Le civiltà cinese e indiana - simone.it · e avrebbero fatto eseguire lavori di bonificae di...

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Capitolo  4 Le civiltà cinese e indiana u 1. La Cina u 2. L’India

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Capitolo  4

Le civiltàcinese e indiana

u1.LaCinau2.L’India

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u 1. La Cina

Lapresenzadiuna civiltà sulle rivedel «fiumeGiallo» risale alsesto millennio a.C., comedimostra il rinvenimentodi fossili ediutensilidipietranellavalledell’Huang-hoedelloYang-Tze-Kiang,chescorreparalleloalprimo.Leanticheleggendedellatradizioneorale,chevengonoraccolteeda-tatecronologicamentesoltantonelprimomillennioa.C.,riferisconocheall’iniziodellastoriacinesesisuccedonotresovraniecinqueimpera-tori, cheper secoli verranno indicati comemodelli dibuongoverno.Essiavrebbero,infatti,dettatoleprimenormedivitasocialeedidirittoeavrebbero fattoeseguire lavoridibonificaedicanalizzazionedelleacquedeifiumi.

IprimiabitatoridellaCinasonodeditiprevalentementeall’agricolturaevivonoinvil-laggicostruitisulleterrazzenaturalilungolerivedeifiumi.Leattivitàprincipalisonolacoltivazionedelrisoel’allevamentodianimalidomestici.Lapopolazioneagricolaviveinripariscavatinelsuoloocostruiticonpagliaeargillaesiservediutensilidipietra.Solointornoal2000a.C.icinesiinizianoausareimetalli,nellostessoperiodoincuihainizioinEgittoeinMesopotamial’etàdelbronzo.

Le dinastieereditarie

Lafasestoricadellaciviltàcineseprendel’avvioconl’avventodelle dinastie ereditarie, che si succede-rannoalgovernodelpaesefinoal1912.Laprima

dinastia storicamenteaccertataèquelladegliShang (ca.1500 -1027a.C.),durantelaqualesisviluppaunaciviltàditipourbanocaratterizza-tadallalavorazione del bronzoedallacomparsadellascrittura a carat-teri ideografici, la stessa che, con comprensibili modificazioni, è allabasedell’attualesistemadiscritturacinese.L’imperoShangèancoraunpiccoloregnocircondatodaaltriregnidiminoreimportanza,basatisuun’organizzazione agricolaesulsistemadella schiavitù.ÈunoStatochehaconnotati feudali: icontadini,cherappresentanolamaggioranzadellapopolazione,sonoobbligatiaver-saretributiainobili.LadinastiaShanglottaalungocontroletribùdellaMongolia,dallequaliapprende l’allevamento dei cavallie l’usodelcarro da guerra.Le in-cursionidiquestipopoliindebolisconoloStatodegliShangenelprimomillennioa.C.finisconopertravolgerlo.Inparticolare,gliShangcadonosottoildominiodelletribùguerrieredeiChou,chefondanoladinastiapiùlungadellastoriadellaCina(1027a.C.-222a.C.).Essiallarganoiconfinidell’imperoeconsolidanoilsi-stemafeudaleall’internodelpaese.Versoil500a.C.lecittàpiùpotentidiventanoStati indipendentiedesercitano il lorodominiosui territori

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59Le civiltà cinese e indiana

u 1. La Cina

Lapresenzadiuna civiltà sulle rivedel «fiumeGiallo» risale alsesto millennio a.C., comedimostra il rinvenimentodi fossili ediutensilidipietranellavalledell’Huang-hoedelloYang-Tze-Kiang,chescorreparalleloalprimo.Leanticheleggendedellatradizioneorale,chevengonoraccolteeda-tatecronologicamentesoltantonelprimomillennioa.C.,riferisconocheall’iniziodellastoriacinesesisuccedonotresovraniecinqueimpera-tori, cheper secoli verranno indicati comemodelli dibuongoverno.Essiavrebbero,infatti,dettatoleprimenormedivitasocialeedidirittoeavrebbero fattoeseguire lavoridibonificaedicanalizzazionedelleacquedeifiumi.

IprimiabitatoridellaCinasonodeditiprevalentementeall’agricolturaevivonoinvil-laggicostruitisulleterrazzenaturalilungolerivedeifiumi.Leattivitàprincipalisonolacoltivazionedelrisoel’allevamentodianimalidomestici.Lapopolazioneagricolaviveinripariscavatinelsuoloocostruiticonpagliaeargillaesiservediutensilidipietra.Solointornoal2000a.C.icinesiinizianoausareimetalli,nellostessoperiodoincuihainizioinEgittoeinMesopotamial’etàdelbronzo.

Le dinastieereditarie

Lafasestoricadellaciviltàcineseprendel’avvioconl’avventodelle dinastie ereditarie, che si succede-rannoalgovernodelpaesefinoal1912.Laprima

dinastia storicamenteaccertataèquelladegliShang (ca.1500 -1027a.C.),durantelaqualesisviluppaunaciviltàditipourbanocaratterizza-tadallalavorazione del bronzoedallacomparsadellascrittura a carat-teri ideografici, la stessa che, con comprensibili modificazioni, è allabasedell’attualesistemadiscritturacinese.L’imperoShangèancoraunpiccoloregnocircondatodaaltriregnidiminoreimportanza,basatisuun’organizzazione agricolaesulsistemadella schiavitù.ÈunoStatochehaconnotati feudali: icontadini,cherappresentanolamaggioranzadellapopolazione,sonoobbligatiaver-saretributiainobili.LadinastiaShanglottaalungocontroletribùdellaMongolia,dallequaliapprende l’allevamento dei cavallie l’usodelcarro da guerra.Le in-cursionidiquestipopoliindebolisconoloStatodegliShangenelprimomillennioa.C.finisconopertravolgerlo.Inparticolare,gliShangcadonosottoildominiodelletribùguerrieredeiChou,chefondanoladinastiapiùlungadellastoriadellaCina(1027a.C.-222a.C.).Essiallarganoiconfinidell’imperoeconsolidanoilsi-stemafeudaleall’internodelpaese.Versoil500a.C.lecittàpiùpotentidiventanoStati indipendentiedesercitano il lorodominiosui territori

circostanti.Sorgonocosì15piccoliStati,organizzatisiadalpuntodivistapoliticochesottoilprofilomilitare,icosiddettiRegni combattenti.È questounperiododi grandi trasformazioni sociali ed economiche.L’espansionedemograficael’introduzionedell’usodelferroinfluenzanopositivamente l’agricolturae lacostruzionedioperepubbliche.RisaleaquestoperiodolaGrande Muraglia, lafortificazionelungapiùdi2.000kmerettaperdifendereiconfinidalleinvasionidelletribùdino-madi.

Le dottrinereligiose

NelperiodotormentatodeiRegnicombattentisidif-fonde in Cina una originale corrente di pensiero,destinata a lasciare un’eredità fondamentale nello

sviluppodellaculturaedellareligionedelpopolo.Nel disordine generale prodotto dalle lotte feudali il maestro K’ung-fu-tzü, ilcuinomevienepiùtardioccidentalizzatoinConfucio,si fapromotorediunalottaperlariconquistadellapaceedell’ordineuniver-sale.L’insegnamentodiConfucionon è una dottrina religiosa,maèuna lezione di comportamento,siaperigovernanticheperigovernati,chesibasasulleesperienzedivitavissuta.

Ladottrinaconfucianahacostituitoperduemilaanniilcodicedicomportamentodellavitaetica,religiosaepoliticadeicinesi.Colpassaredeltempoeconl’introduzionedelbuddismoinCina,l’insegnamentodiConfucioèstatosoggetto,tuttavia,acontinuemo-dificazionichenehannoalteratoinparteilsignificatooriginario.QuelladiConfucioèunamorale aristocratica,cheriflettelaciviltàfeudaledelsuotempo.Siairitireligiosichelavitasocialesonoregolatidaunrigido sistema di diritti e doveri.IprincipidiCon-fuciofuronoallabasedellapoliticaimperialedeiChinecostituironol’ideologiadellapotenteburocrazia.

Ilconfucianesimo,comunque,nonèl’unicadottrinachesidiffondenel-laCinaantica.DopoConfuciounaltrosaggio,Lao-Tzu,proponeunanuovavisionedelmondo,piùspiritualeemisticarispettoalconfucia-nesimo,chesifondavasuungrannumerodinormepoliticheemorali.Questadottrina, iltaoismo,prendeilnomedalTao,cheLao-Tzue isuoidiscepoliconsideranoilprincipio eterno di tutte le cose.Essononèperòunadivinitàseparatadalmondo,maèl’elementochecostituiscetuttelecose.AlmoralismodeiconfucianiilTaoopponeunidealedivitaautonomain cui ciascuno si conforma ai ritmi della vita dell’universo, pratican-do amore, umiltà e temperanza. La concezione taoista dell’esistenzainfluenza anchequellapolitica. Lo Stato, compostodauomini che siaccontentanodellapropriacondizione,deveessereguidatodauncaposaggiochepredichiperséeperilsuopopololamoderazione.

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60 Capitolo  4

La civiltà cinese GliscaviarcheologicieseguitiinvariezonedellaCinanordorientalenell’ultimosessantenniohannopermes-

sodiaccertareche,giàmoltoprimadelterzomillennioa.C.,lepopolazionidiquellaregionepiantavanoalberi,praticavanol’agricoltura(basataprinci-palmentesullacoltivazionedelmiglio),allevavanosoprattuttomaiali,cono-scevanolatessituraefacevanousodelcuoio.InunaprovinciaorientaledellaCinasonostatiinoltrescopertichicchidirisoevomeridiaratrofatticonossadianimalierisalentiaunperiodocompresotrailquintoeilquar-tomillennioa.C.Daquell’epocaicinesihannoconservatounparticolareattaccamento alla terra:sipensiche,ancoraoggi,il60%dellapopolazio-neattivacinesesidedicaall’agricoltura.Letraccepiùcopiosee,naturalmente,piùcertedellaciviltàcinesesonoquellerinvenutenellacapitaledelladinastiaShangerelativeaunpe-riodo in cui era stata già inventata la scrittura (metà del IImillennioa.C.).Icinesidell’epocascrivevanosullescapoledeibuoiesugliscudidelletartarughe(dette,tutte,ossa oracolari,perchéleiscrizioniveniva-noconsultateprimadi intraprenderequalsiasiattività). I testidecifratimostrano,tral’altro,l’interesseantichissimodeicinesiperl’astronomia elamatematica;essi,comunque,sidedicaronoconprofittoancheallamedicina.Sièpotutoaccertarechepressoquellepopolazionierainusouncalen-dario basato sulle fasi lunari,conlasuddivisionedell’annoinmesi.Unciclodidiecinumeriinordineprogressivo(detti«gli steli del cielo»)eunciclodidodicinumeri(detti«rami della terra»)indicavanoinomideigiornieforseanchedeimesi.Sulleossaoracolarisonostatetrovateanchenotiziedelleeclissieinomidialcunecostellazioni,chiamatedaicinesi«case della Luna».Lanomenclaturacheabbiamoriferitorispecchialadelicatezzaelasen-sibilitàdiquellepopolazioni,cuivaanche ilmeritodiaver inventato—oltre3.000anniprimadiCristo— lamusica,daessi considerata«espressione dell’unione tra cielo e terra».L’importanzaattribuitaall’artemusicaleètestimoniatadalfattocheessafiguravatraleseiartiinsegnatedaConfucio(lealtreerano:iriti,iltiroconl’arco,laguidadeicarri,gliannalistorici,ilcalcolo).Riccaeraffinataèanchelaceramicache,giàpresentenelperiodoneoliti-co(terzomillennioa.C.),sitraducenellesplendideporcellanedell’epocaShang,quando—comesiapprendedaritrovamentidel1952—eranoinusolaruotadavasaioeglistampi.Nellostessoperiodo(metàdelIImil-lennioa.C.),ledonnecoltivanoilgelsoperl’allevamentodelbacodaseta;legateaquest’attivitàsonopurelatessituraelamanifatturadistoffepregia-te.Moltopiùtardi(IIsec.a.C.)icinesiinventanolacarta,chepenetreràinOccidentesolomoltisecolidopo,adoperadegliarabi.

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61Le civiltà cinese e indiana

Lingua e scrittura Nell’anticaCinasiparlavanounamolteplicitàdidia-letti,iquali,sebbenefacesserotutticapoaunalin-

guaappartenenteallafamigliasino-tibetana,rendevanodifficile laco-municazionetralevariecomunità.Fuquestalaragioneperlaqualeilfondatoredell’impero,Ch’in,provvideall’unificazionedellascrittura.Ilcineseantico,comequellomoderno,erauna lingua monosillabica,compostacioèdiparoleformatedaunasolasillaba,rappresentatagra-ficamentedaunideogramma.Nelladecifrazionedelleossaoracolarisisonocontaticirca5.000ideogrammi,che,tenutocontodellanaturaleevoluzione,sonoancoraallabasedellascritturacinese.I primi documenti scritti risalgono, come abbiamo detto, al secondomillennioa.C.esi trattadibrevissime iscrizioni;dipocoposterioreèunaraccoltadipoesie(Libro delle odi)cherappresentalaprimaoperastorico-letteraria.Conilconfucianesimoeiltaoismocrescelaproduzioneletteraria,pre-valentementeinformadi«massime»e«precetti».Bisognerà,comunque,attendereilIIsec.a.C.perleprimecompilazionistoriche.

L’abito fa L’uomo

La dinastia Qin (221-207 a.C.), malgrado i cambiamenti e le riforme importanti, compresa l’uni-ficazione della Cina, ha lasciato scarse informazioni sui vestiti e le mode dell’epoca. Per fortuna i soldati di terracotta e le figure femminili in ceramica, scoperte presso la tomba del primo impe-ratore Qin nello Shaanxi, forniscono alcuni elementi essenziali sui loro costumi.L’uniforme militare e l’indumento dei lavoratori di questo periodo differivano di poco da quelli della prima epoca degli Stati Combattenti. Uomini e donne indossavano indumenti lunghi fino al ginocchio con maniche strette, con paramano lunghi e squisitamente ricamati e con ampi risvolti, simili a code di rondine e calzavano scarpe di pelle o di tela con punta quadrata e tacco basso.I soldati pettinavano i capelli in un nodo inclinato leggermente indietro, verso destra e in-dossavano cappelli per lo più di pelle. Le uniformi militari erano di sei o sette tipi, differenti secondo i soggetti, e cioè soldati a cavallo, a piedi e conduttori di carri. Le donne acconcia-vano i loro capelli all’indietro in un chignon. Durante la dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.), quando il feudalismo era in ascesa, furono introdotte più strette distinzioni di gradi fra gli ufficiali. I ricordi storici forniscono dettagli di più di 20 tipi di arredi cerimoniali o per la vita quotidiana, indossati dagli imperatori e dai ministri. Tutti gli ufficiali indossavano sciarpe di differenti colori e lunghezze che venivano rilasciate dal  governo  insieme a un  sigillo  ed  erano  conservate  in una  custodia di  pelle, quando non venivano usate. La gente del popolo, a giudicare dalle pitture e dalle sculture, vestiva invece abiti più semplici.Durante la dinastia degli Han occidentali, gli uomini pettinavano i loro capelli, e usavano insieme un cappello basso oppure affastellavano e fissavano con spille i loro capelli, usando un copricapo alto, fatto di strisce di bambù, laccato e imbottito di garza, noto come «il cap-pello della gazza», che aveva avuto origine nello Stato di Chu. L’indumento abituale per gli uomini e per le donne degli Han occidentali era costituito ancora da una tunica di un sol

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62 Capitolo  4

pezzo. I modelli di gonne femminili trovate in una tomba Han a Mawagdui, nello Hunan, sono  squisiti,  con  motivi  decorativi  diritti  o  diagonali  e  con  l’ampio  spacco  usato  nelle gonne del periodo degli Stati Combattenti. Questa tunica, chiamata «la gonna obliqua», consentiva maggiore libertà di movimento.Gli  indumenti maschili avevano un ampio collo, davanti erano di un pezzo unico fino a terra, mentre nella parte posteriore terminavano in due code. Uomini e donne usano tutti, sotto gli indumenti, pantaloni sciolti, legati con una fascia e indossano scarpe senza punte. Le donne dipingevano le loro ciglia di nero e attorcigliavano i capelli in crocchia o in un doppio anello sul collo, dietro la nuca, o li lasciavano cadere in trecce come fossero fili di perline.Per una legge della dinastia Han, i contadini potevano indossare soltanto vestiti color cana-pa, ma più tardi fu loro permesso di usare il blu e il verde. Per il fiorire del commercio, molti mercanti ignorarono il bando della seta e del broccato, una volta riservati all’imperatore e agli ufficiali, e li usarono per ornare le loro case; anche i loro servitori calzavano scarpe di seta con bordi ricamati e ornamenti preziosi.Con il periodo degli Han orientali, la moda del vestire divenne più uniforme. In generale, la gente indossava un copricapo basso, simile a un ponte rovesciato con una, tre o cinque punte. Durante il periodo dei Tre Regni (220-265), il copricapo basso fu sostituito da un pezzo lungo di stoffa, tenuto avvolto intorno alla testa in una varietà di stili di colori. Quan-do, alla fine degli Han orientali, Zhang Jiao, un capo dei contadini, suscitò una rivolta, il suo esercito indossava turbanti di colore giallo e questa moda continuò fino alle dinastie del Nord e del Sud (420-589).Gli uomini di governo, durante la dinastia Jin (265-420), indossavano un piccolo berretto sotto un cappello di un tessuto sottile e questo stile divenne popolare fra gli uomini e le donne per 600 anni. Gli indumenti lunghi disparvero. Calzoni pieghettati vennero in voga. Gli uomini  indossavano una giacca corta, con maniche larghe e pantaloni svasati,  legati talvolta al ginocchio con lunghe bende, uno stile che aveva avuto origine nell’esercito. Le donne vestivano con una blusa corta e con una gonna lunga e ampia. Si usavano parrucche al posto delle pesanti crocchie. Durante i Jin occidentali era di moda una crocchia a croce che copriva la fronte e diventò famosa come «la testa posticcia».All’inizio del V secolo, le donne cominciarono ad acconciare i loro capelli in due cerchi e alle scarpe preferirono zoccoli di legno laccato. I materiali preferiti dalle dinastie Qin e Han erano ancora la seta, il broccato con i motivi delle nuvole e dei monti, degli animali e dei fiori. Un rotolo di 10 metri di broccato, ricamato minuziosamente con motivi geometrici o caratteristici, poteva costare 20mila monete, cioè più di 20 volte il prezzo della seta ordinaria. 

(www.tuttocina.it: «Frammenti d’Oriente», settembre 2002; riduzione)

u 2. L’India

I dravidi Lapenisolaindianachesiprotendenell’oceanoIn-dianotrailmarArabicoeilgolfodelBengalavede

fiorirenellavalle del fiume Indo,nelIIImillennioa.C.,unaciviltàche,permoltiaspetti,sopravviveancoraoggiinquelleregioni.AncheinIndia,comeinEgittoeinMesopotamia,lepiùanticheciviltàsisviluppanolungoilcorsodiunfiume.Nellabassavalledell’Indoabi-tanoneitempipiùantichiidravidi,unpopolodistirpemongola.Essi

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pezzo. I modelli di gonne femminili trovate in una tomba Han a Mawagdui, nello Hunan, sono  squisiti,  con  motivi  decorativi  diritti  o  diagonali  e  con  l’ampio  spacco  usato  nelle gonne del periodo degli Stati Combattenti. Questa tunica, chiamata «la gonna obliqua», consentiva maggiore libertà di movimento.Gli  indumenti maschili avevano un ampio collo, davanti erano di un pezzo unico fino a terra, mentre nella parte posteriore terminavano in due code. Uomini e donne usano tutti, sotto gli indumenti, pantaloni sciolti, legati con una fascia e indossano scarpe senza punte. Le donne dipingevano le loro ciglia di nero e attorcigliavano i capelli in crocchia o in un doppio anello sul collo, dietro la nuca, o li lasciavano cadere in trecce come fossero fili di perline.Per una legge della dinastia Han, i contadini potevano indossare soltanto vestiti color cana-pa, ma più tardi fu loro permesso di usare il blu e il verde. Per il fiorire del commercio, molti mercanti ignorarono il bando della seta e del broccato, una volta riservati all’imperatore e agli ufficiali, e li usarono per ornare le loro case; anche i loro servitori calzavano scarpe di seta con bordi ricamati e ornamenti preziosi.Con il periodo degli Han orientali, la moda del vestire divenne più uniforme. In generale, la gente indossava un copricapo basso, simile a un ponte rovesciato con una, tre o cinque punte. Durante il periodo dei Tre Regni (220-265), il copricapo basso fu sostituito da un pezzo lungo di stoffa, tenuto avvolto intorno alla testa in una varietà di stili di colori. Quan-do, alla fine degli Han orientali, Zhang Jiao, un capo dei contadini, suscitò una rivolta, il suo esercito indossava turbanti di colore giallo e questa moda continuò fino alle dinastie del Nord e del Sud (420-589).Gli uomini di governo, durante la dinastia Jin (265-420), indossavano un piccolo berretto sotto un cappello di un tessuto sottile e questo stile divenne popolare fra gli uomini e le donne per 600 anni. Gli indumenti lunghi disparvero. Calzoni pieghettati vennero in voga. Gli uomini  indossavano una giacca corta, con maniche larghe e pantaloni svasati,  legati talvolta al ginocchio con lunghe bende, uno stile che aveva avuto origine nell’esercito. Le donne vestivano con una blusa corta e con una gonna lunga e ampia. Si usavano parrucche al posto delle pesanti crocchie. Durante i Jin occidentali era di moda una crocchia a croce che copriva la fronte e diventò famosa come «la testa posticcia».All’inizio del V secolo, le donne cominciarono ad acconciare i loro capelli in due cerchi e alle scarpe preferirono zoccoli di legno laccato. I materiali preferiti dalle dinastie Qin e Han erano ancora la seta, il broccato con i motivi delle nuvole e dei monti, degli animali e dei fiori. Un rotolo di 10 metri di broccato, ricamato minuziosamente con motivi geometrici o caratteristici, poteva costare 20mila monete, cioè più di 20 volte il prezzo della seta ordinaria. 

(www.tuttocina.it: «Frammenti d’Oriente», settembre 2002; riduzione)

u 2. L’India

I dravidi Lapenisolaindianachesiprotendenell’oceanoIn-dianotrailmarArabicoeilgolfodelBengalavede

fiorirenellavalle del fiume Indo,nelIIImillennioa.C.,unaciviltàche,permoltiaspetti,sopravviveancoraoggiinquelleregioni.AncheinIndia,comeinEgittoeinMesopotamia,lepiùanticheciviltàsisviluppanolungoilcorsodiunfiume.Nellabassavalledell’Indoabi-tanoneitempipiùantichiidravidi,unpopolodistirpemongola.Essi

sonooriginariamenteagricoltori,madiventerannopoiabili costruttoridicittà.Lecittàdravidiche,comedocumentanogliscavi,sonoispirateaprincipirazionalicheanticipanopercertiaspettiimodernicriteriurba-nistici.Hannopiantaquadrangolare,edificiinmattonielegnoe,sottoillivellostradale,unsistemadicondottediscarico.Oltreall’agricoltura,idravidipraticanolalavorazionedeimetalliel’ar-tedellaceramica.Molticaratteridiquestaciviltàricordanoquellidellacontemporaneaculturasumerica,finché idravidiscompaiono,perchéassorbitidagliinvasoriarii.

Laciviltàdellavalledell’Indo

Gli arii Provenientimoltoprobabilmentedall’Asiacentrale,gli arii,pastori nomadi di stirpe indoeuropea,

giungonoinIndiaindueondatesuccessive,trail1500eil1000a.C.,stanziandosiprimanelbacinosuperioredelfiumeIndoespingendosi,successivamente,nellavalledelGangee,infine,nelvastotavolatodelDeccan.Conilorocarridaguerratrainatidacavalli,gliariihannofacil-menteragionedellepacifichepopolazionidravidicheeleriduconoinschiavitù.Anchenellapenisola indianagliariicontinuanoadedicarsiallapastorizia,organizzandosiperò in tante tribùagricole,destinateatrasformarsipoiinpiccoli regni,conacapo,ciascuno,unsovranoasso-luto,dettorajah.QuestiStativivonoquasisempreisolatigliunidaglialtriescarsisonoancheilorocontatticonglialtripopoli.

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64 Capitolo  4

Le religioni Poco o nulla si sa dell’antica religione dei dravidi,mentresembracertochegliindo-ariiintrodusseronel-

leregioniconquistatelareligionevedica (daVeda,«sapere»,«conoscenza»),espostainquattro libri sacri,raccoltiescrittiinlinguasanscritapiùtardi,sullabasediunatradizioneoralecherisalivaal1500circaa.C.Gliindo-ariierano,inorigine,politeistieadoravanogliastrieleforzedella natura. I loro dèi principali sono: Varana (signore delmondo,deglidèiedegliuomini),Mithra(diodelbene),Indra(diodelcielo),Surva(diodelSole),Agni (diodelfuoco).Aldisopradeglidèistaperòl’elementofondamentaledacuihaorigineogniformadivitacelesteeterrestre:ilBrahman(essenzaeternadituttelecose).Lacastasacerdotalevalorizzaviaviasemprepiùquestoaspettodellereligionieattribuisceenormeimportanzaalrito,capacediconferiresiaaglidèicheagliuominiforzaepotenza.Pertanto,apartiredall’VIIIsec.a.C.,l’interpretazioneeilcommentodeilibriVedadapartedeisacerdoti(obrahmani)modificanosostanzialmentelaprimitiva religione, trasformandolanelbrahmanesimo, chedecreta,siadalpuntodivistareligiosochesociale,ilpredominio della casta sa-cerdotale.LanuovareligioneveneraunaTrimurti(=trinità),costituitadaBrahma (diocreatore),Vishnù(diodelbene)eShiva(diodelmale).

DallaeternalottatrailprincipiodelBeneequellodelMalescaturisconoperl’uomolasofferenzaeildoloree,quindi,lanecessitàdellapurificazione.Questapuòessererag-giuntaattraversolatrasmigrazionedelleanime(ometempsicosi),cioènellasuccessivareincarnazione incorpidiuominiodi animali,finoal raggiungimentodelnirvana(statodell’individuochehaestintoinséognidesiderioepassione).

Colbrahmanesimolecastediventanopiùrigideeciò,allalunga,sidi-mostraunserioostacoloallosviluppociviledell’India,essendofattorediconservazione.Infatti,poichénonèpossibileilpassaggiodaunacastaall’altra,tuttirimangonolegatiallostatosocialeeall’attivitàsvoltadaipa-drieilmatrimoniotraappartenentiacastediversevienerigorosamenteproibito.

Quattrosonolecaste principali(oltreallenumerosesottocaste):1. laprimaèquelladeibrahmani(osacerdoti),cuièaffidato,tral’altro,il

compitodiconservare,studiareeinterpretareilibrisacri;aibrahmanispettaanchelasceltadelre,cheappartieneallaclassedeiguerrieri,machevienepreventivamenteeducatoepreparatoallasuafunzione;

2. allasecondaappartengonoisatriya(oguerrieri),ilcuicompitoprin-cipaleconsistenelladifesadeibrahmani;

3. laterzaècostituitadaivaishya(agricoltori,mercantieartigiani);4. laquartaedultimacasta,quelladegli shudra,comprendeicontadini

eiservi.

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65Le civiltà cinese e indiana

Aldisottodellecastesitrovanoiparia(schiavi,popolivinti).NelVIsecoloa.C.ildispotismooppressivodeibrahmaniprovocaperreazioneilsorgerediduenuovereligioni.Laprima,ilgiainismo(daJina,«ilvittorioso»,epitetodell’ascetaMahavirachelapredicò),negal’esistenzadeglidèie,quindi,l’originedivinadeilibriVeda,ridimensio-nando,così,l’autoritàdeibrahmani.Lasecondahaperfondatoreilfigliodiunrajah,Gautama,dettopoiil Buddha(«l’illuminato»),cheannunciaunanuovadottrinadisalvezza.Secondoilbuddhismol’esistenzaumanaèfontedidolore,ilqualeècausatodall’attaccamentoalpiacere.Perraggiungerelasalvezza(estin-zionedeldoloreonirvana)nonè,quindi,necessarialametempsicosi,mabasta l’inibizionedeipropridesideri,praticando la rettitudine intuttelemanifestazionispiritualiemateriali.Dataledottrinascaturiscel’eguaglianza tragli uomini e,quindi, l’inaccettabilitàdelle caste. LeteoriedelBuddha,aspramentecombattutedaibrahmani,ebberolargadiffusione,piùcheinIndia,inaltreregionidell’Asia.Undiscorsoapartemerital’induismo.Essocorrisponde,insensostret-to,allafasereligiosadell’IndiaposteriorealperiodovedicoeaquelladelbrahmanesimoedèquindidatabilenelIIIsec.a.C.Tuttavia,coniltermineinduismosivuoleintendereoggituttoilmondoreligiosoindia-no,nellesuenumeroseediversemanifestazioni,apartiredalsecondomillennio a.C. L’induismo, infatti, più che una religione ben definita,è un complesso di dottrine, riti e credenze, cui non corrispondeva (enoncorrisponde,oggi)un’organizzazionediverticedellaqualelevariecomunitàpotesseroconsiderarsiemanazione.Diqui,perciò,unculto molto differenziato,ispiratoallepiùantichetradizionilocali,senonad-diritturafamiliari.Delresto,ancoraoggil’Indiaècaratterizzatadaunamolteplicitàdilingueedisettereligiose.LaparolainduismoderivadaHindu,nomecolqualeipersianiin-dicavano ilfiume Indo.Vaanche ricordato che,dopo la conquistaarabadellaregioneindiana,colnomeindùvenneroindicatituttico-loroche,nelpaese,nonprofessavanolareligioneislamicaoquellacristiana.

La letteratura Unaspettomoltoimportantedellaculturaindianaècostituitodallaletteratura,cheèlapiùanticaeco-

piosa traquelledelle stirpi indoeuropeeeabbracciaprevalentementedue settori:—quello dei testi sacri,traiquali,oltreailibriVeda,vannoricordati

iBrahmana(commentieinterpretazionideibrahmaniaiVeda)egli

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Upanishad(scrittifilosoficidell’induismo,divenutipoilapartecon-clusivadeiVeda);

—quello epico,checomprendeiduegrandipoemiMahabharataeRamayana. Ilprimoècompostodacirca250.000versiedè ilpiùampiodella letteraturauniversale:corrispondeinfattiasetteoottovoltel’Iliadeel’Odisseainsieme.È,dunque,pococredibilechesiaoperadiunsoloautore.Inproposito,latradizionericordailbrahma-noVyasa,vissutotrailIIeilIIIsec.d.C.,ilquale,tutt’alpiù,avrebbepotutoraccogliereeriordinarematerialecherisale, inparte,alVIIsec.a.C.Nelpoemasononarrate,inparticolare,legestaperlacon-quistadell’Indostan.IlRamayananarra,invece,leimpresediRama,ilconquistatoredelDeccan.ÈattribuitoaValmiki (Isec.a.C.),maanchequestiha,probabilmente, solo riorganizzatomaterialeepicomoltopiùantico.

iL carattere principaLe deLL’induismo: La toLLeranza

Il Concilio Vaticano II (1962-1965), a proposito della religione induista, affermava quanto segue: «Nell’induismo gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fe-condità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; essi cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso le forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza».

In realtà, a detta di non pochi studiosi che si sono appassionati a questo argomento, il carattere principale della religione induista può essere individuato, piuttosto, nella tol-leranza, come ben si evince dalle considerazioni espresse da Riccardo Loreto nel volume intitolato Grandi civiltà dell’Asia, di cui si propone, di seguito, un eloquente estratto:

«[…] È noto a tutti che a partire dal 15 agosto 1947 l’India si è divisa in due Stati politicamente distinti: l’Unione Indiana e il Pakistan. Questo è avvenuto a causa della incompatibilità religiosa, che non ha permesso alle masse indù e a quelle musulmane di convivere sotto un unico regime. Per cui, almeno teoricamente, nel Pakistan si sono raggruppati tutti i seguaci dell’islam, e in India sono rimasti i fautori dell’induismo.Con la parola “induismo” non è indicata una forma religiosa precisa, quale può essere il nostro cristianesimo, ma una serie innumerevole di credenze, di scuole, di sette, tutte tese, però, in uno sforzo comune per interpretare, nel modo più giusto, il segreto rapporto che unisce l’uomo al mi-stero della sua origine e della sua fine. E se lo osserviamo da questo punto di vista, l’induismo ci apparirà molto meno esotico e strano di quello che possa sembrare in un primo momento. In definitiva l’induismo dibatte gli stessi problemi che hanno affaticato l’umanità di ogni tempo. E alle terribili domande: chi sono io? che cos’è la vita? cos’è il mondo? chi è Dio? ha cercato di rispondere a modo suo.

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67Le civiltà cinese e indiana

La prima cosa che colpisce fra le affermazioni induistiche è che tutte le religioni sono valide, e, cioè, che ciascuno può raggiungere la verità ultima attraverso infinite strade, ognuna adeguata alle possibilità morali e intellettuali del credente. Ne deriva il carattere principale della religione indiana. Questo carattere è la tolleranza. Tolleranza che spesso si trasforma, almeno agli occhi di noi occidentali, in una stupefacente capacità di adattamento e di compromesso, e che costituisce contemporaneamente la forza e la debolezza dell’induismo.Gandhi, che possiamo considerare il maggiore e migliore rappresentante dell’induismo moderno, oltre alle specifiche preghiere della tradizione religiosa indù, faceva recitare salmi della Bibbia e versetti del Corano, senza che in questo i suoi seguaci vedessero qualcosa di sconveniente. Era il simbolo di quella unità religiosa per la quale Gandhi si è sempre battuto. Ma se, nonostante la tolleranza, più di una volta induisti e musulmani sono giunti a scontrarsi violentemente, ciò è dipeso più che altro dalla intransigenza islamica, la quale discrimina nettamente tra fedeli e infedeli».

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TavoLaCronoLoGICa

Capitolo  4

  ca. 6000 a.C.:  Primi insediamenti nella valle dell’Huang-ho. III millennio a.C.:  I dravidi si stanziano nella penisola indiana.  ca. 2000 a.C.:  I cinesi iniziano a usare i metalli.  1500 - 1000 a.C.:  Gli arii invadono la penisola indiana.  ca. 1500 a.C.:  Invenzione della scrittura. I millennio a.C.:  In Cina la dinastia Shang viene spodestata dalle tribù guerriere 

dei Chou.  vIII sec. a.C.:  Nascita del brahmanesimo.  vI sec. a.C.:  Nascita del giainismo e del buddhismo.  ca. 500 a.C.:  Nascita dei Regni combattenti in Cina.  III sec. a.C.:  In Cina inizia la costruzione della Grande Muraglia.    In India nasce l’induismo.  II sec. a.C.:  I cinesi inventano la carta.