Sette - Aprile 2012

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APRILE 2012 Sette www.infosette.com PIEMONTE copia gratuita Il Maniero più infestato di Italia: Castello della Rotta Torino e il JazzFestival primaverain PIEMONTE tante idee per te e per la tua famiglia, scopri come trascorrere il weekend! QUESTO MESE Alessandria: medaglia rosa alle imprese

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Questa rivista nasce per raccogliere gli articoli pubblicati on line e per approfondire gli argomenti trattati. Sette è nato per valorizzare il nostro territorio ed il nostro scopo è realizzare una rivista per promuovere la nostra terra: il Piemonte!

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APRILE 2012Settewww.infosette.com

PIEMONTE

copia gratuita

Il Maniero più infestato di Italia: Castello della Rotta

Torino e il JazzFestival

primavera in PIEMONTEtante idee per te e per la tua famiglia, scopri come trascorrere il weekend!

QUESTO MESE

Alessandria: medaglia rosa alle imprese

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IN QUESTO NUMERO

Sette PIEMONTE

Weekend: Scopriamo il Piemonte

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Stalking e Letteratura: L’incubo del BauBau

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ASTI: Fiera Regionale Citta di Asti

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CUNEO: Festa di Primavera al Ponte Grana

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VERCELLI: Laboratorio Mul-timediale intitolato a Nino Marinone

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ALESSANDRIA: Classifica Gradimento Sindaco

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REDAZIONE 74DONNE17STAR CUP21

OROSCOPO28CUCINA30LIBRI & MUSICA31

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WeekendPRIMAVERA

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CASTELLO DI FOSSANO (CN)

SEDE YIPPEE! - MÁLAGA

An sla ponta dël cioché j’é un galucio, caparucio, fàit ëd tòla piturà: tuta quanta la giornà chiel a gira, chiel as vira da la part che ‘l vent a tira.Ël paisan ‘an mes la piassa, quand ch’a passa, minca tant a guarda an sù, e as n’antaja -sù për giù- come ‘l temp a varierà da la mira che ‘l galucio a l’é voltà.Col galucio fàit ëd tola l’é sempre bin piassà, col ch’as vira da la part che ‘l vent a tira, e, guardand da sò cioché, chiel a ved sël marciapé tanta gent, pien’a ‘d babìa, ch’a jë smija, ch’a veul nen ch’a sia dla dita ma ‘nt la vita -gira ‘d sà, gira ‘d là- l’ha l’istessa teorìa dël galucio piturà.

NINO COSTA

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WEEKEND

scopriamo il PiemonteIl nome dice già tutto: Piemonte sig-nifica “ai piedi del monte”, e rende bene l’idea di un territorio domi-nato da massicci imponenti, dove le colline e le città non possono fare altro che volgere gli occhi am-mirati al cielo, e inchinarsi di fron-te alla maestà dei giganti innevati. Ma questa grande regione del nord d’Italia non è fatta solo di panora-mi surreali, o di ardue esplorazio-ni in terre impervie: nel profondo del Piemonte batte un cuore vivo e avventuroso, fatto di ambi-enti vari e tradizioni centenarie.

L’indole del posto non è del tutto italiana, ma si arricchisce di sfuma-ture originali provenienti da altre culture: a confinare col Piemonte infatti, oltre a Valle d’Aosta, Lom-bardia, Emilia Romagna e Liguria, ci sono anche la Francia a ovest e la Svizzera a nord. Prevalentemente montuoso e addolcito qua e là dalle catene di colli, il territorio è costel-lato di laghi e intessuto di fiumi, tra cui spicca il Po coi suoi numerosi affluenti. Incantati Di dalla magnifi-cenza della natura, che dà il meglio di sé nel far sentire la piccolezza sublime dell’uomo, i primi abita-tori moderni della zona l’hanno divisa in 8 province, e hanno bat-tezzato come capoluogo Torino. Regine incontrastate della regione sono le Alpi, che cingono il Pie-monte sul versante nord-occiden-tale, mentre gli Appennini segnano un confine naturale con la Liguria e l’Emilia Romagna. Particolarità della catena alpina piemontese è l’assenza di prealpi, che conferisce al paesaggio un fascino ancor più drammatico e sconvolgente: dai pic-chi più aspri, di tremila metri di quo-

ta e oltre, si passa bruscamente alle zone pianeggianti, dove verdeggiano i pascoli teneri o prosperano le foreste. Le conifere, molto diffuse nel classico paesaggio montuoso, si affiancano a faggeti e castagneti. Il cielo del Piemonte, vanitoso e lucente, si specchia nei numerosi laghi alpini che interrompono il verde dominante: di origine gla-ciale e morenica, tra gli specchi d’acqua si distingue soprattutto il Lago Maggiore, tra i più grandi d’Italia, collocato al confine con la Lombardia. Come sempre avviene in prossimità dei laghi, anche lungo le rive del Lago Maggiore si gode di un microclima particolarmente mite, con temperature medie meno rigide che nel resto della regione. Il clima generale del Piemonte, in-vece, è di tipo temperato sub-conti-nentale, ma sulle Alpi diventa a poco a poco più freddo, man mano che si aumenta di altitudine. A bassa quota gli inverni sono freddi e umidi, sp-esso ingrigiti da una coltre spessa di nebbia, mentre le estati si fanno calde, afose e piuttosto piovose, so-prattutto nella zona a nord del Po, dove sono frequenti i temporali. Le stagioni più colpite dal maltempo, in ogni caso, sono la primavera e l’autunno, quando si registrano val-ori medi piuttosto elevati ovunque, ad eccezione delle pianure a sud del Po, in provincia di Alessandria. Il paesaggio da cartolina, con le montagne a vegliare sulla regione e le vette innevate sempre sullo sfondo, attrae ogni anno una val-anga vera e propria di appassionati di sport invernali: in particolare il Sestrière, affacciato verso la Val Chisone e la Valle di Susa, è una delle più moderne e rinomate stazi-oni sciistiche del paese. Ma chi non

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ALAGNA VALSESIA (VC)

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ama lo scii non si deve scoraggiare: il Piemonte è una terra generosa, con un’infinità di risorse e proposte che aspettano di essere scoperte. Per restare in tema di natura non si possono dimenticare i 193 mila et-tari di aree protette, che compren-dono i parchi nazionali del Gran Paradiso e Val Grande, il parco Re-gionale dei Laghi d’Avigliana, il Par-co Naturale della Collina Torinese e un incantevole parco provin-ciale nei pressi del Lago di Candia.

Tuttavia, se ci si fermasse al patri-monio paesaggistico e non ci si spingesse oltre, ci si priverebbe di una ricchezza inestimabile: secolo dopo secolo, in un proliferare sor-prendente di vicende storiche e avvenimenti culturali, la regione ha accumulato un tesoro fatto di città, villaggi, monumenti, castelli e chiese, immersi nell’atmosfera magica di una zona vivace, dove si amano la buona tavola e la spensier-atezza. Prima rappresentante delle bellezze piemontesi è Torino, ca-poluogo regionale nonché capitale del cioccolato gianduia. Un tessuto infinito di portici, viali alberati, gal-lerie, antichi caffè e piazze eleganti, si snoda per chilometri componen-do una città accogliente e vitale.Accogliente è anche il territorio cir-costante, fatto di valli verdeggianti e fertili, in cui sono sorti alcuni dei più importanti centri agricoli e in-dustriali della regione. Tra le princi-pali valli alpine c’è la Valle di Susa, famosa a livello internazionale per le strutture sportive: tra queste si ricorda la stazione sciistica della Via Lattea, composta dalle località di Sauze d’Oulx, San Sicario, Ce-sana e Claviere, oltre alla già citata Sestrière. Proprio qui, dove sor-

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gono i più moderni impianti spor-tivi, dove i turisti scivolano sugli scii e le tavole da snow con il sor-riso sul volto e l’adrenalina a mille, transitavano i pellegrini in epoca medievale. Via di comunicazione con la Francia, tramite il traforo del Frejus, la vallata era una delle maggiori arterie della Via Francige-na e ancora oggi è pronta a testi-moniare la sua storia con chiese, abbazie e villaggi senza tempo. Da non perdere Sant’Antonio di Raverso, con il suo magnifico complesso abbaziale gotico, o la vicina Avigliana, con il borgo medi-evale che si mantiene abbarbicato alla collina; o ancora Susa, con la deliziosa Chiesa di san Francesco, il convento annesso e la Cattedrale di San Giusto. A nord di Susa, in-castonata alle pendici di Roccia-melone, si snoda la storica via di transito della Val Cenischia, mentre poco lontano si incontra Novalesa con l’omonima splendida abbazia. Scivolando invece a sud di To-rino si raggiunge la zona delle Valli del Pinerolo, composta dalla Valle del Chisone, dalla Val Ger-manasca e dalla Val Pellice. La Valle Germanasca si contraddis-tingue soprattutto per il suo fas-cino un po’selvaggio e ostile, fatto di montagne aspre intervallate da percorsi tortuosi e stretti, talvolta addolciti dalla spettacolare fior-itura della lavanda. La Valle del Pel-lice, invece, è la storica patria della comunità protestante valdese.Da non perdere, infine, un’esplorazione delle province di Alessandria e Asti, scenari di im-portanti avvenimenti storici sin dall’epoca romana, per non parlare dell’assedio di Federico Barbarossa in età medievale alla città di Ales-sandria, sino ai numerosi episodi di lotta partigiana nella Seconda

Guerra Mondiale. Queste due province contengono la storica regione piemontese del Monfer-rato, dai confini geografici non ben definiti, ondulata di pendii dolci e impreziosita dagli acini d’uva che brillano al sole: la coltivazione del-la vite dà qui frutti generosi, che si trasformano in vini pregiati come il Barbera, il Grignolino e l’Asti.Terra dalla natura selvaggia e pos-sente, scrigno di tesori storico-ar-tistici immortali, culla di vini profu-mati e delizie culinarie, il Piemonte è animato per tutto l’anno da una nutrita rassegna di eventi e mani-festazioni. Sempre ad Asti, nel sec-ondo fine settimana di settembre, si svolge ad esempio una festa tipica e originalissima: è il Festival delle Sagre, che riunisce tutta la città nella Piazza del Palio per ricreare le atmosfere di un borgo contadino. Decine di migliaia di buongustai si danno appuntamento qui per gus-tare le prelibatezze della tradizione regionale. Nella stessa città, poi, si tiene la terza domenica di settem-bre il celebre Palio di Asti, precedu-to da una sfilata per le vie del centro.Un altro evento suggestivo è il “Salt-inpiazza”, festival di artisti di strada che invade il paese di Viarigi, nel Mon-ferrato, nell’ultimo fine settimana di agosto. Giocolieri, saltimbanchi, mu-sicisti e cantastorie si riversano per un giorno nelle piazzette e lungo le stradicciole del borgo, accompag-nati da mostre di pittura, mercatini e stand gastronomici irresistibili.

Per chi ha deciso di volare in Pie-monte e trascorrere qui una vacanza, l’aeroporto principale della regione è quello di Torino-Caselle “Sandro Pertini”, situato a nord del capoluogo, servito da un raccordo autostradale

ENRICO MONTANARI

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CASTELLI DI CANNERO

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IL MANIERO PIU’ INFESTATO D’ITALIA: IL CASTELLO DELLA ROTTA DI MONCALIERIA dimostrazione che Torino non è solo una città dedita ad esoterismo e messe nere, in questo primo numero della rubrica dedicata a miti, leggen-de e misteri del Piemonte visiteremo virtualmente un maniero che si trova nei pressi dell’autostrada Torino-Savona, in località La Rotta, nelle cam-pagne tra Moncalieri e Villastellone. E’ stato definito “il castello più infestato d’Italia” ed ora capirete il perchè.Risalente al IV secolo, appartenuto ai Longobardi e successivamente do-nato nel 1176 all’Ordine dei Cavalieri di Malta da parte del Vescovo Arduino di Valperga, nel 1500 divenne pos-sedimento della famiglia dei Savoia, fino a diventare anche un deposito di polvere da sparo nel 1706, durante l’attacco francese a Torino. Nel primo dopoguerra il castello rischiò di finire in rovina, ma negli anni ‘70 venne ac-quistato e parzialmente restaurato da Augusto Olivero, che ne divenne pro-prietario insieme alla sua famiglia. At-tualmente Olivero non vive più li, ma per volontà della moglie che ancora vi abita il complesso è da ritenersi privato e di conseguenza non sono ammesse visite, nemmeno a scopo di ricerca: un modo questo per tu-telare non solo la privacy, ma anche l’integrità della fragile struttura che, prima dell’acquisto, era meta di cu-riosi, turisti e soprattutto vandali.E’ bene inoltre segnalare che, purtrop-po, una parte del Castello della Rotta è ancora parzialmente pericolante e

TORINO

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necessiterebbe di un nuovo restauro che, a causa della totale mancanza di fondi, non è possibile effettuare. Oggi è proibito fermarsi con l’auto o avvicinarsi troppo per scattare foto, pena una denuncia per violazione di domicilio. La struttura si presenta tanto impo-nente quanto tetra: una sorta di for-tino medievale color rosso mattone, con tanto di torre difensiva al suo ingresso; il suo scopo era quello di difendere il ponte sul fiume Banna, unico punto di passaggio della via ro-mana proveniente da Pollenzo.Nel corso dei secoli, l’oscuro mani-ero fu teatro di innumerevoli guerre sanguinose e morti violente o atroci, come quella del Re di Sardegna Vit-torio Amedeo II, morto impazzito dopo essere stato rinchiuso al suo interno dal figlio. La leggenda vu-ole inoltre che la sconfitta subita da Tommaso di Savoia nel 1639 abbia determinato l’attribuzione al castello dell’appellativo “rotta”, che significa appunto “sconfitta”. Ecco quindi che, nel corso del tempo, i racconti sulle apparizioni di fantasmi all’interno del Castello della Rotta sono andate via via aumentando: c’è chi giura di aver visto e fotografato vari spettri di frati, cavalieri e di una giovane princi-pessa, chi di aver udito distintamente il rumore del galoppo di cavalli, chi di aver assistito ad una vera e propria processione fantasma, che si svolger-ebbe ogni anno nella notte tra il 12 e

13 giugno.Tra i testimoni oculari di queste ap-parizioni ci sarebbe anche il custode stesso, Olivero, che spesso veniva svegliato in piena notte da strani ru-mori provenienti dal castello. In una di queste occasioni, l’uomo si svegliò per andare a verificare nelle sale del maniero l’origine di tali suoni, ritro-vandosi dinnanzi allo scheletro di un cavaliere con una grossa croce di ferro sul petto, armato di una lunga spada ed in sella ad un cavallo.Sembrerebbe che alcuni anni fa, du-rante alcuni lavori di restauro, siano venuti alla luce alcuni scheletri con spade e croci: segno inconfutabile di un passato in cui il Castello della Rotta apparteneva ai Templari: è forse di uno di loro il fantasma che il signor Olivero giura di aver visto?Ma chi sono i fantasmi che popolano (o popolavano) il Castello della Rotta? Narra la leggenda che un giovane di bell’aspetto si innamorò perduta-mente della bellissima principessa, figlia del padrone. Durante i festeggia-menti per il fidanzamento, la fortezza venne assalita dai saraceni e la gio-vane donna, per mettersi in salvo o per disperazione, si lanciò dalla torre del castello. Un’altra versione di tale leggenda vuole che la giovane fosse in realtà una marchesa francese, desti-nata a sposare il padrone del maniero. Lei, tuttavia, si era invaghita di un gio-vane e valoroso cavaliere crociato e, al rifiuto di sposare il vecchio e diabolico

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nobile, quest’ultimo la gettò dalla torre. In entrambe le versioni di tale racconto, il giovane innamorato, una volta scoperta la morte dell’amata, decise di diventare prete e partire alla volta della Terra Santa, per combat-tere gli infedeli.E’ forse questo il misterioso fan-tasma del “Frate della Rotta” che da secoli viene intravisto nei pressi della fortezza, oppure si tratta dello spirito di uno sventurato sacerdote che, nel Quattrocento, venne murato vivo nel castello? Oltre al frate ed al cavaliere a cavallo, anche lo spettro della giovane principessa sarebbe stato più volte in-travisto, soprattutto nelle giornate più fredde, circondato da un alone bian-castro. Qualche “fortunato” sarebbe ri-uscito addirittura a parlarle. Lo spirito di un bambino, morto tragicamente investito da alcuni cavalli, viene altresì intravisto nei paraggi: sono queste le anime in pena che, una volta l’anno, nella notte tra il 12 e 13 giugno, si riu-niscono in una sorta di processione religiosa, con tanto di fiaccole intorno al maniero. Sebbene sia difficile, in rete è ancora possibile trovare un paio di immagini dei presunti spettri, foto-grafati da curiosi o da persone che, casualmente, si ritrovavano a passare di li in auto ed assistettero alle spet-trali apparizioni. Purtroppo sembrerebbe che, dal mo-mento in cui all’inizio del 2000 venne ritrovata una fossa comune con al suo interno lo scheletro di un cavaliere e di un cavallo, tali fenomeni paranormali siano diminuiti, fino alla loro comple-ta cessazione: ciò fu sicuramente una sollievo per il custode, ormai stufo per le continue incursioni di curiosi pronti ad immortalare ogni più piccolo det-taglio della sua proprietà privata in cerca di “segnali” sovrannaturali.

FANTASMI AL CASTELLO DELLA ROT-TA E CAMPI MAGNETICI TERRESTRI C’è chi da sempre afferma che dietro ogni apparizione si nasconda una morte violenta, atroce, ingiusta, con un colpevole spesso mai punito. Sec-ondo il parere di numerosi ricercatori, il Castello della Rotta, oltre ad avere

TORINOun passato cruento, sarebbe stato ed-ificato non solo nei pressi di un corso d’acqua, bensì anche in un punto particolare che favorirebbe le mani-festazioni di fenomeni paranormali, ovvero sull’intersezione di due linee magnetiche terrestri. Va accennato che, nell’antichità, vi era un vero e proprio culto dell’acqua, poichè ritenuta la sede delle divinità, sia benevole che malevole; questa credenza, col tempo, è andata perdu-ta, ma rimane salda nelle popolazioni rurali.Lo studioso inglese Thomas C. Leth-bridge, in epoche più recenti, si oc-cupò di studiare tale ipotesi. Se era vero che gli spettri erano maggior-mente visibili lungo i corsi d’acqua, forse egli poteva darne la conferma: avvicinandosi ad un lago, iniziò sentire la pelle formicolare, come attraversa-ta da elettricità. Un giorno assistette persino all’apparizione di una figura femminile, che decise di ritrarre. La Terra è inoltre attraversata da un reticolato di linee magnetiche invisi-bili al nostro occhio; su queste linee, denominate “geodetiche” dallo studi-oso inglese Guy Underwood, la Terra emette onde energetiche capaci di modificare anche la crescita di piante ed erba, oltre che di influire sulla ger-minazione. In passato i “Geomanti”, sacerdoti di culti aventi lo scopo di evocare le anime dei defunti per trarre preziosi consigli, furono tra i primi ad intuire che tali linee avessero la capacità di “attirare” gli spiriti. Tutto questo non è solo una leggenda: vi è infatti la testi-monianza di un archeologo che, molti anni fa, si recò sulla collina dello Her-efordshire, dove ebbe la spettacolare visione della vallata attraversata da linee luminose che si intersecavano nei punti in cui sorgevano castelli, conventi o chiese. Al suo fianco, inol-tre, comparì lo spettro di un monaco vestito con un saio ed appoggiato ad un bastone. L’intera visione scom-parve nel giro di pochi minuti.Si può quindi affermare che i fantasmi non siano altro che una forma di en-ergia, di “elettricità” che si manifesta

solo con la giusta condizione climat-ica derivante da fonti d’acqua e campi magnetici terrestri? A quanto pare si: in zone molto umide vi è un partico-lare magnetismo dell’atmosfera che permetterebbe agli spettri di trarre energia per le loro apparizioni.Se il Piemonte, grazie al suo clima umido e rigido ed alla presenza di un fiume importante come il Po, risulta essere una regione favorita per ques-ta fenomenologia, non c’è da stupirsi se un intero Paese come l’Inghilterra risulti essere il più infestato al mondo!

PILLOLE DI MISTEROCUNEO: L’OLIO “MIRACOLOSO” CHE NON SALVO’ DALLA PESTENella prima metà del 1600 la peste stava mietendo vittime in tutta Ita-lia. Una speranza di guarigione per i tanti sofferenti piemontesi giunse da Milano, quando si sparse la voce che in tale città fosse possibile reperire un olio dalle proprietà “miracolose”.Il primo a citare tale unguento fu un sacerdote di Fossano, tale Giovanni Giovenale Gerbaldo, che lo descrisse come “miracoloso olio d’una lampada nella Chiesa della Madonna delle Gra-zie di Milano, il quale non cessa an-corchè molto ne prendano”. Aggiunge poi il Gerbaldo: “Il Serenissimo Duca ha fatto ungere tutta la sua armata, come anche li Francesi la loro, et si dice che cessa affatto la contagione”.Anche a Carmagnola giunsero voci circa il portentoso olio, il quale avreb-be avuto la capacità di risanare su-bito gli infermi. Fu così che, nel 1630, una spedizione proveniente da Som-mariva del Bosco e Corneliano d’Alba (CN) giunse a Milano per prelevarlo e distribuirlo non solo nella comunità cuneese, ma anche in altre località del Piemonte.Tuttavia, il miracolo non avvenne mai ed il misterioso olio di lampada non guarì mai nessuno: colpa forse del Diavolo che, come narra la leggenda (e come volle l’ideologia religiosa dell’epoca), sostituì l’unguento pro-digioso con uno infernale.

LAURA ORSINI

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TORINO

Stalking e letteratura: “L’incubo del Babau”“L’incubo del Babau” è un libro scritto da Angelo D’Antonio e pubblicato da Seneca Edizioni nel 2011. La storia si svolge nel 2007, prima che il Parlamento varasse l’attuale legge contro lo stalk-ing. Il romanzo racconta le vicis-situdini della dottoressa Barbara Mori, quarantenne cardiologa dell’ospedale Molinette di Torino. La donna vive la tragica esperien-za dello stalking, in un momento storico del nostro paese in cui, a causa di un vuoto legislativo, il reato non era ancora perseguibile.

Angelo D’Antonio è nato a Torino il 18 febbraio 1961. Di profes-sione bancario, si è avvicinato alla scrittura in tempi relativamente recenti. Ha pubblicato tre romanzi: “Il segreto di Giulia” (2009), “Du-plice Vendetta” (2010) e “L’incubo del Babau” (2011), tutti e tre editi da Seneca Edizioni.

Sig. D’Antonio, come si è avvicina-to al tema dello stalking?

Mi sono avvicinato allo stalking più o meno un anno e mezzo fa, sull’onda di alcuni eventi tragici che sono successi nel 2011. Mi sono documentato, ho studiato la legge sullo stalking, cercando di farmi una cultura normativa prima di iniziare a scrivere. Leggendo con attenzione le cronache, mi sono accorto di quanto sia importante prevenire questo fenomeno: è sta-tisticamente provato che la stra-

grande maggioranza degli omi-cidi di donne hanno alle spalle un fenomeno che è assimilabile allo stalking. E’ un fenomeno che mi ha appassionato, anche perché ho alcune amiche che sono state vit-time di stalking in prima persona.

Lei nel libro descrive molto dettag-liatamente le varie “fasi” che carat-terizzano lo stalking, ispirandosi alle vicende che le erano state rac-contate.

Sì. Fortunatamente le situazioni di cui sono venuto a conoscenza non sono così drammatiche come quelle che ho raccontato nel libro. Ho tratto spunto da quello che io descrivo come “stalking soft”, ov-vero la fase preparatoria. Lo stalk-ing poi diventa un fenomeno via via sempre più invasivo e aggres-sivo, che purtoppo porta spesso a delle conseguenze tragiche.

Franca Cassine (giornalista de La Stampa) nella prefazione del libro sostiene che lei ha avuto una vera e propria “sensibilità femminile” nel narrare questa storia. Lei si ri-vede in questa dichiarazione?

Certo, forse proprio perché mi sono ispirato direttamente a dei racconti di donne che hanno vis-suto in prima persona lo stalking. Fra l’altro, ho creato un gruppo su Facebook:“Alziamo la voce contro lo stalking”. Il gruppo è stato creato in concomitanza con l’uscita del

libro e ,quasi senza volerlo, sono diventato un punto di riferimento per delle persone che hanno vissu-to o stanno ancora vivendo delle persecuzioni.

Lei donerà una parte dei proventi del suo libro ad un’associazione contro lo stalking, l’A.TOR.AS.(Associazione torinese an-tistalking). Ci può parlare di questa associazione?

E’ un associazione nata nel 2010 e si occupa specificatamente delle vittime di stalking. Sia stalking “tradizionale” che stalking “occu-pazionale”, cioè perpetrato sul luo-go del lavoro. Sono delle ragazze bravissime a portare avanti questo progetto, mettendoci molto im-pegno e molto cuore.

ANDREA LUIGI GAETANI

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TORINO

Johnny cammina a passo spedito lungo gli stupendi portici di Cuneo: città regale e magica; telefona alla sua donna Celeste. Donna dal colore degli occhi verde smeraldo, con viso ovale, beltà e splendore abbagliante. I due si sono in-contrati alcune sere fa al Cabiria di Demonte: hanno ballato fin verso l’alba e poi si sono scambiati i numeri dei cellulari.L’amore è un giocattolo misterioso, che permette ai sogni di divenire realtà e permettere il viaggio regale ed autentico del pensiero umano. L’amore supera montagne alte chilometri, valica confini fisici impervi. Cuneo è una città moderna, situata su di un altipiano posto alla confluenza di due fiumi: il Gesso e lo Stura. La città appare moderna e futurista: città dell’amore soave e platonico, ove il viaggio regale ed autentico del pen-siero umano corrisponde a qualcosa di unico, foriero di novità conclamata. Celeste osserva il Sole splendente e dirama emozioni uniche: sognare una vita bellissima con Johnny è l’elisir di lunga e soave vita.I due appena si rivedono, camminano mano nella mano, osservano le vetrine di Corso Nizza alla ricerca magica dell’elisir di lunga vita o dell’eterna giovinezza. Il fato guiderà i due innamorati alla ricerca dell’amore platonico e della felicità nuova? Camminare è l’essenza stessa della vita: permette all’essere dell’era internettiana di sognare, volare tre metri sopra il cielo. I due ascoltano il cd “Inedito” di Laura Pausini: camminano senza camminare, vagano col pensiero. La musica e l’amore permettono all’essere umano di provare emozioni mai sopite ai più: la fantasia dipana emozioni auten-tiche, foriere di novità conclamata.Cuneo appare città posta ai piedi delle magnifiche montagne: luoghi incontaminati la circondano e costituiscono una cosmorama sensazione rediviva di vita nuova. Le montagne appaiono maestose, esseri naturali e fisici, che soggiacciono alle leggi stesse del tempo fisico ed inebriante; la neve appare immensa: virgulto unico, simbolo regale ed autentico di vita nuova. Innamorarsi a Cuneo è simbolo soave di vita nuova, emblema perenne e regale di metamorfosi unica. Un bacio o una carezza corrisponde perennemente ad un gesto giusto di affetto e di amore intenso.I due si salutano e si danno appuntamento per il giorno seguente. Tra i due è sbocciato l’amore platonico? I sentimenti permettono il viaggio regale ed autentico della passione umana: tutto corrisponde a dipingere con forme astratte un quadro liberty. Arte e amore: binomio magico e soave, o connubio virtuale dell’essenza stessa della vita.Cuneo appare città dolce, degli innamorati, luogo ove il viaggio perenne ed autentico del pensiero umano as-sume connotati empirici; inusuali per il modo di pensare dell’era internettiana. Nell’era dei social-networks, l’amore pare diventare qualcosa di unico e magico: simbolo regale di vita nuova, immensità dell’essere umano solo e da amare. Amore: entità astratta solerte, fonte primaria di vita nuova, inno-vazione dell’essere e del volere umano. L’amore somiglia ad un’entità misteriosa e magica che abita l’Olimpo degli dei del cielo.

Sentimenti e Amore Vero

GIOVANNI GIULIANO

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TORINO

Allora Mauro, si legge sul vostro sito che Imaginary Africa è “pseudo-african, world-minimal-jazz music”. Da dove nasce la fusione di così tanti generi musicali?

Il progetto Imaginary Africa nasce dalle mie esperienze musicali. Ho iniziato suonando la chitarra classica, poi mi sono avvicinato al violoncello, studiando presso alcuni maestri privati. Sono un appas-sionato di musica medievale e di world music. È stata fondamentale l’esperienza con l’Orchestra di Porta Palazzo (O.P.P.), la seconda or-chestra multietnica d’Italia. L’avvicinamento alla musica di luoghi lontani mi ha portato a studiare nuovi strumenti, come l’oud (il liuto arabo), le percussioni africane, la vielle e la Kora.

Il progetto nasce come un progetto solista, ma poi si è ampliato.

Sì. Il progetto è nato nel periodo in cui ho vissuto a Berlino. Inizi-almente ho cominciato suonando da solo, ma poi si è unito a me Samba Fall Mbaye, un percussionista di origini africane che conosco ormai da molti anni.

La contaminazione che caratterizza la vostra “Africa immaginaria” la si può vedere benissimo nel set di Samba. Metà batteria e metà percus-sioni a mano.

Esatto, Samba suona con un set che incarna perfettamente l’incontro di culture musicali che il nostro progetto rappresenta. Il mio stesso modo di suonare il violoncello non è del tutto “normale”. Lo suono più come se fosse una chitarra.

Infatti, hai una bella raccolta di effetti da usare durante i concerti.

MUSICA

MauroBasilio e la sua “Imaginary Africa”

“ImaginaryAfrica” è un progetto musicale ideato, suonato e im-provvisato da Mauro Basilio, talen-tuoso e poliedrico musicista origi-nario di Asti

Il progetto è nato a Berlino, dove Mauro ha vissuto per un paio d’anni. Ora è tornato a Torino, sper-ando di riuscire a far conoscere la sua musica il più possibile.

Purtoppo, come ci spiega, suonare a Torino non è semplice di questi tempi.

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TORINOMUSICA

Ho raccolto quasi tutti i miei pedali in giro per i vari mercatini dell’usato fra Torino e Berlino. Di-ciamo che è un po’ un set di effetti “low-cost”. Nei mercati dell’usato a Berlino si può trovare veramente di tutto.

Adesso che siete stabilmente a To-rino come procede con le perfor-mance dal vivo?

Non molto bene purtoppo. È un momento difficile per tutta l’economia italiana e la musica non fa eccezione. Nonostante Torino sia una città molto attiva cultural-mente, i locali in cui si può suonare dal vivo non sono molti. Inoltre, c’è da dire anche che, con il bilan-cio del comune bloccato, le Circo-scrizioni non hanno più soldi per finanziare gli eventi.

Quindi al momento ci sono più possibilità nel privato?

In un certo senso sì, ma anche suo-nando nei locali ci sono una serie di scogli non facili da aggirare. Io sono iscritto alla SIAE e credo for-temente nella tutela del diritto d’autore. Il problema è che, para-dossalmente, costo di più rispetto ad un artista non iscritto, proprio a causa delle cifre da versare alla SIAE per organizzare i concerti.

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NOBRAINO

Venerdì 27 Aprile Hiroshima MonAmour

BUGO

Sabato 5 Maggio Hiroshima MonAmour

NINA ZILLI

Sabato 5 Maggio Hiroshima MonAmour

NOTRE DAME DE PARIS

Giovedì 3 Maggio - Domenica 6 MaggioPalaOlimpico (Isozaki)

PINO DANIELE

Lunedì 7 Maggio Teatro Colosseo

SUD SOUND SYSTEM

Venerdì 11 Maggio-Hiroshima MonAmour

DA NON PERDERE

SAMUELE BERSANI

Giovedì 17 Maggio Teatro Colosseo

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ANDREA LUIGI GAETANI

DIONNE WARWICK

Sabato28 Aprile Piazza Castello

GEM BOY

Sabato 28 Aprile Beer Festival Palavela

BILLY COBHAM BAND

Domenica 29 Aprile Piazza Castello

GRANDE FESTA JAZZ

Martedì 1 MaggioPiazza Castello

ROBERTO VECCHIONI

Giovedì 10 MaggioTeatro Colosseo

Adesso, per ovviare al problema, sto organizzando in casa mia una serie di “house-concert”.

Di che cosa si tratta?

Ho messo a disposizione il salotto di casa mia per organizzare dei piccoli concerti casalinghi in acus-tico. Mi sono abituato a questo sistema vivendo a Berlino. Grazie agli house concert lì è possibile lavorare “a cappello”, cioè finan-ziarsi con le offerte del pubblico. Il governo in Germania si è molto concentrato nell’educare i cittadini all’apprezzare la cultura e a capire che è giusto pagare per sostenerla.

Qui in Italia funziona un po’ diver-samente...

Sì, ma io mi sono adattato. Io come tanti altri faccio mille cose diverse per poter vivere di musica. Fortu-natamente in questo progetto si-amo al massimo in due, per ades-so. Il progetto è aperto a nuove influenze e speriamo di avvalerci di altre collaborazioni.

Allora possiamo dire che il duo è il vero gruppo musicale “anticrisi”?

[Ride] Sì, il duo è decisamente un gruppo musicale anticrisi.

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MUSICA

Torino e il Jazz

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Torino riscopre la sua antica anima e ospita, dal 27 aprile al 1° maggio, la prima edizione del Torino Jazz Festival. Si tratta di un appuntamento mu-sicale che trae ispirazione da un fatto sconosciuto a molti: nel lon-tano 1935, il grande Louis Arm-strong, scelse proprio la città della Mole Antonelliana, come unica data italiana della sua tournée. E proprio Torino, negli anni succes-sivi, diventò sede e palcoscenico di questo genere musicale. Dunque, dalla barocca piazza Castello – il salotto di Torino – all’elegante piazza Vittorio Veneto, senza dimenticare i portici di via Po, la kermesse, disegnando un gi-gantesco contrabbasso sulla map-pa di Torino che delimita un’ideale cittadella del jazz, dedicherà pi-azze e vie, ai più importanti artisti del jazz, con concerti gratuiti e mo-menti musicali indimenticabili.

Se piazza Castello sarà dedicata proprio a Louis Armstrong, in via Po e in via Bogino si potranno as-coltare Miles Davis e John Coltrane; per non parlare di Duke Ellington in piazza Vittorio e di Benny Good-man in piazzale Valdo Fusi. Anche i localini caratteristici del lungo Po Murazzi – l’Alcatraz, Giancarlo, il Puddhu Bar, il Music on the river e il Magazzino sul Po - , ospiteranno eventi e artisti così come i vialetti ormai in fiore del parco del Valen-tino. Il Torino Jazz Festival, diretto da Dario Salvatori, sarà in grado di proporre il meglio della scena lo-cale, coinvolgendo i principali op-eratori del genere della città, ed internazionali, senza trascurare le influenze del Nu jazz, i dj set e le grandi orchestre.E chi di jazz se ne intende, non rest-erà indifferente davanti ad alcuni nomi che calcheranno le scene del

Torino Jazz Festival. In piazza Castello si esibiranno infatti Dionne Warwick accompa-gnata dalla Torino Jazz Orchestra; Ahmad Jahmal; i Buena Vista Ital-ian Jazz; Ray Gelato & His Giant Or-chestra e molti altri artisti ancora animeranno il centro di Torino durante la grande festa conclusiva del 1° maggio, a partire dalle 17. Ma il nuovo appuntamento to-rinese non sarà solo ed esclusiva-mente musica. In occasione della kermesse, il Museo Nazionale del Cinema ha ideato una retrospet-tiva ricca di film che rievocano le vite di alcune leggende del jazz e, per un connubio migliore tra jazz e letteratura, il Circolo dei Lettori, ha programmato una serie di ap-puntamenti con scrittori e musi-cisti, durante l’aperitivo nel locali sul fiume.

ALEXIA PENNA

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DONNEMONDO

Alessandriamedaglia rosa

La Provincia di Alessandria si veste di rosa: l’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere ha infatti rilevato fra tutte le province piemontesi il più alto tasso di femminilizzazi-one delle imprese, sebbene i re-centi sviluppi della crisi economica globale abbiano influito negativa-mente sulle imprese guidate da af-filiate del “gentil sesso”. Le aziende femminili sono tali nel caso in cui la partecipazione delle donne alla governance dell’impresa risulti su-periore al 50% – stima effettuata attraverso una media fra le compo-sizioni di quote di partecipazione e di cariche amministrative tenute da donne.A fine 2011 la Provincia di Ales-sandria poteva vantare 12.281 aziende con leader “rosa”, pari al 26,4% di tutte le imprese locali. L’apparentemente strabiliante cifra è tuttavia calmierizzata da

una variazione negativa dello 0,5% rispetto al 2010; le aziende rosa perdono comunque meno ris-petto al -0,8% dell’imprenditoria locale generale. Nella graduato-ria regionale per tasso di crescita Alessandria si è posizionata al 6° posto, preceduta dal Verbano Cu-sio Ossola (+2,4%), addirittura al decimo posto nell’analoga classifi-ca italiana, da Torino (+0,8%), Biella (+0,7%), Vercelli (+0,3%) e Novara (+0,1%).“Il fatto che Alessandria continui a registrare il maggior tasso di fem-minilizzazione delle imprese fra tutte le province del Piemonte” ha affermato il Presidente della Camera di Commercio Piero Mar-tinotti “rappresenta un indice sig-nificativo del forte radicamento dell’imprenditoria femminile nel sistema delle imprese provin-ciale. Questa considerazione trova riscontro anche nel fatto che, nel

2011, le imprese femminili hanno registrato una variazione che, pur negativa, è stata meno accentua-ta di quella relativa al totale delle imprese. Le donne che fanno im-prese così come tutte le donne che lavorano necessitano però di ade-guati supporti che vanno dai servi-zi socio-assistenziali al credito, dalla formazione all’innovazione, senza i quali le imprese in genere e quelle femminili in particolare hanno problemi a nascere e a svilupparsi”. “La Camera di Com-mercio” ha concluso Piero Mar-tinotti “farà quanto le compete per sostenere le imprese in rosa sia monitorando costantemente l’evoluzione del fenomeno sia sup-portando l’attività del Comitato per l’imprenditoria femminile di Alessandria”.

PAOLO GIORCELLI

Provincia e Imprese

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ASTI VIVERE

AstiFiera regionale

Dal 28 aprile al 6 maggio si svolge ad Asti la Fiera Region-

ale Citta’ di AstiDopo due anni di gestione da parte della Al.Fiere s.n.c., la mani-festazione sembra aver ritrovato smalto e vivacità.

Emblematico di questo nuovo corso sembra essere soprattutto la sensibile crescita di richieste di adesioni che, nonostante qualche inevitabile defezione, si sta al mo-mento realizzando. Sono signifi-cativamente numerose infatti le

aziende che, espressione dei più diversi settori produttivi, hanno deciso di partecipare all’Edizione 2012 della manifestazione.

A produrre questa attenzione per la Fiera Regionale Città di Asti sembra essere stata da una parte la notevole risonanza riacquisita dall’evento nel corso degli ultimi due anni e dall’altra la visita stessa delle ultime edizioni della Fiera da parte di imprenditori che si sono così convinti a non perdere questa opportunità.

Ovviamente a fare da sfondo a questo rinnovato interesse per la Fiera Regionale Città di Asti è

l’impegno con cui il Comune di Asti ha voluto sostenere l’evento, giocando un ruolo di primo piano in una partecipazione istituzionale resa più difficile dalla complessa congiuntura economica.

Decisamente significativo anche il ruolo della Camera di Commercio di Asti, nel cui spazio troveranno posto con specifiche iniziative le diverse realtà produttive del ter-ritorio. A rendere tuttavia concre-tamente possibile la realizzazione della manifestazione sarà ancora una volta il sostegno della Cassa di Risparmio di Asti, come gli anni scorsi sponsor ufficiale della mani-festazione.

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AstiSi è aperto il bando della START CUP PIEMONTE VALLE D’AOSTA - VIII Edizione Anno 2012 – che mette in gara i migliori progetti d’impresa innovativi ad alto conte-nuto di conoscenza.La competizione ha un montepre-mi complessivo di oltre 110.000 euro: tre premi assoluti finalizzati alla nascita di nuove imprese negli incubatori universitari degli atenei promotori e ulteriori premi speciali per i settori ICT ed ENERGIA, e per chi vuole fare impresa ad ASTI, CU-NEO, NOVARA, VERCELLI e in VALLE D’AOSTA.Asti partecipa con il premio PRE-MIO ASTI destinato al miglior busi-ness plan che insedi l’impresa nella Provincia di Asti, offerto dal Co-mune di Asti.

ASTIVIVEREStar CupStart Cup Piemonte

Valle d’Aosta

a Start Cup Piemonte Valle d’Aosta è un concorso di progetti impren-ditoriali dedicato a tutti coloro che hanno un progetto di impresa innovativa. Le imprese innovative sono quelle che apportano, in un prodotto o in un processo, nell’organizzazione o nel rapporto con il mercato, caratteristiche di novità rispetto allo stato della tecnologia riscontrabile nelle imprese del territorio e che rappresentino una val-orizzazione economica di saperi e competenze scientifiche.

La competizione, a partecipazione gratuita, è finalizzata alla nascita di imprese innovative presso gli Incubatori degli Enti Promotori o nelle province degli enti sostenitori.La competizione si articola in tappe intermedie e prevede premi in denaro, formazione ed assistenza.

Il concorso si articola in due fasi.

Nella prima fase - Concorso delle Idee - si presenta un’idea di impresa descrivendo sinteticamente il progetto ed evidenziando il contenuto innovativo e i settori applicativi.

Nella seconda fase - Concorso dei Business Plan - si presenta un Busi-ness Plan completo, che deve descrivere un progetto imprenditori-ale caratterizzato da un alto contenuto di conoscenza, tecnica o tec-nologica, indipendentemente dal suo stadio di sviluppo.

A questa fase possono partecipare sia i vincitori del Concorso di Idee, sia soggetti esterni portatori di un Business Plan.

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Cuneo CUNEOVIVERE

“Festa di primavera” al Ponte Grana di BargeQuattro giorni di divertimento, so-

cializzazione ed allegria farciti di tan-ti appuntamenti diversi organizzati

dal’Associazione Punt GranaQuattro giorni di divertimento, socializzazione, allegria farciti di tanti appuntamenti diversi. Sono quelli che l’Associazione “Punt Grana” ha organizzato dal 28 aprile al 1 maggio prossimi per l’annuale “Festa di primavera” che si svolgerà in località Ponte Grana di Barge, posta sulla sinistra della Provinciale per Cavour. Ecco il programma.

Sabato 28 aprile: alle 21 serata di musiche e danze occitane con il gruppo “Roussinhol” e gara di “Scala 40” ai 151 punti con gironi da 8 giocatori.

Domenica 29 aprile: alle 9, gior-nata di scambio e di baratto con il “Mercatin d’la roba veja” (per prenotazione spazi: 334.8139998, Rocco); alle 12.30 “Pranzo cam-pagnolo”; alle 21 serata di ballo

liscio con l’orchestra “La nuova equipe”.

Lunedì 30 aprile: alle 21 serata di ballo liscio con l’orchestra “Enzo e Massimo e Sonia de Castelli”.

Martedì 1 maggio: “5° Meeteng Fiat 500 e derivate” a cura del “Dangerous Drivers Team”: alle 8 ritrovo presso la Festa per l’iscrizione e la foto; alle 11, partenza per il giro turistico lungo le vie di Barge per l’aperitivo of-ferto dall’azienda vitivinicola “Le marie”; alle 12.30 ritorno presso la festa per il “Pranzo campag-nolo”; alle 15.30 premiazione, consegna delle foto ricordo e arrivederci all’’edizione del 2013. Per informazioni: 335.8096244 (Gabriele), 349.3173796 (Diego), 338.1967607 (Luca).

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Vercelli

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VERCELLI VIVERE

Liceo Classicolaboratorio mul-timediale intito-

lato al prof. Nino Marinone

È stato inaugurato, con cerimonia ufficiale venerdì 20 aprile dalle ore 16.45 al Liceo Classico ‘L.Lagrangia’ di Vercelli, il nuovo laboratorio multimediale intitolato al prof. Nino Marinone, tanto amato in città, è vercellese dell’anno 1997, quanto conosciuto a livello inter-nazionale per la passione di una vita per la letteratura classica. Au-tore di oltre 70 pubblicazioni, è stato illustre filologo classico di fama internazionale, già docente di lettere presso il Liceo Classico

dal 1942 al 1961, quindi Preside del Liceo Scientifico negli anni Sessanta, docente universitario a Padova ed a Torino, socio nazion-ale dell’Accademia delle Scienze di Torino, del Centro di Studi Cic-eroniani a Roma, del Centro Studi Varroniani a Rieti e membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto di Linguistica Computazionale del C.N.R. a Pisa. Per evidenti meriti accademici, ma soprattutto per la passione di una vita per la didatti-ca e la diffusione della cultura clas-sica, la Dirigente d’Istituto, prof.ssa Graziella Canna Gallo, il Consiglio d’Istituto e l’Associazione Ex Allievi del Liceo Classico hanno stabilito di intitolare proprio a lui, appas-sionato di computer e delle appli-cazioni delle nuove tecnologie agli antichi saperi, questa nuova aula multimediale del Liceo Classico di Vercelli: la targa commemorativa è stata scoperta dopo l’orazione uffi-ciale tenuta dal prof. Angelo Frag-

onara, anima culturale dello stesso Lagrangia e della città di Vercelli per molti decenni, e l’intervento musicale di una piccola rappresen-tanza del Complesso musicale di Istituto diretto da Furio Rutigliano:, quindi Eleonora Atzori alla voce, Carlo Felice Balduzzi al sax e Franc-esca Michelone alla tastiera, hanno interpretato brani di Paolo Conte, un musicista tanto amato dal prof. Marinone.

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VERCELLIVIVERE

Mercoledì venticinque Aprile e martedì I maggio, vieni in Museo!

Il Borgogna rimarrà aperto dalle 15 alle 17.30: potreste approfittarne per vedere esposti per la prima volta, e ancora per pochi giorni, i capolavori di cristallo di rocca recentemente restaurati grazie al contributo Rotary Club Sant’Andrea di Vercelli oppure la lucente vetrata di vetro smaltato e dip-into dei fratelli milanesi Bertini, da poco tornata alla luce grazie al restauro di Giusi Bertolotto della Docilia Restauri di Torino, con il contributo della Compagnia di San Paolo.

Museo Francesco BorgognaVia Antonio Borgogna, 4/613100 Vercelli

Orarilunedì chiusoda martedì a venerdì dalle 15,00 alle 17,30(al mattino aperto su prenotazione per scuole e

gruppi)sabato e domenica dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 14,00 alle 18,00

Biglietti:intero: 8,00 euro;

ridotto: 6,00 euro per gruppi, insegnanti, convenzi-onati e per i visitatori che presentano il biglietto della mostra “I giganti dell’Avanguardia. Mirò, Mondrian, Calder”;

bambini, studenti e possessori carta giovani (15-28 anni): 3,00 euro;

Biglietto cumulativo 3 musei di Vercelli: 14,00 euro;

Possessori Abbonamento Musei: ingresso libero con tessera valida.

1 maggio - Festivita’ di primavera? Scopriamo il Borgogna!

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Alessandria

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Classifica gradimento sindacoFabbio al 21esimo postoConferma il suo ormai consueto piazzamento in “top thirty” - non-ostante una lieve flessione rispetto alla rilevazione del primo semestre 2011 - il primo cittadino di Alessan-dria Piercarlo Fabbio nella classifica stilata da “Monitor Città” sul gradi-mento dei sindaci, ottenedo un 21posto e un 58,2% di percentuale di “apprezzamento” (contro il 59,4 rilevato dalla 15esima edizione del sondaggio, nella quale lo stesso

Fabbio si piazzava in diciasset-tesima posizione). La posizione di Fabbio è altresì fra le più alte tra i sindaci di centro-destra. “Ringrazio, anche questa volta, gli alessandrini” ha commentato il primo cittadino “che, in contro-tendenza a una campagna politica e mediatica che non risparmia da mesi duri colpi, anche bassi, alla mia persona, oltre che alla mia amministrazione, mi rinnova la fiducia. Fare il sindaco, soprattut-to in una situazione di forte crisi come quella che ha segnato tutto il mio mandato, è difficile. Spesso decidere di non fare morire lenta-mente la propria città, condannan-dola a un declino progressivo, è stato impopolare, ma io ci ho sem-pre creduto e, anche per il futuro, ritengo sia fondamentale investire sulla crescita”. E ha proseguito: “Il Ponte Meier che collegherà città

e Cittadella, restituita agli alessan-drini dopo anni di abbandono; la riqualificazione di diverse zone, dal centro a corso Acqui; la rivoluzione nelle aziende partecipate sono solo alcuni dei contributi “per non rassegnarsi, continuando invece a sperare. Non per presunzione ma orgoglio: al 21esimo posto in Italia non ci sono io ma tutti gli alessan-drini, con i quali portare avanti il progetto di rinnovamento per una città che ambisce a essere sem-pre più intelligente e moderna, all’avanguardia nelle comunica-zioni e nelle relazioni, partendo dalla storia che ci ha fatto grandi nel tempo”.

ALESSANDRIAVIVERE

PAOLO GIORCELLI

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OROSCOPO Le Stelle del meseAriete

La splendida orbita di Venere vi farà sentire come dei pascià, ossia: perfettamente a vostro agio e traboccanti di autostima. Chi ha problemi di salute potrà imboccare la strada per la guarigione, o per migliora-menti di rilievo; chi ha lavorato in palestra per tutto l’inverno, si godrà beatamente i frutti delle sue fatiche; chi è in cerca del per-sonal trainer ideale, probabilmente lo troverà. Sarete da passerella, nel senso che trasmet-terete così tanta energia da catalizzare tutta l’attenzione.

ToroStimolati a muovervi più del previsto, vi sentirete scattanti e leggeri. Tenderete quindi a prediligere sport dove la prontezza di riflessi avrà la meglio sulla resistenza. Più soggetti alla noia, potreste decidere di iscrivervi a un corso collettivo, in palestra o in piscina, così da poter interagire con altri amici, di vecchia data o appena conosciuti.Venere, in Gemelli per 4 mesi, costituirà per voi uno stimolo a reinventarvi, cercando di accantonare l’eccessivo bisogno di sicurezza e di abitudini consolidate, per mettervi in gioco con un atteggiamento più allegro e curioso.

GemelliCome se foste l’immagine della salute, verrete chiamati in causa ogni volta che qualcuno avrà bisogno di un termine di paragone che rappresenti la Bellezza fatta persona. Dato che per molte settimane avrete passaggi astrali splendidi, potreste approfittarne per dare una decisa stoccata a qualche cattiva abitudine un po’ difficile da sradicare, come il fumo.

Proibito lamentarsi. E’ consentito vantarsi (ma solo un po’...) del fatto che Venere, da qui all’estate, vi punterà addosso i suoi riflettori.

CancroVenere sarà stabilmente posizionata nel dodicesimo settore (quello più sfuggente e indefinito dello Zodiaco) per parecchie setti-mane, rendendovi allergici, da qui all’estate, a programmi di fitness troppo scontati.

Potrebbe essere un ottimo spunto per qual-che esercizio all’aria aperta, o per andare in perlustrazione di tecniche alternative di be-nessere. Anche qualche lezione di acqua-gym a ritmo di musica sarà benefica e tonificante, per il corpo e per l’umore.

LeoneL’energia sarà frizzante, con un grande deside-rio di movimento, assolutamente da non rep-rimere. Le discipline basate su input meccan-ici vi annoieranno rapidamente, portandovi a cercare nuovi stimoli, in una visione olistica che abbracci mente e corpo.

Sì a pratiche come lo yoga, o alle cure riequili-branti da effettuare per mezzo di cristalli o piante officinali, che vi regaleranno una luce speciale. Eventuali massaggi linfodrenanti sortiranno effetti miracolosi, regalandovi leg-gerezza e benessere.

VergineUna certa svogliatezza generale sarà da met-tere in preventivo, anche se i Vergine della prima decade sono ancora scoppiettanti di risorse, grazie a Marte, Plutone e Giove. Mer-curio, opposto nella prima parte del mese, potrebbe inoltre creare un indefinito desi-derio di muoversi, senza ben sapere in quale direzione.Non date retta a queste sensazioni iniziando un girovagare confuso e impegnatevi, invece, a rinforzare le zone del corpo più a rischio in questo periodo, come i bronchi e la colonna vertebrale. Sì a Pilates e stretching.

BilanciaSarete in formissima. Nessun muscolo indo-lenzito, anche la schiena è flessuosa e la pelle è liscia e distesa.

Merito senz’altro del vostro costante impegno profuso in precedenza, ma adesso siete pro-prio in uno stato di grazia. Un Marte, presente in maniera altalenante, consiglia tuttavia di evitare exploit improvvisi seguiti da lunghe pause e Mercurio opposto, nelle ultime due settimane, potrebbe rendervi più stanziali, o insofferenti alla routine. Ma Venere vince, Venere risolve.

ScorpioneLo stato d’animo sarà curioso, con partico-lare attrazione per tutto quanto di nuovo il panorama del fitness potrà offrirvi, come le ultime proposte relative alle attrezzature per l’allenamento, o qualche centro benessere dove la socialità sia garantita.

Lo stato di salute si attesterà ampiamente sopra la sufficienza, con significative opportu-nità di dedicare tempo a eventuali cronicità, grazie a terapie efficaci.Il periodo è indicato anche per regimi depura-tivi o dietetici.

SagittarioAnche se siete tra i segni più resistenti e vitali dell’intero Zodiaco, potreste ora accusare una flessione energetica. In particolare, i nati tra il 26 e il 27 Novembre potrebbero accusare una diffusa stanchezza e un nervosismo che potrà portare a una sorta di iperattività confusa. E’ proibito, quindi, sforzarvi oltremodo in pal-estra, o cimentarvi in attività agonistiche di un certo livello senza un’adeguata preparazione. Ascoltate i segnali del vostro corpo e curate riposo e alimentazione.

CapricornoGli appartenenti alla seconda decade potran-no contare sul potente trigono di Giove, che regalerà distensione, rilassatezza, amore per i piaceri della vita. Venere nel sesto campo garantirà a tutti i Capricorno risultati ottimali nell’applicazione quotidiana, generando anche un rinnovato interesse per lo stato di salute, con interes-santi opportunità per chi deciderà di intra-prendere un regime alimentare più sano. Un ottimo Marte sarà rinvigorente per i nati il 25 e il 26 di Dicembre, favoriti in eventuali com-petizioni sportive.

AcquarioLa vitalità, invidiabile, vi supporterà per molte settimane, sciogliendo blocchi ener-getici, aprendo la mente e lo spirito a nuove discipline e regalandovi scioltezza e agilità. E’ tempo di vita all’aria aperta, di libero movimento: evitate di rinchiudervi in una palestra e sperimentate piuttosto ses-sioni collettive di tai-chi o di bioenerget-ica in location insolite, o che forniscano ispirazione alla vostra parte più creativa. Amore più che bene: benissimo

PesciOnde evitare di sentirvi come anime in pena, alle prese con un infinito pellegrinaggio alla ricerca di terapie risolutive o soluzioni efficaci, provate a stabilire una lista delle priorità, alla quale aderire come se fosse il Verbo.

Non affaticate stomaco e bronchi con un’alimentazione sregolata e con pessime abitudini come il fumo: al contrario, sfruttate il potenziale energetico della primavera, rega-landovi un week-end alle terme o in qualche struttura che preveda un regime detossi-nante.

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CUCINA

Ricette di cucina a cura di

Risotto ai Quattro Formattiuna ricetta classica, dal sapore unico dato da Fontina, Par-migiano, Groviera e Gorgonzola

Una ricetta semplice e famosa per il risotto ai quattro fomaggi, che ci regala un riso gustoso ed ottimo in quasiasi occasione. I vostri ospiti ne andranno matti e la vostra cucina verrà apprezzata

Lessate il riso per 13-14 minuti, in modo che risulti al dente e poi scolate-lo. Preparate la besciamella mettendo in un pentolino il burro, fatelo sci-ogliere e poi unite la farina e un pizzico di sale, mescolate e aggiungete poco per volta il latte. Lasciate cuocere 5 minuti per far addensare la besciamella e mescolate bene per non far formare i grumi.

Quando la besciamella sarà pronta unite uno per volta i formaggi, il gor-

400 gr di riso50 gr di burro, un cucchiaio di farina250 ml di latte,40 gr di parmigiano grat-tugiato30 gr di groviera grattugiata40 gr di fontina30 gr di gorgonzolaSale.

PER QUATTRO PERSONE gonzola, il parmigiano, la fontina e il groviera, mescolate per farli sci-ogliere bene.

Condite il riso con questa bescia-mella e poi versatelo in una pirofi-la, infornate in forno preriscaldato a 170°C per circa 10 minuti.

Servitelo caldo.

Secondo una ricerca delle uni-versità australiane del South Wales e del Queensland, i cui ri-sultati sono stati pubblicati sul Journal of Experimental and So-cial Psychology, le bibite con ag-giunta di zucchero, riducono lo stress e la tendenza alla collera.I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver coinvolto un gruppo di volontari nella sim-ulazione di due situazioni stressan-ti: l’incontro con un superiore e il ri-entro in famiglia dopo una pesante giornata di lavoro, precedute o meno dall’assunzione di un bic-chiere di limonata zuccherata.In questo modo è stato possi-bile osservare che i soggetti che avevano consumato la bevanda dolcificata prima delle situazioni stressanti mostravano un mag-giore controllo della situazione e una notevole riduzione degli scat-ti d’ira.Secondo i ricercatori aus-traliani il merito dell’indiscutibile aplomb mostrato dai volontari in condizioni che, immaginiamo, avrebbero causato ansia o man-dato in bestia chiunque, sarebbe tutto del glucosio, che avrebbe se il potere di intensificare gli impulsi cerebrali, ma anche quello di otte-nere una loro maggiore efficienza e, di conseguenza, una maggiore capacità di gestione delle emozi-oni in condizioni di stress acuto.

Bere qualcosa di dolce e naturale, come una Limo-nata fatta in Casa, aiuta a mantenere l’autocontrollo

Bevande Naturali

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Biaggio AntonacciSapessi dire no1

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MUSICA

LIBRI & MUSICA

Afterhours Padania

Vasco Rossi L’altra metà del cielo

Madonna MDNA

Adele21

Gramellini Massimo, LonganesiFai bei sogni1

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LIBRI

Ligabue Luciano, EinaudiIl rumore dei baci a vuoto

Baricco Alessandro, Feltrinelli Tre volte all’alba

Guccini Francesco, MondadoriDizionario delle cose perdute

Dukan Pierre, Sperling & Kupfer La dieta Dukan illustrata.

Fai bei sogni

di Massimo Gramellini“Fai bei sogni” è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni.

La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affron-tare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più in-sidioso: il timore di vivere. “Fai bei sogni” è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa.

Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo ro-manzo.

Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. “Fai bei sogni” è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla.

Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.

Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido.

Una lotta incessante contro la soli-tudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con pas-sione e delicata ironia.

Il sofferto traguardo sarà la con-quista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà

finalmente al protagonista di te-nere i piedi per terra senza smet-tere di alzare gli occhi al cielo.

Nato a Torino da una famiglia orig-inaria della Romagna dall’autunno 1985 incomincia a collaborare con la redazione torinese del Corriere dello Sport-Stadio. Un anno dopo viene assunto come praticante nella redazione sportiva del quo-tidiano milanese Il Giorno, dove racconta il primo scudetto del Milan di Silvio Berlusconi e i prin-cipali tornei di tennis del mondo.Ha pubblicato alcuni saggi che trattano della società e della polit-ica italiana, un almanacco sui 150 anni della storia d’Italia (con Carlo Fruttero) e due serie di racconti sulla sua squadra del cuore, il Toro.Il 29 aprile 2010 è uscito il suo primo romanzo, L’ultima riga delle favole, una favola eso-terica sull’amore che in Italia ha venduto oltre 250 mila copie ed è stata tradotta in vari Paesi.Il primo marzo 2012 è uscito il suo secondo romanzo, Fai bei sogni, che in meno di due mesi ha già venduto 500mila copie

DARIO BARELLI

L’AUTORE

E’ un lavoro che aliena, disil-lude e allontana dalla felicita’ quello di Anna, la protagoni-sta di ‘Anna parte’, il nuovo sin-golo di Adriano Celentano. Il brano e’ estratto dall’album mul-tiplatino ‘Facciamo finta che sia vero’

Adriano Celentano“Anna Parte” in radio

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