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SPECIALE Le competenze nell'impresa digitale Una sfida per i manager delle PMI L'industria manifatturiera italiana deve colmare uno skillgap importante. È necessario investire in una nuova cultura partendo dai vertici aziendali. Solo così la tecnologia sarà un'opportunità per il futuro. E non unpericolo di Gabriele Perrone Se l'industria manifatturiera sta vivendo un'ac- celerazione tecnologica dirompente, non viaggia alla stessa velocità la formazione delle persone che lavorano nel settore a tutti i livelli. Secondo recenti ricerche, il 57% delle imprese italiane si è attivato per identificare le carenze di competenze 4.0 e per avviare interventi necessari a colmar- le. Fra le competenze prioritarie figurano quelle dei processi della Smart factory e della Supply chain, nonché l'innovazione di strategia e di mo- dello di business. Rispetto al passato, il tessu- to industriale italiano sembra più consapevole dell'ampiezza del divario da colmare e più deciso nell'attivare le risorse disponibili per formare le competenze più rilevanti, ma risulta ancora nella fase di definizione di una chiara strategia sulle competenze, mentre servirebbe 'mettere a terra' questi progetti attraverso azioni concrete. Il risultato attuale di questa situazione è un gap di competenze che rischia di porre un brusco freno allo sviluppo delle imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni. La matu- rità digitale delle grandi aziende risulta infatti maggiore rispetto a quella della PMI: in queste ultime, secondo recenti ricerche, la capacità di prendere decisioni è la dimensione più debole, seguita dalla tecnologia, ossia la capacità di di- gitalizzare l'esecuzione e gestione dei processi. Investire sul capitale umano - e quindi su com- petenze tecniche e manageriali - è fondamenta- le per la competitivita futura del Manifatturiero. La digitalizzazione mette al centro anche un altro tema: quello dell'occupazione legata alle competenze. Nonostante diversi allarmi tecno- fobi prevedano una perdita di posti di lavoro nel breve termine causata dalle nuove tecnologie, queste ultime possono invece creare nuovi la- vori oggi ancora sconosciuti. Ma lo faranno solo se ci sarà una riqualificazione di certe figure professionali durante la loro carriera lavorativa. Per ragionare sull'attuale scenario e per capire SISTEMI&IMPRESA luglio/agosto/settembre 2019 le nuove dinamiche del rapporto tra competen- ze delle persone e digitalizzazione delle impre- se, Sistemi&lmpresa si è confrontata con alcuni player del mercato. Un tema di dimensioni, ma anche di cultura II livello delle competenze all'interno delle azien- de ha comunque una correlazione importante con le dimensioni, come spiega Alessandro Enna, Academy Manager di Festo CTE, la società di con- sulenza che fa parte dell'azienda di controllo e au- tomazione industriale: "Le multinazionali possono far fronte allo skill gap attraverso iniziative di svi- luppo e piani inter- nazionali più strut- turati e sostenibili nel medio-lungo pe- riodo; le medie im- prese avviano spes- so progetti-pilota, portando a casa ri- sultati, ma quando decidono di scalare le iniziative a livello aziendale si accor- gono di avere ancora lacune importanti; tra le piccole impre- se, alcune investono su soluzioni innova- tive, ma la maggior parte è ancora indietro per quanto riguarda competenze e investimenti". Il tema dimensionale riveste una grande im- portanza anche secondo Francesco Buzzoni, Responsabile Nazionale Catalogo Corsi di For- mazione e Responsabile Area Digitale dell'Isti- tuto Formazione Operatori Aziendali (Ifoa). "Per le PMI è difficile pianificare la formazione, in particolare sulla base dei bisogni specifici, e Alessandro Enna, Academy Manager di Festo CTE

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SPECIALE

Le competenze nell'impresa digitaleUna sfida per i manager delle PMIL'industria manifatturiera italiana deve colmare uno skillgap importante.È necessario investire in una nuova cultura partendo dai vertici aziendali.Solo così la tecnologia sarà un'opportunità per il futuro. E non un pericolo

di Gabriele Perrone

Se l'industria manifatturiera sta vivendo un'ac-celerazione tecnologica dirompente, non viaggiaalla stessa velocità la formazione delle personeche lavorano nel settore a tutti i livelli. Secondorecenti ricerche, il 57% delle imprese italiane si èattivato per identificare le carenze di competenze4.0 e per avviare interventi necessari a colmar-le. Fra le competenze prioritarie figurano quelledei processi della Smart factory e della Supplychain, nonché l'innovazione di strategia e di mo-dello di business. Rispetto al passato, il tessu-to industriale italiano sembra più consapevoledell'ampiezza del divario da colmare e più decisonell'attivare le risorse disponibili per formare lecompetenze più rilevanti, ma risulta ancora nellafase di definizione di una chiara strategia sullecompetenze, mentre servirebbe 'mettere a terra'questi progetti attraverso azioni concrete.Il risultato attuale di questa situazione è un gapdi competenze che rischia di porre un bruscofreno allo sviluppo delle imprese, in particolarequelle di piccole e medie dimensioni. La matu-rità digitale delle grandi aziende risulta infattimaggiore rispetto a quella della PMI: in questeultime, secondo recenti ricerche, la capacità diprendere decisioni è la dimensione più debole,seguita dalla tecnologia, ossia la capacità di di-gitalizzare l'esecuzione e gestione dei processi.Investire sul capitale umano - e quindi su com-petenze tecniche e manageriali - è fondamenta-le per la competitivita futura del Manifatturiero.La digitalizzazione mette al centro anche unaltro tema: quello dell'occupazione legata allecompetenze. Nonostante diversi allarmi tecno-fobi prevedano una perdita di posti di lavoro nelbreve termine causata dalle nuove tecnologie,queste ultime possono invece creare nuovi la-vori oggi ancora sconosciuti. Ma lo faranno solose ci sarà una riqualificazione di certe figureprofessionali durante la loro carriera lavorativa.Per ragionare sull'attuale scenario e per capire

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le nuove dinamiche del rapporto tra competen-ze delle persone e digitalizzazione delle impre-se, Sistemi&lmpresa si è confrontata con alcuniplayer del mercato.

• Un tema di dimensioni, maanche di culturaII livello delle competenze all'interno delle azien-de ha comunque una correlazione importante conle dimensioni, come spiega Alessandro Enna,Academy Manager di Festo CTE, la società di con-sulenza che fa parte dell'azienda di controllo e au-tomazione industriale: "Le multinazionali possonofar fronte allo skill gap attraverso iniziative di svi-

luppo e piani inter-nazionali più strut-turati e sostenibilinel medio-lungo pe-riodo; le medie im-prese avviano spes-so progetti-pilota,portando a casa ri-sultati, ma quandodecidono di scalarele iniziative a livelloaziendale si accor-gono di avere ancoralacune importanti;tra le piccole impre-se, alcune investonosu soluzioni innova-

tive, ma la maggior parte è ancora indietro perquanto riguarda competenze e investimenti".Il tema dimensionale riveste una grande im-portanza anche secondo Francesco Buzzoni,Responsabile Nazionale Catalogo Corsi di For-mazione e Responsabile Area Digitale dell'Isti-tuto Formazione Operatori Aziendali (Ifoa)."Per le PMI è difficile pianificare la formazione,in particolare sulla base dei bisogni specifici, e

Alessandro Enna, AcademyManager di Festo CTE

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Francesco Buzzoni, ResponsabileNazionale Catalogo Corsi diFormazione e Responsabile AreaDigitale dell'Istituto FormazioneOperatori Aziendali (Ifoa)

spesso la scelta dei corsi è emblematica di una vi-sione limitata che da la priorità ai vantaggi fiscaliderivanti dall'adozione di nuove tecnologie rispet-to a una strategia consapevole a lungo termine".Ma quali sono le carenze principali nell'ambi-to della formazione aziendale? "Nelle imprese

manca una massacritica che uniscacompetenze tradi-zionali, digitali ecross functìonal",

t^^gfy • , . ^ _ sottolinea Enna.y mÈ Si tratta q u i n d i di

£_ - mettere insieme co-noscenze dei pro-cessi, capacità dianalisi statistiche euso di piattaformeIT. "Le aziende chie-dono figure poliva-lenti in ambito IT eOT, ma se ne trova-no poche".Un secondo aspettoriguarda Taccultu-

ramento funzionale 4.0" necessario per chi la-vora oggi nel Manifatturiero. "Le persone hannobisogno di chiarire cosa significa questa trasfor-mazione per la propria specifica funzione".In terzo luogo, secondo Enna, servono "una cul-tura e un atteggiamento diverso" da parte delleaziende, chiamate a "modificare la propria strut-tura organizzativa" in relazione ai cambiamentiportati dal digitale e a passare "da una mentalitàsettoriale e poco collaborativa in ottica Supplychain a un Dna propenso all'innovazione". Il per-corso di Digital transformation "genera bisognodi persone diverse, di una nuova cultura e di nuo-vi comportamenti aziendali, perché è l'unione deimondi che crea le nuove competenze".

• Scarsa sensibilità delmanagement aziendaleII Manifatturiero industriale, tipicamente, è sta-to sempre più lento rispetto al mondo consumernell'implementare e assorbire le tecnologie de-rivanti o affini ali'IT. Parte da questo presuppo-sto i! ragionamento di Emanuele Barina, SalesSpecialist Digital Enterprise Team di SiemensItalia, secondo il quale "il tessuto italiano haeffettivamente un grosso problema di skill gapsulla digitalizzazione a livello di formazione delpersonale di azienda". Molto spesso questo ècausato dalla "poca sensibilità del managementaziendale a quanto la digitalizzazione siadavvero inevitabile e comporti una revisio-ne e modifica completa dell'organizzazione

Emanuele Barina, Sales SpecialistDigital Enterprise Teamdi Siemens Italia

interna dell'azienda e deisuoi processi".Anche per Buzzoni "nelle PMIitaliane c'è un tema di culturadella formazione che riguardai vertici aziendali". Il valoredella formazione viene com-preso dal Top management,ma a ciò "non corrispondo-no l'azione e i fatti". Mancaquindi un approccio com-plessivo alla digitalizzazione:per esempio "spesso si tendea inseguire l'evoluzione deisoftware, ma senza uno sguar-do in avanti per capire cosaserva davvero per migliorarela propria competitivita".

In questo scenario, le aziende più penalizzate sem-brano essere le PMI, che, secondo Barina, "vivonoseguendo gli impulsi innovativi e le esigenze tecno-logiche provenienti dalle grandi aziende che si tro-vano a capo delle rispettive filiere". Sono quindi legrandi realtà ad avere anche il compito di direzio-nare la Digital transformation dei partner esterni,contribuendo così a un rapido restringimento delgap. Ma oggi "non sempre questo avviene".Siemens sta comunque constatando che sulmercato "ci sono segnali positivi di crescita nellesoluzioni che supportano la digitalizzazione chefanno ben sperare per il futuro".Ci sono alcuni ambiti, soprattutto quelli mani-fatturieri tradizionali, in cui si rileva un impulsomaggiore verso questa direzione e che contribui-scono a ridurre lo skill gap ira i vari player. "Que-sto lo si nota per esempio nei settori Automotive,Food&Beverage e Pharma, sebbene stiano bene-ficiando ancora soltanto in parte delle numeroseopportunità offerte dalla digitalizzazione".

• La centralità della funzione HR eil ruolo della leadershipNel contesto attuale in cuimolte aziende stanno ap-procciando o hanno in corsoprogetti di trasformazione di-gitale, "le attività di HumanCapital Management rappre-sentano il fattore discriminan-te per il successo". Ne è convin-to Massimiliano Oddi, Partnerdi Envision Reply, società diManagement Consulting delnetwork Reply. L'azienda pro-pone un approccio struttu-rato di Organization ChangeManagement (OCM) che parte

Massimiliano Oddi, Partnerdi Envision Reply

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SPECIALE

PIÙ SINERGIE TRA AZIENDE E UNIVERSITÀ PER IL LAVORO DEL FUTURO,,„ La tecnologia è sempre più pervasiva nella nostra vita quotidiana e nel mondo del

lavoro. Ciò genera una nuova cultura digitale che richiede nuove competenze e undiverso approccio a ogni livello organizzativo.Ne è convinto Giovanni Adorni, Presidente dell'Associazione Italiana perl'Informatica e il Calcolo Automatico (Aica). "In futuro parleremo di 'spime', crasidi 'space' e 'time', perché i confini spazio-temporali saranno sempre meno nettie tutti gli oggetti saranno interconnessi". Questa evoluzione non riguarda solo ilcampo dell'ICT, ma "tutte le professioni, il cui futuro dipende dall'innovazionetecnologica e anche dal contesto globale che comprende altri aspetti come demo-grafia, politica e disuguaglianze socio-economiche".In relazione a ciò, sul fronte dell'occupazione oggi "abbiamo un'ansia tecnologica"che può essere risolta solo dalla diffusione di una nuova cultura che spetta, inprimis, alla scuola e all'università. "Il sistema di formazione negli scorsi decenniha privilegiato lo studio di materie umanistiche e il liceo a scapito delle materiescientifiche e degli istituti tecnici", sostiene Adorni. La riconversione professionaledelle persone passa da "una preparazione solida di base ad ampio spettro, più

umanistica, che da maggiori possibilità di affrontare con successo i cambiamenti futuri, unita però a unaspecializzazione scientifica, che è ciò che richiedono le aziende nel breve termine".Nei suoi circa 60 anni di vita, Aica ha seguito l'evoluzione dell'informatica in Italia e dalla fine degli Anni90 è l'ente di riferimento per la certificazione delle competenze digitali. Realizza inoltre diverse iniziative epartnership sul territorio (la più recente è la firma di un protocollo di intesa con Anpal Servizi per migliorarei percorsi di acquisizione delle competenze trasversali in Friuli Venezia Giulia). Dal suo punto di vista privile-giato, l'Associazione crede che "servano maggiori sinergie tra aziende e università".Le prime sono chiamate a "investire di più negli atenei", mentre le seconde dovrebbero "coltivare unarelazione più stretta con il mondo imprenditoriale". In questo modo "si potranno valorizzare le cosiddetteemployability skill degli studenti", preparandoli meglio al mondo del lavoro, e allo stesso tempo "si potràcontribuire alla digitalizzazione diffusa dell'Italia".

Giovanni Adorni, Presidentedell'Associazione Italianaper l'Informatica e il CalcoloAutomatico (Aica)

dalla misura dell'attuale livello di maturità didigitai mindset e skill della popolazione azienda-le, leadership inclusa. "Questo al fine identifica-re gli ambassador del cambiamento e mapparele persone che saranno coinvolte nei relativi pia-ni formativi e sviluppo. Così si è sicuri di poterdare loro gli strumenti per essere attori attivinella trasformazione digitale di azienda".Il ruolo della leadership e del management azien-dale è dunque centrale. "Con la trasformazionedigitale deve cambiare anche il modo di gestirenon solo gli asset, ma anche le persone, dovendosviluppare competenze manageriali in termini dihard e soft skill che fino a qualche anno fa nonerano necessarie".In questo ambito la funzione Risorse Umane rive-ste il ruolo principale e chiave, in quanto motoreprimo del processo di sviluppo del personale edell'organizzazione. "Il processo di sviluppo delpersonale gestito da HR con orizzonte pluriennaledeve coniugare i piani di carriera, la mappaturadei talenti, i piani di retention con l'approntamen-to del piano di OCM", spiega Oddi.Relativamente alle nuove professionalità azienda-li necessarie a gestire la trasformazione digitale,per Envision Reply queste figure "devono trovareil corretto spazio all'interno dell'organizzazione,anche facendo nascere nuove funzioni, e vannointegrate con il personale senior, molto spesso

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detentore del know how e patrimonio dell'azien-da, perché è la sinergia tra questi che porterà ilvero valore della trasformazione digitale". Oddiricorda che "la tecnologia è abilitante, ma non lasoluzione: sono le persone che la usano a fare ladifferenza tra successo e insuccesso"."Quando parliamo di Business transformationnon ci riferiamo solo alla 'digitalizzazionedell'azienda', ma a un cambiamento ben piùradicale nella modalità di 'fare business', ingrado di influenzare tre ambiti fondamentali: ilbusiness model, la customer experience el'organizzazione", spiega Federico Giacomini,In-House Training Division Director di Cegos."Affinchè l'impattosu questi tre pila-stri fondanti possaessere efficace, èessenziale un for-te cambio cultu-rale nelle personeche compongono'organizzazione, a

partire dai verticiche devono esserecapaci di ingaggia-re tutti i collabora-tori in questa tra- Federico Giacomini, In-Housesformazione". Training Division Director di Cegos

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• Dalle competenze alle capacitàUna riflessione sulle competenze richiede unapprofondimento sul significato del termine insé. "Le competenze utili al business sono com-poste da due categorie di requisiti: conoscenzetecnico-professionali e capacità", spiega AngelaGallo, Presidente di IdeaManagement HumanCapital. "Le conoscenze tecnico-professionalisono il 'sapere' che, applicato al contesto lavo-rativo, consente di presidiare attività e processiin maniera adeguata e mirata in relazione alleaspettative di risultati attesi". All'interno del 'sa-pere' e 'saper fare' "oggi riveste un ruolo chiaveun particolare cluster di conoscenze tecniche:

le competenze digi-tali". Per applicarein modo produtti-vo le conoscenzetecnico-professio-nali, occorre met-tere in atto anchedei comportamentiche, in modo sin-tetico, vengono de-finiti capacità. "Intermini di capacitàcomportamental ile imprese nell'eradigitale richiedonosempre più alcunispecifici fattori di

abilità; pensiero sistemico, pensiero prospetti-co, comprensione e gestione dei bisogni, Teamworking, People management, negoziazionerelazionale, iniziativa, gestione dell'errore e ge-stione dell'incertezza".Un altro cardine fondamentale nell'attuale pa-norama digitale è l'informazione: "Ormai siamosommersi da dati e facciamo sempre più faticanon solo a gestirli, ma anche a capire quali sonoutili o validi", sostiene Gallo. "Oggi alle impresesono necessarie specifiche competenze digitalifunzionali proprio alla gestione della complessi-tà del flusso informativo".Conoscenze tecniche, competenze digitali ecapacità "sono le leve per gestire, sviluppare einnovare il business", conclude la Presidentedi IdeaManagement. "Alcune aziende lo sannobene ed è per questo che le misurano, le alle-nano e soprattutto ricercano e portano a bordoprofessionisti che le posseggono nel loro baga-glio di professionalità".Le principali soft skill richieste alle personesono cambiate rispetto al passato. Oggi, secon-do Cegos, le abilità su cui puntare sono: agilità eadattabilità; creatività e senso dell'innovazione;spirito di iniziativa; organizzazione efficiente del

Angela Gallo, Presidente diIdeaManagement Human Capital

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• Sicurezza della persona• Sicurezza dei documenti• Sicurezza dell'azienda

Le competenze digitali specifiche necessarie oggi alle imprese secondoIdeaManagement

lavoro; remote collaboration (essere in grado dicooperare a distanza); learning agility (capacitàdi apprendere nuove conoscenze). "All'internodi questo scenario, per mantenere alto il livellodi competitivita e di produttività, diventa quindiimprescindibile per le organizzazioni adoperarsiaffinchè le proprie risorse sviluppino queste abi-lità", afferma Giacomini.

• Le competenze ci salverannodalla disoccupazioneInfine, la digitalizzazione pone al centro ancheun altro tema 'caldo': quello dell'occupazione.Se da un lato si moltiplicano gli allarmi tecnofobiche prevedono una perdita di posti di lavoro nelbreve termine causata dalle nuove tecnologie,dall'altro queste ultime possono aprire nuoviscenari lavorativi nel lungo periodo. "In ognicambiamento ci sono momenti di sofferenza,timori e opportunità", osserva Enna. Per ilmanager di Festo CTE, però, la vera questionedell'Industria 4.0 è "investire sulla riqualifica-zione delle diverse professionalità per generareoccasioni di crescita". Ciò riguarda soprattuttole professioni già esistenti e meno qualificate,che hanno bisogno da parte delle istituzioni di"un 'piano Marshall' di trasformazione dellecompetenze, di pari passo con la digitalizzazio-ne, per evitare il rischio della disoccupazione".Oggi le tecnologie sostituiscono alcune attivitàumane, ma "con l'aggiornamento delle compe-tenze in chiave più gestionale e meno operativaè possibile mantenere l'occupazione di chi lavoranel Manifatturiero", sostiene Buzzoni. Questo èpossibile, secondo il manager di Ifoa, attraversouna "formazione che valorizzi le soft skill umaneindipendenti dalla tecnologia, come gli aspetti co-gnitivi e la creatività", che consentiranno all'uomodi vivere con maggiore ottimismo la convivenzaormai inevitabile con il 'collega' robot.

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Venerdì 13 settembre [email protected]

di FRANCESCO MASTROMATTEO

GRAVINA - «Ritengo il destino dellastrada provinciale 27, sia quello di potercollegare Gravina alla Statale 96 che poisi innesta sulla 96». Mentre nella vicinaAltamura si discute delle rotatorie sullaStatale 96, e di migliorare i collegamenticon Gravina e la 96 bis, il dibattito gravi-nese sulle infrastrutture stradali è benpiù acceso. Il completamento della Bari-Matera, infatti, se ha reso più scorrevoleil traffico verso il capoluogo, lascia l'ama-ro in bocca per l'esclusione della città dal-l'ampliamento della quattro corsie. Unprocesso di ammodernamento della stra-da, che arriva dopo decenni, ma da cuiGravina era tagliata fuori fin dall'inizio.Decisione dettata da scelte politiche, maanche da una sostanziale estraneità delterritorio comunale dalla via che collegaBari a Matera, città privilegiata dai colle-gamenti interregionali rispetto a Poten-za. Cosa fatta capo ha, si direbbe. La di-scussione, quindi, verte ora su quali pro-getti puntare per evitare di isolare la cit-tà, e soprattutto decongestionare la “ta -rantina”, divenuta nel frattempo la viaprivilegiata per superare i semafori alta-murani ed il traffico. Il primo a dire lasua è il consigliere regionale dei 5 stelle

Mario Conca: «Non ri-tengo che la prosecu-zione delle quattrocorsie sia fattibile –di -chiara al Quotidiano–sia per l'urbanizzazio-ne altamurana che perla presenza di attività.È limitata anche dallaferrovia». Di qui laproposta, ovvero po-tenziare la Sp 27: «Iofarei uno sforzo ulte-

riore, per far diventare più ampio queltratto dopo il cavalcavia, allargandolo eattrezzando i due curvoni, dove sonomorte delle persone anche recentemente,andandosi a schiantare sui muretti a sec-co. Occorre rendere quella strada fluida,ed evitare le rotonde per accedere all'o-spedale; così diventerebbe una quattrocorsie e saremmo a pieno diritto in unaviabilità di grande percorrenza». Una ne-cessità sempre più impellente, come di-mostra il traffico visibilmente aumenta-to da qualche settimana su una stradaprima poco frequentata. Per Conca la Re-gione non è immediatamente coinvoltanella questione: «La competenza è dellaCittà Metropolitana, l'attore principale diuna eventuale conferenza di servizi». Ilconsigliere pentastellato, quindi, si ap-pella al primo cittadino Alesio Valente:«Il sindaco dovrebbe farsi promotore, oc-corre sinergia tra le istituzioni». Il dibat-tito è aperto.

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GIOIA DEL COLLE Protesta della minoranza che esce dall’aula

Consiglio comunale movimentato

SANTERAMO IN COLLE Le domande entro il 21 settembre

Corsi di formazione per ragazzinel progetto “Garanzia giovani”

di LEONARDO DONVITO

GIOIA DEL COLLE - A Gioiadel Colle l’11 settembre si ètenuta una nuova seduta delConsiglio Comunale. Suc-cessivamente al primo ordi-ne del giorno, che riguarda-va la verbalizzazione verba-le del Consiglio precedente,l’opposizione ha proposto diposticipare il secondo puntodell’ordine del giorno alla fi-ne del Consiglio: l’interoConsiglio ha accettatoall’unanimità questa propo-sta. Il terzo punto ha inveceriguardato gli equilibri dibilancio: l’opposizione hapresentato una sospensiva

sulla quale ha relazionato ilconsigliere di minoranzaMaurizio Liuzzi. Il dottorLaforenza, responsabile diragioneria, e l’assessoreGiuseppe Gallo, vicesinda-co, su questo hanno rispo-sto con interventi di caratte-re tecnico. La sospensivafatta dall’opposizione, dopoessere stata messa ai voti, èstata bocciata. La minoran-za per protesta è perciò usci-ta dall’aula: la maggioran-za, ha lo stesso approvato lasalvaguardia degli equilibridi bilancio. Per il quarto equinto punto l’opposizione èritornata in Consiglio: per ilquarto punto, che riguarda-

va la selezione dei rappre-sentanti per l’Asilo Nido Co-munale sono stati nominatiil consigliere Benagiano (Mastrangelo sindaco) e Mi-lena Pavone (La Bottega). Ilquinto punto ha invece ri-guardato la nomina com-missione ed elenchi per glielenchi dei giudici popolaridi Corte d’Assise e d’Appel -lo, per cui sono stati scelti ilPresidente del Consiglio Co-munale Vito Etna (Lega) eMaurizio Liuzzi (Partito De-mocratico). Per l’Ultimo Or-dine del Giorno, l’opposizio -ne ha presentato una mozio-ne per le motivazioni legateai residui attivi e passivi del

2018. Su quest’ultima que-stione sono nuovamente in-tervenuti Gallo e Laforenzae la mozione è stata respin-ta: la mediazione propostaprima su quest’argomentodal sindaco Giovanni Ma-strangelo non ha avuto ilconsenso dell’opposizione,che l’ha respinta. Il Consi-glio è durato all’incirca treore: si è trattata di una riu-nione di tipo prevalente-mente tecnico per approva-re di periodi precedenti. Adaprile 2018, infatti, il Comu-ne di Gioia del Colle non erapresieduto da un’Ammini -strazione scelta attraversodelle elezioni amministrati-

ve, ma era presente un Com-missario Prefettizio, dottorUmberto Postiglione, cheha lasciato quest’incaricosolamente dopo la nominadella Giunta guidata dallacoalizione di centro-destrache ha vinto le elezioni alla

fine di Maggio. Il Commis-sario Prefettizio era statonominato in seguito alla ca-duta dell’AmministrazioneComunale a Maggio 2018, ilcui sindaco era Donato Lu-cilla ( movimento civicoPro.di.Gio).

GRAVINA

Rievocazioni storichee ritorno al passato

GRAVINA - Inizia oggila tre giorni che è dedi-cata alla rievocazionestorica.

La kermesse organiz-zata dal Centro StudiNundinae abbraccia se-coli di storia, dal Me-dioevo, con la rappre-sentazione dell'impera-tore Federico II e la cor-te federiciana, seguitada Re Carlo II d'Angiò eil cerimoniale, con esibi-zioni itineranti di musi-ci, aristi di strada e di-mostrazione d'arme.

Spazio anche al Rina-scimento, con le cortinobiliari, esibizioni disbandieratori, tamburiimperiali, spettacoliacrobatici e circensi,con fuochi pirotecnicied ad alto impatto sceni-co , e al Risorgimento,con borghesi, contadi-ni, artigiani e briganti

ed esibizioni di danze ti-piche dell'epoca che se-gnò l'Unità d'Italia.

Il Centro Studi Nun-dinae organizza perl'occasione il quintoContest Fotografico Na-zionale “Storia, Luoghie Danze medievali: lapartecipazione al con-corso, gratuita, prevedela consegna di almenocinque foto riguardantiil cerimoniale, i perso-naggi presenti al XVIIRaduno ed i luoghi sto-rici della città, entro il13 ottobre.

Si comincia alle ore19,00 nel borgo medie-vale con il Bando delGran Cerimoniere Nun-dinae e lo spettacolo dimusica, ma anche fuocoe poi giocoleria medie-vale.

fra.mas.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Recentemente aperta sulla statale 96 la variante di Altamura

«La Regione non c’entra, ora serve l’impegno concreto del sindaco Valente»

«Gravina punti sulla Provinciale 27»La proposta di Conca (M5S) per l’esclusione della città dalle grandi arterie

SANTERAMO - Il Laboratorio UrbanoMediavision e l’ente di formazioneIFOA – Sapere utile, con il patrociniodel Comune di Santeramo in Colle, or-ganizzano cinque corsi di formazione,nell’ambito del progetto Garanzia Gio-vani. Sono tutti gratuiti e rivolti a ra-gazze e ragazzi, di età non superiore ai29 anni, che abbiano conseguito unaqualifica o diploma di scuola mediasuperiore e siano in stato di disoccupa-zione o in cerca di prima occupazione.

Le domande vanno presentate entroil 21 settembre. Non possono parteci-pare coloro che stanno frequentandoun altro corso o percorso di formazio-ne oppure tirocinio formativo-seviziocivile né studenti universitari. Cinquegli ambiti della formazione: progetta-

zione e sviluppo web multicanale (svi-luppo e aggiornamento di siti web inbase alle specifiche ricevute dal pro-gettista del sito o dal webmaster); as-semblaggio e manutenzione Pc (conabilità e conoscenze specifiche in as-semblaggio e riparazione personalcomputer, installazione e configura-zione reti Lan; manutenzione di perso-nal computer in rete Lan); addetto allagrafica (sviluppo e aggiornamento disiti web in base alle specifiche ricevutedal progettista del sito o dal webma-ster); videomaker (realizzazione di vi-deo professionali); tecnico della pro-duzione multimediale (addetto alla co-municazione attraverso tecnologie di-gitali con la integrazione di competen-ze creative con quelle tecniche). I corsi

si svolgerannopresso la sede ac-creditata Ifoa aSanteramo.

I candidati, inpossesso di tutti irequisiti previsti per la partecipazioneai corsi, potranno iscriversi ai corsimediante procedura telematica (com-pilazione form di registrazione sul si-to web www.mediavision.ba.it/corsi)entro il 21 settembre 2019. I corsi, del-la durata di 140 ore ciascuno, avrannoinizio al raggiungimento di 8 iscrittiper corso (presumibilmente 1 ottobre2019). Per partecipare è necessarioaver conseguito il diploma di scuolasecondaria di secondo grado.

m.g.l.

Santeramoin Colledove siterranno icorsi diformazione

Valentesollecitatoa muoversicon la Città

Metropolitana

Alta Murgia

Il municipio di Gioia del Colle

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2/10/2019 Santeramo: Cinque corsi di formazione gratuita per i giovani santermani

https://www.santeramolive.it/news/attualita/871283/cinque-corsi-di-formazione-gratuita-per-i-giovani-santermani 1/3

L'iscrizione mediante procedura telematica su www.mediavision.ba.it/corsi

N

I corsi sono organizzati dal Laboratorio Urbano Mediavision el’ente di formazione IFOA – Sapere utile, con il patrocinio delcomune di Santeramo in Colle. Iscrizione entro il 21 settembre

Cinque corsi di formazione gratuita per i giovani santermani © Mediavision

uova opportunità formativa per i giovani santermani.

Il Laboratorio Urbano Mediavision e l’ente di formazione IFOA – Sapere utile,

con il patrocinio del comune di Santeramo in Colle, organizzano cinque corsi di

formazione, in ambito del progetto “Garanzia Giovani”.

Cinque corsi di formazione gratuita per igiovani santermani

ATTUALITÀ

Santeramo martedì 10 settembre 2019 di La Redazione

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2/10/2019 Santeramo: Cinque corsi di formazione gratuita per i giovani santermani

https://www.santeramolive.it/news/attualita/871283/cinque-corsi-di-formazione-gratuita-per-i-giovani-santermani 2/3

I corsi saranno destinati a ragazze e ragazzi, di età non superiore ai 29 anni, che

abbiano conseguito una qualifica o diploma, che non stiano frequentando

corso/percorso di formazione, tirocinio formativo/sevizio civile e non siano iscritti

all’università e che risultino al momento di iscrizione al corso in stato di

disoccupazione o in cerca di prima occupazione.

Le opportunità formative avranno come obiettivo quello di formare i partecipanti

relativamente alla:

"Progettazione e sviluppo web multicanale”

Sviluppo e aggiornamento di siti Web in base alle specifiche ricevute dal

progettista del sito o dal webmaster.

“Assemblaggio e Manutenzione Pc”

Abilità e conoscenze specifiche: assemblaggio e riparazione personal

computer, installazione e configurazione reti LAN; manutenzione di personal

computer in rete LAN.

"Addetto alla Grafica"

Sviluppo e aggiornamento di siti Web in base alle specifiche ricevute dal

progettista del sito o dal webmaster.

"Videomaker"

Realizzare un video professionale partendo da un’idea. Ascoltare le esigenze

del committente, scrivere una sceneggiatura, fare le riprese video o lavorare

su contenuti già esistenti, realizzare un montaggio video e post-produrlo,

finalizzarlo ed esportarlo correttamente rispetto alla sua destinazione (TV,

web, social…)

"Tecnico della Produzione Multimediale"

Addetto alla comunicazione attraverso tecnologie digitali con l’integrazione di

competenze creative con quelle tecniche

I corsi si svolgeranno presso sede la accreditata Ifoa a Santeramo.

Questi corsi rappresentano una valida opportunità formativa per i cosiddetti “neet”

(acronimo inglese di "not (engaged) in education, employment or training", ovvero

persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione).

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2/10/2019 Santeramo: Cinque corsi di formazione gratuita per i giovani santermani

https://www.santeramolive.it/news/attualita/871283/cinque-corsi-di-formazione-gratuita-per-i-giovani-santermani 3/3

I commenti degli utenti

Paola Cavallo ha scritto il 11 settembre 2019 alle 16:19 :

I candidati, in possesso di tutti i requisiti previsti per la partecipazione ai corsi,

potranno iscriversi ai corsi mediante procedura telematica (compilazione form di

registrazione sul sito web www.mediavision.ba.it/corsi) entro il 21 settembre

2019.

I corsi, della durata di 140 ore cadauno, avranno inizio al raggiungimento di n. 8

iscritti per corso (presumibilmente 1 ottobre 2019). Per partecipare è

necessario aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo

grado (scuola superiore).

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••37SABATO 28 SETTEMBRE 2019

Reggio Emilia, 18 settembre 2019 – In via Augusto Pic-card, al civico 16/G, in città, gli uffici di GEAR.it e di Pa-

ola Ligabue sono in piena attività. Poco più di un anno fa - era giugno del 2018 - GEAR.it ha acquisito lo storico studio Ligabue con l’obietti-vo di ampliare la filiera di servizi, af-fiancando ai propri anche la comu-nicazione linguistica, le traduzioni e gli interpretariati: la notevole cre-scita di fatturato che ne è seguita di-mostra che si è trattato di una scelta azzeccata. GEAR.it è nata nel 2003 e da sem-pre si dedica allo sviluppo di appli-cazioni per il mondo mobile. Dal 2012 offre al mercato globale una delle applicazioni più note per la creazione, la modifica e la visualiz-zazione di documenti pdf sui sistemi operativi Android, iOS e Windows. I suoi servizi digitali sono rivolti soprattutto al settore industriale: GEAR.it si occupa di digitalizzare ogni tipo di documento e in parti-colare tutta la documentazione tecnica a corredo delle macchine operatrici, nel rispetto della norma-tiva europea che regola il comparto.

Il presidente Fausto Piccinini spie-ga che “oggi le imprese hanno la possibilità di non stampare più in-numerevoli manuali con migliaia di pagine, abbattendo così i relativi costi. Rivolgendosi a noi - aggiun-ge - un’azienda che produce per l’estero potrà inoltre contare sulla traduzione di tutta la manualistica, che forniremo in digitale. Questo

è diventato possibile in seguito all’ampliamento della nostra filiera e all’ingresso in squadra di Paola Ligabue e delle sue preziose colla-boratrici”. L’operato e il supporto tecnico of-ferto da GEAR.it è apprezzato in più di quaranta Paesi. Ne è orgoglioso Piccinini, che sottolinea l’importan-za di un ambiente di lavoro “fruibile e piacevole”, che tenga conto della vita e della dignità dei lavoratori, per raggiungere i risultati miglio-ri: “Per noi è fondamentale che i dipendenti stiano bene. Il nostro modello non è Steve Jobs né Enzo Ferrari, noi guardiamo all’esempio di Adriano Olivetti”. Tutt’altro che scontato il riferimento ad Olivetti, industriale coraggioso e intellettuale fuori dagli schemi, uno dei più grandi innovatori del Novecento, capace di costruire un progetto di rinnovamento integrale della società partendo dalla fabbri-ca: un dirigente illuminato, in grado di guardare avanti.

Al futuro è per vocazione orien-tata anche GEAR.it, che già imma-gina il momento in cui tutti i suoi

servizi si integreranno con i vantag-gi offerti dagli assistenti vocali: “Se oggi per cercare qualcosa all’inter-no di migliaia di pagine di manuale un manutentore deve digitare una o più parole sul display del tablet, domani potrà limitarsi a fare una domanda e l’assistente vocale farà automaticamente la ricerca; il risul-tato potrà essere visualizzato dall’u-tente sul tablet oppure attraverso gli smartglasses, occhiali dotati di visori che consentiranno di avere entrambe le mani libere per poter fare la manutenzione alla macchi-na”, spiega il presidente di GEAR.it.

Ponte tra imprese e persone e tra diverse culture internazionali re-sta naturalmente la comunicazione linguistica, mediata dalla presenza costante di Paola Ligabue al fianco dei clienti, che dà valore aggiunto al nuovo assetto aziendale: “È una persona in evoluzione con caratte-ristiche fuori dal comune. Pur aven-do un passato professionale di 35 anni, è riuscita a integrarsi fin da subito in una struttura tecnologica un po’ lontana dal settore del suo studio, e lo ha fatto alla perfezione”,

dice Piccinini. A riempire ed animare i nuovi locali di via Piccard, inaugurati poco pri-ma dell’acquisizione dello studio Li-gabue, sono quattordici dipendenti, “che condividono gli spazi anche con altre realtà grazie al co-wor-king, perché ci piace contaminare ed essere contaminati”,

Centoventi consiglieri di amministrazione hanno partecipato alle prece-denti edizioni di GOco-

op, il corso sulla buona gover-nance cooperativa rivolto ai Cda delle associate a Legacoop Emilia Romagna. Il prossimo ottobre partiranno i nuovi cicli nei territori della regione, tra cui Reggio Emilia. «Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare», diceva Seneca.

PER UN’IMPRESA sapere dove andare e come arrivarci è fon-damentale. Per una cooperativa, è altrettanto importante tenere conto della propria specificità che mette al centro il socio e la partecipazione. Da qui nasce il percorso di formazione GO-coop, promosso da Legacoop e organizzato da Quadir - Scuola di Alta Formazione e Demetra Formazione, per potenziare e uniformare le iniziative svilup-pate nei territori, dando vita a una esperienza comune, a un database di saperi con una co-munità di docenti e cooperatori che si confrontano su migliori pratiche, competenze e visioni.

Il corso è strutturato in tren-tadue ore, suddivise in diversi moduli che approfondiscono i seguenti focus: Modelli di governance, La struttura e il governo della cooperativa, Le linee guida delle buona gover-nance, Il CDA il ruolo del con-sigliere e le responsabilità, Gli aspetti economici e finanziari, La fiscalità e gli strumenti fi-nanziari di sistema, La produt-tività del lavoro in cda.

GOCOOP è diventata pratica riconosciuta e condivisa per la creazione di una cultura nuo-va e rinnovata di partecipazio-

ne alla cooperativa e alla coo-perazione. È l’incontro tra as-sociazione e cooperative, e tra cooperative, in uno scambio continuo di esperienze e buone prassi. È un work in progress costruito sulle necessità delle imprese e dei cooperatori.Le nuove edizioni territoriali tra cui quella di Legacoop Emi-lia Ovest per le cooperative di Reggio Emilia, Parma e Piacen-za prendono avvio in plenaria venerdì 18 ottobre.

Sono aperte le iscrizioni: [email protected] oppure [email protected].

SPECIALE REGGIO ECONOMIA A CURA DI Per aderire alle nostre iniziative e comunicare sui nostri speciali contatta il numero 051 6033848 o scrivici a [email protected]

Visita gli speciali on line sul sito www.ilrestodelcarlino.it

«IL FATTORE UMANO al centro dello sviluppo tecnologico e dell’in-novazione digitale nelle PMI» è l’incontro che si terrà nella sede reggiana di Ifoa mercoledì 9 otto-bre (dalle 16.30 alle 18.30).La presenza straordinaria di An-nalisa Magone, ceo di Torino Nord Ovest Srl, esperta di innovazione

e comunicazione, è un’occasione unica di confronto e dibattito sul tema della trasformazione digi-tale nelle pmi. Docente in attivi-tà di formazione e dissemina-zione sul rapporto fra industria 4.0, competenze e lavoro, Anna-lisa Magone ha fra l’altro pubbli-cato con Tatiana Mazali nel 2018

il libro “Il lavoro che serve. Perso-ne nell’industria 4.0”, indagando la modificazione organizzativa, le potenzialità e difficoltà della trasformazione digitale, l’inve-stimento congiunto in tecnologia e risorse umane, l’impatto delle trasformazioni digitali sulla for-za lavoro in termini di benessere,

partecipazione alle trasforma-zioni, opportunità e rischi perce-piti, la frontiera della formazione, competenze e bisogni emergenti.La partecipazione è gratuita. -------Per iscriversi è necessario inviare una mail a [email protected] o te-lefonare allo 0522329393.

Ad Ifoa il fattore umano al centro dello sviluppo tecnologico

Nuova edizione di GOcoop, il corso per i Cda delle cooperative di Legacoop Emilia OvestIl prossimo 18 ottobre partiranno i nuovi cicli nei territori della regione

L’azienda permette alle industrie di risparmiare i costi ingenti per la stampa dei manuali

Digitali e linguistici, GEAR.it amplia i servizi: il bilancio è positivoCresce il fatturato dopo l’acquisizione dello studio di Paola Ligabue, che resta in squadra. Il presidente Piccinini: “Seguiamo l’esempio di Adriano Olivetti”

Fausto Piccinini

Paola Ligabue

A CURA DI

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•• 20 DOMENICA 29 SETTEMBRE 2019

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