Le carte del Governo di Pennabilli presso l'Archivio di Stato di Rimini

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Le carte del Governo di Pennabilli presso l’Archivio di Stato di Rimini Gianluca Braschi, Archivio di Stato di RIMINI

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Ricognizione e storia archivistica delle carte del Governo di Pennabilli e di come sono pervenute all'Archivio di Stato di RIMINI

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Le carte del Governo di Pennabilli pressol’Archivio di Stato di RiminiGianluca Braschi, Archivio di Stato di RIMINI

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«Legge degli Archivi»Decreto del Presidente della Repubblica n° 1409 del 30 settembre 1963 «Norme al personale e all’ordinamento degli Archivi di Stato»

Articolo 1 - È compito dell'Amministrazione degli archivi di Stato: a) conservare: 1) gli archivi degli Stati italiani pre-unitari; 2) i documenti degli organi legislativi, giudiziari ed amministrativi dello Stato non più occorrenti alle necessità ordinarie del servizio; 3) tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato abbia in proprietà o in deposito per disposizione di legge o per altro titolo; b) esercitare la vigilanza: 1) sugli archivi degli enti pubblici; 2) sugli archivi di notevole interesse storico di cui siano proprietari, (1) possessori o detentori, a qualsiasi titolo, i privati. L'Amministrazione degli archivi di Stato ha altresì facoltà di consultare, ai fini della ricerca scientifica e dei servizi di documentazione, gli archivi e i documenti indicati nella lettera b) del precedente comma. (1) [Così rettificato in Gazz. Uff., 29 novembre 1963, n. 310] Articolo 3 - Gli organi che provvedono alla conservazione degli archivi e dei documenti di cui alla lettera a) del primo comma dell'art. 1 sono: a) l'archivio centrale dello Stato, con sede in Roma; b) gli archivi di Stato, con sede nei capoluoghi di Provincia. In non più di quaranta Comuni, nei quali esistano archivi statali rilevanti per qualità e quantità, possono essere istituite sezioni di archivio di Stato, con decreto del Ministro per l'interno, su conforme parere del Consiglio superiore degli archivi.

7 Comuni – Provincia di RIMINILegge n° 117 del 3 agosto 2009

Distacco dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello dalla Regione Marche e loro aggregazione alla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell’articolo 132, secondo comma, della Costituzione. La legge è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 188 del 14 agosto 2009 ed è entrata in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione

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RIFORMA DEGLI UFFICI GIUDIZIARI

Giudici di Pace: elenco degli uffici soppressi Decreto legislativo 7 settembre 2013, n° 156 , G.U. 12.09.2012

BOLOGNA FORLÌ CESENACATANZARO PAOLA CETRARO[…] […] […]

CATANIA SIRACUSA NOTOANCONA PESARO NOVAFELTRIA[…] […] […]

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VERSAMENTO (2013)PRETURA DI NOVAFELTRIA

- Cause Penali e Civili, 1861-1900, 230bb. (elenco di consistenza);PRETURA DI PENNABILLI

- Cause Penali e Civili, 1861-1922, 130bb. (elenco di consistenza);PRETURA DI SANT’AGATA FELTRIA

- Cause Penali e Civili, 1861-1900, 225bb. (elenco di consistenza);PRETURA DI SAN LEO

- Cause Penali e Civili, 1861-1923, 152bb. (elenco di consistenza);- Benefici ecclesiastici, 1878-1889, 109bb. (elenco di consistenza);

GOVERNO DI PENNABILLI- Atti Civili e Criminali, 1846-1858, 8bb. (elenco di consistenza);

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«Viscosità amministrativa»GOVERNO DI PENNABILLI

- Atti Civili e Criminali, 1846-1858, 8bb.

PRETURA DI PENNABILLI- Cause Penali e Civili, 1861-1922, 130bb.

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Amministrazione dello Stato Pontificio nel periodo della Restaurazione

Il motu proprio di Pio VII del 6 luglio 1816

L’editto di Gregorio XVI del 5 luglio 1831

L’editto di Pio IX del 22 novembre 1850

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1816

Il motu proprio del 6 luglio 1816 di Pio VII è davvero fondamentale, una sorta di Statuto Fondamentale dello Stato Pontificio, che riordina e ridisegna interamente la sua struttura amministrativa con l’apparenza di ripristinarlo. Lo Stato Ecclesiastico – recita il motu proprio all’art. 1 – è ripartito in 17 delegazioni. Le Delegazioni sono ripartite in tre classi e qualora il Delegato Apostolico sia un cardinale assumerà il titolo di Legato. Le delegazioni “di seconda recupera” – quelle, cioè, che le potenze vincitrici di Napoleone (e soprattutto l’Austria) erano state estremamente riluttanti a restituire al Pontefice, che, quindi, le aveva “recuperate” in un secondo momento – saranno tutte e quattro Legazioni (Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì). Si può dire che questa classificazione di prestigio delle Delegazioni e la conservazione del titolo di Cardinale Legato sono un ‘relitto amministrativo’ del periodo precedente, ma è ben evidente che dietro il Legato o Delegato apostolico il Legislatore intravvede – pur mitigata e travestita magari da Cardinale – la figura del Prefetto quale si configurava nell’ordinamento precedente e quale ritornerà nello Stato Italiano. Infatti, il Delegato o Legato eserciterà sotto il potere dei superiori Dicasteri tutto ciò che è conservato nelle sue rispettive attribuzioni ovvero la giurisdizione su tutti gli affari amministrativi e di governo, eccettuati (ovviamente) gli affari ecclesiastici e gli affari giudiziari.

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1816

Delegazione Classe Capoluogo Governi distrettuali

Legazione di Bologna 1ª Bologna

Legazione di Ferrara 1ª Ferrara

Legazione di Forlì 1ª Forlì Cesena, Forlì, Rimini

Legazione di Ravenna 1ª Ravenna Faenza, Imola, Ravenna

Delegazione di Urbino e Pesaro 1ª Urbino Fano, Gubbio, Pesaro, Senigallia, Urbino

Delegazione di Macerata 2ª MacerataFabriano, Loreto, Macerata, San Severino

Delegazione di Ancona 2ª Ancona Ancona, Jesi, Osimo

Delegazione di Fermo 2ª Fermo

Delegazione di Ascoli 3ª Ascoli Ascoli, Montalto

Delegazione di Camerino 3ª Camerino

Delegazione di Perugia 2ª PerugiaCittà di Castello, Foligno, Perugia, Todi

Delegazione di Spoleto 2ª Spoleto Norcia, Spoleto, Terni

Delegazione di Rieti 3ª Rieti Poggio Mirteto, Rieti

Delegazione di Frosinone 2ª Frosinone Anagni, Frosinone, Pontecorvo, Terracina

Delegazione di Benevento 3ª Benevento

Delegazione di Viterbo 2ª Viterbo Orvieto, Viterbo

Delegazione di Civitavecchia 3ª Civitavecchia

Comarca di Roma – Roma Roma, Subiaco, Tivoli

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1816

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Governo di Penna (dei Billi): 1284+338 abitanti

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1831

Su pressione delle potenze europee Gregorio XVI nel 1831 fu costretto a rimettere mano all’assetto amministrativo e istituzionale dello Stato Pontificio, intervenendo sui Consigli municipali e provinciali, il sistema giudiziario e la commissione per le Finanze. L’istituzione delle Province e una certa liberalizzazione del sistema dei consigli provinciali cercheranno di andare blandamente incontro alle esigenze dei liberali così come la timidissima “laicizzazione” dell’apparato pubblico.

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1831

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1850

Chiusa l’esperienza della Repubblica Romana anche Pio IX intervenne profondamente sull’assetto dello Stato e per l’ultima volta. A meno di un decennio dalla perdita di quasi tutto il suo territorio e soprattutto dalla perdita proprio delle Legazioni, queste sono profondamente riformate. Il territorio dello Stato è riorganizzato sulla base di solo quattro legazioni (Romagne, Marche, Umbria e Marittima e Campagna) e il Circondario di Roma (talvolta in precedenza indicato come “Comarca” con termine amministrativo spagnolo e portoghese): tre (Romagne, Marche e Umbria) andranno perse proprio nel 1859. Le Marche saranno perse definitivamente nel 1860 in seguito al referendum e all’annessione al neo-costituito Regno di Italia. Sarà la fine di un periodo tanto turbolento e incerto per quelle regioni.

Le Legazioni precedenti sono abbassate al rango di Delegazioni (Provinciali) dipendenti dal Legato come ulteriori suddivisioni amministrative. La Delegazione di Urbino passa sotto la Legazione di Ancona.

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1860

Plebiscito del novembre 1860

Territorio Data Iscritti Votanti

Favorevoli

all'annessione

all'Italia

Per un regno

separato

Astenuti

Marche4

novembre

212.000 134.977 133.765 1.212 77023

Umbria4

novembre

123.000 97.708 97.040 308 25.292

Quesito: Volete far parte della monarchia costituzionale del Re Vittorio Emanuele? Decreto di Annessione: Regio Decreto 17

dicembre 1860 n. 4500: «Le province delle Marche fanno parte del Regno d'Italia».[3]

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I Governatori (Distrettuali)

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Il Governatore come Giudice Civile

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Il Governatore come Giudice Penale

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Governi Distrettuali presso Archivio di Stato di RIMINI

Governo di Rimini (1815-1860) (Governo di I ordine) Atti criminali [1845-1860], 70bb. Sentenze [1859-1860], 151regg.

Governo di Coriano (1817-1862) (Governo di II ordine dipendente dal Governo distrettuale di Rimini. Si è conservata solo la documentazione giudiziaria distinta nelle due serie dei processi penali e di quelli civili)

Atti civili [1795-1864], 189regg. Atti criminali [1859-1860], 151regg.

Governo di Saludecio (1815-1859) (Governo di II ordine dipendente dal Governo distrettuale di Rimini)

Cause civili [1815-1860], 177bb.

Governo di Sant’Arcangelo (Santarcangelo di Romagna) (1807-1870) (Governo di II ordine dipendente dal Governo distrettuale di Rimini. Il fondo si presenta molto disorganico, comprendendo anche le carte del precedente periodo napoleonico e quelle successive all’unità di Italia. Nelle carte, di cui sono stati redatti un elenco di consistenza e un repertorio abbastanza dettagliati, sono fuse pertanto)

Cause criminali [1807-1870], 108bb.

Governo di Pennabilli (1856-1860) In seguito al passaggio di 7 comuni dalla Provincia di Pesaro-Urbino a quella di Rimini a norma di

legge la documentazione versata dagli uffici statali residenti nei comuni passati deve ora esserlo presso l’Archivio di Stato di Rimini. È così che in seguito alla successiva riforma delle sedi giudiziarie e la conseguente soppressione di diversi uffici del Ministero della Giustizia (Giudice di Pace, Sezione di Tribunale) la numerosa documentazione relativa a diverse località (Pennabilli, San Leo, Perticara) è confluita presso l’Archivio di Stato di Rimini ed è in corso di ricognizione e riordino. Fra la documentazione versata compare un piccolissimo fondo denominato appunto “Governo di Pennabilli” di sole 8 mazzi contenente al solito la documentazione degli atti giudiziari di quel Governatore.

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Schema di fondo archivistico per Governo

Governatore Distrettuale

Atti Civili Atti Criminali

Carteggio amministrativo

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Stato del fondo

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Stato del fondo

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Processi Criminali 1856

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Processi Criminali 1848

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Stato del fondo

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Stato del fondo

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Stato del fondo

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Stato del fondo

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… per la Curia e per il Fisco …

Atti civili 1857

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Atti civili

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Numerazione

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Documenti successivi (spuri?)

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Documenti aggregati

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Documenti successivi (Tribunale di Pennabilli)

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Atti Civili 1846

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Restauro?

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Lavorazione

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Schema di fondo archivistico per Governo

Governatore Distrettuale

Atti Civili Atti Criminali

Fascicoli processuali Fascicoli processuali

Indicizzazione

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Grazie

Gianluca BRASCHI Archivio di Stato di RIMINI

Piazzetta San Bernardino, 1 47921 RIMINI

[email protected]