anni, attraversol'azione del sale dello Spirito e del Vetriolo del sale da cuci­na, le due sostanze, attraverso il crescente volume del saledello spirito, diventano sale. Il limo, tuttavia, si espande enel corso dell'espansione hanno origine aria, acqua e terra.L'acqua e la terra producono l'aria venendo essiccate, male parti grezze restano ancora come acqua e terra, simili a unsale dalle proprietà astringenti. La più alta parte, l'aria, èstata chiamata Mercurio dagli antichi, poiché essi facevanoopera magistrale producendo da essa il Mercurio. La partepiù bassa la chiamarono Vetriolo o Victrix Oleum, perchécon esso non solo rendevano visibile lo spirito universalesotto forma di sale, ma avendolo catturato, si assicuravanouna sostanza dissolvente e distruttiva e attenuatrice che ri­mane fissata nel Vetriolo e si presta ad essere rinchiusa nelcorpo dell'aria e dell'acqua. È chiamata olio perché è usata

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in forma di Pinguis Liquoris, come si direbbe, Oleum Vitrio­lo) Salis, Sulpburis, Nitri, ecc., che sono tutti quanti liquidisalini. Il nostro vetriolo non assimila lo Spirito della Lucein Forma Sicca ma soltanto in Forma Liquoris Pinguis. Quan­do lo poniamo nel nostro meraviglioso apparecchio di riscal­damento, lo spirito (di ordine comune) scende su di esso e,penetrando in esso ripetutamente, molte volte, alla fine di­venta sale. Cosi, esso è in verità, in se stesso, un vero VictrixOleum o Victrix Liquor perché senza di esso, in stato di moto,nessun artista può fare niente in quest'arte. Il sale delloSpirito è anche chiamato Sale Astrale, Sale di Vita e Salecentrale ed in sostanza è espresso come terra. Questi due salidiventano facilmente uno, tramite il fuoco, per mezzo di unmoto artificiale, di una cottura e facendoli influenzare daun'operazione costante. Essi forniscono, dalla loro combina­zione, un sale da cucina, un sale di vita, un metallo vivosenza alcuna aggiunta di alcuna sostanza metallica di sorta.Eppure quel Metallo Vivo non è buono quanto quello fattosenza l'intervento del Fuoco.

DEL MERCURIO E VETRIOLO o ZOLFO

Il Mercurio denota in generale un metallo fluido chia­mato Argento Vivo, ma a causa di mancanza di comprensio­ne da parte degli ignoranti il nome Mercurio è stato datoerroneamente all'Argento Vivo. Il metallo fluido non è ilnostro Mercurio, sebbene la maggior parte di esso consistadi questo metallo: mentre il nostro Mercurio è effettivamen­te una tenera sostanza metallica bianca, trasparente, fluida,il risultato dell' effetto di contrazione nel Vetriolo ordinarioo tramite l'azione del Sale dello Spirito Universale o tramiteun moto spontaneo nel processo artificiale. Il passaggio del­l'aria attraverso l'acqua conduce il Sale dello Spirito univer­sale nella terra, lo permea col vapore e penetra in tutti i suoi

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interstizi. Al Sale dello Spirito, che è presente dove il Ve­triolo e lo Zolfo universale sono combinati in quantità, vieneimpedito di essere attratto in su con i vapori e si condensain una sostanza bianca, trasparente e tenera; questo è ilMercurio. Il Mercurio è tenuto in moto dal sempre pre­sente sale dello Spirito contenuto nell'atmosfera ed è raffor­zato dalla .condensazione; il Vetriolo e lo Zolfo lo aiutanopotentemente e alla fine, dopo un processo di ispessimento,emerge come sostanza tangibile, spessa e pesante. Quandoquesti due sali in combinazione emergono dal loro veicolo,la loro proporzione deve essere esatta. È anche essenzialeche l'atmosfera, l'acqua e la terra siano pure nel momento incui si forma il corpo, altrimenti non possono dare la nascitaad un metallo pulito. Se dovesse essere presente molta so­stanza impura nel Vetriolo, verrebbero contaminati sia ilveicolo o agente, cioè il Vetriolo, sia lo Zolfo, cioè l'acqua,che è il paziente, allora il Vetriolo non può assimilare oassorbire molta parte dell'atmosfera o sale dello Spirito econvertirla in Mercurio; cosi nasce un Metallo o Mineralenon pulito. Quando, al contrario, viene generato un Vetriolopulito, in un apparecchio pulito, in cui è fatta passare unacorrente pulita di atmosfera sotto forma di vapore, allora ilsale dello Spirito si coagula in quantità e lo converte in Mer­curio. A volte, tuttavia, il Mercurio non può diventare ma­turo perché il peso e il volume sono eccessivi, nel qual casorimane sotto forma di acqua metallica.

Nella preparazione del nostro Mercurio e del nostro Ve­triolo, da tre cose deriva una quarta cosa; la prima, la se­conda e la' terza tornano ad una e da una diventano di nuovotre. Il Mercurio ha origine dal Vetriolo, dall'Acqua e dal­l'Argento Vivo; se l'Argento Vivo dovesse non essere pre­sente nel Vetriolo o se il Vetriolo venisse asportato da esso,allora diventerebbe immediatamente un metallo. Se il me­tallo dovesse essere oro vivo, allora con l'aggiunta artificialedel Vetriolo universale, da esso si produrrà oro; ma se esso

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dovesse essere argento vivo, allora si produrrà argento. Pren­dete il Vetriolo superfluo e potente, dategli moto aggiun­gendovi acqua e avrà origine un vapore, il quale vapore ade­rirà a qualsiasi sostanza come un sale o un deposito alquantobianchiccio. Dalla combinazione del nostro Metallo Vivo, orovivente e oro comune potete compiere un'opera d'arte.

Devo ora informarvi che la maggior parte delle personesono deluse del mio apparato artificiale, perché nei principidella sua costruzione e nei miei metodi di lavoro, sembrache io proceda in direzione opposta a quasi tutte le dottrinefilosofiche note sostenendo che non si può migliorare alcunmetallo per mezzo di una sostanza minerale o metallica, tran­ne l'operazione metallica di un'opera d'arte che può esserepreparata senza alcun metallo vivo o alcuna sostanza metal­lica viva. Essi rifiutano i miei buoni consigli e il metodoattendibile offerto loro e cercano di scoprire un purissimometallo vivo con cui dissolvere l'oro comune e putrefarlo,e renderlo opaco, il che è lontano dalle loro intenzioni. Altrifanno esperimenti con lo zolfo, trattandolo in vari modi, ecredendo che l'argento vivo degli antichi non sia un metalloo un minerale, bensì un sale penetrante con cui si può raf­finare lo zolfo, decomporlo e ridurlo in tintura. Non intendocontraddire nessuno, né intendo fare a nessuno il dono diindicargli come siano tutti in errore a proposito di questoMercurio, Zolfo e Sale e come sia impossibile produrre unMercurio piii puro e un Sale più puro dalla Terra sotto inostri piedi, per nostro orgoglio e gloria. Ciò che essi ot­tengono sono semplicemente sostanze già specificate dall'azio­ne della Natura che, nei suoi moti spontanei, ha già unitocosi saldamente insieme certi pesi di Spirito o Sale atmosfe­rico col Vetriolo, che è impossibile separarli senza aggiungereil Mercurio comune o Spiriti di Sale, al fine di separare ilVetriolo e il Mercurio. Proprio cosi, la Natura ha combinatoquesti sali con tante altre impurità, che essi non possonoessere separati in alcun processo di dissolvimento senza per·

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dere la parte migliore di entrambi. Se doveste riuscire ad ot­tenere un Mercurio privo di tutte le impurità della terra, siscoprirà che è sterile perché è derivato dal Mercurio e vicosterà dieci volte di più di una libbra del Mercurio dalquale fu prodotto. Non c'è senso nel gettare via una pietrapreziosa perché non riuscite a separarla dai rifiuti in cui èracchiusa.

Se possedete il Mercurio Universale non specificato (ilnostro Mercurio) è del tutto inutile e stupido usarlo perottenere un Mercurio inferiore. Se possedete il MercurioUniversale, sarebbe fatica sprecata usarlo nel tentativo diseparare il Mercurio comune dai metalli, dai minerali, daisali o ridurli nelle loro parti componenti; essi non contenogono la sostanza, il vigore e la purezza necessari per la rea­lizzazione della nostra opera d'arte. Con pochissima spesa,io posso combinare veri metalli e minerali per produrre Me­talli vivi ed anche Mercurio, senza l'aiuto immediato deglispiriti di sale o del Mercurio Universale, ma queste soluzionie processi di separazione non sono di alcun valore. -Essi pro­ducono un metallo vivo che reca un basso grado di beneficioma vi rimane troppo vetriolo degenerato nella composizionee cosi nel processo di maturazione di altri metalli si ottienemolto poco anche in rare occasioni, a paragone del VetrioloUniversale.

Se costruito correttamente, il mio apparecchio attrae dal­l'atmosfera non solo il Sale dello Spirito Universale, ma at­traverso l'azione del Vetriolo puro lo cambia in un Mercuriopuro e in un Metallo Vivo. Il lavoro è fatto dall'inizio allafine senza alcun esborso di denaro; non costa niente, tranneil tempo che si trascorre in momenti quieti per farlo. Perchédunque siamo cosi ostinati da non lasciarci istruire da unvero Maestro e farci correggere i nostri errori? Posso dimo­strarvi che sono in grado di produrre dal Sale dello SpiritoUniversale un Mercurio ordinario nel mio apparecchio, senzal'aggiunta di alcuna cosa estranea. Non posso aspettarmi di

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restare con voi per molti anni. Il Signore, che ringrazio intutta umiltà, mi rivelò questo grande segreto nel mio venti­treesimo anno, quando studiavo i miracoli fatti dal Salvatoredel Mondo, ed ora mi sto avvicinando al settantunesimo an­no di età. Ho acquisito tanta esperienza e sono giunto tantolontano nei miei studi, da poter dare aiuto ad ognuno di voi.Se non fosse stato per l'amore, la benevolenza e l'amiciziache sento per voi, non avrei di nuovo messo la penna sullacarta. Il mio carattere e la mia intelligenza sono costituitiin modo tale che, sapendo molto di queste cose, io nondesidero che esse mi procurino l'opportunità di ottenere altionori, ma gioisco perché il seme da me gettato tra voi co­mincia alfine a germogliare. Riflettete bene, tuttavia, e chie­detevi quale Mercurio più glorioso, vigoroso e più puro po­treste desiderare (oh! la beatitudine di quest'opera) alloscopo dell'arte metallica di quello che ha origine nei Cieli ein un Re, che è il vostro proprio io? Nel Cielo che dà vitaa tutte le cose e sostenta ogni cosa; in voi stessi come Redel Mondo, che dominate tutto, che godete di tutto. Nondeve tale Mercurio essere necessariamente migliore di quelloche è, per cOSI dire, espulso dal suo trono? L'atmosfera Ce­leste è stata incatenata in una prigione terrena e nessuna arteo violenza può liberarla prima che abbia perso il grasso delsuo corpo e il midollo delle sue ossa nella stretta salda dellavoro portato avanti dal processo di dissoluzione. D'altraparte, il Cielo, guidato dall'uomo, dà vita a un Principe Re­gale, producendo il vero artista nel pieno fiore della vita edel vigore. Nella sua saggezza, l'uomo può allevarlo e quandoviene il momento può incoronar1o d'oro e metterlo sopra alregno metallico e minerale perché lo governi. Questo è l'on­nipossente che Ermete ha lodato nella Tavola di Smeraldo.Egli è il vero Mercurio vivente, da non chiamarsi vivente,perché diventa un Metallo Vivo e questo è fluido e non vi­vente; eppure egli è vivente perché in lui c'è il seme viventedell'oro; può essere piccolo in peso, ma grande in vigore,

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poiché può far SI che l'oro fino ordinario diventi oro viventee dieci o dodici volte più pesante; può anche espandersi inmodo molto penetrante. L'oro vivente non vi nasce finché,con l'abilità del Maestro, non vi si aggiunga il Vetriolo, poipuò rendere l'oro comune vivente e fertile. Nascosti nelcentrum del Mercurio, vi sono minuti grani d'oro vivente,che costituiscono niente altro che la Tintura; dopo che l'orocomune è disciolto dal Mercurio, la tintura passa nell'oro,che assimila i piccoli grani e diventa oro vivente, capace dimoltiplicarsi dal Mercurio e dall'acqua nel Vetriolo e diaumentare molte centinaia o migliaia di volte, a seconda dellavoro che gli si dedica. Per questa ragione il mio Mercuriocambia l'Argento in Oro, senza l'aggiunta di oro ordinario,dopo un po' di tempo, tramite un processo di assimilazionedebitamente compiuto, sebbene lentamente, a causa dellapresenza di oro vivente nel suo centrum. Questa è un'opera­zione magistrale in sostanze metalliche. Dopo la maturazio­ne, o fissazione come si dice ora, una parte della tinturatrasmuterà in oro una dose dieci volte maggiore di quantofarebbe la tintura formata dalla combinazione di Mercurio eoro comune.

L'asserzione che nel Mercurio sono occultati piccoli granidi oro vivente è un'asserzione di fatto e non una specula­zione ex-posteriori. È provato da esperimenti che dal Mer­curio si ricavano i semi dell'oro tramite un metodo artificiale.Se si aggiunge argento, insieme all'oro, il tutto si trasmuteràe diventerà oro fino. Questo oro vivente nel mercurio, comeabbiamo già detto, nasce dal Mercurio e dal Vetriolo, chepresto si muta in un altro Vetriolo, con l'eccezione che essopuò diventare Bianco a causa di una violenta contrazione delMercurio nel calore, il quale Mercurio, tuttavia, rimane an­cora dolce e privo di impurità.

Ho fatto maturare metalli mediante un'immissione diMercurio e questo metallo vivo, che trasmuta in oro fino,cioè cento parti d'argento in oro fino, o cento parti di rame

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in argento, molti l'hanno chiamato lo Zolfo nel Mercurio,Sophorum o Universale, perché l'hanno impiegato come tin­tura per altri usi, ma non ne conoscevano l'origine. Useròil modo comune di parlare e dirò che fatta eccezione perquesto Vetriolo o Zolfo, non c'è alcun altro Zolfo che siautile, per accelerare un ingresso, per maturare o tingere so­stanze metalliche immature e metalli vivi. Se il Mercurionon vi è presente, non si compie nei metalli alcuna operazionemagistrale; non si prepara alcuna tintura. Al fine di renderepenetrante l'oro comune, dovete comprendere che solo ilMercurio fornisce il mezzo di ingresso nei metalli al Vetrio­lo e allo Zolfo, e la contrazione di questo Mercurio lo rendematuro. L'umidità del metallo vivo passa nell'aridità delMercurio e il tutto diventa tintura. Non esiste nel mondodella Natura alcuna cosa come lo stato « bagnato ». La genteignorante ha inteso la parola umido col significato di bagnato.Uno stato bagnato distrugge tutto. La nostra acqua non bagnale mani, ma è umida. I liquidi salini non hanno niente a chefare con questo.

DELL'ORO

Non mi soffermerò a lungo sulla descrizione del nostrooro glorioso, ma dirò che, a causa del lungo periodo di temporichiesto per prepararlo dai metalli vivi, potete, se lo desi­derate, prepararlo dall'oro fino comune che, in questo caso,è necessario per il compimento di questo capolavoro neimetalli. L'oro comune viene dalla terra; consiste di un mer­curio molto pulito, di vetriolo e di un po' d'acqua: diventamaturo quando l'acqua o umidità superflua, tramite e nellaquale sono uniti il mercurio e il vetriolo, viene eliminata,ed allora il mercurio è in uno stato di maturità. Avendo as­sorbito il suo vetriolo, esso diventa impermeabile all'acqua erimane un metallo permanente. Il Vetriolo tiene il Mercurio

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n. FARMACO CURIOSO SCONOSClUTO 155

in modo tale da impedirgli di essere assorbito e portato viadal movimento del vento nell'atmosfera.

L'oro è in una condizione di perfezione e non ha biso­gno di altro tempo per la maturazione come avviene nel casodi Saturno (Piombo) e altri metalli. La sua perfezione consi­ste esclusivamente nella purezza, forza e pesi proporzionatidel Vetriolo e del Mercurio. La sua crescita e il suo svilupposono determinati dalla purezza e fluidità della sua matrice.Laddove la matrice è debole e porosa, i vapori impuri e grezziche passano continuamente attraverso la matrice, alzandosidall'evaporazione dell'acqua nell'aria, penetrano facilmentenella pietra e contaminano il Vetriolo puro. Al contrario,quando è compatta e sigillata, niente può penetrarvi tranneil sale atmosferico, che è immediatamente trattenuto dalVetriolo insieme alla matrice e alla pietra; la pietra natadall'acqua è coagulata in Mercurio.

L'oro viene preparato per la conversione in metallo vivoper mezzo di un certo artificio, nel processo della nostra opera'd'arte, col quale circa dieci o dodici parti del nostro metallovivo possono disciogliere una parte d'oro. La proporzionepuò anche essere una quarta parte, una quinta parte o unasettima parte d'oro a tre quarti, quattro quinti o sei settimidi metallo vivo, ma la tintura non sarà altrettanto potente;quanto minore è il solvente, tanto piii difficile risulta liberareed espandere l'oro, perché iI metallo vivo, a causa della mal­leabilità dell'oro, che l'ha ricevuta dalla luce, rende l'orofluido e spiritoso attraverso l'azione del sale dello Spiritoche è attivo in esso per tanto tempo finché alla fine l'oroè liberato dalle sue salde catene e il Mercurio o l'oro è sepa­rato dal suo Vetriolo. A questo stadio il Mercurio diventapiù spesso per il costante lento moto mentre il Vetriolo del­l'oro fermamente impedisce l'espansione del suo Mercurioe vi si attacca e lo fa contrarre fin dove giunge la sua forzae la proporzione dei pesi, finché alla fine quando il nostroMercurio si è unito col Mercurio dell'oro, allora l'oro vivente

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156 LE EPISTOLE DI ALI PULI

si unisce col Vetriolo del metallo vivo, cioè col grano viventedell'oro, e ne viene rafforzato, a causa della sua intensa pu­rezza, a un tale grado che il Mercurio, tramite il costantelavoro e moto, si ispessisceper l'azione dei sali Vetriolici,coi quali si unisce a poco a poco, finchè é finalmente raccoltocon facilità, interamente coagulato e maturato. Il Mercurioè ora diventato fisso ed ha impartito una nuova vita al Ve­triolo, non come metallo, tuttavia, bensì come polvere nonsolubile in acqua come avviene nel caso della terra. Il limogrezzo dei metalli vivi può certamente coagularsi mediantel'azione dei vapori dell'acqua, in aggiunta al Mercurio e alVetriolo. Lo stesso metallo vivo non ha sufficiente fuoconella sua natura, solo abbastanza in fatti per permettere alVetriolo e al Mercurio di fondersi l'uno nell'altro, il che nonpuò avvenire senza l'aiuto dell'acqua. L'oro si disintegra eil suo corpo grezzo è separato dal moto della tintura. Pren­dete soltanto il Mercurio e il Vetriolo e lasciate il corpo mortointorno all'orlo come terra inutile. A meno che separiate laterra dalla tintura, il che si riconosce facilmente dal colore,dopo il completamento dell'opera d'arte, la terra si mischie­rà alla tintura e impedirà il processo di accrescimento, perchéil Mercurio si dissolve e si mischia col corpo e fa degenerarela composizione, cosi che la tintura risulterà più debole dopol'accrescimento e in grado di tingere solo una ventesima partepiù di prima, invece di portarla a piena maturità.

Gli antichi chiamavano lo Zolfo e il Vetriolo con moltinomi, per esempio l'atmosfera condensata nei minerali; saledi mercurio; oro; leone rosso; il Mercurio; l'aquila Bianca;uomo e donna; fisso e fluido, ecc., ma io non ho mantenutoquesti nomi in quanto essi non gettano realmente ed essen­zialmente alcuna luce sul nostro soggetto. Nello scriverviquesta epistola non ho preso iri prestito da altri autori, giac­ché giudico che sia meglio per voi se io ne descrivo formae carattere come li ho trovati e come li ho lavorati.

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IL FA~CO CURIOSO SCONOSCIUTO

DEI COLORI

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Quando il Mercurio ha disciolto l'Oro che stava nel reci­piente e l'ha reso fluido e l'ha espanso, l'oro mercuri aie si èunito al sale mercuriale universale e al vetriolo, o zolfo uni­versale d'oro; cioè, vetriolo d'oro e zolfo. Alcuni autori l'han­no descritto come un processo di putrefazione, perché all'ap­parenza la sostanza è nera; eppure non è possibile che unmetallo o un minerale diventino materia decomposta. Que­sta, essi dicono, deve essere mutata dall'artigiano in unasostanza animale o vegetale, il che, tuttavia, non ha luogo ne]corso della nostra preparazione di questo superprodotto. Nonriesco ad immaginare perché si debba credere e asserire chela soluzione possa aver luogo mediante un qualsiasi processodi decomposizione. Benché il colore della sostanza sia nera­stra o, per essere piii esatti, nero-grigio che si cambia in nero­verde, non realmente nero, e ancora meno, per usare un ridi­colo modo corrente di esprimersi, piii nero dello stesso nero,pure questa nerezza di colore non mi dimostra che sia pre-­sente una decomposizione, vedendo che molte sostanze mine­rali, per esempio il Vetriolo o lo Zolfo e il Metallo Vivo ele preparazioni chimiche tratte da essi, sono nere eppurenon sono in stato di decomposizione, benché tali sostanzespesso emettano un cattivo odore. Oltre il quale, nessunopuò accorgersi, nel corso del nostro lavoro, di alcun odoreproveniente da queste nostre sostanze, fino alla fine, né puòdare un'opinione su alcuna possibilità del genere. Quandocambiamo il sale dell'aria Universale in Mercurio, portiamola sostanza ad uno stato di decomposizione con i nostri proprimetodi, cOSI che la parte animale, tramite la sua forza magne­tica, si stacchi completamente; ma dopo di ciò, appena lanostra sostanza si trasforma in condizione minerale, non lamutiamo più: tutto ciò che compiamo da questo momento inpoi, avviene mediante il processo di semplice dissoluzione ecoagulazione; non accade niente tramite alcun processo di

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158 LE EPISTOLE DI ALI PULI

decomposizione, nel modo in cui la gente generalmente cre­de. La decomposizione cambia la sostanza di una cosa dallasua forma attuale a un'altra forma, proprio come la nostrasostanza corporea umana è trasformata, dall'aria, mediantecerti processi artificiali di decomposizione, passando dai re­gni mediano e superiore nell'inferiore, per diventare mine­rale o metallica; non si cambia nuovamente nella sua sostanzao nel suo stato originali. Un seme che venga posto nel suolonon si decompone. Il sale vitale affonda nel suolo con larugiada e la pioggia, penetrando attraverso il guscio del semefino al nucleo, che si gonfia e diventa limo; poi l'immaginevitale della pianta o dell'albero, che in origine fu impressanel seme, si divide in molte forme. Ciascuna di queste pic­cole immagini acquisisce un'esistenza nella forma materialetramite il suo proprio sale vitale, vetriolo e acqua, che simanifesta nel corso del tempo ed il suo proprio sale primoo vetriolo è rinforzato dal vetriolo universale del suolo, checontinuamente scorre verso di esso e dentro di esso, daivapori acquei provenienti dal suolo. Cosi, è continuamentenutrito dal sale vitale penetrante proveniente dalla rugiadae dalla pioggia; il veicolo, o acqua ordinaria, si infiltra nelsuolo e con questa come mezzo qualcosa si coagula; l'acquanutre ed incrementa la sua sostanza, tramite oppositionemparticularum; da questo processo cresce una grande piantao un alto albero, purché rimanga il suolo, in cui il nutrientesal centrale sostenta e nutre. Questo sale vitale discende sudi esso mediante l'azione della rugiada e della pioggia. Quin­di, non è corretto che alcuno dica che, mediante l'esperienza,può migliorare qualunque cosa tramite un processo di decom­posizione nel reame dei Regni animale, vegetale, minerale ometallico, lasciando nello stesso tempo inalterata la sua formaoriginale e la sua propria sostanza peculiare, per poi trovarla,o vederla, più bella.

Potrei scrivere ancora sulla crescita dei vegetali e svelar­vi una teoria completamente diversa basata sulla verità, non

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 159

su speculazioni oziose e fuorvianti, se ciò fosse il mio scopoe la mia mira prefissati, ma l'ho fatto in un altro Trattato.

Ora voglio dire qualcosa a proposito del potere dell'oc­chio, su cui alcuni hanno scritto, e vi dimostrerò di checosa è costituito. Ciò che essi chiamano « vis oogen » (poteredell'occhio) non è niente di piii di questo: Quando il Mer­curio entra in movimento, la sostanza a volte si alza in aria,sembrando piccole collinette, poi il suolo dell'oro estinto,limo, o ciò che si chiama nero, precipita sul margine e l'orovivo elevato si erge verde o perlaceo davanti all'occhio (visoogen). La coda del pavone è rossa, gialla, verde e blu, manon c'è niente di più bello dei colori che si vedono all'internodel recipiente di vetro. Questo è l'effetto del Sal UniversaleVolatile e del Mercurio, il che avviene a volte senza alcunaoperazione, come nel caso delle vostre finestre, dove si pos­sono vedere colori nel vetro, tramite l'azione della pioggiae il processo di distillazione. A volte sembra che la sostanzasi cambi interamente e ciò si può spesso vedere alla super­ficie in vari colori, ma forse è il recipiente di vetro che in­ganna. Su ciò non posso scrivervi molto e la ragione è chequando l'oro è stato disciolto, molto prontamente appare sullacima la Terra Mortua e poi la massa diventa interamenteverdastra. Ciò si può apprendere solo mediante la cosiddettavis oogen, poi la terra nera viene fuori e lascia la massa tuttaricoperta. Quando è stato completato il processo di dissolvi­mento dell'oro e termina la separazione dell'acqua, la massaespelle tutta la terra estinta ed impura sul bordo del reci­piente di vetro ed appare bianca. Qui si deve notare che lasostanza non cambia in un giorno, ma richiede molto tempo,perché ogni colore, nel suo sviluppo, appare lentamente,diventa forte e gradualmente sfuma. Quando comincia adapparire il colore bianco, la sostanza gradualmente si cambiain polvere, il che significa che il nostro Vitriolum ha sopraffatto il Mercurio e l'ha fatto contrarre. Qui inizia il processodi maturazione e successivamente procede alla coagulazione

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160 LE EPISTOLE DI ALI PULI

(comunemente chiamata fissazione) e dopo che il vetrioloha mostrato la sua prima forza ed ha mutato il divino mer­curio e l'Oro in una terra bianca, segue un ulteriore processoe tramite un moto graduale miscela il Mercurio, che rivesteciascuna particella di vetriolo con molte parti di Mercurio- quanto più dura questo processo, tanto migliore sarà ilrisultato - finché alla fine i piccoli corpuscoli diventanosolidi e compatti, compare il colore giallo che finisce colrosso e il nostro compito è terminato.

DEL TEMPO E DEL RECIPIENTE

A proposito del tempo necessario non posso scrivere edarvi un periodo esatto, perché il lavoro può durare moltotempo o poco tempo, a seconda che il Mercurio e il Vetriolo

siano estratti da un solo elemento o da parecchi. Comunque,si tratta di un periodo tra i sette e i dieci mesi.

Benché a me il lavoro sia noto in forma abbreviata, pro­babilmente nessuno tra gli antichi sapeva come si potessecompiere l'opera con minor pericolo di quanto ve ne sianel modo tradizionale da loro ripetutamente praticato. Lo sipuò fare con una grande massa di materiale; nondimeno,quando è terminato, il lavoro non è altrettanto buono e laproprietà della tintura è più debole di quella che deriva daquantità minori.

Per quanto concerne il tipo di recipiente usato, io ne houno di mia propria scelta che si dimostrò di grande utilitànel fissare il giusto peso del nostro materiale per il processonel recipiente di vetro.

DEL Fuoco

Non c'è rimasto niente da menzionare, nel modo in cuiintendo istruirvi, come ho fatto nel caso dell'Acqua, se nondire che il Fuoco è un incidente - un movimento pretema-

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IL FA~CO CURIOSO SCONOSCIUTO 161

turale nel sale della Natura o, piii chiaramente espresso nelnostro stile, come ora l'uso io, un moto disordinato traMercurio e Vetriolo. Quando a qualunque cosa viene impres­so un forte moto tramite un intervento esterno, allora il suomercurio, o sale dello Spirito, diventa sottile ed è reso, percosi dire, penetrante ed è attratto di qua e di là dal fortemoto esterno dell'atmosfera, cosi tenendo attivo il mercurioe inerte la sostanza. Il moto esterno continuo causato dalmovimento dell'atmosfera assottiglia il mercurio e il ve­triolo e la condensazione fa sf che i sali diventino caldi evengano con ciò cambiati in luce che si riscalda e si ricon­densa; poi la luce gradualmente si distacca e lentamente escedalla sostanza materiale. Lo spirito riscaldato diventa acre,consuma ed essicca l'acqua e crea un disordine nel mercurioe nel vetriolo; l'umidità lega insieme il mercurio e il vetriolo,la sostanza poi comincia ad andare in pezzi, il vetriolo ed ilsuo mercurio sono privati di tutta l'umidità ed essa diventauna lisciva di sale morta e acre; (essendo morta nella forzadisordinata del moto e del cambiamento profondo) la mag­gior parte dello spirito coesivo nel mercurio e nel vetriolodiventa una terra morta; il mercurio e lo spirito, insieme aun po' dell'acqua, essendo ora divenuti atmosfera, escononell'atmosfera in turbolenza, in uno stato di corrosione, sot­to forma di un vapore (ossia, la fiamma). Mentre leggermen­te si solleva, tramite il moto straordinario, lo spirito diventapervasivo e tenue; mentre si alza il vapore, la sostanza di­venta più pura mentre viene separata nell'aria. Quando laluce si è interamente separata ed ha abbandonato l'oscu­rità a causa della sua acutezza, ha origine un pesante vaporeche si attacca a tutto ciò che tocca sotto forma di fuliggine.Cosi, vedete, quella sostanza preziosa benché disprezzata,la fuliggine, ha la stessa origine del nostro limo terrestre.Proprio come venne in essere il limo terrestre attraverso lacaduta di Lucifero, perché questa stessa luce in un mototroppo forte si attenuò e divenne acre (considerate l'or-

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goglio e l'arroganza di ciò) e in questo modo fece allonta­nare da sé la Luce di Dio, COSI, nel nostro lavoro, la Lucecrea una sostanza (da Cristo chiamata il Sale della Luce Ter­restre) che è il sale dell'Auto-propulsione e, quando è inci­tata dal suo spirito superbo, allontana da sé la Luce dellaparola corroborante ed allora la sostanza materiale diventaoscura, detestabile e puzza.

Lucifero fu gettato nella Perdizione e dannato. Sarebbelo stesso per noi se non fosse che il Filius Aerex Deitatis velTrinitatis - Mercurius (Sal Volatile astrale et aerum) hapietà del sale caduto e degenerato e gli infonde una nuovaluce; cioè, sale nell'aria come un fumo nero, al che la sostan­za caduta si riprende e, addolcendosi dalla sua maggioreasprezza, aderisce alle pareti del camino e del forno e poida se stessa dà vita all'atmosfera, la quale benché ancorain preda del peccato originale, dalla caduta del sale di auto­propulsione, ed ancora nera e sporca nel suo aspetto esterio­re, nondimeno all'interno possiede grande forza a causa delsale liberato e della nuova luce infusa dal molteplice saledello Spirito-Mercurio. Quando l'artista riesce cosi a dissol­vere correttamente la fuliggine ed a separare il puro dall'im­puro, da ciò si assicura il più potente sale di auto-propulsione,prossimo al nostro Limo Terrestre, ed allora possiede un Mer­curio genuino e glorioso, un Vetriolo glorioso, un ArgentoVivo e tutti i metalli, inoltre un delicato solvente dell'oroe ciò senza spesa.

La fuliggine possiede un Sale Universale, che si è disco­stato dal suo stato precedente mediante la combustione edè ora una sostanza indeterminata e aspecifica; quindi non èminerale, né metallo, né sostanza animale, né pianta, eppureha vigore per e in tutte le cose, una volta che tramite laspecificazione le viene restituita la sua propria funzione;ed io, a parte il capolavoro dell'esperimento, non vogliomenzionare altro, ma devo passare sotto silenzio la prepa­razione relativa alla fuliggine. Voglio, comunque, dirvi come

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 163

segreto che c'è difficoltà nello scegliere la fuliggine. Dovetescegliere fuliggine che ceda un Mercurio, durante la soluzionee separazione del puro dall'impuro, senza l'aggiunta di alcunacosa, che racchiuda in sé l'oro in peso proporzionato e cheaumenti, e che ceda anche una tintura gloriosa, dopo un de­bito processo di coagulazione e maturazione, adatta al mi­glioramento dei metalli ordinari, che renda tali metalli ma­turi e li tramuti in Oro. Cosi viene fatta questa tintura, cheè la piii gloriosa del mondo, per mezzo della nostra impresamagistrale.

Ma mi sto allontanando troppo dall'argomento del Fuo­co; si deve ancora menzionare in che modo una cosa si ac­cenda tramite la fermentazione e la decomposizione. Quandouna cosa è umida, o tritata e umida, la struttura specificatadella sostanza è portata a putrefarsi cOSI che si infiltra unamaggiore quantità di mercurio attraverso il canale dell'umi­dità e comincia a rendere rarefatto il vetriolo e a decom­porre la materia. Tale mercurio si impossessa del vetrioloappartenente alla sostanza; la luce se ne va come conseguenzadi questo doppio stato di moto; lo spirito si accende e lamateria prende fuoco; ciò dipende dalla quantità di acquapresente; nel caso che rimanga un po' d'acqua, la sostanzanon può bruciare, perché l'acqua impedisce l'espansione ec­cessivamente penetrante dello spirito e la conseguente accen­sione; e poi troviamo nell'acqua un sale, che pervade, caldoe penetrante (ma solo quando in modo artificiale viene sepa­rato e gli si porta maggiore quantità di acqua e viene deflem­mato) allora lo spirito si espande di nuovo e facilmente siinfiamma. Tutta la vita vegetale e animale è messa in libertàdalla cosiddetta fermentazione e poi entra in uno stato didecomposizione. Il motivo per cui tali materie non si decom­pongono completamente nel corso della loro graduale disinte­grazione e scomparsa è che non è presente abbastanza acquae quindi può penetrare una quantità insufficiente di mercurio(universale aerum) per causare una completa dissoluzione.

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LE EPISTOLE DI ALI PULI

Una libbra di acqua può assorbire solo un certo peso dimercurio; e la detta acqua è l'unico canale verso l'aria (atmo­sfera) e verso il sale universale presente in essa che, quandoè insufficiente, non può completamente ridurre la sostanza.Allo stesso modo, l'acqua salata, essendo grezza può assorbiresolo un certo peso (saturazione), sebbene si mischi facil­mente. Nel frattempo noi otteniamo, senza fuoco o fiamma,attraverso il cosiddetto processo di fermentazione, il sale del­le cose, insieme allo spirito, e li usiamo per le nostre neces­sità quotidiane. In tale lavoro, comunque, si deve sorvegliareiI processo del moto e prendere buona nota del momentodella dissoluzione. Il vetriolo è costantemente rinforzato eincrementato dal mercurio, proveniente dall'esterno; ma lamateria che è sigillata non può fermentare, tanto meno de­comporsi, a meno che il recipiente non sia abbastanza grandee largo e la quantità di materia in esso sia piccola, lasciandocosi molto spazio per l'aria. La forza del mercurio si riducegradualmente e la materia esce liberamente all'aria, insiemeallo spirito. Il tempo di raccogliere è giunto e quindi otte­niamo un sale dello spirito di forma corporea senza acqua,purché si abbia pronto un recipiente. Se dovessimo aspettaretroppo, allora il lavoro è invano e il sale penetrante e ilsal aerum mercurii evaporano insieme allo spirito della Vitaanimale e della pianta e la sostanza comincia ad emettere unodore acido, il che dimostra che se ne è andato molto spiritoe sale e iI mercurio proveniente dall'esterno comincia adespandere il vetriolo eccessivamente ed alla fine lo fa mu­tare in salnitro mischiato a molto mercurio nella proporzionepiù alta possibile. Ciò che resta delle parti della sostanzaumide e grezze diventa terra. Qui potete ben comprendereche i termini Fermentum Fermentantis e Decomposizioneacquistano un aspetto del tutto diverso da quello fin quiimmaginato e non possono usarsi allo scopo della nostra im­presa magistrale.

La nostra sostanza è cosi dissolta da un certo peso di

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IL FA~CO CUlUOSO SCONOSCIUTO 16.5

Mercurio, che non può piii afferrare, espandere e attenuarel'oro e il suo Vetriolo, tranne che nella proporzione dellasua forza e del suo peso, mentre dall'esterno viene aggiuntopoco o niente col nostro lavoro, perché i vapori d'acqua nonpossono penetrare nel nostro recipiente chiuso, essendo essiil canale del Mercurio; cosi la nostra sostanza non si inaci­disce. Nel momento in cui ha luogo la dissoluzione, il Ve­triolo inizia il processo di rigenerazione e coagulazione.

Ora vi mostrerò la causa del fuoco fiammeggiante e virenderò noto quale tipo di fuoco è appropriato al nostroscopo.

La fiamma ordinaria del fuoco compie grandi cose e laqualità del fuoco Lucifero la scopri da solo nel corso dellasua caduta dal Cielo per orgoglio. Accendendo come fecetutti gli Spiriti del suo regno, causò un tumulto tra gli Angelisubordinati a Lucifero, al che si diede origine all'acqua nelCreato, per portare sollievo e aiuto a queste creature cadute.Ogni spirito acceso ed ogni sale che brucia può essere acquie­tato dall'acqua e condotto ad uno stato ordinato di moto;molto anche può realizzarsi nella condizione di acqua stessatramite la natura e qualità del fuoco. Dove non c'è acqua,comunque, nella quale possono portarsi uno spirito incen­diario e un sale bruciante, nel loro disordinato stato di moto,allora tutte quelle qualità che lo spirito, o il sale, possiedonoin se stessi o tra loro sono corrotte e sprecate.

Cosi, quando riduciamo carne e verdura alla condizioneadatta al nostro sostentamento, insieme al loro vetriolo, al­lora, a meno che consentiamo che il fuoco sia portato in loroo contro di loro, il mercurio se ne va e il vetriolo si sprecae noi non prendiamo alcun nutrimento; ma se consentiamoche il fuoco intervenga dolcemente, tramite l'acqua, il burroo il grasso, sul succo della carne, allora lo spirito acceso eil suo sale bruciante agiscono sulla carne e sulle verdure elo spirito e il sale passano nel grasso e nell'acqua, che cosidiventano più spessi. Quindi, quando cuciniamo carne e

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verdure per goderne il vitriolum, per il sostentamento dellanostra vita corporea, dobbiamo portare il fuoco a loro o at­traverso di loro, altrimenti il mercurio se ne va e il vetriolosi decompone e non rimane per noi alcun valore nutritivo.Dobbiamo permettere al fuoco di penetrare dolcemente at­traverso l'acqua, il burro, il grasso e il succo del cibo stesso;lo spirito acceso e il suo sale bruciante diventano attivi nellacarne e nelle verdure; lo spirito passa nel grasso e nell'acquaed essi diventano più spessi. Appena le particelle saline co­minciano gradualmente a salire, il che avviene finché sottoo vicino al cibo bruciano legni, carboni o altro materiale delgenere, le quali particelle saline già esistono nell'acqua. ilcibo viene preservato in questo processo di ammorbidimentoed assottigliamento ed è portato ad espandersi ulteriormente;l'acqua, tuttavia, non ammette le fiamme, quindi lo spiritoe il sale della sostanza che brucia, restando ancora penetranti,si inseriscono nel vivo della carne e delle verdure e separanole loro parti componenti e la loro struttura e le dissolvonocompletamente; una parte del mercurio contenuto nelle so­stanze, insieme allo spirito e al sale, scompare in vapore, unaparte resta nell'acqua ed un'altra parte è assorbita dal reci­piente in cui si cuoce, che deve tenersi chiuso, e la sostanzausata deve essere cotta molto delicatamente.

Il vetriolo resta fissato nella sostanza e nel suo succo.Non viene facilmente guastato o fatto diventare simile asalnitro, a meno che la cottura sia troppo lunga e violenta;il grasso, comunque, non si dà altrettanto bene allo spirito.quanto il sale all'acqua, eppure in esso il sale e lo spirito,a meno che vengano accesi, possono essere resi spessi, perchéla carne viva è, per la maggior parte, sale e spirito e, ingrado minore, acqua; cosi, se un pezzo di arrosto deve venirben cotto sullo spiedo, nel corso della cottura deve esserecontinuamente unto dopo di che sarà presto cotto, non bru­ciacchiato, succoso e gustoso.

Potrei spiegare queste cose molto più completamente,

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se ciò meritasse la mia attenzione, ma è stato gia spiegatoabbastanza. Si può usare il fuoco senza danno; non si puòcompiere niente senza una fiamma, quindi si deve portareil fuoco a contatto col recipiente chimico contenente le no­stre sostanze. 10 spirito infiammante ed il sale bruciante pas­sano attraverso l'acqua o qualche strato d'aria; diventanospessi e sciolti nella loro consistenza soda, cOSI non facendoalcun male, perché noi usiamo un fuoco delicato con le no­stre sostanze, proprio come si usa un fuoco naturale bru­ciante quando si riesce a produrre buon Mercurio e oro in unrecipiente adatto allo scopo, per mezzo di una tintura metal­lica. Ma questa non è pratica mia, perché io uso un fuocodelicato.

Il mio fuoco è delicato, stimolante e corroborante; ènello stesso tempo spirito e sale, ma non un fuoco bruciantee infiammante, ha una qualità ammorbidente e che facil­mente si propaga; io lo genero tramite il mezzo dell'aria,ove hanno origine il mio Mercurio e il mio Oro; ha unaqualità calmante e propizia, diventando gradualmente attivoin tutta la sostanza usata, portando tutto a maturazione.

Non vi scriverò altro sul mio tipo di fuoco, avendo pro­messo di stare zitto; sia sufficiente sapere che il risultato èassicurato da un'esatta applicazione della fiamma fino a uncerto punto moderato. Spero di avervi aguzzato l'ingegno edi avervi portato a conoscere qualcosa che la vostra intel­ligenza sarà in grado di utilizzare.

DELLA FUNZIONE MAGISTRALE DEI METALLI

NEL CORPO UMANO

Si trova molta vanteria nei libri di chimica che trattanoquesto argomento, ma so per esperienza che la metà è falsa.Il nostro sale, ricavato dal limo terrestre, reso metallico emischiato con l'oro, produce la rigenerazione del sale e del­l'oro sotto forma di una tintura che è una potente medicina

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per rinforzare il corpo umano e ridargli la salute. Non è unamedicina universale per l'ordine animale, finché non sia di­ventato un minerale e sia cambiato in sostanza minerale;cioè a dire, l'artista deve rigenerarlo prima che possa diven­tare un Mercurio, dopo di che opererà nella malattia e faràciò che falsamente si sostiene che venga fatto da una tinturametallica. Se desiderate vivere a lungo e sani, dovete to­gliere dal corpo tutti i dolori e i mali tramite l'uso di unamedicina salina. Prendete uno spirito acido di sale, un oliomolto pesante e un sale adatto, come ad esempio sale dacucina, non alcalino. Pulite questi tre ingredienti e separatela flemma (32); poi uniteli di nuovo e otterrete un sale rosso,permanente, fluido nel fuoco, che nelle debite proporzioniunisce e sigilla dentro di sé il sal astrale concentrale, il mer­curio animale e il vetriolo. Con questo processo un abile mae­stro può preparare una dose in base alla natura della malattiae somministrarla, in un recipiente appropriato, in tale quantitàche anche se non c'è segno della scintilla di vita, malgradola debolezza del sofferente egli compirà una cura, a meno cheDio richiami l'anima.

DELLE FUNZIONI PECULIARI

Ci sono certi metodi in particolare che generano un tre­mendo trambusto tra coloro che sgobbano nella ricerca del­l'oro; in verità non c'è nessuno tanto semplice, ignorante epovero che non possieda un paio di dozzine di formule, trale quali deve certamente esserci qualcosa di proficuo; ineffetti, è certo che c'è.

È alquanto buffo e a mala pena credibile come questepovere persone conseguano la conoscenza per fabbricare l'oro

(32) La flemma era uno dei quattro umori (freddo e umido) costituentiil corpo umano, secondo la «teoria umorale .. di Ippocrate (v. nota 17).

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e l'argento con loro utile e che siano ben disposti ad inse­gnarla ad altri. Naturalmente non sono in grado di farealcunché del genere; essi stessi non possiedono altro che al­cune carte vecchie e non hanno relazioni sociali se non conmentitori che usano parole incomprensibili, false nel lorosignificato. Per questo, prendono per il naso parecchi avarie cercatori d'oro precipitosi finché, avendoli spogliati deiloro averi, li lasciano con un pugno di radi peli sparsi alposto del molto ambito Vello d'Oro di Giasone... Non negoche certi metodi particolarizzati siano utili, ma so di certoche ci sono state pochissime persone al mondo in grado diusarli. Asserisco che tra i molti cercatori d'oro che cono­sco, non sono stato capace di trovarne piii di due che hannopotuto gioire del frutto del loro lavoro. I metodi che go­dono di una reputazione variano considerevolmente; alcuniconsistono di scaltri sotterfugi (33) e questi danno piii facil­mente i profitti migliori; alcuni usano una più intensa con­densazione dell'argento, in quanto essi ne avvicinano gliatomi con l'aggiunta di vetriolo o salium vitrioli licorum,al che ricevendo la tintura d'oro e di rame viene mutato inoro. Ce ne sono altri che usano tinture pure e semplici, me­diante le quali una piccola parte di un metallo inferioreviene mutato in molte parti d'oro e d'argento. Fu detto da­gli antichi «Nullum est particulare nisi ex universale », danon intendersi che non si può fare nessuna tintura senzala materia universale sopborum (stricta suma) o, come sidice nella nostra lingua olandese, senza il nostro Limo Ter­restre. Tutti i Vetrioli che sono particolarizzati o specificatiinsieme ai loro zolfi sono prodotti da esso e tutti i metallivivi ottenuti dal Mercurio Universale e dal vetriolo nascono

(33) La storia dell'alchimia è costellata di aneddoti a volte comici avolte tragici su alchimisti truffatori che hanno imbrogliato anche personedi alto rango, quali re e alti prelati (v. Introduzione a quest'opera e dr.Al., pago 19. pp. 47-50 e 53-54; Stai., pp. 141·,B).

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da esso e crescono ed operano mediante lo Spirito Univer­sale del Mercurio. Cosi non c'è alcuna tintura specificata chein primo luogo non sia derivata dal Mercurio e Vetriolo Uni­versali. Quando un qualsiasi artista riesce ad unire un me­tallo o minerale inferiore, o una terra minerale, col vetrioloe col mercurio, puro e pulito, nei giusti pesi, e a sigillarela miscela, allora può, con lungo lavoro, procurarsi una tin­tura di grande forza. Tale lavoro, comunque, richiede moltotempo, molte spese e molta fatica e non è, come hanno im­maginato i possessori di tale tintura, niente di simile allatintura universale, benché si dica che tale tintura universalesia derivata da un tale processo.

IN CONCLUSIONE DI QUANTO PRECEDE

Vi ho già trasmesso tutto ciò che Dio mi ha concesso,miei degni amici e colleghi del famoso e rinomato Colle­gio della Ricerca. Considerate questo, quindi, come il mioultimo Testamento e poiché può darsi che Dio tra pocomi inviti a lasciare questo mondo cattivo, io vorrei non sol­tanto mostrarvi il modo di compiere la magistrale impresadi preparare i metalli, ma anche indicarvi come possiate co­noscere l'origine di tutte le sostanze e di tutti gli elementi.Ci sono, tuttavia, molte circostanze che non si possono ade­guatamente descrivere con la penna, ma possono solo esse­re considerate correttamente attraverso gli occhi e le manidi coloro che le possiedono.

Il lavoro di un calzolaio (o qualsiasi altro artigiano cheabbia un suo proprio capolavoro o arte che però, in con­fronto al nostro, è come l'acqua in confronto al vino) nonpuò essere realizzato da un apprendista con la semplicelettura e descrizione di tale capolavoro. Proprio come l'ap­prendista viene elevato al gradino più alto della scala delsuo mestiere dal maestro, e trattato con rispetto solo dopo

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che per un certo tempo ha fatto scarpe male, cOSI nel no­stro lavoro nessuno può giungere all'efficiente preparazionedel nostro segreto (a meno che gli venga concessa la rivela­zione delle Influenze Celesti) finché non avrà fatto errori0, attraverso l'insegnamento di un Maestro vivente, nonabbia visto ed imitato la necessaria e richiesta abile mossadella mano.

A riguardo della domanda che mi fate: Qual è il verometodo di questa magistrale impresa nei metalli e come vie­ne fatta? Qui chiedete troppo e perciò per il momento nonvi risponderò per esteso come vorreste. Mi sembra di avergià detto più che abbastanza a questo riguardo nel mio« Physica »; nondimeno, vi illuminerò ulteriormente, e co­SI dico: La sostanza pid remota collegata a questa impresaè l'atmosfera; la seconda nell'ordine è la dolce acqua salataestratta dall'atmosfera; la sostanza piii vicina è la terra bian­co-neve che scaturisce dall'acqua; e l'ultima, il Mercurioche scaturisce dal doppio sale emanato da questa terra. Qui,naturalmente, si intendono vari elementi, che sono quasiinnumerevoli, mediante i quali le persone dotte ed asse­tate d'oro hanno tentato di trovare ed afferrare l'essenzadell'atmosfera e l'uccellino che vi si libra. Il loro tempo,lavoro e spese sono persi, perché avviene che manchi lorocompletamente la conoscenza del vero, e per questo scopoindispensabile, Magnete e cOSI hanno sprecato il loro lavo­ro, benché alcuni giunti a vedere il Magnete, si pre­sero beffa di questo lavoro e misero in ridicolo la filoso­fia dell'atmosfera. La loro opinione, tuttavia, è errata e laloro ignoranza non toglie niente alla verità dell'arte e dellascienza. Qualsiasi medico ragionevole, che desse senza pre­giudizio la sua opinione in merito, sarebbe dalla mia parte.Come è dunque possibile che persone del genere ottenganociò che vogliono, quando non sanno neppure fare ciò cheessi sentono che altre persone hanno fatto? Il premio è unagiusta ricompensa del lavoro. Essi sono ansiosi di afferrare

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il dolce, il migliore ed Universale Spirito, il sale vivente ela Luce del Mondo e tentano di ottenerlo da una sostanzamorta. Con sostanze pungenti e ossa calcinate, alcali ignei epietre corrotte, tentano di attrarre la Luce del Mondo, manon acchiapperanno, macinando, questo uccello (che Ermetechiama suo proprio); ma con graziose trappole e buon man­gime per uccelli e con qualcuno del suo stesso genere, cioèaltri uccelli, si attrae il piccolo spirito di Dio, che è lumi­noso, benevolo e glorioso; esso non è assorbito da alcunospirito fosco, puzzolente e corrosivo, ma può essere affer­rato da un'anima delicata, umile e benevola, perché si puòmeglio prendere qualcosa con un richiamo ( 4

) del suo stessogenere. Quando lo Spirito Universale dell'atmosfera vienea risiedere in una sostanza arsenicale, si muta in questa par­ticolare qualità e serve da nutrimento ai vegetali. Cosi, perlo scopo di questa impresa magistrale, il Magnete necessarioè la migliore, più delicata e gloriosa luce e il dolce sale,pieno di vita e spirito, che non ha mai sentito l'odore delfuoco fiammeggiante, né assaggiato la terra grezza. In bre­ve, la Natura lo produce dall'atmosfera stessa, in un modostraordinario, ma del tutto usuale e noto. 10 si trova dovun­que in ogni momento ed è alimentato dal Sole e regolatodalla Luna.

Come tale, dà una ferma speranza a un Servo di Dio elo dota dei semi del vigore e della forza, le macine supe­riore ed inferiore, sotto forma di un dolce Mercurio o acquaSaturniana ( 5

) e una sostanza untuosa, miei degni amici ecolleghi. Questo lo si può ottenere dovunque ed in ognimomento, nel calore dell'estate e nei rigori dell'inverno;è, tuttavia, più abbondante in un periodo che nell'altro;non l'ho mai visto offerto in vendita; eppure lo si può ve-

(34) Nel senso di allettamento, attrazione, come nella frase uccello darichiamo.

(35) Si ricordi che in Magia Saturno sta a simboleggiare il corpo fisico(cfr. Krem, III vol., pago 671).

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dere in mare e sulla terra; il suo preparato è triplice nellasua perfezione, primo, una polvere bianco-neve inodora ed in­sapore; secondo, due sali senza umidità; terzo, queste tre particonvertite in Mercurio. La sua forza è presente in ogni pre­parato in modo meraviglioso; nel suo stato grezzo racchiudela radice del più fino oro e argento; questa lo porta a fer­mentare, ribollendo come un lievito, come io una volta di­mostrai al nostro vecchio amico, Heer Andries Stijger, Dot­tore di Corte addetto all'Ospedale e Uomo di Medicina allaCittà di Heide1berg, come pure all'indimenticabile ProfessorStaal (36). La sua potenza, usata nell'arte medica, è enormee la sua conoscenza è la chiave della Natura; fa ciò che nonpuò compiersi con alcun altro mezzo, come si può perce­pire in ogni direzione, dal centro alla circonferenza. La gran­de spesa o la grande ricchezza non produce niente: «NamDeus Vendit sua bona suis pro oratione et labore, non Pr.opecunia ». lo non ho tentato di imitare la Natura al finedi acquisire ricchezza, bensl Saggezza., Dio mi ha concessociò per cui ho pregato, per Sua Benevolenza, ed io non hointenzione di appesantirmi col lavoro supplementare, affan­no e preoccupazione, ma voglio godere l'acquisizione della

(36) L'Autore si riferisce a Georg Stah1 (1660-1734), chimico, medicodel re di Prussia a Berlino e professore di medicina a Halle. Da giovaneStah1 credette fermamente nell'alchimia, nella cui storia è ricordato ancheper i suoi rapporti scientifici con J.J. Becher, che sosteneva di aver operatodelle trasmutazioni metalliche (cfr. Stel., pago 144). A Johann J. Becher(autore di Pbysica subterranea) sembra che Stah1 dovesse le parti essen­ziali della sua teoria del flogisto, formulata per dare una spiegazione unitariadel fenomeno della combustione e del fenomeno della calcinazione dei me­talli, teoria che fu seguita dai chimici, finché non fu confutata clamorosa­mente da Lavoisier nel 1774. Le teorie biologiche di Stah1, basate sulladottrina dell'animismo e sulla negazione del meccanicismo cartesiano, tro­varono molti avversari, ma anche parecchi sostenitori, fra i quali il mas­sone Leibniz. Le opere di Stah1 sono: Zymotechemia [undamentalis (1697),in cui espone le Bue opinioni sulla combustione; Theoria medica vera(1707-8), in cui si compendiano le sue teorie biologiche precedentemente.esposte in moltissime pubblicazioni; e Fundamenta chymiae (1723), in cuiespone le sue teorie chimiche.

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conoscenza dell'impresa Magistrale nei metalli, senza que­ste pesanti macine intorno al collo. Per quanto riguardal'altra vostra domanda, è molto facile rispondere. Voi chiede­te niente di più di questo: Cosa si dovrebbe pensare degli emi­nenti personaggi a Corte, chiamati in generale i lavoratori ecercatori d'oro, o Alchimisti? A ciò io rispondo: Questoè certo, che il Principe e il Signore permettono agli Alchi­misti e7

) di distruggere tanta parte di metalli fini, di mine­rali, vegetali e animali e forniscono forni, carbone, ricetta­coli ad alto costo, nella speranza di fare oro, ma l'alchimi­sta non ha un'esatta comprensione di quest'arte, anche seha tentato tutti i giorni della sua vita, pure non ha altro stru­mento che la forza della sua volontà in quest'arte. Tuttiloro sono stati gettati in un mare di disperazione nel lorovolo verso il Sole minerale, come lo fu Icaro eS) con le sue

(37) Qui l'Autore si riferisce ai « soffiatori », di cui si è parlato nel­l'Introduzione.

(38) Gli alchimisti hanno fatto grande uso della mitologia classica adat­tandola alle loro teorie ed alcuni, primo tra i quali il Maier, sostengonoche le mitologie classiche non sono altro che un velo sotto il quale sinasconde il segreto del processo alchemico di trasmutazione: «Ai finidell'alchimia furono messe a profitto le mitologie classiche e d'altre civiltà,spesso manomesse considerevolmente per arricchire quel linguaggio del­l'alchimia simbolica» (StaI., pago 176). Maier, ad esempio, e la sua scuolasostenevano che la filosofia alchemica era adombrata e occultata negli anti­chi miti (cfr. Enl., pago 159). Nella leggenda di Icaro si trovano dueprofondi insegnamenti: quello di seguire il giusto mezzo e quello di noninorgoglirsi dei risultati raggiunti. Il primo appare chiaro dalle parole diDedalo al figlio prima di iniziare la loro impresa: «Bada, figliolo, nonessere troppo ardito: non spingerti troppo in alto, perché il calore del solenon bruci le penne e non sciolga la cera; non volare troppo basso, perchél'umidità del mare non ti appesantisca le ali; tieniti ne! giusto mezzo, seguime, vola nella mia scia; io ti guiderò .. (Mit., pago 162) dalle quali paroletraspare anche un altro significato simbolico: quello di sfuggire alla terra(il labirinto costruito dallo stesso Dedalo), passando per l'aria, superando ipericoli delle acque e tenendo il fuoco al giusto calore. Il secondo insegna­mento si ce!a nell'esito dell'impresa: Dedalo, che seppe dominare l'orgo­glio, giunse ad un felice approdo, mentre Icaro, Inorgoglitosi de! risultatoraggiunto col volo, pretese addirittura di arrivare al sole e precipitò, predadelle acque.

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ali di cera. Questi alchimisti non sono di alcuna utilità alloro padrone, sebbene forse siano utili a se stessi; ma cer­tamente non aiutano il padrone con la loro arte che, glihanno tanto spesso falsamente giurato, è una cosa vera eattendibile. Per quanto riguarda la spesa, nessun filosofodeve prendersi il fastidio di rivolgersi ad alcun uomo digrande ricchezza; i poveri possono procurarsi la MateriamLapidam phi facilmente e meglio dei Principi. Un'intera lib­bra di Mercurii philosophorum, dall'inizio alla fine del lavo­ro di completa preparazione, non deve costare più di do­dici scellini. Le somme di denaro sono inutili per questoscopo, perché la perfetta preparazione della materia grezzaproduce tanto fine Aurum Virgineum, senza l'aggiunta dialcun metallo o minerale; tempo e lavoro soltanto sono lecose che serviranno all'artista per il suo processo di fer­mentazione. Se nel frattempo dovesse aver bisogno di cibo evettovaglie ed a causa della povertà dovesse non essere ingrado di attendere finché sia compiuto il suo Capolavoro,pure egli ha in suo possesso una materia universale, che conun semplice processo di preparazione gli fornisce medica­menti e fra loro il migliore di tutti, cioè un vero Aurume Argentum potabile adatto all'uso umano e genuina Tin­tura d'oro. Pertanto il poco oro o argento di cui può averbisogno in anticipo non glielo rifiuterà nessun paziente chespera di essere curato. Quando ha una dozzina di dollariin mano e segue il modo di vivere che dovrebbe seguire, nondovrebbe da allora in poi mancare mai il pane quotidianoin casa sua.

Considerate il caso di un sarto che non sia bravo nel suolavoro. Quale uomo di buona condizione non sapendo nien­te sulla confezione di abiti, se non ciò che si può sentire oleggere, sarebbe tanto poco cauto da affidare a tale per­sona la confezione di un abito d'oro? Eppure si sente direin giro che qualcuno, incapace di curare un paziente conun trattamento di quattro giorni e non avendo fatto niente

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nel perfezionamento dei metalli, vuole impegnarsi per giun­gere alla creazione di una medicina universale o di un mezzoper fabbricare l'oro, semplicemente perché essendo poverocome Iro (39) spera col suo lavoro di diventare ricco comeCreso. Quando i nostri assistenti di laboratorio (40) riusci­ranno a perfezionare i salia laxiua o gli alkali fixa, senza al­cuna aggiunta; quando li trasformeranno in elementi volatili,spiritosi e viventi, e riusciranno a disciogliere l'oro senza ebol­lizione, senza lasciare niente nella storta; quando sapranno pro­durre i metalli dall'aria stessa senza alcun elemento estraneo efarlo senza alcun costo, allora io comincerò a tenerli in conto.Ci sarebbero allora speranze che dopo i lavori che vengonofatti nel laboratorio chimico degli artisti, essi diventino mae­stri o almeno assistenti. Per i grandi uomini di condizionesociale gli assistenti di laboratorio non sono importanti;questi signori esigono che l'oro dia origine ad altro oro e,nei loro laboratori privati, si 'considera solo ciò che pro­duce denaro in sovrabbondanza, non la Saggezza. È soltantol'oro che gli assistenti di laboratorio chiedono alla piccolanobiltà di campagna e quest'ultima agli assistenti di labo­ratorio. Essi hanno poca o nessuna considerazione affattoper la Saggezza, dal cui Tempio certamente una porta se­greta conduce alla ricchezza. Chiunque possieda la cono­scenza di quest'arte con certezza indubbia, non dovrebbemai rivelarla ad un uomo di condizione elevata né ad alcunpersonaggio principesco finché non avrà, con lunga conver­sazione, sondato i suoi sentimenti e sia cosi in grado di con­siderarlo come suo amico Cristiano, retto e costante. È soloin questo modo che una conoscenza del più intimo cuoredella Natura può raggiungere un personaggio principesco. Unonesto Ministro della Natura può facilmente guidare la Na-

(39) Il mendicante dell'Odissea.(40) Anche con questo termine l'Autore indica i «soffiatori .., di cui

si è parlato nell'Introduzione.

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tura senza fiamme o fuoco; ella non gli parla con un fuocobruciante ed egli usa un fuoco molto penetrante nel lororeciproco rapporto, niente affatto corrosivo, che risiede nel­la stessa cavità della Natura, insieme alla reale sostanza del­la materia. L'artista opera una separazione, pone il suo ma­teriale in un recipiente e lo sospende sopra il fuoco più po­tente, splendido, bello e penetrante dove può aver luogoil processo di separazione e coagulazione. Una volta accesoopportunamente, questo fuoco funziona per parecchi mesisenza bisogno di cura; poi viene rinnovato con una suc­cessiva alimentazione. Per il fine della chimica, nella suapiù alta impresa, è dall'unica sostanza e cavità della naturache provengono l'oro, il mercurio e il fuoco e nient'altrosi pone nel recipiente tranne l'occultato «Athanor». Co­me se la cavano ora gli assistenti, con i loro meravigliosiforni, tini, materiali costosi e lavori perniciosi? Dove sonoi grandi con le loro molte migliaia di ducati persi? In tuttequeste cose il lavoro di cui si fa uso è semplice; non ha biso­gno di prolissità di discorso, e non è neppure degno di scarsalode. La maggior parte degli assistenti sono nemici della Na­tura; la torturano troppo coi loro artefici malvagi. Se fossepossibile, credo proprio che trasformerebbero il laboratorioin un Inferno.

«Auri sacra [ames, quid non mortalia vogis pectora »,Che ognuno di voi si guardi da questa pazza stupidità e stiaattento alla sua propria mente, affinché non vi penetri unverme d'oro di questo genere e la porti allo sgomento. Lesue altre conseguenze consistono nell'effetto che ha di ro­vinare l'intelligenza, causando il disordine e la perdita delproprio patrimonio. Queste conseguenze devono essere te­mute non di meno quando vi lasciano qualche porzione nelvaso. I nostri amici ridono di questa setta perniciosa e siguardano da questi praticanti stregoni come si guarde­rebbero dal diavolo in persona, perché la maggior partedi loro hanno l'aspetto di spazzacamini. Ma una volta che

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un ignobile individuo del genere si è insinuato nella pelle diqualcuno, so per certo che liberarsene non è impresa facile,almeno finché egli non avrà succhiato un'abbondante por­zione di vigore e sangue. In cambio del guadagno, lasciaimmondizia e trova una dozzina d'angoli per sfuggire a qual­siasi mano spietata, essendo perfetto ed abile nel travesti­mento; N.B. si può asserire che tutti i processi sono il pro­cesso Universale, eppure si dice che uno sia migliore di unaltro. Questi autori sanno come prendere per il naso i lorolettori. Alcuni assistenti provano piacere nel citare libri qualiGeber (41), la Turba (42) e molti altri, qualunque sia il lorotitolo, proprio come gli Eretici citano la Bibbia. Una veraintelligenza di questa materia Dio non la rivela coi libri;essi non servono a nessuno. Non si possono utilizzare senzailludersi e sono inutili senza una dimostrazione positiva.Questi libri potrebbero riscuotere la nostra approvazione?Robaccia da poco! Sono oscuri e futili. Vi si leggono opi­nioni preconcette. Se per caso fossimo abbastanza intelli­genti da comprendere nei libri qualcosa a proposito del Ve­triolo o del Mercurio, allora ci potrebbe essere senso nelle

(41) L'Autore qui si riferisce a Jabir ibn Hayyan, il maggiore alchi­mista arabo vissuto nell'ottavo secolo, da non confondersi con il Geber,probabilmente spagnolo, che scrisse sotto questo pseudonimo opere alche­miche in latino nel secolo quattordicesimo. Tra le tante teorie del Geberarabo c'è quella secondo la quale tutti i metalli consistono di due principisomiglianti allo zolfo e al mercurio. Questa teoria, che rappresenta una modi­ficazione e un ampliamento della concezione aristotelica delle due esala­zioni, fu modificata da J.J. Becher e G.E. Stahl (v. nota 36) nella teoriadel flogisto. Le opere di Geber furono tradotte in inglese da R. Russell epubblicate nel 1928 col titolo The Works 01 Geber (v. anche l'Introduzionea questa opera, note 6 e 13).

(42) La Turba pbilosopborum è un'opera anonima comparsa per la pri­ma volta in manoscritti latini nel XIII secolo, la cui prima edizione astampa risale al 1572 (Basilea). L'opera riproduce, attraverso una speciedi introduzione e 63 discorsi, una discussione fra nove filosofi su argomentialchemici e sembra ormai accertato, da studi di ]. Ruska, H.E. Stapleton,M. Plessner e E.]. Ho1myard, che si tratti di una traduzione latina diun'opera araba (cfr. Stai., pp. 85-89).

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definizioni o nelle spiegazioni concernenti il Vetriolo o ilMercurio. Ciò di cui l'uomo sente parlare è prontamentecreduto. Una volta c'era un carpentiere olandese nelle In­die Orientali, che si illudeva che un giorno sarebbe certa­mente diventato Governatore Generale del Regno d'Olandae di tutti i Paesi Bassi, poiché un altro carpentiere navalesi era assicurato un posto importante nella vecchiaia peranzianità di servizio e per fortuna e buona condotta e per­ché altri Ufficiali erano stati uccisi in una battaglia navale;egli pensava che la sua intelligenza non fosse inferiore aquella dell'altro e considerava il suo aspetto più attraenteguardandosi allo specchio. Comunque, mori in cattive con­dizioni economiche. Se qualcuno dovesse avere tempo e de­naro d'avanzo nel corso della sua professione, allora che de­dichi il suo tempo al servizio di Dio e alla conoscenza di sestesso ed offra il denaro ai poveri; allora metterà insiemein Cielo un tesoro per la sua mente che né le tarme né laruggine divoreranno e che i ladri non cercheranno né porte­ranno via. Si ha tempo in sovrabbondanza per contemplarele meravigliose opere di Dio. Perciò non incombe a nessunodedicarsi a tale futile fatica, perché un dollaro in tasca è me­glio di mille votati a vane speranze. Ora porrò fine a que­sti discorsi e passerò finalmente a mostrarvi, in rispostaalla vostra ultima domanda, come si può dissolvere l'Oro,con poco lavoro e poca spesa e senza fuoco o acidi corro­sivi e cosi mutarlo in una medicina meravigliosa, per Gra­zia di Dio.

Benché un Dio giusto abbia gravato l'uomo non solocon le malattie, ma anche con la morte, pure Egli, nella SuaPietà e Benevolenza, è stato sollecito, in quanto concedeche dalla Terra nasca un'Eccellente Medicina, a beneficiodell'Uomo, la più Alta Creatura fra tutte le altre e cosi,per il Sacro Volere di Dio, il corpo sopraffatto dalla malat­tia può essere ricondotto alla buona salute ed esservi man­tenuto. Il regno della Natura è diviso in tre dai dotti pro-

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fessori e medici, cioè il Regno Vegetale, il Regno Animaleed il Regno Minerale, che distribuiscono la loro energia al­l'Uomo perché l'usi; in tale divisione, non è certo il menoimportante il Regno Minerale ed in esso il più nobile frai Metalli, l'Oro, possiede meravigliosi poteri medicinali, sti­molando lo Spirito nella vita dell'uomo quando la malattiacapita ed è scacciata con l'aiuto di Dio. Lo Spiritus lumi­nosus è profondamente radicato nell'oro come forza metal­lica compatta e robusta e perciò non è in grado di far par­tecipe l'uomo della sua forza a meno che venga liberatadai suoi legami. Vari medici hanno tentato di rompere lecatene con diversi preparati. Consentirò a ciascuno di voidi conservare la propria opinione. lo, da parte mia, sia rin­graziato Dio, ho il mio metodo personale di portare l'oroin soluzione ed estrarne l'anima. Lo si fa facilmente, senza

spese, con poca fatica e in breve tempo. Vi scrivo di questecose essendo giunto, con molto lavoro, a conoscere speri­mentalmente che cosa è la oerae solutionis Auri, la verasoluzione dell'oro; e nel corso di questo esperimento a sa­pere quanto è potente questa essenza dell'oro disciolto, unavolta che sia stato portato in uno stato di dissoluzione dalmio solvente e nella condizione di essere cosi ragguarde­volmente utile al corpo umano. È molto probabile che moltidi voi dubitino fortemente dell'efficacia del mio metodo.Nondimeno, non vi estorcerò denaro, sia che ne dubitiateo no, essendo incapace di simile condotta. Che lo crediateo meno, non fa differenza per me, né mi offende affatto;confido che voi, o qualcuno tra voi, crederà nel mio metodoe sarò soddisfatto se i miei scritti vi faranno piacere. Ciòè quello che intendo dire: Dio volente, occupiamoci tuttidi questa questione.

L'Oro, in latino = Aurum e in greco = Chrusos, è fratutti i metalli il più nobile, il più saldo, il più puro, il piùbello, costante, il più sontuoso e magnifico e senza dubbioRe nel Regno Minerale, gioia per l'occhio, il cuore, la mente,

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la vita e i sentimenti dell'uomo; ciò è tutto sufficientementeben noto; ma dai Chimici, a causa della sua eccellenza, èchiamato Sole, Corpus Rubeum, Leo} Homo Senex, LapisBenedictus, Filius Solis, Pater Ignis, Rubeus Filius, LumenMa;us} Fermentatum Rubeum, ecc. È al di là di ogni discus­sione che l'Oro, in quanto ad eccellenza, non è uniforme,essendo diviso in vari generi; tra cui, i superiori sono l'OroArabo, l'Oro Ungherese e l'Oro del Reno; non è, tutta­via, solo nei nostri giorni che si venera questo Nobile Me­tallo; molto giustamente è stato chiamato, come dice Lucano,«Ferrum mortemque Timere Auri nescit Amor », e simil­mente Nasone, «Aurum omnes, vieta [am pietate, colunt;Auro pulso [ides; Auro uenalia [ura. Aurum lex sequitur »;ed in alcuni altri passi: Aurea nunc uerae sunt secula; plu­rimus Auro venit bonos; Auro conciliatur honor. È statotenuto in alta stima dagli uomini nei tempi antichi; la celladel monastero ne era riccamente adornata; non parlo nem­meno del Sacro Tempio che il Saggio Re Ebreo (43) costruiin Onore e Gloria del Re Onnipotente che, come si direbbe,era splendente come l'Oro, perché era ricoperto d'Oro. Si,anche quando si stava creando il Paradiso si menzionò l'Oro.Portò fama a un'idria regale perché vi fu trovato l'oro;le parole sono « L'Oro è 11 ». L'Oro è costoso in qualsiasipaese e cosi le persone importanti in qualunque epoca hannoaumentato con l'Oro il loro rango e la loro condizione, ren­dendo il loro aspetto più importante e splendido. Ciò èdimostrato nella storia sia del mondo Temporale sia di quelloSpirituale.

(43) Re Salomone, la cui saggezza è proverbiale (l Re lO: 1-7), siimpegnò nella costruzione del Tempio di Gerusalemme (1 Re 9: 1', 24;11:27) che durò sette anni, sotto la direzione di Hiram di Tiro (1 Re 7: 13,40, 4'). Sulla costruzione simbolica di questo Tempio interiore e sull'as­sassinio di Hiram da parte di tre Compagni è basata la simbologia dei primitre gradi massonici (Massoneria Azzurra), mentre sulla ricerca e sul ritro­vamento della tomba di Hiram è basata la simbologia di alcuni gradi delRito Scozzese Antico ed Accettato.

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Un certo autore scrive che i Re Peruviani, non soddi­sfatti di possedere piccoli recipienti d'oro, fecero fare sediee selle d'oro; parimenti fecero mettere nei loro Templi sta­tue di grandissime dimensioni fatte di puro e semplice orofuso. Lo fecero perché le regioni che possedevano erano co­sparse di semi di Minerale Aureo. Avveniva che si scoprisseuna nuova miniera d'oro quasi ogni giorno; a volte l'Orocresceva dalla terra come cespugli e arbusti e si attorcigliavaintorno ad alberi e viti; si dice anche che quando si getta­vano le reti nelle acque e si ritiravano fuori, vi si trovavanospesso grossi pezzi d'oro. Alcuni di questi pezzi valevanoquattro o cinquemila ducati ciascuno. Non dobbiamo di­menticare il grande tesoro nella chiesa di Maria di Lo­reto (44), menzionato da chierici scrivani. Le pareti internesono ricoperte di ritratti di Fedeli, incisi su oro e argento;vi si possono vedere corpi e arti fatti d'oro e d'argento; an­che statue dei dodici Apostoli, ciascuna del peso di ses­santa libbre ornate d'oro, ecc.

Comunque, poiché non è nostro intento trattenervi ul­teriormente con racconti del genere, (altrimenti ne potreinarrare parecchi) sarebbe meglio che noi sapessimo se datale nobile metallo si possa ottenere una eccellente medi­cina per proteggere la salute dell'uomo, per recuperarla quan­do si perde, con la Benedizione di Dio e l'uso di tale Medi­cina. Faremo quindi a meno dei racconti e procederemo subitoa descrivere l'Oro.

L'Oro consiste di Mercurio e Vetriolo purissimi e unpo' d'acqua; diventa maturo quando se ne va l'umidità tra­mite la quale sono uniti il Mercurio e il Vetriolo; allora ilMercurio rimane nella sua piena maturità, costante e com­pleto.

(44) L'Autore si riferisce al Santuario della Santa Casa di Loreto, ilcui tesoro fu in passato in parte depredato e in parte consegnato a Napo­leone Bonaparte in conto di indennità di guerra in base al Trattato diTolentino (1797).

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IL FAR!4ACO CURIOSO SCONOSCIUTO 183

Geber descrive l'Oro nel modo seguente: Aurum estCorpus Metallicus} citrinum ponderosum mixtum, fulgidummultum, equaliter in Ventrae Terrae digestum et aqua mi­nerali diutissime lotum: sub malleo ductile et igne [usile,exciminationem cirenitii et cementi tolerans, La natura per­fetta dell'oro consiste nella purezza, forza e peso del vetrioloe del mercurio. È per mezzo della lindura e solidità dellamatrice che ne viene promossa la crescita. Quando la ma­trice è debole e porosa, i vapori grezzi e impuri che l'at­traversano col passare dell'aria dall'acqua alla terra e, atempo debito, tramite un processo di penetrazione, conta­minano il vetriolo puro; ma data una matrice generantecompatta, niente può penetrarla, tranne il puro sale del­l'atmosfera e si produce l'oro.

Da questa breve descrizione di ciò di cui consiste l'oro,si può ora sapere che ad esso si attribuiscono grandi poteridi miglioramento dei metalli più vili e anche della saluteumana. Per quanto riguarda i primi, quel materiale da cuiproviene l'oro per migliorare i metalli, raffinandoli e tra­mutandoli in oro, è generalmente chiamato la Pietra Filo­sofale; ci sono molte persone che vagano alla sua ricerca,per possederla, e molti si vantano, in effetti, di possederlaveramente, comprendendo l'arte di trasmutare in oro i me­talli vili; eppure essi ne sono privi. Possiedono solo unagrande forza di volontà nella pratica dell'arte, che li con­duce su al Sole del regno minerale per mezzo di ali di cera;quando queste ali cominciano a sciogliersi, esse gettano Ica­ro volante nel mare della disperazione. Altri non ci fannoproprio caso e continuano a credere di conoscere l'Arte.

Conosco la storia di un artigiano (che non nomino pervarie ragioni), che si presentò davanti all'Assemblea dei Dot­tori di una famosa Università per presentare un argomentoin cui, con .un severo processo di ragionamento, persuase iProfessori che non poteva esistere alcuna Pietra Filosofalené alcun processo di trasmutazione. Poi l'artigiano chiese

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184 LE EPISTOLE DI ALI PULI

un piccolo forno, carbone igneo e del piombo; quandogli furono dati, egli fuse il piombo e vi gettò della polvere,al che il piombo diventò subito oro, che egli mise davantiai Professori, pronunziando le seguenti parole: «Solve mihibune Syllogismum », dopo di che l'artigiano se ne andò.

Sebbene vengano alla luce del giorno molte descrizioni,che sostengono di insegnare tutto ciò che riguarda la Pie­tra Filosofale, molte di loro sono esposte in modo cosi oscu­ro che non se ne può parlare bene. Non mi mescolerò a que­ste, né affermerò alcunché sull'Arte della Trasmutazione,né ne negherò la possibilità. Un'arte cOSI nobile dovrebbeessere stimata, bene accolta e le si dovrebbe dare un buonavvio; è certo che spesso si viene ingannati; tante personeascoltano tutte le sciocchezze che vengono loro raccontatee la maggior parte della gente cerca oro e denaro. C'è chisi aspetta oro dagli assistenti di laboratorio, ma gli assi­stenti di laboratorio prendono oro a molti. Tali assistentidi laboratorio sono i nemici della Natura; essi la tormen­tano continuamente coi loro fuochi fiammeggianti, in tuttele ore del giorno e della notte e, lo credo proprio, vorreb­bero fare della Natura stessa un vero e proprio Inferno.Auri sacra fames quid non mortalia cogis pectora! Moltibuoni chimici muoiono di fatica prima di riuscire. Ahimé,quanti hanno perso tempo, danaro e salute lavorando allaPietra Filosofale! Si trova tale abbondanza di storie su que­sto argomento, che si potrebbe scrivere un trattato abba­stanza voluminoso; chi desideri farlo, può confrontare laPyrosopbica di D. Barchusen (45) in Lib. De Alchymie e

(45) Qui, probabilmente, sono stati commessi degli errori di trascri­zione, perché il nome di Barchusen era ]ohann Conrad, a meno che l'Au­tore con l'iniziale D. non volesse riferirsi a qualche pseudonimo o all'ab­breviazione di Dottore. Barchusen nacque a Horn nel 16§6, studiò far­macia e viaggiò moltissimo. Fu lettore di medicina a Utreeht nel 1698 eprofessore di chimica nel 1703. Mori a Utrecht nel 1723. Scrisse varie opere,tra cui PharmtKopoeus Synopticus (1645), Historia Medicinae (Amsterdam,

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a FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 18.5

potrà trovarvi molte storie del genere. Che sia stata prepa­rata dall'oro, per Grazia di Dio, una medicina potente, in­fallibile e attendibile che è benefica per la costituzione uma­na è al di là di ogni dubbio. Ciò che importa è, come la sipuò preparare senza grande spesa, lavoro e tempo, portandol'oro dalla sua condizione dura e compatta a sciogliersi tra­mite un solvente delicato, senza fiamme, cosi che possadiffondere la sua forza, sollecitare gli spiriti vitali e pro­muovere una buona costituzione, che sola preserva la salutedell'uomo; irradiandosi e facendo si che gli effetti buoni edelicati disperdano quelli cattivi senza fastidio, cioè, ci man­tengano in buona condizione.

Ci sono molte medicine fatte dall'oro sulle quali poteteleggere tutto ciò che volete nella Pharmacopia Schroeder,nella Pyrosophica di Barchusen, nella Medie: Spirit di Wir­dig e altri testi, ma ciò di cui vi sto scrivendo riguarda lavera Solutie Auri della dissoluzione dell'oro; portare l'oroad uno stato di dissoluzione nella sua essenza, e cosi farlodiventare un vero oro potabile. Non ho bisogno di men­zionare la prova del suo potere e della sua efficacia nelsostenere la vita e la salute umana e nell'allontanarele malattie e come ciò si verifica, perché gli Autori che parlanotanto dell'Auro Potabilis ne scrivono con tanta abbondanza.

Ora vi indicherò come mi accinsi a disciogliere l'oro nellasua essenza e menzionerò con semplicità e con poche pa­role i suoi poteri, Aurum qui possidet potabile, secretissi­muro habet remedium. Colui che possiede questa magni­fica medicina, ha un rimedio preziosissimo, ma non parlerò

1710) e Dissertationes de medicinae origine et progressu (Utrccht, 1723).Trattò particolarmente di alchimia in Lib" singularis de Alchimia. L'operacui l'Autore si riferisce qui e piu avanti non è Pyrosophica, bensf Pyro­sophia, succinte atque brevit" Iatrochemiam, Rem Metallicam et Chryso­poeiam pervestigans (1698). TI libro Elementa Chèmiae (1718) è un'edizioneriveduta della Pyrosophia.

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186 LE EPISTOLE DI ALI PULI

di questa medicina nel modo in cui ne parlò Fredericus Guul­dus; dopo aver speso nella ricerca cento anni della sua vita.

A riguardo della dissoluzione dell'Oro in Oro potabilee come ciò si debba fare mi hanno scritto molte personechiedendomi che dicessi loro esattamente che cosa si debbascartare e che cosa si debba conservare. Ora mi prefiggo diinformarvi su questi processi. Non trovo che alcun pro­cesso possa effettuarsi senza l'uso del fuoco, senza spesa,senza l'esborso di un po' di denaro, senza lavoro e senza ildispendio di molto tempo. Ecco in verità il mio metodo,che ho scoperto per Grazia di Dio. L'Oro, come ho già detto,può essere da me prodotto interamente senza fuoco, in in­verno come in estate, dovunque, sia sulla terra che sul mare,e senza fare un passo fuori della mia stanza, ma non sonosoddisfatto di averlo completamente disciolto finché nondiventi visibile sotto forma di polvere grigia o piuttosto ne­rastra, dalla quale si può estrarre una tintura; quanto piùoro si usa, tanto più potente ed efficace diventa la tintura;pochissima spesa è necessaria per questo lavoro, tranne ciòche costa l'oro stesso e oltre a ciò sono necessari solo pochicentesimi, come ho già detto, perché il mio solvente, colquale disciolgo completamente l'oro, può attenersi dovun­que, dal proprio io. Qualsiasi uomo può farlo, sia ricco chepovero, di rango importante o basso, in effetti, uomo o don­na, per mare, in terra, senza denaro, con la differenza cheper un individuo ci vuole piii tempo che per un altro el'oro trovato è più luminoso o più opaco: eppure è certoche l'avrà e c'è solo poco lavoro da fare; qualsiasi bambinodi dieci anni o anche meno può realizzarlo, infallibilmente,dall'inizio alla fine, senza pericolo e senza alcuno sforzoparticolare; non è che si debba dedicare troppo del pro­pio tempo, perché la dissoluzione dell'oro può aver luogoin poche ore ed è una gioia e una delizia a vedersi come èstato testimoniato da molti buoni amici che hanno assistito

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IL FAR!4ACO CURIOSO SCONOSCIUTO 187

al mio lavoro. Non ne faccio un gran segreto, ma non Cl Sl

può aspettare che a coloro che non mi conoscono abbastanzabene io mostri tutto direttamente.

Quando questa meravigliosa forza è presente sotto for­ma di polvere, l'oro è completamente disciolto e se nepuò estrarre la tintura. Quest'oro poi si deve usare in goc­ce, ogni due o tre giorni, o anche meno e richiede solo diessere lasciato a digerirsi dolcemente, ciò non rappresen­tando un grosso fastidio, e si deve attentamente osservareche sia fatto come si deve. Vi ho scritto a proposito di ciòcOSI che siate meglio messi in grado di comprendere sia leprecedenti sia le susseguenti osservazioni di Ali Puli. Sonolieto di aver acquisito tale eccellente medicina, mediante laBenedizione di Dio, che è tanto benefica alle funzioni delcorpo umano. «Deus vendit sua bona suis pro oratione etlabore, non pro pecunia »,

Si deve dedicare molto lavoro e si devono fare moltitentativi, prima che si possa percepire ciò. Comunque, poi­ché ho promesso di mostrarvi come fare una medicina me­ravigliosa con un paio di metodi, dall'oro, senza fuoco, spesee lavoro, ora svelerò i principali segreti dell'opera. Primadi tutto posso dire che la seguente ricetta mi è stata passatada un degnissimo signore che mi fece l'onore di venire afarmi visita e tentò il processo con me, ma poiché Dio miha rivelato una via più breve, preferisco attenermi ad essa,ma darò la descrizione, come fu data dal predetto signore:

Ricetta: Reg. Marte e Venere ('6): tre parti, fate scio­gliere al fuoco, gettateci sopra una parte di oro fino, fatesciogliere insieme finché brillerà sopra tutta la massa unasottile pellicola simile a una rete: qui bisogna stare attenti,

(46) Reg. = Regul. Il regolo è lo «stato metallico puro di un corpo,sia semplice che composto. (DiI., pp. 151-52). Il regolo di Marte o mar­ziale è una « lega di 1 parte di antimonio e 2 parti di ferro. (DiI., p. 152).Il regolo di Venere è una «lega in proporzioni uguali di antimonio e dirame » io«, pago 152).

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188 LE EPISTOLE DI ALI PULI

perché non dura a lungo, quindi versa tela e fatela raffred­dare; scioglietela di nuovo; quindi la si fa risplendere inte­ramente con i fulminanti che vi gettate sopra (cioè, nitro = 1libbra, zolfo = 8 once, acido tartarico ben agitato = 6 once:e fate brillare i tizzoni). Poi si deve rimescolare e lasciarcuocere in acqua per un'ora, finché la miscela è sciolta, lasoluzione deve essere filtrata e fatta precipitare con SpiroAcet. Vino Alb., ne risulterà come precipitato uno zolfogiallo, che deve essere spesso dolcificato finché emetteràun'acqua molto dolce. Si deve poi asciugare completamentequesto zolfo, facendo attenzione che non venga in suo con­tatto alcuna sostanza estranea o impurità. Quando è benasciutto, versateci sopra 6 parti del nostro Liquoris Mer­curialis simplex sine sulphuribus e la soluzione deve esserelasciata a concuocere giorno e notte. A ciò segue un processodi distillazione in un bagno di sabbia durante il quale lozolfo si separa molto facilmente. Esso mostra un numerodi colori nella storta e nel recipiente di raccolta, che si li­brano molto in alto come un· arcobaleno; in questo pro­cesso cadrà sul fondo molto zolfo. Quando i colori sonoscomparsi, ciò che resta deve essere versato sul resto e fattoraffreddare - messo nella storta, lasciandolo chiuso erme­ticamente a cuocere per quattro ore; poi deve essere dinuovo distillato e la materia si separa e noi ora la chia­miamo Mercurius Duplicatus. Una volta ancora deve subireil processo di distillazione, questa volta senza resti; metteteil residuo in uno stampo, chiudete completamente il reci­piente di vetro, lasciandolo bollire lentamente e delicata­mente nel vetro e quando l'umidità risultante si attacca allacima del recipiente, asciugatela con uno straccio pulito e ri­petetelo ogni volta che appare l'umidità sul collo del reci­piente, cosi che il liquore possa essere privo di flemma;è allora chiamato Tincture Metallorum e si deve usare nellemalattie, ma con discrezione e solo dopo il terzo giorno. IlLiquor Mercurialis è come segue: Fac Regul Antimon - ex

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IL FARJ4ACO ClnUOSO SCONOSCIUTO 189

Minera et Mart cum Nitr: parum Antimon Une, 9 ­Martum Une, 4 - purificate spesso il Regolo dell'oro conNitr. durante la fusione, finché il Regolo non brilla più;fondete una libbra di questo regolo con mezza libbra dirame, purificate di nuovo con Nitr. finché il Nitr. appaiabianco nel processo di fusione, il regolo diventerà alloraazzurrastro e deve essere rimescolato; aggiungete ad una lib­bra di esso, tre libbre di Mercurii Sublimat sine arsenicoQuesto deve essere distillato in un bagno di sabbia ed iiLiquore deve raccogliersi in un recipiente; butyrum cumnova Sublimat - part 6 cum part 3 sublimat - misce etdistilla Liquorum rursus separatim cape et serva, butyrumtoties cohoba donec totum in Liquorum Transierit; omnesliquores misce et destilla simal toties; donec nulla [eces am­plius reperiantur, sic babes aqua Mercurialem, adatta peril lavoro più bello.

Borellus (47) dice che disciolse l'oro nel modo seguente:Raccolse rugiada in un modo particolare e la filtrò; suc­cessivamente la lasciò a bollire finché l'acqua fu evaporata;dopo di ciò la lasciò fuori all'aria alla luce delle Stelle edai cristalli che ne furono generati produsse un liquore spi­ritoso con cui disciolse l'oro e cosi fece un preparato cheservi come costosa medicina.

Non dirò niente a proposito di altri Autori, fra i qualiHelmontius (48), Arnaldo da Villanova, Basilio Valenti-

(47) L'Autore probabilmente si riferisce a Pietre Borel, nato a Castresverso il 1620 e morto nel 1671 o 1689. Borel studiò medicina a Mont­pellier e cominciò a praticare a Castres nel 1641. Nel 1653 andò a Parigie verso il 1654 fu nominato medico del Re. Durante tutta la sua vitapersegui ardentemente lo studio della storia naturale, della chimica, del­l'ottica, dell'astronomia, delle antichità, della filologia e della bibliografia.Alcune tra le sue opere sono: Obseruationes Medico-physicae (Castres,1653; Parigi, 1656) e Bibliotbeca Chimica (Parigi, 1654), ma lasciò ancheun gran numero di manoscritti che non furono mai pubblicati, tra cuifigura una Storia della Chimica.

(48) ].B. van Helmont (v. nota 21).

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190 LE EPISTOLE DI ALI PULI

no (49), Raimondo Lullo (SO), ecc., che attraverso diversi me­todi tentarono di disciogliere l'oro per ottenere una preziosaMedicina.

A proposito di un Aurum Potabile, sul quale un buonamico mi fece sapere qualcosa, io credo, ed ho di fatto accer­tato, che è un Aurum Putabile piuttosto che un Aurum Po­tabile: oro per putrefare piuttosto che per alleviare la sete,poiché: Quia de auro neminimu quidem in quantitate uelqualitate trans retortum ire potest sed spiritus sacbari ascen­dit: e capite mortuo per additionem nitri et litbargiri inigni [ortiger fuso et deinde in capella sua camminem ad pari­tatem metalli tractato, totum auri antimonii ad mixti pon­dus accipies, sed si salum capella injiciatur aurum ferme totumpropter malignitatem antimonii amittes.

Il processo è il seguente:Ricetta: Antimonio grezzo, Tartaro grezzo, Sal Nitre,

di ciascuno 1 libbra, carbone di Tiglio 2 once; il tutto deveessere polverizzato. Mettete in un solido crogiolo per fon­dere sul fuoco finché comincia a brillare e a poco a pocomettete le polveri nel crogiolo con un cucchiaio di ferro,consentendo al tutto di bollire lentamente. Quando è statoversato tutto, deve essere coperto e gli si deve fare sottoun fuoco violento; lasciatelo stare per un po' e poi toglieteloe fatelo raffreddare; sul fondo si troverà un residuo; que­sto regolo viene poi polverizzato sottilmente e fuso in unpiccolo crogiolo, cOSI che le impurità possano venir fuori esia purificato; fatto ciò, prendete quattro once del RegulusAntimonii e fondetelo in un piccolo crogiolo; quindi get­tateci dentro un Ducato che si scioglierà subito; poi versa­tela, rimestate e aggiungete tre once del miglior zuccherodi primo prodotto, ponetelo in una storta abbastanza gran-

(49) Per Basilio Valentino, v. nota 24.(SO) Qui l'Autore si riferisce evidentemente alle opere attribuite a Lullo,

collettivamente indicate come pseudo-Lullo (v. nota 24 all'Introduzione).

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 191

de in un bagno di sabbia ed accendete sotto il fuoco, riscal­date gradualmente; gli spiriti passeranno nel recipiente diraccolta (che deve essere grande) il calore deve essere au­mentato gradualmente: conservate il calore anche di sopra,cOSI che tutto possa essere trascinato, il che avrà luogo incirca diciannove o venti ore; poi si toglie il caput mortuume si trova l'oro col processo di allontanamento del fumo.Ciò che si trova nel recipiente di raccolta è conservato concura ed ora siete in grado di sapere se questo è o non èveramente chiamato da me Aurum Potabile.

In quanto al mio metodo per recuperare l'Oro Radicaleed ottenere una gloriosa medicina ben degna del suo nome;questo ora vi metterò per iscritto: (che servirà anche perspiegare il mio Trattato, che ho chiamato il Centrum Na­turae Concentratum, cioè il Sale Rigenerato della Natura,sotto il nome di Ali Puli, un Moro Asiatico). Spero che voinon sospettiate che io ancora osservi il silenzio a propositodel Menstruum e'), (voi, che possedete maggiore intuizionedi altri studiosi, lo scoprirete facilmente dai miei scritti pre­cedenti, del che non ho il minimo dubbio; dico ciò perchénon conosco personalmente ciascuno di voi) io non disprezzerògli onorevoli dottori ed i loro medicamenti, né i noti far­macisti, come fanno molti che hanno un'intelligenza tantopovera che il poco che sanno lo traggono dalla pochezzadella conoscenza e dal cervello mediocre. Si adornano dellepiume di altre persone, essendo abituati a criticare senzauna giustificazione.

Dio ha creato ciascuno di noi e tutte le altre cose e leha dotate di una certa forza a beneficio dell'uomo. Una cosapossiede maggiore o minore forza di un'altra, ma ciò nonimporta.

(51) Col termine menstruo in alchimia si intende « qualunque liquidoatto a sciogliere un corpo solido a mite temperatura» tDiz., pago 117).mentre con menstruo universale si intende il « liquido base della vita.Essenza di tutte le cose create» (Diz., pago 117).

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192 LE EPISTOLE III ALI PULI

In tempi passati Dio fece nascere delle persone retteche furono chiamate medici e dottori. Anche oggi ci sonoquelli che indagano sul potere delle cose naturali, che sannocome separare ciò che è vile e impuro da ciò che è buonoe come applicarsi alla cura della malattia nel momento giu­sto. Eppure che faccenda meschina è che tale mancanza disenso di responsabilità si verifichi dovunque, cosi che far­macisti, barbieri, lustrascarpe ed anche vecchie massaie pra­ticano la loro bassa arte e che, non sapendo niente della pro­fessione medica, pure ricevano pazienti da curare, senza ave­re la minima conoscenza dell'arte medica e di ciò che ad essaappartiene. I Medici sono diversi; Dio ha dotato uno di unpachino più conoscenza che un altro, ma essi certamentesono d'accordo sulle cose fondamentali relative alla nostradifficile e notevole arte; ed essi possono in buona coscienzae con vigilanza praticare l'arte in tutta serietà.

Venendo ora alfine alla vera soluzione dell'oro e allamia preparazione, che merita il nome di supermedicina ri­cavata dall'oro; questo Re del regno minerale è dato al­l'uomo, che è il Re del regno animale, che io consigliereidi prendere col vino, che è il Re del regno vegetale, cosiche sia benefico all'uomo. Tale rimedio viene da me prepa­rato nel seguente modo:

Raccolgo il mio solvente volto ad una medicina cosi no­bile in certi periodi, dalla Luna, in un solco pulito in cui laLuna l'ha messo dovunque tramite il mezzo delle particelledell'aria e poi provoco un moto col mio solvente, che hacome risultato un oro molto fino, soffice e bello, o forse- oro a sfoglie. Questo processo dura alcune ore finché,anche con un microscopio, non si può vedere altro oro né sipuò percepire alcuna sua traccia, ma ci rimane una polveregrigia o piuttosto nero-grigia; a questo punto si applica iltrattamento col solvente e viene liberata la sostanza radicaledell'oro che causa una specie di fermentazione, come nel­l'impasto acido per pane; quindi, permetto alla polvere di

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 193

inumidirsi leggermente col solvente e lascio che si asciughida sola in un posto secco. Allora sarà pronta e potrà essereusata benissimo in tutte le malattie. Se si volesse tale me­dicina allo stato liquido, cOSI da ottenere un oro potabile,per cOSI dire, si deve versare sulla polvere nera o nero-gri­gia un po' di genuino spiritum vini rectificatissimum e di­stillare nella storta. Sia sotto forma di polvere che di liquido,da quest'oro si ottiene una medicina notevole; le mie pillolee polveri sono preparate da questa medicina; la tintura, co­munque, la limito interamente al trattamento delle condi­zioni morbose e la somministro in gocce, trenta alla volta,date nel vino; se il paziente non può bere vino, allora som­ministro il rimedio in qualche altro liquore; il suo effettonon è altrettanto rapido, ma ugualmente efficace. lo usodel buon Vino del Reno potente e riscaldante o Vino Fran­cese o buon Vino di Campagna: a ciò seguirà un sudore de­licato, che deve essere asciugato con calore delicato; (N.B.I piedi devono essere tenuti al caldo, preferibilmente conpietre calde o con carne calda) e, di regola, quando il pa­ziente comincia a sudare, comincia a tornare la buona salute.

Il buon argento di coppella può essere sciolto altrettantoprontamente dal mio solvente, producendo cosi un argentopotabile (Argentum potabile) una medicina che può aiutarein casi di inclinazioni tubercolari o mali di testa di qualsiasigenere e, sia lodato il Signore, ho a volte, durante i mieiviaggi, apportato sollievo a pazienti in quella condizione, chesi sentivano male.

Venendo alla forza di questa medicina d'oro, essa pos­siede grande forza nell'uso medicinale (può usarsi come me­dicina, insapore, inodora e perciò non sgradevole) e com­pie ciò che altri rimedi spesso non compiono; è una chiaveai segreti della Natura e con essa si può capire molto, an­che più di quanto vorrei scrivere.

Essa vivifica il paziente, che sia interamente esaurito, intutte le malattie e non di rado quando c'è poca speranza di

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194 LE EPISTOLE DI AU PULI

guarigione. Se la si può somministrare in tempo, espelle tut­to il veleno, ed io stesso l'ho sperimentato quando ero statoavvelenato da un bicchiere di birra, eppure, per Grazia diDio, fui condotto a felice guarigione. In altre cure, eliminail mal di testa, i disturbi cardiaci, tutti i dolori corporei, lecondizioni morbose, le impurità del sangue, le afflizioni ro­gnose di tutti i tipi, la flatulenza e l'idropisia; elimina leocclusioni, scaccia la gotta, ed elimina anche altre malattiedelle membra. Questa medicina rafforza le energie vitali delcorpo, irradia vigore corporeo, stimola la cosiddetta scintilladi vita che, secondo la scienza insegnata nelle scuole, pro­muove la buona costituzione e la salute del corpo; assistenel promuovere la buona salute e nel grande miglioramentodi essa; non importa quanto sia seria, quanto sia grandel'afflizione, questa medicina espellerà la malattia, con l'aiutodel Signore, purificando il sangue, migliorandolo, disinfet­tandolo e rendendolo piii fluido; cOSI, quando gli spiriti pos­sono agire tramite tale medicina, allora, per Grazia di Dio,seguirà la buona salute e il corpo umano diverrà agile evigoroso. Infatti, essa elimina ogni debolezza, tranne quandoè la Mano Divina che affligge, come ad esempio la duratadella vita data dal Signore che non può essere mostrata néconosciuta e oltre la quale nessuno può andare.

Il farmaco è fatto per proteggere dalla malattia il corpoinfermo ed infelice dell'uomo, per dargli la forza di man­tenersi sano e di eliminare le infermità, con l'aiuto del Si­gnore. Da tale medicina l'uomo non solo è rinforzato ma,se essa è stata ben preparata ed è stata usata spesso durantei giorni di buona salute, il suo corpo diventerà magnetico.Non importa dove gli capiti di essere sulla terra, egli attiradall'aria col respiro gli elementi migliori e più puri; la suacostituzione sarà mantenuta forte nei suoi anni di declinoe la gioventù cosi trapiantata senza danno può essere prolun­gata nella tarda età con serenità e riverenza; state sicuri checiò può avvenire senza fastidio e disagio e senza perdita di

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IL FARMACO CURIOSO SCONOSCIUTO 195

tempo. La spesa è un'inezia, tranne quella dell'oro, ma ilsolvente unico si può avere per niente, in qualsiasi momentoe luogo e ci se lo può procurare senza disturbo. Una lucebrillante può accendere molte altre luci, senza perdere af­fatto alcuna parte del suo splendore o della sua fiamma.Si deve badare che tale corpo luminoso non si estingua peril troppo o troppo poco combustibile. Saggezza e Salute sonopiù nobili che Onore e Ricchezza.

Ora, per terminare, consentitemi di dire ancora che lanostra Vera Soluzione di Oro può farsi senza Fuoco, senzaalcun lavoro speciale o grande periodo di tempo, senza spesa,in terra e in mare, in montagna e in pianura, inverno o esta­te, in grande o in piccola quantità e con mezzo Ducato ouno intero si può fare una prova e un inizio; o con alcunesfoglie di oro solido, quanto ce n'è in un ducato, o con laquantità che c'è nell'Aurum Foliatum finum, che si ottienequando l'oro, per mezzo del mio solvente radicale assoluto,è stato sciolto e liberato. Tramite l'eccellente polvere medi­cinale, ancora in base al peso, ci si possono assicurare, conun ducato, dieci o dodici dosi, sotto forma o di polvere odi liquido; in generale non è necessario che si ripeta spessouna dose di questa medicina, prima che la malattia se nevada.

Questo, in poche parole, è quanto devo annunciarvi a.proposito della Vera Dissoluzione dell'Oro ed il Vero OroPotabile (Aurum Potabile) senza niente di estraneo, tranneil Solvente Assoluto, che non costa proprio niente, che puòfarsi dall'atmosfera e dalla luce stessa, cOSI che possiate avereuna migliore intelligenza del Trattato noto al mondo sottoil nome di ALI PULI e cOSI pubblicato.

Ciò implica Aurum. qui possedet potabile - secretissi­mum habet Remedium e chiunque sappia come fare la VeramSolutionem Auri (la Vera Soluzione dell'Oro) senza Fuoco,ha fatto del bene, col Divino Aiuto, per la Salute dell'Uomo.

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196 LE EPISTOLE DI ALI PULI

Ora passeremo al Trattato, menzionato, che ho inti­tolato Centrum Naturae Concentratum, ossia, Il Sale Rige­nerato della Natura, comunemente ed in effetti chiamatola Pietra Filosofale, sotto l'appellativo di ALI PULI, uncosiddetto Moro Asiatico.

IL CENTRO DELLA NATURA CONCENTRATOo

IL SALE RIGENERATO DELLA NATURA

COMUNEMENTE CHIAMATO

LA PIETRA FILOSOFALE

lo non credo che esista in tutto il mondo alcuna cosasu cui sia stato scritto tanto da tanti Autori, né alcuna altracosa che abbia fatto tanto rumore nel Mondo, né che siastato fatto tanto lavoro, né tanta ricerca da parte di personesia di alto che di basso rango, quanto per questa cosiddettaPietra dei Saggi.

Molti hanno perduto le loro proprietà terrene, la lororagione ed anche l'onore e da ricchi che erano sono diventatipoveri.

Tra le molte migliaia che l'hanno cercata, pochissimihanno raggiunto la meta; ciò perché essi hanno tentato didiventar padroni dell'arte nella speranza di arricchirsi, piut­tosto che per amore della verità.

La sete dell'oro e l'avidità di denaro è la radice di tuttii mali; e di conseguenza i frutti di tale lavoro produconosolo fastidi di ogni genere ed anche malvagità.

Voi, rinomati Alchimisti, io giudico che voi siete sol­tanto inutili artigiani. Meglio sarebbe che imparaste in chemodo potete meglio rendervi utili. Allora fareste un usomolto migliore della vostra mente e volgereste il vostro la­voro a qualche scopo.

Dovreste abbandonare un lavoro cosi penoso ed atte­nervi al vostro particolare mestiere. Prendetevi cura di va-

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IL CENTRO DELLA NATURA CONCENTRATO 197

stra moglie e dei vostri figli e provvedete alla vostra fami­glia come meglio potete. Voi non siete chiamati ad esseregli Alti Sacerdoti della Natura e non siete dotati per unatale opera.

Affaccendatevi, dunque, per assicurarvi il pane quoti­diano ed il vestiario e accontentatevi di ciò. Sapete bene chenon avete portato niente quando siete venuti al mondo eche non vi porterete niente quando ve ne andrete. Nudiveniste al mondo e nudi ne uscirete. La vostra ricompensavi aspetta. Che cosa direbbe un padrone al suo servo che in­sieme ad altri avesse rubato frutta dal giardino e avesseaiutato i suoi compagni a raccoglierla e conservarla in uncapannone, con ciò trascurando il compito quotidiano di ba­dare alle pecore? Il suo padrone non gli darebbe una so­lenne bastonatura come ricompensa di un lavoro svolto cosiinfedelmente?

Voi Signori, Principi, Piccoli Nobili, Predicatori, Avvo­cati, Dottori, Artigiani, Operai, Artisti, Cittadini, Conta­dini ascoltatemi: voi non siete migliori di questo servo nellasciare che la vostra attività, professione o vocazione fac­cia fiasco mentre andate alla ricerca di un compito che èmolto al di là della vostra comprensione.

Come potete servire Dio il vostro Padrone e lavorare inpace col vostro prossimo se dimenticate il vostro dovere,arrabattandovi con l'Alchimia? Pensate che questa negli­genza sarà perdonata e che il vostro Signore e Padrone dica:Le mie terre e i miei sudditi possono ora pagare grandifitti e imposte; benché sia vero che molta terra resta in­colta, chiuderò un occhio, se soltanto il denaro arriveràa fiotti nei forzieri della nostra tesoreria per il manteni­mento del governo? Impariamo l'arte di fare l'oro, dun­que, e tutto sarà fatto gratis; la cortesia e la giustizia marce­ranno in testa e tutto sarà 'riformato; il Ministro della Chiesafarà il suo sermone e' celebrerà il Servizio Divino senzaalcun emolumento di sorta; starà facendo oro; l'Avvocato

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non inciterà più la gente a litigare; darà la sua migliore assi­stenza gratuitamente; il Medico sarà in servizio per niente;l'Artista, l'Artigiano, il Cittadino, il Contadino se ne an­dranno a spasso senza fare niente! Essi, avendo trovato ilTesoro, non lavoreranno più, né si preoccuperanno dellacura dei loro affari terreni; serviranno Dio nell'agiatezzae nel benessere, cOSI credono.

Voi sapete benissimo che tutte le preoccupazioni dellavita sono istituite da Dio. Il governante principesco do­vrebbe assistere e difendere i propri sudditi; se egli è inrealtà un Cristiano, attento a fare la volontà del suo Re inCielo, i suoi sudditi seguiranno i suoi passi nel timore delSignore ed in tutta umiltà ed amore. Allora sarà fatta giu­stizia e la gente sarà benedetta nelle città e nei campi e nonsarà in pericolo nell'andare e venire. Il Signore sconfiggeràcoloro che si levano contro la gente; fonti e ruscelli abbon­deranno nella terra. Il cielo farà scendere la sua rugiada ele montagne daranno minerali in abbondanza. Non ci saràbisogno di cercare la Pietra dei Saggi portatrice d'oro, nési dovrà sopportare il peso di un lavoro cOSI tedioso ecostoso.

Gli allievi con piacere forniranno cibo e vestiario ai loroinsegnanti. Gli Avvocati e i Medici saranno ben remunerati.Gli Artigiani, i Cittadini e i Contadini non andranno a spas­so senza fare niente, ma invece faranno il loro dovere versoDio. Poiché con la pigrizia sia la città, sia la campagna se lapasserebbero male. Dio ha detto: « Sulla Terra darai vitaai tuoi figli e per tutta la tua vita mangerai il pane nel durolavoro e col sudore della tua fronte, finché sarai alla fineriportato alla terra ».

Paolo servi Dio con zelo, predicando il Vangelo a tuttigli uomini e visse del lavoro delle sue mani. L'ozio è lafonte di tutti i mali; interferire nell'attività altrui è un pec­cato; una volta in possesso della Pietra Filosofale, voi diven­tereste troppo grassi e sazi e sfarzosi; allora trascurereste Dio

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II. CENTRO DELLA NATURA CONCENTRATO 199

e il risultato sarebbe che non stimereste più la pietra an­golare della vostra salvezza. È meglio per voi restare sullaterra e vivere onestamente la vostra vita; abbiate timore diDio e dei Suoi Comandamenti, sia che siate poveri o ricchi.Agli umili tutto viene felicemente. Che la vostra attività siala vostra cura ansiosa e datele la vostra migliore attenzione.Considerate l'esempio delle molte migliaia che si sono af­faccendati in ciò per cui non avevano attitudine e immi­schiandosi in questioni speculative si sono rovinati; gli uo­mini impegnati nel guadagnarsi da vivere hanno abbastanzada preoccuparsi nel fare il loro dovere verso Dio, il loroprossimo e se stessi e non resta loro tempo per la pigri­zia né per arrabattarsi con l'Alchimia. Un uomo che com­pia questi tre servizi con tutta la forza del suo cuore, dellasua anima e della sua mente, non avrà alcuna occasione dilottare contro la carne, il diavolo e i desideri terreni.

Tentate ciò in uno spirito di devozione e nella forza diDio, con tutto il vostro cuore; tutto ciò che desiderate cheun altro vi faccia, fatelo a lui; amate coloro che vi odiano,benedite coloro che vi maledicono. Fate del bene a coloroche cercano la vostra rovina. Odiate la vostra carne e tuttociò che la soddisfa. Acquetate gli impulsi disordinati dellavostra mente; ritraete la mente dalla turbolenza che vi cir­conda e cercate la quiete interiore. Allora sentirete il dolcee delicato mormorio della vostra anima che vi porta unagioia inesprimibile, che impedirà che torniate al fuoco dolo­roso. La Luce Divina dolce, protettrice vi terrà lontani dal­l'orgoglio, mentre l'umiltà e il contentamento placheranno lafuribonda sete di ricchezza. Diventerete uomini diversi epiangendo vi pentirete davanti a Dio che tanto tempo sene è andato nell'indulgere verso voi stessi e nella mania deldenaro.

Quotidianamente potete contemplare la meravigliosaCreazione di Dio e dire, « Signore, mi rallegro all'Opera del­le Tue Mani ». Osserverete in voi stessi l'Onnipotenza e la

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Saggezza di Dio e potrete comprendere le inscrutabili operedi Dio nella Natura: da allora in poi non avrete più bisognodi concupire la Pietra Filosofale ai Maestri delle Scienze Na­turali.

Notate bene ciò che ora sottopongo alla vostra conside­razione! Quale dei due reputate il più imperscrutabile e me­raviglioso, cioè, che senza alcuna aggiunta si possa fare da unmetallo base, Piombo, Stagno, Rame, Argento, Argento Vivoe meglio ancora, Oro; o che dal metallo base si faccia: erba,piante, frutta, verdura, latte, sangue, carne, ossa, grasso,pelle, capelli, sale, olio, acido, zucchero, saliva, acqua, sterco,urina, sabbia, calcoli nei reni, sabbia nella vescica e tantialtri fluidi e succhi e infine che dal seme degli uomini edegli animali (che ha le sue origini nell'erba o nella ver­dura) si generi un nuovo essere umano o un nuovo ani­male? Il secondo caso è certamente molto più eccezionale,vedendo che la trasmutazione dei metalli vili in metalli no­bili deriva da un unico elemento o sostanza naturale, cheè metallina.

Il grano, o l'erba soltanto, quando vengono mangiati sitrasformano in varie cose, tramite il Sale della Natura. Quiabbiamo il grande segreto nascosto nella Natura. Coloro chelo comprendono possono vedere senza ostacolo nell'opera­zione centrale della Natura e, per Grazia di Dio, possono es­sere serviti da essa. La crescita degli uomini e degli animalied i miglioramenti promossi dal consumo di pane ed erbaverde è cosi usuale e noto a tutti i campagnoli, che si fapoco caso a questo mutamento; è qualcosa di insolito che sicerca, anche se può darsi che sia di minore importanza.

Miei degni amici, se riusciste soltanto a percepire lo spi­rito che è attivo nel processo che sostenta tutta la vita ani­male, potreste realizzare tanto mediante questo spirito intro­dotto come tramite per cambiare i metalli con mezzi arti­ficiali. Molti cultori che indagano sui processi attivi in Na­tura hanno tentato di farlo, ma ebbero risultati sfavorevoli.

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Quindi, amici miei, cercate di comprendere ciò che non stapiii lontano del vostro naso, prima di investigare sostanzestrane, profondamente conficcate nelle viscere della terra.Sforzatevi di recepire questo, vi prego; accontentatevi di co­noscere Dio e l'Uomo e che vi basti la pratica, con conten­tezza, dell'amore vero, divino e genuino. Cosi potrete rac­cogliere tesori in Cielo, che né la ruggine né le tarme pos­sono guastare, né i ladri possono rubare. Ponete fine ai vo­stri lavori arrabattati nell'Alchimia e alla vostra ricerca dellaPietra Filosofale. La vostra fatica cresce quotidianamente ela vostra speranza diminuisce. È difficile trovare uno cheriesca tra le migliaia che cercano, il cui lavoro, tempo e so­stanze se ne vanno; eppure voi sperate di essere quest'unicofortunato e benedetto tra tanti; sicuramente il vostro otti­mismo non è compatibile con la ragione!

Anche quelle persone che sono capacissime ed abilis­sime hanno sbagliato la mira e sono molto lontane dal bersa­glio, malgrado tutta la loro destrezza. Piuttosto dedicate iltempo alla vostra salvezza. Chi sa se proprio oggi non possadarsi che siate privati della vostra anima. Potreste fare unbuon resoconto di voi davanti a Dio? La vostra anima hatenuto la sua casa bene ed in ordine? Non è essa a volte in­corsa nella perdizione fiammeggiante, che è il suo destino,a causa degli acuti e disordinati fremiti dell'anima?

Cosi, si causa un fuoco senza raggi luminosi e l'animaè pervasa di paura, tremando e contraendosi, di freddo edoscurità.

Il sale della vostra anima viene privato della sua poten­za e resta corrosivo ed amaro. È stato sputato fuori dall'ani­ma. Amati Cristiani, voi non siete esenti dall'avvento dellamorte; no, nemmeno per un'ora sola. Lavorate, dunque, perscoprire il vostro vero io e cercate l'aspetto della vostraanima, ora dura come il ferro, fredda e sporca come il piom­bo, pungente, amara e bruciante come il rame, instabile co­me l'argento vivo e cercate di migliorar1a, tramite lo spi-

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rito di Dio, che in tutti l momenti aleggia intorno all'anima, proprio come lo spirito dell'etere aleggia intorno al coropo astrale ed è prontamente assorbito tramite la vostra vo­lontà e il vostro desiderio, con un sussurro quieto e som­messo. Qui è racchiuso piii di quanto possono supporre co­loro che sono dotati soltanto di erudizione.

Siate pronto, dunque! Buon uomo, questo spirito, unavolta che penetra in voi, produrrà un calore e vi riem­pirà di un fremito divino, consolandovi, per cosi dire, eportandovi una delicata, dolce tintura d'amore e saggezza;che nella sua perfezione è migliore dell'oro, poiché nessunagente corrosivo o contaminante può attaccarla o alterarla.Se la mia amichevole rimostranza dovesse inaspettatamenterestare sterile, allora lasciate che vi mostri come ne possonosoffrire il vostro onore, la vostra reputazione e la vostrasalute. Perché spendere tanto denaro in un'impresa cosi va­ga? Non è opera di persone completamente sciocche? Vo­lete diventare un grande uomo in politica e forte nella sag­gezza di questo mondo? Sapete benissimo che un Ducato intasca è meglio di mille in speranza illusoria.

Voi sapete abbastanza bene che chiunque sia faticosa­mente impegnato nella pazzia di fare l'oro e non trova l'oro,diventa lo zimbello di tutti i suoi amici e il bersaglio deglischerzi altrui. Le sue aspirazioni vengono distorte in burla.Una tale persona viene considerata uno sciocco, è inutiledirlo, per essersi fatto prendere per il naso da scrittori e pro­motori di processi segreti. Oltre al tempo, sprecano il lorodenaro nella ricerca dell'oro; come e perché non lo sanno.Quindi, se non volete sbagliare, mantenetevi sulla stradadiritta. Solo coloro che vengono chiamati da una visionechiara tramite lo spirito di Dio, in vera umiltà, che hannoin sé uno stimolo attraverso la loro riverenza della Naturae nella loro premura di comunicare quella riverenza al loroprossimo; che sono pieni d'amore, sincero e tenero; incliniall'abnegazione, avendo fede in Dio, poca conoscenza e po-

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che passioni, tali io non dissuaderò dallo sforzo continuato,né li ostacolerò, ma in modo fraterno consiglierò loro di con­tinuare ed io stesso accenderò una luce lungo la loro stradascura, tramite questo mio Trattato; se essi siano eletti perquesto lavoro, lo devono determinare essi stessi, benchésenza orgoglio improprio. Sono essi in conflitto coi loro desi­deri malvagi? Cercano Dio sopra ogni cosa ed amano il loroprossimo come se stessi? Aiutano prontamente i bisognosi?Un bicchiere d'acqua e un centesimo dati in pura carità aun proprio simile, pur mancando noi stessi di ampi mezzi,al cospetto di Dio valgono quanto cento fiorini dati da unricco. Conducono una vita del genere? Allora possono conti­nuare nel loro tentativo di acquisire la conoscenza completadella Natura ed essere certi del possesso dell'oggetto desioderato. È inutile che ci si alzi presto al mattino e si stiaalzati fino a tardi la notte e si mangi il pane nel dolore.Dio stabilisce il Suo destino mentre dormiamo. Il nostroscopo sia quello di cercare il Regno di Dio e la Sua giusti­zia, ed il resto verrà a noi.

Non parlerò qui della necessità della segretezza e delbuon uso da farsi del famoso Segreto della Natura, perchétutte le persone ragionevoli sanno bene che il compito cheintendono svolgere è tale che rimane completamente incom­prensibile agli sciocchi presuntuosi. Fate un esordio con Dioattraverso la preghiera, come ho fatto io. Dite:

O Signore e Onnipotente Dio, Padrone di tutto il Benee Padrone di tutto, che con la Tua Parola creasti l'Uomoe con la Tua Saggezza lo preparasti a regnare su tutte leCreature da Te fatte per questo scopo, io Ti prego dal pro­fondo del cuore di concedermi la Saggezza che viene dal TuoTrono. O Signore, non respingermi dalla Tua Presenza. losono uno dei Tuoi Servi e figlio di una Tua Serva. lo sonosoltanto un uomo debole, i cui giorni sono pochi e pieni diincertezza. Sono troppo insignificante per essere in gradodi esercitare ed aumentare quel talento che mi hai affidato.

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Se un qualsiasi figlio degli uommi divenisse perfetto, purevarrebbe molto poco senza possedere quella Saggezza cheproviene solo da Te. Mandami quella Saggezza dal Tuo Re­gno Celeste e Trono di Gloria. Mandamela, Signore, affin­ché possa vivere in me e lavorare con me e che io possasapere cosa Ti fa piacere. Concedimi di essere conscio intutte le mie fatiche. Concedimi di essere guidato da lei inin tutto il suo splendore. Allora tutte le mie fatiche Ti sa­ranno gradite ed io scoprirò la Verità della Tua sorpren­dente Creazione. O Signore, tutti i miei pensieri sono debolie i miei giudizi sono oscuri e pieni di dubbio. Ti prego, man­da lo Spirito Santo dall'Alto, ad illuminarmi la Vita, cosiche possa seguirIa con sicurezza e fare sempre ciò che faràpiacere a Te. Questo, O Signore, chiedo per l'onore del TuoSanto Nome, la salvezza della mia anima e per servire i mieisimili. Concedimelo, Te ne prego, per amore del Tuo Ado­rato Figlio, Il Salvatore del Mondo.

Amen, Amen.La sostanza elementare, prima della Caduta di Lucifero,

era il centro del vuoto circostante. Esplose in fiamme attra­verso un forte moto fremente, col quale Lucifero avevainteso esaltare la Luce e lo Splendore di se stesso e farneun regno simile a quello di Dio stesso, cosi che fosse acuitala sua forza e quella dei suoi Angeli. La sostanza elementarefu con ciò mutata da luce splendente della Natura a oscuritàdensa e poi divenne etere. Dall'etere venne la nebbia e dallanebbia fu prodotta un'acqua limacciosa. Mediante questacontrazione, il vuoto divenne denso e più consistente e sisarebbe coagulato completamente se Dio non avesse fattosi che un raggio della Sua Luce Divina penetrasse fino alnucleo di quell'Elemento e lo permeasse facendolo cOSI de­stare proprio come si riprende una persona in punto dimorte. Tramite questo fertile splendore la materia si ride­stò, come se si riprendesse dal punto di morte. Il violentomoto fremente gradualmente diminuì e rimase appena un

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fremito disturbante come in un'acqua limacciosa con unasuperficie riflettente. Ciò fu come Dio lo volle. La sfera Ce­leste, la Dimora, la Materia Elementare e il Regno in cuiLucifero aveva regnato non dovevano scomparire interamen­te; il nucleo del mondo oscuro ricevette la Luce, la Parolaed il Moto Fremente. Lucifero non cadde con intenzione,bensì per inclinazione; dalla sua immaginazione accesa fuspinto a tentare di innalzarsi con la forza; e COSI avvenne chela sua Luce fosse alterata in un'oscurità acre e corrosiva; ildelicato calore fremente divenne una spaventosa contrazionefredda, il cielo divenne un'acqua simile a fango, e l'acquauna terra acquosa; ma Dio desiderava costruire il Mondoda un'Idea, concepita da Lui da tutta l'Eternità e, tramiteuna Nuova Presenza, si sarebbe rivelato in grande Gioia.Cosi Egli iniziò la Nuova Creazione, pronunciando la Pa­rola, attraverso lo Spirito, nella Materia e Disseminandolain Tre aspetti, con ciò formando una Trinità, attiva all'uni­sono tramite una singola effusione, per essere l'inizio di ognicosa. Nessuno di questi Tre poteva agire senza gli altri Due(proprio come nella Divinità), né potevano avere esistenzeseparate. CoSI, dal Caos derivò un limo simile ad acqua,fisso, fluido o volatile; Vita, Spirito, Anima; Terra, Acquae Aria.

La Vita Fissa è troppo grezza per trattenere la Luce;la Forza del Moto è troppo tremula; lo Spirito Fluido è troppoincostante ed il Volatile è troppo penetrante, ma con la lorounione generano un Quarto, un nobilissimo seme e principiocentrale di forza, in realtà né acqua né aria, eppure dai Trenascono acqua, terra e aria. Allo stesso modo ebbero origine,tramite il tepore di questa condizione tremula, varie creature;animali, vegetali e minerali; le quali tutte alla fine passano daesistenze corporee ail; Trinità e diventano nuovamente Luce,Acqua e Terra..,

Questo è il processo infinito in Natura, nessun animale,vegetale o minerale ,può trasmutarsi o alterarsi, perché. il suo

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206 LE EPISTOLE XlI ALI PULI

seme non è e non può essere un'Acqua Viscosa; tutti glianimali crescono tramite un limo; la parte bianca di tuttii semi vegetali, prima che ne cresca alcunché, diventa unlimo viscoso; anche i metalli e i minerali crescono da un li­mo; e di nuovo diventano limo; senza alcun processo spe­ciale prima che possano acquisire una forma elevata permezzo dell'arte dell'Artista. Tutti gli animali, i vegetali e iminerali muoiono, periscono e sono nuovamente discioltiin ciò che diede loro origine e ridiventano una terra limac­ciosa o un'acqua limacciosa; cOSI la fine viene ad essere ugua­le all'inizio.

All'interno di questa semplice acqua limacciosa sta na­scosto un punto focale concentrato, che è chiamato Saledella Natura. Questo è il Mondo del Corpo Luminoso. Do­vunque si espanda, forma centri, tramite una pulsazione cir­costante, alla quale questo Sale aderisce strettamente insie­me allo Spirito Divino della Natura e all'Invisibile Respirodell'Ingiunzione Divina. Questa è imbevuta della Luce lu­minosa, dalla quale trae il suo Impulso e la sua Forza Im­pellente.

Questo sale è ciò che, solo tra tutte le cose create, Cri­sto chiamò Buono. È lo Spirito che sale ai Cieli e di nuovodiscende, che trattiene e afferra il vento, che raccoglie leacque nel suo mantello; questo Sale è il punto più centrale,al quale aderiscono sia il superiore sia l'inferiore; è ali­mentato in sovrabbondanza da entrambi e dà a tutte le coseun ampio compenso. Tramite suo, per Volontà di Dio, ven­gono concepiti e nascono tutti gli uomini; tramite la suaforza crescono tutte le piante e tutti i minerali; tramite suosi compie il piano di Dio, proprio come Egli lo vuole, nelFirmamento, nell'Etere, nella Terra, nel Mare e negli A­bissi; tramite questo stesso Sale, Dio fa alzare le nuvole datutti gli angoli della terra; esso produce il Lampo, la Pioggiae i Venti da tutti i punti cardinali. È lo Strumento del richia­mo terribile di Dio dalle nuvole; è la fonte copiosa dell'ele-

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IL CENnO DELLA NATURA CONCENTRATO 207

mento untuoso e di sorpredenti Benedizioni; senza di essoniente dimora in alcun luogo, sotto, in mezzo o sopra; essosostenta sia il Re, sia il Mendicante.

O Signore, come sono belle le Tue Opere, cOSI grandi,cOSI numerose e ciascuna col suo scopo ordinato. La Terraè piena della Tua Divina Presenza. Sia lode al Signore!

Da questo Sale, rigenerato dal grande Artista, nasce unaCosa Gloriosa e Splendida.

Tramite suo si placa il dolore acuto; si allontana la de­bolezza, salute e ricchezza sono i suoi doni. Tra le cosetemporali è il più prezioso Tesoro che Dio, in questa vita,darà ai Suoi Fedeli. È l'Immagine della Resurrezione e del­l'Immortalità; nella sua qualità ed azione rivela chiaramentee distintamente il Padre Celeste che solo ci dà la conoscenzadi questo grande e profondo Segreto. lo vidi, come in unospecchio, l'Immagine della Creazione, la Distruzione delCaos; il Sale inestimabile; l'effusione dei Tre Principi e laSeparazione di questo Sale in diverse Forme. Considerate:la Parola Eterna si fece Carne e lo Splendore Interiore dellasua Luce Gloriosa fu ricoperto dal Mantello della Carnedell'Uomo.

Si aggirò tra gli Scribi ed i Farisei e operò molti mira­coli; poi Egli fu disprezzato e respinto, a causa delle Suesevere opinioni e Gli sputarono addosso; Egli soffri e morle risorse in un corpo luminoso e sali al Cielo; poi Egli portòsollievo ai Suoi Fratelli e Amici nei loro dolori e nelle loroafflizioni; Egli permeò le nostre Anime ansiose della Tin­tura della Sua Beatitudine che santificò pienamente e reseeccellente; infine, Egli siede in un Giudizio Universale perla rigenerazione del Mondo. Colui che ha ciò ha grandegioia del cuore.

Grandi sono le. Opere del Signore! Egli fece SI che iSuoi Miracoli fossero un Monumento commemorativo di SeStesso. Sia lode al Signore!

Questo Sale (come è già stato detto) è la misura, quan-

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208 1.E EPISTOLE XlI AU PUU

tità e peso di ogni elemento; non ci se lo procura facilmentee non è identico in ogni fonte della sua origine. I dotti di­cono che quando si deve fare l'oro, ciò deve avvenire tra­mite l'oro stesso o tramite un elemento che ha la formadell'oro. L'innalzamento di una sostanza ad elemento supe­riore non può avvenire che da una sostanza simile. Si so­stiene che i poteri animali, vegetali e dell'etere sono ina­datti e inutili per il miglioramento dei metalli, perché sipensa che ciascuno dei tre regni, come si chiamano gene­ralmente, siano diversi in realtà l'uno dall'altro per origine.Eppure chi pensa ciò è solo un cieco che guida i ciechi.Tutto cresce e trae sostentamento da un'unica radice; lacausa delle molteplici differenze sta nell'utero delle cosee nel moto tremulo; c'è una forza che nutre l'intero mondo,che forma gli elementi densi, tenui, dolci, acidi, duri, molli,animali, vegetali e minerali. Devo, tuttavia, solennementedire questo: il Sale generale della Natura aderisce al Respirodel Verbo Divino, eppure non può realizzare niente di nuo­vo, ma è spinto dal Verbo di Dio che lo sostenta e lo fa ser­vire, sostentare e vitalizzare le esistenti Opere di Dio, tra­mite una particolare articolazione del. Verbo Divino.

I Dottori, e altri Gentiluomini, che stabiliscono una dif­ferenza d'origine tra gli elementi animale, vegetale e mine­rale, si contraddicono ogni giorno con l'evidenza della loropratica; essi somministrano ad uomini ed animali malatiinnumerevoli medicine metalliche e minerali, che essendopreparate senza fuoco o corrosivo, fanno migliorare la salutepiù presto di altri rimedi. Ciò avviene perché il recuperodella salute non è altro che un'elevazione dell'acidità acreo spirito degenerato; nessuna sostanza micidiale è resa dinuovo benefica a meno che l'elemento curativo possa esseretratto interamente dalla sua stessa essenza; ciò che serve perguarire deve unirsi, inseparabilmente, nella sua propria es­senza, con l'elemento malato; da ciò deriva incontrovertibil­mente che le sostanze minerali e metalliche possono unirsi

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IL CENTIlO DELLA NATUIlA CONCENTRATO 209

con quelle animali; di conseguenza, esse sono differenti l'unadall'altra soltanto per caso, ma non nella loro origine inNatura.

I cosiddetti «Occhi di Gambero» cambiano in dolcez­za lo Spiritus et Sal Vomitivum più facilmente e molto piùpresto della Calx Viva o delle sostanze minerali; nessunaAqua Fort può disgregare l'oro; neppure attraverso l'azionedel Sal Urine o del Sal Ammoniac; il Cerume rende più pe­santi i Ducati leggeri; alcuni usano sterco di cavallo fre­sco, che si mettono nelle scarpe o sotto le piante dei piedi,quando vanno soggetti a perspirazione; la gente delle In­die Orientali rende l'oro liscio e ne migliora il colore consterco di vacca; essi portano il rame al colore intenso e per­manente dell'oro usando un grasso animale; usando escre­menti di bambini o adulti, agitati in un recipiente d'argento,ci si procurano alcuni grani d'oro, staccati dall'argento; quan­do si agita il frumento, mischiato a trucioli d'argento in fioc­chi, all'interno di una palla di cemento ben chiusa, riscal­data al rosso e bruciata, si produce oro dall'argento in aquafort. Il burro fresco e non salato può disperdere la tinturarossa del corallo; con semplice tocco della mano esperta diun artista il recalcitrante sego può essere 'disciolto con unmezzo vegetale o animale (e con nessun altro mezzo perquanto ne so io) e ridotto in olio. Questo è degno di nota.I sali oleaginosi e volatili dei vegetali estraggono la tinturadallo Zolfo. Considerate quanto sono attivi lo spirito finodel sale e l'olio dell'acido tartarico in sostanze minerali emetalliche e come le dissolvono fondamentalmente. Ciò èsufficientemente ben noto.

Senza il vino, e il lavoro dell'uomo, è impossibile fareuna tintura d'oro che dia affidamento. Che gli Autori chescrivono con tanta vanagloria della loro tintura d'oro con­tinuino a scrivere quanto gli pare. Considerate come l'erba,i vegetali e il pane nutrono gli animali, li sostentano e sonoloro di giovamento e producono nei loro corpi mutamenti

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210 LE EPISTOLE III ALI PULI

in cento modi; ho detto ciò ripetutamente. Tutti gli alle­vatori sanno che digerendo materia vegetale gli animali di­ventano più grassi e più forti, e che i loro escrementi e laloro urina aiutano la crescita dei vegetali. L'uomo ha in séforze vegetali e minerali e ciò palesemente, perché egli spes­so ne prende coscienza, con suo grande dolore. Non sono dinatura minerale i calcoli e la sabbia nei reni? Da che cosahanno origine, se non da succhi animali e vegetali che ven­gono consumati dall'uomo come alimenti? L'oro non è ve­nuto fuori attraverso i denti di un uomo morto? Non sivide un dente d'oro in bocca ad un giovane vivo? lo stessoso, per Grazia di Dio, come procurarmi un elemento da unasostanza animale, che tramite una particolare preparazionerimane animale, eppure tramite un'altra diventa vegetale edancora in un altro modo ottengo un minerale, o metallo,come argento vivo, rame, vetriolo, cristallo, vetro, piomboe un residuo minerale e tutti questi senza la minima miscelaaggiuntiva e solo da se stessi. Andrò oltre e dirò: colui chedesideri saperne di più dovrebbe cercare nella Natura stessa,come ho fatto io. Il mio scopo, in poche parole, è di dimo­strare che animale, vegetale e minerale sono unici e simili inorigine ed assenza. Solo per caso essi sono più vicini o piiilontani dalla perfezione. È cosi che il Sale della Natura sitrova dovunque ed in ogni cosa. Ciascuna sostanza ne ha lasua debita misura, quantità e peso. Comunque, non è fa­cilmente ricavabile da tutte le sostanze, né è sufficiente­mente potente per tutti gli scopi (principalmente per ilcosi spesso menzionato Capolavoro dei Filosofi), eppure èaltrettanto buono in tutte le cose come lo è per tutte le co­se. Cosi è necessario scegliere il meglio fra tutto ciò che sitrova in Natura. Nessuno desidera lavorare in vano ed èmolto piacevole raggiungere il fine auspicato. Ecco qui abba­stanza lavoro in cui cimentarvi. Sembra difficile trovare ilnucleo universale di tutte le cose create; cercato da molti,

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trovato solo da pochi. Eppure lo troverete facilmente sesolo leggerete le Sacre Scritture con attenzione e riverenzanel greco originale.

L'uomo è il punto focale universale (per parlare chiara­mente e senza i soliti abbellimenti) della terra, dell'acquae dell'aria, che Dio creò per il Suo proprio scopo, il SestoGiorno, dall'Amore fatto Carne, l'Amato di tutta la Na­tura. Il Sesto Giorno, tutte le disposizioni del suo esserefurono adombrate tramite la Mobilità dello Spirito Divino,in foggia e forma in un'unica Luce centrale che governassemediante il cervello come Sovrano. Questa sede centralespirituale Dio creò nell'uomo in aggiunta al corso normaledella Natura, come una nuova creazione, a somiglianza diSe Stesso, ma piii piccola, per l'Onore di Dio. Questo ful'Uomo, per amore del quale tutto fu creato nei primi Cin­que Giorni, per cui egli doveva essere come un Dio, un Signo­re e Padrone su tutta la Terra, come Dio è il Padrone sopradi lui.

Egli pose l'Uomo nel punto centrale tra il superiore el'inferiore; Egli gli diede terra ed acqua sotto i piedi edalitò nelle sue due narici due Vite (in ebraico questo Segre­to è indicato con il duale Ruach Elohim), cioè il Respirodel Verbo Eterno nella Vita Eterna, o parola di Dio; e loSpirito della Vita Temporale, o Verbo nel Tempo. Questedue forze di vita che furono aspirate, diedero all'Uomo lasua propria forza; esse sono la forza focale che ha sede inlui. La Volontà è come un Padre, nella vita al nucleo; l'in­clinazione o desiderio è come un Figlio; da questi Due, Vo­lontà e Desiderio, venne fuori uno Spirito per ispirazione daDio e dall'Etere. La vita fu aspirata dentro di loro da Dioe dall'Etere. Ma anche il Corpo diede vita e da solo creò unpunto focale di volontà, desiderio e forza, di mangiare' ebere, dalla Madre (terra e acqua) e di vivere nel suo seno;cosi vive nell'uomo una triplice presenza essendo egli fattol'Immagine di Dio e per essere proprio come Egli (Dio) è.

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212 LE EPISTOLE ilI ALI PUU

La Forza che risiede nella sede centrale, nel Corpo, Spi­rito e Anima, non fu costretta da Dio a gettare il suo semenell'Etere e nella Terra; la Volontà era libera e l'Imma­gine della Volontà Divina avrebbe potuto riattirare a sé ilDesiderio e rimanere Buona, luminosa e dolce, da cui nascelo Spirito di adorabile dolcezza. Ma la natura circostante acausa della sua condizione peculiare e tramite la sua forzadi penetrazione, e la mobilità incessante del suo seme, oper la sua condizione peculiare, genera in sé un altro desi­derio; penetrante e malvagio.

Questo tende ad un nutrimento indegno e sigillandosila bocca, cessa di attrarre a sé un cibo spirituale. Per ripe­tere la storia in modo più lungo, è che Eva, con Adamo,spinti da una forza e un desiderio malvagi, essendosi divisiun cibo grezzo, con letizia per la loro anima, scomparverodal Cielo e persero l'inalazione della forza e del desideriobenefici, che era gradevole a Dio, e di loro propria volontàsigillarono la bocca della loro anima e la soffocarono, comeè ben noto.

In Adamo ed Eva non fu soltanto l'Anima che peri, matutta la concatenazione; l'anima si accese; l'anima, lo spiritoe il corpo furono accesi dall'etere, dall'acqua e dalla terra.Nella loro caduta e col loro consenso lo spirito e il corpodivennero la sede centrale universale, o Cuore, che possiedeil potere dell'immaginazione nell'utero (Etere, Acqua eTerra). Proprio come attualmente quando il cuore è malato,tutto il corpo si sente malato, cosi quando il cuore è in pec­cato, tutto il resto deve essere allo stesso modo in pec­cato (come dice Cristo), e diventa corrotto. Se il cuore sof­fre, anche tutti gli organi e le membra dell'uomo soffrono,essendo forzati dalle circostanze. Cosi la terra è maledettaa causa di Adamo. Ma non devo intromettermi ulteriormentenella Teologia. Devo passare oltre a cosa riguardante laNatura. L'Uomo, ho detto, è la sede centrale di tutte lecose create. Tramite la forza della sua immaginazione (essen-

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IL CENnO DELLA NATURA CONCENnATO 213

do questo il punto focale di tutto), ogni cosa nel mondo deveobbedirgli, come prima della Caduta. Come Lucifero tra­mite la forza dell'immaginazione perse il potere della ret­titudine e il potere benefico dell'immaginazione nel gover­nare sul suo Regno perduto (il Mondo come è ora), cosiAdamo, che era stato insediato nel Seggio dell' Angelo Ca­duto (questa era una sostanza grezza, perché la caduta diLucifero aveva portato quel Regno a una condizione grez­za), attraverso una simile immaginazione malvagia perse ilsuo precedente potere per il Bene nella sua stessa natura. Lasua immaginazione è odiata dalla Natura adesso; e vomitatafuori. L'uomo non riceve niente dalla Natura, tranne che ilsuo Spirito e il suo corpo sono da lei sostentati, eppureegli ha la capacità attraverso la sua intelligenza e il suo la­voro di realizzare certe cose e forse di peggiorare ciò che tro­va. L'uomo nel suo stato naturale vive di etere, acqua eterra in un modo duplice: cioè, dall'alto e dal basso: dal­l'alto, con l'inalazione dell'aria, egli gode di un cibo che èlo spirito o il respiro del Verbo sulla terra, cioè, dell'Etere;dal basso, egli mangia la carne degli animali insieme a so­stanze minerali e vegetali e consuma il sangue (acqua) cheè lo spirito e il respiro di questo mondo. Cosi questo mondovivifica e nutre col suo sale non solo lo spirito dell'uomostesso, ma dalla sua emanazione, fermentazione e forza didissoluzione nello stomaco e in altre parti del corpo, ven­gono delicatamente disciolti la carne e il sangue del grandemondo; dal quale processo deriva un sale per la preserva­zione della carne e del sangue nel piccolo Mondo. Que­sto Sale è aspirato dalle parti affamate; ma la lordura,l'acqua e l'escremento escono attraverso i genitali; anchecome gocce di sudore dalla testa e attraverso altri canali.

Quando l'Artista sa come estrarre dal mondo inferiorela forza interna centrale o Sale della Natura e sa anche dovetrovare una gran quantità del Sale della Natura unito allasede focale astrale in qualsiasi cosa, (con l'Uomo come ma-

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214 I.E EPISTOLE III ALI PULl

dello) allora la Verità della Natura risiede in lui e con questailluminazione egli può comprendere interamente la Natura.Se qualcuno arrivasse a conoscere bene il Piccolo Mondo, al­lora niente resterebbe a lui sconosciuto del Grande Mondo.

Ricordate come gli antichi Egizi proclamavano: «Co·nasci te stesso », e i dotti fra gli antichi greci, credendoche ciò avesse solo un significato morale, per loro mancanoza di comprensione fecero imprimere le parole sull'ingressodel loro Tempio.

lo vi dico, miei discepoli nello studio della Natura, senon trovate la cosa che state cercando in voi stessi, tantomeno la troverete fuori di voi. Comprendete la gloriosaforza che risiede in voi stessi. Perché disturbarvi a chiederead un altro? Nell'Uomo, che ha preso il nome da Dio, cisono cose più gloriose di quanto si possano trovare altrove

nell'intero mondo. Se qualcuno desiderasse diventare unMaestro, non troverà materiale migliore per la sua impresain alcun altro luogo che in se stesso.

Qui ed ora calcherò le orme degli egiziani e da un cuorepremuroso, spinto dalla mia esperienza, griderò ai miei ama­ti simili: «Oh! Uomo, conosci te stesso! » In voi si trovail Tesoro di tutti i Tesori. Nell'aria godete del Respiro delFirmamento, che ha imbevuto quella stupenda influenzastellare proveniente dalla Luce dell'acqua superiore e l'esalònell'aria mediana, donde è diventata densa tramite il pro­cesso del moto. Attraverso l'aria tutti gli uomini godonodel respiro della terra e dell'acqua, unite in essa e, senzasaper1o, da queste forze fanno nascere qualcosa che, dagliuomini di esperienza ed intelligenza, è chiamata il GrandeMiracolo del Mondo. È in realtà un'acqua bruciante, unfuoco liquido, più potente di tutto il fuoco, aria, terra oacqua. Nel suo stato grezzo discioglie ed assorbe l'oro mas­siccio. Lo riduce in una terra grassa nerastra o grigio-nera­stra e in un'acqua salata, limacciosa, densa; senza fuoco oacido e senza alcuna reazione violenta, il che non può essere

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IL CENTRO DELLA NATURA CONCENTRATO 215

realizzato da alcuna altra cosa al mondo. Niente è escluso daessa e sebbene sia la cosa più costosa del mondo, un Renon può possederne piii di un Mendicante. I Saggi dell'anti­chità la cercarono e la trovarono.

Ciò vi rivela Ermete (52) nei suoi 28 libri (e la Tavola diSmeraldo), tramandati dai dotti dell'antichità. lo ho vistoquei libri in un'edizione non corrotta. Cercate ciò, amicimiei, in ogni modo e in ogni cosa, benché può darsi che nonne conosciate la fonte occulta d'origine, ed anche se arriva­ste a trovarla, pure non avreste alcuna idea dell'aspetto dellecose che si vedono entro di essa. Qui sarò del tutto esplicito;è un'Acqua Spirituale, un Vero Spirito, lo stesso Spirito diVita che Adamo ed Eva portarono con sé dal Paradiso perloro sollievo e sostegno e che tramandarono ai loro figli ediscendenti. Certamente posso essere giustificato nello sve­larlo: 0, Acqua Magnifica, Illuminante, Dolce; 0, Acqua,disprezzata, oscura, amara! che ci fortifica fino al giornodella nostra morte! Questa è la Pietra Angolare, in verità,che è respinta dall'ignoranza sconsiderata dei Costruttori,i Grandi Filosofi, gli Alchimisti autentici e i Governanti diIsraele, ancor oggi. 0, figli degli uomini, aprite gli occhi.Amate Dio con tutto il cuore. Amate i vostri simili. Siateumili e benevoli ed allora sarete certamente ben accetti alSignore.

Egli muterà in luce splendente l'oscurità della vostramente.

Amici, vi ho mostrato La Strada ed ora aggiungerò conmaggiore sufficienza:

Il Mondo che contiene l'elemento più alto e più imme-

(52) Le opere attribuite a Ermete Trìsmegìsto, identificato col dioegizio Thoth, furono divise dagli studiosi in due gruppi: Ermetismo popo­lare, che trattava di astrologia e delle altre scienze occulte, ed Ermetismodotto, che trattava di teologia e filosofia. Una delle principali teorieattribuite a Ermete è quella che sostiene che l'universo è un'unità e chele sue parti sono unite da relazioni di simpatia e antipatia.

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216 LE EPISTOLE DJ ALI PULl

diato dei Saggi per la realizzazione del Capolavoro è l'Uomostesso.

La Cava è la Decima Porta. Il Minerale grezzo è il mi­gliore ed anche il peggiore. La più preziosa è un'acqua tor­bidissima. Questi sono simili alla Terra e all'Acqua, eppurené l'uno né l'altra sono di alcuna utilità da soli. Da questidue emerge un Figlio, o un Seme, e dai tre corpi sono for­mati lo Spirito e l'Anima nell'Uomo, che nasce per suo benee per sua necessità; il nome suo è Tessa. Se l'Artista riuscissea trovare ciò, per Grazia di Dio, potrebbe allora separareil puro dall'impuro. Potrebbe fare, senza fuoco e senza alcu­na materia estranea, una Terra Vergine inodore e incolore.Potrebbe separare e procurarsi da essa: il Sal Centrale, ilVitriolum Microcosmi, la Venere dei Saggi, il Sal Astrale,il Mercurium Microcosmi e la Lunam Philosophicam. Unavolta purificato, egli potrebbe produrre un Figlio, miglioredei suoi genitori. Allora riuscirebbe a capire perché l'Ar­gento vivo è rappresentato in modo cosi sorprendente, cioè:~: sotto, col segno del Rame e sopra col segno dell'Argen­to (53). Il Sale Astrale o Superiore è molto volatile; dolce eluccicante come l'argento. Questo non è altro che lo spiritod'argento e salino-mercuriale dei Saggi. Il Sale Centrale èun Vetriolo di forza rimarchevole e inesprimibile. Coagu­lando l'argento vivo, esso può cambiarlo in argento fino. MaVenere giace coperta da Saturno, il quale metallo può esseregettato lontano da lei ed allora si vedrà la sua bellezza. Tuttii metalli nascono da questi due tipi di Sale. Ciò avviene nelMicrocosmo come nel Macrocosmo. Qui avete la Miniera, informa corporea, e senza alcuna aggiunta potete fare l'Oroe l'Argento dall'Argento Vivo, dal Rame, dal Piombo, ecc.Ho visto produrre medicine per guarire animali, vegetali

(53) Le corrispondenze tra metalli e pianeti astrologici sono le seguenti:Sole = Oro; Luna = Argento; Matte = Ferro; Men:urio = Metturloo argento vivo; Venere = Rame; Giove = Stagno; Satumo = Piombo.

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lL CENTRO DELLA NATURA CONCENTRATO 217

malaticci e metalli decadenti. Ci sono molte centinaia di li­bri pubblicati su questo argomento, ma si dice pochissimodel Sale Rigenerato della Natura, tramite il quale i metallipiù vili possono essere trasmutati in oro e argento. Nonmetterò in discussione se alcun Filosofo dei tempi antichi omoderni abbia seguito questa strada o lavorato come hofatto io; essi scrivono di questo o quell'elemento ed io restosoddisfatto e non cerco di coinvolgere alcun Autore né comeprova né per contraddirlo. Come Praticante dell'Arte nonho bisogno di testimonianza di vivi o morti per dimostrareche essi hanno concesso al Mondo la Verità della Natura, an­che se in modo alquanto circospetto. Se fossero stati in pos­sesso di alcun altro elemento, quanto sarei stato contento.Allora sarei giunto a credere che la Benevolenza di Dio ave­va rivelato a me, mediante la mia preghiera e operosità,mediante la mia indagine sulla Natura e la mia ricerca at­tenta tra le pagine delle Sacre Scritture, un Miracolo nuovoe fino ad allora sconosciuto. Il Sale della Natura, prove­niente dal mio Elemento, rigenerato dall'artista realizza pro­prio tanto quanto qualsiasi cosa fatta dalle fatiche degliantichi, per produrre un risultato miracoloso. Cosi qualsiasipio Cristiano (tralascio quelli cattivi, con i loro acidi e illoro fuoco fiammeggiante), chiamato ad essere un Alto Sa­cerdote della Natura, che vorrà esaminarsi alla luce dei mieiscritti ed evitare tutte le forti spese e il duro lavoro, tro­verà la Decima Porta. Gli Elementi della Natura lo aiute­ranno col processo proprio della Natura, senza che egli deb­ba alzare un dito, per mettetlo in grado di entrare in pos­sesso di questa Terra Miracolosa. Che sia attento ad osser­vare il lavoro della Natura che richiede solo poca fatica, èmolto facile e senza spese. Ma io non mi prenderò il fa­stidio di scrivere per qualsiasi persona che desidera andareal. di là di ciò, che procede col suo lavoro per raggiungereil Capolavoro Miracoloso ed ottenere il possesso del VeroMercurio dei Filosofi, (cercando di conseguire il quale mol-

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218 LE EPISTOLE DI ALI PUU

ti errano pensando che il Mercurio dei Filosofi sia in real­tà il Sale Rigenerato della Natura o Lapis Philosophorum,il che è falso) poiché questo testo è diretto soltanto a coloroche cercano la Saggezza e non serve per fare denaro.

Per prima cosa giungete alla Saggezza per amore dellavostra anima e tutto in voi procederà per il meglio; avendotrovato la Saggezza, le vostre speranze non saranno vane. Tut­to diventa vantaggioso e proficuo. Ricchezza incalcolabile giun­ge a voi. Ma prima trovate la Sede Centrale Naturale nel­l'Uomo; allora le vostre fatiche legittime vi porteranno ilsuccesso che desiderate. Prendete a cuore questa ammoni­zione e questo consiglio benevolmente leali e nel frattem­po, benché vi aspettiate e speriate in una guida quandoleggete altri autori, notate quanto oscuramente profferisconole loro opinioni davanti alla luce del giorno; e sebbene essecoincidano con le mie, non uno di loro ha riposto la suafede nel suo prossimo come io faccio qui; non uno ha por­tato cosi chiaramente alla Luce l'Elemento Umano; i loroscritti sono simili alla Bibbia (54).

Chiunque sia in grado di far ciò, con un'intelligenzaabbastanza acuta, troverà nel mio libro un significato d'altrogenere e noterà che in molti punti il significato (anche senon completamente) è alquanto oscuro. Comunque, chiun-

(54) Molti autori di scienze occulte vedono la Bibbia in chiave esote­rica come adombrante principalmente il segreto alchemico: «Si attribuivaalla pietra filosofale una parentela coi misteri della Genesi o con quelli del­l'Apocalisse, libro che certuni non esitarono a identificare come poemaispirato dall'alchimia e concepito per la sua sola gloria» (Al., pago 103).In ciò gli alchimisti si sentivano giustificati dal fatto che «potevano tro­vare esempi di trasmutazione nella Bibbia, come la conversione dell'acquain vino, sl che nelle opere di alchimia simbolica ricorre frequentementel'iconografia biblica, ma queste e simili figurazioni erano adoperate in duesensi, cioè: da una parte il miracolo della conversione suffragava autore­volmente la possibilità della trasmutazione materiale, mentre dall'altra leoperazioni di alchimia pratica venivano interpretate come se avessero unsignificato teologico e mistico » (Stal., pp. 175-76).

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IL CENTRO DELLA NATUIA CONCENTRATO 219

que voglia scrivere qualcosa di più chiaro, lo faccia pure;aspetteremo e vedremo ed accetteremo con gratitudine lalibertà dataci di acquisire maggior Sapienza attraverso laNatura.

Se i dotti Professori e Naturalisti e gli esperti Chimicivolessero gettare su di me il ridicolo e condannare la miaopinione perché ho chiamato l'Uomo il Mondo e la Deci­ma Porta, la mia Tessa o mio Elemento, Sal Naturae e l'Im­presa Magistrale (impropriamente chiamata Pietra dei Filo­sofi) il Sale Rigenerato della Natura, li ignorerò e non faròloro caso. Ho ricevuto questa Verità da Dio. lo la comu­nico e non mi preoccupo della Maledizione dei Filosofi. lonon ho imparato dai loro libri. Raccomando alla Provvidenzadi Dio il mio scritto, che è chiaro e distinto come la luce delgiorno. Egli dà ai Saggi la loro Saggezza, Egli rivela ciò cheè profondamente nascosto. Egli sa ciò che sta nell'oscurità;la Luce è certamente presso di Lui. lo ringrazio e lodo Dio,mio Padre, per avermi concesso Saggezza e Forza e peravermi rivelato ciò che ho chiesto con la preghiera. O, Si­gnore, spargi la Tua Luce sugli altri Tuoi Figli ed apri lorogli occhi, affinché possano vedere e cantare la Tua Lode.

-Il Triplice, in Uno, il Tre Volte Molteplice, Dio Rivelato,Padre, Figlio e Spirito Santo, dal Quale soltanto emananoLuce, Verità e Sapienza, a Te sia Lode, Onore e Gloria pertutta l'Eternità. Ricordati di me, O mio Dio ed aiuta il TuoServo, per amore di Gesù Cristo.

Amen.

Miei benevoli, amabili e degni Amici e Membri dell'Ac­cademia della Ricerca di Scienze Naturali, ecc. ecc.: questa èuna copia esatta degli scritti di Ali Puli, come io in origineli pubblicai nella mia madre lingua e li portai alla luce delgiorno. Reputo ora di aver pienamente esaudito la vostrarichiesta. Ora finalmente termino lo scritto indirizzato a voi

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220 LE EPISTOLE DI ALI PUU

e vi auguro tutta la prosperità spirituale e fisica; che ]'Al·tissimo vi benedica.

lo rimango, sempre immutato, Onorati Gentiluomini,lo stesso Ali Puli, ancora fiorente per Grazia di Dio.

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APPENDICE

La Visionedi G. Ripley, nel commento

di Ireneo Filalete

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222 LE EPISTOLE DI AU PULI

TIIE VISIONOP

SIR GEORGE RIPLEY. Canoa of BRIDLINGTON

Wben busie at my Book I was upon a certain Nigbt,Tbis Vision bere exprest appear'd unto my dimmed sight:A Toad full Ruddy I saio, did drink tbe iuice of Grepes so fast,Till ouer-cbarged with the Brotb, bis Bowels all to brast:And after tbat, trom poyson'd Bulk be cast bis Venom [ell,For Grie] and Pain uibereo] his Members all began to suiell;With drops 01 Poysoned sweat approacbing tbus bis secret Den,His Cave with blasts 01 lumous Air be ali bewhited tben:And [rom the which in space a Golden Humour did ensue,Whose lalling drops Irom high did stain the soyl with ruddy bee.And when bis Corps the [orce 01 vital breatb began to lack,This dying Toad became [ortbuiub /ike Coal [or coiour B/ack:Thus droumed in bis proper veins 01 poysoned f/ood;For term of Eighty days and Four be rotting stoodBy Trya/ tben tbis Venom to expe/ I did destre;For which l did commit bis Carkass to a gent/e Fire:Which done, a Wonder to tbe sight, but more to be rehearst;The Toad with Colours rare tbrougb every side was pierc'd,And White appear'd when ali the sundry hews taere past:Which alter being tincted Ruddy, [or euermore did /ast.Tben 01 the Venom handled tbus a Medicine I did make,'Which Venom kills, and saveth sucb as Venom chance to take:Glory be to him the granter of such secret ways,Dominion, and Honour both, with Worship, and with Praise. Amen

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LA VISIONE

LA VISIONEDI

Su GEORGE RIPLEY, Canonico di Brìdlington

223

Mentre ero occupato sul mio Libro una certa Notte,La Visione qui descritta apparve alla mia vista annebbiata:Vidi un Rospo tutto Rosso, che beveva il succo dell'Uva tanto rapidamenteFinché essendosi ingozzato di quel Brodo, gli scoppiarono le Budella:E dopo ciò, gettò da una Massa avvelenata il suo terribile Veleno,E per Dolore e Pena di ciò tutte le sue Membra cominciarono a gonfiarsi:Con gocce di sudore Avvelenato avvicinandosi cosi alla sua Tana segreta,La sua Caverna allora tutta imbiancava con soffi d'Aria fumosa:E da essa usciva nello spazio un Umore Aureo,Le cui gocce cadendo dall'alto macchiavano di color rosso il suolo.E quando al suo Corpo cominciò a mancare la forza del soffio vitale,Questo Rospo morente divenne subito di .color Nero come il Carbone:Cosi immerso nel flutto velenoso delle proprie vene;Per un periodo di Ottantaquattro Giorni rimase a decomporsiPoi volli tentare di espellere questo Veleno;Per cui affidai la sua Carcassa a un Fuoco delicato:Ciò fatto, Meraviglia a vedersi, ma ancor piu a ripetersi;Il Rospo fu penetrato da ogni lato da rari Colori;E apparve Bianco quando furono scomparsi tutti i vari colori:Che dopo essersi tinto di Rosso, durò per sempre.Quindi dal Veleno cosi raccolto feci una Medicina;Che uccide il Veleno e salva chi per caso prenda un Veleno:Sia Gloria a colui che concede tali segreti mezzi,Potere e Onore insieme, con Venerazione e Lode. Amen.

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224 LE EPISTOLE III AU PUU

COMMENTO alla Visione di Sir George Ripley, scrittoda Ireneo Filalete, inglese, Cosmopolita.

Q uesta Visione è una Parabola o piuttosto un Enigma,che gli Antichi Saggi Filosofi hanno usato ripetuta­

mente nell'esporre i loro segreti; questa Libertà è concessa atutti gli uomini di far uso di espressioni Enigmatiche, per deci­frare ciò che è in verità misterioso. Gli antichi Egiziani inse­gnarono molto per mezzo dei geroglifici, la quale strada èstata seguita da molti Padri di questa Scienza; ma più par­ticolarmente essi hanno fatto uso di descrizioni Mistiche oCabalistiche; tale è questa. Ma per quanto riguarda la cosaintrapresa.

Vidi un Rospo tutto rosso...

Qui abbiamo la descrizione di un Rospo ed in esso tuttoil segreto dei Filosofi: Il Rospo è l'Oro; cosi chiamato,perché è un Corpo Terrestre, ma più particolarmente per lanera velenosità puzzolente cui giunge questa operazione neiprimi giorni della sua preparazione, prima che appaia labianchezza; durante la Regola di Saturno, quindi, è chia­mata il Rospo rosso.

Su ciò gli Autori sono tutti d'accordo; quando diconoche la nostra pietra non è altro che l'Oro digerito al mas­simo grado cui la Natura e l'Arte possono portarlo; ed an­cora la prima opera, dice un altro Filosofo, è sublimare ilMercurio e poi in Mercurio puro mettere corpi puri: moltetestimonianze potrei portare, addirittura tutta la corrente diautori scorre in questa direzione: E che importa se qual­che Filosofo sottile sembra negare ciò, intenzionalmente peringannare gli sprovveduti? Non intendiamo dedicare il no­stro lavoro a metterli d'accordo; (benché potremmo farlo)poiché molti di loro scrissero con grande circospezione, per

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LA VISIONE 225

sviare intenzionalmente; tutti loro scrissero in modo miste­rioso, per oscurare la verità più che potevano: e nel mi­gliore dei casi nessuno di loro era semplicemente uomo edescrisse le cose in base alla sua comprensione della Filo­sofia, nessuno di loro scrisse la nuda verità su ogni cosa;perché allora l'Arte sarebbe diventata cosi facile che sarebbestata disprezzata. Ma a che servono le parole? noi cono­sciamo la Verità e riconosciamo, per mezzo di un Carat­tere segreto, i veri Scrittori dai Sofisti; e non abbiamo biso­gno di alcun Argomento essendo noi stessi testimoni ocularie sappiamo che c'è una sola verità; una sola strada, propriola strada battuta in cui hanno camminato tutti coloro chehanno raggiunto quest'Arte, né possiamo noi stessi essereingannati; né vorremmo ingannare altri.

Beveva il succo dell'Uva

Questo Rospo è detto che beve il succo dell'Uva secondoil Filosofo, il corpo, dice egli, non è più nobile dell'Oro,neppure l'acqua più preziosa del vino. Quest'acqua la chia­mano talvolta Aqua Ardens, talaltra Acetum Acerrimum,ma più comunemente la chiamano il loro Mercurio; noninsisterò su questa denominazione; ma vi assicuro che essasoltanto decifra il Mercurio, proprio quel Mercurio di cuiho scritto nel mio Trattatello latino, chiamato Introitus aper­tus ad occlusum Regis palatium; in esso svelai tutta la Ve­rità completamente e palesemente, ed anche se non troppochiaramente, sono certo in modo abbastanza chiaro. Nonripeterò qui; a quello rimando il Lettore.

Questo succo d'Uva che questo Rospo è detto che beve;ciò non è soltanto nella Congiunzione grossolana, che è unimpasto del corpo, con l'Acqua fino alla miscela per fare ilpane, che l'Acqua fa prontamente: tale affinità c'è tral'Acqua e il Corpo; come dice il Filosofo, quest'Acqua èpropizia e gradevole ai metalli. Ma in più ed inoltre l'Acquapenetra Radicalmente il nostro Corpo; essendo fatta circo-

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226 r.E EPISTOLE DI ALI PUU

lare SU di esso, come dice il Filosofo, Quando il proprio su­dore è restituito al Corpo, lo penetra meravigliosamente.Cosi il Corpo beve l'Acqua, o Succo d'Uva, non tanto alloraquando sono uniti per la prima volta, ma più particolar­mente, quando per mezzo della decozione essa penetra ra­dicalmente fino alla sua vera profondità; e gli fa alterare lapropria Forma; Questa è l'Acqua che lacera i Corpi e lirende non Corpi, ma Spiriti volanti come un Fumo, unVento o un Vapore, come dice abbondantemente Arte­phius C).

Quindi lo stesso Artephius che ha detto che questo fuo­co dell'Acqua del nostro Mercurio fa in breve tempo al disopra della terra ciò che la Natura compie in 1000 anni,in un altro posto dice che la tintura non viene fuori subito,ma poco a poco ogni giorno ed ora, finché dopo lungo tem­po la decozione è completa, secondo il detto del Filosofo:Bolli, bolli ed ancora bolli e non reputare tediosa la nostralunga decozione.

Tanto rapidamente.

Cosi, dunque, questa espressione qui, che il Rospo beveil Succo dell'Uva tanto rapidamente, non implica altro tran­ne che a quest'opera si deve concedere il vero tempo dellaNatura; che è in verità un tempo lungo, e tale è almeno ognidecozione: tali sembreranno all'Artista che attende al fuocogiorno dopo giorno, eppure deve aspettare con Pazienza ifrutti, finché il Cielo avrà versato sulla Terra la prima e l'ul-

(l) Artephius è stato sempre considerato un maestro dagli alchimisti.Si dice che grazie all'Elisir abbia vissuto 1025 anni, una leggenda com­mentata da Johann Heinrich Cohausen a pago 46 del suo TentaminumPhysico-Medico Curiosa Decas de Vita Humana tbeoretice et pratice perpbarmaciam prolonganda (1669). Gildemeister in Zeitschrift der morgenliin­dischen Gesellschaft, 1876, XXX, pago 538 in un articolo sull'alchimia Ipo­tizza che Artephius sia il poeta e alchimista arabo AI Toghrài, Le opere diArtephius sono: Clavis Maioris Sapientiae (Parigi 1609; Strasburgo 1699)e Liber Secretus (Amsterdam 1678; Francoforte 1685). Quest'ultima fu tra­dotta in inglese da Eirenaeus Orandus e pubblicata a Londra nel 1624.

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LA VISIONE 227

tima Pioggia: pure, non scoraggiarti, ma attendi fino al com­pletamento, perché allora una larga Messe ricompenserà ab­bondantemente tutta la tua fatica.

Finché essendosi ingozzato di quel brodo, gli scop­piarono le Budella.

Segue nella Visione che alla fine il Rospo (troppo pienodi brodo) scoppiò in pezzi; Questo brodo è lo stesso chepreparò la bella Medea e versò sui due serpenti che custo­divano i Pomi d'Oro che crescevano nel Giardino nascostodelle Vergini Esperidi.

Poiché l'Aceto dei Filosofi fatto circolare sul Corpo,genera una sostanza simile a Brodo di sangue e fa apparirei Colori dell'Arcobaleno nell'ascesa e nella discesa sul vo­stro Leone, finché le Aquile avranno alla fine divorato ilLeone ed essendo uccisi tutti insieme, con la Carogna delleCarcasse diventano un Rospo velenoso, che striscia sullaTerra, e un Corvo che nuota in mezzo al Mare morto.

Il Succo d'Uva quindi, che è il nostro Mercurio, estrattodal Camaleonte o Aria della nostra Magnesia Fisica, e CalibiMagici, fatto circolare sulla nostra vera Terra Lemnia; dopoche si è grossolanamente unito con essa tramite l'Incorpora­zione e posto al nostro fuoco a digerire, ancora entra dentroe sul nostro Corpo e ne cerca la profondità; e fa diventaremanifesto l'occulto con la continua ascesa e discesa: finchétutto insieme diventa un Brodo; che è una sostanza interme­dia di qualità separate, tra 1'Acqua e il Corpo, finché allafine il Corpo scoppia in pezzi ed è ridotto in una Polvere,simile agli Atomi del Sole, nera del più nero e di materiaviscosa.

E dopo ciò gettò da un cumulo avvelenato il suoterribile veleno.

Questa Riduzione del Corpo, cosi in quest'acqua ge­nera una Natura tanto velenosa che veramente in tutto iI

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228 r.a EPISTOLE DI ALI PULI

Mondo non c'è un Veleno piu maleodorante, o puzzo, se­condo la testimonianza dei Filosofi: E quindi si dice chegetta il suo terribile veleno dalla sua massa avvelenata;poiché le esalazioni sono paragonate ai Vapori Avvelenatidi Dragoni, come I'Allusione simile che ha Flamel nel suoSummary e). Ma il Filosofo (come aggiunge nei suoi Gero­glifici dei due Dragoni) NON SENTE MAI IL SUO PUZZO,A MENO CHE ROMPA IL SUO Vaso, ma solo egli lo giu­dica dai colori derivanti dalla putrefazione dei Composti.

E in verità è una meraviglia da considerare, (di cui al­cuni Figli dell'Arte sono testimoni oculari) che il fisso e piùdigerito Corpo d'Oro; debba cOSI corrompersi e putrefarsi,come se fosse una Carcassa, il che è fatto dall'eccellentevirtù Divina della nostra Acqua dissolvente, che non si puòacquistare con nessuna somma di Denaro. Tutte queste ope­razioni, che sono cOSI ampliate per varietà di espressioni, siaccentrano in una, cioè uccidere il vivo e risuscitare il morto.

Per dolore e castigo di ciò tutte le sue membracominciarono a gonfiarsi.

Questo velenoso vapore di esalazioni ritornando sul Cor­po lo fa gonfiare dappertutto secondo il detto del Filosofo;Il Corpo in quest'Acqua si gonfia, si dilata e si putrefa comeun Chicco di Grano, prendendo la natura vivente e vegetale,quindi per questa ragione quest'Acqua è in questo sensochiamata dai Filosofi loro Lievito, poiché come il Lievitofa gonfiare la Pasta, cosi questa fermenta il corpo e lo fa tu­mefare e gonfiare; è anche chiamata veleno, perché come il

(2) Summary 01 Pbilosopby; or, Short Treatise 01 tbe PbilosopbersStone, pubblicato in Auriiontina Chymica: or, a Collection 01 [ourteensmall Treatises concerning tbe First Matter 01 Pbilosopbers, [or tbe dis­couery 01 tbeir (hitherto so much concealed) Mercury. Which many beuestudiously endeauoured to bide, but tbese to malee manijest, [or tbe beneiit01 Manleind in generalo London, Printed for William Cooper, at the Pelicanin Little-Britain, 1680. ~ una traduzione di Le Sommaire Pbilosopbique

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LA VISIONE 229

veleno causa il gonfiore, cOSI fa quest'Acqua per sua ripe­tizione incessantemente sul nostro corpo.

Quest'operazione è incessante dalla prima incitazionedella materia, proprio fino alla completa putrefazione; perchéil Rospo manda sempre fuori le sue esalazioni (essendo piut­tosto chiamate il Leone) finché sia sopraffatto in parte: edallora quando il Corpo comincia un po' ad assumere la Na­tura dell'Acqua e l'Acqua del Corpo, allora è paragonatoa due Dragoni, uno alato e l'altro privo di ali: e infine quan­do appare quella Terra maleodorante, che Hermes chiamala sua Terra Foliata, o Terra Fogliata, allora è piii propria­mente chiamato Rospo della Terra; dalla prima eccitazione,proprio fino all'ultimo di questa putrefazione: le quali esa­lazioni sono all'inizio per un periodo di tempo Bianche edopo diventano Giallastre, Bluastre e Nerastre (dalla viru­lenza della materia) le quali esalazioni condensandosi di orain ora e di tanto in tanto scendendo come piccole vene ingocce, penetrano il Corpo meravigliosamente e quanto piùesso è penetrato, tanto più si gonfia e si dilata, finché allafine è completamente putrefatto.

Con gocce di sudore'avvelenato, avvicinandosi cosialla sua Tana segreta.

I due versi seguenti sono dunque soltanto una descri­zione piii Ampia di quest'opera; della volatizzazione che èun'ascesa e discesa o circolazione dei composti all'internodel Vetro. Il quale Vetro chiamato qui la Tana segreta èaltrove chiamato dallo stesso Autore, una piccola botte diVetro ed è un Vaso ovale; del più puro vetro Bianco, dellagrandezza quasi di un comune Uovo di Gallina, nel qualecirca la quantità di un'oncia di otto dracme del composto,in tutto mischiato è una proporzione conveniente da porre,che viene Sigillato col Sigillo di Hermes, il Vetro ha un colloalto circa sei dita, o giù di li, il quale essendo sottile e stretto;viene fuso insieme Artificialmente, affinché non possa uscir-

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230 LE EPISTOLE DI ALI PULI

ne alcuno Spirito e non possa penetrarvi l'Aria, in consi­derazione di che è chiamato Tana segreta.

È anche chiamato Tana segreta, a causa della segretezzadelle Ceneri o Sabbia in cui è posto in un Atanòr Filosofico,con le porte ben chiuse, lasciando la possibilità di guardarvidentro attraverso una Finestra, o da aprire un po', tantoquanto è a volte conveniente, come richiede la circostanza, oaltrimenti con Vetro fissato ad essa, per permettere all'Ar­tista di guardare; insieme con una luce a portata di manoper mettere in mostra i colori.

La sua Caverna allora tutta imbiancava con soffid'Aria fumosa

I quali Vetro, Nido e Forno essendo cOSI segretamente ordi­nati, l'Artista deve in primo luogo aspettarsi di stare inPrigione per molto tempo, come dice Bernardo Trevigiano,perché il Concavo di questo posto segreto, sarà cOSI imbian­cato dai fumi che salgono che un Artista regola la sua ope­ra piii con l'abilità e la ragione, o l'occhio della mente, chedel Corpo, perché gli Spiriti che salgono come fumo o Vento,si appiccicano al Concavo del Vetro, che sta al di sopradella Sabbia o delle Ceneri, e li per gradi si formano gocceche scorrono giù e inumidiscono il Corpo sotto e riduconoquanto possono del fisso e cOSI il Corpo per mezzo dell'Ac­qua e l'Acqua per mezzo del Corpo alterano i loro colori.

E da essa usciva nello spazio un Umore Aureo.

Tanto che alla fine, l'intero Vaso sembrerà che sia tuttoricoperto d'Oro, perché le esalazioni saranno gialle, che èun segno della vera Copulazione del nostro Uomo e dellanostra Donna insieme, ma prima di questo Giallo e conesso ci sarà un oscuramento dello splendore Bianco del Va­pore, con mescolanza di colori, Cupo, oscuro e Bluastro.

Lo spazio di tempo non è lungo, perché tutti i vari pas-

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LA VISIONE 231

saggi sono evidenti prima dei quaranta giorni; poiché inquello spazio di tempo questi Colori sono Segni che dimo­strano la Corruzione e la Generazione, che ci vengono datidalla natura ignea e pungente delle nostre Acque pontiche edalla resistenza dei nostri Corpi; nella quale Lotta iI Corpoè sopraffatto e ucciso e morendo produce questi Colori: cheè un Segno che le Aquile stanno ora prendendo iI Soprav­vento e che il nostro Leone le ha anche un po' infettate conla sua Carcassa, che esse cominciano a rodere. Questa Ope­razione è chiamata da Artisti Ingegnosi Estrazione delle Na­ture e Separazione, perché la Tintura ora comincia a sepa­rarsi dal Corpo. Anche Riduzione della prima materia; cioèSperma o Seme, che a causa della sua doppia Natura, è para­gonato ai due Dragoni. lo non intendo ampliare questa Vi­sione, ma brevemente spiegare ciò che è brevemente esposto.

Le cui gocce cadendo dall'alto macchiavano dz' colorrosso il suolo.

Questi colori del Mercurio certamente influenzano il sot­tostante Corpo fisso con colori adatti e i Corpi da questeesalazioni sono tinti di color rosso, che Flamel esprime aquesto scopo, che queste due Nature, o Dragoni si mor­dono l'un l'altro con molta crudeltà e mai si lasciano dal mo­mento in cui si sono afferrati l'un l'altro; finché per mezzodel loro veleno sbavante e le ferite mortali, essi sono tuttidi un sangue coagulato e quindi essendo cotti nell'umido delloro proprio Veleno, vengono cambiati in una quinta Es­senza.

E quando al suo corpo cominciò a mancare la forza delsoffio vitale.

Ma prima del rinnovamento di queste Nature, esse de­vono in primo luogo passare attraverso l'Eclisse, sia di Soleche di Luna e l'oscurità del Purgatorio, che è il Cancello

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232 LE EPISTOLE DJ ALI PULI

della Nerezza, e dopo ciò esse saranno rinnovate con laluce del Paradiso.

Ciò Allegoricamente è chiamato Morte, poiché come unuomo resisterà alla violenza, che gli usurpa la vita, finché p0­

trà, ma se i suoi nemici sono molti e possenti, al fine di­ventano troppo possenti per lui ed egli comincia a venirmeno sia in forza che in coraggio, e quindi il Pallore, l'Aral­do della Morte, si erge per cosi dire sulle sue labbra, cosiil nostro Corpo o Uomo il Sole, come un forte Campione,resiste a lungo, finché è ferito e sanguina per cosi dire dap­pertutto e poi muore, alla cui morte la nerezza comincia acomparire, come nell'antichità i Corvi annunziavano che siavvicinava la morte di un Uomo: poiché questa Reiterazionedi Rotazione delle Influenze del Cielo di esso, insieme alCalore che ancora asciuga e assorbe l'Umidità appena essacade, lo porta alla fine naturalmente a morire e corrompersi,come fa qualunque altra cosa.

E allora al Corpo corninciaa mancare il respiro; cioè, iFumi cominciano a cessare: poiché con lo scendere e il salirespesso gli Spiriti sono alquanto fissati e cambiati in Polvere oPulviscolo, e sono ora sul fondo del Vaso, avvicinandosi velo­cemente alla Putrefazione: Né per qualche tempo ascendono,bensi restano sul fondo.

Per cui governate il vostro Fuoco, affinché i vostri Spi­riti non siano cosi esaltati e non salgano cosi in alto che laTerra ne senta il bisogno ed essi non ritornino più: poi.ché questa Operazione è, come dice Morieno, un'estrazionedell'Acqua dalla Terra ed ancora un tornare della stessa allaTerra, cosi spesso e cosi a lungo finché la Terra sia putre­fatta.

Questo Rospo morente divenne subito di color nerocome il Carbone.

Questa è la parte finale del combattimento, poiché qui111 questa Terra Fogliata vengono tutti riconciliati e vien

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LA VISIONE 233

fatta la Pace definitiva; ed ora una Natura abbraccia l'altra,in nessun'altra forma che quella di una Polvere impalpabilee in nessun altro colore che il nero dei piii neri.

Da ora in poi le Nature sono unite e bollono e gorgo­gliano insieme come Pece fusa, e assumono la forma l'unadell'altra. Fate attenzione quindi affinché invece di PolvereNera del più Nero, che è il Becco del Corvo, non abbiateun Precipitato secco semi-rosso e infruttuoso, di color Aran­cio, che è un certo segno della Combustione dei Fiori oVirtu del Seme Vegetativo. Proprio su questa Pietra hoinciampato io e perciò vi avverto.

Cosi affogato nel flutto velenoso delle proprie vene.

Sembra da tutto ciò che è stato detto e dall'indubbiaTestimonianza di tutti i Filosofi che sono stati Testimonioculari di questa Verità, che il lavoro non sia tanto tedioso,né tanto pesante, ma che si debba acquisire la Maestria nellasemplice via della Natura: perché una volta che il verocorpo è Impastato col suo vero Lievito, si calcina e si dis­solve per la dissoluzione del Corpo in un'Acqua coloratanera e mutevole, che è il segno dell'uscita della Tintura, è laCongelazione degli Spiriti in questo più basso Periodo diOscurità, che è questa Polvere nera simile a Nerofumo,questo è il Completamento dell'Eclissamento, la quale Con­trizione comincia subito dopo i Colori, Giallastro, Bluastro,ecc.

Per un periodo di Ottantaquattro Giorni rimase adecomporsi.

La Calcinazione comincia con queste Variazioni nel Co­lore verso il quarantaduesimo giorno o il cinquantesimo alpié tardi, in un buon Regime: Dopo di che viene la Corru­zione della putrefazione, simile alla Schiuma di Brodo disangue bollente o Pece fusa; ma la Nerezza in parte, vale a

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234 LE EPISTOLE DI ALI PULI

dire, Superficiale, inizia verso il quarantesimo giorno dopola rimescolata della materia, in caso di esatto Progresso eRegime del Fuoco, o verso il cinquantesimo al più tardi.Ma questa sua immersione nel suo stesso Veleno e la cotturanel suo proprio Brodo, è l'intera Nerezza e Cimmeria pro­fonda Oscurità di completa Corruzione, che secondo l'Au­tore, dura il periodo di ottantaquattro giorni. Su questo pe­riodo non sono certamente d'accordo tutti gli Autori: Main questo essi tutti sono d'accordo, essi prescrivono un tem­po tanto lungo quanto è necessario al Completamento. Unoscrive, Che questo Nero Nerissimo dura molto tempo e nonviene distrutto in meno di cinque mesi. Un altro scrive, Cheil Re quando entra nel suo Bagno si toglie l'Abito e lo dà aSaturno, dal quale riceve una Camicia Nera, che egli tieneper quarantadue giorni: E in verità ci vogliono quaranta­due giorni prima che egli indossi questa Camicia Nera in­vece del suo Abito d'Oro, cioè, sia distrutto per quantoriguarda le sue Qualità Solari e diventi invece di Fisso,Citrino, Terreno e Solido, una Sostanza Fuggevole, Nera,Spirituale, Acquosa e Flemmatica: Ma la Putridità non co­mincia finché non siano tolte le prime Forme; per tutto iltempo in cui il Corpo può essere riportato alla sua prece­dente Natura, non è ancora ben macinato e imbevuto: quin­di macina e imbevi, finché vedi che i Corpi diventano nonCorpi, ma un Fumo e un Vento, e poi circolando per una sta­gione, li vedrai depositarsi e putrefarsi.

Saturno allora terrà la Terra, che è Occidentale, Riten­tiva e Autunnale, a Ovest; poi procedi verso Nord, doveMercurio tiene l'Acqua, dove la Materia è Acquosa e Flem­matica, ed è Inverno, e il Nord è espulsivo. Ma coloro chedividono l'Operazione nella Regola di Saturna, e dopo dilui viene Giove, ascrivono a Saturno tutta la Putridità ed aGiove il tempo della varietà dei Colori. Dopo Giove, chetiene solo venti o ventidue giorni, viene la Luna, la TerzaPersona, luminosa e chiara, ed ella tiene venti giorni buoni,

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LA VISIONE 235

a volte due in piii: In questo Computo è bene contare dalquarantesimo o cinquantesimo giorno del primo inizio dellaPietra, al quattordicesimo o sedicesimo giorno del Regno diGiove, in cui nel lavaggio del Lamierino c'è ancora Nerezza,benché mischiata con una varietà di Colori gai, che ammontaalla somma dei giorni concessi dall'Autore nella Putrefa­zione, vale a dire, Ottantaquattro giorni. Contando l'interaNerezza, con Augurellus C), dopo quattro volte undici giornie notti, che fanno quarantaquattro: 0, secondo un altroFilosofo, che dice, Nei primi Cinquanta giorni appare il VeroCorvo e dopo di esso in Sessanta e Dieci giorni la BiancaColomba; e dopo in Ottanta e Dieci Giorni il Colore diTiro.

Poi volli tentare di espellere questo Veleno;Per cui affidai la sua Carcassa a un Fuoco delicato:Ciò fatto, Meraviglia a vedersi, ma ancor piu a ri­

petersi;Il Rospo fu penetrato da ogni lato da rari Colori;E apparve Bianco quando furono scomparsi tutti i

vari colori:Che dopo essersi tinto di Rosso, durò per sempre.

Aggiungerò la mia Frase: Mischia bene le tue due Na­ture e se la tua materia è pura, sia il Corpo, sia l'Acqua,sia il Calore interno del tuo Bagno come dovrebbe essere, edil Fuoco esterno delicato e non violento; eppure tale chela Materia possa circolare, la Natura Spirituale su quella Cor-

(3) Giovanni Aurelio Augurello, nato a Rimini intorno al 1454 emorto c. 1537 fu un emerito classicista del suo tempo. Scrisse odi edepistole sulla scia di Orazio, che apparvero a Verona nel 1491 e furonoristampate, con aggiunte, nel 1505 a Venezia. ~ noto per il suo poemasulla fabbricazione dell'oro, che fu stampato per la prima volta a Vene­zia nel 1515, poi a Basilea nel 1518 ed ebbe poi varie edizioni. Fu tra­dotto in francese ed apparve sia in versione in prosa nel 1541 e 1548, siain versi nel 1549-50 e 1626. Tra le sue opere di maggior rilievo, ricordi-l­mo: Vellus Aureum; Cbrysopoeia e Geronticon Liber, queste ultime dùenon incluse nelle edizioni dei suoi Carmina del 1491 e 1505.

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236 LE EPISTOLE DI ALI PULI

porea, in quarantasei o cinquanta giorni aspettati l'iniziodell'intera Nerezza; e dopo altri cinquantasei giorni, o ses­santa aspettati la Coda del Pavone e i Colori dell'Arcoba­leno; e dopo altri ventidue giorni, o ventiquattro, aspettatila Luna perfetta, il Bianco Più Bianco, che diventerà sem­pre più splendido per lo spazio di tempo di venti giorni, oventidue al massimo: Dopo di che, in un Fuoco un po' au­mentato, aspettati la Regola di Venere per lo spazio di tem­po di quaranta giorni, o quarantadue; e dopo di essa laRegola di Marte altri quarantadue giorni; e dopo di lui laRegola del Sol jlauus quaranta giorni, o quarantadue; e poiin un momento viene il Colore di Tiro, il Rosso splendente,il Cinabro igneo, il Papavero Rosso della Pietra.

Quindi dal Veleno cosi raccolto feci una Medicina;Che uccide il Veleno e salva chi per caso prenda un

Veleno.

Cosi solo mediante la Decozione queste Nature vengonocambiate e alterate cosi meravigliosamente in questa bene­detta Tintura, che espelle tutto il Veleno, benché essa stessafosse un Veleno mortale prima della Preparazione, pure dopoquesta è il Balsamo della Natura, che espelle tutte le Malat­tie e che le taglia fuori per cosi dire con una Trappola,tutte quelle che sono accidentali al fragile Corpo Umano, cheè meraviglioso.

Sia Gloria a colui che concede tali segreti mezzi,Potere e Onore insieme, con Venerazione e Lode.

Amen.

Ora DIO soltanto è il Dispensatore di questi gloriosiMisteri: lo sono stato con te sincero Testimone della Na­tura e so di scrivere la verità e tutti i Figli dell' Arte ricono­sceranno dai miei Scritti che io sono un Erede insieme a lorodi questo Divino Magistero. Per gli Ignoranti ho scritto nel

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LA VISIONE 237

modo piii semplice possibile ed avrei scritto di piu se ilCreatore di tutte le cose mi avesse dato una più ampia Auto­rizzazione. Ora Egli solo, come si conviene, abbia tuttol'Onore, e la Potenza e la Gloria, Egli che fece tutte le cosee che dà la conoscenza a coloro che egli sceglie tra i suoiServi e la nasconde a chi vuole: A Lui siano ascritti, comesi conviene, ogni Favore e ogni Onore. Ed ora, Fratello,chiunque gode di questa rara Benedizione di Dio, accrescitutta la tua potenza per rendere con essa servizi a Lui, poi­ché ne è degno Colui che ha creato tutte le cose e per amoredel quale tutti furono e sono creati.

Fine della Visione di Sir George Ripley, Canonico diBridlington.

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A. AllegrettiDE LA TRASMUTATIONE DE' METALLI

Poema d'Alchimia del XVI secolo - a cura di Mino Gabriele

Archarion - HelmondL'ALCHIMIA DEI ROSA+CROCE D'ORO

Archarion - Vol. [O - La via della vera alchimiaHelmond - Vol. ]O - L'alchimia rivelata

ArisleoLA TURBA DEI FILOSOFI

Seguita dal «Discorso di un anonimo sulla turba»

G.B. ComastriSPECCHIO DELLA VERITÀ

Concordanze sopra la Filosofia Hermetica - a cura di A.M. Partini

CrasscllarncLUX OBNUBILATA

G. De Givry / Huai-Nan-TzcLA GRANDE OEUVRE / LA GRANDE LUCE

C. Della RivieraIL MONDO MAGICO DE GLI HEROI

L. de Sainct DisdierIL TRIONFO ERMETICO

O la Pietra Filosofale Vittoriosa - a cura di M. Barracano

B. De VigenereTRATTATO DEL FUOCO E DEL SALE

A l'lira di Stefano Andreani

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BihUoleca ErmeticaFilostibio

L'ANTIMONIOTrattato delle meravigliose virtù dell'Antimonio

N. FlamelIL LIBRO DELLE FIGURE GEROGLIFICHE1/sommariofilosofico - 1/desiderio desiderato

N. Flamel / G. Aurach dc ArgentinaIL SEGRETO DELLA POLVERE DI PROIEZIONE / PREZIOSO

DONO DI DIO. IL GIARDINO DELLE RICCHEZZE

lG. GichtelTHEOSOPHIA PRACTICA

Breve introduzione e istruzione sui tre principi e tre mondi cieli"uomo

Huginus à BarmàIL REGNO DI SATURNO TRASFORMATO IN ETÀ DELL'ORO

Ko HungLE MEDICINE DELLA GRANDE PUREZZA

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Lambsprinck / M. Eyquem du MartineauLA PIETRA FILOSOFALE/ IL PILOTA DELL'ONDA VIVA

Le BretonLE CHIAVI DELLA FILOSOFIA SPAGIRICA

M. MaierATALANTA FUGIENSA cura cii Bruno Cerchio

Marchese M. PalombaraLA BUGIA

Rime ermetiche e altri scritti a cura di Anna Maria Partini

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F.M. SantinelliANDROGENES HERMETICUS

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G. TestiDIZIONARIO DI ALCHIMIA E DI CHIMICA ANTIQUARIA

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UN LIBRETTO DI ALCHIMIAInciso su lamine ciipiombo nel Secolo XIV - a cura di S. Andreani

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