Lavoro, salario e rendita – no al profitto e all’avidità!€¦ · Lavoro, salario e rendita...

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Lavoro, salario e rendita – no al profitto e all’avidità! Tutti alla grande manifestazione sabato 19 settembre 2009 ore 13.30, Schützenmatte Berna I boss dell’economia e gli speculatori finanziari si sono costruiti un bel castello di carte. Dall’alto dei loro posti privilegiati hanno schiaccia- to i salari dei normali lavora- tori e riservato a se stessi profitti, dividendi e bonus sempre più corposi. Dal can- to loro le banche e le borse hanno accelerato questo processo di ridistribuzione lanciandosi in giochi specu- lativi sempre più pericolosi. L’avidità di profitti smodati è all’origine della crisi. La ridi- stribuzione della ricchezza dal basso verso l’alto sconvolge infatti l’equilibrio economico: se ci rimangono sempre meno soldi nel portafoglio, come possiamo acquistare i beni e i servizi per cui lavoriamo così duramente? E chi paga le per- dite e i guadagni miliardari delle speculazioni del casinò finanziario? Il Sindacato. Die Gewerkschaft. Le Syndicat. Il castello di carta vacilla e i proprietari vogliono farlo crol- lare sulla testa dei lavoratori. Il conto lo presentano a noi: pagheremo con la perdita di posti di lavoro nell’industria, con l’aumento del precariato nelle vendite e nel settore al- berghiero e della ristorazione e con l’aumento dello stress, dei rischi per la salute e dei tagli salariali nell’edilizia e nell’artigianato. Subiremo una riduzione delle rendite, un peggioramento delle assicura- zioni sociali e un’impennata dei premi delle casse malati. Non lo accettiamo. Il 19 settem- bre lanceremo un messaggio forte e chiaro al governo, ai politici e alle aziende. Ecco ciò di cui abbiamo bisogno: un buon lavoro per tutti; rendite e indennità giornaliere senza tagli; sicurezza sociale; prospet- tive per i giovani; un reddito sufficiente per vivere in modo dignitoso. Spazziamo via il castello di carta. Vogliamo un’economia che soddisfi i veri bisogni delle persone.

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Lavoro, salario e rendita – no al profitto e all’avidità!Tutti alla grande manifestazionesabato 19 settembre 2009

ore 13.30, Schützenmatte Berna

I boss dell’economia e glispeculatori finanziari si sonocostruiti un bel castello dicarte. Dall’alto dei loro postiprivilegiati hanno schiaccia-to i salari dei normali lavora-tori e riservato a se stessiprofitti, dividendi e bonussempre più corposi. Dal can-to loro le banche e le borsehanno accelerato questoprocesso di ridistribuzionelanciandosi in giochi specu-lativi sempre più pericolosi.

L’avidità di profitti smodati èall’origine della crisi. La ridi-stribuzione della ricchezza dalbasso verso l’alto sconvolgeinfatti l’equilibrio economico:se ci rimangono sempre menosoldi nel portafoglio, comepossiamo acquistare i beni e i servizi per cui lavoriamo cosìduramente? E chi paga le per-dite e i guadagni miliardaridelle speculazioni del casinòfinanziario?

Il Sindacato.Die Gewerkschaft.Le Syndicat.

Il castello di carta vacilla e iproprietari vogliono farlo crol-lare sulla testa dei lavoratori.Il conto lo presentano a noi:pagheremo con la perdita diposti di lavoro nell’industria,con l’aumento del precariatonelle vendite e nel settore al-berghiero e della ristorazionee con l’aumento dello stress,dei rischi per la salute e dei tagli salariali nell’edilizia enell’artigianato. Subiremo unariduzione delle rendite, unpeggioramento delle assicura-zioni sociali e un’impennatadei premi delle casse malati.

Non lo accettiamo. Il 19 settem-bre lanceremo un messaggioforte e chiaro al governo, ai politici e alle aziende. Ecco ciòdi cui abbiamo bisogno: un buon lavoro per tutti; rendite e indennità giornaliere senzatagli; sicurezza sociale; prospet-tive per i giovani; un redditosufficiente per vivere in modo dignitoso.

Spazziamo via il castello di carta. Vogliamo un’economiache soddisfi i veri bisogni delle persone.

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Quando c’è la crisi si risparmia in-nanzitutto sul personale. Ma il la-voro deve essere portato a termi-ne comunque e le scadenze devo-no essere rispettate. E se poi sia-mo troppo pochi, il problema èesclusivamente nostro! Ma cosìmettiamo a rischio la nostra sicu-rezza e la nostra salute. Ancorapiù stress e ancora più pressioni:ecco cos’è la crisi per noi. Peter Leuenberger, capo muratore

Gli azionisti hanno fatto manbassa e adesso riducono lagente sul lastrico. Ma è giun-to il momento di dire basta.Possiamo difenderci insiemeai sindacati ad esempio op-ponendoci ai regali fiscaliper le aziende. Lo Stato deverinunciare alla sua politicadei cerotti e intervenire final-mente contro la crisi. Marcia Schlegel, addetta al marketing

Alcuni hannotroppo, altri trop-po poco: è ora diridistribuire il la-voro! Con la crisidevono finalmen-te capirlo tutti. Urban Hodel, carpentiere

È da gennaio che sentiamo lacrisi. La gente risparmia e in-vece di mangiare da noi siporta da casa uno spuntino.La gente ha paura di perdereil posto di lavoro, perché nonè facile trovare un’altra occu-pazione. In questo periodo dicrisi è importante far sentirela nostra voce. In questo mo-do, facciamo vedere che cisiamo e che ci battiamo. Renato Bruno 45, cuoco

È ora di destinare fondi alla sicurezza dei posti di lavoro

Il «pacchetto congiunturale» che il Governoha reso pubblico poco prima della pausa esti-va è assolutamente inutile: si limita a preve-dere un paio di misure assolutamente insuffi-cienti per arginare la forte crescita della disoc-cupazione giovanile e a destinare poche bri-ciole all’«innovazione». Per il Consiglio fede-rale la lotta contro la crisi vale solo 52 franchipro capite.

Il Consiglio federale al servizio delle bancheEppure i sindacati hanno presentato da tem-po le loro proposte per un pacchetto con-giunturale che tuteli efficacemente la popola-zione dalla disoccupazione: n compensazione dell’aumento dei premi

delle casse malati,n miglioramento delle possibilità di ricorso al

lavoro ridotto,n offensiva di perfezionamento delle aziende

per investire sin d’ora in vista della ripresa, n massiccio programma d’investimenti per la

riconversione ecologica dell’economia e peril trasporto pubblico per creare posti di la-voro nel breve periodo e rafforzare l’econo-mia svizzera nel lungo periodo.

Il pacchetto congiunturale presentato daisindacati è stato calcolato fin nei minimi det-tagli. Anche altri Paesi OCSE effettuano in-vestimenti della stessa portata. Il denaro perattuarlo sarebbe disponibile e le misure pre-viste permetterebbero di salvaguardare o

LavoroInvestimenti per garantire i posti di lavoro

Le rivendicazioni di Unia:n un efficiente programma congiunturale

per la riconversione ecologican misure efficaci contro la disoccupazione

giovanilen lavoro ridotto anziché licenziamentin promozione del perfezionamento

professionale

È la miamanifesta-zione

La crisi diffonde grande paura e provocaun senso di isolamento finora sconosciu-to. Gli sfruttatori ne approfittano in modovergognoso e la politica sostiene i lorosporchi giochi. Non ci stiamo! Vogliamoleggi efficaci contro gli sfruttatori, una veralegge sulla partecipazione e una prote-zione dal licenziamento degna di tale no-me. Vogliamo investimenti nella nostra industria, nelle energie rinnovabili, nell’in-frastruttura e nelle famiglie. Una manife-stazione non basterà per ottenere tuttociò. Ma se lottiamo uniti in strada, nelleaziende e nella politica, riusciremo a farcisentire. Questa manifestazione mi infondecoraggio. Ecco perché è la mia manifesta-zione.

Joerg Studer, presidente del comitatoaziendale Clariant a Muttenz

creare decine di migliaia di posti di lavoro. IlConsiglio federale a maggioranza borghesepreferisce invece piegarsi al diktat delle ban-che e delle associazioni padronali che dannomolta più importanza ai regali fiscali per leaziende e i ricchi che alla sicurezza dei postidi lavoro.

Oltre 300 000 senza lavoro52 franchi pro capite per salvare i posti di la-voro e 68 000 000 000 di franchi per tampo-nare le perdite che l’UBS ha realizzato con lesue folli speculazioni? Nel 2010 in Svizzera ladisoccupazione colpirà oltre 300 000 perso-ne. Colpa anche del nostro Governo, che se-gue docilmente le richieste dei boss dell’eco-nomia. Il 19 settembre dimostreremo chenon siamo più disposti a piegare la testa. Ab-biamo sopportato abbastanza!

«Siamo infuriati»

«La colpaè dei manager»

«Abbiamo sopportato abbastanza»

Oltre 200000 in cerca di occupazioneLa disoccupazione cresce senza freni. Nel-l’estate 2009 erano già più di 200'000 le per-sone in cerca di occupazione. La disoccupa-zione colpisce soprattutto i giovani. Le stimeindicano che il prossimo anno le persone incerca di occupazione saranno addirittura330000.

Juli08

Aug.08

Sept.08

Okt.08

Nov.08

Dez.08

Jan.09

Feb.09

März09

April09

Mai09

Juni09 2010*

2%

2,5%

3%

3,5%

4%

4,5%

5%

5,5%

6%

Tasso di disoccupazione (destagionalizzato)*Previsioni congiunturali del gruppo di esperti della Confederazione

Fonte: Seco

E la Svizzera rimane a guardareQuasi tutti i principali Paesi industriali han-no varato programmi di rilancio congiuntura-le, volti ad accelerare l’uscita dalla crisi. Adeccezione della Svizzera.

Programmi congiunturali in % del PIL Fonte: OCSE

Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu.08 08 08 08 08 08 09 09 09 09 09 09 2010*

0% 5% 10% 15% 20%

China

USA

Australien

Spanien

OECD-Länder

Deutschland

Schweden

Japan

Schweiz

Cina

USA

Australia

Spagna

Paesi OCSE

Germania

Svezia

Giappone

Svizzera

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Il prossimo anno forse la crisi peggio-rerà ancora, ma restare in un angolo a guardare e stare male non serve aniente. Possiamo cambiare le cose: se i lavoratori fanno fronte comune edicono «BASTA!» insieme ai sindacati.Stefanie Stanisz, commessa dello shop SPAR della stazione di servizio a Heimberg, Thun

Aumento dei premidelle casse malati.Aumento dell’età pen-sionabile delle donne.Riduzione delle rendi-te delle casse pensio-ni. Le misure varatedal Governo non fan-no che peggiorare lacrisi! Dobbiamo mobi-litarci contro questapolitica: per il perfe-zionamento, l’aumen-to dei posti di tirocinioe la sicurezza dei po-sti di lavoro.Orlando Sanhueza, operaio dell’industria

Congiuntura Aumentisalariali

Non accettiamo che a pagare loscotto della crisi siano i lavoratori,i pensionati, le donne, i disoccupatie i migranti

Alcuni guadagnano anche con la crisi. Nel-l’anno di crisi 2009 le retribuzioni dei quadrisono aumentate addirittura del 3–4%. Oggi inSvizzera un manager guadagna in media316000 franchi l’anno. Nel primo semestre2009 la Novartis ha realizzato ben 4 miliardidi franchi di utile e anche le compagnie assi-curative hanno realizzato lauti profitti con lanostra previdenza professionale. E il conto lopresentano ai lavoratori e ai pensionati: è unaporcheria.

No allo smantellamento socialeLe compagnie assicurative private voglionocontinuare a guadagnare con la nostra previ-denza professionale e per farlo tentano di ri-durre le nostre rendite. Per fermare questi pia-ni di smantellamento Unia e altre organizza-zioni hanno raccolto 200000 firme.Ma i politici borghesi vogliono andare oltre.Vogliono ridurre anche le rendite AVS e in-nalzare l’età pensionabile delle donne. Il 19 settembre lanceremo un chiaro segnalecontro il saccheggio delle rendite e l’innalza-mento dell’età pensionabile.

Protezione dei disoccupatiLa crisi è il risultato dell’avidità di profitto deimanager. A farne le spese sono i normali la-

Sicurezza socialePagatevi la vostra crisi

Gli obiettivi della lottadi Unia:n No al saccheggio delle rendite

delle casse pensioni e dell’AVSn No all’aumento dell’età pensionabile

delle donnen No al peggioramento dell’assicurazione

contro la disoccupazione

Il capitale batte il lavoroLavoriamo sempre di più senza ottenere unagiusta retribuzione – lavoriamo affinché gli azionisti possano intascare dividendisempre più elevati!

7

6

5

4

3

2

1

0

–12000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 1/2009

Tasso di rendimento azionario in %Salari reali CH in %

Fonti: UFS, Invesco

Vivere con risorse sempre più ridotteIl costo della vita cresce più velocementedell’indice di rincaro ufficiale. I premi dellecasse malati, non contenuti nell’indice, sono più che raddoppiati dal 1996!

96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10100

150

200

250

300

350

400

Premio medio mensile per adulti in franchiFonte: Ufficio federale di statistica; Ufficio federale della sanità pubblica

2015

Rendita LPP con un tasso d’interesse minimo del 2% e un tasso di conversione del 6,4%.

2003

Rendita LPP con un tasso d’interesse minimo del 4% e un tasso di conversionedel 7,2%.

voratori che perdono il lavoro e i giovani chenon trovano un’occupazione al termine del-la scuola o del tirocinio. Ma i politici bor-ghesi non sono ancora soddisfatti e voglionopunire ulteriormente le loro vittime peggio-rando anche l’assicurazione contro la disoc-cupazione. Urge invece un aumento del 10%dell’indennità di disoccupazione (risp. al90% e all’80% del salario precedente). Ancheper questo scendiamo in piazza il 19 settem-bre.

Saccheggio delle rendite: –39%I lavoratori con un salario mensile medio di 6000 franchi e 40 anni di contribuzione finora potevano contare su una rendita mensile LPP di 3300 franchi. Secondo i piani di smantella-mento dei politici borghesi in futuro le stesse contribuzioni daranno diritto solo ad una rendita mensile di 2000 franchi! Unia ha lanciato il referendum contro la riduzione del tassodi conversione.

CHF 24 179

CHF 39 637

–39 %

CHF 24 179

CHF 39 637

–39 %

Quando cerco un impiego, mi propon-gono soprattutto lavori in nero. Finoranon mi era mai successo. E soprattut-to nei negozi di piccole dimensioni.Ho ricevuto una proposta per un lavo-ro su chiamata al 50%, che è illegale.Ma nessuno sembra vergognarsi.Roberta Bonato, segretaria, commessa

«Insieme possiamocambiare le cose»

Unia lotta per:n un aumento dei salari per impedire una

perdita del potere d’acquiston la compensazione dell’aumento dei premi

delle casse malatin un aumento di 120 franchi per tutti gli edili

Chi adesso attacca il potere d’acquisto aggrava la crisi.

Le esportazioni crollano, la disoccupazionecresce, l’UBS inghiotte miliardi di denaro deicontribuenti e la Confederazione, i Cantoni ei Comuni mettono in piedi programmi di ri-sparmio raffazzonati. L’unico sostegno con-giunturale che può impedire il crollo totaledell’economia sono i consumi privati.

Brutale aumento dei premiGià, ma quali sono le prospettive di questiconsumi privati? I politici borghesi non vo-gliono nemmeno compensare l’impennatadei premi delle casse malati. Il prossimo annogli aumenti raggiungeranno il 20%. E così lapopolazione svizzera si troverà ad avere 3 mi-liardi di franchi in meno in tasca.E il peggio deve ancora venire: questi stessi po-litici e associazioni padronali vogliono taglia-re anche i salari. Negli scorsi anni gli azionistie i manager hanno colto i frutti dell’aumentodella produttività, mentre i lavoratori sono ri-masti a mani vuote. Adesso che c’è la crisisfruttano la paura della disoccupazione perimporre salari più bassi.

120 franchi in più per tuttiImprovvisamente i politici borghesi ci rac-contano che il prolungamento degli orari diapertura dei negozi serve a combattere la cri-si. Ma l’amara verità è un’altra: solo chi ha sol-di in tasca può fare acquisti! E i soldi ci sareb-bero – lo dimostrano gli attuali dividendi re-cord distribuiti agli azionisti – basterebbe solodistribuirli in modo più sensato ed equo: conun aumento salariale di almeno 120 franchiper tutti, come rivendicherà Unia in autunnoper i lavoratori dell’edilizia e dell’artigianato.

Io faccio la commessa a oree nei primi due mesi dell’an-no ho avuto meno lavoro delsolito. Noi siamo i primi, mase la crisi continua poi toc-cherà anche agli altri. Lagente ha paura di perdere ilposto di lavoro e se ne stazitta. Più sei da solo più haipaura. Adesso bisogna farsentire la nostra voce. È giu-sto partecipare ad una mani-festazione. Lina di Guardo, commessa

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Basel

Zurigo

WinterthurSt. Gallen

Chur

Luzern

Thun

Bellinzona

Chiasso

Briga

Sion

Lausanne

Genève

NeuchâtelBienna

SolettaOlten

Aarau

Bern

Baden

Fribourg

Delémont

autobus treno(Questa carta non mostra tutta la rete di trasporto)

Il 19 settembre a Berna con il treno o l’autobus specialeSe non è specificato diversamente, il punto di ritrovo è sempre la stazione.

Ticino Bellinzona stazione ore 09.00 | Biasca stazione ore 09.25 | Chiasso stazioneore 08.15 | Faido stazione ore 09.45 | Locarno stazione ore 08.30 | Lugano stazioneore 08.35 | Mendrisio stazione ore 08.25

Romandia Fribourg Bulle gare routière 10h10 | Châtel-St-Denis Gare CFF 09h30 |Estavayer-le-Lac Gare CFF 10h00 | Fribourg place Georges-Python 10h30 | MoratGare CFF 09h45 | Romont Gare CFF 10h00 | Ginevra Genève Gare CFF 10h15 |Neuchâtel Fleurier pl. de la Gare 11h00 | Hauts-Geneveys pl. de la Gare 11h15 | LaChaux-de-Fonds pl. de la Gare 11h00 | Le Locle place du Marché 10h45 | Neuchâtelplace du Port, 11h45 | Transgiurana Delémont Gare CFF 10h15 | Moutier Gare CFF10h45 | Porrentruy Gare CFF 10h00 | Saignelégier Gare CFF 10h00 | St.-Imier GareCFF 10h00 | Tavannes Gare CFF 10h15 | Vallese Martigny pl. de Rome 10h30 |Monthey pl. du Cardinal 10h45 | Sierre pl. de la Gare 10h00 | Sion pl. des Potences10h15 | Vaud Aigle pl. des Glariers 10h45 | Lausanne Gare CFF 11h00 | Le Sentierparking des Bruyères 10h30 | Nyon Gare CFF 10h45 | Orbe face au collège Montchoisi11h15 | Palézieux Gare CFF 11h20 | Payerne stade de foot 11h00 | Vallorbe La Poste11h00 | Vevey pl. du Marché 11h30 | Yverdon Platinoire 10h30

Svizzera tedesca Argovia Aarau Bahnhof 12.00 | Baden Bahnhof 11.30 | BruggBahnhof 11.45 | Frick Bahnhof 11.15 | Lenzburg Bahnhof 11.30 | Zofingen Bahnhof11.15 | Berna Berna Schützenmatte 13.30 | Burgdorf Bahnhof 12.45 | Herzogen-buchsee Bahnhof 12.40 | Huttwil Bahnhof 12.00 | Interlaken Bahnhof West 11.30 |Langenthal Bahnhof 12.30 | Langnau Bahnhof 12.20 | Saanen Bahnhof 11.00 | ThunCarparkplatz 12.00 | Zweisimmen Märitplatz 11.30 | Bienna-Soletta Biel Bahnhof11.30 | Lyss Bahnhof SBB 11.30 | Olten Bahnhof 11.45 | Solothurn Bahnhof 11.45 |Svizzera Nord-occidentale Basel Bahnhof 11.00 | Liestal Bahnhof 11.30 | SissachBahnhof 11.30 | Svizzera Orientale-Grigioni Altstätten Gemeindehaus Bushalte-stelle 09.15 | Amriswil Bahnhof 08.00 | Arbon Bahnhof 08.20 | Buchs Bahnhof beiPost 09.30 | Chur Parkplatz obere Au 09.15 | Flawil Bahnhof 10.15 | Frauenfeld Bahn-hof 10.00 | Gossau Bahnhof 10.10 | Heerbrugg Coop Bushaltestelle 09.00 | Kreuzlin-gen Bahnhof 08.50 | Oberriet Rathaus 09.15 | Pontresina Post 06.40 | RheineckBahnhof bei Güterschuppen 08.45 | Romanshorn Bahnhof 08.45 | Rorschach Bahn-hof 08.30 | Samedan Bahnhof 06.50 | Sargans Bahnhof Postautohaltestelle 09.40 |St. Gallen Bahnhof 10.00 | St. Margrethen Gemeindehaus 08.45 | St. Moritz Bahnhof07.00 | Steckborn Bahnhof 08.20 | Thusis Bahnhof 09.00 | Uzwil Bahnhof 10.20 |Weinfelden Bahnhof 09.15 | Wil Bahnhof 10.30 | Vallese Brig Bahnhofplatz 10.30 |Visp Bahnhofplatz 10.40 | Domodossola Stazione FS ore 08.30 | Svizzera CentraleLucerna Bahnhofplatz (Triumphbogen) 10.30 | Pfäffikon (SZ) Carparkplatz vis-à-vis Ho-tel Sternen 10.30 | Sursee Bahnhof 11.00 | Zug Carparkplatz am See 09.30 | Zurigo-Sciaffusa Bülach Parkplatz Stadthalle 10.15 | Pfäffikon (ZH) Bahnhof 10.45 | RütiBahnhof 10.45 | Schaffhausen Bahnhof 10.00 | Uster Bahnhof 11.00 | WetzikonBahnhof 10.55 | Winterthur Bahnhof 10.45 | Zurigo Bahnhofshalle 11.30

Importante Iscrivetevi alla manifestazione rivolgendovi al segretariato locale piú vicino,telefonando o inviando un fax o un messaggio di posta elettronica.Informazione: T 031 350 21 11

Manifestazione, 19 settembre:punti e orari di ritrovo

Tutti a Berna!Uniti siamo fortiUnia fa la differenzaCondizioni di lavoro e salari buoni, protezione dal licenziamento e sicurezzaSociale: giorno dopo giorno Unia lotta per i diritti dei lavoratori.

Maggio 2009: il personale Spar incrociale braccia e con il sostegno di Unia lottacon successo per ottenere condizioni dilavoro e salari equi.

Giugno 2009: Unia lancia l’allarme rendi-te di fronte al Palazzo federale. La popo-lazione non è disposta a sacrificare ipropri averi di vecchiaia per pagare leperdite degli speculatori finanziari.

Marzo 2009: Joël Giolai, fiduciario Uniaalla Clariant, licenziato e poi riassunto aseguito di proteste. Unia lotta per garan-tire la tutela dei rappresentanti del per-sonale. Solo così i lavoratori possono di-fendere i loro diritti.

Editore Edizioni Sociali SA, c.p. 5561 CH 6901 Lugano | In collaborazione con Unia Segretariato centrale, casella postale 272, CH-3000 Berna 15, www.unia.ch | Redazione Hans Hartmann, Anne Rubin, Nico Lutz | Stampa Ringier Print, Adligenswil | Grafica Carole Lonati, Simone Rolli, Unia | Foto Norbert Braun, Peter Gerber, Thierry Porchet, Vito Robbiani

Sì al perfezionamento e al lavoro ridotto, no ai licenziamentiLa crisi e la politica creditizia dellebanche mettono in difficoltà nu-merose aziende. Unia ha conqui-stato un prolungamento del lavo-ro ridotto: grazie al suo interventooggi le casse disoccupazione pos-sono sostenere le aziende per unperiodo fino a 18 mesi. Se l’azien-da sfrutta questo periodo per av-valersi dei programmi di perfezio-namento per il suo personale, puòprepararsi in modo ottimale in vi-sta della ripresa.Al contrario, se l’azienda preferi-sce risolvere i problemi a spese delpersonale, Unia interviene per tu-telare i lavoratori. Perché esistonosempre alternative ai licenziamen-ti di massa. In numerosi casi Uniaè riuscita a scongiurare licenzia-menti già annunciati o a conqui-stare buoni piani sociali per i di-pendenti interessati.

Uniti per conquistare condizioni di lavoro e salaribuoniSolo se lottiamo uniti riusciremo aconquistare condizioni di lavoro esalari buoni. Unia affianca i lavo-ratori nelle trattative e nei conflit-ti, affinché vengano rispettati i lo-ro diritti. Il sindacato ha ottenutoimportanti miglioramenti percentinaia di migliaia di lavoratori:il pensionamento a 60 anni nell’e-dilizia e l’appena concordata tre-dicesima mensilità nel settore al-berghiero ne sono un esempio. Senecessario il sindacato non esita aricorrere alle misure di lotta, comeha fatto recentemente nel casodello shop SPAR della stazione diservizio a Heimberg, Thun. Graziead uno sciopero di due giorni, or-ganizzato per protestare contro lecondizioni di lavoro inaccettabili,i dipendenti SPAR hanno conqui-stato un salario minimo di 3900franchi per il personale non quali-ficato e di 4200 per il personalequalificato, un supplemento del25% per il lavoro straordinario euna consistente riduzione dellamole di lavoro.

200000 firme contro il saccheggio delle renditeI politici borghesi e le compagnieassicurative hanno fatto i loroconti senza l’elettorato. Lo scorsodicembre, cavalcando l’onda dellacrisi economica volevano ridurrein modo drastico le rendite dellecasse pensioni. Il sindacato Uniaha lanciato, in collaborazione conle riviste dei consumatori, il refe-rendum contro il saccheggio dellerendite. Altre organizzazioni si so-no unite ai promotori del referen-dum e in aprile, grazie agli sforzicongiunti, sono state depositate200000 firme. La campagna diraccolta delle firme ha dimostratoche possiamo fare molto di piùche indignarci in silenzio. Possia-mo difenderci. E se in autunno lapolitica approverà l’innalzamentodell’età pensionabile delle donne,lanceremo un altro referendum.

Greis in Piazza federale

«Credo che nella società esista unenorme gruppo di persone che nonesiterebbero a salire sul nostro trenoe ad impegnarsi, se solo sapesserocome farlo. C’è un potenziale enor-me di persone che fluttuano libera-mente nell’aria e che potrebbero es-sere reclutate da organizzazioni chelottano per la giustizia».

Il rapper bernese Greis si esibirà alla manifestazione del19 settembre.

Con 200 000 iscritti Unia è di gran lunga il primo sindacato della Svizzera.

Gestisce 400 contratti collettivi e aziendali, che tutelano oltre1 milione di occupati in 80 rami professionali.

I 90 segretariati a tempo pieno dislocati in tutta la Svizzera garantiscono la vicinanza di Unia alle persone e ai propri iscritti.

Unia è vicino ai propri iscritti

Più alto è il numero dei lavoratori che si uniscono nel sindacato, maggiore sarà anche l’efficacia con cui riusciremo a tutelare i diritti e gli interessi dei salariati.

Le quote associative sono fissate in funzione del reddito e variano tra lo 0,5 e l’1% del salario. Nella maggior parte dei casi Unia rimborsa i contributi professionali agli iscritti che sono tenuti a versarli.

Le iscrizioni al sindacato possono essere effettuate online all’indirizzowww.unia.ch oppure ordinando una dichiarazione di adesione pressoUnia, Weltpoststrasse 20, CH-3000 Berna 15, T 031 350 21 11.

Non fate ancora parte di Unia? Non perdete altro tempo

www.unia.ch