Lavoro & Allatto

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BONOMI EDITORE

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Ecco la prima guida pratica che ti offre risposte, semplici, concrete ed efficaci per sostenere la tua scelta di lavorare e allattare.

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BONOMI EDITORE

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Per la stesura di questo testo, la cui gestazione è durata tre anni, devo ringraziare moltepersone per i più svariati motivi. Per l’incoraggiamento, il sostegno, gli stimoli continui e la collaborazione fattiva la miaamica Alessandra Di Pietro che ha scritto la prefazione e il mio compagno Giorgiomorbidoni.L’amica milvia Foscoli, per aver scritto la parte sugli asili nido pubblici e privati.Per la pazienza, la disponibiltà al confronto e la letteratura scientifica fornitami con gene-rosità, gli amici pediatri mario Cirulli, collega IBCLC, e Lucio Piermarini che ha anchedato un contributo nel testo rispondendo alle domande sulle integrazioni.Giulia Palombo con il piccolo Stefano, per avermi fatto conoscere la sua esperienza dimadre lavoratrice che allatta contribuendo a rendere questo testo vicino ai bisogni realidelle donne.Per le revisione della prima parte in bozza ringrazio Paola Bortolazzo, IBCLC.Per la revisione critica, la rilettura finale ringrazio la mia amica e collega monica Bielli,IBCLC che, ciliegina sulla torta, mi ha offerto ulteriori e interessanti spunti su cui riflet-tere. Un ringraziamento speciale va a lei anche per l’allegria con cui mi ha sempre soste-nuta condividendo con me dubbi e prospettive.Infine sempre grazie ai miei figli maria Chiara, milena, Giovanni e Diletta, che mi hannofatto sentire che allattare è normale anche in quelle situazioni in cui tutto rema contro eche, nei mesi della stesura, hanno fatto il tifo per me.

NotaIn questo testo utilizzeremo la parola bambino o figlio nella sua designazione neutrale,per indicare sia genere femminile che maschile. 

Dedico questo testo alla mia amica Chiara, lavoratrice e madre, perché c’è semprestata, come solo le sorelle sanno esserci, anche quando tutto sembrava più oscuro edifficile.

© Bonomi Editore sas 2012via Corridoni, 6/a27100 Paviawww.bonomieditore.itISBN 978-88-86631-64-8

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INTRODUZIONE

Allattare è normale, come camminare, respirare, bere. Nessuno finan-zia ricerche e usa risorse pubbliche per produrre evidenze scientifi-che che dimostrino che camminare è meglio che starsene seduti

tutto il giorno o che respirare mantiene in vita mentre smettere nuoce grave-mente alla salute. Questi esempi suscitano una risata immediata eppure nonsuccede altrettanto davanti  alla mole  impressionante di evidenze prodotteper (di)mostrare la bontà dell’allattamento. Il latte materno ha elementi speci-ficatamente specifici e speciali per il cucciolo dell’uomo (ma va’?!) e aiuta lamaturazione dell’apparato gastrointestinale del bambino (incredibile!), l’allat-tamento fa parte del ciclo riproduttivo della donna (davvero?!) e no, no, nonti  farà diventare cieca o  renderà  le  tue ossa un colabrodo fino a  spezzarleappena sarai in menopausa (se fosse così l’umanità si sarebbe estinta presto!). Se poi tutte queste magnifiche notizie ce le offre il dottore con il cami-ce bianco è anche meglio, insomma, sì dai, ci fidiamo di più!Quante volte abbiamo letto e ascoltato queste cose? Perché ancora le leg-giamo avidamente, le commentiamo, le condividiamo, sentiamo il bisognodi averne sempre di più e per ogni aspetto specifico dell’allattamento? Forse perché allattare non è invece considerato così naturale o non lo èpiù, ci credono in pochi (sanitari compresi) e sempre più pressante è per-ciò  il  bisogno di  legittimarla  come pratica buona  e  giusta. La  cultura  ècambiata e, piaccia o no, la possibilità di scegliere il modo di alimentareun neonato ha tolto l’allattamento dal settore delle mansioni indiscutibilidella  donna  relegandolo  in  quello  delle  possibilità.  Si  può  scegliere  difarlo così come di non farlo e questo è un fatto. Questo libro non intende dissertare  il merito delle scelte e non si occu-perà di analizzare l’elenco dei benefici e/o vantaggi dell’allattamento, peral-tro disponibile ovunque,  anche già  con una  rapida  ricerca  in  rete, poiché

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non è nostra intenzione descriverlo come un prodotto da sponsorizzare.Parleremo invece, e molto, di allattamento: come, dove e perché, in unmomento specifico della vita della donna ovvero quando ritorna al lavo-ro dopo  la  nascita  del  figlio. Considerando  l’allattamento una praticanormale pensiamo a una società in cui una madre che decide di allattareo di continuare a farlo non debba trovarsi a superare barriere di qualsiasigenere o sentirsi costretta a salire sulle barricate per difendersi o doverdimostrare di essere più brava delle altre ma, soprattutto, non la descri-viamo come un animale in via di estinzione e quindi una specie da pro-teggere come il panda simbolo del WWF. Insomma,  immaginiamo una  società  in  cui  la madre ha uno  spazio  ilpiù possibile autonomo per attuare una scelta.Questo  libro  si  rivolge  alle madri  che vogliono o devono  ritornare  allavoro ed è un invito a provare, sperimentare, riflettere sulle possibilità,anche quelle meno conosciute e percorse. vuole essere uno strumento disupporto  a  tutte  quelle madri  che  rientrano  al  lavoro  anche quando  ilbambino è piccolo e la sua alimentazione è esclusivamente o prevalente-mente  costituita  da  latte materno,  entro  i  dodici mesi  di  vita.Contemporaneamente si rivolge anche a compagni, mariti, padri perchécondividano responsabilità e decisioni.Non ci occuperemo di soluzioni alternative al rientro al lavoro (telela-

voro, aspettative non retribuite, abbandono del posto di  lavoro) perchél’intento specifico di questo testo è parlare di allattamento accessibile pertutte in ogni condizione lavorativa nella convinzione che praticarlo portial  riconoscimento della maternità  come  fatto pubblico,  sociale  di  cuianche il mondo del lavoro deve occuparsi concretamente.Lavorare e allattare può essere  il primo passo di un’inversione di  ten-denza nella cultura e nel mondo della produzione che chiede alla donnadi essere madre o lavoratrice. Pensiamo quindi anche a tutte quelle donne che lavorano in imprese auto-nome e che non possono usufruire delle tutele codificate dei congedi paren-tali.  Inviteremo tutte a  ricavare un  loro spazio, a “forzare” minimamentel’ambiente di lavoro, quando possibile, per renderlo più mother e woman friendly.Per tutti questi motivi, considerando l’allattamento normale,  le evidenzescientifiche un dato di fatto, lavoro e salute un diritto, questo testo è un ser-batoio di spunti su come conciliare impiego e allattamento, se si desidera.

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Fare scorte di latte prima del rientro al lavoro*

Qualsiasi  lavoro  tu  faccia  è  importante che nei mesi  immediatamentesuccessivi al parto possa goderti l’intimità con tuo figlio, fare la reciprocaconoscenza e acquisire dei ritmi personali che ti consentano di prenderesempre più consapevolezza delle tue capacità di saper nutrire e accudirlo

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*  In questo  testo utilizzeremo  indifferentemente  la parola  “estrarre” oppure  “tirare”  illatte.  In  gergo  tecnico,  l’emissione del  latte  dalla mammella  a  seguito  di  stimolazionemeccanica è denominata estrazione ma siccome ci rivolgiamo alle madri e non agli ope-ratori sanitari e  indichiamo una pratica che nel gergo comune è indicata come “tirare illatte”, manterremo anche noi questa dicitura più familiare. Il  vero nome del  tiralatte  è mastosuttore ma,  anche  in questo  caso,  abbiamo preferitoconservare  la  parola  tiralatte  perché  così  è  denominato nel  linguaggio  comune  e  nonabbiamo intenzione di dare un taglio eccessivamente tecnico al capitolo.

CAPITOLO v

mantenere la produzione di latte

In questo capitolo ci occuperemo nel dettaglio di quello che occorrepredisporre prima di rientrare al lavoro per proseguire l’allattamentoquindi come mantenere la produzione di latte in assenza del bambi-

no e quali sono gli ausili utili allo scopo. 

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fino  ad  arrivare  al momento del  rientro  al  lavoro  con un  allattamentoben stabilizzato. Per provvedere alle scorte di latte basta iniziare a occu-parsi della sua estrazione un paio di settimane prima del rientro o, se seiparticolarmente preoccupata, venti giorni prima circa. Questo periodo ti serve per imparare a gestire la sessione di estrazionee per  fare  una  scorta  adeguata  di  latte  utilizzando,  se  possibile,  sia  laspremitura manuale  del  seno  che  il  tiralatte. man mano  che  acquisiraisempre maggiore abilità puoi alternare i due metodi perché anche l’alter-nanza aiuta a mantenere alti i livelli di produzione del latte.Durante i primi tentativi è normale che tu riesca a estrarre solo pochegocce,  qualunque  sia  il metodo  che  utilizzi:  la  suzione del  bambino  èmolto più  efficace  di  una  qualsiasi  altra  stimolazione  sia  che  si  eseguacon le mani che con la migliore macchina disponibile sul mercato; inol-tre  tenere a contatto  il proprio bambino e abbracciarlo provoca  imme-diati picchi di ossitocina e di prolattina in modo veloce e naturale. Nelle prime sedute ti potrà capitare di vedere piccoli risultati estraendoun massimo di 10-20 ml ogni volta ma è solo l’inizio e i risultati divente-ranno man mano sempre più soddisfacenti. 

Per le prime volte che estrai il latte

Con quale frequenza?

Se inizi con largo anticipo, nei primi giorni ti sarà sufficiente dedicarti all’e-

P Inizia a usare il tiralatte due settimane prima di rien-trare al lavoro.

P È normale che esca poco latte all’inizio sia che usi laspremitura manuale che il tiralatte.

P Ognuno ha le proprie preferenze ed è normale cheun sistema possa funzionare meglio di un altro trapersone diverse: tu prova!

P I risultati attesi possono arrivare anche dopo un paiodi giorni di tentativi: non scoraggiarti!

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strazione una volta al giorno facendo in modo che la seduta sia confortevole,che tu non senta fastidio o dolore e non duri a lungo (massimo 5-8 minuti). La quantità di latte ottenuta non è importante in questo momento. 

Quando?

Un buon momento per dedicarti all’estrazione è la mattina, quando seipiù riposata e senti il seno più “pieno”. Spesso viene dato  il  suggerimento di  estrarre  il  latte  immediatamentedopo  la  poppata  nella  convinzione  che,  in  questo modo,  alla  poppatasuccessiva  il  bambino  “trovi  il  latte”  che,  altrimenti,  sarebbe  tolto  daltiralatte  o dalla  spremitura. Tale  raccomandazione non  è  corretta  se  loscopo è  fare una scorta di  latte perché al  termine della poppata  il  lattescende a goccia a goccia senza zampillare. La madre si scoraggia e crededi non essere  in grado di  fare  scorte di  latte  se non addirittura, dubitadella propria capacità di produrre latte a sufficienza per suo figlio.Invece è normale non ottenere quantità sorprendenti a termine poppata! Per  fare scorte di  latte bisogna estrarre almeno mezz’ora dopo il ter-

mine della poppata perché in questo intervallo avvengono i naturali rial-zi dei livelli di prolattina innescati dalla stimolazione della poppata. Queste informazioni di fisiologia ti servono per evitare di convincerviche  la  spremitura o  il  tiralatte per  te non  funzionano:  se  i  risultati nonsono quelli che ti aspetti, prima di ogni altra ipotesi presta attenzione allascelta del momento, poi alla tecnica di spremitura o al funzionamento eal modello di tiralatte scelto, come vedremo più avanti. Se sei tra chi produce latte in sovrabbondanza e al termine della poppatasenti ancora  il  seno pieno, puoi  scegliere di estrarre  il  latte  in qualsiasimomento  facendo attenzione a non agevolare  la  sovrapproduzione conestrazioni frequenti. In tal caso puoi estrarre il latte durante la poppata stessa,mentre il bambino è attaccato a una mammella, spremendo manualmente ousando un tiralatte elettrico e per la durata della poppata, senza andare oltre. 

Accumulare scorte di latte per quando sarai al lavoro

Con quale frequenza?

Se stai allattando in modo esclusivo e desideri continuare, la produzio-

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ne di latte deve poter soddisfare tutto il fabbisogno del bambino anchedurante  la  tua  assenza.  Idealmente  quindi  il  ritmo delle  estrazionidovrebbe seguire quello delle poppate del bambino ovvero a ogni pop-pata “mancata” dovrebbe corrispondere un’estrazione; nella  realtà que-sto è quasi impossibile, non solo per l’organizzazione degli orari di lavo-ro ma anche perché estrarre il latte con le mani o con un ausilio è in ognicaso impegnativo e non gratificante quanto allattare un bambino. Per mantenere una buona produzione estrai ogni tre ore circa.Se il bambino ha già cominciato a prendere cibi solidi, oppure se allattiin modo complementare, puoi arrivare anche a quattro ore, ma non oltre.

Nel conteggio delle pause va compreso anche il tempo necessario perrecarsi e tornare dal lavoro. Se, per esempio, per tornare a casa impieghiun’ora oppure se prima di rincasare devi fare commissioni, prima di usci-re può esserti utile fare una veloce spremitura, anche di 7-8 minuti.Quando hai  poco  tempo  ricordati  che  anche brevi  sedute  di  cinqueminuti sono comunque meglio che saltarle completamente.

Quando?

• La mattina un’ora prima del risveglio del bambino. 

Promemoria generale delle estrazioni

Il tuo personale schema di organizzazione dovrebbequanto meno avvicinarsi ai seguenti parametri se sei inallattamento esclusivo mentre può diminuire di unasessione o due se sei in allattamento complementare(ovvero sia che tu faccia l’integrazione che ci sia statal’introduzione di cibi solidi).

P Tre volte in un turno di otto ore di lavoro.P Due volte in un turno di sei ore di lavoro.P Una volta in un turno di quattro ore di lavoro.

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• Durante le pause allattamento al lavoro.• Se la tua situazione te lo permette, mezz’ora dopo la poppata offerta equindi appena sei arrivata al lavoro.• Immediatamente dopo la poppata solo se il bambino non ha rimossotutto  il  latte e senti che  il  seno non si è completamente ammorbidito(può accadere la mattina o dopo i fine settimana a casa con il bambi-no). • Se hai  la necessità di aumentare  le scorte di  latte puoi fare anche dueestrazioni  la mattina presto, a distanza di un’ora  l’una dall’altra,  sfrut-tando  così  il momento  che  segue  il  riposo notturno  e  la maggiorabbondanza di latte. Questa doppia estrazione è possibile quando usu-fruisci, ad esempio, dell’ora di permesso allattamento entrando al lavo-ro un’ora più tardi.

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Schema delle estrazioni adattato alla modalità di allattamento e al tipo di orario di lavoro

Allatti in modo esclusivo e lavori

È l’unica condizione in cui è necessario utilizzare il tiralatte sulposto di lavoro.Part-time: estrai una o due volte nelle pause allattamento. Full-time: estrai almeno tre volte nelle pause allattamento.

Se non ti è possibile non pensare che non valga la pena nemmenoattrezzarsi. Fallo almeno una volta durante le pause che ti spettano inmodo da mantenere il seno in attività: il resto lo farà tuo figlio quan-do tornerai a casa.

Allatti in modo parziale e lavori

In tal caso non è sempre indispensabile l’uso del tiralatte sul postodi lavoro. Part-time: non è necessario estrarre il latte (tranne i primi giorni se il

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Fresco o congelato?

Il latte estratto di giornata o di pochi giorni e refrigerato è un alimentodi maggiore  freschezza  e  vicino  alle  esigenze di  crescita  del  bambinoperché la composizione è specifica per l’età in corso. Inoltre il latte fre-sco  conserva  inalterati  gli  elementi  vivi  come  gli  anticorpi. ma  se  haiscorte in surgelatore e devi usarle comincia sempre con quelle più “vec-chie” (basta controllare l’etichetta), ricordando di alternare un pasto conlatte fresco a uno di latte scongelato dalle scorte. 

Se tuo figlio ti chiede una poppata immediatamente dopo che hai tirato

il latte per farne scorta?

Una frequente preoccupazione di chi estrae il latte per farne una scortaè proprio questa:  se  il  seno è  stato “svuotato” dopo  l’estrazione, comefaccio se il bambino mi chiede di nuovo la poppata? La risposta è sem-plice:  offrigli  il  seno  e  ci  troverà  il  latte  che  chiede! Come  sappiamo  ilseno non è un contenitore ma una centrale di produzione che si  attivanel momento della richiesta; senz’altro, immediatamente dopo una spre-mitura o il tiralatte,  il flusso sarà più lento ma in compenso il  latte saràconcentrato per via della maggior presenza di grassi presenti nella parteterminale  del  latte  e  quindi  tuo  figlio  si  sazierà  completamente. Alla

seno tende a diventare troppo pieno).Full-time: può esserti utile estrarre almeno una volta in pausa (se haideciso di accumulare le ore del permesso allattamento per uscireprima, l’estrazione va fatta in pausa caffè o pranzo).

In ogni caso, estrai il latte, con spremitura manuale o con tiralattemanuale, quel tanto che basta per alleviare la tensione del seno. Disolito questo è necessario solo nei primi giorni, poi la produzionetende a diminuire in base alla diminuzione della domanda.

L’estrazione richiede pochi minuti perché non è finalizzata a fareuna scorta di latte ma solo ad ammorbidire il seno. Una stimolazioneprotratta viceversa rimette in moto tutto il meccanismo di sintesi eproduzione di latte.

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minore  quantità  di  latte  ricevuta,  a  ogni modo,  il  bambino provvederàeventualmente  aumentando  la  richiesta,  alternando  le mammelle  anchepiù volte durante la poppata e chiedendo il seno dopo poco tempo per“completare” la poppata e ciò è vantaggioso perché, aumentando la sti-molazione, aumenta anche la tua produzione di latte.

Uso del tiralatte

Il  tiralatte  è  un  ausilio  che  permette  di  estrarre  il  latte  dal  senomimando il meccanismo di suzione del bambino. Quando succhia dallamammella  il  bambino  applica  una  pressione  negativa  all’interno  dellabocca  che,  a  sua  volta,  provoca  il  riflesso  di  emissione  del  latte.  Laforza di questo riflesso e quella esercitata dalla pressione del  latte chescorre  nei  dotti  fa  fuoriuscire  il  latte  e  sfama  il  bambino.  Il  tiralattecompie  la medesima stimolazione dopo che, applicando una coppa diplastica sulla mammella, si avvia un’aspirazione (pressione negativa) alsuo  interno  e  un  rilascio  ciclico;  l’alternanza  di  pressione  negativa  erilascio ciclico stimola la fuoriuscita del  latte. L’aspirazione può essereinnescata o manualmente oppure con un motore elettrico alimentato abatteria o direttamente alla presa elettrica. La maggior parte dei model-li di tiralatte è progettata e costruita per consentire la raccolta del lattematerno direttamente dentro il contenitore dove sarà conservato senzabisogno di altri travasi. 

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INDICE

Prefazione 5   Introduzione   7

CAPITOLO 1 IL DIRITTO ALLA PRODUZIONE E ALLA RIPRODUZIONE   9                 Scegliere se continuare ad allattare… dare il biberon… lavorare…       15Obiettivi realistici         22                                                          Qualche mito da sfatare                 14                                     Sei mesi possono bastare, tanto dopo il latte è acqua! 24Se non smetti non accetterà mai il biberon! 25Quando sei stanca o stressata il latte perde di sostanza e/o diminuisce 26Per continuare dovrai dipendere dal tiralatte per tanto tempo, vuoi aggiungere anche questa schiavitù? 26Sei proprio convinta di voler tornare a lavorare? Io non potrei mai pensare di far crescere i mei figli da qualcun altro! 26

CAPITOLO 2  I TUOI DIRITTI DI LAvORATRICE  31Il congedo di maternità (ex astensione obbligatoria)  31I diritti della madre che lavora  33BOX: Riposi giornalieri: ex “permesso allattamento”  34Il congedo di paternità  37I diritti della lavoratrice e del lavoratore in caso di figlio  39con grave disabilità Part-time  40Sfruttare la flessibilità   41

CAPITOLO 3 IL TUO POSTO DI LAvORO PUO’ DIvENTARE AmICO DELL’ALLATTAmENTO  43Perché il posto di lavoro deve diventare amico dell’allattamento  44

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BOX: Suddividere le pause di allattamento: qualche proposta  47La “stanza del latte”   48Qualche strategia per i colleghi di lavoro  49E se estrai il latte sul posto di lavoro?  50Inserire il sostegno all’allattamento nell’ambito di un progetto di conciliazione  51

CAPITOLO 4TORNO AL LAvORO E ALLATTO: COSA C’È DA SAPERE PER PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO 57Non è mai troppo presto per informarsi  57BOX: Lista delle conoscenze sull’allattamento per le donne in gravidanza  59BOX: Definizioni dei tipi di alimentazione del bambino secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità  61Ogni età ha le sue strategie  62Tornare al lavoro quando il bambino ha da sei settimane a tre mesi 62BOX: La prolattina - L’ossitocina 63Tornare al lavoro quando il bambino ha tre-quattro mesi 65Rientrare al lavoro dopo sei mesi dal parto 67Rientrare al lavoro dopo l’anno di vita del bambino 69

CAPITOLO 5mANTENERE LA PRODUZIONE DI LATTE 71Fare scorte di latte prima del rientro al lavoro      71Per le prime volte che estrai il latte      72Con quale frequenza 72Quando? 73Accumulare scorte di latte per quando tornerai al lavoro    73Con quale frequenza? 73Quando? 74BOX: Schema delle estrazioni adattato alla modalità di allattamento e al tipo di orario di lavoro   75Fresco o congelato?    76Se tuo figlio chiede una poppata immediatamente dopo che hai tirato il latte per farne una scorta? 76Uso del tiralatte   77Le prime caratteristiche di un buon tiralatte    78BOX: Scambiarsi il tiralatte o acquistarne un modello usato   79 Scegliere il modello di tiralatte    80Tiralatte manuale  81

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Tiralatte manuale a bulbo di gomma 82Tiralatte manuale a siringa 82Tiralatte a pressione manuale a membrana 83A pistone 84Tiralatte semi-automatico    84Tiralatte elettrico   85Tiralatte elettrico a uso personale 85BOX: I cicli del tiralatte elettrico a uso personale   86Il doppio attacco 88BOX: La coppa del tiralatte è importante!  88Tiralatte elettrico professionale 90Il costo del tiralatte e degli ausili per l’allattamento è detraibile nella dichiarazione dei redditi?                                      92                                                        Usare il tiralatte: l’estrazione del latte passo per passo     92BOX: Prima di estrarre il latte devo sempre lavare le mammelle?    93a) Stimola il riflesso di emissione del latte 93BOX: visualizzazioni e respirazione per rendere facile l’estrazione del latte   94b) Comincia la sessione di estrazione 96BOX: Per ottenere più latte durante l’estrazione   97c) Completa la sessione 99Quanto dura una sessione di estrazione con il tiralatte?    100Quanto latte estrarre?                                                     101                                             Estrarre il latte sul posto di lavoro: strategie                            101                            BOX: Estrarre il latte mentre prosegui un qualsiasi lavoro       102                       La pulizia del tiralatte    103Quando il tiralatte non funziona    104Il modello 104Comfort e confidenza 104Le aspettative 104Prepari il seno prima di cominciare? 105La coppa del tiralatte è adatta alla taglia della tua mammella? 106Stai utilizzando un tiralatte elettrico di seconda mano? 106Usi un modello di tiralatte manuale obsoleto? 107Gli accessori del tiralatte                              107Contenitori per lo stoccaggio 107BOX:  Plastica o vetro?      109Borsa da trasporto 110La spremitura manuale e i suoi trucchi           110a) Preparati! 111

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BOX: Il massaggio del seno                   112 b) Posiziona correttamente le dita 113c) Avvia la spremitura (metodo Marmet) 115d) Cambia la posizione delle dita durante la spremitura 116e) Raccogli il latte durante la spremitura 117                                    Per quanto tempo spremere?       118Quando spremere?                               118Cosa usare per raccogliere il latte spremuto?     119Quando la spremitura manuale non funziona      119                                                

CAPITOLO 6      CONSERvARE, CONGELARE, SCONGELARE, SCALDARE E DARE IL LATTE AL BAmBINO                           123                                                              Lo stoccaggio del latte materno                    123Quanto latte in ogni contenitore 123Etichettatura dei contenitori 124Temperatura e durata di conservazione del latte materno 124TABELLA: Temperatura e durata di conservazione del latte      125 BOX: Una situazione non frequente: il latte che ha odore (e sapore) cattivo  126 Il colore del latte    128Scongelare e riscaldare il latte                   129BOX: Il latte materno non deve essere scosso     129A quale temperatura offrire il latte?          130Quanto latte offrire al bambino?               130E se il latte avanza? Ecco cosa puoi farne     132Usi alternativi del latte materno                   133Strumenti per offrire latte al bambino     134Il bicchierino o la tazzina 134La siringa con beccuccio 136Il biberon 137BOX: I pericoli del Bisfenolo A                                              139                                            Scegliere la tettarella del biberon                          142Provare il flusso della tettarella 145Dare il latte con il biberon                 145Come 146Quando 148Quanto a lungo 148Se tuo figlio rifiuta il biberon     149E se proprio non vuole saperne   150                                                                              

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CAPITOLO 7INTRODURRE L’INTEGRAZIONE       155                                                                    Ridurre la produzione di latte, distanziare le poppate          156                              Se non è possibile estrarre il latte sul posto di lavoro: alternative  158Eliminare le estrazioni con il tiralatte                                        159BOX: Possibili problemi durante la fase di svezzamento dal tiralatte     159      E nel fine settimana? Solo poppate al seno!                      163Se la produzione di latte diminuisce?                  163Se il bambino rifiuta il seno                164Ritmi che cambiano di notte       165Allattamento a cicli inversi 165Affrontare l’allattamento notturno    166BOX: Come organizzare l’angolo della nanna                    167                                    Diminuire la richiesta di latte durante la notte                          168BOX: Cosa c’è da sapere sulle integrazioni con latte artificiale: il pediatra risponde  170Domande frequenti sull’allattamento “misto” (complementare)  172                 Se introduco il latte artificiale, il mio latte andrà via? 172Posso mischiare latte materno e formula per darli al bambino? 172Posso ricomporre il latte in polvere usando il mio latte al posto dell’acqua? 172Fare alimentazione mista ha dei benefici per il bambino? 173Rischia di preferire il latte artificiale? 173Da quando prende il biberon ho notato che beve più latte rispetto a quello che avevo programmato di lasciare. Il mio latte sta diventando acqua? 173Posso tornare indietro nella mia decisione e riprendere ad allattare in modo esclusivo? 174Preparare un biberon di latte artificiale 174Evitare la sovralimentazione 176Interrompere l’allattamento 178

CAPITOLO 8IL FATIDICO PRImO GIORNO DI RIENTRO AL LAvORO 183Un giorno di prova 183Rientra nel fine settimana 185Prepara tutto la sera precedente 186Rituali di separazione 187Altri giochi per bambini più piccoli 189Una giornata tipica 189Strategie per affrontare le perdite di latte quando sei al lavoro 191Tu e tuo figlio: stanchezza, gioia, senso di colpa 193La sera quando ci si rivede 195

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CAPITOLO 9DOvE E A CHI LASCIO IL mIO BAmBINO 199Nonni, papà o baby-sitter? 199Nonni 200Quando è il papà a occuparsi del bambino 202Baby-sitter 203BOX: Risolvere i problemi, non crearli! 204Una baby-sitter amica dell’allattamento 204BOX: Chi si prende cura di tuo figlio è nel cerchio della famiglia 206Asili nido  211Asilo nido pubblico e privato a confronto 211BOX: La mia prima esperienza di conduzione di asilo nido 215Protocollo per consentire la prosecuzione dell’allattamento ai bambini che frequentano l’asilo nido.  L’esempio di Ferrara. 220Il nido aziendale 223BOX: Permesso allattamento e nido aziendale: cosa dice la legge 225Il nido familiare 225

CAPITOLO 10 SITUAZIONI PARTICOLARI 229Lavori a rischio e allattamento 229BOX: Allegato A: Elenco dei lavori faticosi, pericolosi e insalubri di cui all’art. 7 (D.Leg.151/01) 230Il passaggio delle sostanze nocive nel latte 234BOX: Esposizione a radiazioni ionizzanti e tutela dell’allattamento 236Se vivo in un luogo a rischio di contaminazione è meglio passare all’alimentazione artificiale? 237Turni di notte 238

APPENDICEDOmANDE RICORRENTI. OGNI TUO DUBBIO HA UNA RISPOSTA. Tutte (o quasi) le domande delle madri lavoratrici 241Se faccio allattamento esclusivo a domanda significa che il bambino non ha orari. Ma poi come faccio a regolarlo quando torno al lavoro? 241Il latte può diminuire? 242Non estraggo il latte quando sono al lavoro; sono tornata a casa e mio figlio si è attaccato ma si è subito staccato e si è messo a piangere: il latte ha un sapore cattivo? 242Esiste rischio di contaminazione del latte nel trasporto dal posto di lavoro a casa? 243Ho bisogno di prendere un paio di caffè per rimanere vigile durante l’orario di lavoro:

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farà male al bambino? 243Posso iniziare una dieta dimagrante o il latte diminuirà? 243Devo ricominciare ad assumere un farmaco in modo sistematico. Smetto di allattare? 244Allatto ma sento il bisogno di fumare qualche sigaretta ora che sono rientrata al lavoro. Devo smettere di allattare? 244Conclusioni in dieci punti 245BOX: Cos’è l’IBCLC 246Che cosa trovi in rete 246

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In Italia ancora oggi la maternità è percepita come fatto privato nonostante nei principi teorici si affermi il contrario. A fronte di una legislazione in materia di tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori tra le più avanzate del mondo, nel nostro paese è drammaticamente alta la percentuale delle donne che smette di lavorare dopo la nascita di un figlio e la maternità è al primo posto tra le cause di tale abbandono. Tra le “sopravvissute” che fine fa l’allattamento?Lavorare e proseguire l’allattamento si può!Basta conoscere alcune fondamentali regole di buonsenso e di or-ganizzazione per gestire la separazione dal neonato, il suo affida-mento ad altri familiari e/o all’asilo, la sua nutrizione in assenza della mamma.In questo manuale una consulente professionale in allattamento materno IBCLC risponde in modo semplice e diretto ai tuoi dubbi più frequenti:

Posso tornare a lavorare dopo la nascita del bambino e continua- re ad allattarlo?

Come faccio a tirarmi il latte sul posto di lavoro?

Il latte materno può essere conservato?

Il biberon è necessario?

La legge italiana sostiene in modo concreto la mia scelta di allattare?

Hai tra le mani la prima guida pratica che offre alle mamme lavo-ratrici informazioni e suggerimenti per una gestione serena dell’al-lattamento senza dover rinunciare al lavoro.

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