Bologna, 5 febbraio 2004 1 Impatto ambientale del T.P.L. in termini di riduzione delle vibrazioni e...
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Bologna, 5 febbraio 2004
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Impatto ambientale del T.P.L.
in termini di riduzione delle vibrazioni e del
rumoreBologna,5 febbraio 2004
Dr. Ing. Carluccio Melloni
A.T.M. S.p.A.Servizio Manutenzione Impianti di Rete
Bologna, 5 febbraio 2004
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Premessa
Il TPL e il fenomeno vibroacustico Rumore e vibrazioni sono fenomeni che impattano in maniera determinante sulla qualità della vita di una città.
Il TPL è senz’altro una sorgente non trascurabile di rumore e vibrazioni.
Per questo motivo ATM, già da molto tempo, ha intrapreso un intensa attività di studio, di monitoraggio e di miglioramento delle strutture, degli impianti e dei componenti, basata su manutenzioni di tipo predittivo
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PremessaIl fenomeno vibroacustico e l’impegno di ATM
ATM è da anni impegnata in consistenti investimenti finalizzati al rinnovo del parco attraverso l’acquisto di mezzi a basso impatto ambientale, nonché all’ammodernamento degli impianti e delle strutture.L’aver colto e applicato le opportunità tecnologiche offerte da ogni periodo storico ha prodotto di fatto una riduzione dell’impatto vibroacustico: l’emissione sonora dei mezzi di più recente acquisizione è di 10 dB inferiore a quella dei mezzi in servizio più datati.
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Premessa
La certificazione ambientale
Nel 2001 ATM S.p.A. ha avviato il processo per la certificazione secondo le norme UNI En ISO 14001.
In tale contesto ATM S.p.A. si è impegnata a controllare e ridurre per quanto possibile anche il rumore e le vibrazioni prodotti dai mezzi e degli impianti predisponendo appositi piani di miglioramento.
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Evoluzione normativa
Normativa applicabile per rumore e vibrazioni
Nell’attività di verifica del rumore e delle vibrazioni emesse da infrastrutture e veicoli, occorre far riferimento:
- per il rumore ambientale: al D.P.C.M. del 1991 (Zonizzazione acustica) e ai Decreti attuativi della Legge Quadro 447 / 95
- per le vibrazioni: alle norme UNI 9614 (valutazione del disturbo) e UNI 9916 (valutazione dei danni strutturali)
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Evoluzione normativa
Rumore
Legge 26 ottobre 1995, n° 447: “Legge quadro sull’inquinamento acustico”
Le infrastrutture di trasporto sono assimilate alle sorgenti sonore fisse; vengono fissati limiti di esposizione per gli ambienti abitativi entro le fasce di pertinenza dell’infrastruttura.
Alle infrastrutture di trasporto non si applicano i valori limite differenziali di immissione, ossia +5 dB di giorno e + 3 dB di notte, misurati rispetto al rumore residuo.
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Evoluzione normativaRumoreD.M. Ambiente 29 novembre 2000 – “Criteri per la predisposizione da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore”.
Entro febbraio 2004 l’ente proprietario o gestore dell’infrastruttura deve predisporre il piano di risanamento acustico della propria infrastruttura, specificando, sulla base di criteri prefissati, i costi, le priorità e modalità d’intervento nonché le tempistiche.
Viene fissato in 15 anni il periodo entro cui devono essere completate le opere di risanamento previste.
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Evoluzione normativa
Rumore
D.P.C.M. 1 marzo 1991
Fissa i limiti massimi di emissione acustica (livello equivalente ponderato “A”) per differenti zone, in funzione della destinazione d’uso delle abitazioni (zonizzazione acustica):
Zona A (d.m. 1444/68): 65 dB(A) giorno - 55 dB(A) notte Zona B (d.m. 1444/68): 60 dB(A) giorno - 50 dB(A) notte Zona C (d.m. 1444/68): 70 dB(A) giorno - 60 dB(A) notte
Questi limiti valgono ancora nella fase transitoria che porterà alla completa realizzazione degli interventi di cui al D.M. Ambiente 29 novembre 2000
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Evoluzione normativa
VibrazioniNorma UNI 9614: “Misura delle vibrazioni negli edifici e criteri di valutazione del disturbo”
Fissa i criteri da seguire per la misurazione delle vibrazioni all’interno degli edifici, classificati in relazione alla loro destinazione d’uso (aree critiche, abitazioni, uffici, fabbriche).
Nell’appendice alla norma vengono indicate le soglie minime di tollerabilità. Per le aree critiche (ospedali, laboratori,…) sono:
5,0 * 10-3 m/s2 (74 dB) per asse z (ponderati in frequenza) 3,6 * 10-3 m/s2 (71 dB) per assi x e y (ponderati in frequenza)
Vengono inoltre indicate le soglie da considerare in funzione della destinazione d’uso degli edifici.
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Evoluzione normativa
Vibrazioni
Norma UNI 9916: “Criteri di misura e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici”
Fissa i criteri da adottare per valutare gli effetti delle vibrazioni sull’integrità strutturale e architettonica degli edifici.
Definisce le caratteristiche dell’eccitazione prodotta dalla sorgente, nonché le caratteristiche di risposta dinamica degli edifici, classificati per tipologia. Sulla base di questi elementi stabilisce i criteri da adottare per la misura delle vibrazioni e per valutare i risultati, definendo differenti livelli di gravità del danno (di soglia, minore, maggiore).
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Rumore
Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore (D.M. Ambiente 29-11-2000)
Fasi dello studio- creazione della base cartografica con i tracciati delle linee: individuazione dei ricettori sensibili (in funzione della destinazione d’uso degli edifici)
- creazione del database del parco macchine: banca dati acustica
Descrittore acustico: SEL (single event level)distanza 7,50 m per i bus; 3,75 m per i trambande di frequenza 1 ottava
- valutazione dell’impatto acustico in funzione delle linee e delle frequenze delle corse: modello di simulazione- evidenziazione degli scostamenti dai limiti di legge.
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Rumore
Programma per il calcolo previsionaledell’inquinamento acustico da traffico
urbano
Programma per il calcolo previsionaledell’inquinamento acustico da traffico
urbano
Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore (D.M. Ambiente 29-11-2000)
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Rumore
Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore (D.M. Ambiente 29-11-2000)
Risultati:
emissione
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Rumore
Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore (D.M. Ambiente 29-11-2000)
Risultati:
immissione
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Rumore
Piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore (D.M. Ambiente 29-11-2000)
Considerazioni circa i risultati dello studio
Oggettiva difficoltà a rientrare nei limiti di legge, agendo sulla sorgente, per cui occorrono:
- azioni per migliorare lo stato e la tecnologia dei veicoli,
- azioni circa lo stato della sede di corsa (pavimentazioni e armamento),
- azioni circa la programmazione delle linee e delle corse.
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I depositi
L’ubicazione dei depositi deve essere decisa nell’ambito di una pianificazione urbanistica lungimirante.
Spesso accade che in prossimità di depositi esistenti vengono rilasciate concessioni edilizie per la costruzione di edifici di tipo residenziale.
Ciò origina notevoli problemi alle aziende di TPL per la gestione dell’impatto vibroacustico, richiedendo interventi costosi e tecnicamente complessi sulle strutture esistenti.
Sorgenti fisse di rumore e vibrazioni
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I depositi
Le soluzioni tecniche prevedono normalmente che il rimessamento dei veicoli avvenga al chiuso.
Questa soluzione è peraltro assai costosa perché richiede la realizzazione di adeguati sistemi di captazione dei gas di scarico.
Sorgenti fisse di rumore e vibrazioni
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Il deposito automobilistico di Sarca
Sorgenti fisse di rumore e vibrazioni
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Il deposito di Sarca
Il deposito è sede di uscite mattutine e rientri serali concentrati in ristrette fasce orarie (fascia 5,30 – 7,30 per le uscite mattutine!).
Misurazioni del rumore effettuate dall’A.R.P.A. in abitazioni prospicienti il deposito hanno evidenziato il superamento dei limiti previsti dalla normativa proprio nella fascia mattutina.
Sorgenti fisse di rumore e vibrazioni
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Il deposito di Sarca
Tale fenomeno è addebitabile soprattutto a 2 fattori:
fattore organizzativo: le vetture sono parcheggiate all’aperto; le operazioni di accensione e riscaldamento dei motori sono concentrate in fascie orarie ristrette
fattore logistico: per uscire dal deposito gli autobus devono sostare ad un incrocio semaforizzato che comporta, nella fascia oraria critica, il ripetersi di manovre di frenata e accelerazione.
Sorgenti fisse di rumore e vibrazioni
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Il deposito di Sarca
I provvedimenti iniziali di ATM sono stati:
- posa di una barriera di alberi, che comunque garantisce uno scarso potere fonoisolante, specie alle basse frequenze;
- rinnovo del parco veicoli, con l’acquisto di autobus tecnologicamente evoluti a bassa emissione di inquinanti e dotati di preriscaldatori che minimizzano i tempi di riscaldamento dei motori alla prima partenza
Sorgenti fisse di rumore e vibrazioni
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Il deposito di Sarca
E’ stato commissionato al Politecnico di Milano un apposito studio per la ricerca di soluzioni atte a limitare le emissioni acustiche presso il deposito. La soluzione del Politecnico, prevedeva:
- la realizzazione di un’estesa area coperta nelle vicinanze dell’uscita con materiali ad elevato potere fonoisolante e fonoassorbente,- la realizzazione di una barriera fonoassorbente di 3 m di altezza in corrispondenza del muro perimetrale lungo viale Sarca- la sostituzione della pavimentazione con asfalto “acustico” ad elevata porosità
Tali proposte sono tuttavia parse di scarsa efficacia e dubbia funzionalità, nonché di elevato costo.
Sorgenti fisse di rumore e vibrazioni
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Il deposito di Sarca
La soluzione del Politecnico
Sorgenti fisse di rumore e vibrazioni
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Sorgenti fisse di rumore e vibrazioniIl deposito di Sarca
La soluzione prescelta, approvata dalla A.S.L., considera interventi più limitati rispetto a quelli proposti dal Politecnico e concentra l’attenzione sull’area d’ingresso e uscita dal deposito e sulla regolazione dei flussi automobilistici.
Nel dettaglio è stato previsto:
- l’allontanamento dell’area di uscita vetture dal fronte stradale (area di maggior disturbo), e la conseguente variazione dello schema di movimentazione dei bus nel piazzale.
- l’allungamento delle fasi semaforiche nella fascia oraria indicata, al fine rendere più rapido il deflusso degli autobus.
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Sorgenti fisse di rumore e vibrazioniIl deposito di Sarca
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniI veicoli
Con riferimento al parco mezzi su gomma ATM ha impostato negli ultimi anno una strategia aziendale tesa alla riduzione di tutte le emissioni, ivi comprese quelle acustiche, eseguendo in tal senso il controllo della rumorosità dei propri veicoli secondo quanto previsto dalla Direttiva 92/97 CE.
Tutte le vetture sono ad esempio state dotate di preriscaldatori, dispositivi che permettono il riscaldamento dei veicoli alla prima uscita, azzerando il tempo di riscaldamento dei motori nella stagione invernale
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Gomma
Si registra tuttavia un aumento di proteste per il rumore e le vibrazioni originate dai mezzi su gomma transitanti su pavimentazioni stradali in masselli.
I cittadini iniziano a chiedere verifiche da parte dei tecnici dell’Azienda per le crepe originatesi all’interno degli edifici.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Tram
Il trasporto su ferro in ambito urbano assume in questi anni una notevole rilevanza per le tematiche dell’impatto ambientale, anche in considerazione dello sviluppo delle tranvie previsto nei prossimi anni.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Tram
Il problema dell’impatto vibroacustico dei mezzi su ferro va affrontato considerando anzitutto il “contatto ruota-rotaia”.
L’accoppiamento tra i due elementi suddetti deve essere mantenuto perfetto. Ciò implica azioni sia sul fronte degli impianti fissi (armamento) che su quello del materiale rotabile.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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TramL’esperienza maturata da ATM nel settore degli impianti d’armamento, grazie ad un intensa attività di sperimentazione ed innovazione tecnologica, si traduce nella naturale evoluzione degli impianti tradizionali, realizzati su ballast, verso nuovi impianti d’armamento di tipo massivo e/o dotati di attacchi elastici.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
L’installazione di nuovi binari su letto elastico ha interessato ad esempio nel solo anno 2001 il 2% dei circa 300 km di rete tranviaria.
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniTram: la linea 15 per Rozzano
Realizzazione di un nuovo armamento massivo antivibrante
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniTram: la linea 15 per Rozzano
Realizzazione di un nuovo armamento massivo antivibrante
IL CONFRONTO BALLAST – PIATTAFORMA “ROZZANO”Ballast, traverse legno Platea “Rozzano”
Rotaia Traversa RotaiaSuperf. platea
28.4 m/s2 6.4 m/s2 44.0 m/s2 2.6 m/s2
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniTram: la linea 15 per Rozzano
Le migliori caratteristiche antivibranti dell’impianto d’armamento si traducono in un’esaltazione delle frequenze acustiche RISUONATORI A 500 E 1000 Hz MURI FONOASSORBENTI
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniTram: la linea 15 per Rozzano
I risultati delle prove di caratterizzazione acustica delle nuove piattaforme con risuonatori a 500 e 1000 Hz.
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniTram: la linea 24 (via Ripamonti)
I risuonatori utilizzati sulla linea 15 vengono qui sostituiti da una “corrugazione superficiale” realizzata sull’estradosso di una lastra in calcestruzzo fonoassorbente con argilla espansa stabilizzato sovrapposta alla piattaforma, in grado di attenuare la rumorosità del sistema entro uno spettro di frequenza “continuo”.
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniTram: la linea 24 (via Ripamonti)
Sono stati eseguiti rilievi fonometrici comparativi con una vettura campione tra il tratto realizzato con piattaforme prefabbricate e il tratto di binario tradizionale su ballast.
Tali verifiche hanno dato esito favorevole, garantendo un livello sonoro globale (misurato a 10 m di distanza e con vettura transitante a 30 km/h) pari a 70,0 dB(A), inferiore agli 75 dB(A) richiesti dal capitolato tecnico.
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniTram: la linea 24 (via Ripamonti)
Realizzazione di un nuovo armamento massivo antivibrante
IL CONFRONTO BALLAST – PIATTAFORMA “via RIPAMONTI” (a 10 m dal binario; velocità vettura = 30 km/h)Ballast, traverse legno Platea “via RIPAMONTI”
Vibrazione (asse z)
Rumore Vibrazione (asse z)
Rumore
Leq= 3,0 mm/s2 Leq=70 dBA
Leq= 2,3 mm/s2 Leq=70 dBA
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Tram: gli scambi
La rete tranviaria è dotata di circa 300 scambi con aghi a cerniera azionati da elettrocalamite.
Essi verranno progressivamente sostituiti con moderni deviatoi ad aghi elastici e azionati da casse di manovra di tipo elettroidraulico; verranno inoltre sostituiti i cuori delle diramazioni con nuovi cuori ricavati da masselli in acciaio lavorati con tecniche CAD-CAM.
La nuova componentistica degli impianti di deviazione, oltre a garantire la possibilità di nuove tecniche di manovra basate sulla comunicazione terra-bordo in R.F., è caratterizzata da un basso livello di rumorosità.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Tram: il materiale rotabile
I costruttori dei veicoli devono sviluppare e testare soluzioni tecniche per ridurre la rumorosità delle vetture sempre più affidabili e performanti.
I campi d’indagine sono molteplici, ad esempio:
- ruote elastiche
- sistemi per il contenimento del rumore nel sottocassa del veicolo
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Metropolitana
Sulle linee metropolitane è stato installato, e recentemente esteso, un sistema in grado di controllare in tempo reale le vibrazioni prodotte dai treni che consente di ottimizzare i processi manutentivi di rettifica dei profili delle ruote mediante operazioni di tornitura.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Metropolitana
Il Politecnico di Milano
è stato coinvolto per uno studio volto a caratterizzare le varie tipologie d’armamento presenti in metropolitana dal punto di vista vibroacustico
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
CONFRONTO DEI LIVELLI IN PARETE IN DIVERSE POSTAZIONI DI MISURA
DIFFERENTI MODALITA’ DI SVILUPPO DELL’USURA ONDULATORIA DEL BINARIO
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Metropolitana
Lo studio del Politecnico ha permesso di verificare, per alcune località particolarmente critiche, il rispetto dei limiti di legge, nonché di valutare le modalità di propagazione del disturbo verso le civili abitazioni.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Metropolitana
I dati attualmente a disposizione permettono di simulare l’effetto di modifiche impiantistiche sul livello di inquinamento vibroacustico percepito nelle abitazioni.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
CONFRONTO DEI LIVELLI A CENTRO STANZA (ABITAZIONE) CON ARMAMENTI DI TIPO DIVERSO
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MetropolitanaSperimentazione di un nuovo attacco superelastico (progetto CONVURT – CEE)
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
LOCALITA’ D’INSTALLAZIONE:
- M1: CONCILIAZIONE-CADORNA, RETTA, C.A.
- M2: P.TA GENOVA-S.AGOSTINO, CURVA R=262m, C.A. DIAGRAMMA DELLA RIGIDEZZA (CEDIMENTO-CARICO) PERFORMANCE DEL SISTEMA
(Linea M2 – S. AGOSTINO):
λ TIPICA MAREZZATURA = 6 cm
A max MAREZZATURA = 0,17 mm
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MetropolitanaSperimentazione di un nuovo attacco superelastico (progetto CONVURT – CEE)
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
PERFORMANCE DEL SISTEMA(VIA BOCCACCIO-Linea M1):
CEDIMENTI VERTICALI SOTTO I CARICHI DI ESERCIZIO FINO A 6 mm
INCREMENTO ACCELERAZIONE A LIVELLO ROTAIA PARI A 4 dB
ATTENUAZIONE A LIVELLO PIATTAFORMA PARI A 13 dB
ATTENUAZIONE MISURATA IN SUPERFICIE PARI A 12 dB
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Metropolitana
Sperimentazione di un nuovo attacco elastico
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
LOCALITA’ D’INSTALLAZIONE:
- M1: CONCILIAZIONE-CADORNA, RETTA, C.A.
- M1: CONCILIAZIONE-CADORNA, CURVA R=170 m, ballast
- M2: P.TA GENOVA-S.AGOSTINO, CURVA R=170m, C.A.
PERFORMANCE DEL SISTEMA (Linea M2 – S. AGOSTINO – MILANO MASSIVO):
ROTAZIONE ROTAIA (AUMENTO SCARTAMENTO) SOTTO I CARICHI DI ESERCIZIO FINO A 1,5 mm
INCREMENTO ACCELERAZIONE A LIVELLO ROTAIA PARI A 5 dB ATTENUAZIONE A LIVELLO TRAVERSA PARI A 4 dB λ TIPICA MAREZZATURA = 3 - 5 cm A max MAREZZATURA = 0,16 mm
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Metropolitana
Sperimentazione del nuovo armamento “Milano Massivo”
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
LOCALITA’ D’INSTALLAZIONE:
- M2: S.AGOSTINO – P.TA GENOVA, CURVA R= 170 m
- NUOVI PROLUNGAMENTI DELLA METROPOLITANA
PERFORMANCE DEL SISTEMA
Prima dell’installazione: λ MAREZZATURA = 10 - 15
cm A max MAREZZATURA = 0,30
mm
Dopo l’installazione: λ MAREZZATURA = 4 - 5 cm A max MAREZZATURA = 0,18
mm
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COMPARAZIONE TRA LE ACCELERAZIONI MISURATE IN PARETE
Milano Massivo
ViennaMilano tradizionale
StazioneS. Agostino
Vienna
Attacco direttosu c.a.Milano Massivo
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Metropolitana
Risanamento della tratta M2 Piola-LambrateRealizzazione di un nuovo armamento elastico
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
Metropolitana
Risanamento della tratta M2 Piola-LambrateRealizzazione di un nuovo armamento elastico
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Metropolitana
Manutenzione ordinaria
Cambio ferro e sostituzione della componentistica meccanica degli impianti di deviazione per circa 10.000 m/anno
Livellamento ed allineamento sistematico del binario posato su pietrisco (ballast) per circa 60.000 m/anno di binario semplice
Molatura e ripofilatura delle rotaie mediante treno molatore a 24 mole per circa 170.000 m/anno di binario semplice
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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QUALITA' E SICUREZZAQUALITA' E SICUREZZA
Ispezione visivaIspezione visivaVideoispezione e
Rail CheckVideoispezione e
Rail Check
Rilievo usura ondulatoria
Rilievo usura ondulatoria
Controllo geometria del binario
Controllo geometria del binario
Rilievo consumo rotaia
Rilievo consumo rotaia Rilievo ultrasuoniRilievo ultrasuoni
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniMetropolitana
La diagnostica degli impianti fissi
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioniMetropolitana
La diagnostica degli impianti fissiIl sistema elaborazione dati “Radar2”
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Ferro: la progettazione degli impianti
L’esperienza maturata da ATM nel campo della manutenzione, diagnostica e realizzazione delle linee su ferro conduce a numerose regole per la progettazione di nuovi impianti che riduca l’impatto vibroacustico.
Le principali convinzioni di ATM su tale argomento riguardano:- la tipologia degli impianti d’armamento (sistemi di tipo massivo);- la configurazione dei tracciati e la scelta di parametri geometrici ottimali (raggio delle curve, utilizzo di raccordi parabolici e clotoidali, scartamento,…)
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture
Barriere fonoassorbenti per il viadotto di Cologno Monzese
Il centro abitato del Comune di Cologno Monzese è attraversato dalla linea 2 della metropolitana.
Parte di tale tratta è su rilevato ma la maggior parte (circa 2 km di linea) è realizzata su viadotto (a 7,00 m d’altezza)
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: il viadotto di Cologno
La distanza del fronte degli edifici dal viadotto è variabile, così come variabili sono le caratteristiche e la destinazione d’uso degli edifici stessi, con la presenza di scuole, di una casa di riposo e di palazzi alti fino a 10 piani
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: il viadotto di Cologno
Le campagne di rilevazioni fonometriche eseguite da ATM, A.S.L. e Politecnico di Milano, hanno evidenziato la presenza di situazioni critiche di inquinamento acustico
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: il viadotto di Cologno
Uno studio affidato al Politecnico di Milano, ha costruito lo scenario complessivo utilizzando uno sperimentato modello di propagazione del rumore, e considerando come riferimento i 70 edifici più esposti, dei quali 16 sono poi risultati essere fuori dai limiti della normativa
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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1) Intervento sulla sorgente.
Realizzazione di un “tunnel silente”, ovvero completa copertura del viadotto con una struttura snella, di gradevole impatto visivo, ma sufficientemente rigida per non diventare essa stessa una sorgente sonora attivata dalle vibrazioni indotte dai treni.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
Infrastrutture: il viadotto di Cologno
I possibili interventi di risanamento sono, secondo la priorità stabilita dalla normativa, i seguenti:
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Infrastrutture: il viadotto di Cologno
2) Intervento sulla propagazione aerea
- realizzazione di barriere fonoassorbenti ai lati della sede ferroviaria, alte circa 4,00 m sul p.d.f., ancorate alla struttura del viadotto o su struttura indipendente Soluzione alquanto intrusiva e comunque non risolutiva per i piani alti degli edifici
- innalzamento di circa 30 cm delle banchine di servizio del viadotto e creazione di una banchina a T nell’interbinario, con l’impiego di materiali cementizi adeguati Soluzione assai interessante che verrà sperimentata su un tratto di 200 m, che consente di segregare parte del rumore prodotto dal rotolamento e dai motori di trazione.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: il viadotto di Cologno
3) Intervento sul ricettore
- incremento del potere fonoisolante delle facciate degli edifici, per conseguire un livello sonoro equivalente notturno Leq all’interno delle abitazioni < 40 dB L’intervento richiede di prestare particolare attenzione ai componenti acusticamente più deboli del sistema e prevede l’installazione di infissi fonoisolanti e sistemi di ventilazione / climatizzazione delle abitazioni.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture
Interventi di mitigazione vibroacustica in via Palmanova
La linea 2 della metropolitana corre all’aperto, in ambito urbano, lungo via Palmanova, arteria di grande scorrimento sulla quale si affacciano numerosi complessi residenziali.
Tali complessi residenziali risentono delle emissioni acustiche dovute sia alla linea metropolitana che all’intenso traffico stradale.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: via Palmanova
In sede di misurazione del rumore si evidenzia il superamento dei limiti normativi, diurni e notturni (70 e 60 dB entro 100 m di distanza).
Al fine di ridurre il disturbo acustico indotto dal transito dei treni, ATM ha preso dapprima in esame la possibilità di installare barriere fonoassorbenti a fianco della sede ferroviaria.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: via Palmanova
Nello specifico, si presentano due diverse situazioni, legate alla distanza del fronte abitativo dalla sede ferroviaria:
1) Nei pressi della stazione di Cimiano, gli edifici si trovano a soli 7-10 m dalla sede ferroviaria.
In questo caso, l’adozione di una barriera fonoassorbente continua che limiti la propagazione diretta e le riflessioni tra barriera ed edifici, va intesa soltanto quale soluzione estrema.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: via Palmanova
I limiti di tale soluzione sono infatti:
- l’impatto urbanistico ed ambientale, particolarmente intrusivo a causa delle dimensioni necessarie (fronte continuo di circa 300 m e altezza > 5,50 m);
- efficacia parziale, in quanto i piani alti degli edifici si troverebbero comunque fuori dall’area di influenza della barriera
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: via Palmanova
La soluzione prescelta prevede, oltre alla posa delle barriere acustiche, un intervento sugli edifici posti in prossimità della linea finalizzato ad incrementare il potere fonoisolante delle facciate relative (intervento direttamente sul ricettore) soluzione particolarmente efficace se viene posta attenzione ai componenti acusticamente più deboli, quali gli infissi, i cassonetti sopra finestra etc, unitamente alla climatizzazione delle abitazioni
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: via Palmanova
2) Oltre la stazione di Crescenzago, il fronte degli edifici si trova a 30-40 m dalla sede ferroviaria; nelle abitazioni viene quindi avvertito un disturbo acustico di minore entità.
La maggior distanza disponibile e la presenza di un’ ampia fascia di separazione a verde consentono la realizzazione di barriere fonoassorbenti di dimensioni più limitate (h=3,00 m a circa 3 m dal binario).
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Infrastrutture: via PalmanovaLa soluzione delle barriere offre un gradevole impatto ambientale e visivo (strati di materiali fonoassorbenti, rivestiti da un involucro di legno).
Tale soluzione assorbe in modo significativo l’energia acustica incidente, riducendo quella riflessa.
Lo spazio a disposizione consente eventualmente anche la posa di alberature, incrementando così la protezione offerta dalle barriere.
Sorgenti mobili di rumore e vibrazioni
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Dall’esperienza acquisita è possibile trarre le seguenti raccomandazioni:
1) La pianificazione urbanistica della città deve tener conto dell’impatto vibroacustico generato dalle infrastrutture del T.P.L.
Devono pertanto essere definite e mantenute opportune fasce di rispetto a margine degli impianti di trasporto su ferro entro le quali non devono essere collocati ricettori sensibili.
Conclusioni
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2) La progettazione dei veicoli e delle infrastrutture di trasporto deve necessariamente comprendere le evoluzioni tecnologiche disponibili.
Ciò, se comporta maggiori costi iniziali in fase di acquisizione e realizzazione, produce nell’immediato un beneficio sull’impatto vibroacustico e, nel lungo periodo, minori costi per i necessari adeguamenti normativi.
3) E’ necessario dotarsi di sistemi diagnostici e di controllo degli impianti, delle strutture e dei veicoli che consentano di impostare una manutenzione di tipo predittivo che tenga conto delle necessità legate all’impatto vibroacustico.
Conclusioni