Le città e il governo della «scena aperta della droga»

Forum Città Brandoli-Ronconi 1

Le città e il governo della «scena aperta della droga»

Uno sguardo europeo, tra penalizzazione e welfare

di Monica Brandoli e Susanna Ronconi


“La regolazione penale più o meno repressiva di uso e vendita di droghe è funzionale alla vivibilità degli spazi pubblici e alla sicurezza di tutti i cittadini?”

Sul consumo: la musica e la legge. Una “relativa indifferenza” dei consumatori

Sul mercato: crisi di efficacia Sulla città: le infinite variabili

Consumi accettabili e non accettabili: il concetto di governo del fenomeno e la

mobilità della soglia di accettabilità


La ricerca I nodi critici dell’approccio penale

rilevati dalle drug policies locali Riformismo bottom up promosso

dalle città Le variabili che entrano in gioco

nelle drug policies locali Il governo locale della “scena

aperta” Le sperimentazioni avanzate


Drug policies municipaliCriteri di selezione delle esperienze: Esistenza di una drug policy municipale

integrata e multidimensionale Processi di innovazione monitorati

validati e valutati Presenza attiva sulla scena del confronto

e trasparenza e fruibilità dei processi innovativi

Le città dell’ECDP dal 1990 al 2004


Unione europea: il penale in crisi di efficacia Approccio globale proibizionistico e iperegolazione

penale dei comportamenti Aumento costante consumo droghe illegali (crisi

dell’efficacia deterrente) Scarsa incisività sul mercato illegale Aumento/persistenza consumo problematico e

danni sanitari correlati (crisi dell’efficacia repressione/terapia)

Aumento costante popolazione detenuta e costi apparato giudiziario-repressivo

Aumento costi sociali (Parlamento europeo 2005 – EMCDDA 2004)


Unione europea: decriminalizzare è meglio (1) Disomogeneità legislativa e culturale

nazionale Mix diversi approccio morale/penale e

deseaseMA Trend di autonomizzazione dell’UE

dall’ONU Trend UE di decriminalizzazione del

consumo


Unione europea: decriminalizzare è meglio (2) le riforme legislative nazionali lo “svuotamento” del penale “nonostante”

la legge: diversion e discontinuance“una serie di non azioni, azioni che portano

al blocco delle azioni successive e a un discontinuità del processo penale, ammonimenti informali, consigli, fino a un lassaiz faire verso la detenzione di piccole quantità di sostanza che non vengono sequestrate” (EMCDDA 2002)


Protagonismo delle città: oltre il penale Discontinuance penale e politiche locali Ruolo degli attori locali: sindaci poliziotti

procuratori Formalità nazionale e informalità locale,

tra opportunità e debolezza Incisività del “clima sociale” (trend e

contro-trend)


Protagonismo delle città: il penale e il buon governo 1990-2000 nuovo protagonismo: ECDP,

Conferenze rdd, Emcdda 1996-2005 più città, meno ONU: PE e

Consiglio d’Europa sull’autonomia locale per un governo sperimentale del fenomeno (sussidiarietà) e per lo sviluppo di politiche di limitazione dei rischi e dei danni

Il pragmatismo necessario della convivenza e il millenarismo del penale


Le città: minoranze critiche Una rete europea orizzontale:

elaborazioni transnazionali Un nuovo interlocutore inter/nazionale:

diritto di parola Sperimentazioni e assessment:

fronteggiare mutamenti rapidi e lentezze istituzionali (dalla città all’emcdda)

Evoluzione dei paradigmi bottom up: la riduzione del danno come governo locale del fenomeno


Le città: critica pratica all’approccio penale Crisi del modello desease: i consumi di massa non

problematici, la dimensione collettiva Crisi del modello penale: criminalizzazione e

etichettamento morale di massa. Problemi di coesione sociale

Le città e la cannabis dal ’68 ad Amsterdam al 2005 a Berlino: consumo controllato, ruolo degli attori del fenomeno, una scena della droga che minimizzi i danni (Hulsman)

Separazione dei mercati e legalizzazione: il penale come fonte di danno, le culture giovanili come dispositivo regolatore

Le città: forme di non-azione e quasi-legalizzazione


Le città: la riduzione del danno come local drug policy Le altre droghe: drugs set setting Dissidio realtà-costruzione sociale: la rdd

come paradigma “sociale”. Entrano in scena tutti gli attori e i fattori di contesto: responsabilità e pragmatismo

Uno sguardo comunitario: non far sconti alla complessità

Un contesto che è in grado di minimizzare i danni

Il poliziotto e il consumatore: affidamento di compiti di cambiamento a tutti gli attori


Agenda delle città ECDP (1)

La situazione (1990) Il consumo di

droghe è un fenomeno sociale non eliminabile

L’uso problematico dipende anche dalle mancanze della società

La penalizzazione ha fallito i suoi scopi

Gli obiettivi Reprimere solo il

traffico Separare cannabis e

altre droghe Attuare politiche di

riduzione del danno Sperimentare luoghi

protetti per il consumo Facilitare le terapie

metadoniche e sperimentare eroina medica


Agenda delle città ECDP (2)Danno sociale

Consumatore Crisi relazioni sociali carcere

Società criminalitàDisordine pubblico

sanitario MTOverdosePatologie correlate

rischi sanitari correlati MT

economico Perdita produttività e reddito

costi sociali


Agenda delle città ECDP (3) Doppio movimento:

interconnessione dei problemi, interconnessione delle soluzioni

Politiche locali di negoziazione di interessi

Non isolare un problema securitario da un problema inclusivo


La scena aperta (1) Scena aperta della droga: un frammento

della scena della droga Concetto operazionale e situazionale,

provvisorio e mutevole (Kemmesis) Una situazione in cui i cittadini siano

pubblicamente a confronto con il consumo e con la vendita di sostanze (Bless)

Una concentrazione relativamente numerosa di persone che consumano sostanze in un luogo interno al tessuto urbano (Kemmesis)


La scena aperta (2)

Variabili Visibilità Numerosità Tipologia del

luogo

Tipologie Scena aperta

concentrata Scena aperta

frantumata Scena invisibile o

nascosta


La scena aperta e lo spazio pubblicoDrug related nuisance: fastidio disturbo

disagio disordine insicurezza danno Impatto dovuto alla criminalità Impatto di ordine pubblico Impatto audio-visivo (Decorte) Pull effect Trappole nella percezione della

nuisance: sguardi strabici


La scena aperta: governo o dispersione? (1)

Drug policies locali: strategie della prevenzione/dispersione e della regolazione

Mix operativo: legge penale, sanzioni amministrative, welfare locale sociale e sanitario, politiche dell’ambiente e urbanistiche



Strategia preventiva/dispersiva Soluzione ideale: una città senza

droghe Verso la comunità: protezione dei

cittadini e illegalità del consumo Verso i consumatori: sanzione

penale e cura abstinence orented


La scena aperta: governo o dispersione? (3)Mix prevenzione/regolazione Soluzione ideale: riduzione del danno Verso la comunità: protezione dei

cittadini e intervento ffoo per problemi di ordine pubblico

Verso i consumatori: consumo non legale ma pratiche di discontinuance e aiuto verso cambiamenti di stile



Strategia Regolativa Soluzione ideale: prescrizione

legale di sostanze Verso la comunità: il problema non

è eliminabile, si può contenere il disagio

Verso i consumatori: azioni per ridurre i rischi del consumo


La scena aperta: lezioni apprese Dispersione

Riduzione del danno

Legalizzazione

Necessaria, episodica, strategicamente debole (effetto moltiplicatore, limiti invisibilità)

Un diverso welfare, lavoro sulla percezione sociale

Limiti delle città, rilancio inter/ nazionale, rischi pull effect


Le città europee: nuovo millennio Ampliamento

ventaglio offerta terapeutica (eroina)

Ampliamento offerta servizi a bassa soglia

Normalizzazione consumi non problematici

Sostegno autoregolazione dei consumatori

Azioni di comunità (mediazione dei conflitti, percezione sociale)


Conclusioni (1) Una drug policy locale contesta e argina la

delega al penale e àncora le azioni d’ordine pubblico alle politiche sociali

Le drug policy locali di regolazione possono attuarsi anche in contesti legislativi nazionali a forte approccio penale

La scena aperta con caratteristiche di forte impatto (crimes&nuisance) è un fenomeno limitato


Conclusioni (2) Il controllo di polizia e la dispersione è una

soluzione debole con esiti indesiderati qualora non inserita in un governo strategico urbano

Un governo strategico urbano include i consumatori come attori di normalizzazione

Un governo del fenomeno deve bilanciare controllo e welfare evitando di piegare il secondo a mero contenimento

Le politiche regolative hanno bisogno di trasparenza, verifica, negoziazione e chiaro sostegno istituzionale

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