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RUMORE E VIBRAZIONIRUMORE E VIBRAZIONI

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IL RUMORE NEGLI AMBIENTI DI

LAVORO È ORMAI DIVENTATO UNO

DEI PROBLEMI PIÙ IMPORTANTI TRA

QUELLI COMPRESI NELL’IGIENE DEL

LAVORO.

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Che cosa sono il suono e il rumore?

si definisce suono la propagazione di energia meccanica in fluido

elastico (gas, liquido, solido) e che è in grado di eccitare il senso

dell’udito.

RUMORE suono che provoca una sensazione sgradevole, fastidiosa o

intollerabile, per questo motivo è impossibile stabilire in via teorica se una vibrazione meccanica percettibile con l’udito sarà per

l’ascoltatore un suono o un rumore, in quanto tale giudizio sarà soggettivo e pertanto variabile da persona a persona.

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IL SUONO è caratterizzato da: 

Frequenza: numero di oscillazioni o vibrazioni complete nell’unità di tempo; è espressa in hertz (Hz).Le frequenze udibili dall’orecchio umano sono comprese tra 20 e 20.000 Hz

Lunghezza d’onda: che è la distanza tra due vertici dell’onda sonora

Intensità: quantità di energia trasportata dall’onda sonora per unità di superficie perpendicolare alla direzione di propagazione. Si esprime in watt/m2 o watt/cm2

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L’ORECCHIO UMANO

L’orecchio umano è formato da tre parti

principali:

1.la parte esterna

2. la parte centrale

3. la parte interna

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Il suono viene trasmesso al cervello attraverso gli organi che formano l’apparato uditivo.

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L’orecchio esterno è formato dal

• padiglione auricolare (comunemente chiamato

orecchio),

• dal condotto auricolare e dalla membrana del

timpano.

Le onde sonore vengono captate dal padiglione

auricolare e inviate, attraverso il canale auricolare, alla

membrana timpanica, facendola vibrare.

Le vibrazioni della membrana del timpano vengono

trasmesse all’orecchio medio

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L’orecchio medio è composto da tre delicati ossicini:

• martello,

• incudine

• staffa.

Le vibrazioni della membrana del timpano vengono

trasmesse all’orecchio interno tramite questi tre

ossicini, i quali diminuiscono l’intensità del suono.

La riduzione di intensità è necessaria poiché le parti

dell’orecchio diventano più delicate man mano che si

và verso l’interno.

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L’orecchio interno è composto da:

• un canale semicircolare

• dalla coclea che contiene migliaia di cellule

ciliate.

Le vibrazioni ricevute dalla catena di ossicini

provocano una pressione sul liquido contenuto

nella coclea che, agendo sulle cellule, stimola il

nervo acustico. Il nervo acustico trasmette gli

impulsi nervosi al cervello che, elaborandoli,

permette così di udire i suoni.

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EFFETTI RUMORE SULLE PERSONE

Non esiste nessuna difesa naturale contro il rumore; esso infatti può distruggere le cellule ciliate in maniera lenta ma irreversibile, per cui l’orecchio non è più in grado di trasformare le onde sonore in impulsi nervosi e di conseguenza si perde la capacità di udire (IPOACUSIA).Il rumore è causa di danno (ipoacusia, sordità) e comporta la malattia professionale statisticamente più significativa.Altri effetti prodotti dall’esposizione al rumore:è da notare che esistono altri effetti collaterali prodotti dall’esposizione al rumore che non sono direttamente connessi con l’udito, come l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione, disturbi al sistema nervoso e neurovegetativo (vertigini ed emicrania), ecc. Inoltre, un’elevata esposizione al rumore produce la diminuzione della normale capacità lavorativa e soprattutto può contribuire all’aumento degli infortuni sul lavoro, dato che si ha una riduzione della percezione delle rotture meccaniche e dei segnali di allarme, oltre ad una diminuzione dell’attenzione degli operatori

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Il rischio di IPOACUSIA (diminuzione della capacità uditiva)

insorge in seguito ad una esposizione prolungata a livello di rumore

pari o superiore a 80 dB per 8 ore giornaliere.

Il danno provocato dal rumore a carico dell’apparato uditivo può

essere di tipo acuto quando si realizza in un tempo breve a seguito

di una stimolazione particolarmente intensa (scoppio, esplosione

ecc.) e di tipo cronico quando evolve nel corso degli anni a seguito

di un’esposizione prolungata ad elevati livelli di rumore.

Via via che l’intensità del rumore cresce, il tempo di esposizione

deve diminuire.

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LO STRUMENTO UTILIZZATO PER LA MISURAZIONE DEL LIVELLO DI PRESSIONE SONORA E’ IL

FONOMETRO

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IL RUMORE È CAUSA DI DANNO E PROVOCA:

danni uditivi: cioè che incidono negativamente a carico

dell’organo dell’udito, provocando all’inizio fischi e ronzii

nell’orecchie con una iniziale transitoria riduzione della capacità

uditiva e successiva sordità;

danni extrauditivi: quali insonnia, facile irritabilità,

diminuzione della capacità di concentrazione sino a

raggiungere una sindrome ansioso-depressiva, aumento

della pressione arteriosa, difficoltà digestiva, gastriti,

ulcere, alterazioni tiroidee ecc.. 

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EFFETTI PROVOCATI SULL’UOMO DAL RUMORE:

 

  RIDUZIONE DELL’UDITO (IPOACUSIA)

cosa hai detto ?puoi ripetere ?

cosa hai detto ?puoi ripetere ?

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DISTURBI ALL’APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO

DISTURBI ALL’APPARATO DIGERENTE

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CLASSIFICAZIONE DEL RUMORE

Si distinguono generalmente due casi:

Rumore continuo (continuo, ciclico,

fluttuante,ecc)

Rumore impulsivo (percussioni

isolate,presse,ecc)

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Nel caso di rumore continuo il rischio per l’operatore

esposto a rumore è una combinazione fra livello di

rumorosità e tempo di esposizione.

Nel caso del rumore impulsivo si può avere il superamento

della soglia di danno immediato pari a 140 dB.

In questo caso non ha più importanza distinguere fra dB e

dB(A), o valutare i tempi in quanto il valore della pressione

sonora è tale da poter pregiudicare l’integrità fisica

dell’apparato uditivo in modo immediato e traumatico.

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VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE

Vi sono due grandezze che danno il valore dell’esposizione al

rumore continuo che possono essere confrontati con i limiti di

legge:

il livello di esposizione individuale al rumore giornaliero

(LEX,d): valore medio ponderato, in funzione del tempo, dei

livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa

nominale di 8 ore.

il livello di esposizione individuale al rumore settimanale

(LEX,w): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei

livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana

nominale di 5 giornate lavorative di 8 ore.

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NORMATIVANORMATIVA

TESTO UNICO IN MATERIA DI SICUREZZA

D.lgs. 9 APRILE 2008 n.81

Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all’esposizione dei lavoratori ai

rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore)Titolo VIII – capo II

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NORMATIVALIMITI DI ATTUAZIONE

Ad un LEX,d tra 80 e 85 dB(A) corrisponde una fascia di

preallarme detta ”valore inferiore di azione”, con l’obbligo di

informazione, fornitura dei DPI, controllo sanitario (su richiesta del

lavoratore e conferma del medico competente), programmazione

di misure tecniche ed organizzative.

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Tra 85 e 87 dB(A) scatta un vero e proprio

allarme detto “valore superiore di azione”, per il

quale vi è l’obbligo di usare i D.P.I. sorveglianza

sanitaria (una volta all’anno o diversamente

indicato dal medico competente), segnaletica e

regolamentazione per l’accesso a luoghi in cui si

possono determinare Lex > 85 dB(A),

programmazione di misure tecniche ed

organizzative

NORMATIVALIMITI DI ATTUAZIONE

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NORMATIVALIMITI DI ATTUAZIONE

Oltre gli 87 dB(A), od in presenza di forti rumori

impulsivi, si entra in emergenza rumore “limite di

esposizione, con l’adozione di misure immediate per

riportare ’esposizione al di sotto dei valori limite di

esposizione, l’individuazione delle cause

dell’esposizione eccessiva, modifica delle misure di

protezione e di prevenzione per evitare che la

situazione si ripeta.

Per quanto riguarda le pressione acustica istantanea

il limite è 140 dB o 200 Pa.

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INFORMAZIONE E FORMAZIONE AI LAVORATORI

Il datore di lavoro provvede affinchè i lavoratori vengano informati eformati in relazione ai rischi provenienti all’esposizione al rumore conparticolare riferimento:• alla natura dei rischi;• alle misure adottate per ridurre al minimo il rischio rumore;• ai valori limite di esposizione e ai valori di azione;• ai risultati delle valutazioni e misurazioni del rumore effettuate insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi potenziali;• all’uso corretto dei DPI dell’udito;• all’utilità della segnaletica di sicurezza;alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l’esposizione al rumore.

L’addestramento all’uso dei DPI per l’udito è obbligatorio.

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Misure tecniche organizzative

Come spesso accade la prevenzione è l’arma più efficace, pertanto è

fondamentale intervenire alla “fonte”, ossia sull’oggetto che produce il

rumore, attraverso:

• scelta di adeguate attrezzature;

• progettazione dei luoghi di lavoro;

• informazione e formazione sull’uso delle attrezzature;

• adozione di misure tecniche;

• programmi di manutenzione;

• organizzazione del lavoro;

•segnalazione, perimetrazione regolamentazione accesso aree rumorose

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MEZZI DI PROTEZIONE

Nel caso non sia tecnicamente fattibile adottare un metodo

per l’abbattimento del rumore o le misure per minimizzare il

rischio sono insufficienti è necessario ricorrere all’adozione

dei Dispositivi di Protezione Individuale.

Come già detto molte attività lavorative producono rumore

che può causare danno alla capacità uditiva o danni

extrauditivi.

Abbiamo dunque un ruolo chiave nel proteggere il nostro

udito.

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Quali sono i mezzi di protezione?

Tappi modellabili adatti a tutte le orecchie,su misura e pre-modellati

Le capsule canalari chiudono l’apertura dei canali uditivi, sono di una sostanza soffice tipo la gomma e un materiale più rigido le mantiene in posizione

Le cuffie possono proteggere da rumori forti ad alta frequenza

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CONTROLLO SANITARIO

Lo stato di salute dei lavoratori deve essere accertato dal Medico Competente a cura e spese del Datore di lavoro. Il medico competente per ogni lavoratore, esprime un giudizio di idoneità specifica alla mansione, ed istituisce ed aggiorna una cartella sanitaria.

I lavoratori, la cui esposizione quotidiana al rumore personale supera gli 85 dB(A) indipendentemente dall’uso dei DPI devono essere obbligatoriamente sottoposti ad un idoneo controllo sanitario comprendente:Una visita preventiva, con esame della funzione uditiva, per valutare controindicazioni alla specifica mansione al fine della valutazione dell’idoneità;Visita periodica, con esame della funzione uditiva, per valutare il mantenimento dello stato di salute, e conseguente giudizio di idoneità alla mansione.

I risultati devono essere portati a conoscenza dei lavoratori interessati.

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OBBLIGHI COMPORTAMENTALIDEL DATORE DI LAVORO

Il Datore di lavoro:

Oltre a quelli di ordine generale mirati all’abbattimento del rumore

negli ambienti di lavoro deve:

informare i lavoratori sui risultati dell’indagine fonometrica;

fornire ai lavoratori interessati i necessari D.P.I., integrati da una

idonea formazione;

esigere l’osservanza delle disposizioni in materia di protezione.

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I lavoratori per la loro salvaguardia devono:

osservare tutte le disposizioni impartite dal datore di

lavoro

utilizzare con cura i DPI messi a disposizione non

manomettere ciò che può

compromettere la sicurezza;

evitare di sostare in aree rumorose se non strettamente

necessario

Obblighi comportamentalidei lavorarori

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RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI

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Definizioni

NORMATIVAD. LGS. 81/08 TITOLO VIII CAPO III

a) vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio:

vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema manobraccio nell’uomo,

comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare

disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari

Es. sindrome della mano bianca, presenta questi sintomi:

- Formicolio e/o insensibilità alle dita

- Difficoltà nel percepire gli oggetti al tatto

- Perdita di forza nelle mani

- Impallidimento e successivo arrossamento delle dita accompagnato da

una sensazione di dolore (in ambienti freddi e/o umidi)

- Danni alla muscolatura, alle ossa e alle giunture

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I rischi da vibrazioni meccaniche possono essere di due tipi:

Vibrazioni trasmesse mano-braccioSono generalmente causate dal contatto delle mani con l’impugnatura di utensili o macchinari condotti a mano e possono causare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari

Vibrazioni trasmesse al corpo interiSono caratteristiche delle attività lavorative svolte a bordo di mezzi di trasporto quali camion, autobus, carrelli elevatori, ruspe, pale meccaniche, ecc.

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EFFETTI FISIOPATOLOGICIDELLE VIBRAZIONI

Per poter valutare l’effetto delle vibrazioni sull’uomo bisogna

considerare diversi parametri quali:

1. la regione di ingresso delle vibrazioni e la loro direzione;

2. la frequenza;

3. l’accelerazione;

4. l’intensità;

5. la risonanza;

6. la durata di esposizione.

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L’ACCELERAZIONE

è il parametro più importante per la valutazione

della risposta corporea alle vibrazioni, in quanto

l’uomo avverte più la variazione di uno stimolo che

il suo perdurare.

I valori dell’accelerazione non sono legati

esclusivamente alla macchina ma sono funzione

delle condizioni di impiego, dello stato di usura e di

numerose variabili che possono modificarne

sensibilmente l’intensità.

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Ogni parte del nostro organismo ha una frequenza propriafrequenza propria, per cui anche le reazioni alle vibrazioni risultano differenti a seconda delle regioni interessate

Frequenze di risonanza Organi/Apparati interessati

Sintomatologia associata

1 : 4 Hz app. respiratorio dispnea

1 : 10 Hz app. visivo riduzione dell’acuità visiva

4 : 6 Hz encefalo sonnolenza, perdita dell’attenzione

4 : 8 Hz orecchio interno cuore disturbi dell’equilibrio algie precordiali

20 : 30 Hz colonna vertebrale dolore cervicale e lombare

20 : 40 Hz app. visivo riduzione della capacità di fissare le immagini

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L’INTENSITÀ

è la PRESSIONE sonora provocata dall’onda sonora

sulla membrana del nostro orecchio

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Art. 4, comma 4Art. 4, comma 4

Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere valutatopuò essere valutato mediante

l’osservazione delle condizioni di lavoro specifiche e il riferimento ad appropriate

informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzature o i tipi di

attrezzature in particolari condizioni d’uso, incluse le informazioni fornite in

materia dal costruttore delle attrezzature.

Questa operazione va distinta dalla misurazionedistinta dalla misurazione, che richiede l’impiego di

attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata.

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Art. 4, comma 5Art. 4, comma 5

LLa valutazione e/o la misurazionevalutazione e/o la misurazione di cui al comma 1 devono essere

programmate programmate ed effettuate a intervalli idonei sulla base di quanto emerso effettuate a intervalli idonei sulla base di quanto emerso

dalla valutazione del rischiodalla valutazione del rischio

Art.4, comma 8Art.4, comma 8

Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la valutazione dei rischi, aggiorna periodicamente la valutazione dei rischi, se vi

sono stati significativi mutamenti ai fini della sicurezza oppure quando i

risultati della sorveglianza sanitaria ne richiedono la necessita’.

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Art. 5 - Misure di prevenzione e protezione

Il datore di lavoro:

elimina i rischi alla fonteelimina i rischi alla fonte (art. 3/626) o li riduce al minimo li riduce al minimo e, in ogni

caso, a livelli non superiori ai valori limite di esposizione a livelli non superiori ai valori limite di esposizione (5 m/s² mano-

braccio e 1,15 m/s² corpo intero).

Quando sono superati i livelli di azionesuperati i livelli di azione (2,5 m/s² per m/b e 0,5 m/s² per

corpo intero) il DL metterà in atto un programma di misure tecniche ed

organizzative (altri metodi di lavoro, adeguate attrezzature di lavoro,

guanti antivibranti, sedili che attenuano le vibrazioni, manutenzione,

riduzione dei tempi di esposizione, etc) volte a ridurre al minimo ridurre al minimo

l’esposizione e i rischil’esposizione e i rischi che ne conseguono.

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MISURE VOLTE A ELIMINARE O RIDURRE AL MINIMO I RISCHI

• adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature e del luogo di lavoro

• progettazione e assetto dei luoghi e posti di lavoro

• orari di lavoro adeguati con appropriati periodi di riposo

•Fornitura ai lavoratori esposti a vibrazioni di indumenti di protezione dal

freddo e dall’umidità

• scelta di attrezzature adeguate concepite nel rispetto dei principi ergonomici

e che producano, tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile

di vibrazioni

• adeguata informazione e formazione per insegnare ai lavoratori ad utilizzare

correttamente e in modo sicuro le attrezzature di lavoro, riducendo al minimo

l’esposizione a vibrazioni meccaniche

• limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione

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SORVEGLIANZA SANITARIA

I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori di

azione sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria.

Di norma una volta all’anno o con periodicità diversa decisa dal

medico competente con adeguata motivazione

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