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Le cadute degli anziani in ambiente domestico Conoscere il rischio per evitarlo SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLE CADUTE IN AMBIENTE DOMESTICO DI PERSONE CON ETÀ UGUALE O SUPERIORE A 65 ANNI RESIDENTI NEL COMUNE DI VICENZA PARTENDO DAI DATI DEL PRONTO SOCCORSO Febbraio 2015 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione Referente del CTO: Prof. Giovanni Battista Bartolucci

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Le cadute degli anziani in ambiente domestico

Conoscere il rischio per evitarlo

SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLE CADUTE IN

AMBIENTE DOMESTICO DI PERSONE CON ETÀ UGUALE

O SUPERIORE A 65 ANNI RESIDENTI NEL COMUNE DI

VICENZA PARTENDO DAI DATI DEL PRONTO SOCCORSO

Febbraio 2015

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione Referente del CTO: Prof. Giovanni Battista Bartolucci

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Questo documento è la sintesi della relazione prodotta a conclusione del tirocinio presso lo SPISAL

della dott.ssa Emanuela Bressan che frequenta il Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle

Professioni Sanitarie della Prevenzione presso l’Università di Padova.

All’attività di predisposizione dei materiali hanno preso parte:

dott. Celestino Piz, Direttore del Dipartimento di Prevenzione nonché del Servizio SPISAL

dell’ULSS 6 di Vicenza,

dott.ssa Antiniska Maroso, Tecnico Statistico dello SPISAL.

dott.ssa Emanuela Bressan, Tecnico della Prevenzione.

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Sommario

INTRODUZIONE.................................................................................................................................. 4

CAPITOLO 1. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ......................................................................... 6

CAPITOLO 2. ATTIVITÀ SVOLTA.................................................................................................... 6

CAPITOLO 3. RISULTATI EMERSI DALL’ELABORAZIONE DEL QUESTIONARIO ................... 8

CHI? I DATI ANAGRAFICI ................................................................................................................................ 8

QUANDO?............................................................................................................................................................. 8

DOVE? .................................................................................................................................................................. 9

COME? .................................................................................................................................................................10

PERCHÈ? .............................................................................................................................................................15

CONSIDERAZIONI ............................................................................................................................ 19

BIBLIOGRAFIA: ................................................................................................................................ 20

SITOGRAFIA: .................................................................................................................................... 20

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INTRODUZIONE

Descrizione dei flussi di dati correnti sugli incidenti domestici utilizzati in Europa e in Italia

� EUROPA: L’Italia aderisce all'azione Joint Action on Monitoring Injuries in Europe (JAMIE)

che ha come obiettivo l’integrazione della sorveglianza ospedaliera delle cause d'incidente nel

sistema EU-IDB (Injury Data Base europeo). Nel JAMIE è stato sperimentato che i flussi di

emergenza-urgenza del Ministero della Salute (EMUR: flussi di Pronto Soccorso e flussi 118),

ormai attivi in 17 Regioni possono fornire al sistema EU-IDB informazioni sulle diagnosi di

traumatismo o avvelenamento/intossicazione secondario a incidente domestico.

L'Injury Data Base europeo, inclusa la rete italiana, raccoglie dati in conformità con i criteri di

qualità definiti da EUROSTAT ed è incluso nelle basi di dati sanitarie della Commissione.

� ITALIA: L'esperienza italiana in materia di prevenzione degli incidenti domestici si è sviluppata

con la legge n. 493 del 3 dicembre 1999 “Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e

istituzione dell'assicurazione contro gli infortuni domestici”, che dà enfasi alla realizzazione di

un sistema informativo dedicato all’informazione e all’educazione sanitaria.

Tale sistema, basato sugli accessi ai Pronto Soccorso, denominato SINIACA (Sistema

Informativo Nazionale sugli Infortuni in Ambiente di Civile Abitazione) dell’Istituto Superiore

della Sanità ha come scopo principale quello di monitorare gli incidenti domestici, ai fini di

formulare dei programmi di prevenzione. Il sistema nasce dall’esigenza di ottenere

un’informazione completa sull'incidente, le lesioni e le necessità assistenziali correlate. Questa

sorveglianza è attiva in forma campionaria in 11 Regioni e consente di avere informazioni

analitiche sulle cause dell'incidente domestico conformi alle linee guida OMS sulla sorveglianza

degli incidenti.

A livello nazionale esistono anche le indagini multiscopo dell’ISTAT e le indagini

multicentriche dell’ISPESL, finalizzate all'individuazione dei fattori causali per l’elaborazione

di politiche di prevenzione.

Il Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 inserisce tra gli obiettivi la riduzione della

mortalità e delle disabilità conseguenti agli infortuni domestici.

� REGIONI: L’Intesa della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le

Province Autonome di Trento e Bolzano del 23 marzo 2005, ha sancito, all’art. 4 lettera e) che le

Regioni adottino, così come previsto dal Piano Nazionale, Progetti Regionali per la Prevenzione

degli incidenti domestici, valutati dal Centro nazionale di prevenzione e controllo delle malattie

(CCM) del Ministero della Salute.

Il CCM, in base all'intesa Stato-Regioni, ha elaborato delle linee operative per il supporto alla

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pianificazione regionale. Tali linee partono dall’analisi del contesto epidemiologico rilevato

attraverso diverse fonti di dati a livello nazionale.

� ULSS 06: Il Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS n. 6 di Vicenza, aderisce al progetto

regionale e nel mese di gennaio 2014 ha effettuato uno studio osservazionale degli accessi al

Pronto Soccorso dell’ospedale di Vicenza avvenuti nel biennio 2011 – 2012. I dati analizzati

nello studio ci sono stati forniti dal Servizio Controllo di Gestione dell’Ulss 6 e riguardano gli

eventi consolidati presenti negli archivi del PS.

La Tabella 1 mostra il numero totale di accessi dei residenti nei comuni dell’Ulss 6 suddivisi per

causa dell’evento registrati nel 2011 (è stato preso in considerazione questo anno in quanto è

risultato l’anno con i dati più completi).

Il 30% degli accessi al PS è risultato essere un incidente domestico (29.874 accessi su 98.973). Si

sottolinea che con questa dizione si intendono tutti gli eventi, negativi per la salute, che si sono

verificati in ambiente domestico (quindi ad esempio anche gli infarti).

Tabella 1: Numero totale di accessi al PS suddivisi per causa. Residenti Ulss n. 6, 2011

Causa Tot Perc

Non compilato 104 0,1%

01-Aggressione 3.360 3%

02-Autolesionismo 752 1%

03-Incidente sul lavoro 15296 15%

04-Incidente domestico 29.874 30% 06-Incidente sportivo 5.456 6%

07-Incidente stradale 11.426 12%

08-Incidente in itinere 3.734 4%

99-Incidente in altri luoghi 28.971 29%

Totale 98.973 100%

Il 32% degli incidenti domestici coinvolge persone con età uguale o superiore a 65 anni e il tasso di

accessi al PS è pari a 154 per 1.000 abitanti. Dall’analisi per genere e classe d’età risulta che nelle

classi più elevate sono generalmente i maschi ad avere il tasso più elevato (Figura 1).

Figura 1: tasso di incidenti domestici per 1.000 abitanti per classe d’età e genere. Incidenti domestici

tra i residenti ULSS n. 6, del 2011

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L’elevato numero di accessi al Pronto Soccorso per incidenti domestici ci ha indotto ad

approfondire l’analisi dei diversi aspetti di questo fenomeno. Con altri studi sugli incidenti

domestici, riportati in bibliografia, è stato riscontrato che la modalità più frequente di infortunio

domestico è la caduta, in particolare per gli anziani. Si è ritenuto quindi interessante indagare quali

fossero sono le cause più frequenti delle cadute degli anziani in ambiente domestico e circostante.

CAPITOLO 1. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Il progetto si inserisce nell’ambito dell’obiettivo generale di riduzione della mortalità e delle

disabilità conseguenti agli infortuni domestici, già previsto nel Piano nazionale della Prevenzione

2005-2007 (punto 2.3 “Prevenzione degli incidenti”). Il PNP è stato recepito dalla Regione Veneto

e, a livello locale, nel piano attuativo “Strategie di prevenzione 2013-2015” del Dipartimento di

Prevenzione dell’ULSS n. 6 di Vicenza e ha lo scopo di analizzare le cause delle cadute in

ambiente domestico degli anziani residenti nel comune di Vicenza che hanno avuto accesso al

Pronto Soccorso con le seguenti azioni: utilizzo dei certificati dal Pronto Soccorso dell’ospedale di

Vicenza, individuazione dei casi di caduta di persone residenti nel comune di Vicenza con età

uguale o superiore a 65 anni, predisposizione e somministrazione di un questionario con

elaborazione statistica dei dati.

Le indicazioni derivanti da questo studio potrebbero essere utilizzate per produrre materiali

informativi, allo scopo di dare indicazioni alle persone anziane, ai loro famigliari o a chi li assiste

(badanti) per realizzare:

• una maggior conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze in particolare nella parte di

popolazione maggiormente a rischio di incidente domestico, dei famigliari e dei caregiver;

• il miglioramento della sicurezza delle abitazioni;

• un’ulteriore attività informativa sull’influenza degli stili e dello stato di salute della

popolazione sulle cadute.

CAPITOLO 2. ATTIVITÀ SVOLTA

Consultati i materiali e gli studi già effettuati sugli incidenti domestici in cui sono stati coinvolti

anziani, il progetto è stato pianificato e programmato ed è stato stilato il questionario da

somministrare agli utenti. Tale questionario è stato predisposto per rispondere alle seguenti

domande: Chi (dati anagrafici), Quando (ora del trauma e attività svolta in quel momento), Dove

(in che punto della casa), Come (in che modo si è determinato il trauma) e Perché (cause della

caduta), con un’ultima parte per la descrizione “libera” delle modalità dell’evento.

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Sono stati quindi acquisiti, per via telematica, i certificati medici del Pronto Soccorso ed è risultato

che gli accessi al pronto soccorso per incidente domestico sono stati in totale 2.378 in 3 mesi. Tra

questi, a scalare, si sono individuati i casi rientranti nello studio cioè quelli riguardanti persone

residenti nel comune di Vicenza 829 casi (pari al 35% del totale degli accessi), i pazienti con età

uguale o superiore a 65 anni (389 pari al 47% degli accessi dei soli residenti a Vicenza) e caduti in

casa o nelle vicinanze (350 casi pari al 90% della classe precedente).

Una volta selezionati i casi, si è riusciti a contattare telefonicamente le persone per somministrare

180 questionari.

Caduti in casa

Con più di 65 anni

Residenti nel comune di Vicenza

Accessi al PS in 3 mesi per

incidente

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CAPITOLO 3. RISULTATI EMERSI DALL’ELABORAZIONE DEL

QUESTIONARIO

Il tirocinio formativo della dott.ssa Emanuela Bressan, presso lo SPISAL dell’ULSS n. 6 di

Vicenza, comprendeva un progetto per analizzare le cause delle cadute in ambiente domestico dei

residenti del comune di Vicenza per individuarne gli interventi di prevenzione necessari. La

relazione che segue ne riassume i principali risultati.

CHI? I DATI ANAGRAFICI

� Si tratta principalmente di femmine (72%) e la classe d’età più coinvolta è quella 75-84

(39%) seguita dalla classe 85-94 (36%) e 65-74 (21%). Il 3% degli infortunati ha più di 95

anni.

Tabella 1: Distribuzione per Genere

Genere Tot Perc. F 129 72%

M 51 28%

Totale 180 100%

Tabella 2: Distribuzione per classe d’età

Classe d'età

Frequenza Percentuale

65-74 38 21%

75-84 71 39%

85-94 65 36%

95+ 6 3%

Totale 180 100%

� STATO DI SALUTE GENERALE DICHIARATO DALL’INTERESSATO: Il 65%

degli intervistati ha affermato di essere affetto da patologie croniche. In particolare il 18%

ha dichiarato di avere l’artrosi, il 12% l’ipertensione e il 9% una cardiopatia e un altro 9%

l’osteoporosi. Il 22% degli utenti intervistati (che corrisponde a 40 persone) dichiara di bere

abitualmente alcolici.

QUANDO?

� Periodo della giornata: quasi la metà degli eventi avviene durante le ore del mattino, il

24% di pomeriggio ma il fenomeno è ben rappresentato anche di notte (16%).

� In occasione di: le persone cadono mentre si spostano nei diversi ambienti della casa (11%),

eseguono lavori domestici (11%), durante l’igiene personale (8%) o durante l’espletamento

di funzioni fisiologiche (8%).

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Figura 2: Distribuzione percentuale per ora del

trauma

Figura 3: Distribuzione dei casi per attività svolta dall’utente

al momento del trauma

DOVE?

� I locali in cui le cadute sono avvenute con più frequenza sono la camera da letto (19%), il

bagno/lavanderia ed il soggiorno/sala da pranzo (entrambe con il 17%) e la cucina (14%).

Tabella 3: Distribuzione del luogo di accadimento

LUOGO Tot Perc 01.01 - Cucina 25 14% 01.02 - Bagno/Lavanderia 30 17% 01.03 - Soggiorno/sala da pranzo

30 17%

01.04 - Camera da letto 34 19% 01.05 - Atrio/Ingresso 3 2% 01.07 - Ripostiglio 1 1% 01.08 - Cantina 1 1% 01.11 - Passaggio, corridoio 8 4% 01.99 - Altri locali interni / vani 3 2%

Totale Locali interni / Vani 135 76% 02_SCALE INTERNE 18 10% 03_AREA PER GIOCARE 0 0% 04_AREA VERDE 13 7% 05_VIALE DI ACCESSO, PARCEHGGIO

3 2%

06_LOCALI ESTERNI 8 4% 99_ALTRO 1 1%

Totale valido 178 100% Non compilato 2 1%

Totale 180

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COME?

� Modalità: L’84% delle cadute avviene allo stesso piano, il 9% dall’alto e il 6% da scale

fisse.

Tabella 4: Distribuzione per modalità di caduta

MODALITÀ Tot Perc 01_CADUTA ALLO STESSO LIVELLO 152 84% 02_CADUTA DALL'ALTO 17 9% 03_CADUTA DALLE SCALE 11 6% Totale 180 100% CADUTA ALLO STESSO LIVELLO

Le cadute allo stesso livello sono dovute a: cedimento delle gambe (20%), vertigini (16%),

inciampi (14%) in particolare su tappeti e scivolamenti (13%) su pavimenti bagnati o lucidi

per natura.

Tabella 5: Distribuzione delle CADUTE ALLO STESSO LIVELLO

MODALITA Tot Perc riferita al totale delle cadute

01.1 - Caduta in piano per inciampo 25 14% 01.2 - Caduta in piano per scivolamento 23 13% 01.4 - Caduta in piano per movimento scoordinato 9 5% 01.5 - Caduta in piano per piede in fallo 8 4% 01.9 - Altra caduta in piano 5 3% 01.91 - Caduta per vertigini, capogiri (dovuti a farmaci, insonnia, debolezza, ecc.) 29 16%

01.92 - Caduta per gambe che cedono (per sarcopenia, debolezza, pressione bassa ecc) 36 20%

01.93 - caduta per non controllo gambe (per Parkinson, emiparesi, esclude le 3 voci precedenti) 17 9%

Totale cadute allo stesso livello 152 84% CADUTA DALL’ALTO

Il 6% delle cadute è avvenuto da altezze inferiori ad 1 metro (sedie, letti, scale doppie

sgabelli) e il 3% da altezze superiori (scale portatili).

Tabella 6: Distribuzione delle CADUTE DALL’ALTO

MODALITA Tot Perc riferita al totale delle cadute

02.1 - Caduta da un’altezza inferiore ad 1 metro 11 6%

02.2 - Caduta da un’altezza di 1 metro o più 6 3,3%

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Le figure che seguono illustrano, per i principali tipi di caduta, l’attività che stava svolgendo

l’infortunato. Al primo posto per tutti i tipi di caduta troviamo l’attività “Camminare in giro in

generale” (cioè gli spostamenti negli ambienti domestici).

Al secondo posto troviamo le seguenti attività:

• lavori domestici nel caso di cadute per inciampo;

• coricarsi o alzarsi dal letto per gli scivolamenti;

• espletamento delle funzioni fisiologiche o alzarsi dal letto per le cadute causate da vertigini;

• alzarsi o sedersi su poltrone o sedie per cedimento delle gambe.

Figura 4 (4-a; 4-b, 4-c, 4-d e 4-e): Attività svolta dall’utente per i principali tipi di caduta.

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Le Figure 5 indicate di seguito con lettere diverse, distinguono i tipi di caduta per le quattro classi

d’età considerate. Si osserva che nella classe d’età meno elevata prevalgono gli scivolamenti, le

cadute da altezze (inferiori o superiori al metro) e gli inciampi, mentre tra gli over 75 anni

prevalgono le cadute per vertigini / capogiri o per cedimento delle gambe (per debolezza,

sarcopenia, ecc)

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Figura 5 (9--a; 9-b, 9-c e 9-d): Distribuzione percentuale delle modalità di caduta nelle diverse classi d’età.

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� Tipo di lesione: A seguito della caduta il 42% ha subito una frattura (parete toracica, gamba

superiore e polso / mano, ciascuna sede con una percentuale del 17%) e il 37% una

contusione (alla testa nel 21%, alla colonna toracica/lombare nel 15% e alla parte superiore

del braccio/spalla nel 12%).

Tabella 7: Distribuzione della natura della lesione

NATURA LESIONE Tot Perc. 01 - Contusione, ematoma 67 37,20%

02 - Ferita aperta e abrasione 25 13,90% 03 – Frattura 76 42,20% 04 - Lussazione e sublussazione 4 2,20% 05 - Distorsione e strappo 2 1,10%

07 - Trauma a muscolo e tendine, vasi sanguigni o nervi

1 0,60%

09 - Traumi multipli 5 2,80% Totale 180 100,00%

La parte del corpo più frequentemente lesionata è la testa (17%), la parete toracica (11%) e il

braccio superiore / spalla (11%).

Tabella 8: Distribuzione della parte del corpo che ha subito la lesione

PARTE_DEL_CORPO Tot Perc 01 - Testa/cranio 30 16,70% 02 - Faccia (escluso occhio) 14 7,80% 05 - Colonna toracica/lombare 17 9,40% 06 - Parete toracica 20 11,10% 07 - Parete addominale 1 0,60% 09 - Pelvi 8 4,40% 10 - Braccio superiore/spalla 19 10,60% 11 - Gomito 3 1,70% 12 - Braccio inferiore 2 1,10% 13 - Polso 11 6,10% 14 - Mano 3 1,70% 15 – Dita 1 0,60% 16 - Anca 7 3,90% 17 - Gamba superiore 15 8,30% 18 - Ginocchio 5 2,80% 19 - Gamba inferiore 3 1,67% 20 - Caviglia 5 2,80% 21 - Piede 4 2,20% 22 - Dita del piede 1 0,60% 23 - Parti multiple del corpo 9 5,00% 98 - Altro 1 0,60% 99 - Sconosciuta 1 0,60% Totale 180 100,00%

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PERCHÈ?

In questa parte della relazione vengono descritti i motivi della caduta riguardanti: l’ambiente

domestico, lo stato di salute dell’infortunato e/o i comportamenti non sicuri.

� Le cause più frequenti di caduta sono legate allo stato di salute dell’infortunato (65,6%

dei casi) seguite da comportamenti non sicuri (27%) e da problemi dell’ambiente

domestico (23%). Tra i principali problemi di salute abbiamo registrato gli esiti di ictus, la

sarcopenia, l’artrosi acuta, la debolezza generale, ecc in particolare nelle classi d’età più alte.

Nella classe 65-74 anni sono invece più frequenti le cause di tipo comportamentale (uso di

calzature non adeguate come pantofole, salire sugli alberi, salire su scale con le mani

occupate, salire in piedi su sedie, camminare sul pavimento bagnato) o legate all’ambiente

domestico (presenza di tappeti, mobili ingombranti con riduzione degli spazi di movimento,

pavimenti scivolosi).

Tabella 9: Distribuzione delle cause legate alla caduta

CAUSE DELLE CADUTE TOT PERC (CALCOLATA SUL

TOTALE DELLE CADUTE)

CADUTE DOVUTE ALLO STATO DI SALUTE 118 65,6%

CADUTE DOVUTE AL COMPORTAMENTO 48 26,7%

CADUTE DOVUTE ALL’AMBIENTE DOMESTICO 42 23,3%

Figura 6: Distribuzione percentuale per classe d’età

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La Tabella 10 elenca le combinazioni delle diverse cause di cadute, ciascuna rappresentata con un

colore specifico. Nel 66% dei casi (prime tre righe) è stata individuata una sola causa (in particolare

la metà delle cadute sono legate esclusivamente allo stato di salute dell’infortunato), nel 23% dei

casi si son individuate cause “combinate” (il comportamento non sicuro si è combinato con

problemi dell’ambiente o dello stato di salute) e solo nel 9% non sono state riconosciute cause

specifiche.

Tabella 10: Combinazioni delle cause di caduta

Cause di caduta Frequenza Percentuale Casi legati solo allo stato di salute 90 50% Casi legati solo ad un comportamento del soggetto 17 8% Casi legati solo all’ambiente domestico 15 8% Ambiente e comportamento 14 8% Comportamento e stato di salute 15 8% Stato di salute e ambiente 11 6% Ambiente, comportamento e stato di salute 2 1% Nessun fattore di rischio individuato 16 9% Totale 180 100% La Figura 7 mostra come si distribuiscono i fattori di rischio tra le diverse modalità di caduta.

Nel caso di cadute per inciampo prevalgono problemi legati all’ambiente domestico (es. presenza di

tappeti), nel caso di scivolamenti prevalgono comportamenti non sicuri e problemi dell’ambiente.

Le cadute dall’alto avvengono principalmente per comportamenti non sicuri dell’infortunato,

mentre le cadute da scale fisse sono riconducibili con maggior frequenza allo stato di salute.

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Figura 7: Causa di caduta distinti per tipi di caduta

CADUTE LEGATE ALL’AMBIENTE DOMESTICO (totale 42 casi) Sono quasi sempre problemi legati al pavimento (totale 31 casi su 42 pari al 74%)

• nel 17% dei casi era scivoloso per propria natura (marmo, granito o in genere pavimenti

“lucidi” meglio liscio?);

• in un altro 17% il fattore di rischio è stato individuato nella presenza di un tappeto che non

aderiva bene al pavimento favorendo così l’inciampo o lo scivolamento o che, a causa dello

spessore, favoriva l’inciampo;

• nel 12% dei casi presenza di gradini (scivolosi per natura o su cui l’infortunato è inciampato);

• nel 12% c’erano oggetti a terra o materiali in disordine sul pavimento (su cui le persone sono

inciampate),

• il 10% irregolarità (in particolare per i pavimenti presenti negli ambienti esterni della casa ad

esempio nei giardini o garage);

• e nel 7% presenza di sostanze su cui l’infortunato è scivolato (più spesso acqua in cucina o

bagno).

Si segnala inoltre che in 6 casi (14%) la causa della caduta è legata al fatto che la persona ha usato

“attrezzature” (scala portatile, sedia o sgabello da cui poi è caduta) per avvicinarsi a oggetti di uso

comune, posizionati su scaffali o luoghi difficili da raggiungere. Tali oggetti dovrebbero essere

quindi essere sempre reggiungibili in modo agevole e sicuro.

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INFORTUNI CAUSATI DALLO STATO DI SALUTE (totale 118 casi) Tabella 11: Elenco delle patologie croniche legate alla caduta

Tipo di patologia cronica TOT Perc sul totale di utenti con fattori di rischio legati allo stato di salute

(118 casi) Artrosi 27 23% Cardiopatie 13 11% Esiti di ictus 12 10% Parkinson 12 10% Osteoporosi 11 9% Tumori 11 9% Demenze senili 10 8% Ipertensione 9 8% Diabete 9 8% Morbo di Alzheimer 6 5% Vertigini 5 4% Disturbi della visione 5 4% Disturbi udito 1 1% Epatopatia cronica 0 0% BPCO 0 0% ABITUDINE ALL’ALCOL In 3 casi su 180 (1,1%) la caduta è stata attribuita, per ammissione delle persone interessate, a

problemi di alcolismo riportati anche nel certificato del P.S.

INFORTUNI CAUSATI DA COMPORTAMENTI NON SICURI (totale 48 casi) Tabella 12: Elenco dei comportamenti non sicuri legati alla caduta.

CODICI DESCRIZIONE TOT 01 TIPO DI CALZATURE 1

01.2 Ciabatte 12 01.4 Con tacchi 1 01.5 Con calze 2 02 USO DI MEZZI PER RAGGIUNGERE ZONE SOPRAELEVATE 3

02.1 Sedie da cucina 2 02.3 Sgabelli 2 02.8 Uso non idoneo della scala 2 03 ABITUDINI “NON IDONEE”

03.1 Vestirsi in posizione eretta lontano da sostegni/appigli 1 03.2 Camminare sul pavimento bagnato 7 03.3 Muoversi al buio 2 03.4 Non tenersi al corrimano della scala 4 03.5 Camminare senza usare il suo bastone 3 03.6 Aver bevuto troppo 2 03.7 Cercare di alzarsi da sedia a rotelle da sola 2 09 Altri comportamenti non idonei 2 Totale 48

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Altri aspetti emersi:

� molte persone intervistate hanno riferito cadute precedenti e, in alcuni casi successive. Per

queste abbiamo raccolto ed utilizzato i dati di tutti gli eventi riferiti;

� come ulteriori conseguenze della caduta è stata riferita frequentemente una perdita di autonomia

o comunque un’insicurezza accompagnata da stati di depressione;

� le persone intervistate hanno chiesto, con una certa frequenza, informazioni per sapere a chi,

dove rivolgersi e come per avere sostegno nell’affrontare i problemi post caduta;

� su 180 soggetti intervistati uno era deceduto per complicazione del trauma cranico riportato a

seguito della caduta.

Oltre a mostrare la rilevanza del problema e le possibilità preventive, la nostra ricerca suggerisce

anche di valutare le possibili iniziative da mettere in campo per fornire informazioni dettagliate

sulle strutture che si occupano di questo aspetto (Servizi Sociali; ULSS; altre strutture di ricovero;

enti di volontariato ecc).

CONSIDERAZIONI

Come da altre ricerche emerge che i fattori che possono determinare le cadute e su cui si può

intervenire sono molteplici: lo stato di salute (66%), i comportamenti non idonei (27%) e le

caratteristiche dell’ambiente domestico (23,3%). Gli interventi preventivi devono tener conto di

questi aspetti e della loro combinazione.

Il fenomeno analizzato necessita quindi di campagne di prevenzione condotte i modo coordinato

dalle figure professionali delle strutture sanitarie e sociali che si occupano a vario titolo degli

anziani.

I dati raccolti indicando il “chi – quando – come - dove e perché” possono rappresentare una

base di conoscenza utile per le diverse iniziative.

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Sanità, Roma, Programma Nazionale per le Linee Guida), G. Turchetti (Scuola Superiore

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