Le diverse tipologie di finanziamento comunitario: i Fondi strutturali Rimini 5 dicembre 2006.

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Le diverse tipologie di finanziamento comunitario: i Fondi strutturali Rimini 5 dicembre 2006

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Le diverse tipologie di finanziamento comunitario:

i Fondi strutturali

Rimini 5 dicembre 2006

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Perché la Politica europea di CoesionePerché la Politica europea di Coesione

Sebbene l’UE sia una delle aree più ricche del mondo, esistono fra le sue regioni enormi disparità di reddito e di opportunità.Oggi, l’UE a 25 registra disparità maggiori rispetto all’UE a 15: i nuovi Paesi possono contare su un reddito procapite inferiore al 40% della media UE. E ciò ha comportato una diminuzione del 12,5% nel PIL procapite dell’Unione.La Politica di Coesione trasferisce risorse dalle regioni prospere alle regioni più arretrate. Essa costituisce uno strumento di solidarietà finanziaria e un potente motore di integrazione economica.

I Fondi strutturaliI Fondi strutturali

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La Politica europea di CoesioneLa Politica europea di Coesione

Nel periodo 2000 - 2006, sono stati investiti su questa politica circa 257 miliardi di euro, che rappresentano circa il 37% del bilancio comunitario fino al 2006:

- 213 miliardi di euro per l’Unione dei 15;

- 22 miliardi di euro nell’ambito della politica di preadesione;

- 22 miliardi di euro a carico degli interventi strutturali a favore dei nuovi Stati membri per il periodo 2004 - 2006.

I Fondi strutturaliI Fondi strutturali

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Gli strumenti della Politica europea di Coesione: i Fondi Gli strumenti della Politica europea di Coesione: i Fondi strutturalistrutturali

Oltre un terzo del bilancio UE, destinato allo sviluppo regionale e alla coesione economica e sociale, viene erogato tramite appositi strumenti finanziari, i Fondi strutturali.

La programmazione dei Fondi strutturali 2007-2013 presenta alcune novità sostanziali rispetto a quella in chiusura alla fine del 2006.

I Fondi strutturaliI Fondi strutturali

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Finanziano attraverso 6 FondiFinanziano attraverso 6 Fondi

- Fondo di coesione: destinato ai Paesi con un PIL medio pro capite inferiore al 90 % della media comunitaria (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda soltanto fino a fine 2003 e, a seguito del grande allargamento, anche i dieci nuovi Paesi). Sul piano delle tematiche di intervento, il Fondo concede finanziamenti a favore di progetti infrastrutturali nei settori dell'ambiente e dei trasporti.

- Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR): finanzia investimenti produttivi e infrastrutturali per favorire lo sviluppo locale, l’occupazione e le PMI.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Finanziano attraverso 6 FondiFinanziano attraverso 6 Fondi

- Fondo sociale europeo (FSE): finanzia lo sviluppo delle politiche attive del lavoro, le pari opportunità nell’accesso al mercato del lavoro, lo sviluppo dei sistemi di istruzione e formazione, il miglioramento delle competenze della forza lavoro, l’aumento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

- Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP): finanzia azioni finalizzate a rafforzare la competitività delle aziende del settore, a migliorare l’approvvigionamento e la valorizzazione dei prodotti della pesca, al rilancio delle zone dipendenti dalla pesca.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Finanziano attraverso 6 FondiFinanziano attraverso 6 Fondi

- Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG): sostiene lo sviluppo rurale attraverso il miglioramento strutturale delle aziende agricole e la ridefinizione dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; l'introduzione di nuove tecnologie e il miglioramento della qualità dei prodotti; uno sviluppo forestale sostenibile; il consolidamento del tessuto sociale in zone rurali; il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita degli agricoltori.- Sezione Orientamento: regioni obiettivo 1- Sezione Garanzia: regioni non obiettivo 1.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Obiettivo 1Obiettivo 1

Sono regioni obiettivo 1 quelle il cui PIL è inferiore al 75% della media comunitaria.

Esse presentano le seguenti caratteristiche:- scarso livello di investimenti; - tasso elevato di disoccupazione; - mancanza di servizi alle persone e alle imprese; - dotazione inadeguata di infrastrutture di base.

Per il periodo 2000-2006, si tratta di circa 90 regioni.

Obiettivo dei Fondi: fornire le attrezzature di base mancanti, elevare il livello della formazione delle risorse umane, favorire gli investimenti nelle PMI.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Obiettivo 1Obiettivo 1

Stanziamento: 151 miliardi di euro (circa il 70% del totale).

Fondi coinvolti: FESR, FSE, FEAOG-Orientamento, SFOP.

Settori di intervento prioritari sono:- le infrastrutture di base;- la valorizzazione delle risorse umane;- gli investimenti nei settori della ricerca, dell'innovazione e della

società dell'informazione.

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Obiettivo 2Obiettivo 2

Sono aree obiettivo 2 alcune zone in difficoltà strutturale, siano esse industriali, rurali, urbane o dipendenti dalla pesca. Esse appartengono a regioni il cui livello di sviluppo si colloca attorno alla media comunitaria, ma che attraversano difficoltà socio-economiche e si caratterizzano per alti tassi di disoccupazione.

Queste difficoltà sono:- mutamento di settori dell'industria o dei servizi; - declino delle attività tradizionali nelle zone rurali; - situazione di crisi dell'ambiente urbano; - crisi del settore della pesca.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Obiettivo 2Obiettivo 2

Le aree interessate all’obiettivo 2 riguardano il 18% della popolazione europea. Esse sono state concertate prima dell’inizio dell’attuale fase di programmazione nell’ambito di un processo decisionale che ha visto coinvolti le istituzioni comunitarie, i governi nazionali e le regioni dei Paesi UE.

Obiettivo dei Fondi: dare un nuovo impulso alle zone in difficoltà strutturale.

Stanziamento: 22,5 miliardi di euro (11,5% del totale).

Fondi coinvolti: FESR e FSE.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Obiettivo 3Obiettivo 3

Non fa riferimento ad aree specifiche dell’Unione europea, ma è un obiettivo trasversale. L'obiettivo 3 non è regionalizzato: tutte le regioni che non rientrano nell'obiettivo 1 sono ammissibili all'aiuto.

L'obiettivo 3 mira a sostenere l'adeguamento e la modernizzazione delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione ed occupazione.

Stanziamento: 24,05 miliardi di euro (12,3% del totale).

Fondi coinvolti: FSE.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Le iniziative comunitarieLe iniziative comunitarie

Finalizzate alla realizzazione di azioni che rivestono un interesse particolare per la Comunità.

INTERREG: cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale volta ad incentivare uno sviluppo ed un assetto armonioso ed equilibrato del territorio europeo.

URBAN: rigenerazione economica e sociale delle città e dei quartieri in crisi per promuovere uno sviluppo urbano durevole.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Le iniziative comunitarieLe iniziative comunitarie

Finalizzate alla realizzazione di azioni che rivestono un interesse particolare per la Comunità.

LEADER +: sviluppo rurale mediante iniziative di Gruppi di Azione Locale.

EQUAL: Cooperazione transnazionale per la promozione di nuove pratiche di lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze di ogni tipo nell'accesso al mercato del lavoro.

I Fondi strutturali 2000 - 2006I Fondi strutturali 2000 - 2006

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Dotazione complessivaDotazione complessiva

308.041.000.000 €

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità ConvergenzaPriorità Convergenza

Rappresenta la continuità con l’ex obiettivo 1.

Obiettivo: accelerare la convergenza economica delle regioni meno avanzate, sostenendo la crescita e l’occupazione, incoraggiando l’innovazione e lo sviluppo della società della conoscenza, promuovendo la tutela dell’ambiente e l’efficienza amministrativa.

Stanziamento: 251.163.134.221 € (81,54% del totale).

Aree interessate: - tutte le regioni che hanno un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE 25.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità ConvergenzaPriorità Convergenza

Aree interessate:

- gli Stati membri con un PIL inferiore al 90% della media comunitaria.

- è previsto un sostegno temporaneo fino al 2013 per le regioni che subiscono il cosiddetto “effetto statistico”, ossia quelle regioni il cui PIL pro capite sarebbe stato inferiore al 75% della media UE 15, ma è superiore al 75% media UE 25.Per l’Italia, questo riguarda la Basilicata (phasing out).

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità ConvergenzaPriorità Convergenza

Aree interessate:

- è previsto un sostegno temporaneo per quei Paesi UE che avrebbero continuato ad essere ammissibili al Fondo di Coesione se la soglia di ammissibilità fosse rimasta al 90% dell’RNL medio dell’UE a 15, ma che hanno perso tale ammissibilità poiché il loro livello di RNL supera il 90% dell’RNL medio dell’UE a 25. Si tratta della Spagna.

Fondi coinvolti: FESR, FSE, Fondo di coesione.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità ConvergenzaPriorità Convergenza

Risorse per l’obiettivo Convergenza:

- 177.083.601.004 € (70,51 %) per le regioni con PIL inferiore al 75% di quello medio UE;

- 12.521.289.405 € (4,99 %) è destinato alle regioni in phasing out;

- 58.308.243.811 € (23,22 %) per i Paesi che hanno un RNL inferiore al 90% di quello medio UE;

- 3.250.000.000 € (1,29 %) per il sostegno transitorio alla Spagna.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Convergenza:regioni con PIL procapite inferiore al 75% UE-15(effetto statistico/ regioni “phasing-out”)

16 regioni 16,4 milioni di abitanti3,6% della popolazione UE

Fonte: Commissione europea, DG Regio, Gennaio 2006

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Priorità Competitività regionale e occupazionePriorità Competitività regionale e occupazione

Include gli ex obiettivi 2 e 3.

Obiettivo: rafforzare la competitività e le attrattive dei territori e l'occupazione, anticipando e promuovendo il cambiamento in tutte le aree non interessate dalla priorità Convergenza.

Stanziamento: 49.127.784.318 € (15,95% del totale).

Aree interessate: - tutte le aree non interessate dalla priorità Convergenza.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Competitività regionale e occupazionePriorità Competitività regionale e occupazione

Aree interessate:

- aiuto speciale per le regioni in uscita dall’obiettivo 1, il cui PIL pro capite sarebbe più alto del 75% della media UE anche se l’Europa fosse rimasta a 15. Per l’Italia, è il caso della Sardegna, in uscita per arricchimento naturale (phasing in).

Fondi coinvolti: FESR e FSE.

Risorse- 38.742.477.688 € (78,86 %) per le regioni UE non in Convergenza;- 10.385.306.630 € (21,14 %) per le regioni phasing in.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Competitività regionale e occupazionePriorità Competitività regionale e occupazione

Settore 1- Competitività regionale:

programmi regionali finanziati dal FESR, per anticipare e promuovere il cambiamento economico nelle zone industriali, urbane e rurali, rafforzando la loro competitività e attrattività:- innovazione e società della conoscenza (strategia di Lisbona);- accessibilità e servizi d'interesse generale;- ambiente e protezione dei rischi;- riqualificazione urbana.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Competitività regionale e occupazionePriorità Competitività regionale e occupazione

Settore 2 - Occupazione:

programmi nazionali finanziati dal FSE a sostegno della piena occupazione, della qualità e produttività del lavoro, dell’inclusione sociale:- adattabilità dei lavoratori e apprendimento lungo tutto l’arco della vita;- occupabilità, invecchiamento attivo, partecipazione delle donne al mercato del lavoro;- accessibilità al mercato del lavoro per le persone vulnerabili (disabili, minoranze etniche, immigrati).

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Competitività Regionale e Occupazione (tutte le altre regioni)

156 regioni 296 milioni di abitanti65.1% della popolazione UE

Fonte: Commissione europea, DG Regio, Gennaio 2006

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Non esiste più la zonizzazioneNon esiste più la zonizzazione

Con la nuova programmazione dei Fondi strutturali, per la nuova priorità “Competitività regionale e Occupazione” viene meno la zonizzazione.

Non ci sarà più una definizione ex-ante delle zone ammissibili all’intervento comunitario a livello subregionale, non ci saranno aree escluse dalla nuova programmazione.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Cooperazione territoriale europeaPriorità Cooperazione territoriale europea

Rappresenta la continuità con l’ex iniziativa comunitaria Interreg.

Obiettivo: promuovere uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile del territorio dell’Unione europea, per favorire soluzioni congiunte ai problemi comuni di autorità vicine.

Stanziamento: 7.750.081.461 euro (2,52% del totale).

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Cooperazione territoriale europeaPriorità Cooperazione territoriale europea

Tre sono i settori di attività:

- Cooperazione transfrontalieraObiettivo: promuovere lo sviluppo regionale integrato mediante azioni di cooperazione economica e sociale transfrontaliera avvalendosi di strategie e programmi di sviluppo comuni.Aree di interesse: regioni frontaliere contigue lungo i confini terrestri e marittimi interni ed esterni dell’UE.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Cooperazione territoriale europeaPriorità Cooperazione territoriale europea

Tre sono i settori di attività:

- Cooperazione transnazionaleObiettivo: migliorare il grado di integrazione territoriale all'interno di vasti gruppi di regioni europee, con l'obiettivo di favorire uno sviluppo sostenibile ed equilibrato in seno all’Unione.Aree interessate: tutte le regioni dell'Unione europea che, a seconda della collocazione geografica, possono concorrere ai finanziamenti relativi a due o tre ambiti di cooperazione.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Cooperazione territoriale europeaPriorità Cooperazione territoriale europea

Tre sono i settori di attività:

- Cooperazione interregionaleObiettivo: migliorare lo sviluppo regionale e la coesione comunitaria. Aree interessate: tutto il territorio europeo (e alcuni Paesi vicini).

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Cooperazione territoriale europeaPriorità Cooperazione territoriale europea

Risorse per l’obiettivo Cooperazione territoriale europea:

- 5.576.358.149 € (73,86 %) per la cooperazione transfrontaliera;

- 1.581.720.322 € (20,95 %) per la cooperazione transnazionale;

- 392.002.991 € (5,19 %) per la cooperazione interregionale.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Priorità Cooperazione territoriale europea: i GECTPriorità Cooperazione territoriale europea: i GECT

La Commissione europea ha proposto la creazione di GECT, organismi dotati di personalità giuridica che faciliteranno e promuoveranno azioni di cooperazione tra i membri che li compongono, nell’ambito della priorità Cooperazione territoriale europea.

I GECT, che rappresentano uno strumento facoltativo di cooperazione territoriale, potranno essere composti da Stati membri, enti regionali e locali, organismi di diritto pubblico e saranno istituiti sulla base di apposite convenzioni.Ogni GECT deve essere composto da membri di almeno due Stati appartenenti all’UE.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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RER e obiettivo Cooperazione territoriale europeaRER e obiettivo Cooperazione territoriale europea

Cooperazione transfrontaliera: province di Ferrara e Ravenna.

Cooperazione transnazionale: - area dell’Europa Centro - Orientale (Repubblica Ceca, Germania, Italia, Ungheria, Austria, Polonia, Slovenia e Slovacchia);- area del Mediterraneo (Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Malta, Portogallo, Slovenia);- area dell’Europa Sud - Orientale (Grecia, Italia, Ungheria, Austria, Slovacchia, Slovenia)

Cooperazione interregionale: aperta a tutte le aree.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Regional Policy

EUROPEAN COMMISSION

Fonte: Commissione europea, DG Regio

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Cooperazione trasfrontalieraCooperazione trasfrontaliera

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area dell’Europa Centro - Orientalearea dell’Europa Centro - Orientale

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area dell’Europa area dell’Europa SudSud - Orientale - Orientale

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area delarea del Mediterraneo Mediterraneo

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Gli importi per l’ItaliaGli importi per l’Italia

2000 - 200628.801 milioni di euro

2007 - 201325.583 milioni di euro

I Fondi strutturali 2007 -2 013I Fondi strutturali 2007 -2 013

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I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

Regioni 2000 - 2006 2007 - 2013

Campania, Calabria, Sicilia, Puglia • Obiettivo 1 • Convergenza

[criterio: PIL <75% PIL medio comunitario]

Basilicata • Obiettivo 1 • Convergenza

[criterio: PIL <75% PIL medio comunitario per effetto statistico, Regione “Phasing out”]

Sardegna • Obiettivo 1 • Competitività regionale e occupazione

[criterio: PIL >75% PIL medio comunitario,

Regione “Phasing in”]

Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino A.A., Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo

• Parzialmente Obiettivo 2• Obiettivo 3

• Competitività regionale e occupazione

[criterio: tutto il territorio dell’UE non coperto dalla Convergenza]

Molise • Phasing out Obiettivo 1

• Competitività regionale e occupazione

[criterio: tutto il territorio dell’UE non coperto dalla Convergenza]

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Cosa finanziano i Fondi strutturali 2007 2013?Cosa finanziano i Fondi strutturali 2007 2013?

La fine della zonizzazione rappresenta la prima grande novità della nuova programmazione dei Fondi strutturali.

Ma vi è un’altra grande novità: l’introduzione del principio dell’earmarking.Tale principio, introdotto dalle Conclusioni della Presidenza britannica dell’Unione europea (dicembre 2005), afferma che almeno il 60% della spesa in obiettivo Convergenza e il 75% della spesa in obiettivo Competitività regionale e occupazione devono essere indirizzati alle 24 priorità di Lisbona.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Le 24 priorità della nuova Strategia di LisbonaLe 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona

1. Garantire la stabilità economica per una crescita sostenibile.

2. Salvaguardare la sostenibilità economica e di bilancio, presupposto per la creazione di un maggior numero di posti di lavoro.

3. Promuovere un'allocazione efficiente delle risorse, orientata alla crescita e all'occupazione.

4. Far sì che l'evoluzione salariale contribuisca alla stabilità macroeconomica e alla crescita.

5. Favorire una maggiore coerenza tra politiche macroeconomiche, politiche strutturali e politiche dell'occupazione.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Le 24 priorità della nuova Strategia di LisbonaLe 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona

6. Contribuire ad un'UEM dinamica e ben funzionante.

7. Aumentare e migliorare gli investimenti nel campo della ricerca e sviluppo, in particolare nel settore privato in vista della creazione di uno spazio europeo della conoscenza.

8. Favorire l'innovazione in tutte le sue forme.

9. Favorire la diffusione e l'utilizzo efficiente delle TIC e costruire una società dell'informazione pienamente inclusiva.

10. Rafforzare i vantaggi competitivi della base industriale.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Le 24 priorità della nuova Strategia di LisbonaLe 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona

11. Promuovere l'uso sostenibile delle risorse e potenziare le sinergie tra tutela dell'ambiente e crescita.

12. Ampliare e rafforzare il mercato interno.

13. Garantire l'apertura e la competitività dei mercati all'interno e al di fuori dell'Europa, raccogliere i frutti della globalizzazione.

14. Creare un contesto imprenditoriale più competitivo e incoraggiare l'iniziativa privata grazie al miglioramento della regolamentazione.

15. Promuovere maggiormente la cultura imprenditoriale e creare un contesto più propizio alle PMI.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Le 24 priorità della nuova Strategia di LisbonaLe 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona

16. Sviluppare, migliorare e collegare le infrastrutture europee e portare a termine i progetti transfrontalieri prioritari.

17. Attuare strategie occasionali volte a conseguire la piena occupazione, migliorare la qualità e la produttività del lavoro e potenziare la coesione sociale e territoriale.

18. Promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita.

19. Creare mercati del lavoro che favoriscono l'inserimento, rendere più attrattivo il lavoro e renderlo finanziariamente attraente per quanti sono in cerca di occupazione, come pure per le persone meno favorite e gli inattivi.

I Fondi strutturali 2007 - 2013I Fondi strutturali 2007 - 2013

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Le 24 priorità della nuova Strategia di LisbonaLe 24 priorità della nuova Strategia di Lisbona

20. Migliorare la risposta alle esigenze del mercato del lavoro.

21. Favorire la flessibilità conciliandola con la sicurezza occupazionale e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, considerando il ruolo delle parti sociali.

22. Garantire andamenti dei costi del lavoro e meccanismi per la determinazione dei salari favorevoli all'occupazione.

23. Potenziare e migliorare gli investimenti in capitale umano.

24. Adattare i sistemi di istruzione e formazione ai nuovi bisogni in termini di competenze.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FESR?FESR?

1) Rafforzamento delle capacità regionali di RST e innovazione direttamente legate agli obiettivi regionali di sviluppo economico tramite:

- il sostegno a centri di competenza industriali od operanti su specifiche tecnologie;

- promozione della RST nell'industria;

- il sostegno alla collaborazione tra le imprese e in materia di RST e innovazione.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FESR?FESR?

2) Stimolo all'innovazione e all'imprenditorialità in tutti i settori dell'economia regionale e locale, tramite:

- il sostegno alle reti e agli agglomerati di imprese;

- un migliore accesso a finanziamenti da parte delle PMI;

- il sostegno all'integrazione di tecnologie più pulite e innovative nelle PMI.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FESR?finanzia il FESR?

3) creazione di strumenti di ingegneria finanziaria e incubatori che facilitino la capacità di ricerca e di sviluppo tecnologico delle PMI e promuovano l'imprenditorialità e la creazione di nuove aziende, in particolare di PMI ad alto contenuto di conoscenza.

4) stimolo agli investimenti per il recupero dell'ambiente fisico, inclusi i siti e i terreni contaminati, desertificati e la riconversione di siti industriali in abbandono.

5) Promozione dell'efficienza energetica, della produzione di energie rinnovabili e dello sviluppo di sistemi efficienti di gestione dell'energia.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FESR?FESR?

6) Promozione di trasporti pubblici puliti e sostenibili, in particolare nelle zone urbane.

7) Sviluppo di piani e misure volti a prevenire e gestire i rischi naturali e i rischi tecnologici.

8) Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale a sostegno dello sviluppo socioeconomico e promozione dei beni naturali e culturali in quanto potenziale per lo sviluppo del turismo sostenibile.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FESR?FESR?

9) Potenziamento delle reti di trasporto secondarie.

10) Promozione dell'accesso alle TIC, della loro adozione e della loro utilizzazione efficace da parte delle PMI, tramite il sostegno all'accesso alle reti, alla creazione di punti di accesso pubblici a Internet, alla dotazione di attrezzature e allo sviluppo di servizi e applicazioni, inclusa in particolare, la creazione di piani d'azione destinati alle imprese molto piccole e alle imprese artigianali.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FSE?FSE?

1) L'apprendimento permanente e maggiori investimenti nelle risorse umane da parte delle imprese, in particolare le PMI, e dei lavoratori, tramite lo sviluppo e l'attuazione di sistemi e strategie che garantiscano un più agevole accesso alla formazione, in particolare per i lavoratori meno qualificati e più anziani, lo sviluppo delle qualifiche e delle competenze, la diffusione delle TIC, dell'apprendimento per via elettronica (e-learning), ecc.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FSE?FSE?

2) L'elaborazione e la diffusione di forme di organizzazione del lavoro innovative e più produttive, anche in relazione ad una migliore salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

3) La modernizzazione e il potenziamento delle istituzioni del mercato del lavoro, in particolare i servizi per l'impiego, nel contesto delle strategie UE e degli Stati membri a favore della piena occupazione.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FSE?FSE?

4) Azioni specifiche e trasversali finalizzate a migliorare l'accesso all'occupazione e ad accrescere la partecipazione e l'avanzamento delle donne nell'occupazione e a ridurre la segregazione di genere sul mercato del lavoro, fra l'altro affrontando alla radice le cause, dirette e indirette, dei differenziali retributivi digenere.

5) Azioni specifiche finalizzate ad aumentare la partecipazione dei migranti al mondo del lavoro, rafforzando in tal modo la loro integrazione sociale.

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Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il Priorità Competitività regionale e occupazione: cosa finanzia il FSE?FSE?

6) Percorsi di integrazione e reinserimento nel mondo del lavoro per le persone svantaggiate, quali gli emarginati sociali, i giovani che lasciano prematuramente la scuola, le minoranze, le persone con disabilità.

7) Lotta alla discriminazione nell'accesso al mercato del lavoro e nell'avanzamento nello stesso.

8) Elaborazione e introduzione di riforme dei sistemi di istruzione e di formazione, al fine di sviluppare l'occupabilità.

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Priorità Cooperazione transnazionale: cosa finanzia il FESR?Priorità Cooperazione transnazionale: cosa finanzia il FESR?

1) Innovazione: creazione e sviluppo di reti scientifiche e tecnologiche e rafforzamento delle capacità regionali di RST e innovazione.

2) Ambiente: attività di gestione delle risorse idriche, efficienza energetica, prevenzione dei rischi e protezione ambientale che presentino una chiara dimensione transnazionale.

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Priorità Cooperazione transnazionale: cosa finanzia il FESR?Priorità Cooperazione transnazionale: cosa finanzia il FESR?

3) Accessibilità: attività intese a migliorare l'accesso e la qualità dei servizi di trasporto e telecomunicazione che presentino una chiara dimensione transnazionale.

4) Sviluppo urbano sostenibile: creazione e miglioramento di reti urbane e collegamenti tra zone urbane e rurali; strategie per affrontare questioni comuni alle zone urbane e rurali; valorizzazione del patrimonio culturale.

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Priorità Cooperazione interregionale: cosa finanzia il FESR?Priorità Cooperazione interregionale: cosa finanzia il FESR?

1) La cooperazione interregionale nel campo dell’innovazione ed economia della conoscenza

2) Scambi di esperienze, trasferimento e diffusione delle migliori prassi in vari settori, tra cui quello dello sviluppo urbano sostenibile.

3) Studi, raccolta di dati, nonché l'osservazione e l'analisi delle tendenze di sviluppo nell’Unione europea.

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I documenti di riferimentoI documenti di riferimento

Il Consiglio, su proposta della Commissione fatta in stretta cooperazione con gli Stati membri, ha approvato gli Orientamenti strategici comunitari per la coesione economica, sociale e territoriale, definendo un contesto indicativo per l'intervento dei Fondi.(GUUE L 291 del 21/10/2006)

Ciascuno Stato membro presenta un Quadro di riferimento strategico nazionale (QSN) che assicura la coerenza dell'intervento dei Fondi con gli Orientamenti strategici comunitari per la coesione. Esso copre il periodo 1 gennaio 2007 - 31 dicembre 2013.(per scaricare la versione provvisoria: http://www.dps.tesoro.it/qsn/qsn.asp)

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I documenti di riferimentoI documenti di riferimento

Il Regolamento generale sui Fondi strutturali.

Il Regolamento sul FESR.

Il Regolamento sul FSE.

Il Regolamento sul GECT.

(GUUE L 210 del 31/7/2006)

I Programmi Operativi della Regione Emilia - Romagna (non ancora disponibili)

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I documenti di riferimentoI documenti di riferimento

La vecchia programmazione prevedeva anche la presenza dei CDP (Complementi Di Programmazione), che venivano a dettagliare in Misure gli Assi previsti nel PO.

Nella nuova programmazione, non sono previsti CDP e Misure, ma è probabile che essi saranno reintrodotti dalle Regioni per rendere più semplice la gestione dei Fondi.

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La Regione Emilia - Romagna e i Fondi strutturaliLa Regione Emilia - Romagna e i Fondi strutturali

In Italia, l'Amministrazione centrale e le Regioni hanno concordato un percorso che prevede la presentazione da parte di queste ultime di Documenti strategici regionali per avviare il confronto che porterà alla stesura del QSN.

La Regione Emilia - Romagna ha adottato il proprio Documento preliminare con la delibera regionale n. 1894 del 28 novembre 2005. Questo documento porterà alla stesura del Documento strategico regionale definitivo, nei prossimi mesi.

Il Documento preliminare è scaricabile da:http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/infoagenda2000/sezioni/sez_politiche_coesione/documenti_rer.htm

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Obiettivi generali della RER nell’ambito della priorità Competitività regionale e Occupazione:

1) Sostenere l’evoluzione del sistema produttivo verso una elevata competitività internazionale- sviluppo delle professionalità e della qualità dei processi produttivi ed organizzativi e del lavoro;- crescita della dimensione della sostenibilità ambientale;- collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese, da valorizzare dal punto di vista industriale e imprenditoriale.

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Obiettivi generali della RER nell’ambito della priorità Competitività regionale e Occupazione:

2) Sostenere e sviluppare la qualità e la produttività del sistema territoriale - dimensione integrata e unitaria di sviluppo locale e regionale;- potenziamento delle infrastrutture di rete;- riqualificazione urbana e territoriale;- valorizzazione della dimensione ambientale, culturale e sociale alla base dello sviluppo sostenibile.

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Obiettivi generali della RER nell’ambito della priorità Competitività regionale e Occupazione:

3) Sostenere la crescita economica e sociale e il suo impatto occupazionale - investimenti sul sapere e sulla qualificazione del lavoro che diano fondamento e prospettive all’obiettivo della società della conoscenza; - pari opportunità di accesso e permanenza nel sistema regionale dell’istruzione, della formazione e del lavoro.

4) Promuovere ed accrescere la qualità delle condizioni e delle prestazioni di lavoro.

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Obiettivi generali della RER nell’ambito della priorità Competitività regionale e Occupazione:

5) Promuovere la qualificazione in senso innovativo e la competitività del sistema produttivo regionale e/o di specifici cluster produttivi regionali.

6) Promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, specialmente ad alta tecnologia e ad alto contenuto di ricerca.

7) Promuovere lo sviluppo di strumenti finanziari innovativi per il sostegno allo sviluppo e all’innovazione.

8) Promuovere una maggiore sostenibilità ambientale dello sviluppo.

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Le Regioni italiane interessate all’obiettivo Competitività regionale d occupazione sono, oltre all’Emilia - Romagna: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia - Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, oltre alle Province autonome di Trento e Bolzano.

I fondi da spartire ammontano a oltre 17 miliardi di €.

Emilia - Romagna: 1.357.280.281 € (7,8% del totale).

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I 17 miliardi di euro sono dati da:

- 5.352.501.872 € erogati dalla UE

- 6.919.000.000 € di cofinanziamento nazionale

- 5.218.930.921 € di Fondo per le Aree Sottoutilizzate che, introdotto dalla Finanziaria 2002, è un finanziamento di infrastrutture e incentivi gestito dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Esso consente di impostare una politica regionale a livello nazionale coerente con i principi e le regole della programmazione comunitaria e di conseguire una maggiore capacità di spesa in conto capitale.

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