L.C., sesso femminile, 55 anni
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L.C., sesso femminile, 55 anni
• Anamnesi Familiare: padre vivente, 81 anni, iperteso e diabetico; madre vivente, 75 anni, ipercolesterolemica; 2 sorelle, minori di oltre 10 anni e 2 figlie, 30 e 27 anni, viventi, tutte in abs.
• Anamnesi Fisiologica: nata a termine, normale sviluppo psico-fisico, 2 gravidanze, buona mangiatrice, alvo e diuresi regolari, attività fisica solo saltuaria (estate, w.e., una settimana d’inverno), fumatrice, circa 20-25 sigarette al giorno. Impiegata, in pensione da 6 mesi
• Peso Kg 65 Altezza 156 cm BMI = 26.7
L.C., sesso femminie, 55 anni
• Anamnesi Pat. Rem.: sempre in apparente buona salute, non patologie cardiovascolari in atto, saltuariamente riscontro di ipertensione (“molto emotiva”), colesterolemia totale (fra i 30 e i 45 anni) > 200, ma sempre < 240 mg/dl
• Anamnesi Pat. Rec.: casualmente nel corso di recenti esami riscontro di ipercolesterolemia (totale 280 mg/dl, HDL 40 mg/dl, LDL 200 mg) e modesta ipertrigliceridemia (200 mg/dl)
Cause secondarie di ipercolesterolemia
• IPOTIROIDISMO
• PATOLOGIA EPATICA OSTRUTTIVA
• SINDROME NEFROSICA
• ANORESSIA NERVOSA
• PORFIRIA ACUTA INTERMITTENTE
• FARMACI (progestinici, ciclosporina, diuretici tiazidici)
Comportamento clinico e ipercolesterolemia
• valutazione della colesterolemia
• valutazione dei fattori di rischio
COLESTEROLEMIA
COLESTEROLO TOT
• Valore desiderabile <200 mg/dl
• Valore a rischio mod. 200-240 mg/dl
• Valore ad alto rischio >240 mg/dl
COLESTEROLO LDL
• Valore desiderabile <130 mg/dl
• Valore a rischio mod. 130-160 mg/dl
• Valore ad alto rischio >160 mg/dl
Colesterolo LDL
• Un valore elevato, cioè sopra l’ottimale, aumenta il rischio di gravi patologie cardiovascolari
• La sua caduta al contrario comporta una riduzione del rischio.
• La sua “aggressività” (rischio di eventi negativi, danno sul vaso arterioso) aumenta se sono presenti altri fattori di rischio.
Comportamento clinico e ipercolesterolemia
SUCCESSIONE OTTIMALE• Modifiche sostanziali e permanenti nel
tempo dello stile di vita (o delle abitudini alimentari)
• Valutazione della reale efficacia di queste misure
• Terapia farmacologica (solo) se misure inefficaci (o in presenza di rischio alto)
FATTORI di RISCHIO CORONARICO
• Cardiopatia ischemica (quadro clinico e dati strumentali e laboratoristici di pregresso IMA o di ischemia miocardica.
• Almeno 2 fattori di rischio presenti fra: *familiarità per cardiopatia ischemica; *ipertensione arteriosa; *sesso maschile; *colesterolo HDL < 35 mg/dl; *fumo *sedentarietà; *obesità (BMI >30); *D.M.; *Vasculopatia cerebrale-Arteriopatia periferica
FATTORI di RISCHIO CARDIOVASCOLARI
• Malattie Cardio-Cerebrovascolari: principale causa di morte nel nostro paese e uno dei più importanti motivi di invalidità, inabilità e morbilità.
• Ipercolesterolemia: è un fattore di rischio indipendente per le patologie cardiovascolari.
Desiderabile Borderline Ad alto rischio< 200 mg/dl 200-240 mg/dl > 240 mg/dl | | | cardiopatia ischemica | | + | | altri 2 fattori di rischio | | | | ————— | | | | NO SI ———— | indicazioni norme dietanutrizionali alimentari personalizzatae controllo dei ipocolest. + terapia ipocol.fattori di rischio
Controllo dopo ? Controllo dopo 1 anno Controllo 1-3 mesi
TERAPIA DIETETICA in funzione del valore del colesterolo LDL
• In assenza di cardiopatia ischemica o di altri due fattori di rischio: < 160 mg/dl
• In presenza di cardiopatia ischemica o di altri due fattori di rischio: < 130 mg/dl
COLESTEROLO LDL(formula di Friedewald)
COLESTEROLEMIA TOTALE
-
COLESTEROLO HDL
-
TRIGLICERIDEMIA / 5
Formula applicabile solo se la trigliceridemia è < 400 mg/dl
TRATTAMENTO ALIMENTARE della IPERCOLESTEROLEMIA
• Gli acidi grassi saturi (escluso lo stearico, in fretta desaturato ad oleico) e il colesterolo alimentare riducono l’attività dei recettori epatici per le LDL ( accumulo)
• L’uso limitato degli acidi grassi saturi migliora la colesterolemia: vanno sostituiti con monoinsaturi (l’acido oleico è “tutore” dei livelli di HDL) e con i polinsaturi (7-10%)
POTERE ATEROGENO degli ALIMENTI (indice colesterolo / grassi saturi - ICGS)
I C G S=
1.01 x g di grassi saturi
+0.05 x mg di colesterolo alimentare
(pesce 4, crostacei 5, pollo 6, manzo magro 9,maiale 13, agnello 18)
IPERCOLESTEROLEMIA(uso di fibre alimentari e proteine vegetali)
• E’ probabile che negli alimenti vegetali vi siano componenti sinergiche in grado di influenzare la colesterolemia
• Di fatto le fibre alimentari e le proteine vegetali: diminuiscono l’intake di colesterolo alimentare, aumentano l’escrezione di colesterolo, rallentano la sintesi epatica di colesterolo, accelerano il turnover di VLDL e LDL
“CIBI FUNZIONALI” (nutraceuticals)
• Fitosteroli,
• Policosanoli
• Estratto di riso rosso fermentato
• Proteine della soia
• Acidi grassi polinsaturi “Omega 3”
• Berberina
• Niacina
FITOSTEROLI
• Sostanze presenti in forma libera o di esteri di acidi grassi negli oli vegetali,
nei cereali, nella frutta e nella verdura• Riducono (2-3 g/die), inseriti in una
normale alimentazione, l’assorbimento del colesterolo alimentare, con della colesterolemia LDL di circa il 10-15% (col HDL e trigliceridi non influenzati)
FITOSTEROLI
• Vengono addizionati alle attuali moderne margarine (non più idrogenate, ma trattate con l’inter-esterificazione, quindi senza la formazione di acidi grassi trans) o più spesso incorporati in altri alimenti, quali latte, yogurth, bevande a base di yogurth, cereali
FITOSTEROLI
• Utilizzo. sempre in associazione con la tradizionale dieta ipolipidica, nelle sole ipercolesterolemia lievi o border-line, cioè quando giustamente medico e/o paziente non propendono per l’impiego di un vero e proprio farmaco (statine)
E’ un compromesso (giusto e utile):metabolico - gastronomico
IPERCOLESTEROLEMIA
• L’obesità e l’eccessivo introito energetico riducono i livelli di HDL e incrementano quelli di LDL (mediante un’aumentata secrezione di VLDL precursori delle LDL)
• L’uso di alimenti vegetali, e in particolare di fibre, va incoraggiato; devono essere utilizzati soprattutto alimenti naturali
ALCOOL e COLESTEROLO
• L’alcool inibisce la trasformazione del colesterolo in acidi biliari, quindi aumenta la sua disponibilità epatica per la sintesi delle lipoproteine
• In un soggetto normale l’assunzione acuta di alcool (200-250 ml/die di vino a bassa gradazione) si associa a della mortalità per cardiopatia, delle LDL e delle HDL.
• Ma va ricordato che il danno cardiovascolare nei grandi bevitori è rispetto ai non bevitori
TRATTAMENTO ALIMENTARE nell’IPERCOLESTEROLEMIA
Alimento Dieta di 1° livello Dieta di 2° livelloCalorie Tot. Ottimali Ottimali
Glucidi 50-60% calorie 50-60% calorie
Proteine 12-18% calorie 12-18% calorie
Lipidi < 30% calorie < 30% calorie
a.g. saturi < 10% < 7%
polinsaturi max 10% max 10%
monoinsaturi 10-15% 10-15%
Colesterolo alim. < 300 mg < 200 mg
TERAPIA FARMACOLOGICA
• Inibitori della 3-idrossi-3-metilglutaril-coenzima A (HMG-CoA) reduttasi (sinvastatina. pravastatina, atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, rosuvastatina)
• Sequestratori o resine leganti gli acidi biliari (colestiramina e colestipolo)
• Derivati dell’acido fibrico (gemfibrozil, fenofibrato)
• Olio di pesce, noci (omega 3)
Inibitori della HMG-CoA reduttasi
• Riducono la sintesi del colesterolo (inibendo la conversione dell’HMG-CoA in mevalonato) e aumentano i recettori per le LDL
• Riducono il colesterolo totale del 20-30%, LDL del 25-40%, aumentano l’HDL del 5-10%
• Transitorio aumento degli enzimi epatici (importante solo nel 2% dei soggetti trattati) e miopatia (grave CPK ) < 1% dei trattati se usati da soli, oltre il 5% se in associazione
Resine leganti gli acidi biliari
• Interferiscono, a livello intestinale, con il riassorbimento degli acidi biliari
• Riduzione dose dipendente (totale 15-25%, LDL 20-35%, con HDL)
• Lieve incremento dei trigliceridi ( per aumento compensatorio della sintesi delle VLDL).
• Bassa aderenza alla terapia• Effetti collaterali: stipsi, meteorismo, flatulenza