Lazio Sette: “La vita della Diocesi” – Domenica 31 maggio 2015

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Lazio Sette: “La vita della Diocesi” – Domenica 31 maggio 2015

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Agenda Pastorale del Vescovo1-7 giugno 201501 L

10,00 UDIENZE (Curia Sora)

02 M

11,00 VALLEROTONDA: Cresime18,00 S. VITTORE DEL LAZIO: S. Messa peregrinatio mariana

03 Me

10,00 ROMA-Vicariato: Commissione Regionale per l’ecumenismo16,00 S. PIETRO INFINE: S. Messa peregrinatio mariana

04 G

10,00 UDIENZE (Curia Cassino)12,00 CASSINO: Incontro alunni Istituto Alberghiero19,00 AQUINO: Presentazione del libro “L’arte moderna dellaCattedrale di Aquino”

05 V

20,00 CASTELLIRI: Cresime giovani-adulti Zona pastorale diIsola Liri

06 S

10,30 UDIENZE (Curia Sora)16,00 SORA-Centro s. Luca: Presentazione del libro “Sguardidiversi”18,30 AQUINO: Cresime

07 D

18,00 CASSINO-Chiesa madre: S. Messa e Processione CorpusDomini

Lazio Sette: “La vita dellaDiocesi” – Domenica 24 maggio2015Pagina a cura dell’Ufficio Comunicazioni Sociali. In edicolala domenica: “La vita della Diocesi”.

Solenne Celebrazione per laFesta di Santa Restituta conil VescovoNonostante la pioggia incessante non abbia permesso, martedìsera, lo svolgersi della processione con la statua di SantaRestituta, patrona della città di Sora e della Diocesi, ifedeli non hanno fatto mancare la loro partecipazione allecelebrazioni della giornata di ieri. Particolarmente gremitaalle 11 alla solenne concelebrazione, presieduta dal nostrovescovo Gerardo Antonazzo, alla presenza delle autoritàcittadine. Mons. Antonazzo ha richiamato l’attenzione sulmartirio, sopportato dalla giovane Restituta con grandecoraggio, per non rinnegare la propria fede, e dal cui sangueè sorta la cristianità profonda che contraddistingue la nostracittà. «La forma di martirio più difficile a cui oggi siamochiamati è la coerenza tra fede vissuta e fede professata… inquesta società che in nome di moderne conquiste socialisfocia sempre più verso il male e la perversioneallontanandosi da Dio». Al termine della celebrazione come datradizione ad ogni presente è stata donata una rosa rossa,simbolo della martire sorana.

– Carla Cristini

Una partecipazione di oltrecinquemila fedeli per

l’apertura della Porta SantaSAN GIOVANNI INCARICO

Una partecipazione di oltre cinquemila fedeli per l’aperturadella Porta Santa. Il vescovo diocesano monsignor GerardoAntonazzo ha avviato i solenni festeggiamenti in onore dellaVergine Santissima della Guardia nel millenario dellafondazione del Santuario mariano e, nel centenario,dell’incoronazione della Vergine miracolosa.

In un atmosfera particolarmente suggestiva è iniziato, lunedìsorso, il “Giubileo Straordinario” che si concluderà ilprossimo 10 settembre con la chiusura della Porta Santa.

In migliaia, già dalle prime ore del mattino hanno iniziato lasalita verso il Santuario. Un cammino di fede, fatto dipreghiere e richieste alla Vergine miracolosa. Una salita diben quattro chilometri a contatto con la natura. Una grandefesta in onore della Madonna della Guardia il cui incipit èstata l’apertura della Porta Santa da parte del vescovoAntonazzo sul sagrato del santuario mariano alle ore 20. Quiil presule è stato accolto dai parroci don Antonio e donAurelio Ricci, dal priore della “Pia Congregazione dellaVergine SS. della Guardia” Lello di Santo, dal sindaco AntonioSalvati, dal vicesindaco Paolo Fallone, dal presidente dellaRiserva Naturale Giorgio Bortone, dal comandante della localeStazione Carabinieri e di quello della Polizia locale e daaltre e numerose autorità civili e militari. Il tutto éiniziato con la solenne liturgia della parola presieduta dalvescovo Antonazzo al termine della quale insieme ai Parroci siè recato sul sagrato della Chiesa. Qui monsignor GiandomenicoValente ha dato lettura del Decreto della “PenitenziariaApostolica” con cui è stato indetto il giubileo (dal 25 maggioal 12 settembre) concesso, in via davvero straordinaria, daPapa Francesco. Subito dopo il vescovo Antonazzo, recitandouna apposita preghiera, ha aperto la porta del Santuario.

Grande è stata l’emozione del presule che ha celebratol’apertura del primo Giubileo Straordinario nella diocesi Sora– Cassino – Aquino – Pontecorvo. Anche i parroci don Antonio,unitamente alle autorità civili e militari presenti, hannovissuto un momento particolarmente emozionante destinato arimanere alla storia.

L’emozione è stata grande per tutti i numerosi fedeli presentiaccorsi, nonostante il tempo incerto, a quello che è stato unevento davvero significativo. Sentimenti questi ancora piùforti percepiti al momento dell’inizio della processionequando è uscita dal santuario il venerato simulacro dellaMadonna della Guardia. Da questo momento la processione,presieduta dal vescovo Antonazzo, si è snodata attraverso illungo percorso per giungere, infine, nella piazza centrale diSan Giovanni Incarico, dove il presule ha salutato la VergineSanta. In questa occasione è stato inaugurato il sitoufficiale della Parrocchia con il primo clic del vescovodiocesano. Qui il primo cittadino Antonio Salvati ha fatto, anome dell’intera cittadinanza, un omaggio floreale allaVergine della Guardia. Questo primo momento di festa si èconcluso con il rientro della Madonna della Guardia nellaChiesa parrocchiale dove rimarrà fino a domenica prossimaquando farà rientro al Santuario. La processione è stataaccompagnata dalla Banda musicale “Vincenzo Bellini” direttadal maestro Gianfranco Ricci. Mentre le celebrazioniliturgiche sono state animate dalla “Corale Parrocchiale”diretta dal professor Marco Farina e dalla maestracompositrice Clara Lombardi che, per questa specialeoccasione, ha composto il canto ufficiale dedicato allaMadonna della Guardia. I festeggiamenti si sono conclusimartedì con la solenne concelebrazione presieduta dal vicariodi zona don Romano, e dai parroci don Antonio e don AurelioRicci. La festa civile, nonostante la pioggia e il freddo, siè conclusa nella tarda serata di martedì con il concerto didue bande: “Vincenzo Bellini” diretta dal maestro GianfrancoRicci, il “Complesso bandistico G.Molinaro” Città di Lenola,

diretto dal maestro Claudia Panno con la partecipazione dialcuni elementi della banda di Vallecorsa diretta dal maestroBenedetto Agresta. I complessi bandistici hanno eseguito, inquesta speciale occasione, brani a partire dalla musicaclassica per approdare, infine, alle moderne colonne sonoredei film più celebri. A chiusura di tutto il meravigliosospettacolo pirotecnico frutto di una certosina programmazionemessa in campo da Massimo Tucci coordinatore del ComitatoFesteggiamenti 2015.

Il Vescovo alla festa di SanSosioSi sono tenuti, ieri, i festeggiamenti in onore di San Sosionell’omonima località del Comune di Arpino. Le celebrazioni inricordo del martirio del Santo sono state l’occasione per laprima visita del Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo per pregarecon e per la comunità.

Numerose le persone presenti alla Santa Messa, presieduta dalVescovo insieme ad altri confratelli Sacerdoti, tra cui ilParroco Don Antonio di Lorenzo e Don Giuseppe che, di recentesi occupa anche della comunità di Sosio.

Nella sua omelia Mons. Antonazzo ha presentato la vita di sanSosio come ideale di vita più alto e più grande, al qualeispirarsi. “Bisogna dare alla propria esistenza la forma piùbella che è quella dell’amore. La vita del santo”- hacontinuato il Vescovo – “ deve essere di esempio anche per noi, per dare alla nostra vita la forma più bella, una formameravigliosa che è quella dell’amore verso tutti”.

L’invito, allora, è quello di raccogliere la sfida che Gesù

risorto ci consegna, sia attraverso la Parola sia attraversotestimonianza del martirio di san Sosio, cioè quella direcuperare il giusto valore della propria vita, ricordando che“Vivere è amare”. Senza l’amore, infatti, la vita non haconsistenza perché chi non ama non lascia traccia di se.“Vogliamo ricolmare la nostra vita dell’amore che Gesù portanel cuore, con lo Spirito Santo, anche se non è facile.Dobbiamo saper ricominciare ad amare perché questo rendepreziosa, piena ed eterna la propria vita come quella deisanti martiri. È per questo che a distanza di 1700 anni siricorda la figura di San Sosio, un “campione” la cui vitarappresenta un’opera di Dio e le cose di Dio non tramontano,come il vangelo e quanti hanno fatto di esso la pagina dellapropria vita”. Queste le parole conclusive del Vescovo che hainvitato la comunità a guardare con il cuore a “modelli divita alti” che siano di esempio e guida per i cristiani dioggi.

Subito dopo la Celebrazione Eucaristica, si è tenuta laprocessione con la statua del Santo terminata con labenedizione dei partecipanti e i saluti di don Antoni e DonGiuseppe che festeggia in questi giorni il secondoanniversario di Sacerdozio.

A lui, quindi, i più sinceri auguri ed un fraterno abbraccioda parte dell’intero staff della Pastorale Digitale.

– Bernadette Gabriele

– Foto di Rosalba Rosati

La Grande Veglia diPentecoste. Desiderare laluce del fuoco interioreUn grande, magnifico braciere con un fuoco ardente ai piedidell’altare, addobbato con fasto per la solennitàdell’occasione, con il Cristo Crocifisso in primo piano e lamagnifica statua di Santa Maria Assunta al centro, ispiratricedella Veglia, che abbracciava con materno sguardo l’interapiazza Marconi, ad Atina. Una scenografia davvero imponente haaccolto ieri sera i tantissimi fedeli, in maggior partegiovani, che hanno gremito in ogni angolo la piazza, tanti ipresbiteri, i diaconi, i religiosi presenti a questo incontrocosì atteso, presieduto dal Vescovo e a cui per la prima voltaha partecipato la comunità diocesana allargata. Un gioco diled rossi sulla facciata del duomo di Santa Maria Assunta hacreato l’atmosfera più suggestiva per invocare sui presenti ladiscesa dello Spirito Santo, tanto da sentire in sé il caloredi quel fuoco che ardeva incessantemente e desiderareardentemente la luce del fuoco interiore. E dalla forzadirompente dello Spirito, deriva la Parresia, (cheletteralmente significa libertà di dire tutto, ma che nelNuovo Testamento indica soprattutto il coraggio ela sincerità della testimonianza): dalla Fiducia, conFranchezza, quasi Sfrontatezza, spinti dal Coraggio pergiungere al Martirio. Su questi punti si è particolarmentesoffermato mons. Gerardo Antonazzo nella sua omelia, tanto daribadirli al termine, prima della benedizione, affinchérestino ben impressi nella mente di ciascuno.

Grande anche questa volta l’impegno della Pastorale giovanilediocesana, nella preparazione e nell’animazione dell’evento,del suo Grande coro, che nella gioia del canto ha contribuitoa rendere ancora più sentita e partecipata la Veglia; allaPastorale giovanile il sentito ringraziamento da parte di

mons. Gerardo, unitamente alla parrocchia ospitante, nellapersona del parroco mons. Domenico Simeone, per l’accoglienzae l’accurata preparazione del suggestivo palcoscenicorappresentato dal cuore dell’antico borgo di Atina.

– Carla Cristini

– Foto di Rosalba Rosati

Cresime a CivitellaSi è trasformata in un nuovo cenacolo la Chiesa di SanGiovanni Battista a Civitella Roveto nel giorno di Pentecoste.Ad attendere la discesa dello Spirito Santo, però, non c’eranogli apostoli insieme a Maria, ma 28 giovani che stavano perricevere, attraverso il Vescovo Gerardo Antonazzo, ilsacramento della Cresima.

Una celebrazione intensa e partecipata che ha visto riunitediverse comunità della Valle Roveto. Insieme ai cresimandi diCivitella, infatti, anche alcuni giovani di Canistro, Ridottie Balsorano e, accanto al parroco Don Franco Geremia, ilsacerdote di Canistro Don Andrés Arias.

“Un’unione che ci fa vera Chiesa” ha commentato Sua Eccellenza“e ci aiuta a crescere rendendoci capaci di andare oltre ilnostro campanile”.

Monsignor Antonazzo ha poi esortato i giovani ad esserecristiani autentici. Il sacramento della Cresima, ha infattispiegato, conclude il percorso dell’iniziazione cristiana, mane apre uno ben più impegnativo: quello della vita cristiana.Un cammino che può essere faticoso, ma che si fa sempre piùnecessario in una società confusa come la nostra e durante il

quale, grazie allo Spirito, nessuno si sentirà mai solo.

Al termine della celebrazione, Sua Eccellenza ha poi salutatoi piccoli che di lì a poco avrebbero ricevuto la PrimaComunione. Un sorriso sincero e un bacio affettuoso per queifanciulli che, emozionatissimi, hanno salutato il Vescovo conun forte applauso. Subito dopo, in processione insieme a DonFranco, si sono recati in Chiesa per il loro primo,indimenticabile incontro con il Signore.

Maria Caterina De Blasis

Omelia del Vescovo Gerardodurante la veglia diocesanadi Pentecoste

LA PARRESIA DELLO SPIRITO SANTO

Veglia diocesana di Pentecoste

Atina, 22 maggio 2015

Il tempo pasquale celebrato nella liturgia e attuato in unasincera conversione della vita, è nutrito dalla Parola di Dioattinta prevalentemente dal testo degli Atti degli Apostoli.

Lo scritto di s. Luca tinteggia a grandi linee lo sviluppodella Chiesa nascente grazie all’opera missionaria di alcuniapostoli, in particolare di Pietro, Filippo, Giovanni e, inseguito, del convertito Saulo di Tarso. L’iniziativa degliapostoli, ma anche di quanti progressivamente si aggregano aloro, è caratterizzata dalla forza sorprendente della“parresia”, cioè dalla “sfrontatezza” generata nel cuore deidiscepoli dall’esperienza dello Spirito Santo.

Oggi i giovani sono protagonisti indiscussi di “sfrontatezza”.Ciò in non pochi casi esprime il lodevole bisogno diimmediatezza, di rapporti corti, di familiarità e schiettezza.Esprime anche l’esigenza di rottura di ogni schema rigidonelle relazioni, soprattutto tra coetanei, il superamento diogni protocollo ingessato di ipocrisia, di formalismi, diesteriorità sterili e raccapriccianti. Questa sfrontatezza, incasi particolarmente deboli, può rasentare la spavalderia, lascorrettezza, la mancanza di rispetto, la maleducazione, ladenigrazione dei ruoli e persino, nei casi estremi, unamanifestazione anarchica dei propri istinti.

La parresia dei cristiani

La sfrontatezza dei credenti in Gesù Cristo nulla ha a chefare con la mancanza di rispetto o con comportamentiinsudiciati da volgarità di ogni genere. La parresia, lasfrontatezza dei credenti in Gesù, è quella libertà di parolache è dono dello Spirito Santo agli Apostoli e alla Chiesadelle origini. La parresia è una grande libertà ditestimonianza e di annuncio che Gesù è il Cristo e il Signoredi tutti.

E’ evidente nel testo di Atti come l’origine e l’anima dellaparresia sia lo Spirito Santo:” Per due volte nel testo cheabbiamo proclamato si usa l’espressione “colmato di SpiritoSanto. Pietro, colmato di Spirito Santo, disse: ‘Questo Gesù èla pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che èdiventata la pietra d’angolo’ (Atti 4, 11-12). Così anche:

“Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui eranoradunati tremò e tutti furono colmati di Spirito Santo eproclamavano la parola di Dio con franchezza” (Atti 4, 31).

La parresia della comunione

Gli ambiti poi nei quali la comunità cristiana esprime la suaparresia sono fondamentalmente due, strettamente correlati:quello della comunione e quello della predicazione. Infatti,il testo di Atti mentre descrive la proclamazione della paroladi Dio con la franchezza generata dallo Spirito Santo, spiegaanche come lo stesso dono dello Spirito “forma” la vita dellacomunità cristiana secondo un meraviglioso modello dicomunione: “La moltitudine di coloro che erano diventaticredenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessunoconsiderava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fraloro tutto era comune (Atti 4,32). Lasciamoci provocare dalla“teologia della comunione” quale fondamento costitutivo delnostro essere chiesa particolare. La vita della Chiesa siedifica sempre e soltanto intorno alla Parola,all’insegnamento degli apostoli, allo spezzare il pane e allepreghiere (cfr. Atti 2).

La parresia della predicazione

La teologia biblica dell’evangelizzazione sviluppata negliAtti degli apostoli è strettamente legata all’effusione delloSpirito Santo. La predicazione della Chiesa è segnata dallaprospettiva della ‘parresia’ declinata con vari significati esfumature diverse, quali: fiducia, franchezza, coraggio,martirio.

La fiducia

Comprende sia l’atto della fede sia l’atto dell’affidamento.In entrambi i casi il credente esprime la parresia dellafiducia. è un grande atto del cuore che confessa la fede inGesù Cristo e si consegna a Lui: “Questo Gesù… è diventata lapietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza”.

La franchezza

La franchezza di Pietro e di Giovanni è quella di annunciarela verità della Parola per guadagnare la conversione e lasalvezza dei loro ascoltatori. In una cultura confusa ecaotica, il cristiano e l’intera comunità deve saper annunciare con franchezza la Parola di Dio, i suoiComandamenti, il magistero della Chiesa, la sua dottrinamorale, la sua dottrina sociale, la verità sulla famiglia esul matrimonio, sulla procreazione naturale, il principio e ilvalore naturale della differenza sessuale.

La franchezza della predicazione deve imprimere una direzionee una scelta decisa nelle scelte da compiere: “Se sia giustodinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelovoi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto eascoltato”. Accusato di empietà, il filosofo ateniese Socrate(V sec. a.C.) aveva invocato un diritto alla disobbedienza;“Obbedirò a Dio piuttosto che a voi” (Platone, Apologia diSocrate 29d).E altrove lo stesso filosofo riconosce che:“Obbedire a Dio è libertà”.

Il coraggio

“Signore, davvero in questa città Erode e Ponzio Pilato, conle nazioni e i popoli d’Israele, si sono alleati contro il tuosanto servo Gesù” (Atti 4, 24).La parresia richiesta oggi allaChiesa obbliga a riconoscere i sistemi attuali di opposizionea Gesù Cristo: sistemi politici, economici, ideologici (falsadifesa dei cosiddetti diritti di ogni genere), sistemiculturali anticristiani…Papa Francesco chiede ai pastori e aisingoli credenti di alzare la voce contro i sistemi dicorruzione che depauperano e degradano la vita di tanticittadini obbligati agli stenti.

Il martirio

“Sarete odiati da tutti a causa del mio nome”(Lc 21,12). Ilcristiano deve bocciare ogni forma di “camaleontismo della

fede”, al cambiare colore-bandiera-direzione-linguaggio-atteggiamenti….a seconda delle situazioni favorevoli osfavorevoli. Sono molti i cristiani che nel mondo sonovessati, perseguitati e uccisi a causa della loro fede inGesù. L’ora del martirio segna e illumina sempre un’oraparticolarmente feconda per la Chiesa, se ci sono cristianidisposti a vivere sino in fondo le esigenze del Vangelo. “Ilcristianesimo non è una religione di sole idee, di purateologia, di estetica, di comandamenti. Noi siamo un popoloche segue Gesù Cristo e dà testimonianza, vuole daretestimonianza di Gesù Cristo. E questa testimonianza alcunevolte arriva a dare la vita” (Papa Francesco, meditazione del6 maggio 2014).

+ Gerardo Antonazzo

Agenda Pastorale del Vescovo25-31 maggio 201525 L

10,00 UDIENZE (Curia Sora)

18,00 ARPINO-Chiesa S. Sosio: S. Messa

20,30 S. GIOVANNI INCARICO: Celebrazione inizio anno giubilareper il millenario del santuario

26 M

18,30 CANISTRO-Chiesa Santa Maria della Fonticella: S. Messa

20,00 SORA-Chiesa S. Restituta: Vespri solenni per la festapatronale della Città e della Diocesi

27 Me

11,00 SORA-Chiesa S. Restituta: Pontificale per la festa s.Restituta

29 V

19,30 PIGNATARO: S. Messa peregrinatio mariana

30 S

10,00 UDIENZE (Curia Sora)

17,00 ROMA-Basilica s. Pietro: Ordinazione episcopale di mons.Paolo Gualtieri, Nunzio apostolico in Madagascar

31 D

10,00 CASALVIERI: S. Messa festa patronale s. Onorio

18,00 Arce – Cresime – Parr. Ss. Pietro e Paolo

20,30 CASALUCENSE: Atto di consacrazione a Maria per laconclusione del mese mariano

Santa Messa presieduta dalVescovo per la festa di SanFolco a SantopadreSanta Messa presieduta dal Vescovo Mons. Gerrardo Antonazzoper la festa del patrono San Folco Pellegrino a Santopadre.

San Folco è vissuto nel XII secolo. Egli nacque in un paesedell’Inghilterra e fu pellegrino a Gerusalemme e in altriluoghi Santi, insieme ad altri suoi coetanei, Bernardo,

Arduino e Gerardo. Al ritorno dal viaggio in Terra Santa,Folco ed i suoi compagni si fermarono sul Gargano, pervisitare la Grotta di San Michele. Giunto in Ciociaria, SanFolco si fermò a “Castro Forolo” (oggi Santopadre) dovetrascorse il resto della sua vita, dedicandosi alla preghierae assistendo gli ammalati dell’ospedale posto poco fuori lemura del paese. Alla sua morte, avvenuta verso la fine del XIIsecolo, fu seppellito presso quell’ospedale.

Quando però l’ospedale fu distrutto venne cancellata ancheogni memoria sul pellegrino inglese.

Narra allora la leggenda che san Folco apparve un giorno ad uninfermo e, indicatogli il luogo della sua sepoltura, gliordinò di procedere alla traslazione delle sue reliquie. Cosìil corpo del santo, riesumato, venne posto in un reliquiario etraslato nella chiesa a lui dedicata.

Il suo culto venne approvato da papa Giorgio XIII, fissandonela festa in maggio.

– Don Edmer Eronga

Festa per il compleanno delVescovo dei Cavalieridell’OESSGDopo la Santa Messa celebrata per la festa di San FolcoPellegrino a Santopadre. I cavalieri e le dame dell’OrdineEquestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme hanno volutosalutare e festeggiare il compleanno del Vescovo.

– Don Edmer Eronga

http://www.diocesisora.it/pdigitale/festa-per-il-compleanno-del-vescovo-dei-cavalieri-delloessg.html

Anche quest’anno saràcelebrata la Santa Messa conil Vescovo Mons. GerardoAntonazzoMartedì 26 Maggio ore 18,30 nella piccola Chiesetta dellaFonticella.

La chiesa della Fonticella si trova lungo l’antica mulattierache conduce a Santa Croce; secondo la leggenda, in tempiremoti, in un bosco di Canistro ad un pastorello assetatoapparve la Madonna e con Lei una sorgente d’acqua primainesistente. Sul luogo dell’apparizione miracolosa in seguitofu costruita una chiesetta dedicata alla Madonna detta della“Fonticella” diventata nel tempo meta di pellegrinaggio permolti fedeli. La chiesetta ridotta a rudere è statarecentemente restaurata come pure l’affresco, espostoall’interno sulla parete di fondo, raffigurante la Madonna conBambino. La prima domenica di luglio viene celebrata la festain onore della Madonna della Fonticella e i devoti si recanoalla chiesetta per assistere alla Santa Messa. Moltosuggestiva è la fiaccolata, che richiama numerosi fedeli anchedai centri vicini, che la sera prima parte dalla piazzaprincipale di Canistro e attraversando boschi secolari dicastagneti, che fanno da cornice alla chiesa, raggiungel’eremo.

Antonino Zichichi a Cassino eCastrocielo: “Fiat lux… e laluce fu”Si è svolta nella Sala degli Abati presso la Curia diocesanagiovedì 21 maggio la attesa conferenza sul tema “Scienza eFede nella vita di tutti i giorni” dello scienziato AntoninoZichichi, presidente di The World Federation of Scientists,Professore Emerito di Fisica Superiore all’Università diBologna, Senior Physicist al CERN di Ginevra (1962), dellaFondazione Galileo Galilei (1983), del Comitato InternazionaleScienza per la Pace (1985), cittadino Onorario di Cassino dal2010. E anche scrittore e divulgatore di quella scienza che èstata ed è la sua vita e la sua passione. Davanti ad unpubblico numeroso e attento, il prof. Fabio Miele, principaleorganizzatore dell’evento, insieme a Don Nello Crescenzi, peril Progetto Culturale diocesano, ha presentato l’illustreospite e introdotto i lavori, ricordando che il titolodell’evento è Fiat Lux… e la luce fu, dato che si collocanell’anno internazionale della luce indetto dall’Unesco, e chesi articola in due giorni, spostandosi il giorno seguente aCastrocielo per un incontro su temi scientifici con glistudenti degli Istituti Superiori e per il conferimento daparte del Comune, della Cittadinanza onoraria a Zichichi.

Il moderatore ha subito dato la parola al Vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo Mons. Gerardo Antonazzo, il quale hariaffermato il concetto caro a S. Giovanni Paolo II secondocui ragione e fede sono indissolubili, non potendo l’una farea meno dell’altra. Si è poi scusato di non potersi trattenereper tutto il tempo del convegno, dovendo raggiungereRoccasecca per le Cresime. E’ stata poi la volta del

vicesindaco e assessore Mario Costa che ha portato il salutodel Sindaco e, a nome della città, ha ringraziato Zichichi perla sua presenza a Cassino, di cui è cittadino onorario, e gliha fatto omaggio della Medaglia commemorativa del 70° delladistruzione della Città e dell’Abbazia e di un libro cheillustra i beni artistici e archeologici di Cassino. Dom LuigiMaria Di Bussolo osb, Presidente della Fondazione S.Benedetto, ha ricordato quanto i monaci hanno sempre tenuto inconsiderazione la scienza e quanto questa, dono di Dio,insieme alla fede, anch’essa dono di Dio, possono aiutarel’uomo a vivere meglio la quotidianità.

E’ toccato alla prof.ssa M. Concetta Tamburrini, DirigenteScolastico dell’Istituto Pareggiato San Benedetto, illustrareil progetto scientifico promosso dal prof. Zichichi per iragazzi, a cui la sua scuola ha aderito e che consiste nelrealizzare, collocare e utilizzare uno speciale telescopiorivelatore di raggi cosmici che giorno dopo giorno dovrannoessere registrati dagli studenti. Il progetto ha comeprotagonisti docenti e studenti insieme agli scienziati e conil supporto del MIUR, vi aderiscono 153 scuole e sul nostroterritorio, oltre all’Istituto S. Benedetto, c’è un istitutodi Isola del Liri. Un progetto che provoca i giovani, listimola a lavorare insieme e insegna loro a proiettarsi versoqualcosa di più grande, ad andare sempre oltre. Perciò haringraziato con calore il prof. Zichichi per l’idea e per lapassione che vi mette e che trasmette.

Quando ha iniziato il suo intervento il prof. Zichichi,l’uditorio si è fatto ancor più attento. Egli ha esorditodicendo che noi dobbiamo essere orgogliosi della nostracultura perché la scienza è nata qui, è cosa nostra. Che cos’èla scienza? ha chiesto, aggiungendo che la più formidabiledefinizione l’ha data S. Giovanni Paolo II, che l’ha portataal livello della fede, affermando che non vi è alcunacontraddizione tra scienza e fede. Molti personaggi dellacultura, che parlano di scienza ma non hanno inventato né

scoperto nulla, sostengono – ha continuato Zichcichi – chesiamo figli del caos. Ma se così fosse, non dovrebberoesistere le leggi fondamentali del mondo né la logica che loregge. Tutte le scoperte scientifiche sono avvenute in manieratotalmente inaspettata, a cominciare da Galilei. La culturadel nostro tempo non è moderna, ha affermato con forza, èprearistotelica. Ha motivato le sue affermazioni portandoinnumerevoli esempi, aneddoti e personaggi della ricercascientifica nel corso dei secoli, fino ad arrivare adichiarare che la scienza, impegnata a capire come funzionanole leggi dell’universo, prende origine da un atto di umiltàintellettuale. Non è vero che basta essere intelligenti percapire come è fatto il mondo e decifrare la legge di Colui chel’ha fatto. Bisogna riconoscere la superiorità della Sua mentee porre domande, una alla volta, in modo rigoroso, sapendo chele risposte sono valide se portano a esperimentiriproducibili.

Altrettanto interessanti e coinvolgenti i momenti vissuti aCastrocielo il giorno seguente, sia per il conferimento algrande scienziato siciliano della Cittadinanza onoraria diCastrocielo, sia per quanto riguarda l’incontro-dibattito congli studenti delle Scuole superiori, che hanno avuto modo diporgli domande e chiedere chiarimenti interloquendo con luicome fosse il loro insegnante.

La contagiosa passione scientifica che lo anima, la competenzadel grande ricercatore, la comunicativa del divulgatorescientifico, la convinzione profonda e ragionata dellagiustezza della visione cristiana e infine ma di primariaimportanza, la fiducia nei giovani e nel futuro verso cuimostra un’apertura incredibile, fanno di ogni incontro conAntonino Zichichi un incontro memorabile che arricchiscel’animo e la mente.

Adriana Letta

sinonimo di Spirito Santo”Oggi ,21 maggio 2015, la parrocchia di Santa Margherita inRoccasecca ha accolto il vescovo Gerardo per l’amministrazionedel sacramento della Confermazione alle persone adulte.

Un evento di carattere diocesano questo, il quale oltre acoinvolgere i giovani del posto ha unito sotto lo stesso cuoreanche quelli di altre parrocchie della zona di Aquino.

Durante l’omelia, prima dell’unzione crismale, il prelato havoluto ringraziare loro per questa bellissima richiesta, e inprimis a Dio che gliela sta concedendo.

“Non si può vivere senza amore. Che vita sarebbe se ognimattina ci alzassimo senza nessuno al nostro fianco che civoglia bene? Come possiamo quindi immaginarci una vita senzal’amore di Dio? Sarebbe una vita vuota e insapore. Ci troviamoqui riuniti intorno a questo altare appunto per far discenderesu di voi l’Amore che vi accompagnerà lungo tutti i passidella vostra esistenza”.

Coraggio!

Mario Fraioli

Al nostro Vescovo GerardoOggi, 20 maggio, vorremmo fare degli auguri proprio specialiper il nostro Vescovo Gerardo Antonazzo, perché è il suocompleanno e lui si trova a Roma per i lavori della ConferenzaEpiscopale Italiana.

Per noi che proveniamo dalla Diocesi Abbazia Territoriale di

Montecassino è da poco tempo nostro Vescovo, stiamo ancoraimparando a conoscerlo. Ma che dico?! Non è che per i nostricolleghi della ex Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo sia tantodi più, sono appena due anni! Era infatti il 22 gennaio2013 che è succeduto sulla cattedra di Sora al Vescovo Iannonee solo il 21 aprile di quell’anno prese possesso della suanuova diocesi.

Già, a pensarci, quante cose sono successe! la sua elezioneepiscopale ha interrotto dopo appena un anno il prestigiosoincarico di rettore e parroco della basilica Santa Maria deFinibus Terrae! Luogo dal nome profetico! Da lì si è portatoil motto per il suo stemma di vescovo: In fines terrae e doposolo un anno e mezzo, altra sorpresa! i fines della sua terradiocesana si sono espansi!…

Che sia uno che va di fretta e ha sempre qualche sorpresa inserbo? Chissà.

Lo disse, il 1° gennaio 2012, iniziando il ministero pastoralenella parrocchia-santuario: «Sì, Dio è continuamente all’operanella creazione, e in modo speciale nella vita misteriosa diciascuno. A volte, però, ha un modo sorprendente diintervenire: completa, infatti, l’opera delle sue creature,invitando a ricominciare, chiama spesso a lasciare qualcosaper nuove partenze, per nuovi cominciamenti, per nuovi inizi».Sottolineava, allora, la « logica sorprendente Dio», ma siaffrettava a dirgli: « Grazie, mio Dio, perché fai sempre ditesta tua!».

Insomma, ad un vescovo così cosa mai possiamo augurare per ilsuo compleanno? la salute? ma… se è nato a Super-sano, nondovrebbe avere problemi di salute! il successo? la carriera?la fama? Di incarichi importanti ne ha già ricevuti molti!

Quel giorno volle affidare a S. Maria de finibus terrae il suovescovo, gli altri sacerdoti, le sue comunità parrocchiali…Oggi ha affidato noi tutti a S. Maria di Canneto, la Vergine

Bruna, che nella sua peregrinatio sta visitando tutta ladiocesi percorrendola palmo a palmo.

E allora anche noi non possiamo fare altro che affidare lui,il nostro Vescovo Gerardo, a Lei, la nostra Madre comune. SiaLei a custodirlo, a suggerirgli i passi da compiere, le paroleda dire, le persone da incontrare, le iniziative da mettere incampo. Protegga sempre la sua persona e la sua anima, lo guidisulla strada della santità perché a sua volta lui possariversare su di noi suo gregge frutti di grazia.

Eccellenza, ecco, le auguriamo tutto questo! e lo facciamo conaffetto riconoscente.

– Adriana Letta

Auguri a Mons. GerardoAntonazzoTutta la grande famiglia diocesana, presbiteri, religiosi,laici, si stringe con affetto intorno all’amato vescovoGerardo per augurargli un sereno compleanno. Auguri specialigiungono da ciascun membro dell’equipe di Pastorale Digitale.Tanti auguri!!!

Festa a sorpresa per i 90

anni di Suor CarmelinaUn mese fa aveva compiuto 90 anni ma non aveva voluto alcunfesteggiamento pubblico, solo in famiglia, o meglio incomunità con le consorelle. E’ Suor Carmelina delle SuoreStimmatine di Cassino, una vera e propria istituzione per laScuola “S. Maria delle Grazie”, per l’istituto e, sicuramente,per tutta la città. Ma non poteva certo passare così insilenzio un compleanno tanto importante e mentre Suor Ester,la Superiora, aveva voluto accontentare la richiesta, qualcunaltro sotto sotto ha preparato qualcosa di sorprendente.

Una nipote, in rappresentanza della numerosa parentela,insieme a Tonino Comparone, che agiva non solo come amicodelle Stimmatine da sempre ma anche a nome della parrocchia diS. Antonio, hanno messo a punto tutto il programma di una verafesta a sorpresa, compresi striscioni e palloncini, coriandolie musica, regali scherzosi e colorate e allegre bomboniere.Per i preparativi si tramava in perfetta clandestinità,vietato parlare. Eppure la novantenne, che ha il sorriso el’animo di fanciulla, la saggezza dell’esperienza e l’arguziadi chi sa osservare le persone e capirle, ha subodoratoqualcosa nei giorni precedenti, ma non ha detto nulla anessuno!

Domenica 17 un grande pranzo presso il ristorante “Da Mario”ha raccolto i parenti giunti numerosi dalla Campania, ilpersonale della Scuola, molti amici delle Stimmatine e dellaparrocchia. Davvero uno stuolo di persone che volevano inquesta maniera festeggiare e ringraziare una donna che si èconsacrata a Dio ed ha scelto, per amore, di spendere la suavita, sull’esempio di San Francesco, per gli altri, nellavoro, in spirito di servizio e di obbedienza. Ancor oggi nonsta ferma, è attiva e quotidianamente si dà da fare dove servee dove ritiene di poter dare il suo contributo.

Commossa e contenta, circondata da una straordinaria

testimonianza di affetto, Suor Carmelina ha avuto la gioia diavere la presenza anche del Vescovo Mons. Antonazzo e almomento della torta perfino del sindaco di Cassino GiuseppeGolini Petrarcone, presente nello stesso ristorante per motiviistituzionali, che ha voluto porgerle gli auguri anche a nomedella città tutta.

A Suor Carmelina, esempio di dedizione, vadano gli auguri e ilgrazie di tutta la Diocesi e della Pastorale Digitale.

Adriana Letta