Lc Rumore e Vibrazioni
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Università degli Studi di Napoli FEDERICO IIFacoltà di Ingegneria
LABORATORIO DI CANTIERE
a.a. 2010-11
RUMORE E VIBRAZIONI IN EDILIZIA
NORMATIVA DI RIFERIMENTOIl D.Lgs. 81/08 riporta al TITOLO VIII le disposizioniper valutare gli AGENTI FISICI quali:
rumore, ultrasuoni, infrasuoni, vibrazioni, CEM, radiazioni ottiche artificiali,microclima, atmosfere iperbariche, radiazioni ionizzanti.
Al CAPO II sono fissati i criteri per la protezione deilavoratori dai rischi di esposizione a rumore ed al CAPOIII quelli per l’esposizione alle vibrazioni.Nell'allegato XXXV sono riportate le disposizionipertinenti per valutare l’esposizione dei lavoratori allevibrazioni.
Il suono è una perturbazione meccanica emessa da una
sorgente che si propaga in un mezzo elastico (gas,
liquido, solido) sotto forma di vibrazioni e che è in grado
di eccitare il senso dell’udito.
SORGENTE MEZZO ELASTICO RICEVITORE
DEFINIZIONI
DEFINIZIONI
• Emissione: meccanismo con cui una sorgente sonora
provoca un movimento oscillatorio in un mezzo
elastico.
• Propagazione: meccanismo con cui il movimento è
trasmesso e si propaga attraverso il mezzo.
• Ricezione: meccanismo con cui il suono è rivelato e
trasformato in sensazione fisiologica (orecchio umano)
o in segnale misurabile (strumento di misura)
LIVELLI DI PRESSIONE SONORA (DB) NELLA VITA QUOTIDIANA
SOGLIA DEL DOLOREaereo a reazione al decollo130
motori e reattori al banco/discoteca in talune situazioni120
martello pneumatico / sirena allarme110 - 120
tromba di automobile / tessitura100 - 110
LIMITE DI SOPPORTABILITA’
motociclo in accelerazione90 - 100
traffico stradale / aspirapolvere70 - 80
conversazione / ufficio affollato60 - 70
biblioteca / abitazione silenziosa30 - 40
ticchettio di un orologio20
Soglia di udibilità5 – 10
Il RUMORE è invece prodotto daonde irregolari e non periodiche chegenerano una sensazione sgradevolee fastidiosa dell'orecchio.
Il SUONO è prodotto da ondeacustiche regolari e periodiche conuguale frequenza (toni puri).
SUONO RUMORE
Effetti del rumore: dipendono principalmentedall’intensità e dalla durata dell’esposizione.A livello uditivo l’esposizione a rumore elevato per tempiprolungati può determinare l’insorgenza di ipoacusianeurosensoriale bilaterale.
EFFETTI RUMORE
EFFETTI RUMORE
La sordità si instaura in 4 fasi:
1. Ridotta capacità uditiva temporanea dopo esposizionea rumore, sensazione di orecchie ovattate;
2. Apparente stato di benessere;
3. Difficoltà alla percezione dei toni acuti;
4. Difficoltà a percepire la conversazione.
La fase 4 si instaura quando l’esposizione al rumore hauna durata tale da non consentire il recupero uditivo esi parla pertanto di IPOACUSIA DA RUMORE
EFFETTI RUMORE
GRANDEZZEAl fine di comprimere l’intervallo di variabilità dellapressione sonora è stata introdotta la scala logaritmicao scala dei livelli.Il livello, espresso in dB, è pari a dieci volte il logaritmodecimale del rapporto fra una data grandezza ed unagrandezza di riferimento, omogenee fra di loro.
La scala dei decibel non è lineare, per cui non sipossono sommare i livelli sonori in modo aritmetico maoccorre ricorrere ai logaritmi, ad es.:80 dB + 80 dB = 83 dB, cioè 3 dB in più equivalgonoal raddoppio della potenza sonora.
LAeq,Te
Per quantificare l’esposizione di un lavoratore alrumore si utilizza il livello equivalente Laeq,Te, espresso indB, di un ipotetico rumore costante che, se sostituito alrumore reale per lo stesso intervallo di tempo T,comporterebbe la stessa quantità totale di energiasonora.
VALORE ENERGETICO MEDIO
ESPOSIZIONE AL RUMORE
È il valore medio Lex,8h, ponderato in funzione deltempo, dei livelli di esposizione al rumore per unagiornata lavorativa nominale di 8 ore, definito dallanorma ISO 1999:1990 punto 3.6.Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumoreimpulsivo.Di seguito a titolo di esempio si riporta l’esposizionegiornaliera al rumore di un preposto alla realizzazionedi intonaci meccanizzati:
LIVELLO DI ESPOSIZIONE GIORNALIERA AL RUMORE
AttivitàEsposizione
%Laeq,Te
dB(A)
Preparazione malte 15 84
Spruzzatura e lisciatura 80 89
Fisiologico 5 0
LEX,8h 88 dB(A)
Ppeak
Oltre al livello sonoro continuo equivalente vieneutilizzato un secondo parametro, Ppeak livello di picco,definito come valore massimo della pressione sonoraacustica istantanea ponderata in frequenza C.
PRESSIONE
ACUSTICA DI PICCO
Il livello di picco Peak è molto importante nellavalutazione del rumore impulsivo, dal momento che aparità di contenuto energetico medio, un rumore chepresenta caratteristiche di impulsività costituisce unfattore di rischio aggiuntivo per la salute.
LIVELLO DI PICCO
Valore limite di esposizioneLEX,8h = 87 dB(A)
Ppeak = 140 dB(C)
Valore superiore di esposizione che fa scattare l’azione
LEX,8h = 85 dB(A)
Ppeak = 137 dB(C)
Valore inferiore di esposizione che fa scattare l’azione
LEX,8h = 80 dB(A)
Ppeak = 135 dB(C)
Il D. Lgs. 81/08 al TITOLO VIII , CAPO II fissa i valoridi esposizione e quelli di azione.
VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE E VALORI DI AZIONE
Ad ogni valore del livello sonoro LEX,8h viene affiancatoun valore di picco Ppeak a riconoscimento dell’aggravio dirischio uditivo rappresentato dal rumore impulsivo.
Nell’ambito della valutazione dei rischi il datore dilavoro valuta il rumore durante il lavoro, considerando:1. livello, tipo e durata dell’esposizione, ivi incluso il
rumore impulsivo;2. i valori limite di esposizione e i valori di azione;3. tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori
particolarmente sensibili al rumore;4. tutti gli effetti sulla salute e sicurezza derivanti dainterazione fra rumore, sostanze ototossiche evibrazioni;
5. tutti gli effetti sulla salute e sicurezza risultanti dainterazione fra rumore e segnali di avvertimento;
6. le informazioni sull’emissione di rumore fornite daicostruttori delle attrezzature di lavoro;
7. l’esistenza di attrezzature di lavoro alternativeprogettate per ridurre l’emissione di rumore;
8. le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria equelle reperibili in letteratura;
9. la disponibilità di DPI-U con adeguate caratteristichedi attenuazione.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
NON SUPERAMENTO DEL VALORE INFERIORE DI AZIONE
LEX8h < 80 dB(A)
Peak< 135 dB(C)
OBBLIGHI del Datore di Lavoro:
Valutazione del rischio
AZIONI DA INTRAPRENDERE
SUPERAMENTO DEL VALORE INFERIORE DI AZIONE
85 dB(A) > LEX8h > 80 dB(A)
137 dB(C) > Peak > 135 dB(C)
OBBLIGHI del Datore di Lavoro:
Misura dei livelli di esposizione
Informazione e formazione
Sorveglianza sanitaria a chi ne fa richiesta oqualora il Medico Competente ne confermal’opportunità
Messa a disposizione dei D.P.I.
AZIONI DA INTRAPRENDERE
SUPERAMENTO DEL VALORE SUPERIORE DI AZIONE
87 dB(A) > LEX8h ≥ 85 dB(A)
140 dB(C) > Peak ≥ 137 dB(C)
OBBLIGHI del Datore di Lavoro:
Sorveglianza sanitaria
Elaborazione ed applicazione di un programmadi misure tecniche ed organizzative volte aridurre l’esposizione al rumore
Fa tutto il possibile per assicurare che venganoindossati i D.P.I.
Perimetrazione della zona
Limitazione dell’accesso alla zona
Posizionamento di adeguata segnaletica
AZIONI DA INTRAPRENDERE
SUPERAMENTO DEL VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE
LEX8h > 87 dB(A)
Peak > 140 dB(C)
OBBLIGHI del Datore di Lavoro:
AZIONI IMMEDIATE
RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE
INDIVIDUAZIONE CAUSE
MODIFICHE MISURE PREVENTIVE EPROTETTIVE
AZIONI DA INTRAPRENDERE
VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONEConsiderato che ai fini di valutare il rispetto dei valorilimite di esposizione si tiene conto dell’attenuazioneprodotta dai D.P.I. e che è estremamente raroindividuare casi di esposizione media giornalierasuperiore a 100 – 105 dB(A) si deduce che il valore di87 dB(A), più che un vero e proprio valore limite,rappresenta un rafforzativo dell’obbligo di impiego deiD.P.I.-U.
L’attenuazione dichiarata per i DPI-U è generalmentesuperiore a 20 dB(A).
Inoltre la normativa prevede che il datore di lavoro,nell’ambito del processo di valutazione, debba prenderein considerazione, per quanto possibile a livello tecnico,tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza deilavoratori derivanti da interazioni fra rumore esostanze ototossiche e fra rumore e vibrazioni.
SOSTANZE OTOTOSSICHEL’esposizione a solventi addizionata all’esposizione arumore:aumenta il rischio di perdita dell’udito;ha un possibile effetto addizionale (riduttivo) sulla
capacità di comprensione del parlato.Di seguito si riportano alcune sostanze ototossiche.
OrganofosforatiMiscela di solventi
ParaquatCombustibili
StagnoPercloroetilene
Manganese, PlatinoDisolfuro di Carbonio
Mercurio e derivatiAcqua ragia
Piombo e derivatiEtil-benzene
CadmioN-Esano
ArsenicoXilene
Cianuro di IdrogenoStirene
Monossido di CarbonioToluene
NoHAV<12086,3LEX,w
settimanale
FresatoreNeri
Flavio
siWBV<12078,8LEX,w
settimanale
Carrellista –lavaggio
pezzi
Bruni
Marco
SiWBV12581,0LEX,8hAddetto presse e cesoie
Verdi
Massimo
NoNo13883,8LEX,8hMagazziniere
–raddrizzatore
tubi
Bianchi
Romeo
NoHAV13295,5LEX,8hSbavatoreRossi
Mario
Esp. a ototossic
i
Esposizione a
vibrazioni
Ppeak
dB(C)
LEX
dB(A)
Parametrodi
riferimento
MansioneCognome
e
Nome
ELENCO GRUPPI OMOGENEI
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DPI-U- INSERTI, quali ovatte e filtri da
introdurre nel condotto uditivo;
- CUFFIE (adatte a esposizioni prolungate,più efficaci degli inserti, permettonol’ascolto della voce di conversazione)
- CASCHI, indicati per attivitàparticolarmente rumorose, ingombranti,non permettono l’ascolto della voce diconversazione)
I DPI-U devono avere le seguenti caratteristichenell’impiego:
• Protezione adeguata max 80 dB(A) e min 65 db(A);
• Adeguatezza alle condizioni di lavoro;
• Rispondenza alle esigenze ergonomiche o di salute(vanno scelti previa consultazione dei lavoratori o deiloro rappresentanti);
• Obbligo di addestramento all’uso.
Inoltre il Datore di Lavoro deve verificarne l’efficacia,acclarando che non si siano determinati peggioramentinella funzionalità uditiva dei lavoratori del gruppoomogeneo, nel caso affrontare il problema con il M.C.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Il datore di lavoro deve valutatare l’attenuazione sonoradi un protettore auricolare.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Il calcolo della protezione degli otoprotettori, ovvero lavalutazione del livello di pressione acustica ponderataA effettiva all’orecchio L’A dell’utilizzatore, può essereeffettuato con i metodi proposti dal DM 2/5/2001:
• il metodo per bande d’ottava (OBM),• il metodo HML,• il controllo HML,• il metodo SNR.
I metodi si basano sui valori di attenuazione misuratisecondo EN 24869-1 e non sui valori di attenuazionespecifici per l'individuo in questione.Ogni otoprotettore deve essere accompagnato dai datidi attenuazione sonora, espressi in tre modi mediante:• l’attenuazione fornita per ogni banda d’ottava,• gli indici di attenuazione a bassa H, media M ealta L frequenza,• l’indice di attenuazione globale SNR.
VALUTAZIONE DEGLI OTOPOTETTORI
Metodo SNR
L’Aeq = LCeq - SNR
LCeq = 105 dB(C)
SNR = 30 dB(A)
L’Aeq = LCeq – SNR
L’Aeq = 105 – 30 = 75 dB(A)
30
ESEMPIO CALCOLO ATTENUAZIONE METODO SNR
UTILIZZAZIONE DPI-UPer essere pienamente efficace il dispositivo antirumoredeve essere utilizzato con continuità per tutta la duratadell’esposizione al rumore.
DPI-U che assicura un’attenuazione di 10 dB(A) di un dato rumore
DPI-U che assicura un’attenuazione di 30 dB(A) di un dato rumore
DPI-U che assicura un’attenuazione di 20 dB(A) di un dato rumore
Periodo di utilizzo in ore su una giornata lavorativa di 8 ore
Pro
tezi
one e
ffett
iva in d
B
Percentuale di tempo di utilizzo
In un ambiente con rumore stazionario LCeq = 105dB(A), con DPI-U con attenuazione (SNR) pari a 30 dBindossato per 8 h, il livello effettivo all’orecchio è:
L’Aeq,8h = 105 – 30 = 75 dB.
DPI-U che assicura un’attenuazione di 10 dB(A) di un dato rumore
DPI-U che assicura un’attenuazione di 30 dB(A) di un dato rumore
DPI-U che assicura un’attenuazione di 20 dB(A) di un dato rumore
Periodo di utilizzo in ore su una giornata lavorativa di 8 ore
Pro
tezi
one e
ffett
iva in d
B
Percentuale di tempo di utilizzo
UTILIZZAZIONE DPI-U
UTILIZZAZIONE DPI-USe lo stesso DPI-U è indossato per 7 h e 30 min, illivello effettivo all’orecchio è:
L’Aeq,8h = 105 – 11 = 94 dB
DPI-U che assicura un’attenuazione di 30 dB(A) di un dato rumore
Periodo di utilizzo in ore su una giornata lavorativa di 8 ore
Pro
tezi
one e
ffett
iva in d
B
Percentuale di tempo di utilizzo
UTILIZZAZIONE DPI-U
La protezione diventa in pratica inefficace.
Università degli Studi di Napoli FEDERICO IIFacoltà di Ingegneria
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
a.a. 2010-11
IL RISCHIO VIBRAZIONI
In Italia il 26 % dei lavoratori è esposto a vibrazionimeccaniche:
11% con esposizione giornaliera continua o quasi conutensili e/o macchine vibranti
8% con tempo di esposizione tra ¾ e ½ del turno dilavoro
7% con esposizione corrispondente a ¼ del turno dilavoro.
Il D. Lgs. 81/08 al TITOLO VIII , CAPO III fissa icriteri per la protezione dei lavoratori dai rischi diesposizione a vibrazioni.
RISCHIO VIBRAZIONI
ANGIOPATIA DA STRUMENTI VIBRANTI
Gli studi epidemiologici indicano che laprevalenza da vibranti è estremamentevariabile:
• in aree geografiche a clima caldo laprevalenza varia tra 0 e 5% neilavoratori esposti;
• nei Paesi Nordici la prevalenza è pari a80-100% tra i lavoratori esposticontemporaneamente a bassetemperature e vibrazioni.
Si ha poi una prevalenza maggiore incaso di abitudine al fumo di sigaretta.
Le vibrazioni sono un fenomeno ondulatorio, dellastessa natura di quello dei suoni, ma a differenza diquesti, che si propagano nell’aria, le vibrazionidiffondono le loro onde nelle strutture solide. Possonoessere definite come un movimento oscillatorio di uncorpo solido intorno ad un punto o posizione diriferimento.Le onde sono caratterizzate da ampiezza efrequenza.L’ampiezza è in relazione con la forza che provocal’oscillazione ed è tanto più piccola quanto maggiore èla frequenza.La frequenza, cioè il numero d’oscillazioni al secondo,dipende dalla massa del corpo che entra in vibrazione edalla sua rigidezza: diminuisce all’aumentare dellamassa e cresce all’aumentare della rigidezza.
DEFINIZIONI
La rigidezza di un corpo solido è il rapporto tra lo sforzoapplicato e la deformazione ottenuta: un corpo moltorigido si deforma poco.
Il potenziale lesivo degli strumenti vibranti è correlatoquasi esclusivamente alla frequenza edall’accelerazione.
Quanto più è elevata la frequenza tanto meno l’effettolesivo si propaga dal punto di contatto.Per la semplicità d’uso e l’efficacia dei sensori disponibiliper la misura, l’accelerazione è il fenomeno fisico cheviene normalmente utilizzato per caratterizzare levibrazioni, e viene espressa in m/s2.La produzione di vibrazioni può essere evitata, oalmeno ridotta, intervenendo sulle cause che legenerano, per es. migliorando l’equilibratura dellemasse in movimento.
DEFINIZIONI
Le vibrazioni meccaniche possono essere trasmesse: al sistema mano – braccio, HAV acronimo di Hand
Arm Vibration; al corpo intero, WBV acronimo di Whole Body
Vibration.Generano patologie differenti.La valutazione e il controllo dei rischi per la salutedei lavoratori dovuti all’esposizione a vibrazionimeccaniche , come previsto dal T.U., si deve semprebasare su interventi di prevenzione tecnica.
TRASMISSIONE VIBRAZIONI
Vibrazioni inferiori a 2 Hz agisconosu tutto l’organismo.
Sono provocate da alcuni mezzi ditrasporto e determinano nell’uomoeffetti noti come mal di mare, mald’auto, a causa della stimolazionevestibolare.
Vibrazioni comprese fra 2 e 20 Hzagiscono su tutto l’organismo.
Sono prodotte dagli autoveicoli, daitreni, dai trattori, dalle gru e sonotrasmesse all’uomo attraverso isedili e il pavimento, determinandonell’uomo alterazioni degenerative acarico della colonna vertebrale.
EFFETTI VIBRAZIONI
Vibrazioni superiori a 20 Hz agisconosu settori limitati del corpo.
Sono prodotte principalmente da utensiliportatili e trasmesse agli arti superiori.Trapani elettrici, motoseghedeterminano lesioni osteoarticolari acarico dell’arto superiore e disturbineurovascolari, angioneurosi, sempre acarico dell’arto superiore.
EFFETTI VIBRAZIONI
Le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccioHAV, acronimo di Hand Arm Vibration, comportanoun rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, inparticolare disturbi vascolari, osteoarticolari,neurologici o muscolari.
Si riscontrano nelle lavorazioni:
in cui si impugnino utensili vibranti omateriali sottoposti a vibrazioni oimpatti;
in cui vi è contatto delle mani conl'impugnatura di utensili manuali o dimacchinari condotti a mano.
VIBRAZIONI HAV
Principali lavorazioni Tipologia di utensile
Edilizia - lapidei, metalmeccanica Scalpellatori, Scrostatori, Rivettatori
Edilizia - lavorazioni lapidei Martelli Perforatori
Edilizia - estrazione lapidei Martelli Demolitori e Picconatori
Metalmeccanica Trapani a percussione
Metalmeccanica, Autocarrozzerie Avvitatori ad impulso
Fonderie - metalmeccanica Martelli Sabbiatori
Metalmeccanica Cesoie e Roditrici per metalli
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Levigatrici orbitali e roto-orbitali
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Seghe circolari e seghetti alternativi
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Smerigliatrici Angolari e Assiali
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Smerigliatrici Diritte per lavori leggeri
Lavorazioni agricolo-forestali Motoseghe
Lavorazioni agricolo-forestali Decespugliatori
Manutenzione aree verdi Tagliaerba
Lavorazioni agricolo-forestali Motocoltivatori
Palletts, legno Chiodatrici
Produzione vibrati in cemento Compattatori vibro-cemento
Produzione vibrati in cemento Iniettori elettrici e pneumatici
Metalmeccanica, Lavorazioni artistiche Limatrici rotative ad asse flessibileTrasporti etc. Manubri di motociclette
Lavorazioni lapidei (porfido) Cubettatrici
Calzaturifici Ribattitrici
Odontoiatria Trapani da dentista
VIBRAZIONI HAV
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO-BRACCIO
La sindrome HAVS acronimo di Hand Arm VibrationSyndrome è l’insieme di segni e sintomi associati aprolungata esposizione a vibrazioni ad alta frequenzatrasmesse al sistema mano-braccio, provocando:
Alterazioni vascolari
Alterazioni neurologiche
Alterazioni muscolo-scheletriche
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO-BRACCIOL’alterazione vascolare è la forma secondaria delfenomeno di Raynaud, comunemente denominatasindrome del dito bianco ed è la quarta patologiaprofessionale indennizzata dall’INAIL. Interessa le ditamaggiormente esposte al microtrauma vibratorio con lacomparsa di pallore locale delimitato alle dita.
Le alterazioni neurologiche consistono in:
• Neuropatie del nervo mediano, ulnare e radiale delpolso;
• Compromissione della componente sensitiva;
• Ipoestesie, parestesie, riduzione della sensibilitàtermica, riduzione della presa di precisione.
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO-BRACCIO
Le alterazioni muscolo-scheletriche sono:
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO-BRACCIO
Lesioni tendinee: tendinitedei muscoli flessori dellamano;
Lesioni osteoarticolari di tipocronico-degenerativo conparticolare interessamentodi polsi e gomiti: cisti,vacuoli delle ossa carpali emetacarpali, artrosi deipolsi, artrosi ed osteofitosidei gomiti (speroneoleocranico)
mezzi di movimentazione usati inindustria ed edilizia;
mezzi di trasporto; in generale macchinari industriali
vibranti che trasmettano vibrazioni al corpo intero.
Le vibrazioni trasmesse al corpo intero, WBV,acronimo di Whole Body Vibration, comportanorischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, inparticolare lombalgie e traumi del rachide. Siriscontrano in lavorazioni a bordo di:
VIBRAZIONI WBV
Generano:• Patologie del rachide lombare;• Disturbi cervicobrachiali;• Disturbi digestivi;• Disturbi circolatori nel sistema venoso periferico;• Effetti sull’apparato riproduttivo femminile;• Effetti cocleo-vestibolari.
Principali settori di impiego Macchinario
Edilizia, lapidei, agricoltura Ruspe, pale meccaniche, escavatori
Lapidei, cantieristica Perforatori
Agricoltura Trattori, Mietitrebbiatrici
Cantieristica, movim. industriale Carrelli elevatori
Cantieristica, movim. industriale Trattori a ralla
Trasporti, servizi spedizioni etc. Camion, autobus
Trasporti, marittimo Motoscafi, gommoni, imbarcazioni
Trasporti, movimentazione industriale Trasporti su rotaia
Protez.civile, Pubblica sicurezza etc. Elicotteri
Pubblica sicurezza, servizi postali, etc. Motociclette, ciclomotori
Cantieristica, movim. industr. Autogru, gru
Vibrati in cemento, varie industriali Piattaforme vibranti
Sanità Autoambulanze
VIBRAZIONI WBV
Il T.U., all’art. 201, prevede, in relazione alle vibrazionitrasmesse al sistema mano-braccio HAV ed al corpointero WBV, due valori di esposizione:
Livello di azione giornaliero di esposizione;
Livello limite giornaliero di esposizione.
VALORI LIMITE
VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO HAV
Livello di azione giornaliero di esposizione
2,5 m/s2
Livello limite giornaliero di esposizione
5 m/s2 20 m/s2 (periodi brevi)
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO WBV
Livello di azione giornaliero di esposizione
0,5 m/s2
Livello limite giornaliero di esposizione
1 m/s2 1,5 m/s2 (periodi brevi)
Nel caso di variabilità del livello di esposizionegiornaliero, similarmente al rischio rumore, il termine daassumere per il confronto con i limiti tabellati dallanorma, dovrà essere il livello giornaliero massimoricorrente.
Livello di AZIONEgiornaliero
di esposizione A(8)
2,5 m/s2 (HAV)0,5 m/s2 (WBV)
Livello LIMITE giornaliero
di esposizione A(8)
5 - 20 m/s2 (HAV)1 - 1,5 m/s2 (WBV)
NON C’E’ RISCHIO
MISURE DIPREVENZIONE E
PROTEZIONE (BONIFICHE)
SORVEGLIANZA SANITARIA
MISURE IMMEDIATE PER
RIPORTARE L’ESPOSIZIONE AL
DI SOTTO DEL LIMITE
AZIONI DA INTRAPRENDERE
Per l’effettuazione della valutazione del rischiovibrazioni, l’art. 202 del D.Lgs. 81/2008 indicanell'allegato XXXV, parte A, le disposizioni pertinentiper valutare l’esposizione dei lavoratori alle vibrazionitrasmesse al sistema mano-braccio HAV e nella parteB, quelle relative alle vibrazioni trasmesse al corpointero WBV.Le metodiche valutative del rischio da esposizioni avibrazioni, definite nell’ambito della norma ISO 2631-1:2008, si basano sulla misura della seguentegrandezza:
La formula rappresenta il valore quadratico medio(r.m.s.) dell’accelerazione ponderata in frequenza,espresso in m/s2. Tale quantità va rilevata lungociascuna delle tre componenti assiali del vettoreaccelerazione.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
m/s2
Lo standard ISO 2631-1 definisce ilsistema di assi cartesiani, riportatodi lato, e specifici filtri diponderazione in frequenza, definitiper ciascuno dei tre assi di misurax, y, z e per ciascuna delledifferenti posture del corpo espostoa vibrazioni:
eretta, seduta, supina.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO WBV
Accelerazione assiale massima
Valutazione del rischio: esposizione giornaliera riferita ad8 ore di lavoro
A wmax = max {1.4 x awx; 1.4 x awy; awz}
VALUTAZIONE DEL RISCHIO WBV
assi di misura ISO 5349/2001
VALUTAZIONE DEL RISCHIO HAV
Nell’ambito di quanto previsto dall’art. 181, il datore dilavoro valuta i livelli ed tempi di esposizione e, senecessario, misura i livelli di vibrazioni meccaniche cui ilavoratori sono esposti.
Il livello di esposizione alle vibrazioni meccanichepuò essere valutato mediante l'osservazione dellecondizioni di lavoro specifiche e il riferimento adappropriate informazioni sulla probabile entità dellevibrazioni per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelleparticolari condizioni di uso reperibili presso banchedati dell'ISPESL o delle regioni o, in loro assenza,dalle informazioni fornite in materia dal costruttoredelle attrezzature.
Tale operazione va distinta dalla misurazione, cherichiede l'impiego di attrezzature specifiche e di unametodologia appropriata e che resta comunque ilmetodo di riferimento.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Nella valutazione il Datore di Lavoro tiene conto di:1) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione (inclusevibrazioni intermittenti o a urti ripetuti);
2) i valori limite di esposizione e di azione;3) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza deilavoratori particolarmente sensibili al rischio;
4) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza deilavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazionimeccaniche e l'ambiente di lavoro o altreattrezzature;
5) le informazioni fornite dal costruttoredell'attrezzatura di lavoro;
6) l'esistenza di attrezzature alternative progettate perridurre i livelli di esposizione alle vibrazionimeccaniche;
7) condizioni di lavoro particolari, come le bassetemperature;
8) informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria,comprese quelle reperibili nella letteratura scientifica.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIONel grafico riportato è riportata l’accelerazioneequivalente riferita a 8 ore che determina il fenomeno diRaynaud nel 10% dei soggetti esposti (i più sensibili) aseconda degli anni di esposizione.Quest’ultima durata è data da: DY= 31,8 / [A(8)]-1,06
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONEQuando sono superati i valori d’azione, cioè, perognuno dei due sistemi del corpo interessati ad unaesposizione a 8 ore oltre i 2,5 m/s2 per HAV o 0,5 m/s2
per WBV, si considera, ai sensi dell’art. 203 D.Lgs.81/08, il lavoratore esposto a rischi significativi.
L’addetto deve essere sottoposto a sorveglianzasanitaria e il datore di lavoro elabora ed applica unprogramma di specifiche misure tecniche organizzativeper ridurre al minimo l’esposizione e i rischi che neconseguono:
a) Altri metodi di lavoro che comportano una minoreesposizione;
b) Scelta di attrezzature ergonomiche che producono ilminor livello possibile di vibrazioni;
c) Fornitura di dispositivi accessori per ridurre i rischi dilesioni (DPI);
a) Adeguati programmi di manutenzione delleattrezzature di lavoro;
b) Progettazione ed organizzazione dei posti di lavoro;
c) Informazione e formazione dei lavoratori sull’usocorretto e sicuro delle attrezzature;
d) Limitazione della durata e dell’intensitàdell’esposizione;
e) Organizzazione degli orari con adeguate pause;
f) Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo edall’umidità.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Se, nonostante le misure adottate, il valore limite diesposizione è stato superato, il datore di lavoro prendemisure immediate per riportare l'esposizione al di sottodi tale valore, individua le cause del superamento eadatta, di conseguenza, le misure di prevenzione eprotezione per evitare un nuovo superamento.
SORVEGLIANZA SANITARIA
Vanno sottoposti a sorveglianza sanitaria i lavoratoriesposti a vibrazioni superiori al valore di azione.Vanno effettuati controlli medici con periodicità 1 voltal’anno o con periodicità diversa decisa dal medicocompetente con adeguata motivazione.
INFORMAZIONE E FORMAZIONE art. 184
I lavoratori esposti ai rischi fisici devono ricevereinformazione e formazione riguardo:Misure adottate per ridurre il rischio;Valori d’azione e valori limite di esposizione;Risultati delle valutazione e/o misurazione dellevibrazioni e le potenziali lesioni derivanti dalleattrezzature di lavoro;Individuazione e segnalazione degli effetti negatividell’esposizione;Circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto allasorveglianza sanitaria;Procedure di lavoro sicure per ridurre al minimol’esposizione;Uso corretto dei DPI.
BANCA DATI ISPESLhttp://www.ispesl.it/test/lineeGuida.htm
BANCA DATI ISPESL
Impugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sondaImpugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sondaImpugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sondaImpugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sonda
BANCA DATI INAIL 2004
BANCA DATI INAIL 2004
Non è sempre semplice trovare nella Banca Datil’attrezzatura sufficientemente simile a quellaeffettivamente in uso.
I dati riportati sono caratterizzati, a parità diattrezzatura, da una discreta variabilità che porta adintervalli numerici a volta molto ampi. In tali casi sidovrebbe utilizzare l’estremo superiore dell’intervallo.
Nel caso in cui l’attrezzatura effettivamente in uso siadatata e non soggetta a corretta manutenzione,l’impiego della banca dati potrebbe comunque portaread una sottostima del rischio.
Nel caso in cui la banca dati riporti valori di esposizionesuperiori al valore di azione o addirittura al valorelimite, la corretta applicazione delle misure diprevenzione e protezione (art. 203, D.Lgs. 81/2008) èdi ardua applicazione, non essendo noti i valori diesposizione reali.
LIMITI IMPIEGO BANCA DATI
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTOREPer le macchine portatili tenute o condotte a mano,la direttiva macchine prescrive che, tra le altreinformazioni incluse nelle istruzioni per l’uso, deveessere dichiarato il valore medio quadratico ponderato infrequenza dell’accelerazione cui sono esposte le membrasuperiori quando superi i 2,5 m/s2. Se l’accelerazionenon supera i 2,5 m/s2 occorre segnalarlo.Per i macchinari mobili, la direttiva prescrive che leistruzioni per l'uso contengano, le indicazioni del valorequadratico medio ponderato, in frequenza,dell'accelerazione cui é esposto il corpo (piedi o parteseduta) quando superi 0,5 m/s2; se tale livello éinferiore o pari a 0,5 m/s2, occorre indicarlo.I valori di emissione dichiarati dal produttore sonoottenuti in condizioni di impiego standardizzate,conformemente a specifiche procedure di misura definiteper ciascun macchinario dagli standard ISO-CEN, nonnecessariamente corrispondenti a quelle di reale impiegodi ciascun macchinario.
L’ ISPESL fornisce coefficienti moltiplicativi ottenutiin una serie di condizioni sperimentali da utilizzare perpoter ottenere una stima dei valori di A(8) riscontrabiliin campo a partire dai dati di certificazione.I dati del costruttore non vanno utilizzati quando: il macchinario non è usato in maniera conforme a
quanto indicato dal costruttore; il macchinario non è in buone condizioni di
manutenzione; il macchinario è stato modificato; il macchinario non è uguale a quello indicato
(differente marca – modello).
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
Macchina Normativa
di riferimento
Condizioni di
lavoro durante il test
Reali condizioni di uso
Fattore di
correzione Note
Martelli e scalpelli a percussione
EN28662-2 :1992
Assorbitore a sfere di acciaio
Tutte 1,5 - 2,0 1,5 per uso come
rivettatore e scrostatore; 2,0 per tutti gli altri usi
Martelli perforatori per lapidei e martelli
rotativi
EN28662-3 :1994
Foratura di cemento
Perforazione lapidei e cemento
2,0
Smerigliatrici (tutte)
EN28662-4 :1995
Disco sbilanciato a vuoto
Tutte le operazioni di smerigliatura
(non lucidatura)
1,5 non applicabile per utensili di taglio e spazzole acciaio
Smerigliatrici (tutte)
EN28662-4 :1995
Disco sbilanciato a
vuoto
taglio 2,0 applicabile per spazzole acciaio
Demolitori stradali e picconatori
per roccia edilizia ecc.
EN28662-5 :1994
Assorbitore a sfere di acciaio
demolizione cemento e asfalto
2,0
1,5 demolizione asfalto (nel caso di dispositivi antivibrazioni l'esposizione
dipende sensibilmente dalla forza di spinta. Il fattore di correzione è valido unicamente se il
macchinario è impiegato conformemente a quanto prescritto dal costruttore)
Trapani a
percussione
EN28662-
6 :1995
foratura a
percussione in condizioni standardizzate
foratura a
percussione 1,5
Cacciaviti a pistola e diritti avvitatori
EN28662-7 :1997
Prova su supporto di test
Tutte 1,5 nessuna
Levigatrici orbitali e rotorbitali
EN28662-8 :1997
Levigatura su superficie di acciaio standard con
carta abrasiva
Tutte 1,5 applicabile solo per buone condizioni manutentive
Compattatore costipatore (pestelli)
EN28662-9 :1996
Percussione su superficie standard
Tutte 1,5 nessuna
Cesoie e
roditrici
EN28662-
10 :1998
Taglio di fogli
di metallo Tutte 1,5 nessuna
Chiodatrici
CEN ISO/TS
8662-11:2004
n.d.
Tabella 6MacchinepneumaticheCoefficientimoltiplicativi (fattoredi correzione) percalcolare a partiredai dati dicertificazionel’esposizione stimatain campo
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
Quando non è possibile fare ricorso alle banche datiesistenti, si deve procedere alla misurazionestrumentale, che richiede:
Personale tecnico qualificato;
Attrezzature specifiche;
Metodologia appropriata.
STRUMENTI DI MISURA
STRUMENTI DI MISURAGli strumenti di misura da impiegare sono di vario tipo,accellerometri, filtri, calibratori, analizzatori.
STRUMENTI DI MISURA - HAV
SISTEMA DIACQUISIZIONE
ACCELLEROMETRO TRIASSIALEFILTRO
STRUMENTI DI MISURA - HAV
STRUMENTI DI MISURA - WBV
ACCELEROMETRO TRIASSIALE CON ADATTATORE A CUSCINO PER IL RILIEVO DELLE VIBRAZIONI AL CORPO INTERO.
Per le vibrazioni WBV non esistono DPI, ma sistemi emezzi per ridurre le vibrazioni a carico del rachidelombare. La loro diffusione si combatte interponendoappositi dispositivi isolanti tra le apparecchiature invibrazione e le strutture che si vogliono proteggere.Il grado di attenuazione della diffusione che si puòottenere dipende dalle caratteristiche del dispositivoisolante utilizzato. Le apparecchiature che sono sedi divibrazioni tendono a diffonderle attraverso il terreno, ipavimenti ed ogni altra struttura con loro collegata. Sipuò annullare, o almeno ridurre, tale diffusionemettendo in atto processi di isolamento, utilizzandosospensioni elastiche che assorbono una certapercentuale dell’energia vibratoria.
L’isolamento può essere: attivo; passivo.
ISOLAMENTO DELLE VIBRAZIONI
L’isolamento è attivo quando s’interpongono materialiisolanti tra l’apparecchiatura vibrante e la struttura chela supporta, quali lastre isolanti, blocchetti di materialeelastomerico, supporti a molle: quasi mai si riesce adimpedire del tutto la diffusione di vibrazioni verso altrestrutture.Si ha l’isolamento passivo quando l’apparecchiatura daproteggere viene isolata dall’ambiente circostante.La frequenza di eccitazione deve essere adeguatamentepiù grande della frequenza propria del sistema vibrante:ciò si ottiene aumentando la prima oppure riducendo laseconda.La prima soluzione non è generalmente praticabileperché la frequenza di eccitazione non è modificabile, disolito si tratta del numero di giri di un motore installatosull’apparecchiatura vibrante, pertanto va ridotta lafrequenza propria del sistema attraverso un aumentodella sua massa.
ISOLAMENTO DELLE VIBRAZIONI
A tale scopo si vincola rigidamente la struttura vibrantealla massa inerziale di un plinto flottante.La frequenza si riduce anche appoggiando la macchinasu supporti antivibranti.Un isolamento ottimale si ottiene realizzando unrapporto tra la frequenza di eccitazione e quella propriadel sistema vibrante compreso tra 2 e 3: incorrispondenza si ottiene un isolamento fra 67 ed 87%.
ISOLAMENTO DELLE VIBRAZIONI
L’impiego di supporti antivibranti è utile per smorzare levibrazioni. Mentre l’isolamento elimina o almeno riducela diffusione di vibrazioni verso altre strutture, losmorzamento ne riduce l’ampiezza.Con lo smorzamento si trasforma in calore una certaquota dell’energia vibratoria. La dissipazione è prodottadall’attrito interno del materiale antivibrante quando levibrazioni sottopongono questo ad una continuaalternanza di carico e quindi di deformazione elastica.Isolamento e smorzamento delle vibrazioni sonooperazioni in contrasto tra loro poiché il primo èfavorito dall’impiego di materiali antivibranti teneri, ilsecondo dall’uso di materiali duri. Va pertanto attuatoun compromesso fra le due caratteristiche.La gomma è il materiale che fornisce i migliori risultatinei confronti dello smorzamento.
SMORZAMENTO DELLE VIBRAZIONI
L’impiego di supporti antivibranti è utile per smorzare levibrazioni.Mentre l’isolamento elimina o almeno riduce ladiffusione di vibrazioni verso altre strutture, losmorzamento ne riduce l’ampiezza.Gli antivibranti possono essere di tipo diverso: in elastomero; a molle; pneumatici.
SISTEMI ANTIVIBRANTI
Per migliorarne le caratteristiche talvoltaalle molle si accoppiano componenti inelastomero. Le molle di acciaio,materiale che lascia passare lefrequenze percepibili dall’orecchio,trasmettono, però, il rumore.In opera gli antivibranti sono sottoposti a sollecitazionidi compressione, o di taglio, o contemporaneamentedi compressione e taglio.
Spesso i sedili montati sui mezzi non riducono levibrazioni trasmesse al conducente, anzi, nell’intervallo1 ÷ 20 Hz, amplificano talvolta anche di un fattore 2-3 e oltre le vibrazioni.
SEDILI ANTIVIBRANTI
Sono idonei i sedili antivibrantipassivi, meccanici, idraulici,pneumatici, o attivi AVC,acronimo di Active VibrationControl.
I silent block sono supporti antivibranti utilizzati perridurre le vibrazioni che raggiungono le cabine dellemacchine movimento terra e dei trattori agricoli oforestali.Le vibrazioni sono generate dalle asperità del terreno edalla presenza di buche e avvallamenti e giungonoall’operatore mediante la catena di trasmissionecostituita dalle ruote, dagli assali, dal telaio della cabinae dal gruppo sedile.I silent block sono costituiti da:• parte elastomerica in gomma naturale;• parti metalliche di supporto per il fissaggio.
SILENT BLOCK
SILENT BLOCK
Per le vibrazioni HAV, esistono in commercio guanticosiddetti antivibranti, certificati secondo la normaeuropea armonizzante EN ISO 10819:1996.I guanti, oltre alla protezione delle mani dai rischimeccanici, dalle temperature estreme, dai rischi chimicie dall’umidità, possono ridurre la trasmissione dellevibrazioni alle mani, assumendo il ruolo di dispositivi diprotezione individuale per il rischio vibrazioni.La EN ISO 10819:1996 prescrive un metodo dilaboratorio per la misura delle proprietà dinamiche deiguanti, fissando i requisiti prestazionali nella gamma difrequenza tra 31,5 e 1250 Hz.Vengono definiti due spettri di vibrazione, siamatematicamente che in termini di bande di terzid’ottava: lo spettro M, medie frequenze, che si estende fra 16 e
400 Hz; lo spettro H, alte frequenze), che si estende fra 100 e
1600 Hz.
DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALE
La trasmissibilità è data dal rapporto tra l’accelerazioneponderata misurata sull’adattatore a mano guantata el’accelerazione ponderata misurata sulla manopola amano nuda, per ognuno dei due spettri.Un guanto va considerato guanto antivibrazionesecondo la norma EN ISO 10819 se rispetta entrambi iseguenti criteri:
TRM < 1,0 e TRH < 0,6Si fa notare che il soddisfacimento di tali criteri nonimplica che l’uso di tale guanto elimina il rischio diesposizione alle vibrazioni.
DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DPI GUANTI ANTI VIBRANTII guanti antivibranti devono essere:certificati e marcati CE; accompagnati da una scheda tecnica;omologati secondo ISO EN UNI 10819:1998.I guanti non offrono attenuazioni comparabili con i DPIuditivi, poiché non sono in grado di proteggereadeguatamente i lavoratori e riportare i livelli diesposizione a valori inferiori ai valori limite.Non è agevole conoscere se e quando attenuano su undato attrezzo.Per gli attrezzi di tipo rotatorio in genere si haun’attenuazione delle vibrazioni del 40-60%, per gliutensili di tipo percussorio l’attenuazione è minore del10%.Si sottolinea che i comuni guanti tradizionali amplificanola vibrazione di un fattore compreso tra 1 e 2.
Nell’utilizzo dei guanti antivibranti attualmentedisponibili sul mercato va tenuto presente che:la loro efficacia è significativa su una serie di attrezzi
ad emissione medio-alta;sui martelli demolitori e roto-perforatori, che
emettono vibrazioni a basse frequenze, nonfunzionano;a parità di attenuazione vanno valutate le
caratteristiche ergonomiche dei guanti, isolamentotermico, resistenza all’umidità e resistenzameccanica;la scelta dei guanti deve essere effettuata dai
lavoratori, dopo averli provati sul campo.in alcuni casi è necessaria una doppia
certificazione, per es. per le motoseghe i guantidevono essere anche anti taglio;
DPI GUANTI ANTI VIBRANTI
nella banca dati è possibile trovare informazioni suiguanti antivibranti;a parità di guanto, la trasmissibilità cambia a seconda
dell’attrezzo utilizzato;fin quando i costruttori non certificheranno i guanti con
le trasmissibilità TR in frequenza 1/3 d’ottava, e nonsarà promulgata una norma tipo EN 458, l’unico modoper valutare correttamente la reale attenuazione sulcampo saranno le banche dati o le misure dirette.
DPI GUANTI ANTI VIBRANTI
TIPOLOGIA UTENSILEATTENUAZIONE ATTESA DELLE VIBRAZIONI %
Scalpellatori e scrostatori Martelli rivettatori < 10
Martelli perforatori < 10
Martelli demolitori e picconatori < 10
Trapani a percussione < 10
Martelli sabbiatori < 10
Seghe circolari e seghetti alternativi 10-20
Motoseghe Decespugliatori 10-20
Levigatrici orbitali e roto orbitali 40-60
Smerigliatrici angolari e assiali 40-60
Di seguito si riportano i livelli di protezione minimiottenibili dai guanti anti-vibrazione stimati per alcunetipologie di utensili.
ATTENUAZIONE GUANTI ANTI VIBRANTI
Attenuazione ottenuta sul campo < 10%
Attenuazione ottenuta sul campo 10% - 20%
Attenuazione ottenuta sul campo 40% - 60%
ATTENUAZIONE GUANTI ANTI VIBRANTI