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ONA NOVE GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”, via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI). NOVEMBRE 2008 Anno 15 - n. 159 31.000 copie distribuite e-mail: [email protected] Dir ettor e : Luigi Allori. Redazione : Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori : Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione : Lino Di Franco. Pubblicità : Franco Tironi (tel. 02/6423561 - fax 02.66107983). Impaginazione : Roberto Sala (tel. 3341791866). Il fioretto di orro RAPINE FURTI SCIPPI OTTOBRE ‘07 3 OTTOBRE ‘08 0 OTTOBRE ‘07 99 OTTOBRE ‘08 104 OTTOBRE ‘07 1 OTTOBRE ‘08 2 Il termometro della criminalità a cura di Grazia Morelli in collaborazione con i Carabinieri di Greco viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191 (Non sono compresi i reati denunciati alla Ps) VILLA TROTTI 3000 firme pag. 5 per il restauro NIGUARDA 1000 trapianti pag. 7 di fegato VIABILITÀ Parte la tranvia pag. 8 Lagosta-Cinisello ZONINO D’ORO Ecco i premiati pag. 18 di quest’anno SCUOLA Le iniziative pag. 21 contro i tagli RAZZISMO “Dagli allo pag. 2 sporco negro” (disegno di Gero Urso) “Zona Nove” è su www.niguarda.eu Per il decentramento solo tagli e regolamenti assurdi Liza Minnelli Al Teatro degli Arcimboldi il 14 novembre Cantiere del metrò: quanto costerà e quando finirà Beatrice Uguccioni. presidente del CdZ 9: “Altro che investimenti nelle periferie in occasione dell’Expo! Il Comune riduce i fondi che destiniamo alle iniziative delle Associazioni di zona e propone un regolamento inapplicabile: per esempio, riguardo alla piccola manutenzione degli edifici scolatici potremo cambiare una lampadina ma non aggiungere una presa oppure chiudere un buco nel muro ma non imbiancare”. WELLNESS MEDICAL CENTRE UNITA’ MEDICA SILOE NOVITÀ ANTISTRESS FANGOTERAPIA E PARAFFINA PER ARTROSI E DOLORI ARTICOLARI MASSAGGI / ESTETICA PALESTRA PISCINA LIBERA Via Cesari 19, Tel 02 6422188 Direttore Sanitario: Dott. Sergio Ghidinelli (pag. 3) (pag. 4) Meglio o peggio? Q uando “si stava male”, con Prodi, a Milano sono arriva- ti soldi (pochi ma sonanti) per le forze dell’ordine, soldi (tanti) per la pedemontana, un accordo con Air France che salvava Alitalia e Malpensa senza far pagare nien- te ai cittadini e c’è stato un decisi- vo aiuto da parte della vituperata Roma affinché Milano diventasse sede dell’Expo. Ora che “si sta be- ne”, con Berlusconi, diminuiscono i soldi per le forze dell’ordine, si fa fatica ad avere conferma per gli investimenti per le infrastrutture, Malpensa rischia di ridursi a es- sere l’aeroporto di Milano-Roma, per l’Expo si rischia di non avere i finanziamenti necessari, nono- stante gli allarmi di Formigoni e Penati e le, a dire il vero flebili, la- mentele di Moratti. Non solo. Sic- come Berlusconi l’unica promessa elettorale che ha mantenuto è sta- ta la cancellazione dell’Ici per i più abbienti (comprese le banche) il Comune, fra l’altro indebitato da compare Albertini, non dispo- nendo più dei soldi dell’Ici non ha trovato di meglio che ridurre i ser- vizi per gli altri cittadini. Per esempio, come spiega bene a pag. 4 Beatrice Uguccioni, presi- dente del CdZ 9, Moratti ha co- minciato a smantellare il decen- tramento, una delle poche istitu- zioni che potrebbero essere vicine ai cittadini delle periferie, ta- gliando i fondi per le attività ag- gregrative, quelle che meglio di al- tro possono rendere sicuri e vivibi- li i nostri quartieri e mettendo i bastoni fra le ruote nel lavoro di manutenzione degli edifici scola- stici delegato ai CdZ. Per esempio (leggere per credere) permettendo di riempire di malta i buchi nel muro ma non di... intonacarli. E non dite che si stava meglio quan- do si stava peggio. AGENZIA IMMOBILIARE Via Terruggia 2 (ang. via Ornato) Si effettuano valutazioni gratuite senza impegno 02.66100353 SA.NI. 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ONA NOVEGIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA

Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunaledi Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,

via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI).

NOVEMBRE 2008Anno 15 - n. 159

31.000 copie distribuitee-mail: [email protected]

Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, GraziaMorelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, LuigiGhezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, MauroRaimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lino Di Franco. Pubblicità: Franco Tironi (tel.02/6423561 - fax 02.66107983). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).

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OTTOBRE ‘07 3

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Il termometrodella criminalità

a cura di Grazia Morelliin collaborazione con i Carabinieri di Greco

viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191(Non sono compresi i reati denunciati alla Ps)

VILLA TROTTI3000 firme pag. 5per il restauro

NIGUARDA1000 trapianti pag. 7di fegato

VIABILITÀParte la tranvia pag. 8Lagosta-Cinisello

ZONINO D’OROEcco i premiati pag. 18di quest’anno

SCUOLALe iniziative pag. 21contro i tagli

RAZZISMO“Dagli allo pag. 2sporco negro”

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“Zona Nove” è su www.niguarda.eu

Per il decentramentosolo tagli e regolamenti assurdi

LizaMinnelli

Al Teatro degliArcimboldi

il 14 novembre

Cantiere del metrò: quanto costerà e quando finirà

Beatrice Uguccioni. presidente del CdZ 9: “Altro che investimenti nelle periferie in occasionedell’Expo! Il Comune riduce i fondi che destiniamo alle iniziative delle Associazioni di zona

e propone un regolamento inapplicabile: per esempio, riguardo alla piccola manutenzione degliedifici scolatici potremo cambiare una lampadina ma non aggiungere una presa oppure

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(pag. 3)

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Quando “si stava male”, conProdi, a Milano sono arriva-

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Però polemicissimo Giovanni, come la metti giù dura! Checosa vuoi che sia la chiusura di una straducola come viaPasta Giuditta. In fondo, al Pronto soccorso dell’ospedale

già non si riesce a posteggiare neanche uno stuzzicadentiSmart: quindi è meglio che non arrivino altre auto perchéaltrimenti non passano neanche le ambulanze. E poi gli au-

tomobilisti che prima prendevano la Pasta è più bello che siriversino a Niguarda. È molto più rilassante per loro, spe-cie nelle ore di punta! (Zorro Nove)

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OOM IN 0NAdi Ortensia Bugliaro - foto Giansanti

Già prima dell’estate si è materializzata questa buca lungoil marciapiede di via Ornato, davanti al distributore di

benzina Esso. È stata transennata con tutti gli accorgimentidovuti e purtroppo da allora non è stato eseguito più nessunlavoro, tanto è vero che il cavalletto di protezione è caduto al-l’interno della buca, dove ormai è cresciuta persino l’erba.Probabilmente,per l’azienda Aem non è poi un lavoro così im-portante! Rimane il disagio per i pedoni e per le carrozzine deibambini che transitano tutte le mattine: molte giovani mam-me abitano infatti nelle nuove case poco distante dalla buca.

La redazione, in Lanfranco della Pila 61, è aperta ogni giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro che desideranosegnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 026437568.

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Piazza MaciachiniAncora chiuso il parcheggio

Iresidenti e i circolanti di piazza Maciachini hanno sop-portato per molto tempo il disagio del cantiere molto in-

vasivo di un’autosilo. Tutto inutile: il parcheggio è termina-to da mesi, ma resta ancora chiuso. Solo i graffittari imper-versano sulle pareti esterne del manufatto. A certi ammi-nistratori di Milano sembra che interessi di più pagare gliappaltatori dei lavori pubblici piuttosto che rendere un ser-vizio ai cittadini.

Il 16 ottobre si è spenta a 101 anni LLiivviiaa MMeerraattii

Ne danno il triste annuncio Carlo, Gianni e tutticoloro che l’hanno conosciuta e amata per il suo

carattere dolce e altruista.Ciao Livia, ci mancherai, ma ti ricorderemo sempre.

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Piscine comunaliTornano gli abbonamenti annuali

Dai primi di novembre tornano gli abbonamenti annua-li per le piscine comunali che, come avevamo denuncia-

to l’estate scorsa, erano stati annullati unilateralmente ed’improvviso e sostituiti dal gestore Milanosport con abbo-namenti mensili da 40 euro. La decisione aveva suscitato leproteste degli utenti, che già si erano visti togliere la cardda 11 ingressi a 40 euro e che, dopo le vacanze, avevano do-vuto pagare per l’ingresso giornaliero 4 euro. Milanosport,nel frattempo sta introducendo i tornelli automatizzati chepuntano ad eliminare lo scambio delle tessere tra familiaried amici e promette un sistema di pagamento con scontiper i meno abbienti.

Una brutta sera all’Isola: “Dagli allo sporco negro!”Giorgio Meliesi

Èla sera, verso le 22, del 15 ottobre. Un italiano di origine ve-nezuelana,38 anni,di professione musicista,percorre con la

propria auto la via Confalonieri, una strada stretta dell’Isola. Aun certo punto si ferma perché un Suv gli blocca la strada.Dopoaver sollecitato con i fari e il clackson il via libera, scende dallamacchina e si dirige a piedi verso l’altra per capire perché nonriesce a ottenere il passaggio. Quando arriva nei pressi del con-ducente del Suv, dal finestrino aperto sente costui che, seduto alvolante, parla al cellulare con qualcuno cui dice: “Scendi subitoperché c’è un negro che mi rompe il cazzo!”Poi l’energumeno,daperfetto “bianco ariano”, salta fuori dall’auto e comincia a pic-chiarlo con un manganello estensibile, come quelli dei vigili ur-bani. Nel frattempo arriva il compare chiamato al telefono an-ch’egli armato di una mazza e ambedue lo aggrediscono al grido

“Levati dal cazzo, negro!” Dopo numerosi colpi la vittima riescea salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inseriscela retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sulmarciapiede, mentre di due delinquenti continuano a picchiaresulla carrozzeria. Insomma una storia incredibile, un’esplosionedi violenza feroce, ingiustificata. La vittima ne porta i segni ad-dosso (un labbro spaccato, un livido al polso alzato per difender-si dai colpi di manganello, un orecchio ferito, il tutto per 15 gioi-ni di prognosi) e soprattutto dentro (un’umiliazione cocente).Sul numero scorso avevamo scritto che in zona nostra ancoranon si erano verificati episodi di razzismo vigliacco. Ci dispiacedi dare questa notizia.Anche nell’emancipata zona 9 è arrivatoil virus che rende violenti i più deboli di cervello nei confronti dichi non ha lo stesso colore di pelle.

Condannati i ladri della Scarioni

Avevano fatto saltare la cassaforte della Scarioni col gas, a giugno.Un colpo da 20mila euro. Ma erano stati individuati dalle teleca-

mere di sorveglianza e i tre, tutti con precedenti penali, erano stati fer-mati. Per loro sono scattate le manette e, il 30 ottobre, con rito abbre-viato, sono stati condannati a pene tra i 3 anni e 8 mesi e i 4 anni.

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ONA NOVE 3

Il 17 ottobre tutto esaurito al salone del tea-tro dell’oratorio di San Giovanni Battista al-

la Bicocca per l’incontro organizzato dai circo-li Acli Bicocca, Prato e San Paolo sul tema: itempi di realizzazione,le tecniche di costruzio-ne e l’impatto sul quartiere della nuovaMetropolitana 5. Non è un caso che la seratasia stata voluta proprio dai circoli Acli chehanno la loro sede lungo la tratta Zara-Testi,cioè la zona maggiormente coinvolta da questilavori iniziati nel luglio 2007 e previsti termi-nare a febbraio 2011.Dopo l’introduzione di Renzo Cislaghi, presi-dente del Circolo Acli Bicocca, la parola è pas-sata all’ingegner Alessandro Fenelli direttoretecnico del cantiere della Metropolitana 5 che,coadiuvato dal geometra Salvatore Burgio,haillustrato il progetto avvalendosi anche di dia-positive.Nel suo intervento Fenelli ha annun-ciato che l’investimento previsto sarà superio-re ai 500 milioni di euro e che la metropolita-na sarà data in concessione per 32 anni (5 dicostruzione + 27 di gestione) alla ProgettoMetro 5 Spa costituita,per la parte esecutrice,dalle società Garbi Srl (Astaldi Spa + TornoSpa), Ansaldo, Ansaldo Breda, Alstom e Atm.A lavori terminati la gestione sarà poi affida-ta completamente all’Atm. In questo momen-to l’attività lavorativa impegna circa 800 per-sone tra addetti al cantiere (350 operai e 70tecnici) e indotto.Treni senza conducente e porte antica-duta Fenelli ha poi spiegato la vera grandenovità di quest’opera: il trasporto automatico.La linea infatti sarà completamente automa-tizzata, senza conducente e con i massimi li-

Incontro con l’ingegner Fenelli, direttore tecnico

Lorenzo Meyer

TRASPORTI

Metrò 5: ecco come vengono eseguiti i lavori,quanto costeranno e quando saranno finitiL’investimento previsto sarà superiore ai 500 milioni di euro. In questo momento il cantiere

occupa 800 lavoratori. Per velocizzare gli scavi si utilizzano le “talpe” meccaniche.Il progetto attuale non prevede nessuna area parcheggio, anche se si sta valutando

la possibilità di realizzarne una nella zona Parco Nord-Bignami.

mente alla Metro 5, dei parcheggi di inter-scambio alla fermata Bignami anche perchél’ulteriore tratta Bignami-Monza Bettola è an-cora lontana dalla sua realizzazione. L’in-ge-gnere,pur ammettendo che il progetto attualenon prevede nessuna area parcheggio, ha in-formato i cittadini che il Comune sta valutan-do la possibilità di realizzare un’area di sostanella zona Parco Nord-Bignami.Fenelli ha poi dato assicurazioni circa il rischiodi inquinamento acustico causato dei treni: lanuova metropolitana viene detta “leggera” inquanto meno pesante dei veicoli tradizionali.Ne consegue un minor consumo di ruote e bi-nari e quindi anche di possibili vibrazioni. Permaggior sicurezza sono stati anche effettuati,con esito positivo,dei test sulla linea 2 alla fer-mata di Garibaldi.Se a tutto questo si aggiun-ge che il tragitto Testi-Zara non prevede curvesi può stare tranquilli su questo fronte.Non espropri ma servitù temporanee Fe-nelli infine ha voluto poi tranquillizzare i citta-dini che hanno ricevuto una lettera di notificache nell’oggetto fa riferimento alla “Comuni-cazione ex art.17,comma 2 del D.P.R.8 giugno2001, n 327 - Testo unico delle disposizioni le-gislative e regolamentari in materia di espro-priazione per pubblica utilità”. Fenelli ha co-municato che non si tratta di espropri di im-mobili ma nella maggior parte dei casi di occu-pazione temporanea di aree (servitù tempora-nea) durante l’effettuazione di alcuni lavori esolo in rare circostanze di aree a servitù per-manente o espropriate per completare alcunesezioni dei lavori, che saranno indennizzatecome previsto dalla normativa vigente.

velli di sicurezza. Con questo nuovo sistematutte le decisioni saranno concentrate in ununico punto assistito dal computer. Verrà in-fatti costituito un posto centrale operativo chevigilerà costantemente sulla sicurezza dei pas-seggeri. Le banchine di attesa saranno inoltredotate di porte automatiche anticaduta. Sulpercorso Garibaldi-Isola-Zara-Marche-Istria-Ca’ Granda-Bicocca-Ponale-Bignami viagge-ranno 12 veicoli con un traffico giornaliero sti-mato di 85.000 passeggeri per un totale annuodi circa 2 milioni.Ruote di ferro e talpe meccaniche Dopo i“numeri”della Linea 5 un pubblico molto com-petente ha ascoltato con interesse la presenta-zione da parte di Fenelli delle tecniche di co-struzione della nuova metropolitana che saràdotata di ruote di ferro per viaggiare su binaridello stesso metallo.Particolare curiosità ha su-scitato l’utilizzo delle “giganti” Tbm (TunnelBoring Machine),cioè “le talpe”meccaniche pereffettuare gli scavi. Si tratta di macchine lun-ghe più di 90 metri in grado di scavare il terre-no anche roccioso e contemporaneamente co-struire gallerie. Con le domande dei cittadini èiniziata la parte più interessante dell’incontrodato che molti degli intervenuti abitano pro-prio sull’asse Zara-Testi interessato dai lavori.A questo proposito Fenelli ha presentatoun’utile diapositiva che mostra il piano di chiu-sura dei viali centrali e laterali (vedi sotto).Parcheggi? Uno dei temi maggiormente di-battuti è stato la necessità di realizzare,unita-

Durata dei lavori

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Aspettando l’Expo ed il fiume di denaroche verrà stanziato a questo scopo, ci

siamo chiesti quanto di tutto ciò toccherà al-la nostra zona e finirà per beneficiare i no-stri cittadini. Abbiamo chiesto una intervi-sta a Beatrice Uguccioni, Presidente delConsiglio della nostra zona al fine di averedei chiarimenti in proposito.Ci troviamo di fronte ad una Uguccioni fu-riosa, non tanto per i soldi dell’Expo, argo-mento che ci liquida in due parole perchéancora non si è nemmeno cominciato a di-scuterlo, ma piuttosto sulla recentissimadecisione del Comune di tagliare ancora dipiù i già striminziti fondi gestiti dalla Zona.“La decisione è di tagliare del 3% i fondi cheil Consiglio destina alle iniziative delle asso-ciazioni della zona, senza toccare i soldi deisussidi agli anziani, ai Centri di Aggrega-zione Giovanile (Cag) e al diritto allo studio.Una decisione che limita ancora di più legià scarse funzioni del Consiglio di Zona,che riusciva con quei fondi a rendere alme-no più vivaci le periferie e che ora lo saran-no un po’ meno”.“Il taglio a dire il vero è generalizzato e ri-guarda tutti gli assessorati, non è quindiuna persecuzione contro i CdZ. Noi poi allafine, con una riallocazione delle risorse edapprofittando di una temporanea chiusuradi una biblioteca, riusciamo a limitare ildanno a soli cinquemila Euro in meno, da242.000 a 237.000 per il 2009.Ma per quan-to ci riguarda questo è solo l’ultimo di unaserie di episodi che veramente ci ostacolanomolto, come la impossibilità di spedire co-municazioni ai cittadini e alle associazioni,

Intervista a Beatrice Uguccioni, presidente del CdZ 9

Sergio Ghittoni

DECENTRAMENTO

“Fra tagli di fondi e regolamenti assurdii consigli di zona non possono funzionare”“Altro che investimenti nelle periferie in occasione dell’Expo! Il Comune riduce i fondi che

destiniamo alle iniziative delle Associazioni di zona e propone un regolamento inapplicabile:per esempio, riguardo alla piccola manutenzione degli edifici scolatici potremo cambiare una

lampadina ma non aggiungere una presa oppure chiudere un buco nel muro ma non imbiancare”.

chiudere un buco nel muro,ma non imbian-care… Insomma una presa in giro, in totalecontrasto poi con il programma elettoraledella Moratti,che invece si impegnava a ‘va-lorizzare il decentramento’ ”.Il 3 dicembre dell’anno scorso tutti i presi-denti dei CdZ, come sapete quasi tutti dellastessa maggioranza del sindaco, scrivevanocomunque una lettera formulando preciserichieste di modifiche e di nuove “deleghe”,cioè poteri, tra l’altro, su tutta la manuten-zione ordinaria delle scuole, sulla gestionedei Centri Anziani, sui giardini, sulla possi-bilità di avere degli agenti di poliziaMunicipale funzionalmente distaccati aiCdZ e la possibilità di controllare e commi-nare sanzioni a chi infranga le leggi ed i re-golamenti di competenza.Il 3 ottobre, cioè esattamente dieci mesidopo, ecco la risposta del Comune, a fir-ma del direttore generale Rita Amabile,dell’Assessore competente OmbrettaColli e del direttore centrale alle aree ur-bane Federico Borgogna: un “no” secco sututte le nostre richieste, nessuna esclusa.Tra l’altro con un tono saccente ed arro-gante, che mi ha spinto a scrivere imme-diatamente (e non dieci mesi dopo…) ma-nifestando tutto il mio disaccordo sullaforma e sul merito della risposta e chie-dendo un incontro diretto con il sindaco.Se si vuole ridurre il CdZ ad uno sportel-lo reclami o ad un call center non credoche la discussione possa proseguire”.Lasciamo Beatrice Uguccioni a combatterela sua battaglia e speriamo che la Morattitrovi il tempo di riceverla. Ne saremmo pe-rò sinceramente sorpresi.

perché ci hanno tagliato le spese postali, op-pure l’impossibilità di acquistare la cartaper le fotocopie perché oggetto di un appal-to che non è stato ancora assegnato”.“Non capisco perché non si cerchi di rispar-miare su altre voci,per esempio le consulen-ze milionarie o le esternalizzazioni. Si man-tiene un apparato di ottime professionalitàtotalmente inattivo e si appalta all’esternoqualsiasi cosa. L’ultima è questo episodiodella progettazione di una scuola maternada ricostruire.Possibile che in tutto il comu-ne di Milano non ci sia un geometra o un ar-chitetto in grado di progettare una scuolamaterna? Non dico la Tour Eiffel, una sem-plice scuola materna, la cui progettazione èper di più già regolata da precise linee gui-da.Invece si preferisce spendere di più e da-re l’appalto a privati. Ma riguardo al decen-tramento ci sono temi più gravi”.Quali per esempio?“Il tema grave è quello del regolamento deiCdZ.Riassumo in breve la vicenda.Oggi ab-biamo un regolamento che non è applicatoperché inapplicabile per errori tecnici. C’èquindi la necessità di un nuovo testo. È datempo perciò che se ne sta discutendo con ilComune e con i presidenti degli altri consi-gli di zona. Finalmente il Comune ci ha fat-to pervenire una bozza molto deludente,chein pratica non assegna ai CdZ nessun pote-re aggiuntivo se non quello della “piccolamanutenzione” degli edifici scolastici e diquelli gestiti da noi. Potremo cambiare unalampadina, ma non aggiungere una presa,

Bruguila pittrice dei fiori

ha il piacere di invitarviall’inaugurazione della mostra

che si terrà presso la sede del P.D.nella Sala Amleto Farina in via Hermada 8

sabato 6 dicembre alle ore 15La mostra rimarrà aperta sino al 14 dicembre

con i seguenti orari: dalle 9 alle 13e dalle 15 alle 18; sabato dalle 10 alle 18

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Ecopass: dati sempre più preoccupantiAndrea Bina

Tralasciando le dichiarazioni di rito che provengono daPalazzo Marino, i dati relativi all’Ecopass diventano ogni

mese sempre più preoccupanti sia dal punto di vista degli in-cassi sia soprattutto dal punto di vista dei veicoli circolanti.Senza troppi giri di parole, inutili di fronte all’emergenzatraffico della nostra metropoli, l’Ecopass si sta rivelando unmezzo fallimento da tutti i punti di vista.E, tanto per evitare di essere tacciati di faziosità, ripor-tiamo una frase contenuta nel documento mensile stila-to dal Comune di Milano: “Nel mese di settembre 2008,si rileva un aumento progressivo degli accessi che ri-guarda tutte le categorie di veicoli, a causa della fisiolo-gica crescita del traffico tipica del periodo di fine estateed inizio autunno” al punto tale che, rispetto a quantoauspicato dalla Giunta Moratti, il traffico privato è dimi-nuito solo del 15,6%.E cosa assai grave, sempre citando il documento ufficia-le del Comune, “secondo i dati forniti da Atm per le lineedi trasporto pubblico di superficie in transito nell’areaEcopass, nel mese di settembre sono state rilevate velo-cità commerciali più basse rispetto ai mesi precedenti e,di conseguenza, un loro aumento percentuale più conte-nuto rispetto al periodo di riferimento”. Ovvero anchel’effetto positivo sul miglioramento della qualità del ser-vizio offerto da Atm sta progressivamente affievolendosicosì come il numero di passeggeri in uscita dalle stazio-ni della Metropolitana poste all’interno dell’areaEcopass mostrano un aumento rispetto al periodo di ri-ferimento dell’anno scorso (prima che entrasse in vigoreil balzello ecologico ndr) di un misero 0,2%.Unica nota abbastanza positiva, anche se meriterebbeun’analisi più approfondita, è l’abbattimento degli agen-ti inquinanti che, sebbene in misura inferiore a quantopreventivato dalla Giunta, si sono ridotti, citando sem-pre il documento ufficiale del Comune, “di circa il 18 per

cento per il Pm10 allo scarico (11 per cento sull’interagiornata), del 13 per cento per il Pm10 totale (8 per cen-to sull’intera giornata), del 15 per cento per gli ossidi to-tali di azoto (10 per cento sull’intera giornata), del 50 percento per l’ammoniaca (41 per cento sull’intera giornata)e dell’11 per cento per l’anidride carbonica (7 per centosull’intera giornata).”Morale della favola: uno dei provvedimenti più forti e di-scussi, anche all’interno della stessa maggioranza chegoverna Palazzo Marino è finito sul banco degli accusati.E per ben due motivi: di fatto non ha ridotto il traffico co-me sperato e nel contempo ha spremuto ben 20 milionidi euro ai cittadini, frutto di oltre 295mila verbali.E così il vero obiettivo dell’Ecopass, la riduzione delle au-to circolanti nella cerchia dei bastioni è saltato o quasi,solo il 15% in meno, ben al di sotto di quanto si aspettas-se la Giunta Moratti e con esso l’incasso del pedaggioecologico, fermo nei primi nove mesi a poco più di 9 mi-lioni di euro, ma il Comune ha trovato il modo di farequadrare il bilancio con le multe propinate a man bassaai cittadini colti, o sprovvisti di pass o con un ticket erra-to, dalle centinaia di telecamere installate ai varchi diaccesso della zona a pagamento.Che fare adesso? Difficile a dirsi visto che ci sono duescuole di pensiero contrapposte: c’è chi chiede di affossa-re il progetto Ecopass e chi invece chiede sia di estende-re l’area a pagamento alla circonvallazione esterna,quella del filobus 90 e 91 per intenderci, sia di fare paga-re il balzello anche alle moto e ai motorini inquinanti, fi-nora graziati dal provvedimento. Su una cosa tutti sonod’accordo: il Comune usi, come ha promesso quando hapresentato il progetto Ecopass, tutti i soldi incameratiper potenziare i mezzi pubblici e migliorare la mobilitàcittadina. Bilancio permettendo perché, come sappiamo,aleggia sempre lo spettro del mancato incasso Ici…

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Villa Trotti: il Pd consegna a Palazzo Marino3000 firme contro il degrado

Angelo Longhi

Lunedì 20 ottobre le 3.000firme raccolte dal circolo

Francesco Rigoldi del PartitoDemocratico per chiedere alComune di risolvere la situa-zione di degrado in cui versaVilla Trotti Bentivoglio e l’an-nessa cascina, sono state con-segnate a palazzo Marino nel-le mani del consigliere Comottiaffinché siano presentate al-l’assessore Carlo Masseroli.Nella petizione, rivolta al Consiglio Comuna-le e al sindaco Letizia Moratti, si chiede di in-tervenire per quanto di competenza per risol-vere una situazione di degrado ormai estre-ma. Infatti Villa Trotti Bentivoglio è in statodi abbandono da ben ventuno anni. La re-sponsabilità è tutta da assegnare al Comunedi Milano che destinò l’area a Servizi Comu-nali dimenticandosi però di espropriarla.Cosìfacendo ha impedito per tutto questo tempoal legittimo proprietario (la CooperativaEdificatrice di Niguarda) di ristrutturarela villa e di riedificare la cascina, e contem-poraneamente non avendo proceduto al-l’esproprio dell’area, il Comune non puòneanche costruire perché l’area è di pro-

vetro i recinti. Gli abusivi han-no sempre trovato un modo perinfiltrarsi e rioccupare.Sono ormai decine gli sgom-beri di Rom e di cittadini nor-dafricani, attuati dalla Poliziae dai carabinieri solo nell’ulti-mo anno. Adesso sembra chefinalmente anche grazie alleproteste della popolazione edella raccolta di firme del no-stro circolo, il Comune possa

decidersi a breve a togliere il vincolo dal-l’area restituendo alla Cooperativa ciò che èsuo. Meglio tardi che mai, ma al circoloRigoldi non nutrono eccessive speranza epreannunciano ulteriori iniziative di lottanel caso dell’ennesimo rinvio.

Nella foto, da sinistra: Andrea Rossi e AngeloLonghi del coordinamento del Circolo, il consi-gliere regionale Franco Mirabelli, il consiglierecomunale Natale Comotti, il presidente dellaCooperativa Edificatrice Poletti, il consiglieredi zona 9 Giovanni Faregna sempre del circo-lo “Rigoldi”, la portavoce del circolo LauraPistillo con il faldone delle firme raccolte.Allamacchina fotografica Sergio Ghittoni.

prietà della Cooperativa Edificatrice.Il danno creato dall’inefficienza del Comune diMilano poi è doppio perché oltre a rendere fa-tiscente l’immobile ha posto a carico dei socidella Cooperativa Edificatrice le spese relativeall’immobile,dagli sgomberi dei senzatetto chevi trovano rifugio, alle derattizzazioni, allamessa in sicurezza di balconi e cornicioni. Pernon parlare del pericolo di crolli, eventualitàche con il passar del tempo diventa semprepiù probabile e che desta preoccupazione intutti, perché coinvolgerebbe gli abusivi (e traloro ci sono molte donne, e anche minori) chetrovano rifugio all’interno della Villa. A nulla,negli anni, è servito cementare porte e fine-stre, rialzare i muri e puntellare con pezzi di

Si unificano le Cooperative edificatricidi Niguarda, Dergano e l’Unione Operaia di Affori

Giovanni Poletti: “Di fronte alla crisi finanziaria mondiale dobbiamo unirci per garantire il nostro patrimonio e per continuare a sviluppare i nostri investimenti in nuove abitazioni e servizi sociali”.

Andrea Bina

La crisi finanziaria mondiale impazza. Fortunatamente in Italia lasituazione è meno drammatica rispetto a Paesi sul baratro del fal-

limento. E, aggiungiamo noi, anche perché in Italia c’è una realtà cheha saputo tenersi lontano dagli speculatori: il mondo cooperativo, cheè in piena evoluzione. Ne parliamo con Giovanni Poletti, presidentedell’Edificatrice di Niguarda.C’è fermento nella cooperazione di zona e in particolarenell’Edificatrice di Niguarda. Cosa bolle in pentola?L’Edificatrice da tempo si caratterizza per il suo dinamismo. Stiamoconcludendo un grande ciclo di investimenti sulle nostre case e oggi ab-biamo quartieri di prim’ordine con servizi e impianti di qualità.Abbi-amo realizzato 167 nuovi alloggi occupati in gran parte da giovani cop-pie. La rete di servizi sociali qualifica la Cooperativa tra le più attrez-zate e l’Ambrogino d’oro assegnatole per questo dal Comune di Milanoè un attestato di cui andiamo fieri. Ma non è tempo di vivere sugli al-lori.Bisogna pensare al futuro.Con i Soci dobbiamo riflettere e decide-re come attrezzare la Cooperativa per farla prosperare nei prossimi de-cenni. È cambiato molto e in poco tempo. Molte certezze sono sparite,forti dubbi si sono insinuati in tutti noi, si sente nell’aria, si vedono icomportamenti della gente,ci sono in giro troppi visi tristi.Tutto ciò de-ve far riflettere.Come mai le Cooperative storiche più importanti della Zona 9(Niguarda, Dergano e Affori) hanno deciso di unificare i pro-pri percorsi, così come è avvenuto per le Cooperative diLampugnano, Rogoredo e Trenno, per la Sassetti e la Prato-centenaro o come sta avvenendo per l’Auprema e le CoopSestesi ed altre ancora? L’unione delle forze può creare le condizioni per un rilancio dell’azionedelle Cooperative. Le nostra Cooperative sono Edificatrici, ovvero de-vono costruire per svilupparsi e poter dare una casa ai tanti soci anco-ra in attesa.Tuttavia sono cambiate le condizioni per realizzare nuoviinterventi. Oggi le aree ancora disponibili sono di grandi dimensioni ele possibilità per realizzare nuove abitazioni si intreccia con bisogni di-versi che devono essere compatibili tra loro.Mi riferisco agli alloggi de-stinati alla vendita, a quelli destinati ai diversi tipi di affitto, da quellomoderato, a quello sociale a quello convenzionato. Alloggi diversi peruna città che si sta sempre più caratterizzando per le grandi differen-ze, con fasce a basso reddito sempre più ampie. Come rispondere dun-que alla nuova situazione? Quale ruolo dobbiamo assumere? Possiamorestare alla finestra, chiuderci nel nostro mondo, goderci i nostri quar-tieri e concentrare i nostri interessi sugli alloggi in godimento e diven-tare un sano condominio. Al contrario, possiamo mettere in campo lenostre risorse ideali, le nostre capacità di amministratori, le esperien-ze acquisite in tanti anni e unire le nostre forze.Questa scelta consen-te di mettere in moto importanti sinergie di sviluppo, ma soprattuttogarantire maggiormente i nostri patrimoni, le nostre case.Non sono indiscussione i diritti acquisiti dai soci, i loro contratti a tempo indeter-minato non si toccano, così come le graduatorie per avere un alloggioo quant’altro da tempo caratterizza i rapporti tra Soci e Cooperativa.L’omogeneizzazione dei regolamenti delle tre Cooperative richiedetempo e per questo non abbiamo nessuna premura,non ci sono proble-mi da risolvere con urgenza. Le Cooperative di Niguarda, Dergano el’Unione Operaia di Affori,hanno bilanci in ordine,solide basi patrimo-

niali e una comune storia centenaria. Non ci sono questioni di “ ca-dreghino “ma una comune volontà di unione per garantire alle treCooperative un ruolo importante nel futuro. La nuova grandeCooperativa sarà tra le più grandi d’Italia e certamente di Milano.Ecco alcuni dati significativi. Circa 8.000 Soci, 2.800 alloggi, 1.300box, 131 spazi commerciali, un prestito sociale di circa 58 milioni,un Teatro ed altre sedi sociali, servizi diversi, assistenza per 450anziani e persone in difficoltà.Una nuova grande Cooperativa che avrà più forza per svolge-re un nuovo ruolo per lo sviluppo, maggiori risorse umane efinanziarie.Cerchiamo di capire che cosa cambierà per i Soci e quali saranno le tap-pe più significative che porteranno alla nascita della nuova grandeCooperativa. Come dicevo, per i Soci non ci saranno cambiamenti im-mediati, si recheranno ancora negli attuali uffici, la manutenzione sa-rà decentrata, soprattutto le cooperative vivranno ancora nel loro ter-ritorio.Ripeto ancora che i diritti acquisiti non si toccheranno.Tutto sa-rà sancito nello statuto. Il patrimonio esistente non potrà essere alie-nato, le attuali case non potranno essere vendute.L’attività della nuo-va grande Cooperativa avrà quale obiettivo prioritario lo sviluppo delpatrimonio da assegnare in godimento ai Soci. Per realizzare questoobiettivo nell’attuale situazione occorre una Cooperativa che possamuoversi a 360 gradi nel mondo della casa. La nuova grandeCooperativa potrà acquistare aree o fabbricati,venderne una parte percreare patrimonio, potrà amministrare altre case, fornire servizi im-portanti. Potremo essere un interlocutore importante e credibile, ingrado di realizzare,anche unendoci ad altri,significativi interventi ,ne-cessari per garantire un futuro alle nostre Cooperative.L’accelerazione del processo di unificazione fra cooperative èanche la risposta ai violenti attacchi portati dal governo almondo Cooperativo? Uniti ci si difende meglio dal nemico?Noi faremo il percorso dell’unificazione nel massimo rispetto dellavolontà dei Soci. Come sappiamo, la democrazia è lenta ma è l’ac-qua nella quale siamo abituati a nuotare, pertanto non ci sarannoscorciatoie e lavoreremo affinché le decisioni non siano nelle manidi pochi. Organizzeremo assemblee in ogni quartiere e con i Socidecideremo il futuro delle nostre Cooperative. Noi non ci sentiamoaffatto accerchiati. Certamente Berlusconi e Tremonti dovrebberoleggere la nostra storia e riflettere sul ruolo della Cooperazione ingenerale. Siamo sopravvissuti alle guerre, ai momenti più difficilidella storia d’Italia, al fascismo, sapremo superare anche questomomento. Proprio la disfatta del “capitalismo finanziario” ha mes-so in evidenza quanto sia necessario ripensare al modello di gover-no della società. Ai valori da ritrovare, all’etica nei comportamen-ti, alle regole da rispettare. Banchieri d’assalto, furbetti del quar-tierino, aziende off shore, certificati di credito fasulli e la grandeevasione fiscale, sono pagine di un libro scritto da chi comeBerlusconi ha sempre portato la bandiera del mercato. Un merca-to che si autoregola, che si ripulisce, che rimette le cose a posto so-lo sulla base della domanda e dell’offerta. È un grande fallimentoche sta trascinando il mondo e il nostro Paese verso la recessionee il conto, assai salato, sarà pagato dai lavoratori, dalle famiglie,dai cittadini più deboli.

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La tutela dei diritti sociali e previdenzialiall’Ipercoop di viale Sarca

Valeria Malvicini

Carovita: ecco che cosa fa la Provinciaper aiutare i consumatori

“Abbiamo concordato con la distribuzione prezzi calmierati per generi di prima necessità,promosso la vendita di prodotti sfusi e di merce direttamente proveniente dai produttori,e sostenuto i gruppi di acquisto solidale. Perché non avviare anche in zona 9 alcune iniziative

come la Card Over per gli ultrasessantacinquenni e i Gruppi di Acquisto Solidale?”Francesca Corso

(Assessore della Provincia di Milano alla tutela dei consumatori)

PROBLEMI SOCIALI

Carovita: occorre contra-stare un fenomeno che

sta taglieggiando i redditidei ceti medi, dei lavoratorie dei pensionati.È un impegno che mi sonoassunta in prima persona,nei limiti delle competenzedella Provincia di Milano.Il Presidente Filippo Penatied io abbiamo sottoscrittocon Cooplombardia e ConadCentro Nord un’intesa cheprevede di commercializza-re in tutti i loro punti vendi-ta il pane tipo “0” al prezzodi un euro al chilo, dal 2maggio fino all’inizio del-l’autunno. Poi abbiamo pro-posto di valutare un prezzo calmierato anche per la pastae per la farina.Pensiamo alla possibilità che la grande distribuzione intro-duca distributori di prodotti sfusi, come ulteriore elementoper calmierare i prezzi di prodotti come la pasta e la fari-na ma anche, per esempio, il riso, il caffè, i detersivi. Taleforma di distribuzione, azzerando i costi dell’imballaggio,consentirebbe prezzi molto più competitivi.Abbiamo chiesto alla grande distribuzione di introdurrel’uso di appositi distributori automatici per generi come illatte fresco e l’acqua.Su questi temi abbiamo infine dato vita a settembre ai“Giorni del Buon Consumo”, durante i quali alcuni produt-tori hanno direttamente venduto generi alimentari di com-

provata qualità a prezzi al-tamente competitivi.Stiamo sostenendo i Gruppidi Acquisto Solidale, cioècittadini che si uniscono peracquisti collettivi di generialimentari direttamente daiproduttori. Stiamo definen-do un piano che sostenga iGruppi di Acquisto Solida-leper ciò che riguarda il repe-rimento locali, i frigoriferi ele celle, i distributori auto-matici di generi di consumo,la comunicazione via inter-net, l’attività di formazionee di informazione.Abbiamo realizzato un porta-le internet (www.consumato-

rieutenti) che consente ai consumatori di accedere alle infor-mazioni più importanti. Abbiamo assunto iniziative e prodot-to materiali tesi all’educazione alimentare dei cittadini, affin-ché divengano consumatori consapevoli e responsabili (bro-chure sui farmaci generici, sulla sicurezza dei giocattoli, sul-la storia e le caratteristiche del pane, sul cioccolato).Perché non avviare anche in zona 9 alcune di queste inizia-tive, come la Card Over per gli ultrasessantacinquenni e iGruppi di Acquisto Solidale? La Provincia si impegnerebbea sostenerle. Se calcoliamo il risparmio complessivo, som-mando le varie voci a prezzi calmierati grazie all’iniziativadella Provincia - pane, pasta, farina, paniere, offerte scon-tate - si ottiene una cifra che arriva facilmente da cinque aotto euro al giorno per famiglia.

Essere cooperativa di con-sumatori oggi vuol dire

anche questo: non solo ga-rantire prodotti buoni, sicu-ri ed eticamente giusti maanche provare a dare rispo-ste ai bisogni emergenti disoci e clienti.Così alla rete dei servizi(spesa a domicilio per anzia-ni fragili, servizio di consu-lenza legale, carta equa, edu-cazione al consumo consape-vole, solo per citarne alcuni),si aggiunge ora in alcunipunti vendita di maggior at-trazione il servizio di assi-stenza previdenziale e socia-le, in collaborazione con IncaCgil di Milano. Dopo una pri-ma sperimentazione pressoil rinnovato centro commer-ciale di Lodi, aprono altrisportelli previdenziali: p.zzaLodi, Baggio-La Torre, Me-tropoli e, nella nostra zona alCentro Sarca (mercoledì dal-le 9.30 alle 12.30).Il servizio di assistenza è at-tivo su appuntamento presso gli uffici soci Coop degli ipersopra elencati e viene svolto da personale qualificato delpatronato Inca. Si occuperà di tutte le pratiche previden-ziali ed assistenziali: dalle pensioni di vecchiaia e anziani-tà alle pensioni di invalidità, dalle invalidità civili e asse-gni di accompagnamento agli assegni sociali, dalle presta-zioni di disoccupazione alle malattie e maternità, fino al-l’assistenza per il rinnovo dei permessi di soggiorno e ri-congiungimento familiare per i cittadini migranti. Dopo

questa fase sperimentale ilservizio potrebbe essereesteso anche ad altri territo-ri della Lombardia in cuisono presenti i punti vendi-ta Coop. I servizi sono gra-tuiti, si svolgono presso gliUffici Soci Coop ed è possi-bile prenotare tutti i giorni.A chi si rivolge il servi-zio? Per coloro che lavoranoo hanno lavorato: consulen-za previdenziale ed estrattisulla situazione contributi-va Inps, verifica dei contri-buti, controllo della corret-tezza dei dati e accredito pe-riodi di servizio militare,maternità, malattia, corsi distudio, periodi di lavoro al-l’estero e in particolare: ve-rifica dei requisiti e calcolopresuntivo della pensioneInps; domande di pensioneindiretta e invio pratiche;assistenza nelle pratiche didisoccupazione; assistenzaper riconoscimento infortu-ni sul lavoro e malattie pro-

fessionali; tutela della maternità e della malattia; permes-si e congedi per lavoratori o permessi di portatori di handi-cap; assegni familiari. Per chi non lavora: assistenza perassegni di maternità e assegni familiari.Per chi ha più di 65 anni, privo di reddito: assistenza perottenere l’assegno sociale. Per i cittadini stranieri: pratichedi rinnovo dei permessi di soggiorno e di ricongiungimentofamiliare. Per lavoratori o cittadini invalidi: richiesta di in-validità civile o invalidità da contributi erogata dall’Inps.

Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

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Infermiere o medico?Guarda i colori dei camici

Al Niguarda scatta la rivoluzione delle divise di medici einfermieri. A fine ottobre infermieri e ostetriche daran-

no l’addio ai camici bianchi e si vestiranno di azzurro. I me-dici invece manterranno la divisa bianca ma con il tesseri-no di riconoscimento bene in vista sul camice. Il Niguardaè il primo ospedale di Milano ad applicare l’usanza in vigo-re negli ospedali inglesi. “L’obiettivo - spiega PaqualeCannatelli, direttore generale dell’ospedale - è farsi ricono-scere dal paziente. Oggi tutti circolano in bianco e spesso lagente è confusa. Non sa se ha parlato con un medico, un in-fermiere o un semplice ausiliario”.Oltre a colori diversi tutti avranno “mostrine” colorate aipolsi, ai bordi delle tasche e sul girocollo: lilla agli infermie-ri professionali, verdi a quelli generici, blu elettrico ai ca-posala, giallo per i dietisti, arancio al personale di suppor-to in corsia, bordò ai tecnici sanitari. I fisioterapisti avran-no una divisa composta da pantaloni e polo bianca con ri-svolti color sabbia. Il personale di pediatria indosserà ca-sacche con stampe di fiorellini e orsacchiotti. Per questapiccola rivoluzione nelle divise l’ospedale ha stanziato200mila euro per acquistare 15mila capi per 3000 dipen-denti, ognuno dei quali ha diritto a 5 cambi.

Un’unità medica specializzatache salva dall’ictus

Il Niguarda è uno dei pochi ospedali della provincia diMilano in cui è stata costituita una Unita anti-ictus. Si

tratta di un reparto specializzato nella gestione dei pazien-ti colpiti da ictus, dotata di strumenti diagnostici (Tac eRisonanza magnetica veloci e precise) e professionalità(neurologici, neurocardiochirurghi, radiologi interventisti)capaci di affrontare l’ictus entro le tre ore iniziali, limiti ditempo in cui, mediante la rivascolarizzazione farmacologi-ca (terapia trombolitica), si può salvare un paziente o limi-targli al massimo le conseguenze dell’insulto cerebrovasco-lare. “Se il 90 per cento dei pazienti colpiti da ictus - spie-ga il professor Danilo Tosi, presidente dell’AssociazioneItaliana Ictus - fosse ricoverato in questi reparti entro letre ore si passerebbe dai 100 guariti di oggi per settimanaa 300. E si ridurrebbe la disabilità conseguente all’ictusdall’attuale 40 per cento ad almeno il 30 per cento”.

Nasce il Pronto soccorsoper i meno gravi

C’è anche il Niguarda. Partono quattro mini-pronto soccorsoper accogliere i “codici bianchi”, ovvero quei tantissimi pa-

zienti (anziani,malati cronici, ipertesi,diabetici) che,pur avendobisogno di cure, non soffrono di nulla di preoccupante e sonoquindi destinati ad aspettare ore e ore mentre vengono natural-mente trattati i casi più gravi. Si tratta di un progetto nazionaleche a Milano convolge Policlinico-Fatebenefratelli, Niguarda,San Paolo, Sacco-San Carlo e che punta ad abbattere drastica-mente i tempi di attesa e ad alleggerire il lavoro del Pronto soc-corso per i gravi. I Pronto soccorso alternativi funzioneranno 24ore su 24 e saranno dotati di attrezzatura per diagnostica gene-rale e apparecchiature per radiografie ed ecografie.La sperimen-tazione viene fatta al San Carlo:qui il numero dei pazienti “bian-chi” visitati è raddoppiato ed essi pagano un po’ più volentieri ilticket di 25 euro visto che in media non aspettano più 6-7 ore co-me prima ma al massimo un’ora e mezzo. Il progetto piace a tut-ti. Luciano Bresciani, assessore alla sanità regionale: “È il modogiusto per avvicinare la medicina ai pazienti”.Carlo Porcari,con-sigliere regionale del Pd:“Sono anni che insistiamo su questo te-ma, speriamo venga realizzato al più presto”.

Sgominato lo sporco racketdei funerali

Succedeva anche al Niguarda.Un cartello di 19 imprese di pom-pe funebri - prime fra tutte la San Siro e la Varesina - si spar-

tiva il mercato dei funerali dei 13mila deceduti annui negli ospe-dali milanesi con la complicità di infermieri, che si è calcolato gua-dagnassero dai 5 ai 10 mila euro mensili,un gruzzoletto corrispon-dente in totale al 10 per cento dello sporco business giornaliero di150 mila euro. Per questo, a metà ottobre, una quarantina di per-sone sono state arrestate e accusate di associazione a delinquerefinalizzata alla corruzione. Nelle camere mortuarie del PioAlbergo Trivulzio, del San Paolo, del San Carlo, del Policlinico, delSanta Rita e del Niguarda, c’era una vera e propria corsa ad acca-parrarsi i parenti dei pazienti appena deceduti,mediante gli infer-mieri che segnalavano loro l’agenzia cui rivolgersi o passavano idati per contattare direttamente i possibili clienti. Ha dettoMassimo Sher,presidente del Comitato familiari deceduti in ospe-dale, che aveva denunciato il racket da tempo: “Abbiamo ricevutodecine di segnalazioni da parenti di defunti che ci dicevano di averappreso della morte dei propri congiunti da dipendenti delle agen-zie di pompe funebri prima che dai medici”. Una vergogna.

Rischi infettividall’emergenza rifiuti sanitari

Sono stati scoperti, a metà del mese di ottobre, nell’areaecologica dell’Ospedale di Niguarda una montagna di

cartoni bianchi contenenti “rifiuti sanitari pericolosi a ri-schio infettivo”.L’emergenza riguardava anche gli altri ospedali milanesiserviti dalla società appaltatrice Sirio incaricata della rac-colta, lo smaltimento e il trasporto dei rifiuti degli ospeda-li pubblici.La ditta, in crisi economica, non paga gli stipendi da mesie quindi nei depositi ospedalieri i contenitori dei rifiuti,pieni di garze e siringhe usate, lacci emostatici, tessuti,sacche di sangue, sono stati abbandonati.Al Niguarda, dove ogni anno si smaltiscono 630 tonnellatedi rifiuti, quasi due al giorno, è stato quindi necessario af-fidare ad altre imprese (a un costo superiore del 30 per cen-to) il rapido smaltimento di almeno 15 tonnellate di rifiuti.Anche perché attorno all’area ecologica, posta vicino a re-parti medici come il De Gasperis che ospita la rianimazio-ne cardiologica, l’aria era già diventata irrespirabile.

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OSPEDALE DI NIGUARDA

Il millesimo trapianto di fegato del dottor De CarlisIntervista con il responsabile dell’Unità Trapianti di Fegato del reparto Pizzamiglio.

Primo Carpi

a cura di Luigi Luce

Il 10 ottobre scorso l’Unità Operativa Trapiantidi Fegato del Niguarda ha realizzato il millesi-

mo trapianto dalla sua costituzione (1983). A nu-mero eccezionale, intervento eccezionale: si è trat-tato di un doppio trapianto combinato , “trapiantodomino”, che ha sostituito contemporaneamenteil fegato ad un paziente di 61 anni in fase vera-mente critica della sua malattia (cirrosi epatica ediabete mellito) utilizzando il fegato di un donato-re vivente (una donna di 52 anni), a sua volta so-stituito con quello di un donatore cadavere. Il fe-gato “scambiato”è sano ma produce, in tempi mol-to lunghi (almeno trent’anni), una proteina chedanneggia gravemente gli altri organi. Oramaiinsostenibile per la sua proprietaria naturale,rappresenta invece la salvezza per il paziente ricevente che dif-ficilmente dovrà fare i conti con i suoi malfunzionamenti.L’evento, indubbiamente eclatante, ha riscosso un ampio emeritato interesse mediatico. Anche “Zona Nove” ha volutoesprimere per l’occasione ammirazione e interesse al “suo”Niguarda ed ha ottenuto di poter intervistare uno dei prota-gonisti dell’impresa, il Dott. Luciano De Carlis, responsabileappunto dell’Unità. A ricevere un suo “inviato” visibilmenteintimidito ed a condividerne l’incontro nel luminoso e sobrioufficio di De Carlis, al quinto piano del mitico PadiglionePizzamiglio, c’è anche un altro “fondatore” dell’Unità, il Dott.Adriano Meroni. Non presente, ma menzionato, anche il Dott.Cosimo Vincenzo Sansalone, responsabile dell’UnitàTrapianti di rene e pancreas.“Zona Nove” è foglio già noto agli intervistati. La loro genti-lezza è toccante, persino irreale, perché è tangibile (e visibile)la mole di impegni ed il numero di persone che li attendono.Dottor De Carlis, la ringrazio per questa intervista! Laredazione di “Zona Nove” vede nella sua Unità un chiaroesempio di eccellenza di servizio sanitario pubblico.Millesimo trapianto, dunque. Per di più “ trapianto domi-no”. Come procede la convalescenza dei due pazienti? Mille e due. Ci sono già stati altri due interventi… Per i pazientidi cui lei mi chiede, comunque, il decorso è regolare, come normal-mente avviene in questi trapianti, ormai terapia accreditata davent’anni. Va però precisato che se il trapianto di rene ripristinauna qualità di vita, quello di fegato la vita la salva, letteralmente.E trasforma una situazione veramente critica,per non dire termi-nale, in una di reale e permanente normalità psicofisica.Ci sono dei parametri per misurare la “eccellenza” di unintervento come questo? Come si diventa dei numeriuno in questo campo? Quanto bisogna mettere in campoumanamente, professionalmente, economicamente?Il Niguarda è un esempio di Sanità Pubblica assolutamente al-l’avanguardia in tutti i campi. Anche per il trapianto, dove ilNiguarda vanta Unità specialistiche non solo per fegato, pan-creas e rene (organi addominali) ma anche per cuore, cellule sta-minali, cornea, tessuti… L’Amministrazione ha sempre ricono-sciuto nel trapianto una sua linea strategica. Scelte e investi-menti sono stati poi ulteriormente accentuati a partire dagli ini-zi degli anni novanta da un grande gruppo di punta. Tra tutti,Lino Belli, chirurgo dei trapianti addominali, AlessandroPellegrini, chirurgo per il trapianto di cuore, Luigi Minetti, ne-frologo. Tornando alla nostra Unità, essa vanta una delle stati-stiche più alte al mondo come percentuale di sopravvivenza adun anno (94%) e come numero di trapianti da donatori viventi o

utilizzo di un fegato (diviso) da un donatore ca-davere per due riceventi. Oltre che la necessa-ria volontà politica, all’eccellenza finale contri-buiscono, naturalmente, molti altri fattori.Innanzitutto un investimento continuo nella in-novazione tecnologica, farmacologica, formati-va. E poi la competenza, l’esperienza, il volonta-rismo da parte di chi vi opera, a tutti i livelli.Spesso nel trapianto emerge il personale giova-ne perché non vi sono orari, turni di riposo o fe-ste comandate… Alla base di tutto, poi, vi è ungrandissimo livello infermieristico, dalla salaoperatoria alla corsia, senza risparmio di tempoe di impegno in ogni momento dell’anno.Questo è il millesimo trapianto dopo oltre 20

anni di attività,ma già ora il numero di interventi della suaUnità, ho letto, è mediamente di 70 all’anno. Come scatta ecome si realizza la segnalazione di un paziente bisognosodi trapianto? E con quali criteri vengono gestite le liste diattesa che inevitabilmente si vengono a creare?Alla base di tutto c’è una lista di casi critici. L’ingresso ed il posi-zionamento in questa lista dipendono esclusivamente dalla gra-vità della condizione di salute del paziente e vengono gestiti dauna commissione che aggiorna continuamente le priorità in gio-co. La natura stessa degli interventi, poi, legata com’è a fattorilogistici di distanza e di disponibilità di personale idoneo al pre-lievo e trapianto, favorisce linee di attesa locali. Per coordina-menti ed eccezioni vi sono poi i Centri Interregionali di riferi-mento e il Centro Nazionale Trapianti. L’evento riporta alla ri-balta il problema simmetrico dei donatori.È vero che si registra un calo delle donazioni anchein Lombardia, regione tradizionalmente generosa alriguardo?L’Italia è Paese con un’ alta percentuale di donatori, secondoin Europa solo alla Spagna.A limitare il numero delle donazio-ni reali, nel maggior numero di casi, è la mancanza di perso-nale specializzato. Bisogna infatti sapere occuparsi del donato-re cadavere da mantenere in condizioni ottimali in stato dimorte cerebrale per le 6 ore prescritte dalla legge. Tutta la ca-tena del trapianto, in sintesi, richiede forti investimenti dicompetenza e di struttura.È vero, ancora, che con il progredire delle tecniche diconservazione e di espianto la soglia di età dei potenzia-li donatori sta significativamente aumentando?Certo! Innanzitutto esistono una età anagrafica ed una età bio-logica a volte molto diverse tra di loro. Abbiamo esempi di vali-dissimi donatori ottantenni. La soglia di età anagrafica media-mente utile aumenta comunque via via che progrediscono le tec-niche di mantenimento dell’organo nel donatore deceduto.Attualmente il 65-70% dei donatori ha oltre 60 anni.Mi sembra di avere esaurito la mia scaletta di doman-de… C’è qualche altra riflessione, dottore, che Lei vuolecondividere con il nostro foglio?(Attimo di silenzio, poi un sorriso…)Mi piace sottolineare che il malato, dopo il trapianto, recuperatotalmente la sua energia vitale. Anche quella sessuale.Specialmente… nelle donne. Ho sempre presente il caso di unapaziente, sposata, alla quale la malattia provocava l’assenza delciclo mestruale. E quindi una certa mancanza di precauzioni.Sicché, tre mesi dopo il trapianto… mi sono molto inquietato,mainsomma… era fatta.

Page 8: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

ONA NOVE 8 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Parte la metrotranvia Lagosta-Testi-CiniselloIl capolinea è situato in piazzale Lagosta; la linea percorre l’asse Zara-Testi e raggiunge

l’incrocio tra Testi e Bignami; prosegue quindi nel territorio di Sesto San Giovannie poi di Cinisello lungo via Gorki, fiancheggiando il Parco Nord; attraversa via Libertà

e via Frova e termina con il capolinea di via Monte Ortigara.Andrea Bina

TRASPORTI VIABILITÀ/1

Il percorso a ostacoli in Fulvio Testi. Ecco gli incroci più pericolosiMonica Landro e Alessio Seminario

VIABILITÀ/2

Ex Manifattura Tabacchi: vigilanza contro la polvereOrtensia Bugliaro

Non ci sono dubbi che la costruzione diun’opera così importante come la me-

tropolitana 5 crea problemi e disagi che, inalcuni luoghi o frangenti, diventano assaipesanti e spesso pericolosi. E di questo gliabitanti della nostra zona sono consapevolie disposti a sopportare, pur di avere final-mente un sevizio di trasporto pubblico chesi rispetti. Più difficile da digerire scelte in-comprensibili come quelle evidenziate nellafoto qui pubblicate che riguardano gli incro-ci tra Fulvio Testi e rispettivamente viaPonale e via Pianell.Perché rendere così pericolosi, per gli auto-mobilistici e per i pedoni, questi incroci equesto viale, già di per sé ampiamente pro-

blematico senza l’introduzione di gimcaneper noi incomprensibili?Prendiamo per esempio l’incrocio tra il via-le Fulvio Testi e via Pianell (vedi fotografiaqui a sinistra). Il traffico subisce disagi peri lavori in mezzo al viale Fulvio Testi, e lemacchine che si dirigono verso il centro cit-tà utilizzano le due corsie create all’internodelle due controlaterali, entrambe in dire-zione del centro, ma, seppur la segnaleticaper le autovetture sia chiara, non lo è affat-to per i pedoni che non si possono rendereconto dell’arrivo delle automobili che attra-versano diagonalmente l’incrocio rischian-do di cogliere d’improvviso chi sta attraver-sando la strada.

Ci siamo: il 6-7-8 dicembre p.v. la metrotranvia Milano-Ciniselloentrerà ufficialmente in esercizio.Con diversi mesi di ritardo ri-

spetto ai tempi previsti questa importante linea di forza del tra-sporto pubblico inizierà a fare sentire i suoi effetti benefici sulla via-bilità in zona.Certo va detto subito che non andrà subito a regime:per qualche mese ancora le corse avranno una frequenza ridottaper permettere il completamento di tutti i lavori. Il Comune diCinisello Balsamo e il Consorzio Parco Nord stanno organizzandouna serie di iniziative connesse all’inaugurazione. Il programma èancora in fase di stesura: lo troverete sul numero di dicembre di“Zona Nove”o consultando i seguenti siti:www.parconord.milano.itwww.comune.cinisello-balsamo.mi.it.Vi proponiamo alcuni dati tecnici di questa nuova,bene arrivata li-nea di trasporto pubblico. Buon viaggio a tutti.Il percorso Il percorso della metrotranvia Milano-CiniselloBalsamo si sviluppa in superficie: il capolinea di Milano è situato inpiazzale Lagosta; la linea percorre l’asse Zara-Fulvio Testi e rag-giunge l’incrocio tra viale Fulvio Testi e via Bignami; proseguequindi nel territorio di Sesto San Giovanni e poi di CiniselloBalsamo lungo via Gorki, fiancheggiando l’area del Parco Nord;at-traversa l’asse centrale di via Libertà e via Frova e si conclude conil capolinea di via Monte Ortigara.Le fermate complessive della li-nea sono 27, di cui 8 riguardano il territorio di Cinisello Balsamo,con una distanza media di circa 350 metri l’una dall’altra.Le varie fasi del cantiere I lavori per la realizzazione della me-trotranvia, iniziati nel marzo 2004, sarebbero dovuti terminare incirca 3 anni e si sono svolti per fasi che hanno interessato di voltain volta tratti diversi del percorso. Queste le opere realizzate:Tratto Lagosta - via Bignami• ristrutturazione del nodo di piazzale Lagosta,con creazione di unnuovo capolinea;• protezione delle sedi tranviarie, sostituzione dell’armamento;• riassetto delle fermate, potenziamento del sistema di alimenta-zione e realizzazione degli impianti secondo gli standard delle me-trotranvie.Tratto via Bignami - via Monte Ortigara• Rifacimento dei sottoservizi (sistema fognario, condutture acqua,gas e luce) lungo l’asse centrale di Cinisello, con realizzazione di untunnel tecnologico, utile anche per il cablaggio della città;

• pavimentazione con materiali di pregio;• collocazione di elementi di arredo e piantumazione nuovo verde;• impianti di illuminazione e semaforici;• armamento e impianti di linea e di fermata.Le fermate Ognuna delle 27 fermate della metrotranvia Milano-Cinisello è dotata di pensiline di copertura, apparecchiature perl’informazione al pubblico sui tempi di attesa, emettitrici di bigliet-ti, interfoni per il pubblico con funzione di “help point”, impianti diilluminazione,sistemi di incarrozzamento dei disabili.Le banchinedi fermata, rialzate rispetto al livello stradale, sono collegate aimarciapiedi stradali e agli altri spazi pedonali attraverso rampe esono dotate di percorsi tattili per i non vedenti.Costi previsti di realizzazione Infrastrutture 65 milioni di eu-ro; materiale rotabile 55 milioni di euro.Finanziamenti Stato 60 per cento, Regione Lombardia, Comunedi Milano (36 milioni di euro) e Comune di Cinisello Balsamo (3,3milioni di euro) 40 per cento.

La demolizione dell’ex Manifattura Tabacchi è quasi alla fine, ma continua la lavorazione delmateriale ottenuto e del suo smistamento. Infatti,dai detriti viene ricavata nuova sabbia,ma

in questo procedimento il gettito d’acqua necessario per non far alzare la polvere avviene sola-mente sulla sabbia da riutilizzare,mentre sul materiale inutilizzabile questo processo non avvie-ne e dunque il polverone si innalza e raggiunge le case vicine.Le lamentele dei cittadini perciò continuano, anche perché il gettito d’acqua non avviene in ma-niera regolare. I responsabili dei cantieri assicurano comunque la non nocività della polvere. Ci

siamo rivolti anche al consigliere provinciale Pierliugi Angiuoni che si occupa, tra le altre cose,anche di questioni ambientali, il quale ci ha informato del suo sopralluogo, sia presso i lavori del-la metropolitana (Testi), dove spesso si innalzava un polverone, sia presso il cantiere dellaManifattura per lo stesso problema. Durante la sua visita, il lavoro di demolizione era regolareperché il terreno si presentava bagnato, ma non si può escludere che altre volte, invece, questonon avvenga con regolarità.E quindi consiglia i cittadini interessati di segnalare immediatamen-te quando la polvere si alza e si deposita nelle loro case.

Viale Fulvio TestiGli attraversamenti pedonalisono una trappola mortale

Sergio Ghittoni

Domenica 13 ottobre la redazione di “Zona Nove” riceveuna telefonata da un cittadino, che con voce palesemen-

te emozionata, denuncia un ennesimo incidente all’attraver-samento pedonale regolato da semaforo di viale Testi, all’al-tezza del numero civico 89.Secondo la testimonianza, l’auto si è regolarmente arrestatain presenza del semaforo rosso, ma è stata violentementetamponata da una seconda auto. Un evento questo che se-condo il nostro interlocutore, di nome Alessandro, si ripetecon sconcertante regolarità.Il rosso dell’attraversamento pedonale non è mai rispettato: lemacchine passano senza nemmeno rallentare di giorno e di not-te e quindi, quando qualcuno più scrupoloso pensa bene di ar-restarsi, lo fa a proprio rischio e pericolo. Il signor Alessandro ciconferma che da quando si è trasferito in Fulvio Testi, circa unanno e mezzo fa, è già la quarta volta che assiste a eventi di gra-vità simile, ma che quasi tutti i giorni accadono episodi a ri-schio, stridio di freni, pedoni in situazioni pericolose, schivate al-l’ultimo istante…La cosa è complicata dal fatto che la viabilità del viale in questomomento e per molti mesi ancora è sottosopra per via dei lavo-ri della Metro 5 e anche l’illuminazione stradale in quel tratto èproblematica: spesso manca, oppure è presente solo sulla car-reggiata principale, ma non nel controviale o viceversa.Tornando all’incidente di domenica 13, che ha coinvolto anchebambini rimasti chiusi nella seconda macchina, risulta sconcer-tante la lentezza con cui è arrivata l’ambulanza (mezz’ora dopo)e la Polizia Municipale (ancora più tardi), chiamata dal nostroAlessandro. Che, tra l’altro, si è sentito rispondere al telefonoche gli agenti erano impegnati in situazioni a più alta priorità.“Dobbiamo farci ammazzare per avere l’attenzione deiVigili?” Questo lo sfogo del signor Alessandro, che, esaspera-to, si rivolge a noi per denunciare quella che è diventata unasituazione insostenibile che mette a rischio l’incolumità deicittadini. “E nessuno fa niente…” l’ultima amara constata-zione prima di salutarci.“Zona Nove” si sente impegnata a denunciare tutte le criti-cità del traffico della zona di cui viene a conoscenza.Contiamo quindi sulla collaborazione dei lettori per la se-gnalazione di tutte quelle situazioni che meritano inter-venti specifici.

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In questo periodo alla televisione i vari emilifedifanno a gara a sgranare gli occhioni e dire:“In fon-

do siamo cresciuti tutti con il maestro unico e abbia-mo tutti fatto strada nella vita!”. Non è proprio così.Prendiamo il caso di un uomo o una donna dellaclasse 1950. Ha frequentato la prima elementare inuna classe di 33 alunni nel 1956. Ora, di questa ipo-tetica classe solo 2 statisticamente (dati Istat allamano) sono arrivati alla laurea, solo 10 hanno presoun titolo secondario superiore (comprese, beninteso,

le qualifiche professionali triennali, e anche quellebiennali, che allora ancora esistevano). Solo la metàsono arrivati alla licenza media. E quindi ancor me-no sono andati alle superiori.Ma soprattutto 5 bam-bini (il 15%) non sono neppure arrivati a prendere lalicenza elementare. Perciò per favore, basta con lanostalgia. La accetto solo da chi è disposto a lavare ipanni a mano, a tenere i cibi sul davanzale e a gira-re in calesse.Giuro che se vedo un altro grembiulinoo un articolo sul bullismo esplodo.

� 15 novembre 1978: Inaugurato l’Ospedale S. Paolo

Il primo paziente sarà ricoverato il 5 febbraio1979. Incredibilmente lunga e laboriosa la vi-

cenda di questo ospedale. Il 7 novembre 1964era stata posata la prima pietra e la costruzione

era iniziata il 20 ottobre 1966. Nel corso deglianni ha fatto a tempo anche a cambiare nome:in origine la denominazione era EnteOspedaliero Ronzoni e Principessa Jolanda.

� 28 novembre 1968: Nasce la Casa dello studente

Gli studenti universitari occupano l’exHotel Commercio in piazza Fontana,

che viene ribattezzato “Casa dello Studentee del Lavoratore”.

� 11 novembre 1994: Muore Wanda Osiris

Muore a Milano, all’età di 89 anni, WandaOsiris, grande diva della rivista dagli

anni ‘30 agli anni ‘50. Nata a Roma il 3 giu-gno 1905 all’anagrafe è Anna Menzio e de-butta al Teatro Eden nel 1923.“Wandissima”, come fu ribattezzata da OrioVergani, si presenta come un sogno di felici-

tà, di ricchezza, di spensieratezza. Dal 1940al 1955 è la primadonna delle compagnie diMacario, Dapporto, Garinei e Giovannini. Lesue riviste sono caratterizzate da eccentri-che e sfarzose scenografie, ma soprattuttodalle enormi scalinate che lei scende congrande grazia e disinvoltura.

� 4 novembre 1918: Finisce la 1a guerra mondiale

Proprio mentre viene firmato il trattatodi pace che mette fine all’orrendo primo

macello mondiale e all'impero d’Austria,

crolla un pezzo dell'affresco di Hayez dellasala delle Cariatidi con il Trionfo diFerdinando.

ACCADDE A MILANO

REPORTER DI ONA

� Nostalgia canaglia dei vari emilifedi televisivi

Dialogo svoltosi alla clinica Santa Genoveffa, aMilano.

Dottore: Domani la operiamo e le togliamo un rene.Paziente: Ma che malattia ho?Dottore: Nessuna, ma si tratta di un’operazione dirazionalizzazione.Con le risorse che risparmia potràdedicare più energia ad un altro organo,che so,al fe-gato, al pancreas.Paziente: Per me two is meglio che uan.Dottore: Sciocchezze, assurdità. Una volta tutti ave-vamo un rene solo e siamo venuti grandi lo stesso.Paziente: Ma che cosa dice mai?

Dottore: Su, non stia lì a sottilizzare, a cercare ilpelo nell’uovo. D’altronde se lei mi cede il rene iome lo vendo e compro attrezzature nuove perl’ospedale e dei coprisedili in pelle di chiappa dizebù per il mio Suv.Paziente: Guardi, non se ne parla proprio.Dottore: Ma cos’è lei, un insegnante, un genitore?Tutti lì a difendere i vostri privilegi,mai che pensia-te un po’ anche al futuro della Nazione.Paziente:Mi dica dove devo firmare che me ne vado.Dottore: Firmi qui, in calce all’assegno. Fanno tre-cento euro.

� Reni e maestri, ovvero quando il medico è la Gelmini

Mentre Milano pensa all’Expo, con contorno dinuovi grattacieli dritti e pendenti (non so a voi,

ma a me quello inclinato mi ricorda i tempi bui,quando non esisteva il Viagra), i tram si sfrittellanoallegramente agli incroci perché gli scambi non fun-zionano.Ha ragione la Littizzetto:stiamo lì a pensa-re come far scorrere la cioccolata nei Navigli, e tra-scuriamo incredibilmente i trasporti pubblici, unacosa primaria se non si vuole che la città sia soffoca-ta dal traffico.A proposito di traffico:ma i proventi dell’ecopass nondovevano finanziare il potenziamento dei servizipubblici? Io finora ho visto in giro solo i tram deltempo che fu, quelli belli effetto vintage, che se nonhai un paio di gambe in perfetta efficienza non puoisalirci nemmeno se preghi in cinese.

E i cinesi saranno la nostra salvezza: tra finanzia-menti che non ci sono più e metrotranvie piantate ametà,quando arriveranno i turisti dell’Expo (ma ar-riveranno?) recluteremo anche la comunità di PaoloSarpi e li scarrozzeremo con il risciò. Nel frattemposuggerisco all’Atm di preparare e far affiggere deicartelli in più lingue sotto le paline, con la scritta:“L’orario di attesa riportato è frutto dello spiccatosenso dell’umorismo della direzione Atm, è di purainvenzione senza alcun riferimento a tram realmen-te esistenti”. E anche:“Si consiglia di indossare e al-lacciare il casco prima di salire a bordo”. E per fini-re: “Se siete tristi e volete ridere un po’, calcolate unpercorso utilizzando il sito www.atm.milano.it: perarrivare a destinazione, seguendo le nostre indica-zioni, girerete e conoscerete tutta la città”.

� Frittelle di tram e, se va bene, lunghe attese alle fermate

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Mercatino di Natale

Si sta avvicinando il Natale e i gruppi “Bottega Creativa” e “Signore del Mercoledì” vi aspettano alMercatino di Natale, dove potrete trovare regali di ottima qualità e fattura: si tratta di lavori ideati e

realizzati dalle amiche artigiane del mercoledì. Il ricavato sarà destinato ai bisogni della Parrocchia di S.Giovanni Battista alla Bicocca. Il Mercatino si svolgerà presso il Centro Parrocchiale di Viale FulvioTesti,190 nei giorni 20 novembre dalle 15 alle 19 e 21, 22 e 23 novembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Sono nati a Milano in novembre anche Angela Finocchiaro (20 Novembre 1955) e Luchino Visconti(2 Novembre 1906 – morto a Roma il 17 Marzo 1976).

� 16 novembre 2003: Muore lo scultore Carlo Ramous

Nato a Milano il 2 giugno 1926, aveva studia-to al liceo artistico di Bologna e poi

all’Accademia di Brera nella scuola di MarinoMarini. La sua avventura artistica si sviluppa ingran parte sotto la Madonnina, sebbene sue ope-re siano conservate anche al Moma di New York,a Roma, Venezia e in vari musei d’arte modernain Italia. Con Pomodoro, Sassu, Cascella e Mirò è

tra i protagonisti della scultura italiana delNovecento. Nel 1972, in via Sassetti, costruisceun parallelepipedo di granito sormontato da alcu-ne bandiere di metallo brunito, simboli della vit-toria per la libertà. È “I caduti dell’Isola”, monu-mento per i partigiani del vecchio quartiere. Lascultura all' aperto più nota e riuscita resta “Il ge-sto per la libertà” di piazza Conciliazione.

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ONA NOVE 10 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

a cura di Giorgio Meliesi

PARCO NORD

Più di 1300 partecipantialla maratona Alpin Cup

Diana Roca

Vorrei descrivere nei minimi particolari lo scorso 9 no-vembre, cominciando dal colore del cielo e da quello

delle foglie che fanno da tappeto ai prati e continuando conle grida dei bambini, il vocio della gente che ha affollato ilparco per incitare i numerosi partecipanti alla bella mara-tona di Alpin Cup.Pronti, partenza, viaaa!... Così è partita il 9 novembre la 3a

edizione podistica organizzata dal Gruppo Sportivo Alpinidi Sesto San Giovanni, in collaborazione con il Parco NordMilano, che a quanto pare ha preso piede.Quest’anno gli iscritti sono arrivati a più di 1300, se consi-deriamo che il primo anno non arrivavano a 600… a voi laconclusione: è stato un evento unico!Bisogna aggiungere che il ricavato di volta in volta vienedato in beneficenza alle varie associazioni. Il ricavato diquesta terza edizione podistica Alpin Cup sarà devoluto adAnffass (Associazione Nazionale Famiglie di Persone conDisabilità Intellettiva)La maratona ha coinvolto il gruppo sportivo Alpini, adulti,ragazzi e bambini. Ognuno dei quali ha percorso un massi-mo di chilometri fissato in un arco di tempo prestabilito. Ilritrovo con ritiro pettorale è stato alle ore 7,30 presso ilCentro Scolastico Parco Nord (entrata da Via Clerici). Alle9,30, tutti, partecipanti e non, si sono ritrovati davanti al-la Cascina del Parco Nord per dare inizio alla gara.Il pubblico, che ha seguito i concorrenti durante tutto ilpercorso, ha festeggiato con un rinfresco tenutosi presso ilcentro scolastico del Parco Nord, non solo i vincitori e tutticoloro che hanno avuto il coraggio di cimentarsi nella ma-ratona per la prima volta, con spirito di partecipazione enon di competizione, ma se stessi per aver trascorso unagiornata diversa dalla solita routine.La manifestazione podistica sulle distanze è stata così sud-divisa: 21,097 km mezza maratona competitiva (riservataagli atleti tesserati Fidal, Iaaf o in possesso del certificatomedico valido per l’idoneità agonistica; tempo massimo fis-sato in 2h10’); 10,5 km non competitiva (per tutti coloro chehanno voluto comunque cimentarsi nella gara); 4,0 km mi-nimaratona (bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni). Ci sonistati premi in natura ad estrazione per tutti i partecipantiper un valore di oltre 1500 euro.

Per conoscere gli eventi organizzati dal Parco Nord vedi:www.parconord.milano.it.

Studenti del Cremonaa piantare alberi

Martedì 28 ottobre è stata la prima giornata di lavorodella classe III B del Liceo Cremona al Parco Nord.

L’appuntamento con i ragazzi è stato per le 10.15 all’ingres-so di via Suzzani.L’area di lavoro è stata il canale Breda.Glistudenti hanno messo a dimora 68 piantine. Ecco l’elencodelle piante messe a dimora: 10 ontani neri (Alnus glutino-sa); 22 carici della specie Carex pendula; 8 carici della spe-cie Carex pseudocyperus; 10 Cladium mariscus; 5 giunchi(Juncus effusus); 10 giaggioli d'acqua (Iris pseudacorus); 4Lythrum salicaria.

Per iscriversi al corsodi guardia ecologica

L’opportunità è rivolta a tutti, con un occhio particolare ai giova-ni della nostra zona e dei Comuni del nord Milano, coloro che

sono interessati a diventare una Guardia Ecologica Volontaria(Gev). Il Parco Nord organizza il VII corso di formazione per aspi-ranti Gev, rivolto a quanti vogliono dedicarsi con impegno alla vigi-lanza in materia ecologica e alla protezione dell’ambiente.Il servizio delle Guardie Ecologiche Volontarie è stato istituito dal-la Regione Lombardia ed è finalizzato ad informare i cittadini sul-le leggi in materia di salvaguardia ambientale, alla vigilanza am-bientale e all’accertamento di eventuali violazioni,alla collaborazio-ne con le autorità competenti nei casi di disastri ecologici e calami-tà naturali.Il corso di formazione per le future Gev consiste in vere e proprie le-zioni su base settimanale per un totale di 70 ore distribuite in cir-ca quattro mesi. L’iscrizione è gratuita e la frequenza è obbligato-ria.Dopo essere stati sui banchi di scuola, le aspiranti Gev dovran-no sostenere un esame davanti ad un’apposita CommissioneRegionale. Per essere ammessi alla prova non basta però essersiiscritti al corso: è requisito fondamentale aver partecipato almenoal 75% delle lezioni. Gli idonei, infine, saranno nominati Guardiegiurate e, successivamente, nominate dal Presidente della RegioneLombardia come pubblici ufficiali abilitati al servizio Gev.Il corso è previsto nel 2009 e si terrà solo se il numero degli iscrittiraggiungerà almeno 100 adesioni.Per informazioni si può chiamare il martedì e giovedì dalle 10alle 12 e dalle 15 alle 18 al numero 02 241016223. Oppure neigiorni festivi e prefestivi sempre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle18 al numero 02 241016214.

Il trasporto sanitarioin vetrina alla Bicocca

Silvia Benna Rolandi

Non tutti lo sanno, ma in un ex negozio di piazza SanGiuseppe (da tempo quasi tutti i negozi sono chiusi o ricicla-

ti) funziona un efficiente servizio di trasporto sanitario.Ne parlo con Ernesto Riva, un baldo vigile in pensione, che de-dica il suo tempo a questa preziosa attività, ricevendo in cam-bio solo il rimborso spese e, ovviamente, la nostra gratitudine.“Mi danno una mano una ventina di persone del quartiere conl’attestato di “soccorritori”, ottenuto dopo un corso di base orga-nizzato dalla Regione qui oppure in altre strutture (Asl, Croceviola ecc.) e dopo avere superato un esame”,spiega Riva.“In tut-ta Milano siamo parecchie migliaia.Qui possiamo contare su treequipaggi di autoambulanza, che si danno il turno. Chi lavoraopera di notte e durante il week-end, gli studenti sono disponi-bili anche di giorno.Accorriamo su segnalazione del 118, che se-leziona le chiamate tramite computer,anche per evitare l’attiva-zione in contemporanea di più ambulanze.Non facciamo capo aipartiti e siamo a disposizione di tutti. Di solito non abbiamochiamate dai centri anziani che hanno, come il Girola, dei pul-mini propri. Siamo presenti negli oratori durante le manifesta-zioni sportive, per la prevenzione di malori o incidenti.Tutte at-tività di routine,perché per le emergenze e i casi gravi l’autome-dica del 118 attiva 5 mezzi su Milano e l’elicottero di Bresso.Puòcapitare che a chiedere il nostro intervento per trasporti pro-grammabili (per esempio quello dei dializzati) siano dei privati.In questo caso c’è un tariffario, che deve essere esposto in ogniautoambulanza.Per Milano il trasporto in ospedale (compreso ilSan Raffaele) costa 33,47 euro. L’andata e ritorno, compresaun’ora di attesa, 52,06. Se si richiede un centro mobile di riani-mazione con la presenza a bordo di un medico specialista, la ta-riffa è 89,24 euro per ogni ora o frazione di ora, indipendente-mente dal chilometraggio. L’onorario medico è a parte”.Un sincero grazie a Ernesto Riva e agli altri “soccorritori” delquartiere, che si danno da fare per il bene di tutti.

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ONA NOVE 11COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

GLI APPUNTAMENTI DEL MESEa cura di Grazia Morelli

Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.

ONA NOVEVVIITTAA EE CCUULLTTUURRAA

La vignetta di Giovanni Beduschi17 novembre: Giornata Mondiale dell’Abbraccio

(ma sarà poi vero?)

Alle 21, Concerto di La Crus.Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1

� GIOVEDÌ 4 DICEMBRE

Inizio del corso dedicato all’impronta diFederico e Carlo Borromeo a Milano, checomprenderà anche due visite guidate aiquadroni di S. Carlo. Seconda lezione il 9/12.

Centro GrivolaVia Grivola 30Tel. 0264224600

Alle 22,per la serie “La solitudine delle opereprime”, film Il posto, di E. Olmi.

La ScigheraVia Candiani 131

� LUNEDÌ 1 DICEMBRE

Alle 21, film Il divo, di P. Sorrentino.Anche il1/12 ore 15.30 e 21.15.

Cine Teatro OsoppoVia Osoppo 2

� DOMENICA 30 NOVEMBRE

Alle 15.30, l’Anpi di Pratocentenaro presentaUn futuro alla memoria-Ricordo di TeresioMandelli. Alle 21.30, Concerto soul e R&Bcon Monday Blues.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21.30, la Pena Flamenca di Milano e laScighera presentano Giorgia Celli al Baile.

La ScigheraVia Candiani 131

Mostra di Mario Righetti, specializzato nel-l’esecuzione di copie d’autore. Fino al 24/12.

Libreria FrancoAngeliP.za Trivulziana

� SABATO 29 NOVEMBRE

Alle 21, Concerto di Tracy Chapman.Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1

Alle 22, Cyberfolk Concerto:Apuamater.La ScigheraVia Candiani 131

� VENERDÌ 28 NOVEMBRE

Alle 21, Le serve di Virginia, da “Una stanzaper gli altri”,di A.Giménez - Bartlett,regia diG. Calindri. Fino al 14/12.

Teatro VerdiVia Pastrengo 16Tel. 0227002476

� MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE

Alle 21, Concerto di Herbie Hancock.Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1

Alle 21, film La banda, di E.Korilin.Anche il24/11 ore 15.30 e 21.15.

Cine Teatro OsoppoVia Osoppo 2

� DOMENICA 23 NOVEMBRE

Alle 21, la Compagnia Ultima Vez inMenske,di Wim Vandekeybus.

Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1

Alle 21, il Gruppo Albatros in Un strano la-dro, da “Theft” di E. Chappell, regia di A.M.Cacciatore Orfanelli.

Teatro San GiuseppeP.za S. Giuseppe 2Tel. 026435672

Alle 22, Concerto blues con i Baton Rouge.Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21.30, Saltimbanchi off in La medicinagiusta per tempi cupi.

La ScigheraVia Candiani 131

� SABATO 22 NOVEMBRE

Alle 22, Concerto jazz: Tommaso StraraceItalian 4tet.

La ScigheraVia Candiani 131

� VENERDÌ 21 NOVEMBRE

Alle 18.30, Mostra L’indecifrabilità dell’ora-colo di Ercoli Gabriele. Fino al 30/11. Orari:15.30-18.30, tutti i giorni, festivi compresi.

Sassetti CulturaVia Volturno 3Tel. 0269002988

� GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE

Alle 21,mostra fotografica di Luca Simi Nellaterra dei re:reportage dalla Giordania.Letturedi brani di autori israeliani e palestinesi.

Casa di Alex Via Moncalieri 5

� MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE

Alle 21, Mai morti, testo e regia di R. Sarticon B. Storti. Fino al 30/11.

Teatro dellaCooperativa

� MARTEDÌ 18 NOVEMBRE

Alle 21, film Gomorra, di M. Garrone.Ancheil 17/11 ore 15.30 e 21.15.

Cine Teatro OsoppoVia Osoppo 2

Alle 16, Spettacolo teatrale per bambini. Alle21.30, La crisi, istruzioni per l’uso, con A.Miotto,A. Di Stefano, L. Lanza.

La ScigheraVia Candiani 131

� DOMENICA16 NOVEMBRE

Alle 22, Concerto rock.Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21.30, Chi non è un uomo libero è un uo-mo grullo, viaggio fra i testi di L. Bianciardi,la musica di P. Ciampi.

La ScigheraVia Candiani 131

� SABATO 15 NOVEMBRE

Alle 21, Concerto di Liza Minnelli.Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1

Alle 21,Studio sulle serve,da “Les Bonnes”diJ. Genet, regia di F. Mazza.Anche il 15 semì-pre alle 21 e il 16/11 alle 16.

Argomm TeatroVia G. Imperatore 40 Tel. 026437001

� VENERDÌ 14 NOVEMBRE

Alle 21, Serata danzante: balli lisci, caraibicie di gruppo.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21.30, Ti amo...ma la cosa non ti riguar-da, scritto e diretto da T.Testa Testi.

La ScigheraVia Candiani 131

� MERCOLEDÌ 12 NOVEMBRE

Seconda lezione del ciclo “Il segreto della vi-ta”,Da Darwin a oggi.Successive lezioni il 18e il 25/11.

Centro GrivolaVia Grivola 30Tel. 0264224600

Alle 21, Farneto Teatro e Teatro del Burattoin Antigone-Storia della perduta città di Tebe,regia di M. Schimdt. Fino al 23/11.

Teatro VerdiVia Pastrengo 16Tel. 0227002476

� MARTEDÌ 11 NOVEMBRE

Alle 21,Danze popolari.Anche il 17 e 24/11 eil 1/12.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

� LUNEDÌ 10 NOVEMBRE

Alle 21, Concerto di Boris Glebensahikov.Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1

Alle 21.15, In amore niente regole, di G.Clooney.Anche il 10/11 alle 15.30 e 21.15.

Cine d’essai OsoppoVia Osoppo 2

Alle 21.30, Serata danzante: boogie. Anche il23 e 30/11.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

� DOMENICA 9 NOVEMBRE

Alle 18.30, inaugurazione della collettivaOmaggio al gatto nero. Fino al 20/11

Art ActionVia Dante 15/ABresso

Alle 21, la Compagnia teatrale S.Giuliana inPrévost per trii dì, di F. Dettamanti, regia diM. Beretta.

Teatro San GiuseppeP.za S. Giuseppe 2Tel. 026435672

Alle 21.30, Concerto blues con gli ElectricBlue.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

� SABATO 8 NOVEMBRE

Alle 21.30, Concerto jazz con Trioxidò.Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21.30, Concerto, di Patrick Fassiotti intrio vocale.

La ScigheraVia Candiani 131

� VENERDÌ 7 NOVEMBRE

Alle 21, Serata danzante: balli lisci, caraibicie di gruppo.Anche il13, 20 e 27/11 e il 4/12.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21, PigrecoDelta, distribuzione teatrale,presenta Tango, di F. Zanni. Fino al 9/11.

Teatro VerdiVia Pastrengo 16Tel. 0227002476

Mostra fotografica Memoria storica e rinnovourbano.Fino al 30/11.Orari:martedì e vener-di 9-30-12, lunedì,mercoledì, venerdì 15-17.

Fondazione PeriniVia Aldini 72Tel. 3332703467

Alle 21, La nave fantasma di G. M. Bellu, R.Sarti e B. Storti, regia di R. Sarti. Fino al16/11.

Teatro dellaCooperativaVia Hermada

Per il progetto “Questions questions”,Esposizione di installazioni di A. Jaar. Finoall’11/1/09.

Hangar BicoccaVia ChieseTel. 02853531764

Mostra collettiva Incisioni. Orario: 18-20,chiuso domenica e festivi.

Art ActionVia Dante 15/ABresso

Mostra dedicata a G. Crepax: Valentina, laforma del tempo.Fino al 1/2/09.Orari:marte-dì-domenica 11-23, chiuso il lunedì.

Triennale BovisaVia Lambruschini 31Tel. 0236577801

Alle 18.30, inaugurazione della MostraPercorsi di S. Chittolini Fino al 16/11. Orari:15.30-18.30, tutti i giorni, festivi compresi.

Sassetti CulturaVia Volturno 3Tel. 0269002988

Alle 21, Concerto di Jean-Michel Jarre.Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1

� GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE

Liza Minnellial Teatro degli Arcimboldi

Simona Fais

Sarà un mese di ballo,ma soprattutto di tanta musica questo novem-bre al Teatro degli Arcimboldi, sono infatti ben cinque le date dedi-

cate ai concerti. Si parte il giorno 6 alle ore 21.00 con l’artista francese,pioniere della musica elettronica, Jean Michel Jarre. Considerato uninnovatore per l’organizzazione dei suoi spettacoli dal vivo, caratteriz-zati da scenografie spettacolari con laser e giochi pirotecnici, nelle duedate italiane di Roma e di Milano si celebrano i trent’anni dalla pub-blicazione del suo più grande successo:”Oxygen”.Dalla musica elettronica eseguita con strumenti futuristici si passa ilgiorno 8 alle ore 21.00 all’unica data italiana per quello che è conside-rato l’artista più famoso della scena pop-rock dell’Est: BorisGrebenshikov. Simbolo di una vera rivoluzione culturale, la sua è unacarriera nata insieme al gruppo Aquarium nell’Unione Sovietica deglianni ‘80,quando il pop-rock e la musica occidentale erano illegali.Oggile sue liriche del folk russo dalle sonorità classiche hanno avuto un im-menso successo nelle recenti esibizioni al Palazzo di Vetro dell’Onu, al-la Royal Albert Hall di Londra e all’Olimpia di Dublino.Grandissima è anche l’attesa per il ritorno a Milano,dopo ben 19 anni,di Liza Minnelli il 14 alle ore 21. Con un’esibizione supportata da unaband di 14 elementi e da un quartetto di palpitanti cantanti/ballerinila divina Liza salirà sul palcoscenico per ben due ore di spettacolo.Per gli amanti del jazz, invece, l’appuntamento è per il 23 novembre al-le 21 con il concerto di Herbie Hancock che con la sua voce inconfondi-bile e il suo fluido percorso creativo, si è guadagnato un posto tra i piùgrandi visionari dello scorso secolo.L’ultima data musicale è dedicata a Tracy Chapman, il 28 alle ore 21,che inserisce Milano tra i 21 palchi europei che il suo tour da solistatoccherà. Il nuovo album “Our bright future “uscirà il 10 novembre.Porta in scena la fragilità e il limite dell’uomo, la Compagnia UltimaVez, seguita dal coreografo Wim Vandekeybus, nello spettacolo“Menske”, il 22 novembre alle 21. Con la danza, il teatro e la musicacercheranno di dare delle risposte a molte domande filosofiche della no-stra esistenza.

Beduschi in tv

Il “nostro” Giovanni Beduschi dal 20 al 26 ottobre è statol’ospite creativo e satirico della nuova trasmissione “@Tu

x Tu” condotta da don Antonio Mazzi, in onda su Sat 2000canale 801 di Sky, e sul Digitale Terrestre canale 11 o 30Sat2000 dalle 17.10 circa.

Primi appuntamential Teatro della Cooperativa

Valeria Casarotti - Teresa Garofalo

Ad aprire la stagione del Teatro della Cooperativa è stato unevento importante, il debutto nazionale dell’opera “Sogno di

una notte di mezza estate” di William Shakespeare, in scena pres-so il CrT Teatro dell’Arte di Milano fino al 2 novembre.Un testo me-raviglioso in cui il drammaturgo inglese rivela la sua maggiore li-bertà fantastica e che Renato Sarti, modernizzandolo, ha saputotradurre, adattare e dirigere in modo assolutamente originale. Lacommedia shakespeariana affascina per il suo carattere compositoe la sapienza con cui in essa sono fusi tre mondi, quello delle fate,quello degli umili artigiani e quello della tradizione cortese. Inoltreaffronta un tema interessante e sempre attuale, il confine sottileche separa la realtà dal sogno, la normalità dall’anormalità, la con-suetudine dall’utopia.Un altro segreto del suo fascino sta nelle tan-te letture possibili dell’opera, il piacere della favola, il gusto dell’in-solito, la sua forza allegorica capace di farci riflettere sul senso del-le cose, sulla realtà del sogno e gli inganni della realtà. Bravissimigli attori in scena,quasi tutti giovani,di cui un terzo stranieri e dueterzi donne, belli ed estrosi costumi e scene ideati e realizzati dagliallievi dell’Accademia delle Belle Arti di Brera.La stagione 2008-2009 del Teatro della Cooperativa è dedicata que-st’anno a Franco Basaglia, anticipatore delle problematiche, oggipurtroppo ancora molto attuali, legate alla paura del diverso, al di-sagio mentale e all’esclusione sociale. Questi gli argomenti che af-frontano anche i due spettacoli proposti nella sala di via Hermadaper il mese di novembre. “La nave fantasma”, in scena dal 6 al 16,ci fa riflettere sul drammatico problema dell’immigrazione inItalia, il destino spesso tragico di chi, alla ricerca disperata di unluogo in cui sopravvivere, affronta sulle “carrette del mare” la tra-versata verso la nostra terra.Dal 18 al 30 novembre sarà riproposto “Mai morti”, un cavallo dibattaglia di Renato Sarti e Bebo Storti,un monologo esaltato di unuomo,nostalgico del ventennio fascista,oggi impegnato con la stes-sa determinazione contro viados, rom, extracomunitari, drogati. Ilfinale dell’opera è stato completamente riscritto per aggiornarloagli ultimi tragici eventi riportati dalla cronaca italiana.Due opereinquietanti per ripercorrere la nostra storia recente e riflettere sulfatto che razzismo, nazionalismo e xenofobia sono purtroppo con-cetti ancora profondamente radicati nella nostra società.

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ONA NOVE 12 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

VITA COMUNITARIA

Anziano, “fa balà l’occ” contro le truffe!Uno spettacolo teatrale organizzato dalla Provincia di Milano.

Costanzo Arazzi(consigliere provinciale del Pd con delega al Tempo libero)

Sbarca in zona 9 “Fa balà l’occ! Anziani ateatro contro le truffe”. L’inaugurazione

di sabato 4 ottobre al centro congressi dellaProvincia, alla presenza del presidente Fi-lippo Penati, ha avuto un successo straordi-nario di pubblico con settecento persone. Lospettacolo ha poi fatto tappa in questo mesein diversi Comuni della provincia e in alcu-ne periferie di Milano. Poi è arrivato ancheall’auditorium Cassina Anna di via San-t’Arnaldo nel quartiere di Bruzzano.L’iniziativa è stata organizzata dalla Provin-cia di Milano-Tempo libero, di cui sono il con-sigliere delegato, e dall’assessore alla Sicu-rezza della Provincia Alberto Grancini, con lacollaborazione del Consiglio di Zona 9 e delleassociazioni di volontariato Ada, Anteas eAuser, che hanno lavorato per la riuscita ditutto l’evento.Abbiamo creduto fortemente in questa tap-pa nella zona 9 perché è un quartiere moltovivace e attento ai problemi sociali. Sul pal-co dell’auditorium è andato in scena lo spet-tacolo teatrale dal titolo “Fa balà l’occ!” diRoberto Fera, a cura dell’associazione Cal-liope: gli attori hanno recitato i rischi delletruffe porta a porta e come agire in situazio-ni pericolose. È stato anche distribuito unvademecum antitruffe con tutte le informa-zioni utili per difendersi dai truffatori: unaguida redatta dalla Provincia di Milano conil contributo delle forze dell’ordine.“Fa balà l’occ!” è un’iniziativa di straordinariaimportanza per le novità che la caratterizza:uno spettacolo teatrale come strumento pertrasmettere alla popolazione anziana consiglie suggerimenti a loro utili per contrastare im-prevedibili atti di truffa nei loro confronti.L’evento continuerà per tutto il mese di di-cembre in altri teatri della Provincia e perife-rie di Milano.Per ulteriori informazioni e per il program-ma completo di tutte le tappe: www.provin-cia.milano.it/tempolibero.

Hai subito un furto, una rapina o una fruffa? In tal ca-so, se hai più di 70 anni e un reddito annuo inferiore ai 30mi-la euro, hai diritto a farti aiutare dal Comune con un’assicu-razione gratuita e, nel caso, con rimborsi vari (per esempio, fi-no a 500 euro per l’importo sottratto, fino a 3500 euro per spe-se mediche, fino a 200 euro per riparazioni urgenti, ecc.). Persaperne di più telefona allo 0288456893

La Dieci giorni di NiguardaDiana Roca

Si è concluso venerdì 10 ottobre l’insieme di eventi che ha dato vita alla primaedizione di: “Niguarda in 10 giorni”, una delle tappe di avvicinamento alla co-

struzione di un Ecomuseo Urbano di Milano. Un progetto pilota che ha voluto farconoscere il quartiere storico di Niguarda ai cittadini della zona e non solo, grazieal sostegno del Consiglio di Zona 9 e al supporto della Società Edificatrice diNiguarda. Ma che cos’è un Ecomuseo urbano? È un progetto teso a valorizzare ilpatrimonio materiale e immateriale attraverso un percorso di ricerca sulla memo-ria, sulla storia locale e su ciò che di tutto questo è ancora riconoscibile sul territo-rio.Un progetto da realizzarsi con il contributo attivo della cittadinanza che è il pri-mo e più prezioso patrimonio dell’ecomuseo urbano. Non perché si disdegnino edi-fici storici, opere d’arte o ambienti naturali, tutt’altro,ma perché la conoscenza e ladifesa di questi tesori passa attraverso il vissuto di ogni singolo individuo e quindiattraverso la raccolta e l'interpretazione di memorie, saperi e tradizioni orali indi-spensabili a preservare e in molti casi a rifondare una cultura della tutela.Ecco al-lora che l’ecomuseo consente di sperimentare nuove forme di tutela partecipata deibeni presenti sul territorio, significativi per la storia locale e il tessuto sociale delquartiere. Ovvero di quel patrimonio diffuso di vite, conoscenze e paesaggio urba-no - con particolare attenzione al ‘900 - non ancora del tutto scritto e codificato.Due parole sulle iniziative del programma tenutosi durante i “dieci giorni”per pre-sentare il primo esperimento milanese di ecomuseo urbano:• Mondi locali in mostra I “Dieci giorni” sono stati l’occasione per portare aNiguarda, negli spazi settecenteschi di Villa Clerici, la mostra “Mondi locali: biso-gni, energie, opportunità”, che ha offerto un percorso di conoscenza sulle tante re-altà che compongono i nostri mondi locali. È stata concepita come rassegna itine-rante, con l’obiettivo di accogliere, durante il suo viaggio, le esperienze dei territorie delle popolazione cha via via l’hanno ospitato.• La stanza della memoria Sempre a Villa Clerici si è svolta la “Stanza dellaMemoria”:una postazione di raccolta e digitalizzazione di ricordi, immagini,ogget-ti, racconti. Presente una équipe di lavoro pronta a registrare le narrazioni di resi-denti o visitatori; a ricevere documenti, foto, ritagli di giornale che raccontano bra-ni di storia e di vita del quartiere.• Costruire una Mappa di Comunità Per tutta la durata della manifestazioneè stato proiettato un video che ripercorre il cammino compiuto finora dal Gruppodella Mappa di Comunità, primo strumento attraverso cui i Niguardesi si raccon-tano, riflettendo sul proprio contesto di vita, sulla propria storia e sulla quotidiani-tà su cui questa è costruita.• Scoprire e riscoprire Niguarda Le visite guidate, condotte da studentidell’Università Bicocca e dell’Associazione Tramemetropolitane, sono state l’oc-casione per osservare con “occhi diversi” le strade e i monumenti del quartiere,alla ricerca di tracce di un passato ancora presente nella memoria dei suoi abi-tanti: un itinerario alla scoperta di Niguarda, le sue vecchie cascine, le fabbricheoggi diventate abitazioni, i locali storici: per osservare, ascoltare e riflettere sul-la Niguarda di ieri, ma anche su quella di oggi. A ricordare i partigiani aNiguarda c’è stata la camminata tra i luoghi della Resistenza niguardesi rivoltoai bambini delle scuole elementari.• Racconti gustosi e piatti forti Infine le cene narranti, momenti conviviali or-ganizzati in trattorie della zona che hanno visto gli attori del Teatro dellaCooperativa recitare sulla vita e la storia di Niguarda. E la festa con animazioneper bambini, dimostrazioni delle scuole di ballo, stand di produzione artigianale ebiologica sul tema “Niguarda, io abito qui”.

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ONA NOVE 13COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

Massaggio rilassante 45 min. € 30

Massaggio rilassante 60 min € 40

Massaggio quattromani 45 min € 60

Massaggio quattromani 60 min € 80

Massaggio thailandese 60 min € 50

Massaggio piedi 45 min € 30

Pulizia del viso € 30

Manicure € 10

Orario continuato

Bonus un massaggio ogni 10 a chi consegna il coupon

Bonus di un massaggio ogni dieci a chi consegna questo coupon

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ONA NOVE 14 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

I NOSTRI PERSONAGGI

Il mito dell’adorata Coca Colanella collezione di Marzio Rossi

Bottigliette di vetro, vassoi, bicchieri, manifesti e insegne luminose, posacenere, calendarie numerosi altri oggetti piccoli e curiosi, inutili o preziosi ispirati dalla mitica bevandasono diventati oggetto delle brame dei collezionisti. Primo fra tutti il nostro personaggio.

Valeria Casarotti - Teresa Garofalo

Parliamo della bibita piùricercata, adorata e be-

vuta al mondo, la miticaCoca Cola inventata adAtlanta nel 1886. Simbolodegli Stati Uniti e dei valoridi vitalità, esuberanza e ot-timismo, Coca Cola è unadelle parole più note sul pia-neta Terra.La sua formula, ricavatadalle foglie di coca, dai semidi cola, aggiunti ad acqua,zucchero e ad altri misterio-si componenti, rimane anco-

ra un segreto ben difeso. Bottigliette di vetro, vassoi, bic-chieri, manifesti e insegne luminose, posacenere, calendarida parete e da tasca e numerosi altri oggetti piccoli e curio-si, inutili o preziosi ispirati dalla mitica bevanda sono di-ventati oggetto delle brame dei collezionisti.In Italia uno dei collezionisti più convinti e accaniti è statoil milanese Marzio Rossi, così appassionato da fondare nel1988 il “Memorabilia Club”, associazione che raggruppa icollezionisti italiani di prodotti a marchio Coca Cola. È sta-to anche l’ideatore della rivista mensile “Memorabilia ClubNews”, sponsorizzata dalla Coca Cola Italia. Marzio Rossici ha lasciato nel 1999, asoli 52 anni, ma della suapassione ci parla la sorel-la Mara che ci accoglienella sua casa di Niguar-da, quasi un “piccolo mu-seo” di tesori collezionatida Marzio.“Mio fratello fin da ragaz-zo amava raccogliere ditutto, figurine, scatole disigarette, fumetti ecc. Poisi è “scontrato” con la Co-ca Cola ed è scoppiata lasua grande passione. Ilprimo pezzo all’originedella sua collezione è sta-ta una lattina americanadel 1969, un oggetto sin-golare perché in Italia al-l’epoca le lattine ancoranon esistevano. Marzioera arrivato a possederequalcosa come 6-7000 lat-tine da tutto il mondo,una diversa dall’altra.Lui amava viaggiare equesta collezione è natacosì, dal desiderio di por-tare una lattina con scrit-te e immagini in linguediverse come ricordo deisuoi viaggi. Ogni anno poisi recava ad Atlanta perla Convention della CocaCola e non mancava maidi partecipare ad aste e aincontri per le borse discambio che venivano or-ganizzate in Europa e in

Italia, a Novegro ad esempio. Nei mercatini e nei radunispiccava per il suo entusiasmo, la sua competenza e ancheper l’inconfondibile gilet rosso firmato naturalmente CocaCola, comperato in Tailandia e abbellito con una serie in-credibile di pins. A un certo punto, però, la sua raccolta dilattine era diventata così ingombrante che ha deciso divenderne la maggior parte. Ne abbiamo ancora qualcunaparticolarmente rara, tra queste la “Space Can”, la lattinaprototipo portata dallo Shuttle nello spazio, un oggetto pre-zioso perché dotato di un meccanismo particolare per esse-re “scolata” in assenza di gravità. La passione per il colle-zionismo a marchio Coca Cola porta mio fratello a racco-gliere altri oggetti, bottiglie, caraffe, orologi, e soprattuttospille tutte dedicate alla bevanda. Marzio è stato il piùgrande collezionista italiano di spille, aveva circa 8000 diquesti pins. Sono per lo più spille a tema, serie che riprodu-cono bottiglie, loghi, lattine, tappi, bicchieri, camioncini.Davvero splendida la raccolta dei pins che ricordano i gio-chi olimpici ad Atlanta, a Seul, e quella dei personaggi delfantastico mondo di Walt Disney. Alcune di queste raccoltesono edizioni limitate, numerate e quindi pregevoli. Miofratello incorniciava i pins componendo quadri bellissimi,molto originali e colorati. Raccoglieva anche spille sciolte,cioè non a tema, le fotografava, le catalogava e le teneva invassoi. Queste non le abbiamo più, sono state vendute a uncollezionista, mentre invece di quadri ne possediamo anco-

ra moltissimi, quasi uncentinaio, e qualcuno pen-siamo di venderlo. Percontenere tutti i suoi ci-meli ho affittato un se-minterrato. Si tratta dioggetti curiosi e particola-ri come per esempio unacaraffa a forma di orso, unvecchissimo termometro ealcune insegne pubblici-tarie su metallo. Abbiamodato via molto, ma rima-ne ancora tanto”.Gli oggetti che la signoraMara ci mostra sono dav-vero estrosi, talvolta unpo’ bizzarri ma affasci-nanti, belli da vedere ericchi di storia.Dietro ogni oggetto si leg-ge uno spaccato della sto-ria del Novecento, ma èanche possibile cogliereuna parte significativadella vita del fratello col-lezionista. Marzio Rossiaffermava che il collezio-nista vive una doppia vi-ta, una “normale”, l’altrapiù “strana” con gli amicicollezionisti un po’ pazziche condividono la stessapassione: due vite paral-lele che solo raramente siincrociano e si uniscono.

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ONA NOVE 17COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

Niguarda ha dato i natali a tanti personaggi che si sono distin-ti in vari settori della cultura,musicisti,poeti,artisti.Uno dei

suoi “figli” più famosi è il maestro Giorgio Melzi segnalato dallacritica come uno dei pittori più significativi dell'ultima generazio-ne. Le sue opere, esposte in tanti paesi del mondo, in Italia e al-l’estero, persino a Shangai, fino ad oggi non erano mai arrivate aNiguarda, dove l’artista è nato e vissuto fino ai 20 anni.All’Edificatrice va il merito di aver riportato Giorgio Melzi a casa,nel luogo delle sue origini, per riproporlo alla sua gente, a tutti gliamici, a quelli del nostro quartiere, e sono molti, che lo ricordanocome “il bimbo che si divertiva a giocare con i colori”.“Da molti anni abito in un'altra zona di Milano - afferma l'ar-tista - ma a Niguarda ho lasciato un po' il cuore e ogni voltache passo per le vie di questo quartiere provo una gran nostal-gia ripensando alla mia giovinezza e soprattutto ai compagnicon i quali mi divertivo a giocare qualche partita al calcioba-lilla, a dare quattro colpi al pallone o ad ascoltare nei juke boxal bar i nostri cantanti preferiti. Di molti amici ho dimentica-to il nome ma non il loro volto”. E sono tante a Niguarda lepersone che ancora oggi ricordano Giorgio, quel bambino cheda piccolo, già dagli otto anni, ai giochi con gli amici e allo stu-dio spesso preferiva i colori, bellissimi e vivaci, di un colorifi-cio, una vecchia fabbrica di pigmenti situata nei pressi dellasua abitazione. Lo rivedono ancora mentre scorazzava feliceper le vie del quartiere sulla bicicletta che lui stesso aveva ri-dipinto di un bel arancione brillante.Giorgio era attratto e affascinato dai colori a tal punto da non po-ter fare a meno di "immergersi" fisicamente in essi, doveva asso-lutamente toccarli quei blu accesi, quei rossi, quei verdi e queigialli smaglianti che lo lasciavano sempre tutto "impiastricciato"per la felicità della sua mamma. Racconta: “Sono nato in viaLanfranco della Pila, in una cascina con tanti campi e tanto ver-de intorno. Noi ragazzi godevamo di grande libertà e posso diredi aver avuto un'infanzia davvero felice.Vicinissimo alla mia ca-

Un evento culturale di grande rilievo quello organizzatonel nostro quartiere dalla Biblioteca Cassina Anna per

novembre.Un incontro magico tra Apollo, il “dio delle cose belle” pro-tettore delle arti, e Calliope, la musa della poesia. Parliamodi “Bagagli di viaggio”, una personale nella quale Giancar-la Perelli, pittrice e poetessa, presenta quadri e liriche dinatura autobiografica.Con i colori e con i versi, infatti, l’artista ama fermare sen-timenti, ricordi, gioie e dolori che hanno punteggiato la suavita e che porta con sé, nel suo cuore, bagagli talvolta gra-vosi, talvolta lievi e piacevoli.I quadri come racconti “ritagliano” luoghi visitati, personeincontrate, situazioni ed emozioni vissute ed espresse inuno stile personalissimo, libero da schemi convenzionaliperciò istintivo e spontaneo.Dietro i tratti indefiniti dei volti e delle forme e l'essenzia-lità degli elementi, una tecnica che il critico d'arte AlbertoPasini ha definito “la più astratta delle figurazioni” c’è pe-rò tutta l’umanità e infatti paesaggi, mercati, folle e perso-naggi, pur ispirati a luoghi e a persone che l’artista ha dav-vero visitato e conosciuto, sono soprattutto metafore, rap-presentazioni simboliche delle situazioni e delle condizionidella vita umana.Ad accentuare il valore introspettivo delle opere contribui-scono le pennellate spigliate e vigorose e la scelta dei colo-ri, a volte cupi e sinistri, a volte caldi e brillanti, colori checome sostiene ancora Pasini “non essendo asserviti all’imi-tazione di una realtà definita sono psicologici, immaginari,insoliti, mai banali e scontati”.In mostra accanto ai quadri sono esposte anche alcune poe-sie sgorgate, come afferma la stessa autrice, non dalla pen-na ma dall’anima, liriche che nascono dai suoi sogni, dai

I NOSTRI PITTORIa cura di Valeria Casarotti e Teresa Garofalo

Il bambino che si divertiva a giocare con i coloriIl maestro Giorgio Melzi torna, novello ”figliol prodigo”, nella sua Niguarda.

Era proprio innamorato del colore Giorgio Melzi e questa passio-ne, ancora oggi molto viva, domina e caratterizza tutta la suaproduzione artistica. I suoi sono colori intensi, mediterranei, co-lori “rubati” alla terra e al mare della Sicilia, isola che ha accoltotante sue mostre e che l’artista ama in modo particolare. Sonogialli luminosi, arancioni smaglianti, blu profondi, cromie inten-se di forte impatto visivo, un vero piacere per gli occhi.Il percorso artistico di Giorgio Melzi è lungo e molto vario, dal fi-gurativo è giunto all’astrazione e all’action painting, uno stile incui il segno perde il suo valore tradizionale per divenire gesto pu-ro, trasferimento sulla tela di sentimenti ed emozioni che emer-gono spontaneamente dall’inconscio. I quadri esposti in mostranel foyer del Teatro della Cooperativa sono di recentissima pro-duzione e appartengono per lo più al ciclo ”Sinfonie” ispirate al-l’artista dall’ascolto della musica di Mozart, Beethoven, Bach.Sono opere suggestive nelle quali si coglie non solo l’abilità arti-stica del pittore ma anche e soprattutto la sua anima, le sue pas-sioni, un microcosmo di sentimenti. Purtroppo la mostra, inau-gurata venerdì 10 ottobre, è rimasta esposta al pubblico solo po-chissimi giorni e questo è stato oggetto di amare riflessioni daparte di Giovanni Poletti. “Se avessimo potuto accoglierla in unambiente più idoneo - sostiene il presidente dell’Edificatrice -questa mostra sarebbe divenuta un evento mediatico importan-te per tutta la città. Ma a Milano i grandi eventi si organizzanoin centro mentre nelle periferie c'è il deserto. Sono possibilitàmancate perché ovunque, anche nel nostro quartiere, esiste untessuto sociale ricco e operano associazioni e circoli capaci di of-frire iniziative di grande spessore. Questo della cultura è un te-ma che vede l’Italia in grande ritardo pur avendo potenzialitàenormi.Abbiamo il 72% di tutta la produzione artistica del mon-do e questo dovrebbe spingerci a considerare la cultura un fatto-re trainante del nostro paese, mentre oggi non è così e, a mio pa-rere, la società che non dà valore e non sostiene la cultura è unasocietà che ha poco cammino davanti a sé”.

sa si trovava un vecchio colorificio, niente di artistico, solo unafabbrica che esercitava su di me un forte fascino. Aspettavo chealle cinque del pomeriggio gli operai, terminato il lavoro, se neandassero, poi entravo e, felice ed emozionato, cominciavo a ‘toc-care’ tutti quei bei colori in pasta. Tornavo a casa dipinto di blu,di rosso, ogni volta una tinta diversa, e la mamma mi sgridavaperché non era così facile mandar via quelle chiazze”.

“Bagagli di viaggio”: racconti a colori e parole di Giancarla Perellisuoi ricordi, dal mondo più segreto e profondo dei senti-menti.L’inaugurazione della mostra avverrà l’8 novembre alle ore16; nell’occasione l’esperta d’arte Federica Gavazzi Paolapresenterà le opere e l’attrice Paola Virgili Zanelli reciteràalcune delle poesie.Biblioteca Cassina Anna, Via San’Arnaldo 17. Aperta tuttii giorni dalle 16 alle 19.

Giancarla Perelli, poetessa, pittrice e socia della GalleriaArt Action di Bresso, ha iniziato come apprendista nellastamperia Pisani cui si rivolgono pittori famosi. Dopol’Accademia di Brera ha approfondito varie tecniche sottola guida del maestro Colli della Permanente di Milano. Nel2004 è stata premiata con la targa d’argento al “ConcorsoNazionale” di Lodi Vecchio.

MagiaGiancarla Perelli

La musica mi struggeva l'anima,la luna mi stregava il cuore,

camminavo piano sulla sabbia,dalle mie labbra non uscivano parole.

Pensieri, come uccelli in volo,vagavano lassù fino alle stelle…

Nel buio udivo la tua vocee mi guidava sicura la tua mano.

Nulla ti ho chiesto, solo t’ho seguitodentro la lunga notte senza fine.

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L’Associazione Amici di

organizza la tredicesima edizione

Musica leggera con il complesso musicaleLa Banda delle Donne

Recital teatrale conil “Legnanese” Toni Franco

ONA NOVE 18 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

ONA NOVE

Associazione Ape Agenzia Turistica con finalitàsociali. Da 30 anni presente a Niguarda ha sempreavuto uno sguardo rivolto al sociale cercando di an-dare incontro ai bisogni di aggregazione dei cittadi-ni della nostra zona. L’impegno più importante èperò il sostegno alla ricerca sul cancro. Infatti ognianno un gruppo di soci volontari, in collaborazionecon l’Airc, porta in piazza le arance e le azalee perun fine di solidarietà.

Cooperativa Edificatrice di Pratocentenaro Il 14ottobre 1908 alcuni soci si riuniscono nello studio delnotaio milanese Guasti per dare vita alla CooperativaEdificatrice di Pratocentenaro. Nel 2008 quella coope-rativa c’è ancora, all’inizio di quest’anno si è unita conla Sassetti dando vita alla Cooperativa di AbitantiPratocentenaro e Sassetti. Un secolo di storia fatto diunità per perseguire l’obiettivo comune, solidarietà persuperare i momenti difficili, perseveranza per ribadirela vocazione mutualistica, volontà nell’essere punto diriferimento nella vita dei soci.

Andrea Donghi Ha iniziato a prendere i pennelli e adare colore ai suoi quadri solo dal 1982 quando, final-mente libero dagli impegni di lavoro, ha potuto dedi-carsi completamente alla sua passione, la pittura.Dipinge davvero di tutto ma predilige fare ritratti.“Fermare sulle tele le espressioni dei volti dei familia-ri, degli amici e dei bambini - dice - è un compito arduoma di grande soddisfazione”. Ama moltissimo anchedipingere paesaggi. Nei suoi quadri rivediamo il nostroquartiere con le viuzze del suo centro storico, le anticheville, le cascine e le fattorie, gli ampi cortili e le carat-teristiche case di ringhiera, testimonianze di unaNiguarda contadina ormai quasi scomparsa. E ritro-viamo pure la Milano di un tempo, il fascino dei vicoliche costeggiavano i canali, il profumo dei giardini af-facciati su vecchi navigli, il silenzio della città avvoltanella nebbia o ammantata da una candida coltre di ne-ve. Nei tratti decisi e nei colori forti e vibranti diAndrea Donghi è vivo il ricordo di un mondo che nonc'è più, molto amato e rimpianto.

Martina Grimaldi Nuotatrice di fondo, specialità 10km.Alle scorse olimpiadi di Pechino si è classificata de-cima a soli 9” dal podio e 13” dalla medaglia d’oro.Abita a Bologna ma la mamma Patrizia, la nonnaAttilia, gli zii e la cugina sono di Niguarda. Tesserataper il gruppo sportivo dell’Esercito, Martina lo scorsosettembre ai campionati Europei di fondo ha conqui-stato una medaglia d’argento nella 10 km e un quartoposto nella 25 km. Duri allenamenti e alcuni sacrificisono alla base dei suoi successi che però non le hannoimpedito di conseguire la maturità sfiorando il massi-mo dei voti. Il suo prossimo obiettivo sono i Mondiali diRoma 2009.

Anna Maria Indino Donna eclettica e sensibile, pit-trice e promoter di arti visive, è impegnata su moltifronti in ambito culturale e artistico. A sostenerla è lalunga esperienza maturata nell’attività di comunica-zione grafica e progettuale e la collaborazione conaziende private e pubbliche nella presentazione pub-blicitaria dell’immagine. È l’organizzatrice di tutte lemostre e degli eventi che si svolgono ad Art Action, lagalleria d’arte che dirige e per la quale crea vetrinepertinenti ma sempre giocate con un pizzico di ironiae con originalità. La stessa ironia la ritroviamo nei suoiquadri, una denuncia acuta e critica della realtà chel’artista affronta con forza e ottimismo, caratteristichepeculiari della sua personalità, un connubio interes-sante tra dolcezza e determinazione. Ha lavorato comefree-lance nella redazione di diverse prestigiose testa-

te e utilizza l’esperienza acquisita per la realizzazionedi un giornale d’arte on line. Vive ed opera a Niguardae da molti anni è una valida collaboratrice del nostrogiornale.

Gianmario Molteni Autore del libro “Memorie dellaResistenza”. Nel libro, oltre al racconto dellaResistenza a Milano e in particolare a Niguarda, vienedescritto il profilo del cognato Silvio Rigoldi, partigia-no niguardese e martire della Resistenza. Dirigentesindacale della Pirelli, Rigoldi viene arrestato nel-l’aprile del ‘44 e portato a San Vittore. Nel luglio dellostesso anno, mentre sta per essere deportato in uncampo di concentramento in Germania, riesce a scap-pare nei pressi di Trento. Decide quindi di iniziare lasua resistenza in montagna, prima nella bergamascapoi nel battaglione “Bordoli” della 52° BrigataGaribaldina “Luigi Clerici” sulla sponda del lago diComo, sopra Sala Comacina. Il 24 dicembre del ’44 vie-ne arrestato insieme ad altri partigiani. All’alba del 30dicembre 1944, dietro il muro di cinta del poligono ditiro di Camerlata (prov. Como) viene fucilato insiemead altri partigiani da un plotone speciale della questu-ra con la partecipazione di volontari squadristi.Motivazione: aver tradito la Repubblica SocialeItaliana.

Giulio Pessina Aveva 7 anni quando si “scontrò” perla prima volta con il cinema e fu amore a prima vista.Un giorno suo padre porta a casa un proiettore e unospezzone di un film di cowboy, accende una lampadinatascabile dietro il fotogramma, gira la manovella delproiettore tac… tac... ed ecco, quasi per magia… le im-magini muoversi e prendere vita. Quel tac tac ancoraoggi emoziona Giulio Pessina, architetto, pittore, grafi-co, designer di interni e soprattutto esperto cinefilo. Lasua passione lo ha portato a collezionare vecchie mac-chine da presa, strani marchingegni da proiezione,“piz-ze” e pellicole rare della storia del cinema, anche diquello muto. Docente in corsi di cinema per insegnanti,ha realizzato film con studenti e amici che condividonola stessa passione per la “fantastica macchina dei so-gni”. Ancora oggi si diverte a girare film in digitale coni suoi nipotini e i loro piccoli amici. Strano a dirsi: i suoifan più accaniti e convinti sono proprio i bambini men-tre i grandi giudicano la sua regia troppo “seriosa”.

Ida Peviani Centenaria della nostra zona. È nata il10 maggio del 1908 ad Imperia, seconda di quattrofratelli. Quando è nato l’ultimo fratello suo padrecombatteva nella prima guerra mondiale. A 14 anniha iniziato il suo lavoro di sartina in Piazza Duomodove si confezionavano le divise fuori ordinanza peril distretto militare. Il suo compito all’inizio erano so-lo di imbastire le divise e poi di portarle in CorsoSempione, dove c’era il distretto militare. Siccomenon aveva i soldi per il tram era costretta a percor-

rere il tragitto a piedi! Ha lavorato poi alla Siemens.Ancora oggi aiuta la figlia Fernanda a spolverare e arifare il letto. E naturalmente si diverte ancora asferruzzare creando golfini e scarpette per benefi-cenza. Lo scorso 10 maggio i vicini di casa di viaLanfranco della Pila le hanno fatto una bella festanella sala del condominio, mentre 8 giorni dopo hafesteggiato con la figlia, il fratello e i nipoti.

Antonio Sacco Professore di Educazione fisica allascuola media Cassinis. Memoria storica della scuolamedia Cassinis ha contribuito con il suo impegno epersonalità alla crescita di questa scuola nei momentipiù difficili. Ha sempre considerato la Cassinis un pa-trimonio importante per la nostra zona e pensato chela sicurezza non è data dalla posizione geografica di unedificio scolastico ma dalla profondità con cui si cono-sce la realtà circostante, dalla conoscenza dei problemireali che si ottiene solo dal confronto continuo con queifenomeni che noi vorremmo invece tenere lontani. Iragazzi lo ascoltano e lo rispettano, è autorevole, nonautoritario: quando ci vuole, basta una sua urlata etutti si mettono in riga. A loro ha anche insegnato consuccesso sport non popolari come Baseball e Ping PongI ragazzi della Cassinis hanno infatti raggiunto tantisuccessi sportivi a livello regionale e nazionale.

Alla memoriaAgostino Pedrotti Studia ragioneria, ma la suagrande passione è la musica, quindi si iscrive alConservatorio specializzandosi nel canto gregoriano.Per molti anni è stato maestro di cappella e direttoredi coro presso la basilica di Sant'Ambrogio. Nel 1979inizia una collaborazione volontaria e gratuita nellescuole elementari di Niguarda, il quartiere in cui vive-va e che amava molto. Insegna musica, canto, flautodolce e altri strumenti come legnetti, campanelle, piat-ti, nacchere, triangoli e tamburelli in tutte le classi del-le scuole di via Passerini e di via Cesari È un insegnan-te severo e burbero, molto esigente ma entusiasta e ap-passionato e i concerti da lui organizzati a Natale, aPasqua e a fine anno sono sempre un vero trionfo peri suoi piccoli concertisti. Con docenti e genitori delquartiere dà vita a un coro gregoriano di altissimo li-vello che spesso si esibisce in Sant’Ambrogio unendosialle voci dei cantori ufficiali della basilica. A Niguardalo ricordano come una persona schiva e riservata mamolto generosa e valente.

Antonio Sale Uomo di grande cultura ma anche digrande umanità, è stato per lungo tempo responsabiledel Centro di consultazione psico-pedagogico dellaCasa di Redenzione Sociale, una struttura che ospitaminori in difficoltà familiari, scolastiche e di apprendi-mento, situata all'interno di Villa Clerici, in viaTerruggia. Persona estremamente delicata, sensibile eattenta alle dinamiche educative, sapeva accogliere,individuare in ciascuno la sua “ragione” e prendersiamorevolmente cura di lui riconoscendolo come indivi-duo. Sapeva darsi con generosità e non mancava maidi sorridere a chi dalla vita non aveva mai avuto unsorriso. Ha vissuto e ha lavorato a Niguarda dove eramolto noto e apprezzato come uomo e come professio-nista. La sua scomparsa ha lasciato un gran vuoto. Aisuoi ragazzi e a tutti coloro che hanno avuto la fortu-na di conoscerlo e di stargli vicino mancheranno il suosorriso aperto, il suo sguardo franco e leale, la suastretta di mano rassicurante.

Premiazione dei carri del carnevale 2008Con una pergamena saranno premiate le scuole ed as-sociazioni che hanno partecipato al Carnevale 2008 or-ganizzato come di consueto dal nostro giornale.

Lo “Zonino d’Oro” è divenuto nel corso degli anni unimportante appuntamento per la nostra comunità.

Scorrendo l’albo dei benemeriti troviamo nomi noti(Sergio Cofferati, Teo Teocoli, Giovanni Trapattoni,

etc.), ma soprattutto tantissime persone comuni, chenella vita di tutti i giorni hanno saputo trovare la for-za di conseguire importanti risultati non solo per sé,ma anche per gli altri. Uno spettacolo, aperto al pub-

blico, fa da contorno alla cerimonia di consegna di que-sto piccolo, ma ambito riconoscimento: una “Z” di Zorrotutta d’oro, come quella che campeggia in rosso nellatestata del nostro giornale.

Ecco i premiati di quest’anno

LUNEDÌ1 DICEMBREore 20.30

TEATRODELLA COOPVia Hermada 8

DURANTE LA SERATA ESTRAZIONE DELLA

SOTTOSCRIZIONE A PREMI1° premio: lettore DVD

2° premio: batteria pentole Kytchen3° premio: scopa elettrica

4° premio: radio stereo5° premio: lettore MP3

6° premio: pesa elettronica7° premio: spremi agrumi

a cura di Lorenzo Meyer e Teresa Garofalo

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ONA NOVE 19COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

Niguarda: dall’ottobrata al mercatino di NataleValeria Malvicini

a cura di Sergio Maestri

Gli Oasis, tra psichedelia, plagi e rimandi ai BeatlesDavide Ghezzi

L’arte poverissima di Alex Schiavi

a cura di Sandra Saita

Dedicato ai giovaniLa storia che questo mese “Zona Franca” vi racconta è la vita di

Giovanni Luigi Fois,nato a Oliena (Nuoro) nel 1923,e di Renata,nata a Milano in corso Garibaldi nel 1925. 60 anni di matrimonio e50 di residenza in uno dei quartieri più belli della Edificatrice diNiguarda. La tenerezza che provo quando vedo due anziani insiemeè sempre forte perché è questo un grande dono della vita.Sono puntuale all’incontro perché mi stanno aspettando. Il SignorGiovanni, la moglie Renata e la dolce Mery, la badante romena cheda cinque anni li assiste amorevolmente, parliamo di salute poi ini-zia la nostra chiacchierata.“Signor Giovanni, mi racconti di quando è arrivato dalla Sardegna”.“Sono arrivato nel 1946. Certo mio padre e mia madre non volevanoche lasciassi il paese, ma io ero deciso. Conoscevo Milano. C’ero statoin tempo di guerra.”Mentre parla si emoziona fortemente sino alle lacrime.“Sa che parlodialetto milanese. Io voglio bene a Milano. Avevo trovato lavoro allaRetam, era una ditta che lavorava per l’Azienda Tranviaria. Ero av-volgitore elettrico e facevo i motori dei vecchi tram. Poi sono passatoalla Passoni e Villa di Niguarda e vi sono rimasto sino alla pensione:ero manutentore dello stabilimento. Sul lavoro non ho mai avuto di-scussione con nessuno. Ho sempre rispettato gli altri e gli altri mihanno sempre rispettato”.“Signor Giovanni, lei è nato nel 1923. Che ricordi ha della guerra?”“Nel 1944 sono stato mandato a Monte Fano (Bologna) in postazionealla Parrocchia di Vignale. Ero nel 67° Reggimento FanteriaBergamo, il Raggruppamento Motorizzato Divisione Legnano.

Successivamente fui a Napoli, a Brescia, alla fine su a Tirano. Erosempre in prima linea”.“C’è qualche ricordo in particolare?”“Ricordi tanti” e il viso di Giovanni si rattrista.“Meglio non racconta-re perché sono tutti con i tedeschi e sono tutti brutti. Però, signoraSandra, le voglio raccontare questo fatto. Con un camion dovevamotrasportare dei prigionieri tedeschi.C’era un soldato tedesco gradua-to che teneva tra le braccia un grande pacco di caramelle. Io gli chie-si: ‘Dove hai preso questo pacco?’ Il tedesco rispose: ‘L’ho comperato’.Lo guardai diritto negli occhi e gli dissi che non me la dava da inten-dere. Il tedesco si mise a piangere e mi disse: ‘Ho preso questo paccoperché lo volevo portare ai miei bambini in Germania’”.Mentre parla il signor Giovanni si commuove e dice:“In quel momen-to ho sentito un grup chi al cor (un nodo di pianto al cuore) e non gliho detto più nulla al soldato”. In quel momento non c’erano né vinci-tori né vinti: in quella frazione di istante c’erano solo due uomini.A guerra finita il signor Giovanni rimane ancora in caserma. E aGiovanni Luigi Fois vengono riconosciuti dei meriti: non li tiene ap-pesi alla parete ma piegati in quattro in un vecchio passaporto su tes-suto del 1948. Il 31/03/51 il diploma d’Onore dal Ministero dellaDifesa in riconoscimento della sua appartenenza alla “Guerra di libe-razione” contro la Germania, il Raggruppamento Motorizzato C.I.L.gruppo di combattimento Legnano.Ancora: il 25 giugno 1945 è auto-rizzato a fregiarsi di tre stellette per i meriti e il 30 Settembre 1945l’esercito americano gli conferisce un certificato di merito per il servi-zio da lui compiuto. Nel 1948 Giovanni sposa Renata.“Renata, mi parli di lei”.“Ho sempre lavorato alla Pirelli. Abbiamo avuto dei figli: MariaLuisa,nata nel 1950,e Antonio,nel 1952.La bambina però è nata conuna malformazione al cuore. È stata operata a 11 anni dal dott. DeGasperis e dal dott. Donatello (due grandi medici del cuore).L’intervento era andato bene ma dopo otto giorni le è venuto il Ballodi San Vito. Lo sa signora Sandra, che cos’è? Consiste nel susseguir-si di movimenti rapidi e brevi, incessanti e vari, involontari e disordi-nati, incoercibili e senza scopo,di tutte le parti del corpo,ma specie dimani,piedi, viso e lingua.Così saltando nel letto le si sono aperti tut-ti i punti e dopo è morta. Se era viva oggi avrebbe 58 anni”.Un attimo di silenzio.Sulla parete due bambini sorridono.Chiedo chisono: e Renata sorride e risponde:“Siano bisnonni. Sono i nostri pro-nipoti Alessandro e Matteo”.Chiedo a Giovanni e a Renata se è tanto che non tornano inSardegna: “Sono 31 anni che non torniamo”. Il signor Giovanni michiede se il giornale arriva anche al suo paese.Gli rispondo che il no-stro è un giornale di Zona, però qualche sardo magari lo porterà inSardegna.“Allora, signora Sandra, scriva che ricordo con amore la miaSardegna e tutti i miei amici”. E si commuove di nuovo mentre par-la di Milano: “Io voglio bene a Milano: a Milan sem, de Milan sareme mai più se desmilaneserem”.“Signor Giovanni, un messaggio ai nostri giovani?” “Divertitevi, sì,ma divertitevi con responsabilità e siate sempre educati”.Suona il mezzodì. La dolce Mary sta cucinando in cucina. SalutoRenata e Giovanni e li ringrazio della chiacchierata, augurando a lo-ro tanta salute e tanto bene.

Ricordo di MargheritaMargherita Nava era stata la prima centenaria intervistata sa “ZonaFranca”.Nata a Niguarda in via Valassina (ora via Hermada),era ar-rivata a 102 anni. Nel 2001 al suo unico figlio Enzo Broggi era statoconsegnato lo Zonino d’Oro per la madre centenaria che lui avevasempre assistito amorevolmente.

La morte è di tuttinon può passare indifferente

quando un ramo si stacca dall’alberole radici profonde soffrono

perciò quando qualcuno ci lascia si soffre.Ho rivisto il signor Enzo Broggi dopo tanto tempo. È affranto dal do-lore e mi ricorda della morte della moglie A. Maria: “Sun rimast deper mi.La mia mié e l’an pasà la tusa (l’anno scorso a novembre miamoglie per un male incurabile e in poco tempo la loro unica figliaDaniela di 45 anni). A gu pu nessun” (non ho più nessuno).Ho abbracciato quell’uomo perché volevo abbracciare il suo dolore,ri-cordandogli che “Zona Franca” è una grande famiglia. Da parte del-la redazione e da tutti noi il nostro cordoglio.

FIATO ALLE TROMBEONA FRANCA

Noel Gallagher l’aveva detto:“Rimarrei stupito se,do-po il primo singolo, nelle radio riuscisse a passare

qualche altra canzone”, riferendosi al settimo album de-gli Oasis, intitolato “Dig Out Your Soul”. Il suddetto sin-golo si chiama “The Shock Of The Lightning”e,come daprevisioni, sta godendo di un gran numero di passaggiradiofonici e televisivi,ma senz’altro i fans,all’uscita deldisco, avvenuta in Italia lo scorso 3 ottobre, hanno qua-si fatto fatica a riconoscere il gruppo che tanto adorano.Soprattutto perché, nei sei lavori precedenti, erano sta-te ben poche le variazioni stilistiche rispetto ai due al-bum iniziali, ovvero i capolavori “Definitley Maybe” e“What’s The Story? Morning Glory”, che hanno decreta-to il successo mondiale del gruppo capitanato dai duefratelli terribili di Manchester, e quindi chi, in tutti que-sti anni, non aveva perso la passione per gli Oasis eraormai abituato ad ascoltare sempre lo stesso tipo di can-zoni, e direi anche quasi contento nel farlo. Ma qui lamusica cambia, perché da un lato le melodie sono quasitutte molto meno immediate rispetto al solito, e dall’altro il suono haun’importante componente psichedelica, che aumenta la difficoltà nel-l’apprezzare le canzoni al primo ascolto.Anche le canzoni già designatecome prossimi singoli, ovvero “I’m Outta Time” e “Faling Down”, puravendo melodie più facili, hanno delle differenze a livello di suono ri-spetto allo standard del repertorio del gruppo. D’altro canto, però, nonbisogna immaginare questo disco come uno stacco troppo netto rispet-to alle abitudini del gruppo,nel senso che,pur con tutte queste differen-ze,è più appropriato parlare di uno sviluppo in chiave,appunto,psiche-delica di quanto fatto finora, piuttosto che di una vera e propria rivolu-zione rispetto al passato. Le tastiere si sentono molto di più, le chitarreperdono quasi tutta la loro consueta carica, e le voci sia di Noel che delfratello Liam viaggiano spesso e volentieri su tonalità finora inesplora-te dai due. La minore immediatezza delle melodie è la scelta miglioreper far sì che la ricercatezza del suono renda nel modo più appropriato,ovvero senza svelarsi subito ma crescendo ascolto dopo ascolto.Di elementi che richiamano il passato, però, come dicevo, ce ne sono, eriguardano in primo luogo l’andamento delle canzoni, comunque legatoquasi sempre alla classica alternanza strofa – ponte – ritornello (soltan-to “Get Off Your High Horse Lady”si basa sulla ripetizione quasi osses-siva di alcuni versi, per enfatizzare ulteriormente un’atmosfera psiche-delica tra le più marcate nel disco). Dopodiché non mancano nemmenoun paio di aspetti non troppo lusinghieri, ovvero argomentazioni usatedai detrattori del gruppo per cercare di dimostrarne lo scarso valore:stoparlando delle accuse di plagio e dell’eccessiva ispirazione beatlesiana.Per quanto riguarda il primo punto, sono due i brani “incriminati”: pa-re infatti che la strofa di “The Turning”e soprattutto il giro di piano chel’accompagna,richiamino troppo da vicino una canzone di Cliff Richardintitolata “Devil Woman”, mentre la ritmica che sta alla base di“Waiting For The Rapture”sarebbe presa pari pari da “Five To One”deiDoors.Sui rimandi ai Beatles, invece, sono riscontrabili sia in alcuni te-

sti, che nei momenti di pischedelia più spinta, che ri-corda quella presente negli album della maturità deiFab Four, che infine nell’ispirazione esageratamentelennoniana della citata “I’m Outta Time”, che contie-ne addirittura una registrazione di alcuni secondi diun’intervista dello stesso John Lennon.Dopo questa brevissima rassegna degli aspetti di no-vità, di quelli positivi e di quelli negativi di questo ri-torno, la domanda sorge spontanea: Dig Out YourSoul è un bel disco oppure no? Io, da fan sfegatato delgruppo, dico che le prime otto canzoni sono quanto dimeglio gli Oasis hanno fatto dal 1997 in poi,mentre leultime tre si possono senz’altro ascoltare, ma sembra-no messe lì solo come riempitivi, senza quindi averenulla per cui le si possa davvero apprezzare. In defini-tiva, quindi, la prova è superata, e quello che più con-ta è che stavolta sembra che il gruppo abbia intrapre-so con convinzione una strada che li porti ad avereun’evoluzione artistica che dovrebbe comunque con-

trassegnare tutti i gruppi di valore.Del resto,a pensarci bene,anche glistessi Beatles hanno iniziato ad essere diversi dal loro solito solo con“Rubber Soul”,ovvero il sesto disco:gli Oasis hanno aspettato il settimo,quindi non molto di più, e si può quindi pensare che il tempo per direqualcosa di davvero importante senza rimanere delle copie di sé stessinon sia affatto scaduto.Un evento da non perdere: MilanoinBlue.eu …ed il Naviglio misembrava il Mississipi! Sorelle, Fratelli.. riunitevi! È di un sito webche voglio oggi parlarvi; una boccata di aria fresca nell’era della tecno-logia e dell’informazione sottomessa alle fugaci tendenze del momento,alla movida modaiola e bevereccia;un portale online per difendere e re-cuperare una parte importante della nostra tradizione musicale nellasua forma più diretta e coinvolgente:sto parlando ovviamente della mu-sica live, suonata cioè dal vivo dove capita, dalle strade della nebbiosaprovincia Milanese ai più luccicanti locali nel centro della città. Jazz,Blues,Rock,Funky,Soul e via dicendo..musica nera,bianca,gialla,ver-de (!!), ma soprattutto blue.. amicizia e passione, emozione e sentimen-to che si intrecciano a ritmo di musica.. E’ questo quindi l’obiettivo chemotiva e sostiene l’impegno di un gruppo di ragazzi innamorati dellabuona musica ed appassionati di informatica.. il risultato è sotto gli oc-chi di tutti:basta collegarsi all’indirizzo www.milanoinblue.eu per poterapprezzare una succulenta varietà di contenuti,dalle recensioni di nuo-vi cd alla presentazione di band emergenti,passando da un interessan-te calendario dove vengono registrati e proposti ai visitatori tutti glieventi degni di nota.Amici, gli argomenti da trattare sono tanti, e le ri-ghe a mia disposizione si stanno esaurendo;non mi rimane che invitar-vi tutti a visitare il sito ed a leggere il numero di Dicembre, dove avròuna pagina intera per parlarvi del progetto Milano in Blue. Keep OnBluesin’ & RockOn!!Aspetto notizie musicali da tutti voi, cari lettori… Scrivetemi a [email protected]. Buona musica a tutti da Sergio

Niguarda si contraddistingue per il coesistere di elementi che si in-trecciano fra di loro. La sua storia è raccontata dalla Resistenza,

dalle realtà di associazioni, cooperative, commercianti, operai e artigia-ni, dagli edifici che mantengono le caratteristiche del paese. Il nuovo siesprime con l’incremento demografico che ripopola un quartiere che ab-braccia tutte le generazioni e chiede il potenziamento di servizi già esi-stenti.A Niguarda, ad esempio, manca una vera e propria “Piazza” cheinviti ad uscire dalla proprie case per fermarsi a parlare, a confrontar-si,a conoscere,ad incontrarsi per aprirsi agli altri,divertendosi,ferman-do un po’ il tempo in modo conviviale e sentendosi partecipi di un picco-lo pezzo di storia.Un piccolo gruppo di niguardesi e non,aperti ad accet-tare nuove forze, idee e suggerimenti,ha così pensato di far rinascere lafesta di quartiere con questo scopo. Con un pizzico di entusiasmo e didesiderio di mettersi in gioco, Niguarda può diventare ancora più acco-gliente, frizzante nelle sue attività e testimone di come anche i quartie-ri periferici possano essere realtà attive,dinamiche,colte, cariche di sto-ria e di novità.5 ottobre 2008: è una data che segna la realizzazione di un desiderio dichi ha creduto, dall’inizio alla fine, che potesse realizzarsi ed è stata co-sì apprezzata che ora diventa un appuntamento da arricchire e da cu-rare sempre più. L’intenzione di mettere in piazza le proprie risorse,senza speculare e senza avere un ritorno economico, se non per suppor-tare i costi della festa stessa,ha avuto il suo successo.Gli organizzatori,con tanta caparbia e tanta fatica, hanno dedicato tempo e passione ol-tre il loro orario di lavoro formando un bel gruppo collaborativo; le va-

rie realtà si sono espresse dando il massimo, con allegria, voglia di far-si conoscere e spirito di partecipazione per alimentare la gioia dello sta-re insieme in modo gioviale; infine anche il semplice spettatore o pas-sante ha dato il suo contributo con la sua presenza e curiosità per popo-lare il momento di aggregazione. I bambini hanno “colorato” la viaPasserini con la loro frizzante energia e con la musicalità delle loro vo-ci; i giovani con spettacoli di danza, teatro, musica, giocoleria e labora-tori; le associazioni hanno dato arte, cultura e volontariato; gli adultihanno contribuito con il loro interessamento a gremire la via con unapresenza che ha dato corpo alla festa, interessati anche delle propostedegli artigiani e dei prodotti biologici che hanno riscontrato successo einfine, ma non per ultimi, i teneri anziani, lenti, silenziosi dalle moven-ze dolci con gli occhi che brillavano di una voglia di ritornare ad assapo-rare l’atmosfera del paese dove tutti si conoscono, si incontrano e scam-biano una chiacchiera.C’è chi si è lamentato, perché troppo poco, troppo in piccolo, pococomunicato. Bene, è uno stimolo per fare meglio e per chiedere illoro aiuto, di tempo e di soldi. Questo è stata solo la prima volta,uno sperimentare il successo e la credibilità. Ora non ci resta chemetterci al lavoro con lo stesso spirito per coinvolgere ancor di piùtutte quante le persone che “abitano” e “fanno” Niguarda. Alcunidegli organizzatori, spinti dalla voglia di creare nuova aggregazio-ne, ripartono con una nuova sfida… il mercatino di Natale in viaPasserini e via De Calboli il 14 dicembre prossimo. Speriamo cheriescano nel loro intento!

Domenica 16 novembre,alle ore 11,all’incrocio tra via Hermada e viaPasserini (Fermata dei tram), performance del maestro Alex

Schiavi su “Arte poverissima - Arte della non-spesa.La nuova spesa de-gli Italiani alla fame”.Ecco la denuncia di Alex Schiavi: “Tra un po' inizieranno le melliflue ecaramellose campagne pubblicitarie natalizie,dedicate a far spendere isoldi (a coloro che ancora ne hanno da spendere in futilità) e a nascon-dere le grandi povertà degli Italiani (quasi 15.000.000 i bisognosi secon-do la Caritas). I poveri non vanno mai mostrati, caso mai è bello farecredere che tutti gli italiani vanno nelle cattedrali atee dell’avidità capi-

talistica a riempirsi il carrello delle più assurde ed inutili merci, sianoesse alimentari o meno.Nulla di più falso:oggi sono pochi coloro che rie-scono a riempire i carelli”.Il maestro Alex Schiavi propone la sua installazione direttamente da-vanti alla fermata dei tram,trafficatissima e punto di incontro degli abi-tanti del quartiere, a fianco dell’edicola dei giornali. L’installazione èsemplice: un carrello vuoto della spesa e un manifesto di denuncia:“Arte poverissima. La spesa degli italianni. Unitevi all’installazione ar-tistica del maestro Alx Schiavi.Vi aspettiamo domenica 16 novemre al-le ore 11”.

Giovanni e Renata

Page 20: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

ONA NOVE 20

I NOSTRI LIBRI

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Il sindaco di Bresso sulla strage di Piazza FontanaIntervista esclusiva a Fortunato Zinni, autore del libro “Piazza Fontana - nessuno è Stato”.

Andrea Bina

Cent’anni di storia(e di cooperazione)

in cento pagineIn occasione del centenario dell’Edificatrice diPratocentenaro è uscito “Cent’ann e un tocc”,un libro che percorre il passato, il presente e il

futuro della Cooperativa tra parole e immaginiRoberto Braghiroli

Alzi la mano chi conosce il nome di tale Eugene Cristophe,primo ciclista a indossare la maglia gialla di leader del

Tour de France nel lontano 1919. Oppure chi sa che BenitoMussolini, il 28 ottobre del 1922, arrivò a Roma addiritturain vagone letto e non marciando assieme ai suoi camerati.Tutto questo, e tanto altro, è contenuto in “Cent’ann e untocc”, libro commemorativo del centenario della Cooperativadi Pratocentenaro, ora conosciuta con il nome di C.Ab,Cooperativa di Abitanti Pratocentenaro e Sassetti. Si trattadi un volume, stampato in 2mila copie, che ripercorre un se-colo e più (un tocc, appunto) di storia, dal 1900 al 2008.All’interno, tra una notizia e l’altra, c’è anche la storia dellaCooperativa raccontata da Rinaldo Trionfini, ex presidentee “memoria storica”. Si va dall’atto di fondazione, datato1908, ai progetti finiti da poco come il Villaggio Grazioli finoai cantieri aperti, ovvero il complesso immobiliare in costru-zione in via Comune Antico, un’iniziativa interamente tar-gata C.Ab. Senza dimenticare, ovviamente, i caseggiati “sto-rici” come via Arganini, via Lanfranco della Pila e vialeFulvio Testi.Ma come nasce questo libro? Da dove si prendono cento an-ni di notizie? Risponde Claudio Memmo, consigliere d’am-ministrazione di C.Ab e curatore dei testi del libro (tuttiscritti in prima battuta a mano): “Per molti avvenimenti misono basato su ricordi personali, in larga parte i racconti deigenitori e dei nonni; poi ho fatto delle verifiche su libri o,qualche volta, su Wikipedia, l’enciclopedia online. Diciamoche è stato un lavoro fatto da non professionisti, un libro in-solito, un po’ fuori dagli schemi tradizionali, alla cui realiz-zazione abbiamo lavorato due anni”. “In effetti non voleva-mo replicare i volumi usciti in occasione del 60° e del 75° an-niversario” spiega a “Zona Nove” il vicepresidente di C.Ab.Luigi Introini. La chiusura spetta a Francesco Tripodi, pre-sidente della Cooperativa di Abitanti Pratocentenaro eSassetti, che proprio nel mese di ottobre ha compiuto il pri-mo anno di vita: “Ci auguriamo che questo libro, al qualehanno dato il proprio contributo, tra gli altri, il vicesindacodi Milano Riccardo De Corato,Luciano Caffini,presidente diA.N.C.Ab., l’Associazione nazionale delle cooperative di abi-tanti e il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati,diventi uno strumento sempre più importante, una pietrasulla quale costruire e promuovere C.Ab, una realtà signifi-cativa all’interno di tutto il mondo cooperativo”.

Gli amarcord storicidei bicocchini

Silvia Benna Rolandi

Questo libro è nato dai racconti di chi frequenta, in piazza SanGiuseppe 12, La Fabbrica dell’Esperienza di Milano.

“L’associazione ha varie attività, in giorni e orari diversi, ma dopouna cert’ora restano le persone che non hanno compiti specifici, mail piacere di ritrovarsi, di stare un po’ insieme a parlare del più edel meno, a raccontarsi vicendevolmente le proprie esperienze”, di-ce l’architetto Giacomo Rizzi, autore del libro assieme a NeneFerrandi, presidente dell’associazione, e già coautore, nel 1998, dellibro “I quartieri di Milano, zona 9-quartiere Bicocca”. Ecco allora iricordi di Riccardo: “Il primo morto del 25 aprile fu un operaio del-la Breda. Fu un brutto momento anche per il lavoro, un momentodi pericolo,di tante incertezze, tradimenti,accuse, rivalità e vecchieruggini che si trasformavano in processi sommari...”, Più sereno ilracconto di Liliana: “Ho avuto sei nipoti e ho un genero astronau-ta, che è stato capo dell’agenzia spaziale europea: a lui ho detto su-bito che quando si potrà andare a bere il caffè sulla luna, io sonopronta”.Ci vuole coraggio,per invecchiare bene. Il coraggio che nonè mai mancato a mamma Olga,un’orfana di guerra diventata mae-stra a forza di borse di studio. Nel 1943 sposò Mario “un bel ragaz-zo dagli occhi verdi, campione di rodeo, che volava col suo cavallonero tra i boschi e i campi di grano...Un giorno fermò il cavallo congalanteria, recise alcuni grappoli e me li porse, chiedendomi il per-messo di venirmi a trovare”.Sembra una favola, ma è vita. Così come sembra una favola il rac-conto di Severina, che durante la guerra viveva in una sola stanzacon altre sei persone. “Ci vorrà del tempo, staremo meglio, ma sideve lavorare”, diceva papà. E lei, bambina, era piccinina in unasartoria, feceva le commissioni, puliva i pavimenti. Poi suo padretrovò lavoro alla Pirelli, che assegnava ai dipendenti degli apparta-menti con il gabinetto e la stufa per riscaldare. Un lusso! Qualchevolta,per affrontare meglio il presente, conviene che qualcuno, sen-za nostalgie, ci ricordi il passato.

“Il mio Novecento. La tradizione ricostruita”a cura di Nene Ferrandi e Giacomo Rizzi Casa Editrice Arte Grafica 2B Milano

Un disco volanteatterra in zona

Silvia Benna Rolandi

Non sapevo che in un angolo del quartiere Bicocca esi-stesse l’antro di Mago Merlino. Scherzo, naturalmen-

te, ma lo stanzone buio sovraccarico di libri e carte doveincontro Giovanni Nebuloni è del tutto particolare, comeparticolare è l’autore del romanzo “Il disco di Nebra”, cheha come oggetto la più antica rappresentazione del cielo,un disco metallico con rilievi in oro scoperto dai saccheg-giatori di tombe nel 1999 presso Nebra, in Germania e ri-salente a più di 3500 anni fa.Come un film d’azione, il libro è pieno di colpi di scena.Infatti inizia con un clamoroso attentato al Duomo diMilano. “Voglio avvicinare il linguaggio letterario a quello ci-nematografico”, spiega Nebuloni. “Oggi è il tempo dell’im-magine, quindi basta coi libri-mattone: il linguaggio deve es-sere scorrevole ed essenziale”.Il contenuto, però, è piuttosto enigmatico. Anche i personag-gi, all’inizio, sembrano scontati, come Marco, che adocchia laprotagonista diciassettenne, Isabella, “in un bus diretto aSesto San Giovanni”. Poi si scopre che Isabella rappresentala luna e il sole, mentre il suo ragazzo è la terra. Rimandi mi-tici che non impediscono al nostro Nebuloni, esperto di “do-cumentazione globale”, di raccontare anche una realtà mol-to più vicina e familiare: “In alcuni circoli con ristorazioneannessa della città di Sesto, durante le interminabili sered’inverno, immersi in odori di minestroni, grigliate, cazzuo-le e pizze, nei fumi di vini rossi e grappe,in mezzo al fumoproibito di sigarette e toscani, il dilemma Lenin sì e Stalinno o viceversa era ancora argomento di qualche dibattito...”Anche questo libro si presta ad animare qualche dibattito,ma, ancora di più, a fornire la trama, se non di un film, di unappassionante sceneggiato televisivo. A puntate.

“Il disco di Nebra”inEdition editrice collana Nerissima di LucidaMente

Il 12 dicembre si sta avvicinando agrandi passi e quella data rievoca

agli italiani, in particolare ai milane-si, una delle pagine più drammatichedella storia contemporanea della no-stra Repubblica. Il 12 dicembre 1969,con la bomba fatta esplodere a PiazzaFontana presso la sede della BancaNazionale dell’Agricoltura, “ignote”mani hanno portato a compimentouno dei tanti attacchi terroristici alloStato. A distanza di 39 anni i 17 mor-ti e gli 84 feriti non hanno avuto giu-stizia perché la Magistratura non ha

ancora trovato i colpevoli. Per capire le ragioni di questa scon-fitta delle Istituzioni abbiamo intervistato Fortunato Zinni,oggi Sindaco di Bresso e ai tempi giovane funzionario della fi-liale della banca saltata in aria, che ha scritto un splendido li-bro di denuncia che annovera l’introduzione di SergioCofferati, Sindaco di Bologna, e la prefazione di AntonioPizzinato, Presidente dell’Anpi della Lombardia.Stavolta non la intervistiamo per il suo ruolo istituziona-le,ma perché è stato coinvolto in una delle pagine più ne-re della storia della nostra Repubblica. Ci riferiamo aquanto accaduto il 12 dicembre 1969.Sì, lo scoppio della bomba nel salone della Banca dell’Agricolturain Piazza Fontana Una data indelebile nella mia memoria e inquella di Milano e dell'intero Paese.Qualcuno ha detto che con lastrage di Piazza Fontana abbiamo perso l’innocenza. Un eventotragico che ha sconvolto la mia esistenza ma anche quella ditante altre famiglie. Sono passati trentanove anni e nessuno hapagato per quella strage. Quello che posso dire è che in tuttiquesti anni di infinita ingiustizia,non è mai venuta a meno la vo-lontà di continuare a lottare per cercare la verità.Lei ha pubblicato un libro denuncia dal titolo molto for-te: “Piazza Fontana-nessuno è Stato”. Perché?Perché la vergognosa e irridente tela di Penelope ordita dalla giu-stizia per fare e disfare sentenze in un’allucinante ed incredibileparodia ha dato la certezza di impunità ai burattinai del massa-cro ed ha smascherato: il cinismo di una classe politica imbelle ecomplice, l'intollerabile disponibilità di una parte della magistra-tura ad assecondare il potere, il servilismo di buona parte dellastampa pronta a credere alle verità ufficiali, l'ingerenza di ganglivitali dello Stato che si sono dati da fare per impedire l'accerta-mento della verità.

La sua testimonianza al program-ma “Blu Notte” di Carlo Lucarelli,toccante, puntuale, lucida e riccadi particolari, insieme a quella ditante altre persone e vittime dellastrage, ha commosso i milioni dispettatori. Perché, nonostante lapresenza di così tanti testimoni eprove, non si è ancora giunti a con-dannare i colpevoli?Se i processi sono divenuti solo unaformalità giudiziaria per gli archivi,se i colpevoli non sono stati indivi-duati, se nessuno è Stato vuol direche gli strateghi del terrore e i loro complici sono riusciticon il tempo ad affievolire la rabbia sacrosanta ed a spe-gnere nell’oblio dei più la sete di verità. È venuta meno lapressione della coscienza popolare.L’esperienza vissuta l’ha segnata profondamente ed inde-lebilmente. Cosa ricorda in particolare di quella dram-matica mattina?Una giornata uggiosa,una Milano invasa dallo smog, le lumina-rie natalizie spente, una città consapevole di una pesante crisi.Erano tempi duri quelli dell'autunno del 1969. Le lotte operaie siscontravano con la dura repressione e con il tentativo dei padro-ni di scaricare sui lavoratori il peso della crisi. La consapevolez-za che la strategia della tensione mirasse ad importare anche inItalia la dittatura reazionaria presente in Grecia in Spagna ed inPortogallo.Nel suo libro, alla luce della sentenza di assoluzione del-la Corte di Cassazione del 3 maggio 2005 per tutti gli im-putati, lei parla di sfregio ai familiari delle vittime, con-dannati a pagare le spese processuali, e di ingiusta giusti-zia. È veramente finita qui o i 17 morti e gli 84 feriti otter-ranno dallo Stato la sacrosanta giustizia attesa da ben 39anni? Lei conclude il libro con la plumbea frase: “Non cisono colpevoli, solo vittime”.No, non è finita qui. Il processo di Brescia che vede imputati glistessi personaggi, assolti dall'ultima sentenza della Corte diCassazione il 3 maggio 2005 è ancora aperto. Milano, Brescia,Bologna rappresentano tappe incancellabili dello stragismo fa-scista. Tutto quello che possiamo fare per avvicinarci alla ve-rità è continuare a credere alla giustizia e al diritto. Con la par-tecipazione e il ricordo di un libro per quanto mi riguarda e cre-dendo nella democrazia per quanto riguarda il Paese.

Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Page 21: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 21

SCUOLIN ONA

a cura di Antonella Loconsolo

Indette le elezioni per il CdZ dei ragazziGiovanna Mizzau

(presidente della Commissione “Per la città dei giovani e dei bambini”)

Ricordo di Agostino Pedrotti

Animazione al Teatro della Cooperativa

Sono il padre di una bambina che frequenta la scuo-la elementare Vittorio Locchi di via Passerini. Ho

letto con interesse, su “Zona Nove” di ottobre, la letteradelle insegnanti della scuola di mia figlia e l’intervistaa un genitore, la signora Antonella,del comitato genito-ri Passerini. Desidero esprimere la mia opinione. Perquanto riguarda la questione se sia meglio un maestrounico oppure due insegnanti per classe,non vi sono pa-reri univoci, mi pare pertanto di poter dire che non esi-ste un modello pedagogico valido in assoluto, ma ap-procci diversi alla figura e al ruolo dell’insegnante che,se correttamente applicati, sono egualmente produttividi buoni risultati. Se, infatti, da un lato, le argomenta-zioni di chi sostiene la pluralità delle figure docenti e laloro specializzazione hanno una certa validità, quandonon sono supportate da considerazioni meramente cor-porative, è altrettanto vero che, almeno nei primi treanni della scuola primaria, al bambino non servonotanto specialisti in materie umanistiche, piuttosto chescientifiche,quanto figure genitoriali di riferimento e diforte autorevolezza che accompagnino la crescita el’educazione integrale del bambino con dolcezza e capa-cità psicologiche, più che con competenze tecniche spe-cifiche. In questo senso credo che il decreto Gelmini va-da nella direzione giusta, che è quella di creare, a par-tire dal prossimo anno scolastico e solo dal primo corsodella scuola elementare, alcune classi (non tutte, comeviene paventato dalle insegnanti) con maestro preva-lente (anche in questo caso vi è molta mistificazione,non si tratta di abolire completamente la pluralità deidocenti,ma di creare delle figure complementari alla fi-gura del maestro prevalente). Dovranno poi essere gliistituti a proporre le diverse soluzioni ai genitori, chepotranno scegliere se fare il tempo pieno, che non risul-ta da nessuna parte abolito sic et simpliciter nel decre-to Gelmini,o fare frequentare ai propri figli la scuola so-lo la mattina e lasciare il pomeriggio al tempo libero,agli svaghi e allo sport.Certo,questo comporterà che uncerto numero di insegnanti che andranno in pensionenei prossimi anni non verranno sostituiti, ma io credoche a un sistema scolastico che spende la quasi totalitàdel suo budget in stipendi a personale docente e non do-cente, non avanzino molte risorse per fare altro ed èperciò necessario ricreare un equilibrio. Quello che, in-fatti, le insegnanti nella loro lettera dimenticano di di-re è che,già oggi, la scuola che conosciamo non è quellafucina di esperimenti, laboratori e spazi di riflessioneche descrivono nella loro lettera aperta: oggi, nella no-stra scuola, l’unica offerta di attività extra è il corso dimusica, ed è a pagamento; il laboratorio di informaticaè pieno di ferri vecchi e sostanzialmente inutilizzato, lastanza oscura per le fotografie, che ci era stata presen-tata prima dell’iscrizione, non è mai stata utilizzata, inmolte classi i bambini non fanno neanche la ginnasticae le ore di compresenza delle insegnanti non superanole tre settimanali.Vogliamo parlare poi del fatto che lascuola non ha i soldi per comprare la carta igienica e lacarta da fotocopie, dal momento che sia all'una sia allealtre dobbiamo provvedere noi genitori? Non mi pareche qualche sindacato abbia mai proclamato uno scio-pero per questo. Dagli insegnanti mi aspetterei non ladifesa di un indifendibile status quo, ma uno scatto diorgoglio, che esigano di lavorare meglio e anche di più,se necessario (24 ore settimanali contrattuali sono mol-to meno non solo della maggioranza dei lavoratori di al-tri settori, ma anche di quanto lavorano i loro colleghiin paesi europei molto più avanzati del nostro), che sia-no pagati meglio i più bravi, in base a un meccanismodi valutazione del merito che deve assolutamente esse-re introdotto, sulla scia di quanto succede già in altripaesi europei.Non è ammissibile infatti che l’insegnan-te che svolge il suo lavoro in maniera ineccepibile, chesi aggiorna,che si impegna,sia pagato quanto il suo col-lega scaldasedia. Il sistema scolastico deve essere rivol-to innanzitutto ai futuri cittadini e le sue scelte devonoprescindere dalla necessità di salvaguardare a tutti icosti l’occupazione di chi vi lavora. Il numero degli inse-gnanti deve essere quello che serve ad una scuola chefunzioni,non uno di più non uno di meno,si deve incre-mentare l’autonomia degli istituti e favorire il decentra-mento, trasformando le scuole in fondazioni. I presidinon devono più essere degli oscuri burocrati, ma i veriresponsabili del funzionamento dell'istituto scolastico e,sulla base di una seria programmazione,avere la liber-tà di assumere il personale necessario. L’emergenzaeducativa che il nostro Paese sta vivendo richiede unserio sforzo,da parte di tutti,di guardare oltre il proprioorticello e favorire quelle scelte che ci permettano, par-tendo dall’istruzione delle nuove generazioni, di inver-tire quel declino che da molti, troppi anni abbiamo im-boccato.Ugo Apruzzese (ottobre)

Gent.sig.Apruzzese,innanzitutto la ringrazio per l’at-tenzione che dedica alla pagina della scuola del no-

stro giornale: è frutto del nostro lavoro, ma soprattuttodella collaborazione di insegnanti e genitori, che amanola scuola pubblica e lottano per difenderla.Ma veniamoalle sue obiezioni. Non vi sono pareri univoci sul fattoche sia meglio avere due insegnanti, Lei dice. Tra i nu-merosi pedagogisti di Scienze della formazione con cuisono entrata in contatto, non ho trovato nessuno favore-vole al maestro “tuttologo”. Inoltre le università italianeche preparano i futuri insegnanti e i corsi di aggiorna-mento (che chi già insegna si paga di tasca propria), dadecenni ormai lavorano nella direzione della specializ-zazione delle competenze.Tutto lavoro sprecato,se si tor-nasse al caro, buon “vecchio sistema”. Non sono d’accor-do nemmeno che l'insegnante debba essere, come lei di-ce,una figura genitoriale.Ma,anche in questo caso, se ilPadreterno ha stabilito che i genitori debbano esseredue, non si capisce perché allora il maestro debba esse-re solo. La presenza di due maestri è fondamentale nel-l’aiuto di quei bambini, italiani o no,per me fa lo stesso,che hanno bisogno di un’attenzione più mirata. Nelleore (purtroppo poche,ha ragione) di compresenza, infat-ti, le insegnanti dividono la classe in gruppi omogeneidove si possono seguire più da vicino le esigenze di cia-scun alunno, oppure frequentano quei laboratori, comead esempio informatica (se la ricorda la terza I?),dove èimpensabile che un insegnante possa seguire una inte-ra classe.Potrei andare avanti all’infinito, dicendole che dietro alprogetto pedagogico che ha portato alla creazione deltempo pieno,c’è l’articolo 3 della nostra Costituzione,chedice, tra l’altro “È compito della Repubblica rimuoveregli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitandodi fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impedi-scono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettivapartecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazionepolitica, economica e sociale del Paese”. Infatti la liberascelta di cui Lei parla, tra stare a scuola tutto il giornoo dedicare il pomeriggio “agli svaghi e allo sport” valesolo per chi appartiene a classi abbienti,mentre la scuo-la del tempo pieno garantisce apprendimento, svaghi esport anche a chi dalla sorte non ha avuto una famigliache lo possa iscrivere al Country club.Carta igienica e laboratori: Lei parla di mancanza cro-nica, e ha ragione, e di laboratori pieni di ferri vecchi.Non conosco la scuola Passerini, ma lascio agli inse-gnanti il compito di rispondere a quest’ultima obiezione.Una cosa però vorrei farle sapere: la carta igienica e i la-boratori sono di competenza del Comune e non delMinistero della pubblica istruzione.Il taglio di 8 miliar-di di euro, che colpirà così tremendamente la scuolapubblica, non produrrà nessun miglioramento nell’ap-provvigionamento di carta igienica. Anzi, i comuni sa-ranno costretti a spendere di più per dei servizi, come ildoposcuola,che la fine del tempo pieno renderà necessa-ri. Perciò presumibilmente nei prossimi anni non saràsolo quell'indispensabile presidio igienico a mancare,ma molto, molto altro.Quanto agli insegnanti che non dovrebbero difendereun “indifendibile status quo”,mi sembra un’affermazio-ne un po’ strana. La scuola elementare, o primaria chedir si voglia, è al primo posto in Europa e al sesto nelmondo secondo gli indici Ocse: fossi al posto degli inse-gnanti e delle famiglie non accetterei che si cambiassenemmeno una virgola. Le “fondazioni”: in Inghilterra,dove da un po’ di anni è stata imboccata questa strada,ora si trovano già davanti ad un fenomeno preoccupan-te. In tempi di crisi economica gli investitori ritirano i fi-nanziamenti e le mitiche fondazioni chiudono.Sicuri divolerci trovare senza scuola,bella o brutta che sia, con osenza carta igienica? L’assunzione diretta da parte delPreside:viste le recenti esperienze dell’Istituto Locchi conun preside estremamente particolare penso che per i ge-nitori della Passerini questa eventualità adombri scena-ri decisamente inquietanti.Forse la strada giusta l'han-no già imboccata insegnanti e famiglie delle scuole dizona, che difendono la scuola e la imbiancano, che fan-no torte per comprare il toner e friggono patatine per ac-quistare nuovi computer.Frequentando quei genitori hoscoperto cosa significhi l'espressione “amore per la scuo-la pubblica” e forse, non a caso, li ho trovati al mio fian-co nella grandissima manifestazione del 30 ottobre aMilano. Gli slogan di zona erano “Se la Gelmini tagliala scuola raglia” e “Ministro Gelmini tu ti sbagli, lascuola non migliora con i tagli”. Come me, anche loronon pensano che togliendo insegnanti e ore di lezione siottenga un apprendimento migliore.Resto a Sua disposizione, e a disposizione di tutte lescuole della zona, per serate di approfondimento e diconfronto su cifre e fatti. Il mio indirizzo e-mail è[email protected]

Pianell: bella ma inaccessibile per i disabili

Gelmini sì, Gelmini no

Anche in zona 9 studenti, insegnanti e genitori contro i tagli alla scuola

Un mese fa la Signora Letizia Moratti ha inau-gurato la scuola elementare di via Pianell,

dopo una radicale ristrutturazione.Per sua fortu-na, la Signora Sindaco non ha avuto bisogno diusare il montascale per disabili per accedere al-l’interno del plesso scolastico,perché è già guasto.La scuola è costata diversi milioni ai cittadinied è bellissima! Tutta la mia famiglia ha fre-quentato le elementari in questa scuola ed an-che mia figlia, che usa una sedia a rotelle permuoversi, 20 anni orsono l’ha frequentata.Allora, non esisteva alcun montascale e lei ve-niva portata in braccio ogni giorno dal bidelloperché non c’era neanche l’ascensore.Il 1° ottobre mi sono premurata di andare pre-ventivamente alla scuola per sapere se e comeavrei potuto accompagnare mia figlia a visitare ilnuovo complesso, aperto al pubblico in quei gior-ni dalle 17 alle 19. Una gentile bidella mi ha con-sigliato di presentarci da lei 5/10 minuti primadell’apertura perché ci avrebbe aperto un cancel-lo e ci avrebbe accompagnato all'interno.Alle 16 e45 ci siamo presentate all’appuntamento, ma labidella se ne era andata via e nessun’altra perso-na della scuola aveva le chiavi per aprire il pas-

saggio. Tuttavia, una gentile insegnante ci hasuggerito di fare il giro dell’isolato per raggiunge-re da altra via il montascale. Arrivati, con fatica,al montascale e dopo aver fatto la prima rampadi scale con lo stesso, il personale presente ci hacomunicato che il montascale era rotto e da quelpunto non si poteva più proseguire (non era pos-sibile alzare la sbarra e scendere dall’apparec-chiatura: erano stati già interpellati i tecnici perla riparazione...).Non ci è restato altro da fare chescendere la rampa e tornarcene a casa! Dalla de-scrizione dei fatti, si rileva un’assoluta mancanzadi rispetto nei confronti dei cittadini, una negli-genza colpevole perché l’apparecchiatura nuova èguasta sin dall’installazione (e i soldi sono pubbli-ci!): una scarsa attenzione nei confronti di chi haproblemi di handicap, visto che il montascale eraguasto da giorni. Da parte mia, sento il dovere ci-vico di segnalare questa piccola vicenda, non soloper l’ennesima disattenzione ai problemi di chi vi-ve su una sedia a rotelle a Milano, ma anche perla inqualificabile sciatteria nella gestione della co-sa pubblica che dovrebbe essere, nel caso descrit-to, proprio un esempio di buona amministrazio-ne. (Tiziana Farina)

Èancora vivo il ricordo del maestro Pedrotti, cheper tanti anni ha insegnato ai nostri bambini la

musica, le note ed il canto. Sì, è vero, era burbero esevero, ma solo in questo modo riusciva ad ottenerel’ascolto di 600 bambini che di volta in volta si alter-navano al suo insegnamento tra la scuola elementa-re di via Passerini e quella di via Cesari. Anche danoi insegnanti pretendeva la massima collaborazio-ne che noi non gli abbiamo mai negato,perché la suaprestazione volontaria era degna di ammirazione egratitudine. Lo vogliamo ricordare con le parole ri-volte ai suoi funerali da Caterina Sinisi, ex direttri-ce della scuola di Niguarda. (Ortensia Bugliaro)

“Caro Maestro Pedrotti, le scuole di Niguarda: ele-mentare, materne e medie, ed in particolare i docentidelle elementari Passerini e Cesari la vogliono, anco-ra una volta, ringraziare per i 30 anni in cui ha in-segnato alle nuove generazioni niguardesi ad amareil canto e la musica e lo ha fatto donativamente, sen-za compenso materiale, con grande professionalità,

moralità, integrità di costumi, amore per la Patria eper Milano.Nei saggi canori,che lei ha preparato congli alunni ed a cui partecipava l’intero quartiere (co-me ad un evento augurale) invitava noi: personalescolastico, genitori, nonni a cantare con loro nei mo-menti finali. Quando intonava il “Tu scendi dallestelle”, tutti la seguivano con le voci rotte dall’emozio-ne e dai ricordi. L’ultimo canto poi era sempre l’innonazionale di Mameli! A quel punto ci voleva tutti inpiedi, partecipi con quanta voce avevamo in corpo,dando sacralità e pathos al momento. Siamo consa-pevoli che nessuno potrà dimenticare, perché la mu-sica e la miriade di cantiche ci ha insegnato fannoormai parte del nostro Dna. Ci conforta la sicurezzache non smetterà di fare il “Maestro di musica” e cheora è lassù insegnerà agli angeli ed agli altri abitan-ti del Paradiso le canzoni milanesi, come è fatto connoi quaggiù. Quanto prima ci raggiungerà dal cieloil coro “Oh mia bela Madunina”! Un forte abbraccioda chi l’ha sempre stimata e da Niguarda tutta chel’avrà nel cuore fra i più illustri concittadini”.

Per i giorni 10, 11 e 12 novembre sono state in-dette le elezioni al primo Consiglio di Zona dei

Ragazzi e delle Ragazze in Zona 9. Dopo due annidi lavoro con i docenti e aver incontrato i bambinie le bambine delle classi IV e V della scuola prima-ria e i ragazzi e le ragazze delle tre classi dellascuola secondaria di primo grado, nell’aprile scorsoil CdZ9 ha deliberato il Regolamento del CdZRR.Come indicato dal regolamento verranno eletti: fi-no ad un massimo di due rappresentanti per scuo-la, uno per ogni interclasse, nella scuola primaria;e fino ad un massimo di tre rappresentanti perscuola, uno per ogni ordine di classe, nella scuolasecondaria di primo grado.Hanno aderito al Progetto:C.Cantù di via del Volga3; I.C. Don Orione di via Iseo 7 via Fabriano 4 viaSand 32, I.C. Sorelle Agazzi di via Gabbro 6 e 6/A,

piazza Gasparri 6; I.C. Maffucci di via Maffucci 60 edi via Pavoni 40;I.C.T.Mann di via T.Mann 8,di viaG. da Bussero 9, di via Asturie; I.C. Scialoia di viaScialoia 19 e 21; I.C.Arbe Zara di viale Sarca 24;A.Ricci di via Sbarbaro 11; Maria Immacolata di vialeSuzzani 64. In totale 8 scuole primarie e 10 scuolesecondarie di primo grado;complessivamente le ele-zioni coinvolgeranno circa 5.000 ragazzi/e.Il CdZRR è un organismo formato da bambini e ra-gazzi che lavorano insieme e realizzano progetti perla creazione di una Città a misura di bambino.Nasce grazie alla collaborazione tra il Comune e lascuola ed è pensato per educare alla convivenza ci-vile attraverso il diritto alla parola e formulare pro-poste. Nel mese di dicembre verrà fatto l’insedia-mento e poi il CdZRR potrà iniziare il suo lavoro.Buon cammino ragazzi/e!

La prima settimana di dicembre (dall’1 al 5)presso il foyer del Teatro della Cooperativa

si svolgerà l’animazione “Pulcinella e il Medi-terraneo” con scenografia di Lele Luzzati, pro-

getto cofinanziato dal Consiglio di Zona 9.L’animazione, rivolta alle classi della scuola pri-maria, è gratuita.Per prenotazioni tel. Coop Pandora 026437564.

Page 22: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

Successo del Premio internazionale di poesia StreghettaSilvia Benna Rolandi

L’Itsme, società dell’Università Bicocca perlo sviluppo di una nuova generazione di si-

stemi informatici, ha ricevuto una MenzioneSpeciale dalla Giuria del Premio Perotto, voltoa valorizzare la creatività delle soluzioni infor-matiche delle imprese italiane. In Itsme operaun team multidisciplinare e internazionale co-stituito da brillanti giovani (età media tren-

t’anni) sviluppatori, designer, filosofi, esperti di comunicazione.L’Area “Interaction Design” è coordinata da Domus Academy, una

delle migliori scuole al mondo di design secondo la classifica sti-lata da “Business Week”.Il concorso è nato in memoria di Pier Giorgio Perotto, ingegnere rico-nosciuto come l’inventore nel 1964 del primo personal computer, il“Programma 101”, denominato anche “perottina”. La Menzione del-la Giuria è stata data a Itsme per “il valore scientifico della soluzio-ne volta a realizzare una nuova workstation basata sulla metaforainnovativa delle storie e dei luoghi in cui accadono e sostitutiva diquella tradizionale (desktop e folder), capace di offrire il collegamen-to automatico tra dati, mail, web, applicazioni”.

All’Itsme menzione speciale dalla Giuria del Premio Perotto

ONA NOVE 22

Un master per gli strateghidi eventi sportivi

Ifuturi organizzatori di Olimpiadi,Mondiali e Campionati potranno

formarsi all’Università Bicocca.Con il master di secondo livello in“Organizzazione e sociologia dellosport. Management e gestione dellosport” l’ateneo offre infatti la possibi-lità a 25 studenti di intraprendere

un percorso formativo per diventare manager e stra-teghi del settore sportivo.Il master, di durata annuale, che assegna 62 creditiformativi, si svolgerà presso la facoltà di Sociologiapresieduta dal professor Enzo Mingione.

a cura di Laura Brevi

UNIVERSITÀ DELLA BICOCCA

Docenti e studentidifendono l’Università

Mentre gli studenti e i docenti partecipano, come in tutte leuniversità italiane, alle diverse manifestazioni, anche i ret-

tori prendono posizione. Enrico Decleva, numero uno dellaStatale e presidente della conferenza nazionale dei rettori: “Sevogliamo fermare i tagli l’unica cosa che possiamo fare è rimette-re il mandato nelle mani del ministero”. Giulio Ballio, rettore delPolitecnico: “Le occupazioni non bastano, l’unica protesta forte èla rinuncia al nostro mandato”. Marcello Fontanesi, rettore inBicocca: “Le dimissioni sono un gesto estremo, ma dobbiamo te-nerlo in conto”.La rivolta dei rettori, sostenuti dal Presidente del-la Repubblica che, in visita a Milano, ha detto che “i tagli sono in-sostenibili”, nasce da una constatazione. Se i tagli di 660 milionisaranno confermati in Finanziaria, l’università non sarà più ingrado di funzionare. Secondo Decleva “non si riuscirà più a paga-re il personale e dal 2010 per carenza di fondi non si sarà nean-che in grado d’impostare il bilancio”.Anche i docenti si muovono. Per esempio, la preside di SociologiaLaura d’Odorico ha tenuto un consiglio di facoltà straordinario inGalleria Vittorio Emanuele, “per esprimere in maniera visibile enon violenta la critica a una politica dissennata di tagli”. Eccocome Annachiara Sacchi ne scrive sul “Corriere della Sera”:“Arrivano con le sedie sottobraccio, i banchi per appoggiare foglie mozioni glieli presta il Mc Donald’s, la lavagna in plastica se lasono portati dalla Bicocca.Alle 11 si comincia, consiglio di facoltàdi Psicologia. Ma questa volta l’aula è l’Ottagono della Galleria.Ordine del giorno, i tagli alla ricerca, parte la discussione davan-ti a sguardi attoniti dei giapponesi che chiedono chi siano queisessanta adulti tra i 30 e i 60 anni che parlano al megafono.Si av-vicina anche qualcuno delle forze dell’ordine, ma la preside di fa-coltà,Laura d’Odorico,è serena:‘Guardi che io ho avvisato la que-stura’. Gli interventi: ‘Se fossimo corporativi come insinua qual-cuno, ci lamenteremmo del taglio agli stipendi. E invece nessunodi noi l’ha fatto’.Carlo Cecchetto,docente ordinario di Linguistica,propone che ciò che viene tolto alle università ‘vada in un fondodi incentivazione per quegli atenei che offrono maggior qualità’.Si legge un documento, il testo riassume le proposte (la più im-portante: ‘finanziamenti che premino la qualità’) e illustra le con-seguenze dei tagli ‘che mortificano tutti i lavoratori degli atenei’.Il documento viene votato all’unanimità.Arriva un gruppo di stu-denti con striscione, a mezzogiorno è tutto finito, si resta a discu-tere. Qualcuno scherza: ‘Nei prossimi tre anni andranno in pen-sione due docenti. Con questi numeri possiamo prendere solo lagamba di un ricercatore’. Elisabetta, che arriva da Bologna quat-tro volte alla settimana,spiega:‘Guadagno 1.450 euro al mese,so-no una ricercatrice, e ho un corso da 130 studenti. Chi è il fannul-lone?’. Ma è ora di andare, ci sono altre lezioni e altre mobilitazio-ni.E a chi fa notare che ‘così in Galleria state sprecando soldi pub-blici’, la preside risponde pacata: ‘Il consiglio di facoltà era in pro-gramma da tempo e siamo retribuiti anche per questo. Dove lofacciamo è assolutamente ininfluente’.”

Al via il Progetto Nad (Nanoparticlesfor therapy and diagnosis of Alzhei-

mer Disease) che prevede l’uso di nanopar-ticelle per la diagnosi e la terapia dellamalattia di Alzheimer. La ricerca, del costodi 14,6 millioni di euro in 5 anni, è finan-ziata dall’Unione Europea e coinvolge di-ciannove centri di ricerca europei. L’Uni-

versità di Milano-Bicocca è capofila del Progetto. Si trattadi un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l’obietti-vo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in mo-do efficace la malattia di Alzheimer. Responsabile scientifi-co del progetto è il professor Massimo Masserini, professo-re ordinario di biochimica presso la Facoltà di Medicina eChirurgia e direttore del dipartimento di Medicina Speri-mentale. I dipartimenti dell’Università Bicocca coinvoltinella ricerca sono tre: dipartimento di Medicina Speri-mentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Bio-mediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze.L’incidenza dell’Alzheimer in Europa e in ItaliaRecenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni dipersone sono affette da demenza senile con 4,6 milioni dinuovi casi all’anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). InEuropa i casi sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni do-vuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore è comunquedestinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo au-mento delle aspettative di vita; nel 2040 è previsto che ilnumero di casi raddoppierà nell’Europa Occidentale e tri-plicherà nell’Europa dell’Est. Nonostante i numerosi pro-gressi in ambito scientifico, che hanno permesso di inter-pretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sonostati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. InItalia l’incidenza dell’Alzheimer nella popolazione di etàsuperiore ai 60 anni è del 3.5 per cento corrispondente, almomento, a circa 528mila malati, con circa 73mila nuovicasi nell’ultimo anno. Ed è stato stimato che, a partire dal2020, vi saranno più di 200mila nuovi casi annuali di de-menza in Italia.Diagnosi e cura L’obiettivo dello studio, sviluppato nelcampo delle nanotecnologie, è quello di realizzare nanopar-ticelle capaci di veicolare sostanze terapeutiche nel cervel-lo, sede principale della malattia di Alzheimer, superandole barriere emato-encefaliche. A queste nanoparticelle sipensa di legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi)

e distruggere (terapia) la sostanza che, depositandosi nelcervello, provoca la malattia: e cioè il peptide beta-amiloide,i cui frammenti si aggregano formando placche che induco-no una progressiva degenerazione delle cellule nervose. Lenanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto Nadavranno appunto il compito sia di avvertire precocementedella presenza di beta-amiloide in eccesso sia di disgregar-lo e rimuoverlo dal cervello e dal sangue. L’efficacia dellenanoparticelle sarà verificata sui ratti transgenici. Poi, se leaspettative della ricerca saranno confermate, si potrà pas-sare alla sperimentazione sull’uomo. I risultati ottenuti po-tranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce enella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed altaincidenza. Così come hanno già cominciato a dimostrare diavere nei confronti dell’aterosclerosi e i tumori.Il Progetto La ricerca, che avrà una durata di cinque anni,si svolge nell’ambito della Nanomedicina - un settore di ri-cerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologi-che - ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nano-metriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tec-nologici per utilizzi scientifici nell’ambito della malattia diAlzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi re-quisiti, che le rendono uniche nell’ambito diagnostico e tera-peutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompati-bilità, bassa immunogenicità, assenza di tossicità, biodegra-dabilità, stabilità e facilità di preparazione.I partner Il progetto coinvolge diciannove partner tra cen-tri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti daItalia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia,Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra,impegnati in un connubio multidisciplinare: Università diMilano-Bicocca (Italia), Università di Madrid (Spagna),Università di Brighton (Uk), Università di Parigi-Sud XI(Francia), Slovak Academic of Sciences di Bratislava(Slovacchia), Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia),Università di Amsterdam (Olanda), BioTalentum Ltd. diGodollo (Ungheria), Università di Turku (Finlandia),Nanovector Srl di Torino (Italia), Università di Patrasso(Grecia), Università di Antwerpen (Belgio), Università diBilbao (Spagna), Università di Lancaster (Uk), Istituto diRicerca Farmacologica Mario Negri di Milano (Italia), StabVida Lda di Oeiras (Portogallo), Università di Parigi Pierree Marie Curie (Francia), Guerbert Sa di Villepinte(Francia), Bial Industrial Farmaceutica di Bilbao (Spagna).

Le nanotecnologie contro la malattia di AlzheimerLuigi Luce

Si può affrontare la cultura della scuola aldi fuori di un approccio prevalentemente

interessato alle dinamiche psicologiche, all’in-gegneria della programmazione, della valuta-zione, della comunicazione didattica e dellasomministrazione dei contenuti disciplinari?C’è qualcosa di interessante che resta fuori daquesti discorsi?

Venerdì 14 e sabato 15 novembre, presso l’Università Bicocca,

Edificio U12 Auditorium (via Vizzola 5) un apposito convegno in-tende proporre un approccio radicalmente diverso. Esplorerà l’im-maginario della scuola, vale a dire le figure, i simboli, le narrazio-ni, le metafore, le rappresentazioni sociali e le produzioni artistichededicate all’universo scolastico. Insieme alle relazioni e interventidei relatori - tutti docenti dell’università - saranno infatti valoriz-zate le immagini e l'operatività artistica: nel programma è previstala proiezione di un montaggio cinematografico e di un collage di se-quenze tratte da “YouTube” inerenti il mondo della scuola.

Dal cinema a YouTube viaggio nell’immaginario della scuola

Università degli studi Milano Bicocca,plesso U6: l’aula n. 4 è strapiena per

l’assegnazione del Premio internazionale dipoesia Streghetta.Presiede chi l’ha inventa-to, organizzato e seguito con passione perben trentotto edizioni, Serena Siniscalco, fi-ne poetessa (i suoi libri - “Il poesiario” n. 1,2, 3, 4 - in zona sono in vendita presso la li-breria Cortina di piazza Trivulziana) e mo-derna mecenate (nessun partecipante alpremio ha versato un euro, a differenza diquanto succede normalmente anche in con-corsi assai meno prestigiosi).Il primo premio, una statuetta di otto chiliraffigurante la mitica Streghetta, viene as-segnato a Maria Ebe Argenti di Varese, per la poesia che pote-te leggere a pag. 24. Il secondo premio in laude, una targa del-la regione Lombardia, è assegnato a Laura Rossi Ravaioli diRecco (Ge), mentre la coppa della Provincia tocca ad AnnaMaria Bracale Ceruti.Vengono attribuiti numerosi altri premi,tutti presentati con grande verve dall’instancabile presidentes-sa. Negli intervalli, nell’aula esplode la voce poderosa del teno-re Enrico Bellani, che allieta il pubblico con celebri brani dioperetta. Argene Madeddu canta invece un classico di Modu-gno, “Vecchio frak”. “Ho voluto raffigurare la poesia in una dol-ce signorina senza volto, indecifrabile come la poesia”, dice

Serena. “In effetti il giudizio in questo cam-po è difficile, non ci sono criteri certi. Io miaffido alla memoria (i versi sono significati-vi se restano impressi) e alla pelle d'oca (l’in-tensità dell'emozione). L’unico punto fermoè escludere la sperimentazione: puntiamosul classico”.I giurati dovevano essere sette, ma due so-no assenti per motivi di salute.La giuria ga-rantisce comunque rigore e competenza.Con la presidentessa del premio, SerenaSiniscalco, un nome di spicco è quello diSirio Guerrieri, illustre poeta, critico e gior-nalista, che è stato preside di varie scuolesuperiori e dei licei di La Spezia. Impegnato

come scrittore e giornalista anche il dottor Giacinto Sica, che inpiù fa il giudice di pace. Presidente onorario è il professorGiovanni Giraldi, grandissimo critico.Lo rappresenta in giuriasuo figlio Gabriele, scrittore e traduttore. E infine c’è il giuratoVincenzo Cutolo, germanista e pubblicista, preside della scuo-la Tiepolo, che è stato il primo a introdurre nella scuola medialo studio del Codice civile. Con la sua bellissima voce valorizzatutto ciò che legge.Quando il professore declama una delle poe-sie premiate, ci sentiamo tutti “presi per incantamento”, comeDante e i suoi amici poeti del dolce stil novo. D’altra parte, inquest’aula regna la Streghetta. E le streghe, si sa, incantano.

Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Page 23: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

ONA NOVE 23

Partiti. Come ogni anno è iniziata la stagione sportiva dellesquadre della nostra zona. Anzi, se parliamo di calcio, a

Niguarda e dintorni è rimasta un’unica (grande) società: ilNiguarda Calcio, appunto, che quest’anno schiera ai nastri dipartenza dei tornei ben 15 squadre, dall’Under 21 ai Piccoli Ami-ci, i nati tra il 2001 e il 2003. Se il buon giorno si vede dal matti-no, questa stagione dovrebbe riservare parecchie soddisfazioni aicolori rossoazzurri: dopo sole cinque giornate di campionato, in-fatti, l’Under 21 è terza in classifica mentre gli Allievi provincia-li e i Giovanissimi comandano i rispettivi gironi. Qualcosa in più,forse, ci si aspettava dalla Juniores, che arranca nella parte bas-

sa della classifica, mentre gli Allievi ’93 e i Giovanissimi ’95 sonoin linea con le attese. In ogni caso, comunque, la stagione è anco-ra lunga. In bocca al lupo.

Un’amichevole in CooperativaNegli ultimi numeri di “Zona Nove”, e anche in questo, abbiamoparlato diffusamente dei cento anni della Cooperativa Edificatri-ce di Pratocentenaro. Sabato 4 ottobre, al centro sportivo EnricoCucchi di via Arezzo si è svolto un incontro tra il Niguarda Calcioe la Garibaldina; in palio c’era la Coppa del Centenario.Per la cro-naca,ha vinto il Niguarda Calcio per 5 a 1,ma la particolarità era

un’altra: le due squadre indossavano una maglia celebrati-va realizzata apposta per il Centenario dove, in evidenza,c’era lo storico logo della Polisportiva Cep. Per i più giova-ni niente di particolare, ma per chi è un po’ più in là con glianni è stata una bella emozione rivedere quel simbolo suuna maglia.

Nelle foto: le formazioni del Niguarda Calcio e dellaGaribaldina con le maglie celebrative del centenario. In en-trambe le immagini, si nota il presidente della CooperativaEdificatrice di Pratocentenaro, Luigi Introini.

ONA 9 DERBYa cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi

La conferenza stampa

a cura di Roberto Braghiroli

SPORTIN ONA

È partita una nuova stagione calcistica

“Nella prossima partita giocheremo con l’1-1-1-8”: in questo modo Adriano Galliani

ha iniziato la conferenza stampa per la presen-tazione di David Beckham, tenuta a Milanello.Alzando poi la voce per superare il brusio leva-tosi nella saletta, l’amministratore delegatorossonero ha così proseguito: “Ormai da più divent’anni la mission che il nostro presidente haaffidato al Milan è stata quella di divertire, difare spettacolo, e noi lo esaudiremo, veroCarletto?”.Ancelotti, seduto al suo fianco ha an-nuito convinto.“Perciò domenica prossima in porta ci saràAbbiati, un portiere che -lasciatemelo dire- è unvero onore schierare perché, con la sua passio-ne per la storia dimostra come anche i giocato-ri possano nutrire interessi che vadano al di làdel calcio. Un vero intellettuale, il Christian, de-gno continuatore di una scuola di pensiero chetempo fa aveva avuto il suo capostipite in PaoloDi Canio, un uomo vero, che tutti i tifosi dellacurva rimpiangono e per cui le porte sono sem-pre aperte. Davanti al nostro portierone sischiererà il solo Maldini che per noi rappresen-ta la continuità, il rapporto privilegiato che le-ga tutti i nostri giocatori con la società. Una fa-miglia: il Milan è una grande famiglia - se mi permettete - inuna grande patria, non ci stancheremo mai di ribadirlo. Acentrocampo, invece, filtro e impostazione verranno garantitida Rino Gattuso che tanto è abituato a farlo, quasi da solo, daparecchi anni:Ambrosini ha capito le esigenze dell’allenatoree si accomoderà in panchina senza alcuna polemica, secondoil vero spirito Milan. In avanti, infine, ci presenteremo con undoppio poker d’assi formato da Borriello, Inzaghi, Shevchen-ko e Pato supportati da Kakà, Ronaldinho, Seedorf e il neo ac-quisto Beckam, che si scusa con tutti voi per l’assenza a que-sta conferenza stampa provocata da precedenti e improroga-bili impegni di sponsor”.Galliani ha poi invitato il servizio d’ordine ad allontanare ungiornalista colto da un eccesso di risa: “Se ha tanto desiderio didivertirsi,vada pure alla conferenza stampa di Mourinho… Qui,caro signore,ci si comporta seriamente,perché solo con il duro la-voro si ottengono risultati: vero Carlo?”. Ancelotti ha assentito,lasciando comunque la parola al dirigente rossonero: “Il calcioguarda avanti, signori. Occorrono idee nuove, regole nuove, tan-

to che abbiamo appena chiesto alla Federazione Internaziona-le di abolire completamente il fuorigioco, un meccanismo

che tra l’altro suscita ogni volta polemiche a non finire eche - se mi consentite - noi consideriamo una delle ra-

gioni della violenza degli stadi. Ma anche tattica-mente bisogna intendere il giuoco del calcio,

come ama definirlo il nostro presidente, inmaniera moderna. E il Milan, da sem-

pre all’avanguardia, ha pensato di adottare uno schieramen-to innovativo, tra l’altro vicino ai desideri dei nostri tifosi chepotranno così vedere tutti questi campioni contemporanea-mente al prezzo di un solo biglietto. Pensate, una ventina dieuro per tre palloni d’oro: il prodotto-Milan, anche in questo,è primo al mondo. E poi questa scelta è anche una sorta di ri-compensa che il nostro presidente vuole offrire al pubblicopiù anziano che, come ho avuto modo di dire qualche tempofa, ha spesso dovuto subire nella sua storia l’operato di alle-natori catenacciari”.A questo punto, un quadro raffigurante la rosa del MilanCampione d’Europa 1969 si è inspiegabilmente staccato dalmuro sfiorando pericolosamente la testa di Galliani che però siera appena spostato per mostrare la casacca del neo-rossone-ro. Noncurante nell’incidente, ma invitando bruscamente duenoti giornalisti televisivi a togliere i vetri dal pavimento (cosaprontamente effettuata, con tanto di necessaria paletta egrembiulino), il dirigente del Milan ha così continuato:“Questasarà la maglia di Beckham.Come vedete,porterà il numero 36,perché abbiamo deciso di esaudire il desiderio del giocatore cheha voluto a tutti i costi imprimere sulla sua casacca l’anno dinascita del nostro presidente. Il quale, notoriamente schivo erestio ad accettare tali espressioni di affetto, ha chiamato l’in-glese per cercare di fargli cambiare idea,senza tuttavia riuscir-ci. Che volete, a volte la volontà dei giocatori supera i poteri diun presidente…”.Un altro giornalista ha quindi chiesto la parola, domandando a

Galliani se era vero che solo con la vendita dellemagliette di Beckham il Milan avrebbe incassa-to 13 milioni di euro,e quanto avesse guadagna-to fino ad ora il Milan con quelle di Ronaldinho.Il vice presidente, visibilmente turbato, ha chie-sto agli uomini della security di accompagnarealla porta l’individuo, del resto già precedente-mente considerato non gradito dalla società.Visto, però, che gli addetti non erano ancora tor-nati, Galliani ha chiesto di nuovo ai due notigiornalisti televisivi di intervenire scortando fuo-ri dalla sala stampa il loro collega: il che è pron-tamente avvenuto. Dopo di che, ha così risposto:“Oggi è un giorno di festa:un fuoriclasse ha scel-to il Milan, ed è un peccato che qualcuno vogliarovinarlo… Comunque sia, desidero ugualmen-te rispondere. Sarò come sempre sincero: inun’azienda moderna come è il Milan oggi, il rap-porto ricavi-spese rappresenta una priorità.Eppure, correggetemi se sbaglio nell’affermareche mai e poi mai noi abbiamo comprato dei gio-catori pensando al denaro che avremmo potutoottenerne. Pensate a Vogel, a Oliveira, a JosèMari, a Javi Moreno: e vi cito solo i primi che misono venuti in mente. No, in ogni scelta passatae presente c’è stata solo la volontà di creare una

grande squadra che potesse competere su tutti i fronti. Inoltresiamo convinti che più campioni ci sono al Milan e meglio è:un’idea avallata dal nostro Carletto che più volte si è detto felicedi poter allenare tanti fuoriclasse contemporaneamente”.E proprio ad Ancelotti si è rivolto un altro giornalista, chieden-dogli le condizioni di Senderos, che dopo qualche breve esibizio-ne estiva non era più apparso in prima squadra. Il paragone conun altro oggetto misterioso, Redondo, ha però suscitato l’inter-vento di Galliani che ha anticipato la risposta dell’allenatore in-timando al giornalista di abbandonare spontaneamente la stan-za: “Si accomodi fuori… La invito a lasciare subito Milanello…Mi spiace, ma vista l’evidente tendenziosità di alcuni di voi, dasettimana prossima chiederemo le domande in anticipo, riser-vandoci la facoltà di scegliere a quali rispondere.Tuttavia, vistoche non vogliamo dare l’impressione di non rispettare il vostrolavoro,posso dirvi che Senderos sta benissimo e non viene impie-gato solo perché, con il nuovo modulo, deve attendere il suo tur-no come tutti gli altri difensori. Non è pero escluso che non gio-chi già nella prossima partita,nel caso Maldini sentisse l’esigen-za di essere sostituito… Ma queste sono questioni tecniche incui la società, come al solito, non vuole interferire perché ilnostro allenatore gode della massima autonomia. È for-se per questo che in sette anni hai vinto solo uno scu-detto, eh Carletto?.... Bene, e con questa battuta,cari signori, dichiariamo chiusa la conferenzastampa: arrivederci e buon lavoro a tutti”.Ancelotti, al suo fianco, ha assentito.

COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

Page 24: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

ONA NOVE 24

ONA NOEUV

L’angolo di Don Giuseppea cura di Don Giuseppe Buraglio

Cont el coo in di nivôla cura di Augusto Cominazzini

La colonna poeticaa cura dei lettori

Sul numero scorso abbiamo attribuito ad altri la seguente poesia.Ce ne scusiamo con i lettori e con l’autrice, Serena Siniscalco.

LL’’uullttiimmoo bbaallllooSerena Siniscalco

E fu l’ultimo ballo quella notteagostana, sulla terrazza al mare.

La luna faceva capolinoal nero d’orizzonte. Lumeggiava

già Sirio a mezzo il cielo, la brezzaera carezza salmastra ed oleandra.

E la mia voce muta faceva ecoalla canzone nostra preferita,

membranza d’una America lontanavagheggiata ed amata.

“Strangers in the night, exchanging glanceswond’ ring in the night what were the chances...”

Stretto il tuo abbraccio a cingermi la vitail viso tuo così accostato al mio, così

adesivo, il fiato tuo a vellicarmi il collo,il tuo profumo un brivido di pelle.

Ancora io mi vestivo di bellezzagiovanile, ridente e innamorata.E danzava la mia veste leggera,

ampia, leggiadra di fiorita organzae frusciava schiudendo la corolla,nell’elegante turbinar dei passi,

maliose ombre tessendo al chiar di luna.Il cuore ancor vibrava nei fremiti

irrequieti di vita e gli stupori.

E fu l’ultimo ballo e l’immagineestrema tua di firmamento. Ora,nello scrutare questa volta nera

in trionfo d’astri lucenti, rammentocon struggenza l’indice tuo additare

le sette stelle d’Orsa e la Polare,il nostro cielo, il mare e la canzone

bella, la stretta ardentedell’ultimo danzare.

Noli, agosto 2007(Dedicata al mio sposo, agosto 1984,ad un anno dalla prematura morte)

DDeeddiiccaattaa aa tteeOrtensia Bugliaro

Giorno febbrileda non dimenticare,

urto serpentinocontro il mostro della strada.

Piccola testolina chegiace inerte

sul freddo asfalto.Gli occhi aperti che ti guardano.

Aspetti un segno di carezza,ma il tempo si è fermato

in un tumultuoso batticuore.Il tempo si è cementato di dolore,

il tempo sarà offuscato dai ricordi?Forse no! Eppure, era solo un cane,

il mio! Che resterà nel cuore.

SSaallaarrii ddee ffaammmm ee ccoommppeennss dd’’òòrrDa on’indagin europea risulta la grama realtàche l’operari italian l’è vun di pégg pagaa,rispètt a quèi di alter paes,che sien frances, tognitt, ingles ò olandes.

Infatti el dev contentass d’on modèst salari,ch’el diventa miserabil se l’è on precari,ma se dev considerà anca on’altra brutta veritàche in Italia la procura on’inverosimil disparità.

L’operari, che l’è prepòst a la produziônde tutt’i ben necessari a la popolaziôn,per podè falla el dopéra abilità e intelligénzache, purtròpp, hinn mai ricompensaa a sufficienza.

Invece tra i dirigént gh’è chi guadagna, ògni mes,cinqu ò sescént vòlt de pu de l’operari incompres,var a di che l’è retribuii, per l’impègn d’ona giôrnadaquèll che per l’operari l’è l’intròit d’ona intera annada.

El dirigént el gh’ha i sò particular responsabilità,ma l’operari el se présta, con intellètt e capacità,per riuscì a fa on prodott esemplar, de alta qualità,el “made in Italy”, in tutt el mônd conossuu e apprezzaa.

Quindi, consideraa ch’el prodòtt italian l’è rinomaa,se doaria riconoss el giust merit a chi le fa,come compensaziôn a l’impègn attiv e consistentdimostraa da l’operari, cont on salari pussee decént.

L’evident impari sperequaziôn tra i duu emolumént,ona miseria per el dipendént, danee e consens al dirigént,l’è ‘na questiôn de risòlv con salòmònica obiettività,perchè minga sémper el dirigént el gh’ha competenza e abilità.

Basta guardà quèll che gh’è succèss in divèrsi imprés:Alitalia, Parmalat, Cirio,Treni, responsabil de brutt sorprés,per colpa de dirigént strapagaa, ma sénza alcuna cogniziôn:s’hinn dismiss, però hann pretes on tesòr come liquidaziôn.

Se dev dà men ghèi ai “padreterni” e de pu ai “sgobbôn”,come giusta logica de on’equa ripartiziôn.

ARIETE 21.3 – 20.4L’impegno che vi potrà venir richiesto in ambito lavorativo sarà molto, ma per ora forse non avrete la possibilità di protestare.I vostri atteggiamenti provocanti potranno colpire nel segno e suscitare l’interesse di chi vi sta facendo perdere la testa.

TORO 21.4 – 21.5Per molti di voi si potranno consolidare rapporti di vecchia data, per altri invece si prospettano novità in amo-re promettenti. Nel campo degli affari le circostanze non sembrano favorevoli, quindi riflettete molto prima dibuttarvi in un investimento.

GEMELLI 22.5 – 21.6Avrete modo di uscire da una situazione ingarbugliata grazie all’idea brillante di un amico. Niente e nessuno riuscirà a im-pedirvi di concentrare le vostre forze per il buon andamento di un rapporto sentimentale importante.

CANCRO 22.6 – 22.7Un’amicizia potrà rivelarsi un po’ troppo impegnativa, dovrete reagire, ma usando tatto e cortesia. Nuove idee potrebberopermettervi di guadagnare consistenti somme di denaro, ma solo se affronterete le situazioni con coraggio.

LEONE 23.7 – 22.8Un sogno potrà essere trasformato in un successo solo se assumerete un atteggiamento molto più deciso e rigoroso. In amo-re un desiderio intenso di sentirvi coinvolti in un rapporto esclusivo potrà essere realizzato. A tavola, cibi leggeri.

VERGINE 23.8 – 22.9Un genitore potrebbe offendersi per una vostra richiesta, cercate di aggiustare il tiro. In amore inizierete un confronto di-retto e molto schietto. Se il partner regge, potrete raggiungere insieme altissime vette. Rimandate la dieta.

BILANCIA 23.9 – 22.10Al lavoro è meglio che vi muoviate per primi, proprio per afferrare al volo alcune belle opportunità. Un collega ficcanaso nonsaprà stare al suo posto. Qualcuno potrebbe farvi spendere più del necessario, attenti è un gioco sporco.

SCORPIONE 23.10 – 21.11I single potranno essere stanchi della loro condizione, anche se di fronte alla possibilità d’unione, tenteranno la fuga. Dubbisu scelte lavorative non vi lasceranno tranquilli, anche se in realtà tutto si risolverà senza prendere grandi decisioni.

SAGITTARIO 22.11 – 21.12Grazie al vostro humour vi potrete divertire anche durante le ore lavorative. Il buonsenso in amore non pare esservi di aiu-to per risolvere le questioni di cuore, meglio invece affidarsi alla spontaneità e fiducia. Un regalo vi sorprenderà.

CAPRICORNO 22.12 – 21.1Creatività e fervida immaginazione vi permetteranno di realizzare i vostri obiettivi professionali. In famiglia invece, la chia-ve di volta sarà la pazienza. I rapporti sociali potranno essere soddisfacenti e dinamici. Attenti ai peccati di gola.

ACQUARIO 22.1 – 19.2Sforzi eccessivi non potranno giovarvi, è quindi il caso di non sperperare le energie e sfruttare al meglio le potenzialità.Potrebbe emergere un vostro talento artistico più o meno inespresso. Chi vi sta accanto potrà apprezzare aspetti nascostidella vostra personalità.

PESCI 20.2 – 20.3Avrete il bisogno di sentirvi al centro dell’attenzione o comunque di ricevere varie conferme, evitate di assumere atteggia-menti prepotenti. Un incontro al chiaro di luna potrà scatenare la vostra più accesa immaginazione. Relax.

odiaco di onaa cura di Anna Maria Indino

NNoovveemmbbrree 22000088

IIll PPaappaa bbuuoonnoo

Il 28 ottobre 1958, e cioè cinquant’anni fa esatti, veniva elet-to alla sede di Pietro il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli,

Patriarca di Venezia, che prendeva il nome di GiovanniXXIII.Aveva 77 anni. Da cinque anni appena era stato nomi-nato alla sede patriarcale di Venezia, contestualmente con lanomina a Cardinale. Dopo una lunga carriera nella diploma-zia vaticana, l’arcivescovo Roncalli sembrava dover conclude-re la sua vita nella città dei Dogi. In effetti, all’età di quasi 72anni, la nomina cardinalizia sembrava essere decisamentel’ultima tappa della sua vita.Angelo Giuseppe Roncalli era nato a Sotto il Monte (Berga-mo) nel 1881. Era diventato prete nel 1904 e qualche mesedopo era stato nominato Segretario particolare del suo vesco-vo,monsignor Radini-Tedeschi, appena nominato alla sede diBergamo. Con lui rimane sino alla sua morte, avvenuta aBergamo nel 1914. Dal 1915 al 1918 don Roncalli è chiama-to sotto le armi,dove svolgerà anche le funzioni di Cappellanomilitare. Tornato a Bergamo, nel 1919 è nominato Direttorespirituale del Seminario diocesano ma nel 1921 è chiamato aRoma a presiedere un importante organismo della potenteCongregazione romana detta “Propaganda Fide”, che si occu-pava e occupa tuttora delle Chiese nei paesi di missione. Nel1925, a 44 anni, monsignor Roncalli è ordinato vescovo e no-minato Visitatore apostolico in Bulgaria,dove nel 1931 diven-ta Delegato apostolico.Sono uffici di carattere diplomatico,so-prattutto in ordine ai rapporti di quei territori con la sede diRoma. Nel 1934 è nominato Delegato apostolico in Turchia eanche Amministratore apostolico (una specie di “vescovoprovvisorio”) della diocesi latina di Istanbul.Nel 1944 è nomi-nato Nunzio apostolico in Francia.Da lì,nel 1953,parte comeCardinale e Patriarca di Venezia.Lo stupore per l’elezione di un Papa detto subito “di transizio-ne” per la sua età (oggi i suoi 77 anni non stupirebbero piùtanto se raffrontati ai 78 di papa Ratzinger!), divenne subitoapprezzamento per un uomo dal cuore grande e dalla fine in-telligenza e sapienza. Il Concilio Vaticano II, indetto pochimesi dopo,sarà il segno del suo grande acume pastorale e spi-rituale.Seppe leggere i “segni dei tempi”ed ebbe il coraggio di“gettare il sasso nello stagno”. L’evento conciliare, da lui ini-ziato e sapientemente condotto e portato a termine dal suosuccessore Papa Paolo VI, dopo la sua morte (3 giugno 1963:morte di Giovanni XXIII; 21 giugno 1963: elezione di PaoloVI), segnerà profondamente la storia della Chiesa.

Pubblichiamo la poesia vincitrice del premioStreghetta (vedi pag. 22)

AAsssseennzzaaMaria Ebe Argenti

Rivoglio quella parte del mio cieloe quel brezzare rarefatto e acuto,

già luminoso allo spuntare dell’alba,presago di universi immacolatiche non hanno potuto roteare

intorno allo stupore d’una vita,mai più di tale assenza risarcita.

E il senso dell’assenza ora s’addensa.

Vorrei che un’ala mi portasse in altonel candore dell’alba sconosciuta,

mi manca quella parte del mio cieloe lo rivoglio tutto, lo pretendo;

non è bastato il volo nei tramontiodoranti d’amore benedetto

a sciogliere i miei grumi di memoriaoramai rassegnati e malinconici;non è bastato il fiume della vitaa liberare l’opprimente arsura

non è bastato alla mia barca a remiavere un carico di pane ed uva;

rivoglio il cigolare di catenenel sollevare il secchio dal profondocon il suo traboccare d’acqua fresca

e placare dell’Anima la sete.

Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Page 25: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

Le novità sulle case Alerintervista a Franco Mirabelli (consigliere regionale del Pd)

ONA NOVE 25

Milano non fa nulla contro la drogaMarco Granelli (consigliere comunale del Pd)

PALAZZO MARINO

Milano continua ad essere la capitaledella droga. Quella consumata dai

suoi cittadini, soprattutto la cocaina e lenuove droghe sintetiche che stanno pren-dendo il posto dell’eroina, cambiando il vol-to del tossicodipendente medio: non più ildiseredato che si buca per strada o nellearee dismesse, ma i giovani e gli adulti chesniffano cocaina nei locali della movida enegli appartamenti. È anche la capitale de-gli interessi dei mercati della droga, con-trollati dall’ndrangheta calabrese che qui aMilano tiene le basi per l’importazionedall’America latina e dall’oriente, ma so-prattutto la piazza degli affari dove vienericiclato il denaro sporco.Di fronte a questa situazione la Moratti faproclami, non utilizza le risorse, non colla-bora con il coordinamento del volontariatoe del non profit milanese.Infatti il Comune di Milano non ha rinno-vato le convenzioni con il volontariato e ilprivato sociale, scadute al dicembre 2006per i progetti di prevenzione e interventi dicontrasto alla droga, per un valore comples-sivo di 798.000 euro, ma ha preferito dare aqueste realtà un contributo a fine 2007, do-po che loro avevano operato in assenza dicontratti, dicendo comunque che si sarebbecambiato progetti e di conseguenza non hadefinito nulla per il 2008 ormai al termine.Nel frattempo nel giugno scorso ha conclu-so il servizio di educativa di strada, non rin-novando le convenzioni in essere, senza perora sostituirle con nulla.Ma non basta: il Sindaco annuncia cheemetterà un’ordinanza di ordine pubblicoper impedire di drogarsi in strada, multan-do i tossicodipendenti. Anche qui di fronteall’emergenza, ad un’emergenza educativae sociale, il Sindaco sceglie di mettere il pro-blema sotto il tappeto: colpisce il tossicodi-pendente che fa uso di droga per strada,sempre meno comune oggi e spesso vittimadello spaccio organizzato e dei traffici, la-sciando dilagare il consumo nei locali, noninvestendo in prevenzione, non contrastan-do chi traffica. Le forze investigative chie-dono maggiore vigilanza sui meccanismi

degli appalti, dell’abusivismo nei quartieripopolari e dell’Ortomercato dove la malavi-ta organizzata ha le sue basi, ma ForzaItalia non approva in Consiglio la commis-sione antimafia chiesta dal Pd un anno fa epropone una politica della sicurezza chenon contrasta la vera illegalità e gli affaridella malavita.Infine il Sindaco di fronte al cambiamentodel fenomeno della droga, invece di amplia-re la collaborazione con le numerose orga-nizzazioni impegnate da anni a Milano innumerosi interventi, cercando strade nuoveper un fenomeno che cambia, decide di la-vorare solo con S. Patrignano, investendonel modello comunità che oggi risponde so-lo ad una parte del fenomeno. Invece di con-frontarsi con il problema fa ideologia.Nel frattempo ha sospeso la raccolta dellesiringhe usate e ha promosso la distribuzio-ne dei test antidroga gratuiti (cioè pagatidal Comune con i nostri soldi). Dopo un an-no le siringhe abbandonate in città aumen-tano (dati Amsa) e i ticket acquistati sonorimasti inutilizzati in farmacia.Su questo tema delicato non è utile lo scon-tro ideologico finalizzato esclusivamente alconsenso elettorale. Le famiglie di Milanohanno diritto ad avere una rete di interven-ti che parta dalla prevenzione, attraversi iltrattamento per il recupero, e si concludacon i percorsi di reinserimento sociale e la-vorativo delle persone che usano e consu-mano sostanze stupefacenti.Riprogettare la rete dei servizi e degli in-terventi calibrandola sul profilo attuale delconsumo: questo deve essere attuato conuna forte alleanza tra Comune, Asl, Scuola,e realtà del privato sociale che da anni la-vorano al fianco delle persone. Per questo ilPd ha chiesto al Sindaco di convocare unaconferenza straordinaria dei servizi con lapartecipazione di tutte le Agenzie interes-sate e costruire un piano triennale degli in-terventi di contrasto a tutte le forme di di-pendenza. Intanto il Pd sta organizzandoun proprio evento per parlare di questi ar-gomenti con la società milanese, con il vo-lontariato, con le famiglie.

Appunti sulla vecchiaiaDott. Rodolfo Mastrangelo (specialista in Geriatria e Gerontologia)

IL MEDICO DEGLI ANZIANI

Nei vari processi morbosi che possono colpirele persone anziane sono importanti tutte le

alterazioni morfologiche e funzionali che avven-gono nel corso dell’invecchiamento. Inoltre nellapatologia sistematica di organo e apparato ritor-na il motivo conduttore generale di tutta la ge-rontologia e e di tutta la geriatria e cioè l’impor-tanza spesso preminente che hanno le situazio-ni di equilibrio instabile tra fisiologia e patolo-gia, tra normalità e malattia, con facile rotturadi questo equilibrio in seguito a cause, a stimolidi entità anche lieve e quindi insorgenza dellamalattia conclamata.Invecchiare vuole dire perdere strutture e funzio-ni dell’organismo arrivando al concetto di “anzia-no fragile”. Geratria (dal greco geras: vecchiaia eiatreia: trattamento) è la scienza medica degli an-ziani (prevenzione e trattamento delle malattienelle persone anziane).L’invecchiamento della popolazione costituisce ilfenomeno demografico più significativo degli ulti-mi decenni e ha determinato l’emergenza deinuovi bisogni assistenziali connessi principal-mente all’aumentare con l’età delle patologie cro-niche. L’anziano fragile è la nuova entità clinicaper chi lavora nell’ambito geriatrico: soggetto dietà avanzata affetto da multiple patologie croni-che, clinicamente instabile, con perdita di peso,astenia, alterazioni dell’apparato locomotore esensoriale e dello stato cognitivo.L’Italia e il Giappone hanno le popolazioni piùlongeve del mondo; la società fa tanto per al-lungare la vita e altrettanto deve fare perquesta vita allungata: non più anni alla vitama più vita agli anni. “Non vivere bonum est,sed bene vivere” (Lucio Seneca); “Non il tempo

più lungo si gode ma il più dolce” (Epicuro).La vecchiaia è soprattutto l’età dei ricordi; la sal-vezza:il fascino dei ricordi.Il paziente vecchio nondeve arrestarsi nello scavare nella memoria; ilconcetto della memoria come aiuto a sopravvive-re. Il vecchio non vuole lasciare la sua casa, nonvuole staccare le sue cose, i suoi colori, ricordo dinostalgia,perché il vecchio ama la nostalgia. Il ri-cordo ha il fascino estetico dello spettacolo, ancheil ricordo tragico, quindi età dei ricordi.Usando il termine “vecchio” vanno associati lastessa stima e rispetto degli antichi latini e greciper cui “geron” (dal greco=vecchio ) era la personadi esperienza da consultare e rispettare come èimportante rispettarne il lamento e la sofferenza.Parecchi anziani vivono in solitudine spesso deso-lante; il rischio: dall’infanzia abbandonata allavecchiaia abbandonata. La solitudine, non quellascelta ma subita, e la percezione di inutilità rap-presentano la malattia più diffusa nell’anziano.Èdunque importante favorire l'inserimento dell’an-ziano nella vita di comunità.Età dei ricordi dicevamo, ma nella senescenza(dal latino senectus) è importante un’anzianitàattiva (non far nulla per invecchiare) e quindianche età dei sogni e della progettualità, di at-tività mentale come quella fisica. È importan-te trovare una finalità nella nostra giornata,avere un’esistenza con sogni e progetti fino al-l’ultimo istante di vita. Come diceva Scaparro(psicoterapeuta) citando una poesia di DaniloDolci: “Ciascuno cresce solo se sognato”. Cosil’anziano per avere sogni non deve essere tra-scurato e non essere il sogno di nessuno. “Unanziano è tale quando i rimpianti superano isogni” (Einstein).

Internet: i costi in Italia e in EuropaLuigi Luce

SERVIZI

Secondo i dati Istat,quasi un quinto degli ita-liani che usano Internet si collega solo po-

che volte al mese. Fino a poco tempo fa i con-tratti a consumo erano la soluzione più conve-niente per questo tipo di utilizzo; oggi lo sonosolo se non si superano le 8 ore di connessioneal mese; in caso contrario conviene attivare uncontratto flat: con un canone mensile tra i 17 ei 20 euro si può navigare quanto si vuole a ve-locità più alte rispetto a qualche anno fa.Per utenti che navigano poco (10 ore al mese),l’Italia non offre le migliori soluzioni in Europa.Il provider italiano più conveniente costa il

120% in più della migliore tariffa europea. Perchi naviga parecchio (circa 150 ore al mese),l’Italia offre buone tariffe ma l’operatore euro-peo più conveniente (britannico) ci dimostra co-me si possa navigare con soltanto 7,70 euro almese. In definitiva in Italia scendono i prezzi eaumenta la velocità di connessione,ma gli ope-ratori Adsl italiani non si fanno concorrenza.Una caratteristica del nostro mercato è infattila scarsa differenza di prezzo (meno del 3%) trala miglior tariffa e l’ex monopolista TelecomItalia: sintomo che la vera concorrenza, da noi,stenta a decollare.

Con la distribuzione direttaniente ticket per i farmaci

Luigi Luce

SALUTE

Nel 2007 la spesa per i farmaci essenziali (fa-scia A) è scesa del 5%, ma i ticket pagati dai

cittadini sono saliti del 30% rispetto al 2006. Vatrovato un rimedio,ma quale? Si può provare conla distribuzione diretta e gratuita dei medicinaliattraverso le farmacie ospedaliere o i distretti Asla chi deve continuare le cure dopo un ricovero.Secondo la Società di Farmacia Ospedaliera(Sifo), ‘saltare’ il passaggio dalle farmacie privatepermette ai pazienti di non pagare il ticket e alloStato di risparmiare il 50-60% sul prezzo finaledella terapia. Prevista già da una legge del 2001,la distribuzione diretta è stata attivata a macchiadi leopardo: ogni regione e provincia è un caso asé.Così,ci sono regioni ‘generose’ che all’uscita delpaziente dall’ospedale assicurano 30 giorni di te-rapia, altre solo 10, così il malato è costretto, se lacura a casa si protrae,ad andare in farmacia,pa-gando il ticket se non esente. Disequilibri che pe-sano, sia sui cittadini che sul bilancio dello Stato.La società dei farmacisti ospedalieri e delle Aslchiede la collaborazione delle istituzioni, confer-

mando il proprio impegno a trovare soluzioni con-crete.“Nelle realtà dove la distribuzione diretta èstata attivata – afferma Laura Fabrizio, presi-dente Sifo – si sono registrati risultati interessan-ti sul fronte del contenimento dei costi,dell’appro-priatezza prescrittiva e della qualità dell’assisten-za farmaceutica. Risparmiare in questo ambitovuol dire liberare risorse preziose che possono es-sere investite per assicurare ai pazienti, che nehanno bisogno, farmaci innovativi molto costosi(per la cura del cancro, delle malattie rare, etc) eper contenere l’onere a carico dei cittadini”.“Oltre alla distribuzione diretta è necessario insi-stere sui farmaci equivalenti – spiega la dr.ssaFabrizio –.È importante correggere la percezioneche il farmaco equivalente sia meno sicuro o do-tato di efficacia inferiore rispetto ai farmaci dimarca. Il medicinale equivalente, infatti, offre lestesse garanzie di qualità e sicurezza di tutti i me-dicinali immessi in commercio nel nostro Paese,ed ha un valore aggiunto, in quanto consente dirisparmiare risorse a vantaggio della collettività”.

FILO DIRETTO CON…

Quartiere Fulvio Testi per un totale di 285 ap-partamenti da vendere e 559 già venduti:Via Lissoni 1-3-5-7-9-11-13-15 Via Cristiani 1-3-5-7-9-11-13-15-19-21-23-25-27Via Sibelius 2-4-6-8-10-12-14-16-18-20-22-24-26-28-30-32-34Via Giolli 9-11-13-15-19-20-21-22-23-24-

25-26-28V.le Suzzani 241-243-278-280-296-298-300-302

Nell’elenco approvato dalla Regione ri-sultano molti altri quartieri della zona 9ma non rientrano fra quelli coperti dalladiffusione della nostra testata.

PIRELLONE

Consigliere Mirabelli, che novità ci sono perquanto riguarda le case Aler e sugli enti

che le gestiscono?In questi giorni la Giunta regionale ha appro-vato un progetto di legge di riforma delle Alerche tra poco verrà discusso in consiglio. Noiabbiamo in questi anni più volte presentatoordini del giorno, approvati in aula, che chie-devano di ripensare al ruolo e al funziona-mento delle Aler: ridisegnandone le funzioni,aumentando la trasparenza, tagliando ineffi-cienze e burocrazie e rendendole aziende mo-derne in grado di garantire quella qualità del-l’abitare che oggi è negata a tanti inquilinidelle case popolari.Purtroppo la legge presen-tata non risponde a queste domande: parla diconsigli di amministrazione (bene la riduzio-ne del numero dei membri), degli stipendi(bene la definizione di un tetto massimo), manon crea le condizioni per smontare quelli chespesso rischiano di essere grandi macchineburocratiche, costose e non in grado di rispon-dere ai bisogni dei cittadini che cercano casae di chi abita nei quartieri popolari.Le Aler devono diventare aziende in grado diessere protagoniste di una nuova stagionedell’edilizia sociale in cui pubblico e privatogarantiscono la casa in affitto con un canonesopportabile a tante famiglie di giovani e la-voratori dipendenti che oggi non trovano ri-sposte nell’edilizia residenziale pubblica, né,tanto meno, sul mercato. Questa riforminanon è certo all’altezza di questi obbiettivi.Sono state pubblicate le liste delle casemesse in vendita (vedi box sottostante):spieghiamo operativamente agli inquiliniquali passi devono compiere per aderireall’offerta di acquisto.A giorni, entro novembre, arriveranno a chiabita gli appartamenti compresi nel pianovendite lettere dell’Aler che servono a sonda-re le reali volontà di acquisto per poi approva-re definitivamente la vendita di quegli allog-gi. Nella lettera sarà indicata anche la propo-sta di prezzo calcolata per l’acquisto sulla ba-se della legge (circa il 60 per cento rispetto alvalore di mercato). Una volta completato ilsondaggio verranno fatte le definitive propo-

ste di acquisto e chi avrà scelto di comprarepotrà farlo. Lo specchietto riguarda le caseche l’Aler è intenzionata a mettere in venditache, nella nostra zona, sono quelle situate giàin condomini misti. Non si ha ancora notizia,invece, del piano vendite del comune diMilano che, secondo la legge, avrebbe già do-vuto essere presentato e che interessa altriquartieri della zona 9.Come abbiamo scritto nei mesi scorsi il Pd,e lei in particolare, vi siete battuti molto permodificare la legge di riforma delle Aler ap-provata dalla Giunta Formigoni. Soddi-sfatto dei risultati raggiunti? Cosa non laconvince ancora e cosa farà il Pd nei prossi-mi mesi per migliorare ulteriormente que-sta legge che, per molti aspetti, sembra unariforma di facciata che lascia intatti lamaggior parte dei problemi?Intanto abbiamo ottenuto l’impegno dellagiunta, grazie all’approvazione del nostro or-dine del giorno presentato al consiglio regio-nale del 25 giugno, a fare proposte per modi-ficare la legge su aspetti fondamentali per ab-bassare i canoni e creare un sistema più equo,per evitare che chi è nella fascia della deca-denza possa perdere la casa, per dare più si-curezza ai quartieri popolari e su altri aspet-ti. Ora ci stiamo battendo perché quell’impe-gno si concretizzi al più presto sapendo chenel frattempo gli aumenti sono stati già appli-cati nelle case Aler e che bisogna evitare chelo stesso accada nelle case comunali.Tante fa-miglie sono preoccupate per il proprio futurovisto che l’attuale norma sulla decadenza fa-rebbe loro perdere il diritto all’alloggio. È incorso il lavoro dell’osservatorio sulla leggeistituito per confrontarsi sulle modifiche daapportare alla legge a cui partecipano Aler,sindacati e rappresentanti dei comuni. Credoche entro la fine dell’anno si debba arrivarealle modifiche decise per poterle comprenderenella sessione di discussione sul bilancio. Noici battiamo per questo. Perché, nelle case po-polari,nessuno debba spendere più del 20 percento del proprio reddito per la casa e la deca-denza non equivalga al dramma della perdi-ta della casa.

Elenco alloggi in vendita nella nostra zonadivisi per quartiere in cui Aler ha la minoranza dei millesimi

COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

Page 26: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

Come investire nei momenti di crisiCiro di Giorgio

Attenti al 30 novembre!Lorenzo Gomiero

ONA NOVE 26

La donna coniugatapuò dare il proprio nome ai figli?

Dimitri Barbera

Un recentissimo intervento dellaCassazione (Cassazione ordinanza

n° 23934/08) ha ribadito che “la normasull’automatica attribuzione del cogno-me paterno al figlio legittimo, anche inpresenza di una diversa contraria volon-tà dei genitori .. oltre a non essere piùcoerente con i principi dell’Ordinamento,che ha abbandonato la concezione pa-triarcale della famiglia, e con il valorecostituzionale dell’eguaglianza tra uomoe donna, si pone in contrasto con alcunenorme di origine sopranazionale”.Ad indurre la Cassazione ad intervenirenuovamente su tale problematica, il casodi una coppia milanese che per due gra-di di giudizio si era vista negare la pos-sibilità di attribuire al figlio minore, na-to nel 2003, il cognome della madre.La Suprema Corte ribadisce, in tale oc-casione, e con estrema fermezza, la vio-lazione di tale norma con gli impegnidell’Italia a livello internazionale e co-munitario.In particolare, ricorda l’articolo 16 (I Co,lett. g) della Convenzione sull’elimina-zione di ogni forma di discriminazionenei confronti della donna in tutte le que-stioni derivanti dal matrimonio ed inparticolare, ad assicurare “gli stessi di-ritti personali al marito e alla moglie,compresa la scelta del cognome”.Inoltre, gli artt. 3 e 23, IV Co, del Pattointernazionale sui diritti civili e politiciadottato dall’assemblea generale del-l’Organizzazione delle Nazioni Unite il19 dicembre 1966, ratificato e reso ese-cutivo con l. 881/77, prevede l’impegnodegli Stati a garantire l’eguale dirittodegli uomini e delle donne a godere dei

diritti civili e politici previsti dal Patto ead adottare le misure per garantire aiconiugi, l’eguaglianza nel rapporto ma-trimoniale e al momento dello sciogli-mento dello stesso.Concordemente si pone la sottoscrizione,nel dicembre 2007, da parte dei Capi diStato e di Governo dei 27 membri dell’U-nione Europea, del trattato di Lisbonache ha modificato il trattato dell’Unionee quello istitutivo della Comunità Euro-pea: l’art. 6 del medesimo, riconosce i di-ritti, le libertà e i principi sanciti nellaCarta dei diritti fondamentali dell’Unio-ne, che vengono ad essere inquadratiquali principi generali dell’Unione e inquanto tali sottoposti ad una applicazio-ne diretta negli Stati Membri: fra di es-si, appunto, si erge la parificazione trauomo e donna anche all’interno del nu-cleo familiare.Si ricordano, infine, in tale pronunciaben 2 interventi della Corte Costituzio-nale (ord. N.176/1988 e sent. 61/2006)ove la Stessa ha “implicitamente solleci-tato un intervento del legislatore che,pur avendo affrontato il tema, nell’ulti-mo trentennio (proposta di legge n.832del 30 ottobre 1979), non è ancora perve-nuto a soluzioni concrete”. Tale ordinan-za, che non ha deciso il merito della que-stione rimettendola alle Sezioni Unite,conferma ancora una volta, in linea conl’evoluzione sociale, la piena parificazio-ne tra uomo e donna all’interno della fa-miglia, stabilendo quindi la possibilità,in presenza dell’accordo di entrambi i co-niugi, di disapplicare la disposizione cheattribuisce in via automatica il cognomepaterno al figlio legittimo.

INVESTIMENTI FINANZIARI

La profonda crisi finanziaria, il crollo deiconsumi, l’incertezza sui tassi, l’altalena

dei prezzi delle materie prime, la recessione…Come muoversi in questa tempesta?Come tutti sanno, in uno scenario che ha vi-sto crollare grandi miti della finanza e che haminato la fiducia dei risparmiatori, appareassai difficile suggerire il miglior comporta-mento da tenere.È indubbio che l’economia globale stia attra-versando un momento particolarmente diffi-cile, che ha reso necessario l’intervento deglistati sovrani a sostegno del sistema.Al di là delle previsioni dei cosiddetti“esperti” su tempi e modi della ripresa,ognuno di noi si trova a fare i conti con unmercato in crisi di fiducia, che spesso si tra-sforma in panico.Vediamo alcuni casi che potrebbero riguarda-re molte famiglie.Ad esempio, chi ha in corso un mutuo con unasostanziosa cifra ancora da pagare e disponedi un po’ di liquidità, può valutare la conve-nienza di rimborsare parzialmente il capitale.Se il mutuo prima casa è stato stipulato dopoil 2 febbraio 2007 non vengono applicate pe-nali sui versamenti e, riducendo la quota resi-dua da restituire, si potrà alleggerire l’impor-to della rata di rimborso.L’operazione è assai meno conveniente se sia-mo vicini alla scadenza, perché l’importo del-la rata è in gran parte costituito dalla quotacapitale. Inoltre, dovrà essere corrisposta lapenale prevista per l’estinzione anticipata(tra lo 0,50% e l’1% del capitale residuo).Nei primi anni di durata del mutuo, inve-ce, c’è una maggiore incidenza della quo-ta interessi; si avrà quindi un beneficioeconomico oltre che psicologico, aspettoda non sottovalutare.

Chi ha stipulato un mutuo a tasso varia-bile rimane soggetto all’altalena dei tas-si; ultimamente i sensibili rialzi hannoappesantito le rate; è possibile che se infuturo verranno tagliati i saggi d’interes-se anche le prossime rate saranno un po-chino più leggere.Sarebbe tuttavia utile mantenere un serbato-io di liquidità per l’eventuale copertura degliimprevisti.Questa liquidità dovrà quindi essere impiega-ta in attività non rischiose.I conti correnti bancari (anche quelli on-li-ne), sono tutelati dal fondo interbancario ditutela dei depositi. Gli interventi del gover-no a tutela delle banche dovrebbero comun-que rendere più tranquille anche le obbli-gazioni bancarie.In questo periodo,visti i pesanti cali delle bor-se mondiali, l’atteggiamento verso il mercatoazionario è improntato alla diffidenza se nonaddirittura al rifiuto.Le quotazioni basse di questi mesi potreb-bero fornire delle opportunità d’acquisto,ma non sono da escludere tuttavia altre pe-santi flessioni.L’approccio ai mercati azionari, pertanto, de-ve essere valutato con attenzione.Investire tramite i fondi è meno rischioso ri-spetto all’acquisto di azioni singole; per sop-portare meglio la volatilità è preferibile effet-tuare investimenti graduali, mediante unpiano d’accumulo.Va comunque ribadito che chi non riesce a tol-lerare le forti oscillazioni delle borse, è meglioche ne stia lontano. Ovviamente non potràsperare di ottenere alti rendimenti.Alternative più suggestive, quali il Supere-nalotto, la Lotteria Italia o la Smorfia, sonomaterie trattate da altri esperti…

PARERI LEGALI

FILO DIRETTO CON…

Dimitri Barbera - Avvocato del Foro di Milano - Via G. Arganini, 24 - Studio Legale eTributario in Milano, Via Soperga n° 4, tel. 0266714559, fax 02700418300, [email protected] <mailto:[email protected]>

Sportello operativo Caf - Tutela fiscale del contribuente Srl, Milano, V.le Rodi 85. Rag. Lorenzo GomieroCommercialista - È possibile prenotare l’appuntamento per la compilazione di documenti fiscali. Aperto il sabato mat-tina. Tel. 02 66103405 fax 02 66116682, [email protected]

Ciro di Giorgio - Promotore Finanziario - Via Dante, 4 - 20121 Milano - Tel: 0245471766/7/8- Cell: 3355240062 - Fax 0280509027 - e-mail: [email protected]

Il 30 novembre è una data fiscale da nondimenticare, in quanto è l’ultimo giorno

utile per il versamento della seconda o uni-ca rata di acconto per Irpef e Irap relativeall’esercizio in corso. In considerazione delfatto che il 30 novembre è domenica il pa-gamento può essere effettuato entro lunedi1 dicembre (il primo giorno feriale successi-vo al giorno festivo).Norma generale Sono obbligati al versa-mento dell’acconto Irpef e Irap tutti i contri-buenti che hanno presentato o comunqueavrebbero dovuto presentare la Dichiarazio-ne dei Redditi per il periodo d’imposta prece-dente e che al rigo di riferimento hanno indi-cato un debito d’imposta superiore a Euro51,65 per l’Irpef e l’Irap.Chi è esonerato dal versamento Sono eso-nerati dall’obbligo di versamento dell’acconto icontribuenti che si trovano nelle seguenti con-dizioni:• nel precedente anno non hanno avuto reddi-to (ad es. per inizio di un’attività di lavoro au-tonomo o d’impresa);• nel presente anno non hanno avuto (nonavranno) redditi (ad es. per cessata attività);• non hanno presentato la Dichiarazione deiRedditi per l’anno precedente, perché non ob-bligati (ad es. il lavoratore dipendente con so-lo la certificazione unica Cud);• nell’esercizio precedente, pur avendo dichia-rato redditi imponibili,nulla hanno versato al-l’atto della dichiarazione perché avevano giàsubito ritenute in misura corrispondente o ec-cedente il debito d’imposta (ad es. quasi tutti ilavoratori dipendenti,pensionati e taluni lavo-ratori autonomi);• hanno la certezza di non essere soggettinella dichiarazione per l’esercizio in corsoad un’imposta (al netto delle detrazioni,crediti d’imposta e ritenute) superiore ai li-miti sopraindicati;• hanno conseguito esclusivamente reddititassati alla fonte a titolo d’imposta (ad es. in-teressi sui depositi bancari e postali, interes-si sui Bot o sui titoli pubblici, provvigionipercepite in qualità di Incaricato alleVendite a Domicilio);• hanno conseguito solo redditi totalmenteesenti dalle imposte sui redditi;• non hanno legittimamente presentato la di-chiarazione dei redditi in quanto esonerati,perché ad esempio:- lavoratori dipendenti o pensionati con unsolo reddito percepito da un unico datore dilavoro o ente, senza oneri deducibili o detrai-bili da far valere;- lavoratori dipendenti con redditi percepiti dapiù datori di lavoro conguagliati dall’ultimodatore di lavoro e, ovviamente, senza oneri de-ducibili o detraibili;- possessori di redditi di lavoro dipendente co-me nei precedenti casi e di abitazione princi-pale il cui reddito fondiario è stato completa-mente abbattuto dalla specifica deduzione.Come si calcola l’importo dell’accontoIrpef La quota di acconto ai fini Irpef è del99%. Pertanto l’acconto complessivo è pari al99% dell’imposta dovuta per l’esercizio pre-cedente. La base di calcolo è costituita dal-l’imposta del periodo precedente diminuitadelle detrazioni, dei crediti d’imposta ed elleritenute d’acconto spettanti. Il totale diquanto dovuto a titolo di acconto d’impostadeve essere versato:• in un’unica soluzione, entro il mese di no-vembre, se l’importo dovuto (cioè il 99% del-l’imposta relativa all’anno precedente) non èsuperiore a Euro 257,00: ciò perché la leggestabilisce che il versamento deve essere ef-fettuato in due rate, salvo che il versamentoda effettuare alla scadenza della prima ratanon superi Euro 103,00 (Euro 257 x 40% =Euro 103,00);• in due rate, se l’importo dovuto è pari o su-periore a Euro 257,00, di cui:- la prima rata entro il termine previsto per ilversamento dell’imposta a saldo per il periodod’imposta precedente, nella misura del 40%;- la seconda rata nel mese di novembre del-l’anno a cui si riferisce l’acconto, nella restan-te misura del 60%).Calcolo degli acconti per l’Irpef I righi del-le varie dichiarazioni dei redditi cui far riferi-mento per il calcolo degli acconti dovuti ai finiIrpef sono indicati nel prospetto che segue.• Rigo Rn 23 Non superiore a Euro 51,65

Acconto Irpef dovuto Non dovuto• Rigo Rn 23 Superiore a Euro 51,65 ma nona 257,52Acconto Irpef dovuto Versamento in unica so-luzione al 30.11.2008• Rigo Rn 23 Superiore a Euro 257,52 Acconto Irpef dovuto Versamento in due ratepari al: 39,6% di rigo Rn30 entro il16.06.2008; 59,4% di rigo Rn30 entro il30.11.2008 Ricalcolo dell’acconto in base al reddi-to presunto L’art. 2 della Legge 23.03.1977,n. 97 consente al contribuente di commisu-rare l’acconto sull’imposta presumibilmentedovuta per l’anno in corso, sempre al nettodelle detrazioni, crediti d’imposta e ritenuted’acconto. Il calcolo del minor acconto deve,però, essere effettuato con molta cura, perevitare di incorrere nella sanzione del 30%(più gli interessi di mora) applicata nel casodi versamento insufficiente.Acconto di novembre e compensazioneLa compensazione tra crediti e debiti è am-messa sia per i soggetti con Partita che quellisenza Partita Iva. Pertanto i contribuenti pos-sono compensare i crediti Irpef, Irap e Iva, ri-sultanti dalla dichiarazione unificata relativaall’anno precedente, nonché i crediti contribu-tivi ammessi a compensazione con l’Irpef do-vuta in acconto. È consentito ripartire libera-mente le somme a credito tra importi a rim-borso e importi da compensare. Gli importi acredito che il contribuente intende utilizzarein compensazione non devono essere necessa-riamente utilizzati in via prioritaria per com-pensare i debiti risultanti dalla dichiarazione.La compensazione deve essere effettuata en-tro la data di presentazione della dichiarazio-ne successiva. Le compensazioni dovranno es-sere esposte nel modello di pagamento F24.Modalità di versamento e codici tributoIl versamento della seconda (o unica) rata diacconto deve essere effettuato nel periodocompreso fra l’1 novembre e l’1 dicembre (30novembre è domenica). In particolare, i contri-buenti non titolari di Partita Iva possono ese-guire il versamento dell’acconto utilizzando ilmodello cartaceo F24,presso qualsiasi banca oqualsiasi agenzia postale.I contribuenti titola-ri di partita Iva devono obbligatoriamente ef-fettuare il pagamento a mezzo del sistema te-lematico On Line tramite Entratel, Fisco OnLine o Remote Banking.Il nuovo versamento F24 On Line per i contri-buenti possessori di partita Iva è entrato in vi-gore, obbligatoriamente, con decorrenza dall’1gennaio 2007.I codici tributo da utilizzare sono i seguenti:4034 - Irpef acconto - seconda rata o acconto inunica soluzione. Il secondo acconto delle tassedi Novembre non è rateizzabile e deve essereeffettuato in unico pagamento.Sanzioni e ravvedimento operoso In casodi omesso, insufficiente o tardivo versamentodi acconto si applica una sanzione ammini-strativa del 30% della somma non versata piùgli interessi di mora. Qualora il contribuenteintenda avvalersi del ravvedimento operoso dicui all’art.13 del D.Lgs.472/1997,può versare:• entro 30 giorni (cioè entro il prossimo 30 di-cembre) l’imposta o la differenza non versata,la sanzione del 3,75% (cioè 1/8 del 30%) più gliinteressi nella misura del 3% annuo con ma-turazione giorno per giorno;• entro il termine di presentazione della di-chiarazione relativa all’anno,l’imposta o la dif-ferenza non versata, la sanzione del 6% (cioè1/5 del 30%) più gli interessi nella misura del3% annuo con maturazione giorno per giorno.• in un’unica soluzione, entro il mese di no-vembre, se l’importo dovuto (cioè il 99 per cen-to dell’imposta relativa all’anno precedente)non è superiore a Euro 257: ciò perché la leg-ge stabilisce che il versamento deve essere ef-fettuato in due rate, salvo che il versamentoda effettuare alla scadenza della prima ratanon superi Euro 103,00 (Euro 257 x 40percento = Euro 103,00);• in due rate, se l’importo dovuto è pari o su-periore a Euro 257,00, di cui:- la prima rata entro il termine previsto peril versamento dell’imposta a saldo per il pe-riodo d’imposta precedente, nella misuradel 40 per cento;- la seconda rata nel mese di novembre del-l’anno a cui si riferisce l’acconto, nella restan-te misura del 60%).

TASSE & AGEVOLAZIONI

Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

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avendo magari un vantaggio ditempo e un risparmio di benzina at-traversando il centro per andare alavorare dall’altra parte della città,così sono costretti a “girare al largo”e quindi a ingolfarsi nel traffico e aperdere ore per strada.Seconda pre-cisazione: sarebbe meglio togliere levirgolette dalla frase “salvare ilmondo” (andando così le cose,anchedopo la politica suicida messa in att-to da Berlusconi in Europa, quelladi salvare il mondo non è più unametafora, ma una necessità moltoconcreta). LA

IN DIFESA DIKAISSERLIAN

L’altro giorno, passando da vialeSuzzani, ho notato tra il Novotel evia Ca’ Granda uno spiazzo im-menso,desolatamente vuoto se nonper la presenza di due cani e dei ri-spettivi proprietari, seduti sul bor-do di un’enorme vasca-fontana.Incuriosito, ho voluto vedere se eraun’area privata: un cartello indica-va che quella era piazza GiorgioKaisserlian.Avendo avuto l’occasio-ne di ripassare nello stesso luogo al-cuni giorni dopo,in ore notturne,so-no stato attratto da un vociaresguaiato e ho notato che al posto deicani e dei loro padroni l’area erastata “occupata” da un gruppetto digiovani che, solo il mattino dopo,avrebbero testimoniato la loro pre-senza con il numero di lattine e car-tacce abbandonate in terra. Un de-grado, stando ad alcune voci raccol-te, sistematico e impunito, al qualeviene sottoposto uno spazio chemolte altre zone della città invidia-no ma che evidentemente interessapoco, diventando così terra di nes-suno. E allora mi domando: non sipotrebbe sfruttarlo diversamente,facendolo diventare sede almenonella bella stagione di qualche ini-ziativa pubblica, evitando ancheche il buon Kaisserlian si rigiri nel-la tomba vedendo così maltrattatoil suo buon nome?Alfonso Agnoluzzi (ottobre)• Ricordo che diversi anni fa “ZonaNove” organizzò una festa proprioin piazza Kaisserlian come appog-gio alla nostra richiesta di riapriree coprire la Scarioni. Credo che siastata l’unica volta in cui la piazza èdiventata centro comunitario al ser-vizio dei cittadini. LA

ALL’ICROCIOBERBERA/R. ITALICO

Vorrei tornare su un argomento giàtrattato nello scorso numero (l’in-crocio Berbera/Regno Italico). Hotelefonato ai vigili prima dell’estate,una settimana dopo che era statatolta la freccia a sinistra; mi hannogentilmente risposto che hanno so-lo applicato una “normativa euro-pea” che prevede la rimozione ditutte le frecce a sinistra.Non ho pa-role. Evidentemente nella Comuni-tà Europea non hanno argomentipiù importanti su cui legiferare. Ilrisultato è che ci sono code chilome-triche in Viale Berbera a qualun-que ora, è diventato difficile e peri-colosissimo svoltare a sinista (an-che a causa dell’alta velocità delleauto provenienti da Bresso) e ci so-no già stati alcuni incidenti (l'ulti-mo stamattina, testimone mio ma-rito). Possiamo fare qualcosa per ri-pristinare la freccia?Laura Fossati (ottobre)

VIABILITÀ, METRÒE BUCO DELL’ICI

Viabilità e Lavori per il metrò: dopoi primi giorni di regolamentazionedel traffico con massiccia presenzadella polizia locale, dovuta a parchidivieti di svolta e sensi unici, il con-trollo è durato poco. Infatti trannesporadici passaggi dei vigili siamotornati al “fai da te” con conseguen-ze pesanti nelle ore di punta. Tuttoquesto mi fa pensare all'Expo 2015per cui i politici stanno già pensan-do alle poltrone e poi... che il popolosi arrangi. La vostra redazione bensi ricorderà di avermi redarguito

quando scrissi che il non pagare l’Iciavrebbe provocato problemi al po-vero illuso. Milano ha un bel buconel bilancio. Siamo solo all'inizio.Antonino Scollo (ottobre)• Due parole sul taglio dell’Ici. Il go-verno del cattivo Prodi aveva taglia-to l’Ici sulla prima casa a tutti colo-ro che avevano un reddito basso elasciava pagare gli altri in modo danon togliere ai Comuni l’introitodella tassa necessaria per indispen-sabili servizi sociali. Il buon Berlu-

non pensare a volantini o cartelli diavviso da lasciare nelle portineriedella via stessa e delle vie limitrofe,magari 15 giorni prima del cambiodi “turno settimanale”? Le multesono salate e i nostri stipendi sem-pre più esigui. 2. Non è la primavolta che io e mio marito troviamol’auto coperta da fango derivantedal lavaggio strade, in VialeSuzzani civico 249. Questa voltaperò gli addetti alla pulizia hannoesagerato. Se avessi fatto il Camel

quilini residenti nello stabile co-struito nel 2006 di Via Caianello 6a pochi passi dalla sede del Consi-glio di Zona 9. Il Consorzio Ca’Granda che ha realizzato l’iniziati-va edilizia, in data 3 ottobre 2002ha stipulato una convenzione, atton° 37402/1506 con il che prevedevala cessione dell’area in oggetto altermine dei lavori al Comune diMilano. Il Comune dietro il paga-mento di euro 51645,69 da partedel Consorzio avrebbe provvedutoalla sistemazione trasformandol’area a marciapiedi e parcheggipubblici. Purtroppo a tutt’oggi, do-po trenta mesi dalla consegna deglialloggi, il marciapiede e relativiparcheggi auto pubblici non sonoancora stati realizzati, il Consorziosostiene di aver adempiuto a tuttele operazioni concernenti la cessio-ne dell’area mentre il Comune so-stiene il contrario. Malgrado le sol-lecitazioni e gli incontri (ultimoquello di qualche mese fa con unconsulente del Comune delegato al-la bisogna) non si riesce ad ottene-re neanche una data di massimaper la loro realizzazione. Nel frat-tempo cinquanta famiglie, che han-no adempiuto a tutti i loro doveri,vivono in una situazione di preca-rietà e disagio aggravata dal fattoche nelle vicinanze sono stati ulti-mati o sono in fase d’ultimazionenuovi stabili. A questo punto sorgespontanea una domanda: ma dovesta il rispetto per i cittadini da par-te degli Amministratori se per unimpegno così elementare si lascia-no passare gli anni senza neppuresentire il bisogno di dare rispostealle loro istanze? Non è che dobbia-mo aspettare le prossime e-lezioniper vedere realizzato il marciapie-de? Speriamo che questa letteraserva almeno a ricevere una rispo-sta concreta dalle parti in causasullo svolgimento dei lavori (entrobreve tempo!).Consiglieri Condominio Caianello6 (ottobre)

FORZA ITALIA(QUELLA VERA)

Gira e rigira forse ci siamo. Comesperavo nella conclusione della miapubblicata a settembre, forse ci sia-mo svegliati. È come nel 1968. Apartire dalle Università. L’unica co-sa che manca, sono le tute blu di al-lora, visto che sono rimasti in pochiperché tutto si è tecnolocizzato. Pe-rò ci sono i colletti bianchi, come lichiamava Giorgio Bocca, allora im-piegati di banca, promotori, ecc cheoggi sono le nuove tute blu. Speria-mo che come allora si uniscano aglistudenti.Forza Italia,ma non quel-la berlusconiana,quella reale,quel-la dei precari e dei pensionati chefaticano a tirare la fine del mese,uniamoci che l’unione fa la forza.Ardore (ottobre)

LO SCEMPIODI VILLA SEGNANINO

Villa Segnanino è una dimora sto-rica del XVII secolo, anche dettaVilla di Delizie, che dopo anni diabbandono ha subito un interven-to di riqualificazione che l’ha resti-tuita alla sua bellezza.Abito in viaPol-vani nella cosidetta NuovaBicocca dove il cemento regna so-vrano e dove non mi pare ci sianoedifici di grande pregio come sicu-ramente è la Villa Segnanino.Peccato che di fianco a detta villa,senza alcuna fascia di rispetto,stiano costruendo un edificio resi-denziale. Il costruendo edificio, cheporta via parte dell’immenso ver-de di cui è dotata la zona, non con-sentirà più di godere della vistadell’intera villa e penso anche del-l’affresco che si trova proprio sullaparete posta verso la nuova co-struzione. È possibile che succeda-no queste cose? Ho fatto una se-gnalazione di questo anche al-l’Assessore Cadeo facendo riferi-mento al motto sbandierato dalComune “l’edilizia di qualità tra-sforma la qualità della vita” (pro-

getto Porta Nuova). Forse per leperiferie non vale.Bruna Valenti (ottobre)• Grazie della segnalazione. Tor-neremo sull’argomento nel pros-simo numero. LA

UN AIUTOPER CHI AIUTA I GATTI

La sottoscritta, signora Al-bertina di Mascio (via Ciriè 1,telefono 026424994, cellulare3347702202), da almeno 13 annisi dedica ai gatti randagi. Si pri-va di tutto per loro, ma ha tantobisogno di aiuto data l’età avan-zata (76 anni) e quindi cercaqualcuno che possa aiutarla aportare il cibo a queste bestiole.Albertina Di Mascio (ottobre)

CALAMANDREISULLA SCUOLA

Allego un testo di Piero Cala-mandrei addirittura del 1950,relativo ad alcune considerazio-ni sulla scuola pubblica e priva-ta... Attualissimo.Gabriele Peloso (ottobre)“Facciamo l’ipotesi, così astratta-mente, che ci sia un partito alpotere, un partito dominante, ilquale però formalmente vuolerispettare la Costituzione, nonla vuole violare in sostanza. Nonvuole fare la marcia su Roma etrasformare l’aula in alloggia-mento per i manipoli; ma vuolistituire, senza parere, una lar-vata dittatura. Allora, che cosafare per impadronirsi delle scuo-le e per trasformare le scuole diStato in scuole di partito? Si ac-corge che le scuole di Stato han-no difetto di essere imparziali.C’è una certa resistenza; in quel-le scuole c’è sempre, perfino sot-to il fascismo c’è stata. Allora ilpartito dominante segue un’al-tra strada (è tutta un’ipotesi teo-rica, intendiamoci). Comincia atrascurare le scuole pubbliche, ascreditarle, ad impoverirle. Las-cia che si anemizzino e cominciaa favorire le scuole private. Nontutte le scuole private. Le scuoledel suo partito, di quel partito.Ed allora tutte le cure comincia-no ad andare a queste scuoleprivate. Cure di denaro e di pre-vilegi. Si comincia persino a con-sigliare i ragazzi ad andare aqueste scuole, perché in fondosono migliori si dice di quelle diStato. E magari si danno deipremi, come ora vi dirò, o si pro-pone di dare dei premi a quei cit-tadini che saranno disposti amandare i loro figlioli invece chealle scuole pubbliche alle scuoleprivate. A “quelle” scuole priva-te. Gli esami sono più facili, sistudia meno e si riesce meglio.Così la scuola privata diventauna scuola previlegiata. Il parti-to dominante, non potendo tra-sformare apertamente le scuoledi Stato in scuole di partito,manda in malora le scuole diStato per dare prevalenza allescuole private. Attenzione, ami-ci, in questo convegno questo è ilpunto che bisogna discutere.Attenzione, questa è la ricetta.Bisogna tener d’occhio i cuochidi questa bassa cucina. L’opera-zione si fa in tre modi: ve l’ho giàdetto: rovinare le scuole di Stato.Lasciare che vadano in malora.Impoverire i loro bilanci. Ignora-re i loro bisogni. Attenuare lasorveglianza e il controllo sullescuole private. Non controllarnela serietà. Lasciare che vi inse-gnino insegnanti che non hannoi titoli minimi per insegnare. La-sciare che gli esami siano burlet-te.Dare alle scuole private dena-ro pubblico. Questo è il punto.Dare alle scuole private denaropubblico.” (Discorso pronunciatoda Piero Calamandrei al III con-gresso dell’Associazione a Difesadella Scuola Nazionale, a Romal’11 febbraio 1950).

sconi ha invece tolto l’Ici a tutti colo-ro che la tassa se la possono permet-tere,anche a quelli che hanno 13 vil-le e una residenza a Roma, lascian-do i Comuni in brache di tela (an-che Milano) e i cittadini (anche i mi-lanesi) più bisognosi con meno ser-vizi. Lei, caro Scollo, era stato “re-darguito” al tempo di Prodi. LA

PREVENIREÈ MEGLIO

Iniziano a circolare voci che con laattivazione della metrotramvia Ci-nisello/Lagosta e il successivo ripri-stino della viabilità dopo la conclu-sione della linea 5 verranno cam-biati i cordoli stradali del viale Testicentrale in modo di impedire alleauto di parcheggiare sulle aiuole.Inoltre verranno poste delle recin-zioni a rete che impediranno ai pe-doni l’attraversamento e l’accessoalle aiuole. Non so se questo sia ve-ro, però se lo fosse sarebbe opportu-no che tale progetto venisse abban-donato. Nel tratto tra via Ca’ Gran-da e via Santa Marcellina sostanoe hanno sempre sostato sulleaiuole un migliaio di macchine ela zona è priva di box e posteggialternativi e quindi un siffatto in-tervento causerebbe una fortissi-ma reazione come quando si provòa multare le macchine sulle aiuo-le. Evitiamo quindi di fare lavoriche sarebbero intollerabili per gliabitanti: “prevenire è meglio”.Paolo De Ambrosis (ottobre)• Credo che la miglior prevenzionesia di organizzarsi per chiedere chein zona (e quindi anche in Testi) sia-no creati, in questi anni di cantieri,nuovi e grossi parcheggi.Anche per-ché quando arriveranno i pendolaridalla Brianza per prendere il metròla necessità di posteggi sarà moltopiù grande. Meditate gente... LA

IL LAVAGGIOCHE SPORCA

Desidero segnalare due fatti spiace-voli: 1. A settembre al rientro dalleferie, andando a spostare l’auto unvenerdì mattina ho avuto l’amarasorpresa di trovare la multa per “di-vieto di sosta per lavaggio strade”.L’auto era parcheggiata in viaPonale,dove da anni il lavaggio not-turno avveniva nella notte tra ve-nerdì e sabato. Quest’estate il turnodi lavaggio è stato cambiato: ora ètra giovedì sera e venerdì mattina.Peccato che agli abitanti della zonanon sia stato segnalato,se non con ilregolare cambio dei cartelli stradaliche però noi che abitiamo nella zonanon leggiamo più, tanto che comeme molti altri hanno avuto la sgra-dita sorpresa della multa. Perché

Trophy l’auto non sarebbe stata ri-dotta peggio. Possibile che per lava-re la strada con i getti d’acqua com-pressa (il sistema che permette dinon spostare le auto) sia necessarioridurre così le automobili? D’accor-do,siamo nei pressi del cantiere del-la metropolitana, ma se a terra c’èdel fango si può cercare di rimuo-verlo senza buttarlo sulle auto, o al-meno sciacquarlo dalle auto,se ce losi è buttato sopra. Chi ci paga il la-vaggio auto? Confido in una rispo-sta, in qualche provvedimento daparte dell’Amsa.Simona Silva (ottobre)

BUSSERO: SCUOLAABBANDONATA

Poco tempo fa scrissi al Comune diMilano affinché mi desse una rispo-sta sulle sue intenzioni di quando ecome avesse intenzione di interve-nire nella restaurazione della scuo-la G.B. Pirelli da Bussero. Ricevettiuna risposta tempestiva che vi vo-glio riportare: “In merito alla Suasegnalazione,Le comunichiamo chel’edificio scolastico in oggetto è inse-rito nel Piano Triennale delle OperePubbliche nel Bilancio 2008 per unimporto di 7.900.346,70 euro, comeprogetto di manutenzione generaleed adeguamento normativo.Lo scri-vente Settore provvederà,mediantel’appalto aperto di a-deguamentoalla Legge 626/94,alla sistemazionedelle attrezzature della palestra ead interventi minimali per la sicu-rezza (paraspigoli e integrazionestriscie antiscivolo)”. In seguito aduna mia ulteriore sollecitazione ilComune mi scrisse:“Con riferimen-to alla sua nota, segnaliamo che, co-me già comunicatole, l’Amministra-zione comunale ha intenzione di ef-fettuare importanti interventi pres-so la scuola di via Goffredo da Bus-sero. Tuttavia, nonostante il rile-vante incremento delle risorse di-sponibili,il piano di manutenzione evalorizzazione delle scuole diMilano, visto l’elevatissimo numerodelle strutture, non può che proce-dere per gradi”. Mi sembra che tut-to ciò sia una grande presa in giroda questa amministrazione indiffe-rente all’istruzione dei nostri figli,albenessere dei nostri figli. Così permigliorare lo stato esteriore delleaule molti genitori volonterosi dellaclasse 3° e 1° C hanno dovuto im-biancare,pulire i vetri, lavare le ten-de ricche di acari e sporcizia, impe-gnando sabati preziosi.Alessandra Magnifico (ottobre)

VIA CAIANELLOSENZA MARCIAPIEDI

Siamo un gruppo di condomini e in-

Furti dall’auto al supermercato

Desidero allertare le persone che abitualmente fanno laspesa al punto Esselunga di viale Suzzani sul pericolo

di lasciare borse incustodite sul sedile dell'auto, anche perun minuto, in quanto ladri velocissimi e purtroppo abitualirestano accucciati tra le auto e mentre si carica la merce nelportabagagli riescono a prelevare la borsa e, sempre accuc-ciati e quindi non visibili, si allontanano con la refurtiva.Non ci sono telecamere né cartelli che segnalino tale perico-lo e l’unica guardia di sicurezza si deve dividere tra il par-cheggio superiore e quello inferiore. Forse la Direzione do-vrebbe provvedere a tutelare meglio i propri clienti.Lettera firmata (ottobre)

ONA NOVE

CASCINALOCA

Ciao, visto che il Comune nonpensa a sistemare la cascina Pas-serini/Ornato perché non indicia-mo un concorso fra i writer dellazona per dare almeno una pittu-rata come per Casa Loca? Lorenzo Gomiero (ottobre)

STORIA DI AMICIZIAE DI AMORE

Scrivo in merito all’articolo dal ti-tolo “Storia di amicizia e amore”,pubblicato nel numero del mesedi ottobre 2008 di “Zona Nove”,che descrive alcuni momenti del-la vita familiare dei miei genitori,Carmen e Costante, in occasionedel cinquantesimo anniversariodel loro matrimonio. Ringrazio ilgiornale per aver voluto genero-samente concedere uno spazio co-sì ampio alla nostra vicenda, nel-la quale forse avranno modo di ri-conoscersi anche altre famiglie.Inoltre, colgo l’occasione per rin-graziare la Sig.ra Sandra Saita,autrice dell’articolo, che avemmola fortuna di conoscere in queigiorni del 2004,durante la degen-za di mio padre a Niguarda. Il no-stro grazie è ancora più sentito inquanto noi non abitiamo in zona9, ma immediatamente a meri-dione della stessa, pur essendoaccomunati agli abitanti di Ni-guarda nell’appartenenza al va-sto quartiere che prese originedall’antica Porta Comasina.Carlo C.Villa (ottobre)

ECOPASSE AMBIENTE

Ecco la risposta ai commenti allemie opinioni sull’ambiente delnumero di ottobre.Sulla chiusuratotale al traffico privato di tutti icentri storici del mondo, Milanocompresa, sono completamented’accordo, ma allora il trafficopubblico deve essere costituito daveicoli veramente ecologici (leggielettrici al 100%) e a tariffe sim-boliche; se per motivi non dipen-denti dalla mia volontà ciò non èpossibile, non è un male tassaresalatamente chi pretende il privi-legio di transitare, e a Milanoquesta non è una “tassa sui pove-ri”, i quali gireranno accurata-mente al largo, ma sui ricchi!Ecco poi il mio pensiero sull’ecolo-gia dei motori degli autoveicoli ingenerale (dove si è finalmente ac-cantonato l’idrogeno, ma non glisprechi della ricerca relativa): c’èchi ogni tanto inventa il “motoread acqua” e trova giornali e tv di-sposti ad annunciarlo e lettori, eascoltatori disposti a crederci. Atutti questi (attivi e passivi) rac-comando di tornare alle scuoleelementari e di riprendere le loroattività, qualunque essa sia, masoprattutto nel campo della “co-municazione”, solo dopo avere ot-tenuto un certificato di sanitàmentale. Idem per quei geni dellaGeneral Motors e altri (e per i fu-turi compratori) che al saloneMondial di Parigi hanno presen-tato una “nuova” macchina elet-trica in cui la batteria (al litio) siricarica, in marcia, per mezzo diun motore a benzina (!): se unonon capisce che il motore a benzi-na agendo direttamente sulleruote consuma di meno che pas-sando attraverso il caricamentodi una batteria elettrica necessitadel suddetto certificato. Con tuttigli altri sono disposto a discutereamichevolmente gli innumerevo-li provvedimenti da prendere per“salvare il mondo”.Giusto Buroni (ottobre)• Caro Buroni,un paio di precisa-zioni. Ecopass tassa per i ricchi oper i poveri? I “ricchi”, con i loroSuv altamente inquinanti posso-no permettersi di pagare senzaproblemi per andare indisturbatiin centro per lo shopping. Pagareil balzello tutti i giorni è invece unproblema per i “poveri” che, pur

Page 28: Layout 1 (Page 1)a salire in macchina e, sempre sotto le manganellate, inserisce la retromarcia urtando due auto posteggiate e alcuni pali sul marciapiede, mentre di due delinquenti

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